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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 15-16
5 gennaio 1583) scriveva da Bologna al Duca : « Essendo desiderosa la nostra Compagnia far comedie questo carnevale in Mantova
o carnevale in Mantova, la suplicamo resti servita di far che solo la nostra possa recitare comedie, poichè habbiamo da Filipp
comedie, però suplico S. A. mi favorisca che non venghi altro che la nostra …. » Accertato questo, rimarrebbe pur anche accert
ute dalla Foulquier, soprannominata Catinon. Comunque sia, l’Angelica nostra era la colonna della Compagnia dei Comici Uniti,
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Dato in Modena dal Nostro Ducal Palazzo questo di 16 xmbre 1753. » p. 72
iù mesi tal professione ne' Teatri di Modena, e di Sassuolo con piena nostra sodisfazione, e della nostra Corte, ed’auendo per
eatri di Modena, e di Sassuolo con piena nostra sodisfazione, e della nostra Corte, ed’auendo percio motivo d’accordargli la n
zione, e della nostra Corte, ed’auendo percio motivo d’accordargli la nostra prottezione, con ascriverlo nel numero de nostri
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 363
lla quale si nominava virtuosa di camera, Apollonia fu Lauro Bertani, nostra suddita, cantante già in diversi teatri ; e altra
ico e dopo lui ai suoi figli la facoltà di noleggiar sacchi in questa nostra città in ragione di un soldo per sacco al giorno,
4 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
n decadenza: di addurre i motivi di ciò, e di fare il parallelo della nostra musica con quella dei Greci. Ma dio buono! Come p
. Ma dio buono! Come può mai paragonarsi una cosa evidente, qual è la nostra musica, con una che non si vede, qual è la musica
si può istituire fra le due musiche un parallelo ragionevolissimo. La nostra ignoranza circa le loro teorie musicali farà che
Francesco di Paola, di Santa Caterina, o di qualch’altro santo della nostra religione? Si fa voto di metter sulle scene un op
rui libri? GIORNALISTA. [22] «Una cagion forte della decadenza della nostra opera dipende secondo il Sig. Arteaga dalla separ
ignorate. GIORNALISTA. [24] «Due altre cagioni della decadenza della nostra musica il Sig. Arteaga le rileva da due de’ suoi
i più floridi della Grecia non vi fosse una musica ricca al par della nostra ? Se v’era, essa sarà stata probabilmente simile a
iun motivo abbiamo d’insuperbircene». Alla pag. 244, ragionando della nostra armonia e del contrasto delle parti, io dissi: «N
di eccellenza sconosciuto affatto agli antichi.» Ecco un elogio della nostra armonia maggiore assai di quanti ne possa fare l’
due musiche, cioè i prodigi che faceva l’antica de’ quali è scarsa la nostra : la considerazione in cui l’aveano i Greci, che l
egli mai codesto maestro di cembalo dell’Imperator delle Russie. E la nostra musica non s’accompagna altresì colla poesia? Che
e non esiste più una buona musica, o si deve piuttosto confessare per nostra confusione che finché durerà il mondo vi sarà sem
’estrattista, ma che a me non è venuta in mente nemmeno per sogno. La nostra musica è buona buonissima se si riguarda in essa
cc. quindi gli sembra strano che si voglia pospor la loro musica alla nostra ; ma per le stesse ragioni non è ancor più strano
ell’estratto. GIORNALISTA. [43] «Pensa ancora il Sig. Arteaga che la nostra musica non possa accoppiarsi ad ogni genere di po
iera delle arie che sono più proprie a tale assunto; e altro è che la nostra musica non abbia modi da esprimerle: mentre desse
fogliettista. Nel luogo da lui citato‌ 204 io non ho mai detto che la nostra musica non possa accoppiarsi ad ogni genere di po
Ora queste espressioni non indicano un’intrinseca impossibilità nella nostra musica d’accoppiarsi coi suddetti generi, come vo
pensiero, anzi tanto è lontano della verità ch’io voglia negare alla nostra musica la capacità d’accompagnarsi coi detti gene
ò conoscere né benissimo né malissimo la quantità delle sillabe nella nostra poesia, perché nessuno può conoscere ciò che non
i ragazzi che imparano i primi rudimenti della rettorica sanno che la nostra poesia non ha quantità sillabica, e che questa er
all’opposto dei versi appartenenti alla poesia detta armonica come la nostra , i quali badano soltanto al numero delle sillabe
e nostre.» RISPOSTA. [48] Mi dica il mio avvedutissimo critico se la nostra poesia manca di quantità sillabica, ch’era quella
iziato. Egli asserisce p. e. che gli intervalli che sono in uso nella nostra armonia si riducono all’ottave, due settime, due
i mi rimprovera perché noverando gli intervalli che sono in uso nella nostra armonia, non ho fatto parola delle due seconde ma
RNALISTA. [54] «Insomma ci può dir quel che vuole per provare che la nostra musica è inferiore alla Greca, che non proverà ma
sar bene de’ nostri contemporanei, quanto perché traendo origine ogni nostra affezione dall’amor proprio lodiamo con compiacen
ca all’apertura dell’opera di cui parlando il N. A., e parlando della nostra musica in generale, impiega una quantità d’osserv
noi dalla natura, come un’effetto immediato della curiosità. L’anima nostra è fatta per pensare, cioè per percepire e combina
ventori del buon gusto, come di un Pergolesi, di un Leo ecc. e non la nostra ; noi gli risponderemo lo stesso che già si rispos
e cose ch’io aveva lodato? Ma io ho depresso alcuni compositori della nostra età? Ebbene il lodare gli scrittori d’un tempo e
essendo vero francesismo la parola ressorti, e non abbisognandone la nostra ricca favella.» RISPOSTA. [91] L’espressione “re
sione in recitativo semplice, obbligato, ed aria, di cui è formata la nostra opera, non fosse la stessa presso i Greci, ma noi
n molti volumi, abbia quel dotto ed erudito scrittore asserito che la nostra divisione in recitativo semplice, recitativo obli
o dov’egli, secondo il giornalista asserisca, «che la divisione della nostra opera in recitativo semplice, recitativo obbligat
anfredini.» RISPOSTA. [103] Io non mi sono contentato di dire che la nostra musica non ha un gusto fìsso. Ho cercato di prova
nventori del buon gusto come d’un Pergolese, e d’un Leo ecc. e non la nostra , noi gli risponderemo lo stesso che già si rispos
on è stata mai tanto eccellente quanto lo è presentemente.» Ora se la nostra musica “ha sempre guadagnato” dai tempi di Pergol
te nella sua eccellenza, perché non trarre i classici esemplari dalla nostra musica, da loro anziché da quella degli inventori
5 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14
speciosa di serietà, e d’importanza sotto il gran nome di Patria). La nostra pugna è per una Dulcinea, cioè per una divinità c
arte dissimili. Io non so com’Ella ne pensi. Per me stimo, che questa nostra innamorata nè si abbigli sempre ad una foggia, nè
atura in ogni luogo sotto qualunque divisa. Ella potrebbe dire che la nostra contesa è particolare sulla Letteratura Spagnuola
a Spagnuola. E sia. Ma in tal proposito sa qual è il vero punto della nostra discordanza? Questo. Ella pensa, o vuol dare ad i
ndo le orme di Racine colla fiaccola di Luzàn. Ecco la sostanza della nostra gara, che che Ella ne voglia insinuare in contrar
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 235-236
mpagnia di Vittoria può ricevere accrescimento, ma particolarmente la nostra città, ove sperano di far lor comedie, sentirà gr
nata al tempo in cui il Giusti scriveva al Duca per raccomandargli la nostra ignota.
7 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
nto dee crescere maggiormente quanto che la sfoggiata ricchezza della nostra colla povertà paragonata di quella dovea renderci
mmedia, e l’abbiam più chiaramente veduto in quello del dramma. Ma la nostra imitazion distaccata dai principi religiosi, natu
rappresentative. [4] Niuno crederebbe che la ricchezza appunto della nostra musica fosse quella che la rendesse meno patetica
nazioni più variate di suoni. Ma siffatti presidi, i quali rendono la nostra musica più brillante e più vaga, la rendono parim
che questa produce presso di noi, e delle quali va così orgogliosa la nostra musica, ma non mostrarono di far gran conto di si
l’avvedutezza dei moderni. S’io volessi fare un processo formale alla nostra musica, larga messe mi si presenterebbe di ripren
sunto, così mi restringerò a toccar brevemente quei difetti che nella nostra musica impediscono, secondo il mio avviso, i mara
nseguenza non sarà musicale in tutta l’estensione del termine. Ora la nostra poesia, che tutta quanta è appoggiata al regolame
ccadeva nella poesia musicale degli antichi, la quale era eguale alla nostra nel primo pregio, e superiore assai nel secondo.
a il poeta. La qual cosa non osserva da noi, poiché ignorandosi nella nostra poesia la quantità sillabica, e badando per la fo
ndistinti. né sono il trocheo ed il giambo i soli piedi esclusi dalla nostra misura, ma per le ragioni allegate finora anche g
e e privativa energia. [30] Non mancano di quelli, i quali stimano la nostra musica abbastanza ricompensata colla invenzione d
a dell’altro. Ora delle quattro parti principali che costituiscono la nostra armonia equitemporanea, cioè il basso, il tenore,
i si dice altresì della scelta degli intervalli che sono in uso nella nostra armonia. Si riducono questi (parlando de’ semplic
e passioni, e che l’intrinseca ripugnanza che regna nel sistema della nostra armonia (ripugnanza nata dal comprendere insieme
suo scopo maravigliosamente diretto. [32] Il grande svantaggio della nostra musica è non per tanto quello che qualunque princ
i a misura del bisogno e delle circostanze. Dovrebbe, per esempio, la nostra composizione essere obbligata, come lo era la gre
ere la sua azione verso d’un solo punto, noi avremo un bel vantare la nostra musica e dileggiare quella dei Greci, ma la verit
degli antichi, e indicati in generale gli inconvenienti annessi alla nostra armonia, pare che la serie di ragioni addotte fin
ente e precipuamente diretta a muover gli affetti dell’animo, dove la nostra ha per iscopo principalmente l’allettare e pascer
praticata in tutte le sue parti. Che se qualche rara volta giugne la nostra musica a muovere qualcuno degli affetti, per esse
osse la loro armonia, né riconoscer alcuna relazione tra la loro e la nostra . E dopo tale e tanta ignoranza si trovano pure de
itazioni pretendono di giudica dell’antica musica, e di posporla alla nostra ! I loro racconti mi sembrano avere la stessa auto
8 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
, in ciò che si spetta alla danza, se ne sta alle valentìe di cotesta nostra e non va col pensiero più là, ha da tenere senz’a
emmo mostrar ritrosi di prendere dai Francesi con che perfezionare la nostra opera; da quella nazione cioè che ha preso da ess
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
da farci sperare che in un tempo non lontano avrebber rivissuto su la nostra scena di prosa le glorie della Romagnoli, della L
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944
h’egli chiama il più virtuoso comico, che abbia in oggi (1782) l’arte nostra , un vero inno di lode. Grande nel recitare qualsi
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 738-742
ovanna Bava, bresciana e comica, figlia di Paolo, genovese, nacque la nostra Laura…. Ma farei peccato veramente se osassi defr
la compagnia dello stenterello Miniati, il quale capitò proprio nella nostra casa. Aveva una figlia di otto o nove anni, e occ
ù di un godimento da Lei ! Ella rimarrà sulla breccia, a edificazione nostra , rinnovellando i trionfi di Virginia Déjazet, la
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382
icordi con raro, e direi quasi unico esempio di gratitudine nell’arte nostra , di non essere mai, giovine e adulta, venuta meno
ella dice — il nostro valore artistico, mostrando che anche in ciò la nostra non era terra dei morti. » L'11 gennajo '55 scriv
, e taluni tra i devoti della Rachel, negaron tra l’altro all’artista nostra « la forza, il vigore necessario a bene interpret
ncese della Beatrice di Legouvé, parole di soverchia tenerezza per la nostra eroina : ma l’entusiasmo si mantenne alto, nonost
o condannato a morte ; visse, nei momenti più burrascosi della patria nostra , gagliardamente italiana. Fu sposa e madre adorat
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 497
– è tornato galoppando alla Mecca, e per adattarlo al caminetto della nostra camera da letto, il falegname ha tagliato una fet
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 4
all’I. R. Teatro alla Cannobbiana, dice : Primieramente fermeremo la nostra attenzione sulla gentile prima donna Regina Labor
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 765
mai ferve la lotta ed il bisogno in quell’ Eroica parte dell’ Italia nostra  : nessuna occasione noi sfuggiremo per prestarle
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato dal nostro Palazzo di Porto, li 2 Giugno 1612. » p. 293
che adopera nelle comedie. In fede di che la presente sarà firmata di nostra mano et del nostro sigillo. Dato dal nostro Pala
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Padova, 28 luglio 1674.Venetia, 16 marzo 1675.Venetia, 23 marzo 1675.Venetia, 30 marzo 1675.Venetia, 13 ap.le 1675.Venetia, 20 ap.le 1675. » pp. 28-35
idente fece obligare in scrittura al servitio del S.mo padrone per la nostra compagnia, si ritrova di presente in Venetia, et
Ill.ma, et io lo faccio volontieri per servire S. A. S., et perchè la nostra compagnia ne ha bisogno, et il Sig.r Truff.no in
. S. Ill.ma infinitiss.e gratie. Le piazze destinate da S. A. S. alla nostra compagnia, Brescia è bona e vi anderemo volentier
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 446
’autunno dell’anno 1754 (T. III, ivi) : Clarice. Non vuol vedere la nostra prima commedia ? Sior Zamaria. Mi no ; co me rec
19 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
la loro lontananza. Ciò che non ci rassomiglia sembraci indegno della nostra stima e incapace di buon senso e di gusto. Questo
enimento necessario in casa. Per ciò che propriamente appartiene alla nostra storia teatrale, osserviamo che lo spirito imitat
20 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
eco? Svegliano tal dubbio le parole del passo, che soggiugneremo, sic nostra loquitur Graecia. Variamente congetturarono i let
ti judicant: ibi totum licet si dives fueris, patus appellaberis; sic nostra loquitur Graecia. Questo costume satireggiato nel
di Volterra. 1. Vedi l’opera del p. Paoli sulle Ruine Pestane, e la nostra II Addizione nel tomo II del Supplimento alle Vic
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
con le difficoltà dell’ originale e dei metri, con la rigidità della nostra terribilissima lingua. Una delle sue passioni è i
opera utile e buona che colma una vergognosa e dolorosa lacuna della nostra storia dell’ arte, fin qui così trascurata. Per c
sue fatiche il provvido collettore. Il Rasi è sempre Direttore della nostra R. Scuola di Recitazione, la quale vanta ormai mo
22 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
a loro lontananza. Ciò che non ci rassomiglia, sembraci indegno della nostra stima e incapace di buon senso e di gusto. Questo
il mantenimento necessario. Per ciò che propriamente appartiene alla nostra storia teatrale, osserviamo che lo spirito imitat
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 732-736
udire universalmente esagerato il dispiacere dello scioglimento della nostra Compagnia comica (quella del Sacco) un tempo tant
un tempo tanto favorita da quest’ inclita Metropoli di concorso alla nostra Commedia improvvisa dell’Arte ». Dovè nascere dun
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661
ttecento ventiquattro, Alessandro Ciauarelli, e Maddalena Buonanni di nostra parocchia sono stati congiunti in legitimo matrim
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 788-789
mini il ’45 da Filippo Masi, già Capitano del papa, poi soldato della nostra Indipendenza, poi comico, e da Casilde Bocci, pur
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 14
teatro. Gaspare Lavaggi fu anche uno de'più eleganti attori della nostra scena di prosa, e se ne compiaceva. Quando non er
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — adi 15 Aprile 1651 in Bologna. » p. 30
mo graui pericoli per essersi diuisa la Città nel prethendere, chi la nostra Compagnia, e chi quella della Sig.ra Armellina, c
28 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
evoli che infelici, non per sigillare col loro sangue la verità della nostra augusta religione che ispira solo mansuetudine e
o a concorrere per mezzo della influenza cui la natura, non so se per nostra fortuna o per nostra disgrazia, ha dato alle donn
zzo della influenza cui la natura, non so se per nostra fortuna o per nostra disgrazia, ha dato alle donne sopra di noi, a sra
elementi dell’arte loro e cantassero come va fatto, ma per disgrazia nostra sono o tanto ignoranti o tanto pregiudicati in qu
razio, né mille altri esempi di questo genere si posson rendere nella nostra musica troppo loquace senza stemperarli in una in
rito in maniera che dopo averla veduta, e dopo ch’ella ha parlato, la nostra curiosità e il nostro desiderio richieggano ancor
ppresentative per commuoverci agli affetti se non quella di colpir la nostra immaginazione nel modo stesso che la colpirebbero
e in tutto diverso. Quindi la contraddizione con noi medesimi e colla nostra sensibilità in cui ci pone il canto; poiché essen
rbitrario, del quale vien rimproverata la musica, sia peculiare della nostra oppure di ogni altra musica conosciuta finora; se
ando s’eseguiscono col metodo moderno argomentano che la musica della nostra età è superiore di molto a quella degli altri tem
a degli asiatici antichi e moderni non è tanto abbominevole quanto la nostra , perché almeno la sapevano palliare con un pretes
assicurare della fedeltà d’un’amante o di una sposa (sicurezza cui la nostra frale natura attacca un sentimento così intimo e
singano grandemente il nostro amor proprio, perché ci fanno vedere la nostra superiorità rispetto agli altri) sono tutti motiv
odere, e infatti godeva, di musica più delicata e gentile simile alla nostra . Potevano questi scrittori dir lo stesso d’Atene
, il canto nondimeno era uniforme, semplice e sedato somigliante alla nostra musica ecclesiastica, e lontano dai gorgheggi, tr
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
è un sogno, non sono tragedie ; ed è ben diversa da quella la maniera nostra nel recitare Andromaca, Ifigenia, Mitridate, Semi
a di questo gran Comico, per sentire dal suo giudizio, se trovasse la nostra maniera plausibile, e per disingannarci infine se
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721
, ove, tolti di mezzo gli ostacoli, non creati da me, che dividono la nostra Compagnia da quella di Gallina, ci trovassimo uni
ole !… E così a ogni commedia goldoniana che risorge, è una buffonata nostra o forastiera che tramonta…. E così, mercè sua, Go
31 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »
quel zelo, che l’amor nazionale ispira, e giustifica, consecrar alla nostra comune dilettissima patria le mie fatiche: allora
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 691
ni bollettino fosse di tre parpajole, ossia di trenta centesimi della nostra moneta. Ma visto che il prezzo di tali bollettini
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479
e opere che saran certo dei più preziosi contributi alla storia della nostra scena di prosa.
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Ferdinando Martini, Al teatro. Firenze, Bemporad, 1895). » pp. 78-82
ità in una nobile e gentile conversazione, dir sedete come lo dice la nostra Marchionni ; con quale vivacità di colorito sa el
do alle stesse conclusioni, e terminando poi con queste parole : « la nostra Marchionni ha dei difetti : e chi non ne ha ? Ma
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 562-563
alla ingenuità fanciullesca ! E li la Campi ha indovinato cose che la nostra parola non può rendere affatto, giacchè l’eloquen
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567
del gran Cotugno. E sorgi, al fratel mio dicean concordi ; Dio nella nostra la sua man ti porge ; e i sensi, che all’udir par
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-
i, il Piccolet allora del Piccolo Faust : È sempre cosa gradita alla nostra vanità – o meglio alla nostra fibra – il non vede
olo Faust : È sempre cosa gradita alla nostra vanità – o meglio alla nostra fibra – il non vedersi sconosciuti nel mondo ove
famiglia artistica, sola – lungo il mare – che ne fa tanto capire la nostra piccolezza, mi pareva che non avrei più saputo re
citò in italiano e con attori italiani (onore se non nuovo per l’arte nostra , de’più rari certo) l’ultimo atto dell’Adriana Le
leonora Duse. Ch’ella miri sinceramente a una rigenerazione dell’arte nostra , e soprattutto a un risollevamento della coscienz
38 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
ralasciò di scrupulosamente consultare in tutto questo l’indole della nostra lingua e il fine orecchio di molti gentiluomini,
enere di musica, benchè riputata plebea. E dessa pur fu che estese la nostra riputazione di là dall’Alpi nel bel paese di Fran
i uomini sarebbe da commettere la musica, quale noi la vorremmo nella nostra opera. Che già avendo essi scosso di per sé il gi
cirebbe loro meno difficile che agli altri lo entrare nella intenzion nostra , che è di secondar sempre e di abbellir la natura
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990
ada, perchè semo in teatro le vendeme. Per esserve distinto in l’arte nostra v’avè tirà l’applauso universal, e adesso spicca
40 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
a grande altresì il timore che mi cagionava la vostra riputazione. La nostra riputazione (ripiglia Miledy)? Dovevate anzi pens
i uomini ci serviamo di questa maschera per ingannare il pubblico. La nostra virtù, amico, è come la buona fede di un politico
41 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
a grande altresì il timore che mi cagionava la vostra riputazione. La nostra riputazione (ripiglia Miledy)? Dovevate anzi pens
i uomini ci serviamo di questa maschera per ingannare il pubblico. La nostra virtù, amico, è come la buona fede di un politico
42 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
a. Incoraggita da’ proprj sovrani la Suezia con più ardore si è nella nostra età dedicata alla poesia scenica, ed ha eretto in
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
mica non le aveva impedito di essere cristiana, e che la terra era la nostra madre comune, come Gesù Cristo il Salvatore di tu
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 478-485
attedra fiutando una presa, e a poco a poco si rasserenava, perchè la nostra compagnia gli faceva bene, e noi ce ne accorgevam
blicare le cose che contribuiscono a dar più compiuta la storia della nostra scena, metto qui dalla Storia di Perugia le pagin
ntissimo, cioè della mafia e delle camorre che caratterizzano l’epoca nostra . Per mafia e per camorra, fra capi-comici e autor
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 705-716
late, forse anche opposte in tutto e per tutto a quelle che noi colla nostra gran presunzione di critici indagatori crediamo d
lla Città morta di Gabriele D'Annunzio. Non vi fu città, si può dire, nostra o forestiera, in cui l’estro poetico, non si risv
te intorno un dolce alito spira Che il bel volto accarezza, E l’alma nostra in fremiti d’ebbrezza Te, o divina, sospira ! O d
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200
di materiali e di principii? Ci si presenterà nel proseguimento della nostra storia la gloria drammatica delle altre nazioni i
olo di tributare al merito straniero le dovute lodi, ma d’impiegar la nostra diligenza in rintracciar quel bello che sembra so
47 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84
di materiali e di principj? Ci si presenterà nel proseguimento della nostra storia la gloria drammatica delle altre nazioni i
olo di tributare al merito straniero le dovute lodi, ma d’impiegar la nostra diligenza in rintracciar quel bello, che sembra s
48 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
mentre che i francesi alquanto spregiudicati si studiano d’imitar la nostra ; di maniera che noi siamo in procinto di cader ne
pera loro in tragedia confinata all’imitazione della natura, com’é la nostra . Qualche poetastro povero di principi, d’ingegno,
so é già principiato ad avvenire a’ sedicenti filosofi francesi della nostra età, uomini per lo più di poco ingegno, di cuore
49 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
Greco? Svegliano simil dubbio le parole del passo che aggiungo, sic nostra loquitur Grecia . Variamente congetturano i lette
ti judicant: ibi totum licet si dives fueris, patus appellaberis, sic nostra loquitur Graecia. Questo costume motteggiato nel
Theatres impresso in Parigi nel 1777, quando noi pubblicammo la prima nostra Storia de’ Teatri in un sol volume; e si pretende
50 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
ecenati. Nota IX. Il Poliziano fu il primo a introdurre nella nostra poesia il Ditirambo, e ne diede l’esempio in ques
zando e malmenando in generale con somma ingratitudine e malignità la nostra nazione e le nostre cose: Ogni uomo dotto sa, che
rio; ma questa fu lavoro di Francesco Negri Bassanese, apostata della nostra Cattolica Fede, come ci accerta il dotto autore a
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743
rte gradita. Onde riuscendomi il disegno per essere stata da V. E. la nostra Compagnia chiamata in casa dell’illustre signor C
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 31-32
uantità sufficiente seminando Argenteo Sale nel fertile terreno della nostra Pouertà, già sterille l’hà reso ; Siamo dunque ri
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402
rderei bene dal tentare di rapirle uno dei primi ornamenti dell’ arte nostra . Da Milano il 12 marzo 1838 Gio. Batta Gottardi
tenzionati di formare una Compagnia Drammatica che facesse onore alla nostra bella Italia : codesta Compagnia avrebbe principi
nuovamente vicino alla prima attrice drammatica che possa vantare la nostra Italia. Aff.° Osseq. servo ed amico Gaetano Gat
i tanto si affatica, per cui si può dire che viva. Abbiasi per ora la nostra ammirazione, che riputiamo il più bell’elogio al
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 598-599
uindi giustizia vuole che Toselli sia considerato nel campo dell’arte nostra come un vero innovatore e rigeneratore del Teatro
55 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240
.ult.del verso dell’Autore del verso, dell’Attore p. 174. v. 3. nostra pensata vostra pensata p. 175. v. 19. a’ pr
56 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
lontananza. Tutto ciò che non ci rassomiglia, sembraci indegno della nostra stima e incapace di buon senso, di spirito, e di
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
li) egli dice : Io anzi aveva prima un tal Personaggio scritto nella nostra favella, perchè destinato era a sostenere la part
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026
a mostrare la differenza grandissima tra quella loro pesantezza e la nostra vivacità furono Massimo Trojano, Orlando di Lasso
59 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
ana. Così la sua fu semplice gratuita asserzione, che ci lasciò nella nostra opinione sostenuta da’ signori Juncker, Lieubault
60 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
aliano. Fu dunque la sua una sempljce asserzione, che ci lascia nella nostra opinione sostenuta da’ nominati Francesi. 124. N
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 678-680
artieri di Porto e di Pendino ove imparò la lingua e il costume della nostra gente, diventandovi, pur dopo breve tempo, di tut
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341
ttuali è noverata oggi fra le rare attrici di pregio intrinseco della nostra scena di prosa ; e di esse prima senza dubbio per
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 580-583
plicità originale e poetica, fu una vera rivelazione artistica per la nostra Adelaide…. Tutti dicevano non più trattarsi di un
64 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
potrebbe l’Apologista osservare, scorrendo meglio che non ha fatto la nostra Storia Letteraria. E benchè gl’Italiani non potes
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
al Mechant del Gresset e all’Homme dangereux del Palissot? Eccone la nostra traduzione: Non lasci tu di rompermi la testa Co
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529
feconde, Lieti ritorneremo d’Adria a baciar le sponde ; Così l’anima nostra nel gran piacer giuliva Ripeterà costante : Viva
67 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93
bene armato. Il nostro legno poco veloce ci obbligò a porre tutta la nostra speranza nel valore; gettaronsi i rampiconi; io p
nell’imbarcazione nemica, la quale nel tempo stesso si dispiccò dalla nostra , ed io rimasi solo e prigioniero. Essi mi hanno t
li. Sull’esperienza del passato (io lo prevedo) non imiteranno la nostra ingenuità, come non l’hanno imitata finora, gli a
68 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
da temere nella prima metà del XVII. Noi più cose ne accennammo nella nostra opera appartenente alle Siciliea; e quì ci arrest
freddo (di che vedasi ciò che si è detto nel precedente volume della nostra Storia) sbandi poi nel passato secolo e nel princ
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 284-287
Ricci filia Antonii, civitatis Veronae, ad praesens ambo degentes in nostra Parochia, omissis solitis tribus publicationibus
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067
bbe stata la riputazione artistica, se vissuta in età più vicina alla nostra , e se non avesse avuto da lottare con attrici glo
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 87-90
imo che cela uno dei più modesti e più intelligenti cultori dell’arte nostra , così descrive quello e gli altri primi passi in
72 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33
do per l’uso della soporifera pianta mandragora, che si addusse nella nostra opera delle Sicilie. Ecco in qual guisa vi si der
uisa vi si deridono le contraddizioni degli umani desiderj secondo la nostra traduzione: Strana oltremodo a voi la razza uma
73 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
ma grande ancor la paura che mi cagionava la vostra riputazione». «La nostra riputazione (ripiglia Miledy)? Dovevate anzi pens
li uomini ci serviamo di questa maschera per ingannar il pubblico. La nostra virtù, amico, é come la buona fede d’un politico,
74 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
sotto forma di un Mentore, ci troviamo abbandonati a noi stessi, alla nostra scelta, al nostro discorso. E quando pure gl’ ins
invece dell’Italiano a poco a poco; formicolare da fourmiller per la nostra parola, benchè bassa, formicare; sentimento da se
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 461-471
fini d’Europa : che fu chiamato fuori d’Italia, dove non intendesi la nostra lingua : che volar fece il suo nome appresso tutt
ino (opere c. s.), in cui fra l’altro è detto : Sacchi innocente, di nostra mente consolazione, tato e mignone, tu con le pur
76 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19
co’ poco instrutti, ma non con gl’illuminati, e bene informati della nostra Letteratura, tra’ quali conta forse sestesso. Cos
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292
che nelle sue memorie inutili molto parlò, e fors’anche troppo, della nostra artista. La Teodora fu scritturata, in unione al
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 922-927
sta del ’32 è l’ultima data delle pubblicazioni del Fiorillo a saputa nostra  : e probabilmente non molto egli dovè sopravviver
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873
per tutta una sera ascoltato e applaudito, all’uscire dal teatro, la nostra bocca è saporosa, il fango è stato lavato in modo
80 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
ne mostrando il grado di perfezione a cui essi potrebbero inalzare la nostra lingua. La greca, che per la sua bellezza meritò
gna forte perché la lingua latina non ne sia abbastanza doviziosa. La nostra ci fornisce pur troppo pochissimi esempi. Porrò f
organi acquistarebbero un’aggiustatezza più decisiva e costante, e la nostra perspicacia in distinguere e separare la natura d
’un’arditezza maggiore, perché ha più di spirito e di brio che non la nostra , perché abbonda di tuoni più felici fa d’uopo per
81 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
sole la sua luce, una notte eterna ingombri la specie umana perchè la nostra storia resti per sempre sepolta nell’obblio. Wil
e e peso della terra saremo ridotti in polvere. Il nostro delitto, la nostra disperazione passerà di secolo in secolo per inse
latori de’ ladri ed alle persone più basse ed esecrabili. “A mirar la nostra professione (dice l’infame Peachum ritratto di Jo
lia. Si concorre a questo spettacolo senza trasporto. Non disgusta la nostra musica, ma le donne specialmente (dicesi nel libr
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
ia gli strioni Italiani per recitare altri suoi drammi composti nella nostra linguab. Sotto il regno del medesimo Francesco I
83 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
rioni Italiani per recitare alcuni altri drammi da lei composti nella nostra lingua7. Sotto il regno del medesimo Francesco I
84 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
i Cintio, che dissero essere il Trissino stato il primo a scrivere in nostra lingua una Tragedia degna di sì gran nome. Ma se
l Varchi, di che più di uno si maraviglierà. Lo Storico adunque della nostra Letteratura riconosce nella Sofonisba de’ difetti
85 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
i cantare di Vittorio da Spoleto attore maraviglioso, quo nemo neque nostra neque patrum memoria toto orbe terrarum praestant
del Tronsarelli ci chiamano alla memoria un osservazione fatta sulla nostra Storia de’ Teatri del 1777 dall’erudito estensore
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184
te che s’affaticha per far guadagnare, ma non di gente che goda della nostra rovina ; ad ogni modo come serrà quadragesima e c
tuto gettare e con tanto interesse un po’di luce in questo buio della nostra scena d’una volta. Come parte integrante dell’art
87 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66
ano. La trascriveremo per non rimandare il leggitore ad un’ altra nostra opera: Urna diletta e cara, ahi! scarse troppo
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « LUIGI RASI. I COMICI ITALIANI » pp. -
gli archivi e nelle biblioteche ed ha restaurata così la storia della nostra grande famiglia comica che dalla fine del secolo
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 543-547
casa, a misura del suo merito, che ual a dire, colme di ogni bene, la nostra Quadragesima è quasi finita, con pioggie quasi og
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749
recitare – il De Profundis e la seguente giaculatoria – in lode della nostra avvocata – Maria Santissima – che ciò sarà di sol
91 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
to sotto il nome di un ideale M. de la Lindelle, si scatenò contra la nostra Merope, trattandola come produzione fanciullesca
Oltracciò molti buoni letterati hanno trasportate con maestria nella nostra lingua le migliori tragedie francesi, e tra essi
r lui risuona sulla maggior parte delle scene europee bisognose della nostra musica. A Metastasio fa plauso la leggiadra gente
ero che i tedeschi studiando la musica italiana, che conobbero per la nostra opera drammatica, come attesta il re di Prussia,
92 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
ole la sua luce; una notte eterna ingombri la specie umana, perchè la nostra storia resti per sempre sepolta nell’obblio. Wil.
e e peso della terra saremo ridotti in polvere. Il nostro delitto, la nostra disperazione passerà di secolo in secolo per inse
latori de’ ladri ed alle persone più basse ed esecrabili. A mirar la nostra professione (dice l’infame Peachum ritratto di J
ia. Si concorre a questo spettacolo senza trasporto. Non disgusta la nostra musica, ma le donne specialmente (dicesi nel libr
93 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
la dilicatezza, e l’affetto. Si crede inoltre, che in quasi tutta la nostra pronunzia si senta la gorgia, e che la maggior pa
nel quale si proverebbe ad evidenza: Che la pronunzia gutturale della nostra lingua si riduce a tre sole lettere delle ventiqu
elle vocali spagnuole è più spiccata, e più rotonda. Finalmente se la nostra lingua he conservato alcune desinenze gotiche, on
94 (1772) Dell’opera in musica 1772
l’ascoltare un suono soffriamo talora un tremore in alcun luogo della nostra macchina. Dunque i nostri nervi hanno anch’essi u
tutto l’egregio trattato de per maestri i Greci. Si desiderava che in nostra stagione una n’uscisse di sì gran pregio, dolendo
un oggetto si avvede mai di tali interne operazioni. Molte cose fa la nostra mente senza avvedersene, anzi senza saper mai d’e
il senso di ciò che comunemente si dice, che il piacere moltiplica la nostra esistenza. Avvegnaché quelle idee feconde dan cam
nostra esistenza. Avvegnaché quelle idee feconde dan campo all’anima nostra di sviluppar senza noia tutta l’attività sua, che
ro letteratissimi), i quali si affaticarono d’introdurre nelle poesia nostra i metri della latina, non accorgendosi che la div
a permettere una medesima combinazione di lunghe e di brevi, e che la nostra poesia d’armonica, qual è per natura, non possa m
a bellezza che quella ineguaglianza, ove sia ben collocata, reca alla nostra poesia: e così cercando d’evitare un difetto inco
be, niuna delle quali sia segnata d’accento acuto: giacché, almeno in nostra lingua, niuna sillaba è acuta che non sia lunga a
le spirito umano. Né questa azione riman nello spirito, ma passa alla nostra macchina altresì. Avvegnaché a quelle idee confus
ti altra volta sperimentati, corrisponde e, dirò così, echeggia nella nostra macchina una mozione simile a quella che allora a
rrisponda infallibilmente un altro moto nelle anzidette regioni della nostra macchina. E da queste agitazioni, che ivi sperime
paci d’affetti, non hanno mestieri de’ nervi che in quelle regioni di nostra macchina al ministero degli affetti son destinati
l’ascoltare un suono soffriamo talora un tremore in alcun luogo della nostra macchina. Dunque i nostri nervi hanno anch’essi u
ando all’indole della musica greca, e di questa giudicando come della nostra , di stravagante e di ridicola tassarono la stima
certezza, che godeva il patetico dell’antica musica in paragon della nostra . Perciocché quella fu professata dal fiore della
eguente. Al che conduce ancora l’aver notato quanto il patetico della nostra musica sia tuttor lontano dalla sua perfezione, e
ello che regna nell’ultima. Rechiamo in mezzo un esempio in pruova di nostra asserzione. L’Antigono è un dramma di lieto fine.
egnano d’accordarle una seria occupazione, e i chironi della gioventù nostra non ebbero mai pur sospetto, che un’arte sì fatta
a offerisce agli occhi nostri, la storia e la poesia offeriscano alla nostra immaginativa; e però la lettura degli storici e d
commercio, tengono pure alcuni usi, che non hanno ancora ottenuta la nostra cittadinanza, e che però, scelti con accorgimento
mituoni, che compongono la scala musicale, e altrettanti i modi della nostra musica) gioverebbero moltissimo a parecchi modern
ta Roma. [Sez.VI.3.1.2] Facciamo però giustizia a danzatori dell’età nostra . Non manca tra loro chi conosca questa verità, te
qualunque ragione sieno illeciti e incompatibili colla professione di nostra sacrosanta religione116 , l’onestà e l’innocenza
nvano sarebbero perseguitati dalla drammatica, scopo della quale è la nostra emendazione. Quindi, que’ poeti che soggettano al
gli antichi non provan in niun modo, ch’essa fosse più perfetta della nostra , Venezia, Groppo, 1748 (l’originale è del 1729).
eri era dato non solo a que’ drammi che conteneano qualche mistero di nostra santa fede, ma ancora a quelli di profano argomen
5. V. ne’ Princìpi elementari delle belle lettere del sig. Formey, la nostra appendice intitolata Riflessioni sulla poesia. 3
ga, sostenere un’altra lunga immediatamente prima di sé, poiché nella nostra poesia è impossibile la contiguità di due lunghe.
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512
igna Udienza, L’ultima sera a ringraziar chi ascolta, E chi soffre la nostra insufficienza. Ah ! se avesse dal fren la lengua
96 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
ran forza del genio e del clima italiano! L’arti fioriscono presso la nostra ingegnosa nazione senza veruno di que’ premi e in
i qui si dà il nome di Coliseo, sotto Ferdinando VI si rappresentò la nostra opera eroica con intermezzi buffi con sorprendent
a l’opera italiana; e in Bilbao suole anche talvolta cantarsi qualche nostra opera tradotta in castigliano. 246. Veggasene
97 (1715) Della tragedia antica e moderna
nalmente l’autore che quantunque non sappia aver detto cosa di cui la nostra santa religione possa offendersi, pure, se qualch
lari, perché mi lusingo che la gloria greca in ciò non supererebbe la nostra . [1.78ED] Nella scoltura che si conserva io vedo
.82ED] Non troviamo in tutto perfetto il tuo Omero; e se ciò ti parrà nostra colpa, rispondi al Tassoni e mi quieto; ma stente
ltro. [1.89ED] Confronteremo adunque in alcune parti la vostra con la nostra tragedia ed esamineremo a suo luogo la lor differ
piana e naturale, siccome appunto son quelle de’ vostri poeti che son nostra scorta. [1.117ED] Or vatti a fidare del buon giud
ella tragedia, del quale avete appena un abbozzo in quel frammento di nostra Poetica, io frequentava il teatro ed, osservate a
essandro, erano men pomposi di un gentiluom bolognese. [2.74ED] Nella nostra antica Grecia albergava la disciplina e avevan vi
piacere, rimangono fredde in quest’ardente passione. [3.45ED] Ora per nostra difesa tu dei sapere che l’amore di noi altri Gre
dra dirimpetto all’altra, vedrai quanto più sincera e lascivamente la nostra , quanto più scaltra e con pretesti apparentemente
3.108ED] Nella maniera che una musica malinconica solleva e toglie la nostra malinconia: questo è il vero senso del testo, ma
epotenza; ma il vederlo poi punito forse troppo severamente, muove la nostra umanità a compatirlo e caccia da’ nostri cuori la
n’altra. [4.57ED] Pigliate una stanza del Tasso e datela in mano alla nostra imperita leggitrice. [4.58ED] Può essere ch’ella,
oggi genera oscurità nella spiegazione de’ sentimenti, la quale dalla nostra lingua si vuole più disinvolta e spedita o meno l
noi Italiani e di ciascun’altra nazione che giura nell’opinion della nostra sia depravato e corrotto. — [5.217ED] — Bel bello
ta. [6.14ED] Giunta però l’ora destinatami da Aristotile per l’ultima nostra sessione, sparii soletto da quella gran galleria
o ed un poeta che della rappresentazione quistionano. [6.20ED] Questa nostra commedia che finiam oggi di recitare, goderà del
to voi non avete un’esatta idea negli antichi scrittori e ne godo per nostra riputazione. [6.32ED] Vedresti allora a forza di
macinare il grano e a gustare l’esquisitezza del pane. [6.34ED] Della nostra musica noi parleremo più a basso soltanto che io
pio. [6.48ED] L’altra sorta di musica, detta cromatica, pur era nella nostra tragedia, e questa era quella che framezzava gli
quel che fanno i Franzesi, non per altro se non perch’è più sonora la nostra lingua, come più copiosa di jambi de’ quali è aff
mmosso; e se questa è perfezione (siccome in parte concedo) avanza la nostra italiana. [6.75ED] Trovo però alcuni errori nel r
a dir dell’azione, ella è veramente smaniosa nelle passioni più della nostra , ma lo è ancora fuori delle passioni. [6.85ED] Lo
98 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
Romano. Non è già che sotto gl’imperadori de’ tre primi secoli della nostra era cessato fosse il gusto degli spettacoli sceni
99 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
suoni che può somministrare l’arte drammatica, così mi sembra che la nostra musica abbia con grave scapito rinunziato all’uso
, che se gli uomini, i numi, od il destino non rendono giustizia alla nostra causa, e non ascoltano con benignità e conmiseraz
vrumani concenti, guardandovi qual novello portentoso Orfeo della età nostra , vi sentì replicar più volte sulle nostre scene r
nelle scuole di musica non meno che nelle altre scuole che formano la nostra educazion letteraria, servono tanto a sviluppar i
altri bastano a caratterizzar il buon gusto d’un’arte imitatrice, la nostra età dovrebbe a ragione chiamarsi il secolo d’Augu
100 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
i valse, sì, di alcuni caratteri delle scene latine, adattandoli alla nostra nazione e al suo secolo; ma ne introdusse ancora
zando e malmenando in generale con somma ingratitudine e malignità la nostra nazione e le cose nostre: Ogni uomo dotto sa, che
cesi facendo sempre da suffisants (voce caratteristica che manca alla nostra lingua) hanno, come glielo va rimproverando con s
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