per opera specialmente di sua madre, Isabella, la sposò, ed entrò con
esse
nella Compagnia del Serenissimo di Modena, recita
icità della suocera. Ribellatosi fieramente, e minacciatele entrambe,
esse
deliberaron di sbarazzarsene, e ricorsero allo st
piante del boschetto, mostrano l’assezione ed il rispetto che ha per
esse
avuto Sacontala, la quale parte per andare al pal
fra l’Indo e il Malabar, chiamate da’ Portoghesi bayladeras. Vengono
esse
allevate in alcuni collegii e destinate a danzare
accompagna con uno strumento di rame chiamato nell’India Tam. Mentre
esse
ballano, il brutto musico ripete questa parola co
accoppiata al desiderio di piacere e agli odori de’ quali tutte sono
esse
sparse e profumate, le fa grondare di sudore e ri
istenza quivi tradursi e pubblicarsi. La curiosità avrebbe trovato in
esse
materie d’istruirsi del l’indole del dramma cines
ti di gusto: come se l’innocente e sicuro diletto che può ritrarsi da
esse
, sia un troppo picciolo frutto per l’uomo, la di
ali si proferiscono senza l’aiuto delle consonanti, ma accoppiate con
esse
servono a distinguere più esattamente le sillabe
mente sulla formazione delle lingue. Quindi la varietà, e l’indole di
esse
misurata, a così dire, secondo i gradi di latitud
uella: primo, che conti maggior numero di vocali, perché facendosi in
esse
le permanenze della voce, sarà maggiore il numero
” da “finora fedele”. Siffatte desinenze in vocali, e l’abbondanza di
esse
, oltracchè spesseggiano le dizioni, moltiplicando
parole alla foggia de’ Greci, e de’ Latini, o almeno la pronunzia di
esse
è tale che facilmente potrebbero misurarsi, ond’è
ce ordinaria, allorché è agitato da qualche gran passione, ed essendo
esse
inflessioni tanto più variate, e moltiplici quant
osse altro mai per le donne italiane: ora per le fiamme che svegliano
esse
nei petti degli uomini, onde questi rivolgonsi po
uomini, ripongono in mano alle donne quel freno che la natura avea ad
esse
negato: quando una gioventù frivola e degradata s
norante o avvilito: quando i capricci della moda, della quale seggono
esse
giudici inappellabili, mescolandosi nelle regole
omini più femmine di loro: quando bisogna per non recar dispiacere ad
esse
, travisar in ricciutelli parigini i sublimi allie
“ca”, dov’essi fanno assai più sentire la gorgia; che la frequenza di
esse
lettere non è tale, che non possa agevolmente sch
e spagnuole finisce in consonante, e per ben due terzi in vocale; che
esse
consonanti finali sono le più dolci, e soavi dell
buiscono, non è da favellare. Lasciando da parte il non rinvenirsi di
esse
indizio veruno nelle di lui opere, i critici più
nelle di lui opere, i critici più accurati sospettano fortemente che
esse
sieno opere supposte al Petrarca, come fece prima
a di ogni altro l’abate Mehus, il quale recò un saggio dello stile di
esse
molto lontano da quello del Petrarcaa. Furono ess
gio dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarcaa. Furono
esse
però scritte nel XIV secolo, e si aggirano l’una
fra l’Indo e il Malabar, chiamate da’ Portoghesi bayladeras. Vengono
esse
allevate in alcuni collegj e destinate a danzare
accompagna con uno stromento di rame chiamato nell’India Tam. Mentre
esse
ballano, il brutto musico ripete questa parola co
accoppiata al desiderio di piacere e agli odori de’ quali tutte sono
esse
sparse e profumate, le fa grondare di sudore e ri
i e pubblicarsi colla mia assistenza. La curiosità avrebbe trovato in
esse
materia d’instruirsi pienamente dell’indole del d
buiscono, non è da favellare. Lasciando da parte il non rinvenirsi di
esse
indizio veruno nelle di lui opere, i critici più
nelle di lui opere, i critici più accurati sospettano fortemente che
esse
sieno opere supposte al Petrarca, come fece prima
rima d’ogni altro l’Ab. Mehus, il quale recò un saggio dello stile di
esse
molto lontano da quello del Petrarca33. Furono es
io dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarca33. Furono
esse
però scritte nel XIV secolo, e s’ aggiravano l’un
ubblico e fisso; ma le rappresentazioni sono assai frequenti, dovendo
esse
formare una parte indispensabile d’ogni festa e c
e ’l Malabar, le quali da’ portoghesi chiamaronsi Bayladeras. Vengono
esse
allevate in alcuni collegi, e destinate a danzar
accompagna con uno strumento di rame chiamato nell’Indie Tam. Mentre
esse
ballano, il brutto musico ripete questa parola co
he traduttrice delle migliori produzioni francesi del suo tempo, e di
esse
si valse pel suo repertorio la Compagnia Reale Sa
ole Amalia e Luigia a' Fiorentini di Napoli, e il’35 andò a viver con
esse
fuor dal teatro.
na trecentosessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali
esse
erano di marmo di trentotto piedi di altezza, nel
i occuparono un luogo distinto dirimpetto al seggio del Pretorea. Tra
esse
volle Augusto che si collocasse la sedia di Augus
a trecento sessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali
esse
erano di marmo di trentotto piedi di altezza, nel
occuparono un luogo distinto dirimpetto al seggio del Pretore153. Tra
esse
volle Augusto che si ponesse la sedia di Augusta
ena con la importanza di una novità ;… alla prima rappresentazione di
esse
, accortamente preparati, la stampa e il pubblico
lor giudizio come si trattasse di grande avvenimento. Di taluna di
esse
(del Padre Prodigo di Dumas figlio) affidò la dir
buffoneria. Può vedersene un esempio ne’ motteggi lanciati in una di
esse
quando cadde dalla grazia di Luigi XII il maresci
rso. Gli attori furono varie persone di buon nome e di talento, e tra
esse
, oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti, cioè
agedie, pastorali e commedie nel precedente libro da noi riferite; ma
esse
per le dense tenebre che vi regnavano, non potero
e colla direzione del quale potè passar tra quelle di prim’ordine. In
esse
egli aveva seco la moglie caratterista e madre no
e il dottor Solander, sono parimente di equivoco carattere. In una di
esse
vedevansi due classi di attori distinti dal color
role da venti ballerine. Formando un circolo intorno a’ musici givano
esse
cantando alcune ariette tenere, alle quali rispon
ituate nell’ ultimo Corritore del Cortile di detta Città, pagando per
esse
quattro Scuti l’anno. Hora, già che il Cielo fè s
effettuò più – per ignote cagioni – dice Fr. Bartoli. Ma senza dubbio
esse
dovean ricercarsi nella soverchia dimestichezza c
lo, altro figliuoletto di Mattamoros. Qui dunque non son donne ; ma
esse
dovevano esserci – dice il Neri ; – e riporta le
anzatrice, nota non meno di sua sorella per la sua…. prodigalità…. Ad
esse
un ammiratore dedicò la seguente quartina : Que
ld. pag. 239) il quale ci ha dato ancor qualche saggio dello stile di
esse
, che non é certamente conforme a quel del Petrarc
dici lettere latine scritte verso la fine di questo secolo, in una di
esse
parla di una sua tragedia, che avea scritta sopra
entità delle persone a cui son le lettere dirette, e dei fatti che in
esse
son descritti, non è risoluta. Io, anche di front
ta si aggiungon brani qua e là, specie nelle egloghe. Dalla prima di
esse
appunto traggo parte della scena di introduzione,
me di dovere, il suo capocomico, accettando le conseguenze, qualunque
esse
si fossero. Giunto a Trieste nella primavera del
Letterati di nome che hanno composte Tragedie in Italia. Io penso che
esse
ascendano a un centinajo e mezzo; e che se si com
’ due secoli trascorsi, non parmi che arrivino alle due dozzine, e in
esse
tutta si contiene la tragica mercatanzia, nè fuor
re certi della mia paura : le ragioni da cui è motivata vi son note ;
esse
sono assai solide ; e se non ne trovo altre che m
all’udirle lodare, chi si scaglia in pubblico o in segreto contro di
esse
; ma queste superiori alle bassezze della timida m
mirarsene con indulgenza qualche languidezza ed ornamento lirico. Tra
esse
può registrarsi la Finta Fiammetta uscita nel 161
la casa paterna, e si fuggì nelle selve a menar vita campestre, ed in
esse
senza studio pervenne a poetare ed improvvisare a
all’udirle lodate, chi si scaglia in pubblico o in segreto contro di
esse
; ma quelle superiori alle bassezze della timida m
mirarsene con indulgenza qualche languidezza ed ornamento lirico. Tra
esse
può registrarsi la Finta Fiammetta uscita nel 161
la casa paterna, e si fuggì nelle selve a menar vita campestre, ed in
esse
senza studio pervenne ad essere poeta ed improvvi
e il Dottor Solander, sono parimente di equivoco carattere. In una di
esse
vedevansi due classi di attori distinti dal color
di Giovanni Murs. Rappresentazioni de’ secoli barbari. Paralello fra
esse
, e quelle dei Greci. Progressi, e cangiamenti del
o delle vocali per nasconder alla meglio la durezza e l’abbondanza di
esse
consonanti. Cotal rinforzamento unito alla più lu
che ne parlano più di proposito; aggiugnerò bensì, che gran parte di
esse
scoperte non hanno altro fondamento se non quello
a “ut, re, mi, fa, sol, la” seguitando le diverse combinazioni in cui
esse
note possono collocarsi: ciò che s’appella propri
rispetto all’altra, e ciò si fece colla diversa figura, che si diè ad
esse
note, la quale segnava il loro rispettivo valore;
veggo esser state le cagioni. La prima la differenza degli autori di
esse
rappresentazioni nei diversi paesi. L’impiego di
religioso fomentava le passioni invece di reprimerle, gli oggetti di
esse
passioni doveano deificarsi: conseguentemente leg
nominatamente del papa Innocenzo III, che le proibì. Ma ripullularono
esse
di nuovo col medesimo carattere di stravaganza e
acquistino dalla discussione un’aria di problema poco vantaggioso per
esse
.» 29. [NdA] C. Cum Decorem. Fiunt ludi theatral
ttera di Iacopo Feretti al discreto Lettore sul merito dell’opera. In
esse
il Canova si manifesta comico di larghe vedute, c
ottave, che furon poi come l’elemento primo della maschera, poichè in
esse
Stenterello mostrava senza inceppamenti il propri
sua Madre, mi sono volontieri e di buon animo risoluto di mostrare ad
esse
un attestato della mia munificenza à loro utile e
a cantato, accolse più favorevolmente le proprie Zarzuelas, benchè in
esse
il canto riesca più inverisimile che nell’opera v
de; ma le navi sono anch’esse soggette al contagio? ed in qual vigore
esse
ritornano coll’aria pura? Che Achille non solo vo
elle ultime tonadas è pervenuta alle più viziose estremità. In una di
esse
si personificarono ed introdussero a confabulare
dialetto (e non già con quanti ne usò l’Autore della Rodiana), ma che
esse
non erano punto fredde, e insulse come le Spagnuo
alità, all’avarizia, alla più d’ogni vizio detestabile ippocrisia, in
esse
si fa la guerra con una satira spiritosissima. Fo
ggiabile Poeta Ariosto vi fossero alcune cose non totalmente decenti,
esse
non potessero esser mai tante, quante se ne leggo
ne come tutti gli altri. 1. Se ne può vedere un esempio in una di
esse
intitolata il Poeta impressa in Venezia per Comin
ejo da Giusto Lipsio interpretato scrivendo a Niccolò Briardob. Erano
esse
figure sceniche e notabili per la sordidezza, gof
e pecuniae volo Elucificare exitum aetatis meae, Ne in re bona videam
esse
nequam filium. Publio Siro così denominato dalla
vos plaudite, dicat. a. Suetonio de Illustr. Gramm. c. 21. a. Di
esse
vedasi Alberto Fabrizio Biblioth. Lat. lib. IV.
His feret in ludis, liberiorque jocus. Sed mihi succurrit, numen non
esse
severum, Aptaque deliciis munera ferre deam. A p
o da Giusto Lipsio interpretato scrivendo a Niccolò Briardo133. Erano
esse
figure sceniche e notabili per la sordidezza, gof
pecuniæ volo Elucificare exitum ætatis meæ, Ne in re bona videam
esse
nequam filium. Publio Siro così denominato dal
cle e Polinice. 129. V. Suetonio De Illustr. Gram. c. 21. 130. Di
esse
vedi il Fabrizio Bibliot. Lat. lib. IV. 131. Del
is foret in ludis, liberiorque jocus. Sed mihi succurrit, numen non
esse
severum, Aptaque deliciis munera ferre deam.
o, non che ad Argo ed a Tebe; ne rende verisimile con l’intervento di
esse
deità qualunque più strano e maraviglioso avvenim
pale vi è come affogata dentro dagli accessori; e la parte poetica di
esse
ne rimane così debole e meschina, che con qualche
dar uso mas comodo, asi à ellas, como à las entradas”. Ed in effetto
esse
entrate, e quelle parti surriferite non pajono fa
rridoj? Niuna offesa parmi che ne ridondi al gusto, se si osserva che
esse
possono essere una specie di asilo della male int
glie gli uomini in società, regna lungamente, e si conserva presso di
esse
, e le rende inospitali ed inaccessibili, siccome
agionarono: se la scossa fu dolorifica, cioé se con maggiore asprezza
esse
incresparono quella tela, le contempla come male.
oglie gli uomini in società regna lungamente, e si conserva presso di
esse
, e le rende inospitali e inaccessibili, siccome f
agionarono: se la scossa fu dolorifica, cioè se con maggiore asprezza
esse
incresparono quella tela, le contempla come male.
coglie gli uomini in società regna lungamente e si conserva presso di
esse
e le rende inospitali e inaccessibili, siccome fu
agionarono: se la scossa fu dolorifica, cioè se con maggiore asprezza
esse
incresparono quella tela, le contempla come male.
nelle cornici di alcune basi di colonne piane rimasteci. Quindi sono
esse
state piuttosto credute portici, ne’ quali introd
ni, innalza l’artista alle sfere più alte ; forse allo addentrarsi in
esse
profondità mancava in lui l’acume indispensabile
Tragicommedia, e la Tragedia. A sciogliere la lite di precedenza fra
esse
, appariscono Apollo nel suo Parnasso coi Poeti ed
umano diviso in grandi famiglie e società civili ha la sussistenza di
esse
assicurata coll’unione delle forze particolari, e
classi de’ cittadini si vanno aumentando, si assegnano a ciascuna di
esse
i limiti e le cure corrispondenti; e la religione
buffoneria. Può vedersene un esempio ne’ motteggi lanciati in una di
esse
quando cadde dalla grazia di Luigi XII il maresci
rso. Gli attori furono varie persone di buon nome e di talento, e tra
esse
, oltre al medesimo Jodelle, due altri poeti, Remi
è anche quello che dà loro la morte. Appresso tutte le nazioni hanno
esse
provato una simile vicenda; e al di d’oggi è in e
di meno instrumentare, che far non si suole, le arie medesime. Furono
esse
in ogni tempo la parte dell’opera che più delle a
e sono bene spesso cosi affollate le nostre orchestre, che avviene in
esse
come in un naviglio, che la gran moltitudine dell
elle particolari parole, ma il senso che contiene il tutto insieme di
esse
, e la varietà ha da nascere dalle modificazioni d
più addentro nello spirito delle regole, sa fino a qual punto debbano
esse
incatenar il genio, e quando questo possa legitti
rzo delle belle arti congiunte, e il diletto più perfezionato, che da
esse
attender possa la politica società. [9] Avendo be
fi, o come critici hanno ampiamente e dottamente ragionato intorno ad
esse
. Il dramma in musica all’opposto, come parto anco
) e se i maestri dell’arte non le trovassero degne di loro, potranno,
esse
almeno divenir opportune ai giovani, pei quali fu
quegli sforzi. Ecco, signori, le obiezioni che mi permetto di farvi :
esse
mi paiono fondate su l’amore del vero che deve se
o nome di Monsieur Ducis ; ambe tradotte da peritissimi Scrittori. In
esse
si distinse il Fiorio notabilmente, e fu in Venez
a, Icetes, Hecyra latinizzata da Terenzio, non sapendo a qual di loro
esse
si appartengano. Il Meursio le attribuisce all’At
cuna cosa dell’antica e della nuova commedia ben diversa da quanto di
esse
si è narrato da tanti autori antichi e moderni, d
ero veri, la qual cosa, a non allucinarsi, nè anche è vera, perchè in
esse
veri e vivi e noti erano i personaggi introdotti
Gandersheim, intitolati Commedie, che appartengono al secolo X. Sono
esse
scritte in un latino assai barbaro, e ripiene di
ino assai barbaro, e ripiene di apparizioni e incoerenze, La prima di
esse
é divisa in due parti, o atti, e s’intitola Galli
del 1605, l’Amor disperato del 1611, e la Menzogna del 1614? Mancano
esse
d’arte e di grazia comica? abbondano di oscenità
appartenente alle Siciliea; e quì ci arresteremo anche un poco su di
esse
forse non inutilmente non solo per la gioventù, m
in seguito si scrisse in Italia col disegno di piacere alla plebe ed
esse
debbono tanto più pregiarsi quanto più si vide il
andare, ci avea fatto l’abito a segno ch’eran più le sere passate per
esse
in prigione che in teatro. Qualche esempio : reci
sti, non sono riuscito mai a contraffare quelle del Papadopoli, tanto
esse
erano naturali e semplici, e di una meravigliosa
vate si ben dirette, che nulla mi resta da suggerire. Il Direttore di
esse
è il più bravo attore del Mondo. Io ne sono conte
a delle dissonanze contribuisca all’armonia. Il musico, servendosi di
esse
come di passaggio d’un accordo all’altro, prepara
introdotte da loro, per cui molte volte avveniva che mentre l’una di
esse
parti cantava la metà o il fine d’un versetto scr
avanti a lui scusasse di farle coll’accompagnamento degli strumenti,
esse
altro non erano che volgari cantilene intuonate d
atta per sentire, cerca d’avere sensazioni diverse perché ciascuna di
esse
le arreca una novella modificazione di piacere: q
etti che nascono dalla novità; cerca altresì di mettere un ordine fra
esse
, perché queste risparmiandole la fatica, nella pe
dilettare compiutamente senza soccorso di entrambe, perché nessuna di
esse
in particolare è capace di soddisfare a tutte le
piante del boschetto, mostrano l’affezione ed il rispetto che ha per
esse
avuto Sacontala, la quale parte per andare al pal
he vocale, s’intrecciarono alcune carole di venti ballerine. Formando
esse
un circolo intorno a’ musici givano cantando alcu
di a poco a poco con grazia e restando l’altro piede immobile. Fecero
esse
due giri sopra se stesse saltando e battendo le m
genio particolare cosi a scriverle come a rappresentarle. Avviene di
esse
, quel che de’felici grotteschi della pittura : ba
le arti d’imitazione, cioè di dare alla spezial materia che scelgono
esse
come strumento tutta la possibile somiglianza col
il carro era tirato da due colombe, che certo parevano vive, e sopra
esse
cavalcavano due amorini con le loro facelle acces
a far conoscere il merito della nazione italiana nel coltivamento di
esse
sembra esiger da me che se ne faccia in questo lu
l’apertura le Muse esposero l’argomento. Atlante comparve insieme con
esse
dicendo aver egli appreso in altri tempi da Archi
ndo s’udirono per la prima volta l’arie dette di prestezza, perché in
esse
il movimento divenne più vivo e la cadenza più ma
genere con vaghissime invenzioni. Diamone anche un qualche saggio di
esse
rimettendo coloro che più oltre cercassero alla s
rappresentare la pantomima, eppure ognun vede quanto essenziali siano
esse
all’orditura di quella tragedia, cosicché chiunqu
ché tutte si rassomigliano. Viene quindi a non molto a scontrarsi con
esse
un’altra bella fanciulla vestita parimenti all’er
smania di far ad ogni menoma occasione brillare le gambe quasiché in
esse
riposte fossero l’imitazione della natura e l’esp
ate dall’arte, risveglia altresì l’idee della bellezzan fisica, e con
esse
l’immagine dei diletti che ne vanno congiunte. Gl
dassero a questi le proprie debolezze, che faceva d’uopo ispirare ad
esse
il coraggio, la toleranza, la fuga de’ piaceri, e
fusa le favole sceniche or Tragedie, or Commedie, or Tragicommedie: o
esse
non meritarono la stima de’ savj per essere state
ci è maggior lode in trov e le bellezze di un componimento? perchè ad
esse
non vi atteneste in questa Tragedia? Torno a repl
mune, o fingere in modo che ad essa non disdicano le cose immaginate;
esse
debbono al possibile avvicinarsi alla Verità, non
versi, “Asi lavid nudosa, retorcida?” Belle, felici, se non nuove,
esse
sono certamente: ma non conservano nella Drammati
vi si osservano le tre unità, non si vede offesa la più importante di
esse
, cioè quella di Azione dalla moltitudine e compli
l’arte di que’ primi Maestri a’ moderni costumi e genj delle Nazioni,
esse
si videro trasportate a’ tempi de’ Greci, e de’ R
vi dissingannerete, o farete apologie robuste, e vivaci. Al contrario
esse
porteranno sempre incisa nel frontispizio un’ ari
uone Tragedie e Commedie? E a chi le avrebbero rappresentate? Intanto
esse
si rappresentarono per tutta l’Italia, si applaud
ll’arrivo di un Padre o di un Fratello ne’ proprj appartamenti, vanno
esse
stesse alle Case, o Locande dove quelli dimorano
e favole del Vega, e de’ suoi coetanei1: strepita contro il Comico in
esse
confuso col Tragico, per cui in una medesima occa
lso quando è conosciuto per tale; è fuor di dubbio parimenti, che fra
esse
potenze medesime alcun’altra si ritrova, la quale
rori più forse di quello che farebbe della verità stessa. La prima di
esse
facoltà è l’intelletto, la seconda la immaginazio
ol tratto di tempo ogni radice d’antica credulità, così gran parte di
esse
superstizioni divelte dal sistema religioso durò
le fisiche, nacque la custodia più gelosa di loro, e il combatter per
esse
, e il ritorle dai rapitori, e il farsi molti un p
ma cantato accolse più favorevolmente le proprie zarzuelas, benchè in
esse
il canto riesca più inverisimile che nell’opera v
de; ma le navi sono anch’esse soggette al contagio? ed in qual vigore
esse
ritornano coll’ aria pura? Che Achille non solo v
la scempiaggine delle ultime tonadas è giunta all’estremo. In una di
esse
si sono personificate e introdotte a parlare le d
ssero un corpo solo. Unico corpo secondo lui avrebbe potuto dirsi, se
esse
non avessero recitato in due teatri le proprie co
, senza eccettuarne la greca e la romana; e soltanto alcuni pochi fra
esse
a forza di osservare e riflettere se ne sottraggo
rovansi vendibili al negozio Cambiagi nella Stamperia Gran Ducale. In
esse
ha egli procurato d’essere spiritoso, ma non osce
vunque successi invidiabili per il vivo sentimento patriottico che in
esse
sapeva trasfondere mercè i palpiti veri che gli v
fui per te d’amor trafitta, con fregi che circondano le foglie ch'in
esse
si comprendono il trionfo del faretrato Dio, e di
naturale, nè parlano il nostro, nè lo intendono : come ci amerebbero
esse
? E per difficile che sia il liberarsi dell’abito
ento che quello d’una voce fermata e sostenuta a dovere, si sentivano
esse
rapire in estasi di divozione e di dolcezza inter
oni della China parlano in guisa dell’armonia che quasi sembrano aver
esse
voluto copiar fedelmente le favole greche. Ling-l
mo, e d’armonia. Dalla perfezione ove fu condotta da loro ciascuna di
esse
parti separatamente prese, e dall’intima corrispo
cinque divennero quindici cantilene o melodie diverse123. Ciascuna di
esse
era altresì a qualche particolar uffizio destinat
erginali, le puerili, e le virili, e siccome varie erano le spezie di
esse
, così le più brevi servivano pei fanciulli e per
tà sillabica, e badando per la formazione del verso al solo numero di
esse
sillabe, la misura musicale fa tutto da sé, e poc
e la noncupla, la quale è una triplicazione della tripla. La prima di
esse
misure esprime quattro tempi, la seconda sei, la
queste in oggi tolte a noi da nuovo costume, o trascuratone l’uso di
esse
, egli è ben facile da comprendersi dal non udirsi
libertà su questo punto, ma che rispetto ai Latini «Nobis non licet
esse
tam disertir Qui Musas colimus severiures.» Ora
edie recitate della medesima nazione, a riserba di qualche dozzina di
esse
, si trovano frequentemente alcune strofe o canzon
fece la musica (p. e.) il maestro Ita, il maestro Corelli ec., benchè
esse
si sieno rappresentate e si rappresentino attualm
quell’armonico accompagnamento già introdotto. E come agli autori di
esse
sarebbe venuto in mente di farvi una musica conti
elo Ingenieri e di Nicola Villani, come altresì delle risposte che ad
esse
fecero, oltre dell’istesso Guarini, Giovanni Savi
Italia, e si tradussero in diverse lingue, e singolarmente quattro di
esse
in inglese da Dorotea Levermour62. Isabella Mastr
ere le strade solitarie, la qual cosa dee osservarsi nella lettura di
esse
colla descrizione della scena. Il chiar. sig. Car
ongiungono situazioni tragiche, gran passioni e pericolosi contrasti)
esse
riuscirono prodigiosamente sulle scene. Questo fe
dovea guarirli da’ loro invecchiati pregiudizj; e l’Italia prende da
esse
nuova speranza di vedere ristabilito e condotto a
m exprimit, ut Jonicum quemdam dixisse ferant, solum Sophoclem Homero
esse
discipulum. Senofonte nel libro I delle Cose Memo
oro dal Magistrato, ma di quelli che eglino stessi a voglia loro o di
esse
, si provvedevano. Nota XVIII. Giano Parr
di Alessi, e di altri. Or quando noi le leggiamo, non ci dispiacciono
esse
già; che anzi ci sembrano con lepore e con elegan
atine pur troppo a cader di pregio e a svanire al paragone, così sono
esse
oscurate dalle commedie Greche cui in vano cercan
tare il suo compagno, e regolarne la irritabilità, non per tanto sono
esse
forze comuni a tutta la specie umana. Ma vi confe
lui giudizj. Scrisse egli buone Riflessioni sulla Poetica, benchè in
esse
in prima copiasse molte osservazioni Italiane, ap
rebbe scorto il patetico di Euripide in quelle cose, che io scelsi di
esse
Tragedie? Non vi si vede a maraviglia dipinta la
n prosa intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie e commedie. Di
esse
inutilmente si tesserebbe un catalogo compiuto, n
Vega ne scrisse anch’egli una in prosa secondo l’usanza osservata in
esse
, e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, nè
oi il Nasarre una notizia nè vera nè verisimile, allorchè scrisse che
esse
si rappresentarono con indicibile applauso in Rom
spropositate che nel 1749, per procurar lo spaccio degli esemplari di
esse
non venduti nello spazio di quasi un secolo e mez
Sangre inocente, el Marido mas firme. Ma perchè le disse tragedie? In
esse
, oltre a’ soliti difetti circa le unità e lo stil
nel tomo II del suo Saggio chiamate ancora traduzioni. Tali in fatti
esse
sono, sebbene non fatte sempre da verbo a verbo,
pe Tiranno. Noi le riconosciamo per tragedie, ma ci rapportiamo su di
esse
alla censura del nazionale Montiano. Nella prima,
o mostrò di saperne più di me? mostrò anzi di saper queste cose quali
esse
siensi prima che io le dicessi? Al contrario; pri
ie tragedie, delle quali se ne trovano venti rammentate da Suida. Tra
esse
nominansi due Edipi, Andromeda, Iceta, Ippolito,
o, non lasciano risplendere abbastanza qualche pensiero nobile che in
esse
si rinviene. Il suo Palamede ebbe molta voga, per
o, non lasciano risplendere abbastanza qualche pensiero nobile che in
esse
si rinviene. Il suo Palamede ebbe voga perchè la
, non meno formò la fortuna dell’ impresario. Il Medebach recitava in
esse
la parte di Ottavio, scritte a posta per lui. Fat
prosa intitolandole novelle, tragicommedie, tragedie, e commedie. Di
esse
inutilmente si tesserebbe un catalogo compiuto, n
n volume ne scrisse anch’egli una in prosa secondo l’usanza tenuta in
esse
, e l’intitolò Dorotea che non si rappresentò, nè
poi il Nasarre una notizia nè vera nè verisimile allorchè scrisse che
esse
si rappresentarono con indicibile applauso in Rom
propositate, che nel 1749, per procurar lo spaccio degli esemplari di
esse
non venduti, il bibliotecario Nasarre più volte m
Sangre inocente, el Marido mas firme. Ma perchè le disse tragedie? In
esse
, oltre a i soliti difetti circa le unità e lo sti
nel tomo II del suo Saggio chiamate ancora traduzioni. Tali in fatti
esse
sono, sebbene non fatte sempre da verbo a verbo,
o articolo V. Ha però preteso il citato signor Andres che il Perez in
esse
talora migliora gli originali nel dialogo . Io r
pe Tiranno. Noi le riconosciamo per tragedie, ma ci rapportiamo su di
esse
alla censura del nazionale Montiano. Nella prima,
o-Ispani; e intanto nè opera veruna di Poesie sceniche, nè memoria di
esse
trovasi in veruno Scrittore, e ciò non basta ad a
do Varrone, scrisse alcune tragedie in lingua Etrusca. Che sieno però
esse
state composte avanti che l’Etruria fosse soggiog
lle opere loro è inseparabile dall’ azione, dipendendo il successo di
esse
esclusivamente dagli attori che dànno loro maggio
rare attrici di pregio intrinseco della nostra scena di prosa ; e di
esse
prima senza dubbio per la spontaneità doviziosa,
far a meno di non compiacersi del volontario tributo che pagavano ad
esse
i poeti . La gratitudine, virtù facile a praticar
e sì strane avventure che si leggono nelle vite de’ trovatori. Se già
esse
non furono bizzarre fantasie prodotte dalla calda
etto o la prima parola dell’inno latino sulla cui composizione furono
esse
modellate. In seguito alcuni bravi musici fra lor
i suono, che si frapponevano alle loro farse o commedie. In alcune di
esse
ho veduto nel principio d’ogni atto una ottava d’
amorini, intrecciando una danza rapida e viva, si slanciano contro di
esse
, le perseguitano colle fiaccole accese e attaccan
ormazion delle cose così non si può senza risaperle formar intorno ad
esse
cose un diritto giudizio. Dal che nascono in segu
ari addotte dall’autore sarebbe inutile il cercarla nella riunione di
esse
; giacché la validità integrale d’un ragionamento
nze recale in mezzo dalSignor Abbate, ma anche il complesso totale di
esse
è applicabile ad altri popoli con eguale e forse
oesia, come il ritmo e la misura lo sono ad ogni musica, poiché altro
esse
non sono che la diversa combinazione del tuono e
r la difficoltà di conservarne le bellezze. Non pertanto faremo su di
esse
qualche riflessione passeggiera101. L’Andria. Fu
s, Ad exemplum ambarum mores earum æstimans. Hæc, ita ut liberali
esse
ingenio decet, Pudens, modesta, incommoda, atqu
em ex ea re me aut uxorem in culpa inventurum arbitror: Quæ cum ita
esse
invenero, quid restat, nisi porro ut fiam miser?
est, quod dixi, fidem; Nam de reducenda, id vero neutiquam honestum
esse
arbitror: Nec faciam: & si amor me graviter
i ritrosìa agli antichi amori. Panfilo replica, Dabo jusjurandum, nil
esse
istorum, tibi. E Lachete adirato ripiglia: Redu
; Sine auro tum ornatam, ita uti quæ ornantur sibi, Nulla mala re
esse
expolitam muliebri. Capillus passus, prolixus,
nunc cum maxume, ut sis, Antipho. Nam si senserit te timidum pater
esse
, arbitrabitur Commeruisse culpam. E perchè,
udebit cæteros. Pudore & liberalitate liberos Retinere satius
esse
credo, quam metu. Demea mio fratello (soggiugn
Et errat longe, mea quidem sententia, Qui imperium credat gravius
esse
aut stabilius, Vi quod fit, quam illud quod ami
tto opposto a quello che hanno le medesime parole nell’ordine, che ad
esse
assegnò il poeta» (III.III.18); di nuovo, veniva
iù rimoti tempi furono usate in Italia le opere in musica. Forse anzi
esse
non sono che una continuazione dell’antica traged
cuno altresì di quegli affetti al quale allora aspira la scena quando
esse
vengono in questa impiegate. [Sez.I.2.0.6] Da que
inate tutte le discipline che concorrono a formarlo. Ora appartenendo
esse
tutte alla classe delle belle arti, per bene esam
he a queste facultà s’appartenga; né si durerà fatica a penetrare che
esse
tutte sono intese a svegliare alcuna delle nostre
ene da quelle bellezze, di cui è giudice l’occhio o l’udito, e di cui
esse
adornansi diligentemente. Né sono, come le scienz
arole; e forma, altro volendo, le regole dell’eloquenza. Né solamente
esse
nacquero in mezzo alle passioni, ma né pure posso
gare in altrui i propri sentimenti. § II. Differenza che passa tra
esse
[Sez.I.3.2.1] Uno adunque è il fine a tutte co
nome comune di belle lettere van d’ordinario, in ciò differiscono tra
esse
, che la poesia parla uno straordinario linguaggio
cilitarsene il cammino giova moltissimo il guadagnarli prima i sensi,
esse
a questi diriggono i loro primi attacchi. Quindi
i, tra perché le già esposte bastano al mio intendimento, e perché da
esse
derivano le più piacevoli simmetrie. Tuttavolta,
somministrano una invincibil pruova, poiché quelle misure osservando,
esse
giungono ad imitare l’umana bellezza. Perciò non
ppo variate ragioni, lo spirito non può di leggieri svilupparle, onde
esse
divengono allora difficili, e lasciano d’essere e
ueva tanto la brevità e la lunghezza della sillabe, quanto i tuoni di
esse
, cioè l’acutezza e la gravità loro, perciò i prim
se che per patetico delle belle arti voleasi intendere l’artifizio da
esse
adoperato per isvegliare le nostre passioni, e ch
e la morale in azione, non in precetti. Ma nelle arie particolarmente
esse
non debbono entrar mai, se il poeta non voglia es
non meritano d’arrestare l’altrui attenzione; perciocché non essendo
esse
ricevute con quella favorevole prevenzione, che i
gure; tanto più che alcune arie di questo genere sono così belle, che
esse
furono sempre universalmente applaudite. Questo a
se furono sempre universalmente applaudite. Questo applauso però è ad
esse
venuto da chi le ha considerate astrattamente, e
ossezza fanno in un medesimo tempo un medesimo numero d’oscillazioni,
esse
sono all’unisono, ciò è, danno lo stessto tuono a
che quelle cagionevoli persone soffrono tai ciechi movimenti d’animo,
esse
d’ordinario si lagnano d’una particolar contrazio
to d’una lentezza più che ordinaria. Darà alle pause il valore che ad
esse
conviene, non facendole tutte d’una durata, né se
tto opposto a quello che hanno le medesime parole nell’ordine, che ad
esse
assegnò il poeta. Pensa oramai per te s’hai fior
a tutta l’aria, non già in quello che converrebbe alla passione a cui
esse
appartengono. Per esempio, accade non di rado che
’aver gittate al vento le opere loro, se gli attori non aggiungano ad
esse
una convenevole pronunziazione, senza la quale lo
non sono elettamente osservate, i falli, che si commettono contro di
esse
, tendono ogni momento a richiamarci in noi stessi
a scena che stenti a giugnere al suo sito, ma molto più ancora perché
esse
con quella tardanza estinguono ogni drammatico pi
e e di Tiziano il lor mirabile lumeggiare, il vedere con quanta forza
esse
illuminarono alcune parti, mentre altre erano las
edesima unità. Così quel confuso ammasso di finestre è deforme; ma se
esse
fossero uniformi, equidistanti e sulla medesima l
ro delle porte non fosse bastante, il direttore assegnerà ciascuna di
esse
ad uscieri di capacità e di coraggio, i quali fac
nseco valore: i più ne giudicano dal nodo onde vengono presentate. Se
esse
ci si espongono nudamente, e senza grazia veruna,
i. Ma se ci vengono innanzi d’una maniera aggradevole e interessante,
esse
scendono senza opposizione nell’imo della mente e
oni, tutte sosterranno un esame diligente e severo, affinché niuna di
esse
spiri libertinaggio e licenza, ma tutte contribui
ano dagli Antichi cantate, tentò egli a suoi giorni di restituire con
esse
Tragedie anche questo costume». La fonte di Quadr
latone et eius dogmate, § 208: «Totum vero hominem in capite vultuque
esse
; nam prudentiam sensusque omnis non alias quam il
e e di Tiziano il lor mirabile lumeggiare, il vedere con quanta forza
esse
illuminarono alcune parti, mentre altre erano las
69. «Actio, inquam, in dicendo una dominatur: sine hac summus orator
esse
in numero nullo potest ; mediocris, hac instructu
arc. in Brut. 73. Athen., lib. X, cap. XVI. 74. «Quis neget opus
esse
oratori in hoc oratorio motu statuque Roscii gest
ncyclopédie, art. Déclamation. 89. «Roscium saepe audio dicere caput
esse
artis decere, tamen unum id esse quod tradi arte
9. «Roscium saepe audio dicere caput esse artis decere, tamen unum id
esse
quod tradi arte non possit«, Cic., De orat., lib.
lanisque frontibus sint figuratae, alia abscedentia, alia prominentia
esse
videantur». Lib. VII, Prooem. 99. Il modo di pr
b. de’ Saturn. 108. Dicea Platone: «totum hominem in capite vultuque
esse
». Apul., De dogmat. Platon. 109. V. la marchesa
Arcivescovo Const. Concil. Mediol., 1565 part. 2, num. 6) commonendos
esse
duximus, ut Histriones et mimos, ceterosque circu
steccato. Nella II al tit. 21 si parla in 25 leggi de’ duelli, e tra
esse
nella 13 e 14 s’insegna il modo di fare i cavalie
vento, frammettendovi alcune sue osservazioni intorno alla pratica di
esse
leggi; il qual codice serbasi nell’archivio della
quasi da per tutto le leggi Longobarde, e al vantaggio che alcune di
esse
hanno riportato ancor sulle Romane. Ma senza più
i Recesvindo, di Chindesvindo, di Egica, sono puerili, goffe, idiote:
esse
non conseguiscono il fine delle leggi, sono piene
che nasce che risovvenendoci degli oggetti, che vengono per mezzo di
esse
rappresentate, ci sentiamo parimenti agitare da q
disponendo a sua voglia delle regole e delle parole, e servendosi di
esse
come di veicoli delle idee, comunica loro quella
hezze, e di un’agiata fortuna quanto più si mostrano disprezzatori di
esse
ne’ loro scritti; somiglianti appunto a que’ sace
ri sistemi musicali composti di moltiplicità di parti. Se ciascuna di
esse
ha il suo canto peculiare e distinto, come può da
felicemente molte altre che dipendono dalle prime, o s’inanellano con
esse
in maniera che non possono reggersi da per sé; co
antichi poeti, ma ritoccate e ripulite da Plauto, il quale perciò di
esse
ancora erasi creduto autore. Di tutte queste comm
tua, Sine auro tum ornatam, ita uti quae ornantur sibi, Nulla mala re
esse
expolitam muliebri: Capillus passus, prolixus, ci
is, Ad exemplum ambarum mores earum aestimans. Haec, ita uti liberali
esse
ingenio decet, Pudens, modesta, incommoda atque i
ra. Ippolito promettendo semplicemente di proteggerla Et te tuebor,
esse
ne viduam putes Ac tibi parentis ipse supplebo lo
ntenze sieno ottime, e non paiano affettate, pure la maggior parte di
esse
ha un’aria di aforismi, o di responsi d’oracolo.
nec monstra invenit. Ferae negantur. Hercules monstri loco Jam coepit
esse
. Che se poi non avesse finora fatto abbastanza p
di Alessi, e di altri. Or quando noi le leggiamo, non ci dispiacciono
esse
già; che anzi ci sembrano con lepore e con elegan
tine pur troppo a cadere di pregio e a svanire al paragone; così sono
esse
oscurate dalle commedie greche, cui in vano cerca
classi de’ cittadini si vanno aumentando; si assegnano a ciascuna di
esse
i limiti e le cure corrispondenti; e la religione
ta di componimenti in lode dello stesso Barziza. Verona, c. s., e ad
esse
tenner dietro in vario tempo un brindisi in versi
si conseguisce? Prendendo a trattar buona Causa in ciascuna parte di
esse
. Per esempio, volendo asserire, che vennero i Gre
comunicarono, si dura una fatica inutile. E che mai sappiamo noi, che
esse
c’insegnarono? Nulla in sostanza. De’ Celti dicon
a celeriter, tamquam flosculi decidunt; nec simulatum potest quidquam
esse
diuturnum. Mi accommiato. 1. Vedi tali stabi
r la difficoltà di conservarne le bellezze. Non pertanto faremo su di
esse
alcune riflessioni passeggerea. L’Andria. Fu que
tis. Ad exemplum ambarum mores earum aestimans. Haec, ita ut liberali
esse
ingenio decet, Pudens, modesta, incomoda atque in
rem ex ea re me aut uxorem in culpa inventurum arbitror: Quae cum ita
esse
invenero, quid restat, nisi porro ut fiam miser?
m est, quod dixi, fidem: Nam de reducenda, id vero neutiquam honestum
esse
arbitror. Nec faciam: etsi amor me graviter, cons
itrosia agli antichi amori, Pamfilo replica, Dabo jusjurandum, nihil
esse
istorum, tibi . E Lachete adirato ripiglia: Redu
tua; Sine auro tum ornatam, ita uti quae ornantur sibi, Nulla mala re
esse
expolitam muliebri. Capillus passus, prolixus, ci
st nunc cum maxume, ut sis, Antipho. Nam si senserit te timidum pater
esse
, arbitrabitur Commeruisse culpam. E perchè, per
agis audebit caeteros. Pudore et liberalitate liberos Retinere satius
esse
credo, quam metu. Demea mio fratello (soggiugne
o: Et errat longe, mea quidem sententia, Qui imperium credat gravius
esse
aut stabilius, Vi quod fit, quam illud quod amici
o ad ismentirlo con tutte le sue cinque commedie; perchè in veruna di
esse
non si vede pesta di tali intrighi di gelosia e d
a utile alla gioventù e lode al ragionatore; ma col fantasticar fu di
esse
con osservazioni mal digerite, si distrugge e non
tamente, perchè non ne adduce una ragione vera che convinca. Languide
esse
sono per lui, per volersi l’autore adattare al g
oteche. Ma di grazia incresce al gran censore Ignaziano l’oscenità di
esse
? E perchè parlando della rappresentazione che fec
il numero di centotrenta. Noi faremo menzione della maggior parte di
esse
senza trattenerci lungamente su di esse. Non perc
nzione della maggior parte di esse senza trattenerci lungamente su di
esse
. Non perchè tutte non ci presentino qualche pregi
è tutte non ci presentino qualche pregio da osservarsi, chè ingegnose
esse
sono e in grazioso e puro stile da’ Toscani e non
queste ha lette il prelodato maestro di Poetica Francese? In qual di
esse
ha trovato quella sognata mescolanza di dialetti
vendetta italiana ? E se ne ha lette alcune, come mai osò dire esser
esse
così sfornite d’arte, di spirito e di gusto che
he in dialetto veneto il povero innamorato le indirizzava ; alcune di
esse
troverà il lettore al nome di Cantù. Basti sapere
steccato. Nella II al tit. 21 si parla in 25 leggi de’ duelli, e tra
esse
nella 13 e 14 s’insegna il modo di fare i cavalie
ento, frammenttendovi alcune sue osservazioni intorno alla pratica di
esse
leggi; il qual codice serbasi nell’archivio della
quasi da per tutto le leggi Longobarde, e al vantaggio che alcune di
esse
hanno riportato ancor sulle Romane. Ma senza più
i Recesvindo, di Chindesvindo, di Egica, sono puerili, goffe, idiote:
esse
non conseguiscono il fine delle leggi, sono piene
Gandersheim intitolati Commedie, che appartengono al X secolob. Sono
esse
composte in un latino barbaro, e ripiene di appar
n latino barbaro, e ripiene di apparizioni ed incoerenze. La prima di
esse
è divisa in due parti, o atti, e s’intitola Galli
edie recitate della medesima nazione, a riserba di qualche dozzina di
esse
, si trovano frequentemente alcune strofe o canzon
to notarsi con ogni proprietà, vi fece la musica il maestro N, benchè
esse
si sieno rappresentate, e si rappresentino attual
quell’armonico accompagnamento già introdotto. E come agli autori di
esse
sarebbe venuto in mente di farvi fare una musica
curiosità: ma racchiudono in se mai sempre una Poetica a ciascuna di
esse
corrispondente, ed una Scelta de’ più cospicui es
frica, trovansi sparse le rovine per una lega e mezza, e veggonsi tra
esse
i vestigj di un Teatro, ed anche di un Anfiteatro
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