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1 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
teatro [6.1] Fin qui delle varie parti che forman l’opera, le quali hanno tutte non picciolo bisogno di correzione e di rif
cia alla bellezza del teatro la vastità sua. E certo li magni edifizi hanno di che sorprendere insieme e dilettar l’uomo; se
ini vanno generalmente presi a ciò che ha del grande e del magnifico, hanno pensato a un modo di avere il teatro oltre misura
de che è un metter sossopra ogni buon ordine, ogni regola? Gli attori hanno necessariamente da starsi al di là della imboccat
del teatro, dentro alle scene, lungi dall’occhio dello spettatore; e hanno da far parte anch’essi del dolce inganno a cui ne
rande ch’ei fosse, vi si potesse, ciò non ostante, comodamente udire, hanno ancora avvisato taluni che molto vi facesse la fi
o lambiccati il cervello. Ma senza dare gran travaglio alla geometria hanno finalmente prescelto fra tutte le figure quella d
, scolare del Brizio e del Dentone e predecessore dei Bibbiena, che l’ hanno più volte dipoi posta in opera anch’essi. E sta i
l miglior effetto delle voci, quelli ornamenti che troppo rilevano ed hanno del centinato e del sinuoso; rompe quivi la voce,
2 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
entimila. In secondo luogo dal risorgimento delle Lettere gl’Italiani hanno sempre recitate Tragedie, Commedie, Pastorali, e
quello delle Italiane. Sono più di cinquanta i Letterati di nome che hanno composte Tragedie in Italia. Io penso che esse as
, ma eccellenti, con poco senno da ciò si argomenterebbe che essi non hanno conosciuta l’Epica Poesia. L’orgoglio de’ Lettera
sto si potrebbe asserire sobriamente che tutti i Greci e i Latini non hanno conosciuta l’Epopea? Queste vostre, Signor Lampil
tare a quel numero tutta la schiera de’ Drammatici Spagnuoli? Essi vi hanno il medesimo dritto di Cervantes, Lope de Vega, e
3 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
] Il politico, osservando unicamente gli oggetti per la relazione che hanno colla civile economia e coi fini dello stato, lo
ediva l’ingresso. [4] Quei pesanti raccoglitori chiamati eruditi, che hanno tutta l’anima riposta nella sola reminiscenza, ch
a si combina sotto mille forme diverse: conosce che tutti i gran geni hanno diritto alla stima pubblica, e che un sol genere
cose a’ suoi primi principi e a considerarle secondo la relazione che hanno colle affezioni primitive dell’uomo, riguarda la
lezza inesprimibile, che avranno meco divisa quanti uomini di lettere hanno la buona sorte d’avvicinarglisi, e che non suol v
ggiato quanto qui si scrive. Leggendo i molti e celebri autori che mi hanno preceduto nello scriver della letteratura, ho avu
ir manco il coraggio. La tragedia, la commedia e persino la pastorale hanno delle leggi fisse, con cui possono giudicarsi, ca
tti di tanti uomini illustri, i quali o come filosofi, o come critici hanno ampiamente e dottamente ragionato intorno ad esse
a, e dataci, a così dire, l’arte poetica. Attalchè quelli autori, che hanno sensatamente parlato d’ogni altro genere di poesi
a mano principi, onde avvalorar il proprio giudizio, Gl’Italiani, che hanno scritto fin’ora, non sono stati in ciò più felici
toccarono questo punto alla sfuggita, tre sono stati gli autori, che hanno parlato più di proposito. Il Quadrio uomo di lett
e imperdonabile baldanza il presumere di poter supplire a ciò che non hanno fatto gli altri, e che probabilmente non si farà
4 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO VI. Maschere materiali moderne. » pp. 265-269
issimo uditorio, vi provvidero colle maschere. Non così i moderni che hanno piccioli teatri, e non ricorsero alle maschere se
i variavano la maschera giusta il bisogno di ogni favola; e questi si hanno inchiodate sul viso sempre le medesime maschere.
e Beatrici che imitano le vesti, le moine, le caricature più recenti, hanno mescolato quattro lasagnoni con abiti fantastici,
5 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO III. Maschere materiali moderne. » pp. 263-266
issimo uditorio, vi provvidero colle maschere. Non così i moderni che hanno piccioli teatri, e non ricorsero alle maschere se
i variavano la maschera giusta il bisogno di ogni favola; e questi si hanno inchiodare sul viso sempre le medesime maschere.
e Beatrici che imitano le vesti, le moine, le caricature più recenti, hanno mescolato quattro lasagnoni con abiti fantastici
6 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »
te edizione [1] Motivi che interessano soltanto alcuni particolari, hanno trattenuto finora la continuazione delle Rivoluzi
otto ad un aspetto nuovo in Italia. I pratici di questa nazione non l’ hanno considerata finora se non come un affare di puro
7 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442
inglesi contengono un’arte men delicata, ma pel gusto di que’ popoli hanno un merito locale; i drammi poi degli antichi grec
degli antichi greci e romani, e de’ moderni italiani e francesi, come hanno acquistato dritto di cittadinanza nella maggior p
giudici son sì rari. 272. Qui l’autore intende di que’ dotti che hanno , ingegno penetrante, gusto raffinato, giudizio so
dottoroni pel solo capitale della memoria, o che per l’enorme lettura hanno l’immaginativa languente; tutti costoro sogliono
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 765-771
e del carattere, non deve essere alterato da impeti vanitosi che non hanno nè la ragione nè il sentimento dell’arte ; lei se
i prontuari, le tradizioni, le pratiche di quel mondo artificiale non hanno il potente alito di vita della creatura fatta ad
sumendo. » Vi sono gli entusiasti : gli entusiasti ad oltranza. Essi hanno fabbricato il piedistallo e vi hanno collocato la
gli entusiasti ad oltranza. Essi hanno fabbricato il piedistallo e vi hanno collocato la statua …… La Tina non ha bisogno di
iterio, nè il sentimento dell’arte…… E finalmente ci sono coloro che hanno detto semplicemente e sinceramente così : La Tina
le doti della sua persona, di cui la nota precipua è la delicatezza, hanno modo d’esplicarsi compostamente, ottenendo i mass
più specialmente allora, ch’ella s’attira il plauso tacito di quanti hanno un gusto squisito dell’arte ; e che le ampie grad
9 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
ola storia, dico, appartiene il giudicar di tanti grand’uomini che vi hanno lavorato per tanti secoli; ed il suo giudizio sch
Inglesi contengono un’ arte men delicata, ma pel gusto di que’ popoli hanno un merito locale; i drammi poi de’ Greci e de’ La
mi poi de’ Greci e de’ Latini e de’ moderni Italiani e Francesi, come hanno acquistato dritto di cittadinanza nella maggior p
10 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »
vestiti dei ballerini. I quali vestiti, come anche quelli de’ musici, hanno da accostarsi, il più che sia possibile, alle usa
città corre gran pericolo di esser posta nel numero di quelle che non hanno gran riputazione per isvegliatezza d’ingegno54?»
ano dove impostarsi dall’altra, quasi sogni di gente inferma, che non hanno nelle loro parti connessione veruna. Ma dei Licin
trova quivi riunito dal gusto dei Kent, dei Chambers e dei Brown, che hanno di tanto sorpassato il Le Nôtre, tenuto già il ma
e più vicine a noi, che non istudiano i nostri pittori quelle che pur hanno negli occhi? Oltre agli antichi edifizi che tutta
ussino, di Tiziano, di Marchetto Ricci e di Claudio, che nella natura hanno saputo vedere quanto vi ha di più bello e di più
intagli è giunto il Rembrante? E quella amenità di lumi e d’ombre che hanno i quadri di Giorgione o di Tiziano, non saria for
11 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
pressione del dolore e della pietà. I Francesi in questi ultimi tempi hanno avuto varj scrittori di tragedie cittadine ora pi
on pennellate ridicole un quadro tragico. Sedaine, Falbaire e Mercier hanno coltivato questo genere comicolugubre con singola
media piangente. Nè anche gli autori dell’Umanità e dell’Indigente ne hanno composti altri ugualmente riusciti; specialmente
alquanto passando oltre de’ limiti concessi alla commedia tenera, non hanno però la nota abbastanza furiosa qual si richiede
Caffè dipingesi la natura con sagacità. Polly, Friport, Mylady Alton hanno tutta la vaghezza comica. Frelon giornalista bass
12 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
i quali, comecché meritino un qualche elogio per la loro abilità, non hanno però contribuito al miglioramento dello stile, o
della nazione; ma i consigli di qualche amico illuminato e sincero m’ hanno fatto cangiar opinione mostrandomi esser inutile
o vieppiù esercitati. Ma da una banda il maggior numero di coloro che hanno professata quest’arte l’han considerata non altra
tramenti che s’ella fosse una cosa di puro istinto e d’abitudine, ned hanno rivolto l’ingegno loro se non se a considerare la
gli altri piedi da me indicati, ed ho ravvisato con piacere (e meco l’ hanno parimenti ravvisato i più dotti artisti e gli ama
dichiarati in favore di questa difettosa pronuncia, ad ogni modo essi hanno avuto de’ successori, coi quali vengo alle prese,
e della musica. Oltracciò le riflessioni da me fatte sopra il ritmo m’ hanno naturalmente portato a dedurne delle altre intorn
mo “un bel canto” una tessitura di suoni omogenei e proporzionati che hanno un intimo legame fra loro, e ch’esistono in qualc
ettanto è vicina a generare la sazietà. Bacone, e insieme Leibnitzio, hanno giudiziosamente notato che il merito principale d
, e vegniamo intanto all’armonia. [9] Il maggior numero dei dotti che hanno penetrato più addentro in questa parte della musi
ca formava la principal sua imitazione, ed è perciò che gli antichi l’ hanno mai sempre risguardata come l’essenza della poesi
e han trattato di tale materia, anzicchè svilupparla e rischiararla l’ hanno involta in maggiori tenebre, e confusione; lo che
astiche e fantastiche. Chiamo icastiche, o similitudinarie quelle che hanno per oggetto le cose non adatte alla fantasia, e t
rappresentano gli esseri morali e le idee della imaginazione, che non hanno una certa e determinata corrispondenza cogli ogge
forzo di svelare infinite sue bellezze parando innanzi l’analogia che hanno coi fenomeni che ci stanno intorno; paragono le n
nell’esametri, i quali per sostenersi nella loro pienezza e rotondità hanno bisogno dell’aiuto delle consonanti, come si vede
ca. Imperocché ciò che Plutarco, Massimo di Tiro, Dione d’Alessandria hanno in conto di musica antica altro non era che quest
iadria del suo canto, che non il recitativo. Ecco perché gli Italiani hanno sempre considerata l’invenzione dell’aria come la
13 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
Greci, e se tutte le parti che concorrono a formar lo spettacolo non hanno fra noi quella relazione e congegnamento totale c
] Alcuni compositori italiani, e non pochi ancora fra i moderni poeti hanno fatto vedere in pratica ciò che la filosofia pron
lo sconcerto e disunione che regna nel tutto, e gl’infiniti abusi che hanno preso piede in ciascuno di questi rami in partico
suoni vigorosi e distinti. Al presente sono esse così minute che non hanno luogo a fare una impressione durevole, né servono
a coltivata dipersè in Italia e in Germania da uomini eccellenti, che hanno saputo ritrovar in essa bellezze inusitate e nove
ze parziali, alloppiando in particolar modo gli orecchi dell’uditore, hanno fatto sì ch’ei cerca di gustarle separatamente da
e sì leggiadre pitture contengono degli oggetti fisici della natura, hanno per necessità dovuto aprire un vastissimo campo a
tastasio, e la varietà di situazioni che somministrano i suoi drammi, hanno contribuito al medesimo fine134. [13] Da cotal lu
iminare. Ma perché premetterlo a tante arie piene d’affetto, le quali hanno stretta relazione col senso anteriore? Perché fra
suono dell’arpa. [20] Tutti gli strumenti che si percuotono coll’arco hanno più o meno la stessa proprietà derivante dalla di
tratterrò per ora se non quanto basta per far vedere la poca cura che hanno i maestri di seguitar in essi la natura e il sign
osofia, questo pubblico lamento della ragione replicato da quanti non hanno interesse in negarlo riceverà una maggiore confer
ità e conmiserazione le nostre richieste, il motivo ne sia perché non hanno inteso abbastanza le nostre ragioni, e perché a l
positore in nomi propri o appellativi in avverbi, o in parole che non hanno espression musicale per se medesime, come sono pe
imagine, passione o sentimento compreso nelle parole. Queste due cose hanno una così stretta relazione fra loro che la musica
econdo, il monologo di Didone moribonda del terzo, io trovo ch’eglino hanno talmente meditato sovra i principi pur ora espost
o ch’eglino hanno talmente meditato sovra i principi pur ora esposti, hanno saputo afferrare in maniera lo spirito delle paro
gno più decisivo della loro eccellenza. [41] Ma i moderni compositori hanno nemmen rivolto il pensiero a siffatta massima ch’
r mancanza di studio e di riflessione, per mantenere i pregiudizi che hanno ormai acquistato forza di legge, perché vogliono
Eximeno, Burney, Grimm, Blainville e tali altri uomini di merito, che hanno con tanta lode avanzata la teoria, la pratica, o
ge musicale o rendervi la ragion filosofica di una usanza; pochissimi hanno i lumi sufficienti a conoscere i pregiudizi e gli
go; se tutte le idee o modificazioni intellettuali dell’umano spirito hanno così stretta relazione fra loro che non può farsi
be nondimeno una ingiustizia l’incolpar soltanto i maestri. Se questi hanno contribuito a viziar il gusto del pubblico, anche
sta è poi venuta la sazietà del bello, e il desiderio di variare, che hanno generato in seguita la mediocrità, la stravaganza
do nella loro fanciullezza, e confidate alle mani di saggi regolatori hanno bisogno di pigliar incremento, di spiar tutte le
dell’individuo e la scarsezza del principio vitale. Ma quando le arti hanno presa la lor consistenza, quando le idee della be
zo per gli antichi metodi, il discostarsi dai maestri e il creder che hanno fatto meglio di loro quando hanno fatto diversame
ostarsi dai maestri e il creder che hanno fatto meglio di loro quando hanno fatto diversamente. Tale è il destino di tutte le
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 300
assai pratico per iscegliere gli argomenti. Queste mie compiacenze mi hanno qualche volta giovato ; ma moltissime volte mi ha
e compiacenze mi hanno qualche volta giovato ; ma moltissime volte mi hanno pregiudicato. Ma se la Bastona era del carattere
15 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
ca. Il poeta dirige i ballerini, i macchinisti, i pittori, coloro che hanno la cura del vestiario; egli comprende in mente il
in musica dal famoso Zarlino, con altre tali rappresentazioni, che si hanno solamente a riguardare come lo sbozzo e quasi un
rlare delle prime nostre, danno quasi soltanto pascolo agli occhi, ed hanno piuttosto sembianza di mascherata, che di dramma.
ticcio, che la scozzese o la furlana. Ond’è che i soggetti storici, o hanno il più delle volte a rimanersi nudi o a rivestirs
16 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
a Letteratura Turchesca impressi nel 1787. Egli dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, logica, aritmetica, geometria
giugnere alla cognizione divina, e Lari e Casmir filosofi nazionali l’ hanno comentato. Sotto Mustafà III si è stabilita in Co
cc. della Spagna, e la Calandra dell’Italia. I commedianti turchi non hanno teatro fisso, ma vanno come i Cinesi rappresentan
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 832-837
 : e si spiega la resipiscenza : abituati alla traduzione del Carcano hanno intuito che Otello è un melodramma, mentre lo spl
chi ne ha il cómpito di fare e creare i personaggi. Colla mania, che hanno avuto e che hanno certuni di « creare » hanno tra
ito di fare e creare i personaggi. Colla mania, che hanno avuto e che hanno certuni di « creare » hanno travisato e resa inco
naggi. Colla mania, che hanno avuto e che hanno certuni di « creare » hanno travisato e resa incomprensibile l’opera dell’aut
Egli appartiene alla schiera poco numerosa degli artisti che non solo hanno un gran valore personale, ma sanno, in breve temp
18 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
ra’ quali vuolsi che siasi distinto nel passato secolo il poeta Poot, hanno recitate ancora favole sceniche, nondimeno lenti
a Sune Jarl. Alcune traduzioni di opere musicali francesi ed italiane hanno fatte il Lalin, il Rotmar, il Wellander. Il Flint
19 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
rici dopo il Metastasio. Stato dell’opera buffa. [1] Le scienze, che hanno per oggetto la ricerca del vero, e le facoltà, ch
scienze, che hanno per oggetto la ricerca del vero, e le facoltà, che hanno per fine il perfezionar il gusto, corrono, allorc
al proporgli una nuova modificazion di falsità. [2] Nelle facoltà che hanno per oggetto il bello, avviene l’opposto che nelle
ubblico un diluvio di canore inezie, di sonetti e di canzoni, ch’essi hanno la temerità di chiamare anacreontiche, petrarches
ttacolo, mentre si vantano di essere quei fortunati coltivatori che l’ hanno sollevato alla maggiore perfezione possibile, men
pacità. Vili schiavi dell’impresario, del compositor, del cantore non hanno di poeti fuorché il nome, e l’obbrobrio di profan
on colla voce. Bisogna altresì non pensare ai rapporti intrinseci che hanno i suoni fra loro, rapporti che formano, a così di
tuono di essa è proporzionato al canto. Lo sono unicamente quelli che hanno inflessione chiara e sensibile cosicché la loro e
i sono limitati alla rappresentazione di quelle due sole passioni, ma hanno con felicissimo evento fatto sentir sulle scene l
Arbace, Aristea, Megacle, Zenobia, Ipermestra, Timante e Cleonice non hanno aperto men fertile campo né meno leggiadro alla m
e abbellito da Metastasio. La poco avventurosa riuscita dei poeti che hanno voluto imitare quell’insigne scrittore ha fatto a
attribuir al melodramma i difetti della loro incapacità, e perché non hanno essi saputo superare gli inciampi i che offrono n
e classi. La prima di coloro che dopo il miglioramento del melodramma hanno tentato di richiamar sul teatro il sistema france
uale inondandosi nella tragedia le arie più patetiche e interessanti, hanno gli altri cantori non so se disonorato o abbellit
dio né un uomo ma uno scoglio informe, così i pregiudizi e gli abusi hanno in tal guisa sfigurata quella sorta di componimen
macchine in quantità secondo il gusto de’ Francesi. Oh quei Francesi hanno sfiorato il bello in tutte le cose! Oltre che le
nerale vanno esenti pochissimi scrittori. Se Girolamo Gigli e Goldoni hanno fatta in questo genere qualche composizione passa
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
he dimorò cinque anni in Constantinopolia. Egli dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, logica, aritmetica, geometria
giugnere alla cognizione divina, e Lari e Casmir filosofi nazionali l’ hanno commentato. Sotto Mustafà III si è stabilita in C
edesima nazione, e la Calandra dell’Italia. I commedianti turchi non hanno teatro fisso, ma vanno come i Cinesi rappresentan
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Brescello li 16 Dicembre 1738. »
e ; fortunatamente e con stento si sono saluate le persone, che molto hanno soferto, auendo per altro perduto quasi tutto l’
22 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
tto, saltano fuori tutto a un tratto dei ballerini, che per nulla non hanno che fare con l’argomento dell’opera. Se l’azione
derne ha posto tanto studio quant’essi nella scienza del ballo, a cui hanno da natura tale attitudine, quale abbiamo noi altr
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 162
ere state causa di scandalo veruno abitano presentemente in città, ed hanno più volte recitato nel sudetto teatro, » l’Uditor
24 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
iuttosto favolosi racconti che vere storie, siccome con dotta critica hanno mostrato i Maurini autori della storia generale d
) impiegata la rima; il che prova che questa non è affatto, siccome l’ hanno asserito il Crescimbeni ed altri, una invenzione
icompense, nella decadenza di tutto, e nel languore delle artistesse, hanno elleno sempre in Italia gran voga, e continuano a
primi a coltivare con arte e con vero studio la poesia teatrale, non hanno però prodotto prima di questo secolo, tolte le pa
lle cose, ch’essi ignorano, o che non sono della loro competenza! Non hanno meritato lo studio dell’altre nazioni i tanti arg
Italiani, da cui gli Oltramontani nei loro drammi di simile argomento hanno spesse fiate traportato con poco variamento non p
25 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
a vita è anche quello che dà loro la morte. Appresso tutte le nazioni hanno esse provato una simile vicenda; e al di d’oggi è
lmente quegli affetti che abbiano analogia colle idee particolari che hanno da essere eccitate dal poeta; dare in una parola
re risaltò. E secondo che la musica da teatro si è venuta raffinando, hanno ricevuto via via lumeggiamenti sempre maggiori. D
fine e quasi un duello sino all’ultimo fiato. Ma se tali schermaglie hanno potere di prendere gran parte della udienza, ries
, salvoché nelle parole esprimenti passione o moto. Altrimenti non si hanno da dire, a propriamente chiamargli, se non se int
le quelle arie che dipingono o esprimono, che chiamansi parlanti, che hanno in sé più di naturalezza; e la bella semplicità,
cuta, l’altra grave, questa di andamento presto, quella di tardo, che hanno tutte a trovarsi insieme e ferir l’orecchie ad un
26 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273
se usate da Corneille e da altri Tragici Francesi, i nazionali stessi hanno confessato che l’arguzia è stata sempre il gusto
presso avrebbe dovuto far fremere sopra loro stessi tutti quelli, che hanno la disgrazia di rassomigliargli, parve un caratte
27 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
elli che inoltrarono all’Europa l’erudizione del greco teatro? Non ci hanno essi insegnato tutto ciò che di quello si é poi d
i, i greci, i latini, gl’italiani, gli spagnuoli, e i francesi stessi hanno preceduto a Molière nel dipingere i nobili ridico
e «in Spagna e in Italia i poeti comici, toltone il solo Goldoni, non hanno ancor pensato a dare alle donne caratteri nobili»
; ma gl’italiani han saputo contenerli ne’ confini comici, perché non hanno confusi i generi. Se M. Castilhon avesse avuta pi
e la critica di quella tragedia del Trissino, della quale i francesi hanno due antiche traduzioni, l’una in prosa, e i cori
una Poetica che più non si legge in Francia, e s’ignora da per tutto, hanno trovato luogo in una per altro non dispregevole o
degl’Italiani e de’ Greci», mi direbbe egli, perché i suoi nazionali hanno inondato e infettato il mondo con un diluvio di s
mpre da suffisants (voce caratteristica che manca alla nostra lingua) hanno , come glielo va rimproverando con somma ragione i
chiama pensare? Egli é vero verissimo, che gl’italiani e i greci non hanno mai connesse le loro idee sì scioccamente, come M
sseau a M. Brossette, parlando Di giudici e pedanti sì scorretti Che hanno maggior la foggia, che i becchetti. (Burchiello)
i non discordano se non circa il modo. 164. Questo é quello che non hanno giammai saputo osservare tanti critici periodici
iammai saputo osservare tanti critici periodici oltramontani, i quali hanno voluto entrar in bucato e inveire contra l’opera
fetti, si ferma a considerare in qual vocale, in quale a, in quale e, hanno formati i loro passaggi di gorgheggio la Gabrieli
28 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
uni, i quali al brio marziale, al buon gusto, alla pratica del Mondo, hanno accoppiato uno studio delle Fisiche, una intellig
arte, queste bellezze faranno, che gli uomini di buon gusto, dopo che hanno col Pubblico intero goduto di tali Drammi ne’ Tea
rdute, che con tanta diligenza si raccolsero negli antichi Scrittori, hanno durato forse intorno a quindici o venti secoli, e
toria, cioè che in tutte le Nazioni i Poeti scenici, al pari di Lope, hanno secondato il gusto del popolaccio. Ecco quel che
orisca, rinnovando gli antichi Certami. Dal 1772. in sino ad oggi non hanno in Parma conseguita la Corona Drammatica se non c
, quante altre penne non ha posto in movimento? E quanti altri Drammi hanno veduta la luce, i quali sono giudiziosi, regolati
loro Soggetti dell’Arte, che gli vadano seminando per l’Italia? Essi hanno un fondo ben differente da i cinquanta canovacci
da i cinquanta canovacci dello Scala. Goldoni, Chiari, Albergati gli hanno fornito un magazino di più centinaja di buone Fav
gazino di più centinaja di buone Favole. I Poeti Tragici nostrali gli hanno arricchiti ancora. La Signora Caminer Turca colle
ne malcucite. Quando gl’Italiani parlano della Commedia Spagnuola non hanno in mente le farsacce incondite del Koulican, del
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Di Venezia, 21 marzo 1620.Venezia, 16 di giugno 1618. » pp. 513-520
farsi, acciocchè si sappia il contenuto della comedia, s’intenda dove hanno da terminare i discorsi e si possa indagare conce
harebbono eletto di fare ogni vil mestiero che più recitare, e tutto hanno fondato, secondo me, sul vedere il buon guadagno
e, e tutto hanno fondato, secondo me, sul vedere il buon guadagno che hanno fatto quest’ anno. Io Sig.r Hercole mio per parla
gratitudine harei io dimostrato a costoro che per 7 anni continui mi hanno obbedito al cenno, se io gli havessi rovinati et
erebono dal voler dominare et comandare, perchè si san troppo usi, et hanno rotte troppe scarpe in quel mestiero, et io gli h
mpag.ia che dipende da me per dar gusto a commedianti che per invidia hanno concertato et vorrebbono urtarla, cozzarla et dis
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
ra in spalla che mal suona, andarsi nella Persia e nella China, donde hanno tratto la miglior dottrina.
31 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
poeta or direttamente scoprendo negli oggetti quelle circostanze, che hanno più immediata relazione con noi, e che ridestano
di convenzione, e parlando unicamente alle facoltà interne dell’uomo, hanno per esser gustati bisogno di più squisito, e dili
i piaceri si sono mostrati quegli autori per altro stimabili, i quali hanno voluto tutte le parti dello spettacolo drammatico
e alienata fino a tal segno, e dove l’azione, l’interesse e l’affetto hanno tanto luogo, il linguaggio, che corrisponde, può
né si scorre se non rade volte per intervalli perfettamente armonici: hanno il lor luogo i personaggi subalterni, che noi abb
edie; ma (dicasi con coraggio) né Sofocle, né Euripide, né Metastasio hanno autorità che basti a distruggere i fermi ed inalt
lo stesso, che render affatto inverosimili tali componimenti, i quali hanno bisogno di tutta la magia della musica per esser
periodi, conciso ed animato ne’ sentimenti. [29] Che se pochi autori hanno osservate ne’ loro scritti siffatte distinzioni,
rati su principi diversi, ciò altro non prova se non che pochi autori hanno penetrato nello spirito dell’arte loro, e che app
tutto drammatico, che ha le sue leggi privative, e peculiari, come le hanno la tragedia, e la commedia. Cotali leggi in gener
che s’arrecano da alcuni, sono di poca o niuna conseguenza, oppure, s’ hanno un qualche valore, l’avrebbero nella tragedia egu
all’incontro l’esempio costante dello Zeno e del Metastasio, i quali hanno terminato tutti i loro drammi con lieto fine. Ma
e poco fondata mi è sembrata mai sempre la rassomiglianza, che alcuni hanno preteso di ritrovare fra il nostro sistema dramma
ressano più che i sei libri de natura rerum. 3. [NdA] Siccome alcuni hanno mostrato desiderio di veder indicata questa relaz
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 73
mato. ……………………….. Altre due lettere (entrambe dell’archivio Rasi) si hanno di lui : una da Venezia del 2 dicembre 1673, non
33 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAP. V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulieteia e in altre isole del l’Emisfero australe nel Mar Pacifico. » pp. 59-65
a di ciò che per introduzione ai loro pas-de-deux i ballerini Europei hanno a sazietà rappresentato sulle nostre scene? Il re
lente. Vuolsi ancora osservaro che i naturali del l’isola di Sandwich hanno una specie di maschera con buchi per gli occhi e
34 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
sacre in cui si accoppiava la farsa e la religione? In effetto non ne hanno avute altre sino a questo secolo, e si rappresent
eddo, e privo di moto e di calore. Altri nazionali sul di lui esempio hanno parimente contribuito a fornire di tragedie Russe
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mediolani 20 Iunii 1601. » pp. 242-244
comici vniti, li quali con mia grandissima sodisfattione, e gusto m’ hanno seruito doi mesi continoui con le comedie, e fors
nella stanza solita del suo Palazzo recitar le loro honeste Comedie ; hanno già supplicato, et hora di nuovo supplicano manda
36 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
ura vi possa essere, e che tanti altri accreditati scrittori d’Italia hanno avutala gentilezza di rilevare. È vero che Bayle,
ibere ed esistono da se stesse; e sebbene unite abbiano più forza, ne hanno anche molta essendo separate, come lo dimostrano
tivo, che ascoltar infine delle musiche effeminate e frivole, che non hanno il menomo rapporto colle altre compagne. Perciò è
otremmo assicurarci giammai nonostante i molti e celebri tutori che l’ hanno trattata).» Ora un “si dice” in un luogo, ed un d
gresso della filosofia e dei lumi sono a’ nostri tempi le cagioni che hanno “umanizzata gran parte del mondo”, ma la musica f
le ma che non è men vero, si è che non sempre gli stessi bravi autori hanno fatte opere perfette.» RISPOSTA. [40] Che la mus
terebbe le battiture del maestro. In terzo luogo, dove le sillabe non hanno un valore determinato di brevi o di lunghe il com
a della musica e regolava il numero delle note, qual altro regolatore hanno i nostri compositori nelle cose accennate fuorché
ini, ma ebbero i loro pregiudizi ancor essi, fra gli altri quello che hanno quasi tutti i vecchi professori di qualunque arte
i quali accoppiando la più sagace filosofia all’erudizione più scelta hanno deciso nella presente quistione in favore della m
cui veramente i bravi maestri mai non sono incorsi. Essi infatti non hanno mai fatti ritornelli e passaggi dove non andavano
atti non hanno mai fatti ritornelli e passaggi dove non andavano, non hanno mai coperta la voce colla troppa affluenza degli
hanno mai coperta la voce colla troppa affluenza degli strumenti, non hanno ecc.» RISPOSTA. [64] Se i difetti da me apposti
ci andavano, coprono la voce colla troppo affluenza degli strumenti, hanno ecc. ecc. GIORNALISTA. [65] «Egli asserisce anco
to della troppa musica strumentale nei teatri, ma queste comparazioni hanno anzi giovato alla musica; come da noi si asserì n
era che le belle comparazioni che si trovano ne’ drammi di Metastasio hanno giovato alla musica. Ma ciò che ho detto io, e ch
toscana, che sono versatissimi nella poesia, e nella letteratura, che hanno come suol dirsi sulla punta delle dita tutti gli
he hanno come suol dirsi sulla punta delle dita tutti gli autori, che hanno trattato e trattan di musica. Infatti per tacer d
GIORNALISTA. [75] «Perché condannar tanto il desiderio di novità che hanno gli uomini in generale di musica, se lo hanno anc
desiderio di novità che hanno gli uomini in generale di musica, se lo hanno ancora per tutte le altre cose, e se a quelli che
desiderio di essa altro non significa allora se non se il prurito che hanno molti di coloro che le coltivano, di rendersi sin
alista, ma ch’esistono soltanto nel di lui cervello. Due proposizioni hanno dei rapporti alquanto lontani, ma conciliabili fr
ammi del Metastasio non fanno più effetto sulle scene, che rare volte hanno gli impresari il coraggio di esporveli, e se talv
ramma ad una serie di quadri con pochissima connessione fra loro come hanno fatto il Calsabigi, e il Conte Rezzonico; e così
37 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
Zaira con poche alterazioni. Cibber, Hoadley, Farquar e qualche altro hanno composte varie tragedie che si trovano nella coll
accorto; vorrei che tu trattassi gli uomini come essi meritano, come hanno trattato me, come ti tratteranno, amico . . . App
o da Carlotta. È accolto cortesemente, ma parlandosi di un figlio che hanno perduto mostrano essi tanto dolore, che il giovan
lluminati da una luce riflessa, in questa commedia tutti i personaggi hanno un colorito e un carattere vivace e compariscono
rni. Si vuole ancora far menzione delle picciole commedie o farse che hanno gl’ Inglesi, nelle quali trionfa per lo più la sa
Amadigi di Gaula, e l’ intitolò gl’ Incantatori Brettoni. Gl’ Inglesi hanno avuta ancora un’ opera buffa nazionale. Il Diavol
ce: “nel corso dell’ opera avrete notata la grande rassomiglianza che hanno i grandi co’ plebei; è difficile decidere, se ne’
pregevoli dell’Europa. Quello dell’Opera, Drury-Lane e Coven-Garden, hanno una immagine della scalinata antica nella platea
colle reali che sono a i due lati dell’orchestra e del proscenio, ed hanno solo due colonne per lato. Non sono perfette porz
iteatrale quanto gli scaglioni della platea. Tutti i teatri di Londra hanno accessorj commodi e nobili; benchè per questa par
orature, i cristalli e le superbe illuminazioni in tutti i popoli che hanno mare e vagabondi, e che dovrebbero approfittarsi
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 385
razione e felicità – d’una vecc hia di 70 anni. – Gli umili offerenti hanno riposte le loro speranze nella comprovata magnani
39 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
a se l’esecuzione si è trovata disforme al disegno, e se i pregiudizi hanno sfigurata nella pratica quella sublime idea del b
ura non formano cadenza. Gli uni e gli altri, per costituire un’arte, hanno bisogno d’essere imprigionati fra certe leggi ina
ei muovimenti che m’imbarazzano, o perché nulla significano, o perché hanno una significazione ideale, arbitraria, non fissat
ersi la retorica e la poetica de’ ballerini, come Aristotile e Orazio hanno scritto quelle de’ poeti e degli oratori. Ma lasc
i. [15] L’unione delle belle arti e il fratellevole combaciamento che hanno insieme la danza, la poesia e la musica esigerebb
nze accennate, e i poeti che si sono dimenticati di farvi riflessione hanno mancato alla filosofia dell’arte propria, come fe
enevole e decisiva risposta, verrò svolgendo i motivi di dubbio che m’ hanno suggerita l’idea delle due accennate interrogazio
di sua natura, o che gli artefici lontano dall’averla perfezionata l’ hanno piuttosto avvilita e corrotta. [33] Applichiamo q
a i progressi della società e il successivo sviluppo della cultura ci hanno messi appunto nel primo caso. Obbligandoci ad un
o nel primo caso. Obbligandoci ad un numero senza fine di riguardi ci hanno costretti a stare in perpetua veglia sopra di noi
postezza che annunzia la disuguaglianza delle fortune e dei ranghi ci hanno ispirato un contegno che imprigiona la naturale s
d una dissimulazione cui la malizia degli uomini rende necessaria, ci hanno parimenti insegnato a frenare i gesti perché non
si, per non dir nulla delle infinite idee accessorie e subalterne che hanno bisogno d’un vocabolo ad esser comprese, e senza
la più d’ogni altra cosa che i balli sono altrettanti enimmi, i quali hanno bisogno di commento e d’interprete? «Ciò è lo ste
e mal applicati che travisano e sformano qualunque idea d’imitazione, hanno avuta nel ballo la stessa origine che nella music
am veduto che i vizi introdottisi nella scienza armonica non altronde hanno avuto principio se non se dal‌l’aver voluto i mus
luoghi delle sue opere mi dipinge gli dei poco dissimili dai mortali, hanno eglino pelle, carne ed ossa come abbiamo noi, han
mili dai mortali, hanno eglino pelle, carne ed ossa come abbiamo noi, hanno se non un vero sangue almeno un quasi sangue, ves
e stesso qualora gli fa venire alle prese con loro, né gli spettatori hanno occasione di ributtarsene essendo stati preparati
40 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
dotte dalla sua formazione, e dal suo meccanismo. Cause politiche che hanno contribuito a renderla tale. [1] Lascio da banda
he chiamansi di genio, e particolarmente di questa. I professori, che hanno tutta l’anima nelle dita, stimano che altre cogni
lla pronunzia, non possono né meno riceverlo dalle note, le quali non hanno in tal caso che una espressione insignificante. F
onia musicale, quantunque convengano in alcune circostanze generiche, hanno però delle differenze, alle quali bisogna far avv
r musica cercasi non tsnto la forza determini quanto la relazione che hanno essi col canto: per lo che voglionsi parole compo
ll’uomo le passioni si esprimono: e l’asserire che tali regole niente hanno di comune coll’accento naturale, o patetico, sare
in quello delle consonanti inevitabili spesse fiate nelle lingue, che hanno sintassi sempre uniforme: ora questo medesimo acc
oni, dove la lingua, e i costumi non men che la religione, e le leggi hanno dovuto piegare sotto il furore delle conquiste, c
orprendenti, s’introdusse per entro a tutte le facoltà del gusto, che hanno per immediato strumento la parola. Le donne inolt
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
ie decantate. Perchè dunque attribuire agli antichi i difetti che non hanno , oltre a quelli che hanno per essere stati i prim
e attribuire agli antichi i difetti che non hanno, oltre a quelli che hanno per essere stati i primi nell’arte? Perchè invent
infantili nel tempo che si producevano simili componimenti che nulla hanno di mediocre. Torresti tu (diceva col solito dis
tto il bello . Di grazia, sig. Mattei, intendiamoci bene, gl’Italiani hanno da’ Greci preso con felice successo tutto il bel
taliani hanno da’ Greci preso con felice successo tutto il bello , o hanno tratto dalle loro miniere tutto il piombo e lasc
o) che otto Poeti Francesi, senza contare quelli delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al medesimo soggetto, Brisson, G
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634
molti impegni lasciati in altre piazze e quelli incontrati in Modena hanno prodotta la conseguenza della totale disunione de
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 638
a grazia maravigliose per la sua età. La sua sicurezza e il suo garbo hanno incantato tutti gli spettatori.
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 11
n basta a toglierli la taccia di scellerato che gli empi suoi delitti hanno scolpita a caratteri di sangue nel libro eterno d
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 855
e Ardelio Dottore Milanta Questi tre richiesti in altre Compagnie, hanno risposto, che dependono da i cenni dell’Altezze V
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
cchiavelli, alla Calandra del Bibbiena. Ma queste tragedie e commedie hanno certamente la data più indietro del 1520, e per c
in Ispagna e in Italia i poeti comici , toltone il solo Goldoni, non hanno ancor pensato a dare alle donne caratteri nobili
r pettini, Lor pelatoi, lor stuccetti de’ varii Ferracciuoli forniti: hanno lor bussoli, Loro ampolle e vasetti ecc. Non è t
accennate con somma in animali sono accennate con somma lepidezza, nè hanno minor grazia comica di quella che osservammo in A
odesto Enciclopedista che tutta l’Europa, e singolarmente i Francesi, hanno in certo tempo posto il proprio onore nella fedel
ovea sapere l’autore del Belisario che non sono stati gl’Italiani che hanno più di una fiata portato sulla scena a’ giorni no
non era solito. Doveano al vostro tempo avere i giovani, Più che non hanno a questa età, malizia. Mass. Non già, ma bene i v
sieno affatto grossi come tortore. Cint. Perchè? Mass. Perchè?Perchè hanno tutti sì buon stomaco. È questa l’esagerata gelo
alsi teologhi non pregiudicano ai veri e virtuosi che nel consigliare hanno soltanto la mira al giusto) l’esorta a risparmiar
u muori galantemente. Spunta in su. Ed ecco che i lavacceci italiani hanno la fisonomia de’ Pourceaugnac francesi, nè è a no
evole già praticato? Allora che nell’atto V i fratelli di Calandro ci hanno colto Lidio e Fulvia insieme, non si vede chiaro
scorsi dello scempio Dottore Che’ imparò in sul Buezio leggi assai, hanno somma grazia, e ne rilevano la goffaggine senza b
iti per cogliere alcuno giovinaccio spensierato per lo bisogno che ne hanno : Lig. Non perdiamo più tempo quì. Io voglio esse
iali profanazioni del costume onesto. Curioso oracolo veramente. Non hanno dunque condo lui altro merito le commedie del Mac
Con tutto ciò questo conoscimento e questa squisitezza di gusto non l’ hanno salvato dalla negligenza de’ posteri; e le di lui
della natura; quel linguaggio che sarà sempre ignoto a certuni che si hanno formato un picciolo frasario preteso filosofico c
agedie cittadine e commedie piagnevoli oltramontane; a quelli che non hanno il sentimento irruginito dalla pedantesca passion
ne’ componimenti di questo famoso Cieco d’Adria. Di Cornelio Lanci si hanno impresse sette commedie in prosa dal 1583 al 1591
o, o per aver riposato nell’oscurità di qualche privato archivio, non hanno contribuito all’avanzamento della poesia comica.
47 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo III. Teatri orientali. » pp. 14-18
menti, che seppero inventar sì a buon’ora; e con tanto agio ancor non hanno appreso a scegliere dalla serie degli eventi un’a
e alle rappresentazioni mentovate, gli orientali da remotissimo tempo hanno avuto i balli pantomimici. Alcuni de’ commedianti
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059
Profundis, con queste parole : « Ecco. Tu hai quello che infiniti mi hanno chiesto e non hanno ottenuto, e l’artista ha potu
te parole : « Ecco. Tu hai quello che infiniti mi hanno chiesto e non hanno ottenuto, e l’artista ha potuto persuadermi a cos
49 (1878) Della declamazione [posth.]
tali fonti è in primo luogo lo statuto incerto di tali testi, che non hanno natura né descrittiva, né prescrittiva. Essi infa
l quale si fa menzione di certe battute che, nella storia del teatro, hanno dimostrato come l’uso di alcune parole specifiche
essero davantaggio distinguere in questa specie di bellezze, che essi hanno troppo di sovente neglette59. Lo sviluppo dei ca
al proposito che le avevo di recente annunciato di scrivere di mimica hanno sortito esattamente l’effetto opposto: mi hanno u
di scrivere di mimica hanno sortito esattamente l’effetto opposto: mi hanno ulteriormente confermato in tale proposito99. C’
n fuoco elettrico, che si propaga in tutto il corpo. Le doti naturali hanno tuttavia bisogno di essere indirizzate dallo stud
. Salfi individua inoltre la possibilità di tratti monologistici, che hanno luogo quando il personaggio è talmente preso dall
to proposito, esemplari sono le figure della Clairon e di Lekain, che hanno dato avvio alla riforma dei costumi. Salfi polemi
el suo nume, ch’egli rappresentava. [Intro.6] Gli antichi storici ci hanno pure tramandato la descrizione e la origine di ta
no certamente come in tanti altri. Cicerone, Luciano e Quintiliano ci hanno lasciato molte pruove dell’eccellenza, alla quale
lia mostrarsi retrograda o stazionaria. Tutte le altre nazioni, che l’ hanno conosciuta assai più tardi di noi, si sono come l
ardi di noi, si sono come largamente compensate di questo ritardo, ed hanno fatto progressi straordinari in questa linea. La
oria dell’arte drammatica in Francia, noi possiam dire che gli attori hanno fatto a gara con gli autori per l’un l’altro dist
i e distinti come tutti gli altri artisti, che per la loro eccellenza hanno meritato la comune ammirazione. Io non parlo di q
inare se abbiano raggiunta o alterata la perfezione di quelli che gli hanno preceduti, mi contento soltanto di dire che con l
iù o meno annunziano lo studio teoretico e pratico, che i migliori ne hanno fatto, e quello che dovrebbero e potrebbero fare
tutti quegli altri, che volessero nobilmente emularli. [Intro.14] Ed hanno cercato e cercano tuttavia di emularli le genti p
teoria di Engel. Lessing ed altri dotti ammiratori dell’arte teatrale hanno pur commendato altri attori ed attrici in quegl’i
le, ed ha per conseguenza la sua propria scuola, che gli stessi poeti hanno in certo modo fondata e determinata col genere de
idee si sono svegliate in più parti d’Italia. Le tragedie di Alfieri hanno comunicato apertamente all’animo degli attori e d
i quelli che si dilettano di quest’arte per solo gusto d’esercitarla, hanno sentita e conosciuta la sua innegabile imperfezio
itarla, hanno sentita e conosciuta la sua innegabile imperfezione, ed hanno procurato, per quanto è possibile, di promuoverla
sforzi e tentativi, che si sono fatti e ripetuti negli ultimi tempi, hanno sempre più mostrato quello che potrebbe diventar
te le nazioni che si sono avvicinate più o meno a questo termine, non hanno trascurato né potevano trascurare questo metodo.
scritto. La lettura e il confronto di tutti quelli scrittori, che ne hanno più o meno trattato finora, e le osservazioni e l
ni e la pratica de’ teatri, che ho potuto esaminare e raccogliere, mi hanno animato a scrivere ad uso degli italiani. A quest
a noi, è pur rimasta stazionaria, a fronte delle altre nazioni, che l’ hanno imparata da noi, e più di noi migliorata. Capi
trascrivono, non sono pur anche declamate, e così quali giacciono non hanno ancora ricevuto quella vita e quell’azione che at
ogni strumento della stessa specie, ha un suono comune; ma non tutti hanno la medesima qualità o perfezione. Così tutta la n
ndo chi la pronunzia ad articolarla secondo quel temperamento, che le hanno comunicato le consonanti. Or nessuno di questi el
r si distinsero le parole piane, le tronche e le sdrucciole in quanto hanno o possono avere l’accento sulla penultima, ultima
di parlare, e nella versificazione massimamente. [2.10] I grammatici hanno chiamato volgarmente questo accento acuto per dis
e grave per distinzione han chiamato. Ed alcuni altri più sottilmente hanno lo stesso acuto in più ancor distinto, parendo lo
nelle parole. [2.11] Alcune delle lingue moderne, come la francese, hanno pure ammesso l’accento circonflesso, che pare un
più o men distaccate, a misura della maggiore o minor relazione, che hanno con la principale e fra loro. E, non si potendo t
ntorno al significato ed all’uso degli accenti e de’ tuoni, su di che hanno pur sempre discordato i retori ed i grammatici, n
’azione ed il movimento. [3.5] 3.º Altri sono accompagnatorii, e non hanno altro ufficio che di semplicemente distinguere le
lingua ordinaria de’ muti, e ne ritengono più o meno quei popoli che hanno parole ed espressioni vocali sufficienti per espr
Tali erano per l’ordinario molte delle cifre e segni pittagorici che hanno perduto per noi l’antica relazione al loro signif
e ed unico scopo tutte si riferiscono le osservazioni e le regole che hanno date e possono dare coloro che della pronunciazio
gedia, che questa non si possa assolutamente scrivere in prosa. Molti hanno variamente opinato e tentato; e da La Mothe le Va
sgrazie di Ecuba, tutte le nazioni colte e gl’Italiani principalmente hanno continuato a verseggiare le loro migliori tragedi
quell’effetto che il poeta ha voluto produrre, e che gli ascoltatori hanno il diritto di attendere. Io dico anzi di più che
to in questa parte maraviglioso. Il Cesarotti, il Frugoni e il Parini hanno dopo Dante più che altri imitato quest’artificio
re anch’essa ad accrescere la forza del senso e dell’armonia. I poeti hanno ordinariamente adattato queste maniere di suono e
mbrano alcuna volta monotoni. Ma dopo quei moderni versificatori, che hanno vie meglio imitato la varietà poetica, niuno più
stessa passione richiede. Se le parole, le frasi, i versi, i periodi hanno de’ suoni più o meno analoghi al loro significato
li organi esterni per la unione e dipendenza immediata o mediata, che hanno reciprocamente gli uni con gli altri. Laonde, la
ora determinare la voce, che a quelle risponde. E questo è pur quanto hanno finora trattato gli antichi ed i moderni. Quintil
e si succedono, si compongono e si distruggono. È questa la parte che hanno i pittori e i poeti principalmente descritta nell
bandona e si appoggia sul petto. Ma assai più che il naso ed il mento hanno le labbra una gran parte nella varia espressione
sicuramente asserire che le più astratte verità e le idee più sincere hanno anch’esse i loro piaceri ed i loro affetti, e qui
e e d’imitare in parte alcuni di quegli accidenti più funesti, che lo hanno principalmente colpito. Egli è contento, egli tut
, ed alla quale, ancorché ne abbiano molti ragionato ampliamente, non hanno applicato tutta quella precisione che richiedeva.
in cui si ritrovano gli uni dagli altri, sia per altre relazioni che hanno questi fra loro, che varie specie di passioni n’e
le e notarle accuratamente. Quindi procede la varietà di sistemi, che hanno seguito i filosofi nell’ordinarne ed esporne le c
ollera, si getta e si sfoga non pur su gli oggetti innocenti, che non hanno alcuna relazione con quello, ma ancora sopra di s
menti, minacce, tenerezze e furore. Euripide e Seneca fra gli antichi hanno sviluppato questa passione multiforme in persona
e e al disegno dell’arte. Non tutte le nazioni, né tutti gl’individui hanno in questo genere la stessa attitudine. La natura
’energia delle loro passioni, e per la finezza delle loro sensibilità hanno l’eloquenza della fisonomía e della pronunciazion
erni, le quali ancorché più o meno fittizie, riflessive e circospette hanno anch’esse il loro carattere, la loro forza ed esp
nti ci fosser mancati, noi possediamo oramai le opere del Canova, che hanno tutto dell’antico, fuorché l’età. [8.13] Quanto
sso, fra i moderni, infiniti modelli ci somministrano di passioni che hanno veramente esistito, o che sono state artificialme
ificio di Ifigenia; ma quel che è certo si è che i poeti e gli attori hanno ripetuto più volte la medesima espressione. [8.1
oggetti della natura più o meno complessi, quelli interessano più che hanno più elementi atti a produrre insieme lo stesso pi
la natura ed efficacia del significato, o della passione a cui serve, hanno raccolto e notato certi accidenti e modi particol
più l’Hogarth a’ pittori; e così di mano in mano tutti gli artisti le hanno accresciute e moltiplicate. Né si avvedevano ch’e
che la musica con la melodia ed armonia di suoni vocali e strumentali hanno tentato di tratteggiare alcuna parte della poesia
’arte. [11.10] Gli effetti rarissimi di questa virtù straordinaria l’ hanno fatta credere quasi tutta opera della natura e de
zo più efficace della lettura di quelle opere, nelle quali gli autori hanno diffuso quel fuoco, onde vogliamo esser rianimati
ardarli per semplicemente notare e raccogliere quell’espressioni, che hanno date alle passioni da loro descritte, ma bensì pe
siccome il tipo dell’arte quello migliora della natura, niuno eroe ci hanno presentato gli artisti, che non fosse di una form
nti ad impedire il cattivo successo, che siffatte imitazioni storiche hanno riportato su le stesse scene inglesi. Il perché o
cosa che per l’arte, secondo lui, non si poteva insegnare. I poeti ne hanno fatto un privilegio de’ numi. Sotto qualunque for
mazione rappresenti il colloquio di persone, che tra loro conversano, hanno concluso che il tuono di essa non deggia scostars
ose che tutti riconoscono per impossibili. Omero, Eschilo, Alfieri ci hanno presentato i loro personaggi come grandi, generos
ma anche l’artificio e l’ingegno del tragico. Tutti dopo il Martelli hanno ripetuto ed esagerato la stessa imputazione, e sp
un dolor colico. Ma quel che più importa si è che gli stessi francesi hanno pur riconosciuto appo loro questo difetto. Clemen
li, non avendo ben concepito il vero tipo della declamazione tragica, hanno creduto ch’ella fosse presso i francesi ordinaria
guardo né al carattere della tragedia, né al genio della nazione, non hanno abbastanza considerato, che se i francesi danno p
irla più facilmente alcuna volta ne abusano. E di fatti sono essi che hanno elevato la declamazione tragica a quel grado, che
anto la natura ordinaria nei caratteri, nel contegno e nel tuono, che hanno quasi proscritto la straordinaria e l’eroica, che
eso e generalizzato un principîo, altronde vero sotto certi rispetti, hanno sacrificato il genere propriamente tragico al sem
plicemente drammatico, e, non dovendo con quello tutto rappresentare, hanno voluto tutto rappresentare con questo. Quindi il
rocché questi aveva innestato il comico al tragico, e gli alemanni vi hanno innestato il cittadinesco ed il pastorale; e quin
d il pastorale; e quindi per imitar la natura in tutte le sue parti l’ hanno guasta in quella che era più interessante e perfe
regiudizi, che lusingando l’amor proprio e la vanità de’ commedianti, hanno grandemente nociuto al progresso ed alla perfezio
si altrimenti la taglia, la figura, la fisonomia, la voce ch’essi non hanno ? [14.7] Gli antichi col coturno, con l’abito e c
della tragedia, ma questa colpa dee solo imputarsi ai poeti, che gli hanno sconvenevolmente adoprati. Ma i confidenti nobili
che non sono mancati né mancano attori, i quali, anche in tali parti hanno meritato l’estimazione del pubblico. [14.13] Le
e certamente dopo l’esempio di lei, le seconde parti ed i confidenti hanno riacquistata quella considerazione, che per inett
io, l’ira, il timore ecc. soffrono differenti modificazioni, e quindi hanno i loro tratti particolari e la loro espressione c
iamo distinto finora, ci si offrono dalla storia medesima, pure ve ne hanno alcune, che dobbiamo unicamente al poeta, che mod
nale e lo storico, ma quello bensì che le circostanze ed il poeta gli hanno sul primo ideato, e che poetico possiamo denomina
agedie dell’Alfieri. [16.9] I migliori attori e antichi e moderni non hanno mai trascurato questo artificio di progressione.
farsi allo stesso modo di una sola sentenza, o periodo, le cui parole hanno pure un valor relativo, e perciò differente, e qu
ui parole hanno pure un valor relativo, e perciò differente, e quindi hanno pure il loro massimo grado, minimo e medio di for
e riprese più staccate, vibrate, brevissime e sempre incalzantisi. Ne hanno di queste soventemente il teatro greco e latino;
e hanno di queste soventemente il teatro greco e latino; i moderni le hanno pure felicemente imitate, e fra tutti l’Alfieri p
llorché a Iago, che gli diceva: Io mi accorgo che le mie riflessioni hanno alquanto agitato il vostro cuore; gli risponde so
ggino sempre le figure predominanti. E siccome atteggiamenti siffatti hanno bisogno di molto artifizio perché si formi un bel
tto V del Saul ecc. nelle tragedie dell’Alfieri. Racine e Voltaire ne hanno pur de’ bellissimi. [19.15] Ed a questi io pur r
ti che all’espressione muta e visibile si sono soltanto circoscritti, hanno finalmente sentito la necessità di evitare questo
o gli attori meno intelligenti ed esperti? [20.3] E pure assai tardi hanno essi cominciato a conoscere ed osservare sul teat
veniente proporzione che le principali figure fa risaltare. I pittori hanno riconosciuto l’importanza di questa legge, e ri c
nirsi la vera idea del tutto e delle sue parti, e quel che gli attori hanno di comune e di proprio, perché poi ognuno, impara
ed esaminare in se stesso l’obbietto e l’effetto dell’arte sua. Molti hanno quindi adoperato a quest’uopo lo specchio per oss
one dominante ed inventarne delle nuove e significanti. I pittori non hanno trascurato questo studio ne’ loro panneggiamenti.
te per ben rappresentar le sue parti. E i Baron, i LeKain, le Clairon hanno pure emulato il loro studio e la loro gloria.
ncipî del gusto e della ragione. E perché se tutte le arti imitatrici hanno delle pubbliche scuole che le professano e degli
come parte constitutiva di una buona educazione. Tutti i mestieri ne hanno tirato più o men di profitto. Ma l’attore princip
sone, di cui dovrà sostenere le parti. Tutte le passioni ed abitudini hanno la loro fisonomia particolare, e quindi i loro tr
e per arte quelle posizioni, quegli atteggiamenti più rilevanti, che hanno meritato di essere nel teatro distinti ed ammirat
ero conformarsi alle massime ed al criterio di quegli accademici, che hanno la cura di tutto ciò che alla perfezione delle ar
ioni del dramma, dell’eccellenza degli attori e delle impressioni che hanno più o meno fatte negli spettatori, co’ rispettivi
ntichità e dove l’autore offre un quadro dettagliato degli attori che hanno segnato la vita teatrale francese nel Diciottesim
eva così la coesistenza di naturale e nazionale. [commento_3.3] Essi hanno dunque natura deittica, perché fanno riferimento
che la imita sono due entità tra loro troppo dissimili, che a stento hanno dei punti in contatto» (Johann Jakob Engel, Lette
izza i suoi personaggi e le loro passioni. Direbbesi che le sue frasi hanno qualche cosa di magico. In poche parole egli dise
atto IV, in seguito alla dichiarazione di Iago che Desdemona e Cassio hanno giaciuto insieme, la didascalia che riguarda Otel
to meco onde nasca questa grazia, lasciando quelli che dalle stelle l’ hanno , trovo una regola universalissima, la quale mi pa
iudizio formulato da Salfi su Antonio Canova, autore di sculture che « hanno tutto dell’antico, fuorchè l’età». Le sue opere n
l’età». Le sue opere non sono frutto di una pedissequa imitazione, ma hanno saputo ricreare la bellezza dell’antico pur resta
turali. Si dicono invece arbitrari quei segni che per loro natura non hanno nulla a che fare con la cosa designata, ma che tu
 314-315). Capitolo XI [commento_11.2] «Ma ci sono persone che hanno una lingua così impacciata, una voce così sgradev
Dubois e mademoiselle Raucourt; faccio appello a tutti quelli che le hanno viste. Le mie deliziose scolare sono state figure
istoire de Savoirs», p. 7). [commento_12.5] «tutti i barbari infatti hanno un senso di venerazione davanti ad una statua imp
e dell’umiltà, di convivere nello stesso momento, in quanto entrambe hanno per oggetto l’Io: una lo sublima, l’altra lo smin
[commento_21.17] Sulle dieci prove auspicate da Alfieri: «Costoro non hanno mai neppure per ombra contentato nessuna persona
nfatti la scioltezza della lingua, il movimento del corpo, il respiro hanno bisogno, per essere migliorati, non della teoria,
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 424-425
o di Carlo Paladini Lucchese, Bandino Ferroni, e di Anna Greffi. Essi hanno cercato il modo di ben divertire questa amorevoli
51 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
italiani: così alcun non v’ha tra coloro che la storia delle lettere hanno preso a scrivere, che non parli delle macchine, d
consulta la storia, vedrasi, che le bizzarre invenzioni della poesia hanno dall’India fino alla Spagna, da Omero fino al Met
e vivace che non le severe dimostrazioni cavate da quelle facoltà che hanno per oggetto la ricerca del vero. E la natura per
eggiare i frali ed interrotti piaceri della loro vita, gli uomini non hanno altro supplemento che il desiderio vivo d’esser f
a variare le sue modificazioni per discoprire tutte le relazioni, che hanno le cose con esso lui, o per qualche altra causa a
n vizio radicale, di cui gli sforzi de’ più gran musici e poeti non l’ hanno potuto intieramente sanare. Questo vizio consiste
52 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93
vamente ferite per l’illusione del teatro, che alla presenza di tutti hanno manifestati i loro delitti; perchè la colpa, benc
so si dispiccò dalla nostra, ed io rimasi solo e prigioniero. Essi mi hanno trattato con moderazione come ladri compassionevo
la morte. Saprai arcani che ti renderanno attonito. Gli stessi che ti hanno consegnata la lettera, ti condurranno da me. Guil
segnata la lettera, ti condurranno da me. Guildenstern, e Rosencrantz hanno seguito il lor camino verso Inghilterra; molto de
di Amlet buttando nel bicchiere una onice più preziosa di quella che hanno usato i quattro ultimi sovrani Danesi. Incomincia
assato (io lo prevedo) non imiteranno la nostra ingenuità, come non l’ hanno imitata finora, gli apologisti Spagnuoli; e se ma
53 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
seggiate, il Timoleonte, e gli Orazj nella quale imitò Cornelio. Esse hanno un merito competente, e solo i critici vi desider
aro ricevuta da’ Germani condotti da Arminio. Ma se Weiss e Klopstock hanno coltivato con competente felicità la tragedia gra
edeschi, mal grado dell’esempio del gran Poeta Cesareo Italiano, essi hanno coltivata l’opera mitologica rifiutata dall’Itali
ra, l’Alceste drammi musicali alla francese. Il Brandes, e l’Engel ne hanno composto ancora, e l’Arianna è un monodramma tede
ne; ed è anche monodramma la Medea del Gotter. Essi però ridevolmente hanno chiamati monodrammi questi componimenti scritti i
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 632-633
e le persone d’ogni sorta. » Dei viaggi del Verato in Francia non si hanno , ch'io sappia, non che prove, traccie di sorta. S
55 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
critto «si canta». [3.5] Ma dicano i savi quanto sanno, del recitare hanno i moderni virtuosi preso partito, avendo unicamen
no mai troppo presto, non durano mai abbastanza e insieme cogli occhi hanno preso oggimai il cuore delle persone51. Egli semb
che per la rappresentazione dell’opera. E si direbbe che gl’Italiani hanno seguito il consiglio di quel Francese il quale fa
56 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
pressione del dolore e della pietà. I Francesi in questi ultimi tempi hanno avuto varii scrittori di tragedie cittadine ora p
alquanto passando oltre de’ limiti concessi alla commedia tenera, non hanno però la nota abbastanza furiosa qual si richiede
Caffe dipingesi la natura con sagacità. Polly, Friport, Milady Alton hanno tutta la vaghezza comica. Frelon giornalista bass
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
rra, e come manchi per gli artisti lirici, il geniale compilatore che hanno trovato nella loro stessa schiera gli artisti dra
della Scuola, cui egli si è consacrato con grande abnegazione, non lo hanno nè fisicamente nè moralmente abbattuto. Gigi Rasi
mpendiato in bei versi italiani a commentare le armonie di Beethoven, hanno fatto comprendere come l’arte della parola possa
58 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262
achiavelli, alla Calandra del Bibbiena. Ma queste tragedie e commedie hanno certamente la data più indietro del 1520, e per c
ttini, Lor pelatoj, lor stuccetti de’ varii Ferracciuoli forniti: hanno lor bossoli Lor ampolle e vasetti ecc. Non è
satiriche d’uomini in animali sono accennate con somma lepidezza, nè hanno minor grazia comica di quella che osservammo in A
uest’ enciclopedista, che tutta l’Europa, e singolarmente i Francesi, hanno in certo tempo posto il proprio onore nella fedel
sapere l’autore del Belisario che non sono stati Italiani quelli che hanno portato più d’una fiata sulla scena a’ giorni nos
solito. Cin. Doveano al vostro tempo avere i giovani, Più che non hanno a questa età, malizia. Mass. Non già, ma bene i
Non sieno affatto grossi come tortore. Cin. Perchè? Mass. Perchè hanno tutti sì buon stomaco. È questa l’esagerata gel
udicano a i veri e virtuosi che sono i più, e che nel consigliare non hanno la mira che alla giustizia) l’esorta a risparmiar
tu muori galantemente. Sputa in su. Ed ecco che i lavaceci Italiani hanno la fisonomia de’ Pourceaugnac Francesi, nè è a no
evole già praticato? Allora che nell’atto V i fratelli di Calandro ci hanno colto Lidio e Fulvia insieme, non si vede chiaro,
rsi dello scempio Dottore Che ’mparò in sul Buezio leggi assai, hanno somma grazia, e rilevano la di lui goffaggine sen
iti per cogliere alcuno giovinaccio spensierato per lo bisogno che ne hanno : Lig. Non perdiam più tempo quì. Io voglio esse
Con tutto ciò questo conoscimento e questa squisitezza di gusto non l’ hanno salvato dalla negligenza de’ posteri; e le di lui
della natura; quel linguaggio che sarà sempre ignoto a certuni che si hanno formato un picciolo frasario preteso filosofico c
agedie cittadine e commedie piagnevoli oltramontane; a quelli che non hanno il sentimento irrugginito dalla pedantesca passio
ne’ componimenti di questo famoso cieco d’Adria. Di Cornelio Lanci si hanno impresse sette commedie in prosa dal 1583 al 1591
o o per aver riposato nell’ oscurità di qualche privato archivio, non hanno contribuito all’ avanzamento della poesia comica.
e in Ispagna e in Italia i poeti comici, toltone il solo Goldoni, non hanno ancor pensato a dare alle donne caratteri nobili.
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
e come una conseguenza la poca espressione nei movimenti, difetto che hanno essi comune con quasi tutti gli altri cantori. Oc
ata l’arte di rappresentare gli affetti e le azioni umane meritamente hanno acquistata l’attenzione del popolo, che hanno gli
zioni umane meritamente hanno acquistata l’attenzione del popolo, che hanno gli altri meritamente perduta; perché contenti di
he possono aver il lor luogo i tratti più vibrati ed energici, come l’ hanno pur qualche volta in quelli di Metastasio; egli è
bbellita. Siccome tutte le cose create perciò appunto che sono create hanno dei limiti e siccome i limiti suppongono imperfez
agione di quel contegno, di quella tinta di falsità, o di riserba che hanno sparso sopra di noi i sistemi d’educazione, e i s
o male oltre l’inciampar che fanno in mille altri vizi, i quali nulla hanno di comune col movimento del basso. Passiamo alle
della voce procurata a spese della umanità sono tutte cause le quali hanno dovuto render gli Italiani altrettanto capaci a p
o il trasporto pei cani o pei cavalli maggiore talvolta di quella che hanno pe’ loro simili, o il frequente e piacevole conve
con faceto imbarazzo «Ah! sì, sì. Dice bene, V. S. Illustriss., tutti hanno ragione egualmente». [55] Che se a questa classe
ecadenza della musica, e inveiscono contro i musici e i cantori che l’ hanno accelerata. [56] Coloro poi che dal piacere del v
marsi a lungo per provarlo. Imperocché egli è certo che altra via non hanno le arti rappresentative per commuoverci agli affe
vuol fare alla sua ragione dandogli ad intendere che i soli Italiani hanno colpito nel segno, e che ad essi unicamente appar
cietà che servono, a così dire, di puntelli al comun paragone, come l’ hanno parimenti, e assai spesso, i caratteri di Climene
radiscono, se l’amore del semplice, dell’appassionato, del vero non m’ hanno incallito l’orecchio contro le seduzioni di uno s
imere l’agitate passioni che s’imitano dagli attori in iscena, ma non hanno quella melodia che si richiede nei cori, i quali
60 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
llo Stato, anzi riuscendo loro troppo pericoloso il mischiarvisi, non hanno potuto esercitar il loro talento se non se intorn
ha dovuto influire sulla loro mediocrità. Imperocché ove le cose non hanno altro interesse se non quello che nasce da passag
dovrebbe) a persone distinte per sapere, prudenza e buon senso, così hanno essi degenerato in quell’assurdità e stravaganza
a presso ai Greci; indarno la filosofia, disaminando la relazione che hanno i movimenti dell’armonia col nostro fisico temper
ricchezze? [5] Che se nei suoni non vuolsi considerare la facoltà che hanno d’imitare, ma quella soltanto di agire fisicament
car in mezzo l’esempio dei Cinesi e degli Arabi, nazioni entrambe che hanno al paro dei Greci conosciuta l’influenza di quest
vita il moribondo abbandonato dai medici. Le sue magiche intuonazioni hanno la virtù di riunire l’ossa spolpate e rianimare l
ciolto finora. Tentiamo di rispondervi insistendo sui principi che ci hanno fin qui servito di scorta. Il ritmo musicale era
avava presso ai Greci una pruova dello stato attuale dei costumi, che hanno un così stretto rapporto coll’indole e la forza d
ine su una pianta assai ristretta, e dappoi lentamente aggrandendosi, hanno qua un veicolo senza uscita, là una strada di div
tando d’una breve e d’una lunga, e l’altro d’una lunga e d’una breve, hanno per conseguenza bisogno d’impiegar tre tempi in d
modo di misurare. Quanto ciò ne ritardi l’effetto lo sanno coloro che hanno filosofato sull’origine e i fonti della espressio
otremo assicurarci giammai, nonostante i molti e celebri autori che l’ hanno trattata) egli è chiaro che la sua utilità almeno
tore d’una traduzione latina eccellente dei sette scrittori greci che hanno trattato di musica, si ritrovava in Isvezia alla
61 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
ta in generale la buffoneria grossolana: ma Weiss, Klopstock, Lessing hanno emoli che gli superino, che gli rettifichino, che
i! De Moliere oublié le sel est affadi, E i bei versi di Racine hanno perduto l’impero de’ cuori? Cedono ad una lugubre
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117
cerie impertinenti. per ciò ch’ io concorro nel parere di coloro, che hanno detto quella comedia esser perfetta, che leuandon
fò legger loro, tutta la comedia tanto, che sino a i fanciulli che ui hanno d’ hauer parti ; siano instrutti del soggetto di
occa. imprimendo a tutti nella mente, la qualita del personaggio, che hanno da imitare ; et licentiati con questo, le dò temp
a, et poi cerco che siano di aspetto rappresentante quello stato, che hanno da imitare piu perfettamente che sia possibile co
imandiate. Sant. Noi uoressimo intender prima, con quai documenti si hanno ad essercitare, et in che modo hanno da recitare
der prima, con quai documenti si hanno ad essercitare, et in che modo hanno da recitare questi eletti. Ver. Questa per certo
, et sò che molti bei spiriti, inuaghiti delle sue rare maniere ; gli hanno fatto et sonetti, et epigramme, et molti altri co
Ben si puo uestir uno auaro, o un uillauo ancora, di certi habiti che hanno nel lor grado del sontuoso, ne però si esce dal n
rale, accio che non sia cosi tosto riconosciuto da li spettatori, che hanno giornalmente la sua pratica ; senza cader pero ne
appresentationi si conosce, che non son cose, se non da principi, che hanno l’ animo grande, et il modo da spendere, et ne gl
er le braccia, et le gambe ignude, ma non mai i piedi, i quali sempre hanno da essere da cothurni, o da socchi, leggiadradram
suoi personaggi, et con il segno della casa, o della strada, di onde hanno ad uscire, et a qual desinenza, co ’l principio a
rali ? Ver. Le tragedie come credo auer altre uolte significato, non hanno propriamente ad essere destinte in atti [quantunq
63 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
ono n’é ordinariamente lo stile. Tuttavia le tragedie del P. Granelli hanno avuto una gloria efimera, mal grado di tutti gli
di stile ne’ due ultimi atti, trovasi un numero di rari pregi, che l’ hanno fatta riuscire con infinito successo sulle scene,
ione viva e lo spettacolo di alcuni colpi forse anche troppo teatrali hanno sostenute le tragedie del P. Ringhieri, le quali
roppo teatrali hanno sostenute le tragedie del P. Ringhieri, le quali hanno fatta la fortuna di parecchie compagnie d’istrion
oli, Filippo Trenta, e qualche altro. Oltracciò molti buoni letterati hanno trasportate con maestria nella nostra lingua le m
endeva che ne avesse prese alcune invenzioni; ma quali? Molti critici hanno asserito che la maggior parte delle favole metast
eo poteva uscir di sì molle padre? Finalmente quell’Italiano ed altri hanno asserito che dal Cinna formò Metastasio la Clemen
ia, son pervenuti ad aver Hafs, Gluck, ed altri eccellenti musici che hanno studiato in Italia, e si son fatti emuli degl’ita
quali, come certezza si può affermare, i più rinomati autori francesi hanno tolto quanto vi é di più bello ne’ loro componime
, les individualiser qu’il les rend en quelque sorte originaux». Così hanno fatto spesso gl’intelletti perspicaci nell’imitar
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
glio; me ’l porgi, lascia che me ’l divori. Dell’Irlandese Preston si hanno due tragedie, la Rosmunda e Messene libera. Trova
accorto; vorrei che tu trattassi gli uomini come essi meritano, come hanno trattato me, come ti tratteranno, amico… Approfit
o da Carlotta. È accolto cortesemente; ma parlandosi di un figlio che hanno perduto, mostrano essi tanto dolore, che il giova
lluminati da una luce riflessa, in questa commedia tutti i personaggi hanno un colorito, e un carattere vivace, e compariscon
l’Amadigi di Gaula, e l’intitolò gl’Incantatori Brettoni. Gl’Inglesi hanno avuta ancora un’opera buffa nazionale. Il Diavolo
ice: Nel corso dell’opera avrete notata la grande rassomiglianza che hanno i grandi co’ plebei; è difficile decidere, se ne’
pregevoli dell’Europa. Quello dell’Opera, Drury-Lane, e Coven-Garden hanno una immagine della scalinata antica nella platea,
e colle reali che sono ai due lati dell’orchestra e del proscenio, ed hanno solo due colonne per lato. Non sono perfette porz
ultimo anno di esso si pensò a riedificarlo. Tutti i teatri di Londra hanno accessorii commodi e nobili; benchè per questa pa
orature, i cristalli e le superbe illuminazioni in tutti i popoli che hanno mare e vagabondi, e che dovrebbero approfittarsi
65 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulietea. » pp. 42-43
a di ciò che per introduzione ai loro pas-de-deux i ballerini Europei hanno a sazietà rappresentato sulle nostre scene? Si ve
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 625-626
ice il 1854-55 della Compagnia di Cesare Asti, e i giornali del tempo hanno molte parole di lode pel suo metodo squisito sì n
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 25-26
li palpitare, commuovere, piangere, fremere, entusiasmarli infine. Vi hanno degli istanti in cui l’artista scompare, e resta
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
ra le classiche italiane. Se Alfieri, Niccolini, Ventignano e Pellico hanno chiamato in folla al Teatro l’intelligente e colt
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 750-751
che ha per titolo L’albero di Diana. EccoLe qui acclusa la Satira che hanno fatto in Milano. Attendo lettere di V. E. a Londr
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 987
arente et seruitore Il Gran Duca di Toscana. Di questa Flavia non si hanno indizi di sorta. Forse una che assunse il nome te
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 992
rma teatrale, e scrisse pel teatro L’articolo 130, Amore e sapere non hanno frontiere, Cercate l’uomo, Flirtation, Signor D’A
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 405-406
pieno di tanti fiori già appassiti nel loro nascere, come quelli che hanno sulla loro gonnella. Tutte le suaccennate qualità
73 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
e asaphis non intelligibile per bocca di Euripide. Alcuni altri dotti hanno rimproverato ad Eschilo uno stile gonfio, e tropp
è che otto Poeti Francesi, senza contare quelli delle altre nazioni, hanno lavorato intorno al medesimo soggetto, Brisson, G
i fatti loro, che da molti anni sono padroni di varie terre, le quali hanno titolo di Signorie.
74 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267
idicolo quelle di Lope di Vega. Ma le parole del Prologo di Cervantes hanno tutta l’aria d’ingenuità che manca alla dissertaz
suoi contemporanei per discolparsi, e niuno di essi, né i successori hanno potuto tacciarlo di mentitore: ……………………… Hallè q
n Italia quella del Trissino: dunque (notisi la logica) gli Spagnuoli hanno avuto tragedie prima degl’italiani. Né anco di co
lle più solenni feste della religione, come quella del Corpus Domini, hanno potuto risvegliarne l’idea; perocché fino a cinqu
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25
Bagnacavallo. Attrice famosa, intorno alla quale e antichi e moderni hanno fatto il più fitto bujo che si possa dire. Trascr
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 45
vedrete in questa nuova Comedia, la quale con fatica è composta, e s’ hanno affaticati alcuni Accademici farvene un presente
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 54-87
e di Venezia (Giac. Ant. Somasco, 1610), mentre i più forse, come me, hanno veduto quella illustrata del mdcxxviii, stampata
na vita felice : ma la ritrovo appunto una vita da zingari, quali non hanno mai luogo fermo, nè stabile. Oggi qua, domani là 
le !… Venga il canchero a questi autori cosi grandi e fantastici ! M’ hanno di maniera avviluppato il cervello che non mi ric
ano Centauri, e faccio sanguinoso il pian di Lotofaghi, e doue arrivo hanno rispetto i monti a i miei furori ; le donne, i Ca
come le altre nella Bibl. Univ. di Bologna, segnate coi N.i 96, e 19) hanno importanza non lieve per la nostra maschera ; la
tu potrai vedere nell’opera sua ch’a mala pena gionta in Francia, gli hanno dato di becco, e tradottala in lingua francese, c
l letto dove io dormo è fatto tutto de’ peli de la barba di coloro c’ hanno avuto tal’ hor la mia disgratia. Nel Servo fedel
ntorno l’ Ercole della Magna Grecia. Quegli occhi, che vibrano saette hanno pertuggiato, succhiato, bucato, perforato il cuor
, ma mi rende alquanto di dubio la frequenza dell’uso di tanti, che l’ hanno rappresentata lontana dal mio parere, onde ridott
elle, che hoggidi vivono, e se pur se ne trovano, sono compagnie, che hanno solamente tre o quattro parti buone, e l’altre so
78 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
quello di cantare e ballare. Gli odierni abitatori di quelle contrade hanno tuttora lo stesso pendio verso l’ilarità, lo che
varie buffonerie. L’impiego loro principale era lo stesso che sempre hanno avuto i poeti , ovunque la poesia non è il veicol
e veruna ricompensa.» Se in ogni tempo vi sono stati degli amanti che hanno divinizzate le loro belle, anche in ogni tempo vi
loro belle, anche in ogni tempo vi sono stati degli spiriti forti che hanno bestemmiato contro alla loro divinità. «Tutto il
opia i lineamenti dell’originale; se le facoltà appartenenti al gusto hanno i loro principi comuni a tuti i popoli e a tutti
dappoiché il Crescimbeni, il Quadrio, e meglio di loro il Tiraboschi hanno sparsa cotanta luce su quella parte di storia. Fa
za, il desiderio d’ogni sorta di gloria proprio di quelle nazioni che hanno conosciuto la libertà, e quel segreto bisogno che
stati in ogni tempo gli arbitri del gusto nelle materie musicali, non hanno a far altro che consultar la testimonianza irrefr
, parlando de’ Fiaminghi) i veri maestri della musica, e quelli che l’ hanno restaurata e ridotta a perfezione, perché l’anno
o ripensando a tanti altri illustri scrittori suoi nazionali, i quali hanno siffatta gloria tra essi e gl’Italiani meritevolm
itogliere dalla ingiusta dimenticanza, nella quale i critici italiani hanno lasciato cadere il nome d’uno de’ più illustri me
isite le sensazioni nell’atto che le moltiplica, e la connessione che hanno fra loro tutti gli oggetti del gusto fecero avver
, ha per la prima volta sentito un movimento di piacere. I miei canti hanno cangiato di natura, come s’è cangiata la disposiz
loghi poetici si trovano in pressoché tutte le nazioni del mondo, che hanno coltivata la poesia; la loro esistenza presso gli
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 279-281
Pontarcy, I nostri buoni villici, Goldoni e le sue sedici commedie lo hanno collocato tra i migliori caratteristi del teatro
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 152-154
ona della lingua tedesca, tanto più ne sarà maravigliosa l’azione. Mi hanno gli Dei concessa tanta grazia ; e spero che anche
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
improbabile, le lettere poggiano pressochè tutte su fatti accaduti, e hanno giudizi e notizie su uomini e cose di non poco in
rdinarj del. Re avranno l’onore di, ecc., ecc…. ? Nella seconda vi hanno giudizi importanti sull’arte di Préville, il gran
hino è un’altra capanna, dove Rosaura e Celio, d’accordo con Scapino, hanno fatto nascondere un loro bimbo, dell’età di quell
no, gli strappa con destrezza, e strappa anche a Camilla il bimbo che hanno tra le braccia, e fugge inseguito da entrambi. Ro
tto per alcun tempo gli spettatori, con molte opere che i conoscitori hanno a buon diritto avuto in conto di capolavori ; ma
82 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
le quali meritano di conoscersi. Due di esse scritte sin dal 1786 non hanno veduta la luce delle stampe; due altre si sono im
dosi dalle personalità, per formarne pitture istruttive, 2 perchè non hanno dato pruova di saper formare un quadro che rappre
saper formare un quadro che rappresenti un’ azione compiuta; 3 perchè hanno mostrato d’ignorar la guisa di fissar l’altrui at
tenzione su di un solo carattere principale che trionfi fra molti, ed hanno esposto p.e. una sala di conversazione composta d
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932
i uomo d’ingegno non comune, se non di vasta coltura. I versi sciolti hanno una certa scorrevolezza, e lo stile vi è più tost
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 982-983
persone, che quel teatro non fu capace per tutti, e quegl’ impresarj hanno fatto grandi impegni e profferto una gran parte p
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281
superiore a molti e inferiore a nessuno dei primi attori che sin oggi hanno rappresentato Goldoni. Lo stesso Paolo Ferrari ch
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659
za mai trovare quello che facesse al caso suo. » Pochi particolari si hanno del valor suo artistico, ma per comune consentime
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Ferrara il dì 27 febraro 1618. » pp. 519-525
ntissimi tra di loro essendo, benchè nati in paesi diversi e lontani, hanno ingannati quelli che più famigliarmente con loro
i all’inferno della disgratia di quest’altra. Io ho inteso che i nomi hanno in loro un non so che di fortunato e d’infelice ;
si conviene, non sono indegni d’essere ammessi nelle loro adunanze ; hanno accresciuto il numero degli accademici accettando
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250
biamo amici in quest’arte. Aggiungete i miei successi e l’invidia che hanno prodotto, e giudicate poi come posso vivere alleg
e anni di fatiche, di studi, di tribolazioni ! Ecco la ricompensa che hanno le attrici italiane ! Un poco di pane ! E sono tr
89 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
tro essendo stato l’intendimento mio, che di mostrar la relazione che hanno da avere tra loro le varie parti constitutive del
90 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
acre, in cui si accoppiava la farsa e la religione? In effetto non ne hanno avute altre sino al presente secolo, e si rappres
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039
passi nella via della gloria, e mi bisogna spigolar dagli egregi che hanno scritto di lei. Sabatino Lopez : Il giorno della
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 94-95
da far ridere anche quando si ammazzano. Li gondolieri del mio paese hanno sempre sostenuto colle loro mani callose, che que
93 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
i, il Maffei, l’Algarotti, il Cesarotti, ed il Bettinelli stesso, non hanno avuto ritegno di adottare le voci analizzare, int
a della drammatica ottenessero il frutto d’insinuare la necessità che hanno le società colte di preparare agli stranieri un B
mba e figuratamente pubblicare e dire a voce alta. b. Gli architetti hanno voluta che è un ornato spirale del capitello Joni
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 478-485
pubblico era meno esigente verso gli artisti minori. I grandi artisti hanno la proprietà d’innamorare il pubblico, avvezzo a
perucche, impiastricciandosi il viso ; che non si sentono perchè non hanno fiato, che non si capiscono perchè si mangiano le
dal loro piccolo seminato. E dire che fra i nuovi sopraggiunti ve ne hanno degli altri, che parlando degli attori passati si
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 251-253
di scrivermi dopo mie ripetute lettere, e tante e tante altre cose m’ hanno finalmente convinto che tutte le sue dimostrazion
96 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148
Impostore loda i caratteri sforzati della Commedia Spagnuola, i quali hanno elevati (aggiugne) i sentimenti de’ vostri Attori
e l’espressione nelle conseguenze, e in vece di dire Attori, scrivete hanno elevati i moderni Tragici. Dovevate dire Tragedi,
97 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
, tra’ quali due poeti Belleau e La-Peruse. Più azione delle tragedie hanno le commedie di Jodelle, e dipingono i costumi di
aver saputo quante feste, serenate, ed altre cose cantate ne’ teatri hanno preceduto almeno d’un secolo e mezzo ai drammi ca
98 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187
i. Egli non seppe osservare che le arlecchinate delle nostre scene si hanno in conto di prette buffonerie ancor dalle nostre
Orneval, Carolet, Vadè, Collè assai felice ne’ drammi in vaudevilles, hanno molto lavorato per l’opera comica. Pannard morto
99 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
unire alla forza la regolarità nel suo Catone, e vari altri eruditi l’ hanno secondato. Edoardo Young autore delle Notti, amic
a la Fatale Curiosità, fatali veramente e contagiose composizioni che hanno comunicata alle scene francesi e alemane la propr
tragedie inedite si trovano in Madrid applaudite da que’ pochi che l’ hanno lette, come un’altra Numanzia del Cadhalso, una R
gnifica propriamente un cortile comune a varie famiglie plebee che vi hanno le loro picciole case, é il nome dato anche oggig
tativi di moltissimi fautori, e seguaci. I signori Gellert e Gaertner hanno scritto con rara felicità le lor pastorali. Ma il
ano, la rendono più che ogni altra, varia ed interessante. I francesi hanno già tradotto, imitato, e adattato in più guise al
100 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
i dispiccò dalla nostra, ed io rimasi solo e prigioniero. I nemici mi hanno trattato con moderazione come ladri compassionevo
la morte. Saprai arcani che ti renderanno attonito. Gli stessi che ti hanno consegnata la lettera, ti condurranno da me. Guil
onsegnata la lettera, ti condurranno da me. Guildestern e Rosencrantz hanno seguito il lor camino verso l’Inghilterra. Molto
di Amlet, buttando nel bicchiere una onice più preziosa di quella che hanno usata i quattro ultimi sovrani Danesi. Incomincia
e il carattere del poeta drammatico inglese. I critici (dice Johnson) hanno rimproverato a Shakespear il troppo studio d’imit
ock molto provvidamente indirizza il suo Consiglio ai giovani che non hanno oltrepassati i ventidue anni, altrimenti con altr
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