e tosto o tardi conduce al buon gusto, doveva parimenti promuovere la
musica
e la poesia. Quel genio, che la determinò a incor
he ben presto allignò per entro alle sue mura codesto nuovo genere di
musica
teatrale. L’anno 1600 vi rappresentò L’anima e il
a e il corpo, pastorale di Laura Giudiccione, dama lucchese, posta in
musica
da Emilio del Cavaglieri. Nel 1606, Paolo Quaglia
fama l’Oronta di Girolamo Preti componimento in ottava rima messo in
musica
allo stesso tempo da quattro maestri. Il severo e
cipalmente la pittura nella pregievolissima scuola de’ Carracci, e la
musica
nelle tante accademie erette a fine di perfeziona
fu veduta per la prima volta comparire in pubblico l’Andromeda colla
musica
e la poesia di Benedetto Ferrari. D’allora in poi
tte fra i termini d’Italia, ma varcando le Alpi portò la gloria della
musica
e della lingua italiana per tutta l’Europa. La su
lta sul teatro Borbone la Finta pazza, dramma di Giulio Strozzi colla
musica
del Sacrati. Nel 1647 fu visto nel teatro del Pal
e70, condotta di poi a gran celebrità pell’erezione dell’Accademia in
musica
, per le armonie del Lulli, e per le mirabili poes
ltrove da lungo tempo. Sotto i primi re d’Inghilterra e di Scozia, la
musica
fu selvaggia quasi del tutto. Dai tempi di Riccar
e sventurata regina Maria Stuarda, introdusse il primo di tutti nella
musica
scozzese il gusto italiano, che dura tuttora in a
con grandissimo apparato di comparse e di suoni vi si celebravano; la
musica
strumentale da loro coltivata con impegno; la mag
gnori italiani e che l’Imperator Leopoldo 74 molto si dilettava della
musica
loro, fu chiamato gran numero di suonatori e di c
ca si lasciò il melodramma vedere tra gli Spagnuoli amantissimi della
musica
massimamente nazionale. Ciò si scorge dalla incli
lla e di Ferdinando, e poi di Filippo Secondo. Salì non molto dopo la
musica
in sul teatro, dove il primo di tutti la condusse
ico . Berrio, ristauratore anch’esso del genere drammatico, ampliò la
musica
strumentale, raddoppiando il numero e la qualità
aymondo de la Cruz nel nostro, servirono a promuovere maggiormente la
musica
teatrale aprendo talora la scena con qualche coro
rmente la musica teatrale aprendo talora la scena con qualche coro di
musica
e anche framischiando talvolta qualche dialogo mu
di Don Angelo Grillo scritta a Giulio Caccini si rileva che «la nuova
musica
drammatica inventata dal Peri era dalle corti de’
pagna e di Francia», lo che, essendo certo, proverebbe che l’opera in
musica
fosse stata trapiantata fra gli Spagnuoli quasi s
quale con Marianna di Neoburg si rappresentarono alcuni drammi colla
musica
del Lulli, il primo dei quali fu intitolato l’Arm
u intitolato l’Armida. Indi a non molto, non piacendo alla nazione la
musica
francese, si fecero venire musici e cantori da Mi
on meno per la sua passata barbarie che per il presente splendore. La
musica
dei russi è semplicissima, come debbe esserlo in
tico. Da ciò si vede che il canto costituiva la principal parte della
musica
russa e che gli strumenti non servivano ad altro
so e gradevole, e capace di gran varietà. [11] Tal’era lo stato della
musica
in Russia dal golfo di Finlandia fino alla Siberi
, tra i moltiplici oggetti della sua vasta riforma comprese ancora la
musica
. Egli fece venire dalla Germania, ove diligenteme
strumenti; istituì una truppa di giovani moscoviti da erudirsi nella
musica
; ne introdusse il gusto e l’usanza ne’ pubblici e
pubblici e ne’ privati divertimenti promovendo in particolar modo la
musica
militare come la più confacente alle sue mire. Il
pettare, i grandi della nazione, ed ecco a gara coltivarsi da loro la
musica
, anche per imitare l’imperatore, il quale avea co
l’imperatore, il quale avea cominciato a tener accademie regolate di
musica
due volte alla settimana nel proprio palazzo. Ann
ana nel proprio palazzo. Anna Iowanona portò sul trono il gusto della
musica
, e fu nei primi anni del suo regno che si vide l’
ove assistette nella sua incoronazione alla Clemenza di Tito posta in
musica
dal celebre Hass, e rappresentata con magnificenz
maestro di Cappella di corte il Manfredini pistoiese. Fece questi la
musica
all’Alessandro nell’Indie, alla Semiramide, e all
lata Cefalo e Proci ebbe per autore il poeta Sumarokov, e fu posta in
musica
dall’Araja. I suonatori e i cantanti erano tutti
effimero e passaggiero. Sebbene Pietro il Grande incominciasse dalla
musica
con lodevole divisamento la sua riforma, sapendo
è tuttavia da commendarsi che siasi egli prevalso a cotal fine d’una
musica
straniera invece di perfezionare la nazionale. Og
vuolsi mettere fra lo stromento della riforma e la riforma stessa. La
musica
e la poesia italiana non possono adunque se non a
ccorder la Raison et l’Amour.» 71. [NdA] Brown, Della unione della
musica
e della poesia, p. 172. 72. [NdA] Le tragiche av
. [NdA] Chi fosse vago di sapere la serie di drammi italiani posti in
musica
da questo gran maestro la troverà nel libro intit
o. Oggidì i Russi conoscono i versi, la rima, e l’arte di comporre in
musica
.
oi molteplici interessi, che lo spinsero a scrivere di arte, scienze,
musica
, letteratura, traduzione, mostrano l’estensione d
Accademia di Francia che è in Roma (1763). Il Saggio sopra l’opera in
musica
è dunque frutto di questo periodo di fervore inte
5». E aggiunge: «poiché allora non si potrebbe dire che il dramma per
musica
è un grottesco della poesia; anzi l’età nostra po
arsi vanto di avere in grandissima parte rinovato, dove la poesia, la
musica
, il ballo e l’apparato della scena faranno insiem
bblica il suo scritto in un momento in cui il discorso sul dramma per
musica
era al centro di un dibattito europeo6, nel quale
artenza del discorso di Algarotti che punta a riformare il teatro per
musica
in funzione di una disciplina interna dello spett
17479), dove il poeta cesareo sosteneva la derivazione dell’opera in
musica
dalla tragedia. Lo spirito riformista che anima l
o Crescimbeni12 che aveva negato legittimità letteraria al dramma per
musica
, al quale attribuiva la corruzione di ogni regola
lianza e di incongruenza insiti nella struttura stessa del dramma per
musica
, ma polemizzava contro l’assenza di ogni vocazion
5) Gianvincenzo Gravina che non contestava tanto l’unione di poesia e
musica
quanto gli esiti del teatro contemporaneo che amp
amplificavano la corruzione di entrambe le componenti del dramma per
musica
. Il tentativo di mediazione di Pier Jacopo Martel
14), lo scrittore, con fare un po’ provocatorio, sosteneva che era la
musica
a ispirare la poesia e prendeva le distanze dal l
ettecentesco in nome di un riconoscimento del piacere suscitato dalla
musica
. La posizione di Algarotti, a qualche decennio da
opeo del dramma metastasiano aveva di fatto legittimato la poesia per
musica
, di cui, proprio con riferimento al dibattito pri
o dalla necessità di giustificare l’esistenza stessa della poesia per
musica
, nello scritto di Algarotti il discorso si sposta
suo intento non è quello di trovare una collocazione alla poesia per
musica
nel sistema dei generi letterari, ma di riformare
tema dei generi letterari, ma di riformare dall’interno il dramma per
musica
rivalutando la componente letteraria nel confront
lgarotti affronta in successione le questioni centrali del dramma per
musica
: la scelta degli argomenti, il rapporto tra recit
delle loro passioni e legarsi in modo organico alle altre componenti,
musica
, cori, balli, necessarie per la buona riuscita de
a querelle des bouffons del 1752-54: «Una qualche immagine della vera
musica
da Teatro ci è restata solamente, sia detto con p
saperi e interessi e di operare continui parallelismi tra l’opera in
musica
, la pittura, la scultura, l’architettura, chiamat
dall’editore veneziano Pasquali e intitolata Saggio sopra l’opera in
musica
, riprende la redazione precedente ampliata con es
zioni successive e comprende le seguenti sezioni: Del libretto, Della
musica
, Della maniera del cantare e del recitare, Dei ba
tivi alla intonazione e rappresentazione dell’opera. La sezione Della
musica
si apre con un’ampia digressione assente nella pr
nella prima redazione in cui si ribadisce la natura ausiliaria della
musica
rispetto alla poesia. La necessità di confermare
tico, il cui fine deve essere quello di unire armoniosamente poesia e
musica
per muovere le passioni: «Talché un direbbe che a
n direbbe che a’ secoli nostri è tornato il secolo del secento per la
musica
. La bella semplicità che sola può imitar la natur
teatro impresariale, lo strapotere dei cantanti, le imposizioni della
musica
. Il poeta cesareo sorvola invece su tutti gli asp
ni e l’eccellenza dei suoi drammi, delineava un modello di teatro per
musica
più adatto ai tempi e al costume europeo e che qu
. Io che mi risento più d’ogni altro degli abusi del nostro teatro di
musica
, più d’ogni altro vi son tenuto del coraggio col
precedenti, ma rielabora e amplia i paragrafi centrali dedicati alla
musica
, al canto e alle scene, anticipando alcune delle
rventi che ripropongono il problema della collocazione del teatro per
musica
nella cultura letteraria del tempo e della sua ri
interventi mostrano la grande diffusione e centralità del dramma per
musica
, ma anche la difficoltà, da parte dei letterati e
e la gente del mestiere si interrogano sulla struttura del dramma per
musica
e sul rapporto con il pubblico e propongono istan
, al successo del quale concorrono tutte le componenti del dramma per
musica
. L’interesse si è decisamente spostato da una con
nnesse al Saggio di Algarotti anche le Riflessioni sopra i drammi per
musica
, di Giammaria Ortes, apparse anonime a Venezia ne
non solo alle stagioni teatrali, ma anche alla scrittura di testi per
musica
, nella quale Ortes si cimenta costantemente attor
ra buffa come genere che permetteva una più armonica integrazione tra
musica
e azione e limitava il rischio presente nei dramm
musica e azione e limitava il rischio presente nei drammi seri di una
musica
artificiale dissociata dalle parole. Il testo par
to di giudizio del successo di un dramma. Ortes distingue inoltre tra
musica
espressiva che rafforza la poesia e musica artifi
rtes distingue inoltre tra musica espressiva che rafforza la poesia e
musica
artificiale, aliena dal contesto, ricca di orname
ico, che nasce dalla conoscenza della situazione reale dei teatri per
musica
e dalla necessità di soddisfare i gusti del pubbl
conte di Buckinghamshire, in particolare Sulla origine delle opere in
musica
e Sopra la ragione del canto e sua composizione 3
erviene nel dibattito sostenendo che «ove non è poesia non può essere
musica
, o almeno buona musica32» e auspica una formazion
idollo33» delle passioni. La ricchezza di pubblicazioni sull’opera in
musica
in questi anni e l’urgenza di dare risposte alla
atro impresariale secondo Algarotti. Il tema del rapporto tra testo e
musica
, centrale nelle redazioni precedenti, diventa una
redazioni precedenti, diventa una delle problematiche del teatro per
musica
che deve essere considerata in relazione al siste
mondo dello spettacolo operistico, a partire dal rapporto tra testo,
musica
, canto, ballo cui è dedicato un ampio spazio, fin
he hanno da avere tra loro, le varie parti constitutive dell’opera in
musica
, perché ne riesca un tutto regolare, ed armonico»
letteraria italiana, ma anche la creazione, attraverso il dramma per
musica
, di un linguaggio poetico universale, di grande d
Nota al testo La storia redazionale del Saggio sopra l’opera in
musica
è stata ricostruita da Giovanni da Pozzo37 prima
ito le cinque edizioni curate dall’autore: Discorso sopra l’opera in
musica
, in Discorsi sopra differenti soggetti, Venezia,
zia, Giambattista Pasquali, 1755, pp. 1-112. Saggio sopra l’opera in
musica
, Venezia, Giambattista Pasquali, 1755. Saggio so
usica, Venezia, Giambattista Pasquali, 1755. Saggio sopra l’opera in
musica
, in Opere varie del Conte Algarotti Ciamberlano d
ttista Pasquali, 1757, vol. II, pp. 277-365. Saggio sopra l’opera in
musica
, Livorno, Marco Coltellini, 1763. Saggio sopra l
in musica, Livorno, Marco Coltellini, 1763. Saggio sopra l’opera in
musica
, in Opere del Conte Algarotti Cavaliere dell’Ordi
precedenti, ma rielabora e amplia i paragrafi centrali dedicati alla
musica
, al canto e alle scene, anticipando alcune delle
E. Bonora, vol. 2, 1960. 5. F. Algarotti, Discorso sopra l’opera in
musica
, in Discorsi sopra differenti soggetti, Venezia,
ate nel teatro di Berlino. 8. F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in
musica
. Le edizioni di Venezia (1755) e di Livorno (1763
ia, Roma, Buagni, 1700. 13. F. Algarotti, Discorso sopra l’opera in
musica
, cit., p. XV. 14. Voltaire, Le Mondain: Il fa
1764), cit., pp. 57-71. 16. F. Algarotti, Discorso sopra l’opera in
musica
, cit., p. XV. 17. Ivi, pp. VI-VII. 18. F. Alga
. 17. Ivi, pp. VI-VII. 18. F. Algarotti, Discorso sopra l’opera in
musica
, cit., p. XXVIII. 19. Si cita dall’edizione facs
cita dall’edizione facsimile di F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in
musica
. Le edizioni di Venezia (1755) e di Livorno (1763
spettacoli teatrali»). 21. F. Algarotti, Discorso sopra l’opera in
musica
, cit., p. XXVI. 22. P. Metastasio, Lettera a Fra
te le opere di P. Metastasio, vol. III. 23. Saggio sopra l’opera in
musica
, in Opere varie del Conte Algarotti Ciamberlano d
venna, Longo, 2002, pp. 204-221. 26. Riflessioni sopra i drammi per
musica
aggiuntavi una nuova azione drammatica, Venezia,
8 33. Ibidem. 34. Si cita da F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in
musica
. Le edizioni del 1755 e del 1763, cit., p. 5. 35
t., p. 5. 35. Ivi, p. 11. 36. F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in
musica
, in Opere del Conte Algarotti Cavaliere dell’Ordi
963, in particolare le pp. 546-559. 38. Id., Saggio sopra l’opera in
musica
. Le edizioni di Venezia (1755) e di Livorno (1763
prile del corrente anno. [1] Il Sig. Vincenzo Manfredini, maestro di
musica
, uno de’ compilatori del Giornale Enciclopedico d
e contribuire a maggiormente rischiarare alcune mie idee intorno alla
musica
, il teatro e le Lettere. Ecco il perché ho credut
delle riflessioni ch’ho cercato di spargere utili al progresso della
musica
e alla perfezione del gusto, passando insomma sot
rre i nostri dubbi sopra alcune opinioni sparse nel medesimo circa la
musica
e circa l’opera italtana, che non ci sono sembrat
giuste che dobbiamo avere dell’opera e dello stato presente dell’arte
musica
, ch’è trattata da molti, ma conosciuta da pochi.»
ie opinioni fossero conformi all’idee giuste che dobbiamo avere della
musica
e dell’opera italiana, parmi che il vero metodo d
za di Nirea: così è una indiscretezza il pretendere che un maestro di
musica
che fa il giornalista deva avere in testa la dial
enza: di addurre i motivi di ciò, e di fare il parallelo della nostra
musica
con quella dei Greci. Ma dio buono! Come può mai
o buono! Come può mai paragonarsi una cosa evidente, qual è la nostra
musica
, con una che non si vede, qual è la musica greca,
evidente, qual è la nostra musica, con una che non si vede, qual è la
musica
greca, che ora esiste solamente nella testa orgog
sua forza alle prove critiche e morali. Ma non sappiamo cosa fosse la
musica
greca. Ciò è vero fino a certo punto, non è vero
d’istorica luce, che tratto tratto risplende negli scrittori greci di
musica
tradotti dal Meibomio e dal Wallis ci ponno servi
meno eruditi e sensati, che Vincenzo Galilei ne’ suoi Dialoghi sulla
musica
antica, Giambattista Doni nei libri de praestanti
lingua greca, e cent’altri. GIORNALISTA, [11] «Egli asserisce che la
musica
e la poesia presso i Greci erano oggetti di somma
che nello stesso modo dei Greci consideriamo ancor noi la poesia e la
musica
; mentre ce ne serviamo com’essi nei templi, nei t
È cosa evidente per l’incomparabile estrattista che noi abbiamo della
musica
, della poesia, e delle rappresentazioni teatrali
na profonda ignoranza dell’antichità per non sapere che la poesia, la
musica
e gli spettacoli furono per molti secoli consider
iche istituzioni, furono tutte promulgate in versi accompagnati dalla
musica
. In verso dettò Orfeo le sue leggi a’ Traci, in v
di que’ secoli quanto si dice della poesia intendersi dee anche della
musica
, imperocché l’una era inseparabile dall’altra. [1
strumento principale della religione. Plutarco nel suo dialogo sulla
musica
ci assicura che la prima «applicazione che nella
ci assicura che la prima «applicazione che nella Grecia si fece della
musica
fu alle cerimonie religiose in onore degli dei».
cerimonie religiose in onore degli dei». Gli oracoli si rendevano in
musica
, cioè cantando in versi la profezia. I numi stess
sunt habiti atque dicti». [15] Quanto s’è detto della poesia e della
musica
si debbe interamente applicare agli spettacoli de
dente” che noi consideriamo nel modo stesso che i Greci la poesia, la
musica
e gli spettacoli? Facciamo noi forse la santissim
della nostra religione? Si fa voto di metter sulle scene un opera in
musica
in occasione di tremuoto, di carestia, di peste,
uardare come oggetti di somma importanza o come un affare di stato la
musica
fatta, per esempio, dal Gluk sull’Alceste del Cal
o, ma da questo solo ramo che comprende una picciolissima porzione di
musica
, e che non caratterizza per niente l’indole e il
i musica, e che non caratterizza per niente l’indole e il gusto della
musica
nazionale, vorrà forse il giornalista trarne un c
bondano in ogni professione) non potendo il poeta e il compositore di
musica
eseguirli da loro stessi, non seguì il medesimo d
eguiti dai “guastamestieri” gli è perché il poeta e il compositore di
musica
non possono eseguirli da loro stessi. Dunque (pri
si, né Pacchierotti, né la Deamicis, né Davide poeti o compositori di
musica
, i drammi eseguiti da loro saranno malamente eseg
drammi fossero rappresentati dal poeta e dal maestro che li mette in
musica
, allora sarebbero ben eseguiti. Ecco i meraviglio
ar a meno di non isdegnarmi contro il costume che vieta ai maestri di
musica
di salir sulle scene a cantar i propri drammi. Oh
ggioravano” furono eseguiti bene, perché rappresentati dal maestro di
musica
, e dal poeta. E quando “migliorarono”? Quando fur
eparazione della filosofia, della legislazione, della poesia, e della
musica
, le quali facoltà ne’ primi tempi della Grecia po
elle opere che esistono di filosofia di legislazione, di poesia, e di
musica
strumentale ch’è la vera essenza della musica; me
azione, di poesia, e di musica strumentale ch’è la vera essenza della
musica
; mentre il diletto che reca la musica vocale può
tale ch’è la vera essenza della musica; mentre il diletto che reca la
musica
vocale può derivare ancora dalle parole, se non i
e ancora dalle parole, se non in tutto almeno in parte; ma quando una
musica
strumentale giunge a toccare, bisogna dire che tu
ntale giunge a toccare, bisogna dire che tutto il merito è della sola
musica
; sebbene però questa non può commovere se non dip
da gran tempo separate la filosofia, la legislazione, la poesia, e la
musica
, la loro individuale influenza ha dovuto esser mi
o mio caro giornalista, l’aureo trattato del Brown sull’unione della
musica
e della poesia, e imparerete molte cose che ignor
e. GIORNALISTA. [24] «Due altre cagioni della decadenza della nostra
musica
il Sig. Arteaga le rileva da due de’ suoi più bei
ntrappunto, e che nei tempi più floridi della Grecia non vi fosse una
musica
ricca al par della nostra? Se v’era, essa sarà st
o provato a lungo siffatta proposizione, ho fatta l’applicazione alla
musica
, ho esaminata la forza de’ suoni considerata nel
carattere fisico e morale, l’ho confermato scorrendo la storia della
musica
, e coll’esempio della cinese, dell’araba, e delle
ORNALISTA. [27] «E il contrappunto non solo non ha pregiudicato alla
musica
, ma anzi, avendo fatto conoscere qual sia la buon
ontrappunto come cattivo, non già in ispezie, e riferendolo alla sola
musica
drammatica. Eppure è tutto all’opposto. In più lu
le seguenti parole: «egli è chiaro, che la sua utilità almeno per la
musica
teatrale è tanto problematica, che poco o niun mo
zza ed artificio, e tale è appunto il merito intrinseco della moderna
musica
dove l’arte et intrecciare le modulazioni, la bel
ssimo ch’io abbia mai asserito aver il contrappunto pregiudicato alla
musica
in generale; ho detto bensì che pregiudicava alla
udicato alla musica in generale; ho detto bensì che pregiudicava alla
musica
drammatica, e anche qui con distinzione, perocché
Italia verso il fine del Cinquecento lo condannai come contrario alla
musica
scenica, nel che altro non feci che tener dietro
del giusto tributo di laude che rendo ove parlo del secol d’oro della
musica
italiana, a coloro che la ripurgarono dal fiammin
e in aria” chiama il giornalista ciò che si dice della possanza della
musica
greca e della somma stima in cui era presso agli
costumi; quando Plutarco ci insegna aver gli dei donata ai mortali la
musica
non pel vano ed inutil diletto dell’orecchio, ma
digia; quando Gaudenzio, poeta greco, al cominciar il suo poema sulla
musica
scaccia «lungi da sé i profani» protestandosi di
’un’arte affatto divina; quando Polibio ne inculca la necessità della
musica
per l’educazione, e rammenta i prodigiosi effetti
unita di tanti e così bravi scrittori, che gli Antichi avessero della
musica
un’idea superiore di molto a quella che noi ci fo
per prodigi s’intendano i meravigliosi effetti morali prodotti dalla
musica
sugli animi dei Greci sulla loro educazione, sull
aratamente, almeno in grosso, e quanto basta per attribuire alla loro
musica
una sorprendente energia, è lo stesso che spinger
ino. GIORNALISTA. [33] «O bisogna credere che non sarà stata la sola
musica
che gli avrà operati, ma ancora la poesia, che de
i codesto maestro di cembalo dell’Imperator delle Russie. E la nostra
musica
non s’accompagna altresì colla poesia? Che vuol d
la diversità delle cause. GIORNALISTA. [35] «Ma perché incolpare la
musica
, che adesso non operi tanto, se i miracoli gli ha
i tempi le cagioni che hanno “umanizzata gran parte del mondo”, ma la
musica
fu la meravigliosa operatrice di cosìffatti prodi
e perfettamente eseguita?» RISPOSTA. [38] E appunto perché di questa
musica
veramente la più perfetta, e perfettamente esegui
noi restiamo indifferenti all’azione di essa. GIORNALISTA. [39] «La
musica
cangiò al tempo dei Greci, ed ha cangiato al temp
ma da tutto questo si deve forse arguire che non esiste più una buona
musica
, o si deve piuttosto confessare per nostra confus
essi bravi autori hanno fatte opere perfette.» RISPOSTA. [40] Che la
musica
cangiasse al tempo dei Greci, come ha fatto nel n
tema, e di mezzi. L’arguire da tutto ciò che più non esiste una buona
musica
, è una conseguenza arbitraria, che cava l’estratt
tista, ma che a me non è venuta in mente nemmeno per sogno. La nostra
musica
è buona buonissima se si riguarda in essa la vari
dal patetico nel quale, come ancora nello scopo morale e politico, la
musica
greca, e per mio avviso e per quello di molti uom
r qualunque erudito ma è un vitupero e un’obbrobrio per un maestro di
musica
, scrittore di professione, il quale dà con ciò a
el Sig. Brown inglese (Dell’origine e progressi della poesia, e della
musica
) e del Sig. Rousseau (Essai sur l’origine des lan
strumenti ecc. quindi gli sembra strano che si voglia pospor la loro
musica
alla nostra; ma per le stesse ragioni non è ancor
RISPOSTA. [42] In primo luogo è falsissimo ch’io abbia antiposta la
musica
greca alla moderna senza restrizione. Replicherò
ratto. GIORNALISTA. [43] «Pensa ancora il Sig. Arteaga che la nostra
musica
non possa accoppiarsi ad ogni genere di poesia p.
tica ecc. ecc., ma altro è che tali poesie noi non usiamo di porle in
musica
alla maniera delle arie che sono più proprie a ta
lle arie che sono più proprie a tale assunto; e altro è che la nostra
musica
non abbia modi da esprimerle: mentre desse si pos
enissimo, (e tutto ciò che si canta, anche da una sola voce, è sempre
musica
) e si possono ancora rivestir con note alla manie
ncora rivestir con note alla maniera delle arie; poiché, se si fa tal
musica
a della poesia quasi prosaica e barbara come sono
tista. Nel luogo da lui citato 204 io non ho mai detto che la nostra
musica
non possa accoppiarsi ad ogni genere di poesia; h
ste espressioni non indicano un’intrinseca impossibilità nella nostra
musica
d’accoppiarsi coi suddetti generi, come vorrebbe
ro, anzi tanto è lontano della verità ch’io voglia negare alla nostra
musica
la capacità d’accompagnarsi coi detti generi poet
hi delle mie Rivoluzioni ho parlato de’ sonetti del Petrarca posti in
musica
dal Villaers e dal Giusquino, del famoso canto de
dal Caccini, dell’Oronta del Preti poema in ottava rima cui fecero la
musica
i più bravi compositori romani, e di cent’altre s
gni cosa. GIORNALISTA. [47] «Come non è men falso che, se sopra alla
musica
stessa si possono applicar varie parole, ciò dipe
tesso: onde egli è sempre vero che non è la poesia che deve servir la
musica
, ma bensì questa che deve star soggetta in tutto
a quella che presso agli antichi diriggeva il tempo e la misura della
musica
e regolava il numero delle note, qual altro regol
che ne risulta. A questo inconveniente andava molto meno soggetta la
musica
greca principalmente ne’ primi secoli, quando il
che prescrive il Signor Manfredini per applicar rettamente la stessa
musica
a varie parole, cioè che i versi sieno d’una stes
a più terribile di tutte, giacché non è imaginabile che un maestro di
musica
riprenda uno che non è della professione intorno
s’inalza per comune opinione sì nella teorica che nella pratica della
musica
tanto al di sopra di tutti i critici giornalisti.
dice espressamente l’Alembert nella introduzione a’ suoi elementi di
musica
, «Le ton, sono le sue parole, s’appelle encore se
A. [54] «Insomma ci può dir quel che vuole per provare che la nostra
musica
è inferiore alla Greca, che non proverà mai nulla
ione più scelta hanno deciso nella presente quistione in favore della
musica
antica. Essi adunque tutti saranno pregiudicati,
esattezze e di false supposizioni. [58] 1. Finora s’era parlato della
musica
moderna in generale paragonandola coll’antica; or
ori che sono stati ricolmati di lodi dai più accreditati scrittori di
musica
non meno stanieri che Italiani. [60] 3. M’imputa
n già con quelli dell’età posteriore, quando s’imparò ad applicare la
musica
alla drammatica con più gusto e leggiadria. Ecco
«Cosa diremo, se egli che attribuisce al contrappunto la rovina della
musica
, lodale suddette opere, delle quali il più gran m
o ingombrati di contrappunto. GIORNALISTA. [63] «Per criticar poi la
musica
delle nostre arie, adduce quei difetti che sono g
enti, non hanno ecc.» RISPOSTA. [64] Se i difetti da me apposti alla
musica
de’ nostri tempi sono stati conosciuti da tanti a
sime comparazioni, ha contribuito a propagare il difetto della troppa
musica
strumentale nei teatri, ma queste comparazioni ha
trumentale nei teatri, ma queste comparazioni hanno anzi giovato alla
musica
; come da noi si asserì nella nota 13 del nostro L
mparazioni che si trovano ne’ drammi di Metastasio hanno giovato alla
musica
. Ma ciò che ho detto io, e che il Manfredini non
apertura dell’opera di cui parlando il N. A., e parlando della nostra
musica
in generale, impiega una quantità d’osservazioni
o, Anfossi, Gluk, e di tanti altri, e veda se il moderno quadro della
musica
teatrale è tal quale ei lo dipinge.» RISPOSTA. [
and’uomo, lo che è più vero) poteva dire che pochi riescono nell’arte
musica
, perché non tutti son nati per la medesima; ma no
la poesia, la letteratura e gli autori che han trattato e trattan di
musica
; poiché gli conoscon benissimo; e sanno ancora di
la punta delle dita tutti gli autori, che hanno trattato e trattan di
musica
. Infatti per tacer di tanti altri la scelta erudi
nnar tanto il desiderio di novità che hanno gli uomini in generale di
musica
, se lo hanno ancora per tutte le altre cose, e se
ibro della Repubblica di Platone, e i Trattenimenti sullo stato della
musica
greca intorno al quarto secolo dell’era cristiana
onsieur Barthelemy, e troverà verificato il mio principio anche nella
musica
. Dopo ciò si vergognerà forse di aver combattuto
loro (cioè non de’ maestri accennati prima ma di questi secondi), la
musica
acquista a certi riguardi una maggiore bellezza m
zione? GIORNALISTA. [79] «S’egli vuol sostenere, per esempio, che la
musica
sia decaduta, perché nel primo tomo parlando dell
ato uscir di penna il seguente paragrafo? «Essa è l’unica parte della
musica
che cagioni degli effetti morali nel cuor dell’uo
sopra tutto a conservar l’unità nella melodia, regola fondamentale di
musica
, come lo è di tutte quante le belle arti, la qual
lodate con tanta eloquenza. E s’egli ci dirà che s’intese di lodar la
musica
de’ primi inventori del buon gusto, come di un Pe
a summentovata nota13. del nostro libro Regole armoniche, cioè che la
musica
d’allora in poi avendo sempre guadagnato, non è s
n meriterebbe risposta. Circa i guadagni e le perdite che ha fatto la
musica
dai tempi del Pergolesi e del Vinci insino a’ nos
i. GIORNALISTA. [92] «Nè si vorrebbe ch’egli avesse asserito che «la
musica
non sa accompagnarsi colla poesia senza portar se
amore ella non sa regnare che sola». No: questo non sembraci vero. La
musica
può regnar sola, ma non vuole, e sanno benissimo
o la confutazione, e quale la cosa confutata? Io aveva detto, che «la
musica
, cioè non la musica in genere, ma la troppo sfarz
quale la cosa confutata? Io aveva detto, che «la musica, cioè non la
musica
in genere, ma la troppo sfarzosa e brillante, non
imerla». Il giornalista risponde che non è vero, e perché? «Perché la
musica
può regnar sola, e perché i maestri sanno benissi
ressiva quando va congiunta colla poesia». La mia proposta era che la
musica
al dì d’oggi affoga le parole. La risposta è che
era che la musica al dì d’oggi affoga le parole. La risposta è che la
musica
può star da per sé, e che ha più forza quando s’u
ci sembra un inganno, mentre se il dramma sarà ben accompagnato dalla
musica
e bene eseguito dai professori, toccherà assai di
ci si vede. Se i drammi di Metastasio fossero ben accompagnati dalla
musica
e ben eseguiti dai cantanti, senza dubbio ci move
ste cose il giornalista non si crederebbe ch’egli fosse un maestro di
musica
de’ nostri tempi, ma che simile al greco Epimenid
che compilò l’estratto. GIORNALISTA. [99] «Quindi non è colpa della
musica
se tante volte le opere sono malamente composte,
e spesso; consiste nel deffinire se abbiamo adesso una buona poesia e
musica
teatrale, in favor di che le opere del gran Metas
i che le opere del gran Metastasio e di qualcun altro, e l’eccellente
musica
di tanti bravi maestri parlano abbastanza. La sca
n consiste nel decidere se abbiamo ora una buona poesia, od una buona
musica
, se per tali cose s’intende qualche pezzo di buon
cose s’intende qualche pezzo di buona poesia e qualche pezzo di buona
musica
. Gli altissimi e sinceri elogi dati da me a Metas
estione consiste nel sapere se al presente vi sia tra i più una buona
musica
ed una buona poesia; ed ecco ciò ch’io ho negato,
more perché mi sono mostrato poco contento dello stato presente della
musica
, conviene ora meco intieramente accordandomi, che
uniforme il Sig. Arteaga al P. Martini e a qualcun altro, cioè che la
musica
non abbia un gusto fisso; che le composizioni dei
gliori che si compongono presentemente, e tutto ciò perché vi è molta
musica
, tanto antica che moderna, assai mediocre e inver
è veramente buono e bello in qualunque arte vesta sempre tale; che la
musica
, essendo un’arte nuova o rinnovata, i suoi perfet
ni.» RISPOSTA. [103] Io non mi sono contentato di dire che la nostra
musica
non ha un gusto fìsso. Ho cercato di provarlo add
comporre. E non m’ha egli ripreso in altro luogo, perché ho lodata la
musica
del Pergolesi e del Leo a preferenza di quella de
sue parole: «E se il Signor Arteaga ci dirà che s’intese di lodar la
musica
de’ primi inventori del buon gusto come d’un Perg
summentovata nota 13. del nostro libro Regole armoniche, cioè che la
musica
d’allora in poi non è stata mai tanto eccellente
ata mai tanto eccellente quanto lo è presentemente.» Ora se la nostra
musica
“ha sempre guadagnato” dai tempi di Pergolese e d
a sua eccellenza, perché non trarre i classici esemplari dalla nostra
musica
, da loro anziché da quella degli inventori del bu
ervire di esemplare e di modello alla gioventù, come può darsi che la
musica
abbia sempre guadagnato dopo loro, e che si ritro
scarsa in ciò che spetta la parte filosofica storica e critica della
musica
, i soli aspetti cioè sotto i quali venga riguarda
e Giovambattista Rousseau, a’ poeti far la poesia, e a’ musici far la
musica
, ma non s’appartiene che al filosofo il parlar be
II. 205. [NdA] Vedi pag. 306 e seg. 206. [NdA] Tartini, Trattato di
musica
, pag. 147. 207. [NdA] Vedi tom. II. pag. 241. 2
Della
musica
[2.1] Che se niuna facoltà o arte a’ giorni no
.1] Che se niuna facoltà o arte a’ giorni nostri di ciò abbisogna, la
musica
è dessa; tanto ha ella degenerato dall’antica sua
lo stemperato amore della novità, avea di sue bizzarrie infrascato la
musica
, e di virile ch’ella era, l’avea resa effeminata
o vaghi i nostri uomini. Vero è che senz’essa non avrebbe ricevuto la
musica
quegli aumenti che ricevuto ha; ma egli è anche v
simile vicenda; e al di d’oggi è in esempio tra noi singolarmente la
musica
. Risorta ne’ più barbari tempi in Italia, si diff
[2.2] Un’altra principal ragione ancora del presente scadimento della
musica
, è quel suo proprio e particolar regno ch’ella ha
capo ch’egli ha da essere subordinato, e che il maggior effetto della
musica
ne viene dallo esser ministra e ausiliaria della
e maggiore energia43. Né quella critica fatta già contro all’opera in
musica
, che le persone se ne vanno alla morte e cantano,
e. Imperciocché se tacessero i trilli, dove parlano le passioni, e la
musica
fosse scritta come si conviene, non vi sarebbe ma
no è noto che anticamente gli stessi poeti erano musici. E con ciò la
musica
vocale era quale ha da essere secondo la vera ins
cetti e degli affetti dell’animo. Ma ora che le due gemelle, poesia e
musica
, vanno disgiunte, qual maraviglia se avendo uno a
la disciplina del teatro. [2.3] Tra le disconvenienze della odierna
musica
dee notarsi in primo luogo ciò che la prima cosa
nfonia vengono i recitativi; e come quella suol essere la parte nella
musica
la più strepitosa, cosi questi ne sono, per cosi
il fine orecchio di molti gentiluomini, cosi nella poesia come nella
musica
esercitatissimi. E conchiuse, alla fine, che il f
mpo la parte dell’opera che più delle altre risaltò. E secondo che la
musica
da teatro si è venuta raffinando, hanno ricevuto
accrescere piuttosto il numero de’ violini, che sono gli scuri della
musica
? Perché non rimettere i liuti e le arpe, che col
le, a detto di quel savio, convien che sia come il batter de’ fabbri,
musica
insieme e lavoro. [2.7] Ma non sono questi, quan
, stando anch’essa nel mezzo, tiene maggiormente della virtù; e nella
musica
si vuol fare quell’uso degli acuti che si fa dei
ni poi di parole e quegli accozzamenti fatti soltanto in grazia della
musica
e che non formano senso veruno, quanto non sono e
lcendole il più ch’ei può, e di rallentare a un tratto l’impeto della
musica
. Con che si persuade, oltre all’aver dato alle pa
tro che vana ed inetta ne riuscirebbe l’orazione. E lo stesso è della
musica
, se altri non si prefigge di dipingere una qualch
a tutte le più ricercate conditure dell’arte. [2.13] La poesia e la
musica
, comecché tanto strettamente congiunte, camminaro
amente congiunte, camminarono di un passo tutto contrario tra noi. La
musica
nell’altro secolo era ben lontana dal dare in que
antastica. E da che si mise nel buon sentiero la poesia, lo smarrì la
musica
. Il Cesti e il Carissimi si videro ridotti a dove
e naturali e graziose poesie del Metastasio sono assai volte messe in
musica
da compositori secentisti. Non è però che una qua
una qualche immagine di verità non si scorga anche a’ di nostri nella
musica
. Ne sono in esempio singolarmente gl’intermezzi e
ella verità che in sé contiene, ha la voga e trionfa un tal genere di
musica
, benchè riputata plebea. E dessa pur fu che estes
Italia. A niuno può esser nascosto come nel campo singolarmente della
musica
durava tra le due nazioni viva da gran tempo ed a
duetti; e la miglior parte de’ Francesi prese partito a favore della
musica
italiana. Cosi che quella rivoluzione che non pot
ffoni. Sebbene, non già nelle sole opere buffe sta racchiusa la buona
musica
. Nelle opere serie è anche forza confessare che s
o mai abbastanza vivere. A così fatti uomini sarebbe da commettere la
musica
, quale noi la vorremmo nella nostra opera. Che gi
a di varie parti, possa bensì produrre una certa temperanza, che alla
musica
di chiesa dà tanto decoro e solennità, ma che a r
dice razionale consurga. In tal modo adoperando, saremo sicuri che la
musica
ne darà bene spesso sul teatro un qualche saggio
alla fantasia le stesse cose inanimate. E con tutta la severità della
musica
antica ha saputo congiugnere le grazie e i vezzi
ncese che contiene l’idea d’un’opera eccellente da farsi intorno alla
musica
. [1] Tal è lo stato presente del dramma musicale
cagioni degli abusi, d’indicare paratamente i rimedi, e di ridurre la
musica
, la poesia, il ballo, e gli altri rami appartenen
erò contribuito al miglioramento dello stile, o alla perfezione della
musica
. A maggiore e più compita illustrazione della mat
arlare dei mezzi imaginati da alcuni celebri autori per ricondurre la
musica
e la poesia drammatica al grado di perfezione, de
per le viste utilissime che racchiude concernenti la filosofia della
musica
e delle arti rappresentative. Essa è diretta ad u
a sua nazione, e contiene l’idea d’un’opera da eseguirsi intorno alla
musica
, ma che per isventura della filosofia e del buon
sofia che per la sua critica, e la sua erudizione. Lettera sopra la
musica
indirizzata al Sig. Co. di Caylus e stampata l’an
e stampata l’anno 1754 Signore, [3] L’opera mia ha per oggetto la
musica
. Quell’arte deliziosa, che i saggi dell’antichità
o impossibil cosa il penetrare, sono d’avviso che guardar si possa la
musica
sotto un altro punto di vista ancor più vantaggio
enti energie di essa, a indicarci le forme particolari, alle quali la
musica
deve la sua possanza di commovere, e di dipingere
la poesia de’ trattati analitici ripieni di precetti e d’esempi, e la
musica
, quella di tutte le belle arti che più ci commove
anco il servigio medesimo. E siccome gli obbietti d’imitazione nella
musica
sono infinitamente più moltiplicati e molto meno
no diretti i miei tentativi. Io presento a’ musici la rettorica della
musica
, e quest’è l’oggetto mio principale. Dico così pe
principale. Dico così perch’io imprenderò a trattare lungamente della
musica
degli antichi, e di quanto ha relazione con essa.
migliori mezzi onde sarà eseguita allo studio per me fatto della loro
musica
e in un della poesia loro. Quando si parla o si s
stessa ch’essi conobbero la bella natura. Io non riguardo adunque la
musica
, se non come un’arte imitativa ricercando e mette
a che mi dò l’onore d’indirizzarvi, io mi farò imprima a scomporre la
musica
, e ne esaminerò in seguito separatamente le parti
[4] Gli antichi consideravano il ritmo come la principal parte della
musica
. Qui non cade in acconcio l’esporvi, o Signore, i
avano a siffatta parola. Allorché noi sappiamo indubitatamente che la
musica
loro era rigorosamente soggetta alla quantità, d’
are un’idea di essi ancor più precisa e più chiara trasferendoli alla
musica
per modo che il valore d’ogni nota corrispondesse
ne dell’estrema varietà e dell’irregolarità frequente del ritmo della
musica
antica. Io non poteva far conoscere a nostri musi
noi ci serviamo, senza metter in chiaro lume questa parte della loro
musica
onde mi sono inoltrato con tanto più impegno quan
proviamo spesso senza poterle valutare, e quasi senza conoscerle. La
musica
dice, M. Leibnizio 189, non è a molti riguardi ch
le ragioni invincibili, e senza replica cavate dalla cognizione della
musica
. Oltracciò le riflessioni da me fatte sopra il ri
a melodia permettete, o Signore, ch’io ragioni un poco de’ modi della
musica
antica, che non differivano dalle nostre modulazi
di tutte le arti, la portarono con la scrupolosità la più grande alla
musica
. Ogni soggetto avea il suo modo, da cui era disde
to l’allontanarsi. Aristotile dopo aver notati i differenti generi di
musica
soggiugne che ognuno di questi avea un modo e un’
alcuni musici ottennero dal re il permesso di formare un’Accademia di
musica
a Parigi, ma per quanto dilettosa ella si fosse,
e in Plutarco, in Dione, e in Massimo di Tiro, che la decadenza della
musica
de’ Greci seco trasse anche quella de’ loro costu
reci seco trasse anche quella de’ loro costumi. Ma tornando a noi, la
musica
de’ Greci fu nella sua origine in tal modo sempli
v’hanno due modi, il maggiore e il minore: e contuttociò un pezzo di
musica
d’un genere grande rimane tanto sfigurato, ove si
tro “A-mi-la”. Del resto s’io rivolgo il pensiero alla severità della
musica
antica, non perciò pretendo di ristabilirla; vogl
e che caldamente raccomandavano ai principianti, come la parte della
musica
la più utile all’eloquenza e in cui mostrerò a qu
e dell’imbarazzo, e del disordine in tutte le parti, e per esso nella
musica
lo spirito gode del canto presente di quello che
gior parte de’ nostri artisti anche più celebri. Io osservo che nella
musica
più che in ogni altra arte v’ha de’ luoghi che si
i, e dal genio de’ Francesi. Porrò a confronto ciò ch’han detto della
musica
italiana alcuni personaggi ragguardevoli per la v
n sono né più abbondanti né più varie di quelle del nostro, ma che la
musica
italiana debbe in gran parte l’interesse e l’inca
ne in pregio il bello, ovunque lo ritrova. A me piace fuor di modo la
musica
italiana, ma non perciò voglio rassomigliare a qu
iù illuminati dell’Italia traveggono de’ difetti e de’ vizi nella lor
musica
, e perché dunque ci faremo noi coscienza di osser
mero dei dotti che hanno penetrato più addentro in questa parte della
musica
, vuol concordemente che fosse sconosciuta agli an
a nascosto: ma queste ricchezze che stan così bene che nulla più alla
musica
istrumentale, non convengono per niente alla voca
ti per quanto ad un estratto si conviene, i mezzi, onde si prevale la
musica
per giugnere al suo scopo ch’è l’imitazione, veng
o parlando della loro declamazione. Quindi io ritorno ai mezzi che la
musica
adopera per imitare, e dopo averli esaminati sepa
imitare. Vò scorrendo tutti i tropi, tutte le figure onde si serve la
musica
del pari che l’eloquenza a piacere, commovere, e
hanno coi fenomeni che ci stanno intorno; paragono le nostre opere in
musica
con le tragedie antiche, e quinci ne traggo molte
o origine la debolezza del maggior numero de musici, imperocché se la
musica
ha potuto accompagnare le tragedie d’Eschilo, e d
umana considerati come la materia elementare d’ogni espressione nella
musica
, nella poesia, nella storia, e nella eloquenza, o
versi generi e gli stili diversi nella pittura, nella scoltura, nella
musica
, nella poesia, nell’eloquenza, e nella storia nas
io Massimo L. 2. c. 6. Aulo Gellio riporta, seguendo Tucidide, che la
musica
degli spartani era maestosa e tranquilla, meno at
ostantemente osservata fintantoché i poeti formarono eglino stessi la
musica
de’ loro versi, ma quando la poesia e la musica s
rono eglino stessi la musica de’ loro versi, ma quando la poesia e la
musica
si separarono, i musici non ponendo più la medesi
e’ dell’orecchio, e d’allora in poi essi compiansero la perdita della
musica
antica. Imperocché ciò che Plutarco, Massimo di T
che Plutarco, Massimo di Tiro, Dione d’Alessandria hanno in conto di
musica
antica altro non era che questa scrupolosa esatte
nel secondo tomo della perfetta poesia) che veggendo i difetti della
musica
italiana nascere per la massima parte dall’abuso
solo recitativo. Per quanto sia bella in se stessa questa parte della
musica
, per quanto il recitativo italiano, quand’è maneg
leggiadria degli accompagnamenti; nondimeno bisogna confessare che la
musica
drammatica ridotta al solo ed unico recitativo di
perta la più brillante e la più doviziosa che potesse mai farsi nella
musica
drammatica, scoperta che ha dato loro senza contr
matica, scoperta che ha dato loro senza contrasto la preferenza sulla
musica
delle altre nazioni, nonostante gli abusi a cui v
co che si stampa a Parigi, parlando dell’opera italiana chiama la sua
musica
seducente e magica. Questo mi ricorda il passaggi
e sue proprie parole, come si trovano nel suo libro dell’unione della
musica
e della poesia alla pag. 205. «Ma affinchè non s
a alla pag. 205. «Ma affinchè non sembri che vogliasi ristringere la
musica
ad una alleanza con la mera ode, o inno soltanto,
’oratorio possono rappresentarsi perfettamente uniti alle forze della
musica
e congiunti con la probabilità, e la naturalezza.
do adunque che l’azione sia semplice e non appassionata, il poema, la
musica
, e l’esecuzione, se sono ben condotte, saranno ac
grado di naturalezza, e di probabilità, che daranno all’unione della
musica
, e della poesia la maggior forza e pathos. Le nar
dell’opera italiana. Cause generali di essa. Paralello della poesia e
musica
moderne con quelle dei Greci. Motivi della perfez
entusiasmo acceso per coltivare le scienze armoniche, pur tuttavia la
musica
non abbia in Italia prodotta la menoma particella
e nostre legislazioni che s’aggirano sopra un perno tutto diverso, la
musica
e la poesia, lontane dall’esser considerate come
da gran tempo separate la filosofia, la legislazione, la poesia e la
musica
, la loro individuale influenza ha dovuto esser mi
rno la storia ci somministra esempi maravigliosi della possanza della
musica
presso ai Greci; indarno la filosofia, disaminand
r di Toscana109, Gian Jacopo Rousseau nella sua celebre lettera sulla
musica
francese vorrebbe far l’onore agl’Italiani di non
ggono costantemente in Parigi, all’indole soporifera e monotona della
musica
francese. Ma se questo filosofo valicasse present
questo punto maggior indulgenza della Francia. Avrebbe veduto che la
musica
più bella che si canti nelle lingue viventi, né i
sentative. [4] Niuno crederebbe che la ricchezza appunto della nostra
musica
fosse quella che la rendesse meno patetica. Eppur
più variate di suoni. Ma siffatti presidi, i quali rendono la nostra
musica
più brillante e più vaga, la rendono parimenti me
essa e spontanea nulla ha di comune colla successione dei tuoni della
musica
imprigionata fra i ceppi di tante regole armonich
le vibrazioni dell’aria comunicano i suoni ai nostro orecchio. Ma una
musica
troppo raffinata ne infievolisce la energia strit
una frase retorica dell’armonista. Non è per tanto da stupirsi se la
musica
moderna, la quale invece di rinvigorir le nostre
e una opportuna conferma della mia proposizione facendo vedere che la
musica
greca perdette il gran segreto di muover gli affe
i e feroci? Il solo mezzo atto ad ottener questo fine vien creduta la
musica
. S’adotta un piano economico di pubblica amminist
rni più illuminati della Grecia vegliavano con tanta cura affinchè la
musica
perseverasse inmutabile ed incorrotta nella sua i
eretico e corruttore del costume pubblico per aver alterata l’antica
musica
aggiugnendo due corde di più alla lira. Da ciò si
popolo che il troppo violentemente svegliarle, abbiano appunto nella
musica
regolata dalla filosofia trovato il segreto d’ott
ll’arte drammatica siccome contribuirono ad ampliar le richezze della
musica
via più raffinandola, così ne scemarono a poco a
enzioni al capitano sia paragonato» 111. [8] Ma guari non andò che la
musica
affascinata dalle proprie bellezze rinunziò all’i
i drammi e in quelli dei giuochi pitici la fatale usanza di render la
musica
strumentale indipendente della vocale112. Tra po
te della vocale112. Tra poco la danza si separò dalla poesia e dalla
musica
, e l’una e l’altra non furono più confidate alle
’arte da sé, nacque presso a’ Greci la scienza che i moderni chiamano
musica
, cioè quella combinazione artifiziosa di suoni ch
non ebbe più quel perfetto combaciamento che aveva dianzi avuto colla
musica
, né questa colle affezioni dell’animo. Invano si
oi canti tumultuosi un misero governo della poesia, del ritmo e della
musica
. I compositori per distinguersi fra gli altri non
e tanti e sì rapidi cangiamenti il comico Anassila ebbe a dire che la
musica
, agguisa della Libia, generava tutti gli anni un
inesia, Polissene, e Timoteo di Mileto furono i principali autori, la
musica
cessò di cagionare i grandi effetti che prima era
venne meno espressiva e patetica. Nella stessa guisa che alla moderna
musica
, quantunque lontana assai dalle mentovate meravig
licarsi con eguale felicità a molti altri popoli, presso a’ quali la
musica
vigorosa e commovente nel suo principio è venuta
rattenere i fiumi e camminare le selve. Credono i Cinesi che l’antica
musica
del loro paese avesse fatto scender dal cielo l’i
oloro che l’abitano sono buoni o cattivi? Si guardi il gusto della
musica
che vi regna» diceva Confucio. Ma quanto siasi fr
naggio, ne commanda severamente la riforma, e proibisce ogni sorta di
musica
a riserva di quella che serve per la guerra e per
imonia Tiao 115. [11] Gli Arabi ne avevano lo stesso trasporto per la
musica
e le stesse opinioni intorno alla sua possanza. V
idi, che operavano dei miracoli colla voce e cogli strumenti. La loro
musica
era innestata colla filosofia, e i sapienti sapev
e poetica per eccitare ogni genere di passioni fondati sui moti della
musica
, e sulle diverse vibrazioni dei loro strumenti. I
posito di non più ritornarvi. L’idea che gli Arabi si formavano della
musica
si potrà meglio comprendere dalla traduzione del
de S. Paterne interprete delle lingue orientali a Parigi intorno alla
musica
di quella nazione, alla quale io rimetto i lettor
tori che volessero acquistare più distinte notizie. «L’impiego della
musica
è una pruova della sua eccellenza. I nostri imani
se parole che borbotta fra se. Coll’aiuto d’una sconosciuta e barbara
musica
richiama alla vita il moribondo abbandonato dai m
n cale i disagi del viaggio, si diverte dalla noia cantando, e la sua
musica
semplice e naturale rallegra le caravane e affret
tardo camminare de’ suoi cammelli. «L’astuto uccellatore adopera una
musica
che imita il canto dei diversi uccelli ingannati
ssa tra quelli e i nostri. Simplificando l’idea che noi abbiamo della
musica
in generale, sembra che altro non intendiamo con
i. Il costume in cui siamo fin dalla infanzia di non considerar nella
musica
che la semplice modificazione del suono secondo l
me può ricevere l’arte da loro. Alcib. Pare che tu vogli accennare la
musica
. Socr. Cotesto appunto». Attenendoci soltanto all
rzioni determinate, preso in particolare s’applica alla poesia e alla
musica
. Nella poesia il ritmo è la durazion relativa de’
de’ tempi che s’impiegano nel pronunziar le sillabe d’un verso; nella
musica
altro non significa che la durazion relativa dei
rappresentazione o immagine degli oggetti dell’universo imitati dalla
musica
col mezzo del tempo e del movimento, i quali, ris
movimenti degli oggetti imitati. E l’eccellenza della poesia e della
musica
greca consisteva in ciò appunto che nessun effett
lo stato dell’altra. Ciò serve a spiegare altresì in qual parte della
musica
greca fosse riposta la tanto da loro vantata qual
sce con evidenza la cura con cui trattarono tutto ciò che concerne la
musica
propriamente detta. Noi siamo all’oscuro della na
loro generi diatonico, cromatico, edenarmonico, parole che la moderna
musica
prende in significazione affatto diversa da quell
dai fatti si diduce che i Greci mostraron nell’uso che facevano della
musica
vocale e strumentale la medesima profondità di ri
ale l’imitazione della natura, e siccome la possanza imitatrice della
musica
, massimamente nello svegliar le passioni, dipende
sta produce presso di noi, e delle quali va così orgogliosa la nostra
musica
, ma non mostrarono di far gran conto di simili pr
egno d’adattare ad ogni effetto particolare che dovea generarsi dalla
musica
l’individuale cagione che dovea generarla. Però s
utezza dei moderni. S’io volessi fare un processo formale alla nostra
musica
, larga messe mi si presenterebbe di riprensione d
li unicamente perché nessuno ha voluto chiamarli a contrasto. Come la
musica
risorse fra noi ne’ più barbari secoli, nei quali
taron neppure i cangiamenti che doveano col tempo sopraggiungere alla
musica
, e le novelle vie che aprir poteva in quest’arte
addoppiavano le difficoltà moltiplicando i mezzi termini. Attalchè la
musica
si trova in oggi agguisa di quelle città, le qual
così mi restringerò a toccar brevemente quei difetti che nella nostra
musica
impediscono, secondo il mio avviso, i maraviglios
oi come generi puramente poetici che mai non debbono accoppiarsi alla
musica
. Quindi non è da maravigliarsi che ridotta quest’
sso a’ quali non mai disgiugnendosi l’una dall’altra, i confini della
musica
erano gli stessi che quelli della poesia. I nostr
fferente il canto dei ditirambi da quello dei giambi di Archiloco, la
musica
de’ Nomi da quella di teatro, e così via discorre
inazione dell’uno e dell’altro non potrà adattarsi perfettamente alla
musica
, e per conseguenza non sarà musicale in tutta l’e
volte va d’accordo colla poesia. Per esempio, se si dovesse metter in
musica
questo verso di Virgilio: «Dulces exuviae dum fa
ti per levarlo di mezzo. E ciò che si dice della poesia rispetto alla
musica
, si dice ancora della musica strumentale rispetto
ò che si dice della poesia rispetto alla musica, si dice ancora della
musica
strumentale rispetto alla vocale, cioè che vicend
la dipendenza della sua compagna. [28] So che i fautori della moderna
musica
, alla testa de’ quali fa d’uopo metter il Signor
i concerti puramente strumentali, cioè nel genere meno perfetto della
musica
, siccome quello cui manca il principal fonte dell
vo difetto nelle nostre lingue, il quale per l’influenza che ha nella
musica
, spiega altresì sufficientemente le cagioni della
ivide il valore in due soli tempi. Colla tripla? Ma, così facendo, la
musica
viene a cadere in due massimi inconvenienti. Il p
vativa energia. [30] Non mancano di quelli, i quali stimano la nostra
musica
abbastanza ricompensata colla invenzione di compo
che l’hanno trattata) egli è chiaro che la sua utilità almeno per la
musica
teatrale è tanto problematica che poco o niun mot
i, Giulio Caccini, e Jacopo Corsi, allorché vollero inventare la vera
musica
drammatico lirica, non trovarono a perfezionare l
ezza ed artifizio e tale è appunto il merito intrinseco della moderna
musica
, dove l’arte d’intrecciare le modulazioni, la bel
opo maravigliosamente diretto. [32] Il grande svantaggio della nostra
musica
è non per tanto quello che qualunque principio di
sua azione verso d’un solo punto, noi avremo un bel vantare la nostra
musica
e dileggiare quella dei Greci, ma la verità, ch’è
i sofismi della pedanteria, ci farà vedere che noi non abbiamo della
musica
fuorché la parte più materiale e meno importante,
anno di troppa baldanza per aver osato chiamar in giudizio la moderna
musica
, così a costoro incapaci di sentir per se stessi
quanto da me è stato detto finora intorno alle due musiche. «La loro
musica
(parla dei Greci) era finalmente e precipuamente
ata in tutte le sue parti. Che se qualche rara volta giugne la nostra
musica
a muovere qualcuno degli affetti, per esser caso
ra i primi venticinque salmi, parlando di tutte quelle cose che nella
musica
greca concorrevano ad eccitar le passioni, si spi
, Tom. 2. p. 145. 112. [NdA] Platone nel primo delle Leggi chiama la
musica
strumentale separata dalle parole «una cosa insig
A] Ferecrate comico appo Plutarco, de Musica. 114. [NdA] Trattato di
musica
, p.144. 115. [NdA] Vedi il VI tomo delle Memorie
16. [NdA] Dialogo III. De Rege, vel de Justo. 117. [NdA] Libro I. De
musica
nell’edizione del Meibomio. 118. [NdA] Che i Rom
io. 118. [NdA] Che i Romani conoscessero l’influenza del ritmo nella
musica
strumentale per dar lena ai soldati, è opinione d
22. [NdA] L’inglese Brown nel suo Trattato della forza e unione della
musica
e della poesia riflette saggiamente che l’idea ch
grossi tomi corredati da citazioni pretendono di giudica dell’antica
musica
, e di posporla alla nostra! I loro racconti mi se
one latina eccellente dei sette scrittori greci che hanno trattato di
musica
, si ritrovava in Isvezia alla corte della famosa
edico e favorito della regina, e scrittore altresì d’una Storia della
musica
composta senza notizie, senza critica, e senza fi
ina che comandasse a Meibomio di cantar in sua presenza un’aria della
musica
antica pubblicata da lui medesimo nella sua tradu
va potersi giudicare con siffatto metodo dell’indole ed energia della
musica
antica. 123. [NdA] Martini, Storia della musica
le ed energia della musica antica. 123. [NdA] Martini, Storia della
musica
, tom. 3, 453. 124. [NdA] Veggasi il trattato De
ella del Corsi, il quale chiama siffatta invenzione «quella spezie di
musica
tanto biasimata dai filosofi, e in particolare da
altrui a questo e a quel costume». Discorso a Giulio Caccini sopra la
musica
antica, e il parlar bene inserito nelle Opere di
erito nelle Opere di Giambattista Doni, t. 2. 128. [NdA] Trattato di
musica
, p. 145. 129. [NdA] Storia della musica, t. 3, p
. 2. 128. [NdA] Trattato di musica, p. 145. 129. [NdA] Storia della
musica
, t. 3, p. 439. 130. [NdA] Estro poetico-armonico
si del dramma musicale. Siamo pur giunti all’epoca vera, in cui la
musica
e la danza (che tanto diletto recavano ne’ cori t
di un nuovo spettacolo scenico dopo il risorgimento delle lettere. La
musica
costante amica de’ versi146 ancor fra selvaggi, l
giunta. Abbandonato il teatro alla poesia e alla rappresentazione, la
musica
si conservava nelle chiese, ed accompagnava la da
non meno in versi che in prosa. Il favorevole accoglimento fatto alla
musica
richiamata sulle scene, menò assai naturalmente g
del più squisito gusto che abbia a’ nostri dì ragionato dell’opera in
musica
, cioè del conte Algarotti) di rimettere sul teatr
erseggiatore e maestro di cappella, animato dalla felice unione della
musica
e della poesia che osservò in tante feste e canta
i tale unione in tutto un dramma149, e nel 1597 fece rappresentare in
musica
alle nominate maschere il suo Anfiparnaso, stampa
le) s’inducesse per l’ esempio del Vecchi a formar del dramma e della
musica
un tutto inseparabile in un componimento eroico e
il Rinuccini, col consiglio del signor Giacomo Corsi intelligente di
musica
, mostrò all’Italia i primi veri melodrammi eroici
one del matrimonio di Maria de’ Medici con Errico IV, furono poste in
musica
da Giacomo Peri, e s’impressero in Firenze nel 16
Giacomo Peri, e s’impressero in Firenze nel 1600. L’Arianna posta in
musica
da Claudio Monteverde si cantò nel matrimonio del
imenti scenici, ne’ quali sarebbe un delitto contro al genere, che la
musica
si fermasse talvolta dando luogo al nudo recitare
era seria o eroica il Rinuccini, e Giacomo Peri come primo maestro di
musica
, che, secondochè ben disse sin dal 1762 l’Algarot
i in tal secolo oltramonti? 146. Un nostro critico sosteneva che la
musica
è totalmente straniera all’arte poetica. Al contr
straniera all’arte poetica. Al contrario io penso che la poesia e la
musica
sieno nate gemelle. L’imitazione sia degli zeffir
arono alla tragedia e alla commedia, le animarono perpetuamente colla
musica
. Noi non recitiamo versi senza una specie di cant
musica. Noi non recitiamo versi senza una specie di canto, oltre alla
musica
vera che ebbero i nostri madrigali, le ballate, l
ca vera che ebbero i nostri madrigali, le ballate, le canzoni ecc. La
musica
dunque fu sempre compagna della poesia. 147. Me
ato ancora il dottissimo lodato Algarotti nel Saggio sopra l’opera in
musica
. Egli dei drammi del Rinuccini dice, che furono i
e circa il principio della trascorsa età sieno stati rappresentati in
musica
; e come noi altro egli non vide nell’Orfeo del Po
l Poliziano, nella festa del Botta, e nella rappresentazione posta in
musica
dallo Zarlino per Errico III in Venezia, che uno
eva ottimamente, se tacessero i trilli dove parlano le passioni, e la
musica
fosse scritta come si conviene, non vi sarebbe ma
circostanze ove ei si trova? E di ciò contento, non si sovviene della
musica
che accompagna questo sentimento. Se ne sovviene
iena di affetti attivi, tuttochè sappiasi che i Greci animarono colla
musica
tutta una tragedia, ci dica il signor Sulzer, qua
e mi trasporta, se l’ affetto è vero, non mi darà luogo a metterlo in
musica
, o cantandolo lo tradirò io stesso. Non vi sarebb
olo lo tradirò io stesso. Non vi sarebbe altro rimedio che limitar la
musica
a i semplici concerti, e più non pensare a congiu
Ma allora non meriteremo il rimprovero di Platone, il quale chiamò la
musica
stromentale un’ assurdità e un abuso della melodi
si del Dramma Musicale. Siamo pur giunti all’epoca vera, in cui la
musica
e la danza (che tanto diletto recavano ne’ cori t
di un nuovo spettacolo scenico dopo il risorgimento delle lettere. La
musica
costante amica de’ versi a ancor fra selvaggi, la
giunta. Abbandonato il teatro alla poesia e alla rappresentazione, la
musica
si conservava nelle chiese, ed accompagnava la da
non meno in versi che in prosa. Il favorevole accoglimento fatto alla
musica
richiamata sulle scene, menò assai naturalmente g
gusto più squisito che abbia a’ nostri giorni ragionato dell’opera in
musica
, dico del conte Algarotti) di rimettere sul teat
ancora il dottissimo prelodato Algarotti nel Saggio sopra l’opera in
musica
. Egli de i drammi del Rinuccini dice che furono
e circa il principio della trascorsa età sieno stati rappresentati in
musica
; ed al pari di noi altro egli non vide nell’Orfe
l Poliziano, nella Festa del Betta, e nella rappresentazione posta in
musica
dallo Zarlino per Errico III in Venezia, che uno
erseggiatore e maestro di cappella, animato dalla felice unione della
musica
e della poesia che osservò in tante feste e canta
ile) s’inducesse per l’esempio del Vecchi a formar del dramma e della
musica
un tutto inseparabile in un componimento eroico e
il Rinuccini, col consiglio del signor Giacomo Corsi intelligente di
musica
, mostrò all’Italia i primi veri melodrammi eroici
one del matrimonio di Maria de’ Medici con Errico IV, furono poste in
musica
da Giacomo Peri, e s’impressero in Firenze nel 16
Giacomo Peri, e s’impressero in Firenze nel 1600. L’Arianna posta in
musica
da Claudio Monteverde si cantò nel matrimonio del
onimenti scenici, ne’ quali sarebbe un delitto contro il genere se la
musica
si fermasse talvolta dando luogo al nudo recitare
era seria o eroica il Rinuccini, e Giacomo Peri come primo maestro di
musica
che, secondochè ben disse sin dal 1762 l’Algarott
secolo dagli oltramontani? a. Un nostro critico sosteneva, che la
musica
è totalmente straniera all’arte poetica . Io per
e straniera all’arte poetica . Io per altro penso, che la poesia e la
musica
sieno nate gemelle. L’imitazione sia degli zeffir
rono alla tragedia, e alla commedia, le animarono perpetuamente colla
musica
. Noi non recitiamo versi senza una specie di cant
musica. Noi non recitiamo versi senza una specie di canto, oltre alla
musica
vera che ebbero i nostri madrigali, le ballate, l
ca vera che ebbero i nostri madrigali, le ballate, le canzoni ecc. La
musica
dunque fu sempre compagna della poesia. a. Mene
mpre compagna della poesia. a. Menestrier delle Rappresentazioni in
musica
. a. Muratori Perfetta Poesia libro III. a. Ne
iudiziosamente: Se tacessero i trilli dove parlano le passioni, e la
musica
fosse scritta come si conviene, non vi sarebbe ma
le circostanze ove si trova? E di ciò contento, non si sovviene della
musica
che accompagna questo sentimento. Se ne sovviene
che Aquilio ben comprende che gli fa uopo contenere, ed il maestro di
musica
che ragiona dritto, saprebbe coll’armonia animar
iena di affetti attivi, tuttochè sappiasi che i Greci animarono colla
musica
tutta una tragedia, potrebbe dirci il signor Sulz
e mi trasporta, se l’affetto è vero, non mi darà luogo a metterlo in
musica
, o cantandolo lo tradirò io stesso. Non vi sarebb
olo lo tradirò io stesso. Non vi sarebbe altro rimedio che limitar la
musica
a i semplici concerti, e più non pensare a congiu
Ma allora non meriteremo il rimprovero di Platone, il quale chiamò la
musica
stromentale un’ assurdità e un abuso della melod
Capitolo quinto Difetti della
musica
italiana verso il fine del Cinquecento, e mezzi p
’armonia e nella poesia, il favore largamente concesso da Leon X alla
musica
, della quale fu intendentissimo, e lo studio dell
ndo fornito abbastanza di quel talento, né di quella cognizione della
musica
antica, che abbisognavasi per così gran novità, e
passaggi lunghissimi, e mille altri pesanti artifizi che allora nella
musica
madrigalesca italiana fiorivano. E però mal a pro
I loro ragionamenti cadevano per lo più sugli abusi introdotti nella
musica
moderna, e sulla maniera di restituire l’antica s
opportuni. [4] Il primo di rischiarare le tenebre ond’era avvolta la
musica
antica, la quale da Boezio e da Sant’Agostino fin
i uomini saggi la sua maravigliosa possanza, potevano trasferiti alla
musica
moderna contribuir a migliorarla, cioè la dottrin
il Mei componendo un libro che diè poscia alla luce intitolato Della
musica
antica, e moderna con un altro De Modis Musica in
inedito finora, i quali quantunque abbondino di errori rispetto alla
musica
antica a motivo che gli autori greci appartenenti
r nella sua per ogni riguardo maravigliosa dissertazione intorno alla
musica
degli Antichi; pure sono molto pregievoli per que
Vincenzo Galilei pubblicando il Fronimo cogli altri dialoghi sopra la
musica
, opere piene di erudite notizie, di riflessioni i
i, ma con evento poco felice, imperocché non compresero che la nostra
musica
appoggiata su fondamenti troppo diversi non ammet
ta su tali oggetti fra il Vicentini e Vincenzo Lusitanio scrittore di
musica
anch’egli, che fioriva verso la metà del secolo d
vavano in Roma. Il Vicentini, che difendeva altro non essere stata la
musica
greca se non se una confusione de’ nostri tre gen
rto in paragone del Lusitanio, che sosteneva non comprendere l’antica
musica
fuorché il solo e schietto diatonico55. [5] Il se
ridicoli. A far conoscer meglio lo stato in cui si trovava allora la
musica
, e per conseguenza le fatiche e i meriti di que’
mio avviso, trovata per mero accidente, e introdotta in seguito nella
musica
a cagion di piacere. La natura donando agli ogget
l’uso delle consonanze e delle dissonanze fu di gran giovamento alla
musica
, quelle per la varietà e vaghezza degli accordi c
a grazia nel profferirle non entrassero per niente nella natura della
musica
, la quale secondo loro consisteva nell’armonia co
ll’Amore dell’Asola” invece di dire “le Vergini del Petrarca poste in
musica
dal Palestrina”, “il Trionfo d’amore del medesimo
sione, ovvero sia dell’arte di muovere gli affetti, che scopo è della
musica
fondamentale e primario. Il soverchio uso delle d
ne d’un altro. Per non dir nulla delle tante difficili inezie onde la
musica
era allor caricata, da paragonarsi agli anagrammi
bergamasco. [10] A tale stato avea il gotico contrappunto ridotta la
musica
, allorché i soppralodati Italiani intrapresero la
enzo Galilei entrò coraggiosamente nell’arringo col suo dialogo sulla
musica
antica e moderna, ove in persona del citato Giova
, che grande applauso trovarono allora presso agl’intendenti. [12] La
musica
madrigralesca, ch’era a un dipresso carica de’ me
stanza che dovea assicurar loro una rapida e universale celebrità. La
musica
strumentale venne anch’essa perfezionandosi di ma
ra inventata dal Galilei, e molte belle cose introdusse del suo nella
musica
, che contribuirono non poco a migliorarla. Uno de
parlai nel capitolo secondo, la poesia non avea per anco aperti alla
musica
fonti copiosi d’espressione. I poeti, scrivendo u
idi benché puri e regolari non poteano somministrar gran materia alla
musica
. L’Ariosto e il Tasso, ancorché avessero in qualc
entino, non meno fautore delle belle arti, né meno intelligente nella
musica
massimamente teorica. Ha l’Italia da lui, oltre q
lui, oltre qualche canzonetta messa sotto le note, un discorso della
musica
degli antichi e del cantar bene indirizzato al Ca
accini e col Corsi tanto studiarono sulla maniera d’accomodar bene la
musica
alle parole che finalmente trovarono, o credetter
direzione di esso Rinuccini, il quale comecché non avesse studiata la
musica
, era nondimeno dotato d’orecchio finissimo,e d’ac
in appresso un altra sua pastorale intitolata L’Euridice Tragedia per
musica
, la quale fu con più accuratezza modulata nella m
i pastori a’ tempi d’Orfeo. Dall’uso ancora che allor si faceva della
musica
madrigalesca, e dal non aver per anco la lingua i
loro non altrimenti che si rammenti in oggi la Serva Padrona posta in
musica
dal Pergolesi, o il monologo della Didone del Met
lato dal Vinci. Ciò si ha da Giambattista Doni nel suo trattato sulla
musica
scenica59, e dalla dissertazione che segue agli s
ppieno la curiosità del lettore aggiungiamo qualche cosa intorno alla
musica
, i progressi della quale debbono osservarsi unita
influisce sulle cose musicali, e forse ancora l’eccessivo lusso della
musica
presente farebbero in oggi comparir quella assai
za distinto a motivo, che i compositori erano soliti a non udir altra
musica
che la ecclesiastica e la madrigalesca, nelle qua
ano titolo di seguaci del rancidume. [26] Parte principalissima della
musica
drammatica è l’aria, che non si dee sotto silenzi
ie nei melodrammi poiché fin allora tutto fu in essa recitativo, e la
musica
fu tutta in istile recitativo composta. L’introdu
ltro si trova fatto fin dall’origine dell’opera. Alla pagina II della
musica
del Peri alla citata Euridice si vede che Tirsi c
Di Paradiso.» i quali sono un’aria perfetta non meno in
musica
che in poesia. Le ragioni sono perché vi precede
vatore d’un nuovo genere che tanto lustro ha recato alla poesia, alla
musica
e alla sua nazione. [29] L’opera buffa incominciò
dove e in qual anno si recitasse. L’autore fu un modenese che fece la
musica
e la poesia, chiamato Orazio Vecchi, il quale non
ecolo. Egli nella dedica si vanta d’essere stato il primo a metter in
musica
le poesie drammatiche, e questo vanto vien replic
to d’averla alle mani fra le carte musicali, ove sempre rimase. né la
musica
né la poesia meriterebbono che se ne facesse menz
arachem. Altri Ebrei. L’è Sabbà, che non podem.» [31] Dicendo che la
musica
non si disconviene a così fatta poesia, ho rendut
ltà dello spirito. II. Che l’essenza di ciò che si chiama bello nella
musica
e nelle arti liberali è riposta nella felice cont
n quelle cose che si gustano successivamente come, per esempio, nella
musica
, è più difficile a comprendersi, che nelle cose,
icata cagione il volgo degli uditori ascolta spesso con trasporto una
musica
, che sembra cattiva, ed è tale pei veri intellige
tore dei nostro secolo) a’ poeti il far la poesia, e a’ musici far la
musica
, ma non appartiene se non al filosofo il parlar b
tra.» 58. [NdA] Rinuccini nella Dedicatoria p. 14. 59. [NdA] Della
musica
scenica, c. 9. 60. [NdA] Niceo Eritreo, Pinacoth
al celebre filosofo Ginevrino. In questo si dimostra che tosto che la
musica
apprese a dipingere e a parlare, disparvero gl’in
more, e Castore e Polluce una delle migliori opere francesi, posta in
musica
dal famoso Rameau. Ma il teatro lirico, e la poes
iù vago, di più dilicato, di più interessante per le parole, e per la
musica
del Divin du village di Gian Giacomo Rousseau. «I
e recitare quella sua favola senza che se ne cantassero le parole. La
musica
esprimeva a meraviglia gli affetti del personaggi
tanto gl’intervalli e le pause della declamazione. Molti pezzi di tal
musica
si composero dallo stesso Gian Giacomo, ed alcuni
del XVIII secolo mentre trionfava nella teoria, e nella pratica della
musica
il celebre filosofo Rousseau, si segnalò tanto in
resentazione con gesti e con passi graziosi e naturali misurati dalla
musica
in azioni compiute eroiche e comiche. Verso gli u
oli nè musiche fatighe, nè rappresentatori, nè ballerini. Quanto alla
musica
possiamo noverare tra i drammi serii Ecuba di Mil
a possiamo noverare tra i drammi serii Ecuba di Milcent animata dalla
musica
di Fontenelle nuovo maestro che meritò qualche at
imile non riuscito. Marsolier verseggiò le Rocher de Leucade posto in
musica
da Dalayrac, e non meno che le Cabriolet jaune di
aune di Sègur, e le Fruit defendu, ed Epicure di Dumonstrier posto in
musica
da Mèhul e Cherubini, sono tutte opere mal riusci
o Duval, ad onta delle inverisimilitudini, parve interessante. La sua
musica
di un’armonia sostenuta appartiene a Boïeldieu.
oè o il cuore, o il cinto, ciò che fa una situazione poco decente. La
musica
fu di Devismes. L’Ariodante, e Montano e Stefania
di Ginevra dell’Ariosto, le quali riscossero molti applausi. La loro
musica
appartiene al riputato Mèhul, cui si deve anche l
a la moglie, il quale con ritrovarla ricupera la ragione. Fu posta in
musica
da Berton uno de’ migliori allievi francesi del n
uni commedianti della Fiera ottenuta la permissione dell’Accademia di
musica
per rappresentare farse piacevoli d’ogni sorte mi
line opera detta eroicomica che manca di comico e di eroico, posta in
musica
dal nostro Paisiello, e Tarara di Beaumarchais st
poca della Repubblica sino a questi dì alcune composizioni comiche in
musica
, le quali benchè colme di difetti non parvero str
del 1800 si rappresentò Zoe ovvero la Pauvre Petite di Bouilly colla
musica
di Plantade. Non incresce tanto in tal componimen
. Vi si recitò l’anno stesso le Locataire in un atto di Sèverin colla
musica
di Gaveaux. L’azione complicata produsse poco int
Annetta e Lubino opera pastorale dell’attrice Favart coll’eccellente
musica
del Martini che si reputa un modello di semplicit
comiche. Le Tableau des Sabines operetta piacevole di Jouy, alla cui
musica
lavorarono i due maestri La-Foi e Long-champs. Le
ue Giornate di Bouilly si ricevette con applauso singolarmente per la
musica
del riputato maestro romano Cherubini. Anche il M
le, benchè mancante di verisimiglianza, si ascoltò con piacere per la
musica
di Lebrun. Appartiene anche a Valville l’Ingannat
Lebrun. Appartiene anche a Valville l’Ingannatore ingannato posta in
musica
dal maestro Gaveaux, che si rivede sempre con pia
nsi tralle opere cadute: le Petit Page di Gilbert Pixerecour posto in
musica
da Lebrun, l’Esclave dè Gossè colla musica di Bru
ilbert Pixerecour posto in musica da Lebrun, l’Esclave dè Gossè colla
musica
di Bruni, e le Roman del medesimo colla musica di
Esclave dè Gossè colla musica di Bruni, e le Roman del medesimo colla
musica
di Plantade, e Laure, o l’Actrice chez elle opera
ecorazioni e mille precauzioni per produrre picciolissimo effetto. La
musica
è del maestro Tarchi della buona scuola italiana,
anca di vivacità. Piacque la Dame voilèe di Sègur il giovine posta in
musica
dal Mengozzi celebre maestro italiano e si reputa
suocapo d’opera. Le Calife de Bagdad opera di Saint-Just colla buona
musica
di Boieldieu piacque e si replicò più volte. La M
cque e si replicò più volte. La Maison du Marais, poesia di Duval con
musica
di della Maria, sermone soporifero, sentenze riba
che ha però alcune strofe ed arie piacevoli tanto di poesia quanto di
musica
. Altre opere possono parimente rammentarsi di non
Guillaume appartiene a quattro autori contandovi quelli che posero in
musica
le strofette, cioè Desfontaine, Bourgueil, Barrè,
comparire i drammi di. Quinault, e l’ultima recita dell’Armida colla
musica
di Lulli segui nel dicembre del 1764 col solito a
del 1764 col solito applauso e concorso; nè per essersi poi posta in
musica
dal Gluck e rappresentata a’ 23 di Settembre del
tata a’ 23 di Settembre del 1777 si vide con minor diletto; e con tal
musica
novella continuò a rappresentarsi. Non pertanto d
i e le imitazioni di qualche opera del Metastasio colà recitata colla
musica
de’ nostri ultimi celebri maestri. Nè questo nè i
imabile degli ultimi tempi del XVIII secolo. Egli seppe adattare alla
musica
nel 1772 l’Ifigenia di Racine e l’inviò al maestr
e e l’inviò al maestro Gluck che dimorava in Vienna. Gluck postala in
musica
venne a Parigi per farla eseguire, dove comparve
rammatici. Leggi sue costitutive derivanti dalla unione della poesia,
musica
e della prospettiva. [1] Qualora sentesi nominar
tende una cosa sola ma molte, vale a dire, un aggregato di poesia, di
musica
, di decorazione, e di pantomima, le quali, ma pri
dice buona, o cattiva, in quanto più, o meno si adatta ai genio della
musica
, e della decorazione. Attalchè gli argomenti poet
come la parte più essenziale del dramma viene comunemente riputata la
musica
, e che da lei prende sua maggior forza, e vaghezz
rodotte formano il principal carattere dell’opera. [2] L’unione della
musica
colla poesia è dunque il primo costitutivo, che d
in francese, in prosa familiare, e non in versi alessandrini. Così la
musica
imita la natura, ma la imita pei mezzi, che le si
ggio dei versi, e l’assortimento de’ colori, poiché l’oggetto, che la
musica
ad imitar si propone, esiste realmente nella natu
e atte ad imitarsi col suono, e col canto: è in una parola accusar la
musica
perché è musica. [3] Posta la prima legge fondame
si col suono, e col canto: è in una parola accusar la musica perché è
musica
. [3] Posta la prima legge fondamentale del dramma
e il seguente problema : Data la intrinseca unione della poesia colla
musica
, quai mutazioni debbono sultare da sì fatto accop
iera è quella che rende la poesia tanto acconcia ad accoppiarsi colla
musica
: anzi siffatta proprietà, la quale fino ad un cer
te. Anche in quest’ultima proprietà un’altra ragione d’analogia della
musica
colla poesia consiste: imperciocché quanto più la
tura delle cose, che si rappresentano, tanto più agevolmente potrà la
musica
le cose stesse imitare. Istruisce cercando per me
ine, o che altrimenti annoiano tosto. [7] Delle tre cose accennate la
musica
non si propone se non due sole, come fine princip
e principale il commuovere, come subalterno il dipignere. Commuove la
musica
ora imitando colla melodia vocale le interiezioni
’agire sull’animo nostro qualora li sentiamo nella natura, come fa la
musica
allorché esprime l’armeggiar d’una battaglia, o i
tti, i quali per esser privi di suono non cadono sotto la sfera della
musica
, come allorché non potendo significare la tomba d
e sensazioni e le immagini ma in niun modo le idee. Può nulla meno la
musica
accompagnare le sentenze istruttive della poesia,
anno. È de’ regnanti Mal sicuro custode l’altrui timore…» sebbene la
musica
non ne renda il senso, poiché in essi nulla si tr
diverrà un rumore insignificante, che avrà l’apparenza esterna della
musica
senz’averne io spirito. [9] Da questo paragone de
rna della musica senz’averne io spirito. [9] Da questo paragone della
musica
colla poesia risultano due osservazioni spettanti
isultano due osservazioni spettanti al mio proposito. La prima che la
musica
è più povera della poesia, limitandosi quella al
ta si stende anche allo spirito, ed alla ragione. In contraccambio la
musica
è più espressiva della poesia, perché imita i seg
mento poetico. La seconda è che la poesia fatta per accoppiarsi colla
musica
, debbe rivestirsi delle qualità, che questa richi
saria quanto la lingua è men musicale, poiché qual cosa imiterebbe la
musica
in un linguaggio privo d’accento, se la poesia no
ione del problema proposto. Se la poesia dee secondare l’indole della
musica
, e se questa non può esprimere se non gli oggetti
i ragionamenti, o lunghi consigli, al genere istruttivo, del quale la
musica
non è capace, s’appartengono perfettamente. E cos
e l’opera dalla tragedia. Questa non assoggettandosi alle leggi della
musica
, può maggiormente approfittarsi dei vantaggi dell
ocché se il poeta si perde intorno ai punti troppo circostanziati, la
musica
non può se non assai tardi arrivare a quei moment
e nascono due inconvenienti: il primo che essendo il linguaggio della
musica
troppo vago e generico, e dovendo conseguentement
nomia di discorso, che serva, per così dire, come di testo, su cui la
musica
ne faccia poscia il commento; ecco ciò che il poe
ti soli accompagnati dalla mossa e vivacità che ricevono da una bella
musica
faranno, come riflette sagiamente Grimm nel suo D
itura troppo complicata mal si confarebbe colla natura del dramma. La
musica
, perché faccia il suo effetto, ha bisogno di cert
ento di essi fa che l’una non vada mai d’accordo coll’altra, e che la
musica
non possa marcar le situazioni, che le somministr
dell’argomento. [14] La dipendenza altresì della poesia rispetto alla
musica
induce una mutazione non piccola nello stile. Que
asi divinizzatosi. A mascherare maggiormente l’errore contribuisce la
musica
strumentale, la quale accoppiatasi colla vocale r
ù per ammetterlo nell’opera, ed è l’uniformità che risulterebbe nella
musica
, se dovesse aggirarsi soltanto intorno ai soggett
iche, che somministra la pittura degli altri oggetti. Bellissima è la
musica
, che esprime le affettuose smanie di Timante: «
] Quanto più varia, e per conseguenza più dilettevole non si rende la
musica
frammezzando le bellezze di questo secondo genere
Quindi l’origine dello stile lirico drammatico proprio dell’opera in
musica
, la esatta proporzione del quale è quella che car
forza d’accento, quella varietà d’inflessioni, che sono l’anima della
musica
imitativa. Però si dee schivare che s’introducano
nell’opera che nella tragedia sì per la strettezza, e rapidità che la
musica
esige, e sì perché, essendo il canto o la melodia
esige, e sì perché, essendo il canto o la melodia l’ultimo fine della
musica
imitativa, l’uditore è impaziente finché non arri
usicale piuttosto che canto dee propriamente chiamarsi, giacché della
musica
altro non s’adopra che il Basso, che serve di qua
to suo la sospensione di chi parla, e il turbamento, e che lasci alla
musica
strumentale l’incombenza di esprimere negli inter
mili tali componimenti, i quali hanno bisogno di tutta la magia della
musica
per esser probabili. Se si disamina con giusta cr
considerando, che il duetto lavorato a dovere è il capo d’opera della
musica
imitativa, e che produce sul teatro un effetto gr
ica. [30] Dall’esame dei cangiamenti, che dal suo accoppiamento colla
musica
nella poesia risultano, passiamo ora a vedere le
a dilettare or l’uno l’altro dei sensi. E siccome dalla unione colla
musica
ne soffre alquanto la verosimiglianza poetica per
dell’altro, massimamente in que’ momenti d’ozio, dove non potendo la
musica
tutta la sua energia mostrare, lo spettatore in n
le quali cose producono l’illusione, non solo come supplemento della
musica
, e della poesia, ma come un rinforzo eziandio del
e quando più non s’ascoltano i suoni, e la grand’arte combinata della
musica
e della pittura consiste nel mantenerlo nell’erro
icati piaceri del cuore, e della immaginazione, purché dia campo alla
musica
d’ottener compiutamente il suo fine, non dee imba
etto che la poesia debbe esser variata, che dee parimenti variarsi la
musica
in guisa che le situazioni si succedano rapidamen
e de’ medesimi oggetti, e se obbligassimo lo spettatore a sentire una
musica
di guerra negli appartamenti d’una fanciulla, o u
ioni vaghe, nuove, e maravigliose. Inoltre, dovendosi escludere dalla
musica
tutto ciò che non commuove, e non dipinge, e dove
ppongo, in niuna delle anzidette cose è posta la natura del dramma in
musica
. Non nella prima, imperocché quantunque l’opera d
se non per le modificazioni che risultano dal suo accoppiamento colla
musica
, egli è chiaro che la sua essenza non è riposta n
tte di Platone, o per l’ircocervo dei peripatetici8. Se riguardasi la
musica
, poca unità d’espressione vi può mettere il compo
. [39] Che seppur qualche lentezza, o qualche momento ozioso, dove la
musica
non campeggi, si mischia ne’ drammi tratti dal ve
i sono egualmente suscettibili del medesimo grado di passione, che la
musica
dee talvolta piegarsi all’uopo della poesia in at
rale sono: Per il poeta: Primo: esaminare attentamente l’indole della
musica
: Secondo: conoscere le relazioni di questa colla
lazioni di questa colla lingua in cui scrive: Terzo: assoggettar alia
musica
la lingua e la poesia. Per il musico: Primo: cono
la prospettiva secondo il piano stabilito dagli altri due. Ma dove la
musica
non vi si opponga, il poeta è tenuto a guardar i
le quali gli si comanda, o gii si permette di piegarsi all’uopo della
musica
, non debbe portare il comando o la licenza fino a
ll’uno quanto nell’altro caso accoppiare una eccellente poesia ad una
musica
bellissima. Parlasi qui dell’opera seria non dell
uto che in questo ragionamento si è parlato dell’unione della poesia,
musica
, e prospettiva, atteso lo stato in cui si trovano
sse osservazioni a qualunque unione possibile. Il diverso genio della
musica
, della lingua, e della poesia in una nazione, le
ulare, dove i colori doveano fare lo stesso effetto che i suoni, e la
musica
dovea essere di luce, ma il progetto svanì, perch
ne mostrò più ingegno che giudizio. 4. [NdA] Trattato dell’opera in
musica
c. 3. § 3. 5. [NdA] Théorie des Beaux Arts, Art
e a un prologo, chiamasi Sie-Tse, e tutti gli altri Tche. Quanto alla
musica
trovasi da tempo remotissimo nella China introdot
suoi discepoli disponeansi alla contemplazione e all’esercizio colla
musica
, anche Chun uno de’ più celebri Imperadori Cinesi
va a trattare gli affari dell’impero. E perchè ogni dinastia ebbe una
musica
particolare, quella di Chun si chiamò Chao-yo, e
radore presedeva all’amministrazione della giustizia, si eseguiva una
musica
chiamata Tchoung-hochao-yo, cioè che inspira conc
a verace. Nel leggerglisi qualche elogio a lui indirizzato usavasi la
musica
detta Tao-yng, eccitatrice. Festeggiavasi colla m
ato usavasi la musica detta Tao-yng, eccitatrice. Festeggiavasi colla
musica
più solenne la celebre cerimonia o festa di prima
in sedia per ritornare al real palazzo, ed allora incomincia la gran
musica
, la quale poi cessa nè si ripiglia se non giunto
nuovo assiso che sia nella sala del trono. Oltre a ciò vengono dalla
musica
accompagnate tutte le cerimonie fatte negli appar
appartamenti delle Imperatrici. Eseguivasi da prima in tali luoghi la
musica
da 24 donne sotto la direzione de’ maestri della
se non musici eunuchi. Si fanno ancora nella China alcuni concerti di
musica
e quando si presenta all’Imperadore un libro nove
zio28. Ora se tali cerimonie, solennità e affari venivano quivi dalla
musica
accompagnati, non doveva essa entrare negli spett
i caduta in disistima29 (siasi ciò avvenuto per l’ introduzione della
musica
Europea che pretese fare nel paese l’Imperadore K
vivaci si esprimono cantando (Nota II.): il rimanente si recita senza
musica
. Il dramma Cinese non si spazia in episodj estrin
ddestrati a rappresentar senza parole seguendo le leggi della cadenza
musica
. In tale esercizio segnalansi singolarmente le ba
à dei gusti musicali. [1] In una nazione che riguarda l’unione della
musica
e della poesia come un semplice passatempo destin
compositore, e da subalterno divenuto padrone regola a suo talento la
musica
e la poesia. Se i cantori d’oggidì fossero come i
endabile, ma necessario, poiché, a riguardar le cose in se stesse, la
musica
strumentale non è che una imitazione o un sassidi
recitativi in maniera che neppur li consideravano come necessari alla
musica
drammatica. Per lo che, trovandosi con siffatto m
o altri affetti che mollezza e languore? Come non ha dovuto perder la
musica
la sua antica influenza sugli animi? [4] Alla sco
il collo e le mani, dalle quali non si diparton giammai. Si cangia la
musica
annunziando che comincia il recitativo obbligato
lingua armoniosa per natura come la greca, dove la poesia regolava la
musica
, dove la prosodia era l’anima della misura, dove
u principi diversi siffatta unione o combaciamento fra la poesia e la
musica
non può così speditamente ottenersi, poiché avend
sia e la musica non può così speditamente ottenersi, poiché avendo la
musica
acquistate tante ricchezze inseparabili da lei, n
’amore, ella non sa regnare che sola. Dall’altra parte l’azione della
musica
è così viva ed intensa che mal potrebbe regger l’
o di far prevalere alternativamente nel melodramma or la poesia or la
musica
, e di maneggiar la melodia con certe precauzioni
naturale della lingua possa divenir musicale, e fino a qual punto la
musica
deva approssimarsi all’accento naturale. [9] Una
dei casi dove spicca la sola poesia con pochissimo accompagnamento di
musica
; dei casi dove la poesia prende alcuni caratteri
egiata da tutti gli ornamenti della strumentale concorre insiem colla
musica
a render più pomposo e più illustre il trionfo de
sentimento. [10] Partendo da un principio inconcusso, cioè che nella
musica
drammatica tutto esser deve imitazione e che nien
ne d’immagini, si deduce con evidenza che poco o nulla può imitare la
musica
nel semplice recitativo, nel quale poco different
Tocca dunque alla poesia il far valere ciò che non potrebbe render la
musica
, ed ecco il luogo opportuno per l’attore di mostr
attaccandosi alle regole che prescrive l’arte della declamazione. La
musica
non vi deve entrare se non quanto basti per far c
nel recitativo obbligato, carattere il quale, essendo imitabile dalla
musica
, giustifica l’intervento di essa, anzi lo rende n
né mille altri esempi di questo genere si posson rendere nella nostra
musica
troppo loquace senza stemperarli in una insipida
é siffatta obiezione abbia più forza contro alla spezie di canto e di
musica
solita a sentirsi oggidì sui teatri che contro il
i musica solita a sentirsi oggidì sui teatri che contro il canto e la
musica
in generale, e benché intendersi ciò debba soltan
lir la natura ricavata dal principio stesso della imitazione. [20] La
musica
non differisce punto dalle altre arti rappresenta
. [21] Al motivo d’abbellare e d’aggrandir la natura che ha comune la
musica
con tutte l’arti rappresentative, s’aggiungono an
ma dov’ella può afferrare gli oggetti sono sì oscuri e sì rari che la
musica
non ci offrirebbe verun compenso, né meriterebbe
autore d’un bel Trattato sul melodramma allorché volle sbandirà dalla
musica
drammatica tutto ciò che serve a dipignere e a fa
a intrinseca dell’arte. Distingue egli con molto ingegno due sorta di
musica
una semplice e un’altra composta, una che canta e
ra che dipinge, una che chiama di concerto e un’altra di teatro. Alla
musica
di concerto permette il cercar le forme più leggi
far uso di tutte le squisitezze della melodia, ma non vorrebbe che la
musica
di teatro pensasse a verun’altra cosa fuorché all
poesia. In una parola vorrebbe egli che le grazie e le bellezze della
musica
fossero tutte quante sagrificate ad una rigida ve
tazione dei tuoni naturali privi dell’abbellimento che ricevono dalla
musica
non avrebbe sulle passioni la stessa forza muoven
maestrevolmente imitati dal pittore. Ora se l’oggetto primario d’ogni
musica
imitativa è quello di piacere e di commuovere, se
io permettendo ad essa una discreta licenza negli abbellimenti, se la
musica
, cui lo scrittore francese chiama di concerto, mi
ire con giustezza pel segno dando alla rappresentazione propria della
musica
quel grado d’abbellimento che la rende commovente
entre gli altri stanno fermi a rigore di nota, quella non sarebbe più
musica
ma piuttosto una confusione e un tumulto. [31] Ot
a quinta. Non si devono far entrare nel canto gli ornati propri della
musica
strumentale; poiché avendo questa le sue bellezze
stoni dentro al buio di mille inconcludenti precetti, e dall’altra la
musica
vocale si troverrebbe in Italia in istato assai d
a leggerezza del clima, il tatto squisito dei nazionali in materia di
musica
, la lunga abitudine di giudicare e di sentire, la
e di giovare alla sua perfezione, guastata, pervertita, e corrotta la
musica
, non perché manchi questa di eccellenti qualità,
erché deva sperarsi dagli automati canori che si chiamano virtuosi di
musica
. Vediamo almeno se si trovi un compenso nell’altr
questi tre elementi della voce umana corrispondono altrettanti nella
musica
. Il tempo esprime la velocità o la tardezza, il m
teneat se?» Che sì che l’aveva quel francese autore d’un poema sulla
musica
allorché disse parlando della Italia: «Orgueille
ccordare: o che le orecchie del pubblico non sono giudici in fatto di
musica
, lo che sarebbe un paradosso, o che i vostri sogn
sioni del volgo, che io non m’oppongo. Ma oh bellezza sovrumana della
musica
! Oh imitazione figlia del cielo! Io non mi presen
i quali indifferenti per natia rigidezza d’orecchio al piacere della
musica
, e disposti a pesar sulla stessa bilancia Gluck e
riti di sentimento, quelli cioè che affettano di provar diletto nella
musica
per ciò solo che stimano esser proprio d’uomo, di
della mia opinione, e se ne dolgono apertamente della decadenza della
musica
, e inveiscono contro i musici e i cantori che l’h
ento per conchiudere che ad eccitar l’interesse che può esservi nella
musica
nulla vaglia la connessione fra le parole e il ca
presenza degli oggetti rappresentati. Perciò Sant’Agostino definì la
musica
l’«arte della modulatoti convenevole», e Platone
concorre nella stessa opinione deducendo apertamente la perdita della
musica
, come ancora delle virtù politiche in Atene, dall
run patto eccitare la commozione. Perlochè avendo fatto vedere che la
musica
vocale non corrisponde al suo oggetto, e che le v
nde tragga origin cioè la rapidità con cui si succedono i gusti nella
musica
, i quali si cambiano non solo da secolo a secolo,
minari. Converrebbe cioè prima di tutto sapere se vi sia un genere di
musica
assoluto e universale, che debba piacere ugualmen
i, e presso a tutti i popoli della terra; se il diletto che genera la
musica
sia un diletto di educazione fattizio, oppure ine
te; se il carattere vago e arbitrario, del quale vien rimproverata la
musica
, sia peculiare della nostra oppure di ogni altra
mproverata la musica, sia peculiare della nostra oppure di ogni altra
musica
conosciuta finora; se il fondamento di tale accus
della prosodia poetica possa aver contribuito a render l’azione della
musica
vaga ed incerta; se vi sia probabile speranza di
Poco ci vuole a ravvisarli e non molto a farne il confronto. Ma nella
musica
, mercè al soverchio raffinamento cui si è voluto
disanimate quando s’eseguiscono col metodo moderno argomentano che la
musica
della nostra età è superiore di molto a quella de
a quella degli altri tempi. Non vogliono riflettere che la più bella
musica
del mondo diventa insipida qualora le manchi la d
ovvero sia pendolo destinato a misurar esattamente i movimenti nella
musica
, il quale al vantaggio di regolare anche nelle ar
ursi quanto egli dice intorno a questo argomento. I. «L’oggetto della
musica
non è altro che di piacere fisicamente». Ciò è ve
’impressioni degli oggetti e i moti analoghi delle passioni, fa della
musica
un’arte imitatrice, parla all’imaginazione e alla
’imaginazione e alla memoria, agisce sul morale degli uomini. II. «La
musica
può essere analoga alle parole ma in niun modo es
anti i lineamenti dell’oggetto rappresentato, in tal caso non solo la
musica
, ma niuna fra le belle arti merita questo titolo;
elle stesse affezioni che ecciterebbe la sua presenza; in tal caso la
musica
può essere ed è realmente pittoresca ed io compia
ll’autore se questa verità ha presso a lui bisogno di pruova. IV. «La
musica
che più s’avvicina alla espressione è la più noio
osa». Sublime Hendel! Nobile Pergolesi! Tragicissimo Gluck! La vostra
musica
è dunque la più noiosa? Si vede che questo scritt
e coll’esatta rassomiglianza, che non è né deve essere lo scopo della
musica
. V. «La sola musica degna di questo nome è quella
iglianza, che non è né deve essere lo scopo della musica. V. «La sola
musica
degna di questo nome è quella di ballo». Se l’aut
ndeterminato, onde non meritano il titolo d’imitativi. Se parla della
musica
del ballo pantomimo, questa è bensì più perfetta
ballo alto perché è più imitativa, ma non può venir in paragone colla
musica
applicata alle parole, perché nella pantomima non
all’economia degli antichi teatri, e la natura intrinseca della loro
musica
. Due cose sembrano incontrastabili attesa la molt
edie o le commedie fossero in tutto somiglievoli alle nostre opere in
musica
. Ricorriamo non per tanto ad un esame più decisiv
ali erano coperti, dove il popolo poteva godere, e infatti godeva, di
musica
più delicata e gentile simile alla nostra. Poteva
a risposta sebbene pruovi abbastanza potersi dare fra gli Antichi una
musica
in genere che fosse più artifiziosa e più raffina
he fosse più artifiziosa e più raffinata, nulla conchiude però per la
musica
teatrale in ispezie. Gli è vero che si trovavano
elle grandi solennità; erano soltanto destinate ai divertimenti della
musica
lirica, e qualche volta vi concorrevano anche gli
he luogo di canto, imperciocché ivi si tenevano le pubbliche sfide di
musica
, alle quali assisteva il fior della Grecia per ot
issonanza perpetua. II. Perché i cori si regolavano colle leggi della
musica
lirica, o per dir meglio, essi non erano che una
no alle are dei numi. Ma benché il genere appartenesse a quello della
musica
lirica, il canto nondimeno era uniforme, semplice
nto nondimeno era uniforme, semplice e sedato somigliante alla nostra
musica
ecclesiastica, e lontano dai gorgheggi, trilli e
les facultés de l’Homme plus utiles à son bonheur. 148. [NdA] Sulla
musica
imitativa dell’Opera Lettera 1. 149. [NdA] Vegga
itori. Difetti nella composizione. Riflessioni sull’odierno uso della
musica
strmentale. Esame dei recitativi, e delle arie.
mi del melodramma al grado di perfezione ond’era capace. Se l’odierna
musica
non ha più per iscopo quel fine morale cui la con
i sentito piacere. Così dallo stato svantaggioso in cui si trovava la
musica
in certi secoli, e dall’ignorar la maniera d’appl
la composizione, io dico che il primo e capitale difetto dell’odierna
musica
teatrale è quello di essere troppo raffinata e po
parole, come pur dovrebbe essere il principale ed unico uffizio della
musica
rappresentativa. E non altrimenti avverrà finché
raffinamento che lusinga la loro vanità, e che rovina intieramente la
musica
. [4] A fine di vedere se sia o no esagerata la mi
mo in un qualche esame intorno al metodo con cui si lavora in oggi la
musica
delle opere, cercando di farlo con quella imparzi
i del sole. [5] E incominciando dall’uso che si fa generalmente della
musica
strumentale, pare a me che la perfezione alla qua
ilio che non al testo istesso del divino poeta. Tutta l’energia della
musica
era riposta allora nella espressione delle parole
ero, nonostante, conservarla senza dar negli eccessi, stimando che la
musica
strumentale esser dovesse per la poesia 131 ciò
nulla si sente dagli uditori. Ed ecco che invece di andar insieme la
musica
vocale e la strumentale, invece che la strumental
il rintracciarne i motivi di codesto progressivo accrescimento della
musica
strumentale. L’arte del suono è stata coltivata d
atura. Imperocché egli è certo che fra l’imitazione che si propone la
musica
vocale, e quella ch’è propria della strumentale,
tresì per cui le suonate, le sinfonie, i concerti e gli altri rami di
musica
strumentale, di rado o non mai svegliano in noi q
ire, di un tatto squisitissimo per presentire i diversi effetti della
musica
, ha saputo a maraviglia distinguere ciò che potev
ostrofi oggetti inanimati dell’universo, e in cent’altre occasioni la
musica
strumentale si rende necessaria o per aumentar l’
cose che cadono direttamente o in direttamente sotto il governo della
musica
, l’uso dunque delle similitudini assai frequente
uito al medesimo fine134. [13] Da cotal lusso nell’applicazione della
musica
strumentale si deducono alcune conseguenze di pra
me s’accennò nell’antecedente capitolo, la simplicità che richiede la
musica
vocale ad ottener il suo intento, viene distrutta
utto il dramma. Bisogna aver filosofato assai poco sulla natura della
musica
per non avvedersene che cotal sinopsi od epitome
cedono nell’Olimpiade? Di più, questo metodo condurrebbe ben tosto la
musica
teatrale ad una sgradevole monotonia, poiché, ave
basso. [19] Un altro svantaggio ancora mi sembra proprio dell’odierna
musica
strumentale, ed è l’aver ristretto di soverchio i
che può somministrare l’arte drammatica, così mi sembra che la nostra
musica
abbia con grave scapito rinunziato all’uso di non
nto di religione sublime e profondo? Se così felicemente riesce nella
musica
sacra qual dubbio vi può essere che non riesca ta
musica sacra qual dubbio vi può essere che non riesca talvolta nella
musica
drammatica136? Perché non dar luogo più frequent
Francia si faceva recitare i drammi di Quinaut avanti di metterli in
musica
da un’eccellente attrice, e dalla voce di lei ne
imenti comuni, e lasciano inoperosa l’orchestra in più luoghi dove la
musica
strumentale dovrebbe supplire ai silenzi energici
he si chiama comunemente motivo, nel quale, come su una gran tela, la
musica
si propone di pennelleggiare un qualche oggetto p
ertissimo che gli episodi fuori di luogo non sono meno ridicoli nella
musica
di quello che lo siano nella oratoria e nella poe
dell’usanza né dalla particolare opinione di un qualche scrittore di
musica
, ma dai fonti inesauribili di quel vero comune a
a che s’oppone alla robustezza e maestà dello stile, che restringe la
musica
a non trattare fuorché i rondò e le barcaruole, e
oche parole il secolo del Marini e del Preti, che va succedendo nella
musica
dietro a quello dell’Ariosto e del Bembo, ecco il
il vero, il genuino, il per niun verso alterato quadro della presente
musica
teatrale in Italia. [27] Questa verità dura ma in
si abbastanza, o si parlasse il linguaggio degli ottentoti, di cui la
musica
ne fosse il dizionario, bisogna che l’attore glie
crome. Cessa il canto, ma per questo siamo fuori d’impaccio? Oibò. La
musica
strumentale ricomincia a fine di dare alle parole
n dipresso lo stesso che dire che la natura è fatta per ubbidire alla
musica
, non la musica per imitar la natura. [30] Io son
tesso che dire che la natura è fatta per ubbidire alla musica, non la
musica
per imitar la natura. [30] Io son ben lontano dal
esenza del sovrano l’esordio d’un’allocuzione; che il carattere della
musica
non può legitimare cotesto abuso, giacché si può
da cotai usanza non fossero venuti altri danni egualmente grandi alla
musica
drammatica quello cioè di repetere mille volte le
e invece di replicar l’intiero motivo, e quello altresì di ridurre la
musica
ad una sgradevole uniformità, altro per lo più no
retesa perfezione che, secondo i moderni, acquista di mano in mano la
musica
, consiste nel distruggere un difetto per impianta
così dire, nella superficie dell’anima, non abbisognano se non se di
musica
brillante e leggiera che scorra senza fermarsi a
melodia, convien che il poeta divenga economo di parole, acciocché la
musica
, percorrendo i moltiplici tuoni che il suo argome
e volte due campioni incolleriti saranno sul punto di battersi, ma la
musica
gli tratterà un quarto d’ora colla mano sull’elsa
li. Peggio poi quando fanno dei solecismi in armonia esprimendo colla
musica
un senso intieramente contrario a quello che dico
“reeee”, “paaaaa”, “seeee”, “froooo”, ec. laddove la filosofia della
musica
insegnerebbe che i passaggi non si debbono compor
ssi appiccano a quelle parole rallentano ad un tratto l’energia della
musica
, o ne cancellano l’effetto generale del motivo, s
recento e quattro inflessioni per una sola vocale! E questa si chiama
musica
drammatica! [38] Un altro sommo difetto degli odi
tudiare l’accento patetico della lingua, che serve di fondamento alla
musica
imitativa, cioè i tuoni individuali di ciascuna p
i inoltrato nella cognizione degli uomini, nasce ciò che s’appella in
musica
“espressione”, la quale non è altro che l’imitazi
terminato. Ora siccome questo sentimento non viene somministrato alla
musica
se non dalla poesia, così la vera espressione mus
ole. Queste due cose hanno una così stretta relazione fra loro che la
musica
fatta sulle parole d’un’aria non potrebbe senza g
lto il pensiero a siffatta massima ch’è il cardine dell’unione fra la
musica
e la poesia? Hanno neppur sognato a modulare le a
ntimento perfettamente contrario. Si scuotono i fautori della moderna
musica
a così ardita asserzione? Agrottano forse le cigl
i L’inesorabile Suo fier destin.» ora io dico che la
musica
dell’Astaritta applicata a quest’ultima strofe, l
s Vole sur ses pas.» poste tutte tre sotto le stesse note la
musica
va egualmente bene, come il lettore può chiarirse
nto, e gli accompagnamenti. [44] Non si ritrova pertanto nell’odierna
musica
teatrale quello scopo, quel fine ultimato, quell’
quell’unità di espressione e di soggetto cui dovrebbe riferirsi nella
musica
ogni cosa, come tutto si riferisce all’unità di a
candosi affatto della meta principale, corrano dietro a infrascare la
musica
e a lusingar inettamente l’orecchio. Hanno essi d
nti che si faceva in Campazas, sua patria. Insomma perché imparano la
musica
da pedanti e non da filosofi. [45] E non è maravi
non contengono se non la sintassi, a così dire, o la grammatica della
musica
, e servono piuttosto a non commettere degli error
ascuna scena in particolare, indicando i diversi stili che sono nella
musica
corrispondenti a quelli della prosa e del verso,
di conoscer la diversità degli stili, e la maniera di eseguirli nella
musica
, non trovarsi digiuno nella storia e nei costumi
con tanta lode avanzata la teoria, la pratica, o la metafisica della
musica
nel nostro secolo, sono nomi egualmente sconosciu
i Biledulgerid; se quelli che s’adoperano comunemente nelle scuole di
musica
non meno che nelle altre scuole che formano la no
vire di stromento al loro guadagno; egli fa d’uopo confessare, che la
musica
soggetta a tutti gli accennati inconvenienti non
le è il destino di tutte le arti, e tale è presentemente quello della
musica
. [52] Ciò non vuol dire che in così sfavorevol se
forse più d’ogni altro contribuito a ricondurre nel buon sentiero la
musica
teatrale italiana spogliandola delle palpabili in
disposizione dei tuoni139. [53] Parimenti tra i moltissimi maestri di
musica
strumentale, o morti da poco tempo o viventi anco
rospettiva. Quello che in generale può dirsi è che nelle loro mani la
musica
acquista a certi riguardi una maggiore bellezza m
comporta l’indole della imitazione, se questo fine non s’ottien nella
musica
se non per mezzo della semplicità, della verità e
ggior parte degli individui. 131. [NdA] Gluck nella Prefazione alla
musica
dell’Alceste. 132. [NdA] Oggidì può dirsi dello
ell’Alceste. 132. [NdA] Oggidì può dirsi dello stile che regna nella
musica
ciò che Seneca diceva dello stile di Mecenate: «l
itum munus in usus.» 134. [NdA] Chi volesse sapere i fonti onde la
musica
strumentale ritrae la sua imitazione, gli troverà
on molta sensatezza e filosofia in due belle lettere che intorno alla
musica
imitativa dell’opera ha inserito negli Opuscoli s
dA] I pensieri di questo rinnomato maestro intorno alla riforma della
musica
drammatica italiana si possono vedere nella prefa
usica drammatica italiana si possono vedere nella prefazione alla sua
musica
sull’Alceste del dotto Calsabigi, e nel Trattato
Commento Saggio sopra l’opera in
musica
, in Opere del conte Algarotti, Tomo II, Livorno,
621) è considerato il primo librettista italiano, autore di testi per
musica
come la Dafne (1594) e l’Euridice (1600) intonati
Gioseffo Zarlino (Chioggia, 1517 – Venezia, 1590) fu un teorico della
musica
e compositore, maestro di cappella della basilica
aliano e adattato dal poeta di corte Giampiero Tagliazucchi. Della
musica
[commento_2.1] lacedemoni: nella Vita di Luc
] lacedemoni: nella Vita di Lucurgo Plutarco afferma che a Sparta la
musica
era considerata un modo per spingere all’azione.
alla nota d’autore n. 4: «Se la pittura è inferiore alla poesia, la
musica
, considerata un’arte imitativa, deve essere molto
n’arte imitativa, deve essere molto inferiore alla pittura: poiché la
musica
non ha mezzi per spiegare i motivi delle sue vari
tazioni violente dell’anima? Ma lasciate che la poesia cooperi con la
musica
e specifichi la natura di ogni impressione partic
.4] Jacopo Peri: Jacopo Peri (Roma, 1561 – Firenze, 1633) scrisse la
musica
del dramma Euridice su libretto di Ottavio Rinucc
letteralmente significa la combinazione ordinata di più elementi; in
musica
la notazione diasistematica fu introdotta per age
virtuosistica. [commento_2.12] Note alla nota d’autore n. 6: «Ogni
musica
che non rappresenta nulla, è solo rumore, e senza
lle (Rouen, 1675 – Parigi, 1757) significava che la sonata, genere di
musica
strumentale, non aveva alcun interesse rispetto a
le, non aveva alcun interesse rispetto alla cantata, che prevedeva la
musica
accompagnata dal canto. Tartini: Giuseppe Tartin
2 – Padova, 1770) fu un famoso violinista, esponente di rilievo della
musica
strumentale italiana. [commento_2.13] Cesti: Pi
rima volta a Napoli al teatro di San Bartolomeo il 28 agosto 1733. La
musica
è di Giovan Battista Pergolesi e il libretto di G
anni. Vinci: Leonardo Vinci iniziò come compositore di commedie per
musica
in dialetto napoletano, ma si distinse anche nell
Marcello (Venezia, 1686 – Brescia, 1739), compositore e teorico della
musica
, intonò le cantate Timoteo e Cassandra e scrisse
icato a Venezia circa trenta anni fa i primi cinquanta salmi messi in
musica
. In questa impresa egli ha superato tutti i moder
bile semplicità che probabilmente era la massima caratteristica della
musica
antica. In tale lavoro importante e arduo, come i
le 1709-1770) fu un compositore e organista britannico, teorico della
musica
. Della maniera del cantare e del recitare
ll’arte dei gorgheggi vocali, sviluppati a partire dall’esempio della
musica
strumentale. [commento_3.7] rapsodisti: chi met
utore n. 10: «Dobbiamo considerare che gli antichi attribuivano alla
musica
un significato più ampio di quello odierno: poich
danza (o il movimento aggraziato) furono poi considerate parti della
musica
, quando la musica arrivò ad una certa perfezione…
ento aggraziato) furono poi considerate parti della musica, quando la
musica
arrivò ad una certa perfezione… Quello che ora ch
do la musica arrivò ad una certa perfezione… Quello che ora chiamiamo
musica
è quello che essi chiamavano armonia, che era sol
quello che essi chiamavano armonia, che era solo una parte della loro
musica
(costituita da parole, versi, voce, melodia, stru
comico. [commento_4.3] Iomelli: il compositore Nicolò Jommelli. Una
musica
di Jommelli per un intermezzo intitolato Il gioca
di Gaetano Pitarresi, Reggio Calabria, Edizioni del Conservatorio di
musica
F. Cilea, 2014. Arianna: un balletto intitolato
isogna andare in questo palazzo magico dove i bei versi, la danza, la
musica
l’arte di ammaliare gli occhi con i colori l’arte
a d’autore n. 21: Ifigenia in Aulide, libretto di Leopoldo Vallati e
musica
di Carl Heinrich Graun, fu rappresentata alla Hof
a essendo persuaso sin dall’ incominciar del secolo di non aver dalla
musica
ricevuta la facoltà di allontanarsi dalle regole
l’Elisa di Sebastiano Biancardi detto Lalli in Venezia, cantata colla
musica
del Ruggieri nel 1711, e fu la prima vera commedi
ta colla musica del Ruggieri nel 1711, e fu la prima vera commedia in
musica
veduta su quelle scene. Commedie e ben graziose l
i in Venezia nel 1731, la Contadina, ed il Cavalier Bertone, posti in
musica
il primo dal famoso Sassone, e l’altro dall’ugual
o Tizianesco de’ suoi ritratti comici? Il di lui Finto Fratello colla
musica
di Giovanni Fischetti si cantò nel 1730: lo Frate
vanni Fischetti si cantò nel 1730: lo Frate ’nammorato nel 1732 colla
musica
squisitissima in tutte le sue parti del Raffaele
2 colla musica squisitissima in tutte le sue parti del Raffaele della
musica
Giambatista Pergolese68: Da un disordine nasce un
ambatista Pergolese68: Da un disordine nasce un ordine del 1737 colla
musica
di Vincenzo Ciampi: la Lionora del 1742 colla mus
e del 1737 colla musica di Vincenzo Ciampi: la Lionora del 1742 colla
musica
del Ciampi nelle parti serie, e del celebre Nicco
dipintura vivace di un Fra Macario simile al Tartuffo recitata colla
musica
di Carlo Cecere. Commedia fu il Carlo ed altre pr
ia vi fu di bel nuovo stabilita coll’intermezzo della Canterina colla
musica
di Niccolò Conforto, coll’ Astuto Balordo posto i
erina colla musica di Niccolò Conforto, coll’ Astuto Balordo posto in
musica
dal celebre Niccolò Piccini, coll’ Innamorato Bal
musica dal celebre Niccolò Piccini, coll’ Innamorato Balordo posto in
musica
in gran parte dal Logroscino, e singolarmente col
o, e singolarmente colla Furba Burlata fortunatissima commedia la cui
musica
appartiene per la maggior parte all’insigne Picci
di tutti i caratteri, e lo Sposo di tre e marito di nessuna poste in
musica
da Pietro Guglielmi. Palomba finì i suoi giorni c
immagine di un Calabrese che sona l’arpa tra’ suoi discepoli; loda la
musica
greca che non conosce; ha una moglie da cui è bas
l’antico Socrate? Le note preziose del sig. Paisello (che ha poste in
musica
egregiamente la maggior parte delle opere del Lor
ntermezzi piacevoli, e singolarmente il Filosofo di campagna posto in
musica
dal Buranelli, e la Cecchina dall’inimitabile Pic
più anni è morto. La riuscita del Trofonio, e del Re Teodoro poste in
musica
dal Paisello, in Vienna, in Parigi e per l’Italia
n colpi di scena e situazioni che col dialogo obbligato dalla moderna
musica
a soggettarsi a una precisione rigorosa. Cornelio
rmette la lingua, sono pieni di ritmo, e però facili d’adattarsi alla
musica
. Se Anacreonte rinascesse, dubito che scrivesse i
i drammi riuscirono oltre modo in teatro, per le decorazioni e per la
musica
de’ primi due di Pasquale Cafaro, e dell’ultimo d
scioglimente naturale del Racine fu rappresentata in quell’anno colla
musica
del Valenziano Vincenzo Martin, il quale abbisogn
e’ Jommelli, de’ Piccini, de’ Mai e de’ Paiselli. Il suo Oreste colla
musica
del Napoletano Domenico Cimarosa comparve nel med
forza poetica dal sig. conte Castone della Torre Rezzonico e posto in
musica
dal celebre Giuseppe Sarti. Ma nè anche le seduce
l celebre Giuseppe Sarti. Ma nè anche le seducenti bellezze di quella
musica
e di quella poesia, nè quelle apparenze incantatr
nti e della descrizione del Tartaro nelle sue Danaidi che fe porre in
musica
dal nostro Millico; ma non si rappresentò. Il sig
nel regno dell’armonia? Passiamo a fare un motto della danza e della
musica
. E la danza che oggi forma una parte non indiffer
E la danza che oggi forma una parte non indifferente dell’opera, e la
musica
che la costituisce tale insieme colla poesia, han
Italia il primato sopra le altre nazioni nell’arte incantatrice della
musica
. Dal di lei seno uscirono i primi musici legislat
ono a ricongiungere con proprietà e verità sulla scena la poesia e la
musica
. Dal di lei seno senza contrasto sono usciti i pi
i è ben vero che i Tedeschi possono vantarsi di eccellenti maestri di
musica
strumentale, degli Haydn, Huber, Cramer, Schmit e
oggi contino altri che il maestro Rodriquez de Hita compositore della
musica
della Briseida, e che il nominato Valenziano Mart
. Pregiansi meritamente i Francesi di dottissimi scrittori teorici di
musica
e particolarmente di Mersenio, Burette, D’ Alembe
ota V)? Ma eccetto che il solo Gluck, potranno gli oltramontani sulla
musica
gareggiar di preminenza con gl’ Italiani? Son pur
onde, ma singolarmente da Napoli reggia e fonte perenne della scienza
musica
. Scarlati, Vinci, Porpora, Leo, Corelli, Veracini
ni, Tartini, Bucarini, il nobile Marcello, l’eccellente storico della
musica
e maestro Martini, il Buranelli introduttore del
a musica e maestro Martini, il Buranelli introduttore del gusto della
musica
italiana in Alemagna, il Mancini, il Sarro, il Du
e; e che t’importerebbe il conoscerlo? tu nol sentiresti: và, componi
musica
francese”. 67. V. la Lettera da lui scritta al
1789. 68. Non debbo lasciar di avvertire che la Serva Padrona colla
musica
di questo insigne maestro servì di scuola a’ Fran
el nella Poet. Fr.) che la commedia può sì bene essere avvivata dalla
musica
prima che gl’ Italiani gliel’ avessero insegnato
Capitolo quarto Origine della
musica
profana. Stranieri venuti in Italia ad illustrarl
a volgare. Intermezzi musicali. Abbozzi del melodramma. [1] Ma se la
musica
sacra ebbe la sua origine, ed accrescimento in It
natura non pensavano a coltivar le arti più gentili, e molto meno la
musica
. [2] Toccò in sorte agli stranieri il dar la prim
ammatica e del ballo in azione introdussero anche presso al popolo la
musica
sì vocale che strumentale o la resero più comune.
lyrisque sonant haec» apparisce, che gli Italiani facevano uso della
musica
strumentale profana fin dai tempi della famosa Co
a famosa Contessa Matilde. Ma la gloria d’avere i primi accoppiata la
musica
alla poesia volgare può con tanto minor ragione n
i altri popoli. Nullameno vi sono delle ripruove, che fanno vedere la
musica
applicata alla poesia volgare non molto dopo a’ t
rimo versetto d’una canzone provenzale posta sotto le note secondo la
musica
di que’ tempi. [4] Supponendo adunque che Fran
rovenzali siano stati eglino medesimi gl’inventori di quella sorta di
musica
e di poesia, oppure s’abbiano l’una e l’altra ric
tato di poterne cavar conseguenza in favor della prima. Rispetto alla
musica
, l’Italia nel suo Guido Aretino, la Germania in O
n Italia fin dal secolo undecimo, e forse anche prima. Noi vediamo la
musica
sortir bambina in Europa da mezzo al culto eccles
europee si trova la ragion sufficiente dell’origine e progressi della
musica
e della poesia moderna, io dimando perdono ai fau
pressione della natura. [9] D’un genere non molto diverso era la loro
musica
. In una canzone composta dall’antico menestriero
lle ou l’archet Nul n’egale Colin Muset.» [10] Da ciò si vede che la
musica
strumentale era abbastanza numerosa e variata. In
ltamente si lagnava Giovanni Sarisberiense, ci farebbe credere che la
musica
profana non andasse esente da simile difetto; tan
frammenti che ci restano, essi ci fanno vedere tutto il contrario. La
musica
delle canzoni provenzali non solo nell’esempio di
he niuno si ravvisa di quei difetti attribuiti dal Sarisberiense alla
musica
ecclesiastica. Non modulazioni lussureggianti, no
sillaba non più corrisponde che una sola nota. Cotal diversità fra la
musica
profana e la sacra dee, secondo il mio avviso, ri
iù a lungo e non sempre, perché appena prese voga il contrappunto, la
musica
provenzale restò anch’essa infettata dalle solite
strumento di morale o di legislazione; perché essendo disgiunta dalla
musica
aver non poteva un vigore che non fosse effimero,
i eccitar l’entusiasmo religioso nelle cerimonie ecclesiastiche colla
musica
semibarbara, che allora regnava, applicata ad una
do non per tanto alla speranza di trovar in quei tempi l’unione della
musica
e della poesia diretta al gran fine legislativo e
ngua italiana, crebbe parimenti l’usanza d’accoppiar qualche volta la
musica
alla poesia per quel segreto vincolo, che l’una a
i trionfi del Petrarca servivano d’argomento, e si cantavano posti in
musica
i sonetti e le canzoni di questo poeta, come in o
ttora si leggono raccolti in due volumi, e ne faceva fra gli altri la
musica
un certo Arrigo Tedeschi, di cui ci restano fra l
i abbiamo fra i primi l’esempio in quelli di Lemmo pistoiese posti in
musica
dal Casella compositore di cui ne fa menzione il
liana, e in altri componimenti cantati per tutta l’Italia, e posti in
musica
persin da celebri donne, che gareggiavano coi più
a rosseggiar sull’orizzonte italiano l’aurora del miglior gusto nella
musica
, il novello raggio della quale si spiccò da un po
i giacevano d’ignobil polvere ricoperti. I trattati appartenenti alla
musica
di Marziano, Boezio, Tolomeo, Aristosseno, Aristi
ltramontani. [20] Luce più chiara si sparse dappoi colle accademie di
musica
e di poesia istituite a promuovere per ogni dove
nto fosse altra mai a’ progressi del teatro italiano non men che alla
musica
per gl’intermezzi di canto e di suono, che si fra
nici istituiti o promossi da Alberto Lavezzola a fine di migliorar la
musica
, come si vede fra le altre cose dalla bizzarra le
mano. Si fondarono ancora in Milano, in Bologna e altrove cattedre di
musica
teorica, donde incominciossi a scrivere intorno a
ue’ tempi presso alle altre nazioni acquistata quella celebrità nella
musica
, che ha poi nel passato secolo e nel presente ott
567. «Questi sono (dice, parlando de’ Fiaminghi) i veri maestri della
musica
, e quelli che l’hanno restaurata e ridotta a perf
Giachetto di Berckem vicino d’Anversa, e molti altri tutti maestri di
musica
celeberrimi, o sparsi con onore, e gradi per il m
te nel perfezionar il contrappunto, che il gusto loro nazionale nella
musica
italiana trasfusero. [22] Non sarà tenuto nimico
(ch’ora sarebbero più di dugento) posciachè molto si compiaceva della
musica
, nella quali era intelligentissimo.» 44 Questo te
canto nella Cappella Pontificia45. I vantaggi che recarono essi alla
musica
non meno pratica che teorica sono tanto riguardev
venne l’anno 1482 chiamato fin da Salamanca ad occupar la cattedra di
musica
eretta dianzi in Bologna da Niccolò V, sarà sempr
inconseguenze. Il temperamento ch’egli propose nel suo trattato della
musica
divenuto rarissimo, comechè a fiera tenzone sping
entato, come si pretende, da Guido Aretino è di gran vantaggio per la
musica
, e se questa può dirsi una gran scoperta, che mer
ommaso della Vittoria nativo d’Avila illustrò anch’egli moltissimo la
musica
italiana non solo con opere assai pregiate a’ suo
e rivale e socio del celebre Palestrina nel riformare e migliorare la
musica
ecclesiastica. Compagno nel merito, e non forse m
a giustizia) che mosse il Cavaglier Tiraboschi a dire, parlando della
musica
, che «agli Italiani del secolo decimosesto dovett
rtarono in Italia ad illustrar sì distintamente e sì gloriosamente la
musica
, noi non sapremmo se non istupire di tal negligen
e arti del disegno furono un’altra epoca dell’incremento che prese la
musica
italiana. Appena comparvero le commedie d’Ariosto
ero a ciò della unione delle tre arti. Allora si sentì sulla scena la
musica
accompagnar le tragedie nei cori, e le commedie n
ndo alzate, o belle Ninfe, al Cielo.»51 [31] Nelle pastorali poi la
musica
fece gran via, e noto è l’apparato musicale con c
atro l’Aminta del Tasso cogl’intermedi lavorati dal poeta, e posti in
musica
dal gesuita Marotta, come ancora il Pastor fido c
uali parlano a lungo gli eruditi. Dagl’intermedi, e dai cori passò la
musica
ad accompagnar qualche scena eziandio del componi
alle scene drammatiche, il lettore ha potuto vedere per quai gradi la
musica
sia finalmente pervenuta a costituire il pomposo
che zampillavano nelle strade, in mascherate romorose e grotesche, in
musica
di tamburi e in tali altri divertimenti fatti più
rima origine di quelli spettacoli frammezzati di poesia, di ballo, di
musica
e di decorazione che si trovano ne’ tempi più rem
re la festa descritta pur ora altri abbozzi appariscono dell’opera in
musica
nel dramma intitolato la Conversion di San Paolo
e. Anche il Brown, inglese, nella sua dissertazione sull’unione della
musica
e della poesia, citando la storia del teatro ital
ui si giudica generalmente delle arti, e in particolare del dramma in
musica
: tutto per colpa di coloro che s’addossano l’inco
po. Il Brown nel suo bel libro sull’unione, forza e separazione della
musica
e della poesia racconta nella sezione ottava, che
amanto, Minosse, e Talete sovrani di Creta coltivarono la poesia e la
musica
. Le coltivò in particolar modo Solone legislatore
iò il Signor Abbate Andres circa la sua pretesa arabica origine della
musica
europea? Guido Aretino vide forse i manoscritti d
micrologo il più piccol vestigio delle arabiche dottrine intorno alla
musica
e la poesia? Apparisce nel trattato di Francone,
essenziali ad ogni poesia, come il ritmo e la misura lo sono ad ogni
musica
, poiché altro esse non sono che la diversa combin
695 colle aggiunte di Peder Sys, nel tomo secondo del Saggio sopra la
musica
antica e moderna dato in luce a Parigi nel 1780.
rsi nella notizia di quei secoli oscuri, né esaminare la storia della
musica
e della poesia di quella età.» Quanto ho detto ne
etto nel terzo e quarto capitolo di questo Tomo circa l’origine della
musica
sacra e profana in Italia, l’esame fatto delle ra
pubblico deciderà poi se meglio di me abbia esaminata la storia della
musica
e della poesia di quella età il Signor Abbate, il
far conoscere la loro letteratura, si contenta poi quando arriva alla
musica
(facoltà cui eglino coltivarono con tanto impegno
e meschine notizie, che Alfarabi ed Albufaragio scrissero elementi di
musica
ed una raccolta di tuoni, e che gli Spagnuoli e i
a sul resto dell’Europa, come se gli europei non avessero Trattati di
musica
anteriori a quell’epoca, e come se gli Spagnuoli
za del sistema da lui adottato. Allora, ricavando da tal esame che la
musica
araba aveva maggior conformità colla persiana e c
necessità dell’arabica comunicazione affinché nascessero in Europa la
musica
e la poesia, dalla generalità dei rapporti applic
accia la mia ignoranza quasiché io avessi detto essersi conosciuta la
musica
strumentale in Italia allora soltanto che Federig
al ragione può farsi questa imputazione a me, che trovo introdotta la
musica
strumentale in Italia fin dai tempi della Contess
la Musica Tomo I. 47. [NdA] Il libro ha per titolo: Arte nueva della
musica
inventada per San Gregorio, desconsertada año 102
lluce. Da simili giostre armoniche ebbe principio la corruttela della
musica
greca. 52. [NdA] In Nuptiis Ducium Mediolanensiu
ice al Libro XXII delle sue storie. 53. [NdA] Trattato dell’opera in
musica
, c. I. 54. [NdA] Sezione 12, n. 2.
fazione Libro d’eco immediata ma presto dimenticato, Dell’opera in
musica
di Antonio Planelli (1772: è stato Francesco Degr
ggetto. Le sue osservazioni circa le belle arti in genere, e circa la
musica
, e la direzione del teatro in particolare sono as
la quale fu menata la mentovata Alceste del dotto Calsabigi, messa in
musica
dal cavaliere Cristoforo Gluck. Questa musica è s
tto Calsabigi, messa in musica dal cavaliere Cristoforo Gluck. Questa
musica
è sì conforme all’idea qui espressa della musica
toforo Gluck. Questa musica è sì conforme all’idea qui espressa della
musica
teatrale, ch’io, osservata così ben intesa compos
uropa io stendea un teorico saggio, ma debolissimo e breve, di quella
musica
, in altra parte un degno professore ne mostrava s
e parole di questo dotto maestro quanto abbiamo fin qui esposto della
musica
teatrale, e di accattare a me credito con una sì
uon gusto. Il cahier de doléances è fitto e riguarda innanzi tutto la
musica
. La sinfonia d’apertura? « Per quanto diversi tra
l’antico, addirittura la tragedia greca (del cui vero rapporto con la
musica
in realtà s’ignorava quasi tutto), è logico che P
asse al recitar-cantando di Jacopo Peri e in generale alle favole per
musica
primo-secentesche, raccomandando al compositore d
le sillabe ancora di ciascuna parola» (III.III.8); la tirannia della
musica
sulle parole, del suono sul senso finiva col far
he i compositori danno al metro delle sillabe, non solo fa che la lor
musica
distrugga ogni poetica armonia, ma ancora che tra
co: «Non pretenda però alcuno di chiamare ad esame sì fatto genere di
musica
avanti a un domestico cimbalo. In quel luogo una
ogo una imparaticcia cantilena piacerà più assai che un capolavoro di
musica
teatrale: siccome a chi ne’ colori non cerca che
lorita bussola che un quadro di Raffaello. I colori di Raffaello e la
musica
di Gluck, quelli e questa destinati a servire all
enza abbiano dagli spettacoli, e massimamente da quello dell’opera in
musica
, il gusto delle arti e ‘l costume delle nazioni;
ncontro a un’inopinata decadenza (I.I.20): Non potea però l’opera in
musica
conservar lungo tempo quella bellezza che sortita
i maggiori, che si cominciò a poco a poco a non esigere dall’opera in
musica
che comparse, decorazioni e macchine; poca attenz
cia a un tentativo di disamina fisiologica intorno agli effetti della
musica
sulle fibre umane: la fonte è autorevole, anche s
eterminato suono» (III.I.9). In ogni modo, Planelli è convinto che la
musica
moderna abbia portato l’espressione artistica ad
nti incapaci di superare le tre ottave): «È chiaro — glossa — che una
musica
, la quale di tali invenzioni faccia buon uso, arr
ta dimanda medesima farebbe oggi contorcere il più valente maestro di
musica
che s’abbia l’Italia: vedendo noi spesse volte un
nte funzione educativa e parenetica, anche in termini militari, della
musica
nel mondo classico. Si tratta di idee molto diffu
critti musicali di Antonio Conti e nel suo stesso prestare versi alla
musica
di Benedetto Marcello (per le cantate Timoteo e C
o Marcello (per le cantate Timoteo e Cassandra, 1727). Risuscitare la
musica
greca evidentemente non era possibile, ma sembrav
gheggio del mondo. Questa maniera di canto ripugna assolutamente alla
musica
vocale. Poiché uffizio di questa è di dare tal fo
itica non nuova, perché tutti hanno in mente i versi di Parini (ne La
musica
, 1769): «Aborro in su la scena / un canoro elefan
i sentire allora per la prima volta il solo stile degno dell’opera in
musica
; e ‘l maestro di cappella, tocco anch’egli da que
Noverre guidava) quasi ogni cosa, dalla poesia alla geometria, dalla
musica
alla pittura e alla scultura, «È forse un pretend
andassero ripetuti. Troppo evidentemente gli stava a cuore l’opera in
musica
o forse aspirava (ha ipotizzato Degrada)12 a una
fu invece mai assegnata. Sia come sia, l’idea che la letteratura e la
musica
dovessero riformare i costumi torna nelle pagine
, durante e dopo rivolte e rivoluzioni. Franco Arato Dell’opera in
musica
Prefazione [Pref.1] Sono gli spettacoli o
’architettura, per la pittura, per la scultura, per la poesia, per la
musica
, e se portò queste arti alla loro perfezione, men
tti. E da che oggi in Europa, e particolarmente in Italia, l’opera in
musica
è lo spettacolo dominante, perciò io spesse volte
o le più volte ho per brevità dirette le mie riflessioni all’opera in
musica
propriamente detta cioè alla tragedia musicale, e
e, essendo tali, che si possono di leggieri adattare alla commedia in
musica
. Ma quando tale applicazione mi è sembrata malage
enza abbiano dagli spettacoli, e massimamente da quello dell’opera in
musica
, il gusto delle arti e ‘l costume delle nazioni;
meno per pruova che a dirigere a un tale scopo le leggi dell’opera in
musica
, egli fa di mestieri una varietà tale e una tal p
la bastar potrebbe ad informar con diritto lume i poeti, i maestri di
musica
, gli architetti, gli attori, onde in unità di bel
dito Fr. Gherardo degli Angeli Minimo. Sezione I. Che sia opera in
musica
. Suoi progressi e perfezione Cap. I. Che s’i
. Suoi progressi e perfezione Cap. I. Che s’intenda per opera in
musica
. Storia di questo spettacolo [Sez.I.1.0.1] L’o
ra in musica. Storia di questo spettacolo [Sez.I.1.0.1] L’opera in
musica
è un dramma rappresentato cantando. Quando questo
oggi15. [Sez.I.1.0.4] Un’altra pruova dell’antichità delle opere in
musica
ne somministrano gli statuti della Compagnia del
iaro che fino da’ più rimoti tempi furono usate in Italia le opere in
musica
. Forse anzi esse non sono che una continuazione d
spettacoli dobbiamo soprattutto ascrivere i mirabili progressi che la
musica
, la pittura, l’architettura, la meccanica, la pro
acultà andavano racquistando in Italia l’antico splendore, l’opera in
musica
s’innoltrava verso la sua perfezione; talmentechè
olo e probabilmente verso il 148026, cominciarono in Roma le opere in
musica
di profano argomento (giacché le sacre eranvi com
maggiore della bellezza verso cui procedeva in quel secolo l’opera in
musica
, vien somministrata dalla festa, che nel 1489 fu
descrizione, che ne fu publicata, sorprese l’Europa28. La poesia, la
musica
, la meccanica, la danza, fecero di sé tanta mostr
colo del Botta crederono di trovar l’epoca dell’origine dell’opera in
musica
. Che quelli, per altro rispettabilissimi letterat
amo il nome di parecchi maestri di cappella, che si segnalarono nella
musica
de’ melodrammi. Tra’ primi che in quel secolo si
guessero, fu Alfonso dalla Viola Ferrarese, che verso il 1555 fece la
musica
al Sacrifizio, dramma pastorale d’Agostino Beccar
’Agostino Beccari, poeta ferrarese. Nel 1563 lo stesso Viola messe in
musica
L’Aretusa d’Alberto Lollio, altro celebre lettera
] Mantova ebbe nell’età medesima Alessandro Strigio, gentiluomo nella
musica
esercitatissimo. Ma io non ho saputo chiarirmi se
medi, de’ quali parecchi ne compose. Tra questi, uno più all’opera in
musica
che a qualunque altro genere di drammatica azione
0.14] Un altro maestro di cappella, che in quel secolo fiorisse nella
musica
teatrale, fu Emilio del Cavalier, romano. Egli fe
e nella musica teatrale, fu Emilio del Cavalier, romano. Egli fece la
musica
alla Disperazione di Sileno e al Satiro, drammi d
li furono nel 1590 rappresentati avanti al granduca. Nel 1595 pose in
musica
Il Giuoco della Cieca, altro dramma della Guidicc
io Vecchi, poeta insieme e maestro di cappella, che si distinse nella
musica
teatrale. Nel 1597 uscì in Venezia appresso Angel
a dal Muratori32, si legge essere il Vecchi stato il primo ad unir la
musica
a’ drammi33. Ognun vede, che quel primo è uno di
a colui che sopra ciascun altro si rendé celebre in quel secolo nella
musica
teatrale, fu Jacopo Peri del quale or ora più par
armente diremo. [Sez.I.1.0.17] Tali furono i progressi dell’opera in
musica
nel XVI secolo, ed in essa non era osservabile la
pera in musica nel XVI secolo, ed in essa non era osservabile la sola
musica
, ma la pittura ancora, la meccanica, la prospetti
sti fece nel 1597 nel qual anno medesimo fu la Dafne rappresentata in
musica
con sommo applauso in casa del prenominato Corsi,
uridice e L’Arianna, quella nel 1600, questa nel 1608, messi anche in
musica
dal Peri. Furono questi melodrammi accolti con ta
la circolazione del sangue. [Sez.I.1.0.20] Non potea però l’opera in
musica
conservar lungo tempo quella bellezza che sortita
i maggiori, che si cominciò a poco a poco a non esigere dall’opera in
musica
che comparse, decorazioni e macchine; poca attenz
come veicolo, dirò così, di quelle. [Sez.I.1.0.21] Dimorò l’opera in
musica
in questo stato di decadenza per tutto il corso d
ie ne’ melodrammi: poiché fin allora tutto fu in essi recitativo e la
musica
fu tutta in istile recitativo composta. L’introdu
me. Ma quegli, a cui più che a qualunque altro è debitrice l’opera in
musica
, è il signor abate Metastasio, il quale colla del
a di ciò che nello scorso secolo perduto avea ed ha recata l’opera in
musica
a quel punto al quale niuno condotte aveala prima
quale niuno condotte aveala prima di lui. [Sez.I.1.0.23] L’opera in
musica
passò d’Italia in Francia per opera del Cardinal
uo paese natio. Cap. II. Dove consista la perfezione dell’opera in
musica
[Sez.I.2.0.1] Dalla storia esposta nel capo an
e ritrarre che il secolo presente è uno de’ più felici per l’opera in
musica
. Nondimeno perché si conosca se con tutto ciò ell
n tenda a quel fine. [Sez.I.2.0.3] Ora alla formazione dell’opera in
musica
concorrono la poesia, la musica, la pronunziazion
.3] Ora alla formazione dell’opera in musica concorrono la poesia, la
musica
, la pronunziazione e la decorazione; alle quali f
ta quasi tale dall’uso, e questa è la danza. Perché dunque l’opera in
musica
possa dirsi perfetta e bella (da che bellezza non
comune è quello stesso a cui tende la poesia, la quale nell’opera in
musica
è chiamata melodramma o dramma per musica. [Sez.I
sia, la quale nell’opera in musica è chiamata melodramma o dramma per
musica
. [Sez.I.2.0.5] Allora dunque il nostro spettacolo
r poi a considerare partitamente ciascuna di quelle che nell’opera in
musica
vengono impiegate. Cap. III. Delle belle arti
vimento delle passioni. Di questo numero è la poesia, l’eloquenza, la
musica
, l’architettura, la pittura, la scultura e la dan
oni induce a suggettare alla stessa misura: ed ecco tra gli uomini la
musica
e la poesia sua compagna. Intanto quell’agitazion
hé alcune, e segnatamente la pittura, la scultura, l’architettura, la
musica
e la danza, si vagliono di mezzi naturali, come d
nso in altro uomo non discerne, e che da un concerto, per esempio, di
musica
, l’uno sia rapito, l’altro annoiato. [Sez.I.3.4.
ma, e da questo artificio stesso dipende la melodia e l’armonia della
musica
, siccome altrove si mostrerà. Né solamente l’este
erare particolarmente ciascuna di quelle che concorrono nell’opera in
musica
, ci facciamo dalla poesia: perciocché, dovendo tu
la greca e la romana. La poesia, in quanto è metrica, è spezie della
musica
metrica, che considera le durate de’ suoni (qual
altre colte lingue viventi. Siccome la poesia metrica è spezie della
musica
metrica, così la poesia armonica è spezie della m
è spezie della musica metrica, così la poesia armonica è spezie della
musica
armonica, la quale considera l’acutezza e la grav
da questa differenza di tuoni allora appieno s’intenderà quando della
musica
armonica si sarà ragionato. [Sez.II.1.1.5] Qualor
di questa più dal tuono che dal tempo. [Sez.II.1.1.6] Or di quanto la
musica
d’un gravicembalo, d’un violino è più pregevole d
uanto la musica d’un gravicembalo, d’un violino è più pregevole della
musica
d’un timpano, d’una nacchera, di tanto la poesia
vesse trattato, non così certamente sarebbe in chi alla sola opera in
musica
destinò le sue osservazioni. [Sez.II.2.0.2] A noi
settesimo secolo. Certo è tuttavolta, che quando alle arie si dia una
musica
propria e confacente, la loro inverisimiglianza c
e confacente, la loro inverisimiglianza cessa quali in tutto; e qual
musica
sia propria delle arie teatrali, si vedrà nella s
sul canto in generale, ma sulla differenza tra l’antica e la moderna
musica
teatrale, avendo gli antichi adoperato ne’ loro d
rna musica teatrale, avendo gli antichi adoperato ne’ loro drammi una
musica
semplice, robusta, espressiva, e solendo i modern
ce, robusta, espressiva, e solendo i moderni unire a’ drammi loro una
musica
cianciosa troppo e snervata. Nondimeno questi lod
del melodramma, ma sì di que’ compositori che non sanno dargli quella
musica
che gli conviene. Che se eglino degneranno d’un’
o degneranno d’un’ occhiata ciò che nella citata sezione diremo della
musica
teatrale, io spero che in avvenire non odieranno
ie da noi fino a qui disapprovate non solo nuocono al dramma, ma alla
musica
altresì. Sotto quale spezie di musica, se t’aiti
solo nuocono al dramma, ma alla musica altresì. Sotto quale spezie di
musica
, se t’aiti Iddio, metterà il povero maestro di ca
e il compositore abbandonato a sé stesso è astretto ad attaccarvi una
musica
precaria e priva di senso. Quando all’opposto, se
ive pennellate della passione cominciata nel recitativo, egli con una
musica
adatta a quella passione avrebbe intenerito tutto
ele, Fra cento affanni, e cento, Deh respirar lasciatemi ecc. E se la
musica
del Cavalier Gluck messa all’Alceste, dramma del
Conosciam bene che questo assoggetta contr’ogni dritto la poesia alla
musica
, che non rare volte snerva e insipidisce le arie,
cora sia giunto alla sua maggiore semplicità. Sezione III. Della
musica
teatrale [Sez.III.0.0.1] Il melodramma compost
procedendo allo stesso cammino, s’aggireranno in questa sezione sulla
musica
richiesta da quel dramma, ch’io chiamerò musica t
questa sezione sulla musica richiesta da quel dramma, ch’io chiamerò
musica
teatrale. Per dichiarare a mio potere la materia
i al mio lettore che sulla generazione del suono e sulla natura della
musica
in genere io premetta alcune osservazioni facilis
rvazioni servir di princìpi alle regole appartenenti allo stile della
musica
teatrale, e in altre sezioni ancora a quelle che
che riguarderanno la decorazione e la danza teatrale. Cap. I. Della
musica
in generale §. I. Quali sieno i fonti dell’e
a simmetria è l’origine della consonanza de’ tuoni. E se i maestri di
musica
insegnano che la più perfetta consonanza è l’unis
nazione simultanea, o successiva delle consonanze (in cui consiste la
musica
armonica) l’unico fonte dell’estetico della music
in cui consiste la musica armonica) l’unico fonte dell’estetico della
musica
. Esso tre altri ne ha, e sono: 1. la varia durata
ri ne ha, e sono: 1. la varia durata delle note, ch’è l’oggetto della
musica
metrica; 2. la varietà de’ movimenti, o tardi o p
; 2. la varietà de’ movimenti, o tardi o presti, ch’è l’oggetto della
musica
ritmica; e 3. la varia intensità de’ tuoni, o deb
non occorre di ragionare particolarmente. §. II. Differenza tra la
musica
antica e la moderna. [Sez.III.1.2.1] È la mod
a tra la musica antica e la moderna. [Sez.III.1.2.1] È la moderna
musica
(che dagl’Italiani riconosce la sua perfezione, c
ttutto contribuirono a rendere in ciò sì diverse queste due spezie di
musica
. La prima fu quella del contrappunto, facultà ign
nto da quelle notizie si ritrae, che fino a noi pervennero della loro
musica
stromentale. È chiaro che una musica, la quale di
fino a noi pervennero della loro musica stromentale. È chiaro che una
musica
, la quale di tali invenzioni faccia buon uso, arr
al patetico di quest’arte. §. III. Dove consista il patetico della
musica
[Sez.III.1.3.1] Ciascuna passione porta seco
erse parti della sua diceria50. [Sez.III.1.3.2] Ora il patetico della
musica
consiste nell’imitazione di questi tuoni, per mez
imitazione o ritratto. Tale appunto è il modo, onde il patetico della
musica
opera sulle spirito umano. Né questa azione riman
nimo. [Sez.III.1.3.3] Di qui si vede che il patetico, non solo della
musica
, ma di tutte le arti piacevoli, opera sulla parte
se ne debba parere a’ profondi fisici, quello che non son io) che la
musica
abbia un’azione anche immediata sulla meccanica d
i. che essi dovranno essere immediate e necessariamente mossi da una
musica
, che adoperi suoni consonanti a quelli a cui essi
mi in mente, che mi rendono assai verisimile l’azione immediata della
musica
sul meccanismo de’ nostri affetti. La quale immed
le immediata azione pare che venga confermata dal dominio che gode la
musica
sull’animo umano, maggiore di quello che altra qu
esporre in breve il mio sentimento intorno all’azione immediata della
musica
sul meccanismo delle passioni, perché potrà in al
un modo contribuire nel capitolo seguente a determinar lo stile della
musica
teatrale. § IV. Altra differenza tra la musica
inar lo stile della musica teatrale. § IV. Altra differenza tra la
musica
antica e la moderna [Sez.III.1.4.1] Nel patet
rna [Sez.III.1.4.1] Nel patetico (convien confessarlo) la moderna
musica
è molto da men dell’antica. Pervennero i Greci a
rvennero i Greci a sì perfettamente analizzare questa parte della lor
musica
, ch’essi in breve tutti i modi ebbero rinvenuti p
i animi a questo affetto. [Sez.III.1.4.2] Gli antichi adunque da una
musica
povera traevano maggior vantaggio che non facciam
ta dimanda medesima farebbe oggi contorcere il più valente maestro di
musica
che s’abbia l’Italia: vedendo noi spesse volte un
eneano con una semplice osservanza delle regole di quella parte della
musica
. Tra’ nostri componitori e i Greci quel divario p
s’io ben m’appongo, le cagioni che renderono il patetico dell’antica
musica
così regolare e così certo, e quello della modern
rima è la differenza dell’estetico dell’una da quello dell’altra. Una
musica
che faccia pompa d’un estetico troppo ricco, trop
vanno alle consonanze unite le dissonanze. [Sez.III.1.4.5] Se una tal
musica
niun’azione può avere sulla fantasia e sulla memo
diversa dalla precedente. L’esperienza dimostra che eseguendo una tal
musica
vicino a stromenti che stiano in riposo, niuno di
un’ altra, che tuoni più chiari e più fermi ponesse in uso. Perciò la
musica
antica, la quale non ebbe un estetico sì ricercat
, sulla fantasia e sulla memoria, da’ quali dipende il patetico della
musica
. [Sez.III.1.4.6] La seconda ragione è l’idea che
a musica. [Sez.III.1.4.6] La seconda ragione è l’idea che hanno della
musica
i moderni maestri, diversa da quella che ne ebber
dell’arte. [Sez.III.1.4.7] I Greci per lo contrario riguardavano la
musica
non tanto come destinata ad appagar l’orecchio, q
isciplina a’ più perfetti oggetti, e più degni dell’animo umano. È la
musica
, così adoperata, la più efficace ministra delle v
ù efficace ministra delle virtù. Quindi Ateneo ci assicura, che colla
musica
insegnavano i Greci i doveri della religione e de
libio55 di due popoli d’Arcadia, l’un de’ quali adottando l’uso della
musica
divenne virtuoso e colto, l’altro dispregiandola
8] Né pur nelle feste, nelle allegrezze, nelle nozze, ne’ conviti, la
musica
greca perdea di mira il suo scopo. Il cantore las
Clitennestra non si applicava a divertire quella principessa con una
musica
puramente estetica. Egli attendeva a fomentarle n
II.1.4.9] Ma come erano giunti i Greci a formare sì giusta idea della
musica
? Condotti dalla loro propria esperienza. Essi era
a loro propria esperienza. Essi erano stati istituiti per mezzo della
musica
, e a questa erano debitori della loro cultura. Li
iere, e a indurre i sassi stessi a edificar le città. Per mezzo della
musica
quegli uomini, che fino allora poco degni erano s
eci adunque, che aveano in loro stessi sperimentata l’efficacia della
musica
ad accendere e governare le passioni, furono dall
rgente di tutta la morale; e però esigea da’ suoi discepoli che colla
musica
principiassero e terminassero la giornata57. Plat
ti, [per] il quale non v’ha virtù intellettuale, né morale, che dalla
musica
non derivi. In effetti che non doveano essi atten
il torto ch’ebbero que’ moderni, i quali non badando all’indole della
musica
greca, e di questa giudicando come della nostra,
z.III.1.4.12] Questo vantaggioso concetto che i Greci formarono della
musica
, gli portò a coltivarla con sommo studio, non tan
grado di regolarità e di certezza, che godeva il patetico dell’antica
musica
in paragon della nostra. Perciocché quella fu pro
che formicava di sublimi ingegni, i quali portavano allo studio della
musica
un talento educato tra le scienze e le belle arti
lento educato tra le scienze e le belle arti. Qual maraviglia, che la
musica
patetica, coltivata con tanto impegno da una tal
ue più florida età della Grecia. Ma coloro tra noi, che professano la
musica
, non sono quegli stessi che ampliano tutto dì i c
amente i denti al festevole Menchenio. Non essendo adunquo in oggi la
musica
esercitata da’ nostri filosofi, non potè il suo p
ecchio. [Sez.III.1.4.14] Siamo entrati in queste considerazioni sulla
musica
antica e moderna, perciocché quello che abbiamo s
. Al che conduce ancora l’aver notato quanto il patetico della nostra
musica
sia tuttor lontano dalla sua perfezione, e qual c
ecclissa la bellezza del nostro spettacolo. Cap. II. Stile della
musica
teatrale. § I. Prima legge di questo stile
trale. § I. Prima legge di questo stile [Sez.III.2.1.1] Fu la
musica
teatrale ammessa nel nostro spettacolo per dare m
1. Di qui nasce il particolare stile, onde abbisogna questo genere di
musica
, destinato a un tempo stesso a sostener la parola
muovere gli affetti. [Sez.III.2.1.2] Or primieramente lo stile della
musica
teatrale vuol poche note. Perciocché una musica t
amente lo stile della musica teatrale vuol poche note. Perciocché una
musica
troppo rinzeppata di note, sieno simultanee o suc
a alla voce dell’attore, scoprirebbe l’artifizio del compositor della
musica
: e l’aperto artifizio è, siccome ognun sa, vietat
te conferma l’esposta legge dello stil teatrale. Si esamini qualunque
musica
che sul teatro sia riuscita patetica: vi si trove
ico delle medesime disgiunto dal patetico; massimamente nell’opera in
musica
, la quale, come si è detto, adopera queste arti a
Un effetto anche osservabilissimo di queste due differenti ragioni di
musica
ne somministrano i fanciulli. Essi a una musica d
differenti ragioni di musica ne somministrano i fanciulli. Essi a una
musica
di rare note composta, sia strumentale o vocale,
ende come i Greci avessero potuto riuscir sì bene in questo genere di
musica
, non ostante che, come dicemmo, niuno strumento a
che più di tre ottave abbracciasse. [Sez.III.2.2.3] È questa sorta di
musica
amica di tuoni temperati, perché ella, se voglia
gheggio del mondo. Questa maniera di canto ripugna assolutamente alla
musica
vocale. Poiché uffizio di questa è di dare tal fo
iosi, i quali, per nulla lasciar d’intentato, invasero lo stile della
musica
stromentale. Essi acquistarono così più largo cam
he fanno sì ben sentire su d’alcuni stromenti. Ma non badarono che la
musica
, non meno di qualunque altra delle arti belle, ha
lo per imperizia possono essere insieme confusi, e che lo stile della
musica
vocale vuol essere più sobrio e più severo assai
i sentire allora per la prima volta il solo stile degno dell’opera in
musica
; e ‘l maestro di cappella, tocco anch’egli da que
a chi avesse ardito in quelle circostanze di chiamare ad esame questa
musica
novità! Egli sarebbe per poco stato messo a brani
ore a un sonator di salterio o di liuto, ma che il canto di ben altra
musica
avesse mestieri. [Sez.III.2.3.4] Tempo però sare
mmelli, i Piccinni, i Traetti, i Sacchini, prendendo per mano la vera
musica
vocale, la rimenassero sulle scene, rendendo quel
ocale, la rimenassero sulle scene, rendendo quell’usurpato stile alla
musica
stromentale, a cui appartiene, anzi queste ancora
e discreto. Conciosiaché (e ben lo sanno i lodati maestri) allora la
musica
può dirsi perfetta, quando ella ha in se quella a
uesta difficilissima facultà costituisce la perfezione non solo della
musica
, ma ancora di tutte le arti compagne. Questa rend
e loro parole. Di poi si vogliono diligentemente notare que’ passi di
musica
, i quali, talvolta per casualità, riescono effica
questo aver riguardo al carattere de’ personaggi, perciocché una data
musica
starà bene a una dilicata donna, che disdirebbe a
le cadenze. Cap. III. Dello stile proprio di ciascuna parte della
musica
teatrale §. I. Stile della sinfonia d’apertu
I.3.1.1] Dopo avere co’ più necessari tratti delineato lo stile della
musica
teatrale, non ci crederemmo d’avere, quanto è in
sinfonia d’apertura, de’ recitativi e delle arie, parti in cui questa
musica
è comunemente divisa. [Sez.III.3.1.2] Ebbevi una
o di cappella, che attualmente legge queste nostre osservazioni sulla
musica
teatrale, ride della dabbenaggine di que’ cittadi
he i compositori danno al metro delle sillabe, non solo fa che la lor
musica
distrugga ogni poetica armonia, ma ancora che tra
atura. [Sez.III.3.2.5] Baderà ancora il compositore a conservar nella
musica
il numero e la cadenza del verso. Avvi de’ compos
la poesia, ch’essa diviene una prosa pretta e sputata: e così la loro
musica
annienta, in vece d’avvalorare, come suo uffizio
ebbe, il poetico numero. [Sez.III.3.2.6] Baderà finalmente a dare tal
musica
a ciascuna parola, che questa si possa pronunziar
netto e chiaramente, evitando il fallo di taluni, i quali sì scomoda
musica
adoprar sogliono, che il povero cantante è obblig
sa da quella che regna nell’aria stessa, queste parole vanno messe in
musica
nello stile medesimo in cui è composta tutta l’ar
ta lor temenza, volentieri intenderei da essi nel venire all’opera in
musica
qual piacere vi cercano: quello che nasce dalla m
e i teatri. Basterebbe che a questi sostituisse publiche accademie di
musica
, le quali risparmierebbero a lui una gran parte d
condanna colla severità medesima il compositore, ove non adoperi una
musica
espressiva; ch’ella s’annoia di quegli attori che
convenevole azione. Richiede tutto ciò solo chi è tratto all’opera in
musica
dal piacer teatrale: chi da quel dell’udito vi fo
la quale fu menata la mentovata Alceste del dotto Calsabigi, messa in
musica
dal cavaliere Cristoforo Gluck. Questa musica è s
tto Calsabigi, messa in musica dal cavaliere Cristoforo Gluck. Questa
musica
è sì conforme all’idea qui espressa della musica
toforo Gluck. Questa musica è sì conforme all’idea qui espressa della
musica
teatrale, ch’io, osservata così ben intesa compos
uropa io stendea un teorico saggio, ma debolissimo e breve, di quella
musica
, in altra parte un degno professore ne mostrava s
e parole di questo dotto maestro quanto abbiamo fin qui esposto della
musica
teatrale, e di accattare a me credito con una sì
catoria a S. A. R. l’arciduca Leopoldo, granduca di Toscana) a far la
musica
dell’Alceste, mi proposi di spogliarla affatto di
li, ne fanno il più ridicolo e il più noioso. Pensai di ristringer la
musica
al suo vero uffizio di servire alla poesia per l’
e repliche delle parole e nell’uso dagli stromenti, avrebbe fatta una
musica
teatrale totalmente secondo il mio cuore. Non pre
ore. Non pretenda però alcuno di chiamare ad esame sì fatto genere di
musica
avanti a un domestico cimbalo. In quel luogo una
ogo una imparaticcia cantilena piacerà più assai che un capolavoro di
musica
teatrale: siccome a chi ne’ colori non cerca che
lorita bussola che un quadro di Raffaello. I colori di Raffaello e la
musica
di Gluck, quelli e questa destinati a servire all
ennello d’Urbino. Sezione IV. Della pronunziazione dell’opera in
musica
[Sez.IV.0.0.1] Messo così in musica il libricc
a pronunziazione dell’opera in musica [Sez.IV.0.0.1] Messo così in
musica
il libricciuolo, egli passa nelle mani de’ cantan
nque nella sezione presente qual pronunziazione convenga all’opera in
musica
. Cap. I. Importanza della pronunziazione nell’o
ra in musica. Cap. I. Importanza della pronunziazione nell’opera in
musica
[Sez.IV.1.0.1] Per pronunziazione io intendo
Ciò basta a far comprendere quanto sia questa necessaria all’opera in
musica
. Il poeta e ‘l maestro di cappella, quando pure a
ll’educazione. Qui però non di costoro, ma degli attori dell’opera in
musica
va a noi talento di ragionare; e forte ne chiamer
citati danno a questa qualche attenzione; ma i cantanti de’ drammi in
musica
sono in questo particolare sì negligenti, e fanno
hé i direttori de’ teatri non gli obbligheranno a deporlo, l’opera in
musica
non recherà che noia, per evitar la quale lo spet
ne. Perché di grazia i mentovati abusi nacquero ne’ teatri d’opere in
musica
, e non in quelli di drammi recitati? Ognuno, che
che in questi. Cap. II. Della pronunziazione propria dell’opera in
musica
§ I. Del gesto [Sez.IV.2.1.1] Per vedere
Per vedere ora qual sia la pronunziazione di cui abbisogna l’opera in
musica
, la considereremo relativamente al gesto e alla v
este spezie che si appartenga un gesto, egli dev’essere nell’opera in
musica
sempre congiunto alla gravità e al decoro, che co
.1.6] In oltre non si pretenda di gesteggiare ogni cosa nell’opera in
musica
, ancorché nobilmente e con dignità si possa farlo
iù necessaria agli attori di drammi recitati, che a quelli d’opere in
musica
: il maestro di cappella, assegnando il tempo e ‘l
.IV.2.2.7] E fin qui basti della pronunziazione propria dell’opera in
musica
. Possono ancora gli attori trarre del vantaggio d
e il grande oratore93. Sezione V. Della decorazione dell’opera in
musica
[Sez.V.0.0.1] Esercitati che sieno gli attori
esima del teatro. Cap. I. Del vestimento degli attori dell’opera in
musica
[Sez.V.1.0.1] All’inventore degli abiti è conc
è conceduta maggior libertà, che non agli altri artisti dell’opera in
musica
. Nel vestire un personaggio greco o romano, egli
erano adottate le nostre fogge. Cap. II. Della scena dell’opera in
musica
§. I. Della vastità della scena [Sez.V.2
, che compongono la scala musicale, e altrettanti i modi della nostra
musica
) gioverebbero moltissimo a parecchi moderni teatr
pressione d’un valentuomo. Sezione VI. Della danza dell’opera in
musica
[Sez.VI.0.0.1] Scorse le qualità del melodramm
ica [Sez.VI.0.0.1] Scorse le qualità del melodramma e quelle della
musica
, della pronunziazione e della decorazione proprie
usica, della pronunziazione e della decorazione proprie dell’opera in
musica
, che sono le quattro essenziali parti di questo s
straordinari movimenti del nostro corpo, regolati dalla cadenza della
musica
. Ella è una delle belle arti, e si divide in alta
lla simmetria che passa tra’ tempi de’ suoi movimenti e i tempi della
musica
che l’accompagna. In effetti il rincrescimento ch
non lega con simmetria veruna questi tempi de’ suoi movimenti e della
musica
. Noi siamo allora per istinto portati a muovere a
lla osserva tra’ vari tempi de’ suoi movimenti, simile a quello della
musica
metrica e della metrica poesia. [Sez.VI.1.1.5] Un
abilita la necessità, che hanno tutte le arti adoperate nell’opera in
musica
, d’essere intimamente connesse all’azione drammat
erfezione o bellezza. [Sez.VI.2.1.2] Pure, se v’è parte nell’opera in
musica
italiana che più si allontani da tale unità, i ba
e a ben idearne l’esecuzione, e ciò fatto, a comunicare al maestro di
musica
le suo idee, affinché la musica s’accordi a spieg
ciò fatto, a comunicare al maestro di musica le suo idee, affinché la
musica
s’accordi a spiegare per mezzo del suono ciò ch’e
herà colla danza: sì perché venga osservata l’unità tra la danza e la
musica
, sì ancora perché quella musica, che ha una medes
a osservata l’unità tra la danza e la musica, sì ancora perché quella
musica
, che ha una medesima espressione colla danza, fa
orza, un coraggio, un fuoco, che onninamente gli mancherebbero, se la
musica
non fosse espressiva. Chi ha i piedi eruditi, e c
n fosse espressiva. Chi ha i piedi eruditi, e chi sa il dominio della
musica
sullo spirito e sulla macchina dell’uomo, non dub
non dubiterà d’esagerazione in ciò che asseriamo. Queste forza della
musica
si sperimenta in un modo maraviglioso su’ nostri
iù bella, quanto il loro numero fosse maggiore. Adunque il dramma, la
musica
, la pronunziazione, la decorazione e la danza, es
la danza, essendo le cinque parti che concorrono a formare l’opera in
musica
, se si vuole che piacciano, vanno marcate della m
to a’ nostri giorni ne’ balli teatrali: «Finché i balli dell’opera in
musica
non saranno uniti strettamente al dramma, e non c
e oggi osservarsi su’ nostri teatri, non ammettendo nelle tragedie in
musica
se non l’eroico pantomimo, unito, quando lo richi
e. Siccome la statura de’ figuranti degradava, degradava parimente la
musica
, talché quella dell’ultima comparsa era così somm
e venisse di gran lontananza. Ora questa degradazione di statura e di
musica
, fece sul teatro il più bel giuoco. Il popolo ved
in una distanza maravigliosa. Con questa degradazione di statura e di
musica
, andò d’accordo anche quella de’ colori delle ves
e in un ballerino l’intelligenza della poesia, della geometria, della
musica
e della filosofia. Vuole che possegga il segreto
fficile contentatura. Sezione VII. Della direzione dell’opera in
musica
[Sez.VII.0.0.1] Abbiamo finora veduto qual si
i ciascuno de’ principali artisti che vengono impiegati nell’opera in
musica
. Dipendendo però il buon successo d’uno spettacol
r sé, insino a qui considerate. Cap. I. Necessità che ha l’opera in
musica
d’un abile direttore [Sez.VII.1.0.1] Tutti i
a quanti n’ebbero i passati tempi e i nostri, niuno più dell’opera in
musica
ha bisogno d’un direttore savio insieme e intelli
d’un direttore savio insieme e intelligente. Da che, se la poesia, la
musica
, la pittura, l’architettura, la danza, possono mo
attato, ha mestieri di non comuni talenti. Il direttore dell’opera in
musica
dee regolare il poeta drammatico, i maestri della
ell’opera in musica dee regolare il poeta drammatico, i maestri della
musica
e de’ balli, l’ingegniere, l’architetto, l’invent
della prospettiva ecc.; se il maestro di cappella abbia adoperata una
musica
teatrale? Se l’inventore de’ balli abbia ideata u
a la buona esecuzione e ‘l buon ordine dello spettacolo dell’opera in
musica
[Sez.VII.2.0.1] Perché lo spettacolo sia ben
ponga argine alcuno, domina dispoticamente il teatro; e la poesia, la
musica
e l’altre loro compagne, sono costrette a seguir
cciuolo è fatto sulle regole della drammatica e del buon gusto, se la
musica
esprima, o non piuttosto, come per l’ordinario av
are gli ordini di lui. Cap. III. Come vada procurato nell’opera in
musica
il publico costume [Sez.VII.3.0.1] Io non entr
rò a dimostrare quanto importante oggetto pel direttore dell’opera in
musica
sia il costume della nazione. La cosa parla sì vi
emo sangue de’ cittadini. Ecco per appunto l’illusione che l’opera in
musica
produce in noi. La poesia, la musica, le decorazi
punto l’illusione che l’opera in musica produce in noi. La poesia, la
musica
, le decorazioni c’innebriano in modo lo spirito,
ual esame richieda la poesia del nostro spettacolo. Che se l’opera in
musica
sia comica, questo esame vuol essere più rigoroso
a poesia, si metterà di mano in mano ciascuna delle arti compagne. La
musica
, la danza, la pittura, le decorazioni, tutte sost
costumata nazione. [Sez.VII.3.0.7] Ma per esser certo che l’opera in
musica
non offenda la publica costumatezza, non basta ch
altro ancora, e non immeritamente, richiede, ordinando che l’opera in
musica
non solo non nuoca al costume de’ cittadini, ma c
tù e i vizi dominanti della sua nazione, per procurare che l’opera in
musica
insinui le prime e discrediti i secondi119. Perch
tere in veduta, lusingandomi che al lettore non sembri strano, che la
musica
, la pittura, la danza, il vestimento, destramente
tto direttore ed egli abili artisti, se nell’esecuzione dell’opera in
musica
verranno osservate, non sarà questa, come altri d
opo il Mille, Bassano, Remondini, 1775,17862, parte seconda, cap. IV (
musica
) e cap. VI (feste e spettacoli). Prima di Bettine
arotti: si riferisce al fortunato e influente Saggio sopra l’opera in
musica
di Francesco Algarotti (1755, ristampa aumentata
mpi addotti da Mussato poco o nulla hanno a che vedere con l’opera in
musica
modernamente intesa. Sezione I Cap. I
o, come sembra a Planelli, d’aver propiziato la nascita dell’opera in
musica
, quanto semmai il diffondersi dei balli spettacol
nere musicale con il Discorso mandato a Caccini detto romano sopra la
musica
antica e ‘l cantar bene (circa 1590). • la quarta
quasi da ideale anello di congiunzione nella preistoria dell’opera in
musica
(vedi Dizionario biografico degli italiani, vol.
o (Degrada). Il testo poetico del ballo Il giuoco della cieca (la cui
musica
è perduta) fu un rimaneggiamento, egualmente perd
a dal Muratori: benché Muratori fosse avverso al genere dell’opera in
musica
, manifestò un orgoglio municipale nei confronti d
il dire, che una tale invenzione, almen per quello che s’aspetta alla
musica
de gli strumenti, si dee piuttosto attribuire ad
din modenese. Fu costui uomo valentissimo sì nella poesia, come nella
musica
, ed io nelle Memorie de gli Scrittori Modenesi, c
l Carmine a Modena, è trascritta da Planelli alla nota seguente. • la
musica
a’ drammi: ‘[Vecchi], colui che primo la musica u
a nota seguente. • la musica a’ drammi: ‘[Vecchi], colui che primo la
musica
unì al genere comico e destò l’ammirazione univer
tina, che costituisce il vero e proprio atto di nascita dell’opera in
musica
, di là dai vaghi precorrimenti di cui ha sin qui
tro Strozzi (seconda metà del XVI secolo), madrigalista, autore della
musica
della Mascarada degli accecati, su testo di Rinuc
u testo di Rinuccini, 1595 (è tra gli interlocutori del Dialogo della
musica
antica et della moderna di V. Galilei, 1581); Jac
tistica, scrivendo tra l’altro i versi per Il rapimento di Cefalo, su
musica
di Caccini e di altri musicisti (1600: rappresent
ei più versatili musicisti del suo tempo: scrisse sia nel campo della
musica
strumentale, sia dell’opera (si ricordino, tra i
icognini (Firenze 1606 – Venezia 1651 circa) fu rappresentato, per la
musica
di Francesco Cavalli (Crema 1602 – Venezia 1676),
Antonio Porpora, Georg Friedrich Händel; vedi P. Rolli, Libretti per
musica
. Edizione critica a cura di C. Caruso, Milano, An
leggi d’amor: G. Gigli, La forza del sangue e della pietà. Drama per
musica
, atto III, scena V, ed. di Siena, 1686, p. 58. [
, 1994, vol. I, p 24 «[…] le poesie del signor Metastasio adornate di
musica
sono poesie musicali; ma senza l’unione di questo
, pp. 5-6). • l’Algarotti: cfr. F. Algarotti. Saggio sopra l’opera in
musica
, Livorno, Coltellini, 1763, p. 14: «L’intendiment
moderno la Tragedia Greca, d’introdurvi Melpomene accompagnata dalla
musica
, dal ballo, e da tutta quella pompa, che a’ tempi
taserse: Artaserse fu rappresentato per la prima volta a Roma, con la
musica
di Leonardo Vinci, il 4 febbraio 1730: è l’ultimo
nota agli antichi) Planelli si riferisce a G.B. Martini, Storia della
musica
, t. I, Bologna, Dalla Volpe, 1757, Dissertazione
erma: per il passo plutarcheo menzionato da Planelli in nota, vedi De
musica
, IV-VI (Terpandro a Sparta). La discussione sugli
V-VI (Terpandro a Sparta). La discussione sugli effetti pratici della
musica
, con esplicito paragone tra antichi e moderni, ha
offrì a Benedetto Marcello i versi de Il Timoteo o gli effetti della
musica
(cantata 1727: ispirato all’Alexander’s Feast di
Burette, tradotto anche in Italia: Paragone dell’antica colla moderna
musica
. Dissertazione del Signor Burette in cui si dimos
urette in cui si dimostra, che i maravigliosi effetti attribuiti alla
musica
degli antichi non provan in niun modo, ch’essa fo
quindi Ateneo ci assicura: sul valore didattico e sugli effetti della
musica
Ateneo si sofferma in particolare nel libro IV de
a maggior parte dei popoli dell’Arcadia che insegnavano ai bambini la
musica
, a partire dalle cerimonie in onore di Bacco; abi
apoletana citati «in funzione polemica rispetto alla situazione della
musica
teatrale contemporanea come rappresentanti di un
contemporanea come rappresentanti di un ideale equilibrio tra testo e
musica
» (Degrada); Scarlatti è naturalmente il vecchio,
nto_Sez.III.3.1.4] • Alessandro nell’Indie del Metastasio: dramma per
musica
scritto da Metastasio nel 1726 e rappresentato pe
la prima volta a Roma (Teatro delle dame) il 26 dicembre 1729 per la
musica
di Leonardo Vinci. • Achille in Sciro: eseguito p
ciro: eseguito per la prima volta a Vienna il 13 febbraio 1736 per la
musica
di Antonio Caldara. [commento_Sez.III.3.1.5] • A
per la prima volta alla corte di Dresda nel carnevale del 1744 per la
musica
di J. A. Hasse; la complessità e anche l’impreved
] • come ben notò l’Algarotti: cfr. F. Algarotti Saggio sull’opera in
musica
cit., pp. 42-43: «Un grande vantaggio sopra il co
ande vantaggio sopra il comico ha senza dubbio l’attore nell’opera in
musica
, dove la recitazione è legata e ristretta sotto l
ia, a partire dalla metà del Settecento; notissima l’ode di Parini La
musica
(già intitolata L’evirazione, 1769); si sa che ne
a veruna delle cose appartenenti al teatro, non intendendosi punto di
musica
, di poesia, di pittura» (e così via: Il teatro al
ma in senso rigoristico: prima vietando che le donne apprendessero la
musica
da maestri uomini, poi proibendone del tutto la p
del tutto la presenza sul palcoscenico. S’intende che per l’opera in
musica
il ricorso agli evirati (emigrando le cantanti pe
e di Tamiri nella Semiramide riconosciuta di Metastasio (1729, per la
musica
di Leonardo Vinci): a Planelli sembra che quel ru
tere in veduta, lusingandomi che al lettore non sembri strano, che la
musica
, la pittura, la danza, il vestimento, destramente
tto direttore ed egli abili artisti, se nell’esecuzione dell’opera in
musica
verranno osservate, non sarà questa, come altri d
d a quello delle belle arti. 1. Vedi A. Planelli, Dell’opera in
musica
. A cura di F. Degrada, Firenze, Discanto Edizioni
a di Gluck basterà qui richiamare: E. Fubini, Gli Enciclopedisti e la
musica
, Torino, Einaudi, 1971, pp. 209-233; il fascicolo
sur la tragédie ancienne et moderne, part. I. 40. Saggio sull’op. in
musica
. 41. Non mi si opponga il verso di Virgilio Geor
rté de la musique, dissertazione che va nelle sue Mescolanze. 49. La
musica
ebrea dovette essere perfettissima, anzi superior
con questa republica, e nulla contribuirono alla perfezione di quella
musica
che si propagò per tutte le colte nazioni dell’an
ristotile che ispirava maraviglioso estro negli animi. E Plutarco (De
musica
) rapporta che Terpandro, altro musico eccellente,
gio il coraggio che il lidio aveva ammorzato. Narrasi inoltre che una
musica
di precipitato e celere movimento accese tal furo
l’animo di que’ giovani. Similmente di Pitagora è fama ch’egli colla
musica
serenasse l’animo d’un giovane delirante per amor
e superst. 59. Plutarc. in Themist. 60. I nomi de’ due maestri di
musica
di Socrate gli abbiam da Laerzio; essi furono Dam
Metello agrigentino, altresì famosi ne’ loro dì. Arcesilao imparò la
musica
da Santo, celebre musico ateniese, per nulla dire
in particolare de’ Pitagorici i quali, come dianzi accennammo, colla
musica
cominciavano,e terminavano la giornata. Scrissero
63. Al primo de’ quali fu proibita una novità da lui introdotta nella
musica
, e ‘l secondo fu in Isparta punito pel motivo med
I; Plutarc., De morib. lacon. 64. L’Algarotti, Saggio sull’opera in
musica
. 65. Vedi il suo proemio, all’Euridice del Rinuc
Capitolo nono Secol d’oro della
musica
italiana. Progressi della melodia. Valenti compos
a pompa del macchinista, la quale faceva perder ogni suo effetto alla
musica
e alla poesia senza riflettere, come osserva un g
avvenire che fra le tante lascivie dell’arte, ond’erano ingombrate la
musica
e la poesia, non sortisse alle volte dagli strume
incipalmente nella melodia. [3] Essa in fatti è la sola che fa che la
musica
divenghi un’arte imitatrice della natura, esprime
grezza d’un meriggio rischiarato dal sole. Essa è l’unica parte della
musica
che cagioni degli effetti morali nel cuor dell’uo
avere una influenza notabile sugli affetti, che è il vero scopo della
musica
teatrale. Nella stessa maniera che le sole regole
avrebbero fra le mani di un grammatico. Ora come la melodia è per la
musica
ciò che la rettorica per il linguaggio, così l’ar
’ verbi. Ma fintantoché il compositore resterà fra cotai cancelli, la
musica
non avrà né vita né spirito, l’accento spontaneo
uaggio, e di rappresentarle un oggetto determinato. Imperocché ove la
musica
non mi farà sentire che intervalli, consonanze, p
uistò i suoi diritti, che dai sensi gli erano stati ritolti, e che la
musica
da un puro accozzamento di suoni divenne un’arte
e anni, e apparando ivi l’arte di suonar il violino e di comporre per
musica
divenne portato dal grandissimo ingegno onde avea
ita la natura, il corifeo della Francia. Lo che egli fece imitando la
musica
sacra qualmente si trovava allora ne’ bravi compo
portare ciascun’arte alla rispettiva lor perfezione, fra le quali la
musica
ebbe non mediocre fortuna. Luigi Rossi, Arcangelo
a si coltivò l’espressione anima e spirito dell’arte, la quale è alla
musica
ciò che l’eloquenza al discorso: s’imparò a subor
soprattutto a conservar l’unità nella melodia regola fondamentale di
musica
, come lo è di tutte quante le belle arti, la qual
rchestra, e pel patetico di cui abbonda, è lavoro pregiatissimo della
musica
drammatica. L’ultimo atto della Didone abbandonat
astanza noto in Europa e per essere stato uno dei primi maestri nella
musica
di chiesa, e per aver fatto un grandissimo dono a
segno onde vien meritamente chiamato il Raffaello e il Virgilio della
musica
. Simile al primo egli non ebbe altra guida che la
con felicità incomparabile i diversi stili de’ quali si fa uso nella
musica
, mostrandosi grave, maestoso, e sublime nello Sta
a rivoluzione negli orecchi de’ Francesi troppo restii in favor della
musica
italiana. Niuno meglio di lui ha saputo ottenere
più calore e più vita ai duetti, questa parte così interessante della
musica
teatrale. Di che possono far fede l’inimitabile a
uni difetti annessi al genio ci avrebbe forse fatto vedere, che se la
musica
moderna non produce i maravigliosi effetti dell’a
aniera alla melodia e dolcezza di canto, non è da maravigliarsi se la
musica
strumentale, la quale non è che una imitazione pi
e, la quale non è che una imitazione più o meno vaga e generica della
musica
vocale, ne prende anche essa l’indole dilicata e
esse quell’unità, senza cui non havvi senso o significato alcun nella
musica
. Con tali massime generali ordinarono gl’Italiani
inomatissimo Hass, ovvero sia il sassone educato e perfezionato nella
musica
in Italia sotto agl’insegnamenti di Alessandro Sc
sandro Scarlatti, il quale maneggiò da filosofo e da uomo di genio la
musica
. Veggasi fra le carte del Dizionario di Rousseau
potesse farsi. [16] Ma niuna cosa contribuì tanto a render chiara la
musica
italiana in quest’epoca quanto l’eccellenza e la
zi a che gioverebbe la perfezione delle altre parti costitutive della
musica
, se quella, cui tutte debbono riferirsi, e dalla
Liguria. Venezia oltre gli oratori destinati con gran vantaggio della
musica
alla educazione de’ cantanti ebbe il Gasparini e
e il Lotti per capiscuole. Roma, dove la particolar esecuzione della
musica
sacra avea da lungo tempo introdotta la necessità
o Napoli e Bologna. La prima cotanto rinomata ne’ fasti della moderna
musica
ebbe una folla di maestri, e di scuole, che lungo
mo fu Baldassarre Ferri perugino, creato poi cavaliere, che imparò la
musica
in Napoli e in Roma verso la fine dello scorso se
ella gloria che ritraggono gl’Italiani dal vedere che la loro lingua,
musica
, e poesia sono superiori a quelle degli oltramont
e doti dell’ingegno, e in quelle dell’arte. Nelle prime, perché né la
musica
né la poesia possono arrivar a tanta eccellenza i
uno studio filosofico, analizzato e profondo del cuor dell’uomo; una
musica
come è l’italiana, suppone un avanzamento prodigi
degli opuscoli di Milano 92 così si esprime, esponendo lo stato della
musica
, allorché Tartini cominciò a spuntare qual astro
a, questa gotica usanza d’indovinelli e di logogrifi musicali: questa
musica
gradita agli occhi e crudel per gli orecchi, pien
n lo supera. Quest’uomo eccellentissimo, che alla gravità dell’antica
musica
ha saputo unir così bene le grazie della moderna,
a la salsa.» 89. [NdA] Artic. Voix. 90. [NdA] Saggio sull’opera in
musica
. 91. [NdA] Denina, Rivoluzioni d’Italia, Lib. 23
Capitolo terzo Perdita della
musica
antica. Origine della musica sacra in Italia. Pre
Capitolo terzo Perdita della musica antica. Origine della
musica
sacra in Italia. Pretese scoperte di Guido Aretin
a tutte le arti e le scienze, di niuna fece peggior governo che della
musica
. Le cagioni di cotal singolarità sono assai chiar
desse per divino consiglio agli errori del gentilesimo, il fior della
musica
antica si ritrovava o negli inni, che cantavansi
. Ora in niuno di cotai luoghi potea impararsi dai primi cristiani la
musica
, perché l’uno, e l’altro erano a loro religiosame
ero ne’ pantomimici atteggiamenti. né potevano allora i cristiani una
musica
a lor modo inventare, perché essendo dai gentili
anzi posseduti dai gentili, si trovarono quasi affatto sprovveduti di
musica
, qualora non vogliamo con siffatto nome chiamare
o, e alterar così la durata de’ tempi tanto nella poesia quanto nella
musica
. Si tolse conseguentemente alle sillabe il loro q
l’accoppiamento delle desinenze simili da loro chiamate rime, e nuova
musica
parimenti, la quale fu ben tosto una serie noiosa
colar dolcezza d’accento, e per essere stata la sede principale della
musica
antica ne’ paesi dell’Occidente conservò una supe
anze, delle quali a me non s’appartiene il parlare, molte parti della
musica
greca, aveano parimenti perduti molti segni music
lo che ei fece raccogliendo gli scarsi ma pregievoli frammenti della
musica
greca guasta e mal concia, come era a suoi tempi,
era più atto a commuovere di quello che sia la sfoggiata pompa della
musica
presente. Ne faccia testimonianza il pianto, che
olte cantilene parte venute dai barbari, e parte licenziose che dalla
musica
effemminata dell’Oriente s’erano propagate per l’
e chiese greche e latine, compose e formò l’antifonario per uso della
musica
sacra. Aggiunse a questa maggior pompa e magnific
e San Damaso spagnuolo, a cui di molto fu debitrice a’ suoi tempi la
musica
. Qualche secolo dopo, cioè a’ tempi di papa Adria
vantandosi quelli all’incontro di essere i soli e veri maestri della
musica
perché seguitavano la scuola di San Gregorio, ed
e poi rinovato verso la fine del secol nono accrebbe gran lustro alla
musica
ecclesiastica. L’antico scrittore che racconta il
l’Europa «restò come il gran corpo del ciclope privo dell’occhio», la
musica
giacque nell’estremo avvilimento affidata a music
. Egli vien creduto comunemente il fondatore e il padre della moderna
musica
. I suoi meriti principali sono d’aver migliorata
i fondamenti del contrappunto, e agevolata la via a imparar presto la
musica
troppo per l’addietro spinosa e difficile. In con
e, e a intuonar con giustezza i gradi della ottava per le sei note di
musica
“ut, re, mi, fa, sol, la” seguitando le diverse c
rzione del medesimo Muris, il quale nel suo libro intitolato Speculum
musica
, che si conserva inedito fra i manoscritti della
o, in cui si trovava a’ suoi tempi questa principalissima parte della
musica
. «I moderni», dice, «usano presentemente di misur
taliani l’avesser trovata, sì perché non sembra probabile che avesser
musica
da tanto tempo senza conoscer quelle cose, che so
] Ma onde, dimanderà qualcheduno, tanta incertezza nella storia della
musica
? Perché tal oscurità circa il tempo delle invenzi
tiche biblioteche polverosi e negletti: dal considerarsi in allora la
musica
non come un’arte di genio, gli avanzamenti della
a a più lunga storia si convengono. Cominciossi allora ad applicar la
musica
ai funerali, alle nozze, e ad altre solennità, co
i, i suoni, i versi e la maniera di coltamente parlare, la poesia, la
musica
, il ballo, l’eloquenza, e tutte le belle arti dov
ppartiene, quattro furono i gradi o l’epoche dell’accrescimento della
musica
sacra. Il primo quel semplicissimo, il quale altr
le parole. Cotal abuso di consonanze e di dissonanze introdotte nella
musica
ecclesiastica servì a infrascarla a segno, che pa
appena cominciò a rilasciarsi la modestia, per così dire, dell’antica
musica
o per troppa indulgenza di coloro che presiedevan
echi, di repetizioni, e di troncamenti di parole: pei quali mezzi la
musica
ecclesiastica degenerò in isconvenevolezza e in l
o il latino, così non poche fiate scambiavano il motivo adattando una
musica
sciolta e vivace ad un sentimento grave e patetic
altra disgustati dal misero strazio che si faceva della poesia, della
musica
, e del buon senso, preferivano all’armonia destin
fice Marcello Secondo avrebbe scacciata vergognosamente dai templi la
musica
come cosa profana, se il celebre Luigi Palestrini
Messa, ove si vede adombrata la decenza e maestà che conviensi ad una
musica
sacra. Se non che l’esempio di questo grande armo
to grande armonista non ha avuta alcuna influenza nell’Italia dove la
musica
ecclesiastica con discapito della religione, con
sempio nel seguente motteto uno de’ più famosi tra quelli dell’antica
musica
: «Peccavi, Domine, miserere mei: te diligit anima
Della maniera del cantare e del recitare [3.1] La buona composizion
musica
per altro, avutosi riguardo all’effetto che dee p
renza che il capitano buono può far buoni i soldati, ma il maestro di
musica
non può lusingarsi di tanto co’ suoi virtuosi. A’
ande vantaggio sopra il comico ha senza dubbio l’attore nell’opera in
musica
, dove la recitazione è legata e ristretta sotto l
n gran parte a tor via, quando quello che è il fondamento primo della
musica
non fosse l’ultimo de’ pensieri così del maestro,
vvertiva colui, il cartello dell’opera, dove è scritto «si recita per
musica
», e non è scritto «si canta». [3.5] Ma dicano i
straordinario e difficile. Lo studio delle maggiori difficoltà della
musica
dee senza dubbio farsi anch’esso da’ giovani cant
re ed arpeggiar le ariette. E per essi non rimane che, quando bene la
musica
fosse bella e costumata, non riuscisse stemperata
virtuosi nella propria lingua, esercitati nell’azione, fondati nella
musica
, e sopra ogni cosa tenuti a freno da’ buoni maest
eguita senza affettazione e animata con un gesto decente e nobile, la
musica
avria potere di accendere a voglia sua e di calma
esser il risultato di molti49. Certa cosa si è almeno che, rimessa la
musica
nel primiero suo stato, con grandissima attenzion
nello ingegnosissimo discorso da lui composto sopra la libertà della
musica
. Per questo solo, lo scrittore del presente saggi
one erronea; se non che da parecchi de’ più valenti nostri maestri di
musica
fu assicurato ch’ella cammina a dovere. 49. [Not
ha disegnato il quadro che ha da esser colorito dipoi dal maestro di
musica
. Il poeta dirige i ballerini, i macchinisti, i pi
e circa il principio della trascorsa età sieno stati rappresentati in
musica
; lasciando stare la favola di Orfeo del Poliziano
he fu accompagnata da strumenti, quella festa mescolata di ballo e di
musica
fatta già per un duca di Milano in Tortona da Ber
una specie di dramma fatto in Venezia per Enrico III, che fu messo in
musica
dal famoso Zarlino, con altre tali rappresentazio
moderno la tragedia greca, d’introdurvi Melpomene accompagnata dalla
musica
, dal ballo e da tutta quella pompa che a’ tempi d
l dramma, cogli artifizi della poesia, co’ vezzi di una più raffinata
musica
. E tal credenza radicò più che mai, quando l’una
opera, la quale non è altro in sostanza che una tragedia recitata per
musica
. Da ciò deriva che buona parte delle opere france
ntro, i soggetti cavati dalla storia non cosi bene si confanno con la
musica
, che in essi ha meno del verisimile. Siccome può
oi tanto peregrina ne renderà meno inverisimile l’udirla recitare per
musica
. Il maraviglioso di essa darà campo al poeta d’in
ttera premessavi) messer Sebastiano Clarignano da Montefalco. Fece la
musica
messer Antonio del Cornetto. Fu l’architetto e il
ce la spesa l’Università degli scolari di legge. Domandiamo ora che
musica
fu quella che si fece a questa pastorale ed alle
seguirono? perchè quasi di tutte si trova scritto di avervi fatta la
musica
qualche maestro. Il teatro in quel tempo non vide
estro. Il teatro in quel tempo non vide ai componimenti scenici altra
musica
congiunta eccetto quella che animava i cori. Dell
a Roma e a Vicenza i cori della Sofonisba e che tuttavia resta la
musica
de’ cori della Canace . Quando nel teatro Olimpi
non che in versi, in prosa, si è osservato nel tomo precedente che la
musica
ne rallegrava gl’intervalli degli atti. E se mai
me del maestro, avrebbe potuto notarsi con ogni proprietà, vi fece la
musica
(p. e.) il maestro Ita, il maestro Corelli ec., b
otto. E come agli autori di esse sarebbe venuto in mente di farvi una
musica
continuata per tutto il dramma (come indi avvenne
bbero religiosamente taciuto questo gran segreto di stato? Adunque la
musica
apposta alle pastorali fu solo in qualche squarci
nto. Il Cornetto, il Viola, il Cavaliere altro non dovettero porre in
musica
nelle pastorali se non i cori e qualche altro pas
nel pubblicarsi le pastorali per onorare i maestri vi si pose fece la
musica
, ciò benissimo conviene al nominato lavoro, senza
nte si chiameranno, come si chiamarono nel bel trattato dell’Opera in
musica
del cavaliere Antonio Planelli, opere teatrali. D
il Cornetto, il Cavaliere, il Viola l’aveano preceduto in mettere in
musica
tutto il componimento, non si sarebbe data al Per
bbe data al Peri una falsa e ridicola lode? Le pastorali dunque altra
musica
non ebbero che quella delle tragedie, cioè de’ co
Ferrara due volte alla presenza del duca Ercole II, avendovi fatta la
musica
Alfonso della Viola, e s’impresse l’anno seguente
e s’impresse nel 1564. La rappresentò messer Ludovico Betti: fece la
musica
Alfonso Viola: fu l’architetto e dipintor della s
pesa l’ Università degli scolari di legge. Il medesimo Viola pose la
musica
corrispondente allo Sfortunato pastorale di Agost
eca, e la Rappresentazione di anima e di corpo recitata in Roma colla
musica
di Emilio del Cavaliere, furono pastorali degli u
ci francesi, ed in quello pure stravagante de’ cantori dell’ opera in
musica
. A messer Isacchino prescrisse la qualità di ball
za che dovrebbero avere la danza e l’azione. Finalmente al maestro di
musica
Giaches Duvero incarica l’attenzione necessaria a
i musica Giaches Duvero incarica l’attenzione necessaria al genere di
musica
, che esigono le mentovate canzonette. E quì doman
rupoloso negli abiti e nel ballo, avrebbe inculcata al compositore di
musica
tutta la diligenza nelle sole canzonette, punto n
tta la diligenza nelle sole canzonette, punto non facendo motto della
musica
di tutto il rimanente, se tutta la pastorale aves
le avesse dovuto cantarsi? Domando ancora, se a buona ragione la sola
musica
delle canzonette potesse bastare a far chiamare o
sola musica delle canzonette potesse bastare a far chiamare opere in
musica
le pastorali? L’istesso chiaro autore delle due S
a lettera premessavi) M. Sebastiano Clarignano da Montefalco. Fece la
musica
M. Antonio del Cornetto. Fu l’architetto e il pit
la spesa l’università degli scolari delle leggi. Domandiamo ora, che
musica
fu quella che si fece a questa pastorale, ed alle
seguirono? perchè quasi di tutte si trova scritto di avervi fatta la
musica
questo o quell’altro maestro. Il teatro in quel t
estro. Il teatro in quel tempo non vide ai componimenti scenici altra
musica
congiunta eccetto quella che animava i cori. Dell
ti a Roma e a Vicenza i cori della Sofonisba; e che tuttavia resta la
musica
de’ cori della Canace. Quando nel teatro Olimpico
non che in versi, in prosa si è osservato nel capo precedente che la
musica
ne rallegrava gl’ intervalli degli atti. E se mai
me del maestro, avrebbe potuto notarsi con ogni proprietà, vi fece la
musica
il maestro N, benchè esse si sieno rappresentate,
E come agli autori di esse sarebbe venuto in mente di farvi fare una
musica
continuata per tutto il dramma, come indi avvenne
avrebbero religiosamente taciuto questo secreto di stato? Adunque la
musica
apposta alle pastorali fu solo in qualche squarci
nto. Il Cornetto, il Viola, il Cavaliere altro non dovettero porre in
musica
nelle pastorali se non i cori, e qualche altro pa
el pubblicarsi le pastorali, per onorare i maestri vi si pose fece la
musica
, ciò benissimo conviene al nominato lavoro, senza
nte si chiameranno, come si chiamarono nel bel trattato dell’Opera in
musica
del Cav. Planelli, opere teatrali. Dall’altra par
il Cornetto, il Viola, il Cavaliere l’aveano preceduto in mettere in
musica
tutto il componimento, non si sarebbe data al Per
Peri una falsa e ridicola lode? Le pastorali dunque non ebbero altra
musica
che quella delle tragedie, cioè de’ cori; e noi a
Ferrara due volte alla presenza del duca Ercole II, avendovi fatta la
musica
Alfonso della Viola, e s’impresse l’anno seguente
llo, e s’impresse nel 1564. La rappresentò M. Ludovico Betti: fece la
musica
Alfonso Viola: fu l’architetto e dipintor della s
spesa l’università degli scolari di leggi. Il medesimo Viola pose la
musica
corrispondente allo Sfortunato pastorale di Agost
eca, e la Rappresentazione di anima e di corpo recitata in Roma colla
musica
di Emilio del Cavaliere, furono pastorali degli u
ici Francesi, ed in quello pure stravagante de’ cantori dell’opera in
musica
. A M. Isacchino maestro di ballo prescrisse la qu
za che dovrebbero avere la danza e l’azione. Finalmente al maestro di
musica
Giaches Duvero incarica l’attenzione dovuta al ge
ro di musica Giaches Duvero incarica l’attenzione dovuta al genere di
musica
che esigono le mentovate canzonette. E qui domand
rupoloso negli abiti e nel ballo, avrebbe inculcata al compositore di
musica
tutta la diligenza nelle sole canzonette, punto n
tta la diligenza nelle sole canzonette, punto non facendo motto della
musica
del rimanente, se tutta la pastorale avesse dovut
le avesse dovuto cantarsi? Domando ancora, se a buona ragione la sola
musica
delle canzonette potesse bastare a far chiamare o
sola musica delle canzonette potesse bastare a far chiamare opere in
musica
le pastorali? L’istesso chiaro autore delle due S
si dimostrano pieni di entusiasmo per tutto ciò che ha riguardo alla
musica
, soffrono ciò nonostante che la parte poetica pri
a i suoi diritti, nè la lingua i suoi privilegi, in uno stato dove la
musica
non ritrova immagini dà rendere né ritmo da segui
fuorché il nome, e l’obbrobrio di profanarlo. Chi compone drammi per
musica
è oggimai divenuto un fanciullo di scuola che non
n è altro che una causa occasionale, un accessorio che dà motivo alla
musica
ma che dipende affatto da essa, e che per consegu
le colonne in occasione di laurea o di sposalizio. [7] La poesia e la
musica
si sono ristrette a vicenda formandosi certi canc
antengono nella più servile mediocrità l’una e l’altra. Quantunque la
musica
sembri avere per oggetto diretto tutto ciò ch’è s
o, rapporti che formano, a così dire, la metafisica e l’algebra della
musica
, ma la cognizione de’ quali non è altrimenti nece
ta da ogni idea d’imitazione. Ecco non per tanto che sottraendo dalla
musica
vocale gli accennati uffizi, il suo impiego si re
terato grado di voce non potrebbe divenir oggetto d’imitazione per la
musica
. Lo sono gli accenti che formano il tuono fondame
gni sua affezione un movimento generale che la caratterizza, anche la
musica
, dovendo esprimere cotal movimento, avrà un tuono
ica scompagnata dal canto è naturalmente meno espressiva che non è la
musica
; cioè perché non trovasi in lei una moltitudine s
benché non siano afoni di sua natura, lo sono tuttavia rispetto alla
musica
vocale, perché non le offrono varietà né chiarezz
la mentovata scarsezza di esemplari imitabili resterebbe ancora alla
musica
una più che competente ricchezza, se la poesia me
a noi rappresentati non ha contribuito poco ad ampliar la sfera della
musica
, e che Temistocle, Arbace, Aristea, Megacle, Zeno
erni se non sentimenti freddi e comuni da accompagnarsi parimenti con
musica
insignificante e noiosa? Anche esprimendo i carat
eggiano ampiamente nel teatro moderno, dal che deriva la rovina della
musica
e della poesia; poichè siccome questa altro non f
i saputo superare gli inciampi i che offrono nel presente stato della
musica
gli argomenti storici nel condurre passabilmente
eccellenza dell’opera italiana consistesse principalmente nella bella
musica
e nella bella poesia; si crede ora che il suo pre
otivi indicati. Sarà in ultimo luogo lo sterminio dello stile e della
musica
. Di quello per la regola generale che la poesia n
ento delle scene, nella versificazione dura e poco a proposito per la
musica
. Perdoniamogli codesti abortivi parti di una musa
nare enormi somme ai castrati, a rovinar la poesia, ad effemminare la
musica
, guastare i costumi. Io non so più dove m’abbia i
a questi si distinguono l’Orfeo e l’Alceste benché più celebri per la
musica
eccellente del Gluck che gli accompagna che per i
la critica fatta da Gian Giacomo Rousseau nella lettera intorno alla
musica
di Gluck indirizzata all’Inglese Burney: critica
orse buona per il teatro di Atene, ma che dovendosi fra noi metter in
musica
da un uomo conseguente a se stesso e alla poesia
ente generar l’effetto in teatro qualora il compositore con una bella
musica
, il macchinista colle vaghe decorazioni, e il bal
le lagrime, di dipigner a meraviglia i caratteri, di far brillare la
musica
, di condurre per tre atti un’azione, e di sciogli
consisteva nell’intrecciar insiem nell’azione la poesia, il ballo, la
musica
e la decorazione, l’abbia talvolta fatto cadere i
ente sia grande ed eroico, non è tuttavia sì teatrale né sì atto alla
musica
quanto quello di Arminia e di Lucio. La cagione s
ittiva qual è quella dell’inglese Dryden intitolata Gli effetti della
musica
a le cui sorgenti ha l’autore italiano largamente
li ha somministrata l’idea nella sua dissertazione sulla unione della
musica
e della poesia. In altro luogo ci converrà parlar
à senza le quali non è possibile adattar acconciamente le parole alla
musica
. Veggasi quanto su tal proposito s’è detto nel to
gi medesime di stile che voglionsi per le poesie non inservienti alla
musica
. In secondo luogo l’argomento scelto da lui buono
esì nel fine morale. Volendo far conoscere i prodigiosi effetti della
musica
, non dovevano questi manifestarsi spingendo un gi
argomenti tragici, e conseguentemente quelli che danno motivo ad una
musica
nobile e patetica, devono essere meno frequenti,
norato o abbellito il canto moderno. E questa è la cagione per cui la
musica
delle opere buffe è, generalmente parlando, in mi
re buffe è, generalmente parlando, in migliore stato in Italia che la
musica
seria, e perché per un motivo di quest’ultimo gen
n qualche novità e caratterizzato a dovere, se ne trovano dieci nella
musica
buffa. [24] Mossi da tali ragioni vi sono di quel
vo nelle lacrime dolci e gentili che mi costrigne a versare una bella
musica
tragica, e benché per una non so quale disposizio
pra di quella a questa dasse la preferenza. [25] Fin qui è vero della
musica
, e lo dovrebbe essere parimenti della poesia: ma
l’autore quando gli raccomanda di scrivere un libretto da mettersi in
musica
. Esso non sarà tutto di mia invenzione; tale a un
incipali, ovvero di episodio si confanno mirabilmente col genio della
musica
. In ricompensa del disagio potrete sceglier i mez
dovere. Sarà poi mio pensiero far che il maestro vi adatti sopra una
musica
sfoggiata e pomposa, e affinchè spicchi di vantag
ut, s’appigliarono all’ovvio partito di metter in ridicolo l’opera in
musica
. Costoro si potrebbero paragonare ai rinegati che
e a un prologo, chiamasi Sie-Tse, e tutti gli altri Tche. Quanto alla
musica
trovasi da tempo remotissimo nella China introdot
va a trattar gli affari del l’impero. E perchè ogni dinastia ebbe una
musica
particolare, quella di Chun si chiamò Chao-yo e s
a verace. Nel leggerglisi qualche elogio a lui indirizzato usavasi la
musica
detta Tao-yng, cesitatrice. Festeggiavasi colla m
ato usavasi la musica detta Tao-yng, cesitatrice. Festeggiavasi colla
musica
più solenne la celebre cerimonia o festa di prima
in sedia per ritornare al real palazzo, ed allora incomincia la gran
musica
, la quale poi cessa nè si ripiglia se non giunto
nuovo assiso che sia nella sala del trono. Oltre a ciò vengono dalla
musica
accompagnate tutte le cerimonie fatte negli appar
appartamenti delle imperatrici. Eseguivasi da prima in tali luoghi la
musica
da 24 donne sotto la direzione de’ maestri della
on che musici eunuchi. Si fanno ancora nella China alcuni concerti di
musica
, e quando si presenta al l’imperadore un libro no
izioa. Ora se tali cerimonie, solennità e affari venivano quivi dalla
musica
accompagnati, non doveva essa entrare negli spett
mpi caduta in disistimab (siasi ciò avvenuto per l’introduzione della
musica
europea fatta in que’ paesi dal l’imperadore Kamh
e passioni vivaci si esprimono cantando, il rimanente si recita senza
musica
. Il dramma cinese non si spazia in episodii estri
mmaginati dall’uomo, forse il più ingegnoso e compito si è l’opera in
musica
. Niuna cosa nella formazione di essa fu lasciata
può asserire che quanto di più attrattivo ha la poesia, quanto ha la
musica
e la mimica, l’arte del ballo e la pittura, tutto
tto lo studio. Ma di tanti pensieri, quali a ben ordinare un’opera in
musica
sarebbono necessari, non si danno gran fatto mali
libretto, o sia dell’argomento, quasi niuno per la convenienza della
musica
colle parole, e niuno poi affatto per la verità n
he può nascer solamente dall’accordo perfetto di quelle; e l’opera in
musica
, una delle più artifiziose congegnazioni dello sp
gli si appartiene, dove tante soperchierie vengon fatte al maestro di
musica
, e molto più al poeta, che dovrebbe a tutti presi
ecitarono alla presenza del re l’Orfeo rappresentata in Venezia colla
musica
del riputato Zarlino. S’imitò poi la magnificenza
un’ opera francese componendo in cattivi versi una pastorale posta in
musica
da Cambert cantata la prima volta in Issy nel 165
ottenutene nel 1669 le lettere patenti si associò con Cambert per la
musica
, e con Surdeac per le decorazioni, e per otto mes
che compose le Pene e i Piaceri d’Amore rappresentata nel 1672 colla
musica
del Cambert. Questi furono i deboli principii del
tata nata appena all’eccellenza. Lulli celebre violinista maestro di
musica
, e poi segretario del re, di cui ebbe in seguito
l suo ingegno, e con alcune arie di balletti composti pel re, e colla
musica
posta ad alcuni versi di Quinault nella tragedia-
sersi, e a snodarsi che un’ opera istorica incatenata al comodo della
musica
, e alle leggi del verisimile; ma il sapere scerre
Quinault, in cui egli trionfò come poeta, Lulli come gran maestro di
musica
, e Rochois come attrice. L’azione si rappresenta
risse poi Achille e Polissena; ma Lulli infermossi dopo aver fatta la
musica
dell’atto I, e l’apertura, ed il rimanente si pos
fatta la musica dell’atto I, e l’apertura, ed il rimanente si pose in
musica
da Colasse. Lulli morì di tal malattia nel 1687 c
a quella misura ed a quel numero altri ne facesse migliori per la sua
musica
. Dall’altra banda la stessa storia ci addita che
Francesi, i quali confessano di doverglisi tutta la delicatezza della
musica
e la meravigliosa proprietà del canto. Lulli oper
componeva sulle parole di Quinault; e ciò ben si vide nel mettere in
musica
tanto il Bellerofonte del minor Cornelio nel 1669
mano nel 1681 le Bourgeois-Gentilhomme, di cui Lulli avea composta la
musica
, rappresentò egli stesso a meraviglia il personag
ecitarono alla presenza del re l’Orfeo rappresentata in Venezia colla
musica
del famoso Zarlino. S’imitò poi la magnificenza d
un’ opera francese componendo in cattivi versi una pastorale posta in
musica
da Cambert cantata la prima volta in Issy nel 165
ottenutene nel 1669 le lettere patenti si associò con Cambert per la
musica
e con Surdeac per le decorazioni, e per otto mesi
che compose le Pene e i Piaceri di Amore rappresentata nel 1672 colla
musica
di Cambert. Questi furono i deboli principj dell’
rtata nata appena all’eccellenza. Lulli famoso violinista, maestro di
musica
e poi segretario del re di cui ebbe in seguito tu
del suo ingegno e con alcune arie di balletti composti pel re e colla
musica
posta ad alcuni versi di Quinault nella tragedia
ssersi e a snodarsi che un’ opera istorica incatenata al comodo della
musica
e alle leggi del verisimile; ma il sapere scerre
Quinault, in cui egli trionfò come poeta, Lulli come gran maestro di
musica
, e Rochois come attrice. L’azione si rappresenta
i compose Achille e Polissena; ma Lolli infermossi dopo aver fatta la
musica
dell’atto primo, e l’apertura, e Colasse compose
Francesi, i quali confessano di doverglisi tutta la delicatezza della
musica
e la maravigliosa proprietà del canto. Lulli oper
componeva sulle parole di Quinault, il che ben si vide nel mettere in
musica
tanto il Bellerofonte del Cornelio nel 1679, quan
a quella misura e a quel numero altri ne facesse migliori per la sua
musica
. 23. V. la Vita di Quinault. 24. V. la seconda
mano nel 1681 le Bourgeois Gentilhomme, di cui Lulli avea composta la
musica
, rappresentò egli stesso a maraviglia il personag
rtiene al celebre filosofo Ginevrino. Vi si dimostra che tosto che la
musica
apprese a dipingere e a parlare, sparvero gl’ inc
amore, e Castore e Polluce una delle migliori opere francesi posta in
musica
dal famoso Rameau. Ma il teatro lirico e la sceni
più vago, di più dilicato, di più interessante per le parole e per la
musica
del Divin du village di GianGiacomo Rousseau. “In
Greci, fe recitare quella sua favola senza farne cantar le parole. La
musica
esprimeva a maraviglia gli affetti del personaggi
o gl’ intervalli e le pause della declamazione. Molti pezzi di questa
musica
furono composti dallo stesso Rousseau, e gli altr
ll’originale non lascia tal volta di commuovere. Quanto a’ maestri di
musica
, oltre ai nominati, si sono distinti in Francia C
ppresentazione con gesti e con graziosi passi naturali misurati dalla
musica
in azioni compiute eroiche e comiche. II. Ope
uni commedianti della fiera ottenuta la permissione dell’accademia di
musica
di rappresentare certe farse piacevoli in vaudevi
sig. Moline opera eroicomica che manca di comico e di eroico posta in
musica
dal celebre nostro Paisello, e Tarare di Beaumarc
la poesia musicale fino alla metà del secolo scorso. Mediocrità della
musica
. Introduzione degli eunuchi e delle donne in teat
mare e salvato dal delfino, opera di Giovanni Capponi, bolognese. La
musica
fece il prologo. Il primo atto conteneva la parte
dramma, e frapposero quelli di genere boschereccio alle pastorali in
musica
, i seri al melodramma tragico, e i comici all’ope
si danno dei baci. E quello che v’ha di più obbrobrioso si è che una
musica
tenera, voluttuosa e rinforzata dagli strumenti d
meglio d’ogni altro seppe dopo il Rinuccini far versi accomodati alla
musica
, alcuni del Conte Prospero Bonarelli, dell’Adimar
riverita la verità finiscono con un ballo allegro. [18] Frattanto la
musica
faceva pochissimi progressi. Dai surriferiti inve
del Caccini e del Peri, e che avrebbe fatto epoca nella storia della
musica
scenica come la fece nella madrigalesca se i prin
onatore d’arpa, e Michelagnolo Verovio di violino, introdussero nella
musica
strumentale mille chiamato da loro galanterie, ch
compresi nelle parole. Non si può meno di non ridere nel vedere nella
musica
fatta dal Melani sul dramma intitolato il Podestà
ti alla luce parecchi trattati eccellenti indirizzati a migliorare la
musica
. Vi furono delle gare e delle dispute celebri tra
o Galilei e il Zarlino. Si tentarono tutti i mezzi di trasferire alla
musica
moderna le impareggiabili bellezze dell’antica, n
e, e la più acconcia a spargere il buon gusto, cioè il Trattato della
musica
scenica, rimase fra le tenebre inedita fino a’ no
venti, s’ingegnò Angelini Buontempi, perugino, nella sua Storia della
musica
81 di far vedere che i musici e i compositori ita
iù altri assai de’ più famosi, i quali o consultati, o pregati, o con
musica
, o con trattato, o in altra maniera concorsero al
parole vuote d’interesse e di affetto non poteva congiungersi se non
musica
, che nulla esprimesse, e quando il sentimento era
sitori in necessità di valersi di note minutissime, lo che rendeva la
musica
stemperata, e che la frequenza de’ versi rimati g
rendeva monotona. [22] Dallo stato svantaggioso in cui si trovava la
musica
e la poesia, presero occasione i cantanti di usci
sulle scene. [23] Nel principio delle drammatiche rappresentazioni in
musica
il carattere di soprano era per lo più eseguito d
degli eunuchi era molto comune in quella nazione probabilmente per la
musica
delle chiese o per quella di camera. Dico probabi
ate alla mollezza, o per dir meglio, alla effemminatezza della nostra
musica
mi fa credere che gl’Italiani se ne prevalessero
i infettare da quel vizio che ha pressoché in ogni tempo sfigurata la
musica
italiana, cioè gli inutili e puerili raffinamenti
italiana, cioè gli inutili e puerili raffinamenti. I ghiribizzi della
musica
e della poesia si trasfusero nel canto eziandio,
Cruz, il quale scrisse Briseida zarzuela heroica in due atti posta in
musica
da don Antonio Rodriquez de Hita maestro di music
due atti posta in musica da don Antonio Rodriquez de Hita maestro di
musica
spagnuolo. Essa però fu così mal ricevuta e deris
r male, se col misero sacrificio della poesia si servisse almeno alla
musica
. Egli però ignorando i punti del dialogo più oppo
un’ aria, e poi settanta versi soli danno luogo a ben cinque pezzi di
musica
, cioè tre arie, una cavatina ed un recitativo obb
ia e distribuzione trovansi nella Briseida incastrati dodici pezzi di
musica
quasi tutti parlanti, e senza affetti. Cinque sc
sentenza che quando non fosse falsa, impertinente, ed inutile per la
musica
, sarebbe sempre insipidamente lirica e metafisica
esentazione musicale, cioè la tonadilla e la seguidilla narrazioni in
musica
che tal volta si distendono a più scene, e si can
le venditrici di aranci, di frutta e di erbaggi, all’elevatezza della
musica
più seria, ai gorgheggi, alle più ardite volate;
nte nella stessa tonada si congiunge l’antico ed il moderno gusto, la
musica
nazionale e l’Italiana. Odasi il nominato Yriarte
, e propagazione di esso in Europa. Cause del suo accoppiamento colla
musica
, e la poesia nel melodramma. [1] Tra i fenomeni
ciateci dagli antichi; se il male sia venuto dalla poesia ovver dalla
musica
, o se tutto debba ripetersi dalle circostanze de’
mitologia degli antichi s’unissero agli spettacoli accompagnati dalla
musica
. Per ispiegarle bisogna più alto risalire. [17] B
Per ispiegarle bisogna più alto risalire. [17] Benché l’unione della
musica
e della poesia, considerata in se stessa o com’er
ssa tra la favella ordinaria e la poesia, e tra la poesia comune e la
musica
. Io ho esaminato di sopra i caratteri musicali de
tananza divenne maggiore allorché la lingua dovette accoppiarsi colla
musica
: impercioché siccome la poesia rigettava molte fr
mpercioché siccome la poesia rigettava molte frasi prosaiche, così la
musica
non ammetteva se non poche forme di dire poeti ch
iù grande quanto che la natura di esso accoppiamento esigeva, che. la
musica
e la poesia si prendessero per un unico e spio li
anche indipendentemente della poesia, a cui non ben sapevano unire la
musica
, onde nacquero le sonate, le sinfonie, i concerti
. Ed ecco il perché fin dal principio di rado o non mai venne sola la
musica
, ma quasi sempre accompagnossi colla pompa, colla
r così dire, l’anima di cosiffatti spettacoli a que’ tempi, perciò la
musica
ad essi congiunte fu creduta da tai cose esser in
e ad una voce sola, le uniche che potevano contribuire a dirozzare la
musica
e a facilitar la sua applicazione alla poesia. E
acilitar la sua applicazione alla poesia. E basta esaminar i pezzi di
musica
corica, ovvero a più voci, che ne rimangono de’ c
di Firenze, non valsero a sradicare in ogni sua parte i difetti della
musica
, che troppo alte aveano gettate le radici, né pot
udizio l’origine del maraviglioso nel melodramma. [21] In appresso la
musica
, per le cause che si esporranno nel capitolo otta
dendo procacciarsi diletto, fecero uso di queste in mancanza di buona
musica
, allorché essendo conducente il sistema del marav
tolo secondo Ricerche sull’attitudine della lingua italiana per la
musica
dedotte dalla sua formazione, e dal suo meccanism
ngo ad esaminare soltanto i vantaggi che ha la lingua italiana per la
musica
: circostanza che più d’ogni altra cosa ha contrib
no misurarsi per alcuna delle note, che entrano nei nostri sistemi di
musica
. Il canto è quello che li determina, dando loro u
do tali determinati intervalli, che sono quelli che s’esprimono nella
musica
coi nomi di seconda, terza, quarta, quinta, ecc.
non mai vadano d’accordo coll’intonazione, come spesso adiviene nella
musica
francese. Non ha d’avere dittonghi di suono indet
rata venisse dall’uso di scrittori egregi e di cantori bravissimi, la
musica
ne acquisterebbe un pregio maggiore assai di quel
uolo, il piemontese con pochi altri di niun giovamento sarebbero alla
musica
pel duro e frequente accozzamento delle consonant
non ogni numero che alla poesia si confà, sarebbe a proposito per la
musica
, come alcuni affermano innavertentemente. L’armon
rendendo così la poesia più sostenuta e robusta. Ne’ versi fatti per
musica
cercasi non tsnto la forza determini quanto la re
i quante si conoscano, perocché traendo questa nobilisima parte della
musica
da sua origine, e la sua forza dalla imitazione t
patetico, sarebbe ugualmente assurdo, e ridicolo, che il dire che la
musica
strumentale ha fondamenti contrari o diversi dell
ole de’ loro versi, i quali, essendo dappertutto rimati, e dovendo la
musica
fare su ogni rima una qualche pausa, l’andamento
se nel canto intieramente trasfondersi cosicché la poesia fosse dalla
musica
inseparabile, come avvenne alla lingua greca nel
e17. [16] Un altro vantaggio della lingua italiana per l’oratoria, la
musica
e la poesia è la trasposizione, cioè quando il co
cchio, poiché mentre il sentimento dei versi è completo, quello della
musica
, che va poco a poco spiegandosi, non finisce se n
etti. Ma assai si è detto onde si conoscano le sue prerogative per la
musica
, e l’ingiustizia altresì con cui parlano di essa
ale parole toscane: «Che le continue terminazioni in vocale fanno una
musica
molto sgradevole», quando le principali bellezze
nno una musica molto sgradevole», quando le principali bellezze della
musica
italiana nascono appunto da queste: «Che la lingu
o 5. p. 44. 14. [NdA] Veggasi L’Origine, progresso e decadenza della
musica
, di D. Antonio Eximeno, libro 2. capitolo 4. 15.
tolosamente si conchiude, ch’essa non sia buona per accoppiarsi colla
musica
. Un intiero volume potrebbe scriversi contro a sì
francamente pospone la lingua spagnuola alla italiana in quanto alla
musica
. A me sembra però, che la lite rimanga assai dubb
voce, e quindi immaginò d’introdurre nella Commedia gl’ Intermezzi in
musica
, che per molto tempo furono uniti alle opere seri
ro per sostituire i balli in lor vece (Ivi, XXXV). » — « Non sapea di
musica
; ma cantava passabilmente, ed apprendeva a orecc
diciassettenne allora, vezzosa, capricciosa, galante, che studiava la
musica
per esercitarla poi pubblicamente in teatro, stan
li spettacoli istrionici. Claudio Monteverde, il quale avea posta in
musica
l’Arianna del Rinuccini, divenuto maestro di capp
Monteverde, del Soriano’, del Giovannelli, ed altri chiari maestri di
musica
di quel tempo. Allora si cercarono, é vero, poeti
stro di cappella rinomato. La bella poesia che somministra alla buona
musica
il vero linguaggio delle passioni, col quale parl
dee immaginarti che si troverebbe da chi potesse paragonarle, tra la
musica
e la rappresentazione dell’opera moderna, in cui
ntieramente abbandonati. Opposero allora decorazioni a decorazioni, e
musica
a musica, e si sostennero alquanto con farsacce m
te abbandonati. Opposero allora decorazioni a decorazioni, e musica a
musica
, e si sostennero alquanto con farsacce magiche pi
'egli aveva cantato nel 1731 e 1742. Faceva e recitava le commedie in
musica
con sua moglie, la Tincanera. Datosi più tardi
ssai noto al Mondo per l’eccellente sua abilità nelle parti buffe per
musica
, e presentemente bravissimo attore nelle Commedie
più specialmente alle belle arti, mostrò particolari attitudini alla
musica
, al recitare, e all’arte del bulino, che essa pre
malvagità ingorda e l’impostura luminosa. Le stranezze dell’opera in
musica
accompagnata da tutti gli allettamenti della vist
e le medesime lepidezze, cominciava ad invecchiare, mentre l’opera in
musica
stendeva rapidamente i suoi progressi. Laonde all
i un senso. Opposero allora i commedianti decorazioni a decorazioni e
musica
a musica, e si sostennero anche un poco con farse
o. Opposero allora i commedianti decorazioni a decorazioni e musica a
musica
, e si sostennero anche un poco con farse magiche
ripiene di apparenze, di voli, di trasformazioni, e con intermezzi in
musica
, passeggieri ripari a’ loro continui bisogni. Con
iziosa e servile, l’orme de’ greci, non pertanto la spogliarono della
musica
che tra questi l’avea costantemente accompagnata;
o con tutte le circostanze accidentali. Ma per essere spogliata della
musica
, diremo a buona ragione, che non sia tragedia la
Sacrificio, comporto senza Cori fin dall’anno 1553, ed indi messo in
musica
da Alfonso dalla Viola ferrarese nel 1555, il cel
tino Argenti collo Sfortunato, pure rappresentata con i cori posti in
musica
dal Viola in presenza dell’istesso duca. Ma perve
hese, rappresentata avanti al gran duca nel 1590, ai cui cori fece la
musica
Emilio del Cavaliere, romano. Finalmente in quest
e in questo secolo può dirsi a ragione inventata l’opera musicale. La
musica
, costante amica dei versi ancor de’ selvaggi, la
vò divisa. Lasciato il teatro alla poesia e alla rappresentazione, la
musica
si conservava nelle chiese, e accompagnava la dan
stro di cappella, spinto dal felice effetto che faceva l’unione della
musica
e della poesia in tante feste e cantate, e cori d
ntar quell’unione in tutto un dramma, e nel 1597 fece rappresentar in
musica
agl’istrioni il suo Anfiparnaso, stampato l’istes
yle) s’inducesse per l’esempio del Vecchi a formar del dramma e della
musica
un tutto inseparabile in un componimento eroico e
e ’l Rinuccini col consiglio del signor Giacomo Corsi intelligente di
musica
mostrò all’Italia i primi melodrammi regolari, la
one del matrimonio di Maria de’ Medici con Errico IV, furono poste in
musica
da Giacomo Peri, e s’impressero in Firenze nel 16
Giacomo Peri, e s’impressero in Firenze nel 1600. L’Arianna posta in
musica
da Claudio Monteverde, si cantò nel matrimonio de
om. I pag. 185. 161. Vedi il P. Menestrier delle Rappresentazioni in
musica
. 162. V. la Perfetta Poesia del Muratori lib. II
ne nelle di lui circostanze? E di ciò contento, non si sovviene della
musica
, Lo spettatore ch’é sul fatto, se ne sovviene, ma
chiama massima fredda, tuttoché io sappia che i greci animavano colla
musica
tutte le parole d’una tragedia, domando al signor
mpie e trasporta, se l’affetto é vero, non mi trattengo a metterlo in
musica
, o cantandolo lo tradirò. Non vi farebbe altro ri
o cantandolo lo tradirò. Non vi farebbe altro rimedio che limitar la
musica
a i semplici concerti, e più non pensare a congiu
gi: ma allora meriteremo il rimprovero di Platone, il quale chiama la
musica
strumentale «un’assurdità e un abuso della melodi
ale. Quando con ardir felice il Rinuccini accoppiava al dramma una
musica
continuata, e chiamava l’attenzione dell’Europa c
Bologna, Roma, Torino, Napoli. Claudio Monteverde che aveva posta in
musica
l’Arianna del Rinuccini divenuto maestro della ca
’opera tutta cantata, ebbero una festa teatrale composta di danza, di
musica
, e di macchine eseguita nel 1639 sotto il vicerè
i macchinisti, di voci squisite, e de’ migliori sonatori e maestri di
musica
. La bella poesia che sola può somministrare alla
e maestri di musica. La bella poesia che sola può somministrare alla
musica
il vero linguaggio delle passioni, cominciò ben p
apimento di Cefalo nè per tal Vegghia. Un componimento scenico per la
musica
composta pel dì natalizio di Maria Farnese duches
orientali, si rivolsero nell’una e nell’altra Esperia ad esercitar la
musica
? Non apparisce. Sì nota solo dagl’intelligenti ch
udire con qual trasporto favelli di questa Leonora un intelligente di
musica
che l’avea più volte ascoltata.” Ella è fornita d
ngegno e di ottimo gusto, capace di discernere la buona dalla cattiva
musica
, intendendola benissimo ed avendo anche composto
nel XV secolo. Ma una filza inutile di nomi di scrittori di opere in
musica
di tal secolo sarebbe una narrazione ugualmente n
n Milano nell’anno 1775. » A queste si dee aggiungere un libretto per
musica
L’Impresa d’opera, dramma giocoso da rappresentar
nzo), che trovo nella raccolta Corniani della Braidense di Milano. La
musica
fu del celebre maestro signor Pietro Guglielmi, e
volentieri alla festa de’ pazzi, a quella degl’innocenti e anche alla
musica
che fu introdotta nelle chiese. I monaci poi si a
n erano che meri monologhi, o dialoghi satirici senz’azione, posti in
musica
da lui stesso118, e cantati insieme con sua mogli
il tempo di Omero, andavano suonando e cantando sui loro stromenti la
musica
, e i versi de’ trovatori provenzali, e giravano p
rovenzali, e giravano per i castelli de’ signori per divertirli colla
musica
, nell’ora di desinare119. Di quelli menestrels eb
atres d’Europe, e ’l cavalier Planelli nel bel trattato dell’opera in
musica
sez. I cap. I.
schivarli, mi fece scoprire una miniera di notizie appartenenti alla
musica
nella conoscenza ed amicizia del reverendissimo p
e vi troverà ciò nonostante, la storia non affatto superficiale della
musica
italiana e de’ suoi cangiamenti, come della trage
quanto ivi si largheggi di lodi colla Italia, come si preferiscano la
musica
e il melodramma italiano alla musica, e al melodr
Italia, come si preferiscano la musica e il melodramma italiano alla
musica
, e al melodramma degli altri popoli, in qual guis
hanno ampiamente e dottamente ragionato intorno ad esse. Il dramma in
musica
all’opposto, come parto ancora recente nato sotto
intitolata Storia e ragione d’ogni poesia nel trattare dell’opera in
musica
, ove il lettore altro non sa rinvenire che titoli
più ragionato e per conseguenza più utile è il Trattato dell’opera in
musica
del Cavalier Planelli napoletano. Egli abbraccia
ggetto. Le sue osservazioni circa le belle arti in genere, e circa la
musica
, e direzione del teatro in particolare sono assai
oni teatrali. Nel secondo s’investigherò la proporzione che ha per la
musica
la lingua italiana, e ciò che rimane a farsi per
rii e conveniente alle rappresentazioni decorate di un’opera seria in
musica
. Si aprì in quell’anno con una Ifigenia e col bal
endo persuaso sin dall’incominciar del secolo XVIII di non aver dalla
musica
ricevuto facoltà verune di allontanarsi dalle dis
l’Elisa di Sebastiano Biancardi detto Lalli in Venezia cantata colla
musica
del Ruggieri nel 1711, e fu la prima vera commedi
ta colla musica del Ruggieri nel 1711, e fu la prima vera commedia in
musica
veduta su quelle scene. Commedie e ben graziose f
ente in Venezia nel 1731 la Contadina ed il Cavalier Bertone posti in
musica
il primo del famoso Sassone, e l’altro dal non me
cui si dipinge un affetto che non eccede la commedia e dà motivo alla
musica
, fu animato dalle note di Giovanni Fischetti nel
desimo genere nel 1732 riscosse l’ammirazione degl’intelligenti colla
musica
squisita in tutte le sue parti del Raffaele dell’
n meno copiose di grazie sono le seguenti : la Rosaura del 1736 colla
musica
del riputato Domenico Sarro ; Da un disordine nas
utato Domenico Sarro ; Da un disordine nasce un Ordine del 1737 colla
musica
di Vincenzo Ciampi a que’ di maestro accreditato
zo Ciampi a que’ di maestro accreditato ; l’Alidoro del 1730 posta in
musica
dall’abile maestro Leonardo Leo ; l’Alessandro de
medesimo Leo ; la Lionora che si rappresentò nel medesimo anno colla
musica
del Ciampi per le parti chiamate serie, e del cel
Trinchera autore dell’opera la Vennegna cantata la prima volta colla
musica
di Gaetano Latilla nel teatro detto della Lava e
plicata altrove ; dell’ Abate Collarone quivi parimente cantata colla
musica
di Domenico Fischetti, che si ripetè poi nel teat
ol titolo le Chiajese Cantarine, ma con alcune alterazioni fatte alla
musica
del Fischetti dal nomato Logroscino. Scrisse il T
ra vivace di un Fra Macario equivalente ad un Tartuffo recitata colla
musica
di Carlo Cecere. Commedia fu il Carlo e qualche a
lita sul teatro musicale colla farsetta intitolata la Canterina colla
musica
di Niccolò Conforto, coll’ Astuto Balordo posto i
erina colla musica di Niccolò Conforto, coll’ Astuto Balordo posto in
musica
dal celebre Niccolò Piccinni, coll’ Innamorato Ba
n musica dal celebre Niccolò Piccinni, coll’ Innamorato Balordo colla
musica
in gran parte del Logroscino, e singolarmente col
singolarmente colla Furba burlata fortunatissima opera buffa, la cui
musica
appartiene per la maggior parte al prelodato Picc
a di tutti i caratteri e lo Sposo di tre e marito di nessuna poste in
musica
da Pietro Guglielmi. Il Palomba fini i suoi giorn
’immagine di un Calabrese che sona l’arpa tra’suoi discepoli, loda la
musica
greca che non conosce, ha una moglie da cui è bas
l’antico Socrate ? Le armoniche note del Paisiello (il quale pose in
musica
la maggior parte delle opere del Lorenzi) sono in
diede al teatro de’ Fiorentini l’anno 1795 la Pietra Simpatica colla
musica
di Silvestro di Palma eccellente maestro napoleta
orgente di questa farsa è la novella le Connoisseur del Marmontel. La
musica
piena di armonia di verità e di novità si accordò
ntermezzi piacevoli, e singolarmente il Filosofo di Campagna posto in
musica
dal Buranelli, e la Cecchina dell’inimitabile Pic
ienna, in Parigi e per l’Italia il Trofonio ed il Re Teodoro posto in
musica
dal Paisiello, appartenenti all’autore pregevole
mette la lingua, sono pieni di ritmo, e però facili ad adattarsi alla
musica
. Se Anacreonte rinascesse, dubito che scrivesse i
in Napoli riuscì nel teatro di San-Carlo per le decorazioni e per la
musica
dell’esimio Jommelli che si ammira come un capo d
imento naturale del Racine che si cantò nel teatro di San-Carlo colla
musica
del valenziano Vincenzo Martin, l’Oreste che si r
ica del valenziano Vincenzo Martin, l’Oreste che si rappresentò colla
musica
del napoletano Domenico Cimarosa nell’ agosto del
a che se ne fece nel 1796 trovansi varie cantante, ed un oratorio per
musica
nella liquefazione del sangue di san Gennaro del
li s’ignora l’epoca. É però noto che la prima si scrisse e si pose in
musica
a privato trastenimento di una brillante compagni
o scritto dall’erudito conte Gastone della Torre Rezzonico e posto in
musica
dall’ egregio Giuseppe Sarti. Invano tutto ciò si
ici e della descrizione del Tartaro nelle sue Danaidi che fe porre in
musica
dal nostro valoroso Millico. Questo spettacolo ch
rivolse all’istorica e scrisse due melodrammi che chiamò tragedie in
musica
, Elfrida ed Elvira che potè far rappresentare nel
anno alla mano cantano un quartetto poco veramente vantaggioso per la
musica
, perchè gli affetti non sono punto riscaldati al
ora il tuono intorno. Si vede che il poeta vorrebbe, in grazia della
musica
, elevare il tuono del quartetto che non può esser
ma si domanda, se con ragione e proprietà drammatica ? Si dirà che la
musica
anche oggi astringa la poesia a tradir se stessa
i si trova alla prima, il quale colle sentenze e le ripetizioni della
musica
serve anzi a stancar Elfrida, e lo spettatore per
l re e tutti come ascoltatori oziosi indifferenti in un’ accademia di
musica
. In fine Elfrida approfittandosi del letargo univ
ena poteva forse produrre un duetto più appassionato e più utile alla
musica
. Poteva p. e. esprimersi con calore il pensiero c
to a quel punto l’amante. Ciò avrebbe senza dubbio somministrato alla
musica
un oggetto più capace di vere espressioni, in cam
sso nel marmo e di quell’urna che vale la stessa cosa esangue ed alla
musica
infruttuosa. Resta Elfrida, e viene il re, cui el
lfrida con uno pugnale minaccia di svenarsi. Quì si trova un pezzo di
musica
concertato, in cui Adelvolto risnonde appena da p
r come la chiama nova l’anno 1793 nell’Elfrida ? L’altra tragedia in
musica
del Calsabigi è l’Elvira che si recitò nel carnev
e additate figure e tinte liriche al Calsabigi che ci promette per là
musica
tragedie vere ? Nella scena 2 viene Osmida secon
ed in questo senso Calsabigi avrà ben saputo trasformarè il dramma in
musica
in vera tragedia. Buon per essi che Odorico, senz
iudere a due Le mie di un puro ardor Care ritorte Fralle note della
musica
e la distanza de’ verbi, all’udirsi questi due ve
Berenice, a Mandane madre di Ciro, il guazzabuglio delle tragedie in
musica
del Calsabigi ! Vuolsi rammemorare tra’poeti melo
opo nella stessa città s’impresse Mosè pargoletto che si recitò colla
musica
dell’esimio di lui compatriotta Fedele Finaroli.
ntansi meritamente di Hayden, Huber, Cramer, Schmit esimii maestri di
musica
istrumentale, e dell’ insigne Hass pregevole alli
e contarono altri riputati maestri dopo che Rodriguez de Hita pose in
musica
la meschina Briseida del poetillo La-Cruz. Il sig
e. Pregiansi a ragione i Francesi de’ dottissimi scrittori teorici di
musica
, particolarmente di Mersenio, di Burette e di Ale
Napoli, dir si debbono reggie perpetue e sorgenti perenni di scienza
musica
. Da esse uscirono Scarlati, Vinci, Leo, Porpora,
ommelli, il celebre Piccinni che produsse la felice rivoluzione nella
musica
in Parigi dal Napoli-Signorelli predetta sin dal
e che t’importerebbe il conoscerlo ? Tu nol sentiresti ; và, componi
musica
francese(a). Capo VI ultimo Stato presente
e grandi nella poesia, nell’eloquenza, nelle arti del disegno e nella
musica
? Al contrario dove lo spirito filosofico semplic
no, Paisiello, Palma, Fioravanti, altri. Singolarmente l’autore della
musica
additata della Pietra Simpatica arricchì delle ar
pretesi se non rilevare l’artifizio diverso che richiedono l’opera in
musica
e la tragedia, per distruggere l’imputazione de’
sse nella rappresentazione. E forse fu avviso dello stesso maestro di
musica
, cui parve che dopo un duetto di passione poco gi
o che nel rappresentarsi si tralasciò nella scena 6 un altro pezzo di
musica
che dovea cantarsi da Elvira e Ricimero, e l’auto
cui poco era nota l’abilita. Calsabigi dovea riportarsi al maestro di
musica
, il quale ben sapeva se le due voci potessero acc
zzi staccati dal suo corpo l’ha rimessi al luogo antico. Tre pezzi di
musica
recitati dalle medesime persone nel punto che l’a
i alterò negl’indicati punti l’Elvira doveva intendere il teatro e la
musica
assai più del disprezzatore del Metastasio. (a)
nomato Inglese, e a’ concerti e alle danze accompagnate tal volta da
musica
vocale, s’intrecciarono alcune carole da venti ba
tro l’altra. Aumentandosi sempre più verso la fine il movimento della
musica
, le danzatrici spiegarono nelle attitudini una fo
Cook di Sandwich vi sono eziandio danze pantomimiche accompagnate da
musica
, le quali si approssimano più a quelle della Nuov
legj, accademie, librerie, stamperie. Ma benchè amasse la poesia e la
musica
, i suoi piaceri consistettero ne’ balli in masche
iù rinomate cantatrici, e vi furono invitati i più celebri maestri di
musica
dell’Italia e specialmente di Napoli. Il Venezian
lo più vengono dall’Ukrania o Picciola Russia dove si studia molto la
musica
vocale. Le opere serie si rappresentano in corte
per Compagnie di canto, come abbiamo da quello de gl’inventori della
musica
, il ventiquattresimo della raccolta, che termina
raccolta, che termina così : abbiamo proposto in questo luoco con la
musica
dei dolci concenti di cotanti amanti, ai cigni ra
degli atti per riunire alla rappresentazione tragica quella forte di
musica
che le conviene; ma i commedianti schivano le spe
Silvio Stampiglia, e non allo Zeno, come asserisce nel trattato della
musica
il signor Eximeno, si dee con più ragione attribu
isuona sulla maggior parte delle scene europee bisognose della nostra
musica
. A Metastasio fa plauso la leggiadra gente, e la
imato sopra tutti i popoli moderni nella bell’arte incantatrice della
musica
. Uscirono dal di lei seno i primi musici legislat
egli antichi, vi aggiunse le proprie scoperte, e compose un metodo di
musica
più facile e più giudizioso. Fu seguito dal Franc
e da Giovanni Zarlino che in Venezia pubblicò nel 1580 un trattato di
musica
in Italiano che oscurò tutti gli altri. Fiorirono
il Monteverde, il Teofilo, il Soriano e vari altri chiari maestri di
musica
, i quali seppero prevalersi di tante scoperte, e
occidentale dell’Europa. Egli é ben vero che i tedeschi studiando la
musica
italiana, che conobbero per la nostra opera dramm
rmette la lingua, sono pieni di ritmo, e però facili d’adattarsi alla
musica
. Se Anocreonte rinascesse, dubito che scrivesse i
crive il più volte lodato sig. Vespasiano in un discorso intorno alla
musica
italiana premesso in una raccolta di varie ariett
i quella degli altri linguaggi; onde riesce molto più favorevole alla
musica
e alla varietà de’ suoni: é ricco e abbondevole,
nisono». 227. Fu fatto in Francia da un bell’ingegno intendente di
musica
quell’epigramma contro M. Rameau: Si le difficil
i giorni applicarsi alla maggior parte de’ francesi amanti della loro
musica
vocale, la quale per lo più altro non é che una c
e Boehmisch Broda, e la famosa lettera di Gian-Giacomo Rousseau sulla
musica
francese. Si aggiunga qui che ancora il buon orec
Si aggiunga qui che ancora il buon orecchio naturale viene così nella
musica
come nella poesia spesso guasto dall’abito di udi
il nostro Piccini chiamato l’anno scorso a Parigi voglia colla bella
musica
italiana cagionare alla fin fine una totale rivol
te cogl’italiani. 229. Siccome Argo fu già in Grecia la scuola della
musica
, così in Italia ne’ tempi de’ romani, e dopo il r
che perciò a ragione viene esaltata, come fede e fonte della scienza
musica
, e de’ talenti armonici, da due celebri suoi poet
es comédiens. Dopo la morte di Gherardi entrò alla Reale Accademia di
musica
.
ademie e librerie e stamperie. Benchè però egli amasse la poesia e la
musica
, limitaronsi i suoi piaceri ai balli in maschera
le più rinomate cantatrici, vi si chiamarono i più celebri maestri di
musica
dell’Italia e spezialmente di Napoli. Il venezian
più vengono dall’Ukrania, o Picciola Russia, dove si studia molto la
musica
vocale. Le opere serie si rappresentano in quella
rea Salvadori Fiorentino, ridotto ad uso delle comiche scene senza la
musica
.
che inaugurò il nuovo teatro di Varsavia nel 1748. Nella commedia con
musica
dell’ Apollini, Le contese di Mestre e Malghera p
re, ma assai più valse, e fu generalmente assai più apprezzata, nella
musica
.
con Antonio Molino detto Burchiella, comico, istituì un’ accademia di
musica
.
étien Antonio p. F. 213. n. 445. Monteverde Claudio mette l’Opera in
musica
273. Montiano (Agostino de) p. S. 279. 407. Mo
ali erano religiose 9. 13. 111. scritte in versi 11. rappresentare in
musica
104. erano scuola di morale 12. 16. tralignando e
208. Danesi 404. Russi 419. pel più son commedie Francesi, e opera e
musica
Italiana 420. Turchi 424. Stampiglia Silvio p. I
die energiche e vivaci 388. Spiritose commedie 391. Opera Italiana e
musica
nazionale 396. Questo teatro comincia a cadere 42
ragedie regolari 270. E graziose commedie 271. Poscia il gusto per la
musica
e per le decorazioni fa perder quello de’ buoni d
a questo secolo ivi. XVI. Novelle in dialogo 251. Decorazioni misere;
musica
colla sola chitarra 253. Irregolari commedie di N
264. Vasconzelos autore Portoghese 252. Vecchi Orazio, autor della
musica
nell’Opera 235. Vega (Lope de) p. S. 260. Venet
all’armonia 351., rimprovera a’ Francesi il difetto di sensorio nella
musica
353., parla della critica 298. 321., della bellez
h' ei poteva comparire con lode in mezzo ai più esperti professori di
musica
.
CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in
musica
: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni
le. Quando con ardir felice il Rinuccini accoppiava al dramma una
musica
continuata e tirava l’attenzione dell’Europa con
, Bologna, Roma, Torino, Napoli. Claudio Monteverde che avea posta in
musica
l’Arianna del Rinuccini divenuto maestro della ca
opera tutta cantata, ebbero una festa teatrale composta di danza, di
musica
e di machine eseguita nel 1639 sotto il vicerè Fe
chi machinisti, di voci squisite, e di migliori sonatori e maestri di
musica
. La bella poesia che sola può somministrare alla
e maestri di musica. La bella poesia che sola può somministrare alla
musica
il vero linguaggio delle passioni, cominciò ben p
apimento di Cefalo nè per tal vegghia. Un componimento scenico per la
musica
composto pel dì natalizio di Maria Farnese duches
orientali, si rivolsero nell’una e nell’altra Esperia ad esercitar la
musica
? Non apparisce. Si nota solo dagl’ intelligenti c
udire con qual trasporto favelli di questa Leonora un intelligente di
musica
che l’ avea più volte ascoltata. “Ella è fornita
ngegno e di ottimo gusto, capace di discernere la buona dalla cattiva
musica
, intendendola benissimo ed avendo anche composto
n dal XV secolo. Ma una filza inutile di nomi di scrittori d’opere in
musica
di tal secolo sarebbe una narrazione ugualmente n
sa farsi un partito ed il vizio luminoso. Le stranezze dell’opera in
musica
accompagnata da tutti gli allettamenti della vist
e le medesime lepidezze, cominciava ad invecchiare, mentre l’opera in
musica
stendeva rapidamente i suoi progressi. Laonde all
i un senso. Opposero allora i commedianti decorazioni a decorazioni e
musica
a musica, e si sostennero anche un poco con farse
o. Opposero allora i commedianti decorazioni a decorazioni e musica a
musica
, e si sostennero anche un poco con farse magiche
ripiene di apparenze, di voli, di trasformazioni, e con intermezzi in
musica
, passeggieri ripari a’ loro continui bisogni. Con
ndo partecipare del piacere di uno spettacolo pomposo come l’opera in
musica
. Sono dunque da riferirsi a quel tempo il teatro
ttese poscia a spiegare tutte le pompe delle arti del disegno e della
musica
nell’opera; ma vi si neglessero le vere bellezze,
. Cit.) come, rappresentato per la prima volta all’Accademia Reale di
musica
a Parigi il 5 dicembre 1749, il Zoroastro di Rame
he’ sta volta di Pietro Algeri, venuto a bella posta da Parigi, e con
musica
nuova del suonatore di viola da braccio, e compos
n musica nuova del suonatore di viola da braccio, e compositore della
musica
pe’ balli, Johann Adam. – Della musica di Rameau
a braccio, e compositore della musica pe’ balli, Johann Adam. – Della
musica
di Rameau furon serbati la sinfonia e il primo co
h’equivale a un prologo, chiamasi Sie-Tse, e tutti gli altri Tche. La
musica
antichissimamente introdotta nella China e coltiv
e passioni vivaci si esprimono cantando: il rimanente si recita senza
musica
. Il dramma cinese non si spazia in episodi che so
estrati a rappresentar senza parlare, seguendo le leggi della cadenza
musica
. In tale esercizio singolarmente contraddistinguo
lterabili e severe, le quali sono le medesime per la danza che per la
musica
. Come questa ha bisogno d’una misura che regoli l
ere che l’ascosa origine del piacere, che certi tratti arrecano nella
musica
, nella poesia e nella eloquenza, è nel linguaggio
gini, le quali rappresentino muovimento, come la maniera di render la
musica
espressiva si è quella di far sentire la successi
divinizzando siccome fecero la danza, e applicandola poi insiem colla
musica
e la poesia alla politica, alla educazione pubbli
n riuscirvi. La seconda può far temere una sorte uguale per l’odierna
musica
e l’odierna poesia, qualora si lasci al ballo un’
ma in quanto è un’arte rappresentativa somigliante alla poesia e alla
musica
. La seconda in quanto viene applicata al melodram
fratellevole combaciamento che hanno insieme la danza, la poesia e la
musica
esigerebbe forse l’applicazione del ballo nella p
he non potrebbono in verun conto eseguirsi dal ballerino, contener la
musica
strumentale mille artifizi, mille pitture degli o
antasia di coloro che, mentre io porgo attenzione al linguaggio della
musica
, mi saltano all’improviso fuori col linguaggio de
a, a ciascuna scena delle quali si ballava in diversa foggia. La loro
musica
non meno che la loro cadenza consisteva in una se
l sentimento, un’arte insomma così sterile che non somministrava alla
musica
né sentimenti né immagini, non poteva lungamente
solito gli adoratori del rancidume si diedero tosto a gridare che la
musica
si corrompeva, e che il buon gusto andava in rovi
e più altri compositori di sommo merito perfezionarono a tal segno la
musica
de’ balli che «al mio tempo (dice l’Abbate Du Bos
ammettendo balletti d’ogni maniera e graziosi intermezzi all’opere in
musica
tratti per lo più da argomenti buffi o mitologici
i Gluck, gli Hayden, i Graun e tanti altri rispettabili professori di
musica
quanto fosse stato indecente e ridicolo il quesit
he e musicali. La sua Semiramide inoltre cavata da Voltaire, posta in
musica
dall’immortale Gluck e rappresentata in Vienna fe
a e trovò maestri bravi e compositori eccellenti che perfezionaron la
musica
e rappresentarono i più rinomati componimenti182.
dunque la perfezione a’ tempi di quel celebre oratore. Lo scopo della
musica
è quello d’eccitar le passioni per mezzo d’una co
o seppe ella rinvenire le vie di conseguirlo come presso ai Greci; la
musica
greca fu dunque e dovette essere fra tutte la più
ttacolo drammatico riunendo la danza all’altre due sorelle germane la
musica
e la poesia. Che mi promette l’esecutore del ball
o in Italia, il quale ben composto, ben eseguito, accompagnato da una
musica
espressiva, e afferrando nella sua imitazione i t
idea d’imitazione, hanno avuta nel ballo la stessa origine che nella
musica
. Perciò quanto s’è detto dell’una è perfettamente
lasciata avesser nell’animo dello spettatore i tuoni imitativi della
musica
. Il secondo di non iscemar nell’atto della rappre
’ suoni, e però fa d’uopo conservare dappertutto lo stesso idioma. La
musica
strumentale dee non per tanto seguitar a parlare
A. il Signor principe d’Asturias che ha prodotti in questo genere di
musica
parecchi saggi sommamente applauditi in Italia e
ice discreta in varie Compagnie. A Cagliari ne diresse una di prosa e
musica
; e il 2 agosto del 1774 pubblicò per le stampe d
alone, parti serie nelle commedie studiate, ecantava negli scherzi in
musica
. Il 1781-82, già vecchio, ma pur sempre egregio a
onio, dramma-parodia, che fece rappresentare da' suoi compagni con la
musica
del Maestro Maccari. Nel '36 sostenne con molto s
che hanno da avere tra loro le varie parti constitutive dell’opera in
musica
, perché ne riesca un tutto regolare ed armonico.
a immagine della greca tragedia, in cui l’architettura, la poesia, la
musica
, la danza e l’apparato della scena si riunivano a
gi, accademie, stamperie, e librerie. Ma benché amasse la poesia e la
musica
, i suoi piaceri consistettero ne’ balli in masche
vengono dall’Ukrania, o picciola Russia, dove si applicano molto alla
musica
vocale. Quest’opere serie si rappresentano in cor
ghen colla mira di dimostrare che la lingua patria ben si adatta alla
musica
. Incoraggita da’ proprj sovrani la Suezia con più
n cori ricavata dagli antichi, e Cora ed Alonso componimento posto in
musica
dal Nauman, ed altre favole musicali imitate dall
Cruz, il quale compose Briseida Zarzuela Heroica in due atti posta in
musica
da D. Antonio Rodriguez de Hita maestro di musica
n due atti posta in musica da D. Antonio Rodriguez de Hita maestro di
musica
spagnuolo: ma fu così mal ricevuta e derisa, spez
r male, se col misero sacrificio della poesia almeno si servisse alla
musica
. Egli però, ignorando, punti del dialogo più oppo
ma di sentire un’ aria, e 70 versi soli fanno nascere cinque pezzi di
musica
, cioè tre arie, una cavatina ed un recitativo obb
cedono un’ altra aria. Con tale economia sono distribuiti 14 pezzi di
musica
per lo più parlanti e senza affetti. Cinque scene
, sentenza che quando non fosse falsa, impertinente ed inutile per la
musica
, sarebbe sempre insipidamente lirica e metafisica
musicale, cioè la tonadilla e la seguidilla, narrazioni fatte per la
musica
, che tal volta si distendono a più scene e si can
le venditrici di aranci, di frutta e di erbaggi, all’elevatezza della
musica
più seria, ai gorgheggi, alle più difficili volat
n una stessa tonada spesso congiunto l’antico ed il moderno gusto, la
musica
nazionale e l’italiana. Vedasi pure come ne parla
ia di pianoforte, sapeva mescolare nelle commedie or qualche pezzo di
musica
, or qualche arietta che la faceva meglio accetta
l’Agenzia di Spagna. Lasciato per vicende politiche l’impiego, studiò
musica
sotto il maestro Pacini, suo cugino ; ma non lung
agando ne’ dintorni e procacciandosi, con recite mescolate di prosa e
musica
, onorata esistenza. Al fianco di Petronio Zanerin
ghen colla mira di dimostrare che la lingua patria ben si adatta alla
musica
. La Suezia incoraggita da’ proprii sovrani si è c
ri ricavata dagli antichi, e con Cora ed Alonso componimento posto in
musica
dal Nauman, e con altre favole musicali imitate d
va la Facchinelli veneziana, chiamata la Beccaretta. E gli artisti di
musica
avevan presso che tutti un di codesti nomignoli b
rsi piena d’abilità per la sua professione, inclinata alle cose della
musica
, e pronta a' più ardui impegni nel faticoso mesti
e in prosa dell’ Irene Imperatrice dell’ Oriente, dramma in versi per
musica
dell’abate Silvani, e dedicolla al Marchese Anton
mpre il patriotismo a chi ne fomenta l’amore. Per ciò che riguarda la
musica
tedesca, manifesti ne sono i progressi fatti dopo
i fatti dopo che si sparsero per quelle contrade i capi d’opera della
musica
italiana. Chi può ignorare la celebrità de’ famos
musica italiana. Chi può ignorare la celebrità de’ famosi maestri di
musica
nazionale vocale, il rinomato Hendel, il chiaro H
elodramma istorico di Zeno e Metastasio, ed ella stessa l’animò colla
musica
; valendosi anche dell’idioma italiano più del ted
le spese della guerra volle dedicare questo monumento al gusto della
musica
e delle arti, e vi chiamò con molta spesa gli att
che vi si rappresentò nel I di dicembre del 1742, fu Cleopatra colla
musica
di Graun. Una delle opere assai applaudite in Ber
a. Mi si permetta qui una osservazione: In Italia a qual maestro di
musica
eccellente si è fatto altrettanto? Se n’eresse ma
otismo a chi ne insinua e ne fomenta l’amore. Per ciò che riguarda la
musica
tedesca, ne sono manifesti i progressi fatti dopo
i fatti dopo che si sparsero per quelle contrade i capi d’opera della
musica
italiana. Chi può ignorare la celebrità de’ famos
musica italiana. Chi può ignorare la celebrità de’ famosi maestri di
musica
nazionale vocale, il rinomato Hendel, il chiaro H
dramma istorico di Zeno e di Metastasio, ed ella stessa l’animò colla
musica
, valendosi anche dell’idioma italiano più del ted
le spese della guerra volle dedicare questo monumento al gusto della
musica
e delle arti, e vi chiamò con molta spesa gli att
che vi si rappresentò nel 1 di dicembre del 1742, fu Cleopatra colla
musica
di Graun. Una delle opere assai riuscite in Berli
non avesse composto Emilia Gallotti. 71. In Italia a qual maestro di
musica
eccellente si è fatto altrettanto? Se n’eresse al
Unisce pure l’abilità del canto ; molto utile perciò per le farse in
musica
che suole eseguire plausibilmente tratto tratto q
imento della popolazione mantovana per l’anno 1591, il Bertolotti (La
musica
in Mantova) segna il nome di Giacomo Braga, ferra
noto col nomignolo di Patano, cominciò come ballerina nelle opere in
musica
, e fu specialmente al S. Benedetto di Venezia ; p
rti del mondo, venga intitolato uno scritto che ragiona di poesia, di
musica
, di cose di teatro. Ma pare che ignorino costoro,
rodigamente, e ben poco nelle decorazioni e ne’ balli. I drammi colla
musica
si fanno venir d’Italia. Sino al regno di Riccard
d’Italia. Sino al regno di Riccardo soprannomato Cuor di leone era la
musica
in Inghilterra pressoché interamente selvaggia. Q
sabetta che l’amava, e che volle fin anche spirare con un concerto di
musica
, fece fare a quell’arte qualche progresso maggior
o il Fiorentino Lulli cagionò in Francia. Oggi gl’inglesi vantano una
musica
nazionale discendente dalla tedesca, la quale é f
ia in prosa che non mancano di merito259. Noti sono i progressi della
musica
in Alemagna dopo che vi si diffusero i capi d’ope
ella musica in Alemagna dopo che vi si diffusero i capi d’opera della
musica
italiana. Il celebre Hendell, il chiaro sig. Hafs
é stato ultimamente onorato d’una statua (In Italia a qual maestro di
musica
si é fatto altrettanto? Gran forza del genio e de
di Sassonia, merita gli elogi più distinti per essere stata messa in
musica
ed eseguita dalla medesima ingegnosa autrice. Ell
e intitolato, Il Trionfo della Fedeltà, che ancor ella stessa pose in
musica
, e fu rappresentato con grande applauso. I pantom
no con una tonadilla, la quale suol essere qualche racconto comico in
musica
cantato dalle loro mime con sale e grazia naziona
Campagna, il Tamburro notturno ec. e alcune originali di parole e di
musica
nazionale, chiamate zarzuelas, come las Segadoras
un po’ di miglioramento, e si limitò a recitar la Pianella in prosa e
musica
, con una compagnia, della quale facevan parte art
ovinette, e mostrando una speciale attitudine al teatro di prosa e di
musica
. Sentito recitare il Ferravilla, s’innamorò siffa
appresentazioni si chiudevan più volte con arie, pantomime e farse in
musica
. Tornò all’Arena del Sole l’anno seguente dal set
ezza della sua voce, e la chiarezza dell’espressione, fece gustare la
musica
e applaudir le cabalette. » La troviamo poi nel ’
i. Fu anche autore di commedie non mai edite, e di farse mescolate di
musica
e prosa. Fra le commedie inedite, il Bartoli cita
te quando essa gli arrideva maggiormente. Ebbe grandi attitudini alla
musica
e cantò da baritono, e dettò alquante romanze ric
: Il Naufragio felice, e I Prodigi d’amore ; e pubblicò un dramma per
musica
tratto dal Feudatario del Goldoni, e intitolato L
che aveva speso in Calabria a buffoni, comedie, cacciatori, conviti,
musica
continua, cavalcatori, mastri di scrima, ecc. » I
a comparire i drammi di Quinault, e l’ultima recita dell’Armida colla
musica
di Lulli seguì nel dicembre del 1764 col solito a
del 1764 col solito applauso e concorso; nè per essersi poi posta in
musica
dal cav. Gluck e rappresentata a’ 23 di settembre
a’ 23 di settembre del 1777 si è veduta con minor diletto; e con tal
musica
novella continua a rappresentarsi ogni mese. Non
i e le imitazioni di qualche opera del Metastasio colà recitata colla
musica
de’ nostri ultimi celebri maestri. Nè questo nè i
mabile di drammi musicali de’ nostri giorni. Egli seppe adattare alla
musica
nel 1772 l’Ifigenia di Racine, e l’inviò al cav.
ne, e l’inviò al cav. Gluck che trovavasi in Vienna. Gluck postala in
musica
venne a Parigi per farla eseguire, e comparve sul
smoccolarsi le candele da un uomo che saltava fuori a bella posta. La
musica
consisteva in un flauto, un tamburo, e al più due
ella quale, per quanto vedesi presso il Corio ed altri, la poesia, la
musica
, la meccanica e la danza spiegarono tutte le loro
tragedia tutta si fosse cantata, a somiglianza delle moderne opere in
musica
dal principio sino al fine. Ma potrebbero forse a
appresentar nudamente la tragedia, e col cantare il cantarne con vera
musica
ciò che và cantato, cioè i cori, la qual cosa dir
dal riputato cavaliere Antonio Planelli mio amico, veggono l’opera in
musica
dovunque cantaronsi versi, cioè ne’ canti de’ pel
preceduto di tutto un secolo anche quell’aria del Rinuccini posta in
musica
dal Peri. La seconda azione scenica del Notturno
non già come componimento drammatico, nè come una specie di opera in
musica
. Nè questa nè la mentovata farsa per la presa di
ndono molte ricchezze facendo uso del ballo, delle decorazioni, della
musica
e della poesia, compongono quel tutto ed uno che
ella quale, per quanto vedesi presso il Corio ed altri, la poesia, la
musica
, la meccanica e la danza spiegarono tutte le loro
tragedia tutta si fosse cantata, a somiglianza delle moderne opere in
musica
dal principio sino al fine. Ma potrebbero forse a
appresentar nudamente la tragedia, e col cantare il cantarne con vera
musica
ciò che va cantato, cioè i cori, la qual cosa dir
’l Bayle, seguiti pochi anni fa dal cav. Planelli, veggono l’opera in
musica
dovunque cantaronsi versi, ne’ canti de’ pellegri
non già come componimento drammatico, nè come una specie di opera in
musica
. Nè questa, nè la mentovata farsa per la presa di
ndono molte ricchezze facendo uso del ballo, delle decorazioni, della
musica
e della poesia, compongono quel tutto ed uno che
i aver preceduto di tutto un secolo quell’aria del Rinuccini posta in
musica
dal Peri. 61. V. il Tiraboschi t. VI, part. II,
he servono ad ispiegare lo stato attuale del dramma, ho riguardata la
musica
sotto ad un aspetto nuovo in Italia. I pratici di
tta, come ora l’opera drammatica, dal principio fino al fine posta in
musica
; ma potriano con interpretazione forse più fondat
appresentar nudamente la tragedia, e col cantare il cantarne con vera
musica
ciò che va cantato, cioé i cori, qual cosa si dir
amenti il P. Menestrier, e qualche altro erudito ritrovano l’opera in
musica
dovunque si son cantati versi solennemente, ne’ c
bria, con Giovanni Galeazzo duca di Milano, nella quale la poesia, la
musica
, la meccanica, e la danza spiegarono tutte le lor
ofondono le ricchezze facendo uso del ballo, delle decorazioni, della
musica
e della poesia, compongono quel tutto concatenato
iate peregrinazioni, in cui si mescolava la recitazione alle farse in
musica
e ai balletti giocosi. Si narra che la giovane To
Battaglia, il Tirolo e la Dalmazia. Diventò poi conduttore d’opere in
musica
, ma con poca fortuna ; chè il '79, s’incendiò il
e anciennes et modernes, 1685), con cui dialoga sulla questione della
musica
antica, gli arrivava dalla disputa tra Fontanini
sofo. [Intro.4] Nel trattare, poscia, particolarmente del dramma per
musica
, ha egli adoperate alcune parole che sono per avv
finti della tristezza che lo divora. [3.108ED] Nella maniera che una
musica
malinconica solleva e toglie la nostra malinconia
ngue a maraviglia versato, dove potrai godere della Medea, dramma per
musica
, ivi cantato e rappresentato. — [4.18ED] — Domatt
se vuoi trovarti agl’Invalidi, là parleremo con libertà dell’opera in
musica
, che ha qualche rassomiglianza con la tragedia e
che avrai gustata la rappresentazione della commedia e dell’opera in
musica
, appunto della rappresentazione ragioneremo. [4.2
io ritorno dalla villa real di Versaglie, per ragionare dell’opera in
musica
. [5.2ED] Alzatomi dunque col giorno, mi posi fra
azione drammatica de’ migliori, e differisce, come le vostre opere in
musica
, dall’antica tragedia, perché in esse parte solam
le quali più si compiace il poeta riuscire per lo più insipide per la
musica
e detestabili a’ nostri smaschiati cantori e alle
anti e naturali ariette lascia in maggior libertà il compositor della
musica
di spaziarvisi a suo talento e di sfogar la sua i
ento che in questo vago spettacolo non dee negarsi la preminenza alla
musica
: ella è l’anima di un tale recitamento e ad essa
o, di simil componimento. [5.44ED] Né voglio qui farti una lezione di
musica
, imperocché forse vi riuscirei malamente o ancor
.45ED] Dirò solamente che, se hai tu udito deplorare la perdita della
musica
antica, di’ a nome mio a cotesti adoratori dell’a
adoratori dell’antichità, che sono impostori. [5.46ED] Giudica della
musica
degli Ebrei e degli altri Orientali da’ loro stru
ciò che riuscirebbe pessimo in confronto dell’odierna perfezion della
musica
accompagnata da certe sottili finezze di tanti be
ro presente soggiorno, che sfuggiamo di paragonare in questa parte la
musica
franzese all’italiana. [5.50ED] Ciascheduna ha le
[5.75ED] Le voci siano tali e in tal quantità che il compositor della
musica
possa intrecciarle così che l’una faccia risaltar
sicuro del profitto degl’impresari o siano appaltatori dell’opere in
musica
. [5.76ED] Ma quanto a’ versi, che farem noi sicch
alia e particolarmente della tua patria. [5.78ED] Compose in Germania
musica
e parole di un melodramma che fu la delizia e la
quel tal sito egli credé necessarie alla musical simetria; né mai la
musica
al verso, ma questo a quella serviva, e serviva p
almeno che il poetastro verseggiatore s’intenda alquanto di note e di
musica
, per conformare il più che potrà la sua invenzion
D] Costui dunque, voglia o non voglia, comporrà cattive tragedie per
musica
; ma pur tragedie saranno, perché altrimenti non s
sse, vedendosi per prova che le azioni pastorali poco compariscono in
musica
, come incapaci di poca ricchezza di vestimenti e
obiltà più che al popolo, un’illustre e graziosa rappresentazione con
musica
; e allora anche il verseggiatore può esser poeta,
di Polonia Alessandro, che ha fatto servir la poesia del Capece alla
musica
delle scene di Sua Maestà la regina sua madre, li
anto posso per appagarti le incumbenze del corago, del compositore di
musica
, del musico e del poeta, scordandomi quasi di ess
ione, disaminare la capacità del teatro, la fama del compositor della
musica
, quanti e quali sieno i cantanti condotti dall’im
03ED] Siati ben a cuore la fama e la discretezza del compositor della
musica
. [5.104ED] Per altro, se l’impresario non è sì ec
son destinate, e conferitala con l’impresario e col compositor della
musica
, ricevine prima l’approvazione e poi, conseguital
modo che aiutino e non distruggano l’intenzione del compositor della
musica
; però ti esorto, avanti di tagliar in scene il pa
e piuttosto raccolte che stese, così saran comode al compositor della
musica
, al musico e all’uditore: al compositore, che pot
var la lena alla voce con le posate; all’uditore che, non avezzo a la
musica
, la quale àltera all’orecchio il tuono ordinario
consonanze e di rime, si verrà più a secondare il genio lubrico della
musica
. [5.136ED] Quello che ho detto della brevità de’
ggio del suo talento e lo dovrà soffrire il prudente compositor della
musica
, né lo ricuseranno i cantanti, anch’essi periti n
con canzonetta di escita. [5.150ED] Lo chiaroscuro allora non è nella
musica
. [5.151ED] Le ricercate degli strumenti intoppano
mpositore, a’ musici, al popolo, mentre dove si tratta di rilevare la
musica
, tutto quello che è consonanza e armonia, vi cont
nvenga più il moderato e venusto, che il grave e magnifico; perché la
musica
, essendo arte inventata per delizia e alleviament
he li rammentano e li dipingono alla fantasia; ed il compositor della
musica
sempre vi si spazia con avvenenza di note; ed avr
n animo a cangiar l’arie non cattive in cattive se un musico o se una
musica
vorranno al piè di un tuo recitativo conficcarne
tirsi? [5.195ED] Se non è stato un gaglioffo il compositore di quella
musica
avrà adattate le note a quella prima espression,
a, così folleggi che si abbandoni al piacere dell’ascoltar l’opere in
musica
; né mi vergognerei tanto di me medesimo che bramo
che è destinata al corteggio di un personaggio maggior di lei ch’è la
musica
. [5.228ED] La composizion musicale è la sostanza
opera onoratamente la poesia, niente comandando e solo ubbidendo alla
musica
che in teatro n’è la padrona. [5.234ED] E questa
bbidendo alla musica che in teatro n’è la padrona. [5.234ED] E questa
musica
poi è una delle arti più meravigliose e perfette
i li fa trasparere. [5.238ED] Né già li ho adulati cotesti maestri di
musica
, confrontando il lor merito con quello de’ filoso
, può mai condur l’uomo alla fortuna di possederle. [5.242ED] La sola
musica
ridotta all’atto contiene il segreto importantiss
o teatro la poesia melodrammatica, perché faresti un’ingiustizia alla
musica
di cui è mera ausiliaria, con lo scompagnarla da
va e non si cantava. [6.29ED] Se per canto tu intendi quella sorta di
musica
che voi usate nelle vostr’opere, dico che non si
e il grano e a gustare l’esquisitezza del pane. [6.34ED] Della nostra
musica
noi parleremo più a basso soltanto che io possa d
itazione per muovere gli affetti, si accresce notabilmente con quella
musica
di cui ti ho parlato a principio. [6.44ED] E per
E per spiegarmi più chiaramente, ti sia noto numerar noi tre sorte di
musica
, l’una naturale o diatonica per le poesie recitat
passioni e i movimenti dell’animo. [6.45ED] Ora, queste tre specie di
musica
tutte si radunano nella tragedia per renderla aff
ì strana come forse ti è parsa a principio. [6.48ED] L’altra sorta di
musica
, detta cromatica, pur era nella nostra tragedia,
i altri moderni avete con tanto fasto introdotte sul palco l’opere in
musica
che noi non avemmo, vi dispensate da questa terza
in musica che noi non avemmo, vi dispensate da questa terza specie di
musica
nella tragedia, contentandovi de’ concerti soli d
i cori; e noi potremmo, parlando delle tragedie, e di cotest’opere in
musica
, ripetere quello che Saint Evremond lasciò scritt
rmoniche, ma non canore, e quella de’ recitanti era declamazione, non
musica
, perché, se canore fossero state, non le avrebbe
ri chiamate eroico, e che sì nelle tragedie che ne’ vostri drammi per
musica
usate, e che i Franzesi in quella che chiaman ‘op
it., p. 395, aveva invece ribadito la necessaria subordinazione della
musica
alla poesia. chiamato a parte: ‘è coinvolto’. [
romano e classicità di Arcangelo Corelli fra Arcadia, architettura e
musica
», in Roma nel Settecento fra letteratura, arte e
rchitettura e musica», in Roma nel Settecento fra letteratura, arte e
musica
, atti del Convegno di Roma, 28-30 settembre, 2016
6ED] fortunatamente: ‘con esito felice’. [commento_5.88ED] azioni…
musica
: le opere d’argomento pastorale non consentirebbe
tà espressiva e inventiva, pur sempre subordinata alle esigenze della
musica
(e cfr. I. Magnani Campanacci, Un Bolognese nella
«In occasione che io vo’ disaminare il merito de’ correnti drammi per
musica
, l’abuso de’ quali, anzi il danno da loro apporta
pp. 49-50) aveva colto le potenzialità della dissonanza tra parole e
musica
nelle ‘arie’ italiane, laddove Martello, consider
o del Cocomero, ove mantenne alternativamente compagnia di prosa e di
musica
. Nel 1780 cominciò a uscir di Firenze, sotto la p
che somministravano. Massimamente in un paese e in un secolo dove la
musica
allora nascente non avea per anco fatto sentire l
roprie degli argomenti favolosi. Il cangiamento accaduto poscia nella
musica
, rivolgendo verso i cantori l’attenzione del pubb
he, le contrafughe, i doppi, i rovesci, e tali altri riempitivi della
musica
. Le pitture nobili, le forti passioni, i caratter
saltava agli occhi e di approfittarsi vieppiù delle squisitezze della
musica
, le quali spiccano molto più nella monodia e nel
e a meno di non cagionar lentezza e languore sì nell’azione che nella
musica
. Non era nemmeno dotato d’orecchio bastevolmente
La rappresentazione e la danza composero sempre un corpo solo con la
musica
e la poesia. Versi non potevano cantarsi dal Coro
animare con vivace energica rappresentazione la poesia, usando di una
musica
semplice moderata, la quale contenendo la voce ne
l canto fu più artificiale e la melodia più espressiva spiegandovi la
musica
tutte le sue forze e gli artificii armonici con s
tare col solo gestire quello che ottimamente esprimeva la poesia e la
musica
, senza che la favola ne divenisse più perfetta. D
a compiacersi di vederlo danzare senza soccorso delle parole e della
musica
, e quindi, ove giusto gli sembrasse, dispreggiass
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