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1 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
ose vanno scappando fuori, e vengono a lui quasi spontaneamente dalla natura presentate. Le vide egli, se ne approfittò, spins
se ne approfittò, spinse oltre le ricerche, interrogò di proposito la natura , e questa con una sorta di gratitudine e di compi
Or perché quella spinta industrioso é comune a tutti gli uomini e la natura da per tutto risponde a colui che ben l’interroga
ore passarono ad altri, ed all’incontro moltissime quelle che la sola natura , madre e maestra universale va comunicando a’ var
che, o etrusche, le origini di tante cose che col soccorso della sola natura l’umana ragione sviluppata ha mostrate a questi e
quale insognò con maggior fondamento a rintracciar tale origine nella natura dell’uomo ch’é da per tutto l’istessa, e vi produ
ta, un incendio, ed ogni altro disastro già passato. Or se l’uomo per natura si occupa continuamente a ritrarre le cose che lo
dunque di tutte l’invenzioni quella che più naturalmente deriva dalla natura imitatrice dell’uomo; e non é maraviglia ch’ella
lligni in tante regioni, come produzione naturale d’ogni terreno. Per natura la trovarono i greci, e non ne presero da niuno l
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
ose vanno scappando fuori, e vengono a lui quasi spontaneamente dalla natura presentate. Le vide egli, se ne approfittò, e più
tò, e più oltre spingendo lo sguardo esaminò con maggior diligenza la natura , la quale essendo solita per lo più di corrispond
Or perchè questa spinta industriosa è comune a tutti gli uomini, e la natura da per tutto risponde a colui che ben l’interroga
re passarono ad altri, ed al l’incontro moltissime quelle che la sola natura , madre e maestra universale, va communicando a’ v
che, o Etrusche, le origini di tante cose che col soccorso della sola natura l’umana ragione disviluppata ha mostrate a tanti
quale insegnò con maggior fondamento a rintracciar tale origine nella natura del l’uomo ch’è da per tutto la stessa, e vi prod
ri con tutte le circostanze i già passati disastri. Ora se l’uomo per natura si occupa continuamente a dipingersi le cose che
unque di tutte le invenzioni quella che più naturalmente deriva dalla natura imitatrice del l’uomo; e non è meraviglia, ch’ess
lligni in tante regioni come produzione naturale di ogni terreno. Per natura la trovarono i Greci, e da veruno non ne presero
3 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
ose vanno scappando fuori, e vengono a lui quasi spontaneamente dalla natura presentate. Le vide egli, se ne approfittò, e più
tò, e più oltre spingendo lo sguardo esaminò con maggior diligenza la natura , la quale essendo solita per lo più di corrispond
Or perchè quella spinta industriosa è comune a tutti gli uomini e la natura da per tutto risponde a colui che ben l’interroga
ore passarono ad altri, ed all’incontro moltissime quelle che la sola natura madre e maestra universale va comunicando a’ varj
he, o Etrusche, le origini di tante cose, che col soccorso della sola natura l’umana ragione disviluppata ha mostrate a tanti
quale insegnò con maggior fondamento a rintracciar tale origine nella natura dell’uomo ch’è da per tutto la stessa e vi produc
ri con tutte le circostanze i già passati disastri. Ora se l’uomo per natura si occupa continuamente a dipingersi le cose che
unque di tutte le invenzioni quella che più naturalmente deriva dalla natura imitatrice dell’uomo, e non è maraviglia, che ess
lligni in tante regioni come produzione naturale di ogni terreno. Per natura la trovarono i Greci, e da veruno non ne presero
4 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
Capitolo primo Saggio Analitico sulla natura del dramma musicale. Differente che lo distinguon
nsiderarsene una senza considerarne le altre, né comprendersi bene la natura del melodramma senza l’unione di tutte. Mi farò d
né ad appagar l’occhio colla vaghezza dello spettacolo, sono per sua natura sbanditi dal dramma; come all’opposto i più atti
nto la rappresentazione del vero, né si vuole da esso, che esprima la natura nuda e semplice qual è, ma che l’abbellisca, e la
olendo far il ritratto di Elena, e non trovando alcun individuo della natura , il quale adeguasse quella sublime idea della per
prosa familiare, e non in versi alessandrini. Così la musica imita la natura , ma la imita pei mezzi, che le si appartengono, c
l’oggetto, che la musica ad imitar si propone, esiste realmente nella natura non altramenti, ch’esista quello, che prendono ad
vece di prevalersi degli altrui: è un non voler, che si trovino nella natura cose atte ad imitarsi col suono, e col canto: è i
dee spirituali ed astratte: ora raccogliendo le bellezze sparse nella natura per ragunarle in un solo oggetto: ora la propriet
erciocché quanto più la espressione poetica de’ motti s’avvicina alla natura delle cose, che si rappresentano, tanto più agevo
, che sono capaci d’agire sull’animo nostro qualora li sentiamo nella natura , come fa la musica allorché esprime l’armeggiar d
dorme, ovvero la solitudine della notte, e il silenzio maestoso della natura , trasporta, dirò così, l’occhio nell’orecchio, e
stessa ragione una orditura troppo complicata mal si confarebbe colla natura del dramma. La musica, perché faccia il suo effet
quantunque paia strano a prima vista, è nondimeno assai conforme alla natura ; imperocché, supponendo che e’ cantino ciò che di
uila, che spazia imperiosamente pell’immenso vuoto dell’aria. [16] La natura stessa del canto ci porta dunque ad ammettere lo
etastasio sopra tutti gli altri. [20] Si osserva facilmente quanto la natura del canto e dello stil musicale debba influire su
atteri freddi, tranquilli, o dissimulati, che coi loro opposti. Ma la natura del canto, per cui vuolsi energia e commozione d’
e diverse passioni dedur si potrebbe una teoria generale cavata dalla natura delle cose, che risparmierebbe molte critiche poc
è più dominato dai sensi che dalla ragione. Le catene colle quali la natura l’ha legato agli altri esseri dell’universo, e la
rsi con essi, e a discoprirvi le relazioni segrete che passano tra la natura loro e la propria. La fantasia ripiena di ciò che
l’origine della metafora, figura la più conforme di tutte alla umana natura , poiché la veggiamo usarsi ad ogni momento dai fa
si che il poeta non viva, e non senta, ma che senta e viva per lui la natura . A misura però che il linguaggio si stende, che l
ini, ma acciochè riescano verosimili, dee metterle come lo farebbe la natura , e non altrimenti. Ora che insegna la natura su t
terle come lo farebbe la natura, e non altrimenti. Ora che insegna la natura su tal proposito agli uomini appassionati? A non
oro la primaria bellezza, che consiste nella fedele espressione della natura , e nella relazione col tutto. Orazio mi susurra a
ità di scena, che s’opporrebbe all’una e all’altra, è bandita per sua natura dal dramma. Non è del tutto certo se sia ben fatt
». Ma, se mal non m’appongo, in niuna delle anzidette cose è posta la natura del dramma in musica. Non nella prima, imperocché
i geni ed altri esseri immaginari, de’ quali ignoro le proprietà e la natura , né la sorte loro sarà in alcun tempo la mia. Alt
i e navali, boscaglie, dirupi, tutto insomma il maestoso teatro della natura considerata nel mondo fisico: spettacolo assai pi
ione del dramma si deducono molte altre in particolare spettanti alla natura delle parti che lo compongono. Ma molte di esse s
a storia s’addattano egualmente bene, anzi meglio che i favolosi alla natura dell’opera. Non finalmente nell’esito tristo o li
lla vita rusticana nelle Georgiche interessano più che i sei libri de natura rerum. 3. [NdA] Siccome alcuni hanno mostrato de
renti vibrazioni che riceve la luce dalle particole eteree di diversa natura ; la diversità de’ tuoni proviene dagli urti diffe
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
ch’egli aveva presa quella maniera di declamare senza scostarsi dalla natura , dopo che aveva sentita la Truppa Italiana, che,
he fosse così, e non un suo complimento, non ha egli potuto vedere la natura del recitare de’ Comici Italiani che nella Commed
data una volta a Parigi, non gli può aver rappresentata l’idea della natura tragica italiana, essendo essa una di quelle Trag
ste di diversi gradi di persone, può discendersi ad una più familiare natura . Bramerei bene di rappresentarne una con l’assist
eccellenza. In quella parte in cui ho trovato qualche scrupolo per la natura tragica, ho conosciuto che nella comica giungerà
la tragica ed inverisimile dignità francese, con un poco di vero e di natura , felici gli spettatori che lo ascolteranno. Baro
6 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442
ostruose figure di tritoni, satiri, sfingi, e sirene a dispetto della natura . La soverchia superstizione di qualche possessore
scenici correggere e divertir la società mediante un’imitazione della natura rappresentata verisimilmente adoperandovi le moll
di buon gusto dovrebbe per verità chiamarsi soltanto colui che dalla natura fu di predante ingegno ampiamente privilegiato, e
iva formazion delle cose, come se stati fosseri assistenti alla madre natura allorché disciogliendo il caos, partorì il mondo;
7 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
oche putidezze di contrappunto lontane dalla semplicità e dalla bella natura . Dopo la metà del secolo i poeti incominciarono a
l’asiatica voluttà per monumento dei nostri vizi, per oltraggio della natura , e per consolar i Caraibi ed i Giaghi della super
sa avvocata, pregandolo a concorrere per mezzo della influenza cui la natura , non so se per nostra fortuna o per nostra disgra
utidonia? [6] La cagione degli accennati difetti viene in parte dalla natura stessa del canto, poiché quanto più di attenzione
grado dappertutto né che sia simultanea. In una lingua armoniosa per natura come la greca, dove la poesia regolava la musica,
rendendo dall’arte quel tanto e non più che ci vuole per presentar la natura nel suo più vero e più dilettevole aspetto, in un
campagne. [19] Lo scopo delle arti imitative non è di rappresentar la natura semplicemente qual è, ma di rappresentarla abbell
Guidato dalla percezione intima di quel bello che esiste forse bella natura fino ad un certo punto ma che non è nella maggior
he viene decorato col nome di bello. Ecco la necessità di abbellir la natura ricavata dal principio stesso della imitazione. [
er tanto della imitazion musicale benché tale qual è non esista nella natura , ha nondimeno in essa il suo fondamento, poiché s
alche novità stravagante. [21] Al motivo d’abbellare e d’aggrandir la natura che ha comune la musica con tutte l’arti rapprese
ro i due estremi difficili, di emendar cioè coll’arte i difetti della natura , e di non sostituire alla natura gli abbigliament
endar cioè coll’arte i difetti della natura, e di non sostituire alla natura gli abbigliamenti dell’arte? Seguitiamo in cotal
in cotal ricerca l’analisi. Quando si dice che l’arte debbe aiutar la natura , si viene a dire che l’artificio è un supplemento
icio è un supplemento di ciò che a lei manca. Per conseguenza dove la natura non ha bisogno di supplemento, dov’ella ha in se
o, ivi l’artifizio non dee punto aver luogo. A conoscer poi quando la natura abbia forza per se sola a produrlo, basta osserva
o fine ultimo? Allora gli ornamenti aggiunti alla semplice e schietta natura nuocono invece di giovare, perché da una banda ch
enti cuoi servano, a così dire, di mediatori fra l’imperfezione della natura e la sensibilità mal contenta dell’uditore. Sua i
esige il suo carattere, ovvero cangiano l’indole della passione o la natura del personaggio. Come la materia di che si tratta
suoi diritti, e dove l’imitazione è così prossima alla verità e alla natura , è la parte ch’essi strapazzano più d’ogni altra.
la copia coi muovimenti ch’ecciterebbe l’originale; qual imitazion di natura è mai quella del canto drammatico dove la lontana
appresenta il diverso ricalcar che si fa sulle vocali. Ora siccome la natura e la combinazione degli accennati elementi non è
ovimento e il ritmo musicale secondo l’espressione delle parole, e la natura dell’affetto individuale che si vuol rappresentar
rettanti colpi dati al vento, poiché o imiti il canto, o non imiti la natura , sia esso o non sia conforme al senso delle parol
ervare fin nell’esercizio della mia sensibilità i privilegi della mia natura . Io chieggo prima da te che, trasportando nel fal
o i musici nell’adoperare le dissonale; se provenga dalla mancanza in natura d’un suono generatore fisso e determinato che pos
raviglioso introdottovi non rappresentando alcun essere conosciuto in natura , né apportando seco alcun modello reale, al quale
espressione perché le modulazioni imitative sono troppo lontane dalla natura , altro diletto non resta se non quello che viene
a mano del tempo, che stampa orme profonde di distruzione sù tutta la natura , perdona molto meno ai suoni rapidi e fuggitivi,
e anche nelle arie che si cantano in teatro la voce del cantore colla natura del suo movimento e col numero delle vibrazioni a
guisa le membra dei teneri garzonetti, come avesse voluto sforzar la natura distraendola dalle vie istituite da lei che sin d
lla fedeltà d’un’amante o di una sposa (sicurezza cui la nostra frale natura attacca un sentimento così intimo e così delizios
ie sicure che abbiamo intorno all’economia degli antichi teatri, e la natura intrinseca della loro musica. Due cose sembrano i
la tragedia e nella commedia s’usava una specie di canto di qualunque natura egli fosse. La seconda che nell’una e nell’altra
posito per il coro che usava comunemente del modo ipolidio uguale per natura e tranquillo. 143. [NdA] La Musique, Epistola i
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 41-43
pessa Maria Hercolani. Il Colomberti dice di lui : che sortì dalla natura un carattere inquieto, atrabiliare, puntiglioso
Tommaso Locatelli, il quale dice di lui : Il Lombardi è dotato dalla natura di alta e bella persona, d’una corretta e chiara
adre in ria tenzone d’ira trabocca e disperato affetto ? Chi pingendo natura , al paragone starà di te, cui l’orrido subbietto
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 999-1001
ppe compensare collo studio indefesso certe manchevolezze ch’aveva da natura  ; come a dire una voce ranca, una fisonomia accig
o di quelli spontaneamente conseguiti dagli attori privilegiati dalla natura  ; e non è picciol vanto. Ed Ernesto Rossi (Mem.,
so. L’opposto di Vestri e di Taddei, i quali accoppiavano l’arte alla natura . Però, ad onore del vero, simpatico, ancorchè bru
10 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
e passioni dal vero. Egli non conobbe l’arte e copiò vigorosamente la natura . Che tragico incomparabile non diverrebbe chi sap
rare a Shakespear le bassezze miste ai gran tratti. Studiando egli la natura mancò di giudizio nell’ imitarne ciò che nelle so
e dovrà, come in fatti avviene, dispiacere ancor nella scena, dove la natura dee comparire scelta e conveniente19. In secondo
do lo spettatore colla buffoneria intempestiva? Shakespear istudiò la natura , e pure nelle sue espressioni non di rado la perd
spressioni ricercate, frivole e contrarie alla semplicità della bella natura . Quando piangevano i poveri (dice Antonio) Cesare
ohnson) hanno rimproverato a Shakespear il troppo studio d’ imitar la natura universale. Hanno detto che i suoi Romani non era
amlet l’usurpator Danese ubbriaco. Ma Shakespear sacrifica tutto alla natura e alla verità. Esigeva la sua favola de’ Romani e
vato; imperciocchè allora solo egli è grande quando si contiene nella natura . . . . Esprime sovente di una maniera ingarbugli
11 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275
XVII, e volgesi curiosa a contemplar il vago e mirabil edificio della natura . Giambatista la Porta, Marco Aurelio Severino, Fa
ntenta l’Italia consacra il fiore de’ talenti agli studi severi della natura , e si scema il numero de’ buoni coltivatori dell’
i tali favole, e la poca somiglianza che aveano cogli originali della natura e co i componimenti giudiziosi del secolo passato
e. 175. Avvegnaché la prima Accademia scientifica dei segreti della natura fosse stata formata in Napoli nel secolo XVI (com
ominati ed altri filosofi italiani, nel consultar il gran libro della natura furono i primi a scoprire in buona parte gli arca
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756
resa. Chiunque scrisse di lui non ebbe che inni di lode. Parve che la natura si fosse divertita a raccogliere in lui solo tutt
Egli è in forza di questa maravigliosa unione di sublimi qualità di natura e di arte, che quest’insigne attore ha saputo cat
co Lombardi e Gustavo Modena ne furono la prova. Egli fu dotato dalla natura di tutti i doni necessarj per raggiungere la perf
pettatore esser tutto opera del caso : tanto in lui l’arte imitava la natura . De Marini però non sagrificava mai la verità all
13 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
i nell’animo, e qualche tratto non infelice dalla penna de’ poeti. La natura ha questo di proprio, che basta che ci si mostri
atti è la sola che fa che la musica divenghi un’arte imitatrice della natura , esprimendo colla varia successione de’ tuoni e d
diletti l’udito; ma non può sollevarsi fino al privilegio d’imitar la natura , colla quale l’unione degli accordi non ha se non
compagno nelle sciagure e nei diletti, e creato al paro di lui dalla natura per fruir l’aura della vita, e per godere le deli
musica divenne portato dal grandissimo ingegno onde avealo fornita la natura , il corifeo della Francia. Lo che egli fece imita
di che abbiano fatto i moderni italiani. La difficoltà consiste nella natura de’ nostri sistemi musicali composti di moltiplic
rgilio della musica. Simile al primo egli non ebbe altra guida che la natura , né altro scopo che di rappresentarla al vivo, «
o a poco per tutti gli oggetti finché comprende e vivifica la intiera natura , così il buon gusto comunicato sul principio ad u
rese a perfezionare, ha saputo imprimere lo spirito d’invenzione e la natura riflessiva e sagace, cui portavalo il proprio tem
raddolcì l’asprezza di quello stromento che sarebbe stridente di sua natura , e studiando sulla maniera di guidar l’arco di so
tro su quelli; che non convenendo mischiare fra loro suoni di diversa natura , faceva di mestieri collocar insieme gli strument
nque sgomento per produrre qualunque suono, bisognava studiar bene la natura di ciascuno per meglio combinarli fra loro, e far
e, col debito grado d’intonazione e colla propria spezie di canto, la natura e situazione attuale de’ personaggi che prendonsi
i chi la possiede fecondo per lo più di capricci, ma all’indole della natura e della passione, nell’accomodar la prosodia dell
ntosi suoi talenti pel canto. Ni uno a’ tempi nostri ha sortito dalla natura còrde più valenti, e insiem più flessibili, tener
ano spirito per istruirsi, l’errore è quell’istimo fatale posto dalla natura tra la verità e l’ignoranza, che non lice ad alcu
ata nella sua persona quella severa e incomprensibil sentenza, che la natura , in creando gli uomini singolari ha, come dice un
14 (1878) Della declamazione [posth.]
onti è in primo luogo lo statuto incerto di tali testi, che non hanno natura né descrittiva, né prescrittiva. Essi infatti non
de abbiamo deciso di adottare una prospettiva che tenesse conto della natura fluida dell’orizzonte dell’arte attoriale, in gra
ere di tratti caratteristici che si riferiscono al più profondo della natura umana; e che i classici farebbero anche meglio, s
règle73. La Staël lamentava il fatto che, mostrando al pubblico una natura frutto di convenzione, il teatro non avrebbe avut
Réflexions sur la tragédie de Wallstein, anche Constant ammetteva la natura vincolante delle tre unità, le quali «forcent le
orreva tuttavia ripensare l’assetto della vita teatrale, superando la natura effimera del fenomeno del dilettantismo. Nel 1805
ale traccia istintuale assumendo toni e ritmi diversi a seconda della natura del sentimento. Si passa poi all’analisi del ling
he si generano le espressioni, tra le quali Salfi distingue quelle di natura cooperativa, che contribuiscono al sollievo dell’
etta delle stesse. Questo è reso possibile dalla contemplazione della natura , a cui si sono dedicati artisti quali Leonardo da
do da Vinci (la fonte è Lomazzo) e Domenico Liveri. Nell’ambito della natura , bisogna saper trascegliere tra i soggetti più es
ne ostacolata dalle istituzioni, che vanno a creare quasi una seconda natura . Salfi contrasta poi l’idea che le passioni siano
’estetica di Batteux, afferma che oggetto delle belle arti è la bella natura . Nonostante tutto quello che si trova in natura è
belle arti è la bella natura. Nonostante tutto quello che si trova in natura è da giudicarsi bello, alcune parti godono di una
sottolinea come il compito dell’artista non consista nell’imitare la natura , ma nel portarla ad un più alto grado di perfezio
: Nel capitolo undicesimo Salfi si interroga sul peso che l’arte e la natura abbiano nella creazione di un grande attore. Vien
che possono essere di qualità e di quantità. Le prime risentono della natura mista dell’elemento passionale, nel quale si inne
sì due soluzioni principali per sottrarre l’arte dell’attore alla sua natura effimera. Una soluzione potrebbe essere rappresen
tragedia, ma anche della commedia, e a cui fa seguito lo studio della natura di commedia, tragedia, melodramma e pantomima. Un
e. [Intro.1] Comune ufficio delle arti belle è la imitazione della natura ; ma in ciò fare ciascuna però si limita all’uso d
; ed imitando ogni specie di suoni, egli apprese a parlare. La stessa natura lo aveva a questo fine consacrato siffattamente,
lare impressione e sensazione facevano sopra di lui. Egli trovò nella natura fisica esempli e modelli per cantare, per danzare
venne, limitando in progresso di tempo, ad imitare particolarmente la natura morale, e quindi a contraffare quelle persone più
arono Eschilo ed Euripide, e gli avrebbe pur Sofocle declamati, se la natura non gli avesse niegato l’organo e la forza necess
ne, che gli tien dietro, spazia anch’essa liberamente pei campi della natura , e spesso discende dal sublime e dal grande, al v
arsi a quando a quando degli attori capaci di provare quel che può la natura , priva dell’arte che la sviluppi e la governi. I
Riccoboni, uniscono lo studio alla pratica, e la scuola al teatro. La natura in questo genere ha particolarmente favorito gl’i
maggiore sarebbe la loro vergogna, se questi doni trascurassero della natura . [Intro.19] È già pur qualche tempo che tali ide
in ispecie, e propriamente della tragica. [1.1] Ogni essere della natura , essendo dotato di forza o di facoltà propria, op
ogliamo ed argomentiamo ordinariamente quella forza e facoltà, che la natura interna ed invisibile, propria di qualunque esser
no nel senso più ampio la espressione comune a tutti gli esseri della natura . [1.2] Questa attività propria di ciascheduno si
iamente può dirsi. [1.3] Questa espressione fu la prima lingua della natura comune a tutti gli esseri più o meno attivi e mod
pîo la prima lingua che parlassero gli uomini, secondoché erano dalla natura internamente e variamente agitati, e fu perciò de
e col gesto. [1.5] In questo primitivo e maraviglioso magistero della natura conviene cercare l’origine, gli elementi, il prin
e, della eloquenza, d’ogni bell’arte, riguardata come imitativa della natura significante. Nel senso più generale, l’arte altr
a, che raccogliere ed imitare l’espressioni più vive e più vere della natura parlante, e sul modello delle originali o scarse
iplicarne e migliorarne delle altre artificiali, che rendono quasi la natura più bella e più perfetta, imitandola. [1.6] Uno
fu dunque l’oggetto comune a tutte le arti, cioè l’espressione della natura ; e ciascuna arte si distingue per l’indole de’ me
na primamente distinguere l’oggetto imitato, ch’è l’espressione della natura , dall’oggetto imitante, in cui l’espressione arti
sioni, che ai colori ed al marmo propriamente non si appartengono. La natura non ci offre uomini formati di pietra o di colori
to delle belle arti in generale è dunque l’espressione generale della natura , siccome il particolare si determina dal caratter
strumenti che ciascuna arte adopera, per imitare la espressione della natura che si prefìgge. [1.10] Malgrado tutte queste di
accentate l’una più spiccata, e l’altra più rotonda, sia per la loro natura assoluta e primitiva, sia per la differenza della
î e gli elementi che la pronunciazione oratoria costituiscono: 1.o La natura dell’idea che si enuncia, o il vero senso della p
il tuono generale del discorso. Questo tuono si modifica, secondo la natura e l’andamento di certi periodi, il cui tuono part
oterli tutti ridurre alle seguenti spezie, distinguendoli per la loro natura , per la loro origine e pel loro uso. [3.3] 1.º I
ogica, o la vera filiazione e il primitivo significato. Era di questa natura quel gesto che Vanni Fucci fece per dispregiare I
il diritto di attendere. Io dico anzi di più che il metro per la sua natura particolare ad una pronunciazione conveniente, ov
odo a cui serve. [4.5] Per la qualcosa siccome il periodo secondo la natura delle parole e del senso dee pronunciarsi, i vers
e di suono pendente, che si appoggia su le parole seguenti secondo la natura del senso, che lega ad un tempo le parole ed i ve
a medesima occorrono tante volte certe pause, le quali, anziché dalla natura del senso, dal bisogno della respirazione derivan
binazione trascelga egli sempre l’adatta al ritmo del periodo ed alla natura del senso. Prendiamo alcun tratto della sua versi
di hanno de’ suoni più o meno analoghi al loro significato, cioè alla natura dell’oggetto o dell’idea che esprimono, le passio
sona, che la concepisce e l’esprime nel modo più conveniente alla sua natura . E siccome la pronunciazione è a un tempo vocale
ticali; ma gli accenti ed i tuoni della passione furono lasciati alla natura che gli detta da per tutto e sempre gli stessi. C
i luoghi, non sono state notate come quelle che vengono dettate dalla natura a chiunque senta, e sappia conoscere quel che sen
a come la vocale, che abbiamo di sopra considerata, essendo dalla sua natura a tutti egualmente e costantemente insegnata. Sco
dicea Cassiodoro: Silentium clamorosum. Capitolo VI. Teoria natura ed uso dell’espressione — Carattere fondamentale
iusta teorica, onde più accuratamente e secondo i veri principî della natura regolarne l’arte e la pratica. [6.2] Ogni idea o
che la relazione più generale di causa e di effetto ne costituisce la natura e la forza. E siccome tale relazione può essere p
assioni ogni altra ha pure un suo fine proprio e conveniente alla sua natura , al suo sviluppo, al suo grado, essa dee conforme
espressione più necessaria, più efficace e diretta, se le leggi della natura si vuol secondare. [6.13] Ma spesso queste medes
o particolare, di cui è incaricato, nel modo più conveniente alla sua natura e destinazione. Noi osserviamo un tal caso ogni q
e lo interesse e l’intenzione della persona, l’obbligano a variare la natura del gesto e della pronuncia, e questa variazione
seguirsi da tutti gli organi con la stessa prontezza, sia per la loro natura meno disposta a tale attitudine, sia per aver ric
io particolare, di cui è incaricato nel modo più conveniente alla sua natura o destinazione. [6.15] Così noi veggiamo nella m
i s’impiegano a pro o contro l’oggetto o subbietto, imitano quelli la natura dell’uno o dell’altro. [6.18] Dietro tali osserv
iù o meno utili, o necessari ad un qualche fine; ma allora perdono la natura di espressione patetica, e prendono quella di des
vea detto assai prima di Hume: omnis enim motus animi suum quemdam a natura habet vultum, et sonum, et gestum, totumque corpu
19] Brilla il sorriso nella bocca e nella pupilla, e par che tutta la natura sorrida anch’essa con noi. Il tuono della voce eq
tolo VIII. Osservazioni e studio delle passioni ne’ fenomeni della natura e nei monumenti dell’arte. [8.1] L’analisi e la
ere la espressione più sincera e reale delle passioni nel libro della natura , o togliere da questo quei tratti particolari nuo
né tutti gl’individui hanno in questo genere la stessa attitudine. La natura non parla e si esprime in tutti egualmente; perlo
lla cagione, a cui si rapporta, ogni qualvolta non le si oppongono la natura e l’instituzione. [8.7] La natura le si oppone,
i qualvolta non le si oppongono la natura e l’instituzione. [8.7] La natura le si oppone, allorquando alla specie od al grado
qualche imperfezione della sua organizzazione interna ed esterna. La natura , siccome in tutti gli altri esseri, lascia talvol
io alla sua intenzione e a’ suoi bisogni. [8.8] Tante altre volte la natura , per sé bene organizzata e disposta, viene altera
come fra le nubi la luna, annebbiate ed equivoche. Allora una seconda natura succede alla prima, assai più debile e incerta, o
a come più propria di una certa epoca o stato, che più propinguo alla natura si reputa; e così altre specie e gradi, ad altre
che da questa prima vieppiù si allontanano. Quando adunque si dice la natura alterata e corrotta noi intendiamo di riferire l’
tendiamo di riferire l’una epoca all’altra, che tutte egualmente alla natura più o meno spiegata appartengono. Secondo questo
crediamo che si debbano studiare utilmente i modelli originali della natura , scegliendone il luogo, il tempo, e l’individuo c
er vie meglio osservare e gustare con maggior finezza i modelli della natura possono ancora giovar grandemente i modelli dell’
rasceglierli ed imitarli. In questa non solo si trova una copia della natura , ma della natura scelta ed imitata nell’aspetto p
mitarli. In questa non solo si trova una copia della natura, ma della natura scelta ed imitata nell’aspetto più interessante.
iterio di paragone per meglio osservarla e gustarla su’ modelli della natura . Ogni artista, come puro imitatore della natura,
rla su’ modelli della natura. Ogni artista, come puro imitatore della natura , si è studiato di notarne ed esporne gli effetti
ossiamo dunque sicuramente conchiudere che non solo dai modelli della natura , ma eziandio dai monumenti dell’arte possiamo e d
ffetti delle passioni riguardano. E così avvezzandoci a contemplar la natura negli originali trascelti e nelle copie più esatt
one naturale. — Verità. [9.1] Il filosofo osserva i fenomeni della natura , e ne cerca la dipendenza e la ragione, l’artista
si dice comunemente che l’artista non isceglie ed imita, che la bella natura . Or qual è questo bello? ed in che veramente cons
ond’è risultata qual è di presente. In questo senso tutto è bello in natura , o, ch’è lo stesso, tutta la natura è bella per s
In questo senso tutto è bello in natura, o, ch’è lo stesso, tutta la natura è bella per sé. [9.3] Ma avendo noi determinati i
ti risultano quindi certi difetti che si notano in alcune opere della natura ; ed ancorché sia ciascuna perfetta rispetto all’o
teressano. E questo genere di esseri è quello che suol dirsi la bella natura , che gli artisti ordinariamente vagheggiano e imi
pparisce costantemente la stessa. Ora essendo tutti gli oggetti della natura più o meno complessi, quelli interessano più che
espressione, essendo armonica e significante, non può separarsi dalla natura del fine a cui serve. Ella ne prende il colore, l
nte all’espressione visibile e materiale, e poco o nulla badando alla natura ed efficacia del significato, o della passione a
o questi o propriamente od impropriamente non esprimere più o meno la natura di quella, che li produce. Che se ancora in tali
spressione naturale, che c’interessa e diletta in tanti modelli della natura e dell’arte, è appunto quella che l’artista si st
inario di copiare esattamente l’originale quale esiste di fatti nella natura , ma gareggiando in certo modo con essa, ed aggiun
gli è certissimo che l’uomo, osservando e raccogliendo il bello della natura , può concepirlo, tratteggiarlo, ripeterlo e rende
produce, o l’osserva nelle opere dell’arte, allorché con quelle della natura le paragona. In questa maniera dalle tante osserv
e dunque che un tal tipo altro non sia che un estratto del vero della natura combinato col probabile e col possibile, che megl
col possibile, che meglio servono al fine dell’arte. Il migliorar la natura non può in altro consistere che in accrescerne e
po del bello artificiale altro non sia che un estratto del vero della natura combinato col probabile e col possibile, che più
ne. [10.4] In generale tutte le belle arti vogliono imitare la bella natura , ma non tutto lo stesso obbietta con gli stessi m
a l’una e l’altra dove più, dove meno contraffanno alcune parti della natura , ma non sì da illuderci pienamente. [10.6] All’i
a del gusto, del bello e delle arti; ond’è che alla prima una seconda natura viene quasi a sostituirsi. Io dico dunque che ogn
predominante della nazione del secolo, ma in guisa però che la prima natura venga abbellita e migliorata, e non già guasta e
la declamazione appartiene. Ella comprende la bella espressione della natura ancor migliorata, probabile ed efficace a produrr
la correlazione di quella, che precedessero o susseguissero. Ma è la natura o l’arte, o l’una e l’altra insieme, o più l’una
d artificiale dell’espressione. Capitolo XI. Combinazione della natura e dell’arte. [11.1] Il tipo dell’espressione ar
oratori questa distinzione che i confini o l’impero dell’arte e della natura volgarmente costituisce: Sed sunt quidam aut ita
ma di operare veramente. Alcibiade aveva sortito questo talento dalla natura , e, secondo il bisogno e le circostanze, prendeva
sta virtù straordinaria l’hanno fatta credere quasi tutta opera della natura e del cielo. Ed essa certamente suppone in chi la
eraviglia de’ suoi effetti, la fece abbandonare al solo talento della natura , ed in questo modo si trascurò e degradò l’arte,
si trascurò e degradò l’arte, la quale non era né dovea essere che la natura medesima, quantunque si voglia ben disposta e org
’esercizio perfezionata. Lasciamo dunque di esaminare, se l’arte o la natura soltanto, o più l’una che l’altra sia utile e nec
soltanto a chi non sa definirne lo stato; e supponondo invece che la natura non avesse negato all’attore quelle qualità, che
è svegliata; sì che l’arte medesima par tante volte che trionfi della natura . Così colui che parea fatto tutt’altro dalla natu
che trionfi della natura. Così colui che parea fatto tutt’altro dalla natura , tutte ne supera le difficoltà, o piuttosto tutte
la per eccesso. L’arte insomma dee in certo modo creare e regolare la natura , e dopo averla abbellita, migliorata e perfeziona
la natura, e dopo averla abbellita, migliorata e perfezionata, tutta natura apparisca, ed essa che tutto fa nulla si scopra.
uove modificazioni, che la rendono propria di lui, e costituiscono la natura della declamazione tragica. [12.2] Il genere tra
e li toglie in parte quell’aspetto ributtante, ch’è proprio della sua natura . La tragedia insomma si eleva ad un ordine di cos
oe, cioè un essere medio fra i mortali e gli Dei. Ed a questo tipo di natura eroica debbono accomodarsi i caratteri, le passio
dia debba assolutamente circoscriversi a quella età, che più a quella natura eroica si adattava o si avvicinava, e che perciò
que operum non alios capaces putant, quam quos eximia specie donare natura dignata est. Lo stesso criterio avevano gli antic
ò minor della fama. E siccome il tipo dell’arte quello migliora della natura , niuno eroe ci hanno presentato gli artisti, che
figura e la taglia, quali noi le richiediamo, ci vengono donate dalla natura , ma queste qualità corporali punto non giovano, s
la patria tendono ordinariamente a distruggerlo in chi l’avesse della natura sortito? Se si reputa modestia l’avvilimento, e d
arsi di apparir tale, come colui che ad ogni istante ne dubitasse. La natura umana, per quanto si sollevi all’eroica, non cess
siccome quella che prima e più delle altre ha conosciuta e sentita la natura e la necessità del carattere tragico. Pareva a Pi
essa tragedia deride la declamazione ampollosa e non conveniente alla natura del dramma, e fa dire ad Amleto così: Niuna cosa
che hanno elevato la declamazione tragica a quel grado, che alla sua natura si conveniva. Dopo il Baron la Francia ha conserv
quest’eccesso gli Alemanni principalmente. Essi preferiscono tanto la natura ordinaria nei caratteri, nel contegno e nel tuono
nno innestato il cittadinesco ed il pastorale; e quindi per imitar la natura in tutte le sue parti l’hanno guasta in quella ch
a poesia e di ogni bella arte; egli vuole che si imiti esattamente la natura quale è, senza avvedersi che questa severa esatte
ltro subalterno, e di genere affatto diverso o contrario, perocché la natura e l’effetto dell’uno, collidendosi e stemperandos
é la natura e l’effetto dell’uno, collidendosi e stemperandosi con la natura e l’effetto dell’altro, non avrebbe il suo pieno
cui parevano più adattati. Io chiamo questi caratteri speciali. Dalla natura e differenza di questi emergono tali doveri, che
conda donna, di padre, di amoroso. Non potendo ciascuno attore, o per natura , o per arte essere a tutte le parti adatto egualm
ssegnando a ciascuno quella specie di carattere e di parti, a cui per natura o per arte si trovasse meglio disposto. Ma infeli
ratti personali che lo distinguano, e che provengono unicamente dalla natura , e poco o nulla possono affettarsi dall’arte. Per
enerale caratterizzare gli attori di ciascuna specie, procedono dalla natura , e non già dall’arte, che però può e dee sviluppa
caratteri di specie troppo diversi o contrari affatto, attesoché per natura e per arte non può trovarsi agli uni ed agli altr
ente disposto. E se taluno è stato in questa linea privilegiato dalla natura , i Baron e i Garrick sono singolari e rarissimi,
o quanto più sono limitate e circoscritte. E poi certi miracoli della natura e dell’arte non potrebbero ridursi a regole gener
do si concepisce, si forma e s’imita il vero e perfetto modello della natura e dell’arte. [15.10] Dalle osservazioni già fatte
0] Dalle osservazioni già fatte si può raccogliere il vero tipo della natura individuale, e quindi dare l’espressione convenie
ente, sia nella sua modificazione, sia nella sua quantità, secondo la natura del luogo e dell’incontro in cui si ritrovano. [1
iene, non possono dispensarsi da quella legge di continuità, a cui la natura ha tutti gli esseri e i loro fenomeni sottoposti.
dare alla sua espressione alcune modificazioni particolari, che dalla natura del dialogo propriamente derivano. L’attore appen
rispettiva degli interlocutori. Or tali relazioni possono essere o di natura , o d’instituzione, o di passione, e questa varian
muoversi per non ristarsi sempre immobile nel medesimo sito. È della natura del colloquio, specialmente ove sia interessante
ri interviene, il gesto come l’espressione in generale dee seguire la natura e la forza della passione, che ove sia straordina
alle angosce, a’ danni, a’ tanti Dolori innumerabili, retaggio Che da natura sol questo riporta Massa di carne… questo istante
e’ suoi teatri. I nostri artisti che pur tanto valevano ad imitare la natura ch’essi vedevano, poco o nulla curavano di appren
utti gli attori in comune, perché da tutti egualmente si comprenda la natura del subbietto e delle persone, e quel che risulta
he siegue, non possono essere accuratamente determinate, se non dalla natura delle idee e dei sentimenti che debbono sviluppar
golarità e di analisi. [21.11] Ogni artista che intende ad imitar la natura ne’ suoi modelli ha questi sott’occhi, e può esam
ovarsi nell’arte; e la scena degenera in uno spettacolo di tutt’altra natura che non è quello cui è destinata. Quindi si forma
Clairon) in quella bella scena, in cui, disperata, domanda a tutta la natura chi le abbia rapito il cuore di Teseo. Vous vous
netrare ne’ cuori più difficili e meno fatti per sentir le voci della natura . Si dice di Condé ch’ei si scioglieva in lagrime,
nosca la proprietà e la forza. Questo dipende per l’ordinario o dalla natura stessa delle parole, o dalla loro artificiale com
gli altri; e così a determinare con maggiore facilità ed esattezza la natura e la proprietà di quelle persone, di cui dovrà so
quella che fa conoscere la forza e la bellezza del dire, e quindi la natura e l’uso delle figure e dei tropi, diretti a manif
ire ciò che declamano, essi che potrebbero pe’ vantaggi sortiti dalla natura emulare e superare l’arte e i talenti di tutti? I
eri principî dell’arte, che non debbono mai scostarsi da quelli della natura . E nelle varie ripetizioni ed esperimenti, parago
unque di tutte le invenzioni quella che più naturalmente deriva dalla natura imitatrice dell’uomo, e non è maraviglia, che ess
ibertà delle scene inglesi al carattere del popolo d’Oltremanica, per natura incline a pensare incessantemente, e che, senza l
. Il suo concetto di rappresentazione si fonda sull’imitazione di una natura non realisticamente intesa, ma sublimata di quant
nare l’approccio nella trattazione delle passioni, sottolineandone la natura propriamente fisica e analizzando sistematicament
ni nei quali si manifesta, in quanto il suo scopo è tratteggiarne «la natura fisica» (Antonio Genovesi, Delle scienze metafisi
interiore accomuna tutti gli organismi, viventi e non. L’idea di una natura «parlante» lo stesso linguaggio dell’uomo è retag
taggio vichiano, il quale sosteneva che, ai primordi dell’umanità, la natura fosse concepita al pari di un corpo, e le manifes
ane passioni. Così il tuonare del cielo era l’immagine dell’ira della natura . Sull’argomento si veda Luigi Rosiello, Le teorie
e, e il linguaggio muto dei primi uomini. Grazie ai tropi, che donano natura corporale a entità astratte prive di corpo, persi
tura, che utilizzano strumenti lontani dall’oggetto imitato, ossia la natura . Uno schema simile aveva guidato anche le rifless
una parte dì quella» (Francesco Mario Pagano, Discorso sull’origine e natura della poesia, cit., p. 61). [commento_1.8] A que
alle passioni tout court, sottolineando ancora una volta come sia la natura fisica delle passioni a permettere il contagio, c
ivi dei suoi drammi. Egli si soffermerà lungamente, ad esempio, sulla natura visiva da conferire alla catastrofe. Nel Parere s
oesistenza di naturale e nazionale. [commento_3.3] Essi hanno dunque natura deittica, perché fanno riferimento al contesto sp
ou métaphorique de la chose à la chose même». La terza era invece di natura analogica. Dante Alighieri, Inferno, con il comme
tere sulla mimica, cit., p. 362). [commento_3.18] Salfi esplicita la natura individualizzante del gesto, che muta al mutare d
e queste transizioni: «Senza entrare troppo nel merito dell’effettiva natura del genere drammatico, possiamo riconoscere a pri
che in palco lo ascolta non rida delle sue espressioni, come fuori di natura il dialogo; né la platea che lo sta a sentire rid
sances humaines. In quella sede, il filosofo francese sottolineava la natura del tutto istintiva dei primi suoni emessi tramit
re dell’influsso di Locke fu Hume, che pubblicò il suo Trattato sulla natura umana nel 1738. All’interno del secondo libro del
la maggior parte delle passioni indirette (David Hume, Trattato sulla natura umana, testo inglese a fronte, introduzione, trad
ttata ha Hume, che affronta il tema delle passioni nel Trattato sulla natura umana (1738) e nella già menzionata Dissertazione
lità del fenomeno passionale si concretizza nell’individuazione della natura mista di ogni passione, che risente sempre della
ozionalismo. [commento_7.2] «Infatti ogni emozione ha ricevuto dalla natura come un’espressione del volto, un suono e un gest
sso è citato anche in Francesco Mario Pagano, Discorso sull’origine e natura della poesia, cit., cap. II, p. 6. [commento_7.3
acciata nel saggio di Francesco Mario Pagano, Discorso sull’origine e natura della poesia, in cui si parlava del corpo umano c
più vive sensazioni» (Francesco Mario Pagano, Discorso sull’origine e natura della poesia, cit., cap. II, p. 3). L’introduzion
ttavia occorre notare come l’innamorato si serva di una gestualità di natura deittica anche quando l’oggetto dell’amore è asse
ell’animo vediamo spesso crollare gli uomini» (Tito Lucrezio Caro, La natura , a cura di Armando Fellini, Torino, UTET, 1997, I
sia sembra dunque assumere i tratti della disperazione. Emblema della natura multiforme della gelosia è la scena dell’uccision
endere alle private virtù, alle tenere passioni, alle peripezie della natura e dell’amore» (ivi, pp. 671-672). L’astigiano si
e, cit., p. 28. Capitolo IX [commento_9.1] La nozione di bella natura ricopriva un ruolo fondante all’interno dell’este
ndante all’interno dell’estetica di Batteux, che la distingueva dalla natura realisticamente intesa: «Sur ce principe, il faut
it., p. 91). [commento_9.4] Sull’immutabilità del paradigma di bella natura , si legga Batteux: «Si le fond essentiel des arts
scondere ogni sensazione», negli eroi tragici ad agire è la «semplice natura », che gli permetta di esprimere umanamente le lor
zzo da catena. / È pazzo chi non cerca e se ne mente. / Scherza talor natura o talor falla / ne la struttura dell’umana gente.
ratteristiche della cosa designata stessa. Le passioni sono, per loro natura , connesse a determinati movimenti degli organi de
sa segni naturali. Si dicono invece arbitrari quei segni che per loro natura non hanno nulla a che fare con la cosa designata,
, accomunava le belle arti nel loro oggetto di mimesi, ossia la bella natura . Al contrario, Lessing scardinava questa unione,
così dotate di quelle stesse qualità, così benevolente fornite dalla natura di doni da sembrare, più che comuni mortali, esse
e naturale debba accompagnarsi lo studio, in grado di perfezionare la natura attraverso l’arte. Il massimo momento di genio è
era di Monsieur Baron sempre vera e naturale al certo; ma come che la natura non è sempre bella, né ogni verità convenevole su
one che l’eroe della tragedia, essendo uomo, non deve scostarsi dalla natura ; ma è ben anche vero che la grandezza delle azion
e l’altezza della nascita o del grado de’ tragici eroi addimanda una natura maestosa e degna» (Elena Virginia Balletti, Lette
imponente e non ritengono capaci di grandi opere se non quelli che la natura s’è degnata di dotare di uno straordinario aspett
che in palco lo ascolta non rida delle sue espressioni, come fuori di natura il dialogo; né la platea che lo sta a sentire rid
, facilmente si formeranno a poco a poco da sé, per semplice forza di natura » (Vittorio Alfieri, Parere sull’arte comica in It
t du comédien, pp. 292-293). Capitolo XV [commento_15.2] Sulla natura individuale delle passioni, che prendono forme di
una all’altra, ma la coesistenza è negata (David Hume, Trattato sulla natura umana, cit., p. 557, par. 278). Dunque il passagg
ui che ha appena parlato, esaminate se ciò che dovete dirgli è di una natura tale che non possa provenire che da un moto che i
reddo ed equilibrio, per non mostrare mai atteggiamenti contrari alla natura è indispensabile studiare a fondo la danza nobile
quali Jacques Joly e Pierre Frantz, che assegnano alla didascalia una natura performante. A questo proposito si veda Jacques J
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 476-477
i e Bellotti-Bon. Ma intollerante di giogo, o più tosto di quiete, di natura mobile e bizzarra, passò di compagnia in compagni
a quale fu trascinata un po’dalle vicende dell’arte e molto dalla sua natura , si unirono con pietoso e gentile proposito i mig
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
o che dice soltanto essere stato anch’egli di singolari talenti dalla natura dotato, e molto favorito da Principi.
17 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
ro occhi, e ignoravano tutte le arti, a riserba di quelle che la sola natura ed il bisogno sugerisce. In tale stato potevano e
ondatore e legislatore della nazione Russa, avendo cambiata la stessa natura de’ suoi stati ed i costumi di que’ popoli, ed in
ito rappresenteranno con energia, naturalezza e sensibilità quanto la natura umana loro presenta; là dove copiando unicamente
18 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
pa è di loro la niuna rassomiglianza che ravvisa lo spettatore fra la natura che doveva imitarsi, e le belle arti che prometto
ativa. E non altrimenti avverrà finché si tralasci l’imitazione della natura il vero, il grande, il patetico, il semplice per
le vie novelle, le quali non trovandosi se non se nella ricerca della natura ch’essi non conoscono, e nella profonda meditazio
tale serva di appoggio alla vocale, come richiederebbon l’ordine e la natura , quella al contrario confonde questa, potendosi d
gusti fattizi opposti o diversi da quelli che sono più conformi alla natura . Imperocché egli è certo che fra l’imitazione che
quali, imitando i fenomeni che accompagnano la terribile maestà della natura nelle tempeste, o negli sconvolgimenti dell’ocean
he tante e sì leggiadre pitture contengono degli oggetti fisici della natura , hanno per necessità dovuto aprire un vastissimo
e affine di supplire all’insufficienza di quella che ci fu data dalla natura . Zenobia scaccierà via dalla sua presenza l’amato
ano cotali intervalli, un muovimento che s’accordi col numero e colla natura delle vibrazioni loro, il risultato del suono sar
a, è non meno riferibile alle produzioni dell’arte che a quelle della natura . Che si direbbe d’un cotale che, camminando lenta
e? Perché frapporlo quando il differire sarebbe inopportuno attesa la natura della passione? Perché non entrar subito in mater
ompendio di tutto il dramma. Bisogna aver filosofato assai poco sulla natura della musica per non avvedersene che cotal sinops
accuratezza lo scambievole rapporto degli strumenti fra loro, e colla natura dell’oggetto cui devono rappresentare. Anfossi, n
e ha di più sorta nella maniera d’eseguire i recitativi, intorno alla natura dei quali essendosi parlato in più luoghi di ques
er far vedere la poca cura che hanno i maestri di seguitar in essi la natura e il significato delle parole. [22] Un massimo in
orga in luogo di dieci? Ciò è a un dipresso lo stesso che dire che la natura è fatta per ubbidire alla musica, non la musica p
natura è fatta per ubbidire alla musica, non la musica per imitar la natura . [30] Io son ben lontano dal volere che l’ordin m
fuge, nate; propinquant». [31] In queste e simili occasioni dove la natura dell’affetto lo richiede e la poesia lo comporta
ttologie della sintassi musicale. [32] Ma ciò che non è conforme alla natura né alla ragione si è la ridicola usanza di quel d
erosimile fuorché nel caso che il replicar le note serva ad imitar la natura dell’oggetto rappresentato, come si farebbe nelle
affanno”, “smania”, “cordoglio” e simili, nelle quali esprimendosi la natura con un accento più vivo e più calcato, anche la m
quei tratti caratteristici che manifestano al primo colpo d’occhio la natura in tumulto, ora quelle sfumature più delicate e l
enza comune. E tal è la bassezza dell’amor proprio, che quantunque la natura gli si appresemi con tutti i suoi vezzi, cerca no
imitativa consiste nella rappresentazione più o meno abbellita della natura , e nell’esprimere l’oggetto che prende a dipinger
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
coi Toaldi e con gli Oriani, e si solleva quasi al di sopra della sua natura coi. Newton, coi Leibnitz, coi Kepleri, con gli E
educente d’ ombre e di lumi ritrarre l’effigie de’ corpi ed imitar la natura con materie solide onde renderne al tatto sensibi
iedero la vita anche alla pronunziazione, che è la prima musica della natura , e poi alla musica stessa artificiale; da che l’u
gegno, impaziente d’ogni confine porta la contemplazione per tutta la natura , e facendo tesoro degli oggetti verì gli ordina n
tesoro di sana politica, di pura morale e di dilicata poesia. Colà la natura e l’arte produssero gli Alessidi che, abbandonate
si conosce e si spande per tutto, perchè deriva immediatamente dalla natura del l’uomo, il quale avvezzo ad osservare quei de
a gloria e all’educazione de’ popoli, quanto vide profondamente nella natura dell’uomo! Cisalpini fortunati e degni di esser t
20 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
fetti non altronde deriva se non se dalla più vicina imitazione della natura , cioè dalla espressione più esatta di quei toni n
ono tanto più energiche quanto più fedelmente esprimono la voce della natura . Quindi è che un urlo solo, un gemito, un sospiro
oltiplicavano essi i capricci dell’arte tanto più si scostavano dalla natura . S’ampliò il numero delle corde e de’ suoni negli
musicale, e perché istituita per una sola voce, e partecipando della natura del recitativo, ma in largo, non è legata a battu
ano trovare dei maravigliosi rapporti tra i suoni armonici e tutta la natura . Lo strumento chiamato zir era simile al fuoco pe
si l’inflessione? Che della minutezza con cui si badava non solo alla natura dei vocaboli, ma anche all’indole e collocazione
e lettere? Aristide Quintiliano ce ne dà un distinto ragguaglio della natura delle vocali, delle semivocali e delle appena voc
he le passioni dell’animo s’esprimono con movimento analogo alla loro natura , la tristezza, per esempio, e lo scoraggiamento c
re portava al ritmo, che lo credeva compagno indivisibile di tutta la natura . Lo ritrovava nel camminar lento non meno che nel
o musicale era in tal guisa modellato sul ritmo poetico che l’indole, natura e durazione dell’uno era precisamente conforme al
le, natura e durazione dell’uno era precisamente conforme all’indole, natura e durazione dell’altro. Il ritmo poetico non era
onseguenza rappresentare i suddetti cangiamenti. Ecco il perché dalla natura del ritmo musicale si ricavava presso ai Greci un
che concerne la musica propriamente detta. Noi siamo all’oscuro della natura intrinseca della greca armonia, chechè abbiano vo
lle arti riguardavano essi come oggetto principale l’imitazione della natura , e siccome la possanza imitatrice della musica, m
per una generale inavvedutezza, le cui cagioni bisogna ripetere dalla natura dei secoli, ove nacque l’una e l’altra di queste
animo in guisa tale che se fra loro si mischiano movimenti di diversa natura , non è possibile ottenere il desiderato intento,
due terze maggiore e minore, la seconda, il tuono e il semituono. La natura intrinseca di essi intervalli, e soprattutto di q
di conmozione venga eccitato da essa verso un tale oggetto è per sua natura indeterminato e generico, non individuale e preci
a contrarietà, che abbiamo provato esistere nell’armonia, anche dalla natura stessa della cantilena o composizione, la quale a
esser caso raro, ci fa conoscere che ella intrinseca ‌ mente e di sua natura non possiede codesta attività». 129 Il secondo è
uid est aliud causae cur repudietur nisi quod hominum aures, et vocem natura modulatur ipsa? Quod fieri, nisi inest numerus in
nghe dalle brevi, e a stabilire nella combinazione di essi l’indole e natura d’ogni metro? 126. [NdA] Dissertazione sulla po
21 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
chi loro, e ignoravano tutte le arti, a riserba di quelle che la sola natura e ’l bisogno suggerisce. In tale stato potevano e
ò il vero fondatore e legislatore della nazione russa. Egli cambiò la natura stessa de’ suoi stati, e i costumi de’ popoli, e
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
portamento, e una grande conoscenza del cuore umano. Tutto in lei era natura , e l’arte che la perfezionava era sempre nascosta
, virtuosa. Il Casanova, che fu presente alla sua morte, scrive : La natura ha rapito a questa donna unica dieci anni di vita
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 786-787
ebbe sempre per guida la naturalezza. Forse aveva un difetto : la sua natura emergeva troppo nei caratteri da lui rappresentat
atura emergeva troppo nei caratteri da lui rappresentati ; ma era una natura così simpatica, omogenea, che dal critico poteva
24 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
talenti, l’applicarli all’investigazione di certi oggetti, i quali la natura ha bastevolmente mostrato di non voler che si cer
o l’altra consistono nella convenienza delle parole e de’ suoni colla natura dell’oggetto, che esprimono: l’una e l’altra dipe
uenza troppo moleste alla maggior parte de’ miei lettori intorno alla natura de’ tempi, e degli accenti; così stimo miglior co
à più abbondevole e varia in questo genere, perché l’imitazione della natura diverrà più perfetta. Che se alcun m’opponesse ch
ronde ricavate, che dalla continua osservazione di ciò che succede in natura , e dai diversi alzamenti, o abbassamenti di voce,
agionate dagli accenti, siccome avvicinano il discorso ordinario alla natura del canto per la maggior facilità d’intuonazione,
liana l’accento può liberamente per quasi ogni sillaba scorrere, e la natura del verso sciolto permette al poeta di far la ces
discorso che facilmente divien poesia, ha poesia che s’avvicina alla natura del canto, ha finalmente il recitativo, che dalla
scono appunto da queste: «Che la lingua italiana non può esprimere la natura , e ch’essa non può dare alle cose l’aria, e vaghe
i sia, generalmente parlando, lo stesso in tutti gli uomini, e che la natura si spieghi con certi segni comuni ad ogni nazione
l vigore negli uomini, ripongono in mano alle donne quel freno che la natura avea ad esse negato: quando una gioventù frivola
meri, alle bellezze maschie e vigorose altrettanto durevoli quanto la natura , ch’esprimono. Tali furono a un dipresso le ascos
25 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
oggia e dipendendo in parte dalle nozioni di certe idee oscure di sua natura non ancor definite né da tutti universalmente acc
le relazioni loro sono così fine, così complicate, così difficili; la natura ch’esse prendono a imitare si ripiega, s’asconde
iori incapaci di sollevarsi fino a quell’altezza che richiede la loro natura , non può far di meno che non divengano triviali a
discostarsi dalla riga senza tema di battiture, un fenomeno di questa natura merita che ci fermiamo alquanto per isvilupparne
re il gran numero di que’ corpi sonori, di quegli esseri fisici della natura che si rappresentgno cogli sgomenti e non colla v
ha ella il vantaggio di sembrarci più verosimile e più conforme alla natura , dal che ne viene in conseguenza che sebbene la d
iliti altrove152 circa gli argomenti propri del melodramma e circa la natura dei personaggi dove si fece più diffusamente vede
imulati, quegli oggetti insomma i quali benché non siano afoni di sua natura , lo sono tuttavia rispetto alla musica vocale, pe
ssione amorosa, la quale come chè sia la forte e la più intensa della natura , è tuttavia la meno estesa, uno solo essendo l’og
egno e che dispensano il poeta dal badare alla retta imitazione della natura e alle difficoltà che presenti un tragico lavoro
econda di ravvisare una di quelle donne sgraziate, alle quali l’avara natura negò il fortunato dono di piacere e che mossa da
e ad una mascherata invece di assistere ad un’azione vera e reale. La natura dell’argomento è la cagion parimenti dello slegam
a vita umana sia una serie di muovimenti or dolorosi or piacevoli, la natura che attacca la conservazione dell’individuo allo
l primo mercè la gran copia che gli somministra di caratteri o sia di natura imitabile. Lo è per il secondo a motivo della più
isce dalle stesse sorgenti, e dal non vedersi obbligato ad alterar la natura almeno fino al grado che s’altera e si sfigura ne
soché incorreggibili abusi dell’opera seria e alla maggiore verità di natura e varietà di espressione che somministra l’opera
somma tutto ha da essere stravagante, esagerato, eccessivo e fuori di natura , voi mi farete la grazia d’accomodarvi mandando a
26 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
sia più contrario alla legge della continuità legge inviolabile della natura e che l’arte, di lei imitatrice, dee fare in ogni
posto tanto studio quant’essi nella scienza del ballo, a cui hanno da natura tale attitudine, quale abbiamo noi altri Italiani
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
tito, mediante lo studio, da quelle doti, delle quali avara non le fu natura . La troviamo nel 1820-21 in Compagnia Mascherpa
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 732
a gentile di un lieto avvenire artistico, per tutte quelle doti, onde natura l’adornò : leggiadria del volto, eleganza della p
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 552-
nome vero fu Subbotic). D'intelligenza svegliatissimo, e dotato dalla natura di un fisico meraviglioso, non disgiunto da una v
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
da : …. Attore ammirabile per un porgere che sembra tutto dono di natura a chi non sa che tale divien l’arte, quando è giu
pensieri alla francese) han sempre voluto che sia : quale la benigna natura glie lo ha largito, dotandolo di una voce scorrev
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 158
ico non si può imputare altro difetto che quello che deriva in lui da natura , quello cioè della pronuncia. ( ?… Era fiorentino
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
della sua carriera dava sì belle speranze di sè, avendo sortito dalla natura una bella e grata voce, e un portamento maestoso
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
prosperità del Teatro : Gioacchino Limperger è giovane ; ni arte, nè natura lo innalzano. È di media statura, magro, e di una
34 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
bizzarri ornati di tritoni, egipani, sfingi e sirene a dispetto della natura : delizioso in mille guise ne’ boschetti, nè romit
enici correggere e divertire la società mediante un’ imitazione della natura rappresentata con verisimiglianza, adoperandovi l
35 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
scherzi comici dell’uffizialetto in tal componimento non eccedono la natura , ma non si accordano colle situazioni patetiche d
danno indizio di un ingegno investigatore de’ grandi lineamenti della natura , e ricco di vero gusto. Nondimeno non parmi che s
nfini, senza bisogno di adoprar nuove voci che non possono cangiar la natura de’ generi. Beaumarchais ha composte altre due co
sembra trascendere il confine della commedia. Nel Caffe dipingesi la natura con sagacità. Polly, Friport, Milady Alton hanno
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944
arti d’innamorato con felice riuscita, se bene non avesse avuto dalla natura requisiti necessari a un artista. Fu con Gnochis
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 495
ta ventisei sere. Questa fisedia, che vorrebbe significar canto della natura , è un vero e proprio zibaldone in prosa e in vers
38 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240
Blitri p. 160. v. 7. Tenoro Tenore p. 160. v. 13. di sua natura di natura p. 163. v. 2. riscutevano riscu
p. 160. v. 7. Tenoro Tenore p. 160. v. 13. di sua natura di natura p. 163. v. 2. riscutevano riscuotevano
39 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
apitoli del secondo. Il nostro divisamento è stato d’inoltrarci nella natura del gusto dominante, di risalire fino alle cagion
liano essere conosciuti nella guisa stessa ch’essi conobbero la bella natura . Io non riguardo adunque la musica, se non come u
esperienze) accordarsi esattamente l’osservazioni degli antichi colla natura , e gli esempi miei colle osservazioni degli antic
tempo tra gli eruditi, e che non può ancora dirsi spenta intorno alla natura degli accenti. Isaacco Vossio e il Padre Montfauc
degli eruditi s’ostinano a slungare una sillaba che sarà breve di sua natura , ove unicamente sarà segnata con accento acuto; g
ceri allor che ne infettiamo le sorgenti, e ne confondiamo la diversa natura . Quello che parla all’imaginazione, che ne ricrea
siva e costante, e la nostra perspicacia in distinguere e separare la natura d’ogni modo s’adopererebbe con maggiore avvedutez
L’imitazione è un solo tratto, un punto, a così dire, ove l’arte e la natura si uniscono e si prestano vicendevolmente abbelli
mia mente come il principio universale di tutte le belle arti, la cui natura , e le cui proprietà non potrebbero alterarsi per
nostri sentimenti si tratterà delle intrinseche relazioni poste dalla natura fra i nostri sensi sì esterni che interni con tut
e può chiamarsi propriamente ode narrativa od epica. Naque ella dalla natura in un tempo in cui le azioni rappresentate erano
naturali, che anzi altro non sono che una possente copia tratta dalla natura , che spigne coloro, i quali ascoltano la recita d
40 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
ei si penetri con agevolezza incredibile ne’ più riposti arcani della natura , e corransi con sufficiente sicurezza gli immensi
bil riuscita i grandi uomini che portarono i loro sguardi su tutta la natura , seppero anche discendere alle più minute osserva
be nel proprio abisso sepolta la maggior parte delle maraviglie della natura . E che diverrebbe singolarmente delle belle arti?
otato della ragione dono divino della, suprema sapienza, egli è dalla natura formato per la società, alla quale inevitabilment
vaga ed utile morale rappresentativa, quanto vide profondamente nella natura dell’uomo! Adunque senza tener conto veruno della
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
de, come quegli che era « fornito di una grazia prodotta in lui dalla natura e coltivata dall’ arte…. Tutto in lui parlava, e
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 159
lineo canto Sono, egregia Moretti, i pregi tuoi ; Per te non arte, ma natura i suoi Vivi affetti spiegar par ch'abbia vanto :
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538
tromba e altri strumenti, e cantava graziose e facili canzonette. La natura non lo dotò di sciolta loquela, e il Bartoli ci r
44 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
vestiti e delle cuffie, in composizioni eziandio fatte per imitar la natura e quello che sta sempre di un modo, va del contin
na tale imitazione ha da essere un’armonia che seguiti passo passo la natura , una cosa di mezzo tra il parlare ordinario e la
sé più di naturalezza; e la bella semplicità, che sola può imitar la natura , viene poi sempre preferita a tutte le più ricerc
loro malgrado sono costretti ad attenersi al semplice e a secondar la natura . Da qualunque causa ciò venga, a cagione appunto
are nella intenzion nostra, che è di secondar sempre e di abbellir la natura . La bella modulazione trionferebbe del continuo n
overe nell’animo nostro una tal determinata passione, la quale di sua natura richiede un determinato moto e un determinato tuo
45 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
e eloquente, manifesta che mentre attendeva a colorir con vivacità la natura , non lasciava di consigliarsi coll’arte. Ma le If
lide ed Aristofane la perfezionarono e la rendettero più caustica. La natura del governo Ateniese ispirò a siffatti Greci l’ar
46 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
chi loro, e ignoravano tutte le arti, a riserba di quelle che la sola natura e il bisogno suggerisce. In tale stato potevano e
vero fondatore e legislatore della nazione Russa, avendo cambiata la natura stessa de’ suoi stati e i costumi de’ popoli, e i
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 954-957
o il Sivelli, nacque intorno al 1588. Egli fu dotato di sì eccellente natura , che soleva alle volte un’intera commedia far da
pos, Slargheu donne in tra vù E nu homen stem tra nù Che nu alter per natura Sem più gros n’ la centura E la sposa ha nom Gnig
48 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
nge: Mor. Orribile malvagità! orribile! Deh se ascolti la voce della natura , non voler soffrire che il talamo reale di Danima
uno l’apparizione di quella notte. Parte con essi dicendo fra se: La natura è sconcertata… Iniquità esecrabile!… Oh non fossi
lori delle passioni. Egli non conobbe l’arte, e copiò egregiamente la natura . Tè questo pennello, La genitrice ritrarrai con
e l’uno e l’altro studio! Ma questo gran tragico inglese studiando la natura mancò di giudizio nell’imitar ciò che in società
e, dovrà come in fatti avviene, dispiacere ancor nella scena, dove la natura dee comparire scelta e conveniente b. In secondo
o lo spettatore colla buffoneria intempestiva? Shakespear istudiò la natura , e pure nelle sue espressioni non di rado la perd
espressioni ricercate frivole e contrarie alla semplicità della bella natura . Quando piangevano i poveri (dice Antonio) Cesa
Johnson) hanno rimproverato a Shakespear il troppo studio d’imitar la natura universale. Hanno detto che i suoi Romani non era
mlet l’usurpatore Danese ubbriaco, Ma Shakespear sacrifica tutto alla natura , e alla verità. Esigeva la sua favola de’ Romani
snervato; imperciocchè allora egli è grande quando si contiene nella natura … Esprime sovente di una maniera ingarbugliata un
49 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
i, ne’ quali però il gusto non si riposa interamente. Non eccedono la natura gli scherzi comici dell’uffizialetto nel Disertor
danno indizio di un ingegno investigatore de’ grandi lineamenti della natura e ricco di vero gusto. Nondimeno non parmi che si
sembra trascendere il confine della commedia. Nel Caffè dipingesi la natura con sagacità. Polly, Friport, Mylady Alton hanno
50 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
di mostrar in tutto dello spirito senza studiare il linguaggio della natura ; delle quali cose introdotte a sazietà nelle comm
n cui avremo acquistata la destrezza di saper da noi stessi imitar la natura , e allora sorgeranno tra noi gl’ingegni creatori,
, e convertir l’opera loro in tragedia confinata all’imitazione della natura , com’é la nostra. Qualche poetastro povero di pri
destinata pel teatro del ritiro di Madrid, ricorrendo al tesoro della natura , doveché i poeti musicali francesi le hanno cerca
allontana non che i poeti, ma gli altri artisti dall’imitazione della natura e della veneranda antichità. «C’est à la nouvelle
51 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
ei si penetri con agevolezza incredibile ne’ più riposti arcani della natura , e corransi con sufficiente sicurezza gli immensi
abil riuscita i grand’uomini che portarono i loro sguardi su tutta la natura , seppero anche discendere alle più minute osserva
be sepolta nel proprio abisso la maggior parte delle maraviglie della natura . E che diverrebbe singolarmente delle belle arti?
otato della ragione, dono divino della suprema sapienza, epli è dalla natura formato per la società, alla quale inevitabilment
vaga ed utile morale rappresentativa, quanto vide profondamente nella natura dell uomo! Adunque senza tener conto veruno del
52 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
ate da quelle facoltà che hanno per oggetto la ricerca del vero. E la natura per così dire, in tumulto, e la violazione delle
riducesse a’ capi seguenti. [4] L’ignoranza delle leggi fisiche della natura dovette in primo luogo condur l’uomo a dilettarsi
dette, perché un sistema, che spiegava materialmente i fenomeni della natura , era più adattato a quegli uomini grossolani, su
l vedere una folla d’Iddi, i quali sospendono il corso regolare della natura , e intorno a cui non osiamo pensare se non se pie
bensì la seconda qualche riflessione. [9] Lo squallido aspetto della natura ne’ paesi più vicini al polo per lo più coperti d
noi si derivò. E siccome trascuravasi allora lo studio pratico della natura , senza cui vana e inutil cosa fu sempre ogni filo
lodia. Il qual imbarazzo tanto dovette esser più grande quanto che la natura di esso accoppiamento esigeva, che. la musica e l
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 203
rancesco Bartoli ci lasciò di lei il seguente ritratto : Sortì dalla natura i più bei doni, che mai potesse avere una giovane
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638
a chiamata l’enfant prodige. Figlia di umili artisti, possedeva dalla natura il sentimento del bello, e come dalla roccia si e
ad un prodigio. L’arte, che pur sempre si appalesa nel riprodurre la natura , si ritirava vergognosa di fronte all’eccellenza
l dolore a sua voglia o capriccio : di una mobilità eccezionale : più natura che arte : troppo contenuto in uno sdrucito recip
mparte il ben quaggiù, La diede a questa etate per mostrar quanto può natura ed arte. Cecchini Pier Maria. Celebre nella Com
lielmo, glorioso avo dell’A. V., il cui accidente convertitosi poi in natura io ho nel corso di 38 anni (con poca intermitenza
, ch’ io mi fo, quando veggo uno, che per antichità sia nobile, e per natura dissoluto ; dimostrando egli col giuditio, confer
necessario lo studio, e studio assiduo. Oltre di ciò, bisogna che la natura con un privilegio particolare assista il comico ;
alla prima scena accortosi poco valere il sapere, senza il dono della natura , si ritirarono fuori de’ Teatri, confessando l’ar
55 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »
regolarità ch’è propria dell’arte dell’edificar le case; ma, presa la natura come esemplare, fanno quanto sanno d’imitarla nel
do ne’ boschetti alberi di differente portamento, condizione, tinta e natura . Vari sono i siti che nel medesimo sito, per così
sono quelli che piantano gl’Inglesi dietro al medesimo modello della natura . Quanto ella ha di vago e di vario, boschetti, co
i del Pussino, di Tiziano, di Marchetto Ricci e di Claudio, che nella natura hanno saputo vedere quanto vi ha di più bello e d
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 229
ria anima, e abbiano per norma i precetti dell’arte, e per modello la natura . » Lo troviamo gli anni comici 1795-96-97, brilla
57 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
ioia, ci spinge a fare eziandio certi determinati gesti analoghi alla natura dell’affetto che ci predomina. Se l’apprensione è
r in queir oggetto la propria felicità. L’uno e l’altro è stato dalla natura con mirabile provedimento ordinato. Negli affetti
n ragionata, onde sono capaci i muti nati, pruova con evidenza che la natura non ha stabilito su questo punto verun impreterib
za temer la gelosa vigilanza dei mariti; mille altri esempi di questa natura , de’ quali abbonda non meno la sacra161 che la pr
del vero, senza riflettere che l’oggetto di quelle non è la semplice natura ma la bella natura, e che l’arbitraria non meno c
flettere che l’oggetto di quelle non è la semplice natura ma la bella natura , e che l’arbitraria non meno che stitica teoria d
intorno al poema lirico non ha riflettuto essere incompatibile colla natura del nostro canto sminuzzato acuto squisito e sott
ssere rappresentate coi piedi, dover non per tanto l’imitazione della natura riuscir imperfetta oscura ed equivoca, essere fin
er conseguenza l’effetto; tanto più se l’ornamento frapposto è di tal natura che invece d’agevolare l’intelligenza di ciò che
. Ma una imitazione così imperfetta che non aveva verun modello nella natura , una rappresentazione così misteriosa che faceva
e conchiuderò con ragione) che o l’arte è fallace e imperfetta di sua natura , o che gli artefici lontano dall’averla perfezion
i s’esercita l’imitazion pantomima, essendo di già molto scarsa nella natura , è divenuta scarsissima nella società, cosicché s
eressi per la novità. Che l’idioma de’ gesti deva essere scarso nella natura apparisce da ciò che accompagnandosi ogni concett
cano a dare ad essi un significato contrario a quello che vorrebbe la natura , a reprimere i primi movimenti delle passioni, i
brillare le gambe quasiché in esse riposte fossero l’imitazione della natura e l’espressione degli affetti, e non piuttosto ne
ione dalle strette regole della scuola per seguitare gl’impulsi della natura ; dare infine al ballo l’anima e il muovimento che
nzione e alla spensieratezza? Ah, che tale non è il pendio dell’umana natura , né tale l’esperienza costante di tutti i secoli!
i Lettres sur la Laponie. 167. [NdA] «Omnis motus animi suum habet a natura vulsum, et sonum, et gestum.» 168. [NdA] «Deniq
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251
no che fusse rettorica, nè arte di facezie, nè sali per arte ; ma per natura . »
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 214-215
l fior della memoria. Voi siete brava e non ve n’ avvedete, perchè è natura dell’ augel che vola, canto e passione, e se non
60 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
, le massime delle quali consistono nel distrugger i sentimenti della natura per inalzar sulle loro rovine l’idolo dell’opinio
o di cuor sensibile e d’immaginazione vivace, osservator fedele della natura e degli uomini, ammaestrato ai fonti di Boileau,
estigare il legame segreto, che corre tra il genio della nazione e la natura dello spettacolo, tra il genere di letteratura, c
rilegandolo ai mondi della favola, ora mettendolo tra le cose per sua natura difettose, ed assurde, ora sbadatamente confonden
drammatici. Nel primo, derivando dagl’intimi fonti della filosofia la natura del melodramma, si cercherà di rintracciare indep
61 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
ilosofare, e meditare, senza punto ammortire la forza sensitiva della natura ; di che ha date varie pruove (non fredde riflessi
ongegnazione, accoppiata a una fantasia mobilissima, forma l’Uomo per natura sommamente sensitivo agli urti degli oggetti che
e alla riflessione; ma se questa occupa tutto l’uomo, intorpidisce la natura , e annienta la sensibilità. Egli bisogna avere un
servare le forze della fantasia e del cuore per sentire le voci della natura , che è il solo specchio di tutta la Poesia. Così
he io scelsi di esse Tragedie? Non vi si vede a maraviglia dipinta la natura , che soffre? espressa con sentimenti non languidi
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 978
ado le opposizioni de’suoi genitori. Egli, benchè poco favorito dalla natura , per essere di aspetto alquanto svantaggioso, non
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1019-1020
na luce avvolgeva ancora la Giagnoni : cosi la sua mirabile artistica natura s’era venuta via via formando alle perfezioni di
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 914
più naturali movimenti di un uomo, che tale difetto avesse in propria natura , e aggiungendo il Fiorilli in quell’ istante tutt
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946
icino concordano in giudicarla grandissima, e forse la più grande, se natura avesse compartito a lei quelle doti di cui fu lar
66 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
cidente, e introdotta in seguito nella musica a cagion di piacere. La natura donando agli oggetti de’ nostri sensi corporei le
e non è il caos dipinto dal Milton nel Paradiso perduto. Ma avendo la natura limitate le consonanze ad un numero scarso, s’avv
i, perché cangiarsi non potevano gl’inalterabili rapporti messi dalla natura fra i suoni e l’orecchio, e però convenne appigli
le parole e la grazia nel profferirle non entrassero per niente nella natura della musica, la quale secondo loro consisteva ne
erie di suoni, veniva incontanente distrutta da un’altra di contraria natura . Da ciò anche nasceva l’irregolarità ed ineguagli
e modulazioni e studiar con ogni accuratezza le relazioni poste dalla natura fra le parole e il canto, Vincenzo Galilei entrò
che avresse avuti l’Italia, se all’ingegno mirabile concessogli dalla natura eguale studio accoppiato né tvesse. Gli scrittori
esce del tutto inutile. Il cangiar ch’ei fa la scena; quantunque alla natura del dramma non si disdica per le ragioni da me ad
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 25-26
cui l’artista scompare, e resta la donna inspirata, che cogliendo la natura sul fatto, ne simula sì al vero il contrasto dell
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
comica, la scelta ed unità di caratteri, lo studio de’ caratteri, la natura e il colorito, la pronunziazione, la mimica, la d
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Dato in Modena dal Nostro Ducal Palazzo questo di 16 xmbre 1753. » p. 72
lata La Maga avvocato, che aveva in fine il seguente sonetto : Diede natura all’uom sul proprio Core un assoluto, indipendent
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 482-483
ante, la seguente epigrafe : A GIVSEPPE SALVINI livornese per felice natura potente ingegno accurata industria fatto esempio
71 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
nel nuovo mondo, quando essi considerandolo come posto nello stato di natura , supposto d’aver diritto ad occuparlo e saccheggi
continente. Il popolo, che forse conserva meno alterata l’indole e la natura del suolo americano, trovasi nella nuova Spagna,
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 765-771
hè, non toccherà mai la mèta cui era destinato : l’ingegno sortito da natura nella facilità del possesso si andrà affievolendo
l’artista non studierà più o non studierà mai. E senza lo studio, la natura gli avesse concesso il più felice e completo e in
ane donna si ribellino quasi all’espressione di sentimenti di diversa natura . E così in Fedora, mentre la protagonista agita n
73 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »
so a tutti gl’ingegni, così non è proprio di tutte le circostanze. La natura , che non ha voluto annoverarmi tra quelli, è anda
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. -306
ro. Le passioni e gli affetti dall’arte sua dimostrati sembrano dalla natura in quel momento prodotti, e fa esprimere al vivo
75 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
il ritorno in Italia furono dedicati alla stesura di scritti di varia natura che da un lato proseguivano il filone divulgativo
de’ divertimenti teatrali nella corte di Berlino», a sottolineare la natura militante dello scritto che affrontava problemati
adicale del gusto, in nome di una maggiore aderenza della poesia alla natura e all’uomo, in termini laici e illuministici. L’i
di Algarotti il discorso si sposta su questioni più tecniche e sulla natura del rapporto tra tutte le componenti del teatro m
mpia digressione assente nella prima redazione in cui si ribadisce la natura ausiliaria della musica rispetto alla poesia. La
del secento per la musica. La bella semplicità che sola può imitar la natura , fu sempre preferita da chi ha fior di gusto a tu
Il Saggio del 1755, ancora dedicato al barone di Svertz, mantiene la natura discorsiva, integra alcuni passaggi e ne elimina
76 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
no tanto lavorate sul gusto di quell’autore quanto sono conformi alla natura i ridevoli sistemi dei filosofi. All’opposto chiu
mitologia, ma la verità, ma la sensatezza quelle che costituiscono la natura del dramma. Metastasio l’ha avvicinato fino alle
uomo insomma, come altri disse di Traiano 95, nato ad onorare l’umana natura e a rappresentar la divina? Gli encomiatori della
apo la mano vendicatrice dell’onnipotente, a’ cui cenni la morte e la natura non che i turbini e le tempeste s’affrettano ad u
. [30] Fra questi due estremi egualmente lontani dal vero scopo della natura , perché egualmente discosti dall’essenza dell’uom
vato il solo mezzo che conviene al teatro, che è quello di depurar la natura , e di combinar la ragione con la sensibilità ripo
arsi un mondo fantastico nel globo della luna, far parlare ed agir la natura che scioglier pazzescamente la briglia alla immag
pare in alcuna dei primi, per quanto ingegno abbia egli sortito dalla natura , per quant’arte ne adoperi nell’abbellir l’edifiz
inevra parlando coi giovani che desiderano di conoscere se la benigna natura ha loro trasfusa nell’anima alcuna particella di
etabile follia del bello, che caratterizza gli amabili favoriti della natura . Bisogna saper versare delle lagrime per tenerezz
on debbono misurarsi per quelle degli altri componimenti, esigendo la natura del recitativo e del canto un tornio di espressio
 L’amor così? Tal debolezza! Ah sempre        Debolezza non è. Cangia natura        Allor che amor con la ragion congiura.    
mmaginazione a quello dell’affetto, e il preferir al linguaggio della natura gli sfoggiati ornamenti dello spirito. Nulla di p
getto meglio di lui non meno per l’ingegno mirabile concessogli dalla natura che pel favore dichiarato della nazione, per la p
o quel grand’uomo obbligato ad esercitarsi in un genere difettoso per natura , o per l’altrui imbecillità, e me ne sdegno solta
lontieri adotta la scuse per quelle mancanze quas humana parum cavit natura assai picciole in paragone dell’altre sue rariss
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
da ben dimostra che la commedia può avere certe lagrime senza cangiar natura . Un marito che temendo di coprirsi di ridicolo ag
colezza comune a tutte le nazioni culte di far versi a dispetto della natura , il quale argomento su poco felicemente trattato
rui boutà di cuore. Per dissipar tal nebbia, e mostrar chiaro Che per natura non è l’uom proclive Alla malvagità, prender pote
ica e gentile, Di pura voluttà s’empie ogni cuore, Quivi s’intende di natura il grido. L’ultima scena dell’atto IV contiene l
ccupato a stomacare gli ascoltatori, e a rivoltare incessantemente la natura . Il Convalescente di qualità è una fredda dipintu
utori comici, ed oscura i viventi. Studiando il mondo, e ritraendo la natura , egli ha appreso a ben dipingere, ed a variare ga
roscenio. Senza tale affettazione parlando essi secondo che esige la natura del dialogo stesso, le parole profferite con viva
l comodo di chi ascolta colla verità del dialogo, è la madrigna della natura . Si situano , aggiugne l’istesso Martelli) mostr
azione di braccia. Il sublime non richiede veruna esagerazione della natura , e la passione perde l’effetto nell’azione carica
78 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58
anica ed astronomia, ed ebbe polizia e legislazione eccellente per la natura e per l’indole di que’ popoli, nella quale trionf
globo terrestre, quando essi considerandole come poste nello stato di natura supposero di aver diritto ad occuparle e sacchegg
apa contiene un popolo che forse conserva meno alterata l’indole e la natura americana. D’ingegno, di forze, di statura e d’id
79 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41
canica e astronomia, ed ebbe polizia e legislazione eccellente per la natura e per l’ indole di que’ popoli, nella quale trion
globo terrestre, quando essi considerandole come poste nello stato di natura supposero di aver diritto ad occuparle e sacchegg
apa contiene un popolo che forse conserva meno alterata l’indole e la natura Americana. D’ingegno, di forza, di statura e d’id
80 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
l quale le arti, come ben dice Aristotile, si posano ed hanno: la lor natura . Eschilo, il settatore di Pittagora, sopravviene
Tecmessa, e del coro alla veduta d’Aiace ucciso. Oh quanto é vaga la natura ritratta da un gran pennello! Ma oh quanto oggidì
i gran pennelli, i quali sappiano mettere in opera i bei colori della natura , agli antichi sì famigliari! Si rappresenta nelle
bbe fatto male Sofocle a mostrar meglio il contrasto delle voci della natura colla necessità d’obbedire all’oracolo che dovea
egno e rintracciar le bellezze originali di ogni genere; perocché per natura avverso alla mollezza, cercò nei gli orrori d’una
lle favole; il che fa vedere ch’egli ponea maggior cura a ritrarre la natura che a consultar l’arte. Scrisse, secondo alcuni,
ggersi attentamente l’atto II per apprendere l’arte di distinguere la natura con verità ed energia29. Alceste moribonda e poi
esto si vede chiaro lo spirito de’ greci sempre intento a dipigner la natura , e lo spirito de’ moderni inclinato a spingerla o
«Tutto (prosiegue il sig. le Batteux) vi si trova disposto come nella natura allo spettatore non deve esercitarsi, non deve es
eve esercitarsi, non deve esercitare, il suo ingegno. Il dolore nella natura si abbandona a se stesso, e non hai più spirito,
 lo stesso deve essere nelle opere dell’arte, e mule di quelle della natura ». Entrando quindi  nel confronto de i due più bei
rimanda, gli compiange e gli destina alla morte, ascolta i moti della natura e la tenerezza di madre, e sente risvegliare i su
strato, che l’arte mai non avrà a lagnarsi della poca fecondità della natura , celandosi in ogni genere infinte specie di compo
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
iacevole e la sperimentata probità constituivano precipuamente la sua natura . Ottimo padre, ha dato a’figli suoi una educazion
signor Coralli per delle ragioni, che non dipendono da lui, ma dalla natura , cioè pour la taille, et pour les graces naturell
al pari di Domenico e Tommasino in Francia, e di Sacchi in Italia. La natura lo aveva dotato di grazie inimitabili : la sua fi
poeti drammatici, e d’imitar le più straordinariamente ridicole della natura . Ecco un pregio che può dirsi unico nella classe
ttori, che sono almeno una trentina, non recitan che le parti che per natura o per arte loro si attagliano ; ed è raro che uno
82 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
elle fantastiche stravaganze della presente opera buffa. Essa per sua natura sarebbe una commedia musicale, cui al più si perm
i sguardi. Ma Vitellia è un ben dipinto carattere somministrato dalla natura , e da’ costumi de’ grandi, superiore forse alla s
ceschi, nè il Signorelli. Odansi gli esteri. Questo caro figlio della natura (diceva il dotto sig. Eximeno) ha accordati insie
sforzo felice dell’ arte che sa arricchirsi nell’immenso campo della natura di sì varie e vaghe e preziose pompe, ad onta de’
sin dal 1783. 77. Perchè dunque questo attivissimo carattere che la natura presenta, e l’arte ha introdotto con felice succe
che dall’opera di Metastasio? Perchè così gli piacque, ad onta della natura , dell’arte, dell’esempio di Racine e di Metastasi
oscrizione teatrale del sig. Andres? Io sfido chichessia a trovare in natura un personaggio più di Sesto idoneo ad eccitare il
83 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
tra che la commedia può avere certe lagrime senza cangiare la propria natura . Un marito che temendo di coprirsi di ridicolo ag
colezza comune a tutte le nazioni culte di far versi a dispetto della natura , il quale argomento fu infelicemente trattato in
bontà di cuore. Per dissipar tal nebbia, e mostrar chiaro Che per natura non è l’uom proclive Alla malvagità, prender po
e gentile, Di pura voluttà s’empie ogni cuore, Quivi s’intende di natura il grido. L’ultima scena dell’atto IV contiene
roscenio. Senza tale affettazione, parlando essi secondo che esige la natura del dialogo stesso, le parole profferite con viva
odo di chi ascolta colla verità dell’espressione, è la madrigna della natura . Si situano (aggiugne) mostrando il profilo all’u
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990
ta bon de far el Vecchio en Scena con bravura favorio cusì ben da la natura per esser un famoso Pantalon ; A vù che recitand
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054
a, aveva spirito e cognizioni. Amava la Commedia con passione, era di natura eloquente, ed avrebbe molto ben sostenute le part
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656
nnata facoltà. Erano in quella persona l’arte consumata e la schietta natura in mirabile modo più che unite, miste. All’udirlo
ce avvivava una scena. Di Felice Scifoni : A vederlo, pareva che la natura lo avesse creato non ad altro che al genere comic
e : pur v'è chi risponde esservi in lui la stessa monotonia che nella natura . Se in generale fosse men nobile ne' suoi portame
87 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
entata Ifigenia di costume eguale. Ama essa la vita per sentimento di natura ; e come di sangue regio e greca, se ne va con for
88 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
ornelio. Lontana dall’arte di ritrarre al vivo e con leggiadria la natura , di rappresentar sagacemente la vita civile, di d
89 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
invenzioni, e degli inventori? Si risponde che ciò è provenuto dalla natura dei secoli dediti alla rustichezza e alla ferocia
li. [10] La seconda cagione più sottile, e più ascosa è riposta nella natura , ed indole d’entrambe le religioni. Il gentilesim
cristallo, ove trasparivano idoleggiati sotto le forme più fidenti la natura , gli uomini e i numi. Ove il culto religioso fome
teatrale imitazione. Sapevano essi dalla pubblica tradizione, che la natura loro non liberava gli dei né i Semidei dagli affe
quella religion santa, che trae dal cielo la sua origine, ci dà della natura divina, e delle cose che le appartengono, una ide
d’uopo abbassar queste per avvicinarle agli occhi suoi, accomodar la natura divina alle passioni degli uomini, e far un mater
stupore (se pur v’ha qualche cosa che debba recarlo a chi conosce la natura dell’uomo, e la debolezza inconcepibile delle sue
90 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
tochè soggetti a i modi, a i toni delle Tibie di più specie giusta la natura della Favola, pure, com’egli si esprime, non proc
iusta la natura della Favola, pure, com’egli si esprime, non procul a natura recedunt 1. L’ha pur detto più di un Francese, e
nerebbe di affermare cotal milensaggine? Osereste asserire, essere di natura differente un Uomo e un Fanciullino, perchè disug
due rette, due cerchi, due quadrati, due ellissi ineguali saranno di natura distinta? Perchè il diametro di Mercurio p. e. è
che un nuovo genere abbia, come dice nella Poetica Aristotile, la sua natura , vi vogliono molte e molte osservazioni successiv
izioni il Canto è il meno inverisimile, il meno ripugnante alla umana natura . Sovvenitevi, che il parlar naturale stesso è un
sconcezze; ed è un embrione fantastico fuori della quistione e della natura , a cui mai non risponderà chi fa conto del tempo.
91 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
messa e del Coro allo spettacolo di Ajace ucciso. Oh quanto è vaga la natura ritratta da un gran pennello! Ma oh quanto si sca
gia di gran pennelli che sappiano mettere in opera i bei colori della natura agli antichi famigliari! Or perchè mai trascuraro
paresse bassa e grossolana, per non avere abbastanza riflettuto alla natura eroica di que’ tempi lontani che i tragici intese
rore tragico, se avesse rilevato meglio il contrasto delle voci della natura colla necessità di obedire ad Apollo, che dovea f
92 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
par l’ingegno e rintracciar le vere bellezze di ogni genere. Egli per natura malinconico ed avverso alla mollezza cercò negli
e le sue favole; ciocchè pruova ch’egli poneva più cura a ritrarre la natura che a consigliarsi col l’arte. Secondo alcuni egl
i leggessero attentamente l’atto secondo per impararvi a dipignere la natura con forza e vivacità. Alcestide moribonda, e poi
addita lo spirito de’ Greci ognora intento a copiare con esattezza la natura e lo spirito de’ moderni propenso a spingerla olt
ascolta. «Tutto (prosegue Le Batteux) vi si trova disposto come nella natura . Non dee lo spettatore affaticarsi, non esercitar
pettatore affaticarsi, non esercitare il suo ingegno. Il dolore nella natura si abbandona a se stesso e non ha più forza; e lo
e lo stesso dee seguire nelle opere del l’arte emule di quelle della natura .» Entra poscia l’erudito autore nel confronto del
rimanda, gli compiange e gli destina alla morte, ascolta i moti della natura e la tenerezza di madre, e sente risvegliare i su
l’arte non avrà mai occasione di lagnarsi della poca fecondità della natura , celandosi in ogni genere specie varie ugualmente
93 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
in cui le arti, come ben dice Aristotile, si posano ed hanno la loro natura . Eschilo il settatore di Pitagora sopravviene in
messa e del coro allo spettacolo di Ajace ucciso. Oh quanto è vaga la natura ritratta da un gran pennello! Ma oh quanto si sca
ia di gran pennelli, che sappiano mettere in opera i bei colori della natura agli antichi sì famigliari! Or perchè mai trascur
paresse bassa e grossolana, per non avere abbastanza riflettuto alla natura eroica di que’ tempi lontani che i tragici intese
bbe fatto male Sofocle a rilevar meglio il contrasto delle voci della natura colla necessità di obedire all’oracolo che dovea
ar l’ ingegno e rintracciar le bellezze vere di ogni genere. Egli per natura malinconico ed avverso alla mollezza cercò negli
e le sue favole; ciocchè pruova ch’egli poneva più cura a ritrarre la natura che a consigliarsi coll’arte. Secondo alcuni egli
leggessero attentamente l’atto secondo per apprendervi a dipingere la natura con forza e vivacità (Nota XIV). Alcestide moribo
addita lo spirito de’ Greci ognora intento a copiare con esattezza la natura , e lo spirito de’ moderni propenso a spingerla ol
Tutto (prosegue il Signor Le Batteux) vi si trova disposto come nella natura . Non dee lo spettatore affaticarsi, non esercitar
pettatore affaticarsi, non esercitare il suo ingegno. Il dolore nella natura si abbandona a se stesso e non ha più forza, e lo
, e lo stesso dee seguire nelle opere dell’arte emule di quelle della natura ”. Entra poscia l’erudito autore nel confronto del
rimanda, gli compiange e gli destina alla morte, ascolta i moti della natura e la tenerezza di madre, e sente risvegliare i su
a da chiunque sa da essi apprendere l’arte di studiare e dipingere la natura , ci astringe alla presente nota. Tutti gl’ intell
endiamo che l’arte mai non avrà a lagnarsi della poca fecondità della natura , celandosi in ogni genere infinite specie di comp
94 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
stremo affettati e noiosi, perché egli sentiva, leggeva, e copiava la natura , e i discepoli privi d’ogni lettura, e di sensibi
nico, e quasi ne venne a capo, il non poche volte buon dipintor della natura Carlo Goldoni. Ma gli si attraversò un altro inge
ualche mele; e perché astenersene quando i moderni dipingono la bella natura al pari degli antichi? Ma che mai pareva ricavar
i sguardi. Ma Vitellia é un ben dipinto carattere somministrato dalla natura , e superiore forse all’istessa Ermione di Racine,
la storia, e la storia colle leggi. A ragione adunque un’opera di tal natura é stata ricevuta con applauso universale, aspetta
sagri Ingegni che nelle loro opere seguitando più dappresso la bella natura , han saputo contenersi nella sfera del bello. 2
. «Il Metastasio (dice il signor Eximeno), questo caro figlio della natura ha accordati insieme estremi che niun filosofo av
95 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
a riserba di qualche verso, come questo Nec tumulum curo, sepelit natura relictos. Sotto il medesimo Augusto fu compost
scelus? Ip. Detestor omnes, horreo, fugio, execror: Sit ratio, sit natura , sit dirus furor, Odisse placuit. Eccellente è
scuola. Ma è poi vero che alterò sempre la semplicità e verità della natura nell’imitare le greche tragedie, e che corruppe,
mordente acquavite che corrompa il vin grato e sano apprestato dalla natura . Indi con molta avvedutezza lo scaltro Itacense c
um, & roga. Ogni passo di questa scena è un prezioso quadro della natura colorita maestrevolmente. Il fanciullo tratto dal
. . . . flebili patriæ dabis? Solvenda non est illa, quæ leges ratas natura in uno vertit Œdipode, novos commenta partus. É q
ttazione, benchè non mostrino di essere animate con que’ colori della natura che nella Troade e nella Medea enunciano la mano
96 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
ezza della satira. Osserviamo intanto, che l’emulazione de’ poeti, la natura del governo, e la prosperità della repubblica, di
ntarono la grecia. Esse accoppiavano alla più esatta imitazione della natura i voli più bizzarri della fantasia, e nobilitavan
ogno naturale prende la vesta della moglie, e fa in piazza ciò che la natura gli comanda. La satira de’ poeti contemporanei, e
stiera, ch’essi poco o nulla conoscono, é un dono particolare, che la natura ha conceduto loro solamente. 45. Leggasi il coro
te avanti di animar colla locuzione la prima scena della commedia. La natura non produce una per volta le parti di una pianta,
97 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93
e: “Mort. Orribile malvagità! orribile! Deh se ascolti la voce della natura , non voler soffrire, che il talamo reale di Danim
l’apparenza di quella notte . . . Parte con essi dicendo fra se: “La natura è sconcertata . . . . iniquità esecrabile! . . .
passioni dal vero. Egli non conobbe l’arte, e copiò vigorosamente la natura . Che tragico incomparabile non diverrebbe chi sap
ngiungere l’uno e l’altro studio! Ma questo gran tragico studiando la natura mancò di giudizio nell’imitare ciò che nelle soci
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-
alla mente dello spettatore, perchè l’arte era sempre soccorsa dalla natura , e questa da quella…. Per modo che in questa fusi
più sottile degli studi, egli non vedesse che una parte, quella della natura , viva, parlante, palpitante, dalla quale si trova
a perseveranza nello studio, che, arrotondando e perfezionando la sua natura d’artista, la collocò sul piedistallo di gloria,
artista, la collocò sul piedistallo di gloria, in cui oggi si trova : natura d’artista che traspariva tutta, anche fuor di sce
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 340-342
tuo essere da Bergamo : ma Domeniconi ti ha tanto navigato che della natura prima non ti deve esser rimasto neppur l’odore. S
100 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
nni del secolo sino al quaranta. Questa parola certamente parmi della natura delle certezze, che avete intorno alla vita di Va
. Ma per non poter essa pervenire al merito della prima avrà cangiata natura ? non sarà più Ecloga? Non venne ciò in mente sino
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