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1 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
delle regole, né volea usar di tutta la libertà ordinaria del teatro francese . Un tal Durval nel 1636 le metteva affatto in rid
un grand’uomo186. Non per tanto questo padre e legislatore del teatro francese , che morì, nel 1684, ha pur troppo pagato il trib
l’amor dalle tragedie? Degrada dunque tal passione il teatro tragico francese ? Io non so per qual gotica stranezza di gusto i c
ilegua l’immagine dell’eroe romano, e vi resta quella d’un marchesino francese . Si perde nel medesimo poeta l’idea di Sertorio g
imo a introdurlo nella tragedia con tutta decenze e delicatezza, e la francese ne acquistò un carattere tutto suo. La francese a
e e delicatezza, e la francese ne acquistò un carattere tutto suo. La francese adunque e la greca tragedia nel medesimo genere c
essa du Maine colle sue dame. Pietro Corneille che portò la tragedia francese alla virilità, lasciò la commedia nella fanciulle
ière, cui la gloria riserbava il titolo di Padre della buona commedia francese . Dopo le guerre civili che durarono fino al 1652,
gnia fece più fortuna, e rappresentò alternativamente colla compagnia francese nel Teatro di Borgogna, nel Piccolo Borbone, e ne
i, l’abate non desisté dal progetto di stabilire un’Accademia d’opera francese , e ottenutone nel 1669 il permesso, si associò co
Gilbert, il quale compose le Pene, e i Piaceri d’Amore, seconda opera francese posta pure in musica dal Cambert e rappresentata
e rappresentata nel 1671. Quelli furono i principi del teatro lirico francese , il quale da Surdéac passò a Giambatista Lulli Fi
Quinault, già cameriere di Tristan. Quell’ingegno raro portò l’ opera francese , appena nata, all’eccellenza, e i di lui più preg
che scrissero con Quinault pel teatro musicale eroico. L’opera comica francese nacque tra gli spettacoli delle fiere di San Germ
nti drammatici, e di romanzi. Egli é qui da notarli però, che l’opera francese eroica differisce assai dall’italiana oggidì; mer
zione della natura, principio universale d’ogni buona poesia. L’opera francese all’incontro tira dal fondo dell’immaginazione un
odigiosi dalla barba turchina ec. sono le ricchezze del teatro lirico francese . Un certo M. de Leyre passato in Italia, non rico
ssertiva di M. Castilhon, che il teatro moderno, e particolarmente il francese , sia superiore a quello de’ greci e de’ romani a
stata sempre il gusto dominante e ’l tentator tenebroso della nazione francese . «La résurrection des lettres et des arts (afferm
tilité du bel esprit en a retardé le progrès». E un altro dotto autor francese anche così: «Sous le règne de Louis XIII, et dans
ur passer ce style comme leur langue naturelle». E un altro letterato francese traducendo nel 1762 un’oda pastorale di un cavali
de tristes facéties, e Gian-Giacomo Rousseau che afferma: «La nazion francese si diletta di frizzi puerili, d’idee attratte, di
igence totale de la grammaire»; e non men saviamente un moderno poeta francese , parlando del lirico Rousseau: Il n’eut point, i
gnor Déspréaux il promotore, l’arbitro, il legislatore del buon gusto francese , disse a M. Racine in un’epistola a lui diretta:
re Caton galant, et Brutus dameret. 194. Questo medesimo spiritoso francese diceva ancora con tutta ragione: «Nous admirons c
endo questo, avea saputo porre il dito nella piaga segreta del teatro francese . 195. Alessandro Magno, uno degli uomini più mar
imperciocché il signor Racine nella sua tragedia ne fece un damerino francese , e Giambatista Rousseau in un’ode celebrata da’ s
ori che ottiene dalla sua amante. 201. Il celebre critico e satirico francese Niccola Boileau, quantunque non potette troppo lo
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
l seguente regno di Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese ed un’ opera musicale seria italiana. I Russi, ad
tribuire al proprio diletto le nazioni più ingegnose, l’Italiana e la francese , le quali da gran tempo si disputano la preferenz
nell’arte di piacere. L’opera buffa e la seria italiana e la commedia francese si rappresentavano alternativamente in tre giorni
ambiandovisi soltanto dieci o dodici volte i balli. Nell’opera-comica francese che pure vi si rappresenta, bisogna mutare spessi
za veruna separazione. La loggia imperiale che è nella fronte, fu dal francese La Motte ornata di quattro colonne che la sosteng
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 204
del Reggente, colla parte di Prudent nella Fausse Coquette, commedia francese dell’antico teatro italiano, riportandovi un gran
so. Di lui disse il Mercurio del tempo : « Egli parlava assai bene il francese e l’italiano. Non si son visti facilmente attori
4 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
VII ADDIZIONE I* Composizioni del Mairet: meschinità del teatro francese . Giovanni Mairet nato in Besanzone nel genna
po lo spazio di trent’anni in cui si andò tratto ripetendo sul teatro francese , si manteneva ancora. Scorgesi il giudizio del Ma
ressante, in cui l’autore afferma di essersi prefisso di vestire alla francese il Solimano del conte Prospero Bonarelli 1. AD
gli scrittori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai nè in francese nè in italiano. Può veramente accordarsi a’ compi
Dispetto amoroso; ma la commedia italiana termina assai meglio della francese , il cui quinto atto mal congegnato raffredda tutt
uel personaggio ozioso, e quell’amor freddo. Il maestro della Poetica francese &c. ADDIZIONE XIII* Gustavo del Piron: Z
ltre specie drammatiche, coltivò la tragica poesia, e diede al teatro francese il Callistene nel 1730, tragedia di semplice vilu
recitò la prima volta in Londra nel 1753. L’ab. Prevôt lo tradusse in francese intitolandolo le Joueur che si stampò in Parigi n
o Parigi salvato del Sedaine, non sono stati applauditi dal pubblico francese . Il Mercier sembra di aver degenerato nell’Abitan
con invidiabile applauso si noverò per una delle migliori del teatro francese , dovrà il Piron la sua riputazione maggiore in qu
uscì per esserne il soggetto lontano dal tempo presente e dal costume francese . Pubblicò la commedia del Mèchant rappresentata n
colo apparisce a quali stravaganze siesi abbandonato il teatro lirico francese , mal grado dell’ottimo effetto che hanno prodotto
i ultimi celebri maestri. Nè questo nè il buon senno di uno scrittore francese ha punto giovato a richiamar su quelle scene l’op
spettatori agli attori. Vero è pur anco che il teatro della commedia francese ha ricevuti pochi anni fa notabili miglioramenti.
j ed Aneddoti sopra la Sofonisba del Mairet nella Biblioteca teatrale francese pubblicata in Venezia dalla tipografia Pepoliana.
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1041
G. G. Rousseau, tradotto dal Gandini, e che il Grandi recitò anche in francese colla moglie che vi sosteneva la Galatea (V. Arbe
atea (V. Arbes [D’] Antonia), non restando secondo a un bravo artista francese che l’anno prima avealo prodotto al S. Moisè. La
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 4
ella Ristori………… Nella sua serata di benefizio scelse un nuovo dramma francese dei signori Scribe e Legreve (sic), Legouvé, trad
e, nella parte di Adriana superò sè stessa. Nell’atto quinto, dove la francese commediante rimane avvelenata fiutando un mazzoli
7 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
E perché portò già il caso che io dovessi distendere quest’ultimo in francese , in francese l’ho lasciato per essere quella ling
tò già il caso che io dovessi distendere quest’ultimo in francese, in francese l’ho lasciato per essere quella lingua fatta oram
umoy; ben sicuro che il poeta greco non si poteva meglio esprimere in francese . Nel rimanente ho procurato supplire col mio di m
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
prima della Medea di P. Corneille. Osserviamo lo stato del Teatro francese prima della Medea di Pietro Cornelio. Lontana dal
n volere nè totalmente seguirle, nè tutta usare la libertà del teatro francese . Un certo Dorval nel 1636 le metteva affatto in r
azio di trenta anni in cui si andò tratto tratto ripetendo sul teatro francese , si manteneva ancora. Scorgesi il giudizio di Mai
ressante, in cui l’autore afferma di essersi prefisso di vestire alla francese il Solimano del conte Prospero Bonarelli. Rotrou
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 642-645
pubblico all’entusiasmo come attrice e come ballerina nella commedia francese in un atto e in versi, Le tableaux, di Panard, il
introdur troppi gallicismi nella lingua italiana, e italianismi nella francese , assicura che il suo volto e il suo gesto eran so
olo, ingiustificato omai, non rappresentò più che commedie scritte in francese . Fra le testimonianze del valore artistico di
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
inunziò alla poesia drammatica. Questo padre e legislatore del teatro francese morto nel 1684 in Parigi, merita di studiarsi da
tutta la pompa e da tutti gli ornamenti de’ quali è capace la lingua francese . In tutti gli oggetti egli spande la propria sens
ime? Siffatte analisi delicate della tenerezza, o se vuol dirsi alla francese , del sentimento, anche senza tanti pregi che ador
olgaria. In quel secolo per la Francia fortunatissimo forse la poesia francese pervenne alla possibile venustà per le favole del
ento d’Ippolito ed Aricia. In fatti questa galanteria, per dirla alla francese , sconvenevole al carattere d’Ippolito, e fredda a
e che lo stesso Euripide posto nelle medesime circostanze del tragico francese non l’avrebbe rifiutato. Certo è che anche Luigi
olitico colla poco grave immagine di un vecchio visconte o colonnello francese innamorato. La Sofonisba del Mairet, anco per avv
re, più spiacevole del linguaggio amoroso che ha disonorato il teatro francese . Io già non parlo dell’amore energico, furioso, t
lo spagnuolo declamatore temerario profonde a larga mano sul tragico francese ; e meglio se ne assicurerà allorchè getterà lo sg
agica ad avere un carattere tutto suo. Adunque la tragedia greca e la francese in un medesimo genere presentano due specie diffe
sservare ancora, che nell’anno 1636 quando si rappresentò la Marianne francese , il teatro spagnuolo non avea ancor veduto il Tet
entate con affluenza di spettatori, prese contro il medesimo satirico francese la difesa di Quinault. Duchè ajutante di camera
eferendo con senno la sola Atalia di Racine a tutto il teatro tragico francese . Non per tanto Achinoa moglie di Saulle colle sue
gli scrittori drammatici di quel tempo, e non rappresentata mai nè in francese nè in italiano. Può veramente accordarsi a’ compi
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 298-299
non minore attitudine ebbe alla pronunzia correttissima della lingua francese , di cui molto si valse, facendo smascellar dalle
 ; due parti, nelle quali egli fu artista incomparabile. Tradusse dal francese una infinità di commediole e farse e monologhi, e
12 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »
Francia; la prima opera italiana composta espressamente per la corte francese è l’Orfeo di Francesco Buti, intonato da Luigi Ro
rl Heinrich Graun per il teatro di corte di Berlino nel 1755 su testo francese di Federico II di Prussia tradotto in italiano e
a e compositore, compose diverse opere in collaborazione con il poeta francese Philippe Quinault (Parigi, 1635-1688). Vinci: Le
ubblico e i letterati parigini tra sostenitori del modello operistico francese e sostenitori del modello operistico italiano, tr
ron, detto Michel Baron (Parigi, 1653-1729) è un attore e drammaturgo francese . Le Couvreur: Adrienne Couvreur, nota anche come
iana Le Couvreur (Épernay, 1692 – Parigi, 1730) è un’attrice teatrale francese . Nicolini: Nicolò Grimaldi (1673 – Venezia, 1732
ll’inglese, che opponeva all’uniformità tipica del modello geometrico francese una struttura libera e aperta, con un’alternanza
: André Le Nôtre (Parigi, 1613-1700) è il maggiore architetto barocco francese , creatore del giardino cosiddetto «alla francese»
e architetto barocco francese, creatore del giardino cosiddetto «alla francese », basato su un ordine geometrico e sulla simmetri
re Paolo Veronese (Verona, 1528 – Venezia, 1588) Pussino: il pittore francese noto anche in Italia Nicolas Poussin (Les Andelys
io: Gilles Ménage (Angers, 1613 – Parigi, 1692), letterato ed erudito francese , autore delle Origines de la langue françoise (16
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
ancesi, e persuaso della giustezza de ’ loro princippii. Tradusse dal francese , compose, fe da altri comporre diversi drammi com
Ippocondrico, ed altre tragedie e commedie modellate freddamente alla francese . Gottsched unì a’ suoi tutti questi componimenti,
e e pensare più che non si pensa, e non si vede nella timida tragedia francese ; il grande, il terribile, il malinconico fanno so
alla moda,, ben disegnata, bene scritta e ben tradotta dal Riviere in francese , Weiss si prefisse di correggere col ridicolo due
o che amano l’urbanità al pari delle lettere, è che egli non meno del francese Belloy attribuisce i più infami tradimenti usciti
comico borzacchino colla sua Ecole du monde commedia scritta in prosa francese in tre atti pubblicata tralle di lui opere postum
edesco, che si trova nella collezione de’ drammi tedeschi tradotti in francese fatta dal Friedel. L’autore si prefisse la più be
amunda, la Scelta di Ercole, l’Aurora, l’Alceste drammi musicali alla francese . Brandes ed Engel ne scrissero ancora, e l’Ariann
all’opera italiana, dal 1752 cominciò ad ammettere anche la commedia francese . È un edificio nobile e capace per le decorazioni
14 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
i francesi e persuaso della giustezza de’ loro principj. Tradusse dal francese , compose e fe comporre ad altri diversi componime
’Ippocondrico ed altre tragedie e commedie modellate freddamente alla francese . Gottsched unì a’ suoi tutti questi componimenti,
re e pensare più che non si pensa e non si vede nella timida tragedia francese : il grande, il terribile, il malinconico fanno so
alla moda, ben disegnata e bene scritta e ben tradotta dal Riviere in francese , Weiss si prefisse di correggere col ridicolo due
o che amano l’urbanità al pari delle lettere, è che egli non meno del francese Belloy attribuisce i più infami tradimenti usciti
comico borz cchino colla sua École du monde commedia scritta in prosa francese in tre atti pubblicata tralle di lui opere postum
edesco, che si trova nella collezione de’ drammi tedeschi tradotti in francese fatta dal Friedel. L’autore si prefisse la più be
munda, la Scelta di Ercole, l’ Aurora, l’Alceste drammi musicali alla francese . Il Brandes, e l’Engel ne hanno composto ancora,
all’opera italiana, dal 1752 cominciò ad ammettere anche la commedia francese . È un edifizio nobile e capace per le decorazioni
15 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
olamo Razzi, il Pastore stravagante trasportata da un’ altra commedia francese di Giovanni de la Lande; e finalmente due proprie
buon musico nazionale. Erasi in corte introdotta una compagnia comica francese che rappresentava i componimenti di Moliere, di C
comporre opere in lingua tedesca. Così l’opera italiana e la commedia francese furono i soli spettacoli ammessi nelle corti de’
16 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
liana di Girolamo Razzi, il Pastore stravagante tradotto da un’ altra francese di Giovanni De la Lande; e finalmente due sue com
buon musico nazionale. Erasi in corte introdotta una compagnia comica francese che rappresentava i componimenti di Moliere, di C
o di più comporre opere tedesche. Così l’opera italiana e la commedia francese furono i soli spettacoli ammessi nelle corti de’
17 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
no dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese e un’ opera seria italiana. I Russi ad esempio de
ell’arte di piacere. L’opera buffa e la seria italiana, e la commedia francese si rappresentavano alternativamente tre giorni de
i si cambiano dieci o dodici volte i balli; là dove nell’opera comica francese che pur vi si rappresenta, bisogna mutare spessis
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
Normandia il Toson d’oro; e l’abate Perrin tentava di fare un’ opera francese componendo in cattivi versi una pastorale posta i
Perrin vide ravvivarsi le sue speranze di fondare un’ opera musicale francese , e nel 1661 compose l’Arianna ancor più infelicem
cosse l’animò a chiedere al sovrano la facoltà di stabilire un’ opera francese , ed ottenutene nel 1669 le lettere patenti si ass
colla musica del Cambert. Questi furono i deboli principii dell’opera francese , che dopo qualche anno per mezzo del fiorentino G
ia-balletto di Psychè. Per buona sorte, e gloria della scena musicale francese , Lulli favorito da madama di Montespan ottenne da
i notarano nell’Alceste più di un difetto. Al loro intendere il poeta francese avea guastato l’argomento greco senza approfittar
scene che tirano l’attenzione. Ma il capo d’opera del teatro lirico francese si rappresentò nel 1686. L’Armida tratta dal gran
19 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
ti le greche lettere quali così comuni, come oggi in Europa il volgar francese . Leone X che illustrò i primi anni di sì gran sec
rismondo pubblicato in Bergamo nel 1587. Carlo ne fece una traduzione francese uscita in Parigi nel 1620, ristampata indi nel 16
bertà, meritava un poco più di diligenza dal nuovo maestro di poetica francese . Che direbbe M. de Marmontel d’un letterato filos
gli maligno e ignorante un italiano che per far conoscere la commedia francese , dimenticato Molière, fondasse il suo giudizio su
a per debolezza delle penne che vi s’impiegarono, sia perché la prosa francese é incapace di render competentemente la poesia it
167. Della Sofonisba del Trissino havvi anche una moderna traduzione francese fatta, cinque o sei anni sono, da M. Millet, se b
del teatro italiano, copia così le parole del generale della Dunciade francese , M. Marmontel, senza citarlo «La commedia italian
Bentivoglio, del Caro, del Varchi ec.? Egli avea più obbligazione del francese di conoscerle. Or a tali commedie adatterebbe egl
o Vespasiano, maestro delle tre lingue sorelle, italiana, spagnuola e francese , nel Real Collegio della Nunziatella di Napoli, e
dalla giustizia della causa, e più da pressante richiesta di una dama francese , amante della nazione e letteratura italiana, fec
a, di cuore e di mente, venne da cotesto ingegnoso e acerrimo critico francese lepidamente chiamato le Poète Lilliputien, le Béb
a Littérature, le garçon des Philosophes: «Avendo detto lo scrittore francese della vita di Regnard, che questo celebre commedi
di M. d’Alembert. «C'est à la mode à Paris (afferma un’altro scrittor francese ) de parler, juger et décider de tout avec une con
rit», i tedeschi gli risposero, come doveano, con quest’altra: «Se un francese può aver senso comune?» Giustamente le ingiurie c
ntenzion mia di far oltraggio a una nazione così rispettabile come la francese che io amo e venero, ma sì bene a que’ suoi indis
utte le nazioni un linguaggio comune, del quale si vale il turco e ’l francese , il parto e ’l romano, il persiano e ’l greco? No
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
l miglior camino, e prodotto l’Atalia, il capo d’opera della tragedia francese , senza avvilirla colla galanteria, avea cominciat
cupazioni teatrali prima di depurar del tutto la tragedia, e la scena francese , dopo di lui si riempì della morale dell’opera di
freddo intrigo amoroso. Ciò però finì di corrompere il tragico teatro francese . Longepierre non lavorava con diligenza i suoi ve
suoi versi, non si elevava con lo stile, non conosceva bene il teatro francese , e la sua tragedia annojò e cadde. I Francesi si
nta sofferenza, tante angosce sembrano convenire più ad un innamorato francese del tempo che si scriveva l’Artamene, che ad un R
avventura di Edipo, introdotto con mal consiglio dal padre del teatro francese , quanto di quello non meno eterogeneo della galan
ia dal Bermudez e da Mexia de la Cerda, benchè al cospetto della Inès francese spariscano tutte le altre. Lo stile della Ines ge
in Digione l’anno 1674 e morto in Parigi nel 1762, è il primo tragico francese che in questo secolo possa degnamente nominarsi d
. Non gli manca alle occorrenze nè il sublime del creatore del teatro francese , nè la seducente tenerezza del dì lui elegante co
a imputata a’ suoi compatriotti di travestire tutti i personaggi alla francese . In fatti i Tartari e i Cinesi dell’Orfano della
olce ed umana filosofia che vi serpeggia. Io non conosco altro dramma francese che più felicemente ne’ tre ultimi atti vada al s
marchese Scipione Maffei, quando Voltaire s’invogliò di tesserne una francese degna di parteciparne la gloria. Nel 1736 egli l’
iore della tragedia italiana, ma cercò di accomodarla meglio al gusto francese togliendole l’aria di greca semplicità e naturale
lio. Ma la sana critica non lascia di desiderare nel bel componimento francese qualche altra perfezione. Voltaire non ha totalme
diletta del teatro spagnuolo e dell’inglese, mi sembra nella tragedia francese meno artificiosaa dell’ombra di Dario ne’ Persi d
n torrente di encomii sul suo protettore. L’arbitro della letteratura francese allora universalmente idolatrato ben conobbe quan
rmonica e l’ineguaglianza e la turgidezza dello stile. Ducis diede in francese l’Hamlet, Giulietta e Romeo, ed il Re Lear trascr
in Parigi nel 1788, se non si vede sulle scene. Ma Place trasportò in francese varie favole inglesi e compose Jeanne d’Angleterr
ar vendette atroci? E non è egli l’autore di Gabriela di Vergy? Non è francese il suo Fajele ed il più implacabile, il più vendi
li diedero agli Spagnuoli, a condizione che gli rimandassero al campo francese . Ma lasciamo le istorie, le note e le prefazioni
re la terribile procella tutto copriva di tenebre e d’orrore il cielo francese e seguiva il cangiamento della monarchia in democ
ali incorse il Belloy, lo mostra presente alla strage. Un giornalista francese chiamò questa libertà audacia stomachevole del p
o più di Bianca e Montcassin. Atto I. L’autore suppone che Montcassin francese due volte abbia salvata la Repubblica, ond’è che
l’ignominiosa morte del Foscarini, per la legge di cui nella tragedia francese si parla. Egli non potè allegare veruna discolpa,
tragedia. In prima il Foscarini veneto è trasformato in un Montcassin francese che si dice di aver salvata due volte Venezia. Ma
lt. Allorchè il leggitore comincia ad intenerirsi, gli si presenta un francese militare forse in vece del veneto Foscarini nobil
forse in Francia ancora non si riceverebbe con pieno applauso che un francese si credesse estremamente onorato per aver meritat
21 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
ta decadenza osservava, pochi anni sono, nel teatro di Londra l’autor francese della Gazzetta letteraria dell’Europa. «Non vi si
8; ond’é che l’anzinominato poeta osserva la decadenza della commedia francese in quella specie d’obblio, in cui é caduto Molièr
s’ingegnano d’introdurre nelle proprie scene il brio e la giovialità francese , il teatro di Francia per una mal intesa imitazio
r con pravo consiglio il sistema dell’opera italiana per quello della francese , mentre che i francesi alquanto spregiudicati si
o in procinto di cader nelle miracolose stravaganze del teatro lirico francese , ed essi in caso di cagionare in questo una crisi
d’està a formarsi uno stile, col solo torre qualche canavaccio lirico francese e porlo in cattivi versi italiani, favorito da un
incapaci di vagliar il grano e separarne le paglie, di distinguer un francese dall’altro, e l’Ifigenia dai Silfi e dalle Barbe
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
altre provincie d’Italia, applauditissimo nel carattere brillante di francese italianato, di cui fu inventore il Canzachi (V.),
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 711-720
i presentò l’ 11 ottobre 1683, nell’ Arlequin Prothée, recitandovi in francese sotto nome di Mezzettino, diminutivo di mezzetta,
mant Etourdi, commedia italiana, recitandovi la parte d’intrigante in francese , alla presenza della Duchessa di Maine ; il 12 ne
di Sfessania al nome di Antonazzoni) o dagli attori comici del teatro francese del 1632, Turlupin e Philipin, che vengon dalla s
de : e si fe’ il diavolo a quattro per impedirne l’ingresso nel suolo francese . Fu tanto e così indemoniato il chiasso che se ne
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
Grobbert Luigi. D’origine francese , fu egregio nelle parti vive dell’innamorato. Scr
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 432-435
ndispensabile alle parti di Arlecchino. Fu colla moglie naturalizzato francese nell’aprile del 1680, ed ebbe onori di ogni speci
Francese volevano impedire a quelli della Comedia Italiana di parlare francese . L’affare si fece serio, e ne volle essere giudic
’ordine militare di S. Luigi. Molte commedie egli scrisse pe’l teatro francese , e solo, e in società col Du Fresny. (V. Teatro d
26 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
no dell’imperatrice Elisabetta s’introdusse nella corte una compagnia francese e un’opera seria italiana, non lasciando di conti
no circa dieci o dodici volte i balli. All’incontro nell’opera comica francese , che pur vi si rappresenta, bisogna cambiar spess
27 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
entrione73. Il presente re per animar la nazione congedò la compagnia francese , e compose egli stesso la Generosità di Gustavo A
se l’Orfano della China del Voltaire; Manderstroom, oltre a un’ opera francese intitolata Silvia, ha tradotto in Isvedese l’Ifig
28 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
Normandia il Toson d’oro; e l’abate Perrin tentava di fare un’ opera francese componendo in cattivi versi una pastorale posta i
Allora il Perrin vide ravvivarsi le sue speranze di fondare un’ opera francese , e nel 1661 compose l’Arianna ancor più infelicem
osse, l’animò a chiedere al sovrano la facoltà di stabilire un’ opera francese , ed ottenutene nel 1669 le lettere patenti si ass
2 colla musica di Cambert. Questi furono i deboli principj dell’opera francese , che dopo qualche anno per mezzo del Fiorentino G
dia balletto di Psychè. Per buona sorte e gloria della scena musicale francese Lulli favorito da madama di Montespan ottenne dal
a da qualche scena interessante. Ma il capo d’opera del teatro lirico francese si rappresentò nel 1686. L’ Armida tratta dal gra
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 708
antaloncina, che si è poi maritata al celebre Monsieur Deny danzatore francese .
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 113
orghetti, e morì il 29 novembre 1738 a ottantasei anni, naturalizzato francese , e ufficiale del Re. Il D'Origny annunzia così la
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
o col testo a fronte e colla dicitura : « Da rappresentarsi in lingua francese nel Teatro San Samuele ».
32 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
nea. Il defunto re Gustavo per animar la nazione congedò la compagnia francese , e compose egli stesso la Generosità di Gustavo A
e l’Orfano della China del Voltaire; Manderstroom, oltre ad un’ opera francese intitolata Silvia, trasportò in isuedese l’Ifigen
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 394
o 1634 | richiamando il Duca d’ Orléans | Suo fratello | tradotta dal francese | da Marcantonio Romagnesi. — Venetia, 1634.
34 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187
o: Opera Comica: Teatri materiali. I. Opera Eroica. L’opera francese fondata dal Lulli e dal Quinault che tira dal fon
aire di Pandora e di Sansone, Marmontel di varie favole musicali alla francese . Le Batteux52, e lo stesso Marmontel53 dicevano c
ione M. Diderot allorchè declamò contro l’assurdità del teatro lirico francese , e deplorò l’ ingegno di Quinault occupato in un
rit, dice Palissot, si stima meritamente la più ingegnosa opera buffa francese . La di lui moglie attrice già morta ne compose pu
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 725
atro alla chiusura del 1746, e morì il 21 ottobre 1754, naturalizzata francese , lasciando erede universale il suo celebre colleg
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 411
prima attrice per le commedie goldoniane e le sentimentali del teatro francese , che al suo tempo inondavan le scene, tradotte da
37 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
inunziò alla poesia drammatica. Questo padre e legislatore del teatro francese morto nel 1684 in Parigi merita di studiarsi da c
tutta la pompa e da tutti gli ornamenti de’ quali è capace la lingua francese . In tutti gli oggetti egli spande la propria sens
e? Siffatte analisi delicate della tenerezza, o se vuol dirsi alla francese , del sentimento, anche senza tanti pregi che ador
ota IV ) In quel secolo per la Francia fortunatissimo forse la poesia francese pervenne alla possibile venustà per le favole di
nto d’Ippolito ed Aricia5. In fatti questa galanteria, per dirla alla francese , sconvenevole al carattere d’Ippolito, e fredda a
re, più spiacevole del linguaggio amoroso che ha disonorato il teatro francese . Io già non parlo dell’amore energico, furioso, t
la poesia, e quindi così purificato passò alle scene. Il gran tragico francese P. Cornelio non mai se ne valse come oggetto prin
agica ad avere un carattere tutto suo. Adunque la tragedia greca e la francese in un medesimo genere di poesia presentano due sp
senno l’esempio della sola Atalia di Racine a tutto il teatro tragico francese . Non pertanto Achinoa moglie di Saulle colle due
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
on lo lasciò più. A Milano si rappresentava una commedia tradotta dal francese , Il ritratto del Duca. Si trattava, in una scena,
uale gl’Italiani (non parlo di quelli che si tagliano i pensieri alla francese ) han sempre voluto che sia : quale la benigna nat
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443
etro Lenoir de la Thorillière, egregio comico del Re, della Compagnia francese , e continuò a recitar le servette alla Commedia I
di Arlecchino, il servo, s’accosta più d’ogni altro tipo al carattere francese . Colombina è soprattutto coquette. Colombina al
gherardiana, press’a poco, come la civetta italiana sta alla coquette francese , sia nella forma, sia anche nella sostanza. Nel m
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756
Benefattore e l’Orfana, il Filosofo celibe, l’Atrabiliare, l’ Ospite francese , il Tutore e la Pupilla, La riconciliasione frate
à di genio da non temere il confronto del Garrick inglese e del Talma francese  : ed era cosa veramente sorprendente il vederlo q
non compromettere il nome di famiglia, altri per nobilitarlo all’uso francese . E qui il Colomberti aggiunge : Nel primo caso, h
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1002
io Luigi. Parte del suo tempo impiegò anche in tradur commedie dal francese (come s’è visto all’articolo del padre), e delle
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 648
idente, compiè regolarmente il suo corso di studj, e sotto il governo francese ottenne la patente di maestro. Fanatico dilettant
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 55
amore e nel Medico olandese ; e aggiunge il Bartoli che nel Disertor francese , sostenne tanto eccellentemente la parte del padr
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 443
. Bartoli – era un uomo d’ingegno, pratico della lingua latina, della francese e della tedesca ; e molto adoprò la penna in serv
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 349-355
a Parigi sotto alcun pretesto, quand’ anche tutti i Comici parlassero francese  ; e sia generalmente vietato a qualsiasi altro di
lone, del Dottore e dello Scapino ; et anche del Pierrot, che, se ben francese , è nato dal teatro italiano. 2° I Comici, auguran
ppartenevano, come di comparse, ecc. Luigi Riccoboni fu naturalizzato francese con lettera del giugno 1723, insieme alla moglie,
Parigi, appresso Briasson, M DCCXXXIII. Tre volumi in-12°, con testo francese a fronte. Observations sur la comédie, et sur le
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 174
altazione dello spirito, risolse di chiamare a sè una buona Compagnia francese , che si recò a Monaco l’estate del 1671, condotta
47 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
espresse da Corneille nei Trois discours sur le poème dramatique; il francese dubitava infatti dell’effettiva portata del proce
ssime (quelle di Salìo, di Zanotti, di Recanati, di Conti e in ambito francese di Voltaire e di de La Motte), in virtù del fatto
stesura. L’autore prosegue poi con un ampio sondaggio sulla tragedia francese , stimata generalmente inferiore a quella italiana
lla tragedia e sul poema eroico composti tra Sei e Settecento in area francese e condanna la pratica dell’ibridazione che avevan
rofondamente razionalista. In disaccordo con la teoresi drammaturgica francese , che sminuiva il valore patetico dell’agnizione,
le règles classiques forgiate nella fucina poetica cinque-seicentesca francese ad opera dello Scaligero, e poi sostenute da Chap
asi alternative rispetto a quelle su cui poggiava la poetica teatrale francese del Seicento. Nel quarto capo, quasi a voler dimo
ione di Calepio nei confronti dei confidenti che popolano la tragedia francese , ritenuti dannosi all’intreccio e facilmente sost
lo di fabula e di caratteristiche intrinseche all’intreccio, e quella francese in fatto di rappresentazione scenica, così come i
ne per affrontare molte delle questioni di poetica tragica italiana e francese . La tradizione storiografica, che proprio col Nap
sempio, è stigmatizzato in accordo con una lunga tradizione esegetica francese — dal Boileau a Voltaire, passando per Fénelon —,
fatto la magniloquenza tipica dei soliloqui della tragédie classique francese : i personaggi in preda alle passioni infatti, sec
personaggi, rifacendosi alla nutrita speculazione seicentesca di area francese , recuperata anche in Italia all’inizio del diciot
corneilliano. Tutte le puntualizzazioni circa la tragedia italiana e francese sono sempre animate dall’attenzione nel preservar
istiche di una stagione ormai tramontata. Venendo alla lingua tragica francese Calepio riconosce in effetti una particolare cura
pinione, difesa negli Entretiens d’Ariste et d’Eugène, secondo cui il francese era al contempo la lingua più semplice e nobile a
osta a Voltaire del Maffei, in cui il veronese rimproverava al teatro francese il difetto di «star sempre sui trampoli», già il
i», già il Calepio aveva denunciato la gonfiezza della lingua tragica francese — peraltro teorizzata icasticamente nell’Art poét
te tutti, fuorché il Martello — che avevano condannato l’alessandrino francese a causa della monotonia, della lunghezza del vers
lla polemica anti-francese ed in specie anti-bouhoursiana: il gesuita francese aveva infatti ingiustamente attaccato la lingua p
aveva rilevato il Muratori — una netta superiorità dell’italiano sul francese in quanto a varietà rimica. La traduzione di un p
ione molto più naturale di quella che viene imposta dall’alessandrino francese . Nota al testo Del Paragone esistono due di
zati secondo la consuetudine moderna; laddove fossero citati testi in francese , sono state modernizzate integralmente le porzion
colari imperfezioni degli autori, che la fievolezza della letteratura francese , la quale in que’ tempi era ancora troppo bambina
e nuova pena alla calamità di Polissena stessa. Stabilisce quel poeta francese la lode della sua invenzione sulla proposizione d
al verso giambo la greca e la latina, ma questo difetto è comune alla francese altresì, perciocché l’una e l’altra di quelle ant
cenziosamente composte a somiglianza delle greche. [7.2.2] La lingua francese non ha punto maggiore idoneità per raffigurar l’e
di che mi ricordo che l’abate Tarasson133 reca qualche traslazione di francese in latino e di latino in greco, le quali sono più
qualche traduzione che siasi fatta non pur di latino in greco, ma dal francese in latino, massimamente d’opere oratorie, quale è
irica e nella pastoral poesia, così nella tragica non è meno atto del francese a sostenere la dignità de’ gravi sentimenti ed a
e tenere e propria per esprimere piacevolmente le piccole cose che la francese , all’incontro come più maestosa e più capace di t
cier, nella prefazione del suo Omero, confessa candidamente la lingua francese essere insufficiente a conservare l’eroica dignit
i suoi avversari di riprovare tale accusa, ora con dire che la lingua francese è non pure veramente ricca per aver voci esprimen
a unicamente nell’esprimere ogni cosa, ma che sia singolar pregio del francese l’avere nomi unici di ciascun significato. Tutti
rispondo che quel nostro poeta non attribuisce vantaggio alla lingua francese nel valore e nella dignità delle espressioni: anz
i è l’improprietà de’ versi a cui sostituisce un metro somigliante al francese , ma contro questa sua particolare opinione io non
lingua ha la prerogativa d’essere più ricca di locuzioni che sopra la francese la nobilitano, ella ha pure metro più proprio per
priccio d’introdurre in nostra lingua un nuovo sistema, approvò l’uso francese , adducendo a suo favore che la lunghezza del vers
el riflettere a queste sconvenevolezze, soglio pareggiare la tragedia francese ad una reina che, invece di conservare la maestà
adica a se stesso. [7.4.3] Ma qui non finiscano i difetti della rima francese : avvene uno che per essere sol proprio di quella
faits, effets, paix, attraits, jamais. Per la qual cagione la lingua francese impoverisce ancora sì dell’altre rime dissillabe,
più la sopraddetta povertà. Quindi puossi argomentare che nell’idioma francese non solamente non è possibile scrivere lunghe sce
versificarlo secondo i caratteri, che Racine col vestirlo sempre alla francese : nonpertanto non avrei del tutto assolto Cornelio
di dimostrare che la letteratura italiana non era inferiore a quella francese neppure nel genere tragico, in cui tradizionalmen
ero parrebbe attingere anche uno dei maggiori teorici del classicismo francese , Daniel Heinsius, il quale, nel De constitutione
a; François Ogier, uno degli ingegni più brillanti del primo Seicento francese , nella prefazione al Tyr et Sydon (1628) di Jean
tragicommedia La Généreuse Allemande (1631). La teoria drammaturgica francese del pieno Seicento riprende queste posizioni, e i
ronata nel Settecento da un esponente di grande rilievo dell’estetica francese , quale Jean-Baptiste Du Bos, deciso fin dalle pri
e dramatique moderne au xviie  siècle», in Storiografia della critica francese nel Seicento, Bari-Paris, Adriatica-Nizet, 1986,
prototipo senecano, come quelli di Giraldi. Gli albori della tragedia francese sono invece legati alla nascita della scuola poet
e. Calepio mette in luce la derivazione italiana della prima tragedia francese , sebbene tale filiazione potrebbe essere più faci
ra indipendente di Jean Mairet (1634). Anche la storiografia teatrale francese ottocentesca riconosce l’impronta italiana, oltre
giudizio di Émile Lefranc, il quale, fra le tragedie del Cinquecento francese , giudica originale soltanto La Soltane di Gabriel
6). Calepio citava Jodelle e Ronzard tra i capostipiti della tragedia francese anche nella sua Apologia di Sofocle, in cui imput
a drammaturgia di Jodelle cfr. Enea Balmas, Un poeta del Rinascimento francese : Étienne Jodelle: la sua vita, il suo tempo, Fire
p. 224-226. [1.1.3] Lo scarso successo della tragedia rinascimentale francese è dovuto, secondo Calepio, non tanto alla pedisse
o alla scarsa perizia degli autori e all’immaturità della letteratura francese . Nel Seicento tuttavia alcuni drammi francesi, co
a coeva, e sulla presa di questo «linguaggio dell’amore» sul pubblico francese cfr. Catherine Gordon-Seifert, Music and the Lang
gnani, 1906; Luigi Ferrari, Le traduzioni italiane del teatro tragico francese nei secoli XVII e XVIII: saggio bibliografico, Pa
ché i più recenti: Simonetta Ingegno Guidi, «Per la storia del teatro francese in Italia: L. A. Muratori, G. G. Orsi e P. J. Mar
risiede in parte nel desiderio di riscatto dell’ormai anziano autore francese , reduce dal fallimento della tragedia Pertharite,
relle du Cid”, o lo scandalo del vero», in Storiografia della critica francese nel Seicento, Bari-Paris, Adriatica, Nizet, 1986,
l Castelvetro, che viene ripreso in questo passaggio puntualmente dal francese (Lodovico Castelvetro, Poetica d’Aristotele vulga
le (ivi, p. 149), riportata a testo, che dimostra la scarsa stima del francese nei confronti dell’operazione critica che da seco
uscita della rappresentazione teatrale. Sullo sviluppo di una poetica francese che predilige la libertà dell’autore, in riferime
unité de l’histoire de 1625 au “Cid”», in Storiografia della critica francese nel Seicento, Bari-Paris, Adriatica-Nizet, 1986,
che manifestano l’arbitrarietà dell’operazione esegetica condotta dal francese , Calepio formula un perentorio giudizio nei confr
iuttosto che un equilibrato esame della conformità delle tragedie del francese ai dettami del trattato greco. Inoltre la modalit
cia al perseguimento dell’utilità attraverso la tragedia, al quale il francese sostituirebbe l’esclusiva ricerca del piacere del
a Dacier nella conclusione della sua prefazione alla Poetica, dove il francese , ripercorrendo le tappe fondamentali della storia
la filosofia cartesiana, ben radicata in tutto il mondo delle lettere francese sei-settecentesco: dalla ripresa, talvolta sempli
ica, e in particolare sulle ripercussioni che essa ebbe nella cultura francese , su cui pesava l’originario giudizio dello Scalig
he che nel Seicento verranno mosse alla mediocrità di Edipo in ambito francese . Corneille in effetti parrebbe proiettare su Edip
e. Non a caso infatti nella sua riscrittura dell’Edipo il drammaturgo francese introduce un intrigo amoroso che sposta l’asse de
l suo carattere, soffermandosi piuttosto sui difetti della traduzione francese del testo sofocleo e sull’improprietà delle criti
i Sofocle e sulle implicazioni melodrammatiche dell’Œdipe dell’autore francese si rimanda a Maddalena Mazzocut-Mis, «L’Œdipe di
suo Estratto dell’arte poetica, condivide le perplessità espresse dal francese in merito alla colpevolezza di Edipo e commenta c
Aesthetica, 1998, pp. 117-118. Anche sul versante della drammaturgia francese prevale la concezione di un Sofocle maldestro — i
02, p. 669). Per una riflessione sulla figura di Edipo nella tragedia francese del Sei-Settecento cfr. Christian Biet, Œdipe en
stificazione che dava Dacier della colpevolezza di Edipo. Il grecista francese nel suo commento alla Poetica di Aristotele conda
ndo la stessa critica che Calepio muoverà nel Paragone al drammaturgo francese . La colpevolezza di Edipo consta principalmente,
e di Racine si profilano immediatamente dei paralleli tra l’opera del francese e la tragedia di Euripide, peraltro stimolati dal
di Euripide, peraltro stimolati dalla stessa Préface del drammaturgo francese . In questa sede Racine aveva lodato la scelta eur
ce e di quella doppia. Nella Préface alla sua versione il classicista francese aveva scritto che l’obiettivo di Sofocle era di f
i la loda fra le più riuscite prove da contrapporre alla drammaturgia francese , assieme alla Tullia del Martelli, all’Orbecche d
inaugura il quarto articolo del primo capo affermando che la tragedia francese è inferiore rispetto a quella italiana per quanto
o capo, il bergamasco inizia la propria requisitoria contro il teatro francese , reo di aver trasformato, sotto l’egida di Cornei
orneille, molto infelice il personaggio di Placide. Se il drammaturgo francese ne apprezzava la forza e il carattere passionale,
alla Valle, Il mito cristianizzato: Fedra/Ippolito e Edipo nel teatro francese del Seicento, Bern-Berlin, Lang, 2006. Anche d’Au
age Notes, CXXV, 2010, pp. 873-894). Sull’aspetto politico del teatro francese seicentesco e sulla delicatezza nella scelta dei
à Voltaire», in Contatti, passaggi, metamorfosi: studi di letteratura francese e comparata in onore di Daniela Dalla Valle, a cu
alla Valle, Il mito cristianizzato: Fedra/Ippolito e Edipo nel teatro francese del Seicento, Bern, Lang, 2006. [1.4.9] Le altre
inosa soluzione euripidea del deus ex machina. Ammette il drammaturgo francese : «J’ai rapporté tous ces avis si différents, et s
Bajazet. Calepio in prima battuta riferisce le censure che la critica francese aveva mosso alla tragedia di Racine: molti espone
ia, la tragedia italiana risulta meglio strutturata rispetto a quella francese in rapporto al raggiungimento dell’«utile» più pr
p. 643). Sulla centralità dell’ammirazione nel sistema delle passioni francese seicentesco e sulle ragioni della critica calepia
] Come già anticipato nel primo capo, Calepio ritiene che la tragedia francese sia sbilanciata sul versante dell’epica, in quant
e discussioni poetiche in merito allo statuto dell’epica nel Seicento francese si veda: Terrence Miles Pratt, «The French Revolu
italiana, ritenuta sotto questo profilo assai più efficace di quella francese . La Merope di Scipione Maffei, pur essendo una fa
nte da Corneille La Mort de Crispe, incorrerebbe tuttavia, secondo il francese , in uno dei più tipici difetti della tragedia ita
di una plausibile riconoscenza finale, priverebbe l’opera, secondo il francese , di molti ragionamenti appassionati e pietosi che
io Crescimbeni, tra i più strenui avversari del drammaturgo e teorico francese , replicò in maniera veemente alle censure dell’av
ualora scaturisca nel momento stesso della catastrofe. Il drammaturgo francese considerava assai più toccanti, fra le sue traged
Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 94). A questa strategia il francese preferiva una gestione più lineare dell’intreccio
ne delle passioni contenute nella Poetica di Aristotele. Nel Seicento francese , sulla scorta di Cartesio la riflessione in merit
rappresentata — sarà Du Bos, erede della ricca tradizione speculativa francese , a legittimare questa interpretazione del termine
o incontrare il favore di Calepio. Il Bergamasco preferisce al dramma francese il ben più scialbo Achille in Troja (1728), trage
Polissena come archetipo della magnanimità eroica, usuale nel teatro francese del Seicento condizionato dalla drammaturgia corn
coerenza: se infatti, affinché si inneschi questa compassione che il francese ritiene equivalente a quella descritta da Aristot
naggio di Cléopâtre, che a differenza di quanto scrive il drammaturgo francese in un altro passo dei suoi Discours (Pierre Corne
edia greca, e che invece era stata generalmente trascurata nel teatro francese del Seicento. [2.4.6] Lo scioglimento della trag
84-585). Nel suo Examen della tragedia, d’altra parte, il drammaturgo francese mostrava di essere ben conscio delle scarse poten
inoltre, per un inquadramento dell’opera di Rospigliosi nel contesto francese del Seicento, nonché per l’analisi di singoli mel
più valida qualora fosse terminata con il quarto atto. Il drammaturgo francese comprova questa convinzione con l’esperienza dire
— la cui struttura è notevolmente accresciuta rispetto alla tragedia francese cinquecentesca La Soltane di Gabriel Bounin, come
aliano nella composizione della struttura tragica e di una supremazia francese nella resa teatrale, considera più gravi le caren
della Demodice, alimentandone la fama, anche in virtù del commento in francese , redatto da Gabriel Seigneux de Correvon, che acc
e delle argomentazioni dei letterati italiani a detrimento del teatro francese . Dal punto di vista teorico la riprovazione di qu
esta consuetudine è generalizzata; Antonio Conti riteneva la tragedia francese lontana dalla perfezione proprio a causa della so
276). A questo attacco frontale rispose immediatamente il drammaturgo francese Jean-Baptiste Rousseau, rimarcando l’opportunità
re netta la presa di distanza dall’impiego dei confidenti sul modello francese , di fatto la drammaturgia italiana sei-settecente
vres mêlées, cit., pp. 195-196). Era in sostanza comune, nel Seicento francese , l’idea che l’amore — pur essendo degno di compar
and il est amené mal à propos, ou traité sans art», ibid.). Il fronte francese non era tuttavia integralmente schierato a favore
ole, nel suo Traité de la comédie (1667) condannava in toto il teatro francese proprio perché in esso si rappresentava abitualme
s, Barbin, 1692, p. 80). La forte presenza degli amori nella tragedia francese era uno degli elementi più criticati dagli Italia
rettanto severo nel censurare l’uso degli amori tipico della tragedia francese , mettendo in ridicolo le caratteristiche dell’ero
aint-Évremond era peraltro condivisa all’interno del panorama critico francese : anche l’Abbé de Villiers credeva che l’introduzi
e Sophonisbe, entrambe innamorate di Massinisse, a cui il drammaturgo francese dedica diverse scene (I, 3; II, 2-3; III, 3; V, 4
angente denunciata l’incoerenza di alcuni protagonisti della tragedia francese che sono invischiati all’interno di episodi amoro
rgere in quei lettori che lo hanno osservato demolire la drammaturgia francese dal punto di vista della scelta del soggetto, del
concernono principalmente alle qualità rappresentative: se il teatro francese , come scritto in apertura, è apprezzabile per la
T — Les Idées du théâtre). [4.1.5] Si passa a questo punto al fronte francese , affatto esente da simili brutture, ed in partico
tagonista e la fine lieta. Contro l’uso dei confidenti nella tragedia francese si erano espressi diversi storici e teorici del t
nel Della tragedia antica e moderna, prendeva le distanze dalla moda francese dei confidenti, preferendo l’uso dei monologhi: «
utando l’uso dei confidenti uno dei principali difetti della tragedia francese , accanto al dialogo in rima e agli «eroi soverchi
Marzorati, 1971, p. 591). Sulla figura del confidente nella tragedia francese del Seicento si vedano: Valérie Worth-Stylianou,
anche del primo Settecento —, ben più di quanto accadesse nel dramma francese . Il Bergamasco, ancora una volta, non si barrica
ma di simili stratagemmi. L’unico caso di sogno tratto dalla tragedia francese che l’autore cita, peraltro esprimendo un giudizi
acoli e i vaticini, si ritrovano invero frequentemente nella tragedia francese del Seicento. Un catalogo degli oracoli presenti
ques, 2002, pp. 395-416. Sul ricorso a sogni e oracoli nella tragedia francese dell’epoca si vedano inoltre: Raluca-Dana Pierrot
o», in Id., Il Costantino. Tragedia, Roma, Andreoli, 1660, p. 98); il francese Vion d’Alibray, traduttore del Torrismondo, aveva
lavia coordina il gruppo dei congiurati (II, 8). [4.3.3] La tragedia francese appare agli occhi di Calepio più naturale sotto i
ire nell’Apologia di Sofocle, contestando il fatto che il drammaturgo francese considerasse inutile il quinto atto dell’Edipo Re
are come la pastorale del Tasso, vituperata nell’ambito della critica francese seicentesca di stampo aristotelico proprio a caus
in quanto era stato uno dei testi maggiormente vituperati dal gesuita francese , suscitando un gran numero di «difese» nazionalis
ero valoroso ed insuperabile. Articolo IV. [4.4.1] La tragedia francese riesce migliore di quella italiana, secondo Calep
pianto del suo Paragone: la tragedia italiana, a differenza di quella francese , rivela la sua origine libresca nella scarsa atte
resenza di Sofonisba, chiamata — sul modello della tragédie classique francese  — a esporre davanti al pubblico, magari a qualche
s par Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 181). Il drammaturgo francese si dimostrava peraltro meno rigoroso circa la giu
di Morena Pagliai, Asti, Casa d’Alfieri, 1978, p. 151). Sul versante francese d’Aubignac postulava invece tre proprietà necessa
m, Bernard, 1715, t. I, p. 236]). [4.5.8] Calepio reputa la tragedia francese meno incline ad accogliere al proprio interno dif
a, Pasquali, 1739, p. n.n.). Sull’impiego dell’a parte nella tragedia francese si rimanda a: Nathalie Fournier, L’Aparté dans le
à di luogo, elemento importante della teoria drammaturgica italiana e francese fra Cinque e Seicento; se, come è noto, Aristotel
ra la riflessione teorica, altro la tecnica drammaturgica; nel teatro francese e italiano del primo Seicento raramente i drammat
rbé, 1639, p. 7). Sul mancato rispetto delle unità nella drammaturgia francese del primo Seicento si veda Eveline Dutertre, Scud
spesso il Martello, a sua volta raffinato conoscitore della tragedia francese . Sul cambiamento della scena nel Torrismondo, agi
il giudizio che struttura l’intera disamina della tragedia italiana e francese nel Paragone. Egli è convinto del fatto che la tr
na e francese nel Paragone. Egli è convinto del fatto che la tragedia francese sia superiore a quella italiana dal punto di vist
a anche la migliore tragedia italiana non regge il paragone di quella francese . Ciò che conta per Calepio in questo segmento è l
nata primariamente alla rappresentazione. In questo senso la tragedia francese — sulla base di tutte le argomentazioni riportate
iudizio, non viziato da alcuna deferenza nei confronti della tragedia francese , né dalla partigianeria patriottica per il teatro
itutionum, Amsterdam, Elzevirus, 1640, p. 7). La tradizione esegetica francese rimarrà fedele a questa caratterizzazione morale
ondari rispetto alla favola, sostiene che la tradizione drammaturgica francese abbia fatto talvolta confusione su questo punto,
, 1706, p. 287). Tra Sei e Settecento non erano mancate, sia da parte francese che italiana, le censure al costume delle tragedi
dedotto, in profonda rottura con la già illustrata tradizione teorica francese , che quando il filosofo greco parlava della bontà
i quali altro non farebbero che sostenere, nel passaggio evocato dal francese , la necessità di rappresentare i caratteri come l
e nell’esame delle affermazioni corneilliane in merito al costume. Il francese , nel seguito della sua argomentazione, riportava
rendere amabile il vizio agli occhi degli spettatori. Il drammaturgo francese si era infatti vantato a più riprese di aver sapu
averso la propria bellezza retorica, come sosteneva lo stesso tragico francese parlando del Menteur («J’ose dire la même chose d
gran parte dei caratteri brillanti ma pravi caratteristici del teatro francese : non soltanto la Cléopâtre, protagonista della Ro
e Marcelle della Théodore, ma anche altre figure rilevanti del teatro francese del Seicento: Cinna, il fidato consigliere di Aug
ongiura, e al suicidio del disperato protagonista. Della drammaturgia francese egli salva però Racine, meritevole di aver scelto
io del Discours de la tragédie di Corneille, nel quale il drammaturgo francese , mettendo in dubbio la validità della catarsi, as
nei confronti dei casi del protagonista —, sia la condanna del teatro francese seicentesco, di cui viene biasimata la costruzion
a è freddo ed insensibile, e l’Orazia di Aretino, vede il drammaturgo francese perdente; questo stesso confronto era stato già p
in quanto non era ricavata direttamente dalla Bibbia. Il drammaturgo francese introduceva questa postilla nell’Examen del Polye
ai personaggi secondari e non ai protagonisti. Osservando la tragedia francese egli trova inadeguata l’introduzione dei cattivi
d’Utique. Tragédie, La Haye, Johnson, 1715, p. n.n.). Il drammaturgo francese si dice convinto che tale personaggio non possa r
uel processo di cristianizzazione che il mito aveva subito nel teatro francese del Seicento, proprio rendendo — come accade pera
alla Valle, Il mito cristianizzato: Fedra/Ippolito e Edipo nel teatro francese del Seicento, Bern, Lang, 2006, p. 66). [5.3.2]
verosimiglianza che egli riduce, in accordo con la tradizione critica francese che sul décorum e sulla bienséance aveva fondato
vato da Castelvetro, riproduce le classiche riflessioni della critica francese , biasimando la tragedia contemporanea che spesso
ntali, come è stato messo bene in luce anche di recente dalla critica francese , la nozione aristotelica di mimesis si fonde con
Didone. Tragedia, Venezia, Cagnaemi, 1583, pp. 141-142. Nel Seicento francese si moltiplicano le censure nei confronti delle in
ntazione galante che del grande Alessandro offriva Racine. Il critico francese , prendendo le mosse dalle parole di Aristotele ci
o per la capacità di rappresentare i costumi dei romani «alla maniera francese », come gli riconosce in una lettera piena d’ammir
’accusa di eccesso di galanteria rivolta ai personaggi della tragedia francese — a qualsiasi nazione essi appartenessero — era a
tecenteschi poco verosimile. Tale critica non è rivolta alla tragedia francese , capace al contrario di lusingare il genio degli
p. 304). Nel suo parallelo fra la letteratura tragica greca e quella francese , l’abate Louis Jacquet considerava la semplicità
aire. Il Bergamasco si era soffermato già in parte sulla tragedia del francese nella giovanile Apologia di Sofocle (cfr. Mario S
della favola, prendendolo ad esempio per argomentare che la tragedia francese richiede necessariamente la rappresentazione degl
one. Crébillon adopera in questo caso un espediente tipico del teatro francese del Seicento, modulato principalmente sull’esempi
ligge ad esempio i tantissimi Pirro e Polissena che popolano la scena francese tra Sei e Settecento. Calepio considera tuttavia
acità necessaria, che si incontra invece nei caratteri della tragedia francese del Seicento. A questo giudizio si allineerà la s
e quelle tragedie in cui è più evidente l’influsso della drammaturgia francese — ad eccezione del Corradino di Caraccio, che fra
sofferma sulle proprietà stilistiche del discorso tragico italiano e francese , riprendendo una tradizione critica pienamente mo
ossero le tragicommedie di Tasso e del Guarini. Se infatti il gesuita francese , sulla scorta di Rapin e di altri teorici anteced
nti, individuava un periodo particolarmente fortunato per la tragedia francese nel cosiddetto «classicismo» seicentesco, rappres
sivi Calepio si impegnerà a dimostrare come la pur lodevole eloquenza francese «classica» avesse degli scadimenti, traendo esemp
ati dai Francesi, esso era un vecchio topos nato in seno alla critica francese seicentesca, recentemente riproposto ad esempio d
Voltaire, riflettendo su quella che era considerata la «povertà» del francese , lingua che a differenza del greco e del latino n
’Eugène (1671), in cui veniva argomentata la superiorità della lingua francese , quanto della Manière de bien penser dans les ouv
687), nella quale si esaltava la maggior perfezione della letteratura francese , specie su quella italiana. Al Bouhours, che cele
l Bouhours, che celebrava la semplicità e la naturalezza della lingua francese (cfr. l’edizione moderna, con i relativi apparati
so di raffinamento, volto a compensare le carenze insite nella lingua francese , verranno rimproverate a lungo alla drammaturgia
on un giudizio impietoso sull’artificiosità romanzesca della tragedia francese («L’aver introdotte nel nostro Teatro le maschere
el dramma, la maniera di Lucano. Sulla fortuna di Lucano nel Seicento francese si vedano Christiane Wanke, Seneca, Lucan, Cornei
85). Il de La Motte poi, entrando nel merito della coeva drammaturgia francese , ammetteva che Corneille era caduto talvolta in q
mte d’Essex di Thomas Corneille e di Claude Boyer: come la tradizione francese si sovrappone a quella ispano-italiana», in Due s
ours nei suoi Entretiens d’Ariste et d’Eugène — secondo cui la lingua francese veniva considerata la più nobile, e al contempo l
lice lingua del mondo. Bouhours aveva infatti sostenuto che la lingua francese , a differenza di quella italiana, rigettasse isti
112). Calepio, dopo aver dimostrato che la grande letteratura tragica francese era tutt’altro che priva di espressioni affettate
(Paragone VI, 4, [1-2]). Ancora in riferimento alla pratica teatrale francese , egli dice che sarebbe bene distinguere il lingua
Sulla messa in crisi della «rhétorique classique» nel tardo Seicento francese si vedano: Gilles Declercq, «La rhétorique classi
ofusione di personificazioni di affetti che si ritrova nella tragedia francese post-corneilliana, mettendone in ridicolo la ster
ifici documenterebbero la natura eccessivamente «poetica» dello stile francese , per il Maffei essi costituirebbero la prova dell
fei essi costituirebbero la prova della scarsa poeticità della lingua francese , in cui la poesia non può di molto distaccarsi da
re ricercato e strano» (ibid.). Nella discussione intervenne anche il francese François Granet, giornalista e critico letterario
i questi traslati, comunemente impiegati nel linguaggio drammaturgico francese , viene poi dimostrata da Calepio attraverso la ci
ruttura più complessa rendesse la tragedia inglese superiore a quella francese (Voltaire, «Discours sur la Tragédie à Mylord Bol
47, p. 28). Il Bergamasco chiama quindi in causa un altro drammaturgo francese , Joseph-François Duché, autore di un Absalon già
altro di questi traslati particolarmente frequenti nella drammaturgia francese in una delle prime battute del dramma, rivolta da
care l’impiego di allegorie e apostrofi, tipiche della lingua tragica francese sei-settecentesca, autorizzate in prima battuta d
troveranno i documenti principali di questo procedimento; il critico francese postulava infatti che non si potesse dire niente
poi necessaria a colmare una carenza intrinseca della lingua poetica francese , ossia la scarsezza dei termini; essa si prestava
ragédie, Paris, Ribou, 1709, p. 1). In realtà in questo caso l’autore francese cerca di rimodulare l’esordio dell’Elettra di Eur
a discutere degli epiteti che caratterizzano la tragedia seicentesca francese , spesso al fine di riempire la misura del verso p
i esempi di utilizzo banale di questa risorsa retorica nella tragedia francese sei-settecentesca. Nello specifico egli condanna
zioni del Bergamasco nell’affrontare la questione dello stile tragico francese . Si riporta l’intero passo di seguito, per mostra
punto di questa lunga comparazione fra la tragedia italiana e quella francese , ossia l’annosa questione della versificazione, a
uale aveva tentato di trasporre nel coturno italiano il verso tragico francese , l’alessandrino, noto appunto come martelliano (c
ella superiorità dell’endecasillabo sciolto italiano all’alessandrino francese , considerato sommamente noioso («Gran pregiudizio
pure il Dacier, laconico nell’osservare come la tradizione letteraria francese avesse un unico verso per la lirica, l’epopea e l
diva al Martello, uomo capace di scorgere la tenuta scenica del verso francese , di rivalutare l’alessandrino nella sua esplorazi
cadenze», ivi, p. 182). D’altra parte egli si volgeva al verso rimato francese proprio in virtù delle prove fallimentari con l’e
n’ampia bibliografia aggiornata sull’opera gozziana). Sulla ricezione francese della caricatura gozziana, interessante tra l’alt
ra come caratteristica comune di tutte le lingue moderne, compreso il francese . Le traduzioni in francese dell’Iliade, a partire
ne di tutte le lingue moderne, compreso il francese. Le traduzioni in francese dell’Iliade, a partire da quella in versi rimati
tto al testo di partenza non fosse dovuta ad un effettivo difetto del francese e, in generale, delle lingue moderne, ma allo scr
telier, 1715, t. II, p. 576). Per suffragare la propria tesi, l’abate francese richiamava l’esempio della traduzione in latino d
ilatazione del testo che si percepisce nelle traduzioni dal latino al francese («entre plusieurs versions Latines plus longues q
tuttavia che questo unico esempio non possa avvalorare la teoria del francese , tanto più che le traduzioni ad verbum dalla Sacr
tica e moderna, circa la superiorità della tragedia italiana a quella francese . Secondo il Seigneux il drammaturgo emiliano dime
riporta Calepio a testo, più grazioso e adatto ai soggetti teneri del francese , la cui maestosità lo rende confacente a generi p
obiltà che l’epopea comporta. Capovolgendo la strategia sfruttata dal francese — ossia citare uno straniero che loda le bellezze
he la difficoltà più grande incontrata nel volgere i versi omerici in francese consisteva nell’inadeguatezza della lingua d’arri
terdam, Aux dépens de la Compagnie, 1712, p. viii, x). Soprattutto il francese le sembrava carente nel rendere quell’«heureux mê
ie» (ivi, p. xliii). Questa condanna della limitatezza espressiva del francese si inseriva all’interno di una lunga tradizione c
struzione storiografica dell’Algarotti nel suo Saggio sopra la lingua francese (Francesco Algarotti, Saggi, a cura di Giovanni D
ispondevano piccati alla Dacier esaltando l’«exactitude» della lingua francese , Calepio rinfacciava la scarsa estensione del voc
ioni, Milano, Marzorati, 1971, p. 644. [7.2.6] Viene riconosciuta al francese la superiorità rispetto alle lingua classiche in
Iliade d’Homere, Paris, Fournier-Coustelier, 1715, t. II, p. 601). Il francese citava poi, per comprovare il proprio ragionament
arole del Martello circa la presunta superiorità della lingua tragica francese a quella italiana fatta dal Seigneux de Correvon
la italiana fatta dal Seigneux de Correvon nelle note alla traduzione francese del Discorso de’ migliori poeti italiani pubblica
taliani più rappresentativi riconoscesse la preminenza della tragedia francese («Quanto nelle poesie liriche, nell’epiche e nell
o la validità — soprattutto in rapporto agonistico con l’alessandrino francese — in molteplici occasioni critiche (cfr. Vincenzo
veniva messo polemicamente in discussione l’intero sistema prosodico francese , con punte polemiche che Calepio dimostra qui di
roposta dal Muratori, non indifferente ai successi della drammaturgia francese («Si ha ancora a considerare se le rime si potess
sthetica, 1998, p. 159). [7.4.2] A riprova del fatto che la tragedia francese , cadenzata dal suono cantilentante dell’alessandr
Nel prosieguo dell’esame Corneille pareva vagheggiare per la tragedia francese una versificazione da dramma per musica, in cui l
.3] Il difetto principale che Calepio attribuisce alla lingua poetica francese è la scarsità di desinenze che comporta la contin
ene insopportabile. Indugiando sulle caratteristiche linguistiche del francese , egli osserva come la presenza esclusiva, in rima
sissimo in fine di verso. Sulle medesime caratteristiche della lingua francese aveva ragionato anche il Muratori, in risposta al
on, 2003, p. 109). Il Bouhours, nell’esaltare la varietà della lingua francese («Pour les rimes, nostre langue ne les peut souff
maggiore gravità del verso tragico italiano rispetto al corrispettivo francese Calepio allega una sua traduzione del lungo disco
a musa del traduttore: traduzioni settecentesche dei tragici classici francese , Verona, Fiorini, 2009, in part. pp. 19-71). Se t
La versione italiana risulta in questo caso poco più lunga di quella francese ; il Bergamasco tenta di ridurre il più possibile
urando, ove possibile, un rapporto di uno ad uno fra verso italiano e francese ; talvolta riesce a tradurre l’alessandrino con un
ono tipiche del verso italiano (lirico ed epico) e latino, ma non del francese ; in qualche modo quindi egli aumenta il tasso poe
ncese; in qualche modo quindi egli aumenta il tasso poetico del testo francese , di cui criticava l’eccessiva letterarietà, come
ura all’atteso onor render la luce», con cui viene resa l’espressione francese necessariamente più piana «a l’honneur qui l’atte
e uniti». La concitazione di questo passaggio, animato nell’originale francese da una forte tensione oratoria, è reso con una gr
re ad verbum, riproducendo le medesime espressioni figurate del testo francese , che pure aveva criticato in precedenza. [7.5.6]
ormare il Bergamasco dei più recenti sviluppi del dibattito culturale francese contemporaneo e a spingere il Conte a esaminare u
coli e recensioni; della sezione letteraria si occupava per lo più il francese Prosper Marchand, rifugiatosi nei Paesi Bassi per
omo della rivista, sulla superiorità della lingua e della letteratura francese a quella olandese, di cui veniva peraltro ridimen
i stile rude. Il giornalista, discorrendo del dotto pubblico teatrale francese , il cui gusto raffinato era sostenuto da una prof
i Voltaire», in Contatti, passaggi, metamorfosi: studi di letteratura francese e comparata in onore di Daniela Dalla Valle, a cu
9). Calepio non poteva che sottoscrivere questa auto-censura di parte francese , perfettamente conforme a quanto aveva stabilito
e che avevano le azioni rispetto alle parole a teatro: il drammaturgo francese capovolge qui il consueto rapporto di equivalenza
ersario. Il Bergamasco, innanzitutto, fa leva sul piacere — argomento francese par excellence — che procura la recitazione dei v
nta.16] Calepio passa quindi ad esaminare le tragedie del drammaturgo francese , cominciando con Les Macchabées. Lo stile di ques
, come si evince dalla conclusione del paragrafo — ma taccia l’autore francese di non essere esperto della filosofia amorosa; a
ilievo circa il rispetto dell’unità di tempo che veniva contestata al francese , e sulla quale lo stesso autore del Romulus si er
ora completamente trascurato, fra Calepio e i classici della tragedia francese del Seicento (Le passioni evidenti: parola, pittu
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 454
na, che non piacque. Sacchetti, così è citato nel D'Origny, non parlò francese , con assai poco diletto degli spettatori ; ma egl
49 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
egiudizio rinfacciato da Saint-Evremond e da Montesquieu alla nazione francese , trovasi presso tutte le altre ancora, senza ecce
on più decenti alcune commedie di Aristofane, le inglesi, e ’l teatro francese prima di Corneille. I commedianti turchi non hann
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
che esprimeva, una nera, una bigia (e queste rotonde), e l’altra alla francese colla borsa appiccata. Con questo piccolissimo, m
la Provincia a giocare questa sua Commedia, e colà recitolla tutta in francese , e diella colle stampe alla luce. Grande abilità
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
e fu in Vienna al servizio dell’Imperator Carlo VI. Sapeva la lingua francese e la tedesca, e fu esso l’introduttore dello spir
52 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
l miglior cammino e prodotto l’Atalia, il capo d’opera della tragedia francese , senza avvilirla colla galanteria, avea cominciat
sciò le occupazioni teatrali prima di depurarle del tutto, e la scena francese dopo di lui si riempì della morale dell’opera di
n un freddo intrigo amoroso. Ciò finì di corrompere il tragico teatro francese . Longepierre non lavorava con diligenza i suoi ve
za i suoi versi, non si elevava per lo stile, non conosceva il teatro francese , e la sua tragedia cadde ed annojò. I Francesi si
ta sofferenza, tanta angoscia sembrano convenire più ad un innamorato francese del tempo di Artamene, che ad un Romolo eroe, gue
avventura di Edipo, introdotto con mal consiglio dal padre del teatro francese , quanto di quello non meno eterogeneo della galan
ia dal Bermudez e da Mexia de la Cerda, benchè al cospetto della Inès francese spariscano tutte le altre. Lo stile della Inès ge
e. Non gli manca alle occorrenze nè il sublime del creator del teatro francese , nè la seducente tenerezza del di lui elegante co
a imputata a’ suoi compatriotti di travestire tutti i personaggi alla francese . In fatti i Tartari e i Cinesi dell’Orfano della
e ed umana filosofia che vi serpeggia. Io non conosco un altro dramma francese che più felicemente ne’ tre ultimi atti vada al s
erope del marchese Maffei, quando Voltaire s’invogliò di tesserne una francese degna di parteciparne la gloria. Nel 1736 egli l’
iore della tragedia italiana, ma cercò di accomodarla meglio al gusto francese togliendole l’aria di greca semplicità e naturale
nno. Ma la sana critica non lascia di desiderare nel bel componimento francese qualche altra perfezione. Voltaire non ha totalme
diletta del teatro spagnuolo e dell’inglese, mi sembra nella tragedia francese meno artificiosa38 dell’ombra di Dario ne’ Persi
e l’ineguaglianza e la turgidezza dello stile. M. Ducis ha scritti in francese l’Hamlet, Giulietta e Romeo ed il Re Lear del Sha
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 361
mezzi e Pastorali : e sebbene il Re Augusto prediligesse la Compagnia francese , ch'egli manteneva alla Corte insieme alla italia
54 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
’intrigo, al dir di Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro francese ; ma secondo M. de Fontenelle nella Vita di Cornel
steri diedero e conservano il meritato titolo di padre della commedia francese . Dopo le guerre civili che durarono sino al 1652
se nel 1666 il Misantropo che fu il primo capo d’opera della commedia francese . Tutti i comici antichi e moderni hanno motteggia
il dì 17 di febbrajo, morì in sua casa questo principe della commedia francese , essendovi stato trasportato dal teatro moribondo
iguardo a questa Mère coquette diceva che Moliere non trovò il teatro francese totalmente sfornito di buone commedie; e che quan
alle facezie e alle balordaggini dell’Arlecchino. Nondimeno il teatro francese conserverà sempre grata memoria di Scaramuccia e
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 694-696
ore di fuochi artificiali, è rimasto a Parigi, impiegato colla Truppa francese allo stesso Teatro, e un tal impiego gli fa onore
ggiore : e una delle peggiori pare fosse quella nel Venceslao, dramma francese , come appare dalla prefazione del traduttore Fran
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399
logna il 31 marzo 1653 Elisabetta Giulia Della Chiesa, non comica (in francese si firmava De l’ Eglise e in italiano La Gieza),
ro. Soppresso il Teatro italiano nel 1697, Romagnesi naturalizzato francese dal 1685, ufficiale del Re, e amministratore dell
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 401-403
nno in cui fu di ritorno a Parigi, esordendo il 4 di luglio al Teatro francese con la parte di Radamisto nel Radamisto e Zenobia
stenendovi la parte principale. La prima rappresentazione del Sansone francese ebbe luogo il 18 febbrajo 1730, e Romagnesi vi ot
58 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
nglese, e le danno tanta forza e vivacità, che al di lei confronto la francese par che languisca come un dilicato color di rosa
else ancora tralle tragedie inglesi la più regolare e vicina al gusto francese , il Catone di Addison, e compose su di esso la su
re e pensare più che non si pensa e non si vede nella timida tragedia francese : il grande, il terribile, il malinconico fanno so
ttutto il costume più decente. A quelli giorni il teatro italiano, il francese , e lo spagnuolo ancora fremerebbe a una scena sim
e perciò soggiugneremo qui, ch’essi ristringonsi colà a una compagnia francese di provincia, che va girando per le città princip
rando per le città principali, e malmenando i capi d’opera del teatro francese . Spagnuolo Sino alla metà del secolo non co
icchiate, poste in iscorcio e troncate al meglio le favole del comico francese , a somiglianza di quel Procuste ladrone dell’Atti
a alternato con una compagnia comica andaluzza che si vale del teatro francese tradotto in castigliano; ma da un sovrano divieto
e recusent, Quid valeant humeri. In Cadice si trova oggi la commedia francese e l’opera italiana. In Barcellona, in Cartagena,
peraltro é un difetto, che ravvisasi al giudizio dello stesso critico francese , nella massima parte dei drammi tedeschi, i quali
59 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388
tumi stranieri, evitando l’altro difetto nazionale di abbigliare alla francese greci, romani, tartari, ed africani. Quindi il be
per l’antico teatro italiano di Parigi insieme con Regnard, diede al francese altre diciotto commedie. Si osserva nella Riconci
ttagna nel 1677, e morto a Boulogne sur-mer nel 1747, diede al teatro francese l’eccellente commedia di Turcaret, e la bellissim
e dell’Arlecchino. E quindi nacque una commedia che partecipava della francese e dell’italiana istrionica; nel qual genere tra’
a etc. uscito in Roma nel 1774, che «nonostante la riforma del teatro francese , vi é rimasto da tempi antichi l’atteggiamento, i
Agamennone. «Ecco Agamennone (ei dice) col cappello e colla parrucca francese fino al collare; dal collo poscia in giù in giubb
n brache dintornate da gioielli, ricamate d’oro, snello, ridevole, né francese , né greco, né di nazione che si sappia finora sco
ri, e dalla sazietà del pubblico, dopo i bei giorni della letteratura francese ». E altrove: Souvent je baille au tragique bourg
pomène et Thalie. Egli é purtroppo vero ciò che disse un altro poeta francese : «L’ennui du beau engendre le laid». 235. «Le
eteroclito e depravato. «Thalie aime à rire (dice un savio scrittor francese ) et la forcer à répandre des larmes, c’est insult
e, come prova l’avvocato Linguet nel suo Teatro Spagnuolo tradotto in francese e stampato in Parigi nel 1771, é superiore alle c
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
alla Regina, di cui il Baschet non riferisce che il seguente brano in francese . Egli è per ciò ch’ io ho fatto si che Cola entr
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 784
Carlo Dondini, recatosi co’ suoi a Bologna, si arruolò nell’esercito francese , in cui salì ben presto al grado di capitano. Tor
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1034
. È sua la traduzione della vita di Tiberio Fiorilli (V.), scritta in francese dal Costantini (V.), e inserita nell’ operetta de
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
di Giuda nel Giuseppe riconosciuto, mediocrissimo dramma tradotto dal francese . Il nostro Prepiani, buon attore nella tragedia,
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 624
e molte attitudini alla scena, recitando in privato una commediola in francese . Sentite a Milano la Duse e Sarah Bernardt, ella,
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1021-1022
no 1684, in cui fu ricevuto come attore socio, e recitò il Pierrot in francese nell’Arlequin empereur dans la lune, ove sono sce
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 678-680
Paroncin. Il Paroncin veneziano è quasi lo stesso che il Petit-Maître francese  ; il nome almeno significa la stessa cosa ; ma il
massa : Queste persone acquisterebber la stessa fama su di un teatro francese . Voce, azione, memoria tutto è in lor potere ; e
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 33-34
servetta col nome di Diamantina, insieme alla quale fu naturalizzato francese il 16 giugno del 1683, e si ritirò dal teatro, a
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 480-481
cerdote prof. Bettini, v'insegnò, a soli diciassette anni, italiano e francese . Fece parte con onore della nuova Filodrammatica
69 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230
rico: Opera Comica: Vaudeville. I. Opera Eroica. L’Opera francese fondata dal Lulli e dal Quinault, che tira dal fo
e Peleo, Voltaire di Pandora, Marmontel di varie favole musicali alla francese . Le Batteux a, e lo stesso Marmontel b dicevano c
ione m. Diderot allorchè declamò contro l’assurdità del teatro lirico francese , e deplorò l’ingegno di Quinault occupato in un g
heuse d’esprit, dice Palissot, si reputa la più ingegnosa opera buffa francese . La moglie di lui attrice che gli premorì, altre
tenuti sì favorevoli suffragii, giacchè trovo nell’Anno VIII teatrale francese il seguente giudizio: Zoe, où la Pauvre Petite,
componimento prende il suo quest’edificio. La giovialità e leggerezza francese produsse simil genere che non è nè commedia nè tr
olo, apparisce a quali stravaganze siesi abbandonato il teatro lirico francese , mal grado dell’ottimo effetto che hanno prodotto
70 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
rancia parimente si chiama maréchal) avea voluto ferrare un asino (in francese âne), e ne avea ricevuto un calcio molto impetuos
mpiccare. I Giuochi de’ Piselli Pesti erano un’altra spezie di farsa francese . Sembra che una delle più famose di esse sia stat
la Puttana di Babilonia. Di essa però afferma saviamente uno scrittor francese , che per quanto si esageri dagli zelanti antiquar
71 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
arigi nel 1728, nella quale si pretende dimostrare che la letteratura francese é superiore a quella di tutta l’Europa, si encomi
che il Voltaire «rivendicando il furto, avea restituito alla nazione francese quello ch’era suo». Ma preso appresso da un capog
Serse, nelle quali preso a imitar le tre stelle della poesia tragica francese , Racine, Corneille, e Voltaire nell’Ifigenia, nel
cesse al tempo, e cangiò cielo, e in Parigi ha composta una commedia francese intitolata le Bourru Bienfaisant, la quale gli ha
one dell’Iliade di Omero220; ma l’ingegnosissimo La-Mothe ha posto in francese l’argomento della tragedia spagnuola di Bermudez;
sciato di consultar su Didone la divina Eneide per lo nominato Ambigu francese ? Anche l’Attilio Regolo (afferma il medesimo ital
lo (afferma il medesimo italiano) ha ricavato da’ francesi. Il teatro francese prima di Metastasio non ha conosciuto altro Regol
manente fa riuscir il componimento musicale italiano diversissimo dal francese per la ricchezza ed economia dell’azione223. I ca
ma basta quest’unico, difficil certo227, ma poco naturale compositore francese , per contendere di preminenza cogl’italiani228, e
ue des ouvrages de ces grands hommes». E un altro giudizioso scrittor francese anche così: «L’imitation est nécessaire dans un
isch Broda, e la famosa lettera di Gian-Giacomo Rousseau sulla musica francese . Si aggiunga qui che ancora il buon orecchio natu
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
l contrario non la comprese l’autore de’ Tre Secoli della Letteratura francese , che non ammette altra specie di commedia se non
ita, per esserne il soggetto lontano dal tempo presente e dal costume francese ) pubblicò il Mechant buona commedia rappresentata
ico. La Doppia stravaganza sua commedia d’intrigo è rimasta al teatro francese . Tratto poi dall’esempio abbandonò il sentiero de
dio Errico Voisenon scrittore ingegnoso che vedeva con pena il teatro francese allontanato dalle tracce di Moliere, compose il R
de Montenoy Palissot nato in Nansi l’anno 1730 autore della Dunciade francese compose due drammi comici. L’avversione al mal gu
e mangiando dell’erbe. Voltaire quindi deduce la decadenza del teatro francese : Vous parlez de Moliere? oh! son règne est passè
ultimi tempi. Alessandro Duval attore debolissimo ha date al teatro francese varie commedie bene accolte e ripetute. Gli appar
iose da i despoti superiori. Sono rimaste per qualche tempo al teatro francese le seguenti commedie: il Giudice benefico del sig
ecchino; e quindi nacque un genere di commedia che partecipava. della francese , e dell’italiana istrionica. In tal genere si dis
roi antichi. Ecco Agamennone (ei dice) col cappello e colla parrucca francese sino al collare, dal collo poscia in giù in giubb
one e in braghe dintornate di giojelli, ricamate di oro, ridevole, nè francese nè greco nè di nazione che si sappia finora scope
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 316
e la sapesse a memoria. Egli era un uomo molto erudito, traduceva dal francese con molto spirito e le migliori opere del reperto
74 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VIII » pp. 141-143
on autore di una tragedia di Cromwel si tradusse felicemente in prosa francese , e fu impressa in Parigi nel 1766. L’argomento de
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1047
arducci a Bologna ; dettò commedie e monologhi ; tradusse romanzi dal francese e dallo spagnolo ; fu giornalista, ed ebbe patent
76 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
ta che componesse opere nella propria lingua, Cambert, primo direttor francese della orchestra drammatica, e Sourdiac, primo mac
fate, sorgente perenne di deliri non meno sul teatro italiano che sul francese acquistò fra le sue mani del vigore, della forza
ià che Quinaut riuscisse bene soltanto nelle cose amorose. Niun poeta francese , compreso anche lo stesso Boeleau che il deprimev
ostanze di questa nazione fecero cangiar il piano abbellito dal poeta francese . L’opera riserbata fin’allora a festeggiar le noz
ca, e si vedrà (sia detto con pace del pregiudizio) quanto il tragico francese sia rimasto inferiore al drammatico italiano. Ma
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382
ani a Bologna : ….. le ingenti spese, e le molte esigenze del popolo francese , rendono molto pericoloso quell’esperimento, sia
i mostrare quanto più grande fosse la tragica straniera della tragica francese …. E tutti i giornali comparavan ne' loro articoli
ps (Paris, Bourdilliat, 1861), non ebbe, specie per la recitazione in francese della Beatrice di Legouvé, parole di soverchia te
ecitò la commedia e la farsa, il dramma e la tragedia in italiano, in francese e in inglese con attori italiani, francesi, ingle
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 863
accia ? o quella consuetudine gli fu suggerita dal nome ? Ed era egli francese o italiano ? In una lettera del 1612 dell’arlecch
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030
ttore drammatico dei matti alla Senavra, ed è astemio. Al pari del francese Delaunay, fa ancor l’amoroso a circa sessant’anni
80 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
recitò la prima volta in Londra nel 1653. L’ab. Prêvot lo tradusse in francese intitolandolo le Joueur che si stampò in Parigi n
ello di tale specie di tragedia. Sotto i tre Consoli della Repubblica francese comparve un’altra tragedia cittadina intitolata C
phis e Pinto, mostruosità, aggiugne, che fanno la vergogna del teatro francese . Questi ed altri simili drammi sono discesi dalla
81 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
cciato da Saint-Evremond e dal presidente di Montesquieu alla nazione francese , trovasi abbarbicato presso tutte le altre ancora
a algerino perito nella nautica e nelle lingue araba, turca, inglese, francese , italiana, al quale succedette Seit Osman Efendi
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1064-1067
ettri a paventar Macbetto. Leggiadri in atto ed in galante foggia Sul francese teatro ivan gli eroi De la Grecia e del Lazio in
ali cantori Più non s’adonta degli amari accenti Onde l’inane musicar francese Scherniva il Sofo ginevrin, rapito A la beltà de
83 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
ita, per esserne il soggetto lontano dal tempo presente e dal costume francese , pubblicò il Méchant buona commedia rappresentata
comico. La Doppia Stravaganza commedia d’intrigo è rimasta al teatro francese . Tratto poi dall’esempio si rivolse l’autore al g
Errico di Voisenon scrittore ingegnoso che vedeva con pena il teatro francese troppo allontanato dalle tracce di Moliere, compo
de Montenoy Palissot nato in Nansì l’anno 1730 autore della Dunciade francese compose due drammi comici. L’avversione al mal gu
lecchino; e quindi nacque un genere di commedia che partecipava della francese e dell’ italiana istrionica. In tal genere si dis
maestri, e pastorali, opere-comiche, commedie-balletti, e parodie in francese , recitate senza canto fuorchè nelle arie, e ne’ c
angiando dell’erbe. Il satirico quindi deduce la decadenza del teatro francese : Vous parlez de Moliere? oh son regne est pass
84 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
ère. Il suo Avaro é una traduzione ampliata della commedia del comico francese , nella quale Shadwell non trovava azione sufficie
ezza de’ tratti d’Arpagon formano una dipintura assai men bella della francese . L’azione si rappresenta in Londra, ma in luoghi
na commedia italiana di Girolamo Razzi, il Pastore stravagante da una francese di Giovanni De la Lande, e gli Assurdi Comici, e
ti, tralasciarono di comporne; e così l’opera italiana, e la commedia francese furono i soli spettacoli ricevuti ne’ teatri de’
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 436-437
, la lettera seguente che trovo trascritta e seguita dalla traduzione francese nel citato Manoscritto del Gueullette, e che rite
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
ro superiore : conosceva perfettamente la lingua latina, la greca, la francese , la spagnuola, ed era socia di varie accademie le
una volta potrà farsi un misto della tragica ed inverisimile dignità francese , con un poco di vero e di natura, felici gli spet
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 922-927
Vale a dire : era un personaggio della compagnia italiana o di quella francese  ? Egli è nel terzo piano dietro a Le Grand, il ce
el 1616 nella Illusion di Corneille, sia qui personaggio di compagnia francese  ? Lo Scaramuccia del quadro non è già il Fiorilli
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
intrigo, al dir del Voltaire, fu la prima ricchezza del comico teatro francese ; ma secondo il signor di Fontenelle nella Vita di
steri diedero e conservano il meritato titolo di padre della commedia francese . Dopo le guerre civili che durarono sino al 1625
la sua del Dispetto amoroso; ma l’italiana termina assai meglio della francese , il cui quinto atto mal congegnato raffredda tutt
se nel 1666 il Misantropo che fu il primo capo d’opera della commedia francese . Tutti i comici antichi e moderni hanno motteggia
il di 17 di febbrajo, morì in sua casa questo principe della commedia francese , essendovi stato trasportato dal teatro moribondo
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 4
ianco dei celebri Fiorilli e Romagnesi. Patrizia Adami, naturalizzata francese in un con suo marito nel giugno del 1683 (V. il C
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. -306
se non ricca esistenza : ma, caduta la Repubblica, dietro l’invasione francese , ella fu compiutamente rovinata. Le varie compagn
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517
re ; ma come tal pregio non poteva essere notato da tutto il pubblico francese , essa non ebbe quel successo che poteva sperare.
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 940
 Collettore appassionato di libri, stampe e disegni, fu naturalizzato francese , assieme alla moglie Clara Patro, e al figliuolo
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 83
rio, musicati dal celebre Donizetti, e una infinità di traduzioni dal francese e riduzioni in prosa e in versi che furon vive pe
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479
i e minori. Tradusse, ridusse, ammodernò una infinità di commedie dal francese , dall’inglese, dallo spagnolo, dal tedesco, fra c
95 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
guardava apparentemente il confronto tra i modelli opposti dell’opera francese e dell’opera italiana, segnava una trasformazione
entesco: la riforma dei generi letterari, il confronto con la cultura francese , l’eredità della poesia secentista11. Proprio nel
di Enea in Troja e il quadro di Ifigenia in Aulide, scritto in prosa francese , due argomenti destinati all’intonazione, scelti
ogocentrico metastasiano ancora di grande successo, quello dell’opera francese , alla base di un grande teatro nazionale dal qual
cori e il rifiuto dell’unità di luogo. Deciso nel contrastare l’opera francese , nel clima della querelle des bouffons, per l’ecc
ecedente del 1763, con ulteriori note e citazioni, anche in inglese e francese , che spiegano e approfondiscono alcuni riferiment
spetto A. Fabiano, Metastasio, Voltaire, Diderot, Marmontel e l’opera francese , in «Problemi di critica goldoniana», VIII, Raven
96 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
vadano d’accordo coll’intonazione, come spesso adiviene nella musica francese . Non ha d’avere dittonghi di suono indeterminato,
, chi ne scarseggia avrà una melodia languida, fredda, e monotona. La francese si trova forse nel secondo caso, e l’italiana nel
nti principalmente riposta. Il qual vantaggio non può avere la lingua francese , dove tutte le parole si pronunziano coll’accento
é tra i mezzi, che da gran maestro addita per migliorar il recitativo francese , il principale, sù cui si ferma, è quello d’itali
tro non cerca che piacere ad altrui, e che ama molto le bagatelle. La francese è una matrona ma una matrona avvenente, la quale,
to piegare sotto il furore delle conquiste, come si vede nella lingua francese , la quale altro non è, se crediamo a’ loro autori
e, il quale per esser moderno, e filosofo, e (quello che più importa) francese , spero, che m’abbia a servire di scudo, contro a
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873
Ferravilla popolare. Certo : quando la signora dice alcuna parola in francese al sur Pedrin, quel comme ? di lui, che non ha ca
to sotto il nome di Carlin. Anch’egli fu indicato da un famoso medico francese come farmaco a un povero diavolo che aveva tutto
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 356
na volta, e sien rinviati tutti codesti istrioni in Italia. Il teatro francese ci guadagnerebbe qualche lavoro di Marivaux, ben
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594
marzo del 1685 col ruolo di Capitano ch'ei recitava in italiano e in francese , nacque a Messina e fu noto prima col nome di Pas
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
chiamato Carlo Bertinazzi, il quale, non troppo signore della lingua francese , scelse per suo esordire l’Arlecchino muto per fo
a vi hanno giudizi importanti sull’arte di Préville, il grande attore francese , e sulla differenza tra il recitare colla mascher
arlin etc., etc. ; poi, anche senza tali documenti, è noto il costume francese di chiamar la moglie col nome del marito, special
à esposto sulla scena che dopo Pasqua, per dargli tempo d’imparare il francese ed il gusto di questa nazione. Sono col più profo
lettera indirizzata al signor Di Meslé per aver da lui una traduzione francese dell’estratto dell’ Amor paterno, puoi vederla ne
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