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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 343
lante Giovanna Maria Poulain ; la quale, visto come a nulla valessero la prudenza, nè il riserbo, nè le rampogne, nè le
aria Poulain ; la quale, visto come a nulla valessero nè la prudenza, il riserbo, nè le rampogne, nè le minaccie, si tr
la quale, visto come a nulla valessero nè la prudenza, nè il riserbo, le rampogne, nè le minaccie, si trovò costretta a
come a nulla valessero nè la prudenza, nè il riserbo, nè le rampogne, le minaccie, si trovò costretta a narrargli il tu
il detto Gazotti e dirgli intero l’animo suo. Al che non fu il prete umiliato, nè confuso ; anzi tanto imbestiali cont
otti e dirgli intero l’animo suo. Al che non fu il prete nè umiliato, confuso ; anzi tanto imbestiali contro il querela
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 207
ropongono e i figliuoli dispongono. Un bel giorno non volle saper più di burrasche, nè di bastimenti, nè di eliche, nè
liuoli dispongono. Un bel giorno non volle saper più nè di burrasche, di bastimenti, nè di eliche, nè di trinchetti, e
Un bel giorno non volle saper più nè di burrasche, nè di bastimenti, di eliche, nè di trinchetti, e a quattordici anni
non volle saper più nè di burrasche, nè di bastimenti, nè di eliche, di trinchetti, e a quattordici anni il piccolo ri
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
rbamente del malo trattamento de' capocomici verso di lui, che non sa dove spedire la condotta, nè chi la riceverà, nè
de' capocomici verso di lui, che non sa nè dove spedire la condotta, chi la riceverà, nè in che piazze andrà, nè come
o di lui, che non sa nè dove spedire la condotta, nè chi la riceverà, in che piazze andrà, nè come sia composta la Comp
dove spedire la condotta, nè chi la riceverà, nè in che piazze andrà, come sia composta la Compagnia, e che soprattutto
4 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
qualunque modo dall’imitar gli antichi. Non trovavasi tra’ Provenzali un Mussato nè un Petrarca, nè un Vergerio, nè un
dall’imitar gli antichi. Non trovavasi tra’ Provenzali nè un Mussato un Petrarca, nè un Vergerio, nè un Salutato. Essi
antichi. Non trovavasi tra’ Provenzali nè un Mussato nè un Petrarca, un Vergerio, nè un Salutato. Essi ignoravano, dic
ovavasi tra’ Provenzali nè un Mussato nè un Petrarca, nè un Vergerio, un Salutato. Essi ignoravano, dice m. de Fontenel
i simili trasoni, sofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre dalla storia nè da’ romanzi apologetici stessi co
, sofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre nè dalla storia da’ romanzi apologetici stessi cosa veruna teatra
nzi apologetici stessi cosa veruna teatrale di questo secolo, siccome anche riuscì al dotto bibliotecario don Blàs de N
o, siccome nè anche riuscì al dotto bibliotecario don Blàs de Nasarre all’abate Andres. Si avvicinano bensì alle teatra
5 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
qualunque modo dall’imitar gli antichi. Non trovavasi tra’ Provenzali un Mussato, nè un Petrarca, nè un Vergerio, nè un
dall’imitar gli antichi. Non trovavasi tra’ Provenzali nè un Mussato, un Petrarca, nè un Vergerio, nè un Salutato. Essi
antichi. Non trovavasi tra’ Provenzali nè un Mussato, nè un Petrarca, un Vergerio, nè un Salutato. Essi ignoravano, dic
vavasi tra’ Provenzali nè un Mussato, nè un Petrarca, nè un Vergerio, un Salutato. Essi ignoravano, dice M. de Fontenel
simili trasoni, sofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre, dalla storia, nè da’ romanzi apologetici stessi,
sofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre, nè dalla storia, da’ romanzi apologetici stessi, cosa veruna teatr
zi apologetici stessi, cosa veruna teatrale di questo secolo, siccome anche riuscì al dotto bibliotecario D. Blàs de Na
o, siccome nè anche riuscì al dotto bibliotecario D. Blàs de Nasarre, all’Ab. Andres. Si avvicinano bensì alle teatrali
6 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
il Casiri, gli Arabi non rappresentarono, secondo il costume Europeo, Tragedie nè Commedie, e che niuno Scrittore dice
li Arabi non rappresentarono, secondo il costume Europeo, nè Tragedie Commedie, e che niuno Scrittore dice che ne avess
ole, e acrostichi adoperati da’ verseggiatori Arabo-Ispani; e intanto opera veruna di Poesie sceniche, nè memoria di es
eggiatori Arabo-Ispani; e intanto nè opera veruna di Poesie sceniche, memoria di esse trovasi in veruno Scrittore, e ci
imenti Europei? Colta era la Spagna prima della metà del secolo XVI., allora coltivò gran fatto la Drammatica. Dotta e
ncesi fu Pietro il Grande, inoltre, amava la magnificenza e le feste, si dilettava di sceniche rappresentazioni. Adunqu
iò che amavano ed esercitavano per usanza inveterata, non ebbero agio di studiare la Parafrasi di Averroe, nè di dare a
a inveterata, non ebbero agio nè di studiare la Parafrasi di Averroe, di dare alla spinta naturale d’imitazione altro c
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251
al Perucci (Arte rappresentativa, Parte II, p. 333) apprendiamo, come il Baldi, nè il Calcese fosser comici di molta is
rte rappresentativa, Parte II, p. 333) apprendiamo, come nè il Baldi, il Calcese fosser comici di molta istruzione, ma
impastato di grazia ; e pur costoro non sapeano che fusse rettorica, arte di facezie, nè sali per arte ; ma per natura
 ; e pur costoro non sapeano che fusse rettorica, nè arte di facezie, sali per arte ; ma per natura. »
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 296
il più delle volte s’introitavano tre o quattro fiorini, non bastanti per l’orchestra, nè per l’illuminazione, per quan
’introitavano tre o quattro fiorini, non bastanti nè per l’orchestra, per l’illuminazione, per quanto, come si può cred
strano che il Bartoli, suo contemporaneo, non abbia fatto alcun cenno di viaggi all’estero, nè della educazione ecclesi
o contemporaneo, non abbia fatto alcun cenno nè di viaggi all’estero, della educazione ecclesiastica del marito Gaetano
ggi all’estero, nè della educazione ecclesiastica del marito Gaetano, della sciagurata figliuola.
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 566-567
edono e si sentono cose, che non si son mai, ch’ io mi sappia, vedute sentite in nessun paese del mondo. Se dovessi dir
ino al punto di far credere a chi non lo conosce, che esso non ha più buon senso, nè gusto, nè moralità, nè pudore. N
far credere a chi non lo conosce, che esso non ha più nè buon senso, gusto, nè moralità, nè pudore. Nè in mezzo alle
re a chi non lo conosce, che esso non ha più nè buon senso, nè gusto, moralità, nè pudore. Nè in mezzo alle più volga
lo conosce, che esso non ha più nè buon senso, nè gusto, nè moralità, pudore. Nè in mezzo alle più volgari allusioni,
10 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
i quali non si rinvengono nel Teatro Greco, e con tessitura novella, ricavata servilmente dagli Antichi. Vedreste anco
enzioni del Negromante, della Cassaria, della Lena, della Scolastica, il Machiavelli quella della Mandragola, nè il Ben
la Lena, della Scolastica, nè il Machiavelli quella della Mandragola, il Bentivoglio del Geloso, nè l’Aretino dell’Ipoc
il Machiavelli quella della Mandragola, nè il Bentivoglio del Geloso, l’Aretino dell’Ipocrito, nè il Caro degli Stracci
Mandragola, nè il Bentivoglio del Geloso, nè l’Aretino dell’Ipocrito, il Caro degli Straccioni, nè l’Oddi della Prigion
del Geloso, nè l’Aretino dell’Ipocrito, nè il Caro degli Straccioni, l’Oddi della Prigione d’Amore e delle altre due f
traccioni, nè l’Oddi della Prigione d’Amore e delle altre due favole, il Guarino dell’Idropica, nè il Brignole Sale del
igione d’Amore e delle altre due favole, nè il Guarino dell’Idropica, il Brignole Sale del Geloso non geloso, nè il Por
il Guarino dell’Idropica, nè il Brignole Sale del Geloso non geloso, il Porta della Turca, de’ Fratelli Rivali &c.
cco disse ottimamente il Bonciario, che “non da’ rottami di Menandro, dalle intere favole di Aristofane, ma di loro inv
ate da voi stesso, giacchè avete voluto mettervi in questo gineprajo; sperate molto negli sforzi Logici e Rettorici, pe
ua comprendono l’idea di Ecclesiastici, ma non già quella di Vescovi; Vescovi (se pure tutti i Frati per Voi non sono V
volgare, chiama ladro al contrario prima che ti ci chiami. Certamente Ariosto invano da Voi preso di mira, essendo per
ano da Voi preso di mira, essendo per le vostre saette invulnerabile, Machiavelli, nè Bibbiena, nè intorno a dugento se
di mira, essendo per le vostre saette invulnerabile, nè Machiavelli, Bibbiena, nè intorno a dugento settanta Poeti Com
endo per le vostre saette invulnerabile, nè Machiavelli, nè Bibbiena, intorno a dugento settanta Poeti Comici di nome i
o ne renda più o meno nobile il carattere? Nè le buffonate del primo, le mimiche scipitezze del secondo si debbono port
vi si trovano i personaggi fanciulli e caduchi, da un atto all’altro, si corre in un’ ora tutto l’Oceano, passando dall
ato in questo specchio, in cui la sua gentil Dama non fa la migliore, la più decente figura. Ed invero havvi Commedia t
guitato dalla Giustizia, incapace di amistà, senza rispetto di Leggi, di Religione, non solo ammesso da Leonora nella p
ios, desagravios, desmentimientos, desafios, cuchilladas, y muertes”, sono Tragedie “por la graciosidad y baxeza de las
iare. Per la qual cosa, mio Signor Lampillas, non piacemi (benchè ciò me, nè l’Italia tocchi poco, nè punto), che tanta
er la qual cosa, mio Signor Lampillas, non piacemi (benchè ciò nè me, l’Italia tocchi poco, nè punto), che tanta pompa
or Lampillas, non piacemi (benchè ciò nè me, nè l’Italia tocchi poco, punto), che tanta pompa facciate dell’abbondanza
ia, e che la di loro voce finisce, come quella de’ Cigni, colla vita, passano mai da verseggiatori a Poeti. Assai veloc
sue seconde Commedie l’amor proprio non l’ha mai spinto ad imprimere anche una sola delle prime; ciò che dimostra che
Prefazione, io non esiterei a dirgli, ch’egli non ha capito sestesso, il genere Comico, che poscia ha maneggiato con fe
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 590
olta si faceva molto aspettare, talvolta non veniva affatto, la Torri poteva ricever in casa Cavalieri o altre persone
icever in casa Cavalieri o altre persone da cui farsi sentir cantare, recarsi ad accademie, o altre funzioni musicali,
e di sua professione, alle quali era invitata dalle Dame protettrici, accettare scritture, come accadde per la recita d
12 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
me Andronico. Che Gneo appartenne alla Campania, è cosa troppo trita; questo paese in tempo veruno fece parte della Mag
crederemo al sig. Denina che con tutta la posterità non ne ha veduta anche una. Nè debbe egli fondarsi punto nè poco n
posterità non ne ha veduta nè anche una. Nè debbe egli fondarsi punto poco nella mancanza di originalità desiderata nel
ncanza di originalità desiderata nelle lodate tragedie latine; perchè Eschilo, nè Sofocle, nè Euripide potrebbero conta
iginalità desiderata nelle lodate tragedie latine; perchè nè Eschilo, Sofocle, nè Euripide potrebbero contarsi per orig
siderata nelle lodate tragedie latine; perchè nè Eschilo, nè Sofocle, Euripide potrebbero contarsi per originali second
amico ab. Gio: Cristofano Amaduzzi, m’indussi a credere che non fusse l’uno nè l’altro. Quel pregevole ufficioso letter
Gio: Cristofano Amaduzzi, m’indussi a credere che non fusse nè l’uno l’altro. Quel pregevole ufficioso letterato mi av
il lodato Pietro Daniele l’avea abbracciata come semplice congettura, disconvennero Taubman, ed altri. Goujet nel suo p
alle parole abbiamo sino a Teodosio II, si scriva quel che segue, che anche si trasmise a Venezia. 1. De Nat. Poet. c
13 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
al P. Brumoy e ad altri ancora, che vorrebbero ricavarlo dal Ciclope; le altre moderne Nazioni possono sì di buon’ ora
p. 157.): “Ciò posto . . . . (Piano: Posto che? Nulla avete voi posto stabilito: dovreste dire piuttosto, Posto che io
iuttosto, Posto che io per capriccio non vò riconoscere per Pastorali il Cefalo, nè l’Orfeo, nè l’Egle, non che i due P
o che io per capriccio non vò riconoscere per Pastorali nè il Cefalo, l’Orfeo, nè l’Egle, non che i due Pellegrini; e p
capriccio non vò riconoscere per Pastorali nè il Cefalo, nè l’Orfeo, l’Egle, non che i due Pellegrini; e poi proseguir
uando fiorì? quando cessò di vivere? Nulla di ciò sanno con sicurezza l’Apologista, nè i suoi compatrioti. E con tali d
do cessò di vivere? Nulla di ciò sanno con sicurezza nè l’Apologista, i suoi compatrioti. E con tali dubbietà, anzi con
ingegno, il dimostrò a quel tempo, egli è forza che nascesse nel XV., verso gli ultimi anni, perchè l’esercizio della P
natura? non sarà più Ecloga? Non venne ciò in mente sino a questi dì, a straniero, nè a nazionale veruno prima del Sign
più Ecloga? Non venne ciò in mente sino a questi dì, nè a straniero, a nazionale veruno prima del Signor Lampillas. L’
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 737
una maschera che pare da lui inventata, non avendone trovato indizio prima, nè dopo lui, chiamata Agonìa, forse dalla
era che pare da lui inventata, non avendone trovato indizio nè prima, dopo lui, chiamata Agonìa, forse dalla magrezza d
15 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
he si ebbe pel più eccellente comico dell’Inghilterra. Nelle tragedie osservò le regole del verisimile nè si si guardò
dell’Inghilterra. Nelle tragedie nè osservò le regole del verisimile si si guardò dalla comica mescolanza. Egli a diff
non fu meno irregolare degli Spagnuoli nell’ uno e nell’altro genere, meno di loro gli confuse. Anche Giovanni Dryden n
aro. I soprallodati comici Inglesi, parlando in generale, non mancano d’ invenzione, nè di fantasia, nè di forza, nè di
i comici Inglesi, parlando in generale, non mancano nè d’ invenzione, di fantasia, nè di forza, nè di calore, nè di pia
, parlando in generale, non mancano nè d’ invenzione, nè di fantasia, di forza, nè di calore, nè di piacevolezza. Ma si
generale, non mancano nè d’ invenzione, nè di fantasia, nè di forza, di calore, nè di piacevolezza. Ma si desidera in
mancano nè d’ invenzione, nè di fantasia, nè di forza, nè di calore, di piacevolezza. Ma si desidera in essi la scelta
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 532
olto da essa per rispondere a un invito del Bearnese. Comunque fosse, di questi, nè di Paolo di Padova (V.) capo di alt
er rispondere a un invito del Bearnese. Comunque fosse, nè di questi, di Paolo di Padova (V.) capo di altra compagnia d
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
u anche scrittore di versi, e lo stesso Bartoli riferisce un prologo, dei migliori, nè dei peggiori, ch'egli dettò per
di versi, e lo stesso Bartoli riferisce un prologo, nè dei migliori, dei peggiori, ch'egli dettò per Luigia Lapy, quan
18 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
ole non ha ricevuto alterazione sino alla metà del secolo. La nazione vide sulle scene nè più si ricorda di essersi imp
alterazione sino alla metà del secolo. La nazione nè vide sulle scene più si ricorda di essersi impressa nel 1713 una t
inia si esprimono con proprietà i caratteri di lei e di suo padre; ma proprietà nè verità apparisce in quello d’Icilio,
mono con proprietà i caratteri di lei e di suo padre; ma nè proprietà verità apparisce in quello d’Icilio, quando nell’
lla scena 8 da Rosmunda. Ella entra dicendo a Sigerico che l’attenda, torna se non dopo due lunghe scene, essendo parti
sua prima tragedia la Lucrezia verseggiata coll’ assonante, che però anche si rappresentò. Lotta in essa l’autore coll
atriotismo che rileva un atto eroico della storia nazionale, non si è pregiata, nè premiata, nè rappresentata in Madrid
e rileva un atto eroico della storia nazionale, non si è nè pregiata, premiata, nè rappresentata in Madrid. La seconda
tto eroico della storia nazionale, non si è nè pregiata, nè premiata, rappresentata in Madrid. La seconda tragedia che
pressa alle bellezze del greco oracolo, essendone la rancida risposta semplice, nè interessante, nè necessaria all’azio
ellezze del greco oracolo, essendone la rancida risposta nè semplice, interessante, nè necessaria all’azione. Terma sac
oracolo, essendone la rancida risposta nè semplice, nè interessante, necessaria all’azione. Terma sacerdotessa dipinge
frettoloso, te lo dirò da poi; e finisce l’atto così, senza che niuno frettoloso nè a bell’ agio venga fuori. Essi part
lo dirò da poi; e finisce l’atto così, senza che niuno nè frettoloso a bell’ agio venga fuori. Essi partono; ma andran
a al soldato, si guarda gelosamente della sorella. Giugurta si ritira per altro motivo se non perchè Olvia dee dire a T
ui egli dice: giacchè la tenda di Scipione stà vicina (verisimilmente la notte nè le trincere gliene impedivano la vedu
: giacchè la tenda di Scipione stà vicina (verisimilmente nè la notte le trincere gliene impedivano la veduta), ditegli
s. Lascio poi che tal favola non ha verun carattere, non eccitando compassione, nè terrore, nè ammirazione. Era ined
che tal favola non ha verun carattere, non eccitando nè compassione, terrore, nè ammirazione. Era inedita nel 1777 la
ola non ha verun carattere, non eccitando nè compassione, nè terrore, ammirazione. Era inedita nel 1777 la Raquel trage
io riduce a un atto la sua, perchè quantunque divisa in tre giornate, vi s’interrompe l’azione, nè da una giornata all’
erchè quantunque divisa in tre giornate, nè vi s’interrompe l’azione, da una giornata all’altra s’interpone tempo, la q
ssedere Gerusalemme col Sepolcro e colla maggior parte di quel regno, i Cristiani lo molestarono, finchè non vi andò Fe
n Alarcos furono terrore degl’ immensi squadroni Affricani. Veramente anche le battaglie date in Alarcos si nominano co
a di ogni altra francese, perchè per questa parte (e non è poco) essa migliora nè peggiora il metodo degli antichi e de
tra francese, perchè per questa parte (e non è poco) essa nè migliora peggiora il metodo degli antichi e de’ moderni. R
uta, ramera, avara, ambiziosa, dannevole allo stato, merita la morte; può eccitare la compassione tragica, ma quella so
ibile che ama il valore del figliuolo, benchè sia disposto a punirlo, il Poeta Cesareo ha calcato diverso sentiero nel
moderni tragici dozzinali, ma che non parmi ch’ egli dovesse a veruno gli è stato suggerito dalla storia della Castro.
i sono, servendo al dovere di fedel traduttore non ha nella sua copia alterata la traccia della favola originale, nè re
non ha nella sua copia nè alterata la traccia della favola originale, renduti meno ineguali e più congruenti i caratter
ola originale, nè renduti meno ineguali e più congruenti i caratteri, dato più fondamento alla compassione tragica, nè
gruenti i caratteri, nè dato più fondamento alla compassione tragica, corretti gli errori di storia, nè tutte castigate
ondamento alla compassione tragica, nè corretti gli errori di storia, tutte castigate le intemperanze dello stile23.
Sebastian y Latre verseggiò di nuovo la Procne y Filomena del Roxas; vi si dee notare altra differenza se non che l’Ar
ccia 35 favole, oltre della sua Rachele e delle sue traduzioni, non è ragionata, nè completa, nè scelta. Non ragionata
, oltre della sua Rachele e delle sue traduzioni, non è nè ragionata, completa, nè scelta. Non ragionata perchè nulla a
sua Rachele e delle sue traduzioni, non è nè ragionata, nè completa, scelta. Non ragionata perchè nulla addita nè degl
ragionata, nè completa, nè scelta. Non ragionata perchè nulla addita degli errori nè delle bellezze de i drammi: non c
ompleta, nè scelta. Non ragionata perchè nulla addita nè degli errori delle bellezze de i drammi: non completa perchè n
rendere il pensiero: Rachele (egli dirà) non può morir di buon grado, per l’esperta mano del boja divenir più bella. Ma
olo il verdugo dell’idioma castigliano ed il manigoldo dell’italiano; mai nella lingua degli Orazj e de’ Tullj signific
cato di tutte le infelici tragedie castigliane sinora descritte. Egli anche ha tralasciati i componimenti gesuitici fat
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194
uardo ? Nessuna risposta. Nell’arte di Novelli non saprei determinare modo e tempo di rivelazione, nè profondità di stu
rte di Novelli non saprei determinare nè modo e tempo di rivelazione, profondità di studj, nè torture di cervello, nè e
i determinare nè modo e tempo di rivelazione, nè profondità di studj, torture di cervello, nè esercizj di pazienza !… L
tempo di rivelazione, nè profondità di studj, nè torture di cervello, esercizj di pazienza !… Le profondità degli studj
i che non han mai visto, di notti vegliate su libri, di cui non sanno meno il frontespizio, di pensieri riposti dell’au
oichè Novelli è sempre stato ed è sopr'a tutto un grande lavoratore : oggi, che pur avrebbe il diritto e il comodo a un
sa facesse, o dicesse non so ; e nessuno seppe, e forse non seppe mai anch'egli : improvvisa un discorso pazzo, con alz
e pancia, con quella faccia rosea, ridente, piena, fatta di bambagia, già grottesca come quella di un siur Cámola, ma r
…. Non aveva un soldo. Battè a tutti gli usci ; non gli fu aperto :…. men risposto : ma non si perdè di coraggio. Lottò
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
iuolo non abbiamo le notizie personali del padre, e però non sappiamo dove, nè quando sia nato : sappiam soltanto ch'eg
abbiamo le notizie personali del padre, e però non sappiamo nè dove, quando sia nato : sappiam soltanto ch'egli era a
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
, di solito, figurava come altro primario attore. Non sappiam l’epoca della nascita, nè della morte ; ma sappiam dagli
ava come altro primario attore. Non sappiam l’epoca nè della nascita, della morte ; ma sappiam dagli elenchi, che la so
22 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
tier e Giacomo Bourgeois autori di alcune favole comiche già perdute; di essi altro ci rimane che il nome. La forma del
u una delle tragedie di Jodelle, e nell’atto III senza verun riguardo al decoro nè al costume questa regina alla presen
ragedie di Jodelle, e nell’atto III senza verun riguardo nè al decoro al costume questa regina alla presenza di Ottavia
na sua tragedia Les Horaces; ma non avendola io veduta dir non saprei quanto egli dovesse a Pietro Aretino che il prece
i nè quanto egli dovesse a Pietro Aretino che il precedè coll’Orazia, quanto a lui dovesse Pietro Corneille che venne d
o più con vergognosa fertilità una in soli otto giorni senza serbarvi regole nè decenza. Donne violate, cortigiane, adu
vergognosa fertilità una in soli otto giorni senza serbarvi nè regole decenza. Donne violate, cortigiane, adultere, son
23 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
e Giacomo Bourgeois che composero alcune favole comiche già perdute; di essi ci rimane altro che il nome. La forma del
na delle sue tragedie, e nell’atto III l’autore, senza verun riguardo al decoro nè al costume, fa che questa regina all
tragedie, e nell’atto III l’autore, senza verun riguardo nè al decoro al costume, fa che questa regina alla presenza di
a sua tragedia les Horaces; ma non avendola io veduta, dir non saprei quanto egli dovesse a Pietro Aretino che il prece
nè quanto egli dovesse a Pietro Aretino che il precedè coll’ Orazia, quanto a lui dovesse Pietro Cornelio che venne do
o più con vergognosa fertilità una in ogni otto giorni senza serbarvi regole nè decenza. Donne violate, cortigiane, adu
vergognosa fertilità una in ogni otto giorni senza serbarvi nè regole decenza. Donne violate, cortigiane, adultere, son
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 584-585
lucido intervallo, che fu istantemente pregato, cosa non mai accaduta prima, nè dopo di lui, di trasportare le tende al
ervallo, che fu istantemente pregato, cosa non mai accaduta nè prima, dopo di lui, di trasportare le tende al Teatro Pa
o, isolato, guardando i cerchi di fumo che s’alzano dal suo sigaro, e men forse ascoltando chi parla intorno a lui.
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
Venezia nel 1726 dalla Bergalli, moglie di Gaspare Gozzi, senza data, altre indicazioni. Sebbene all’Ademollo paja di m
e finte lagrime le vere sapea svegliar di chi l’udìa ne’ lumi : ma per questo il saziò sua lode. Fido seguìa la sua
ella sua lettera di pentimento, scrisse : …. tolga Dio, che io abbia meno per ombra avuta questa intenzione. So, e ne
e ne ho prove incontravertibili l’onestà sua, e l’onestà di Flaminia, una parzialità nata da vederla a meraviglia rappr
imputarsi ; dichiarandomi io, che senza che altri dovesse pensar male di me, nè di Flaminia, parlando di cose mie, dal
; dichiarandomi io, che senza che altri dovesse pensar male nè di me, di Flaminia, parlando di cose mie, dal titolo ist
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
he si ebbe pel più eccellente comico dell’Inghilterra. Nelle tragedie osservò le regole del verisimile nè si guardò dal
dell’Inghilterra. Nelle tragedie nè osservò le regole del verisimile si guardò dalla comica mescolanza. Egli a differe
aro. I soprallodati comici inglesi, parlando in generale, non mancano d’invenzione, nè di fantasia, nè di forza, nè di
ti comici inglesi, parlando in generale, non mancano nè d’invenzione, di fantasia, nè di forza, nè di calore, nè di pia
i, parlando in generale, non mancano nè d’invenzione, nè di fantasia, di forza, nè di calore, nè di piacevolezza. Si de
n generale, non mancano nè d’invenzione, nè di fantasia, nè di forza, di calore, nè di piacevolezza. Si desidera però i
n mancano nè d’invenzione, nè di fantasia, nè di forza, nè di calore, di piacevolezza. Si desidera però in essi scelta
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212
un gran numero. Di quelle del tempo di Filippo IV più non si favella anche. Le ultime sono pur poche. Io ho vedute rip
contrasto di Achille ed Agamennone per far rimandare Crisia al padre, finisce se non dopo l’ammazzamento di Patroclo, p
punti del dialogo più opportuni per le arie, ed altri pezzi musicali, sa valersene a rendere meno ristucchevole il reci
musicali, nè sa valersene a rendere meno ristucchevole il recitativo, sa con questo interromperne la frequenza, ed evit
a , dalle quali il lupo strappa gli agnelli. Per dirsi che Agamennone vuol cedere Criseida, nè permettere che sia risca
trappa gli agnelli. Per dirsi che Agamennone nè vuol cedere Criseida, permettere che sia riscattata, si dice con propri
ra; ma immediatamente poi nell’aria gliene augura un’ altra di mirto, le basta, se non vede su i di lui capelli fiorire
egali; chiamare argonautas marinari che non navigano sulla nave Argo, si distinguono almeno per eccellenza; concretar
addice al racconto di Omero che lo fa venire in potere de’ Mirmidoni; poi Achille potrebbe mai vedere una cosa già segu
28 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
ha ricevuto alterazione sino alla mettà del XVIII secolo. La nazione vide sulle scene nè più si ricorda di essersi imp
ione sino alla mettà del XVIII secolo. La nazione nè vide sulle scene più si ricorda di essersi impressa nel 1713 una t
ma di esservi di questa Virginia una traduzione francese, di cui a me in Italia nè in Parigi è riuscito di trovar vesti
di questa Virginia una traduzione francese, di cui a me nè in Italia in Parigi è riuscito di trovar vestigio; e forse
irginia si esprimono con proprietà i caratteri di lei e del padre; ma proprietà nè verità apparisce nel carattere d’Ici
primono con proprietà i caratteri di lei e del padre; ma nè proprietà verità apparisce nel carattere d’Icilio, quando n
cena ottava da Rosmunda. Ella entra dicendo a Sigerico che l’attenda, torna se non dopo due lunghe scene, essendo parti
atriotismo che rileva un atto eroico della storia nazionale, non si è pregiata nè premiata nè rappresentata in Madrid.
he rileva un atto eroico della storia nazionale, non si è nè pregiata premiata nè rappresentata in Madrid. La seconda
atto eroico della storia nazionale, non si è nè pregiata nè premiata rappresentata in Madrid. La seconda tragedia che
pressa alle bellezze del greco oracolo, essendone la rancida risposta semplice nè interessante nè necessaria all’azione
bellezze del greco oracolo, essendone la rancida risposta nè semplice interessante nè necessaria all’azione. Terma sace
co oracolo, essendone la rancida risposta nè semplice nè interessante necessaria all’azione. Terma sacerdotessa dipinge
a frettoloso, te lo dirò poi ; e finisce l’atto così, senza che niuno frettolosò nè a bell’agio venga fuori. Essi parto
te lo dirò poi ; e finisce l’atto così, senza che niuno nè frettolosò a bell’agio venga fuori. Essi partono. Non dubiti
osamente della sorella senza vedersene la ragione. Giugurta si ritira per altro motivo se non perchè abbia Olvia tutto
egli dice; giacchè la tenda di Scipione stà vicina (verisimilmente la notte nè le trincee gliene impedivano la vedut
giacchè la tenda di Scipione stà vicina (verisimilmente nè la notte le trincee gliene impedivano la veduta) ditegli c
yas. Lascio poi che tal favola non ha verun carattere, non eccitando compassione, nè terrore, nè ammirazione. Era ined
che tal favola non ha verun carattere, non eccitando nè compassione, terrore, nè ammirazione. Era inedita nel 1777 la
ola non ha verun carattere, non eccitando nè compassione, nè terrore, ammirazione. Era inedita nel 1777 la Raquel trage
io riduce a un atto la sua, perchè quantunque divisa in tre giornate, vi s’interrompe l’azione, nè da una giornata all’
erchè quantunque divisa in tre giornate, nè vi s’interrompe l’azione, da una giornata all’altra s’interpone tempo , la
sedere Gerusalemme col Sepolcro, e colla maggior parte di quel regno, i Cristiani lo molestarono, finchè non vi ando Fe
ficiosa di ogni altra, perchè per questa parte (e non è poco) in essa si migliora nè si peggiora il metodo degli antich
altra, perchè per questa parte (e non è poco) in essa nè si migliora si peggiora il metodo degli antichi e de’ moderni
iosa, nociva allo stato, cagione del letargo del re, merita la morte; può eccitare veruna compassione tragica, ma quell
che verseggiar diversamente la Procne y Filomena di Francesco Roxas; altra differenza vi è tra questi due autori, se n
sto parleremo. Ma qual pro reca alla nazione una collezione che non è ragionata, nè completa, nè scelta? Non è ragionat
Ma qual pro reca alla nazione una collezione che non è nè ragionata, completa, nè scelta? Non è ragionata perchè nulla
reca alla nazione una collezione che non è nè ragionata, nè completa, scelta? Non è ragionata perchè nulla addita nè de
agionata, nè completa, nè scelta? Non è ragionata perchè nulla addita degli errori nè delle bellezze de i drammi; non c
pleta, nè scelta? Non è ragionata perchè nulla addita nè degli errori delle bellezze de i drammi; non completa perchè n
rendere il pensiero. Rachele (egli dirà) non può morir di buon grado, per l’esperta mano del boja divenir più bella. Ma
il verdugo dell’idioma castigliano, che è il manigoldo dell’italiano; mai nella lingua degli Orazii e de’ Tullii signif
ibile che ama il valore del figliuolo, benchè sia disposto a punirlo, il poeta Cesareo ha calcato diverso sentiero nel
ato da diversi tragici dozzinali. Certo La-Motte non lo dee a veruno, gli fu sugerito dalla storia della Castro. Era du
e nella sua copia non altera punto la traccia della favola spagnuola, rende meno ineguale e più congruenti i caratteri,
avola spagnuola, nè rende meno ineguale e più congruenti i caratteri, dà più fondamento alla compassione tragica, nè co
ongruenti i caratteri, nè dà più fondamento alla compassione tragica, corregge gli errori di storia, nè tutte castiga l
ondamento alla compassione tragica, nè corregge gli errori di storia, tutte castiga le intemperanze dello stile. Questo
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
h'egli era usciere del Vicariato di Napoli, e che, recatosi a Parigi, piacque, nè dispiacque. Amante delle grandezze e
sciere del Vicariato di Napoli, e che, recatosi a Parigi, nè piacque, dispiacque. Amante delle grandezze e dedito alle
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nella unione de' Comici affezionati. Viveva ancora l’anno 1634. » Ma di questa, nè di altri personaggi degli Affeziona
de' Comici affezionati. Viveva ancora l’anno 1634. » Ma nè di questa, di altri personaggi degli Affezionati ci fu possi
31 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
Arpino architetto e pittore insigne. Non vedeva fuori del suo recinto Noverri, nè Vestris, nè Hilverding, anzi inviava
tetto e pittore insigne. Non vedeva fuori del suo recinto nè Noverri, Vestris, nè Hilverding, anzi inviava i suoi balle
ore insigne. Non vedeva fuori del suo recinto nè Noverri, nè Vestris, Hilverding, anzi inviava i suoi ballerini oltramo
vertire che il tanto decantato Chiabrera non si decantò mai in Italia pel Rapimento di Cefalo nè per tal Vegghia. Un co
ato Chiabrera non si decantò mai in Italia nè pel Rapimento di Cefalo per tal Vegghia. Un componimento scenico per la m
ici, non gli adoperarono mai nelle recite teatrali. Ne’ tempi mezzani anche in Europa si ammisero nelle grandi feste mu
Nè tra’ giullari e ministrieri che cantavano per le case de’ signori, tra’ buffoni che in qualunque modo, secondo Alber
n muovono la questione, se lecito sia castrare per formare un musico  pare che ciò prendesse ad investigarsi prima del
avrebbe ricusati? L’ultimo dramma del Rinuccini s’impresse nel 1608  da più diligenti scrittori che del tentativo da l
ma riferito non mostra che gli spettatori se ne fossero maravigliati, scrive di essersi proposto quel cambio come novit
urre varii drammi, non eravi compagnia comica ch’egli non conoscesse, attore abile di cui non cercasse l’amicizia. Arri
ammatici rammentati dal Mazzucchelli, dal Crescimbeni: e dal Quadrio, sull’Achille in Sciro del marchese Ippolito ferra
ro del marchese Ippolito ferrarese rappresentato in Venezia nel 1663, sull’Attilio Regolo del veneziano Matteo Noris im
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
la diligenza ch’egli metteva nello studio delle singole parti, in cui aggiungeva, nè toglieva mai sillaba.
’egli metteva nello studio delle singole parti, in cui nè aggiungeva, toglieva mai sillaba.
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594
lmente da Salvator Rosa, e incarnato poi da Giuseppe Tortoriti) non è padre, nè vecchio, nè parte nobile di alcuna spec
Salvator Rosa, e incarnato poi da Giuseppe Tortoriti) non è nè padre, vecchio, nè parte nobile di alcuna specie ; ma se
a, e incarnato poi da Giuseppe Tortoriti) non è nè padre, nè vecchio, parte nobile di alcuna specie ; ma sempre servo :
34 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
un gran numero. Di quelle del tempo di Filippo IV più non si favella anche. Le ultime sono pur poche. Io ho vedute rip
contrasto di Achille ed Agamennone per far rimandare Crisia al padre, finisce se non dopo l’ammazzamento di Patroclo, p
a. Egli però, ignorando, punti del dialogo più opportuni per le ariei sa valersene a rendere meno ristucchevole il reci
le ariei nè sa valersene a rendere meno ristucchevole il recitativo, sa con questo interromperne la frequenza ed evita
ra, dalle quali il lupo strappa gli agnelli: per dirsi che Agamennone vuol cedere Criseida nè permettere che sia riscat
strappa gli agnelli: per dirsi che Agamennone nè vuol cedere Criseida permettere che sia riscattata, si dice con tutta
ra; ma immediatamente poi nell’aria gliene augura un’ altra di mirto, le basta se non vede su i di lui capelli fiorire
addice al racconto di Omero che lo fa venire in potere de’ Mirmidoni; poi Achille potrebbe mai vedere una cosa già segu
rincipe, Corràl de la Cruz. Ignoro il tempo in cui essi edificaronsi, l’autore del Viaggio di Spagna cel fa sapere. Si
regali; chiamar argonautas marinari che non navigano sulla nave Argo si distinguono per eccellenza almeno; concretar l
gli eruditi amici Moratin, Ayala, Higueras, Robira, Morales &c., costoro più ne sapevano di quel che io dissi. Io
che la disposizione data di unire i prodotti de’ due teatri non venne da’ nastri, nè da’ disordini derivati da due part
ione data di unire i prodotti de’ due teatri non venne nè da’ nastri, da’ disordini derivati da due partiti”. E qual ra
studine de los sombreros e il presidio delle grida e delle fischiate, i recessi e l’oscurità de’ corridoj bastarono ad
ogica combatteva in ogni incontro Huerta a se sempre uguale, tuonando caffè e ne’ passeggi e ne’ papelillos che produce
35 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
elo non ancora abbastanza rischiarato la stessa lingua non era allora polita nè fissata, quando sulle scene comparve Gu
cora abbastanza rischiarato la stessa lingua non era allora nè polita fissata, quando sulle scene comparve Guglielmo Sh
eone, un sorcio ed il chiaro della luna che favellano: egli non seppe astenersi dal miracoloso ed incredibile, nè separ
favellano: egli non seppe nè astenersi dal miracoloso ed incredibile, separare dal tragico il comico, restando per ciò,
sperto poeta drammatico. Ma questo merito tutto appartiene al teatro, senza ridicolezza si metterebbe in confronto coll
lezza è rozza, e l’allegoria licenziosa. Gli uomini e le donne civili parlano nè operano diversamente dalle genti del c
za, e l’allegoria licenziosa. Gli uomini e le donne civili nè parlano operano diversamente dalle genti del contado. Qua
i spacciate sulla poesia italiana e francese, ove pesta non iscorgesi di gusto nè di giudizio, nè di quella precisione
sulla poesia italiana e francese, ove pesta non iscorgesi nè di gusto di giudizio, nè di quella precisione d’idee, di c
liana e francese, ove pesta non iscorgesi nè di gusto nè di giudizio, di quella precisione d’idee, di cui crede piament
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538
gli aveva un’arte di fare frettolosamente un ragionamento (non inteso da lui, nè dall’uditorio) promettendo assistenza
n’arte di fare frettolosamente un ragionamento (non inteso nè da lui, dall’uditorio) promettendo assistenza al Padrone
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 448
vedere con quello dell’attore ch’egli deve surrogare ; egli non ne ha la grazia, nè la finezza, nè la semplicità : tutt
llo dell’attore ch’egli deve surrogare ; egli non ne ha nè la grazia, la finezza, nè la semplicità : tuttavia le sue me
ch’egli deve surrogare ; egli non ne ha nè la grazia, nè la finezza, la semplicità : tuttavia le sue metamorfosi sono
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Ferrara il dì 27 febraro 1618. » pp. 519-525
eva col solo soccorso della memoria, trascriverle distesamente, senza toglier, nè aggiunger sillaba. Questo abbiamo vis
soccorso della memoria, trascriverle distesamente, senza nè toglier, aggiunger sillaba. Questo abbiamo visto accadere
ar denari per soldato, ma non seguirà però che l’uno sia Commediante, l’altro Capitano. Lo studio è necessario per sape
a riverenza che ragionevolmente devo all’E. V. di obligarmi ad altri, di procurarmi ad altrui persuasione o mio capricc
gnia, mi ha trattenuto che in niuna rivolta fattasi tra di noi, habbi aderito nè promesso, et hora che la volontà di V.
trattenuto che in niuna rivolta fattasi tra di noi, habbi nè aderito promesso, et hora che la volontà di V. E. mi vien
vernerò, non potendo interesse di odio o di benevolenza farmi bramare ricusare più uno che altro compagno, nè ambire a
di benevolenza farmi bramare nè ricusare più uno che altro compagno, ambire a preminenze o negare obedienza. Il Romagn
ggo stampata in Milano da Giovanni Antonio degli Antonij, e che non è men la prima edizione, ha la data del 1559 ; ment
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
me ne seppero gradoa. Nè anche dopo di me si è intrapresa tale storia in Ispagna, nè altrove; e l’istesso chiarissimo e
radoa. Nè anche dopo di me si è intrapresa tale storia nè in Ispagna, altrove; e l’istesso chiarissimo esgesuita Andres
morte di Calisto è verisimile, ma la caduta che l’ammazza, è casuale, produce istruzione, perchè (come ben diceva un mi
Celestina all’Orfeo del Poliziano? Son sicuro che egli non lesse mai l’una nè l’altro. Lascio poi che il carattere di
a all’Orfeo del Poliziano? Son sicuro che egli non lesse mai nè l’una l’altro. Lascio poi che il carattere di Calisto è
l’usanza tenuta in esse, e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, per la sua lunghezza era capace di rappresentarsi
omento della sua tragedia dalla tragica morte di doña Inès de Castro; parmi che lo dovesse al Camoens, il quale nelle L
commedia non mentovata da Cervantes, forse perchè non si rappresentò influì ai progressi dell’arte. Trovo nominate tre
nte volte abbia l’April manifestato poca intelligenza dell’originale; ebbe torto l’erudito bibliotecario Giovanni Yriar
essere ingannata? Egli sel saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia vera nè verisimile allorchè scrisse che esse si r
ngannata? Egli sel saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia nè vera verisimile allorchè scrisse che esse si rappresen
ere gli eruditi di quel tempo a farne menzione; pur niuno ne fe motto in Italia nè nelle Spagne prima del Nasarre morto
ti di quel tempo a farne menzione; pur niuno ne fe motto nè in Italia nelle Spagne prima del Nasarre morto pochi lustri
la verso il principio del XVI secolo (alla quale non mai si derogherà per tre nè per quattro scrittori che altri potess
principio del XVI secolo (alla quale non mai si derogherà nè per tre per quattro scrittori che altri potesse citare) e
itari mos est in Hispania . Ciò io ho potuto rilevare con fondamento, altro scrittore nazionale prima di me mi ha suger
n fondamento, nè altro scrittore nazionale prima di me mi ha sugerito cosa più ragionevole nè questo che io ho indicato
crittore nazionale prima di me mi ha sugerito nè cosa più ragionevole questo che io ho indicato a. Ma passiamo agli alt
ente portò questo titolo, sì perchè vi s’introduce il Cid già vecchio si tratta delle di lui imprese giovanili, sì perc
onio Galarza e di Gaspar de Avila scrittore di non poche commedie. Ma da lui nè dal Vega si fece menzione del dotto tol
za e di Gaspar de Avila scrittore di non poche commedie. Ma nè da lui dal Vega si fece menzione del dotto toledano Giov
o Vasco, e se furono impresse ovvero rimasero inedite. Niuno le vide, vi è alcuno che affermi di esservi documento che
esenza del re e degli spettatori, è affatto ridicola ed impertinente, degna del genere tragico è l’azione del re che gl
ma i più intelligenti nazionali la conoscono soltanto per tradizione, sono io stato più felice nel ricercarla. Il buon
ri, l’economia, tutt’altro in fine abbonda di grandi e molti difetti; so in che mai Cervantes avesse fondati i suoi esa
e di contarsi tra gli scrittori almen dozzinali) il quale senza saper punto nè poco l’italiano idioma, e per conseguenz
arsi tra gli scrittori almen dozzinali) il quale senza saper nè punto poco l’italiano idioma, e per conseguenza senza a
il Comento di Manuel Faria alle Rime del Camoens. a. Si avverta che il Nasarre che cercava in tutta la penisola dramm
a penisola drammi regolari composti prima del fiorir di Lope de Vega; il Lampillas che voleva mettere alla vista la ste
nta sempre le glorie de’ Portoghesi come appartenenti agli Spagnuoli; altri critici ed apologisti ch’io sappia, seppero
ebbe infierir bassamente contro di un morto che più non sente i colpi può approfittarsi delle battiture. Giova però ril
e ne abbiamo le pruove nelle già riferite del portoghese Gil Vicente; poi traile figure del carro de’ commedianti alcun
’epoca fissa dell’origine di tali auti ? Questo titolo non s’immaginò si pubblicò che nel 1616 (perchè in tale anno, e
Tutti, o signor, me trafiggendo uccidi; Tutti morremo. E non sento io piango La morte che mi cerca ed i miei giorni Di
40 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
CAPO III. Melodrammi. I. Favole Liriche. Non ebbe esempio nè seguaci, ch’io sappia, il capriccio di
PO III. Melodrammi. I. Favole Liriche. Non ebbe nè esempio seguaci, ch’io sappia, il capriccio di quell’ Ita
l rimorso, e lo spavento.) ec. Tali scene non si leggono nel Cinna, in altri drammi ch’io sappia. Bellezze originali
Ben poteva obliar . . . Ma dunque faccio Sì gran forza al mio cor, almen sicuro Sarò ch’altri m’approvi? Ah non si
folta schiera d’imitatori Italiani che lo seguono senza raggiugnerlo appressarglisi; ed è stato tradotto e imitato in
elogj del Piccini il giovane, del sig. Torcia, del sig. Cordara ec., il Vespasiano, nè il consigliere imperiale Calsab
il giovane, del sig. Torcia, del sig. Cordara ec., nè il Vespasiano, il consigliere imperiale Calsabigi, nè l’Algarott
Cordara ec., nè il Vespasiano, nè il consigliere imperiale Calsabigi, l’Algarotti, nè il Franceschi, nè il Signorelli.
il Vespasiano, nè il consigliere imperiale Calsabigi, nè l’Algarotti, il Franceschi, nè il Signorelli. Odansi gli ester
il consigliere imperiale Calsabigi, nè l’Algarotti, nè il Franceschi, il Signorelli. Odansi gli esteri. Questo caro fig
a. Se Anacreonte rinascesse, dubito che scrivesse in italiano un’ ode più armoniosa nè più dolce di questa: Oh che
rinascesse, dubito che scrivesse in italiano un’ ode nè più armoniosa più dolce di questa: Oh che felici pianti,  
non si troveranno facilmente nel Cornelio, nel Racine, nel Voltaire, in alcun altro; e il solo Metastasio potrà in que
ella Torre Rezzonico e posto in musica dal celebre Giuseppe Sarti. Ma anche le seducenti bellezze di quella musica e di
a nè anche le seducenti bellezze di quella musica e di quella poesia, quelle apparenze incantatrici ma posticce, potero
da una lettera sul melodramma serio ad un uomo ragionevole, il quale anche parmi che abbia presentate sulle scene le n
ie incantatrici di questa grand’arte ti lasciano in calma, se non hai delirio nè trasporto, se in ciò che dee rapirti,
rici di questa grand’arte ti lasciano in calma, se non hai nè delirio trasporto, se in ciò che dee rapirti, tu non trov
1777, apparisce con tutta la chiarezza di non aver io in verun tempo ignorato la diversità dell’opera e della tragedia
in verun tempo nè ignorato la diversità dell’opera e della tragedia, preteso comparare il Cinna colla Clemenza di Tito
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 993
torno e Cuore. Arturo Garzes non è forse mai stato, come artista, un brillante, nè un primo attor giovane nello str
Arturo Garzes non è forse mai stato, come artista, nè un brillante, un primo attor giovane nello stretto senso della
42 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19
l Lampillas, come straniero, del non aver lette le Opere del Mussato, la Raccolta degli Scrittori delle cose Italiche d
he quì non si tratta di Drammi immaginarj come quelli del Vasco Dias, delle Mille Tragedie del Malara conservate nella
secolo, che inutilmente fingete di non sapere ancora? Nè il Nasarre, l’erudito Montiano, nè il Signor Sedano, nè molti
e fingete di non sapere ancora? Nè il Nasarre, nè l’erudito Montiano, il Signor Sedano, nè molti altri vostri dotti com
re ancora? Nè il Nasarre, nè l’erudito Montiano, nè il Signor Sedano, molti altri vostri dotti compatrioti che tralasci
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 418-419
io abbia fatte, non mi fu dato trovare in nessuna antica incisione : mi fu dato rintracciar notizie de’ colori che il
Parfait, scomparve dalla scena verso il 1680, poichè d’allora in poi lo Scenario di Biancolelli, nè il Teatro di Ghera
verso il 1680, poichè d’allora in poi nè lo Scenario di Biancolelli, il Teatro di Gherardi ha più la maschera di Spezz
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1021-1022
ipe Alessandro Farnese, credendolo di lui dipendente. Ma non sappiamo in qual compagnia fosse, nè se poi passasse in qu
endolo di lui dipendente. Ma non sappiamo nè in qual compagnia fosse, se poi passasse in quella del Duca : sappiam solo
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037
i giorni, preso da polmonite acuta, spirò ! Ma in ciò non concordano il Costetti, nè il Colomberti, che lo fan perire
da polmonite acuta, spirò ! Ma in ciò non concordano nè il Costetti, il Colomberti, che lo fan perire di fiero scompig
46 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
fu senza dubbio l’Inès de Castro mai sempre ben accolta dal pubblico; è da dubitarsi dell’ asserzione del suo autore ch
lla Inès generalmente è migliore di quello del Romolo; ma essa non ha la versificazione, nè l’eleganza, nè la poesia, n
è migliore di quello del Romolo; ma essa non ha nè la versificazione, l’eleganza, nè la poesia, nè l’abbondanza, nè la
uello del Romolo; ma essa non ha nè la versificazione, nè l’eleganza, la poesia, nè l’abbondanza, nè la grandezza, nè l
lo; ma essa non ha nè la versificazione, nè l’eleganza, nè la poesia, l’abbondanza, nè la grandezza, nè la delicatezza
a nè la versificazione, nè l’eleganza, nè la poesia, nè l’abbondanza, la grandezza, nè la delicatezza de’ sentimenti di
zione, nè l’eleganza, nè la poesia, nè l’abbondanza, nè la grandezza, la delicatezza de’ sentimenti di Racine. Esposta
lla delicatezza ed eleganza armoniosa del secondo, egli non cade però nell’enfatico di quello, nè nell’elegiaco di ques
armoniosa del secondo, egli non cade però nè nell’enfatico di quello, nell’elegiaco di questo. La sua immaginazione pie
pennello una maniera a se particolare. Non gli manca alle occorrenze il sublime del creator del teatro francese, nè la
manca alle occorrenze nè il sublime del creator del teatro francese, la seducente tenerezza del di lui elegante compet
francese, nè la seducente tenerezza del di lui elegante competitore, il maschio vigore tragico dell’autor dell’Atreo,
rancese qualche altra perfezione. Voltaire non ha totalmente scansate le scene poco interessanti delle persone subalter
ente scansate nè le scene poco interessanti delle persone subalterne, i modi narrativi ne’ monologhi, come sono quelli
i ne’ monologhi, come sono quelli di Narba e d’Ismenia nell’atto III, il parlar da parte usato nel calore del maggior p
tti. L’ uditorio dunque non può godere di sì interessante situazione, esser commosso quanto nel teatro greco e nella Me
più adeguata idea, non pensando servilmente con gli altrui pensieri, vendendogli per nostri quando ci sembrino giusti.
jo avvelenato, e soggiugne ma criminelle epouse senza addurne indizio pruova. Lascio poi che manca nelle circostanze de
osa disperata videro appena la luce e sparvero. Non furono più felici Coriolano in cui anche si notano gli accidenti ac
i notano gli accidenti accumulati in un giorno senza verisimiglianza, il Filottete pubblicata nel 1786 imitata dalla tr
orto da non molti anni, il quale a qualche dono naturale non accoppiò studio nè travaglio, scrisse due tragedie Astarbé
n molti anni, il quale a qualche dono naturale non accoppiò nè studio travaglio, scrisse due tragedie Astarbé e Calisto
esto Greco, e M. Prevost quello di Euripide. Lasciamo di parlar punto poco di Nadal, le Blanc, Pavin ed altri obbliati
asportati dal fulmine. Rapportiamci dunque sugli altri di lui difetti piccioli nè pochi come poeta a ciò che ne dissero
l fulmine. Rapportiamci dunque sugli altri di lui difetti nè piccioli pochi come poeta a ciò che ne dissero i Francesi
ulio II e di tutta la nazione Italiana. Il tragico storico (che non è storico nè tragico) denigra la fama dell’ Avogadr
i tutta la nazione Italiana. Il tragico storico (che non è nè storico tragico) denigra la fama dell’ Avogadro formandon
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 36-38
cessi rumorosi che avevano stabilita la fama dell’autore non dovevano potevano essere di troppa durata, poichè letterar
che snocciola parolaccie come gli vengon dal cuore, senza metterci su sale nè pepe. A Ruzzante che torna dal campo, dic
ciola parolaccie come gli vengon dal cuore, senza metterci su nè sale pepe. A Ruzzante che torna dal campo, dice : « Va
48 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230
anno in conto di prette buffonerie ancor dalle contadine e fantesche, vi è pericolo che possano dentro le Alpi alimenta
rancia (disse m. Romilly a) non si ha idea di un colorito più fresco, di un tono più acconcio di semplicità campestre.
Francese e nel suo cangiamento in un vasto Impero, non sono mancati, componimenti eroici e piacevoli nè musiche fatigh
un vasto Impero, non sono mancati, nè componimenti eroici e piacevoli musiche fatighe, nè rappresentatori, nè ballerini
sono mancati, nè componimenti eroici e piacevoli nè musiche fatighe, rappresentatori, nè ballerini. Quanto alla musica
mponimenti eroici e piacevoli nè musiche fatighe, nè rappresentatori, ballerini. Quanto alla musica possiamo noverare t
. La giovialità e leggerezza francese produsse simil genere che non è commedia nè tragedia nè opera nè parodia, ma che
ità e leggerezza francese produsse simil genere che non è nè commedia tragedia nè opera nè parodia, ma che di tali gene
ezza francese produsse simil genere che non è nè commedia nè tragedia opera nè parodia, ma che di tali generi partecipa
cese produsse simil genere che non è nè commedia nè tragedia nè opera parodia, ma che di tali generi partecipa ad un bi
uei che chiamansi Musqueteros ne godono senza sedere. È però vero che in Ispagna, nè in Italia gli spettatori si frammi
si Musqueteros ne godono senza sedere. È però vero che nè in Ispagna, in Italia gli spettatori si frammischiano con gli
di Lulli segui nel dicembre del 1764 col solito applauso e concorso; per essersi poi posta in musica dal Gluck e rappr
là recitata colla musica de’ nostri ultimi celebri maestri. Nè questo il buon senno di uno scrittore Francese ha punto
49 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14
ra alcuno me ne fosse fuggito, non ho certamente peccato per volontà, per meschino artificio ad oggetto di scansarne la
non so com’Ella ne pensi. Per me stimo, che questa nostra innamorata si abbigli sempre ad una foggia, nè sempre alberg
imo, che questa nostra innamorata nè si abbigli sempre ad una foggia, sempre alberghi in un luogo. Librata sulle ali ri
de’ sogni piacevoli: a me di dar risalto a’ veri suoi pregi, i quali pochi sono, nè volgari, come mostrerò nell’ultimo
evoli: a me di dar risalto a’ veri suoi pregi, i quali nè pochi sono, volgari, come mostrerò nell’ultimo Articolo del m
rcilasso de la Vega alla pubblicazione dell’ultimo Volume del Saggio, Spagnuolo veruno si è avvisato di denominare le d
50 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68
ssò gocciola di acqua con sapone in una palla piu enorme e mostruosa; immaginazione d’infermo convertì una mela, in una
non resteranno neppure cinquecento, neppure trecento, neppure cento, cinquanta, nè dieci, nè due. Il Malara più ingenu
o neppure cinquecento, neppure trecento, neppure cento, nè cinquanta, dieci, nè due. Il Malara più ingenuo dell’Esamina
cinquecento, neppure trecento, neppure cento, nè cinquanta, nè dieci, due. Il Malara più ingenuo dell’Esaminatore ci ha
essi poi consumare il tempo sulle favole del Malara che non esistono, si sa che cosa fossero? Io cedo volentieri questo
col Signorelli), perchè quel Letterato (che in tali studj vide molto, parlò di materie da lui non intese, o imparate al
3. la Morte di Adulze avvenuta per eroismo, non volendo egli mancare all’amistà, ed alla gratitudine dovuta al Re, nè
volendo egli mancare nè all’amistà, ed alla gratitudine dovuta al Re, alla promessa da lui fatta all’amata. Che se poi
, nella scena III., quando ella è partita dal Teatro terminata la I., vi s’interpone che il soliloquio di Aja? E fluida
ta quello che io dico, ma non si curi d’interpretare senza fondamento bisogno quello che io non rivelo. V. CRISTOFOR
a Nazione Assira le Vergini Vestali della Romana. Io non rapporto ora gli altri assurdi, nè la falsità e inuguaglianza
rgini Vestali della Romana. Io non rapporto ora nè gli altri assurdi, la falsità e inuguaglianza di varj caratteri. Acc
un Mimo antico o una Petite-piéce Francese, corpi che reggono da se, abbisognano del Dramma, come il Dramma di loro no
da questa sola domanda comprendo che l’Apologista non l’abbia letta, abbia udito parlarne, e che il Virues avrebbe pot
el giudicare de’ supraccennati Drammatici, e non legge alla sfuggita, sopprime i fatti, nè abbisogna di far dire a’ Gir
accennati Drammatici, e non legge alla sfuggita, nè sopprime i fatti, abbisogna di far dire a’ Giraldi quello che non d
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 765-771
carattere, non deve essere alterato da impeti vanitosi che non hanno la ragione nè il sentimento dell’arte ; lei sente
n deve essere alterato da impeti vanitosi che non hanno nè la ragione il sentimento dell’arte ; lei sente che i prontua
domani. L’avvenire …. un’altra follia ! Quella giovanezza non merita conforto, nè consiglio ; è nulla, un fuoco fatuo,
venire …. un’altra follia ! Quella giovanezza non merita nè conforto, consiglio ; è nulla, un fuoco fatuo, visto e spar
co fatuo, visto e sparito. Chi se ne occupa è uno sciagurato : non ha il criterio, nè il sentimento dell’arte…… E fina
e sparito. Chi se ne occupa è uno sciagurato : non ha nè il criterio, il sentimento dell’arte…… E finalmente ci sono c
à compiuta la conquista : se no, no. E intanto, non gl’inni trionfali i picconi demolitori, ma la sincerità e la tenere
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 560-561
La Vendetta d’Apollo c Diana dell’Avelloni, per dir de’ meno peggio : anche mi par bene stabilito se il pubblico più vo
passare nel genere degli spettacoli, ma che non conveniva esaminarlo, farne commenti.
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 129
i prima donna, ma con poca fortuna, a cagione specialmente del fisico bello, nè simpatico…. Fu il Miutti un capo ameno,
nna, ma con poca fortuna, a cagione specialmente del fisico nè bello, simpatico…. Fu il Miutti un capo ameno, trascurat
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 314-315
sul gran Teatro i suoi martiri questa del mio martir ministra atroce, spira accento pur, nè forma voce che amor non for
martiri questa del mio martir ministra atroce, nè spira accento pur, forma voce che amor non formi, e crudeltà non spi
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 265
mezzi e da soverchia libertà di azione…. ; ma non le mancarono certo applausi di pubblico, nè encomii di giornale.
ertà di azione…. ; ma non le mancarono certo nè applausi di pubblico, encomii di giornale.
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 498
che la teneva in grande considerazione ; ed infatti, nessuna attrice, prima nè dopo di lei, interpretò con maggior gius
neva in grande considerazione ; ed infatti, nessuna attrice, nè prima dopo di lei, interpretò con maggior giustezza d’e
57 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
ne seppero grado26. Nè anche dopo di me si è intrapresa tale istoria in Ispagna nè altrove; e l’istesso chiar. Ab. And
ado26. Nè anche dopo di me si è intrapresa tale istoria nè in Ispagna altrove; e l’istesso chiar. Ab. Andres nella sua
a morte di Calisto è verisimile, ma la caduta che l’ammazza è casuale produce istruzione, perchè (come ben diceva un mi
sanza osservata in esse, e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, per la sua lunghezza era capace di rappresentarsi
omento della sua tragedia dalla tragica morte di Doña Inès de Castro; parmi che lo dovesse al Camoens che nelle Luisiad
commedia non mentovata da Cervantes, forse perchè non si rappresentò influì ai progressi dell’arte. Trovo nominate tre
Comedia Hypolita e Comedia Serafina, che non mi è riuscito di vedere di sapere che cosa fossero. Si fa in oltre menzio
nte volte abbia l’Abril manifestato poca intelligenza dell’originale; ebbe torto l’erudito bibliotecario Giovanni Yriar
one si anima al meditato eccesso, e vi riposa senza veruna agitazione rimorso: Porque si yo la matare,   morirà cri
sere ingannata? Egli se ’l saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia vera nè verisimile, allorchè scrisse che esse si
annata? Egli se ’l saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia nè vera verisimile, allorchè scrisse che esse si rapprese
ere gli eruditi di quel tempo a farne menzione; pur niuno ne fe motto in Italia nè nelle Spagne prima del Nasarre morto
ti di quel tempo a farne menzione; pur niuno ne fe motto nè in Italia nelle Spagne prima del Nasarre morto da pochi ann
ente portò questo titolo, sì perchè vi s’introduce il Cid già vecchio vi si tratta delle di lui gesta giovanili, sì per
Antonio Galarza, e di Gaspar de Avila scrittori di molte commedie. Ma da lui nè dal Vega si fece menzione del dotto Tol
larza, e di Gaspar de Avila scrittori di molte commedie. Ma nè da lui dal Vega si fece menzione del dotto Toledano Giov
o Vasco, e se furono impresse ovvero rimasero inedite. Niuno le vide, vi è alcuno che affermi di esservi documento che
esenza del re e degli spettatori, è affatto ridicola ed impertinente; degna del genere tragico è l’azione del re che gl
ù diligenti letterati nazionali la conoscono soltanto per tradizione, sono io stato più felice nel ricercarla. Il buon
i caratteri, l’ economia, tutt’altro in fine abbonda di gran difetti; so in che mai avesse il Cervantes fondati i suoi
ntarsi tra gli scrittori almen dozzinali), il quale senza saper punto poco l’Italiano, e per conseguenza senza aver let
tutta la penisola drammi regolari composti prima del fiorir di Lope; il Lampillas che voleva mettere alla vista la ste
nta sempre le glorie de’ Portoghesi come appartenenti agli Spagnuoli; altri critici ed apologisti ch’io sappia, seppero
ebbe infierir bassamente contro di un morto che più non sente i colpi può approfittarsi delle battiture. Giova però ril
ioni drammatiche senza essere allusive al sacramento dell’Eucaristia; poi tralle figure del carro de’ commedianti se ne
l’epoca fissa dell’origine di tali auti? Questo titolo non s’immaginò si fe pubblico che nel 1616 (perchè in tale anno,
tti, o signor, me trafiggendo uccidi; Tutti morremo. E non sento io piango La morte che mi cerca ed i miei giorni
58 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
barbari settentrionali si distese per le provincie del Romano Impero, le sole furono nè le più fatali conseguenze di qu
nali si distese per le provincie del Romano Impero, nè le sole furono le più fatali conseguenze di quel rapido incendio
ivoco, non mendicato con sofismi, reticenze ed artificii Lampigliani, con invettive e declamazioni di omiciattoli sedic
i, nè con invettive e declamazioni di omiciattoli sedicenti filosofi, con villanie e tagliacantonate, ma certo, veduto
ardo II verso la fine del secolo XIV trovansi i ministrieri decaduti, altro essi erano che cantori volgari poco pregiat
gico , la qual cosa, come ognun sa, in Dante significa stile sublime, indica che fosse autore di tragediea. Quel che pe
rammatiche, ed espresse con parole quest’ultime, non possiamo recarne squarcio che il dimostri nè testimonio sincrono c
parole quest’ultime, non possiamo recarne nè squarcio che il dimostri testimonio sincrono che espressamente l’affermi.
con ogni proprietà ludus un mistero espresso con un gruppo di figure; perchè in vece di quelle statue si mettessero deg
scenica. I Cori Dionisiaci in Grecia non erano vere azioni teatrali, tal fu la ludrica degli Etruschi introdotta in Ro
azione Italiana sulle pene del ladro di un cane e di uno sparviere ; ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna
n basta un poco di talento contenzioso misto ad un cieco patriotismo, il millantarsi di esser filosofo e critico di gus
patriotismo, nè il millantarsi di esser filosofo e critico di gusto, il declamare in ogni incontro, per entrare a parl
incontro, per entrare a parlar di cose che non si sono studiate bene punto nè poco. a. Vedasi l’introduzione al libr
, per entrare a parlar di cose che non si sono studiate bene nè punto poco. a. Vedasi l’introduzione al libro V delle
mi, e si fanno schernire come semieruditi e semifilosofi, cioè a dire eruditi nè filosofi. a. Con nostro singolar com
nno schernire come semieruditi e semifilosofi, cioè a dire nè eruditi filosofi. a. Con nostro singolar compiacimento
59 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
ta (soggiugne) non creda di occupar felicemente il trono della gloria col solo Popolo, nè senza il Popolo”. Così ragion
reda di occupar felicemente il trono della gloria nè col solo Popolo, senza il Popolo”. Così ragionano i veri Savj. La
la seconda per i Gladiatori, i quali combattevano nell’Anfiteatro. Ma i Pugili, nè i Gladiatori, nè i Ballerini da cord
r i Gladiatori, i quali combattevano nell’Anfiteatro. Ma nè i Pugili, i Gladiatori, nè i Ballerini da corda, nè le Citt
quali combattevano nell’Anfiteatro. Ma nè i Pugili, nè i Gladiatori, i Ballerini da corda, nè le Città dipinte, e le r
Anfiteatro. Ma nè i Pugili, nè i Gladiatori, nè i Ballerini da corda, le Città dipinte, e le ricchezze de’ nemici porta
a, nè le Città dipinte, e le ricchezze de’ nemici portate in trionfo, le corse de’ Cavalli, e delle carrette, nè l’O so
nemici portate in trionfo, nè le corse de’ Cavalli, e delle carrette, l’O so, nè il Camelo pardale, nè l’Elefante bianc
ate in trionfo, nè le corse de’ Cavalli, e delle carrette, nè l’O so, il Camelo pardale, nè l’Elefante bianco, furono m
corse de’ Cavalli, e delle carrette, nè l’O so, nè il Camelo pardale, l’Elefante bianco, furono mai, Sig. Lampillas mio
he se mancano al quanto per ciò, che concerne il gusto, non sono però sregolate, nè mostruose. Oggi con gusto, e giudiz
al quanto per ciò, che concerne il gusto, non sono però nè sregolate, mostruose. Oggi con gusto, e giudizio fiorisce il
Signor Marchese Albergati, che appresta alle Italiche Scene non una, due Commedie, come conteggia apologeticamente il
r qualche motivo apologetico), è dispiaciuto all’Apologista, il quale anche so con qual connessione d’idee vi si oppone
cia buono accoglimento per le disposizioni degli animi ad ascoltarlo; perciò vi era bisogno, che fosse ugualmente purif
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
rammatici della Spagna, ne formò una tragedia. Non fu questa la prima di Cornelio, perchè la Medea l’avea preceduta, nè
fu questa la prima nè di Cornelio, perchè la Medea l’avea preceduta, del moderno teatro, come affermò l’esgesuita Andr
ta la bellezza e l’averla bene espressa. Confessiamo non pertanto che tragico timore nè compassione desta il pericolo d
’averla bene espressa. Confessiamo non pertanto che nè tragico timore compassione desta il pericolo del protagonista Ci
orio e la Rodoguna. Quantunque il Nicomede non iscarseggi di difetti, sia un argomento che si elevi alla grandezza ed a
putarono mediocri, ed insieme colla Medea caddero nel rappresentarsi, i posteri ne ristabilirono il credito; per la qua
e fredda a fronte del tragico disperato amor di Fedra, non si approvò da’ contemporanei nè da’ posteri, benchè il dotto
tragico disperato amor di Fedra, non si approvò nè da’ contemporanei da’ posteri, benchè il dotto e giudizioso Le-Batt
il sig. di Fontenelle. La rammentò con disprezzo il sig. di Voltaire, senza ragione, se si riguardi allo stile generalm
Quinault non fu letteratoa, non sapeva la storia, non aveva studiato il genio nè i costumi delle nazioni; non ebbe alt
n fu letteratoa, non sapeva la storia, non aveva studiato nè il genio i costumi delle nazioni; non ebbe altra scorta ch
ata dagli scrittori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai in francese nè in italiano. Può veramente accorda
tori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai nè in francese in italiano. Può veramente accordarsi a’ compilat
V si enuncia la morte di Pisistrato, di cui non cercano di accertarsi gli amici nè i nemici, così che poco dopo Solone
la morte di Pisistrato, di cui non cercano di accertarsi nè gli amici i nemici, così che poco dopo Solone avvisa che Pi
61 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
li Aragonesi, non impedirono l’avanzamento degli studii e delle arti, il favore e la munificenza di tanti principi e mi
tragedia termina con un coro. È un componimento languido e difettoso, la condotta, nè lo stile invita a desiderarsene l
con un coro. È un componimento languido e difettoso, nè la condotta, lo stile invita a desiderarsene l’impressione; ma
a una tragedia, ci fa retrocedere col pensiero almeno sino a’ Latini, possiamo altrimenti concepir la tragedia di cui f
ue che le ariette del Notturno interruppero il recitativo del dramma, ciò fecero ne’ soli cori, ma nel corso dell’atto;
iuto a questo letterato, altro non potendo, ricorrere a questo asilo) solo coll’Orfeo, ma con altri drammi eziandio, ve
colo vegnente per altra mano il componimento e mai non si rappresentò per rappresentare si scrisse) a tanti per propria
anto come una festa stupenda, e non già come componimento drammatico, come una specie di opera in musica. Nè questa nè
onimento drammatico, nè come una specie di opera in musica. Nè questa la mentovata farsa per la presa di Granata del Sa
questa nè la mentovata farsa per la presa di Granata del Sannazzaro, le feste di Versaillesdate da Luigi XIV nel 1654,
del Sannazzaro, nè le feste di Versaillesdate da Luigi XIV nel 1654, le feste e mascherate degli Arabi in tante occasi
IV nel 1654, nè le feste e mascherate degli Arabi in tante occasioni, qualsivoglia altro simile spettacolo festivo, in
62 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
a, lascia forse il Signor Lampillas di chiamarli eccellenti? Quì però anche si tratta di perfezione, ma di anteriorità
fosse Tragedia. Lascio anche il Quadrio, che talvolta esagera, ma che anche nega nè afferma, che fosse Tragedia. Vengo
. Lascio anche il Quadrio, che talvolta esagera, ma che nè anche nega afferma, che fosse Tragedia. Vengo all’eruditissi
trovo soltanto, che mentre Ariosto era per dare alla luce il Furioso, avea ancora prodotto le sue belle Satire, ma solo
o dotato di cuore sensibile, son certo che in questo ci accorderemmo; mi condannerebbe per aver io dubitato che qualche
è ben diverso dal 1516. affermato positivamente dal Signor Lampillas; poi a verun patto dice il Montiano che si compone
ompose le sue Tragedie, e che restarono sconosciute a tutto il Mondo; s’impressero, nè mai si rappresentarono, e giacqu
gedie, e che restarono sconosciute a tutto il Mondo; nè s’impressero, mai si rappresentarono, e giacquero sepolte per p
amo: vi sono alcuni saputelli, che vogliono saper più de’ Saccentoni, si accomodano più a certa Filosofia di un tempo,
osa, fosse anche dettata dall’elegantissimo Racine, o da un Voltaire; è di questo luogo addurne le ragioni. Dico però c
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564
r che nube di duol par che si stenda di giovinezza sul celeste fiore, più il sorriso d’innocente amore nè più lieta l’a
di giovinezza sul celeste fiore, nè più il sorriso d’innocente amore più lieta l’avvivi altra vicenda ; bello di glori
bile. Allorquando appariva in teatro col cappello calato sugli occhi, pur gl’intimi ardivano accostarglisi. Alla mancan
64 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111
la superiorità del Francese, il vidi passato di moda, e giudicai, che i nostri, a’ quali era divenuto indifferente, nè
oda, e giudicai, che nè i nostri, a’ quali era divenuto indifferente, i nazionali, che l’aveano sotto gli occhi, vi avr
fattone talvolta da chi vi amoreggia con cenni, sorrisi, e parolette; si bandisce il ferro, perchè con esso si versa il
e; nè si bandisce il ferro, perchè con esso si versa il sangue umano; dobbiamo fisicamente cavarci gli occhi, perchè pe
che me gli cacciate sotto il naso, e pur Voi non sapete quali siano, dove siano, nè se mai siano stati, e così mi lasc
ciate sotto il naso, e pur Voi non sapete quali siano, nè dove siano, se mai siano stati, e così mi lasciate più digiun
tesso volgo alle une e alle altre, non già la perfezione, della quale Voi nè altri potrà mai esser giudice, poichè non
olgo alle une e alle altre, non già la perfezione, della quale nè Voi altri potrà mai esser giudice, poichè non esiston
ro di Toscani, se non si curarono delle ciance della sua Dedicatoria, di smentirlo i contemporanei, lo smentiranno senz
65 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO V. Continuazione del teatro Latino. » pp. 222-242
itorio (Nota XVI). Terenzio neppure di tal gregge fece uso; ond’è che anche da ciò potè derivare il farfallone di certo
mimi prodotti da tali scrittori erano ingegnosi, morali e piacevoli, si scostavano moltissimo dalla commedia. Ma la bu
Livio Andronico o dalle antiche danze Orientali e Greche surriferite; se ne può ragione-volmente attribuire la prima in
ancese su i pantomimi ed altre cose teatrali e non, teatrali non sono piccioli nè pochi. Chi mai, se non costui, senza
pantomimi ed altre cose teatrali e non, teatrali non sono nè piccioli pochi. Chi mai, se non costui, senza pruove, conf
), e secondo Plinio (nel lib. XVIII, c. 29) per ordine della Sibilla; prima dell’anno 580 essi divennero annuali per un
la libertà e la lascivia di tali giuochi arrivò agli eccessi narrati, in essi si sofferse veruna rappresentazione seria
eccessi narrati, nè in essi si sofferse veruna rappresentazione seria tragica nè comica: Scena levis decet hanc; non
rati, nè in essi si sofferse veruna rappresentazione seria nè tragica comica: Scena levis decet hanc; non est, mihi
66 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
le api, gl’insetti, le farfalle, occuparono sovento ingegni sublimi; men degni sono de’ più distinti encomii i Redi, i
debbonsi mutuamente gl’individui di ciascuna: ma esse non saranno mai più pregevoli nè più necessarie a conoscersi dell
te gl’individui di ciascuna: ma esse non saranno mai nè più pregevoli più necessarie a conoscersi delle leggi che immed
no ed affrettano la morte della pianta. Ma il mal costume invecchiato anche, al dir di Orazio, colla forca giugne a ste
tori de’ severi studii, i quali sdegnano tutto ciò che non è algebra, delle meschine rimostranze di qualche bonzo o fac
è algebra, nè delle meschine rimostranze di qualche bonzo o fachiro, delle insolenze di alcuni immaginarii ministri di
ario di Castiglia con Errico terzo di Portogallo, e di non aver letto Tostado nè i Teologi che l’aveano citato. Ad un b
tiglia con Errico terzo di Portogallo, e di non aver letto nè Tostado i Teologi che l’aveano citato. Ad un bisogno potr
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 958-966
che evidentemente non si arrestava alla maestria varia del musicista, alle buffonate della maschera, ma sapeva anche sp
metti il piede sopra la scena, e quel che importa senza prettensione, giunta alcuna. Sovvengavi o Sig.r Antonio che l’A
nfidenti. Per quante ricerche fatte non mi fu possibile identificare Olivetta, nè Citrullo, nè Aurelio. Quest’ultimo,
r quante ricerche fatte non mi fu possibile identificare nè Olivetta, Citrullo, nè Aurelio. Quest’ultimo, che fu ed è m
rche fatte non mi fu possibile identificare nè Olivetta, nè Citrullo, Aurelio. Quest’ultimo, che fu ed è materia di stu
cader la sua morte intorno il 1654, ma non sapremmo di essa precisare la date, nè il luogo. (V. pel tipo di Scapino al
morte intorno il 1654, ma non sapremmo di essa precisare nè la date, il luogo. (V. pel tipo di Scapino al nome di Biss
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1019-1020
ltro meno ingrato cielo, restano ad attestare che la speranza non era temeraria nè vana. E di quei giorni, in cui artis
rato cielo, restano ad attestare che la speranza non era nè temeraria vana. E di quei giorni, in cui artisti ed autori,
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749
Io mi batto fuor nell’atto fino all’otto ; mi ci metto come un matto vo in letto finchè a lutto non fai motto ; tu mi
butto giù in un botto ; se sei dotto, io sono addatto ; niuno editto altro detto che sia indotto non adotto. Mi porta
ubba a vita abbottonata e fermata da cintura. A ogni modo è certo che lo schizzo del Cannelli fatto dal vero dal De Gon
certo che nè lo schizzo del Cannelli fatto dal vero dal De Goncourt, le intestature delle rappresentazioni alla Piazza
ntazioni alla Piazza Vecchia, stenterello il grande Amato Ricci (V.), lo stesso ritratto autentico di Luigi Del Buono,
70 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
rino in verun angolo dell’Europa le principali regole del verisimile, che si sprezzino se non dagli stolti. Chi in tant
a ne scrisse il sig. Linguet. La satira sotto quel cielo non rispetta particolari, nè ministri, nè governo, e porta spe
sig. Linguet. La satira sotto quel cielo non rispetta nè particolari, ministri, nè governo, e porta spesso il suo fiele
La satira sotto quel cielo non rispetta nè particolari, nè ministri, governo, e porta spesso il suo fiele sulle scene.
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026
lettante comico. È facile comprendere come il Giovan Maria e compagni si limitassero a’salti, nè al recitar commedie ;
omprendere come il Giovan Maria e compagni nè si limitassero a’salti, al recitar commedie ; ma l’una e l’altra cosa leg
jano, la esistenza della buona commedia dell’arte, e omai non potendo sapendo più la Corte rinunciarvi, si ricorse ipso
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
quali tutto langue, contente di piacere nel lor linguaggio naturale, parlano il nostro, nè lo intendono : come ci amer
ontente di piacere nel lor linguaggio naturale, nè parlano il nostro, lo intendono : come ci amerebbero esse ? E per di
vertito con le scene stesse, che oggi vi tediano, e di cui non potete meno sopportar la lettura. Il gusto del pubblico
73 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
barbari settentrionali si distese per le provincie del Romano impero, le sole furono nè le più fatali conseguenze di qu
nali si distese per le provincie del Romano impero, nè le sole furono le più fatali conseguenze di quel rapido incendio
ivoco, non mendicato con sofismi, reticenze ed artificii Lampigliani, con invettive e declamazioni de’ sedicenti filoso
Lampigliani, nè con invettive e declamazioni de’ sedicenti filosofi, con villanie e tagliacantonate; ma certo, veduto
o forse il più antico Spagnuolo che poetò in lingua Castigliana. Pure anche vi si trovano poesie teatrali. L’Italia che
drammatiche ed espresse con parole quest’ultime, non possiamo recarne squarcio che il dimostri, nè testimonio sincrono
arole quest’ultime, non possiamo recarne nè squarcio che il dimostri, testimonio sincrono che espressamente l’ affermi.
con ogni proprietà ludus un mistero espresso con un groppo di statue; perchè in vece di quelle statue si mettessero deg
scenica. I cori Dionisiaci in Grecia non erano vere azioni teatrali; tal fu la ludrica degli Etruschi introdotta in Ro
slazione Italiana sulle pene del ladro di un cane e di uno sparviere; ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna
n basta un poco di talento contenzioso misto ad un cieco patriotismo, il millantarsi di esser filosofo e critico di gus
patriotismo, nè il millantarsi di esser filosofo e critico di gusto, il declamare in ogni incontro, per entrare a parl
mi, e si fanno schernire come semieruditi e semifilosofi, cioè a dire eruditi nè filosofi.
nno schernire come semieruditi e semifilosofi, cioè a dire nè eruditi filosofi.
74 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
le api, gl’ insetti, le farfalle, occuparono sovente ingegni sublimi, men degni sono de’ più distinti encomj i Rai, i G
ebbonsi mutuamente gl’ individui di ciascuna: ma esse non saranno mai più pregevoli nè più necessarie a conoscersi dell
e gl’ individui di ciascuna: ma esse non saranno mai nè più pregevoli più necessarie a conoscersi delle leggi che immed
no ed affrettano la morte della pianta. Ma il mal costume invecchiato anche, al dir di Orazio, colla forca giugne a ste
tori de’ severi studii, i quali sdegnano tutto ciò che non è algebra, delle meschine rimostranze di qualche bonzo o fak
on è algebra, nè delle meschine rimostranze di qualche bonzo o fakir, delle insolenze di alcuni immaginarj ministri di
inario di Castiglia con Errico III di Portogallo, e di non aver letto il Tostado, nè i teologi che l’aveano citato. Ad
glia con Errico III di Portogallo, e di non aver letto nè il Tostado, i teologi che l’aveano citato. Ad un bisogno potr
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 185-186
evidente che le due Compagnie alternavano le loro rappresentazioni…. di prosa soltanto, ma anche di giuochi acrobatici
ra le grandi feste, la rappresentazione di comici italiani non poteva doveva mancare ; ma, morta Giovanna d’Albret, la
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 499-500
i strascicate, altre ne proferiva scivolate, guizzate, salterellate…. questo accadeva per la volata incettatrice di app
to concetto dell’ autore, era nelle cose comiche. Giammai mi accadde, più mai forse mi accadrà, di sentire il Brindisi
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
e, cita spesso e volentieri le parole della Clairon che non conosceva regole, nè convenzioni che potessero inspirare tu
sso e volentieri le parole della Clairon che non conosceva nè regole, convenzioni che potessero inspirare tutte quelle
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023
ª Lucretia sua madre coll’obligo di habitare continuam.te in Mantova, ricevere impegni di recita in qualsiasi Teatro, m
la madre, non ricevere servitio di qualsisia Pupe anco loro naturale, andar à recitare positivam.te à Venetia in alcun
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
entra nella propria classe; il gabinetto allora si separò dal teatro, più si agitarono quistioni politiche in uno spett
antastiche Poetiche giammai distinguere tempi, generi e costituzioni, seguire con ordine la marcia, per così dire, dell
Salmi e autore de’ Paradossi e di Giobbe Giurisconsulto nel mettere ( so per qual capriccio) per oggetto principale de’
istofane gli argomenti fossero veri, la qual cosa, a non allucinarsi, anche è vera, perchè in esse veri e vivi e noti e
ustrare l’alta antichità, ma sudare per imbrogliarla sempre più non è lodevole nè utile nè onesta cosa. a. Si vedano
ta antichità, ma sudare per imbrogliarla sempre più non è nè lodevole utile nè onesta cosa. a. Si vedano le Addizioni
ità, ma sudare per imbrogliarla sempre più non è nè lodevole nè utile onesta cosa. a. Si vedano le Addizioni del Nico
80 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
gli Aragonesi, non impedirono l’avanzamento degli studj e delle arti, il favore e la munificenza di tanti principi e mi
ragedia termina con un coro. E’ un componimento languido e difettoso; la condotta, nè lo stile invita a desiderarsene l
con un coro. E’ un componimento languido e difettoso; nè la condotta, lo stile invita a desiderarsene l’impressione; ma
a una tragedia, ci fa retrocedere col pensiere almeno sino a’ Latini, possiamo concepir altrimenti la tragedia di cui f
è piaciuto a quest’autore altro non potendo ricorrere a quest’asilo) solo coll’ Orfeo, ma con altri drammi eziandio, p
anto come una festa stupenda, e non già come componimento drammatico, come una specie di opera in musica. Nè questa, nè
nimento drammatico, nè come una specie di opera in musica. Nè questa, la mentovata farsa per la presa di Granata del Sa
questa, nè la mentovata farsa per la presa di Granata del Sannazzaro, le feste di Versailles date da Luigi XIV nel 1664
del Sannazzaro, nè le feste di Versailles date da Luigi XIV nel 1664, le feste e mascherate degli Arabi in tante occasi
IV nel 1664, nè le feste e mascherate degli Arabi in tante occasioni, qualsivoglia altro simile spettacolo festivo, in
no quì a ripetere che le ariette del Notturno interruppero il dramma, ciò fecero ne’ cori, ma nel corso dell’atto; ed a
81 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
stemporaneo eretto da Cornelio Balbo in Cadice, sendo Pretore, di cui anche il Lampillas si è ricordato. Avrei pariment
, che si mentovano nel Saggio; ma confesso non averne avuto contezza, poi l’Apologista cita veruno scrittore per quello
del Martì non unisco la stampa del Teatro come difettosa, non essendo pianta nè alzato, ma un ammasso di cose nel modo
non unisco la stampa del Teatro come difettosa, non essendo nè pianta alzato, ma un ammasso di cose nel modo che se la
82 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84
o secolo erano scuole di superstizione, d’indecenza e di rozzezza 69, colà pensavasi ancora che nella drammatica eranvi
I del Parnaso Español del Sedano: non ho voluto trascurar di rivedere gl’ infedeli sofistici saggi apologetici del Lamp
i rivedere nè gl’ infedeli sofistici saggi apologetici del Lampillas, le maligne rodomontate e cannonate senza palla di
e maligne rodomontate e cannonate senza palla di Garcia de la Huerta, i rapidi quadri d’ ogni letteratura del Signor An
endo non attribuisca a’ pregiudizj Italiani ciò che quì si è narrato, se ne offenda qualche appassionato straniero. Il
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 940
to applauso, dappoichè i Francesi non intendendo la frase Napolitana, le scempiezze del Pulcinella, ch’è parte goffa, a
cesi non si adattavano al nostro modo di rappresentare all’Improviso, capivano la di lui intenzione, onde egli penava a
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 418
ito alla eroica, recitava male com’era vestito. Non sapeva camminare, dove tener le mani, nè fare un gesto a dovere. Ur
va male com’era vestito. Non sapeva camminare, nè dove tener le mani, fare un gesto a dovere. Urlava quand’ era minacci
85 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195
scrittori, favellandone iniquamente per tradizione. Non ci fermeremo su di quelle che l’ editore della di lui Penelope
della di lui Penelope Pompeo Barbarito nel 1591 promise di produrre, sulle favole notate a sogetto, tralle quali lasci
cialmente delle Sicilie sotto il governo viceregnale non fu la minore la meno frequente quella delle continue depredazi
Arpino architetto e pittore insigne: non vedeva fuori del suo recinto Noverri, nè Vestris, nè Hilverding, anzi inviava
tetto e pittore insigne: non vedeva fuori del suo recinto nè Noverri, Vestris, nè Hilverding, anzi inviava i suoi balle
ore insigne: non vedeva fuori del suo recinto nè Noverri, nè Vestris, Hilverding, anzi inviava i suoi ballerini oltramo
vertire che il tanto decantato Chiabrera non si decantò mai in Italia pel Rapimento di Cefalo nè per tal vegghia. Un co
ato Chiabrera non si decantò mai in Italia nè pel Rapimento di Cefalo per tal vegghia. Un componimento scenico per la m
ici, non gli adoperarono mai nelle recite teatrali. Ne’ tempi mezzani anche in Europa si ammisero nelle gran feste musi
Nè tra’ giullari e ministrieri che cantavano per le case de’ signori, tra’ buffoni che in qualunque modo, secondo Alber
n muovono la questione, se lecito sia il castrare per fare un musico; pare che ciò prendesse ad investigarsi prima del
avrebbe ricusati? L’ultimo dramma del Rinuccini s’impresse nel 1608; da più diligenti scrittori che del di lui tentati
ma riferito non mostra che gli spettatori se ne fossero maravigliati, scrive di essersi proposto quel cambio come una n
adurre più drammi, non eravi compagnia comica ch’egli non conoscesse, attore abile di cui non cercasse l’amicizia. Arri
rammatici rammentati dal Mazzucchelli, dal Crescimbeni e dal Quadrio, sull’Achille in Sciro del marchese Ippolito Ferra
ro del marchese Ippolito Ferrarese rappresentato in Venezia nel 1663, sull’Attilio Regolo del Veneziano Matteo Noris im
e Spagnuole, che gl’ Italiani non osando dar loro il nome di commedie di tragedie le chiamarono opere regie, opere scen
non fu opera del Palladio terminata dal Bernino, come alcuno affermò; si chiamava Giambatista Magnani l’architetto che
l Bonarelli, del Dottori, del Pallavicino, del Delfino, del Caraccio, le pastorali dell’altro Bonarelli, del medesimo C
elli, del medesimo Chiabrera, del Buonarroti il giovine, dell’Errico, le commedie del Guarini, del Brignole Sale, del M
86 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
mamente l’espressioni del poeta. Sappiamo di non essersi più impresse Giovanna d’Arco del sig. Francesco Zacchiroli sti
imabile scrittore commendata dal chiar. marchese Albergati Capacelli, il Corradino composto da circa diciotto anni dal
lla tragedia è ben lontano dall’Angioino della storia. Non comparisce prode, nè magnanimo, nè ambizioso con certa decen
ia è ben lontano dall’Angioino della storia. Non comparisce nè prode, magnanimo, nè ambizioso con certa decenza e nobil
no dall’Angioino della storia. Non comparisce nè prode, nè magnanimo, ambizioso con certa decenza e nobiltà, ma soltant
ina ad Orlow) che non comparve sulle scene. Facciasi ragione al vero, la versificazione prosaica, negletta, dilombata,
ragione al vero, nè la versificazione prosaica, negletta, dilombata, lo stile basso, snervato, privo di colori e di af
dilombata, nè lo stile basso, snervato, privo di colori e di affetti, la sceneggiatura sconnessa senza incatenamento, e
incatenamento, e senza motivarsi l’entrare e l’uscire de’ personaggi, la favola spoglia d’interesse, di compassione e d
nè la favola spoglia d’interesse, di compassione e di terror tragico, la lingua scorretta e barbara, ci presenta in que
ilia, come se ad un re moro non amico, ed offeso, debba ciò importare punto nè poco. Nel far poi premure per la grazia
e se ad un re moro non amico, ed offeso, debba ciò importare nè punto poco. Nel far poi premure per la grazia per chi p
ripetuto; ma che per essenza debba esser tale per chiamarsi tragedia, s’intende, nè si accorda. Ad esserne questo un re
he per essenza debba esser tale per chiamarsi tragedia, nè s’intende, si accorda. Ad esserne questo un requisito essenz
rimangono del teatro greco, non potendosi avere in conto di nazionali da noi, nè dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi, nè d
el teatro greco, non potendosi avere in conto di nazionali nè da noi, dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi, nè dalle altre
potendosi avere in conto di nazionali nè da noi, nè dagli Spagnuoli, da’ Francesi, nè dalle altre nazioni settentriona
in conto di nazionali nè da noi, nè dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi, dalle altre nazioni settentrionali. Con simil nor
al discorso che i Greci ciò dimostrarono con esempi e con precetti, e anche questo a me sembra vero. Trovasi forse pres
che vanno per quella reggia invendicate. Aggiugne, Del tuo periglio pensier di regno Più ti siede sul cor ligio d’a
ligio d’amore, il che vorrebbe dire che più non gli siede sul core pensiero del suo periglio, nè pensiero di regno.
bbe dire che più non gli siede sul core nè pensiero del suo periglio, pensiero di regno. Dice di poi,        Vide il t
atrocità, e disprezzo per la religione. Nerone, Ezzelino, un corsaro anche soffrirebbe che gli si dicesse sul viso ciò
Stando Geldippe svenuta vengono in quella stanza senza essere intesi veduti Carlo, Ermini e Roberto. A un cenno di Gel
erigo II n’era già padrone quando Elisabetta pose al mondo Corradino, Corrado stesso gliel contese. Andromaca nella gre
su ciascuna di esse. Maria Stuarda. Conviene lo stile alla tragedia, vi si osservano durezze e trasposizioni stentate
personaggi principali. Arrigo principe inetto che non sa distinguere la verità in bocca della regina, nè la menzogna n
ipe inetto che non sa distinguere nè la verità in bocca della regina, la menzogna negli altri, varia sentenza ad ogni s
lei che tiranneggiano la patria. L’avversione contro di Roma traluce, foscamente, nella scena 4 dell’atto IV da i detti
llissima è la patetica divisione di David da Micol nella prima del V, men pregevole è l’appassionato monologo di Micol
consorte per fuggir la propria vergogna. Massinissa ama fervidamente, scarseggia di grandezza, benchè trascorra a qualc
L’ultimo sangue or necessario è il mio. Purch’io liberi Roma, a voi un solo Giorno, o miei figli, io sopravviver gi
, ed ella nega:        Ah non é vile . . . è iniqua La fiamma mia, mai . . . Cin. La fiamma mia, nè mai . . . Che
le . . . è iniqua La fiamma mia, nè mai . . . Cin. La fiamma mia, mai . . . Che parli? iniqua? Ove primiero il ge
re. Ciniro resta abbattuto dall’orrore, dall’ira, dalla pietà; non sa appressarsi a lei per le ree sue fiamme, nè abban
’ira, dalla pietà; non sa nè appressarsi a lei per le ree sue fiamme, abbandonar la figlia che spira. Arriva Cecri, ode
or carettere tramandatoci dalla storia. Cesare è grande ed ambizioso, offusca col suo splendore il carattere dell’intre
ole! Oh di corrotto animo servo infami Sensi! A me no, non fosti, sei padre .... Ces. Sensi! A me no, non fosti,
me no, non fosti, nè sei padre .... Ces. Sensi! A me no, non fosti, sei padre .... Oh figlio! Bru. Cedi, o Cesare .
ri termina la tragedia colla parlata di Bruto che persuade il Popolo; a lui era lecito di far comparire Antonio, il qua
l Tempo, ora una officina dell’Errore, ora il gabinetto della Verità; di apparenze ed allegorie è men ricca la favola d
dagl’intelligenti, e singolarmente quelle scritte in prosa. Nè queste quella del Savioli sono state da me lette per ren
ampe un nuovo componimento intitolato Ladislao in quattro atti. Non è tragedia, nè commedia, e porta il nuovo titolo di
componimento intitolato Ladislao in quattro atti. Non è nè tragedia, commedia, e porta il nuovo titolo di fisedia, cio
stata talvolta usata nelle commedie da alcuni autori, non è stata mai lodata nè prescritta per la stessa commedia bassa
olta usata nelle commedie da alcuni autori, non è stata mai nè lodata prescritta per la stessa commedia bassa, ma detes
o stil drammatico del Gennaro è quello, a mio credere, signorile, che serve al metastasiano nè si eleva oltre la natura
naro è quello, a mio credere, signorile, che nè serve al metastasiano si eleva oltre la naturalezza e la proprietà del
die francesi e de’ melodrammi eroici italiani, che noi non perdoniamo anche al Metastasio. Ranieri de Calsabigi ha pro
o. Celebrate le nozze, Athelwold lasciò la sposa in provincia, perchè la vedesse nè altro ne udisse il re deluso. La fa
e nozze, Athelwold lasciò la sposa in provincia, perchè nè la vedesse altro ne udisse il re deluso. La fama e l’invidia
r dire, che giugne, la qual cosa con pace d’Evelina non è punto vera, poi si sa che cosa voglia da ciò ricavare in vant
un’ aria di 18 versi di concetti a lui convenienti, ma un pò verbosa senza ripetizioni di pensieri, parte. Nella scena
Con pace però del signor d’Herbert non vi sarà neppure un Bettinelli un Vannetti che applaudirono al vivente Calsabigi
al rossor, conchiudendo, Tu non hai del tuo delitte Nè vergogna, pudor, dove bastava dire, non hai vergogna del
ragicamente gli discaccerà a urtoni, a spinte, a calci ad un bisogno, ciò sarebbe senza esempio di autori tragici, aven
sa commuoversi col padre. Si sente altro suono di guerra dal bosco; e pur di questo farà caso chi ascolta, perchè non m
rchè essendo sera nel nostro emisfero, non si vede in Granata il sole offuscato nè chiaro; la rassomiglianza dunque e l
sera nel nostro emisfero, non si vede in Granata il sole nè offuscato chiaro; la rassomiglianza dunque e l’espressione
tà specialmente ne’ pezzi musicali, niuna moralità, non rilevandovisi amor di patria, nè magnanimità, nè virtù combattu
pezzi musicali, niuna moralità, non rilevandovisi nè amor di patria, magnanimità, nè virtù combattuta dall’affetto e v
niuna moralità, non rilevandovisi nè amor di patria, nè magnanimità, virtù combattuta dall’affetto e vincitrice da ser
ste Addizioni erano preparate da più anni, quando il Calsabigi vivea, ad altri quì mentovati era avvenuto sinistro veru
87 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
nominarsi con onore. Non si cerchino però negli scritti apologetici, del Nasarre, nè dell’Huerta, nè del Lampillas, nè
nore. Non si cerchino però negli scritti apologetici, nè del Nasarre, dell’Huerta, nè del Lampillas, nè dell’Andres. È
chino però negli scritti apologetici, nè del Nasarre, nè dell’Huerta, del Lampillas, nè dell’Andres. È il Napoli-Signor
critti apologetici, nè del Nasarre, nè dell’Huerta, nè del Lampillas, dell’Andres. È il Napoli-Signorelli preteso scrit
conoscerla qualche apologista nazionale degli ultimi anni? Nè Andres, Lampillas, nè Huerta esageratori sur parole del m
lche apologista nazionale degli ultimi anni? Nè Andres, nè Lampillas, Huerta esageratori sur parole del merito comico d
d’importanza e precettiva. Questo Eugenio poi non dovrebbe continuare a moralizzare nè a correggere Pepita promessa ad
ecettiva. Questo Eugenio poi non dovrebbe continuare nè a moralizzare a correggere Pepita promessa ad un altro a cui il
edi) Ch’io le porga la man; misera, errante, Abbandonata io la vedrò, seco Dividerò i miei beni? Ah nò, detesto Una ric
a don Ermogene pedantaccio arrogante non men povero di lui. Nè l’uno l’altro è nel caso di effettuare tali nozze non a
deformata. La geniale indolenza dell’autore mal resse a questa prova, soffrì il di lui amor proprio che un componimento
bbero in mira Trigueros, Valdès, Yriarte e Moratin senza essere stati approvati nè seguiti. Ma coloro che dal settembre
Trigueros, Valdès, Yriarte e Moratin senza essere stati nè approvati seguiti. Ma coloro che dal settembre del 1765 sin
88 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213
suppone nella nazione un mal gusto, che io non trovo in questa parte, ho sognato di segnalare; e nel secondo manca (e m
ra di togliere quegli oscuri Corridoj, e quelle faltriqueras de’ lati comode, nè graziose. Circa l’entrate ancora esige
ere quegli oscuri Corridoj, e quelle faltriqueras de’ lati nè comode, graziose. Circa l’entrate ancora esigerebbe l’edi
volete sedere, arzigogolare, e tirar giù a mosca cieca, non curandovi anche di leggere gli scritti de’ nazionali, e poi
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 333-339
de’suoi Quarant’anni di vita artistica : Il cambio non fu sensibile in meglio, nè in peggio. Erano entrambi eccellent
nt’anni di vita artistica : Il cambio non fu sensibile nè in meglio, in peggio. Erano entrambi eccellenti e simpatici
cinaron l’arte a vertiginoso e rovinoso andare, di cui non si conosce il quando nè il dove della fine. A questa degli a
e a vertiginoso e rovinoso andare, di cui non si conosce nè il quando il dove della fine. A questa degli attori andò di
90 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
castigliani che tralasciamo, non essendo state le sceniche produzioni per numero nè per fortuna nè per eccellenza degne
e tralasciamo, non essendo state le sceniche produzioni nè per numero per fortuna nè per eccellenza degne dell’altrui c
non essendo state le sceniche produzioni nè per numero nè per fortuna per eccellenza degne dell’altrui curiosità, rimas
ol titolo Dar la vida per su Dama, la qual commedia non cede a veruna per l’irregolarità, nè per le stranezze dello sti
er su Dama, la qual commedia non cede a veruna nè per l’irregolarità, per le stranezze dello stile, benchè i caratteri
olo) a me! mi conosci? sai chi sono? lo rammenti? Parti, allontanati, mai più ardire di entrar nella reggia; non so com
retta, e non gli parlate;perchè finchè io viva, voi non dovete essere veduta nè udita. Nell’osteria di Torrejoncillo vi
on gli parlate;perchè finchè io viva, voi non dovete essere nè veduta udita. Nell’osteria di Torrejoncillo vi attendo;
a rimarrà senza prender marito tre anni e tre giorni, e questi scorsi tornando Diego più ricco, possa dare la mano a Fe
no. Nell’atto II i maneggi di Elena fanno sì che per due anni e mezzo le lettere di Diego giungano alla cugina, nè quel
che per due anni e mezzo nè le lettere di Diego giungano alla cugina, quelle di lei sieno a Diego indirizzate. In oltre
, eseguisce mille incantesimi senza perchè e senza sapere ella stessa quel che si voglia nè quel che intenti. Pur tra s
ntesimi senza perchè e senza sapere ella stessa nè quel che si voglia quel che intenti. Pur tra simili sue favole istor
po la lettura di quel foglio. La tormentano l’amore e l’indignazione; a questo punto patetico altro manca che una esecu
ed abborrita Sia del pari infelicea ! Or tu vorrai Darmi in sua man, sentirai quel gelo Che suol provarsi ancor per ch
ur ch’io viva, Dia legge a me chi innammorar te seppe ; Lei servirò ; più avvilir si puote Disingannato amor, femminil
Flora nascosto. Ella intende poscia che l’ucciso è il di lei cugino, perciò lascia di proteggerlò e salvarlo. In quest
santo, Que se hace prision en huerto. Non dee, però dissimularsi che gl’Impegni in sei ore, nè la Confusione di un Gia
en huerto. Non dee, però dissimularsi che nè gl’Impegni in sei ore, la Confusione di un Giardino ho mai veduto rappre
osto introduce un fratello che non è la persona più scaltra del mondo la più atta a vegliare su gli andamenti della sor
uale esce al fine ad ascoltarlo, ma mostrando di leggere una lettera, badando a don Tello che gli s’inginocchia davanti
ituro Nacqui, e dodici lustri io vissi lieto ; Nè il re vidi giammai, di Siviglia L’altera corte, e sol due leghe appen
inimico che ha più di una situazione interessante, locuzione propria, l’azione dura più di due notti e tre giorni. La X
Graziosa per nome Apollonia supplisse sul fatto la parte di Preziosa; poichè si riebbe dalla nuova infermità volle la C
a. Verisimilmente questo valoroso scrittore che non calcò le vestigia di Lope nè di Calderòn nè de’ loro seguaci, nell’
lmente questo valoroso scrittore che non calcò le vestigia nè di Lope di Calderòn nè de’ loro seguaci, nell’irregolarit
aloroso scrittore che non calcò le vestigia nè di Lope nè di Calderòn de’ loro seguaci, nell’irregolarità delle commedi
i deuda que no se pague, cioè non vi è tempo prefisso che non arrivi, debito che non si paghi; ed è il Convitato di pie
orata. Non v’ha regola di verisimile che in esse non si trasgredisca, stranezza di stile che non possa notarvisi; e pur
elli, che volle scherzare con una asserzione non vera, cioè che essi anche sapevano ridere senza gravità ; per servire
azione di una peste. Tutto in essa è sconcerto, stranezza, puerilità; lo stile e la versificazione rendono tanti spropo
ltre opere nel 1651, nella quale si nota qualche squarcio sublime. Ma queste nè quelle del Virues sono mai state rappre
nel 1651, nella quale si nota qualche squarcio sublime. Ma nè queste quelle del Virues sono mai state rappresentate ne
costumi e la proscrizione del ridicolo; ma confessa di non trovarvisi saviezza d’intrigo nè regole di teatro lo credo c
one del ridicolo; ma confessa di non trovarvisi nè saviezza d’intrigo regole di teatro lo credo che il maggior difetto
91 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
u senza dubbio l’Inès de Castro mai sempre bene accolta dal pubblico; è da dubitarsi dell’asserzione dell’autore che ni
lla Ines generalmente è migliore di quello del Romolo; ma essa non ha la versificazione nè l’eleganza nè la poesia nè l
è migliore di quello del Romolo; ma essa non ha nè la versificazione l’eleganza nè la poesia nè l’abbondanza nè la gra
quello del Romolo; ma essa non ha nè la versificazione nè l’eleganza la poesia nè l’abbondanza nè la grandezza nè la d
omolo; ma essa non ha nè la versificazione nè l’eleganza nè la poesia l’abbondanza nè la grandezza nè la delicatezza de
on ha nè la versificazione nè l’eleganza nè la poesia nè l’abbondanza la grandezza nè la delicatezza de’ sentimenti di
ificazione nè l’eleganza nè la poesia nè l’abbondanza nè la grandezza la delicatezza de’ sentimenti di Giovanni Racine.
lla delicatezza ed eleganza armoniosa del secondo, egli non cade però nell’enfatico di quello, nè nell’elegiaco di ques
armoniosa del secondo, egli non cade però nè nell’enfatico di quello, nell’elegiaco di questo. La sua immaginazione pie
pennello una maniera a se particolare. Non gli manca alle occorrenze il sublime del creatore del teatro francese, nè l
manca alle occorrenze nè il sublime del creatore del teatro francese, la seducente tenerezza del dì lui elegante compet
francese, nè la seducente tenerezza del dì lui elegante competitore, il maschio vigore tragico dell’autor dell’Atreo e
rancese qualche altra perfezione. Voltaire non ha totalmente scansate le scene poco interessanti delle persone subalter
ente scansate nè le scene poco interessanti delle persone subalterne, i modi narrativi ne’ monologhi, come sono quelli
i ne’ monologhi, come sono quelli di Narba e d’Ismenia nell’atto III, il parlar da parte usato nel calore del maggior p
atti. L’uditorio dunque non può godere di sì interessante situazione, esser commosso quanto nel teatro greco e nella Me
più adeguata idea, non pensando servilmente con gli altrui pensieri, vendendogli per nostri quando ci sembrino giusti.
io muojo avvelenato, e soggiugne ma criminelle èpouse senza addurne indizio nè prova. Lascio poi che manca nelle circ
velenato, e soggiugne ma criminelle èpouse senza addurne nè indizio prova. Lascio poi che manca nelle circostanze del
disperata, videro appena la luce e disparvero. Non furono più felici Coriolano, in cui di più si notano gli accidenti
iù si notano gli accidenti accumolati in un dì senza verisimiglianza, Filottete publicata nel 1786 imitata dalla traged
scrittori si desiderano i grandi originali greci. Lascio di favellare punto nè poco del Nadal, Le Blanc, Pavin ed altri
si desiderano i grandi originali greci. Lascio di favellare nè punto poco del Nadal, Le Blanc, Pavin ed altri ad essi
ortati dal fulmine . Rapportiamoci dunque su gli altri di lui difetti piccioli nè pochi come poeta a ciò che ne dissero
ulmine . Rapportiamoci dunque su gli altri di lui difetti nè piccioli pochi come poeta a ciò che ne dissero i Francesi
ice Giulio II e di tutta la nazione Italiana. Il tragico storico (che storico nè tragico si manifesta) denigra la fama
II e di tutta la nazione Italiana. Il tragico storico (che nè storico tragico si manifesta) denigra la fama dell’Avogad
ene ad annunciare alla figlia di averle destinato uno sposo illustre, più soggiugne, per essere stato chiamato al Consi
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226
! forse nell’occulta anima porti qualche piaga insanabile e profonda, per te stilla una balsamic’onda, che il cupo e le
se’talvolta, che pietà n’avrebbe qual più infelice nella polve crebbe da quel loco osa levar la testa ?… Ah ! tu coll’o
mi sia dato un giro Di pochi istanti, e ch’io li parli teco ! Credi : reo nè ingeneroso io sono Qual ti fui detto dal f
dato un giro Di pochi istanti, e ch’io li parli teco ! Credi : nè reo ingeneroso io sono Qual ti fui detto dal frequent
tte volte vile…. —  Oh questa gioia procellosa immensa Non puoi darla torla, avara terra ! —  Ella è mia questa gioia,
he corse di lei a Cremona, a Milano, a Padova, a Venezia, a Trieste ; gli applausi ch’ella strappò dagli stessi avversa
93 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
atrale? Io posso disingannarvi. Ve ne ha, Signor Lampillas, ve ne ha, sono pochi, nè scioli da cassè questi, che io pur
o disingannarvi. Ve ne ha, Signor Lampillas, ve ne ha, nè sono pochi, scioli da cassè questi, che io pur chiamo Critica
rve e si soggetta alle chiamate Virtuose, e ai Cantori smaschiati. Ma gli uni, nè le altre entrarono nel Teatro Greco,
getta alle chiamate Virtuose, e ai Cantori smaschiati. Ma nè gli uni, le altre entrarono nel Teatro Greco, o nell’Itali
ne’ Teatri moderni Musico e Poeta sono due persone distinte. Adunque anche dal Quadrio è biasimato il Canto teatrale,
ava, dice il Martelli, cioè non era un Canto deciso, come il Moderno, un parlar naturale, ma una cosa che partecipava d
primendo la verità ne’ Recitativi, e i tuoni naturali delle passioni, vi erano Ariette che le raffreddassero, e interro
attribuire alla Opera Italiana le mostruosità, che voi fantasticate, quelle riconosciute da’ più dotti Critici Spagnuo
i non si pretende di presentare i veri oggetti, ma di rappresentarli; si vuole che tutti gli oggetti rappresentati sian
one del vero oggetto quella, che ci dà una idea Disconforme dal vero; che sia verisimile ciò, che al vero non rassomigl
ocche. Gli stessi Selvaggi verseggiarono cantando. Non parve il canto anche a’ Riti Religiosi una inverisimilitudine. L
arà perciò Disconforme dal vero? Essa non sarà l’istesso vero (il che anche voi vorreste, e volendolo cadereste in una
re, e che per tutti i secoli d’altro non abbisognerà? Io ho paura che in Italia, nè in Ispagna sareste creduto, ancorch
tutti i secoli d’altro non abbisognerà? Io ho paura che nè in Italia, in Ispagna sareste creduto, ancorchè il pretendes
e, che smentiscono la rappresentazione. A questo non si riparerà mai, anche coll’acuta vostra pensata Apologetica del v
nverisimile può produrla. Voi però affermate, che sendo tale non dee, può produrla. Dunque la partorisce un altro princ
94 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
nda chi sia. Sono (dice) Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che non sono spione nè ladro. Mercurio gli dice che se vuol pa
a. Sono (dice) Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che non sono nè spione ladro. Mercurio gli dice che se vuol parlare a Gi
eo. Più in alto, risponde Mercurio, per non veder combattere i Greci, ascoltar quelli che gli porgono suppliche. Agging
iama Cidemo perchè le porti un pistello. Cidemo finge di non trovarne presso gli Ateniesi, nè presso i Lacedemoni, che
rti un pistello. Cidemo finge di non trovarne nè presso gli Ateniesi, presso i Lacedemoni, che l’hanno prestato a’ Trac
l quale saranno tutti pasciuti. Ella non eccettua da questa communità anche le donne. Tutti (le si oppone) vorranno att
sono nominati e derisi, Argeo, Jeronimo, Trasibulo, Cefalo, Neoclide; vi si risparmia la bruttezza ed il naso di Lisicr
speditamente all’inferno, ma vuole che gliene additi una che non sia troppo calda nè troppo fredda. Erc. Te ne addite
l’inferno, ma vuole che gliene additi una che non sia nè troppo calda troppo fredda. Erc. Te ne additerò una bella, ci
ere generose. Io non ho fatto come quest’Euripide le Fedre meretrici, le Stenobee; anzi mi sono astenuto sempre di ritr
procurar per tal mezzo la condanna del buon filosofo. Di cio non v’ha pruova nè verisimiglianza. Socrate fu sentenziato
er tal mezzo la condanna del buon filosofo. Di cio non v’ha nè pruova verisimiglianza. Socrate fu sentenziato ventidue
no? Comici contrapposti graziosissimi! I moderni non hanno immaginato di più veri nè di più vaghi. Con questi principii
rapposti graziosissimi! I moderni non hanno immaginato nè di più veri di più vaghi. Con questi principii materni non è
bel nuovo l’acqua piovuta? Il creditore risponde che nulla sa di ciò, cura saperlo. Come dunque (ripiglia il debitore)
atore filosofo e storico del Gusto (cioè del proprio gusto) il quale arte ne ordine riconosceva in questa favola e si
della favola. Non aspettino (dice un di essi) da noi gli spettatori il riso rubato da Megara, nè le noci gettate da u
(dice un di essi) da noi gli spettatori nè il riso rubato da Megara, le noci gettate da un servo in mezzo dell’uditori
ato da Megara, nè le noci gettate da un servo in mezzo dell’uditorio, Euripide ingannato e burlato nella cena, nè la ma
o in mezzo dell’uditorio, nè Euripide ingannato e burlato nella cena, la magnificenza di Cleone da noi motteggiata. Pur
tè seguire l’originale nel cepiare le minute formalità de’ tribunali, anche valersi della piacevolezza che nella greca
a piacevolezza che nella greca farsa risulta dal processo allegorico, introdurvi il cane accusatore che appartiene unic
e comico totalmente nuovo. De pubblici affani non vi si favella punto poco: vi si ritraggono e satireggiano ben pochi p
a di Cremilo. Intanto i di lui compagni non sanno dar fede a Carione, persuadersi come un cieco pitocco e pieno di mala
divise ugualmente, e niuno più si curerà di provvedersi di dottrina, di esercitare le arti. E chi vorrà più fare il fa
schifosi, il colmarla di miserabili che non hanno pane da satollarsi letti da dormire? Questi sono i beni che tu fai a
. Ben vi stà , dice Carione, perchè di noi nulla vi curate. Adunque anche in una favola si moderata si tralasciava di
to di tutte quelle favole, perchè quivi non sei stomacalo da laidezze scandalezzato da oscenità, nè immalvagito da perv
chè quivi non sei stomacalo da laidezze nè scandalezzato da oscenità, immalvagito da perversa imitazione quanta si cede
Plutarco o di Rapin, volle aggiungere del suoche Aristofane non era comico nè poeta : il che avventurò con soverchia
o di Rapin, volle aggiungere del suoche Aristofane non era nè comico poeta : il che avventurò con soverchia leggerezza
avallo. Pure nel presente passo di Aristofane non parmi che sconvenga l’una nè l’altra derivazione. Ὶππος senza dubbio
ure nel presente passo di Aristofane non parmi che sconvenga nè l’una l’altra derivazione. Ὶππος senza dubbio ha prodot
inarlo bel Cavaliere, nulla in lui sofferendo di plebeo o di commune, anche il nome; nel che da quanti moderni plebei n
95 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312
iene aggiugnere che le reliquie di questa fabbrica non sono in realtà teatro nè anfiteatro, ma sì bene un’ opera de’ te
gnere che le reliquie di questa fabbrica non sono in realtà nè teatro anfiteatro, ma sì bene un’ opera de’ tempi bassi,
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 550-553
o. Deh, Ninfa, non fuggir, ti prego : ascoltami, ch’io non son drago, lupo che dèvora ; Anzi ’l tuo fedel servo, afflit
ià te l’ho detto, insipido, che d’altra ninfa ti procacci. Intendimi, più sopra di me tua mente fermisi : Che più possi
castigo e gran supplizio ! Però statti con Dio, e ad altro pensati : sperar più di me, come de l’India farti signor, c
97 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
a scena greca a volto nudo, ma si coprirono di una maschera, la quale sempre fu la stessa, nè si usò sempre pel medesim
do, ma si coprirono di una maschera, la quale nè sempre fu la stessa, si usò sempre pel medesimo oggotto, nè sì presto
quale nè sempre fu la stessa, nè si usò sempre pel medesimo oggotto, sì presto servì per eccitare il riso. Un poco di
er imitare quello del personaggio rappresentato e per ajutar la voce; mai nelle tragedie e commedie si adoperò per ecci
98 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
a scena Greca a volto nudo, ma si coprirono di una maschera, la quale sempre fu la stessa, nè si usò sempre pel medesim
do, ma si coprirono di una maschera, la quale nè sempre fu la stessa, si usò sempre pel medesimo oggetto, nè sì presto
quale nè sempre fu la stessa, nè si usò sempre pel medesimo oggetto, sì presto servì per eccitare il rìso. Un poco di
r imitare quello del personaggio rappresentato, e per ajutar la voce; mai nelle tragedie e commedie si adoperò per ecci
99 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
riuscire importante pel pubblico che nulla v’impara per correggersi, prende diletto di un ridicolo non manifesto. Le s
volumetti colla data di Londra del 1756. Non è priva di piacevolezza di brio l’Impertinente commediola di Desmahys nat
delle nuove massime de’ filosofi d’ultima moda, per li quali non v’ha legge nè virtù veruna. Serva di saggio l’ironico
ve massime de’ filosofi d’ultima moda, per li quali non v’ha nè legge virtù veruna. Serva di saggio l’ironico frammento
itata le Arti e l’ Amicizia commedia in un atto secondo i giornalisti naturale nè edificante, benchè condotta con qualc
i e l’ Amicizia commedia in un atto secondo i giornalisti nè naturale edificante, benchè condotta con qualche interesse
onabile è veramente tal difetto a un attore, non dovendo egli pensare a se stesso, nè al poeta, nè allo spettatore, ma
nte tal difetto a un attore, non dovendo egli pensare nè a se stesso, al poeta, nè allo spettatore, ma unicamente all’a
to a un attore, non dovendo egli pensare nè a se stesso, nè al poeta, allo spettatore, ma unicamente all’affetto che es
iubbone e in brache dintornate da giojelli, ricamate d’oro, ridevole, Francese, nè Greco, nè di nazione che si sappia f
brache dintornate da giojelli, ricamate d’oro, ridevole, nè Francese, Greco, nè di nazione che si sappia finora scopert
tornate da giojelli, ricamate d’oro, ridevole, nè Francese, nè Greco, di nazione che si sappia finora scoperta nell’uni
100 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
ndi alle tragedie, che s’impressero in più volumi. Niuno può negargli la regolarità che sempre osserva, nè la ricchezza
n più volumi. Niuno può negargli nè la regolarità che sempre osserva, la ricchezza, la sublimità e l’eleganza dello sti
mpre osserva, nè la ricchezza, la sublimità e l’eleganza dello stile, la copia de’ pensieri, nè l’arte di colorire acco
zza, la sublimità e l’eleganza dello stile, nè la copia de’ pensieri, l’arte di colorire acconciamente i caratteri e le
fizio della vera storia teatrale ragionata ; e questo non sanno fare, i plagiarii di mestiere quando copiano o furano a
nno fare, nè i plagiarii di mestiere quando copiano o furano a mettà, gli apologisti preoccupati. Il regno di Napoli pr
ande lo svantaggio dell’ Italiano per le sentenze e per la locuzione, gli affetti riescono in lui sì poco vivaci al con
dditare appuntino i fatti della tragedia. Vi si scorgono di bei passi pochi. Spira magnanimità nell’ atto II la rispost
Venezia nel 1722. Da tali favole tirò la sua tragedia il Baruffaldi, se ne infinse, ma ingenuamente l’accennò nel ragi
di Venezia del Berno librajo veronese che nel 1745 su di un esemplare riveduto nè concesso dall’autore l’aveva prodotto
el Berno librajo veronese che nel 1745 su di un esemplare nè riveduto concesso dall’autore l’aveva prodotto. In seguito
tutti que’fiori che il fecondo lor genio avrebbe saputo far nascere, ridurre i loro drammi a quella perfezione, di cui
di farsene un merito, pensa che di tal carattere non abbiasi esempio degli antichi, nè de’moderni tragici. Io però cre
ito, pensa che di tal carattere non abbiasi esempio nè degli antichi, de’moderni tragici. Io però credo, che fra gli an
ì poco io muojo. Lo stile di questa favola non è quello del Granelli del Varano, ma si rende pregevole perchè naturale
le sue Disgrazie di Ecuba patetico e semplice componimento che non è tragedia propria nè traduzione ; ed è scritta in
Ecuba patetico e semplice componimento che non è nè tragedia propria traduzione ; ed è scritta in prosa armonica segue
blicò in Brescia nel 1768 la Virginia. Io non preferirei quest’ultima all’Appio Claudio del Gravina, nè alle Virginie d
nia. Io non preferirei quest’ultima nè all’Appio Claudio del Gravina, alle Virginie del Panzuti e del Bianchi e del Bic
ita ; ed egli intanto personaggio insulso e ozioso seguitava a tacere impediva le incestuose nozze. La Bibli tragedia d
o scansare di far rimanere la scena vota ; regola che non osservarono gli antichi nè i nostri cinquecentisti, ma in Fra
ar rimanere la scena vota ; regola che non osservarono nè gli antichi i nostri cinquecentisti, ma in Francia ed in Ital
inquecentisti, ma in Francia ed in Italia dopo il Racine ed il Maffei anche da’ tironi si trasgredisce. Se il p. Salvi
zioni passeggiere mi sarei astenuto. Guai di quel poeta il cui dramma si vitupera nè si loda ! guai di quello ancora ch
re mi sarei astenuto. Guai di quel poeta il cui dramma nè si vitupera si loda ! guai di quello ancora che ha solo se st
ta scena dell’atto V su i figli : V’udrò di nuovo Chiedermi un pane, in risposta avrete Fuorchè inutili lagrime e lame
lianza nello stile, non ci lasciano abbastanza soddisfatti. Increbbe, senza ragione, nella seconda tragedia, al conte A
a, e forse non sarà lontano dalla Cleopatra di Jodelle, ma non essere sì tragico, nè sì grande, nè sì teatrale, come qu
sarà lontano dalla Cleopatra di Jodelle, ma non essere nè sì tragico, sì grande, nè sì teatrale, come quello della Clep
alla Cleopatra di Jodelle, ma non essere nè sì tragico, nè sì grande, sì teatrale, come quello della Clepatra del cardi
olata Pausania. L’indirizzò al Teatro Patriotico di quella città ; ma da quella società nè da’ commedianti si è mai vol
irizzò al Teatro Patriotico di quella città ; ma nè da quella società da’ commedianti si è mai voluto rappresentare. In
rlow. Questa tragedia non fu rappresentata. Facciasi ragione al vero, la versificazione prosaica, negletta, dilombata,
ragione al vero, nè la versificazione prosaica, negletta, dilombata, lo stile basso, snervato, privo di colori e di af
dilombata, nè lo stile basso, snervato, privo di colori e di affetti, la sceneggiatura sconnessa senza incatenamento, n
lori e di affetti, nè la sceneggiatura sconnessa senza incatenamento, la favola spoglia d’interesse, di compassione, e
è la favola spoglia d’interesse, di compassione, e di terror tragico, la lingua scorretta e barbara, ci presenta un com
te ripetuto ; ma che per essenza tale esser debba per dirsi tragedia, s’intende, nè si accorda. Se questo ne fosse un r
ma che per essenza tale esser debba per dirsi tragedia, nè s’intende, si accorda. Se questo ne fosse un requisito essen
rimangono del teatro greco, non potendosi avere in conto di nazionali da noi, nè dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi, nè d
el teatro greco, non potendosi avere in conto di nazionali nè da noi, dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi, nè dalle altre
potendosi avere in conto di nazionali nè da noi, nè dagli Spagnuoli, da’ Francesi, nè dalle altre nazioni settentriona
in conto di nazionali nè da noi, nè dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi, dalle altre nazioni settentrionali. Con simil nor
el Discorso che i Greci ciò dimostrarono con esempi e con precetti, e anche questo mi par vero. Trovasi forse prescritt
passar seco la notte, facendole indi in premio sperare le sue nozze ; meno sconvenevole parrà la mediazione di Scilace
mpararsi col Catone dell’ Adisson, non manca di sublimità e di forza, amori subalterni, come sono quelli della favola d
do risponde, Nel petto, Nell’amor de’vassalli. Abbiti questo, Signor, d’altro ti curar. Se tuo Delle tue genti è il cor
verisimili. Quattro o cinque personaggi non senza offesa della verità senza rincrescimento alternano nel corso di cinqu
e comunali. Malgrado de’ tratti sublimi che in essa trovansi sparsi, il Cesarotti potè negare di esserne il piano e i
tè negare di esserne il piano e i caratteri poco atti ad interessare, il Carmignani potè trattenersi dal tenerla per un
ci. Io direi ancora che i rimorsi di Timoleone non gli disconvengono, sono orribili a segno di mostrare che si fosse de
personaggi principali. Arrigo principe inetto che non sa distinguere la verità in bocca della regina nè la mensogna ne
cipe inetto che non sa distinguere nè la verità in bocca della regina la mensogna negli altri, varia sentenza ad ogni s
a regina e per lavorar in prò della sua setta, ciò a lui converrebbe, presenterebbe idea veruna d’inverisimiglianza. Ma
lli di lei che tiranneggiano la patria. L’avversione di Roma traluce, foscamente nella scena quarta dell’ atto IV da i
vento comunale. Nè l’interesse può essere pe’ tiranni renduti odiosi, pe’ congiurati che non aspirano che al sangue ed
Ottima è la patetica divisione di David da Micol nella prima del V ; men pregevole è l’appassíonato monologo di Micol
gne dell’eroismo spartano. Ciò parmi che non lasci desiderare in essa moto maggiore nè maggiore interesse. Ecco dove io
spartano. Ciò parmi che non lasci desiderare in essa nè moto maggiore maggiore interesse. Ecco dove io trovo la serie a
consorte per fuggir la propria vergogna. Masinissa ama fervidamente, scarseggia di grandezza, benchè trascorra a qualc
a L’ultimo sangue or necessario è il mio. Punch’ei liberi Roma, a voi un solo Giorno, o miei figli, io sopravviver giur
la sua fiamma, ed ella nega, Ah non è vile.. è iniqua La fiamma mia, mai… Ciniro Che parli ? iniqua ! Ove primiero il
di ciascuno tramandatoci dalla storia. Cesare è grande ed ambizioso, offusca col suo splendore il carattere dell’ intr
role ! Oh di corrotto animo servo infami Sensi ! A me, no, non fosti, sei padre…………. Figlio, gli dice ancora Cesare, e
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