delle regole, né volea usar di tutta la libertà ordinaria del teatro
francese
. Un tal Durval nel 1636 le metteva affatto in rid
un grand’uomo186. Non per tanto questo padre e legislatore del teatro
francese
, che morì, nel 1684, ha pur troppo pagato il trib
l’amor dalle tragedie? Degrada dunque tal passione il teatro tragico
francese
? Io non so per qual gotica stranezza di gusto i c
ilegua l’immagine dell’eroe romano, e vi resta quella d’un marchesino
francese
. Si perde nel medesimo poeta l’idea di Sertorio g
imo a introdurlo nella tragedia con tutta decenze e delicatezza, e la
francese
ne acquistò un carattere tutto suo. La francese a
e e delicatezza, e la francese ne acquistò un carattere tutto suo. La
francese
adunque e la greca tragedia nel medesimo genere c
essa du Maine colle sue dame. Pietro Corneille che portò la tragedia
francese
alla virilità, lasciò la commedia nella fanciulle
ière, cui la gloria riserbava il titolo di Padre della buona commedia
francese
. Dopo le guerre civili che durarono fino al 1652,
gnia fece più fortuna, e rappresentò alternativamente colla compagnia
francese
nel Teatro di Borgogna, nel Piccolo Borbone, e ne
i, l’abate non desisté dal progetto di stabilire un’Accademia d’opera
francese
, e ottenutone nel 1669 il permesso, si associò co
Gilbert, il quale compose le Pene, e i Piaceri d’Amore, seconda opera
francese
posta pure in musica dal Cambert e rappresentata
e rappresentata nel 1671. Quelli furono i principi del teatro lirico
francese
, il quale da Surdéac passò a Giambatista Lulli Fi
Quinault, già cameriere di Tristan. Quell’ingegno raro portò l’ opera
francese
, appena nata, all’eccellenza, e i di lui più preg
che scrissero con Quinault pel teatro musicale eroico. L’opera comica
francese
nacque tra gli spettacoli delle fiere di San Germ
nti drammatici, e di romanzi. Egli é qui da notarli però, che l’opera
francese
eroica differisce assai dall’italiana oggidì; mer
zione della natura, principio universale d’ogni buona poesia. L’opera
francese
all’incontro tira dal fondo dell’immaginazione un
odigiosi dalla barba turchina ec. sono le ricchezze del teatro lirico
francese
. Un certo M. de Leyre passato in Italia, non rico
ssertiva di M. Castilhon, che il teatro moderno, e particolarmente il
francese
, sia superiore a quello de’ greci e de’ romani a
stata sempre il gusto dominante e ’l tentator tenebroso della nazione
francese
. «La résurrection des lettres et des arts (afferm
tilité du bel esprit en a retardé le progrès». E un altro dotto autor
francese
anche così: «Sous le règne de Louis XIII, et dans
ur passer ce style comme leur langue naturelle». E un altro letterato
francese
traducendo nel 1762 un’oda pastorale di un cavali
de tristes facéties, e Gian-Giacomo Rousseau che afferma: «La nazion
francese
si diletta di frizzi puerili, d’idee attratte, di
igence totale de la grammaire»; e non men saviamente un moderno poeta
francese
, parlando del lirico Rousseau: Il n’eut point, i
gnor Déspréaux il promotore, l’arbitro, il legislatore del buon gusto
francese
, disse a M. Racine in un’epistola a lui diretta:
re Caton galant, et Brutus dameret. 194. Questo medesimo spiritoso
francese
diceva ancora con tutta ragione: «Nous admirons c
endo questo, avea saputo porre il dito nella piaga segreta del teatro
francese
. 195. Alessandro Magno, uno degli uomini più mar
imperciocché il signor Racine nella sua tragedia ne fece un damerino
francese
, e Giambatista Rousseau in un’ode celebrata da’ s
ori che ottiene dalla sua amante. 201. Il celebre critico e satirico
francese
Niccola Boileau, quantunque non potette troppo lo
l seguente regno di Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia
francese
ed un’ opera musicale seria italiana. I Russi, ad
tribuire al proprio diletto le nazioni più ingegnose, l’Italiana e la
francese
, le quali da gran tempo si disputano la preferenz
nell’arte di piacere. L’opera buffa e la seria italiana e la commedia
francese
si rappresentavano alternativamente in tre giorni
ambiandovisi soltanto dieci o dodici volte i balli. Nell’opera-comica
francese
che pure vi si rappresenta, bisogna mutare spessi
za veruna separazione. La loggia imperiale che è nella fronte, fu dal
francese
La Motte ornata di quattro colonne che la sosteng
del Reggente, colla parte di Prudent nella Fausse Coquette, commedia
francese
dell’antico teatro italiano, riportandovi un gran
so. Di lui disse il Mercurio del tempo : « Egli parlava assai bene il
francese
e l’italiano. Non si son visti facilmente attori
VII ADDIZIONE I* Composizioni del Mairet: meschinità del teatro
francese
. Giovanni Mairet nato in Besanzone nel genna
po lo spazio di trent’anni in cui si andò tratto ripetendo sul teatro
francese
, si manteneva ancora. Scorgesi il giudizio del Ma
ressante, in cui l’autore afferma di essersi prefisso di vestire alla
francese
il Solimano del conte Prospero Bonarelli 1. AD
gli scrittori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai nè in
francese
nè in italiano. Può veramente accordarsi a’ compi
Dispetto amoroso; ma la commedia italiana termina assai meglio della
francese
, il cui quinto atto mal congegnato raffredda tutt
uel personaggio ozioso, e quell’amor freddo. Il maestro della Poetica
francese
&c. ADDIZIONE XIII* Gustavo del Piron: Z
ltre specie drammatiche, coltivò la tragica poesia, e diede al teatro
francese
il Callistene nel 1730, tragedia di semplice vilu
recitò la prima volta in Londra nel 1753. L’ab. Prevôt lo tradusse in
francese
intitolandolo le Joueur che si stampò in Parigi n
o Parigi salvato del Sedaine, non sono stati applauditi dal pubblico
francese
. Il Mercier sembra di aver degenerato nell’Abitan
con invidiabile applauso si noverò per una delle migliori del teatro
francese
, dovrà il Piron la sua riputazione maggiore in qu
uscì per esserne il soggetto lontano dal tempo presente e dal costume
francese
. Pubblicò la commedia del Mèchant rappresentata n
colo apparisce a quali stravaganze siesi abbandonato il teatro lirico
francese
, mal grado dell’ottimo effetto che hanno prodotto
i ultimi celebri maestri. Nè questo nè il buon senno di uno scrittore
francese
ha punto giovato a richiamar su quelle scene l’op
spettatori agli attori. Vero è pur anco che il teatro della commedia
francese
ha ricevuti pochi anni fa notabili miglioramenti.
j ed Aneddoti sopra la Sofonisba del Mairet nella Biblioteca teatrale
francese
pubblicata in Venezia dalla tipografia Pepoliana.
G. G. Rousseau, tradotto dal Gandini, e che il Grandi recitò anche in
francese
colla moglie che vi sosteneva la Galatea (V. Arbe
atea (V. Arbes [D’] Antonia), non restando secondo a un bravo artista
francese
che l’anno prima avealo prodotto al S. Moisè. La
ella Ristori………… Nella sua serata di benefizio scelse un nuovo dramma
francese
dei signori Scribe e Legreve (sic), Legouvé, trad
e, nella parte di Adriana superò sè stessa. Nell’atto quinto, dove la
francese
commediante rimane avvelenata fiutando un mazzoli
E perché portò già il caso che io dovessi distendere quest’ultimo in
francese
, in francese l’ho lasciato per essere quella ling
tò già il caso che io dovessi distendere quest’ultimo in francese, in
francese
l’ho lasciato per essere quella lingua fatta oram
umoy; ben sicuro che il poeta greco non si poteva meglio esprimere in
francese
. Nel rimanente ho procurato supplire col mio di m
prima della Medea di P. Corneille. Osserviamo lo stato del Teatro
francese
prima della Medea di Pietro Cornelio. Lontana dal
n volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro
francese
. Un certo Dorval nel 1636 le metteva affatto in r
azio di trenta anni in cui si andò tratto tratto ripetendo sul teatro
francese
, si manteneva ancora. Scorgesi il giudizio di Mai
ressante, in cui l’autore afferma di essersi prefisso di vestire alla
francese
il Solimano del conte Prospero Bonarelli. Rotrou
pubblico all’entusiasmo come attrice e come ballerina nella commedia
francese
in un atto e in versi, Le tableaux, di Panard, il
introdur troppi gallicismi nella lingua italiana, e italianismi nella
francese
, assicura che il suo volto e il suo gesto eran so
olo, ingiustificato omai, non rappresentò più che commedie scritte in
francese
. Fra le testimonianze del valore artistico di
inunziò alla poesia drammatica. Questo padre e legislatore del teatro
francese
morto nel 1684 in Parigi, merita di studiarsi da
tutta la pompa e da tutti gli ornamenti de’ quali è capace la lingua
francese
. In tutti gli oggetti egli spande la propria sens
ime? Siffatte analisi delicate della tenerezza, o se vuol dirsi alla
francese
, del sentimento, anche senza tanti pregi che ador
olgaria. In quel secolo per la Francia fortunatissimo forse la poesia
francese
pervenne alla possibile venustà per le favole del
ento d’Ippolito ed Aricia. In fatti questa galanteria, per dirla alla
francese
, sconvenevole al carattere d’Ippolito, e fredda a
e che lo stesso Euripide posto nelle medesime circostanze del tragico
francese
non l’avrebbe rifiutato. Certo è che anche Luigi
olitico colla poco grave immagine di un vecchio visconte o colonnello
francese
innamorato. La Sofonisba del Mairet, anco per avv
re, più spiacevole del linguaggio amoroso che ha disonorato il teatro
francese
. Io già non parlo dell’amore energico, furioso, t
lo spagnuolo declamatore temerario profonde a larga mano sul tragico
francese
; e meglio se ne assicurerà allorchè getterà lo sg
agica ad avere un carattere tutto suo. Adunque la tragedia greca e la
francese
in un medesimo genere presentano due specie diffe
sservare ancora, che nell’anno 1636 quando si rappresentò la Marianne
francese
, il teatro spagnuolo non avea ancor veduto il Tet
entate con affluenza di spettatori, prese contro il medesimo satirico
francese
la difesa di Quinault. Duchè ajutante di camera
eferendo con senno la sola Atalia di Racine a tutto il teatro tragico
francese
. Non per tanto Achinoa moglie di Saulle colle sue
gli scrittori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai nè in
francese
nè in italiano. Può veramente accordarsi a’ compi
non minore attitudine ebbe alla pronunzia correttissima della lingua
francese
, di cui molto si valse, facendo smascellar dalle
; due parti, nelle quali egli fu artista incomparabile. Tradusse dal
francese
una infinità di commediole e farse e monologhi, e
Francia; la prima opera italiana composta espressamente per la corte
francese
è l’Orfeo di Francesco Buti, intonato da Luigi Ro
rl Heinrich Graun per il teatro di corte di Berlino nel 1755 su testo
francese
di Federico II di Prussia tradotto in italiano e
a e compositore, compose diverse opere in collaborazione con il poeta
francese
Philippe Quinault (Parigi, 1635-1688). Vinci: Le
ubblico e i letterati parigini tra sostenitori del modello operistico
francese
e sostenitori del modello operistico italiano, tr
ron, detto Michel Baron (Parigi, 1653-1729) è un attore e drammaturgo
francese
. Le Couvreur: Adrienne Couvreur, nota anche come
iana Le Couvreur (Épernay, 1692 – Parigi, 1730) è un’attrice teatrale
francese
. Nicolini: Nicolò Grimaldi (1673 – Venezia, 1732
ll’inglese, che opponeva all’uniformità tipica del modello geometrico
francese
una struttura libera e aperta, con un’alternanza
: André Le Nôtre (Parigi, 1613-1700) è il maggiore architetto barocco
francese
, creatore del giardino cosiddetto «alla francese»
e architetto barocco francese, creatore del giardino cosiddetto «alla
francese
», basato su un ordine geometrico e sulla simmetri
re Paolo Veronese (Verona, 1528 – Venezia, 1588) Pussino: il pittore
francese
noto anche in Italia Nicolas Poussin (Les Andelys
io: Gilles Ménage (Angers, 1613 – Parigi, 1692), letterato ed erudito
francese
, autore delle Origines de la langue françoise (16
ancesi, e persuaso della giustezza de ’ loro princippii. Tradusse dal
francese
, compose, fe da altri comporre diversi drammi com
Ippocondrico, ed altre tragedie e commedie modellate freddamente alla
francese
. Gottsched unì a’ suoi tutti questi componimenti,
e e pensare più che non si pensa, e non si vede nella timida tragedia
francese
; il grande, il terribile, il malinconico fanno so
alla moda,, ben disegnata, bene scritta e ben tradotta dal Riviere in
francese
, Weiss si prefisse di correggere col ridicolo due
o che amano l’urbanità al pari delle lettere, è che egli non meno del
francese
Belloy attribuisce i più infami tradimenti usciti
comico borzacchino colla sua Ecole du monde commedia scritta in prosa
francese
in tre atti pubblicata tralle di lui opere postum
edesco, che si trova nella collezione de’ drammi tedeschi tradotti in
francese
fatta dal Friedel. L’autore si prefisse la più be
amunda, la Scelta di Ercole, l’Aurora, l’Alceste drammi musicali alla
francese
. Brandes ed Engel ne scrissero ancora, e l’Ariann
all’opera italiana, dal 1752 cominciò ad ammettere anche la commedia
francese
. È un edificio nobile e capace per le decorazioni
i francesi e persuaso della giustezza de’ loro principj. Tradusse dal
francese
, compose e fe comporre ad altri diversi componime
’Ippocondrico ed altre tragedie e commedie modellate freddamente alla
francese
. Gottsched unì a’ suoi tutti questi componimenti,
re e pensare più che non si pensa e non si vede nella timida tragedia
francese
: il grande, il terribile, il malinconico fanno so
alla moda, ben disegnata e bene scritta e ben tradotta dal Riviere in
francese
, Weiss si prefisse di correggere col ridicolo due
o che amano l’urbanità al pari delle lettere, è che egli non meno del
francese
Belloy attribuisce i più infami tradimenti usciti
comico borz cchino colla sua École du monde commedia scritta in prosa
francese
in tre atti pubblicata tralle di lui opere postum
edesco, che si trova nella collezione de’ drammi tedeschi tradotti in
francese
fatta dal Friedel. L’autore si prefisse la più be
munda, la Scelta di Ercole, l’ Aurora, l’Alceste drammi musicali alla
francese
. Il Brandes, e l’Engel ne hanno composto ancora,
all’opera italiana, dal 1752 cominciò ad ammettere anche la commedia
francese
. È un edifizio nobile e capace per le decorazioni
olamo Razzi, il Pastore stravagante trasportata da un’ altra commedia
francese
di Giovanni de la Lande; e finalmente due proprie
buon musico nazionale. Erasi in corte introdotta una compagnia comica
francese
che rappresentava i componimenti di Moliere, di C
comporre opere in lingua tedesca. Così l’opera italiana e la commedia
francese
furono i soli spettacoli ammessi nelle corti de’
liana di Girolamo Razzi, il Pastore stravagante tradotto da un’ altra
francese
di Giovanni De la Lande; e finalmente due sue com
buon musico nazionale. Erasi in corte introdotta una compagnia comica
francese
che rappresentava i componimenti di Moliere, di C
o di più comporre opere tedesche. Così l’opera italiana e la commedia
francese
furono i soli spettacoli ammessi nelle corti de’
no dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia
francese
e un’ opera seria italiana. I Russi ad esempio de
ell’arte di piacere. L’opera buffa e la seria italiana, e la commedia
francese
si rappresentavano alternativamente tre giorni de
i si cambiano dieci o dodici volte i balli; là dove nell’opera comica
francese
che pur vi si rappresenta, bisogna mutare spessis
Normandia il Toson d’oro; e l’abate Perrin tentava di fare un’ opera
francese
componendo in cattivi versi una pastorale posta i
Perrin vide ravvivarsi le sue speranze di fondare un’ opera musicale
francese
, e nel 1661 compose l’Arianna ancor più infelicem
cosse l’animò a chiedere al sovrano la facoltà di stabilire un’ opera
francese
, ed ottenutene nel 1669 le lettere patenti si ass
colla musica del Cambert. Questi furono i deboli principii dell’opera
francese
, che dopo qualche anno per mezzo del fiorentino G
ia-balletto di Psychè. Per buona sorte, e gloria della scena musicale
francese
, Lulli favorito da madama di Montespan ottenne da
i notarano nell’Alceste più di un difetto. Al loro intendere il poeta
francese
avea guastato l’argomento greco senza approfittar
scene che tirano l’attenzione. Ma il capo d’opera del teatro lirico
francese
si rappresentò nel 1686. L’Armida tratta dal gran
ti le greche lettere quali così comuni, come oggi in Europa il volgar
francese
. Leone X che illustrò i primi anni di sì gran sec
rismondo pubblicato in Bergamo nel 1587. Carlo ne fece una traduzione
francese
uscita in Parigi nel 1620, ristampata indi nel 16
bertà, meritava un poco più di diligenza dal nuovo maestro di poetica
francese
. Che direbbe M. de Marmontel d’un letterato filos
gli maligno e ignorante un italiano che per far conoscere la commedia
francese
, dimenticato Molière, fondasse il suo giudizio su
a per debolezza delle penne che vi s’impiegarono, sia perché la prosa
francese
é incapace di render competentemente la poesia it
167. Della Sofonisba del Trissino havvi anche una moderna traduzione
francese
fatta, cinque o sei anni sono, da M. Millet, se b
del teatro italiano, copia così le parole del generale della Dunciade
francese
, M. Marmontel, senza citarlo «La commedia italian
Bentivoglio, del Caro, del Varchi ec.? Egli avea più obbligazione del
francese
di conoscerle. Or a tali commedie adatterebbe egl
o Vespasiano, maestro delle tre lingue sorelle, italiana, spagnuola e
francese
, nel Real Collegio della Nunziatella di Napoli, e
dalla giustizia della causa, e più da pressante richiesta di una dama
francese
, amante della nazione e letteratura italiana, fec
a, di cuore e di mente, venne da cotesto ingegnoso e acerrimo critico
francese
lepidamente chiamato le Poète Lilliputien, le Béb
a Littérature, le garçon des Philosophes: «Avendo detto lo scrittore
francese
della vita di Regnard, che questo celebre commedi
di M. d’Alembert. «C'est à la mode à Paris (afferma un’altro scrittor
francese
) de parler, juger et décider de tout avec une con
rit», i tedeschi gli risposero, come doveano, con quest’altra: «Se un
francese
può aver senso comune?» Giustamente le ingiurie c
ntenzion mia di far oltraggio a una nazione così rispettabile come la
francese
che io amo e venero, ma sì bene a que’ suoi indis
utte le nazioni un linguaggio comune, del quale si vale il turco e ’l
francese
, il parto e ’l romano, il persiano e ’l greco? No
l miglior camino, e prodotto l’Atalia, il capo d’opera della tragedia
francese
, senza avvilirla colla galanteria, avea cominciat
cupazioni teatrali prima di depurar del tutto la tragedia, e la scena
francese
, dopo di lui si riempì della morale dell’opera di
freddo intrigo amoroso. Ciò però finì di corrompere il tragico teatro
francese
. Longepierre non lavorava con diligenza i suoi ve
suoi versi, non si elevava con lo stile, non conosceva bene il teatro
francese
, e la sua tragedia annojò e cadde. I Francesi si
nta sofferenza, tante angosce sembrano convenire più ad un innamorato
francese
del tempo che si scriveva l’Artamene, che ad un R
avventura di Edipo, introdotto con mal consiglio dal padre del teatro
francese
, quanto di quello non meno eterogeneo della galan
ia dal Bermudez e da Mexia de la Cerda, benchè al cospetto della Inès
francese
spariscano tutte le altre. Lo stile della Ines ge
in Digione l’anno 1674 e morto in Parigi nel 1762, è il primo tragico
francese
che in questo secolo possa degnamente nominarsi d
. Non gli manca alle occorrenze nè il sublime del creatore del teatro
francese
, nè la seducente tenerezza del dì lui elegante co
a imputata a’ suoi compatriotti di travestire tutti i personaggi alla
francese
. In fatti i Tartari e i Cinesi dell’Orfano della
olce ed umana filosofia che vi serpeggia. Io non conosco altro dramma
francese
che più felicemente ne’ tre ultimi atti vada al s
marchese Scipione Maffei, quando Voltaire s’invogliò di tesserne una
francese
degna di parteciparne la gloria. Nel 1736 egli l’
iore della tragedia italiana, ma cercò di accomodarla meglio al gusto
francese
togliendole l’aria di greca semplicità e naturale
lio. Ma la sana critica non lascia di desiderare nel bel componimento
francese
qualche altra perfezione. Voltaire non ha totalme
diletta del teatro spagnuolo e dell’inglese, mi sembra nella tragedia
francese
meno artificiosaa dell’ombra di Dario ne’ Persi d
n torrente di encomii sul suo protettore. L’arbitro della letteratura
francese
allora universalmente idolatrato ben conobbe quan
rmonica e l’ineguaglianza e la turgidezza dello stile. Ducis diede in
francese
l’Hamlet, Giulietta e Romeo, ed il Re Lear trascr
in Parigi nel 1788, se non si vede sulle scene. Ma Place trasportò in
francese
varie favole inglesi e compose Jeanne d’Angleterr
ar vendette atroci? E non è egli l’autore di Gabriela di Vergy? Non è
francese
il suo Fajele ed il più implacabile, il più vendi
li diedero agli Spagnuoli, a condizione che gli rimandassero al campo
francese
. Ma lasciamo le istorie, le note e le prefazioni
re la terribile procella tutto copriva di tenebre e d’orrore il cielo
francese
e seguiva il cangiamento della monarchia in democ
ali incorse il Belloy, lo mostra presente alla strage. Un giornalista
francese
chiamò questa libertà audacia stomachevole del p
o più di Bianca e Montcassin. Atto I. L’autore suppone che Montcassin
francese
due volte abbia salvata la Repubblica, ond’è che
l’ignominiosa morte del Foscarini, per la legge di cui nella tragedia
francese
si parla. Egli non potè allegare veruna discolpa,
tragedia. In prima il Foscarini veneto è trasformato in un Montcassin
francese
che si dice di aver salvata due volte Venezia. Ma
lt. Allorchè il leggitore comincia ad intenerirsi, gli si presenta un
francese
militare forse in vece del veneto Foscarini nobil
forse in Francia ancora non si riceverebbe con pieno applauso che un
francese
si credesse estremamente onorato per aver meritat
ta decadenza osservava, pochi anni sono, nel teatro di Londra l’autor
francese
della Gazzetta letteraria dell’Europa. «Non vi si
8; ond’é che l’anzinominato poeta osserva la decadenza della commedia
francese
in quella specie d’obblio, in cui é caduto Molièr
s’ingegnano d’introdurre nelle proprie scene il brio e la giovialità
francese
, il teatro di Francia per una mal intesa imitazio
r con pravo consiglio il sistema dell’opera italiana per quello della
francese
, mentre che i francesi alquanto spregiudicati si
o in procinto di cader nelle miracolose stravaganze del teatro lirico
francese
, ed essi in caso di cagionare in questo una crisi
d’està a formarsi uno stile, col solo torre qualche canavaccio lirico
francese
e porlo in cattivi versi italiani, favorito da un
incapaci di vagliar il grano e separarne le paglie, di distinguer un
francese
dall’altro, e l’Ifigenia dai Silfi e dalle Barbe
altre provincie d’Italia, applauditissimo nel carattere brillante di
francese
italianato, di cui fu inventore il Canzachi (V.),
i presentò l’ 11 ottobre 1683, nell’ Arlequin Prothée, recitandovi in
francese
sotto nome di Mezzettino, diminutivo di mezzetta,
mant Etourdi, commedia italiana, recitandovi la parte d’intrigante in
francese
, alla presenza della Duchessa di Maine ; il 12 ne
di Sfessania al nome di Antonazzoni) o dagli attori comici del teatro
francese
del 1632, Turlupin e Philipin, che vengon dalla s
de : e si fe’ il diavolo a quattro per impedirne l’ingresso nel suolo
francese
. Fu tanto e così indemoniato il chiasso che se ne
Grobbert Luigi. D’origine
francese
, fu egregio nelle parti vive dell’innamorato. Scr
ndispensabile alle parti di Arlecchino. Fu colla moglie naturalizzato
francese
nell’aprile del 1680, ed ebbe onori di ogni speci
Francese volevano impedire a quelli della Comedia Italiana di parlare
francese
. L’affare si fece serio, e ne volle essere giudic
’ordine militare di S. Luigi. Molte commedie egli scrisse pe’l teatro
francese
, e solo, e in società col Du Fresny. (V. Teatro d
no dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia
francese
e un’opera seria italiana, non lasciando di conti
no circa dieci o dodici volte i balli. All’incontro nell’opera comica
francese
, che pur vi si rappresenta, bisogna cambiar spess
entrione73. Il presente re per animar la nazione congedò la compagnia
francese
, e compose egli stesso la Generosità di Gustavo A
se l’Orfano della China del Voltaire; Manderstroom, oltre a un’ opera
francese
intitolata Silvia, ha tradotto in Isvedese l’Ifig
Normandia il Toson d’oro; e l’abate Perrin tentava di fare un’ opera
francese
componendo in cattivi versi una pastorale posta i
Allora il Perrin vide ravvivarsi le sue speranze di fondare un’ opera
francese
, e nel 1661 compose l’Arianna ancor più infelicem
osse, l’animò a chiedere al sovrano la facoltà di stabilire un’ opera
francese
, ed ottenutene nel 1669 le lettere patenti si ass
2 colla musica di Cambert. Questi furono i deboli principj dell’opera
francese
, che dopo qualche anno per mezzo del Fiorentino G
dia balletto di Psychè. Per buona sorte e gloria della scena musicale
francese
Lulli favorito da madama di Montespan ottenne dal
a da qualche scena interessante. Ma il capo d’opera del teatro lirico
francese
si rappresentò nel 1686. L’ Armida tratta dal gra
antaloncina, che si è poi maritata al celebre Monsieur Deny danzatore
francese
.
orghetti, e morì il 29 novembre 1738 a ottantasei anni, naturalizzato
francese
, e ufficiale del Re. Il D'Origny annunzia così la
o col testo a fronte e colla dicitura : « Da rappresentarsi in lingua
francese
nel Teatro San Samuele ».
nea. Il defunto re Gustavo per animar la nazione congedò la compagnia
francese
, e compose egli stesso la Generosità di Gustavo A
e l’Orfano della China del Voltaire; Manderstroom, oltre ad un’ opera
francese
intitolata Silvia, trasportò in isuedese l’Ifigen
o 1634 | richiamando il Duca d’ Orléans | Suo fratello | tradotta dal
francese
| da Marcantonio Romagnesi. — Venetia, 1634.
o: Opera Comica: Teatri materiali. I. Opera Eroica. L’opera
francese
fondata dal Lulli e dal Quinault che tira dal fon
aire di Pandora e di Sansone, Marmontel di varie favole musicali alla
francese
. Le Batteux52, e lo stesso Marmontel53 dicevano c
ione M. Diderot allorchè declamò contro l’assurdità del teatro lirico
francese
, e deplorò l’ ingegno di Quinault occupato in un
rit, dice Palissot, si stima meritamente la più ingegnosa opera buffa
francese
. La di lui moglie attrice già morta ne compose pu
atro alla chiusura del 1746, e morì il 21 ottobre 1754, naturalizzata
francese
, lasciando erede universale il suo celebre colleg
prima attrice per le commedie goldoniane e le sentimentali del teatro
francese
, che al suo tempo inondavan le scene, tradotte da
inunziò alla poesia drammatica. Questo padre e legislatore del teatro
francese
morto nel 1684 in Parigi merita di studiarsi da c
tutta la pompa e da tutti gli ornamenti de’ quali è capace la lingua
francese
. In tutti gli oggetti egli spande la propria sens
e? Siffatte analisi delicate della tenerezza, o se vuol dirsi alla
francese
, del sentimento, anche senza tanti pregi che ador
ota IV ) In quel secolo per la Francia fortunatissimo forse la poesia
francese
pervenne alla possibile venustà per le favole di
nto d’Ippolito ed Aricia5. In fatti questa galanteria, per dirla alla
francese
, sconvenevole al carattere d’Ippolito, e fredda a
re, più spiacevole del linguaggio amoroso che ha disonorato il teatro
francese
. Io già non parlo dell’amore energico, furioso, t
la poesia, e quindi così purificato passò alle scene. Il gran tragico
francese
P. Cornelio non mai se ne valse come oggetto prin
agica ad avere un carattere tutto suo. Adunque la tragedia greca e la
francese
in un medesimo genere di poesia presentano due sp
senno l’esempio della sola Atalia di Racine a tutto il teatro tragico
francese
. Non pertanto Achinoa moglie di Saulle colle due
on lo lasciò più. A Milano si rappresentava una commedia tradotta dal
francese
, Il ritratto del Duca. Si trattava, in una scena,
uale gl’Italiani (non parlo di quelli che si tagliano i pensieri alla
francese
) han sempre voluto che sia : quale la benigna nat
etro Lenoir de la Thorillière, egregio comico del Re, della Compagnia
francese
, e continuò a recitar le servette alla Commedia I
di Arlecchino, il servo, s’accosta più d’ogni altro tipo al carattere
francese
. Colombina è soprattutto coquette. Colombina al
gherardiana, press’a poco, come la civetta italiana sta alla coquette
francese
, sia nella forma, sia anche nella sostanza. Nel m
Benefattore e l’Orfana, il Filosofo celibe, l’Atrabiliare, l’ Ospite
francese
, il Tutore e la Pupilla, La riconciliasione frate
à di genio da non temere il confronto del Garrick inglese e del Talma
francese
: ed era cosa veramente sorprendente il vederlo q
non compromettere il nome di famiglia, altri per nobilitarlo all’uso
francese
. E qui il Colomberti aggiunge : Nel primo caso, h
io Luigi. Parte del suo tempo impiegò anche in tradur commedie dal
francese
(come s’è visto all’articolo del padre), e delle
idente, compiè regolarmente il suo corso di studj, e sotto il governo
francese
ottenne la patente di maestro. Fanatico dilettant
amore e nel Medico olandese ; e aggiunge il Bartoli che nel Disertor
francese
, sostenne tanto eccellentemente la parte del padr
. Bartoli – era un uomo d’ingegno, pratico della lingua latina, della
francese
e della tedesca ; e molto adoprò la penna in serv
a Parigi sotto alcun pretesto, quand’ anche tutti i Comici parlassero
francese
; e sia generalmente vietato a qualsiasi altro di
lone, del Dottore e dello Scapino ; et anche del Pierrot, che, se ben
francese
, è nato dal teatro italiano. 2° I Comici, auguran
ppartenevano, come di comparse, ecc. Luigi Riccoboni fu naturalizzato
francese
con lettera del giugno 1723, insieme alla moglie,
Parigi, appresso Briasson, M DCCXXXIII. Tre volumi in-12°, con testo
francese
a fronte. Observations sur la comédie, et sur le
altazione dello spirito, risolse di chiamare a sè una buona Compagnia
francese
, che si recò a Monaco l’estate del 1671, condotta
espresse da Corneille nei Trois discours sur le poème dramatique; il
francese
dubitava infatti dell’effettiva portata del proce
ssime (quelle di Salìo, di Zanotti, di Recanati, di Conti e in ambito
francese
di Voltaire e di de La Motte), in virtù del fatto
stesura. L’autore prosegue poi con un ampio sondaggio sulla tragedia
francese
, stimata generalmente inferiore a quella italiana
lla tragedia e sul poema eroico composti tra Sei e Settecento in area
francese
e condanna la pratica dell’ibridazione che avevan
rofondamente razionalista. In disaccordo con la teoresi drammaturgica
francese
, che sminuiva il valore patetico dell’agnizione,
le règles classiques forgiate nella fucina poetica cinque-seicentesca
francese
ad opera dello Scaligero, e poi sostenute da Chap
asi alternative rispetto a quelle su cui poggiava la poetica teatrale
francese
del Seicento. Nel quarto capo, quasi a voler dimo
ione di Calepio nei confronti dei confidenti che popolano la tragedia
francese
, ritenuti dannosi all’intreccio e facilmente sost
lo di fabula e di caratteristiche intrinseche all’intreccio, e quella
francese
in fatto di rappresentazione scenica, così come i
ne per affrontare molte delle questioni di poetica tragica italiana e
francese
. La tradizione storiografica, che proprio col Nap
sempio, è stigmatizzato in accordo con una lunga tradizione esegetica
francese
— dal Boileau a Voltaire, passando per Fénelon —,
fatto la magniloquenza tipica dei soliloqui della tragédie classique
francese
: i personaggi in preda alle passioni infatti, sec
personaggi, rifacendosi alla nutrita speculazione seicentesca di area
francese
, recuperata anche in Italia all’inizio del diciot
corneilliano. Tutte le puntualizzazioni circa la tragedia italiana e
francese
sono sempre animate dall’attenzione nel preservar
istiche di una stagione ormai tramontata. Venendo alla lingua tragica
francese
Calepio riconosce in effetti una particolare cura
pinione, difesa negli Entretiens d’Ariste et d’Eugène, secondo cui il
francese
era al contempo la lingua più semplice e nobile a
osta a Voltaire del Maffei, in cui il veronese rimproverava al teatro
francese
il difetto di «star sempre sui trampoli», già il
i», già il Calepio aveva denunciato la gonfiezza della lingua tragica
francese
— peraltro teorizzata icasticamente nell’Art poét
te tutti, fuorché il Martello — che avevano condannato l’alessandrino
francese
a causa della monotonia, della lunghezza del vers
lla polemica anti-francese ed in specie anti-bouhoursiana: il gesuita
francese
aveva infatti ingiustamente attaccato la lingua p
aveva rilevato il Muratori — una netta superiorità dell’italiano sul
francese
in quanto a varietà rimica. La traduzione di un p
ione molto più naturale di quella che viene imposta dall’alessandrino
francese
. Nota al testo Del Paragone esistono due di
zati secondo la consuetudine moderna; laddove fossero citati testi in
francese
, sono state modernizzate integralmente le porzion
colari imperfezioni degli autori, che la fievolezza della letteratura
francese
, la quale in que’ tempi era ancora troppo bambina
e nuova pena alla calamità di Polissena stessa. Stabilisce quel poeta
francese
la lode della sua invenzione sulla proposizione d
al verso giambo la greca e la latina, ma questo difetto è comune alla
francese
altresì, perciocché l’una e l’altra di quelle ant
cenziosamente composte a somiglianza delle greche. [7.2.2] La lingua
francese
non ha punto maggiore idoneità per raffigurar l’e
di che mi ricordo che l’abate Tarasson133 reca qualche traslazione di
francese
in latino e di latino in greco, le quali sono più
qualche traduzione che siasi fatta non pur di latino in greco, ma dal
francese
in latino, massimamente d’opere oratorie, quale è
irica e nella pastoral poesia, così nella tragica non è meno atto del
francese
a sostenere la dignità de’ gravi sentimenti ed a
e tenere e propria per esprimere piacevolmente le piccole cose che la
francese
, all’incontro come più maestosa e più capace di t
cier, nella prefazione del suo Omero, confessa candidamente la lingua
francese
essere insufficiente a conservare l’eroica dignit
i suoi avversari di riprovare tale accusa, ora con dire che la lingua
francese
è non pure veramente ricca per aver voci esprimen
a unicamente nell’esprimere ogni cosa, ma che sia singolar pregio del
francese
l’avere nomi unici di ciascun significato. Tutti
rispondo che quel nostro poeta non attribuisce vantaggio alla lingua
francese
nel valore e nella dignità delle espressioni: anz
i è l’improprietà de’ versi a cui sostituisce un metro somigliante al
francese
, ma contro questa sua particolare opinione io non
lingua ha la prerogativa d’essere più ricca di locuzioni che sopra la
francese
la nobilitano, ella ha pure metro più proprio per
priccio d’introdurre in nostra lingua un nuovo sistema, approvò l’uso
francese
, adducendo a suo favore che la lunghezza del vers
el riflettere a queste sconvenevolezze, soglio pareggiare la tragedia
francese
ad una reina che, invece di conservare la maestà
adica a se stesso. [7.4.3] Ma qui non finiscano i difetti della rima
francese
: avvene uno che per essere sol proprio di quella
faits, effets, paix, attraits, jamais. Per la qual cagione la lingua
francese
impoverisce ancora sì dell’altre rime dissillabe,
più la sopraddetta povertà. Quindi puossi argomentare che nell’idioma
francese
non solamente non è possibile scrivere lunghe sce
versificarlo secondo i caratteri, che Racine col vestirlo sempre alla
francese
: nonpertanto non avrei del tutto assolto Cornelio
di dimostrare che la letteratura italiana non era inferiore a quella
francese
neppure nel genere tragico, in cui tradizionalmen
ero parrebbe attingere anche uno dei maggiori teorici del classicismo
francese
, Daniel Heinsius, il quale, nel De constitutione
a; François Ogier, uno degli ingegni più brillanti del primo Seicento
francese
, nella prefazione al Tyr et Sydon (1628) di Jean
tragicommedia La Généreuse Allemande (1631). La teoria drammaturgica
francese
del pieno Seicento riprende queste posizioni, e i
ronata nel Settecento da un esponente di grande rilievo dell’estetica
francese
, quale Jean-Baptiste Du Bos, deciso fin dalle pri
e dramatique moderne au xviie siècle», in Storiografia della critica
francese
nel Seicento, Bari-Paris, Adriatica-Nizet, 1986,
prototipo senecano, come quelli di Giraldi. Gli albori della tragedia
francese
sono invece legati alla nascita della scuola poet
e. Calepio mette in luce la derivazione italiana della prima tragedia
francese
, sebbene tale filiazione potrebbe essere più faci
ra indipendente di Jean Mairet (1634). Anche la storiografia teatrale
francese
ottocentesca riconosce l’impronta italiana, oltre
giudizio di Émile Lefranc, il quale, fra le tragedie del Cinquecento
francese
, giudica originale soltanto La Soltane di Gabriel
6). Calepio citava Jodelle e Ronzard tra i capostipiti della tragedia
francese
anche nella sua Apologia di Sofocle, in cui imput
a drammaturgia di Jodelle cfr. Enea Balmas, Un poeta del Rinascimento
francese
: Étienne Jodelle: la sua vita, il suo tempo, Fire
p. 224-226. [1.1.3] Lo scarso successo della tragedia rinascimentale
francese
è dovuto, secondo Calepio, non tanto alla pedisse
o alla scarsa perizia degli autori e all’immaturità della letteratura
francese
. Nel Seicento tuttavia alcuni drammi francesi, co
a coeva, e sulla presa di questo «linguaggio dell’amore» sul pubblico
francese
cfr. Catherine Gordon-Seifert, Music and the Lang
gnani, 1906; Luigi Ferrari, Le traduzioni italiane del teatro tragico
francese
nei secoli XVII e XVIII: saggio bibliografico, Pa
ché i più recenti: Simonetta Ingegno Guidi, «Per la storia del teatro
francese
in Italia: L. A. Muratori, G. G. Orsi e P. J. Mar
risiede in parte nel desiderio di riscatto dell’ormai anziano autore
francese
, reduce dal fallimento della tragedia Pertharite,
relle du Cid”, o lo scandalo del vero», in Storiografia della critica
francese
nel Seicento, Bari-Paris, Adriatica, Nizet, 1986,
l Castelvetro, che viene ripreso in questo passaggio puntualmente dal
francese
(Lodovico Castelvetro, Poetica d’Aristotele vulga
le (ivi, p. 149), riportata a testo, che dimostra la scarsa stima del
francese
nei confronti dell’operazione critica che da seco
uscita della rappresentazione teatrale. Sullo sviluppo di una poetica
francese
che predilige la libertà dell’autore, in riferime
unité de l’histoire de 1625 au “Cid”», in Storiografia della critica
francese
nel Seicento, Bari-Paris, Adriatica-Nizet, 1986,
che manifestano l’arbitrarietà dell’operazione esegetica condotta dal
francese
, Calepio formula un perentorio giudizio nei confr
iuttosto che un equilibrato esame della conformità delle tragedie del
francese
ai dettami del trattato greco. Inoltre la modalit
cia al perseguimento dell’utilità attraverso la tragedia, al quale il
francese
sostituirebbe l’esclusiva ricerca del piacere del
a Dacier nella conclusione della sua prefazione alla Poetica, dove il
francese
, ripercorrendo le tappe fondamentali della storia
la filosofia cartesiana, ben radicata in tutto il mondo delle lettere
francese
sei-settecentesco: dalla ripresa, talvolta sempli
ica, e in particolare sulle ripercussioni che essa ebbe nella cultura
francese
, su cui pesava l’originario giudizio dello Scalig
he che nel Seicento verranno mosse alla mediocrità di Edipo in ambito
francese
. Corneille in effetti parrebbe proiettare su Edip
e. Non a caso infatti nella sua riscrittura dell’Edipo il drammaturgo
francese
introduce un intrigo amoroso che sposta l’asse de
l suo carattere, soffermandosi piuttosto sui difetti della traduzione
francese
del testo sofocleo e sull’improprietà delle criti
i Sofocle e sulle implicazioni melodrammatiche dell’Œdipe dell’autore
francese
si rimanda a Maddalena Mazzocut-Mis, «L’Œdipe di
suo Estratto dell’arte poetica, condivide le perplessità espresse dal
francese
in merito alla colpevolezza di Edipo e commenta c
Aesthetica, 1998, pp. 117-118. Anche sul versante della drammaturgia
francese
prevale la concezione di un Sofocle maldestro — i
02, p. 669). Per una riflessione sulla figura di Edipo nella tragedia
francese
del Sei-Settecento cfr. Christian Biet, Œdipe en
stificazione che dava Dacier della colpevolezza di Edipo. Il grecista
francese
nel suo commento alla Poetica di Aristotele conda
ndo la stessa critica che Calepio muoverà nel Paragone al drammaturgo
francese
. La colpevolezza di Edipo consta principalmente,
e di Racine si profilano immediatamente dei paralleli tra l’opera del
francese
e la tragedia di Euripide, peraltro stimolati dal
di Euripide, peraltro stimolati dalla stessa Préface del drammaturgo
francese
. In questa sede Racine aveva lodato la scelta eur
ce e di quella doppia. Nella Préface alla sua versione il classicista
francese
aveva scritto che l’obiettivo di Sofocle era di f
i la loda fra le più riuscite prove da contrapporre alla drammaturgia
francese
, assieme alla Tullia del Martelli, all’Orbecche d
inaugura il quarto articolo del primo capo affermando che la tragedia
francese
è inferiore rispetto a quella italiana per quanto
o capo, il bergamasco inizia la propria requisitoria contro il teatro
francese
, reo di aver trasformato, sotto l’egida di Cornei
orneille, molto infelice il personaggio di Placide. Se il drammaturgo
francese
ne apprezzava la forza e il carattere passionale,
alla Valle, Il mito cristianizzato: Fedra/Ippolito e Edipo nel teatro
francese
del Seicento, Bern-Berlin, Lang, 2006. Anche d’Au
age Notes, CXXV, 2010, pp. 873-894). Sull’aspetto politico del teatro
francese
seicentesco e sulla delicatezza nella scelta dei
à Voltaire», in Contatti, passaggi, metamorfosi: studi di letteratura
francese
e comparata in onore di Daniela Dalla Valle, a cu
alla Valle, Il mito cristianizzato: Fedra/Ippolito e Edipo nel teatro
francese
del Seicento, Bern, Lang, 2006. [1.4.9] Le altre
inosa soluzione euripidea del deus ex machina. Ammette il drammaturgo
francese
: «J’ai rapporté tous ces avis si différents, et s
Bajazet. Calepio in prima battuta riferisce le censure che la critica
francese
aveva mosso alla tragedia di Racine: molti espone
ia, la tragedia italiana risulta meglio strutturata rispetto a quella
francese
in rapporto al raggiungimento dell’«utile» più pr
p. 643). Sulla centralità dell’ammirazione nel sistema delle passioni
francese
seicentesco e sulle ragioni della critica calepia
] Come già anticipato nel primo capo, Calepio ritiene che la tragedia
francese
sia sbilanciata sul versante dell’epica, in quant
e discussioni poetiche in merito allo statuto dell’epica nel Seicento
francese
si veda: Terrence Miles Pratt, «The French Revolu
italiana, ritenuta sotto questo profilo assai più efficace di quella
francese
. La Merope di Scipione Maffei, pur essendo una fa
nte da Corneille La Mort de Crispe, incorrerebbe tuttavia, secondo il
francese
, in uno dei più tipici difetti della tragedia ita
di una plausibile riconoscenza finale, priverebbe l’opera, secondo il
francese
, di molti ragionamenti appassionati e pietosi che
io Crescimbeni, tra i più strenui avversari del drammaturgo e teorico
francese
, replicò in maniera veemente alle censure dell’av
ualora scaturisca nel momento stesso della catastrofe. Il drammaturgo
francese
considerava assai più toccanti, fra le sue traged
Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 94). A questa strategia il
francese
preferiva una gestione più lineare dell’intreccio
ne delle passioni contenute nella Poetica di Aristotele. Nel Seicento
francese
, sulla scorta di Cartesio la riflessione in merit
rappresentata — sarà Du Bos, erede della ricca tradizione speculativa
francese
, a legittimare questa interpretazione del termine
o incontrare il favore di Calepio. Il Bergamasco preferisce al dramma
francese
il ben più scialbo Achille in Troja (1728), trage
Polissena come archetipo della magnanimità eroica, usuale nel teatro
francese
del Seicento condizionato dalla drammaturgia corn
coerenza: se infatti, affinché si inneschi questa compassione che il
francese
ritiene equivalente a quella descritta da Aristot
naggio di Cléopâtre, che a differenza di quanto scrive il drammaturgo
francese
in un altro passo dei suoi Discours (Pierre Corne
edia greca, e che invece era stata generalmente trascurata nel teatro
francese
del Seicento. [2.4.6] Lo scioglimento della trag
84-585). Nel suo Examen della tragedia, d’altra parte, il drammaturgo
francese
mostrava di essere ben conscio delle scarse poten
inoltre, per un inquadramento dell’opera di Rospigliosi nel contesto
francese
del Seicento, nonché per l’analisi di singoli mel
più valida qualora fosse terminata con il quarto atto. Il drammaturgo
francese
comprova questa convinzione con l’esperienza dire
— la cui struttura è notevolmente accresciuta rispetto alla tragedia
francese
cinquecentesca La Soltane di Gabriel Bounin, come
aliano nella composizione della struttura tragica e di una supremazia
francese
nella resa teatrale, considera più gravi le caren
della Demodice, alimentandone la fama, anche in virtù del commento in
francese
, redatto da Gabriel Seigneux de Correvon, che acc
e delle argomentazioni dei letterati italiani a detrimento del teatro
francese
. Dal punto di vista teorico la riprovazione di qu
esta consuetudine è generalizzata; Antonio Conti riteneva la tragedia
francese
lontana dalla perfezione proprio a causa della so
276). A questo attacco frontale rispose immediatamente il drammaturgo
francese
Jean-Baptiste Rousseau, rimarcando l’opportunità
re netta la presa di distanza dall’impiego dei confidenti sul modello
francese
, di fatto la drammaturgia italiana sei-settecente
vres mêlées, cit., pp. 195-196). Era in sostanza comune, nel Seicento
francese
, l’idea che l’amore — pur essendo degno di compar
and il est amené mal à propos, ou traité sans art», ibid.). Il fronte
francese
non era tuttavia integralmente schierato a favore
ole, nel suo Traité de la comédie (1667) condannava in toto il teatro
francese
proprio perché in esso si rappresentava abitualme
s, Barbin, 1692, p. 80). La forte presenza degli amori nella tragedia
francese
era uno degli elementi più criticati dagli Italia
rettanto severo nel censurare l’uso degli amori tipico della tragedia
francese
, mettendo in ridicolo le caratteristiche dell’ero
aint-Évremond era peraltro condivisa all’interno del panorama critico
francese
: anche l’Abbé de Villiers credeva che l’introduzi
e Sophonisbe, entrambe innamorate di Massinisse, a cui il drammaturgo
francese
dedica diverse scene (I, 3; II, 2-3; III, 3; V, 4
angente denunciata l’incoerenza di alcuni protagonisti della tragedia
francese
che sono invischiati all’interno di episodi amoro
rgere in quei lettori che lo hanno osservato demolire la drammaturgia
francese
dal punto di vista della scelta del soggetto, del
concernono principalmente alle qualità rappresentative: se il teatro
francese
, come scritto in apertura, è apprezzabile per la
T — Les Idées du théâtre). [4.1.5] Si passa a questo punto al fronte
francese
, affatto esente da simili brutture, ed in partico
tagonista e la fine lieta. Contro l’uso dei confidenti nella tragedia
francese
si erano espressi diversi storici e teorici del t
nel Della tragedia antica e moderna, prendeva le distanze dalla moda
francese
dei confidenti, preferendo l’uso dei monologhi: «
utando l’uso dei confidenti uno dei principali difetti della tragedia
francese
, accanto al dialogo in rima e agli «eroi soverchi
Marzorati, 1971, p. 591). Sulla figura del confidente nella tragedia
francese
del Seicento si vedano: Valérie Worth-Stylianou,
anche del primo Settecento —, ben più di quanto accadesse nel dramma
francese
. Il Bergamasco, ancora una volta, non si barrica
ma di simili stratagemmi. L’unico caso di sogno tratto dalla tragedia
francese
che l’autore cita, peraltro esprimendo un giudizi
acoli e i vaticini, si ritrovano invero frequentemente nella tragedia
francese
del Seicento. Un catalogo degli oracoli presenti
ques, 2002, pp. 395-416. Sul ricorso a sogni e oracoli nella tragedia
francese
dell’epoca si vedano inoltre: Raluca-Dana Pierrot
o», in Id., Il Costantino. Tragedia, Roma, Andreoli, 1660, p. 98); il
francese
Vion d’Alibray, traduttore del Torrismondo, aveva
lavia coordina il gruppo dei congiurati (II, 8). [4.3.3] La tragedia
francese
appare agli occhi di Calepio più naturale sotto i
ire nell’Apologia di Sofocle, contestando il fatto che il drammaturgo
francese
considerasse inutile il quinto atto dell’Edipo Re
are come la pastorale del Tasso, vituperata nell’ambito della critica
francese
seicentesca di stampo aristotelico proprio a caus
in quanto era stato uno dei testi maggiormente vituperati dal gesuita
francese
, suscitando un gran numero di «difese» nazionalis
ero valoroso ed insuperabile. Articolo IV. [4.4.1] La tragedia
francese
riesce migliore di quella italiana, secondo Calep
pianto del suo Paragone: la tragedia italiana, a differenza di quella
francese
, rivela la sua origine libresca nella scarsa atte
resenza di Sofonisba, chiamata — sul modello della tragédie classique
francese
— a esporre davanti al pubblico, magari a qualche
s par Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 181). Il drammaturgo
francese
si dimostrava peraltro meno rigoroso circa la giu
di Morena Pagliai, Asti, Casa d’Alfieri, 1978, p. 151). Sul versante
francese
d’Aubignac postulava invece tre proprietà necessa
m, Bernard, 1715, t. I, p. 236]). [4.5.8] Calepio reputa la tragedia
francese
meno incline ad accogliere al proprio interno dif
a, Pasquali, 1739, p. n.n.). Sull’impiego dell’a parte nella tragedia
francese
si rimanda a: Nathalie Fournier, L’Aparté dans le
à di luogo, elemento importante della teoria drammaturgica italiana e
francese
fra Cinque e Seicento; se, come è noto, Aristotel
ra la riflessione teorica, altro la tecnica drammaturgica; nel teatro
francese
e italiano del primo Seicento raramente i drammat
rbé, 1639, p. 7). Sul mancato rispetto delle unità nella drammaturgia
francese
del primo Seicento si veda Eveline Dutertre, Scud
spesso il Martello, a sua volta raffinato conoscitore della tragedia
francese
. Sul cambiamento della scena nel Torrismondo, agi
il giudizio che struttura l’intera disamina della tragedia italiana e
francese
nel Paragone. Egli è convinto del fatto che la tr
na e francese nel Paragone. Egli è convinto del fatto che la tragedia
francese
sia superiore a quella italiana dal punto di vist
a anche la migliore tragedia italiana non regge il paragone di quella
francese
. Ciò che conta per Calepio in questo segmento è l
nata primariamente alla rappresentazione. In questo senso la tragedia
francese
— sulla base di tutte le argomentazioni riportate
iudizio, non viziato da alcuna deferenza nei confronti della tragedia
francese
, né dalla partigianeria patriottica per il teatro
itutionum, Amsterdam, Elzevirus, 1640, p. 7). La tradizione esegetica
francese
rimarrà fedele a questa caratterizzazione morale
ondari rispetto alla favola, sostiene che la tradizione drammaturgica
francese
abbia fatto talvolta confusione su questo punto,
, 1706, p. 287). Tra Sei e Settecento non erano mancate, sia da parte
francese
che italiana, le censure al costume delle tragedi
dedotto, in profonda rottura con la già illustrata tradizione teorica
francese
, che quando il filosofo greco parlava della bontà
i quali altro non farebbero che sostenere, nel passaggio evocato dal
francese
, la necessità di rappresentare i caratteri come l
e nell’esame delle affermazioni corneilliane in merito al costume. Il
francese
, nel seguito della sua argomentazione, riportava
rendere amabile il vizio agli occhi degli spettatori. Il drammaturgo
francese
si era infatti vantato a più riprese di aver sapu
averso la propria bellezza retorica, come sosteneva lo stesso tragico
francese
parlando del Menteur («J’ose dire la même chose d
gran parte dei caratteri brillanti ma pravi caratteristici del teatro
francese
: non soltanto la Cléopâtre, protagonista della Ro
e Marcelle della Théodore, ma anche altre figure rilevanti del teatro
francese
del Seicento: Cinna, il fidato consigliere di Aug
ongiura, e al suicidio del disperato protagonista. Della drammaturgia
francese
egli salva però Racine, meritevole di aver scelto
io del Discours de la tragédie di Corneille, nel quale il drammaturgo
francese
, mettendo in dubbio la validità della catarsi, as
nei confronti dei casi del protagonista —, sia la condanna del teatro
francese
seicentesco, di cui viene biasimata la costruzion
a è freddo ed insensibile, e l’Orazia di Aretino, vede il drammaturgo
francese
perdente; questo stesso confronto era stato già p
in quanto non era ricavata direttamente dalla Bibbia. Il drammaturgo
francese
introduceva questa postilla nell’Examen del Polye
ai personaggi secondari e non ai protagonisti. Osservando la tragedia
francese
egli trova inadeguata l’introduzione dei cattivi
d’Utique. Tragédie, La Haye, Johnson, 1715, p. n.n.). Il drammaturgo
francese
si dice convinto che tale personaggio non possa r
uel processo di cristianizzazione che il mito aveva subito nel teatro
francese
del Seicento, proprio rendendo — come accade pera
alla Valle, Il mito cristianizzato: Fedra/Ippolito e Edipo nel teatro
francese
del Seicento, Bern, Lang, 2006, p. 66). [5.3.2]
verosimiglianza che egli riduce, in accordo con la tradizione critica
francese
che sul décorum e sulla bienséance aveva fondato
vato da Castelvetro, riproduce le classiche riflessioni della critica
francese
, biasimando la tragedia contemporanea che spesso
ntali, come è stato messo bene in luce anche di recente dalla critica
francese
, la nozione aristotelica di mimesis si fonde con
Didone. Tragedia, Venezia, Cagnaemi, 1583, pp. 141-142. Nel Seicento
francese
si moltiplicano le censure nei confronti delle in
ntazione galante che del grande Alessandro offriva Racine. Il critico
francese
, prendendo le mosse dalle parole di Aristotele ci
o per la capacità di rappresentare i costumi dei romani «alla maniera
francese
», come gli riconosce in una lettera piena d’ammir
’accusa di eccesso di galanteria rivolta ai personaggi della tragedia
francese
— a qualsiasi nazione essi appartenessero — era a
tecenteschi poco verosimile. Tale critica non è rivolta alla tragedia
francese
, capace al contrario di lusingare il genio degli
p. 304). Nel suo parallelo fra la letteratura tragica greca e quella
francese
, l’abate Louis Jacquet considerava la semplicità
aire. Il Bergamasco si era soffermato già in parte sulla tragedia del
francese
nella giovanile Apologia di Sofocle (cfr. Mario S
della favola, prendendolo ad esempio per argomentare che la tragedia
francese
richiede necessariamente la rappresentazione degl
one. Crébillon adopera in questo caso un espediente tipico del teatro
francese
del Seicento, modulato principalmente sull’esempi
ligge ad esempio i tantissimi Pirro e Polissena che popolano la scena
francese
tra Sei e Settecento. Calepio considera tuttavia
acità necessaria, che si incontra invece nei caratteri della tragedia
francese
del Seicento. A questo giudizio si allineerà la s
e quelle tragedie in cui è più evidente l’influsso della drammaturgia
francese
— ad eccezione del Corradino di Caraccio, che fra
sofferma sulle proprietà stilistiche del discorso tragico italiano e
francese
, riprendendo una tradizione critica pienamente mo
ossero le tragicommedie di Tasso e del Guarini. Se infatti il gesuita
francese
, sulla scorta di Rapin e di altri teorici anteced
nti, individuava un periodo particolarmente fortunato per la tragedia
francese
nel cosiddetto «classicismo» seicentesco, rappres
sivi Calepio si impegnerà a dimostrare come la pur lodevole eloquenza
francese
«classica» avesse degli scadimenti, traendo esemp
ati dai Francesi, esso era un vecchio topos nato in seno alla critica
francese
seicentesca, recentemente riproposto ad esempio d
Voltaire, riflettendo su quella che era considerata la «povertà» del
francese
, lingua che a differenza del greco e del latino n
’Eugène (1671), in cui veniva argomentata la superiorità della lingua
francese
, quanto della Manière de bien penser dans les ouv
687), nella quale si esaltava la maggior perfezione della letteratura
francese
, specie su quella italiana. Al Bouhours, che cele
l Bouhours, che celebrava la semplicità e la naturalezza della lingua
francese
(cfr. l’edizione moderna, con i relativi apparati
so di raffinamento, volto a compensare le carenze insite nella lingua
francese
, verranno rimproverate a lungo alla drammaturgia
on un giudizio impietoso sull’artificiosità romanzesca della tragedia
francese
(«L’aver introdotte nel nostro Teatro le maschere
el dramma, la maniera di Lucano. Sulla fortuna di Lucano nel Seicento
francese
si vedano Christiane Wanke, Seneca, Lucan, Cornei
85). Il de La Motte poi, entrando nel merito della coeva drammaturgia
francese
, ammetteva che Corneille era caduto talvolta in q
mte d’Essex di Thomas Corneille e di Claude Boyer: come la tradizione
francese
si sovrappone a quella ispano-italiana», in Due s
ours nei suoi Entretiens d’Ariste et d’Eugène — secondo cui la lingua
francese
veniva considerata la più nobile, e al contempo l
lice lingua del mondo. Bouhours aveva infatti sostenuto che la lingua
francese
, a differenza di quella italiana, rigettasse isti
112). Calepio, dopo aver dimostrato che la grande letteratura tragica
francese
era tutt’altro che priva di espressioni affettate
(Paragone VI, 4, [1-2]). Ancora in riferimento alla pratica teatrale
francese
, egli dice che sarebbe bene distinguere il lingua
Sulla messa in crisi della «rhétorique classique» nel tardo Seicento
francese
si vedano: Gilles Declercq, «La rhétorique classi
ofusione di personificazioni di affetti che si ritrova nella tragedia
francese
post-corneilliana, mettendone in ridicolo la ster
ifici documenterebbero la natura eccessivamente «poetica» dello stile
francese
, per il Maffei essi costituirebbero la prova dell
fei essi costituirebbero la prova della scarsa poeticità della lingua
francese
, in cui la poesia non può di molto distaccarsi da
re ricercato e strano» (ibid.). Nella discussione intervenne anche il
francese
François Granet, giornalista e critico letterario
i questi traslati, comunemente impiegati nel linguaggio drammaturgico
francese
, viene poi dimostrata da Calepio attraverso la ci
ruttura più complessa rendesse la tragedia inglese superiore a quella
francese
(Voltaire, «Discours sur la Tragédie à Mylord Bol
47, p. 28). Il Bergamasco chiama quindi in causa un altro drammaturgo
francese
, Joseph-François Duché, autore di un Absalon già
altro di questi traslati particolarmente frequenti nella drammaturgia
francese
in una delle prime battute del dramma, rivolta da
care l’impiego di allegorie e apostrofi, tipiche della lingua tragica
francese
sei-settecentesca, autorizzate in prima battuta d
troveranno i documenti principali di questo procedimento; il critico
francese
postulava infatti che non si potesse dire niente
poi necessaria a colmare una carenza intrinseca della lingua poetica
francese
, ossia la scarsezza dei termini; essa si prestava
ragédie, Paris, Ribou, 1709, p. 1). In realtà in questo caso l’autore
francese
cerca di rimodulare l’esordio dell’Elettra di Eur
a discutere degli epiteti che caratterizzano la tragedia seicentesca
francese
, spesso al fine di riempire la misura del verso p
i esempi di utilizzo banale di questa risorsa retorica nella tragedia
francese
sei-settecentesca. Nello specifico egli condanna
zioni del Bergamasco nell’affrontare la questione dello stile tragico
francese
. Si riporta l’intero passo di seguito, per mostra
punto di questa lunga comparazione fra la tragedia italiana e quella
francese
, ossia l’annosa questione della versificazione, a
uale aveva tentato di trasporre nel coturno italiano il verso tragico
francese
, l’alessandrino, noto appunto come martelliano (c
ella superiorità dell’endecasillabo sciolto italiano all’alessandrino
francese
, considerato sommamente noioso («Gran pregiudizio
pure il Dacier, laconico nell’osservare come la tradizione letteraria
francese
avesse un unico verso per la lirica, l’epopea e l
diva al Martello, uomo capace di scorgere la tenuta scenica del verso
francese
, di rivalutare l’alessandrino nella sua esplorazi
cadenze», ivi, p. 182). D’altra parte egli si volgeva al verso rimato
francese
proprio in virtù delle prove fallimentari con l’e
n’ampia bibliografia aggiornata sull’opera gozziana). Sulla ricezione
francese
della caricatura gozziana, interessante tra l’alt
ra come caratteristica comune di tutte le lingue moderne, compreso il
francese
. Le traduzioni in francese dell’Iliade, a partire
ne di tutte le lingue moderne, compreso il francese. Le traduzioni in
francese
dell’Iliade, a partire da quella in versi rimati
tto al testo di partenza non fosse dovuta ad un effettivo difetto del
francese
e, in generale, delle lingue moderne, ma allo scr
telier, 1715, t. II, p. 576). Per suffragare la propria tesi, l’abate
francese
richiamava l’esempio della traduzione in latino d
ilatazione del testo che si percepisce nelle traduzioni dal latino al
francese
(«entre plusieurs versions Latines plus longues q
tuttavia che questo unico esempio non possa avvalorare la teoria del
francese
, tanto più che le traduzioni ad verbum dalla Sacr
tica e moderna, circa la superiorità della tragedia italiana a quella
francese
. Secondo il Seigneux il drammaturgo emiliano dime
riporta Calepio a testo, più grazioso e adatto ai soggetti teneri del
francese
, la cui maestosità lo rende confacente a generi p
obiltà che l’epopea comporta. Capovolgendo la strategia sfruttata dal
francese
— ossia citare uno straniero che loda le bellezze
he la difficoltà più grande incontrata nel volgere i versi omerici in
francese
consisteva nell’inadeguatezza della lingua d’arri
terdam, Aux dépens de la Compagnie, 1712, p. viii, x). Soprattutto il
francese
le sembrava carente nel rendere quell’«heureux mê
ie» (ivi, p. xliii). Questa condanna della limitatezza espressiva del
francese
si inseriva all’interno di una lunga tradizione c
struzione storiografica dell’Algarotti nel suo Saggio sopra la lingua
francese
(Francesco Algarotti, Saggi, a cura di Giovanni D
ispondevano piccati alla Dacier esaltando l’«exactitude» della lingua
francese
, Calepio rinfacciava la scarsa estensione del voc
ioni, Milano, Marzorati, 1971, p. 644. [7.2.6] Viene riconosciuta al
francese
la superiorità rispetto alle lingua classiche in
Iliade d’Homere, Paris, Fournier-Coustelier, 1715, t. II, p. 601). Il
francese
citava poi, per comprovare il proprio ragionament
arole del Martello circa la presunta superiorità della lingua tragica
francese
a quella italiana fatta dal Seigneux de Correvon
la italiana fatta dal Seigneux de Correvon nelle note alla traduzione
francese
del Discorso de’ migliori poeti italiani pubblica
taliani più rappresentativi riconoscesse la preminenza della tragedia
francese
(«Quanto nelle poesie liriche, nell’epiche e nell
o la validità — soprattutto in rapporto agonistico con l’alessandrino
francese
— in molteplici occasioni critiche (cfr. Vincenzo
veniva messo polemicamente in discussione l’intero sistema prosodico
francese
, con punte polemiche che Calepio dimostra qui di
roposta dal Muratori, non indifferente ai successi della drammaturgia
francese
(«Si ha ancora a considerare se le rime si potess
sthetica, 1998, p. 159). [7.4.2] A riprova del fatto che la tragedia
francese
, cadenzata dal suono cantilentante dell’alessandr
Nel prosieguo dell’esame Corneille pareva vagheggiare per la tragedia
francese
una versificazione da dramma per musica, in cui l
.3] Il difetto principale che Calepio attribuisce alla lingua poetica
francese
è la scarsità di desinenze che comporta la contin
ene insopportabile. Indugiando sulle caratteristiche linguistiche del
francese
, egli osserva come la presenza esclusiva, in rima
sissimo in fine di verso. Sulle medesime caratteristiche della lingua
francese
aveva ragionato anche il Muratori, in risposta al
on, 2003, p. 109). Il Bouhours, nell’esaltare la varietà della lingua
francese
(«Pour les rimes, nostre langue ne les peut souff
maggiore gravità del verso tragico italiano rispetto al corrispettivo
francese
Calepio allega una sua traduzione del lungo disco
a musa del traduttore: traduzioni settecentesche dei tragici classici
francese
, Verona, Fiorini, 2009, in part. pp. 19-71). Se t
La versione italiana risulta in questo caso poco più lunga di quella
francese
; il Bergamasco tenta di ridurre il più possibile
urando, ove possibile, un rapporto di uno ad uno fra verso italiano e
francese
; talvolta riesce a tradurre l’alessandrino con un
ono tipiche del verso italiano (lirico ed epico) e latino, ma non del
francese
; in qualche modo quindi egli aumenta il tasso poe
ncese; in qualche modo quindi egli aumenta il tasso poetico del testo
francese
, di cui criticava l’eccessiva letterarietà, come
ura all’atteso onor render la luce», con cui viene resa l’espressione
francese
necessariamente più piana «a l’honneur qui l’atte
e uniti». La concitazione di questo passaggio, animato nell’originale
francese
da una forte tensione oratoria, è reso con una gr
re ad verbum, riproducendo le medesime espressioni figurate del testo
francese
, che pure aveva criticato in precedenza. [7.5.6]
ormare il Bergamasco dei più recenti sviluppi del dibattito culturale
francese
contemporaneo e a spingere il Conte a esaminare u
coli e recensioni; della sezione letteraria si occupava per lo più il
francese
Prosper Marchand, rifugiatosi nei Paesi Bassi per
omo della rivista, sulla superiorità della lingua e della letteratura
francese
a quella olandese, di cui veniva peraltro ridimen
i stile rude. Il giornalista, discorrendo del dotto pubblico teatrale
francese
, il cui gusto raffinato era sostenuto da una prof
i Voltaire», in Contatti, passaggi, metamorfosi: studi di letteratura
francese
e comparata in onore di Daniela Dalla Valle, a cu
9). Calepio non poteva che sottoscrivere questa auto-censura di parte
francese
, perfettamente conforme a quanto aveva stabilito
e che avevano le azioni rispetto alle parole a teatro: il drammaturgo
francese
capovolge qui il consueto rapporto di equivalenza
ersario. Il Bergamasco, innanzitutto, fa leva sul piacere — argomento
francese
par excellence — che procura la recitazione dei v
nta.16] Calepio passa quindi ad esaminare le tragedie del drammaturgo
francese
, cominciando con Les Macchabées. Lo stile di ques
, come si evince dalla conclusione del paragrafo — ma taccia l’autore
francese
di non essere esperto della filosofia amorosa; a
ilievo circa il rispetto dell’unità di tempo che veniva contestata al
francese
, e sulla quale lo stesso autore del Romulus si er
ora completamente trascurato, fra Calepio e i classici della tragedia
francese
del Seicento (Le passioni evidenti: parola, pittu
na, che non piacque. Sacchetti, così è citato nel D'Origny, non parlò
francese
, con assai poco diletto degli spettatori ; ma egl
egiudizio rinfacciato da Saint-Evremond e da Montesquieu alla nazione
francese
, trovasi presso tutte le altre ancora, senza ecce
on più decenti alcune commedie di Aristofane, le inglesi, e ’l teatro
francese
prima di Corneille. I commedianti turchi non hann
che esprimeva, una nera, una bigia (e queste rotonde), e l’altra alla
francese
colla borsa appiccata. Con questo piccolissimo, m
la Provincia a giocare questa sua Commedia, e colà recitolla tutta in
francese
, e diella colle stampe alla luce. Grande abilità
e fu in Vienna al servizio dell’Imperator Carlo VI. Sapeva la lingua
francese
e la tedesca, e fu esso l’introduttore dello spir
l miglior cammino e prodotto l’Atalia, il capo d’opera della tragedia
francese
, senza avvilirla colla galanteria, avea cominciat
sciò le occupazioni teatrali prima di depurarle del tutto, e la scena
francese
dopo di lui si riempì della morale dell’opera di
n un freddo intrigo amoroso. Ciò finì di corrompere il tragico teatro
francese
. Longepierre non lavorava con diligenza i suoi ve
za i suoi versi, non si elevava per lo stile, non conosceva il teatro
francese
, e la sua tragedia cadde ed annojò. I Francesi si
ta sofferenza, tanta angoscia sembrano convenire più ad un innamorato
francese
del tempo di Artamene, che ad un Romolo eroe, gue
avventura di Edipo, introdotto con mal consiglio dal padre del teatro
francese
, quanto di quello non meno eterogeneo della galan
ia dal Bermudez e da Mexia de la Cerda, benchè al cospetto della Inès
francese
spariscano tutte le altre. Lo stile della Inès ge
e. Non gli manca alle occorrenze nè il sublime del creator del teatro
francese
, nè la seducente tenerezza del di lui elegante co
a imputata a’ suoi compatriotti di travestire tutti i personaggi alla
francese
. In fatti i Tartari e i Cinesi dell’Orfano della
e ed umana filosofia che vi serpeggia. Io non conosco un altro dramma
francese
che più felicemente ne’ tre ultimi atti vada al s
erope del marchese Maffei, quando Voltaire s’invogliò di tesserne una
francese
degna di parteciparne la gloria. Nel 1736 egli l’
iore della tragedia italiana, ma cercò di accomodarla meglio al gusto
francese
togliendole l’aria di greca semplicità e naturale
nno. Ma la sana critica non lascia di desiderare nel bel componimento
francese
qualche altra perfezione. Voltaire non ha totalme
diletta del teatro spagnuolo e dell’inglese, mi sembra nella tragedia
francese
meno artificiosa38 dell’ombra di Dario ne’ Persi
e l’ineguaglianza e la turgidezza dello stile. M. Ducis ha scritti in
francese
l’Hamlet, Giulietta e Romeo ed il Re Lear del Sha
mezzi e Pastorali : e sebbene il Re Augusto prediligesse la Compagnia
francese
, ch'egli manteneva alla Corte insieme alla italia
’intrigo, al dir di Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro
francese
; ma secondo M. de Fontenelle nella Vita di Cornel
steri diedero e conservano il meritato titolo di padre della commedia
francese
. Dopo le guerre civili che durarono sino al 1652
se nel 1666 il Misantropo che fu il primo capo d’opera della commedia
francese
. Tutti i comici antichi e moderni hanno motteggia
il dì 17 di febbrajo, morì in sua casa questo principe della commedia
francese
, essendovi stato trasportato dal teatro moribondo
iguardo a questa Mère coquette diceva che Moliere non trovò il teatro
francese
totalmente sfornito di buone commedie; e che quan
alle facezie e alle balordaggini dell’Arlecchino. Nondimeno il teatro
francese
conserverà sempre grata memoria di Scaramuccia e
ore di fuochi artificiali, è rimasto a Parigi, impiegato colla Truppa
francese
allo stesso Teatro, e un tal impiego gli fa onore
ggiore : e una delle peggiori pare fosse quella nel Venceslao, dramma
francese
, come appare dalla prefazione del traduttore Fran
logna il 31 marzo 1653 Elisabetta Giulia Della Chiesa, non comica (in
francese
si firmava De l’ Eglise e in italiano La Gieza),
ro. Soppresso il Teatro italiano nel 1697, Romagnesi naturalizzato
francese
dal 1685, ufficiale del Re, e amministratore dell
nno in cui fu di ritorno a Parigi, esordendo il 4 di luglio al Teatro
francese
con la parte di Radamisto nel Radamisto e Zenobia
stenendovi la parte principale. La prima rappresentazione del Sansone
francese
ebbe luogo il 18 febbrajo 1730, e Romagnesi vi ot
nglese, e le danno tanta forza e vivacità, che al di lei confronto la
francese
par che languisca come un dilicato color di rosa
else ancora tralle tragedie inglesi la più regolare e vicina al gusto
francese
, il Catone di Addison, e compose su di esso la su
re e pensare più che non si pensa e non si vede nella timida tragedia
francese
: il grande, il terribile, il malinconico fanno so
ttutto il costume più decente. A quelli giorni il teatro italiano, il
francese
, e lo spagnuolo ancora fremerebbe a una scena sim
e perciò soggiugneremo qui, ch’essi ristringonsi colà a una compagnia
francese
di provincia, che va girando per le città princip
rando per le città principali, e malmenando i capi d’opera del teatro
francese
. Spagnuolo Sino alla metà del secolo non co
icchiate, poste in iscorcio e troncate al meglio le favole del comico
francese
, a somiglianza di quel Procuste ladrone dell’Atti
a alternato con una compagnia comica andaluzza che si vale del teatro
francese
tradotto in castigliano; ma da un sovrano divieto
e recusent, Quid valeant humeri. In Cadice si trova oggi la commedia
francese
e l’opera italiana. In Barcellona, in Cartagena,
peraltro é un difetto, che ravvisasi al giudizio dello stesso critico
francese
, nella massima parte dei drammi tedeschi, i quali
tumi stranieri, evitando l’altro difetto nazionale di abbigliare alla
francese
greci, romani, tartari, ed africani. Quindi il be
per l’antico teatro italiano di Parigi insieme con Regnard, diede al
francese
altre diciotto commedie. Si osserva nella Riconci
ttagna nel 1677, e morto a Boulogne sur-mer nel 1747, diede al teatro
francese
l’eccellente commedia di Turcaret, e la bellissim
e dell’Arlecchino. E quindi nacque una commedia che partecipava della
francese
e dell’italiana istrionica; nel qual genere tra’
a etc. uscito in Roma nel 1774, che «nonostante la riforma del teatro
francese
, vi é rimasto da tempi antichi l’atteggiamento, i
Agamennone. «Ecco Agamennone (ei dice) col cappello e colla parrucca
francese
fino al collare; dal collo poscia in giù in giubb
n brache dintornate da gioielli, ricamate d’oro, snello, ridevole, né
francese
, né greco, né di nazione che si sappia finora sco
ri, e dalla sazietà del pubblico, dopo i bei giorni della letteratura
francese
». E altrove: Souvent je baille au tragique bourg
pomène et Thalie. Egli é purtroppo vero ciò che disse un altro poeta
francese
: «L’ennui du beau engendre le laid». 235. «Le
eteroclito e depravato. «Thalie aime à rire (dice un savio scrittor
francese
) et la forcer à répandre des larmes, c’est insult
e, come prova l’avvocato Linguet nel suo Teatro Spagnuolo tradotto in
francese
e stampato in Parigi nel 1771, é superiore alle c
alla Regina, di cui il Baschet non riferisce che il seguente brano in
francese
. Egli è per ciò ch’ io ho fatto si che Cola entr
Carlo Dondini, recatosi co’ suoi a Bologna, si arruolò nell’esercito
francese
, in cui salì ben presto al grado di capitano. Tor
. È sua la traduzione della vita di Tiberio Fiorilli (V.), scritta in
francese
dal Costantini (V.), e inserita nell’ operetta de
di Giuda nel Giuseppe riconosciuto, mediocrissimo dramma tradotto dal
francese
. Il nostro Prepiani, buon attore nella tragedia,
e molte attitudini alla scena, recitando in privato una commediola in
francese
. Sentite a Milano la Duse e Sarah Bernardt, ella,
no 1684, in cui fu ricevuto come attore socio, e recitò il Pierrot in
francese
nell’Arlequin empereur dans la lune, ove sono sce
Paroncin. Il Paroncin veneziano è quasi lo stesso che il Petit-Maître
francese
; il nome almeno significa la stessa cosa ; ma il
massa : Queste persone acquisterebber la stessa fama su di un teatro
francese
. Voce, azione, memoria tutto è in lor potere ; e
servetta col nome di Diamantina, insieme alla quale fu naturalizzato
francese
il 16 giugno del 1683, e si ritirò dal teatro, a
cerdote prof. Bettini, v'insegnò, a soli diciassette anni, italiano e
francese
. Fece parte con onore della nuova Filodrammatica
rico: Opera Comica: Vaudeville. I. Opera Eroica. L’Opera
francese
fondata dal Lulli e dal Quinault, che tira dal fo
e Peleo, Voltaire di Pandora, Marmontel di varie favole musicali alla
francese
. Le Batteux a, e lo stesso Marmontel b dicevano c
ione m. Diderot allorchè declamò contro l’assurdità del teatro lirico
francese
, e deplorò l’ingegno di Quinault occupato in un g
heuse d’esprit, dice Palissot, si reputa la più ingegnosa opera buffa
francese
. La moglie di lui attrice che gli premorì, altre
tenuti sì favorevoli suffragii, giacchè trovo nell’Anno VIII teatrale
francese
il seguente giudizio: Zoe, où la Pauvre Petite,
componimento prende il suo quest’edificio. La giovialità e leggerezza
francese
produsse simil genere che non è nè commedia nè tr
olo, apparisce a quali stravaganze siesi abbandonato il teatro lirico
francese
, mal grado dell’ottimo effetto che hanno prodotto
rancia parimente si chiama maréchal) avea voluto ferrare un asino (in
francese
âne), e ne avea ricevuto un calcio molto impetuos
mpiccare. I Giuochi de’ Piselli Pesti erano un’altra spezie di farsa
francese
. Sembra che una delle più famose di esse sia stat
la Puttana di Babilonia. Di essa però afferma saviamente uno scrittor
francese
, che per quanto si esageri dagli zelanti antiquar
arigi nel 1728, nella quale si pretende dimostrare che la letteratura
francese
é superiore a quella di tutta l’Europa, si encomi
che il Voltaire «rivendicando il furto, avea restituito alla nazione
francese
quello ch’era suo». Ma preso appresso da un capog
Serse, nelle quali preso a imitar le tre stelle della poesia tragica
francese
, Racine, Corneille, e Voltaire nell’Ifigenia, nel
cesse al tempo, e cangiò cielo, e in Parigi ha composta una commedia
francese
intitolata le Bourru Bienfaisant, la quale gli ha
one dell’Iliade di Omero220; ma l’ingegnosissimo La-Mothe ha posto in
francese
l’argomento della tragedia spagnuola di Bermudez;
sciato di consultar su Didone la divina Eneide per lo nominato Ambigu
francese
? Anche l’Attilio Regolo (afferma il medesimo ital
lo (afferma il medesimo italiano) ha ricavato da’ francesi. Il teatro
francese
prima di Metastasio non ha conosciuto altro Regol
manente fa riuscir il componimento musicale italiano diversissimo dal
francese
per la ricchezza ed economia dell’azione223. I ca
ma basta quest’unico, difficil certo227, ma poco naturale compositore
francese
, per contendere di preminenza cogl’italiani228, e
ue des ouvrages de ces grands hommes». E un altro giudizioso scrittor
francese
anche così: «L’imitation est nécessaire dans un
isch Broda, e la famosa lettera di Gian-Giacomo Rousseau sulla musica
francese
. Si aggiunga qui che ancora il buon orecchio natu
l contrario non la comprese l’autore de’ Tre Secoli della Letteratura
francese
, che non ammette altra specie di commedia se non
ita, per esserne il soggetto lontano dal tempo presente e dal costume
francese
) pubblicò il Mechant buona commedia rappresentata
ico. La Doppia stravaganza sua commedia d’intrigo è rimasta al teatro
francese
. Tratto poi dall’esempio abbandonò il sentiero de
dio Errico Voisenon scrittore ingegnoso che vedeva con pena il teatro
francese
allontanato dalle tracce di Moliere, compose il R
de Montenoy Palissot nato in Nansi l’anno 1730 autore della Dunciade
francese
compose due drammi comici. L’avversione al mal gu
e mangiando dell’erbe. Voltaire quindi deduce la decadenza del teatro
francese
: Vous parlez de Moliere? oh! son règne est passè
ultimi tempi. Alessandro Duval attore debolissimo ha date al teatro
francese
varie commedie bene accolte e ripetute. Gli appar
iose da i despoti superiori. Sono rimaste per qualche tempo al teatro
francese
le seguenti commedie: il Giudice benefico del sig
ecchino; e quindi nacque un genere di commedia che partecipava. della
francese
, e dell’italiana istrionica. In tal genere si dis
roi antichi. Ecco Agamennone (ei dice) col cappello e colla parrucca
francese
sino al collare, dal collo poscia in giù in giubb
one e in braghe dintornate di giojelli, ricamate di oro, ridevole, nè
francese
nè greco nè di nazione che si sappia finora scope
e la sapesse a memoria. Egli era un uomo molto erudito, traduceva dal
francese
con molto spirito e le migliori opere del reperto
on autore di una tragedia di Cromwel si tradusse felicemente in prosa
francese
, e fu impressa in Parigi nel 1766. L’argomento de
arducci a Bologna ; dettò commedie e monologhi ; tradusse romanzi dal
francese
e dallo spagnolo ; fu giornalista, ed ebbe patent
ta che componesse opere nella propria lingua, Cambert, primo direttor
francese
della orchestra drammatica, e Sourdiac, primo mac
fate, sorgente perenne di deliri non meno sul teatro italiano che sul
francese
acquistò fra le sue mani del vigore, della forza
ià che Quinaut riuscisse bene soltanto nelle cose amorose. Niun poeta
francese
, compreso anche lo stesso Boeleau che il deprimev
ostanze di questa nazione fecero cangiar il piano abbellito dal poeta
francese
. L’opera riserbata fin’allora a festeggiar le noz
ca, e si vedrà (sia detto con pace del pregiudizio) quanto il tragico
francese
sia rimasto inferiore al drammatico italiano. Ma
ani a Bologna : ….. le ingenti spese, e le molte esigenze del popolo
francese
, rendono molto pericoloso quell’esperimento, sia
i mostrare quanto più grande fosse la tragica straniera della tragica
francese
…. E tutti i giornali comparavan ne' loro articoli
ps (Paris, Bourdilliat, 1861), non ebbe, specie per la recitazione in
francese
della Beatrice di Legouvé, parole di soverchia te
ecitò la commedia e la farsa, il dramma e la tragedia in italiano, in
francese
e in inglese con attori italiani, francesi, ingle
accia ? o quella consuetudine gli fu suggerita dal nome ? Ed era egli
francese
o italiano ? In una lettera del 1612 dell’arlecch
ttore drammatico dei matti alla Senavra, ed è astemio. Al pari del
francese
Delaunay, fa ancor l’amoroso a circa sessant’anni
recitò la prima volta in Londra nel 1653. L’ab. Prêvot lo tradusse in
francese
intitolandolo le Joueur che si stampò in Parigi n
ello di tale specie di tragedia. Sotto i tre Consoli della Repubblica
francese
comparve un’altra tragedia cittadina intitolata C
phis e Pinto, mostruosità, aggiugne, che fanno la vergogna del teatro
francese
. Questi ed altri simili drammi sono discesi dalla
cciato da Saint-Evremond e dal presidente di Montesquieu alla nazione
francese
, trovasi abbarbicato presso tutte le altre ancora
a algerino perito nella nautica e nelle lingue araba, turca, inglese,
francese
, italiana, al quale succedette Seit Osman Efendi
ettri a paventar Macbetto. Leggiadri in atto ed in galante foggia Sul
francese
teatro ivan gli eroi De la Grecia e del Lazio in
ali cantori Più non s’adonta degli amari accenti Onde l’inane musicar
francese
Scherniva il Sofo ginevrin, rapito A la beltà de
ita, per esserne il soggetto lontano dal tempo presente e dal costume
francese
, pubblicò il Méchant buona commedia rappresentata
comico. La Doppia Stravaganza commedia d’intrigo è rimasta al teatro
francese
. Tratto poi dall’esempio si rivolse l’autore al g
Errico di Voisenon scrittore ingegnoso che vedeva con pena il teatro
francese
troppo allontanato dalle tracce di Moliere, compo
de Montenoy Palissot nato in Nansì l’anno 1730 autore della Dunciade
francese
compose due drammi comici. L’avversione al mal gu
lecchino; e quindi nacque un genere di commedia che partecipava della
francese
e dell’ italiana istrionica. In tal genere si dis
maestri, e pastorali, opere-comiche, commedie-balletti, e parodie in
francese
, recitate senza canto fuorchè nelle arie, e ne’ c
angiando dell’erbe. Il satirico quindi deduce la decadenza del teatro
francese
: Vous parlez de Moliere? oh son regne est pass
ère. Il suo Avaro é una traduzione ampliata della commedia del comico
francese
, nella quale Shadwell non trovava azione sufficie
ezza de’ tratti d’Arpagon formano una dipintura assai men bella della
francese
. L’azione si rappresenta in Londra, ma in luoghi
na commedia italiana di Girolamo Razzi, il Pastore stravagante da una
francese
di Giovanni De la Lande, e gli Assurdi Comici, e
ti, tralasciarono di comporne; e così l’opera italiana, e la commedia
francese
furono i soli spettacoli ricevuti ne’ teatri de’
, la lettera seguente che trovo trascritta e seguita dalla traduzione
francese
nel citato Manoscritto del Gueullette, e che rite
ro superiore : conosceva perfettamente la lingua latina, la greca, la
francese
, la spagnuola, ed era socia di varie accademie le
una volta potrà farsi un misto della tragica ed inverisimile dignità
francese
, con un poco di vero e di natura, felici gli spet
Vale a dire : era un personaggio della compagnia italiana o di quella
francese
? Egli è nel terzo piano dietro a Le Grand, il ce
el 1616 nella Illusion di Corneille, sia qui personaggio di compagnia
francese
? Lo Scaramuccia del quadro non è già il Fiorilli
intrigo, al dir del Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro
francese
; ma secondo il signor di Fontenelle nella Vita di
steri diedero e conservano il meritato titolo di padre della commedia
francese
. Dopo le guerre civili che durarono sino al 1625
la sua del Dispetto amoroso; ma l’italiana termina assai meglio della
francese
, il cui quinto atto mal congegnato raffredda tutt
se nel 1666 il Misantropo che fu il primo capo d’opera della commedia
francese
. Tutti i comici antichi e moderni hanno motteggia
il di 17 di febbrajo, morì in sua casa questo principe della commedia
francese
, essendovi stato trasportato dal teatro moribondo
ianco dei celebri Fiorilli e Romagnesi. Patrizia Adami, naturalizzata
francese
in un con suo marito nel giugno del 1683 (V. il C
se non ricca esistenza : ma, caduta la Repubblica, dietro l’invasione
francese
, ella fu compiutamente rovinata. Le varie compagn
re ; ma come tal pregio non poteva essere notato da tutto il pubblico
francese
, essa non ebbe quel successo che poteva sperare.
Collettore appassionato di libri, stampe e disegni, fu naturalizzato
francese
, assieme alla moglie Clara Patro, e al figliuolo
rio, musicati dal celebre Donizetti, e una infinità di traduzioni dal
francese
e riduzioni in prosa e in versi che furon vive pe
i e minori. Tradusse, ridusse, ammodernò una infinità di commedie dal
francese
, dall’inglese, dallo spagnolo, dal tedesco, fra c
guardava apparentemente il confronto tra i modelli opposti dell’opera
francese
e dell’opera italiana, segnava una trasformazione
entesco: la riforma dei generi letterari, il confronto con la cultura
francese
, l’eredità della poesia secentista11. Proprio nel
di Enea in Troja e il quadro di Ifigenia in Aulide, scritto in prosa
francese
, due argomenti destinati all’intonazione, scelti
ogocentrico metastasiano ancora di grande successo, quello dell’opera
francese
, alla base di un grande teatro nazionale dal qual
cori e il rifiuto dell’unità di luogo. Deciso nel contrastare l’opera
francese
, nel clima della querelle des bouffons, per l’ecc
ecedente del 1763, con ulteriori note e citazioni, anche in inglese e
francese
, che spiegano e approfondiscono alcuni riferiment
spetto A. Fabiano, Metastasio, Voltaire, Diderot, Marmontel e l’opera
francese
, in «Problemi di critica goldoniana», VIII, Raven
vadano d’accordo coll’intonazione, come spesso adiviene nella musica
francese
. Non ha d’avere dittonghi di suono indeterminato,
, chi ne scarseggia avrà una melodia languida, fredda, e monotona. La
francese
si trova forse nel secondo caso, e l’italiana nel
nti principalmente riposta. Il qual vantaggio non può avere la lingua
francese
, dove tutte le parole si pronunziano coll’accento
é tra i mezzi, che da gran maestro addita per migliorar il recitativo
francese
, il principale, sù cui si ferma, è quello d’itali
tro non cerca che piacere ad altrui, e che ama molto le bagatelle. La
francese
è una matrona ma una matrona avvenente, la quale,
to piegare sotto il furore delle conquiste, come si vede nella lingua
francese
, la quale altro non è, se crediamo a’ loro autori
e, il quale per esser moderno, e filosofo, e (quello che più importa)
francese
, spero, che m’abbia a servire di scudo, contro a
Ferravilla popolare. Certo : quando la signora dice alcuna parola in
francese
al sur Pedrin, quel comme ? di lui, che non ha ca
to sotto il nome di Carlin. Anch’egli fu indicato da un famoso medico
francese
come farmaco a un povero diavolo che aveva tutto
na volta, e sien rinviati tutti codesti istrioni in Italia. Il teatro
francese
ci guadagnerebbe qualche lavoro di Marivaux, ben
marzo del 1685 col ruolo di Capitano ch'ei recitava in italiano e in
francese
, nacque a Messina e fu noto prima col nome di Pas
chiamato Carlo Bertinazzi, il quale, non troppo signore della lingua
francese
, scelse per suo esordire l’Arlecchino muto per fo
a vi hanno giudizi importanti sull’arte di Préville, il grande attore
francese
, e sulla differenza tra il recitare colla mascher
arlin etc., etc. ; poi, anche senza tali documenti, è noto il costume
francese
di chiamar la moglie col nome del marito, special
à esposto sulla scena che dopo Pasqua, per dargli tempo d’imparare il
francese
ed il gusto di questa nazione. Sono col più profo
lettera indirizzata al signor Di Meslé per aver da lui una traduzione
francese
dell’estratto dell’ Amor paterno, puoi vederla ne
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