amico intrinseco di Andrea Calmo, il quale gli scrive la tredicesima
lettera
del primo libro, interessantissima per la storia
o da Calmo stesso, che di lui faceva sì gran conto, da esclamar nella
lettera
di chiusa del libro secondo, vòlto alle povere co
or vostro. » E meglio lo sappiamo da Messer Ludovico Dolce, che nella
lettera
di dedica a Giacomo Contarini del poemetto di Bur
più sicura notte e a più felice occaso i giorni miei. E abbiamo una
lettera
in lingua graziana (V. Bianchi [De] Ludovico) tra
media, perchè colla sua compagnia la recitasse, come si ricava da una
lettera
dello stesso Capaccio posta nel Libro I del suo S
Francia col nome di Dottor Baloardo. La prima notizia troviamo in una
lettera
del 1661, che ci fa sapere come innanzi a quel te
agnia del Duca, al che pare si fosse mostrato renitente. Da un’altra
lettera
del 30 giugno 76 di Don Alfonso d’Este si apprend
'egli stesso ampollosamente e comicamente ci apprende in una preziosa
lettera
del '79 che pubblico integralmente : Ill.mo et Ec
er Mantoa Modena. A questo viaggio di Londra si riferisce l’altra sua
lettera
da Lione al comico Francesco Delli Angioli (V.).
ltra sua lettera da Lione al comico Francesco Delli Angioli (V.). Con
lettera
del 3 marzo 1683, il Duca di Mantova scriveva al
nuò a tener compagnia, e in essa il Lolli, di cui abbiamo la seguente
lettera
curiosissima : Altezza Ser.ma Gio. Antonio Lolli
vo tra le carte del Mariotti alla Biblioteca Nazionale di Firenze. La
lettera
è diretta al Principe Mattias de’Medici e non ha
, ma deve appartenere al 1660 circa. Nè sulla Flaminia nominata nella
lettera
, che avrebbe fatto colla Fanegotti la serva a vic
rie, poteva benissimo recitar le meno importanti di serva. Ma ecco la
lettera
: Sereniss.mo Sig.re All’A. V. S. rappresentai
l torto fattomi, che perciò dall’A. V. S. ne ottenni cortesissima una
lettera
diretta all’Em.mo Sig. Cardinale et un’altra al S
di Isabella. La troviamo firmata col solo nome di teatro nella citata
lettera
degli Uniti (V. Battista da Treviso), poi con tut
lettera degli Uniti (V. Battista da Treviso), poi con tutte due nella
lettera
dei Comici Costanti, senza data, ma diretta da Fe
seguire la compagnia, adducendo la ragione del caldo soffocante. E la
lettera
è firmata : Io Virginio Costante affermo quanto
X), e in Ispagna l’ '88 col fratello Tristano, come abbiam da una sua
lettera
alla madre del 18 agosto, di cui lo stesso Bartol
o marito di Madama Angelica, com’ egli medesimo si sottoscrive in una
lettera
al Duca di Mantova, del 17 settembre 1580, da Fir
Pavoli (V.), che il Duca raccomandava il '92 ai Comici Uniti. Da essa
lettera
, naturalmente, risulta evidente la onestà così di
o padrone, per certi suoi segreti. Poi troviamo ancora (ivi, 523) una
lettera
dell’ 11 marzo '98, in cui designa due individui
certo Ottavio Caura, e un guantaro, soldati entrambi di corte. Ma la
lettera
più curiosa, e che ci mette al nudo Drusiano e An
ricato nelle faccende del fratello, che da lui stesso sappiamo in una
lettera
del 2 maggio '98 al Duca, come entrambi fosser pe
ta. Di questa attrice, prima donna e capo comica, abbiamo la seguente
lettera
del 1663 al Duca di Modena : Serenissima Altezza
lita, prima donna, rimasta fin qui sconosciuta, di cui è parola nella
lettera
del Buffetto Cantù (V.) e del Dottore Nelli (V.)
one Girolamo ? O forse una figlia o figli entrambi di Scapino ? Nella
lettera
al Costantini egli dice (pag. 965) : verrò a serv
à del secolo xvii le parti d’innamorato sotto il nome di Lelio. Nella
lettera
di Giuseppe Fiala, accennata al suo nome (V.), è
Bologna del 4 aprile 1679 appena decifrabile, nella quale domanda una
lettera
di raccomandazione pel Cavaliere Bartolomeo Longh
sua moglie, comare della persona sconosciuta, a cui è indirizzata la
lettera
. Molto probabilmente la moglie è quella tal March
Toschi Francesco. L'Archivio di Stato di Modena ha di lui questa
lettera
senza data, ma della seconda metà del secolo xvii
Teatro Pasino melio del Pasato. Io Francesco Toschj prometto. Una
lettera
all’Andreini pur dell’Archivio di Modena del 2 gi
egotio. Anche di un Torquato Toschi l’Archivio di Stato conserva una
lettera
, nella quale egli appare direttor di attori accad
lla Compagnia del Principe Alessandro di Parma, come si ha da una sua
lettera
al Card. Gio. Carlo De’ Medici, che lo aveva rich
quello di Venezia, e raccomanda la pace in compagnia (il Grisanti con
lettera
delli 28 maggio gli aveva scritto di certi dissap
o. Forse a codest’ epoca egli era con la Marzia Fiala, giacchè nella
lettera
di Bevilacqua, accennata al nome di Gerolamo Chie
cesco. Comico del Duca di Mantova, del quale trovo notizie in una sua
lettera
da Fiorenza del 1° dicembre 1648 al Sig. Nicolo Z
i napolitani facilmente hauranno disfatta la conguira ». Dalla stessa
lettera
si apprende che Gabinetto era ammogliato.
osa per le parti di serva, sotto ’l nome di Auretta. Si rileva da una
lettera
dell’Archivio di Modena, scritta da Parma a quel
nno all’Abate Grimani, dietro istanze del Duca di Modena espresse con
lettera
del 24 marzo. Sin dal ’64 s’è vista Auretta già
etta Giuseppe. Di lui Corrado Ricci (Teatri di Bologna) riferisce una
lettera
del 1613, con la quale domanda privilegio partico
to da un dotto a Parigi, mentre forse vi esercitava l’arte comica. La
lettera
comincia : Havendo il divot.mo ser.re delle Sig.
tà di Bassano, terra natale dello Zanuzzi, io credo, serba di lui una
lettera
del 18 xbre a Giacomo Vittorelli (il poeta anacre
comici italiani. Interessantissima a tale proposito è la spropositata
lettera
di lei al suo compare Carlo Gozzi scritta da Vero
luglio di quell’anno, e pubblicata da Cesare Musatti col titolo : Una
lettera
d’una comica ignorante (Feltre, 1900). Il Campard
tazione, chiamata la fanciulla figlia di Zanuzzi, questi pubblicò una
lettera
, firmata Zanuzzi, Comico italiano ordinario del R
Ruino Francesco. Ercole di Ferrara, rispondendo con
lettera
del 5 febbrajo 1496 al Marchese di Mantova France
i attori in Francia, a Napoli, a Modena, a Reggio. E dove dice (nella
lettera
autografa, che è nel ducale Archivio di Modena) i
Rolenzino. È citato dal Marchese Decio Fontanelli in una sua
lettera
del 14 agosto 1691 al Duca di Modena. La Compagni
va licenziato la Compagnia italiana, e il Fontanelli esorta in questa
lettera
il Duca a servirsi di alcuno di quei soggetti per
un sì bel Sole. Una testimonianza del valor suo l’abbiamo in questa
lettera
che tolgo dall’Archivio di Stato di Modena : Sere
non fosse uno stinco di santo se s’ha a credere al Toschi che in una
lettera
del ’50 da S. Felice, entrato a raccontare le sol
mai m’intricai in queste maledete zenie di comedianti (alludendo alla
lettera
del Fidenzi (V.) a lui diretta), dà a Trappolino
ecitar colà, com’era già stabilito. Ai quali ordini seguì la seguente
lettera
dell’Obizzi : Ser.mo mio Signore Ho presentata l
a seguente lettera dell’Obizzi : Ser.mo mio Signore Ho presentata la
lettera
di V. A. al Sig.r Luigi Molino hora nostro Podest
ispondere se non l’ordinario che uiene in riguardo di douer mandar la
lettera
in Senato per le loro strette proibizioni. Verame
i una accolta di nobili dilettanti, che il Martinelli cita in una sua
lettera
da Milano del 1620, e di cui il Bertolotti riferi
sua lettera da Milano del 1620, e di cui il Bertolotti riferisce una
lettera
del 7 luglio 1621 da Napoli al Duca di Mantova, f
el quale V. S. hebbe il primo tomo : ce ne resta 2 altri. E in altra
lettera
del 10 maggio, stesso anno (carte 224ª), dice : L
mo il 1584 nella Compagnia degli Uniti, come si rileva dalla seguente
lettera
da Ferrara al Principe Vincenzo in data del 3 apr
e a servirla. A questa degli Uniti seguì, ventiquattr’ ore dopo, una
lettera
di calda raccomandazione di Margherita Gonzaga, d
Battista si fosse fatto capocomico, come può rilevarsi da quest’altra
lettera
, tolta pure dal D’Ancona (II, 492), dalla quale a
ò a Mantova da Napoli, comico del Duca di Modena, come abbiamo da una
lettera
di Alfonso d’Este, il quale chiamandolo principal
invece al servizio del Duca di Modena. Del 15 agosto 1677 abbiamo una
lettera
del Dottore Gio. Antonio Lolli, nella quale si ac
di santo. Egli mandava a richiedere col mezzo d’un cavaliere e d’una
lettera
le sue cinque casse già pervenute a Verona, ove d
Lolli ritirate. Il cavaliere, avute le casse, richiese il Lolli della
lettera
per vedere, diceva, se il numero e la specie di e
e la ritenne, e non volle a niun patto restituirla. Sembra poi da una
lettera
di certo Capello dell’ 8 dicembre al Duca di Mode
uali Florindo ebbe sempre a lodarsi. L' '83 egli chiedeva al Duca una
lettera
di raccomandazione diretta al Vicerè di Napoli, c
na, abbandonando definitivamente la scena. Parlando il Goldoni in una
lettera
da Bologna a S. E. Francesco Vendramin (21 agosto
bbe alla Cavalieri, ma anche ciò meriterebbe la critica. E nell’altra
lettera
allo Sciugliaga (V. Catroli Elisabetta) alludendo
ata nel ’39 rapita in viaggio dal conte Bonaparte Ghislieri ; e dalla
lettera
del Toschi datata da S. Felice il ’50, e citata a
ata al nome del marito, sappiam ch’ella era con lui a Bologna. Da una
lettera
sua al Duca, che per gentile comunicazione del ca
Verona la Pazzia intorno al’63 (V. Fidenzi Cintio). Ma ecco la citata
lettera
, di cui metto la firma autografa. Se.mo Pn.e mio
bacio la Cappa. Di V. A. S.ma Roma li 29 luglio 1651. Infine la
lettera
seguente dell’Archivio di Modena ci dice com’ella
ndreini, si volse alla Giulia Bolico, che allora era a Bologna, colla
lettera
seguente, in data 2 aprile 1583 : A M.ª Giulia Bo
la Giulia Brolo degli Uniti che firmò il 3 aprile 1584 da Ferrara una
lettera
collettiva al Principe per recarsi a recitare a M
otenuto dal S.mo Gran Duca le licenze per tutta la Toscana, mercè la
lettera
di V. A. e facilmente ne haverà havute le nuove d
o di quello che farebbe per la posta, prego l’A. V. a favorirmi d’una
lettera
per Flaminio, ma scritta di bon inchiostro, il te
sarebbe di troppo nostro danno. Per la posta di Venetia ò inviato una
lettera
a V. A., nella quale l’haviso d’una altra imperti
a se si può trovare temerità magiore, mi honori dunque di porre nella
lettera
che la ragazza faci quello che viene a bisogno co
mo in questo particolare. Le giungerà per la posta di Venetia una mia
lettera
che sarà di quatro o cinque righe in circa sopra
oppo ardire e mi conceda quello che ò dimandato, accompagnato con una
lettera
di raccomandazione per me al S.mo Gran Duca, che
apolioni) per sua figlia, fosse appunto l’Eularia : ma ecco un’ altra
lettera
al Duca di Modena dello Zio Tomaso, con data di I
lla Sereniss. Duchessa N. » Di un Dottor Violone è fatto cenno in una
lettera
di Ludovico Bevilacqua al Duca di Modena con data
i antecedenti con un Cavaliere. Ma evidentemente, e per la data della
lettera
e per l’indole dell’artista dee trattarsi di altr
bbedienze agli ordini del Duca capocomico. Il Principe di Toscana con
lettera
19 agosto 1698 da Pratolino, prega il Duca di Mod
nunzia al Duca da Firenze l’arrivo di Flaminio, e lo ringrazia di una
lettera
piena di cortesie ch'ei gli mandò per suo mezzo.
prova della versatilità dell’ingegno artistico dello Zecca in una sua
lettera
da Parma del 29 aprile 1646 al Duca di Mantova, a
serà poi a Brescia. Il dicembre del '48 era a Piacenza, e il dì 8 (la
lettera
è pubblicata dal D'Ancona nella nozza Martini-Ben
ologna, e sarebber andati a Modena, a servir S. A. pel carnovale. Una
lettera
v'ha ancora del 21 aprile 1660 da Parma, la quale
ri, avendo io rinvenuta nell’Archivio di Stato di Modena, la seguente
lettera
di Don Giovanni Medici, che toglie ogni dubbio su
rnata del 1576 il Pellesini passò a Firenze, e questo sappiamo da una
lettera
del Commissario Capponi al Granduca, riferita dal
a con ogni debito di riuerenza la supplicano à far loro grazia di una
lettera
di fauore al S.r Conte de Fuentes, che uoglia dar
ario del Pavoni, Bologna, Rossi, 1589). Del 1601 abbiamo la seguente
lettera
dei Comici Uniti, che ritengo inedita e che tragg
ntro l’invidia de' malevoli, com’ egli ebbe a dolersi col Duca in una
lettera
del 7 di agosto, riferita intera dal D'Ancona. En
dotto della metà, è una pagina bianca, poi, pagine 3 e 4, la seguente
lettera
di dedica : AL MAGNANIMO Monsieur, Monsieur HENRY
’ottobre del 1611, come annunzia il Martinelli stesso al Vinta in una
lettera
datata da Bologna il 4 gennaio 1612 ; e corser tr
a ; ma non mancaron per lo meno i soliti negoziati, come appare dalla
lettera
interessantissima del '15 di Arlecchino alla Coma
uale accenna, s’era già scagliato Arlecchino in un poscritto di altra
lettera
con data di Mantova, 3 dicembre 1611, in cui lo c
’ Hôtel de Bourbon ; poi, dal 6 al 28 aprile, a Fontainebleau. In una
lettera
della Regina Anna al Duca di Mantova del 6 marzo,
brighella. Il cav. Azzolini mi comunica colla consueta gentilezza la
lettera
seguente : Illus.mo Sig.re Sig.re Pron Colen.mo
a lettera seguente : Illus.mo Sig.re Sig.re Pron Colen.mo Intendo p
lettera
d’Amico che l’ Illus.ma Sig.ª Sua sia meritevolmt
ignificate, devon esser quelle della vecchiaia, che sono in una nuova
lettera
del Duca alla Regina, di cui il Baschet non rifer
protezione. Per quante ricerche fatte nell’Archivio dei Gonzaga, la
lettera
originale non s’è potuta rinvenire, spostata molt
fra la Florinda, ed altra Flaminia (la Cecchini), come si vede da una
lettera
che essa Florinda scrisse da Torino al Cardinal G
proprio al momento della lotta accanita, 13 giorni dopo l’invio della
lettera
al Cardinal Gonzaga, il Cav. D. Ascanio Sandrio s
lata tra le poesie in lode di Florinda, è a carte 18 la minuta di una
lettera
senza indirizzo nè firma. Sul dorso è : Poesie in
Oss.mo Il Sig.r Gio. Battista Andreini — Mantova, accompagnati da una
lettera
che stimo inutile riprodur qui. Riproduco invece
r alcuni anni l’Andreini dallo studio. » Di Lidia abbiamo la seguente
lettera
alla duchessa di Mantova, colla data di Vienna 16
sarà (All’ A. V. S. piacendo) che siccome l’A. V. si degnò di scriver
lettera
efficace per Leonora alla S.ma Caterina, onde fu
fu posta nella sua scuola, cosi rimanga servita di scriver caldamente
lettera
alla M.tà dell’ Imperatrice (alla qual servitù è
ezza. L’ 11 settembre del 1606 Pier Maria Cecchini cominciava una sua
lettera
da Milano al Duca con queste parole : Le stratag
i sdegnosamente ribelle, il che si rileva con ampiezza da quest’altra
lettera
colla data del 20 settembre : Ill.mo mio S.r et P
Ill.mo mio S.r et Patrone Col.mo Gionto il mio messo et ricevuto la
lettera
di V. S. Ill.ma la quale ha servito anco per risp
rte, sa Dio a quali contorcimenti nervosi si lasciava andare ! In una
lettera
del 20 settembre 1626 da Cremona l’Andreini arriv
liano voleva farlo assassinare ; onde Maria de’Medici chiedeva in una
lettera
a suo nipote il Cardinal Duca di Mantova, protezi
rza, si capisce) assenziente la moglie Virginia. In fatti, in una sua
lettera
da Vienna (23 novembre 1628) egli unisce agli oss
urla ! ! ! La tresca dunque durava, per lo meno, dal 1620, data della
lettera
del Cecchini, concernente gli scandali provocati
idia Virginia Rotari, già moglie di Baldo Rotari, come abbiamo da una
lettera
(26 novembre 1612) al Duca di Mantova firmata da’
il 1593 a Genova. (V. Balestri), e il 1594 a Firenze, come da una sua
lettera
in data dell’ 8 dicembre al cav. Biagio Pignatta,
ritta dal Salimbeni per sè e per gli assenti, sì dal tenore di questa
lettera
dettata a nome della Compagnia, il Neri ne lo rit
e il marito, al quale sono assegnate di paga venti doble al mese. Una
lettera
del 18 febbrajo 1690 al Duca, firmata dal Savorin
are uno, ch'avesse fatto i suoi studi. » In data dell’'88 abbiamo una
lettera
al Duca di Modena, in cui si lamenta di non aver
evo portare alla felice memoria dell’ Imper. Leonora, come da una sua
lettera
che tengo può vedere, e l’ assicuro che gli sarà
he sono stato dall’'83 sino all’'88 in Livorno nascosto. Ma è questa
lettera
sibillina veramente del Savorini, o forse del Muz
on lui habbia la moglie al recitare. Auisai con altra mia humilissima
lettera
all’ A. V. Sere.ma come in ubidienza de suoi sour
de suoi sourani commandi procurai d’obbligar li comici nominati nella
lettera
sua di 2 spirato, a seruir per questo prossimo ca
le molto probabilmente a Ferrara, insieme a'Gelosi, come si ha da una
lettera
di Alessandro Botto al segretario ducale Laderchi
erano il dicembre dello stesso anno a Cremona, come si rileva da una
lettera
dell’arlecchino Tristano Martinelli a un famiglia
cona, op. cit.). Li vediamo il '96 a Mantova e a Bologna, secondo una
lettera
del Duca alla Duchessa di Ferrara, e una degli st
ca privava la Compagnia del Dottore e del secondo Zanni, si volge con
lettera
a un segretario del Duca, per ottenere o lo sciog
servizio, o la sostituzione dei due personaggi. Il Fontanelli poi con
lettera
del 20 luglio 1691, impetrando soccorsi dal Duca
l 28 aprile 1677 da Alfonso D' Este per doppie sette d’ Italia, e una
lettera
dell’ '84 che riferisco intera : Seren.ma Altezza
guadagnato nella Compagnia, ou'era stato ammesso prima di riceuere la
lettera
dal S. D. Alfonso da parte di V. A. dieci doppie,
quivoco, di osceno, di immorale. Di Francesco Calderoni metto qui una
lettera
inedita comunicatami gentilmente dal cav. Azzolin
ma però di nouo lo suplico il scriverli che la facciano recitare è la
lettera
onorarssi d’inuiarla à me però diretta alla Comp.
deroni non avea ancor preso moglie ; e data la famigliarità della sua
lettera
, doveva, se ben giovanissimo, essersi già acquist
tradotta dal Marchese Ippolito Bentivoglio, a cui forse è diretta la
lettera
del Calderoni. E pubblicò con nuove sue aggiunte
empo ritornò in Italia, e precisamente a Mantova, come abbiamo da una
lettera
dell’Elettore al Duca ; a cui raccomanda nel lor
più atroce la qualifica di vecchia e inabile omai al recitare. In una
lettera
al Duca di Modena, la Fiala si dice carica di fam
quale accompagni il detto suo figlio a Milano, comme anche di qualche
lettera
di fauore in quelle parti doue astretto dal bisog
risce certo al ritorno del Turri in Italia, come si ha dalla seguente
lettera
di Venezia, che toglie ogni dubbio in proposito :
.mo mio S.re et Pad.ne Col.me, Gia venti giorni in circa scrissi una
lettera
a V. S. Ill.ma nel proposito di un accademico des
po' di sangue, il che l’aveva messo in grande apprensione. Con altra
lettera
in risposta alle ordinazioni del medico, avverte
a passar tutto l’autunno a Bologna ; e rinnova istanza per avere una
lettera
di raccomandazione, e neanche a farlo a posta rid
uale ha incarico di farglielo avere a Bologna. Dal '25 si passa a una
lettera
del '35, in cui dopo di avere accennato a un nuov
trice italiana Anna Fiorilli-Pelandi, alle quali va innanzi una bella
lettera
di Iacopo Feretti al discreto Lettore sul merito
ralità dell’attore accoppiata a quella del teatro. Vengon dopo : una
lettera
di Angelo Maria Ricci e una di Vincenzo Folcari,
hio Riccoboni, all’Orlandi, al Narici e al Parrino. Interessante è la
lettera
del Duca di Mantova per certa larghezza di vedute
a. E l’attestato del medico fu inviato all’abate Riccini a Parigi con
lettera
autografa del Serenissimo di Modena addì 28 sette
per la morta ? E si riferirebbe per avventura a lei quel passo nella
lettera
di Drusiano Martinelli, a un capitano del Duca :
omisione di Malgarita comica…. » ? Dall’Archivio di Modena, traggo la
lettera
seguente scritta a quel Seren.mo Duca da Firenze
uo conosciuto e aplaudito, mercè la gratia del Sere.mo patrone, nella
lettera
da Roma delli 22 febbraio 1647. Grandissimo artis
er giorni trenta prossimi. Dato in Milano a’ 30 aprile 1645. Ecco la
lettera
colla quale Buffetto dedicava il Cicalamento :
mutato che il nome. Un’ idea del suo idioma abbiamo chiara in questa
lettera
ch’ei scrive alla sua Lampeggiante Stella È tant
ghella che sostituì il Locatelli, morto, accenna il Robinet nella sua
lettera
in versi del 13 giugno 1671. ….. accrue depuis
io Farnese, ceduto pel carnevale del 1650-51 al Duca di Modena, e con
lettera
[http://obvil.github.io/historiographie-theatre/
, il quale morì probabilmente nel ’76, come si può argomentare da una
lettera
inedita di Alfonso D’Este, della linea de’Marches
mio patrone Col.mo 1er sera che fu il Giorno di Carneuale riceuei la
lettera
scritami di ordine del Ser.mo patrone, et intende
r non offendere il gusto de S. A. dove che suplichiamo, dico, per una
lettera
di fauore in bologna a qualche cauagliere acciò l
n Fiorenza piague, prima che si serasse le Compagnie saria bene detta
lettera
di resolutione che poi obligate più inpegno ci sa
Siamo quasi alla fine di Quatragesima e ancora io non ho hauto nisuna
lettera
per mio Governo et per consolazione de mia moglie
593 di far parte della Compagnia degli Uniti, come rilevasi da questa
lettera
di un Giusto Giusti al Duca di Mantova colla data
on quel magior obligo che possi venire dal mio conoscimento. La qual
lettera
concorderebbe col sonetto, che per la calligrafia
o. Ottimo artista per le parti di Pantalone. Ne abbiam notizia in una
lettera
del comico Zanotti del 14 agosto 1655 da Genova a
incipe conclude esser servito da questo personaggio, mandi subito una
lettera
per l’ Ill.mo S.r Agostino Nicoli, incaricandole
a Firenze nell’Ottavia, volle conoscerla davvicino ; e le scrisse una
lettera
di lode, congratulandosi con lei del modo stupend
ernari, che è nella Biblioteca Nazionale di Firenze, si trova una sua
lettera
a questa, in cui la ring razia di certe medaglie
me a uno Zaccagnino, a Francesco Ruino e a Pignatta (V. Ruino), nella
lettera
di Ercole Ferrara al Marchese di Mantova Francesc
uante ricerche fatte, mi fu dato di avere su questo comico, tranne la
lettera
che riproduco, alcun po’ ridotta. (V. pag. 594-59
lo xvi. La vediamo coi Comici Costanti tra gli attori che firmaron la
lettera
da Ferrara al Duca di Modena per reclamo contro i
e a quelle da lui messe per legare chiaramente e opportunamente l’una
lettera
all’altra. Da Napoli, il 28 novembre 1837, Pietro
00 d’appalto degli introiti serali niente indifferenti…………… A questa
lettera
la Bettini risponde colla seguente : Mio Caro Mon
. Batta Gottardi le offre scrittura per l’anno 39-40, ed acclude alla
lettera
un biglietto Pietro Boccomini. Il 3 aprile il Mon
proposte. Vi è un P. S. che trascrivo : In questo momento ricevo una
lettera
di mio fratello, il quale mi dà notizia delli con
ia Luigia, ecc. Scrive da Bologna (20 ottobre ’40) che ha ricevuto la
lettera
che gli sopragiunse da Venezia e lagnandosi di no
o amico – ed assicuro che non ho fatto traspirare a nessuno la vostra
lettera
; » e conclude : « ricevete da me un Baccio da ve
pagando una penale di cinquanta zecchini effettivi. Poi abbiamo una
lettera
di F. Lottini a Giuseppe Bosio (Bassano, 1°maggio
era nella Reale. E torna Da Rizzo l’8 maggio 1841 da Firenze, con una
lettera
che trascrivo quasi integralmente : Angelica Crea
co Gaetano Gattinelli. E il 14 novembre : Eccellente Amalia, La tua
lettera
gelò il sangue a que’ tali che ideavano averti pe
una amica la di cui vita, dirò così, dipende da un tuo assenso…. La
lettera
pare non avesse risposta, poichè il Vergnano torn
diede subito prova di gran valore. Traggo dall’Archivio di Modena la
lettera
seguente ricca d’interesse per gli scrupoli relig
come di comparse, ecc. Luigi Riccoboni fu naturalizzato francese con
lettera
del giugno 1723, insieme alla moglie, e al figliu
ti anni prima, la notizia della sua morte, poichè abbiamo un brano di
lettera
del 1° gennaio 1735 in quell’Archivio di Stato, c
uore, benchè d’umore atrabiliare, si raccomandava a Gueullette in una
lettera
del settembre 1739 (lunedì), perchè andasse con l
atre. Paris, Debure Pere, M DCC LXVII. Un volume in-12°. Una curiosa
lettera
a Pier Iacopo Martello, da Verona 6 settembre 171
al Duca di Modena, citato al nome di Degli Amorevoli Vittoria. Nella
lettera
, tra Aurelio di Secchi e Vittoria Amorevoli è la
il 1496 sotto questo nome di maschera non si sa. Egli è citato nella
lettera
di Ercole di Ferrara del 5 febbrajo a Francesco G
nze gli mosse contro anche la Fiorillo (Beatrice), come si vede dalla
lettera
del '51 pubblicata al suo nome (vol. I, pag. 929)
enze coi ribelli napoletani. Era il nostro comico Flaminio. » Una sua
lettera
del 30 agosto del '57 da Bologna a un Ministro de
Coris). Il luglio del '59 si trovava a Siena, come abbiamo da una sua
lettera
a Francesco Toschi, colla quale accettava di far
lla professione comica il mestiere di saltatrice, come risulta da una
lettera
del Rogna in data del primo luglio dell’anno 1567
maschera del dottore, e famoso col nome di Dottor Lanternone. In una
lettera
al Duca di Modena da Parma in data 4 giugno 1655,
Lazarone, a cui si viene ora accennando ? Lazarone Giambattista. Una
lettera
dell’ Arlecchino Martinelli a un famigliare del D
ben poco rimpiangere il celebre suo predecessore, come abbiamo da una
lettera
in versi del 21 aprile 1668 di Robinet. Lo stesso
ra in versi del 21 aprile 1668 di Robinet. Lo stesso Robinet in altra
lettera
dell’ 8 marzo 1670 ci fa sapere come, tornato Fio
la acerbamente giudicata nella Giulietta (1771), dicendo : …… ha una
lettera
di raccomandazione nel volto che dovunque present
mparabile artista. Delle qualità della donna egli discorre così nella
lettera
dedicatoria : Quando dirò che una donna voi siet
mpagnia de'Comici Uniti, e in quella de'Costanti, come abbiamo in una
lettera
senza data citata al nome di Degli Amorevoli Vitt
a Gorizia il 1780, intitolata La Costanza in Cimento, che dedicò con
lettera
in versi sciolti alla Contessa Teresa Della Pace.
’un suo ritratto in miniatura, del quale aveva già fatto promessa per
lettera
, e sul quale egli scrisse la seguente ottava : G
uratamente una Staffetta del Serenissimo suo Padrone gli consegnò una
lettera
, nella quale era il comando reciso di recarsi fra
queste parole il Cantù rispose da Parigi in data 4 febbraio 1646, una
lettera
piena di amarezza, colla quale nullameno assentiv
mpagnia V. Torri Antonia. Richiesto dal Ser.mo di Cell, pare, secondo
lettera
da Hannover del 5 gennajo 1693, che il Sacco si t
i disse più volte che non sapea cosa dirli, alfine che li darebbe una
lettera
per Bologna, e che gli augurava buon viaggio, che
ologna, e che gli augurava buon viaggio, che non si potè mai haver la
lettera
, e che parti doppo aver di ciò parlato in Modena,
a no farè gniente !… Poh, oh…. » A Messer Alvarotto è indirizzata la
lettera
del Ruzzante, colla quale si chiude il volume del
osissimo Ruzante, ecc. Vicenza, Greco, 1584). Amadei Lodovico. Nella
lettera
dedicatoria al molto magnifico ed onorando signor
mo Alessandro Superchi. Tornò poi nel '53 a Parigi (vedi il brano di
lettera
del 16 agosto nella Muse historique di Loret, rif
se historique di Loret, così annunzia la morte di Locatelli nella sua
lettera
del 2 maggio 71 : La Parque souvent très-cruelle
i d’amicizia saldissima, ebbe a patire gran pena, come si vede in una
lettera
a Francesco Righetti, Capo della Compagnia Reale,
Industria, a proposito del quale, l’ Arte del 28 gennaio '55, in una
lettera
a Fanny Sadowski, dice : Vi ricordate di Peracch
a qual Pantalone e capocomico. Pier Maria Cecchini aveva proposto con
lettera
del 1612 da Venezia al Duca di Mantova di mandarl
Compagnia, per ragione forse della Francesca, l’Ortensia, che in una
lettera
del Truffaldino, Carlo Palma, è chiamata buona co
intendere la figliuola Settimia, maritata, della quale è cenno nella
lettera
di lui riprodotta autograficamente. È strano però
tanto sono suplicarla a suplicare in mio nome il S.mo Padrone di una
lettera
di raccomandatione al S.r Card.le legato di Bolog
ncho otto giorni, non ho che agiungere se non supplicarla di novo per
lettera
di Ferrara per la Gabella, et augurando insieme c
ertolotti a pag. 115 della sua Musica in Mantova, riporta un brano di
lettera
del Farnese da Piacenza al Duca di Mantova in dat
bre 1612). Troviam prima un Bartolomeo citato dall’Andreini nella sua
lettera
del 1609 al Duca di Mantova da Torino (V. le lett
Musi Maria Maddalena. Di lei non abbiamo che la seguente
lettera
, comunicatami dall’egregio Davari dell’ Archivio
ttaglie di tutto lo Stato di S. A. Ser.ma il Sig.r Duca di Modena. La
lettera
con cui il Nobili chiede la licenza di dedica, tr
o a partire, secondo i comandi di S. A., la settimana prossima. Altra
lettera
abbiamo di tre giorni dopo, in cui ringrazia de'
el Duca di Mantova, al quale fu raccomandato dal Cardinal Caetani con
lettera
da Roma in data 12 aprile del 1611. Il ’15 e il ’
chè minimo negozio, da che potesse pretendere più di quello che nella
lettera
del Sig. Flavio ci viene prescritto, poi che ogn’
o del 1627 Francesco Gabbrielli era a Ferrara, come si vede da questa
lettera
del 6, senza indirizzo, ma scritta ad Antonio Cos
tutto quatordeci persone. Mi perdoni V. S. se questa mia non è stata
lettera
, ma un processo, tutta via mi scusi, essendo che
are S. A. di tutti gl’interessi comici. Sin hora non ho havuto alcuna
lettera
del S.r Marliani, ma se l’haverò farò quanto verr
a, di cui era principale ornamento, come abbiam dal seguente brano di
lettera
tuttavia inedita scritta da Bartolommeo Manzoli a
Affezionati. È lodato nel libretto della Scena illustrata, dove nella
lettera
dedicatoria così di lui si ragiona. Guazzetto, di
valor militare. Un amore fatalissimo lo condusse al sepolcro. Una
lettera
dell’attore Beltramo a Icilio Polese così descriv
robeno al ceruel. Poc. O vi dirò. il messo, che mi fù portato dalla
lettera
, dicea cosi. Per vn presente ti lauerai il viso,
col subito per vna cossa ch'importa. si che intendete il presente. la
lettera
no me la diede ; il viso me lo lauai ; i tre pesc
. che ve ne pare ? non son’io lesto ? & se non mi credete ecco la
lettera
. Gra. Ti n’ sa liezer, lassa far à mi, da qui ch
Colletta Orazio. A questo comico è fatto cenno nella
lettera
seguente che tolgo dall’ Archivio di Stato di Mod
duttore di compagnie di poco conto. L'ultima notizia sua si ha in una
lettera
del 16 gennaio 1832, ch'egli scrive da Messina al
no per essere stato alcun tempo copista di Carlo Goldoni il quale con
lettera
del 17 marzo 1759 da Roma (V. Carteggio) lo racco
ig.re et Pad.e Coll.mo L’allegrezza che mi ha apportato la sua cara
lettera
, per vedere ch’ella tien di me memoria, ben che s
infanti dell’ara con machina nel prologo dell’Aurora, ma doppo la mia
lettera
vennero in mia casa gl’ Ill.mi Sig.ri D. Ascanio,
cala, il quale era ricercato da G. B. Spinola. » Del 1610 abbiamo una
lettera
da Ravenna in data 24 marzo, che il Cardinale Cae
cia assieme a Lelio e Florinda. Vale la pena ch' io dia qui intera la
lettera
che Don Giovanni scrisse da Venezia il 21 marzo 1
o spingeva in costà, mentre si assettavano i bariletti, mi mostrò una
lettera
di V. S. degli 11 marzo scritta su le 6 hore, la
adunque a V. S. che al ritorno di Monferrato del detto Scala, con la
lettera
di S. A. io risposi all’A. S. come ella può saper
to volevo tacermi che scriver cosa di poco gusto, nondimeno perchè la
lettera
di V. S. presupponeva le cose in altro stato, ho
la sviluppò certo, dandole nuovi e più varj atteggiamenti. Da questa
lettera
di ringraziamento, che esso Scala inviò al Duca n
icilia, comico, e pregandoci di ricercarlo e fargli pervenire una sua
lettera
. Mio padre le fece conoscere l’impossibilità di e
mpossibilità di eseguire la sua commissione, e non volle accettare la
lettera
. La povera madre piangeva, ed io, commosso, presi
ttare la lettera. La povera madre piangeva, ed io, commosso, presi la
lettera
e promisi fare tutto il possibile per recapitarla
me : « Io sono Francesco Voller, comico, » mi rispose. « Ed io ho una
lettera
di sua madre da consegnarle ; » e glie la diedi.
li non diè troppo peso alle promesse dell’ Andreazzo, e chiuse la sua
lettera
al Donati, in cui dava relazione delle trattative
di Modena recitava le parti di amoroso, come ci apprende la seguente
lettera
di non lieve interesse del comico Lolli (Dottore
ij, detto Dottor Gratiano Scarpazon : così egli si sottoscrive in una
lettera
indirizzata da Roma al Duca di Mantova il dì 13 d
di cui è l’elenco al nome di Martinelli Tristano. Firmò anch'egli la
lettera
al Duca di Mantova in data 12 maggio 1621, in cui
, di cui eran principale ornamento i Calderoni Silvio e Flaminia, con
lettera
da Roma del 19 aprile 1679, nella quale si lagna
elenco dell’ '89 non figura più lo Zanetti (V.), mentre sappiam dalla
lettera
scritta da lui insieme al dottore Savorini essere
Bologna, 23 dicembre 1639. Servo devot. E. Cardinale Sacchetti. La
lettera
è del Cardinal legato di Bologna al Granduca di T
ia dell’arte, Firenze, 1880). Il Loret non parla che di Béatrix, e la
lettera
del Cardinal legato non nomina che la Beatrice. F
vechio. Come gli andasse la piazza di Napoli sappiamo dalla seguente
lettera
, che la moglie scrisse al Duca, l’anno dopo che f
rchi – (?), e Narici – Orazio), mosser lagnanza al Duca di Modena con
lettera
da Lodi del 16 xbre ’87, invocando la grazia di r
del Serenissimo di Modena, sotto il nome di Cintia. Abbiam di lei la
lettera
seguente, tolta a quell’ Archivio di Stato, l’ er
era il Padre Francesco ? Forse il buon Dottore Materazzi ? Ma ecco la
lettera
: Alt.za Ser.ma La supplico a condonarmi dell’
to nome al figliuolo Evaristo). Così ne riferiva il Robinet nella sua
lettera
in versi del 5 gennaio ’75 : Il faut bien dire a
e nella concorrenza di Armellina (V. Lolli Eustacchio), indirizzò una
lettera
a un Segretario del Duca, sottoscritta Angiola li
De Bastide indirizzò all’Andolfati, mentre dirigeva il Cocomero, una
lettera
, nella quale si discutevan queste tre leggi per u
na aver paura che il gusto languisca. » A lui rispose l’Andolfati con
lettera
pubblicata per le stampe nel 1792, nella quale so
qualcosa rimane a verificare, poichè l’Andolfati stesso nella citata
lettera
in risposta al signor De Bastide colla data del ’
seppe mai rinvigorire o temperare coll’arte. Sappiamo infatti da una
lettera
di Gaspare Pieri a Francesco Bigliotti, che Raimo
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