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1 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312
te canonico Avogaro (Memorie del B Enrico P. I), perciochè in essi si legge che i canonici di quella chiesa doveano dare in a
endis per dictos Castaldiones; e nelle Parti della medesima scuola si legge : Cantores . . . habeant soldos X pro quolibet . .
2 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO III. LIBRO III » pp. 50-54
canonico Avogadro (Memorie del b. Errico P. 1) perciocchè in essi si legge che i canonici di quella chiesa doveano dare in a
ndis per dictos Castaldiones; “e nelle parti della medesima scuola si legge , cantores . . . habeant soldos X pro quolibet . .
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 587
Bologna da civili parenti, compiè il corso degli studj e si laureò in legge  : ma vinto dall’ amor pel teatro, nel quale aveva
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
ammatico di G. Ferrario « I Teatri » (Milano, 1828, vol. 2, P. 1). si legge  : « La Sig.a Carolina Astolfi durante la malattia
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nese, ebbe da' suoi parenti una educazione compiuta ; e laureatosi in legge , sorpassò per sapere e intelligenza tutti i giova
6 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
i, se in tale occasione è lecito il dirlo, che sia più contrario alla legge della continuità legge inviolabile della natura e
è lecito il dirlo, che sia più contrario alla legge della continuità legge inviolabile della natura e che l’arte, di lei imi
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 384
l’avvocatura ; ma, appassionato filodrammatico, preferì la scena alla legge , e dopo di aver preso parte ai moti della Sicilia
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
Bugni Smeraldo, nacque in Pisa nel 1775. Compiti gli studi di legge in quella Università, s’innamorò perdutamente di
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 505
stette otto anni applauditissimo sempre. Restituitigli finalmente per legge i suoi beni, abbandonò l’arte e si stabilì in Ven
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
vendo gettati via que’ cerchi dov’era l’immagine del Sultano, per una legge è divenuto reo di morte. Egli per disperazione ne
emplicità colle stesse greche favole, e pure impegna a meraviglia chi legge ed ascolta. Alcippo per amore di Clori si trasfor
di Megilla se la rende amica se non amante con quello di Alcippo. Una legge condanna a morire sommerso nell’Erimanto chiunque
re a questa pena. Tirsi il giudice più zelante per l’osservanza della legge , si scopre esser e il padre di Alcippo ignoto a s
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 27
rappresentando con ottima riuscita le sue commedie Un passo falso, La legge del cuore, La Dote, La Moda, Una società anonima.
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 227
Artale Francesco. Palermitano. Era studente di legge , quando, lasciati a mezzo gli studi (1866), entrò
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 849
da Antonio Fabbri e Vincenza Barbieri. Dopo di essersi addottorato in legge , fatte alcune buone prove coi filodrammatici dell
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385
4, ella moriva in Bologna. Quivi, alla Certosa, in memoria di lei, si legge  : ANTONIETTA ROCCHI, moglie a L. ROBOTTI sal
15 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13
della società. Nell’uno e nell’altro caso viene dalla vigilanza della legge corretto e richiamato al suo dovere. Ma questo fr
perocché in cambio di trattenere il volo delle fantasie de’ poeti, la legge gli ha costretti ad uscir dell’uniformità, a spia
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 588-589
ore riceveva la sua stessa corona d’alloro…. Nel Trovatore del ’57 si legge al proposito della Caracciolo, dopo un lungo arti
17 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
go. Or per moderare alquanto questo pericoloso concorso, si emanò una legge che niuno potesse sedervi, se non pagava un picci
tro, perchè si rimborsassero delle spese fattevi. I poveri per questa legge rimanevano esclusi, e i ricchi pagando per gli po
e Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana legge , cioè che chiunque proponesse di trasportare ad u
ilippica I di Demostene appresso il Cesarotti tomo I. 169. Di questa legge parla Demostene nella III Filippica. 170. V. Giu
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028
In una nota manoscritta, fra le carte del conte Paglicci Brozzi, si legge  : La Giovanelli era stata maritata, ora era vedo
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 632-633
to Ferrara dell’ '86), ma mentr'era in vita, e a istanza sua, come si legge nella didascalia di un codice estense : Fatto ad
20 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
vendo gettati via que’ cerchi, ov’era l’immagine del Sultano, per una legge è divenuto reo di morte. Egli per disperazione ne
nfe d’Arcadia per la ripugnanza ch’egli ha di bagnarsi seco loro. Una legge condanna a morire sommerso nell’Erimanto chiunque
a questa pena. Tirsi, il giudice più zelante per l’ osservanza della legge , si scopre essere il padre di Alcippo ignoto a se
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946
simpatia segreta vai risvegliando ! – Oh come al giovanile desìo dài legge ed arbitra ti rendi dello spirto indomato ! – Il
22 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
luogo. Or per moderare alquanto sì pericoloso concorso, si emanò una legge che niuno potesse sedervi, se non pagava un picci
del teatro, perchè si rimborsassero della spesa. I poveri per questa legge rimanevano esclusi e i ricchi pagando per gli pov
e Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana legge , cioè che chiunque proponesse di trasportare ad u
la Filippica di Demostene appresso il Cesarotti Tomo I. a. Di questa legge parla Demostene nella III Filippica. a. Giustino
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 257-258
imè, l’amica la precedè nel sepolcro, e i parenti, impossessatisi per legge di tutto, cacciaron di casa la padrona vera, la q
24 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
della società. Nell’uno e nell’altro caso viene dalla vigilanza della legge corretto e richiamato al dovere. Ma questo freno
ochè in cambio di trattenere il volo dell’immaginazione de’ poeti, la legge gli ha costretti ad uscire dall’uniformità, a spi
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567
e sovrana, all’ orecchio de' fisici eccellenti, Destatelo, suonò con legge arcana d’alti portenti : e ispirati di Cristo all
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
nell’Epifania i chierici si mascheravano in chiesa. Mediante però la legge del pontefice Innocenzo III riportata nel citato
segno degenerarono che verso la fine del secolo XVI fu pubblicata una legge , per cui i menestrels erranti si considerarono ne
itolo 3 trattasi de los rieptos (delle disfide), e precisamente nella legge 4 si mostra in qual maniera debba eseguirsi la di
i uno sparviere ; nè ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna legge di altri popoli, cioè de’ Borgognoni. Ecco però l
a accordato il suo autorevol patrocinio, che questo bel bacio era una legge non de’ Longobardi, ma de’ Borgognoni, e leggesi
gadro (nelle sue Memorie del beato Errico p. I) perciocchè in essi si legge , che i canonici di quella chiesa doveano dare in
is per dictos castaliones ; » e nelle parti della medesima scuo la si legge : cantores.. habeant soldos X pro quolibet… in di
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
ella società. Nell’uno e nel l’altro caso viene dalla vigilanza della legge corretto e richiamato al dovere. Ma questo freno
chè in cambio di trattenere il volo del l’immaginazione de’ poeti, la legge gli ha costretti ad uscire dal l’uniformità, a sp
28 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
mmento conservatoci del suo Mercatante recatoci da Grozio: A. Questa legge fra noi regna in Corinto. Se alcun veggiam che pr
hiamo in italiano: Se quando al dì la madre tua ti espose Con questa legge tu fra noi venisti, Che a tuo piacer girar dovess
ion ti sdegni: Poichè la fe che ti giurò non serba. Ma se alla stessa legge , a cui soggetto Nasce ognun, tu nascesti; a parla
29 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
ersi in una profonda ignoranza sostenuta particolarmente da un’antica legge che proibiva ad ognuno l’uscir dal proprio paese
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
upplizio per l’apparenza di un delittoa? Abbiamo già osservato che la legge ora dirige ora aguzza gl’ingegni, e l’arte si per
zza gl’ingegni, e l’arte si perfeziona. Ciò però s’intende, quando la legge guidata dalla saviezza gastiga i delitti manifest
nti sino all’intera espulsione de’ Mori dalle Spagne. Altro non vi si legge se non che qualche dialogo ma non teatrale, appar
31 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
nell’epifania i chierici si mascheravano in chiesa. Mediante però la legge del pontefice Innocenzo III riportata nel citato
itolo 3 trattasi de los rieptos (delle disfide), e precisamente nella legge 4 si mostra in qual maniera debba eseguirsi la di
di uno sparviere; nè ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna legge di altri popoli, cioè de’ Borgognoni. Ecco però l
a accordato il suo autorevol patrocinio, che questo bel bacio era una legge , non de’ Longobardi, ma de’ Borgognoni, e leggesi
sici ed anche poco pregevoli. Verso la fine del XVI fu pubblicata una legge , per cui i menestrels erranti si considerarono ne
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 642-645
al loro decano Giovan Battista Dehesse ; e nel Necrologio del 1769 si legge  : Si è detto con ragione che l’indole di Camilla
33 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
one de’ collegi tende principalmente a formar le genti applicate alla legge ; ma vi si apprende ancora l’aritmetica, l’astrolo
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494
e in prigione, dovè recitare dinanzi…. all’unico rappresentante della legge per la tutela dell’ordine, entrato, s’intende, a
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285
cembre del 1846 dal ragioniere Domenico e da Angela Demartini. Studiò legge , e senza aver appartenuto ad alcuna società filod
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 574-575
altre ; ma dirò alcuni tratti particolari, che divertir potranno chi legge . In un mese di tempo aveva ella cangiate ventisei
37 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
passione, a schernire e mordere i vizii de’ privati, e ad esser dalla legge richiamati a temperar l’amarezza della satira; da
38 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
rsi in una profonda ignoranza sostenuta particolarmente da un’ antica legge che proibiva ad ognuno l’uscir dal proprio paese
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
delle fisedie. Il Ladislao occupa due mesi o poco più ; sia dunque la legge . Il fisedica, che non ecceda tale spazio di tempo
il luogo dunque di una fisedia è con simile libertà prescritto nella legge III. E non è questa libertà osservata nelle favol
tto quello che suol farsi avvenire per macchina, e di ciò si forma la legge V. Ma questa legge si trova osservata in più migl
farsi avvenire per macchina, e di ciò si forma la legge V. Ma questa legge si trova osservata in più migliaja di vecchie com
islao si è scritto inversi ed in prosa ad un tempo ; sia dunque la VI legge delle fisedie che così si scrivano. Ma come può d
ao mesce ad arbitrio l’interesse serio al ridicolo, e ne forma la sua legge VIII della fisedia. Ma in tutte le favole inglesi
gnuole ed anche francesi prima del XVII secolo si osserva la medesima legge . Nel Ladislao non si estende il ridicolo all’osce
dislao non si estende il ridicolo all’oscenità, e se ne stabilisce la legge X. Ed è forse nuova cosa che l’oscenità sia prosc
termina lietamente ; dunque le fisedie debbono aver lieto fine per la legge XIV. E tutte le favole spagnuole e di altre nazio
sione che la divora per Filiberto. Nè chiama meno l’attenzione di chi legge o ascolta la prudenza di Alessandro che sa rimett
e Stomaconi ne sappia il contenuto. L’istromento è rogato. L’Avvocato legge gli articoli 28 in esso stabiliti. Tra’quali : sp
è imita ? Tito si vale delle parole del Gran Teodosio quando abolì la legge che dichiarava rei di morte quelli che profferiva
ad imitare i poeti filosofi. La sua rima e discretissima ed esente di legge , i versi, in quanto lo permette la lingua, sono p
lla liquefazione del sangue di san Gennaro del maggio del 1795. Vi si legge ancora la Primavera critta pel solito omaggio di
il re perchè non permetta la pugna. Il re duro risponde, questa è la legge . Quartetto finale, in cui Elfrida prega tutti l’u
protesta contro l’ingiustizia della pugna. Edgardo dice, questa è la legge , ed ordina che le s’impedisca il passo. Elfrida c
torto, al sentirsi da un re, il quale ha sempre in bocca, questa è la legge , proporre che ella diventi sposa di due mariti. V
a bene ciò ; ma che luogo può avere in tali suoi pensieri quel che si legge ne’ seguenti sette versi ? Io non somiglio a tan
o e poeta esimio Bernardo Maria Valera cappuccino di Lanciano, che si legge nel I tomo delle di lui Poesie impresse in Napoli
eld pronunziò un eccellente discorso contro il bill che però passò in legge . Contuttociò sul teatro di Foote e poi di Druryla
ta Real Mecenate, il quale derogando al tempo e a qualunque contraria legge o costumanza, si è degnato permettere, anzi ordin
40 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
el supplizio senza delitto178? Osservammo nel tomo precedente, che la legge or dirige or aguzza gl’ingegni, e l’ arte ne acqu
ingegni, e l’ arte ne acquista perfezione; ma ciò s’intende quando la legge , cioè la ragione, gastiga i delitti, non già quan
nti sino all’intera espulsione de’ Mori dalle Spagne. Altro non vi si legge se non che qualche dialogo, ma non teatrale, appa
mpassione, a schernire e mordere i vizj de’ privati, e ad esser dalla legge richiamati a temperar l’ amarezza della satira, d
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
di libertà, immersi in una profonda ignoranza sostenuta da un’ antica legge che proibiva ad ognuno l’uscir dal proprio perse
42 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
no eterogeneo della galanteria di Filottete che con rincrescimento si legge nell’Edipo del Voltaire. La Motte provvidamente c
hiarandolo patrizio e senator veneto. Si propone nel tempo stesso una legge che stabilisce che qualunque senatore per imprude
esteri, o si trovi nel recinto delle loro case, sia reo di morte. La legge è stabilita. Due de’ tre Inquisitori di stato nem
ziato chiama i tre Inquisitori al tribunale; Montcassin ha violata la legge terribile ai nobili che la trasgrediscono; egli p
turato. Contarini gli fa riflettere che l’accusato è condannato dalla legge , e che non dipende dall’arbitrio de’ giudici. Arr
una. Capello gli dice: grande interesse avrete avuto ad infrangere la legge . Montcassin risponde: Le crime est evident, le r
si de’ suoi progetti, non sarebbe meno reo di aver contravvenuto alla legge . Egli vota di morte, ed invita Capello a votare.
Ministro di Spagna, cagionò l’ignominiosa morte del Foscarini, per la legge di cui nella tragedia francese si parla. Egli non
lla verità del fatto render nullo il delitto di stato prevenuto dalla legge , dovrebbe palesare la sua non lecita corrisponden
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
n diletto maggiore gli ravvisava. In questa specie di commedia per la legge divenuta più ingegnosa e dilettevole, il Coro, ne
44 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
ld pronunziò un eccellente discorso contro il bill, che però passò in legge . Contuttociò sul teatro di Foote e poi di Drury-l
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067
e enfasi ingrate, O i noievoli modi onde un antico Purissimo scrittor legge il pedante, Di come e punti osservator solerte. C
46 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33
essare che questo innocente, semplice, patetico congedo, desti in chi legge una tenera commozione; e pur si tratta di un cong
nte tradotto da Grozio in latino, e da noi volgarizzato: A. Questa legge fra noi regna in Corinto. Se alcun veggiam che
47 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
irolamo Carpi da Ferrara. Fece la spesa l’Università degli scolari di legge . Domandiamo ora che musica fu quella che si fec
esser Rinaldo Costabili: fece la spesa l’ Università degli scolari di legge . Il medesimo Viola pose la musica corrispondente
errar per gli ermi boschi che contiene cinque stanze colla rigorosa legge del metro regolare. Ma chi riconoscerà un’ opera
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622
ioni ; quasi volendo che l’autorità dell’habito potesse far autentica legge alle loro opinioni : ma l’amoreuole Superiore dic
49 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
’ nostri moderni tragici, per dar certo riposo all’ammirazione di chi legge , e per riserbarla agli ultimi due buoni scrittori
tragico che possano gl’Italiani additare agli stranieri. Che se a chi legge piacesse ancora d’intendere la differenza che in
slao occupa due mesi, o poco più di rappresentazione, per osservar la legge II della Fisedia: e molte commedie del Solis del
mpo quale i tre e quale i dieci giorni. Il Ladislao conforme alla III legge non distende la libertà del luogo contro la veris
di distanza accadendo in tre luoghi differenti. Il Ladislao giusta la legge V bandisce tutto quello che suol farsi avvenire p
prosa e del verso a norma delle circostanze e della natura, giusta la legge VI: e tutte le favole inglesi di Shakespear, Otwa
avole inglesi di Shakespear, Otwai, Dryden ecc. osservano la medesima legge . L’autor del Ladislao mesce liberamente l’interes
mente l’interesse ed il ridicolo colla preponderanza del primo per la legge VIII: e tutte le favole inglesi, spagnuole ed anc
a regola. Nel Ladislao non si estende il ridicolo all’oscenità per la legge X: ma l’oscenità se è stata talvolta usata nelle
ssa commedia bassa, ma detestata dovunque trovisi. Il Ladislao per la legge XIV termina lietamente: e tutte le favole spagnuo
he afflissero la nostra città e buona parte del regno nel 1764. Vi si legge poi la Primavera componimento drammatico scritto
a, che interessa ed è appassionata, malgrado di un terzetto che vi si legge alla prima, il quale colle sentenze e ripetizioni
a il re perchè non permetta la pugna; egli duro risponde, questa è la legge . Quartetto finale, in cui Elfrida prega tutti l’u
protesta contro l’ingiustizia della pugna. Eggardo dice, questa è la legge , ed ordina che le s’impedisca il passo. Elfrida c
sentirsi proposto da un re, il quale sempre ha in bocca, questa è la legge , che ella diventi sposa di due mariti. Viene il p
va bene ciò; ma che luogo può avere in tali suoi pensieri quel che si legge ne’ seguenti sette versi?    Io non somiglio a t
50 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111
oducevano, e non pertanto da quasi diciotto secoli l’Europa Cristiana legge , studia, comenta, traduce, ammira Plauto e Terenz
a Señora Marina, “Pues son Princesas ò Infantas.” Un passo simile si legge nella Confusion de un Jardin del medesimo Moreto.
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
ontà mediocre mista a debolezze ed errori, non debba però tenersi per legge generale inviolabile, altrimenti ne mormorerà il
mo, e la dipintura vivace del sacco di una città presa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto
52 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
il ritorno se l’immense ellissi delle comete; in una parola osserva e legge ne’ cieli co’ Cassini, co’ Manfredi, coi La-Lande
o; ed egli s’industriò d’incatenar le parole con certa misura e certa legge , e ne nacquero i versi. I quali nel pronunciarsi
53 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
è in una parola accusar la musica perché è musica. [3] Posta la prima legge fondamentale del dramma, la filosofia propone a s
melodia que’ fisici riposti nervi, i quali con certa ma inesplicabil legge movendosi, all’odio, o all’amore, all’ira, al gau
ssione, e della ragione non ha altro domicilio che il cuore, né altra legge che quella, che gli detta l’affetto. Le lagrime s
gran fatto dei cicalecci dei critici, che gli si oppongono. La prima legge dell’opera superiore ad ogni critica è quella d’i
a scontento dal teatro10. Quindi il suo gusto particolare divenne una legge prima per lo Stampiglia, indi per Apostolo Zeno,
54 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
cena Eschilo ed Euripide già morti, mal grado che vi fosse una antica legge di Solone che vietava di dir male de’ morti. I Ro
55 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
te profane, e che non mai più vi si mescolassero le sacre cose. Fe la legge ciò che ormai era tempo che facesse il gusto. I C
56 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
te profane, e che mai più non vi si mescolassero le sacre cose. Fe la legge ciò che ormai era tempo che facesse il gusto. I C
57 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
sero gli eunuchi favoriti da’ legislatori? Soggiaceva alla pena della legge Cornelia chi avesse castrato un uomo b. Domiziano
ica di tal secolo sarebbe una narrazione ugualmente nojosa per chi la legge e per chi la scrive. Essi furono assaissimi e qua
58 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
e un sospettoso allevato in campagna, e menato ad un tratto a studiar legge senza l’accompagnamento di altre cognizioni socia
re ancora col Salomone. L’arte stessa si scerne nel Davide, in cui si legge una robusta descrizione della peste. La Battaglia
59 (1715) Della tragedia antica e moderna
onianza inedita di Ubertino Landi, nel cui Diario dei miei viaggi, si legge in data quattro luglio 1714: Dopo pranzo il sig.
no vi era insin il luogo per le vestali e nel teatro greco vi era una legge a posta perché le donne sedessero nel teatro a vi
poteva non solo nominare espressamente il ‘giureconsulto’ nell’A chi legge , ma — come ha dimostrato Grazia Distaso e come il
rafica: allegoria della Tragedia; 1: frontesp.; 2: bianca; 3-4: A chi legge ; 5-38: sessione prima; 39-65: sessione seconda; 6
 te; V.[236]: si → ci. Della tragedia antica e moderna A chi legge [Intro.1] Non pretende l’autore di questo dial
n piccolo abbozzo della medesima si son fatto un idolo, un giogo, una legge che fra di essi mi rende ancor venerabile. [1.32E
è mia intenzione d’esaminare tutte le parti della medesima, mentre la legge della tua o non tua Poetica, ma che sotto il nome
zione all’antichità e fra alcuni altri che non vogliono attorno altra legge che quella del loro capriccio. [1.90ED] — Può ess
la scrittura, ma questa non dà tutto il nerbo dell’eloquenza, se chi legge la scritta orazione non la recita e non la gestis
, tu che entrato in una città che, constituita secondo le leggi senza legge nulla fa, non considerata la giuridizione del luo
ongo instar radii» e, per confermarsi in questa credenza, riporta una legge di Sfiromaco, dalla quale veniva prescritto «ut m
o, è misurato da sei piedi, parte dattili e parte spondei, con questa legge che da uno dattilo con uno spondeo che a quello s
ronuncia perduta. [4.49ED] Il verso, dunque, essametro, non con altra legge composto che con quella che ho detto di sopra, sc
osa. [4.75ED] Né intende già di prescrivere Cicerone nell’Oratore una legge al discepolo per cui la prosa delle orazioni vers
indizio ne hai? [4.139ED] Tanto più che cotesti vostri poeti han per legge che il sentimento col verso sciolto frequentement
i se, abbandonando l’arte poetica, volessimo entrare a giudicar della legge , osando di censurare gli scritti di questo autore
ità e di bellezza? [4.171ED] In due cose, al mio credere, consiste la legge di una lingua: la prima sono i vocaboli, la secon
icchire. [4.173ED] Rispetto poi all’uso de’ vocaboli, soggiace ad una legge che in due si divide ed è che un uso debbano aver
nalmente non sei nel gregge de’ verseggiatori servili, vorrai che chi legge il tuo melodramma ti riconosca ancor per poeta, f
nostro Aristotile o sia il nostro Impostore. Commento A chi legge [commento_Intro.2ED] crambe: la ‘crambe’ è u
apoli, per Nicolò Naso, nel 1715, con dedica ad Eugenio di Savoia (si legge ora in Id., Scritti critici e teorici, a cura di
robabilità un discendente degli Howard duchi di Norfolk, che, come si legge nel diario di U. Landi, portava il cappello cardi
sca libertate e spirito / le regole mi tolser d’Aristotile / date per legge da’ servili interpreti, / ch’alla ragion l’autori
, e ciò non solamente per l’esser noi sottoposti ad un soave giogo di legge , che nelle favole nostre maggior correzioni di co
l «Giornale de’ letterati», t. XXXVIII, parte prima, 1733, p. 163, si legge tuttavia: «Ciò che è notabile e raro a’ nostri gi
60 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
nti fino all’intera espulsione de’ mori dalle Spagne. Altro non vi si legge senonché qualche dialogo, ma non teatrale, appart
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749
832. E nel chiostro della chiesa di Ognissanti ov’egli è sepolto, si legge su di una parete il seguente epitaffio, fatto da
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 743-748
figliuoli, tutti e tre soggetti di bell’ingenio, duoi dottori, uno di legge , l’altro di medicina, et un prete, ma ornati tutt
63 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
di Shakespear a quelle del Gravina e dell’abate Conti? Il violare una legge vorrà significare al più rendere un Dramma in qua
te. E se egli confessa che il pubblico ha ricevuta con applauso, e si legge con piacere, quella di Voltaire dovea avvederli,
opria a Tito l’auree parole del gran Teodosio quando quelli abolì una legge antica che dichiarava rei di morte quelli che pro
ad imitare i poeti filosofi. La sua rima é discretissima ed esente di legge , i versi, in quanto lo permette la lingua, sono p
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
zando a competenza la morte accusano se stesse di aver trasgredita la legge . Questo contrasto tenero e generoso imito il gran
a pur saccheggiato e censurato alla cieca. Ma per non infastidire chi legge , accenniamo soltanto la memorabile patetica suppl
65 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
, e che mai più non vi si mescolassero le cose della religione. Fé la legge ciò ch’era ornai tempo che facesse il gusto. I Fr
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 506-512
rande Con parole sporchissime e nefande. No so, come se possa in bona legge Metter chi non offende in derision. Se critica co
67 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
inventarono mille sorta di fioretti e d’ornamenti posticci senz’altra legge che il desiderio strabocchevole di novità, e il c
r menzion del poeta, come s’egli neppur fosse stato al mondo. Così si legge nei titoli “le Vergini di Palestrina”, “il Trionf
tanta allegrezza» 58 trassero innavvedutamente i suoi successori una legge che lieto esser dovesse il fine di tutti i drammi
68 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
cotal genere. A tutti scioglierne i dubbi paratamente, e a metter chi legge in istato di giudicare della decadenza attuale de
lira i selvaggi erranti per le campagne a fine di riunirli sotto una legge ed un culto, ovver guidavano alla testa delle arm
lla voce, e queste sortivano dalla bocca del cantore senz’osservar la legge degl’intervalli. Al vedere tanti e sì rapidi cang
ali degli antichi Greci benché soggiacessero anch’essi col tempo alla legge di tutte le cose umane, nondimeno conservarono lu
ri non andò che dall’istinto ammoniti i poeti la frenarono con severa legge e invariabile. La lingua che serviva loro di stru
69 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
torici, fu maggiormente promosso nel melodramma, e vi si stabilì come legge propria di tai componimenti. 65. [NdA] Voltaire
olutezza e dell’empietà, che fanno egualmente il vituperio di chi gli legge , e di chi gli scrive: parlo soltanto dei due più
70 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
on osservano termine alcuno che convenga, E libito fan licito in lor legge . [3.6] «Tristo a me, io t’ho insegnato a canta
71 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
e sue ragioni, vo’ rapportarle. La prima che propone, è questa che si legge alla p. 168.: “Nella serie storica de’ primi Auto
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 23-39
essare che questo innocente, semplice, patetico congedo, desti in chi legge una tenera commozione; e pur d’altro non si tratt
73 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
, e più soave si renda la posatura; ora usando discretamente ma senza legge fissa della rima servendo così al piacere dell’or
za; qua vedi le smanie di una madre, la quale per comando di disumana legge condotta a morire, niun pensiero si prende del pr
ttiva sulla tragedia che un altro il quale ne schernisce ogni poetica legge , ne deride ogni esempio, e ne soverchia ogni rego
nerissimo rincontro degli amanti in così lagrimevole occasione, e che legge nell’anima di Emirena lo smanioso dolore onde vie
nandosi dai ceppi delle opinioni e dei gusti volgari hanno imposto la legge alla loro nazione e al loro secolo invece di rice
, una gelosia, una riconciliazione ed uno sposalizio, talmentechè chi legge quattro o cinque drammi di Metastasio può quasi d
74 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
sugli altri popoli dell’Europa. Infatti nelle lettere di Casiodoro si legge , che Clodoveo conquistatore delle Gallie, desider
e Le pentole fiutando, e del Profeta Se qualchedun gli parla, o della legge , La pancia Ei si tasteggia, e poi risponde: Che l
parla, o della legge, La pancia Ei si tasteggia, e poi risponde: Che legge ? Che Mosè? Il Pentateuco mio questo è alla fè.»
75 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
ontà mediocre mista a debolezze ed errori, non debba però tenersi per legge generale inviolabile, altrimenti ne mormorerà il
mo, e la dipintura vivace del sacco di una città presa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto
zando a competenza la morte accusano se stesse di aver trasgredita la legge . Questo contrasto tenero e generoso imitò il gran
icatrici, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. Si legge nell’atto primo un breve dialogo di Elena e di El
ogli un Cavaliere fort peu galunt; e per maggior trastullo di chi ciò legge dice (pag. 48) colla solita sua sicura lettura e
di, e ristretta dentro un discreto periodo di tempo. Ecco quel che si legge nella tragedia di Euripide. Gli Argivi armati all
del dottissimo Vico il Varrone Napolitano. Ma per non infastidire chi legge , accenniamo soltanto la memorabile patetica suppl
76 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
cenza personale abbisognarono col tempo di correzione, e furono dalla legge ridotti al solo oggetto d’instruire e dilettare.
formidine fustis Ad bene dicendum, delectandumque redacti. E la legge quì accennata era quella descritta nella settima
erriera, ordinato lo stato della repubblica in libero popolare per la legge Petelia sin dal 419 della sua fondazione, avea su
la licenza della democrazia Ateniese. Il Popolo Romano, anche dopo la legge del Dittatore Publilio Filone, esercitava la somm
hezza. L’ingordigia delle madri ruffiane delle figliuole, cui per una legge Imperatoria si dispose che si tagliasse il naso,
77 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
Tizio fu contemporaneo di Lucilio, ed aringò al popolo a favore della legge proposta dal console Fannio contra i festini. Mac
e nell’anno di Roma 651. Osserva però il Bayle che Lucilio mentova la legge Licinia stabilita l’anno 656; dunque egli visse c
fanciulla Fannia rimasa povera, ad oggetto di essere in virtù di una legge astretto a sposarla; ed egli difende la pretesa p
vantaggio si lascia all’abilità dell’attore e al discernimento di chi legge . Questa scena è tanto più vaga, quanto le cose um
o V, c. 30. Laonde l’Imperadore Adriano, contro la disposizione della legge decemvirale, trattandosi della legittimazione di
78 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
eggersi, se si vuol procacciáre un’ opportuna illusione in chi vede o legge . Noi di buon grado le notiamo, come faremo in seg
ed Euripide, per la quale havvi tra’ morti un gran contrasto. E’ una legge dell’inferno che il più eccellente in un’ arte oc
che non avendo l’età propria da presentar commedie (richiedendosi per legge che il poeta contasse almeno trent’anni, e, secon
, venga a vivere con noi uccelli. Ogni cosa turpe fra voi vietata per legge , diviene lecita e innocente nelle nostre contrade
e si tratta con tutta la serietà il gran litigio. E’ reo il cane? La legge lo condanna. L’accusatore è un altro cane. A tale
on maggior diletto gli ravvisava. In questa specie di commedia per la legge divenuta più ingegnosa e più dilettevole, il coro
del Silandro: Se quando al dì la madre tua ti espose, Con questa legge tu fra noi venisti, Che a tuo piacer girar dove
i sdegni, Poichè la fe che ti giurò, non serba. Ma se alla stessa legge , a cui soggetto Nasce ognun, tu nascesti, a par
79 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
araviglia l’interesse, commuove, e ricerca l’intimo dell’animo di chi legge o ascolta. Cresce nel IV il movimento pel festivo
80 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
e vigore alcuno in Atene, almeno a’ tempi di Aristofane, quella savia legge di Solone, dalla quale veniva proibito il dir mal
81 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
reggersi, se si vuol procacciare un’opportuna illusione in chi vede o legge . Noi di buon grado le notiamo, come proseguiremo
e di Euripide, per la quale havvi tra’ morti un gran contrasto. È una legge dell’inferno che il più eccellente in un arte occ
cire dalla scena; se non si voglia dire che i Greci non si fecero una legge intorno al luogo, lasciando alla discretezza dell
che non avendo l’età propria da presentar commedie (richiedendosi per legge che il poeta avesse almeno trent’anni, e secondo
, venga a vivere con noi uccelli. Ogni cosa turpe fra voi vietata per legge , diviene lecita e innocente nelle nostre contrade
ene, e si tratta con tutta serietà il gran litigio. È reo il cane? La legge lo condanna. L’accusatore è un altro cane. A tale
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 118-139
equente lettura di libri continuamente eleganti, poi che rimane a chi legge una tale impressione di amabilissima frase la qua
, vien creduta figlia dell’ ingegno di chi fauella. Debbe insieme chi legge operar, che l’ intelletto comandi alla memoria ch
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 881-887
ebbe avuto dunque soli diciasette anni. E nel Baschet, a pag. 165, si legge come la Compagnia, che doveva recarsi a Parigi il
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 484-498
uesta selva oscura de la vita mortale il guardo giri, e vegga con che legge iniqua e dura amore i servi suoi freda e martiri 
85 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
cenza personale abbisognarono col tempo di correzione, e furono dalla legge ridotti al solo oggetto d’istruire e dilettare. O
modum formidine fustis Ad bene dicendum delectandumque redacti. E la legge quì accennata era quella descritta nella settima
erriera, ordinato lo stato della repubblica in libero popolare per la legge Petelia sin dal 419 della sua fondazione, aveva s
la licenza della democrazia Ateniese. Il popolo Romano anche dopo la legge del Dittatore Publilio Cilone esercitava la somma
hezza. L’ingordigia delle madri ruffiane delle figliuole, cui per una legge imperatoria si dispose che si tagliasse il naso,
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
. Tizio fu contemporaneo di Lucio, ed aringo al popolo a favore della legge proposta dal Console Fannio contra i festini. Mac
ll’anno di Roma 651. Osserva però Pietro Bayle che Lucilio mentova la legge Licinia stabilita l’anno 656; dunque egli visse c
fanciulla Fannia rimasa povera, ad oggetto di essere in virtù di una legge astretto a sposarla; ed egli difende la pretesa p
antaggio si lascia all’abilità dell’attore, e al discernimento di chi legge . Questa scena è tanto più vaga, quanto le cose um
ro V, c 30. Laonde l’Imperadore Adriano, contro la disposizione della legge decemvirale, trattandosi della legittimazione di
87 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
iando loro de’ misfatti, ed eccita contro di se l’indignazione di chi legge . Il coro continuo poi che vi si adopra alla greca
ella, Può ciglio alzar dove pon mente Iddio. Sorda e cieca è la legge , dicono i Duumviri nell’atto IV; e bene, dice Pub
ma io non mi fermo su ciascuna, per non abusare della pazienza di chi legge con formare estratti e critiche di qualunque oper
efraudi La fama? a che le tronchi i più bei vanni? Qual dio, qual legge è che consenta al figlio Farsi consorte de la m
s’essi le fanno, Ch’essi all’opera lor fosser soggetti. Ma quella legge che in diamante saldo Scrisse di propria man l’
88 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
veli, e gli mostra il seno scoperto. In un altro dramma del Norris si legge un duetto dove due amanti dimandano, ricusano, ri
o in Mantova la Muranesi e la Martinelli, sul sepolcro della quale si legge tuttora una elegante e patetica iscrizione latina
89 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
re a misura che riuscirà negli sforzi che farà per dimenticar, mentre legge , le favole comiche de moderni, e s’internerà nell
narli, e con maggior diletto gli ravvisava. In questa commedia per la legge divenuta più ingegnosa e più dilettevole, il coro
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 164-168
) ; non tanta furia ; nessuno parli senz’esser chiamato ; e perchè si legge (non mi ricordo doue, à carte non sò quante, che
91 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
a pazienza di chi assiste alla rappresentazione, e al gusto di chi la legge . Gli insetti della letteratura, coloro cioè che r
rmi gran fatto di ciò ch’eccita il riso; nulladimeno siccome la prima legge del critico filosofo esser debbe di non istabilir
namorato della prima donna, e il secondo della seconda; senza codesta legge non ci sarebbe verso di contentar le mie virtuose
92 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
ativo all’aria fosse naturalissimo e pressoché insensibile. La famosa legge di continuità cui il famoso Boscovich applicò sì
richiederebbe una particolar cantilena, onde non sussisterebbe più la legge fondamentale stabilita di sopra, cioè l’unità di
sione, per mantenere i pregiudizi che hanno ormai acquistato forza di legge , perché vogliono ridurre a due o tre dozzine di e
l Tibet, o ai Telapoini del Siam. Pochi vi sanno dire il perché d’una legge musicale o rendervi la ragion filosofica di una u
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 420-431
mpre Ernesto Rossi. Qualunque opera da lui architettata doveva essere legge per tutti. Da niuno avversata era forse lasciata
94 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
di migliorar la musica, come si vede fra le altre cose dalla bizzarra legge che costrigneva gli accademici a sortir qualche v
ria antica e della greca mitologia. Il nome d’Alessandro il Grande si legge per confessione dello stesso Signor Abbate, in Ra
re d’Atene. Nella Introduzione alla storia di Danimarca del Mallet si legge , che Ronvaldo, signore delle Orcadi, e Regner Lod
utas. Nel primo tomo della storia filosofica e politica di Raynal, si legge , che nel codice antico delle leggi e della religi
95 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
loro de’ misfatti, ed eccita contro di se tutta l’indignazione di chi legge . Il coro continuo poi che vi si adopra alla greca
i stella Può ciglio alzar dove pon mente Iddio. Sorda e cieca è la legge , dicono i Duumviri nell’atto IV; e bene, dice Pu
he defraudi La fama? a che le tronchi i più bei vanni? Qual Dio, qual legge è che consenta al figlio Farsi consorte de la mad
ia, s’essi le fanno, Ch’essi all’opera lor fosser soggetti. Ma quella legge che in diamante saldo Scrisse di propria man l’al
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
icatrici, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. Si legge nel l’atto primo un breve dialogo di Elena e di E
li un Cavaliere fort peu galant ; e per maggior trastullo di chi ciò legge , dice (pag. 48) colla solita sua sicura lettura e
ristretta dentro un discreto periodo di tempo. Ecco quello che vi si legge . Gli Argivi armati alla rovina degli Eraclidi, st
97 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
tastasio? Tito si vale delle parole del Gran Teodosio quando abolì la legge che dichiarava rei di morte quelli che profferiva
ad imitare i poeti filosofi. La sua rima è discretissima ed esente di legge , i versi, in quanto lo permette la lingua, sono p
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
ibertà. Il discorso fu ammirato; ma il bill degli spettacoli passò in legge . Nonpertanto ultimamente sul teatro di Foote, e p
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211
piacer perduto la miro, e resto muto. Dolc’ella sorridendo, mentre mi legge in viso l’alto desio che ardendo tien me da me di
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141
i Verona sotto le discipline di Ilario Casarotti, passò poi a studiar legge nell’ Università di Padova. Apertosi il 1820, que
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