te canonico Avogaro (Memorie del B Enrico P. I), perciochè in essi si
legge
che i canonici di quella chiesa doveano dare in a
endis per dictos Castaldiones; e nelle Parti della medesima scuola si
legge
: Cantores . . . habeant soldos X pro quolibet . .
canonico Avogadro (Memorie del b. Errico P. 1) perciocchè in essi si
legge
che i canonici di quella chiesa doveano dare in a
ndis per dictos Castaldiones; “e nelle parti della medesima scuola si
legge
, cantores . . . habeant soldos X pro quolibet . .
Bologna da civili parenti, compiè il corso degli studj e si laureò in
legge
: ma vinto dall’ amor pel teatro, nel quale aveva
ammatico di G. Ferrario « I Teatri » (Milano, 1828, vol. 2, P. 1). si
legge
: « La Sig.a Carolina Astolfi durante la malattia
nese, ebbe da' suoi parenti una educazione compiuta ; e laureatosi in
legge
, sorpassò per sapere e intelligenza tutti i giova
i, se in tale occasione è lecito il dirlo, che sia più contrario alla
legge
della continuità legge inviolabile della natura e
è lecito il dirlo, che sia più contrario alla legge della continuità
legge
inviolabile della natura e che l’arte, di lei imi
l’avvocatura ; ma, appassionato filodrammatico, preferì la scena alla
legge
, e dopo di aver preso parte ai moti della Sicilia
Bugni Smeraldo, nacque in Pisa nel 1775. Compiti gli studi di
legge
in quella Università, s’innamorò perdutamente di
stette otto anni applauditissimo sempre. Restituitigli finalmente per
legge
i suoi beni, abbandonò l’arte e si stabilì in Ven
vendo gettati via que’ cerchi dov’era l’immagine del Sultano, per una
legge
è divenuto reo di morte. Egli per disperazione ne
emplicità colle stesse greche favole, e pure impegna a meraviglia chi
legge
ed ascolta. Alcippo per amore di Clori si trasfor
di Megilla se la rende amica se non amante con quello di Alcippo. Una
legge
condanna a morire sommerso nell’Erimanto chiunque
re a questa pena. Tirsi il giudice più zelante per l’osservanza della
legge
, si scopre esser e il padre di Alcippo ignoto a s
rappresentando con ottima riuscita le sue commedie Un passo falso, La
legge
del cuore, La Dote, La Moda, Una società anonima.
Artale Francesco. Palermitano. Era studente di
legge
, quando, lasciati a mezzo gli studi (1866), entrò
da Antonio Fabbri e Vincenza Barbieri. Dopo di essersi addottorato in
legge
, fatte alcune buone prove coi filodrammatici dell
4, ella moriva in Bologna. Quivi, alla Certosa, in memoria di lei, si
legge
: ANTONIETTA ROCCHI, moglie a L. ROBOTTI sal
della società. Nell’uno e nell’altro caso viene dalla vigilanza della
legge
corretto e richiamato al suo dovere. Ma questo fr
perocché in cambio di trattenere il volo delle fantasie de’ poeti, la
legge
gli ha costretti ad uscir dell’uniformità, a spia
ore riceveva la sua stessa corona d’alloro…. Nel Trovatore del ’57 si
legge
al proposito della Caracciolo, dopo un lungo arti
go. Or per moderare alquanto questo pericoloso concorso, si emanò una
legge
che niuno potesse sedervi, se non pagava un picci
tro, perchè si rimborsassero delle spese fattevi. I poveri per questa
legge
rimanevano esclusi, e i ricchi pagando per gli po
e Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana
legge
, cioè che chiunque proponesse di trasportare ad u
ilippica I di Demostene appresso il Cesarotti tomo I. 169. Di questa
legge
parla Demostene nella III Filippica. 170. V. Giu
In una nota manoscritta, fra le carte del conte Paglicci Brozzi, si
legge
: La Giovanelli era stata maritata, ora era vedo
to Ferrara dell’ '86), ma mentr'era in vita, e a istanza sua, come si
legge
nella didascalia di un codice estense : Fatto ad
vendo gettati via que’ cerchi, ov’era l’immagine del Sultano, per una
legge
è divenuto reo di morte. Egli per disperazione ne
nfe d’Arcadia per la ripugnanza ch’egli ha di bagnarsi seco loro. Una
legge
condanna a morire sommerso nell’Erimanto chiunque
a questa pena. Tirsi, il giudice più zelante per l’ osservanza della
legge
, si scopre essere il padre di Alcippo ignoto a se
simpatia segreta vai risvegliando ! – Oh come al giovanile desìo dài
legge
ed arbitra ti rendi dello spirto indomato ! – Il
luogo. Or per moderare alquanto sì pericoloso concorso, si emanò una
legge
che niuno potesse sedervi, se non pagava un picci
del teatro, perchè si rimborsassero della spesa. I poveri per questa
legge
rimanevano esclusi e i ricchi pagando per gli pov
e Eubulo cittadino potente e adulatore del popolo promulgò una strana
legge
, cioè che chiunque proponesse di trasportare ad u
la Filippica di Demostene appresso il Cesarotti Tomo I. a. Di questa
legge
parla Demostene nella III Filippica. a. Giustino
imè, l’amica la precedè nel sepolcro, e i parenti, impossessatisi per
legge
di tutto, cacciaron di casa la padrona vera, la q
della società. Nell’uno e nell’altro caso viene dalla vigilanza della
legge
corretto e richiamato al dovere. Ma questo freno
ochè in cambio di trattenere il volo dell’immaginazione de’ poeti, la
legge
gli ha costretti ad uscire dall’uniformità, a spi
e sovrana, all’ orecchio de' fisici eccellenti, Destatelo, suonò con
legge
arcana d’alti portenti : e ispirati di Cristo all
nell’Epifania i chierici si mascheravano in chiesa. Mediante però la
legge
del pontefice Innocenzo III riportata nel citato
segno degenerarono che verso la fine del secolo XVI fu pubblicata una
legge
, per cui i menestrels erranti si considerarono ne
itolo 3 trattasi de los rieptos (delle disfide), e precisamente nella
legge
4 si mostra in qual maniera debba eseguirsi la di
i uno sparviere ; nè ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna
legge
di altri popoli, cioè de’ Borgognoni. Ecco però l
a accordato il suo autorevol patrocinio, che questo bel bacio era una
legge
non de’ Longobardi, ma de’ Borgognoni, e leggesi
gadro (nelle sue Memorie del beato Errico p. I) perciocchè in essi si
legge
, che i canonici di quella chiesa doveano dare in
is per dictos castaliones ; » e nelle parti della medesima scuo la si
legge
: cantores.. habeant soldos X pro quolibet… in di
ella società. Nell’uno e nel l’altro caso viene dalla vigilanza della
legge
corretto e richiamato al dovere. Ma questo freno
chè in cambio di trattenere il volo del l’immaginazione de’ poeti, la
legge
gli ha costretti ad uscire dal l’uniformità, a sp
mmento conservatoci del suo Mercatante recatoci da Grozio: A. Questa
legge
fra noi regna in Corinto. Se alcun veggiam che pr
hiamo in italiano: Se quando al dì la madre tua ti espose Con questa
legge
tu fra noi venisti, Che a tuo piacer girar dovess
ion ti sdegni: Poichè la fe che ti giurò non serba. Ma se alla stessa
legge
, a cui soggetto Nasce ognun, tu nascesti; a parla
ersi in una profonda ignoranza sostenuta particolarmente da un’antica
legge
che proibiva ad ognuno l’uscir dal proprio paese
upplizio per l’apparenza di un delittoa? Abbiamo già osservato che la
legge
ora dirige ora aguzza gl’ingegni, e l’arte si per
zza gl’ingegni, e l’arte si perfeziona. Ciò però s’intende, quando la
legge
guidata dalla saviezza gastiga i delitti manifest
nti sino all’intera espulsione de’ Mori dalle Spagne. Altro non vi si
legge
se non che qualche dialogo ma non teatrale, appar
nell’epifania i chierici si mascheravano in chiesa. Mediante però la
legge
del pontefice Innocenzo III riportata nel citato
itolo 3 trattasi de los rieptos (delle disfide), e precisamente nella
legge
4 si mostra in qual maniera debba eseguirsi la di
di uno sparviere; nè ciò bastandogli attribuisce a’ Longobardi alcuna
legge
di altri popoli, cioè de’ Borgognoni. Ecco però l
a accordato il suo autorevol patrocinio, che questo bel bacio era una
legge
, non de’ Longobardi, ma de’ Borgognoni, e leggesi
sici ed anche poco pregevoli. Verso la fine del XVI fu pubblicata una
legge
, per cui i menestrels erranti si considerarono ne
al loro decano Giovan Battista Dehesse ; e nel Necrologio del 1769 si
legge
: Si è detto con ragione che l’indole di Camilla
one de’ collegi tende principalmente a formar le genti applicate alla
legge
; ma vi si apprende ancora l’aritmetica, l’astrolo
e in prigione, dovè recitare dinanzi…. all’unico rappresentante della
legge
per la tutela dell’ordine, entrato, s’intende, a
cembre del 1846 dal ragioniere Domenico e da Angela Demartini. Studiò
legge
, e senza aver appartenuto ad alcuna società filod
altre ; ma dirò alcuni tratti particolari, che divertir potranno chi
legge
. In un mese di tempo aveva ella cangiate ventisei
passione, a schernire e mordere i vizii de’ privati, e ad esser dalla
legge
richiamati a temperar l’amarezza della satira; da
rsi in una profonda ignoranza sostenuta particolarmente da un’ antica
legge
che proibiva ad ognuno l’uscir dal proprio paese
delle fisedie. Il Ladislao occupa due mesi o poco più ; sia dunque la
legge
. Il fisedica, che non ecceda tale spazio di tempo
il luogo dunque di una fisedia è con simile libertà prescritto nella
legge
III. E non è questa libertà osservata nelle favol
tto quello che suol farsi avvenire per macchina, e di ciò si forma la
legge
V. Ma questa legge si trova osservata in più migl
farsi avvenire per macchina, e di ciò si forma la legge V. Ma questa
legge
si trova osservata in più migliaja di vecchie com
islao si è scritto inversi ed in prosa ad un tempo ; sia dunque la VI
legge
delle fisedie che così si scrivano. Ma come può d
ao mesce ad arbitrio l’interesse serio al ridicolo, e ne forma la sua
legge
VIII della fisedia. Ma in tutte le favole inglesi
gnuole ed anche francesi prima del XVII secolo si osserva la medesima
legge
. Nel Ladislao non si estende il ridicolo all’osce
dislao non si estende il ridicolo all’oscenità, e se ne stabilisce la
legge
X. Ed è forse nuova cosa che l’oscenità sia prosc
termina lietamente ; dunque le fisedie debbono aver lieto fine per la
legge
XIV. E tutte le favole spagnuole e di altre nazio
sione che la divora per Filiberto. Nè chiama meno l’attenzione di chi
legge
o ascolta la prudenza di Alessandro che sa rimett
e Stomaconi ne sappia il contenuto. L’istromento è rogato. L’Avvocato
legge
gli articoli 28 in esso stabiliti. Tra’quali : sp
è imita ? Tito si vale delle parole del Gran Teodosio quando abolì la
legge
che dichiarava rei di morte quelli che profferiva
ad imitare i poeti filosofi. La sua rima e discretissima ed esente di
legge
, i versi, in quanto lo permette la lingua, sono p
lla liquefazione del sangue di san Gennaro del maggio del 1795. Vi si
legge
ancora la Primavera critta pel solito omaggio di
il re perchè non permetta la pugna. Il re duro risponde, questa è la
legge
. Quartetto finale, in cui Elfrida prega tutti l’u
protesta contro l’ingiustizia della pugna. Edgardo dice, questa è la
legge
, ed ordina che le s’impedisca il passo. Elfrida c
torto, al sentirsi da un re, il quale ha sempre in bocca, questa è la
legge
, proporre che ella diventi sposa di due mariti. V
a bene ciò ; ma che luogo può avere in tali suoi pensieri quel che si
legge
ne’ seguenti sette versi ? Io non somiglio a tan
o e poeta esimio Bernardo Maria Valera cappuccino di Lanciano, che si
legge
nel I tomo delle di lui Poesie impresse in Napoli
eld pronunziò un eccellente discorso contro il bill che però passò in
legge
. Contuttociò sul teatro di Foote e poi di Druryla
ta Real Mecenate, il quale derogando al tempo e a qualunque contraria
legge
o costumanza, si è degnato permettere, anzi ordin
el supplizio senza delitto178? Osservammo nel tomo precedente, che la
legge
or dirige or aguzza gl’ingegni, e l’ arte ne acqu
ingegni, e l’ arte ne acquista perfezione; ma ciò s’intende quando la
legge
, cioè la ragione, gastiga i delitti, non già quan
nti sino all’intera espulsione de’ Mori dalle Spagne. Altro non vi si
legge
se non che qualche dialogo, ma non teatrale, appa
mpassione, a schernire e mordere i vizj de’ privati, e ad esser dalla
legge
richiamati a temperar l’ amarezza della satira, d
di libertà, immersi in una profonda ignoranza sostenuta da un’ antica
legge
che proibiva ad ognuno l’uscir dal proprio perse
no eterogeneo della galanteria di Filottete che con rincrescimento si
legge
nell’Edipo del Voltaire. La Motte provvidamente c
hiarandolo patrizio e senator veneto. Si propone nel tempo stesso una
legge
che stabilisce che qualunque senatore per imprude
esteri, o si trovi nel recinto delle loro case, sia reo di morte. La
legge
è stabilita. Due de’ tre Inquisitori di stato nem
ziato chiama i tre Inquisitori al tribunale; Montcassin ha violata la
legge
terribile ai nobili che la trasgrediscono; egli p
turato. Contarini gli fa riflettere che l’accusato è condannato dalla
legge
, e che non dipende dall’arbitrio de’ giudici. Arr
una. Capello gli dice: grande interesse avrete avuto ad infrangere la
legge
. Montcassin risponde: Le crime est evident, le r
si de’ suoi progetti, non sarebbe meno reo di aver contravvenuto alla
legge
. Egli vota di morte, ed invita Capello a votare.
Ministro di Spagna, cagionò l’ignominiosa morte del Foscarini, per la
legge
di cui nella tragedia francese si parla. Egli non
lla verità del fatto render nullo il delitto di stato prevenuto dalla
legge
, dovrebbe palesare la sua non lecita corrisponden
n diletto maggiore gli ravvisava. In questa specie di commedia per la
legge
divenuta più ingegnosa e dilettevole, il Coro, ne
ld pronunziò un eccellente discorso contro il bill, che però passò in
legge
. Contuttociò sul teatro di Foote e poi di Drury-l
e enfasi ingrate, O i noievoli modi onde un antico Purissimo scrittor
legge
il pedante, Di come e punti osservator solerte. C
essare che questo innocente, semplice, patetico congedo, desti in chi
legge
una tenera commozione; e pur si tratta di un cong
nte tradotto da Grozio in latino, e da noi volgarizzato: A. Questa
legge
fra noi regna in Corinto. Se alcun veggiam che
irolamo Carpi da Ferrara. Fece la spesa l’Università degli scolari di
legge
. Domandiamo ora che musica fu quella che si fec
esser Rinaldo Costabili: fece la spesa l’ Università degli scolari di
legge
. Il medesimo Viola pose la musica corrispondente
errar per gli ermi boschi che contiene cinque stanze colla rigorosa
legge
del metro regolare. Ma chi riconoscerà un’ opera
ioni ; quasi volendo che l’autorità dell’habito potesse far autentica
legge
alle loro opinioni : ma l’amoreuole Superiore dic
’ nostri moderni tragici, per dar certo riposo all’ammirazione di chi
legge
, e per riserbarla agli ultimi due buoni scrittori
tragico che possano gl’Italiani additare agli stranieri. Che se a chi
legge
piacesse ancora d’intendere la differenza che in
slao occupa due mesi, o poco più di rappresentazione, per osservar la
legge
II della Fisedia: e molte commedie del Solis del
mpo quale i tre e quale i dieci giorni. Il Ladislao conforme alla III
legge
non distende la libertà del luogo contro la veris
di distanza accadendo in tre luoghi differenti. Il Ladislao giusta la
legge
V bandisce tutto quello che suol farsi avvenire p
prosa e del verso a norma delle circostanze e della natura, giusta la
legge
VI: e tutte le favole inglesi di Shakespear, Otwa
avole inglesi di Shakespear, Otwai, Dryden ecc. osservano la medesima
legge
. L’autor del Ladislao mesce liberamente l’interes
mente l’interesse ed il ridicolo colla preponderanza del primo per la
legge
VIII: e tutte le favole inglesi, spagnuole ed anc
a regola. Nel Ladislao non si estende il ridicolo all’oscenità per la
legge
X: ma l’oscenità se è stata talvolta usata nelle
ssa commedia bassa, ma detestata dovunque trovisi. Il Ladislao per la
legge
XIV termina lietamente: e tutte le favole spagnuo
he afflissero la nostra città e buona parte del regno nel 1764. Vi si
legge
poi la Primavera componimento drammatico scritto
a, che interessa ed è appassionata, malgrado di un terzetto che vi si
legge
alla prima, il quale colle sentenze e ripetizioni
a il re perchè non permetta la pugna; egli duro risponde, questa è la
legge
. Quartetto finale, in cui Elfrida prega tutti l’u
protesta contro l’ingiustizia della pugna. Eggardo dice, questa è la
legge
, ed ordina che le s’impedisca il passo. Elfrida c
sentirsi proposto da un re, il quale sempre ha in bocca, questa è la
legge
, che ella diventi sposa di due mariti. Viene il p
va bene ciò; ma che luogo può avere in tali suoi pensieri quel che si
legge
ne’ seguenti sette versi? Io non somiglio a t
oducevano, e non pertanto da quasi diciotto secoli l’Europa Cristiana
legge
, studia, comenta, traduce, ammira Plauto e Terenz
a Señora Marina, “Pues son Princesas ò Infantas.” Un passo simile si
legge
nella Confusion de un Jardin del medesimo Moreto.
ontà mediocre mista a debolezze ed errori, non debba però tenersi per
legge
generale inviolabile, altrimenti ne mormorerà il
mo, e la dipintura vivace del sacco di una città presa per assalto si
legge
con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto
il ritorno se l’immense ellissi delle comete; in una parola osserva e
legge
ne’ cieli co’ Cassini, co’ Manfredi, coi La-Lande
o; ed egli s’industriò d’incatenar le parole con certa misura e certa
legge
, e ne nacquero i versi. I quali nel pronunciarsi
è in una parola accusar la musica perché è musica. [3] Posta la prima
legge
fondamentale del dramma, la filosofia propone a s
melodia que’ fisici riposti nervi, i quali con certa ma inesplicabil
legge
movendosi, all’odio, o all’amore, all’ira, al gau
ssione, e della ragione non ha altro domicilio che il cuore, né altra
legge
che quella, che gli detta l’affetto. Le lagrime s
gran fatto dei cicalecci dei critici, che gli si oppongono. La prima
legge
dell’opera superiore ad ogni critica è quella d’i
a scontento dal teatro10. Quindi il suo gusto particolare divenne una
legge
prima per lo Stampiglia, indi per Apostolo Zeno,
cena Eschilo ed Euripide già morti, mal grado che vi fosse una antica
legge
di Solone che vietava di dir male de’ morti. I Ro
te profane, e che non mai più vi si mescolassero le sacre cose. Fe la
legge
ciò che ormai era tempo che facesse il gusto. I C
te profane, e che mai più non vi si mescolassero le sacre cose. Fe la
legge
ciò che ormai era tempo che facesse il gusto. I C
sero gli eunuchi favoriti da’ legislatori? Soggiaceva alla pena della
legge
Cornelia chi avesse castrato un uomo b. Domiziano
ica di tal secolo sarebbe una narrazione ugualmente nojosa per chi la
legge
e per chi la scrive. Essi furono assaissimi e qua
e un sospettoso allevato in campagna, e menato ad un tratto a studiar
legge
senza l’accompagnamento di altre cognizioni socia
re ancora col Salomone. L’arte stessa si scerne nel Davide, in cui si
legge
una robusta descrizione della peste. La Battaglia
onianza inedita di Ubertino Landi, nel cui Diario dei miei viaggi, si
legge
in data quattro luglio 1714: Dopo pranzo il sig.
no vi era insin il luogo per le vestali e nel teatro greco vi era una
legge
a posta perché le donne sedessero nel teatro a vi
poteva non solo nominare espressamente il ‘giureconsulto’ nell’A chi
legge
, ma — come ha dimostrato Grazia Distaso e come il
rafica: allegoria della Tragedia; 1: frontesp.; 2: bianca; 3-4: A chi
legge
; 5-38: sessione prima; 39-65: sessione seconda; 6
te; V.[236]: si → ci. Della tragedia antica e moderna A chi
legge
[Intro.1] Non pretende l’autore di questo dial
n piccolo abbozzo della medesima si son fatto un idolo, un giogo, una
legge
che fra di essi mi rende ancor venerabile. [1.32E
è mia intenzione d’esaminare tutte le parti della medesima, mentre la
legge
della tua o non tua Poetica, ma che sotto il nome
zione all’antichità e fra alcuni altri che non vogliono attorno altra
legge
che quella del loro capriccio. [1.90ED] — Può ess
la scrittura, ma questa non dà tutto il nerbo dell’eloquenza, se chi
legge
la scritta orazione non la recita e non la gestis
, tu che entrato in una città che, constituita secondo le leggi senza
legge
nulla fa, non considerata la giuridizione del luo
ongo instar radii» e, per confermarsi in questa credenza, riporta una
legge
di Sfiromaco, dalla quale veniva prescritto «ut m
o, è misurato da sei piedi, parte dattili e parte spondei, con questa
legge
che da uno dattilo con uno spondeo che a quello s
ronuncia perduta. [4.49ED] Il verso, dunque, essametro, non con altra
legge
composto che con quella che ho detto di sopra, sc
osa. [4.75ED] Né intende già di prescrivere Cicerone nell’Oratore una
legge
al discepolo per cui la prosa delle orazioni vers
indizio ne hai? [4.139ED] Tanto più che cotesti vostri poeti han per
legge
che il sentimento col verso sciolto frequentement
i se, abbandonando l’arte poetica, volessimo entrare a giudicar della
legge
, osando di censurare gli scritti di questo autore
ità e di bellezza? [4.171ED] In due cose, al mio credere, consiste la
legge
di una lingua: la prima sono i vocaboli, la secon
icchire. [4.173ED] Rispetto poi all’uso de’ vocaboli, soggiace ad una
legge
che in due si divide ed è che un uso debbano aver
nalmente non sei nel gregge de’ verseggiatori servili, vorrai che chi
legge
il tuo melodramma ti riconosca ancor per poeta, f
nostro Aristotile o sia il nostro Impostore. Commento A chi
legge
[commento_Intro.2ED] crambe: la ‘crambe’ è u
apoli, per Nicolò Naso, nel 1715, con dedica ad Eugenio di Savoia (si
legge
ora in Id., Scritti critici e teorici, a cura di
robabilità un discendente degli Howard duchi di Norfolk, che, come si
legge
nel diario di U. Landi, portava il cappello cardi
sca libertate e spirito / le regole mi tolser d’Aristotile / date per
legge
da’ servili interpreti, / ch’alla ragion l’autori
, e ciò non solamente per l’esser noi sottoposti ad un soave giogo di
legge
, che nelle favole nostre maggior correzioni di co
l «Giornale de’ letterati», t. XXXVIII, parte prima, 1733, p. 163, si
legge
tuttavia: «Ciò che è notabile e raro a’ nostri gi
nti fino all’intera espulsione de’ mori dalle Spagne. Altro non vi si
legge
senonché qualche dialogo, ma non teatrale, appart
832. E nel chiostro della chiesa di Ognissanti ov’egli è sepolto, si
legge
su di una parete il seguente epitaffio, fatto da
figliuoli, tutti e tre soggetti di bell’ingenio, duoi dottori, uno di
legge
, l’altro di medicina, et un prete, ma ornati tutt
di Shakespear a quelle del Gravina e dell’abate Conti? Il violare una
legge
vorrà significare al più rendere un Dramma in qua
te. E se egli confessa che il pubblico ha ricevuta con applauso, e si
legge
con piacere, quella di Voltaire dovea avvederli,
opria a Tito l’auree parole del gran Teodosio quando quelli abolì una
legge
antica che dichiarava rei di morte quelli che pro
ad imitare i poeti filosofi. La sua rima é discretissima ed esente di
legge
, i versi, in quanto lo permette la lingua, sono p
zando a competenza la morte accusano se stesse di aver trasgredita la
legge
. Questo contrasto tenero e generoso imito il gran
a pur saccheggiato e censurato alla cieca. Ma per non infastidire chi
legge
, accenniamo soltanto la memorabile patetica suppl
, e che mai più non vi si mescolassero le cose della religione. Fé la
legge
ciò ch’era ornai tempo che facesse il gusto. I Fr
rande Con parole sporchissime e nefande. No so, come se possa in bona
legge
Metter chi non offende in derision. Se critica co
inventarono mille sorta di fioretti e d’ornamenti posticci senz’altra
legge
che il desiderio strabocchevole di novità, e il c
r menzion del poeta, come s’egli neppur fosse stato al mondo. Così si
legge
nei titoli “le Vergini di Palestrina”, “il Trionf
tanta allegrezza» 58 trassero innavvedutamente i suoi successori una
legge
che lieto esser dovesse il fine di tutti i drammi
cotal genere. A tutti scioglierne i dubbi paratamente, e a metter chi
legge
in istato di giudicare della decadenza attuale de
lira i selvaggi erranti per le campagne a fine di riunirli sotto una
legge
ed un culto, ovver guidavano alla testa delle arm
lla voce, e queste sortivano dalla bocca del cantore senz’osservar la
legge
degl’intervalli. Al vedere tanti e sì rapidi cang
ali degli antichi Greci benché soggiacessero anch’essi col tempo alla
legge
di tutte le cose umane, nondimeno conservarono lu
ri non andò che dall’istinto ammoniti i poeti la frenarono con severa
legge
e invariabile. La lingua che serviva loro di stru
torici, fu maggiormente promosso nel melodramma, e vi si stabilì come
legge
propria di tai componimenti. 65. [NdA] Voltaire
olutezza e dell’empietà, che fanno egualmente il vituperio di chi gli
legge
, e di chi gli scrive: parlo soltanto dei due più
on osservano termine alcuno che convenga, E libito fan licito in lor
legge
. [3.6] «Tristo a me, io t’ho insegnato a canta
e sue ragioni, vo’ rapportarle. La prima che propone, è questa che si
legge
alla p. 168.: “Nella serie storica de’ primi Auto
essare che questo innocente, semplice, patetico congedo, desti in chi
legge
una tenera commozione; e pur d’altro non si tratt
, e più soave si renda la posatura; ora usando discretamente ma senza
legge
fissa della rima servendo così al piacere dell’or
za; qua vedi le smanie di una madre, la quale per comando di disumana
legge
condotta a morire, niun pensiero si prende del pr
ttiva sulla tragedia che un altro il quale ne schernisce ogni poetica
legge
, ne deride ogni esempio, e ne soverchia ogni rego
nerissimo rincontro degli amanti in così lagrimevole occasione, e che
legge
nell’anima di Emirena lo smanioso dolore onde vie
nandosi dai ceppi delle opinioni e dei gusti volgari hanno imposto la
legge
alla loro nazione e al loro secolo invece di rice
, una gelosia, una riconciliazione ed uno sposalizio, talmentechè chi
legge
quattro o cinque drammi di Metastasio può quasi d
sugli altri popoli dell’Europa. Infatti nelle lettere di Casiodoro si
legge
, che Clodoveo conquistatore delle Gallie, desider
e Le pentole fiutando, e del Profeta Se qualchedun gli parla, o della
legge
, La pancia Ei si tasteggia, e poi risponde: Che l
parla, o della legge, La pancia Ei si tasteggia, e poi risponde: Che
legge
? Che Mosè? Il Pentateuco mio questo è alla fè.»
ontà mediocre mista a debolezze ed errori, non debba però tenersi per
legge
generale inviolabile, altrimenti ne mormorerà il
mo, e la dipintura vivace del sacco di una città presa per assalto si
legge
con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto
zando a competenza la morte accusano se stesse di aver trasgredita la
legge
. Questo contrasto tenero e generoso imitò il gran
icatrici, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. Si
legge
nell’atto primo un breve dialogo di Elena e di El
ogli un Cavaliere fort peu galunt; e per maggior trastullo di chi ciò
legge
dice (pag. 48) colla solita sua sicura lettura e
di, e ristretta dentro un discreto periodo di tempo. Ecco quel che si
legge
nella tragedia di Euripide. Gli Argivi armati all
del dottissimo Vico il Varrone Napolitano. Ma per non infastidire chi
legge
, accenniamo soltanto la memorabile patetica suppl
cenza personale abbisognarono col tempo di correzione, e furono dalla
legge
ridotti al solo oggetto d’instruire e dilettare.
formidine fustis Ad bene dicendum, delectandumque redacti. E la
legge
quì accennata era quella descritta nella settima
erriera, ordinato lo stato della repubblica in libero popolare per la
legge
Petelia sin dal 419 della sua fondazione, avea su
la licenza della democrazia Ateniese. Il Popolo Romano, anche dopo la
legge
del Dittatore Publilio Filone, esercitava la somm
hezza. L’ingordigia delle madri ruffiane delle figliuole, cui per una
legge
Imperatoria si dispose che si tagliasse il naso,
Tizio fu contemporaneo di Lucilio, ed aringò al popolo a favore della
legge
proposta dal console Fannio contra i festini. Mac
e nell’anno di Roma 651. Osserva però il Bayle che Lucilio mentova la
legge
Licinia stabilita l’anno 656; dunque egli visse c
fanciulla Fannia rimasa povera, ad oggetto di essere in virtù di una
legge
astretto a sposarla; ed egli difende la pretesa p
vantaggio si lascia all’abilità dell’attore e al discernimento di chi
legge
. Questa scena è tanto più vaga, quanto le cose um
o V, c. 30. Laonde l’Imperadore Adriano, contro la disposizione della
legge
decemvirale, trattandosi della legittimazione di
eggersi, se si vuol procacciáre un’ opportuna illusione in chi vede o
legge
. Noi di buon grado le notiamo, come faremo in seg
ed Euripide, per la quale havvi tra’ morti un gran contrasto. E’ una
legge
dell’inferno che il più eccellente in un’ arte oc
che non avendo l’età propria da presentar commedie (richiedendosi per
legge
che il poeta contasse almeno trent’anni, e, secon
, venga a vivere con noi uccelli. Ogni cosa turpe fra voi vietata per
legge
, diviene lecita e innocente nelle nostre contrade
e si tratta con tutta la serietà il gran litigio. E’ reo il cane? La
legge
lo condanna. L’accusatore è un altro cane. A tale
on maggior diletto gli ravvisava. In questa specie di commedia per la
legge
divenuta più ingegnosa e più dilettevole, il coro
del Silandro: Se quando al dì la madre tua ti espose, Con questa
legge
tu fra noi venisti, Che a tuo piacer girar dove
i sdegni, Poichè la fe che ti giurò, non serba. Ma se alla stessa
legge
, a cui soggetto Nasce ognun, tu nascesti, a par
araviglia l’interesse, commuove, e ricerca l’intimo dell’animo di chi
legge
o ascolta. Cresce nel IV il movimento pel festivo
e vigore alcuno in Atene, almeno a’ tempi di Aristofane, quella savia
legge
di Solone, dalla quale veniva proibito il dir mal
reggersi, se si vuol procacciare un’opportuna illusione in chi vede o
legge
. Noi di buon grado le notiamo, come proseguiremo
e di Euripide, per la quale havvi tra’ morti un gran contrasto. È una
legge
dell’inferno che il più eccellente in un arte occ
cire dalla scena; se non si voglia dire che i Greci non si fecero una
legge
intorno al luogo, lasciando alla discretezza dell
che non avendo l’età propria da presentar commedie (richiedendosi per
legge
che il poeta avesse almeno trent’anni, e secondo
, venga a vivere con noi uccelli. Ogni cosa turpe fra voi vietata per
legge
, diviene lecita e innocente nelle nostre contrade
ene, e si tratta con tutta serietà il gran litigio. È reo il cane? La
legge
lo condanna. L’accusatore è un altro cane. A tale
equente lettura di libri continuamente eleganti, poi che rimane a chi
legge
una tale impressione di amabilissima frase la qua
, vien creduta figlia dell’ ingegno di chi fauella. Debbe insieme chi
legge
operar, che l’ intelletto comandi alla memoria ch
ebbe avuto dunque soli diciasette anni. E nel Baschet, a pag. 165, si
legge
come la Compagnia, che doveva recarsi a Parigi il
uesta selva oscura de la vita mortale il guardo giri, e vegga con che
legge
iniqua e dura amore i servi suoi freda e martiri
cenza personale abbisognarono col tempo di correzione, e furono dalla
legge
ridotti al solo oggetto d’istruire e dilettare. O
modum formidine fustis Ad bene dicendum delectandumque redacti. E la
legge
quì accennata era quella descritta nella settima
erriera, ordinato lo stato della repubblica in libero popolare per la
legge
Petelia sin dal 419 della sua fondazione, aveva s
la licenza della democrazia Ateniese. Il popolo Romano anche dopo la
legge
del Dittatore Publilio Cilone esercitava la somma
hezza. L’ingordigia delle madri ruffiane delle figliuole, cui per una
legge
imperatoria si dispose che si tagliasse il naso,
. Tizio fu contemporaneo di Lucio, ed aringo al popolo a favore della
legge
proposta dal Console Fannio contra i festini. Mac
ll’anno di Roma 651. Osserva però Pietro Bayle che Lucilio mentova la
legge
Licinia stabilita l’anno 656; dunque egli visse c
fanciulla Fannia rimasa povera, ad oggetto di essere in virtù di una
legge
astretto a sposarla; ed egli difende la pretesa p
antaggio si lascia all’abilità dell’attore, e al discernimento di chi
legge
. Questa scena è tanto più vaga, quanto le cose um
ro V, c 30. Laonde l’Imperadore Adriano, contro la disposizione della
legge
decemvirale, trattandosi della legittimazione di
iando loro de’ misfatti, ed eccita contro di se l’indignazione di chi
legge
. Il coro continuo poi che vi si adopra alla greca
ella, Può ciglio alzar dove pon mente Iddio. Sorda e cieca è la
legge
, dicono i Duumviri nell’atto IV; e bene, dice Pub
ma io non mi fermo su ciascuna, per non abusare della pazienza di chi
legge
con formare estratti e critiche di qualunque oper
efraudi La fama? a che le tronchi i più bei vanni? Qual dio, qual
legge
è che consenta al figlio Farsi consorte de la m
s’essi le fanno, Ch’essi all’opera lor fosser soggetti. Ma quella
legge
che in diamante saldo Scrisse di propria man l’
veli, e gli mostra il seno scoperto. In un altro dramma del Norris si
legge
un duetto dove due amanti dimandano, ricusano, ri
o in Mantova la Muranesi e la Martinelli, sul sepolcro della quale si
legge
tuttora una elegante e patetica iscrizione latina
re a misura che riuscirà negli sforzi che farà per dimenticar, mentre
legge
, le favole comiche de moderni, e s’internerà nell
narli, e con maggior diletto gli ravvisava. In questa commedia per la
legge
divenuta più ingegnosa e più dilettevole, il coro
) ; non tanta furia ; nessuno parli senz’esser chiamato ; e perchè si
legge
(non mi ricordo doue, à carte non sò quante, che
a pazienza di chi assiste alla rappresentazione, e al gusto di chi la
legge
. Gli insetti della letteratura, coloro cioè che r
rmi gran fatto di ciò ch’eccita il riso; nulladimeno siccome la prima
legge
del critico filosofo esser debbe di non istabilir
namorato della prima donna, e il secondo della seconda; senza codesta
legge
non ci sarebbe verso di contentar le mie virtuose
ativo all’aria fosse naturalissimo e pressoché insensibile. La famosa
legge
di continuità cui il famoso Boscovich applicò sì
richiederebbe una particolar cantilena, onde non sussisterebbe più la
legge
fondamentale stabilita di sopra, cioè l’unità di
sione, per mantenere i pregiudizi che hanno ormai acquistato forza di
legge
, perché vogliono ridurre a due o tre dozzine di e
l Tibet, o ai Telapoini del Siam. Pochi vi sanno dire il perché d’una
legge
musicale o rendervi la ragion filosofica di una u
mpre Ernesto Rossi. Qualunque opera da lui architettata doveva essere
legge
per tutti. Da niuno avversata era forse lasciata
di migliorar la musica, come si vede fra le altre cose dalla bizzarra
legge
che costrigneva gli accademici a sortir qualche v
ria antica e della greca mitologia. Il nome d’Alessandro il Grande si
legge
per confessione dello stesso Signor Abbate, in Ra
re d’Atene. Nella Introduzione alla storia di Danimarca del Mallet si
legge
, che Ronvaldo, signore delle Orcadi, e Regner Lod
utas. Nel primo tomo della storia filosofica e politica di Raynal, si
legge
, che nel codice antico delle leggi e della religi
loro de’ misfatti, ed eccita contro di se tutta l’indignazione di chi
legge
. Il coro continuo poi che vi si adopra alla greca
i stella Può ciglio alzar dove pon mente Iddio. Sorda e cieca è la
legge
, dicono i Duumviri nell’atto IV; e bene, dice Pu
he defraudi La fama? a che le tronchi i più bei vanni? Qual Dio, qual
legge
è che consenta al figlio Farsi consorte de la mad
ia, s’essi le fanno, Ch’essi all’opera lor fosser soggetti. Ma quella
legge
che in diamante saldo Scrisse di propria man l’al
icatrici, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. Si
legge
nel l’atto primo un breve dialogo di Elena e di E
li un Cavaliere fort peu galant ; e per maggior trastullo di chi ciò
legge
, dice (pag. 48) colla solita sua sicura lettura e
ristretta dentro un discreto periodo di tempo. Ecco quello che vi si
legge
. Gli Argivi armati alla rovina degli Eraclidi, st
tastasio? Tito si vale delle parole del Gran Teodosio quando abolì la
legge
che dichiarava rei di morte quelli che profferiva
ad imitare i poeti filosofi. La sua rima è discretissima ed esente di
legge
, i versi, in quanto lo permette la lingua, sono p
ibertà. Il discorso fu ammirato; ma il bill degli spettacoli passò in
legge
. Nonpertanto ultimamente sul teatro di Foote, e p
piacer perduto la miro, e resto muto. Dolc’ella sorridendo, mentre mi
legge
in viso l’alto desio che ardendo tien me da me di
i Verona sotto le discipline di Ilario Casarotti, passò poi a studiar
legge
nell’ Università di Padova. Apertosi il 1820, que
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