Afflisio (D’) Matteo. Lo troviamo
fra
i Cavalieri napoletani che l’ultimo sabato di Car
ffligga già i lamenti di padri sconsolati di tre dispersi figli, che,
fra
poche hore, li vedrete lieti coi figli ritrovati
disprezzati ; ma prendete speranza d’esser un di felici, col vedergli
fra
poco contenti, e riamati, e fra la pietà e il dol
za d’esser un di felici, col vedergli fra poco contenti, e riamati, e
fra
la pietà e il dolore vi trattenghino lieti le bra
a inglese. Si recò in America dell’ '82 con Ernesto Rossi, interprete
fra
lui e gli artisti inglesi. Quando il Rossi tornò,
gati da una volontà che si ribella all’istinto…. Ho ferma fiducia che
fra
poco rivaleggerà con i migliori campioni della li
n da migliaja, ma da milioni di uomini : riuscire ad essere celebrato
fra
tutti gli attori paesani, essere ascoltato con af
ttori paesani, essere ascoltato con affetto e con deferenza da alcuni
fra
essi, può davvero sembrar un prodigio, che sapeva
te, poichè – osserva saviamente il Goldoni – altra cosa è il recitare
fra
dilettanti, ed il recitare fra comici. Mutato poi
il Goldoni – altra cosa è il recitare fra dilettanti, ed il recitare
fra
comici. Mutato poi ruolo, potè più tardi mostrar
lustrazione del mio argomento. [2] Sebbene sia fuor d’ogni dubbio che
fra
le potenze interne dell’uomo alcuna vene ha porta
l falso quando è conosciuto per tale; è fuor di dubbio parimenti, che
fra
esse potenze medesime alcun’altra si ritrova, la
amante, addimandate ad un poeta, perché raminghi e soli inoltrandosi
fra
le più cupe foreste, e fra deserti inerpicati dir
poeta, perché raminghi e soli inoltrandosi fra le più cupe foreste, e
fra
deserti inerpicati dirupi sfuggano l’uman commerc
lioso. Vedea egli sgorgare da limpida sorgente, e scorrere mormorando
fra
le verdi rive un ruscello; vedeva germogliare ann
me, ora s’apre in abissi profondi; i frequenti impetuosi volcani, che
fra
perpetui ghiacci veggonsi con mirabil contrasto a
ica e feroce, qual si conveniva agli abitanti e al paese, prese piede
fra
gli idolatri della Scandinavia. La guerra posta q
ale consulta piuttosto i sensi dell’uomo che la ragione. Così nemmeno
fra
le delizie sapevano dimenticarsi della loro fiere
o tanto necessario istillar negli animi teneri siffatte opinioni, che
fra
gl’impieghi che cercavano i Septi, ovvero sia i p
e serenar a grado loro le tempeste, sedar il mare, sparger il terrore
fra
gli inimici, sollevarsi nell’aria, trasportarsi i
osta di malattie e render gli uomini invulnerabili, del che non pochi
fra
loro vantavansi d’aver fatto in se medesimi lo sp
di stravagante, né di contrario, tuttavia considerandola come è nata
fra
noi dopo la caduta del romano impero, vi si scorg
a dell’ignoranza in cui si trovano di quella favella divina, e so che
fra
gli altri il Varchi 67 e il Quadrio 68 si sono la
zza che avea presso a’ Greci acquistata, dove la relazione più intima
fra
queste due arti dopo lungo uso di molti secoli re
sto, inveisce contro a questa fredda filosofia: «È insorta (dic’egli)
fra
noi una setta di persone dure, che si chiamano so
fine, onde gabbar le fanciulle ben educate. Così ho trovati non pochi
fra
i lettori, che invidino il talento e la sagacità
ni di sublimità e di follia, d’eloquenza e di stravaganza non trovano
fra
gli uomini né originale né modello. Sembra ch’egl
all’Italia ora inondata da diverse piene di barbari, ora da contrasti
fra
il Sacerdozio e l’Impero frequentemente sconvolta
a potenti e rabbiose fazioni tra Guelfi e Ghibellini, ora disunita, e
fra
le sue membra disciolta per la gelosia di piccoli
undecimo secolo, e sul principio del duodecimo. Di lui fanno menzione
fra
gli altri il Tritemio, Arrigo gandavense, e il Mo
Tritemio, Arrigo gandavense, e il Moreri, i quali l’annoverano anche
fra
gli scrittori ecclesiastici a motivo di dodici li
ffi non mai. L’uso della rima, la tessitura de’ versi, la proporzione
fra
gl’intervalli e i riposi nel metro erano conosciu
de ad un ponte levatoio fabbricato dai numi per mantener il commercio
fra
il cielo e la terra con simili altre gigantesche
ui composizione furono esse modellate. In seguito alcuni bravi musici
fra
loro composero a bella posta delle arie profane d
d ogni sillaba non più corrisponde che una sola nota. Cotal diversità
fra
la musica profana e la sacra dee, secondo il mio
Labbeo. [12] Anche i governi secolari fecero qualche volta lo stesso,
fra
i quali si trova nella storia del Ghirardacci all
i se vero è, come molti scrittori affermano, che il Petrarca trovasse
fra
i provenzali l’incitamento e l’esempio al suo poe
se presentato nella piazza di Firenze col disegno di voler conciliare
fra
loro con un’oda i guelfi e i ghibellini, o se un
re e per la celebrità dell’autore, e perché ottiene un luogo distinto
fra
le composizioni di questo genere: «Morte villan
chiamati “carnascialeschi” a motivo d’eseguirsi in tempo di Carnovale
fra
le brillanti mascherate, onde tanto si compiaceva
avansi sovra pomposi carri trionfali guidati per le strade di Firenze
fra
gli applausi del popolo parecchie ingegnose alleg
ti poetici che tuttora si leggono raccolti in due volumi, e ne faceva
fra
gli altri la musica un certo Arrigo Tedeschi, di
a fra gli altri la musica un certo Arrigo Tedeschi, di cui ci restano
fra
le carti musicali alcune piccole canzoni poste so
te a tre voci. Succedettero in seguito i madrigali, dei quali abbiamo
fra
i primi l’esempio in quelli di Lemmo pistoiese po
o impero ammorbidito dal lusso, snervato dalla mollezza, addormentato
fra
le più ridicole superstizioni. La Grecia tutta fu
maco, Bacchio, e Plutarco furono letti, copiati, ricorretti, e alcuni
fra
essi interpretati, e tradotti dal Gogavino, da Ca
ossi da Alberto Lavezzola a fine di migliorar la musica, come si vede
fra
le altre cose dalla bizzarra legge che costrignev
sica celeberrimi, o sparsi con onore, e gradi per il mondo.» 41 E che
fra
le corti straniere debbano annoverarsi quelle d’I
n Bologna da Niccolò V, sarà sempre dalla memore posterità annoverato
fra
i più grand’inventori. Egli ebbe il coraggio di s
a Doni. [25] Fu dunque l’eccedente amor della patria (il più lodevole
fra
gli eccessi quando non vien disgiunto dalla giust
le sensazioni nell’atto che le moltiplica, e la connessione che hanno
fra
loro tutti gli oggetti del gusto fecero avvertiti
l’accortezza usata da lui nel rubbargli il più bello e il più grasso
fra
tutti i vitelli dell’armento, cui egli offriva in
ad una principessa la più amabile del mondo dacché Euridice non è più
fra
i viventi.» Questa cantilena fu all’improvviso in
uccisione del famoso cinghiale di Caledonia offerto anch’esso in dono
fra
replicati balletti di trionfo al giovine sposo. [
ecero in altri tempi la riputazione del più dilicato e più voluttuoso
fra
i Romani. I donativi terminarono con un gran ball
orzo, cioè all’acutezza e gravità delle sillabe, e ad alternar queste
fra
loro in diversa foggia, cioè al numero o ritmo; d
seguivano la poesia, molti pure la coltivarono presso ai provenzali.
Fra
i Provenzali, egualmente che fra gli arabi un mez
la coltivarono presso ai provenzali. Fra i Provenzali, egualmente che
fra
gli arabi un mezzo certo d’ottenere l’accesso e i
te a quest’arte. Nella raccolta delle poesie danesi, che dovrò citare
fra
poco, si leggono i versi d’Araldo principe della
nta gelosia dai Brachmman, o bramini era un articolo, che prescriveva
fra
le altre prerogative del re anche quella d’avere
quando che sia, di provarlo più a lungo. IV. «Non avrebbe detto, che
fra
le due poesie il menomo vestigio non si scorge d’
vare nei normanni e nei goti la tessitura dei versi, e la proporzione
fra
gli intervalli e i riposi nel metro?» Come provar
tura intrinseca delle cose. La tessitura ne’ versi, e la proposizione
fra
gli intervalli e i riposi sono essenziali ad ogni
sibile che i loro versi non avessero una tessitura, e una proporzione
fra
gli intervalli e i riposi analoga a quella delle
el settentrione, di cui facevano parte i due popoli in questione. Che
fra
gli eruditi vi siano delle controversie intorno a
ifferenza. XI. «L’unica ragione da lui addotta per negar la parentela
fra
la poesia araba e la provenzale si è che il timid
ar modo la poesia e i poeti ? Non eresse un’Accademia in Palermo dove
fra
le altre facoltà si coltivava quella dei versi? N
ei versi? Non si leggon tuttora le rime di quelli Accademici inserite
fra
le rime dei poeti antichi del Giunti, e in altri
oporsi dai Greci nelle tenzoni o combattimenti poetico-musicali usati
fra
i ceteratori ne’ giuochi pitici. Si facevano essi
ompagnia stessa nella scorsa quaresima, e che ora partì per Trieste.
Fra
le opere del Cuccetti son da annoverarsi il Mitri
e otto repliche consecutive. Ma quel che tiene ancor vivo il nome suo
fra
gli scrittori di cose di teatro è un’opera presso
o, e di Giovanni Murs. Rappresentazioni de’ secoli barbari. Paralello
fra
esse, e quelle dei Greci. Progressi, e cangiament
lo dopo, cioè a’ tempi di papa Adriano s’eccitò la tanto celebre lite
fra
i cantori romani e francesi circa il primato del
e Romani, dice che Adriano Pontefice mandò in Francia maestri i quali
fra
le altre cose gli istruissero nell’organare in ar
ale nel suo libro intitolato Speculum musica, che si conserva inedito
fra
i manoscritti della Real Biblioteca di Parigi, pa
ale fece un lungo comento al libro del Muris, che si conserva inedito
fra
la raccolta di monumenti esistenti nella libreria
vano nella tomba per sempre insiem coi loro inventori, o si giacevano
fra
l’eterno silenzio delle monastiche biblioteche po
a tragedia greca, che nacque, a ciò che si dice, nelle feste di Bacco
fra
il tripudio e l’allegrezza degli agricoltori. Giu
tume durò sul teatro costantemente fino ai tempi di Sofocle, il primo
fra
i tragici antichi che cominciasse ad abbandonarlo
imo fra i tragici antichi che cominciasse ad abbandonarlo. Similmente
fra
noi le persone di chiesa s’applicarono a siffatto
autori di esse rappresentazioni nei diversi paesi. L’impiego di poeta
fra
i primi Greci era di somma importanza, e consider
irettori degli spettacoli, non venivano eccettuati. Si riputava dotto
fra
essi chi sapeva leggere, e molti ignoravano persi
di questa, tenne dietro anche quella della morale. Giunsero non pochi
fra
loro a scordarsi, che la simonia, la venere sciol
e loro quella distanza infinita, la quale, togliendo ogni proporzion
fra
gli estremi, rende inapplicabile qualunque teatra
coli, le belle arti, la politica e la religione erano talmente legati
fra
loro, e, per così dire, innestati, che non poteva
e di tal importanza furono considerate. [13] Tutto l’opposto avviene
fra
noi. Il cristianesimo, quella religion santa, che
ioni degli uomini, e far un materiale spettacolo della più spirituale
fra
tutte le religioni. Perciò gli argomenti sacri de
avano ignudi in presenza di tutti. Talvolta i secolari si mischiavano
fra
il clero per averne anch’essi l’onore di rapprese
lio, che si fermenti nel tempio, e sotto gli occhi dell’Altissimo che
fra
le domestiche mura? Il liquore della saviezza è t
orgio e Gedeone, altercando insieme per sapere chi fosse il più bravo
fra
di loro. Sopragiugne Sansone con una gran mascell
ente. I1 terzo, ove s’inventò il contrappunto chiamato “a mente” nato
fra
il duodecimo secolo e il decimoterzo, cioè quando
quelle che potevano usarsi, come fece con bolla espressa che trovasi
fra
le stravaganti. Il quarto, ove s’introdusse il co
ma latino, e si riempivano di sentimenti inettissimi, o incompatibili
fra
di loro37. Da ciò ne risultava altresì che il pop
entimenti cantati un tempo sull’arpa di Davide seguitano a replicarsi
fra
noi da quelle bocche avvilite, cui meglio assai c
avvilite, cui meglio assai converrebbe intuonar l’inno della ebrietà
fra
gli evirati sacerdoti di Cibele. 20. [NdA] Tom.
on tale spontaneità e con tal verità che potè esser sempre annoverata
fra
le più forti attrici d’Italia. Fra le parti che e
à che potè esser sempre annoverata fra le più forti attrici d’Italia.
Fra
le parti che ella recitò con singolar valore, Fr.
re di commedie non mai edite, e di farse mescolate di musica e prosa.
Fra
le commedie inedite, il Bartoli cita : L’Impegno
Impegno della vera amicizia, La Donna di casa, e L’Irlandese fedele ;
fra
le farse pubblicate, Il Pellegrinaggio, Il diavol
n essa più trasandato che nelle altre, ma perché dovendo restringermi
fra
i limiti di quella discreta brevità, che richiede
De’ numi il nume Canori accenti Spiegò talor; Se
fra
gli armenti Muggì negletto Fu sol
della filosofia che disamina e fortifica i doveri dell’uomo, scienza
fra
tutte le altre l’unica degna di considerazione, l
mi sembra così grande, l’eroismo giugne a segno così eminente che se
fra
noi si dasse un ostracismo poetico, come presso a
mano pensier; L’innocenza è quell’astro divino, Che rischiara
fra
l’ombre il sentier.» [17] Alle volte è una serie
venustà rivesta egli gli argomenti più astratti della filosofia; come
fra
le sue mani le cose più spinose fioriscano, avver
favola di Armida che cangiava in giardini i deserti. [20] È quistione
fra
i critici illuminati se possano degnamente tratta
vederlo. Ozia. Un dì potresti Meglio fissarti in lui: ma puoi
fra
tanto Vederlo ovunque vuoi. Ach. Vederlo!
finezza, il sempre gradevole e non mai repugnante contrasto che mette
fra
le scene che parlano agli occhi, la varia e molti
oi componimenti il segreto ma costante rapporto che dee metter l’arte
fra
la musica e la prospettiva, o ciò ch’è lo stesso
ee metter l’arte fra la musica e la prospettiva, o ciò ch’è lo stesso
fra
l’occhio e l’orecchio ne vedrebbe quante fatiche
guardie reali, e si disvia inseguendone alcune alla sinistra. Intanto
fra
il baleno de’ frequenti lampi, fra il rimbombo de
done alcune alla sinistra. Intanto fra il baleno de’ frequenti lampi,
fra
il rimbombo de’ tuoni, e fra il mugito marino, a
tanto fra il baleno de’ frequenti lampi, fra il rimbombo de’ tuoni, e
fra
il mugito marino, a vista delle navi, e de’ nocch
vi, e de’ nocchieri, balzati dall’onde e sospinti dal vento si urtano
fra
di loro, si frangono, e si sommergono in parte; s
tumultuosa sinfonia nella spiaggia e nel porto ostinato combattimento
fra
le squadre di Sammete e le guardie reali, vincitr
cque, le quali o scherzano ristrette ne’ fonti, o serpeggiano cadendo
fra
i sassi delle muscose grotte liberamente sul prat
ici, colle lagrime delle donne, e colle speranze dei cortigiani. [30]
Fra
questi due estremi egualmente lontani dal vero sc
, né esigenza che non partecipi della influenza di entrambi principi:
fra
questi estremi inapplicabili l’uno e l’altro alla
delle aquile romane sbigottite dal furore di Attila; sentir sospirare
fra
gli allori trionfali un Cesare arbitro del destin
irtù, la sapienza, la grandezza, il valore, in una parola quanto avvi
fra
gli uomini di più cospicuo, e di più rispettabile
ride ogni esempio, e ne soverchia ogni regola, tanto più il paralello
fra
Metastasio ed Ariosto divien favorevole al primo.
m’addimandasse il mio sentimento; se non mi fosse permessa la scelta
fra
la prudenza che ne schiva il cimento e il comando
ti che vorrebbero arrestar il volo del tempo e imprigionar la ragione
fra
lacciuoli tessuti di tela di ragno, i progressi d
lo in maniera poco conveniente allo scopo del teatro. Non v’è un solo
fra
suoi drammi, (s’eccettuati non vengano gli orator
Essa è come il governo dei tiranni, i quali o regnano dispoticamente
fra
la strage e il sangue, o perdono il trono e la vi
age e il sangue, o perdono il trono e la vita. O l’amore trionfa solo
fra
i tumulti e le peripezie, o tenendo il secondo lu
tore di Cartago in mezzo alle cure di una importantissima commissione
fra
le due repubbliche, abbia l’agio di sospirare tra
Romani; come Fulvio inviato da Roma per decider sul destino del mondo
fra
Cesare e Catone possa, senz’abbassar il proprio c
urpatore fortunato. [44] Nè può piacere al buon senso che uomini nati
fra
gli scogli della Mauritania, o sulla riva del Gan
Sciolta in sospiri Sul volto amabile Del caro ben.
Fra
lor s’annodano Sul labbro i detti;
ano Sul labbro i detti; E il cor, cbe palpita
Fra
mille affetti Par che non tolleri
o stile del più alambiccato platonicismo? «Romolo! E come mai
Fra
le minacce ostili, in mezzo a tante Cure d
no quelle tante scene inutili, e di puro riempitivo, inserite a forza
fra
le altre solo per non perder l’usanza di metter d
su altri oggetti estranei del tutto a ciò che si rappresenta. Del che
fra
i molti esempi che potrebbero addursi, basti per
iasti Non dovresti invidiarne. Io giurerei, Che
fra
pochi non sei tenaci ancora Dell’antic
e in mille guise a cimento una frivola passione. Il Catone in Utica è
fra
l’altre una pruova luminosa, nonostante la tenere
mo l’udienza che gli aveva dianzi promessa, né si sdegna di mischiare
fra
le cure pubbliche e in giornata così decisiva il
incipesse si travestano sì spesso in pastorelle, e menin la vita loro
fra
le selve senza contrasto alcuno e senza sospetto;
te al soggetto di combinar colla scena l’azione e di metter d’accordo
fra
loto tutte le cose rappresentate? Come ottener l’
patetico può dilettare per un momento bensì, ma la mancanza d’accordo
fra
le parti, l’inverosimiglianza che traspira nel tu
dovrebbe essere il Cupido di Lucio Apuleio riposando voluttuosamente
fra
le braccia di Psiche, ma bensì quest’altra terrib
le parole collo spago troverà, che le due proposizioni si conciliari
fra
loro benissimo, poiché la prima riguarda in gener
o esame, non dovendo egli ignorare che la religione de’ maghi contava
fra
suoi dogmi quello di escludere i simolacri degli
artoli cita la Rosalia nel Jeneval di Mercier, tradotto dalla Caminer
fra
le parti che la Gavardina recitò con maggior lode
col labbro in misurati accenti i diletti d’amore, oppur le pene, qual
fra
le gioje, o tra gl’infausti eventi un tenerello c
i in sulle scene ; e sì n’ alletti, che ciascun pur senti te innalzar
fra
le bionde Dee Camene. Di tua virtude il luminoso
rario, non ha potuto produrre effetti simili a quelli che producevano
fra
loro le medesime cose. Gli uffizi di poeta, di mu
lle che contribuiscono a formar il melodramma. La prima è che essendo
fra
noi da gran tempo separate la filosofia, la legis
na o pochissima utilità. Difatti qual diversità d’impiego non trovasi
fra
il Metastasio e lo Zeno costretti di servire ai c
la ha di comune colla successione dei tuoni della musica imprigionata
fra
i ceppi di tante regole armoniche. Svanendo adunq
gorie la prodigiosa influenza che acquistò sugli animi di quei popoli
fra
le mani di Lino, d’Anfione e d’Orfeo. Più varia i
monarchie si regolano in oggi coi maneggi del gabinetto110. Sorgevano
fra
i Lacedemoni dissensioni civili? Ecco veniva Terp
tabile ed incorrotta nella sua istituzion primitiva. Furono singolari
fra
gli altri quelli di Sparta e di Creta. Tutte le l
a. Da ciò si rileva altresì il perché in seguito gli uomini più saggi
fra
i Greci, persuadendosi che fosse più utile anzi n
cché sotto il governo degli Anfizioni s’introdussero in Atene le gare
fra
i ceteratori, cioè fra i poeti che cantavano le p
egli Anfizioni s’introdussero in Atene le gare fra i ceteratori, cioè
fra
i poeti che cantavano le proprie poesie accompagn
e cantavano le proprie poesie accompagnandosi colla cetra, e le sfide
fra
i suonatori di diversi strumenti. Un certo Polinn
ella poesia, del ritmo e della musica. I compositori per distinguersi
fra
gli altri non seppero rinvenir altra via che la n
risce la medesima cosa parlando delle antiche cantilene della Chiesa,
fra
le quali se si ritrova qualcheduna talmente grave
il gusto della musica che vi regna» diceva Confucio. Ma quanto siasi
fra
loro cambiata questa influenza dacché s’introduss
nfluenza dacché s’introdusse un maggior artifizio ne’ suoni apparisce
fra
l’altre pruove dalla dichiarazione fatta dall’imp
ra anch’ella una specie di canto nelle misteriose parole che borbotta
fra
se. Coll’aiuto d’una sconosciuta e barbara musica
separatamente prese, e dall’intima corrispondenza che metter seppero
fra
tutte come linee dirette ad un solo centro, devon
e di Omero in questo genere, come quelle altresì dei poeti drammatici
fra
i quali basterà per ultimo l’addurre una pruova t
ro non sanno vedere che un accozzamento insignificante di sillabe era
fra
le mani d’Omero, d’Alceo, e di Pindaro il pennell
te e immediatamente sulla sensibilità degli uomini, egli è chiaro che
fra
le mani d’un saggio filosofo diverrà esso uno str
ani d’un saggio filosofo diverrà esso uno strumento della virtù, come
fra
le mani d’un accorto legislatore diverrà il veico
mpre gli vediamo intenti a trascegliere quei tuoni, quelli intervalli
fra
gli altri, quei menomi componimenti specifici che
erché nessuno ha voluto chiamarli a contrasto. Come la musica risorse
fra
noi ne’ più barbari secoli, nei quali gli spiriti
r saputo noi mettere un rapporto abbastanza confaccente ed intrinseco
fra
queste due facoltà, l’altro all’usarsi da noi un
che prima era in uso nelle musiche di camera, giace oggidì inoperoso
fra
le raccolte dei rimatori. Il sonetto, la canzon p
iché misurandosi tutti tre ad un modo, cioè con una tripla, rimangono
fra
loro indistinti. né sono il trocheo ed il giambo
acondia, e così delle altre affezioni dell’animo in guisa tale che se
fra
loro si mischiano movimenti di diversa natura, no
che il movimento dovrà colla sua velocità aumentarne l’effetto, e che
fra
tutte le voci dovrà scegliersi quella del soprano
o la forza del tuono dominante, o faran nascere una cotal distrazione
fra
la voce principale e le aggiunte, che non potrà m
n l’effetto; fintantoché i minimi componenti dell’armonia non avranno
fra
loro un essenziale e perfetto combaciamento; fint
dA] De Repub., Lib. 3. 120. [NdA] De Musica. 121. [NdA] È singolare
fra
le altre la storiella che si racconta di Pitagora
di flauto cambiasse il modo nella misura espondaica. Che peccato, che
fra
le tante belle invenzioni di Pitagora si sia perd
to. Alcuni desumono la loro diversità dalla sola differenza che corre
fra
i gradi dell’acuto e del grave: altri dall’indole
nostra. E dopo tale e tanta ignoranza si trovano pure degli scrittori
fra
noi che con grossi tomi corredati da citazioni pr
I teorici non si sono occupati che di regole, combinazioni e rapporti
fra
i suoni; in una parola, della sua parte matematic
e dai moderni musici, ma le quali io giudico essere le più essenziali
fra
tutte, poiché c’insegnano l’uso che dee farsi de’
Astori. È citato da Maurice Sand
fra
i principali attori che sostennero in Italia la m
teatro di Avignone una parte della compagnia di Parigi. Si annunziava
fra
l’altre cose che l’Astrodi doveva cantare e balla
Tommaso Salvini, ammiratissima, in ogni tempo, e nelle parti comiche,
fra
cui la goldoniana Cate, e nelle tragiche, fra cui
e nelle parti comiche, fra cui la goldoniana Cate, e nelle tragiche,
fra
cui l’ alfieriana Clitennestra. Fu poi con la soc
ilità del terreno. [2] Tuttavia non poteva a meno di non avvenire che
fra
le tante lascivie dell’arte, ond’erano ingombrate
fisici, sa dipingere il mormorio d’un ruscello che scorre lentamente
fra
l’erbe, e lo strepito d’un torrente che romoreggi
idee, comunica loro quella espressione, che da sé sole non avrebbero
fra
le mani di un grammatico. Ora come la melodia è p
anomalie de’ nomi e de’ verbi. Ma fintantoché il compositore resterà
fra
cotai cancelli, la musica non avrà né vita né spi
del contrappunto, a concertar con più esattezza le parti, a connetter
fra
loro i passaggi secondo il luogo, che debbono occ
necessariamente portare ciascun’arte alla rispettiva lor perfezione,
fra
le quali la musica ebbe non mediocre fortuna. Lui
le, e Menandro, e Filomene concorrere nell’Odeon d’Atene a disputarsi
fra
i lietissimi applausi del radunato popolo ora il
ver fatto un grandissimo dono alle scienze armoniche nella persona di
Fra
Giambattista Martini il più illustre fra suoi dis
e armoniche nella persona di Fra Giambattista Martini il più illustre
fra
suoi discepoli. Niccolò Porpora, napoletano, e Ri
trovava presso alla corte di Francia per iscacciarnelo da quel regno.
Fra
i rinomati discepoli di questo grand’uomo la post
corda, o questi all’incontro su quelli; che non convenendo mischiare
fra
loro suoni di diversa natura, faceva di mestieri
o, bisognava studiar bene la natura di ciascuno per meglio combinarli
fra
loro, e farli muovere a luogo e tempo; che i suba
sica. Con tali massime generali ordinarono gl’Italiani l’orchestra, e
fra
gli altri i maestri napoletani, alla particolar a
, il quale maneggiò da filosofo e da uomo di genio la musica. Veggasi
fra
le carte del Dizionario di Rousseau la pittura de
i a ben rappresentarlo. La più interessante, poiché egli è certo, che
fra
tutte le imitazioni possibili la più gradita al c
i, Tommaso Guarducci, e Giambattista Mancini, che si è anche distinto
fra
i letterati pel suo bel libro intitolato Riflessi
cie delle paludi, i nomi della Bulgarini, e di Metastasio brilleranno
fra
i posteri finché esisterà negli uomini un qualche
tanti?» L’altro è il famoso Benedetto Marcello patrizio veneto, genio
fra
i più grandi che abbia nel nostro secolo possedut
nza, che non lice ad alcun nocchiero schivare se annoverato non viene
fra
que’ pochissimi, cui propizio sorrise Giove dall’
a suoi tempi mirabilmente fiorirono le lettere e i letterati non men
fra
i cristiani che fra i pagani». Muratori, Annali d
lmente fiorirono le lettere e i letterati non men fra i cristiani che
fra
i pagani». Muratori, Annali d’Italia ann. 395. II
enna luminosa del genio. Al presente restano a disaminarsi gli ornati
fra
i quali il ballo ottiene un luogo così distinto c
passarlo sotto silenzio sarebbe lo stesso difetto che il tralasciare
fra
le regole dell’architettura quelle che insegnano
li altri, per costituire un’arte, hanno bisogno d’essere imprigionati
fra
certe leggi inalterabili e severe, le quali sono
i del corpo una continuazione concertata ed armonica. La comparazione
fra
il canto e il ballo può condursi ancora più avant
acità affine di accrescer la somma dei nostri piaceri, e di stabilire
fra
uomo e uomo un novello strumento di comunicazione
e il cuore umano; posciachè i mezzi in apparenza più triviali possono
fra
le mani d’un legislatore filosofo divenire molle
filosofia dal cielo, colui che dall’oracolo fu riputato il più saggio
fra
gli uomini, il maestro di Eschine, di Platone, e
a, nelle campagne per implorare dai numi l’abbondanza delle raccolte,
fra
le mura domestiche per educare la gioventù e in m
a danza pantomimica. Dico che furono i primi, poiché sebbene trovinsi
fra
i Greci surriferiti alcuni gesti esprimenti un qu
sservazioni è diretta a far vedere di qual perfezione sarebber capaci
fra
noi le arti pantomimiche avendo mezzi più efficac
si lasci al ballo un’illimitata licenza sul teatro senza restringerlo
fra
quei cancelli che prescrivono il buon gusto e la
in un ballo per esempio di villani o di marinari avvolti i danzatori
fra
le squallide vesti, coi muovimenti scompassati e
personaggi s’osservano. E ciò sotto pretesto di esatta rassomiglianza
fra
l’imitazione e l’imitato. [10] Dalla necessità ch
a voce, e nell’atteggiamento167. Il saperli afferrare e il combinarli
fra
loro, formando una serie ragionata, è quello che
d’un sol uom sostenga, Quando bisogna il coro: e ciò che suole Cantar
fra
un atto e l’altro, al fin proposto Ben s’adatti e
re a questo che sedusse gl’inventori della drammatica, determinandoli
fra
gli altri errori a troncar i componimenti per met
rminandoli fra gli altri errori a troncar i componimenti per mettervi
fra
atto ed atto intermezzi d’ogni maniera, i quali f
evono escludersi dalla gloria che giustamente ad essi appartiene. Tre
fra
loro seppero acquistarsi un gran nome anche fra l
essi appartiene. Tre fra loro seppero acquistarsi un gran nome anche
fra
le nazioni oltramarine, e l’oltramontane. [22] Il
ad Alithia compagna inseparabile del più saggio e del più illuminato
fra
i re. Dopo questo recitativo il vecchiardo accomp
presso ai Francesi, erano quelli detti della corte antica, ne’ quali
fra
gli altri compositori si distinse particolarmente
dri per la rappresentazione delle pastorali da lui modulate e celebre
fra
gli altri divenne uno chiamato il Granduca. In se
sentarono i più rinomati componimenti182. Angiolini campeggia in oggi
fra
gli altri non meno per la bravura nell’inventare
di maggioranza quale non ebbe mai per l’addietro sulla scena italiana
fra
le mani principalmente di le Picq, di Vestris, di
irlo come presso ai Greci; la musica greca fu dunque e dovette essere
fra
tutte la più perfetta. Per la ragione de’ contrar
temente affermerò si è che tali effetti della mimica, come si coltiva
fra
noi, sono accidentali, ch’ella ha dei vizi intrin
a non può se non che troppo difficilmente farci vedere la connessione
fra
essi. Come ci farà ella, per esempio, conoscere c
a di mezzi proporzionati esporre agli occhi la legatura degli oggetti
fra
loro, né il risalto che acquistano dalla riflessi
spagna tra Don Quisciotte e Sancio Panza, tra Rozzinante il più leale
fra
i cavalli e Ruzio il più mansueto fra i giumenti1
za, tra Rozzinante il più leale fra i cavalli e Ruzio il più mansueto
fra
i giumenti183. Balli dove niuna convenienza si s
iva. I marinari sbarcano, adocchiano l’incaute danzatrici, e divisano
fra
loro di rapirle. Quella ch’era arrivata l’ultima
roca pugna vengono ad un accomodamento, i cui patti sono di dividersi
fra
loro l’amabil preda. Benché le greche si mostrino
omento dell’anzidetto ballo con una chiarezza che certamente da niuno
fra
gli spettatori si ravvisava sul teatro di Bologna
ra, e che sempre ne distrae l’attenzione dello spettatore dividendola
fra
lo spettacolo e il libro, non pruova ella più d’o
che verranno dopo, e mettendo in tal modo una connessione, un vincolo
fra
tutte le parti dello spettacolo. Costume che ries
Réflexions sur la poésie et la peinture, Tom. 3. Sec. 10. 182. [NdA]
Fra
gli altri merita particolare stima Don Vincenzo M
atro è scuola di morale esperienza e di pubblica istruzione. Il vizio
fra
la dolcezza del riso sferzato ed avvilito, l’orgo
io fra la dolcezza del riso sferzato ed avvilito, l’orgoglio fiaccato
fra
la semplicità dello scherzo, la virtù trionfante
ito. L’allegoria che verrà esposta è un Capo d’opera in simil genere.
Fra
la più grande illusione della (per così dire) Mag
tto a battersi con la spada, lo distese morto, passandogli il fianco.
Fra
i documenti che concernon la Compagnia del Duca,
Altezza si fecero la scena, e qualche palchi per modo di provisione.
Fra
le carte di Don Alfonso furon rinvenute parecchie
le carte di Don Alfonso furon rinvenute parecchie cambiali di comici
fra
cui di Riccoboni, in data del 28 aprile 1677, che
, e se tutte le parti che concorrono a formar lo spettacolo non hanno
fra
noi quella relazione e congegnamento totale che f
ttacolo non hanno fra noi quella relazione e congegnamento totale che
fra
loro avean messi la lunga usanza di molti secoli
ione aggradevole. [2] Alcuni compositori italiani, e non pochi ancora
fra
i moderni poeti hanno fatto vedere in pratica ciò
ci. Colpa è di loro la niuna rassomiglianza che ravvisa lo spettatore
fra
la natura che doveva imitarsi, e le belle arti ch
o poco a poco più ricchi, l’orchestra acquistò maggior forza e vigore
fra
le mani principalmente del Buranello, dell’Hass,
stile agiato e torrente che proprio sembra di alcune scuole tedesche,
fra
le quali campeggia quella del celebre Giovanni St
quelli che sono più conformi alla natura. Imperocché egli è certo che
fra
l’imitazione che si propone la musica vocale, e q
orrere, il fuggire, il ripiegarsi, il vivace gorgogliar di quell’onda
fra
le rive? Certo è ch’egli farebbe schiamazzar dall
del personaggio. Havvi degli accessori nelle passioni, dei contrasti
fra
le idee, delle alternative fra i sentimenti, dei
ccessori nelle passioni, dei contrasti fra le idee, delle alternative
fra
i sentimenti, dei silenzi che nulla dicono perché
ar brevemente. La prima si è la difficoltà che apparisce nel combinar
fra
loro tante parti diverse subordinandole in manier
nta opportuno. Quel proemio musicale maneggiato a capriccio introduce
fra
l’aria e il recitativo un divario troppo marcato
stri colla dovuta accuratezza lo scambievole rapporto degli strumenti
fra
loro, e colla natura dell’oggetto cui devono rapp
he circostanza affettuosa ed allegra. Tale sarebbe il ritorno di Ezio
fra
gli applausi e l’allegrezza d’un popolo che si ve
un organo nella orchestra, che suonato in qualche occasione a solo, o
fra
gl’intervalli degli strumenti, o anche con un leg
asso, ma essendo intermedie tra quelli e questo, servirebbero ad unir
fra
loro con una certa continuità i suoni diversi, e
scia per formar una idea complessa; debbonsi in tal guisa subordinare
fra
loro i suoni, che l’unione dell’uno non nuoca pun
guire in ristrettezza di fortune mentre che il fratello maggiore vive
fra
il lusso e l’opulenza. Il suo destino è di essere
ne, o repetizione dei periodi che si fa nella prima, se non in quanto
fra
le pause della voce l’orchestra porge di quando i
e del figliuolo, ch’era l’unico oggetto delle sue tenerezze, si sente
fra
i singhiozzi che le offuscan la voce fra le lagri
elle sue tenerezze, si sente fra i singhiozzi che le offuscan la voce
fra
le lagrime che le inondano il sembiante, fra gli
che le offuscan la voce fra le lagrime che le inondano il sembiante,
fra
gli amplessi onde si stringe al seno il freddo ca
i metterà “La bellezza del cielo è un raggio”. Galuppi, rinomatissimo
fra
i maestri, ha nel dramma intitolato I tre amanti
direi) venute a nausea per la loro frequenza. Anfossi, che pur non è
fra
cotesto volgo, non ha avuto difficoltà d’impiegar
mpreso nelle parole. Queste due cose hanno una così stretta relazione
fra
loro che la musica fatta sulle parole d’un’aria n
en rivolto il pensiero a siffatta massima ch’è il cardine dell’unione
fra
la musica e la poesia? Hanno neppur sognato a mod
ificare la benivolenza, la divozione, la pietà e l’amicizia, passioni
fra
loro cotanto differenti. Il sospetto crudele, l’a
termine De’ suoi contenti Piange quest’anima
Fra
pene e stenti L’inesorabile Suo f
metodo con cui s’insegna in Italia ai maestri cotal genere di studi.
Fra
tutti i rami della educazion letteraria non avvi
cazioni intellettuali dell’umano spirito hanno così stretta relazione
fra
loro che non può farsi gran via in una scienza o
rovatore facile e fecondo massimamente nel buffo, e che forse ottiene
fra
i compositori lo stesso luogo che Goldoni fra i p
fo, e che forse ottiene fra i compositori lo stesso luogo che Goldoni
fra
i poeticomici; d’un Paisello tornato poco tempo f
ttuosa, e sommamente cantabile; d’un Sarti degno di essere annoverato
fra
i più gran compositori del suo tempo pel colorito
o altra regola che il capriccio di chi le inventa. Saranno giudiziose
fra
le mani d’un Tasso, o d’un Fenelon, ma diverranno
ose fra le mani d’un Tasso, o d’un Fenelon, ma diverranno stravaganti
fra
quelle d’un Ariosto o d’un Marini. [3] La seconda
erizzano un gran poeta, contribuì coll’autorità che aveasi acquistata
fra
suoi nazionali in un secolo, che di già inchinava
che portavano sul dosso torri piene di soldati armati, una gran valle
fra
due montagne, la piazza di Babilonia, le tende mi
lla magnificenza ed apparato delle comparse, e memorabile si rendette
fra
gli altri drammi la Divisione del mondo rappresen
alli, e riempirono gli intervalli coi soli cori; ma tosto degenerando
fra
le mani degli altri compositori, né sapendo quest
o da uomo stimato prima il più saggio di tutti. V’erano dei drammi, e
fra
gli altri quelli di Giulio Strozzi, fiorentino, d
he può essere agguagliata soltanto da quest’altro amabile dialoghetto
fra
Egeo e Demo nel tanto decantato Giasone di Giacin
ia: «Graditi orrori, Coprite il dì: Ammantate sì sì l’eterea mole Se
fra
l’ombre degg’io godere il Sole.» [11] Nella Dori
nologo fatto ad imitazione di quello d’Amarilli nel Pastor fido, dove
fra
le altre cose Dorinda dice: «Niso amato ed amant
rà ampiamente nel Quadrio di che soddisfarsi. Aggiugnerò soltanto che
fra
i moltissimi componimenti che mi è convenuto legg
conda parte (poiché in due sole è divisa) viene un mercante, il quale
fra
le altre recita la seguente arietta:
spargere il buon gusto, cioè il Trattato della musica scenica, rimase
fra
le tenebre inedita fino a’ nostri giorni. Anche i
e fu il dicadimento della poesia, giacché tale è il vincolo che passa
fra
codeste due facoltà sorelle, che, ove l’una si gu
e della bellezza e del sesso; lo spirito di dissipamento che spargono
fra
giovani scapoli, i cattivi effetti del quale si r
oemi d’Omero che i libri d’Aristotile o le oziose metafìsiche dispute
fra
i discepoli d’Epicuro, e quei di Zenone. Ma sicco
tro in obbligo di conoscere i bisogni della mia Compagnia, ho cercato
fra
gli Accademici, se si poteva trovare uno che con
que, se con pari ardore vorrà farsi valere in ogni rappresentazione.
Fra
le parti, in cui fu da’contemporanei proclamato i
di buon artista per le grandi parti di primo attore padre, e tiranno,
fra
le quali primeggiava sempre quella di Aristodemo
iperbolica apologia dell’artista e dell’uomo. Antonio Stacchini ebbe,
fra
altri, un figlio, Paolo, stato artista alcun temp
ntitolò Alessandro Manzoni, composta di una buona accolta di artisti,
fra
cui la Raspini, la Chiari, la Bianchi, la Miani,
Bianchi Andrea. Attore e capocomico pregiato. Ebbe
fra
i suoi stipendiati i migliori artisti della sua e
o. Ebbe fra i suoi stipendiati i migliori artisti della sua epoca ; e
fra
gli altri Demarini e Vestri. Ma, ahimè ! Momento
incere, a volte entusiastiche. Creò con assai plauso non poche parti,
fra
cui, quattr'anni or sono a Firenze quella di Baro
ni or sono a Firenze quella di Baronessa nella Marcella di Sardou.
Fra
le pubbliche testimonianze di ammirazione ch'ella
galesca italiana fiorivano. E però mal a proposito è stato annoverato
fra
gl’inventori del melodramma da quegli eruditi che
iene il parlare; basterà dire soltanto che la disputa su tali oggetti
fra
il Vicentini e Vincenzo Lusitanio scrittore di mu
hé cangiarsi non potevano gl’inalterabili rapporti messi dalla natura
fra
i suoni e l’orecchio, e però convenne appigliarsi
azioni e studiar con ogni accuratezza le relazioni poste dalla natura
fra
le parole e il canto, Vincenzo Galilei entrò cora
ù bella delle lingue europee, nullameno per le differenze che corrono
fra
l’armonia musicale e la poetica, delle quali parl
offriva ai musici uno stile somigliante alle miniere del Brasile, ove
fra
la terra e la scoria veggonsi a tratto a tratto s
orato in oggi dai poeti e dai musici, ma che merita un luogo distinto
fra
gli uni e fra gli altri: «Udite, udite, amanti,
dai poeti e dai musici, ma che merita un luogo distinto fra gli uni e
fra
gli altri: «Udite, udite, amanti, Udite
volto, e le dorate chiome. Indi s’udio il tuo nome
Fra
le labbra suonar fredde e tremanti: E vo
i, Morte spense il bel lume, e freddo e solo Restai
fra
pianto e duolo, Com’angue suole in fredd
o ove Arianna si lamenta dell’abbandono di Giasone, passò lungo tempo
fra
i musici per capo d’opera dell’arte in quel gener
no secondo che richiedeva la lor lentezza o velocità, e tenersi fermo
fra
le false e buone proporzioni, finché passando per
dete le gloriose fatiche degli altri secoli, ditemi se alcun si trova
fra
voi che sappia tanto avanti nei principi filosofi
no bensì d’averla veduta. A me pure è venuto fatto d’averla alle mani
fra
le carte musicali, ove sempre rimase. né la music
antalone, Arlecchino, Brighella, e il capitano Cardone spagnuolo sono
fra
gli altri i leggiadri personaggi. Si parla in cas
ar ne debba da tutto ciò. Sentasi nell’atto secondo il gentil dialogo
fra
Isabella e il capitano spagnuolo, il quale per an
diletti che nascono dalla novità; cerca altresì di mettere un ordine
fra
esse, perché queste risparmiandole la fatica, nel
giacchè nelle arti non si rinnega mai il passato, si oscillò dapprima
fra
la verità e la forza, poi si trovò cosa comoda di
cosa comoda di scambiare il languore per verità ; tantochè oggi anche
fra
gli attori ben pagati non mancano taluni che fann
ostrano il gomito appena escono dal loro piccolo seminato. E dire che
fra
i nuovi sopraggiunti ve ne hanno degli altri, che
e camorre che caratterizzano l’epoca nostra. Per mafia e per camorra,
fra
capi-comici e autori, fra autori e giornalisti, f
no l’epoca nostra. Per mafia e per camorra, fra capi-comici e autori,
fra
autori e giornalisti, fra giornalisti ed attori,
ia e per camorra, fra capi-comici e autori, fra autori e giornalisti,
fra
giornalisti ed attori, fra attori e frequentatori
comici e autori, fra autori e giornalisti, fra giornalisti ed attori,
fra
attori e frequentatori di caffè si formò una tene
nube sopra gli applausi meritati, si seguitò a battere le mani anche
fra
gli sbadigli del pubblico. Dicesi che su certe vi
rnardo, Isabella e il ballerino Alessandro Vulcani aveano tre camere,
fra
le quali una grande per le prove. Le coppie Franc
Le coppie Franceschini e Bertoldi, il capo, due ciascuno ; gli altri,
fra
cui un nuovo venuto dottore Nicoletto Articchio u
po, ma poi diessi alla fatica di suggerire. Scrisse varie commedie, e
fra
le altre Il Genio benefico, commedia con trasform
i Milano. La musica fu del celebre maestro signor Pietro Guglielmi, e
fra
gli attori era per la Madama Minima Laura Cavalie
gnia de’Fedeli (V. Andreini Virginia), e lo vediamo a Parigi il 1621,
fra
i sottoscritori di una supplica del 12 maggio al
a Parigi il 2 ottobre 1624. Il personaggio di Capitano Rinoceronte è
fra
le altre commedie nella Pirlonea di Ludovico Mari
atro ; e dacchè nei secoli scorsi, i nostri attori tennero il primato
fra
tutti, e diffusero la commedia italiana, specialm
ciò più specialmente contribuirono il Sand e il Campardon in Francia,
fra
noi il compianto Adolfo Bartoli e altri. Il mater
, si vede già da queste prime 172 pagine dell’opera, dove si trovano,
fra
altre minori, le biografie di quattro comici anti
seri della gloria rumorosa ed effimera, vissero la loro vita agitata,
fra
le miserie e le gaiezze, fra gli applausi e le in
effimera, vissero la loro vita agitata, fra le miserie e le gaiezze,
fra
gli applausi e le insurrezioni delle platee. Il R
ncia la Celia il 1571 e '72. Nel 1627, giudicata dal Gabbrielli prima
fra
le prime donne, avrebbe avuto al meno al meno set
, nell’ottave 68, 69 e 70 del Canto XVII dell’ Adone, la mette quarta
fra
le Grazie : Un’altra anco di più, che 'l pregio
le Grazie di grazia avanza tanto, Non sol degna la fa del suo favore
Fra
l’altre tutte, e del commercio santo, Ma per rend
e ai nati lumi in Delo, Spargendo di virtù raggi animati, Il nome hai
fra
le Selve, e il core in Cielo. Dagli altri sonett
e che il nostro attore dovè ripetere alcun brano subito la prima sera
fra
le acclamazioni del pubblico, e che la quinta, al
i. e r. fiorentina accademia di belle arti professore di declamazione
fra
i tragici attori del suo tempo per consentimento
credere che il Morrocchesi fosse un grandissimo artista di maniera.
Fra
tutti gli attori italiani da me veduti, e che mer
entusiasmo si trasportava talvolta al di là di quel confine stabilito
fra
la sublimità, e la stravaganza : infine nessun at
tò l’invido Fato Questo triste momento, perchè volle ?… Dunque dovrò,
fra
mesti lai partendo, Così lasciarvi ?… Ah non fia
e giammai Sparger d’oblio, che mai…. ma tronca i detti Un doloroso, e
fra
i sospiri espresso, Non dal labbro, dal cor ultim
cora, senza eccettuarne la greca e la romana; e soltanto alcuni pochi
fra
esse a forza di osservare e riflettere se ne sott
ea diversa, son reputati affatto barbari e rozzi. Coloro che dimorano
fra
di essi, e che leggono con sano criterio i libri
padri, e sul codice e le costituzioni de’ nostri principi. Si trovano
fra
loro ancora molte biblioteche. Golio famoso oland
l). Messer Francesco detto il Giechino si trova citato dal Bertolotti
fra
i commedianti che nel 1591, di passaggio a Mantov
ehner nell’Archivio Veneto dell’ ’82 pubblica una Minuta di stromento
fra
il Duca di Mantova e lei, che mette ben conto io
Compagnia di Luigi Domeniconi, e morì a Brescia il 1851 d’apoplessia
fra
le braccia del secondo marito, Luigi Pezzana, com
n Leucadia ormai mi credo ; e libero disciolgo mia favella, gridando,
fra
il terror, la gioja, il pianto : Non la Polvaro,
l poeta e di eseguire il disegno del maestro. E mentre si trattennero
fra
cotai cancelli le cose tutte andarono in miglior
e arie coll’agilità della voce senza trovarsi, a così dir, rinserrati
fra
le angustie del recitativo, costrinsero il compos
aggi virili. Infatti qual proporzione trova l’occhio dello spettatore
fra
l’aria maestosa e guerriera di Temistocle coi vis
ti di codesti ch’io chiamerei volentieri i neutri della umana spezie?
Fra
la dolce e vigorosa fierezza d’Achille col langui
dolce e vigorosa fierezza d’Achille col languido loro atteggiamento?
Fra
lo sguardo decisivo e celeste di Marte o di Apoll
ei dice, cotesto mio povero dramma non crescerà certamente di merito
fra
le mani de’ presenti cantori ridotti per colpa lo
di suoni aggradevoli. L’armonia è, per così dire, il legame o vincolo
fra
l’uno e l’altra siccome quella che modifica l’acc
ssaria precisione e giustezza. Le tre cose accennate sono così legate
fra
loro e così essenziali nel melodramma che ove man
addussero altrove su principi diversi siffatta unione o combaciamento
fra
la poesia e la musica non può così speditamente o
che conosce tutta la sua umiliazione, e che vorrebbe pur patteggiare
fra
la religione e l’amore. Didone l’ascolta senza gu
uso finora dai musici intorno all’uso di cotali ornamenti, trovandosi
fra
loro chi vorrebbeli esclusi affatto dal canto com
a dove, quando, e come deve usar il musico degli ornati per conciliar
fra
loro i due estremi difficili, di emendar cioè col
facendo che gli abbellimenti cuoi servano, a così dire, di mediatori
fra
l’imperfezione della natura e la sensibilità mal
caso fanno il medesimo effetto che le nuvole frapposte a ciel sereno
fra
l’occhio dello spettatore e l’astro luminoso del
’altra in maniera che tante volte non si capirebbe punto la relazione
fra
le parole né il significato loro se non venisse i
are la sua memoria, prorompe in quelle inarrivabili parole: «Serberò
fra
ceppi ancora Questa fronte ognor serena: È la col
musica, lo che sarebbe un paradosso, o che i vostri sognati rapporti
fra
la rappresentazione e il rappresentato non sono p
ad un tratto la finezza non meno che la moltiplicità delle relazioni
fra
gli oggetti del gusto, chi sa dedurre da un princ
ove giuocavano certi abbati di condizione sconosciuti a lui e insorto
fra
i giuocatori un litigio intorno ad una giuocata c
so da un abbate: «Che ne dice ella, signore? Chi crede abbia il torto
fra
noi?» rispose con faceto imbarazzo «Ah! sì, sì. D
l’interesse che può esservi nella musica nulla vaglia la connessione
fra
le parole e il canto, cadono a un di presso nello
sa composizione o d’un’aria, poiché non trovandosi un rapporto esatto
fra
l’imitazione e l’oggetto imitato, il pensier musi
parazione cogli oggetti che mi cadono sotto gli occhi. La proporzione
fra
le membra, la dilicatezza dei tratti, la bocca, l
conoscibile l’imitazione, che necessario è che ondeggi anche il gusto
fra
tanti e sì discordi giudizi. Però mentre l’Apolli
ta una serie di sensazioni transitorie al paro di lui andò a perdersi
fra
le infinite passaggiere vibrazioni, che prodotte
dell’oggetto rappresentato, in tal caso non solo la musica, ma niuna
fra
le belle arti merita questo titolo; giacché non v
modulazioni differenti. 142. [NdA] Larga messe di dispute è stato
fra
gli eruditi il canto drammatico degli Antichi, e
a gli eruditi il canto drammatico degli Antichi, e come spesso accade
fra
codesti messeri, fondate per lo più in pure batto
tro doveva capire questo numero almeno. In tale grandezza la distanza
fra
gli attori e gli spettatori non poteva a meno di
gli attori. Ma questa risposta sebbene pruovi abbastanza potersi dare
fra
gli Antichi una musica in genere che fosse più ar
assette anni, che trovavasi da pochi mesi a Venezia. Furon testimoni,
fra
gli altri, della domanda, il padre della sposa Ga
781, ha voluto esageratamente aumentarli. Il nome di Metembach, messo
fra
parentesi, trovo in una istanza a Sua Eccellenza
ol Goldoni presente, la Vedova scaltra. Il 10 marzo era stata firmata
fra
l’autore e il capocomico la scrittura, in forza d
passionata filodrammatica, che fu poi buona generica e seconda madre.
Fra
i tanti miracoli compiuti dal Salsilli nell’arte
di commedie dal francese, dall’inglese, dallo spagnolo, dal tedesco,
fra
cui Rabagas, Bebè, Le sorprese del divorzio, Fu T
Camia Giulia, piacentina. La cita il Bertolotti
fra
i comici che furono a Mantova nel 1590. Alloggiò
lli Francesco. Comico fiorentino. È segnato dal Bertolotti (op. cit.)
fra
i comici che il 10 dicembre 1590 giungevano a Man
Luttiani Francesco e Giulio. Sono citati dal Bertolotti (op. cit.)
fra
i commedianti che furon di passaggio in Mantova,
recitava sotto la maschera di Pantalone ; ed è citato dal Bertolotti
fra
i comici che nel 1658 abitavano in Roma nel distr
l Gandini (Cronist. dei T. di Modena, P. I) insieme a Fidelin Romano,
fra
gli attori che recitarono il 1673 a Modena, nel T
movimento della popolazione mantovana per gli anni 1590, 1591 e 1592,
fra
coloro che giugnevano il 12 settembre (1590) in c
re disgiunta dal sospetto della loro mediocrità, perocché abbandonate
fra
le mani del volgo o trattate da ingegni inferiori
egli elefanti. Non potendo più applicarsi con frutto la più deliziosa
fra
le arti d’imitazione ai grandi oggetti della mora
da seguitate, in uno stato dove la ragioni non vede alcuna connession
fra
le parti, né il buon senso alcun interesse fondat
Bisogna altresì non pensare ai rapporti intrinseci che hanno i suoni
fra
loro, rapporti che formano, a così dire, la metaf
Edipo, od Ajace. Ma per un difetto prodotto dai costumi ora dominanti
fra
noi, la poesia non osa più trattar argomenti che
’un sì gentile cultor delle muse. [14] Carlo Innocenzo Frugoni, poeta
fra
i primi del suo tempo in Italia per la robustezza
a catastrofe, e alla inverosimiglianza di alcuni incidenti. Tali sono
fra
gli altri il far che i numi infernali sconsiglino
e l’Alceste, era forse buona per il teatro di Atene, ma che dovendosi
fra
noi metter in musica da un uomo conseguente a se
di Metastasio appariscono nelle poche produzioni drammatiche stampate
fra
l’opere del celebre Signor Don Saverio Mattei, na
Lo Scipione in Cartagine dell’Abate Colomes merita un luogo distinto
fra
quelli del nostro tempo, ed io non avrei difficol
fa nel regio ducale teatro di Parma Pochi, o per dir meglio, nessuno
fra
i drammi musicali moderni è scritto con uguale va
imenti dello slegamento delle scene, succedendosi queste in tal guisa
fra
loro, che tolta via qualunque di esse, poco o nul
sua eccessiva sensibilità, uno schiavo della mollezza che ci vendica
fra
le sue catene dell’ascendente che aveva sopra di
n invariabil sistema le cose di quaggiù, mette un perfetto equilibrio
fra
gli esseri morali, amareggiando col sospetto, col
re che li generò, se per nuovo miracolo di Esculapio tornasse a viver
fra
noi. Ma non mi piace siffato costume. L’eunucare
i di vantaggio la di lui abilità, faremo nascere una tenzone musicale
fra
la voce del cantante e un qualche strumento con b
to. Essi non devono confondersi tra i Bavi o i Mevi, ma qual distanza
fra
loro e gli Aristofani o i Terenzi? Ma se l’Abate
ù di contrasto e di forza nelle situazioni e nei caratteri) avrà egli
fra
poco la gloria di regnare senza rivali sul teatro
della maggior parte, essendo certo per altro che trovasi attualmente
fra
i poeti italiani più d’uno che compone con sensat
Landi Orazio. È
fra
i Comici costanti che firmarono il reclamo al Duc
bruzzese e frate dell’ordine dei Crocicchieri, è citato dal Sansovino
fra
i più antichi comici di Venezia. Scrisse la comme
ll’arte comica. Poteva la Corticelli, a detta del Bartoli, aver luogo
fra
le più belle e meritevoli comiche che calcassero
g.). Il Bertolotti (Musici alla Corte dei Gonzaga) annovera l’Austoni
fra
i comici che il 6 febbraio e il 5 maggio del 1591
te, a detta del Bartoli, nelle commedie all’ improvviso. V’ è di lui,
fra
l’altre, una rappresentazione in versi sciolti ch
pesso con l’aggettivo di furbacchiotto, il lubbione ha soprannominato
Fra
Pacchiotto il Carbutti, ch’ è l’idolo suo.
i di qualche merito. Fu in varie compagnie e scrisse alcune commedie,
fra
le quali L’amor coniugale come seguito del Fabbri
Olivo. È citato nel dialogo di Leone De Somi
fra
gli egregi recitatori del suo tempo (V. pag. 109)
alla celebre Mignatta, Maria Maddalena Musi (V.) citata erroneamente
fra
le attrici del teatro di prosa.
ncesco Paganini, in cui da alcuni anni fa valere il suo merito, e può
fra
le buone attrici di questi tempi essere plausibil
alla Truppa di Francesco Paganini. È fornito di buona presenza, e può
fra
giovani suoi pari nell’arte del Teatro lodevolmen
poco dopo l’Arianna del Rinuccini modulata dal Monteverde introdusse
fra
i signori romani l’uso delle musiche di camera e
ncorrevano a gara i primi poeti e le più brave donne a cantarle. Levò
fra
l’altre gran fama l’Oronta di Girolamo Preti comp
più tardi s’affrettarono anch’esse ad accoglierlo. [5] Nè si ristette
fra
i termini d’Italia, ma varcando le Alpi portò la
la condusse Lope de Rueda, che fu tra gli Spagnuoli ciò ch’era Tespi
fra
i Greci. Nel suo tempo si cantavano dietro alle s
sendo certo, proverebbe che l’opera in musica fosse stata trapiantata
fra
gli Spagnuoli quasi subito dopo la sua invenzione
che corre tra i paesi, e più stretto è il rapporto che vuolsi mettere
fra
lo stromento della riforma e la riforma stessa. L
gli scogli deserti di Sant’Arcangelo. 70. [NdA] Di Lui si conserva
fra
le altre cose questo madrigale degno di greco pen
l’avvocato dei poveri con valore ed energia. » Fu in varie Compagnie,
fra
cui quella di Pietro Rossi e di Gerolamo Medebach
unge ch’egli fu un Pulcinella molto famoso ; e che seppe distinguersi
fra
quanti s’esercitarono in quel ridicolo Personaggi
o nel 1770 col Paganini, poi, tornata in Italia, con varie Compagnie,
fra
cui quella del Bazzigotti. Toltasi dal teatro, si
he abilità nelle commedie improvvise. Lasciò varie opere manoscritte,
fra
cui la Medea in Corinto, una parodia dell’Amleto
loria, ed essa dissipava le mie malinconie. Era un costume inveterato
fra
i Comici italiani, che le Cameriere dessero ogni
te costume, rappresentava molti personaggi, e parlava diverse lingue.
Fra
quaranta o cinquanta Cameriere che potrei nominar
della sua guardaroba ai principali attori di Parigi : essa fu divisa
fra
Beauchâteau dell’ Hotel de Bourgogne, Giosia di S
è Spezzaferro, non più Capitano, ma Cavaliere d’Industria, il quale,
fra
un ballo e l’altro, intuona una graziosa canzonci
a dubbio una compagnia composta di ottimi attori ; ma sembra a me che
fra
essi molti declamino, e due soli veramente parlin
studio e l’intelligenza. La fatica per giungere allo scopo non poteva
fra
i due attori aver paragone : e quantunque quella
Carcano di Milano, col Giudice di sè medesimo, e Sofia Vander-Noot.
Fra
gli artisti che recitavano nel 1800 al S. Carlino
dello Scala (V. op. cit.) ella si traveste da Mercurio ; nel Ritratto
fra
i personaggi è Lesbino paggio, poi Silvia milanes
durante la malattia della prima attrice, ha avuto campo di dimostrare
fra
noi che ella offre più che speranze alla scena it
abilità nelle parti di Innamorato. Addestrossi nell’arte del recitare
fra
gli accademici della sua Patria ; e poi passò a N
ello stesso Giraldi. Il De Sommi lo cita assieme al Verato e ad altri
fra
quelli che si dilettaron di recitar perfettamente
ole orientale ripiena d’immagini forti e di metafore ardite. Si trova
fra
Turchi alcun poeta che passa per eccellente. Saad
amo che lo spirito imitatore, fecondo da per tutto, ha prodotto ancor
fra
Turchi uno spettacolo scenico. Ma la drammatica d
donne, alcune delle quali rappresentano da uomini. Comuni sono ancora
fra
Turchi le rappresentazioni de’ Pupi. In occasione
e a Messer Orazio, il Nobili Innamorato dei Gelosi, deve aver fiorito
fra
il 1570 e il 1580.
on abbandonò più. Fu in varie compagnie, scritturato e in società ; e
fra
l’altre, in quella de’ Fiorentini di Napoli nella
lamatissima, alle più chiare e signorili filodrammatiche della città,
fra
cui quella presieduta dal Duca Grazioli, nella qu
ridente, Sprezzanti d’ogni ostacolo, Gonfia d’idee la mente. Inceder
fra
i pericoli Baldi di voluttà, Con uno sguardo vinc
della vita, Vòlti a una meta incognita Giovanilmente ardita ! Quando
fra
lotte indomite Scorrono lieti i di !… Meglio mori
artisti del nostro tempo, che regnò sessant’anni sulla scena italiana
fra
gli astri di maggiore grandezza, nacque a Brescia
n tanti anni di lavoro, di una romita e modesta casetta, e quivi morì
fra
le braccia della moglie e dei figli il 10 gennaio
ma, nei suoi dialoghi, l’argutissimo Zoppino da Mantova, collocandolo
fra
i molti galanti homini, che di recitare perfettam
iglia fiorentina, che troviamo il 1840 con Luigi Domeniconi, e n’ebbe
fra
gli altri il figliuolo Ferruccio, che fu poi il s
lo Scherzo comico del Di Fiore, musicato dal D’Aquino, altro comico —
Fra
lo sdegno nasce amore. — Fino al 1768 però, secon
gionta qua in tempo di portarsi a recitare nell’opera che dovrà farsi
fra
poco a Piacienza. Il Bertolotti, forse per quella
n Prologo scritto in versi sciolti dal medesimo Paganini, che trovasi
fra
le di lui rime manoscritte, il quale incomincia :
o Vulcani. È menzionato con lo stesso Vulcani, col Canzachi e col Noë
fra
i pensionati di Corte.
i. Bianca Iggius, la più elegante forse delle nostre attrici, è anche
fra
le più innamorate dell’arte sua, nella quale most
e si deve forse alla sua mente scomposta, se non potè esser noverata
fra
le primissime del suo tempo, com’avrebbe meritato
eva a Varsavia, per lui la moglie e il ballerino Vulcani, tre camere,
fra
le quali una grande per le prove. (V. Articchio N
, figlio di quel Giulio che fu amico del Foscolo, e i fratelli Rossi,
fra
i quali era mio padre, scapparono da Fano per rec
gione, non valse che mio padre si ricomponesse, si mettesse a ridere,
fra
le risate del colto e dell’inclita, ma si dovette
lausi, gli applausi continuarono, e calata la tela mio padre si trovò
fra
le braccia di Ernesto, che era felice quanto lui,
l Gattinelli, come era inevitabile, cominciarono presto le emulazioni
fra
il giovane attore e l’artista, che godeva già mer
Un giorno a Trieste nel carnevale del 1858 scoppiò aperto il dissidio
fra
mio padre e Gattinelli, a proposito di una parte.
e tondo ? come la penso ? — Faccia pure ! – mi rispose con un accento
fra
il toscano ed il marchigiano. — Ella – ripresi io
e capo-socio in varie compagnie di secondo ordine, ma assai pregiate,
fra
le quali, nel 1854-1855, quella portante la ditta
Pianizza Giuseppe, bolognese. Dopo di avere recitato
fra
gli accademici le parti di prima donna, sollevand
da molti anni serviva nel palazzo della Principessa. Là giunto, corse
fra
loro un dialogo con minaccie da parte del Lombard
anesse, immagini il lettore. Il figlio, dopo pochi secondi, gli spirò
fra
le braccia, dopo averlo riconosciuto, ma senza pr
e. Fermatasi a Palermo per malattia, il 1896, vi recitò ammiratissima
fra
i dilettanti,… nell’attesa di raggiunger la Compa
nista nell’ Abate della Spada, traduzione dell’Andolfati, che replicò
fra
le universali acclamazioni per undici sere. Fu du
cita nel suo prezioso studio de' comici italiani alla Corte bavarese,
fra
gli attori che recitarono a Monaco il 1570, al qu
orni passati essendo a Cremona la Compagnia dei Comici Confidenti, et
fra
loro il fidelissimo servo di V. E. Battista Vanin
, e Tonin bergamasco, suo fante. Il dialogo è de’ migliori e le scene
fra
Dina e Bilora e fra Bilora e il vecchio Andronico
, suo fante. Il dialogo è de’ migliori e le scene fra Dina e Bilora e
fra
Bilora e il vecchio Andronico ove son descritti g
uppa imbarcata presentava un colpo d’occhio piacevole. Dodici persone
fra
Attrici ed Attori, un suggeritore, un macchinista
he fu sui teatri oltre un trentennio, e lasciò alcune opere pregiate,
fra
cui, prima, l’Istoria dei Vicerè del Regno di Nap
uattro anni di studio e di lotte artistiche, l’Isabella fu annoverata
fra
le migliori artiste dell’epoca sua. Non essendole
le cui spoglie si nascondeva appunto la Landi : Morbido e folto crin
fra
il biondo e il nero, spaziosa fronte, e bianco vi
a giovane attrice fu il primo passo alla celebrità, che divise, unica
fra
le donne, con Luigi Vestri e Gustavo Modena. Ma
a e tersa, non appannata mai neppure dal soffio della maldicenza che,
fra
le quinte, è vipereo ; è da pensare piuttosto che
ll’anima forte e quella vigorosa fantasia si piacessero del contrasto
fra
la severità del costume che s’era imposta, e le s
io Romagnoli, colui che promosse quella ripresa degli studi calepiani
fra
gli anni Cinquanta e Sessanta da cui scaturirono
nea di rinnovamento settecentesca che precorreva la strada tracciata,
fra
gli altri, oltre che dal Bodmer, da personalità d
edere, seguendo i filamenti che si presentavano in una continua spola
fra
il passato rinascimentale e la conclusione dell’a
che comprende molti altri testi critici coevi — a istituire confronti
fra
diverse dissertazioni, il cui testo è facilmente
isti prescelti e la potenzialità catartica degli intrecci sviluppati.
Fra
i Greci Sofocle è giudicato l’autore più regolare
ci sviluppati. Fra i Greci Sofocle è giudicato l’autore più regolare;
fra
gli italiani si distinguono il Trissino, capace d
della qualità del protagonista e del grado di patetismo della favola.
Fra
le tragedie settecentesche la preferenza è data a
destare nel pubblico qualsivoglia compassione. Il confronto indiretto
fra
Corneille e Racine si modula sui toni del «Parall
querelles che avevano animato la scena letteraria europea a cavaliere
fra
diciassettesimo e diciottesimo secolo: in primo l
to del gusto e dell’arte, come si evince ampiamente dal suo confronto
fra
l’Ippolito di Euripide e la Phèdre del Racine, ri
o dell’osservatore di un’opera d’arte attraverso l’esame del rapporto
fra
passione e sentimento; il bergamasco, rifacendosi
tro punto assai importante dell’esame di Calepio riguarda il rapporto
fra
gli episodi introdotti e il rispetto delle tre un
nte ripresi nella critica teatrale sette-ottocentesca: la distinzione
fra
la superiorità italiana a livello di fabula e di
terpretazione di stampo propriamente melodrammatico che farà propria,
fra
gli altri, anche il Metastasio dell’Estratto dell
ende il flusso della rappresentazione per istituire una quinta parete
fra
personaggi, che per esistere abbatte la quarta. N
ascendenza muratoriana, che interpreta l’ethos elencato da Aristotele
fra
le sei parti di qualità della tragedia come un el
anche in Italia all’inizio del diciottesimo secolo, come dimostrano,
fra
gli altri, Gravina e Muratori. Anche in questo ca
questo punto, ancor più che nei precedenti, emerge l’immenso divario
fra
le tragedie greche e quelle francesi, frutto del
coro dei personaggi omerici, criticato già dal Tassoni e dal Muratori
fra
gli altri. Certo, anche i Francesi si sono dimost
di edizione con alcune annotazioni relative ai testi da aggiungere12.
Fra
i drammi che si ritrovano citati con maggior freq
er indicare l’interruzione di una citazione testuale, con i tre punti
fra
parentesi quadre, secondo l’uso tipografico attua
fezione che giammai non ebbe presso gli antichi, né giudico ristretto
fra
termini de’ primi autori ogni pregio che l’umana
parer d’Aristotele lo giudico secondo la cristiana legge idoneissimo
fra
tutti. [1.2.3] Tutto ciò ch’io trovo opposto a t
alche fallo scusabile, riguardano almeno di lontano un medesimo fine.
Fra
le sette tragedie d’Eschilo tre hanno il predetto
e sembra essere stato men regolare nella invenzione delle sue favole.
Fra
queste non trovo che l’Oreste, l’Ippolito e Creus
atibile, ch’egli vien punito per l’uccisione degli adulteri. [1.3.3]
Fra
le tragedie di Gian Battista Giraldi non pur l’Or
ché sia di fine lieto, ha per altro soggetto assai regolare. [1.3.6]
Fra
molte altre moderne tragedie che abbiamo non manc
e esser in tal parte inferiori questi secondi. Cornelio non sa citare
fra
le sue tragedie per ottimi esempli di tragiche pe
eta riconoscenza, come è probabile che fosse anche il Fior d’Agatone.
Fra
le tragedie della natura orribile abbiamo la sola
lle loro peripezie d’ordinario congiunta, ma le favole doppie ancora.
Fra
le quali ci presta assai bell’esempio la Merope d
età finale, a cui principalmente dee dirigersi l’arte; e supposto che
fra
le tragedie di Pietro Cornelio più commuovessero,
o effetto casuale dell’argomento che opera dell’arte. Pietro Cornelio
fra
più difetti che scuopre nel suo proprio teatro, n
imento che costituisce appresso Euripide il massimo diletto. [2.4.5]
Fra
gli accompagnamenti della passione sono efficacis
e il giudizio che fa di tale tragedia Vincenzo Gravina21, riponendola
fra
le migliori che abbiamo, ancorché senza di questa
nza di questa particolarità per cento altri falli meriti appena luogo
fra
le peggiori. [4.1.4] Nelle tragedie del Giraldi
. [4.1.5] Non mancano presso li Francesi di simili inconvenienze, né
fra
le tragedie dello stesso Pietro Cornelio sono scu
rtimento d’ordinare gli affari con naturale dipendenza. Spesso accade
fra
gl’Italiani di trovare nel secondo atto alcun neg
questo difetto alcune italiane. La Polissena del Marchesi mi pare che
fra
l’altre lasci assai prevedere il suo esito. Ne’ F
n diasi bentosto a conoscere, massimamente quando sia de’ principali.
Fra
l’altre favole ove s’incontra un tal mancamento p
rietà del costume, e d’animarle colle circostanze dell’azione, in che
fra
l’altre è mirabile la narrazione d’Eudossa nell’a
ficile è lo schifare ogni imperfezione. Quindi è che m’offende, anche
fra
quelli di Pietro Cornelio, ora qualche detto che
sizione di morali sentenze, perciocché non è cosa naturale il parlare
fra
sé senza qualche trasporto. Aggiungansi le lunghe
ruffaldi è contaminato anche più di simil pece. Nel Cesare del Conti,
fra
gli altri sensi detti a parte, inescusabile è ciò
utto ciò deesi ora aggiungere che riempiendosi gl’intervalli che sono
fra
l’uno e l’altro atto col canto del coro, essi non
utare alle loro tragedie una totale mancanza di simili persone. Basta
fra
l’altre osservare l’Edippo e l’Antigone di Sofocl
rticolarmente nel Radamisto del Crebillon. Articolo V. [5.5.1]
Fra
le circostanze del decoro quella che più s’è tras
e bassezza. In questo numero è la Sofonisba del Trissino, ove si vede
fra
l’altre cose che Lelio, il quale, dopo Scipione,
che deriva dalla qualità delle azioni principali, sovente improprie.
Fra
molti esempli che di queste potrei recare m’ha so
l desiderio di regnare. Impropri per lo costume d’un giovine allevato
fra
l’armi e convenienti solo ad un filosofo sono i s
esempli di ciò; non dissimile del precedente è quello ove Oronte dice
fra
sé mentre si duole di sue disavventure53: Diffic
ero adoperar la falce, né libero del tutto è da liriche affettazioni.
Fra
l’altre che m’occorsero offesemi quell’importuno
i ha quindi attribuito alle altre nazioni. [6.2.9] Una particolarità
fra
l’altre da’ Greci derivata è qualche importuna lo
mezzo delle passioni, o l’offendono per la poca convenienza che passa
fra
lo stato degli attori e le attratte loro riflessi
o una degna introduzione, vuol persuadere ambedue ad ucciderla e dice
fra
l’altre cose queste ragioni: Enfin je vous veux
n ce combat fameux Vous d’Albe, vous de Rome, et moi de toutes deux.
Fra
pensieri della medesima tragedia parvemi già fred
[6.3.9] Antigone, che viene a querelarsi per esserle morta la madre
fra
le sue braccia, conchiude la querela con dire ad
niato dalla matrigna e sbandito dal padre, si perde con Aricia a dire
fra
l’altre questa bella galanteria: Quand je suis t
slatore abbia la medesima impotenza. Prima si potrebbe rispondere che
fra
il latino ed il greco non è sì grande la differen
Italiana di Genevra134, che il nostro volgare, siccome è felicissimo
fra
gli altri viventi nell’epica, nella lirica e nell
ervi né il medesimo ordine di rimare, né la medesima misura de’ versi
fra
l’una e l’altra, ancorché poscia conchiudendo il
commotive esposte alla comun vista sembrami ragionevole. [Giunta.8]
Fra
molte belle considerazioni che nel terzo discorso
tratto, almeno ne’ suoi principi. Radicata una volta la passione può
fra
gli sdegni alimentarsi, ma da dispregi non può na
lla reina la digressione delle lodi della figliuola nella quale dice,
fra
l’altre cose, che il cielo non ha formato nulla d
re. Però monsieur de la Motte credendo migliorare il dramma l’ha reso
fra
sé discordante ed inutile. Il suo inganno è venut
ritardi nella ricezione delle opere che Calepio intendeva esaminare —
fra
le quali la Polissena e il Crispo del Marchese, n
esaurisce nel Seicento: anzi, proprio dall’esigenza di mettere ordine
fra
le opinioni contrastanti che avevano espresso, no
ri barocchi. Tragedie, commedie, pastorali nella drammaturgia europea
fra
Cinque e Seicento, a cura di Silvia Carandini, Ro
alepio al desiderio di imitare l’antecedente greco, senza distinzione
fra
tragedie aderenti al modello greco, come quelle d
rancia, come ad esempio Jacques Grévin e Robert Garnier. Calepio cita
fra
i primi autori tragici francesi, oltre a Jodelle,
p. 141). Ancor più categorico il giudizio di Émile Lefranc, il quale,
fra
le tragedie del Cinquecento francese, giudica ori
odettero sin dalla metà del diciassettesimo secolo di grande fortuna:
fra
le opere riprese con maggiore insistenza vi è sen
comède e sulla continuità delle riflessioni di Corneille sul rapporto
fra
grandi e piccoli stati con quelle di Grozio, Hotm
ulci contenuta nell’Ars Poetica oraziana, e proficuamente rilanciata,
fra
l’altro, all’interno della visione neostoica seic
arsi aristotelica dalla Politica alla Poetica», in Poetica e Politica
fra
Platone e Aristotele, Roma, Edizioni dell’Ateneo,
d’Aristotele e la sua storia, a cura di Diego Lanza, Pisa, ETS, 2002.
Fra
le più acute ricostruzioni del dibattito cinquece
to lecita la rappresentazione di protagonisti integralmente virtuosi.
Fra
questi vengono citati: il De poeta di Minturno, n
di Heinsius, traduttore ed esegeta di Aristotele ritenuto in Francia
fra
i più autorevoli; le misconosciute tragedie del g
tura e modifica del trattato che il bergamasco doveva aver intrapreso
fra
gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo, testimo
XVIII secolo», Horizonte, XII, 2010-2011, pp. 33-50: 35; sul rapporto
fra
colpa e punizione nella teoria tragica settecente
i Discorsi del poema eroico dà sfogo a nuove perplessità sul rapporto
fra
colpa e punizione (cfr. Stefano Verdino, Il Re To
presa di posizione di Dacier e dei critici fedeli ad Aristotele: «Ma
fra
le altre sventure del povero Edipo dovea esservi
le tragedie greche di protagonisti conformi ai dettami della Poetica.
Fra
le tragedie di Eschilo, ritenute generalmente ris
di sostenere. Il protagonista, macchiandosi di una colpa così comune
fra
gli uomini, risulta anche in questo caso efficace
e error d’intelletto, ma un volontario accidental mancamento», salva,
fra
le favole di Eschilo, proprio le tre che indicava
in scena un uomo di gran virtù, purché non esente da qualche difetto.
Fra
le tragedie di Euripide egli ne scorge molte di q
oclee, a partire dall’Edipo Re, di cui il bergamasco ha già discusso.
Fra
i personaggi migliori in questa prospettiva egli
no, anche se talora se ne palesano alcuni limiti. Crescimbeni la loda
fra
le più riuscite prove da contrapporre alla dramma
a di molta pietà in quanto la giovane era stata spinta ad addentrarsi
fra
gli accampamenti longobardi per un motivo religio
trorum temporum, Firenze, 1551, p. 98), si instaura un primo paragone
fra
una tragedia antica ed una moderna, risolto tutto
arese. Nel suo tentativo di appianare, almeno in parte, le differenze
fra
tragico e comico, Giraldi sostiene l’idea di una
eringo, che in punto di morte gli aveva affidato la figlia in moglie.
Fra
le tragedie lodevoli per la mediocrità del protag
bergamasco ritiene fondamentale per la tragedia. Venendo al confronto
fra
questo primo canone calepiano e quello stilato da
dizione manoscritta di questi testi. Sarà interessante notare invece,
fra
le tragedie menzionate da Calepio e non dal veron
si inventariano i titoli di numerose altre tragedie cinquecentesche,
fra
le quali l’Idalba di Venier e l’Elisa del Closio
p. 152-153). Calepio riconosce in particolare un contrasto insanabile
fra
la riproduzione di elementi logori della tragedia
dei protagonisti. Il Cicerone rappresenta le vicende di un uomo che «
fra
mille virtuti, delle quali ha lasciato al mondo m
uto di Ilaria Magnani Campanacci, «Il Procolo di Pier Jacopo Martello
fra
dramma gesuitico e “tragédie chrétienne” (Dal Pol
el protagonista, sono numerose le opere settecentesche — comprendendo
fra
queste anche la tragedia dell’arcade Caraccio, pu
i osservar una cosa, ed è che l’Autore, non distinguendo, quali sieno
fra
le mentovate Tragedie le debolissime, e che nulla
orges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 700). Nella contrapposizione
fra
Corneille e Calepio sono in gioco prospettive dif
57]). [1.4.4] Calepio aveva già mostrato come il soggetto del duello
fra
Orazi e Curiazi si prestasse a destare pietà e te
si prestasse a destare pietà e terrore citando l’Orazia dell’Aretino
fra
le tragedie italiane meglio costruite in quanto a
Université de Manchester, 1968). Secondo Calepio non mancano infatti,
fra
le tragedie raciniane, opere adatte a destare pie
era stata già avvertita da numerosi lettori sei-settecenteschi, primo
fra
tutti quel Nicolas Boileau che aveva lodato la co
tragedia, mettendo l’eroe protagonista nella situazione di scegliere
fra
riottenere il regno perduto rinunciando all’amore
ientata in America e incentrata su di un conflitto politico-religioso
fra
indigeni e cristiani, nonché sul complicato trian
tasio, verterebbe in realtà, secondo Calepio, non tanto sullo scontro
fra
natura e religione, come vorrebbe Voltaire, quant
ano, Marzorati, 1971, pp. 101-102), in Francia prevaleva, soprattutto
fra
i seguaci di Corneille, una comune concezione di
verrà nuovamente trattata dal Calepio nel quarto capo. Sull’incrocio
fra
storia e teatro tra Seicento e Settecento si veda
loro. Questa considerazione fatta da Calepio dovrà essere catalogata
fra
le invero non troppo numerose ammissioni dell’inf
e rappresentate. Calepio non si riferisce in questo caso alla disputa
fra
tragedia di argomento storico o mitologico, che a
tragedia costruita su personaggi inventati e conclusa in modo lieto.
Fra
le tragedie costruite invece sull’evidenza del fa
aviglioso soltanto in uno degli ultimi capitoli, dedicato al rapporto
fra
epica e tragedia; in questo frangente il filosofo
12, pp. 133-134). Calepio, nel rimarcare con insistenza le differenze
fra
poema eroico e tragedia, parrebbe al contrario pr
ecise linee di demarcazione che distinguevano l’epica dalla tragedia.
Fra
questi si segnalava il Traité du poème épique di
la lettura di Terrasson, insistendo ancora una volta sulle differenze
fra
poema eroico — legittimato, in quanto rappresenta
Rospigliosi, Vittori e Metastasio)», in Sacro e/o profano nel teatro
fra
Rinascimento ed Età dei lumi, a cura di Stella Ca
e nei suoi Discours si ricordò dell’autore del Costantino, lodandolo
fra
i drammaturghi italiani come «un des leurs plus b
a catastrofe. Il drammaturgo francese considerava assai più toccanti,
fra
le sue tragedie, quelle che non impiegavano la ri
terrore. Tragedie incentrate soltanto sulle passioni che intercorrono
fra
personaggi noti, senza lo stravolgimento dell’agn
ito alle passioni tragiche è particolarmente feconda, come dimostrano
fra
gli altri il trattato Sur les tragédies di Saint-
atelli e Andrea Torre, Milano, Unicopli, 2011, pp. 7-29. Sul rapporto
fra
tragedia e passioni tra Sei e Settecento si vedan
e I, 3, [4]). Sebbene molti teorici e drammaturghi francesi — e primo
fra
tutti Pierre Corneille — sostenessero che la trag
iguarda piuttosto la principessa troiana, novella Chimene, combattuta
fra
il rispetto della memoria del fratello, ucciso da
ibilità di far ragionare pateticamente i due protagonisti, combattuti
fra
l’amore e la necessità di rispettare la legge. Su
notevolmente l’effetto della «purgazione». Calepio addita a modello,
fra
le tragedie italiane in cui non compaiono simili
, sacrificando intenzionalmente o meno i figli ad una causa politica.
Fra
le tragedie del Settecento Calepio non può ovviam
suo sostanziale disaccordo, insistendo sull’importanza dello scambio
fra
le due ragazze (Richard E. Goodkin, The Tragic Mi
di Arnaldo Morelli, Teresa Chirico e Simona Santacroce. Sul rapporto
fra
l’avantesto di Rospigliosi e la tragedia di Corne
ova martire; a quel punto interviene il rovello di Aristodemo, diviso
fra
amore paterno e ambizione politica, che prevale a
nzeschi tipici della drammaturgia seicentesca, come la storia d’amore
fra
Despina, figlia del re di Persia celatasi in abit
che risultano poco convenienti e noiose per il pubblico. Sui rapporti
fra
il Solimano di Bonarelli e La Soltane di Bounin,
, secondo la consueta prospettiva eziologica, l’odio che intercorreva
fra
romani e cartaginesi. Il Maffei, nella sua nota s
i Tegeati a tre dei Feneati. In questo intreccio si inserisce l’amore
fra
i due sposi, Demodice, sorella di Critolao, e Alc
ella di Critolao, e Alceste, campione dei Feneati, nonché la passione
fra
Eurindo e Lagisca — migliore amica di Demodice —
ilmente senza aver letto con attenzione l’opera, censisce la Demodice
fra
le «buone tragedie uscite a’ nostri giorni» (Piet
tra soggetto principale ed episodi secondari. Egli menziona infatti,
fra
gli esempi negativi, gli stessi testi che citava
saldare l’unità della pièce, permettendo un più efficace collegamento
fra
le scene («Elle [Sabine] ne sert pas davantage à
di Elisabetta Selmi, Venezia, Marsilio, 1999, pp. 303-304), causando
fra
l’altro uno strascico di polemiche che vedeva con
due atti ha uno spazio maggiore l’episodio secondario della passione
fra
Agénor e Anaxile, che prepara gli eventi successi
i dell’Orso, 2000; Paola Cosentino, «Tragiche eroine. Virtù femminili
fra
poesia drammatica e trattati sul comportamento»,
99). Interessanti considerazioni sui risvolti politici della rivalità
fra
due modelli alternativi di sovrane, incarnate ris
ggregarsi attorno a pochi nuclei argomentativi ben definiti. [3.3.7]
Fra
i drammaturghi francesi, l’unico a venire risparm
ell’Alcesti di Euripide, nella cui scena iniziale ha luogo un dialogo
fra
Apollo, desideroso di avere dalla Morte un’ulteri
o figure di questo tipo: l’Antigone, ad esempio, è aperta dal dialogo
fra
la protagonista e Ismene; l’Aiace da quello fra A
è aperta dal dialogo fra la protagonista e Ismene; l’Aiace da quello
fra
Atena e Odisseo; l’Elettra dal colloquio fra Ores
smene; l’Aiace da quello fra Atena e Odisseo; l’Elettra dal colloquio
fra
Oreste e il pedagogo; il Filottete da una serie d
uio fra Oreste e il pedagogo; il Filottete da una serie di sticomitie
fra
Odisseo e Neottolemo. Al solito, dal punto di vis
rono il marito, Servio Tullio, togliendo ai discendenti di Tarquinio,
fra
cui suo marito Lucio, la giusta eredità che lei r
na — con cui Calepio intrattiene in queste pagine un lungo dialogo —,
fra
le migliori del panorama italiano («Imperocchè le
scena a raccontare della morte di re Loteringo e dell’accordo stretto
fra
il sovrano morente e l’infingardo Nicio circa il
a Polissena, dove nel primo atto aveva proposto un dialogo a tre voci
fra
i personaggi che poi sarebbero stati al centro de
08). Viene infine censurato l’esordio della Rodogune, dove il dialogo
fra
Timagéne e Laodice (I, 1), teso ad informare il p
) — tragedia peraltro a suo parere irregolare per molti altri motivi,
fra
i quali si possono immaginare la qualità eccellen
e una volta si sarebbe sposto in un Soliloquio. Che una persona parli
fra
se stessa con voce alta, è sempre un Inverosimile
l Tasso, la Principessa Silandra del Cebà o il Solimano di Bonarelli.
Fra
i numerosi recenti contributi che si sono occupat
ri barocchi: tragedie, commedie, pastorali nella drammaturgia europea
fra
’500 e ’600, a cura di Silvia Carandini, Roma, Bu
a, quanto nel Seleuco di Calepio. Interessante è anche la coincidenza
fra
l’opinione di Calepio e quella del Valaresso, aut
nte», negando che esistesse nel costume greco una qualche familiarità
fra
sovrano e popolo, e al contempo avvertendo come i
vico Martelli, Tullia, Id., Rime, Lucca, Cappuri, 1730, pp. 302-303).
Fra
le tragedie di argomento medievale o moderno che
menti secondari che sono introdotti a bella posta per questa ragione.
Fra
le tragedie che esibiscono una costruzione troppo
malvagia Semiramide ha voluto svelare la natura incestuosa dell’amore
fra
Nino e Dirce («Ma saprà Nino (io vo’ che ’l sappi
ngo sulle proprietà della peripezia, in margine al consueto confronto
fra
epica e tragedia che caratterizza lo sviluppo del
li, Naso, 1715, p. 17). L’alterco che segue all’annuncio di Calcante,
fra
Agamennone, che sostiene a ragione che si tratti
centrale della favola è spesso occupata da dialoghi ritenuti sterili
fra
personaggi secondari. Egli condanna esplicitament
delle favole dal punto di vista politico Calepio censura anche alcune
fra
le più recenti tragedie francesi, prendendosela i
di Crébillon, nel quale compare una scena cruciale in cui nel dialogo
fra
Rhadamisthe, ambasciatore romano, e Hieron, ambas
ssione: soltanto questa veemenza può infatti giustificare un discorso
fra
sé. Nelle tragedie italiane, Calepio ritrova inve
lorazione delle passioni più intime dei protagonisti, colti a parlare
fra
sè e sè in un momento di estrema eccitazione («Se
apprezza invece, una battuta che Egisto, nella Merope di Maffei, dice
fra
sè di fronte ad altri personaggi che lo odono: ne
battuta del giovane «straniero» aveva sollevato numerose perplessità
fra
i letterati del tempo che, come registrava lo ste
Pontani: «Ascolta, Febo protettore, la mia voce segreta: qui non sono
fra
a mici, e non è il caso di svelare ogni cosa in p
, mia reina,/ perché ti veggio sì turbata?» Merope: «Il tutto/ saprai
fra
poco», I, 2, vv. 175-178). Il Maffei rispose rise
ito all’accusa nella recensione al Paragone, rimarcando la differenza
fra
a parte e in disparte: nel primo caso si tratta d
in disparte: nel primo caso si tratta dell’interruzione di un dialogo
fra
due attori, dovuto al fatto che uno di questi si
Mucchi, 1988, pp. 64-65). Secondo il Veronese il dialogo in disparte
fra
Ismene e Merope sarebbe pienamente ammissibile, i
l Discours des trois unités, raccomanda il rispetto della proporzione
fra
le scene («Le nombre des scènes dans chaque acte
hé sul regolamento della prassi drammaturgica sulla base del rapporto
fra
tempo scenico e tempo della favola si rimanda al
so per ciascuna delle parti, alludendo probabilmente alla distinzione
fra
un Coro accompagnato dalla musica e degli Attori
la quale aveva preso le mosse un’impegnativa riflessione sul rapporto
fra
musica e parole nel testo drammaturgico, metteva
era degradato a elemento coreografico utile a riempire gli intermedi
fra
atto e atto («S’introducono qualche volta due o q
faccia in modo, che i Soldati lo compiscano al terminar del discorso
fra
Giovanni e Fannìa, e che s’accompagnino con quest
negherebbe infatti la possibilità di far credere che nell’intervallo
fra
un atto e l’altro il tempo scenico non corrispond
Solimano del Bonarelli e nelle tragedie francesi sei-settecentesche.
Fra
i drammaturghi italiani suoi contemporanei che fa
ni suoi contemporanei che facevano ricorso al Coro, Calepio distingue
fra
coloro che impiegano il Coro mobile (il Caraccio
ano invece il Coro stabile, come Domenico Lazzarini e Giuseppe Salìo;
fra
questi egli esprime il proprio apprezzamento per
erne tragedie occupa quel loco ch’ha sempre avuto l’Edippo di Sofocle
fra
le antiche», Mario Scotti, «L’“Apologia di Sofocl
o, elemento importante della teoria drammaturgica italiana e francese
fra
Cinque e Seicento; se, come è noto, Aristotele pr
il cambiamento di luogo, da una parte all’altra della città, avveniva
fra
un atto e l’altro, dando adito ad un esito perfet
esito perfettamente accettabile. [4.6.6] Nella sua solita scorreria
fra
i testi tragici italiani il Calepio riscontra dif
ete, tanto care a Calepio, mentre lodava altre tragedie corneilliane,
fra
le quali il Cid e il Cinna («Come può conservarsi
el Giraldi, nella Progne del Domenichi e nel Torrismondo del Tasso, e
fra
i contemporanei vi ricorreva spesso il Martello,
nte argomento che impedisce di classificarlo, almeno a quest’altezza,
fra
i teorici aristotelici o fondamentalmente classic
quella sorta di strascico italiano della querelle primo-settecentesca
fra
antichi e moderni che atteneva alla tragedia, un
ersonaggio inverosimile della Morte («Primieramente quel suo mescolar
fra
gli attori reali un personaggio ideale, come la M
re mostratogli dalla moglie», ibid.), eliminando l’indecoroso alterco
fra
padre e figlio («Non troverete già, ch’egli [Adme
hi ai moderni in quanto alla trattazione del costume, ma nel paragone
fra
le tragedie francesi e quelle italiane su questo
o della gloria, e per ben comprenderne la differenza veggasi la Scena
fra
Merope, e Policare nell’Aristodemo del Dottori, e
ll’ammissibilità dei personaggi malvagi nella tragedia si era animata
fra
Sei e Settecento; se Corneille insisteva sulla me
Ancora una volta Calepio introduce una netta distinzione di giudizio
fra
Corneille e Racine: se il primo, con i suoi dramm
a e in diverse scene esibisce il proprio trasporto. Anche il paragone
fra
l’Horace di Corneille, nel quale il protagonista
r E. Minel, Paris, H. Champion, 2000, p. 170), è notevole e duratura:
fra
Sei e Settecento è tipica la distinzione fra un C
, è notevole e duratura: fra Sei e Settecento è tipica la distinzione
fra
un Corneille eroico e un Racine «tendre» e sostan
prattutto in Francia, tra Sei e Settecento. Nel trattare del rapporto
fra
storia e poesia Aristotele aveva raccomandato che
a in testa al Solimano, nella quale il poeta insiste sulla differenza
fra
storia e poesia («Si dubita dunque da V[ostra] S[
uschioni, Milano, Marzorati, 1971, p. 133). In generale, sul rapporto
fra
tragedia e storia in Francia tra Cinque e Settece
, Corneille aveva da parte sua esplicitato una distinzione importante
fra
tragedia biblica, il cui soggetto non poteva esse
ire da questa considerazione egli affrontava il problema del rapporto
fra
storia e poesia ammettendo che, sebbene «quando i
to già della critica di Scaligero, il quale screditava la commistione
fra
muse e angeli (Giulio Cesare Scaligero, Poetices
ione, elenca i numerosi cambiamenti introdotti nella vicenda storica,
fra
cui l’aver dato vita al personaggio malvagio di P
pio non si basava certo, come si è ampiamente mostrato, sul contrasto
fra
vizio e virtù, risolto a favore di quest’ultimo;
errori degni di compassione. Infine il Bergamasco rinnova il paragone
fra
la Polyxène di de La Fosse e la Polissena di Marc
14, p. clv). Le stesse accuse venivano mosse ad Omero anche in Italia
fra
Sei e Settecento da letterati della levatura di A
arzorati, 1971, p. 274). Non mancavano tuttavia i difensori di Omero,
fra
i quali, oltre naturalmente al Gravina, andrà ann
La Poëtique, Paris, Sommaville, 1640, p. 116). Eppure non mancavano,
fra
i critici francesi, coloro che concedevano la raf
plicitamente virili. Paola Cosentino, nel sondaggio sulle connessioni
fra
trattatistica rinascimentale sulla donna e rappre
Cleopatra, Semiramide o Acripanda (Paola Cosentino, «Virtù femminili
fra
poesia drammatica e modelli di comportamento», in
ell’epoca. In questo errore sarebbero cadute molte tragedie italiane,
fra
cui l’Oreste del Rucellai, la Merope del Torelli
tivi, talaltra decisamente meno — si erano soffermati diversi critici
fra
Sei e Settecento; Rapin pensava che l’amore intro
e meno piacevole di un intreccio moderno e brillante, e nel confronto
fra
il Filottete di Sofocle e il Nicomède di Corneill
Brumoy, Le Théâtre des Grecs, t. I, cit., p. 304). Nel suo parallelo
fra
la letteratura tragica greca e quella francese, l
i scrittori di cose poetiche, Padova, Comino, 1738, p. 308). [5.5.2]
Fra
le tragedie italiane che, nell’imitazione troppo
pesso, più che al soggetto moralmente spigoloso, all’ambiguo rapporto
fra
colpa e punizione nella tragedia sofoclea —, le a
e di Rucellai: nella tragedia del Martelli egli condanna il colloquio
fra
la protagonista e la Regina, in cui l’impertinent
io vedovo letto,/ ch’io no ’l bagni di lagrime notturne,/ rimembrando
fra
me ch’un tempo impressi/ io solea rimirar cari ve
sione si rimanda a Paola Cosentino, «Tragiche eroine. Virtù femminili
fra
poesia drammatica e trattati sul comportamento»,
da ricordare che anche Voltaire avanzava una critica circa gli amori
fra
Itys ed Electre, ritenendoli poco verosimili ed i
di Calepio, Conti e Muratori, preferibili le tragedie storiche, cita
fra
quelle inventate, oltre all’Orbecche, l’Idalba e
Annibale Marchese, nella quale viene rappresentato un acceso alterco
fra
Agamennone e Pirro (III, 1), coinvolti in una dis
, p. 20). Se si passa tuttavia al Settecento, Calepio riconosce anche
fra
le tragedie italiane dei personaggi capaci di aff
ico, risultando al tempo stesso di costumi convenienti ed ammirevoli.
Fra
i drammi migliori sotto questo profilo cita quell
ci. L’autore introduce già in questa fase preliminare una distinzione
fra
due diverse tipologie retoriche a cui debbono far
hesco del sonetto CLXXXIX (Passa la nave mia colma d’oblio), additato
fra
l’altro dal Muratori nella Perfetta poesia italia
fferenza del Calepio inoltre il Martello non fa menzione del Trissino
fra
gli autori affetti da questo malcostume retorico.
286-289. Sull’insinuazione del petrarchismo in altri generi letterari
fra
Cinque e Seicento si rimanda al volume I territor
tragedie cinquecentesche si dimostrava il Quadrio, pronto ad elencare
fra
le tragedie poco pregevoli per abbondanza di «fig
’Italie, t. VI, Paris, Michaud frères, 1813, p. 58). Sulla differenza
fra
lo stile di Trissino e di Rucellai si era sofferm
l petrarchismo arcadico. Appunti per un capitolo di storia letteraria
fra
Sei e Settecento», in Il petrarchismo nel Settece
to alle allitterazioni e alla rima; del secondo, tratto da un dialogo
fra
Deiopea e la cameriera, Calepio condannava l’orna
beni, Commentarj del Canonico Gio. Mario Crescimbeni…, cit., p. 256).
Fra
le altre tragedie che il Bergamasco cita — quelle
ia preferenza ad Antonio Conti, il cui stile si situava a metà strada
fra
quello talora tumido, soprattutto in virtù del ri
o», Vincenzo Gravina, Tragedie Cinque, Napoli, Mosca, 1712, p. n.n.).
Fra
i contemporanei le Tragedie del Roggianese non ri
iva, passa in rassegna lo stile delle tragedie francesi, distinguendo
fra
le tragedie antiche, superiori a quelle italiane
tecentesca, dal fatto che i Francesi non avessero il medesimo divario
fra
la lingua della prosa e la lingua della poesia ch
o si conforma; il commentatore di Aristotele aveva infatti notato che
fra
le moderne tragedie francesi la sentenza aveva pe
di passi corneilliani difettosi, estratti dalle tragedie considerate
fra
le più riuscite del drammaturgo negli Examens, e
no al gusto ingegnoso del predecessore; egli, instaurando un paragone
fra
la Jocaste della Thébaïde di Racine e la Sabine d
to atto, dando spazio al dissidio interiore della principessa, divisa
fra
il richiamo dell’amore nei confronti di Emone e l
azione (V, 7) risulta indebolita dalla ricerca del contrasto retorico
fra
abisso («abyme») e golfo («gouffre»). Lo stesso p
stesso l’aveva vendicata per quella del padre (ivi, p. 64). [6.3.14]
Fra
i contemporanei Calepio critica anche il de La Fo
ique di Corneille, nel quale il drammaturgo riconosceva la differenza
fra
la poesia drammatica e l’arte oratoria, chiosando
caso egli mostra come nella seconda scena del primo atto, nel dialogo
fra
Porus e Taxile, si accumulino due di quei traslat
ché in procinto di essere assegnata come schiava ai Greci, combattuta
fra
il desiderio di coronare il proprio amore e l’imb
e nello strumentario retorico dei drammaturghi francesi del Seicento.
Fra
i maggiori sostenitori della perifrasi vi era sen
sagli dal Bouhours — il quale notava un gioco troppo arguto di parole
fra
«scudo» e «scudiero» nella Liberata (XVI, 50, v.
anciens” dell’impiego sistematico dell’epiteto nella poesia omerica —
fra
questi troviamo ancora Boileau («Tous les plus ha
pio si accinge a trattare l’ultimo punto di questa lunga comparazione
fra
la tragedia italiana e quella francese, ossia l’a
bi e settenari non rimati praticata nel Settecento da alcuni tragici,
fra
cui principalmente il Lazzarini dell’Ulisse il gi
e posizione, a cui andrà assommato il giudizio velato di superiorità,
fra
le tragedie contemporanee italiane, concesso all’
84). Contro questo verso si erano espressi non soltanto gli Italiani,
fra
i quali si distingueva soprattutto il Maffei, com
io accenna qui ad un episodio piuttosto rilevante del fecondo dialogo
fra
Italia, Francia e Svizzera nel primo Settecento c
e si inseriva all’interno di una lunga tradizione critica, che andava
fra
gli altri dal Bayle e dal Sanadon fino almeno al
luoghi della teoria drammatica cinquecentesca (cfr. Paola Cosentino,
Fra
versi sciolto e sperimentalismo volgare: la rinas
reggiarsi con questo strumentario prosodico («Parimente, è sicuro che
fra
il vigore d’un istesso pensiero, espresso in vers
o in verso sciolto o rimato, corre la differenza medesima che si vede
fra
la violenza d’un istesso sasso, tratto con la sem
a francese; il Bergamasco tenta di ridurre il più possibile lo scarto
fra
i due sistemi metrici, instaurando, ove possibile
istemi metrici, instaurando, ove possibile, un rapporto di uno ad uno
fra
verso italiano e francese; talvolta riesce a trad
intreccio una maggiore verosimiglianza (ivi, pp. 554-555) e distingue
fra
unità d’azione e la preferibile unità di interess
da si intromettono per altro continui colpi di scena, plurimi scontri
fra
i due protagonisti maschili, scene larmoyantes sp
olontà del padre, mentre la pièce si conclude con il rappacificamento
fra
Romulus e Tatius e con la morte dei congiurati, g
olineato come la lettura di Calepio tenda ad appiattire le differenze
fra
la teoria corneilliana e quella delineata nei Dis
lus», cit., p. 606). Calepio, oltre ad avanzare una netta distinzione
fra
i personaggi di Medea e di Cleopatra, i cui delit
inata. Nella coda del paragrafo del Discours si amplifica il distacco
fra
la concezione di teatro del de la Motte e quella
dalla storia portoghese, è basata sulla storia d’amore irrealizzabile
fra
Inès e l’infante Dom Pèdre, che il padre, re Alph
e sorprendente, deve, a suo dire, arrivare inaspettato. Sul conflitto
fra
sentimento e ragion di stato nell’Inès de Castro
stra non solo l’elenco di Calepio, ma anche il confronto quantitativo
fra
tragedie scritte in prosa e in verso nel Cinquece
i, Bolzetam, 1600). Inoltre, in una rapida ma documentata scorribanda
fra
i testi critici cinque-seicenteschi, il Nisiely c
. I, Venezia, Pasquali, 1753, pp. 462-463). Sulla distinzione poetica
fra
verso e prosa in Aristotele e nel Cinquecento: Gi
ico della tragedia e alla capacità dei versi di esprimere gli affetti
fra
Cinque e Seicento si rimanda ancora a Elisabetta
impiegato dall’autore per inserire un confronto patetico e risolutivo
fra
madre e figlio, che in origine erano stati separa
re sprezzante e crudele. Si veda ad esempio di ciò il primo colloquio
fra
i due, nella seconda scena del primo atto, in cui
, p. 146). Neppure la preparazione della scena dirimente, nel dialogo
fra
i traditori Proculus e Murena, appare a Calepio m
monologo (IV, 1), nel quale dà sfogo al proprio turbamento, indeciso
fra
la rivendicazione del proprio potere e la tenerez
lico qualcosa che è accaduto fuori scena, ossia il matrimonio segreto
fra
Inès e Dom Pèdre e le sue conseguenze politico-gi
nza: le parole con cui la regina accenna al continuo gioco di sguardi
fra
Inès e Dom Pèdre («S’il honore ma Cour, ses yeux
ssico traslato del fuoco e delle fiamme, atte a rappresentare l’amore
fra
Dom Pèdre e Inès (ivi, p. 165), indecoroso non ta
za si sofferma sul rapporto, fino ad allora completamente trascurato,
fra
Calepio e i classici della tragedia francese del
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