erico a vicenda con Innocente De Cesari nella Compagnia di suo padre,
morì
giovanissimo. Enrico sposò la figlia dell’attore
nissimo. Enrico sposò la figlia dell’attore Casali, e dopo pochi anni
morì
. Domenico sosteneva le parti di secondo amoroso n
a tisi senile, si precipitò dal balcone interno di casa, in Napoli, e
morì
.
famiglia si recò maestro di ballo nel Collegio di Senigallia, e quivi
morì
il 1780. L'anno dopo le morì la madre. Delle cinq
allo nel Collegio di Senigallia, e quivi morì il 1780. L'anno dopo le
morì
la madre. Delle cinque figliuole, Angiola recitò
notissima attrice (V. Bartoli-Ricci) ; la quarta, graziosa ballerina,
morì
nel '73, appena ventenne ; e la quinta, Maddalena
giore di Francesco Pieri, ottimo caratterista ; ma in capo a tre anni
morì
. Ebbe un fratello, Pietro, caratterista anch’esso
be un fratello, Pietro, caratterista anch’esso di qualche valore, che
morì
verso il 1835.
to la celebre Tessari. Sposatasi a Demetrio Cristiani, vedovo, che le
morì
dopo due anni, si recò prima attrice assoluta nel
itissima. Passò poi in varie Compagnie, ora socia, ora scritturata, e
morì
a Roma.
te, si ritirò prima a Mirandola, poi a S. Giovanni in Persiceto, dove
morì
nel 1836. Lombardi Federigo. Fratello del preced
maschera del Brighella, sotto la quale si mostrò pur valentissimo, e
morì
in Bologna nel 1850.
nj, fil. 12). Non si sa s’ella si recò in Francia col marito ; certo
morì
a Paola in Calabria il 24 novembre del 1751 : il
olet, figlia di un capo sarto, dalla quale ebbe due figli, e la quale
morì
il 30 luglio 1769. Il Ciavarelli, alla morte dell
uccesso la parte di Scapino per trent’anni ; e dopo un lustro a pena,
morì
a settantadue anni il 12 giugno del 1774. Egli, d
mico Goldoni, amico di suo padre. Condusse anche piccole compagnie, e
morì
nel 1814. Oltre all’Adelaide ebbe tre fratelli, F
ie, sposò Aurora Bettinelli di Asola, e quivi ritiratosi in vecchiaja
morì
.
o di tutta la città di Mantova, e maximamente nel tempo del carneval,
morì
nel borgo di San Zorzo di febbre et catarro, fu i
ì nel borgo di San Zorzo di febbre et catarro, fu infermo sei giorni,
morì
ai 10 a ore una di notte incirca di età di anni 5
timo caratterista. Sposò la valorosa attrice Carolina Astolfi che gli
morì
del ’38 a Trento a soli ventisei anni, e da cui e
stri e Antinori, Tassani e Augusto Bertini, nella compagnia del quale
morì
, a Rovigno d’Istria, il 12 gennaio 1859, assistit
tempo il figlio di compagnia in compagnia, si stabilì in Firenze, ove
morì
a settantaquattro anni. La moglie Adelaide morì a
abilì in Firenze, ove morì a settantaquattro anni. La moglie Adelaide
morì
a ottantaquattro in Torino, circondata dalle cure
Carlo Re, della quale doveva essere primo sostegno Luigi Vestri, che
morì
nel suo cominciamento, poi in quella Alberti ai F
gliato dalla sorte contraria e dagli anni, si ridusse a Sassuolo, ove
morì
verso il 1860. – In Compagnia Rafstopulo egli ave
essa la giovinetta Elena di Paolo Bacci (V.), esimia attrice, che gli
morì
a soli trentacinque anni. I pregi artistici del M
re compagnia propria. Abbandonato il teatro, si ritirò in patria, ove
morì
nel 1882.
ni che tanta importanza s’acquistò più tardi all’Opera di Dresda, ove
morì
del 1753, di ventidue. Tommaso Ristori aveva — di
32, anche il vecchio Ristori con la moglie se ne tornò in Italia, ove
morì
poco tempo dopo.
(in francese si firmava De l’ Eglise e in italiano La Gieza), che gli
morì
a Londra il 1675 in uno dei due viaggi che la Com
lla Compagnia italiana insieme ad Angelo Lolli, abbandonò le scene, e
morì
a Parigi in via S. Dionigi il 29 ottobre 1706. Fu
Provinciale dei domenicani a Roma. Girolamo, interdetto per demenza,
morì
a Charenton. Romagnesi Gaetano. Figlio del prece
Comedia italiana, dopo di aver recitato in Fiandra e nei Paesi Bassi,
morì
a Bruxelles il 26 ottobre del 1700. Aveva sposato
appiamo che fu più tardi impresario dell’opera italiana a Dresda, ove
morì
il 14 maggio 1822. Nel 1737, sia detto di passagg
Bertoldi abitava a Dresda nella Neustadt, nella strada principale, e
morì
il 1787.
di. Impiegossi per alcuni anni nella Compagnia di Filippo Collucci, e
morì
in Udine, ivi essendo con quella Truppa in tempo
il nome, il grido, Viva la Libertà, viva la Pace. Domenico Fortunati
morì
intorno al 1746.
assai prima del tempo. Sposò nel '58 Gioconda Zanoni di Roma, che gli
morì
nel '65, quand’egli era ai Fiorentini di Napoli i
ò a seconde nozze in Venezia il 1881 con Elvira Gorga, pur di Roma, e
morì
a Napoli, consumato da lentissima tabe intestinal
eatro San Carlino per ventiquattro anni. (Vi era entrato il 1852 e vi
morì
il 26 marzo 1876, d’aneurisma). A chi voglia aver
l figliuolo, gli augurò piangendo : « Pecient’annc ! » Antonio Petito
morì
sul palcoscenico, come a un dipresso l’Angeleri,
va il suo camerino. Colpito d’apoplessia fulminante, cadde a terra, e
morì
dopo cinque minuti. Il Di Giacomo così descrive c
osa. Sposò in quell’anno Amalia Vannucci bolognese e attrice, che gli
morì
a Padova di colèra il '55, e dalla quale ebbe un
e il '79, dato un addio alle scene, si ritirò nella sua Bologna, dove
morì
il 19 febbrajo dell’ '85. Che cosa fosse Giuse
ivorno, si tolse dal teatro per condurla in moglie, e pochi anni dopo
morì
, compiuto appena il suo cinquantesimo anno. Nell’
arsi in cura a Padova ; ma poco tempo dopo, la primavera del 1769, vi
morì
.
le all’improvviso. Fu nella Compagnia di Antonio Sacchi e in altre, e
morì
intorno al 1750.
i genere di rappresentazioni. Recitò sempre a fianco di suo marito, e
morì
a Verona del 1768.
romanzi, che furono in voga al suo tempo. Lasciò il teatro nel '60, e
morì
a Parigi il 7 dicembre '92. Francesco Riccoboni,
Antonio Valentino Riccoboni, noto in teatro col nome di Lelio figlio,
morì
a Parigi il 14 maggio 1772, e fu sepolto due gior
. Fu lodato e stimato non solamente dal pubblico, ma sì dai comici, e
morì
nel miglior tempo della sua vita artistica l’anno
ovanni Fortunati (V.) « e con fama d’uomo onorato – dice il Bartoli –
morì
in Parma l’anno 1767. »
in Italia festeggiatissimo sempre, anche in parti a viso scoperto, e
morì
in Udine del 1772.
ati nelle studiate rappresentazioni. Condusse molti anni compagnia, e
morì
del 1781 in Piemonte.
nforme richiedeva la scena, sul suo nemico, côlto da male improvviso,
morì
.
ompagnie, finchè, lasciate le scene, andò a stabilirsi a Firenze, ove
morì
nel 1865.
in ogni piazza. Abbandonate poi le scene, si restituì in patria, ove
morì
nel 1831.
ientemente fece conoscere i suoi talenti per la comica professione, e
morì
in fresca età lasciando molti figli alla vedova s
stica. Abbandonata l’arte, si recò presso un suo figlio a Genova, ove
morì
, più che sessagenaria.
; e rimasta vedova in quella di A. Gnochis, si scritturò con altra, e
morì
nell’estate del '76 nella Valtellina a circa cinq
rtista drammatica, oggi in compagnia della nipote Italia Vitaliani, e
morì
a Udine il 18 gennaio del 1878, lasciando due fig
roso della patria, si restituì alla sua Bologna, dove, fatto vecchio,
morì
verso il 1780.
ni di sregolatezze ogni avere della povera vedova. Consunto dai vizj,
morì
improvvisamente a Trieste la primavera del '23.
ra anima estenuati dalla miseria e dall’ angoscia. Natalina Andolfati
morì
di tisi a soli trentacinque anni dopo di aver sos
34 in Compagnia di Nicola Medoni ; dopo il quale anno, probabilmente,
morì
in Piacenza prostrato dai rimorsi e dalla fame.
onio Colomberti, lasciate le scene, andò a stabilirsi in Bologna, ove
morì
il 13 marzo 1892. Ebbe egli un altro fratello, Lu
e, dopo di avere esordito qual generico giovane in Compagnia Tessari,
morì
al principio del ’ 38 in Napoli.
a, ov' ebbe qualche fortuna ; ma venuto vecchio, e tornato in Italia,
morì
nell’indigenza a Venezia il 1781.
passato un lungo corso di comiche vicende, toltasi alla professione,
morì
nella città di Bologna. » È questa dunque la brun
n primavera, egli ammalò dopo alcune recite, e in capo a pochi giorni
morì
. Fr. Bartoli lo dice « grazioso nella Pantomima,
visse comodamente in Venezia senza più recitare ; ed in età avanzata
morì
in quella Dominante l’anno 1755, lasciando a'suoi
far il volo. Tornò con essa in Lombardia, poi restituitosi a Roma, vi
morì
nel 1773.
Sante Vitali. Fu poscia in varie compagnie vaganti di second’ordine e
morì
a Bergamo la primavera del 1778.
alla vita infernale ch’ ei le faceva condurre, ritornò a Firenze, ove
morì
non molto prima, pare, del 1688, data delle secon
con essa andò a stabilirsi nel 1849 a Firenze, ove, pochi anni dopo,
morì
.
igida Bianchi, si era recato con la Compagnia Locatelli a Parigi, ove
morì
il 1660. Di lui fa menzione il Loret nella Muse h
o e direttore delle rappresentazioni nella compagnia di suo figlio, e
morì
a Taranto a 82 anni il 16 marzo del '72. Fu prima
iani e Visetti : poi, abbandonato il teatro, si ritirò a Venezia, ove
morì
verso il 1840.
il primo attore, da cui ebbe il 3 gennaio del '26 una bambina che le
morì
il 7 successivo.
ni di professione, si ritirò presso il fratello Pietro a Napoli, dove
morì
, non si sa quando precisamente.
il capocomicato, si diede all’ufficio di amministratore, e come tale
morì
a Firenze in Compagnia Ferrati e Socj al principi
otti-Bon, dal quale si allontanarono per recarsi a Torino. Quivi egli
morì
in età avanzatissima.
nne, a cui fu assegnata la pensione annua di 500 fiorini, e che quivi
morì
nel 1747, a novantasette anni. (V. Bellotti Natal
iennio abbandonò le scene per isposare un ricco signore di Bologna, e
morì
dell’ 80.
nuovo, fuor delle scene in Verona, città natale del marito, dov'ella
morì
verso il 1830.
sua lodevole abilità, poichè giunto a Modena, tocco da apoplessia, vi
morì
in quell’estate in età d’anni 38. » Così Fr. Bart
Giulietta si diede a quello di seconda donna, e di madre. Luigi Favre
morì
il 1840.
olomberti (1851), dal quale uscito, andò a stabilirsi in Livorno, ove
morì
nel 1865.
pulo. Morì egli in Cremona il 1833, precedendo di poco la moglie, che
morì
a cinquantotto anni in Milano.
famiglia sua, della quale era unico sostegno, in compagnie modeste, e
morì
del’ 74.
cui fece quasi tutto il giro della Sicilia, nella quale poi, a Noto,
morì
l’anno 1846.
o di Firenze, ove albergava l’ambasciatore del Granduca di Toscana, e
morì
verso il '40.
uomo di cuore, ma sdegnoso di alcun consiglio, visse guitteggiando, e
morì
poverissimo in Parma il 1775.
vissima ; chè nell’autunno del’ 35, scritturata al Carcano di Milano,
morì
di consunzione a soli trentadue anni.
stituirlo Cimadori Finocchio, il quale, poveretto, sorpreso dal male,
morì
per via a Lione. Giuseppe Angeleri, il più celebr
le, morì per via a Lione. Giuseppe Angeleri, il più celebre di tutti,
morì
sulla scena, appena entrato fra le quinte, d’un c
22 febbrajo del 1792, cadde in un canale profondo, e poco tempo dopo
morì
.
ui, lasciate per sempre le scene, si restituì alla natìa Cortona, ove
morì
il 16 agosto del 1883. – Fu Gaetano Coltellini ar
, e che lo stesso Gallo compose per lei un sonetto. – Teodora Dondini
morì
in Livorno nell’anno 1866.
età, con Vincenza Gallini-Bertoï, vedova del Pantalone Alborghetti, e
morì
il 29 novembre 1738 a ottantasei anni, naturalizz
a nella Compagnia di Girolamo Medebach, e in essa, passando a Milano,
morì
la primavera del 1757.
arattere buffo di Don Gelsomino nella commedia Il Re dormendo ( ?), e
morì
a Venezia il 27 aprile dell’anno 1773.
scene, visse alcun tempo, col frutto de' suoi risparmj a Venezia, ove
morì
circa il 1757. Fr. Bartoli dice di lui che « fu c
uccio, che fu poi il sostegno della Compagnia paterna. Gaetano Beninì
morì
a Savona il 1888.
ssi : ma dopo alquanti mesi, colpito da febbre tifoidea in Faenza, vi
morì
in pochissimi giorni nell’anno 1863.
(V.), e nel tornare in Italia, ammalatosi improvvisamente a Nizza, vi
morì
dopo brevi giorni nel 1776.
ichesi, l’Angelini entrò nella Compagnia Rafstopulo, in cui poco dopo
morì
a 50 anni.
fu in America nella Compagnia di Tommaso Salvini. L’Eugenia Baraccani
morì
a Lecce, non tocchi ancora i sessant’anni.
ndusse con fortuna sino alla metà del carnevale 1812 ; nel qual tempo
morì
per apoplessia a poco men che quarant’ anni.
si ritirò col marito a Firenze, ove aprì un negozio di modista, e ove
morì
nel 1858. Battista fu buon generico e ottimo mam
e. Allevò la sua famiglia con decoro, ed essendo passato a Praga, ivi
morì
l’anno 1755. »
ttore : ma recatosi colla Compagnia a Vercelli, l’autunno del '65, vi
morì
, a trent’anni circa, colpito da malattia violenta
te. Stabilitasi a Cento, vi fu, dopo un anno, colpita d’apoplessia, e
morì
a'primi di giugno del’79. Ebbe figliuoli che « al
o il luglio del 1890 per l’aggravarsi della sua malattia di cuore, vi
morì
l’ 11 di ottobre, compianto da tutta l’arte.
del Brighella. Fu anche, per molti anni, capocomico reputatissimo, e
morì
in Bergamo l’anno 1756.
dalla quale si allontanò il 1830 per ridursi nella sua Volterra, ove
morì
nel 1845. Probabilmente fu sua moglie quella Laur
ntiera il 4 marzo 1737. Abbandonò il teatro alla chiusura del 1746, e
morì
il 21 ottobre 1754, naturalizzata francese, lasci
moglie e le figlie, che apriron negozio di modista, a Firenze, quivi
morì
nel ’70, già vedovo dal ’61.
rtarsi che tutto fosse a suo posto. Questa specie di orologio vivente
morì
a Venezia sui primi di questo secolo.
'60 il Lipparini, abbandonato il teatro, si restituì in patria, dove
morì
sul cadere del '79. Lasciò molti figli dedicat
, abbandonar le scene del '65, e stabilirsi a Milano sua patria, dove
morì
del '68. A cagione di tale infermità fu accusato
uditissimi a Tolentino con Benvenuti e il Giandolini. Antonio Morelli
morì
a Venezia del '27, non ancor giunto a vecchiezza
ue mezze serate. Datasi giovinetta alle fatiche di un ruolo primario,
morì
nel '58 a Torino, logorata dalla tisi, non ancor
n si può. Mio marito da me poco gustò, ch'io sola vissi, ed ei lontan
morì
.
coi pochi avanzi in un piccolo villaggio del Veneto presso Badia, vi
morì
quasi ottuagenaria. Le Varietà teatrali di Venezi
Carlo che determinava la revisione degli scenarj ; ossia nel 1613, e
morì
pochi mesi avanti la pubblicazione dell’opera di
e si restituì colla moglie a Fano, dove visse nelle agiatezze, e dove
morì
or son molti anni senza figliuoli, lasciando un v
l’arte, risolse di recarsi a Londra, per insegnarvi l’italiano. Quivi
morì
nel 1820.
osò una certa Teodora Donati attrice poco nota di quella Compagnia, e
morì
il 1812 circa.
Tommasini, sorella del genero Bon, abitante in S. Bortolamio, e quivi
morì
quasi improvvisamente per bronco-emorragia nel 18
me. Andò poi a recitar nelle Compagnie di Venezia, acclamatissima, e
morì
a Genova la primavera del 1761.
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