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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 325
per opera specialmente di sua madre, Isabella, la sposò, ed entrò con esse nella Compagnia del Serenissimo di Modena, recita
icità della suocera. Ribellatosi fieramente, e minacciatele entrambe, esse deliberaron di sbarazzarsene, e ricorsero allo st
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 23-39
piante del boschetto, mostrano l’assezione ed il rispetto che ha per esse avuto Sacontala, la quale parte per andare al pal
fra l’Indo e il Malabar, chiamate da’ Portoghesi bayladeras. Vengono esse allevate in alcuni collegii e destinate a danzare
accompagna con uno strumento di rame chiamato nell’India Tam. Mentre esse ballano, il brutto musico ripete questa parola co
accoppiata al desiderio di piacere e agli odori de’ quali tutte sono esse sparse e profumate, le fa grondare di sudore e ri
istenza quivi tradursi e pubblicarsi. La curiosità avrebbe trovato in esse materie d’istruirsi del l’indole del dramma cines
3 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
ti di gusto: come se l’innocente e sicuro diletto che può ritrarsi da esse , sia un troppo picciolo frutto per l’uomo, la di
ali si proferiscono senza l’aiuto delle consonanti, ma accoppiate con esse servono a distinguere più esattamente le sillabe
mente sulla formazione delle lingue. Quindi la varietà, e l’indole di esse misurata, a così dire, secondo i gradi di latitud
uella: primo, che conti maggior numero di vocali, perché facendosi in esse le permanenze della voce, sarà maggiore il numero
” da “finora fedele”. Siffatte desinenze in vocali, e l’abbondanza di esse , oltracchè spesseggiano le dizioni, moltiplicando
parole alla foggia de’ Greci, e de’ Latini, o almeno la pronunzia di esse è tale che facilmente potrebbero misurarsi, ond’è
ce ordinaria, allorché è agitato da qualche gran passione, ed essendo esse inflessioni tanto più variate, e moltiplici quant
osse altro mai per le donne italiane: ora per le fiamme che svegliano esse nei petti degli uomini, onde questi rivolgonsi po
uomini, ripongono in mano alle donne quel freno che la natura avea ad esse negato: quando una gioventù frivola e degradata s
norante o avvilito: quando i capricci della moda, della quale seggono esse giudici inappellabili, mescolandosi nelle regole
omini più femmine di loro: quando bisogna per non recar dispiacere ad esse , travisar in ricciutelli parigini i sublimi allie
“ca”, dov’essi fanno assai più sentire la gorgia; che la frequenza di esse lettere non è tale, che non possa agevolmente sch
e spagnuole finisce in consonante, e per ben due terzi in vocale; che esse consonanti finali sono le più dolci, e soavi dell
4 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
buiscono, non è da favellare. Lasciando da parte il non rinvenirsi di esse indizio veruno nelle di lui opere, i critici più
nelle di lui opere, i critici più accurati sospettano fortemente che esse sieno opere supposte al Petrarca, come fece prima
a di ogni altro l’abate Mehus, il quale recò un saggio dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarcaa. Furono ess
gio dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarcaa. Furono esse però scritte nel XIV secolo, e si aggirano l’una
5 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 17-27
fra l’Indo e il Malabar, chiamate da’ Portoghesi bayladeras. Vengono esse allevate in alcuni collegj e destinate a danzare
accompagna con uno stromento di rame chiamato nell’India Tam. Mentre esse ballano, il brutto musico ripete questa parola co
accoppiata al desiderio di piacere e agli odori de’ quali tutte sono esse sparse e profumate, le fa grondare di sudore e ri
i e pubblicarsi colla mia assistenza. La curiosità avrebbe trovato in esse materia d’instruirsi pienamente dell’indole del d
6 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
buiscono, non è da favellare. Lasciando da parte il non rinvenirsi di esse indizio veruno nelle di lui opere, i critici più
nelle di lui opere, i critici più accurati sospettano fortemente che esse sieno opere supposte al Petrarca, come fece prima
rima d’ogni altro l’Ab. Mehus, il quale recò un saggio dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarca33. Furono es
io dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarca33. Furono esse però scritte nel XIV secolo, e s’ aggiravano l’un
7 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo III. Teatri orientali. » pp. 14-18
ubblico e fisso; ma le rappresentazioni sono assai frequenti, dovendo esse formare una parte indispensabile d’ogni festa e c
e ’l Malabar, le quali da’ portoghesi chiamaronsi Bayladeras. Vengono esse allevate in alcuni collegi, e destinate a danzar
accompagna con uno strumento di rame chiamato nell’Indie Tam. Mentre esse ballano, il brutto musico ripete questa parola co
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 410
he traduttrice delle migliori produzioni francesi del suo tempo, e di esse si valse pel suo repertorio la Compagnia Reale Sa
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 277
ole Amalia e Luigia a' Fiorentini di Napoli, e il’35 andò a viver con esse fuor dal teatro.
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
na trecentosessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali esse erano di marmo di trentotto piedi di altezza, nel
i occuparono un luogo distinto dirimpetto al seggio del Pretorea. Tra esse volle Augusto che si collocasse la sedia di Augus
11 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
a trecento sessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali esse erano di marmo di trentotto piedi di altezza, nel
occuparono un luogo distinto dirimpetto al seggio del Pretore153. Tra esse volle Augusto che si ponesse la sedia di Augusta
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285
ena con la importanza di una novità ;… alla prima rappresentazione di esse , accortamente preparati, la stampa e il pubblico
lor giudizio come si trattasse di grande avvenimento. Di taluna di esse (del Padre Prodigo di Dumas figlio) affidò la dir
13 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
buffoneria. Può vedersene un esempio ne’ motteggi lanciati in una di esse quando cadde dalla grazia di Luigi XII il maresci
rso. Gli attori furono varie persone di buon nome e di talento, e tra esse , oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti, cioè
agedie, pastorali e commedie nel precedente libro da noi riferite; ma esse per le dense tenebre che vi regnavano, non potero
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 727
e colla direzione del quale potè passar tra quelle di prim’ordine. In esse egli aveva seco la moglie caratterista e madre no
15 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAP. V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulieteia e in altre isole del l’Emisfero australe nel Mar Pacifico. » pp. 59-65
e il dottor Solander, sono parimente di equivoco carattere. In una di esse vedevansi due classi di attori distinti dal color
role da venti ballerine. Formando un circolo intorno a’ musici givano esse cantando alcune ariette tenere, alle quali rispon
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 694-696
ituate nell’ ultimo Corritore del Cortile di detta Città, pagando per esse quattro Scuti l’anno. Hora, già che il Cielo fè s
effettuò più – per ignote cagioni – dice Fr. Bartoli. Ma senza dubbio esse dovean ricercarsi nella soverchia dimestichezza c
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 360
lo, altro figliuoletto di Mattamoros. Qui dunque non son donne ; ma esse dovevano esserci – dice il Neri ; – e riporta le
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 234
anzatrice, nota non meno di sua sorella per la sua…. prodigalità…. Ad esse un ammiratore dedicò la seguente quartina : Que
19 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193
ld. pag. 239) il quale ci ha dato ancor qualche saggio dello stile di esse , che non é certamente conforme a quel del Petrarc
dici lettere latine scritte verso la fine di questo secolo, in una di esse parla di una sua tragedia, che avea scritta sopra
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 550-553
entità delle persone a cui son le lettere dirette, e dei fatti che in esse son descritti, non è risoluta. Io, anche di front
ta si aggiungon brani qua e là, specie nelle egloghe. Dalla prima di esse appunto traggo parte della scena di introduzione,
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 44
me di dovere, il suo capocomico, accettando le conseguenze, qualunque esse si fossero. Giunto a Trieste nella primavera del
22 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
Letterati di nome che hanno composte Tragedie in Italia. Io penso che esse ascendano a un centinajo e mezzo; e che se si com
’ due secoli trascorsi, non parmi che arrivino alle due dozzine, e in esse tutta si contiene la tragica mercatanzia, nè fuor
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 608
re certi della mia paura : le ragioni da cui è motivata vi son note ; esse sono assai solide ; e se non ne trovo altre che m
24 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
all’udirle lodare, chi si scaglia in pubblico o in segreto contro di esse ; ma queste superiori alle bassezze della timida m
mirarsene con indulgenza qualche languidezza ed ornamento lirico. Tra esse può registrarsi la Finta Fiammetta uscita nel 161
la casa paterna, e si fuggì nelle selve a menar vita campestre, ed in esse senza studio pervenne a poetare ed improvvisare a
25 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
all’udirle lodate, chi si scaglia in pubblico o in segreto contro di esse ; ma quelle superiori alle bassezze della timida m
mirarsene con indulgenza qualche languidezza ed ornamento lirico. Tra esse può registrarsi la Finta Fiammetta uscita nel 161
la casa paterna, e si fuggì nelle selve a menar vita campestre, ed in esse senza studio pervenne ad essere poeta ed improvvi
26 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulietea. » pp. 42-43
e il Dottor Solander, sono parimente di equivoco carattere. In una di esse vedevansi due classi di attori distinti dal color
27 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
di Giovanni Murs. Rappresentazioni de’ secoli barbari. Paralello fra esse , e quelle dei Greci. Progressi, e cangiamenti del
o delle vocali per nasconder alla meglio la durezza e l’abbondanza di esse consonanti. Cotal rinforzamento unito alla più lu
che ne parlano più di proposito; aggiugnerò bensì, che gran parte di esse scoperte non hanno altro fondamento se non quello
a “ut, re, mi, fa, sol, la” seguitando le diverse combinazioni in cui esse note possono collocarsi: ciò che s’appella propri
rispetto all’altra, e ciò si fece colla diversa figura, che si diè ad esse note, la quale segnava il loro rispettivo valore;
veggo esser state le cagioni. La prima la differenza degli autori di esse rappresentazioni nei diversi paesi. L’impiego di
religioso fomentava le passioni invece di reprimerle, gli oggetti di esse passioni doveano deificarsi: conseguentemente leg
nominatamente del papa Innocenzo III, che le proibì. Ma ripullularono esse di nuovo col medesimo carattere di stravaganza e
acquistino dalla discussione un’aria di problema poco vantaggioso per esse .» 29. [NdA] C. Cum Decorem. Fiunt ludi theatral
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
ttera di Iacopo Feretti al discreto Lettore sul merito dell’opera. In esse il Canova si manifesta comico di larghe vedute, c
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 658-659
ottave, che furon poi come l’elemento primo della maschera, poichè in esse Stenterello mostrava senza inceppamenti il propri
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023
sua Madre, mi sono volontieri e di buon animo risoluto di mostrare ad esse un attestato della mia munificenza à loro utile e
31 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212
a cantato, accolse più favorevolmente le proprie Zarzuelas, benchè in esse il canto riesca più inverisimile che nell’opera v
de; ma le navi sono anch’esse soggette al contagio? ed in qual vigore esse ritornano coll’aria pura? Che Achille non solo vo
elle ultime tonadas è pervenuta alle più viziose estremità. In una di esse si personificarono ed introdussero a confabulare
32 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111
dialetto (e non già con quanti ne usò l’Autore della Rodiana), ma che esse non erano punto fredde, e insulse come le Spagnuo
alità, all’avarizia, alla più d’ogni vizio detestabile ippocrisia, in esse si fa la guerra con una satira spiritosissima. Fo
ggiabile Poeta Ariosto vi fossero alcune cose non totalmente decenti, esse non potessero esser mai tante, quante se ne leggo
ne come tutti gli altri. 1. Se ne può vedere un esempio in una di esse intitolata il Poeta impressa in Venezia per Comin
33 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31
ejo da Giusto Lipsio interpretato scrivendo a Niccolò Briardob. Erano esse figure sceniche e notabili per la sordidezza, gof
e pecuniae volo Elucificare exitum aetatis meae, Ne in re bona videam esse nequam filium. Publio Siro così denominato dalla
vos plaudite, dicat. a. Suetonio de Illustr. Gramm. c. 21. a. Di esse vedasi Alberto Fabrizio Biblioth. Lat. lib. IV.
His feret in ludis, liberiorque jocus. Sed mihi succurrit, numen non esse severum, Aptaque deliciis munera ferre deam. A p
34 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO V. Continuazione del teatro Latino. » pp. 222-242
o da Giusto Lipsio interpretato scrivendo a Niccolò Briardo133. Erano esse figure sceniche e notabili per la sordidezza, gof
pecuniæ volo Elucificare exitum ætatis meæ, Ne in re bona videam esse nequam filium. Publio Siro così denominato dal
cle e Polinice. 129. V. Suetonio De Illustr. Gram. c. 21. 130. Di esse vedi il Fabrizio Bibliot. Lat. lib. IV. 131. Del
is foret in ludis, liberiorque jocus. Sed mihi succurrit, numen non esse severum,   Aptaque deliciis munera ferre deam.
35 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
o, non che ad Argo ed a Tebe; ne rende verisimile con l’intervento di esse deità qualunque più strano e maraviglioso avvenim
pale vi è come affogata dentro dagli accessori; e la parte poetica di esse ne rimane così debole e meschina, che con qualche
36 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213
dar uso mas comodo, asi à ellas, como à las entradas”. Ed in effetto esse entrate, e quelle parti surriferite non pajono fa
rridoj? Niuna offesa parmi che ne ridondi al gusto, se si osserva che esse possono essere una specie di asilo della male int
37 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
glie gli uomini in società, regna lungamente, e si conserva presso di esse , e le rende inospitali ed inaccessibili, siccome
agionarono: se la scossa fu dolorifica, cioé se con maggiore asprezza esse incresparono quella tela, le contempla come male.
38 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
oglie gli uomini in società regna lungamente, e si conserva presso di esse , e le rende inospitali e inaccessibili, siccome f
agionarono: se la scossa fu dolorifica, cioè se con maggiore asprezza esse incresparono quella tela, le contempla come male.
39 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
coglie gli uomini in società regna lungamente e si conserva presso di esse e le rende inospitali e inaccessibili, siccome fu
agionarono: se la scossa fu dolorifica, cioè se con maggiore asprezza esse incresparono quella tela, le contempla come male.
40 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312
nelle cornici di alcune basi di colonne piane rimasteci. Quindi sono esse state piuttosto credute portici, ne’ quali introd
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 52-54
ni, innalza l’artista alle sfere più alte ; forse allo addentrarsi in esse profondità mancava in lui l’acume indispensabile 
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 152-154
Tragicommedia, e la Tragedia. A sciogliere la lite di precedenza fra esse , appariscono Apollo nel suo Parnasso coi Poeti ed
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
umano diviso in grandi famiglie e società civili ha la sussistenza di esse assicurata coll’unione delle forze particolari, e
classi de’ cittadini si vanno aumentando, si assegnano a ciascuna di esse i limiti e le cure corrispondenti; e la religione
44 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
buffoneria. Può vedersene un esempio ne’ motteggi lanciati in una di esse quando cadde dalla grazia di Luigi XII il maresci
rso. Gli attori furono varie persone di buon nome e di talento, e tra esse , oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti, Remi
45 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
è anche quello che dà loro la morte. Appresso tutte le nazioni hanno esse provato una simile vicenda; e al di d’oggi è in e
di meno instrumentare, che far non si suole, le arie medesime. Furono esse in ogni tempo la parte dell’opera che più delle a
e sono bene spesso cosi affollate le nostre orchestre, che avviene in esse come in un naviglio, che la gran moltitudine dell
elle particolari parole, ma il senso che contiene il tutto insieme di esse , e la varietà ha da nascere dalle modificazioni d
46 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
più addentro nello spirito delle regole, sa fino a qual punto debbano esse incatenar il genio, e quando questo possa legitti
rzo delle belle arti congiunte, e il diletto più perfezionato, che da esse attender possa la politica società. [9] Avendo be
fi, o come critici hanno ampiamente e dottamente ragionato intorno ad esse . Il dramma in musica all’opposto, come parto anco
) e se i maestri dell’arte non le trovassero degne di loro, potranno, esse almeno divenir opportune ai giovani, pei quali fu
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 448
quegli sforzi. Ecco, signori, le obiezioni che mi permetto di farvi : esse mi paiono fondate su l’amore del vero che deve se
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932
o nome di Monsieur Ducis ; ambe tradotte da peritissimi Scrittori. In esse si distinse il Fiorio notabilmente, e fu in Venez
49 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
a, Icetes, Hecyra latinizzata da Terenzio, non sapendo a qual di loro esse si appartengano. Il Meursio le attribuisce all’At
cuna cosa dell’antica e della nuova commedia ben diversa da quanto di esse si è narrato da tanti autori antichi e moderni, d
ero veri, la qual cosa, a non allucinarsi, nè anche è vera, perchè in esse veri e vivi e noti erano i personaggi introdotti
50 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
Gandersheim, intitolati Commedie, che appartengono al secolo X. Sono esse scritte in un latino assai barbaro, e ripiene di
ino assai barbaro, e ripiene di apparizioni e incoerenze, La prima di esse é divisa in due parti, o atti, e s’intitola Galli
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
del 1605, l’Amor disperato del 1611, e la Menzogna del 1614? Mancano esse d’arte e di grazia comica? abbondano di oscenità
appartenente alle Siciliea; e quì ci arresteremo anche un poco su di esse forse non inutilmente non solo per la gioventù, m
in seguito si scrisse in Italia col disegno di piacere alla plebe  ed esse debbono tanto più pregiarsi quanto più si vide il
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 566-567
andare, ci avea fatto l’abito a segno ch’eran più le sere passate per esse in prigione che in teatro. Qualche esempio : reci
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 216-217
sti, non sono riuscito mai a contraffare quelle del Papadopoli, tanto esse erano naturali e semplici, e di una meravigliosa
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262
vate si ben dirette, che nulla mi resta da suggerire. Il Direttore di esse è il più bravo attore del Mondo. Io ne sono conte
55 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
a delle dissonanze contribuisca all’armonia. Il musico, servendosi di esse come di passaggio d’un accordo all’altro, prepara
introdotte da loro, per cui molte volte avveniva che mentre l’una di esse parti cantava la metà o il fine d’un versetto scr
avanti a lui scusasse di farle coll’accompagnamento degli strumenti, esse altro non erano che volgari cantilene intuonate d
atta per sentire, cerca d’avere sensazioni diverse perché ciascuna di esse le arreca una novella modificazione di piacere: q
etti che nascono dalla novità; cerca altresì di mettere un ordine fra esse , perché queste risparmiandole la fatica, nella pe
dilettare compiutamente senza soccorso di entrambe, perché nessuna di esse in particolare è capace di soddisfare a tutte le
56 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO I. LIBRO I » pp. 12-33
piante del boschetto, mostrano l’affezione ed il rispetto che ha per esse avuto Sacontala, la quale parte per andare al pal
he vocale, s’intrecciarono alcune carole di venti ballerine. Formando esse un circolo intorno a’ musici givano cantando alcu
di a poco a poco con grazia e restando l’altro piede immobile. Fecero esse due giri sopra se stesse saltando e battendo le m
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
genio particolare cosi a scriverle come a rappresentarle. Avviene di esse , quel che de’felici grotteschi della pittura : ba
58 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
le arti d’imitazione, cioè di dare alla spezial materia che scelgono esse come strumento tutta la possibile somiglianza col
il carro era tirato da due colombe, che certo parevano vive, e sopra esse cavalcavano due amorini con le loro facelle acces
a far conoscere il merito della nazione italiana nel coltivamento di esse sembra esiger da me che se ne faccia in questo lu
l’apertura le Muse esposero l’argomento. Atlante comparve insieme con esse dicendo aver egli appreso in altri tempi da Archi
ndo s’udirono per la prima volta l’arie dette di prestezza, perché in esse il movimento divenne più vivo e la cadenza più ma
genere con vaghissime invenzioni. Diamone anche un qualche saggio di esse rimettendo coloro che più oltre cercassero alla s
rappresentare la pantomima, eppure ognun vede quanto essenziali siano esse all’orditura di quella tragedia, cosicché chiunqu
ché tutte si rassomigliano. Viene quindi a non molto a scontrarsi con esse un’altra bella fanciulla vestita parimenti all’er
smania di far ad ogni menoma occasione brillare le gambe quasiché in esse riposte fossero l’imitazione della natura e l’esp
ate dall’arte, risveglia altresì l’idee della bellezzan fisica, e con esse l’immagine dei diletti che ne vanno congiunte. Gl
dassero a questi le proprie debolezze, che faceva d’uopo ispirare ad esse il coraggio, la toleranza, la fuga de’ piaceri, e
59 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68
fusa le favole sceniche or Tragedie, or Commedie, or Tragicommedie: o esse non meritarono la stima de’ savj per essere state
ci è maggior lode in trov e le bellezze di un componimento? perchè ad esse non vi atteneste in questa Tragedia? Torno a repl
mune, o fingere in modo che ad essa non disdicano le cose immaginate; esse debbono al possibile avvicinarsi alla Verità, non
versi, “Asi lavid nudosa, retorcida?” Belle, felici, se non nuove, esse sono certamente: ma non conservano nella Drammati
vi si osservano le tre unità, non si vede offesa la più importante di esse , cioè quella di Azione dalla moltitudine e compli
60 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
l’arte di que’ primi Maestri a’ moderni costumi e genj delle Nazioni, esse si videro trasportate a’ tempi de’ Greci, e de’ R
vi dissingannerete, o farete apologie robuste, e vivaci. Al contrario esse porteranno sempre incisa nel frontispizio un’ ari
uone Tragedie e Commedie? E a chi le avrebbero rappresentate? Intanto esse si rappresentarono per tutta l’Italia, si applaud
ll’arrivo di un Padre o di un Fratello ne’ proprj appartamenti, vanno esse stesse alle Case, o Locande dove quelli dimorano
e favole del Vega, e de’ suoi coetanei1: strepita contro il Comico in esse confuso col Tragico, per cui in una medesima occa
61 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
lso quando è conosciuto per tale; è fuor di dubbio parimenti, che fra esse potenze medesime alcun’altra si ritrova, la quale
rori più forse di quello che farebbe della verità stessa. La prima di esse facoltà è l’intelletto, la seconda la immaginazio
ol tratto di tempo ogni radice d’antica credulità, così gran parte di esse superstizioni divelte dal sistema religioso durò
le fisiche, nacque la custodia più gelosa di loro, e il combatter per esse , e il ritorle dai rapitori, e il farsi molti un p
62 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
ma cantato accolse più favorevolmente le proprie zarzuelas, benchè in esse il canto riesca più inverisimile che nell’opera v
de; ma le navi sono anch’esse soggette al contagio? ed in qual vigore esse ritornano coll’ aria pura? Che Achille non solo v
la scempiaggine delle ultime tonadas è giunta all’estremo. In una di esse si sono personificate e introdotte a parlare le d
ssero un corpo solo. Unico corpo secondo lui avrebbe potuto dirsi, se esse non avessero recitato in due teatri le proprie co
63 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
, senza eccettuarne la greca e la romana; e soltanto alcuni pochi fra esse a forza di osservare e riflettere se ne sottraggo
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705
rovansi vendibili al negozio Cambiagi nella Stamperia Gran Ducale. In esse ha egli procurato d’essere spiritoso, ma non osce
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 294-295
vunque successi invidiabili per il vivo sentimento patriottico che in esse sapeva trasfondere mercè i palpiti veri che gli v
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 414-417
fui per te d’amor trafitta, con fregi che circondano le foglie ch'in esse si comprendono il trionfo del faretrato Dio, e di
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
naturale, nè parlano il nostro, nè lo intendono : come ci amerebbero esse  ? E per difficile che sia il liberarsi dell’abito
68 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
ento che quello d’una voce fermata e sostenuta a dovere, si sentivano esse rapire in estasi di divozione e di dolcezza inter
oni della China parlano in guisa dell’armonia che quasi sembrano aver esse voluto copiar fedelmente le favole greche. Ling-l
mo, e d’armonia. Dalla perfezione ove fu condotta da loro ciascuna di esse parti separatamente prese, e dall’intima corrispo
cinque divennero quindici cantilene o melodie diverse123. Ciascuna di esse era altresì a qualche particolar uffizio destinat
erginali, le puerili, e le virili, e siccome varie erano le spezie di esse , così le più brevi servivano pei fanciulli e per
tà sillabica, e badando per la formazione del verso al solo numero di esse sillabe, la misura musicale fa tutto da sé, e poc
e la noncupla, la quale è una triplicazione della tripla. La prima di esse misure esprime quattro tempi, la seconda sei, la
queste in oggi tolte a noi da nuovo costume, o trascuratone l’uso di esse , egli è ben facile da comprendersi dal non udirsi
libertà su questo punto, ma che rispetto ai Latini «Nobis non licet esse tam disertir Qui Musas colimus severiures.» Ora
69 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
edie recitate della medesima nazione, a riserba di qualche dozzina di esse , si trovano frequentemente alcune strofe o canzon
fece la musica (p. e.) il maestro Ita, il maestro Corelli ec., benchè esse si sieno rappresentate e si rappresentino attualm
quell’armonico accompagnamento già introdotto. E come agli autori di esse sarebbe venuto in mente di farvi una musica conti
elo Ingenieri e di Nicola Villani, come altresì delle risposte che ad esse fecero, oltre dell’istesso Guarini, Giovanni Savi
70 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
Italia, e si tradussero in diverse lingue, e singolarmente quattro di esse in inglese da Dorotea Levermour62. Isabella Mastr
ere le strade solitarie, la qual cosa dee osservarsi nella lettura di esse colla descrizione della scena. Il chiar. sig. Car
ongiungono situazioni tragiche, gran passioni e pericolosi contrasti) esse riuscirono prodigiosamente sulle scene. Questo fe
dovea guarirli da’ loro invecchiati pregiudizj; e l’Italia prende da esse nuova speranza di vedere ristabilito e condotto a
71 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
m exprimit, ut Jonicum quemdam dixisse ferant, solum Sophoclem Homero esse discipulum. Senofonte nel libro I delle Cose Memo
oro dal Magistrato, ma di quelli che eglino stessi a voglia loro o di esse , si provvedevano. Nota XVIII. Giano Parr
72 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
di Alessi, e di altri. Or quando noi le leggiamo, non ci dispiacciono esse già; che anzi ci sembrano con lepore e con elegan
atine pur troppo a cader di pregio e a svanire al paragone, così sono esse oscurate dalle commedie Greche cui in vano cercan
73 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
tare il suo compagno, e regolarne la irritabilità, non per tanto sono esse forze comuni a tutta la specie umana. Ma vi confe
lui giudizj. Scrisse egli buone Riflessioni sulla Poetica, benchè in esse in prima copiasse molte osservazioni Italiane, ap
rebbe scorto il patetico di Euripide in quelle cose, che io scelsi di esse Tragedie? Non vi si vede a maraviglia dipinta la
74 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
n prosa intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie e commedie. Di esse inutilmente si tesserebbe un catalogo compiuto, n
Vega ne scrisse anch’egli una in prosa secondo l’usanza osservata in esse , e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, nè
oi il Nasarre una notizia nè vera nè verisimile, allorchè scrisse che esse si rappresentarono con indicibile applauso in Rom
spropositate che nel 1749, per procurar lo spaccio degli esemplari di esse non venduti nello spazio di quasi un secolo e mez
Sangre inocente, el Marido mas firme. Ma perchè le disse tragedie? In esse , oltre a’ soliti difetti circa le unità e lo stil
nel tomo II del suo Saggio chiamate ancora traduzioni. Tali in fatti esse sono, sebbene non fatte sempre da verbo a verbo,
pe Tiranno. Noi le riconosciamo per tragedie, ma ci rapportiamo su di esse alla censura del nazionale Montiano. Nella prima,
o mostrò di saperne più di me? mostrò anzi di saper queste cose quali esse siensi prima che io le dicessi? Al contrario; pri
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
ie tragedie, delle quali se ne trovano venti rammentate da Suida. Tra esse nominansi due Edipi, Andromeda, Iceta, Ippolito,
76 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
o, non lasciano risplendere abbastanza qualche pensiero nobile che in esse si rinviene. Il suo Palamede ebbe molta voga, per
77 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
o, non lasciano risplendere abbastanza qualche pensiero nobile che in esse si rinviene. Il suo Palamede ebbe voga perchè la
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117
, non meno formò la fortuna dell’ impresario. Il Medebach recitava in esse la parte di Ottavio, scritte a posta per lui. Fat
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
prosa intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie, e commedie. Di esse inutilmente si tesserebbe un catalogo compiuto, n
n volume ne scrisse anch’egli una in prosa secondo l’usanza tenuta in esse , e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, nè
poi il Nasarre una notizia nè vera nè verisimile allorchè scrisse che esse si rappresentarono con indicibile applauso in Rom
propositate, che nel 1749, per procurar lo spaccio degli esemplari di esse non venduti, il bibliotecario Nasarre più volte m
Sangre inocente, el Marido mas firme. Ma perchè le disse tragedie? In esse , oltre a i soliti difetti circa le unità e lo sti
nel tomo II del suo Saggio chiamate ancora traduzioni. Tali in fatti esse sono, sebbene non fatte sempre da verbo a verbo,
o articolo V. Ha però preteso il citato signor Andres che il Perez in esse talora migliora gli originali nel dialogo . Io r
pe Tiranno. Noi le riconosciamo per tragedie, ma ci rapportiamo su di esse alla censura del nazionale Montiano. Nella prima,
80 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
o-Ispani; e intanto nè opera veruna di Poesie sceniche, nè memoria di esse trovasi in veruno Scrittore, e ciò non basta ad a
81 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento delle Romane. » pp. 2-8
do Varrone, scrisse alcune tragedie in lingua Etrusca. Che sieno però esse state composte avanti che l’Etruria fosse soggiog
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1009-1013
lle opere loro è inseparabile dall’ azione, dipendendo il successo di esse esclusivamente dagli attori che dànno loro maggio
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341
rare attrici di pregio intrinseco della nostra scena di prosa ; e di esse prima senza dubbio per la spontaneità doviziosa,
84 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
far a meno di non compiacersi del volontario tributo che pagavano ad esse i poeti . La gratitudine, virtù facile a praticar
e sì strane avventure che si leggono nelle vite de’ trovatori. Se già esse non furono bizzarre fantasie prodotte dalla calda
etto o la prima parola dell’inno latino sulla cui composizione furono esse modellate. In seguito alcuni bravi musici fra lor
i suono, che si frapponevano alle loro farse o commedie. In alcune di esse ho veduto nel principio d’ogni atto una ottava d’
amorini, intrecciando una danza rapida e viva, si slanciano contro di esse , le perseguitano colle fiaccole accese e attaccan
ormazion delle cose così non si può senza risaperle formar intorno ad esse cose un diritto giudizio. Dal che nascono in segu
ari addotte dall’autore sarebbe inutile il cercarla nella riunione di esse ; giacché la validità integrale d’un ragionamento
nze recale in mezzo dalSignor Abbate, ma anche il complesso totale di esse è applicabile ad altri popoli con eguale e forse
oesia, come il ritmo e la misura lo sono ad ogni musica, poiché altro esse non sono che la diversa combinazione del tuono e
85 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
r la difficoltà di conservarne le bellezze. Non pertanto faremo su di esse qualche riflessione passeggiera101. L’Andria. Fu
s, Ad exemplum ambarum mores earum æstimans. Hæc, ita ut liberali esse ingenio decet, Pudens, modesta, incommoda, atqu
em ex ea re me aut uxorem in culpa inventurum arbitror: Quæ cum ita esse invenero, quid restat, nisi porro ut fiam miser?
est, quod dixi, fidem; Nam de reducenda, id vero neutiquam honestum esse arbitror: Nec faciam: & si amor me graviter
i ritrosìa agli antichi amori. Panfilo replica, Dabo jusjurandum, nil esse istorum, tibi. E Lachete adirato ripiglia: Redu
; Sine auro tum ornatam, ita uti quæ ornantur sibi, Nulla mala re esse expolitam muliebri. Capillus passus, prolixus,
nunc cum maxume, ut sis, Antipho. Nam si senserit te timidum pater esse , arbitrabitur Commeruisse culpam. E perchè,
udebit cæteros. Pudore & liberalitate liberos Retinere satius esse credo, quam metu. Demea mio fratello (soggiugn
Et errat longe, mea quidem sententia, Qui imperium credat gravius esse aut stabilius, Vi quod fit, quam illud quod ami
86 (1772) Dell’opera in musica 1772
tto opposto a quello che hanno le medesime parole nell’ordine, che ad esse assegnò il poeta» (III.III.18); di nuovo, veniva
iù rimoti tempi furono usate in Italia le opere in musica. Forse anzi esse non sono che una continuazione dell’antica traged
cuno altresì di quegli affetti al quale allora aspira la scena quando esse vengono in questa impiegate. [Sez.I.2.0.6] Da que
inate tutte le discipline che concorrono a formarlo. Ora appartenendo esse tutte alla classe delle belle arti, per bene esam
he a queste facultà s’appartenga; né si durerà fatica a penetrare che esse tutte sono intese a svegliare alcuna delle nostre
ene da quelle bellezze, di cui è giudice l’occhio o l’udito, e di cui esse adornansi diligentemente. Né sono, come le scienz
arole; e forma, altro volendo, le regole dell’eloquenza. Né solamente esse nacquero in mezzo alle passioni, ma né pure posso
gare in altrui i propri sentimenti. § II. Differenza che passa tra esse [Sez.I.3.2.1] Uno adunque è il fine a tutte co
nome comune di belle lettere van d’ordinario, in ciò differiscono tra esse , che la poesia parla uno straordinario linguaggio
cilitarsene il cammino giova moltissimo il guadagnarli prima i sensi, esse a questi diriggono i loro primi attacchi. Quindi
i, tra perché le già esposte bastano al mio intendimento, e perché da esse derivano le più piacevoli simmetrie. Tuttavolta,
somministrano una invincibil pruova, poiché quelle misure osservando, esse giungono ad imitare l’umana bellezza. Perciò non
ppo variate ragioni, lo spirito non può di leggieri svilupparle, onde esse divengono allora difficili, e lasciano d’essere e
ueva tanto la brevità e la lunghezza della sillabe, quanto i tuoni di esse , cioè l’acutezza e la gravità loro, perciò i prim
se che per patetico delle belle arti voleasi intendere l’artifizio da esse adoperato per isvegliare le nostre passioni, e ch
e la morale in azione, non in precetti. Ma nelle arie particolarmente esse non debbono entrar mai, se il poeta non voglia es
non meritano d’arrestare l’altrui attenzione; perciocché non essendo esse ricevute con quella favorevole prevenzione, che i
gure; tanto più che alcune arie di questo genere sono così belle, che esse furono sempre universalmente applaudite. Questo a
se furono sempre universalmente applaudite. Questo applauso però è ad esse venuto da chi le ha considerate astrattamente, e
ossezza fanno in un medesimo tempo un medesimo numero d’oscillazioni, esse sono all’unisono, ciò è, danno lo stessto tuono a
che quelle cagionevoli persone soffrono tai ciechi movimenti d’animo, esse d’ordinario si lagnano d’una particolar contrazio
to d’una lentezza più che ordinaria. Darà alle pause il valore che ad esse conviene, non facendole tutte d’una durata, né se
tto opposto a quello che hanno le medesime parole nell’ordine, che ad esse assegnò il poeta. Pensa oramai per te s’hai fior
a tutta l’aria, non già in quello che converrebbe alla passione a cui esse appartengono. Per esempio, accade non di rado che
’aver gittate al vento le opere loro, se gli attori non aggiungano ad esse una convenevole pronunziazione, senza la quale lo
non sono elettamente osservate, i falli, che si commettono contro di esse , tendono ogni momento a richiamarci in noi stessi
a scena che stenti a giugnere al suo sito, ma molto più ancora perché esse con quella tardanza estinguono ogni drammatico pi
e e di Tiziano il lor mirabile lumeggiare, il vedere con quanta forza esse illuminarono alcune parti, mentre altre erano las
edesima unità. Così quel confuso ammasso di finestre è deforme; ma se esse fossero uniformi, equidistanti e sulla medesima l
ro delle porte non fosse bastante, il direttore assegnerà ciascuna di esse ad uscieri di capacità e di coraggio, i quali fac
nseco valore: i più ne giudicano dal nodo onde vengono presentate. Se esse ci si espongono nudamente, e senza grazia veruna,
i. Ma se ci vengono innanzi d’una maniera aggradevole e interessante, esse scendono senza opposizione nell’imo della mente e
oni, tutte sosterranno un esame diligente e severo, affinché niuna di esse spiri libertinaggio e licenza, ma tutte contribui
ano dagli Antichi cantate, tentò egli a suoi giorni di restituire con esse Tragedie anche questo costume». La fonte di Quadr
latone et eius dogmate, § 208: «Totum vero hominem in capite vultuque esse ; nam prudentiam sensusque omnis non alias quam il
e e di Tiziano il lor mirabile lumeggiare, il vedere con quanta forza esse illuminarono alcune parti, mentre altre erano las
69. «Actio, inquam, in dicendo una dominatur: sine hac summus orator esse in numero nullo potest ; mediocris, hac instructu
arc. in Brut. 73. Athen., lib. X, cap. XVI. 74. «Quis neget opus esse oratori in hoc oratorio motu statuque Roscii gest
ncyclopédie, art. Déclamation. 89. «Roscium saepe audio dicere caput esse artis decere, tamen unum id esse quod tradi arte
9. «Roscium saepe audio dicere caput esse artis decere, tamen unum id esse quod tradi arte non possit«, Cic., De orat., lib.
lanisque frontibus sint figuratae, alia abscedentia, alia prominentia esse videantur». Lib. VII, Prooem. 99. Il modo di pr
b. de’ Saturn. 108. Dicea Platone: «totum hominem in capite vultuque esse ». Apul., De dogmat. Platon. 109. V. la marchesa
Arcivescovo Const. Concil. Mediol., 1565 part. 2, num. 6) commonendos esse duximus, ut Histriones et mimos, ceterosque circu
87 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
steccato. Nella II al tit. 21 si parla in 25 leggi de’ duelli, e tra esse nella 13 e 14 s’insegna il modo di fare i cavalie
vento, frammettendovi alcune sue osservazioni intorno alla pratica di esse leggi; il qual codice serbasi nell’archivio della
quasi da per tutto le leggi Longobarde, e al vantaggio che alcune di esse hanno riportato ancor sulle Romane. Ma senza più
i Recesvindo, di Chindesvindo, di Egica, sono puerili, goffe, idiote: esse non conseguiscono il fine delle leggi, sono piene
88 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
che nasce che risovvenendoci degli oggetti, che vengono per mezzo di esse rappresentate, ci sentiamo parimenti agitare da q
disponendo a sua voglia delle regole e delle parole, e servendosi di esse come di veicoli delle idee, comunica loro quella
hezze, e di un’agiata fortuna quanto più si mostrano disprezzatori di esse ne’ loro scritti; somiglianti appunto a que’ sace
ri sistemi musicali composti di moltiplicità di parti. Se ciascuna di esse ha il suo canto peculiare e distinto, come può da
felicemente molte altre che dipendono dalle prime, o s’inanellano con esse in maniera che non possono reggersi da per sé; co
89 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
antichi poeti, ma ritoccate e ripulite da Plauto, il quale perciò di esse ancora erasi creduto autore. Di tutte queste comm
tua, Sine auro tum ornatam, ita uti quae ornantur sibi, Nulla mala re esse expolitam muliebri: Capillus passus, prolixus, ci
is, Ad exemplum ambarum mores earum aestimans. Haec, ita uti liberali esse ingenio decet, Pudens, modesta, incommoda atque i
ra. Ippolito promettendo semplicemente di proteggerla Et te tuebor, esse ne viduam putes Ac tibi parentis ipse supplebo lo
ntenze sieno ottime, e non paiano affettate, pure la maggior parte di esse ha un’aria di aforismi, o di responsi d’oracolo.
nec monstra invenit. Ferae negantur. Hercules monstri loco Jam coepit esse . Che se poi non avesse finora fatto abbastanza p
di Alessi, e di altri. Or quando noi le leggiamo, non ci dispiacciono esse già; che anzi ci sembrano con lepore e con elegan
tine pur troppo a cadere di pregio e a svanire al paragone; così sono esse oscurate dalle commedie greche, cui in vano cerca
90 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13
classi de’ cittadini si vanno aumentando; si assegnano a ciascuna di esse i limiti e le cure corrispondenti; e la religione
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 526-529
ta di componimenti in lode dello stesso Barziza. Verona, c. s., e ad esse tenner dietro in vario tempo un brindisi in versi
92 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XV. ed ultimo. Conchiusione con pochi Avvisi amorevoli agli Apologisti. » pp. 214-236
si conseguisce? Prendendo a trattar buona Causa in ciascuna parte di esse . Per esempio, volendo asserire, che vennero i Gre
comunicarono, si dura una fatica inutile. E che mai sappiamo noi, che esse c’insegnarono? Nulla in sostanza. De’ Celti dicon
a celeriter, tamquam flosculi decidunt; nec simulatum potest quidquam esse diuturnum. Mi accommiato. 1. Vedi tali stabi
93 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
r la difficoltà di conservarne le bellezze. Non pertanto faremo su di esse alcune riflessioni passeggerea. L’Andria. Fu que
tis. Ad exemplum ambarum mores earum aestimans. Haec, ita ut liberali esse ingenio decet, Pudens, modesta, incomoda atque in
rem ex ea re me aut uxorem in culpa inventurum arbitror: Quae cum ita esse invenero, quid restat, nisi porro ut fiam miser?
m est, quod dixi, fidem: Nam de reducenda, id vero neutiquam honestum esse arbitror. Nec faciam: etsi amor me graviter, cons
itrosia agli antichi amori, Pamfilo replica, Dabo jusjurandum, nihil esse istorum, tibi . E Lachete adirato ripiglia: Redu
tua; Sine auro tum ornatam, ita uti quae ornantur sibi, Nulla mala re esse expolitam muliebri. Capillus passus, prolixus, ci
st nunc cum maxume, ut sis, Antipho. Nam si senserit te timidum pater esse , arbitrabitur Commeruisse culpam. E perchè, per
agis audebit caeteros. Pudore et liberalitate liberos Retinere satius esse credo, quam metu. Demea mio fratello (soggiugne
o: Et errat longe, mea quidem sententia, Qui imperium credat gravius esse aut stabilius, Vi quod fit, quam illud quod amici
94 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
o ad ismentirlo con tutte le sue cinque commedie; perchè in veruna di esse non si vede pesta di tali intrighi di gelosia e d
a utile alla gioventù e lode al ragionatore; ma col fantasticar fu di esse con osservazioni mal digerite, si distrugge e non
tamente, perchè non ne adduce una ragione vera che convinca. Languide esse sono per lui, per volersi l’autore adattare al g
oteche. Ma di grazia incresce al gran censore Ignaziano l’oscenità di esse ? E perchè parlando della rappresentazione che fec
il numero di centotrenta. Noi faremo menzione della maggior parte di esse senza trattenerci lungamente su di esse. Non perc
nzione della maggior parte di esse senza trattenerci lungamente su di esse . Non perchè tutte non ci presentino qualche pregi
è tutte non ci presentino qualche pregio da osservarsi, chè ingegnose esse sono e in grazioso e puro stile da’ Toscani e non
queste ha lette il prelodato maestro di Poetica Francese? In qual di esse ha trovato quella sognata mescolanza di dialetti
vendetta italiana ? E se ne ha lette alcune, come mai osò dire esser esse così sfornite d’arte, di spirito e di gusto che
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 426-430
he in dialetto veneto il povero innamorato le indirizzava ; alcune di esse troverà il lettore al nome di Cantù. Basti sapere
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
steccato. Nella II al tit. 21 si parla in 25 leggi de’ duelli, e tra esse nella 13 e 14 s’insegna il modo di fare i cavalie
ento, frammenttendovi alcune sue osservazioni intorno alla pratica di esse leggi; il qual codice serbasi nell’archivio della
quasi da per tutto le leggi Longobarde, e al vantaggio che alcune di esse hanno riportato ancor sulle Romane. Ma senza più
i Recesvindo, di Chindesvindo, di Egica, sono puerili, goffe, idiote: esse non conseguiscono il fine delle leggi, sono piene
97 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
Gandersheim intitolati Commedie, che appartengono al X secolob. Sono esse composte in un latino barbaro, e ripiene di appar
n latino barbaro, e ripiene di apparizioni ed incoerenze. La prima di esse è divisa in due parti, o atti, e s’intitola Galli
98 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
edie recitate della medesima nazione, a riserba di qualche dozzina di esse , si trovano frequentemente alcune strofe o canzon
to notarsi con ogni proprietà, vi fece la musica il maestro N, benchè esse si sieno rappresentate, e si rappresentino attual
quell’armonico accompagnamento già introdotto. E come agli autori di esse sarebbe venuto in mente di farvi fare una musica
99 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
curiosità: ma racchiudono in se mai sempre una Poetica a ciascuna di esse corrispondente, ed una Scelta de’ più cospicui es
100 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
frica, trovansi sparse le rovine per una lega e mezza, e veggonsi tra esse i vestigj di un Teatro, ed anche di un Anfiteatro
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