n Governo, il quale oltre ad aver trovato che i comici del Rafstopulo
erano
scarsi di merito, mostrava come, aderendo a tal d
simo anno. Nell’elenco della Compagnia pel 1843 di Francesco Paladini
erano
Leonardo, Caterina e Amalia Rafstopulo, generici,
olare attenzione il più basso scalino della gradinata di mezzo. Vi si
erano
osservate queste lettere greche ΚΛΕΟΣ - ΠΑΤ - ΦΡΟ
ile e degna di ogni distinto personaggio. Quasi tutti i poeti scenici
erano
attori, quando non gli teneva lentani dal rappres
ciadore al re Filippo, e Neottolemo tanto da questo principe favorito
erano
poeti ed attori sommamente stimati in Atene, î qu
ili assegnati ai diversi ceti degli spettatori. Tutti gli spartimenti
erano
di modo separati, che gli apici degli angoli de’
no una delle cure predilette de’ Greci, e tralle prime di queste cure
erano
i teatrali. Se ne occupavano perciò con tutta l’a
ad uso di guerra il danajo teatrale, fosse reo di mortea Incredibili
erano
per conseguenza di tanto ardore e di tanta avidit
e e gli onori che a piena mano versavano gli Ateniesi sui poeti che n’
erano
l’anima e su gli attori che n’erano gli organi. Q
vano gli Ateniesi sui poeti che n’erano l’anima e su gli attori che n’
erano
gli organi. Qual magnificenza qual concorso qual
tori contribuirono infinitamente alla riuscita dell’ opera e le parti
erano
bene distribuite : …… Teodora Imperatrice, vana,
bene di quel carattere odioso, che più e più volte i Gondolieri, ch’
erano
nel Parterre, la caricavan d’ingiurie, ch’erano i
ile e degna di ogni distinto personaggio. Quasi tutti i poeti scenici
erano
attori, quando non gli teneva lontani dal rappres
iadore al re Filippo, e Neottolemo tanto da questo principe favorito,
erano
poeti ed attori sommamente stimati in Atene, i qu
li assegnati a i diversi ceti degli spettatori. Tutti gli spartimenti
erano
di modo divisi, che gli apici degli angoli de’ gr
no una delle cure predilette de’ Greci, e tralle prime di queste cure
erano
i teatrali. Se ne occupavano perciò con tutta l’a
l danajo che si chiamava teatrale, fosse reo di morte169. Incredibili
erano
, per conseguenza di tanto ardore e di tanta avidi
e gli onori che a piena mano versavano gli Ateniesi su i poeti che n’
erano
l’anima e su gli attori che n’erano gli organi. Q
ano gli Ateniesi su i poeti che n’erano l’anima e su gli attori che n’
erano
gli organi. Qual magnificenza, qual concorso, qua
Duca, che era per recarsi a Reggio ; ma gli era stato detto « che vi
erano
alcuni che recitavano mezzi comici principianti e
ome di due donne, dette le Marchette » quando gli capitò l’avviso che
erano
andati a recitar fino a Natale a Bologna, e sareb
tti all’apparenza più frivoli e meno interessanti. Con tale artificio
erano
lavorati quegli strani Uccelli geroglifici eloque
ita il governo popolare Ateniese, nel quale i comici e gli spettatori
erano
membri della sovranità. Osò per questo un poema c
di il Magistrato venne a concedere il Coro ai Comedi, mentre da prima
erano
volontarii, dice Aristotile nella Poetica. Su di
el periodo in cui fiorì la Commedia Antica, quando poeti e spettatori
erano
egualmente animati dello spirito geloso che detta
i cui scrive Luigi Riccoboni (op. cit., VII) : « quasi tutti i comici
erano
a quel tempo ignoranti, ed eccettuati Gio. Battis
Lapy, con l’esempio di Majanino e del Pettinaro (Grandi Tommaso), ch'
erano
in compagnia, recitava le parti d’innamorato. Il
ito. Nel ’57 entrò con lui in Compagnia di Cesare Dondini nella quale
erano
Tommaso Salvini, Clementina Cazzola, Lorenzo Picc
iva ed aggiustata al carattere del personaggio ch’ella rappresentava,
erano
tutte cose che fermavano gli spettatori a conside
ato nel sudetto teatro, » l’Uditore rispondeva che « le quattro donne
erano
delle peggiori. » Teresa Passaglione era stata al
altrimenti gli avrebbe fatti impiccare. I Giuochi de’ Piselli Pesti
erano
un’altra spezie di farsa francese. Sembra che una
di Ginevra, verseggiata in parte dal poeta Pietro Ronsard. Gli attori
erano
i principali personaggi della corte, e madama Ang
re con applauso, e replicata con grandissimo concorso. Gli attori non
erano
pubblici commedianti, ma sì bene persone di nome,
Francia nel secolo XVI a fronte dell’italiano! Inghilterra Non
erano
meno grossolani delle farse francesi gli spettaco
o farse satiriche e insolenti. Tali spettacoli francesi del XV secolo
erano
scuole di superstizione, indecenza e rozzezza a
ammatica eranvi modelli antichi da imitarsi con profitto. Nè anche si
erano
i Francesi disfatti de’ misteri muti. Quando Carl
straniero imbratta in più di un luogo varie belle opere. In Alemagna
erano
a que’ tempi assai usitati i giuochi di carnovale
rono per mistero senza parole il Giudizio di Paride. Tre femmine nude
erano
le tre Dive: una ben robusta, pingue e di statura
no, allorchè noi dimoravamo in Madrid, se ne trovavano alcuni che non
erano
uomini interi, per li quali solea piacevoleggiars
nnato luogo ci attesta parimente che le Città Italiane de’ suoi tempi
erano
senza dubbio più ricche di tutte quelle d’oltramo
l luogo di Marego sul Mantovano si tenne corte bandita. Pel popolo vi
erano
pozzi di vino; alle tavole piatti e vasi tutti d’
gli Annali) e buffoni, musici, sonatori, oltre a quelli che già fissi
erano
al soldo de’ Principi. I lor giuochi, siccome ric
e’ Principi. I lor giuochi, siccome ricavasi dalla Cronica Bolognese,
erano
d’ogni fatta, e ridicoli e serj, e d’industria e
al 1346 si distribuirono in Mantova a tal gente 338 vesti; nè queste
erano
di poco prezzo, leggendosi nelle Cronache di Vero
Gallia Gotica, o meridionale, o Provenzale fu detta. Questi Trobadori
erano
quasi tutti Principi, Cavalieri, Militari con alc
la quale poverina morì dando alla luce mio fratello. Ma quegli anni
erano
stati troppo tristi e dolorosi per il giovane com
proprio fatto per conciliargli la benevolenza del pubblico. I fischi
erano
stati più assai degli applausi, e questi per quan
schi erano stati più assai degli applausi, e questi per quanto scarsi
erano
stati più assai dei guadagni. Alla fine di quell’
pareva che egli avesse perduto la gioventù ed il buon umore. I tempi
erano
tristi. A motivo dei figliuoli liberali, il padre
berali, il padre Nicola era stato allontanato dall’impiego, gli amici
erano
stati parte esiliati, parte arruolati in Piemonte
torcono il muso a certi temi del signor Shakespeare. Cosa originale !
erano
appunto quei temi là, che i miei attori risolveva
gli uditori. Una bella presenza, un brio animatore, una soave favella
erano
cose che formavano la delizia di chi l’ascoltava.
rti Francesco. Vicentino. Vólti alla peggio gl’interessi de’ parenti (
erano
stimati mercanti e lavoratori in seta), si sottra
uadrio, e continua l’errore, afforzandolo. I Desiosi (V. Fargnoccola)
erano
il 1581 a Pisa, l’ '88 a Roma ove fu lor concesso
V. Pagani T. di Mil.) con modestia et honestà et con esempj boni : ed
erano
il dicembre dello stesso anno a Cremona, come si
una delle quali (al Cocomero di Firenze, autunno e carnevale 1853-54)
erano
la Bon prima donna, la Colombino prima donna giov
on poche ricchezze, ed entrato una sera per la finestra, mentre tutti
erano
in teatro, gli rubò quanto più potè. Desolato per
ch' egli aveva una presenza veramente marziale, e che i suoi discorsi
erano
tutti sostenuti da frasi alte ed ampollose, dimos
ni dice (V. Calderoni Francesco, pag. 543) : « A capi della Compagnia
erano
Francesco Calderoni detto Silvio e Agata Calderon
tacolo alla loro carriera. Benchè un tantino enfatici nella tragedia,
erano
umani e valentissimi nel dramma e nella commedia.
liab, fralle altre cose attesta che le città Italiane de’ suoi tempi
erano
senza dubbio più ricche di quelle di oltramonti .
Monferrato. Si parla eziandio di alcune pastorali de’ Provenzali che
erano
piccioli dialoghi ne’ quali confabulava il poeta
orosi che comprendeva la scienza d’amore; e per lo più tali trovadori
erano
Cavalieri, Principi, Vescovi, Canonici, Claustral
la fine del secolo XIV trovansi i ministrieri decaduti, nè altro essi
erano
che cantori volgari poco pregiati; anzi a tal seg
o a poco in Europa la poesia scenica. I Cori Dionisiaci in Grecia non
erano
vere azioni teatrali, nè tal fu la ludrica degli
dell’Italia. Il medesimo sig. Lampillas per mostrare che gl’Italiani
erano
a que’ tempi ignoranti e barbari nella lingua lat
esse il sig. Lampillas mostrare, che gl’Italiani di que’ miseri tempi
erano
nel latino idioma più barbari degli oltramontani,
roduceva altrove? Differenti cagioni (dice l’anzi lodato Robertson)
erano
concorse a conservate nella Spagna il governo feu
contraddiceva il Lampillas. Oltre a ciò, per sapere quanto in Ispagna
erano
frequenti i duelli, dia egli un’occhiata all’altr
terie?) Avrebbe in quelle Sette Partite non solo trovato che i duelli
erano
frequentissimi, ma che fu necessario regolarli co
fiendo more solito in die Annunciationis ; e i castaldi della scuola
erano
tenuti pro videre dictis Clericis qui fuerint pr
lomberti Antonio, ingenuo La Compagnia fece poco incontro perchè
erano
poco bravi (così il raccoglitore lucchese). Fu pe
le aspetto, un volto ornato di grazie, ed una rara biondissima chioma
erano
i pregevoli naturali suoi doni. Uno spirito lodev
a per le parti di Dottore. Ma la sua inclinazione e le sue attitudini
erano
più per quelle dell’Innamorato, in cui riuscì per
ecentosessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali esse
erano
di marmo di trentotto piedi di altezza, nel secon
ila statue di bronzo vedevansi collocate fralle colonne. Tali e tanti
erano
i fregi e i quadri, e così pompose le decorazioni
ondo Greci e Latini. I loro pezzi chiamati drammatici nudi di azione,
erano
anzi dialoghi che drammi , dicesi nell’introduzi
ivano due poeti Giovanni Gover e Gualfrido Chaucer di lui migliore. N’
erano
attori gli ecclesiastici e scolari, i quali andav
cento sessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali esse
erano
di marmo di trentotto piedi di altezza, nel secon
statue di bronzo vedevansi collocate fralle colonne. Tali e tanti poi
erano
i fregi e i quadri, e così pompose le decorazioni
ondo Greci e Latini. I loro pezzi chiamati drammatici nudi di azione,
erano
anzi dialoghi che drammi, dicesi nell’introduzion
ntava due poeti Giovanni Gover e Gualfrido Chaucer di lui migliore. N’
erano
attori gli ecclesiastici e scolari, i quali andav
nevale del 1749 si diede « Amor non ha riguardi » di cui i personaggi
erano
Tabarino padre di Aurelia e di Florindo, Lelio ca
rlecchino, Antonio Bertoldi – Brighella, Pietro Moretti ; gli amorosi
erano
Bernardo Vulcano, Giovacchino Limberger e Giovann
spagnoli e tedeschi, guardiani di leoni, domatori di leopardi, ecc.,
erano
cantanti e musici. Le feste si succedevano alle f
le dame riccamente abbigliate alla turca…. e commedie. Ma le commedie
erano
allo stato primitivo, e noiose per giunta : si tr
teatro del Palais Royal (le riparazioni dell’ Hôtel de Bourgogne non
erano
ancora compiute) il 18 maggio nell’ Inganno fortu
a a soggetto in tre atti, che il pubblico trovò assai buona, e in cui
erano
intercalate alcune scene tratte da altra commedia
, che gli morì a soli trentacinque anni. I pregi artistici del Medoni
erano
alquanto scemati dalla cattiva pronunzia dialetta
cia, si rinvenga l’origine di una maschera ridicola. Ma quei cori non
erano
tuttavia ciò che poscia si disse poesia drammatic
onio e di Sifilino. Finalmente, oltre all’imitare e coprire L’attore,
erano
le antiche maschere necessarie per altro uso. Lun
in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri
erano
così vasti e magnifici che potevano agiatamente c
cia, si rinvenga l’origine di una maschera ridicola. Ma quei cori non
erano
tuttavia ciò che poscia si disse poesia drammatic
onio e di Sifilino. Finalmente, oltre all’imitare e coprire l’attore,
erano
le antiche maschere necessarie per un altro uso.
in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri
erano
così vasti e magnifici che potevano agiatamente c
golare corso di recite, con una Compagnia più che sufficiente, di cui
erano
parte principale i seguenti artisti : DONNE
arlataneria letteraria. Ritrovandomi io un giorno in un luogo, in cui
erano
parecchi giovani alterosi di quella solita superf
contuttociò costoro furono esenti da quella macchia d’infamia, di cui
erano
notati i veri strioni, i quali senz’ordine de’ ma
imimo che fiorì nel tempo di M. Aurelio, siamo anche istruiti, che vi
erano
allora Compagnie o Collegj liberi di Mimi, e che
le rappresentazioni mimiche di parole, di canti, di gesti e di salti,
erano
divenute anco a’ loro tempi così necessarie in al
lto espressivo, pronunzia perfetta toscana e non comune intelligenza,
erano
i suoi pregi. Fu per tre anni primo attore nella
uale appunto, nel 1664, s’era fatta autrice d’una Compagnia, in cui s’
erano
impegnati il Dottor Violone e Bagolino : impegno
era occupato per rispetto dell’arrivo di Monsig. in visita, col quale
erano
quattro venerabili Religiosi. Il buon Prelato fec
una Compagnia, di cui faceva parte il Meneghino Luigi Preda, e di cui
erano
prima attrice sua figlia Antonietta, distinta art
imanente. Tanto era più bello un dramma quanto i cangiamenti di scena
erano
più spessi, e più grandiosi. Può servire di esemp
i con singolare maestria si volgevano in giro continuatamente. I lumi
erano
in tanta copia e con tal artifizio disposti che g
i pretesero d’imitar i Greci, presso a’ quali le rappresentazioni non
erano
mai interrotte dal principio sino alla fine, così
i frammezzandovi tra atto ed atto intermezzi di più sorta. Alle volte
erano
d’argomento differente, e ciascuno formava un azi
senso, sceneggiare, caratteri, orditura, passioni, interesse teatrale
erano
contati per nulla. Ora si vedeva nell’assedio di
ori introdotti sempre come principale costitutivo dei drammi non solo
erano
ricercali, falsi e puerili, ma in siffatta guisa
le fughe, de’ rovesci, e altri simili avanzi della fiaminga ruvidezza
erano
il gusto allor dominante, nel quale ebbe gran nom
risveglia. Nel secolo antecedente, secolo di attività e d’invenzione,
erano
usciti alla luce parecchi trattati eccellenti ind
si. A eccezione di que’ pochi mentovati di sopra gli altri cantori si
erano
di già lasciati infettare da quel vizio che ha pr
ervigio del Marchese Bonifazio da Monferrato. I mentovati ministrieri
erano
compagni de’ trovatori, e per lo più giravano per
Scaldi (Nota VI). Due fatti istorici manifestano in quale stima essi
erano
ne’ primi tempi appresso i Sassoni e i Danesi. Al
o a poco in Europa la poesia scenica. I cori Dionisiaci in Grecia non
erano
vere azioni teatrali; nè tal fu la ludrica degli
dell’Italia. Il medesimo Sig. Lampillas per mostrare che gl’ Italiani
erano
a que’ tempi ignoranti e barbari nella lingua lat
esse il Sig. Lampillas mostrare che gl’ Italiani di que’ miseri tempi
erano
nel latino idioma più barbari degli oltramontani,
li produceva altrove? Differenti cagioni (dice l’anzilodato Inglese)
erano
concorse a conservare nella Spagna il governo feu
contraddiceva il Lampillas. Oltre a ciò, per sapere quanto in Ispagna
erano
frequenti i duelli, dia egli un’ occhiata all’alt
terie?) Avrebbe in quelle sette Partite non solo trovato che i duelli
erano
frequentissimi, ma che fu necessario regolarli co
il regno di Riccardo II verso la fine del secolo XIV, altro essi non
erano
che musici ed anche poco pregevoli. Verso la fine
a di Agatone intitolata Αιθος, il Fiore, nella quale i nomi e le cose
erano
tutte inventate dal poeta, e non già tratte dalla
per infiammare i cristiani ad un più fervoroso culto della religione,
erano
però ben lontani dal l’ispirar l’atticismo e l’el
ica a motivo che gli autori greci appartenenti a siffatte materie non
erano
tanto illustrati in allora quanto lo sono al pres
cusasse di farle coll’accompagnamento degli strumenti, esse altro non
erano
che volgari cantilene intuonate da gente idiota s
se. Gli scrittori di quel tempo ci fanno sapere, che i madrigali suoi
erano
ammirati dai maestri e cantati da tutte le belle:
avessero in qualche luogo fatto maestrevolmente parlare la passione,
erano
, ciò nonostante, nel medesimo caso per l’indole d
immetrico delle rime nelle ottave. I cori che nelle tragedie italiane
erano
i soli destinati al canto, non giovavano molto ai
rali incapaci di bella modulazione, e perché cantandosi a molte voci,
erano
più idonei a far risaltare la pienezza e varietà
degli antichi e del cantar bene indirizzato al Caccini. Di esso Corsi
erano
amicissimi Ottavio Rinuccini gentiluomo fiorentin
za, cioè, dell’antica imitazione colle moderne usanze. La voga in cui
erano
allora le pastorali per la celebrità, che aveano
tile lezioso e soverchiamente fiorito col quale i poeti di quel tempo
erano
soliti di far parlare i pastori. Così non è marav
, e il tempo non è a sufficienza distinto a motivo, che i compositori
erano
soliti a non udir altra musica che la ecclesiasti
troviam confermato in queste parole del Regli : Le parti passionate
erano
da lui preferite alle altre, e male non s’apponev
nzali, che furono i primi a introdurle in Italia, sappiamo ancora che
erano
conosciute fin dai tempi di Francesco I, il quale
lasciò il proprio paese e si ritirò a Londra, dove le feste musicali
erano
in uso come per tutto altrove da lungo tempo. Sot
rnei, quadriglie, caroselli, parejas e altri simili divertimenti, che
erano
allora in gran voga, e principalmente a’ tempi d’
del compositore e del maestro fosse del tutto ignorata. Gli strumenti
erano
egualmente semplici e l’arte gli ha così poco per
Sumarokov, e fu posta in musica dall’Araja. I suonatori e i cantanti
erano
tutti russi. Sotto Caterina II fu chiamato alla c
edie, drammi Italici, diverse commedie, mimi e pantomimi. Le tragedie
erano
o palliate che imitavano i costumi de’ Greci, a’
ostumi de’ Romani i quali usayano la pretesta. Di quest’ultima specie
erano
: la tragedia di Ennio intitolata Scipione, il Bru
delle quali parla Donato nella prefazione alle commedie di Terenzio,
erano
azioni giocose di personaggi pretestati, le quali
e’ loro esodii o farse giocose gli altri istrioni, i quali per lo più
erano
schiavi, e in generale pochissimo considerati fuo
scorta del filosofo Quinto Settimo. I mimi prodotti da tali scrittori
erano
ingegnosi, morali e piacevoli, nè si scostavano m
die, drammi Italici, diverse commedie, mimi, e pantomimi. Le tragedie
erano
o palliate che imitavano i costumi de’ Greci, a’
il costume de’ Romani che usavano la pretesta. Di quest’ultima specie
erano
la tragedia di Ennio intitolata Scipione, il Brut
delle quali parla Donato nella prefazione alle commedie di Terenzio,
erano
azioni giocose di personaggi pretestati, le quali
e’ loro esodii e farse giocose gli altri istrioni, i quali per lo più
erano
schiavi e in generale pochissimo considerati fuor
corta del filosofo Quinto Settimio. I mimi prodotti da tali scrittori
erano
ingegnosi, morali e piacevoli, nè si scostavano m
a e colta sotto Francesco I. era la Francia, e gli spettacoli scenici
erano
rozzi ed informi. Gli Alemanni aveano de’ Leibnit
ne l’Apologista) essi neglessero gli spettacoli scenici, perchè pieni
erano
e paghi di tante loro invenzioni festive, che ren
tra l’Apennino e il mare Adriatico, e possedevano i Campi Flegrei che
erano
tra Capua e Nola. Capua stessa, anticamente chiam
ncantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere
erano
più antiche di Roma fondata, secondo la cronologi
iriche e insolenti. Tutti questi spettacoli francesi di questo secolo
erano
scuole di superstizione, d’indecenza e di rozzezz
o straniero imbratta molte belle opere in più d’un luogo. In Alemagna
erano
a que’ tempi assai usitati i giuochi di carnovale
rono per mistero senza parole il Giudizio di Paride. Tre femmine nude
erano
le tre dive: una ben robusta, pingue e di statura
otea impararsi dai primi cristiani la musica, perché l’uno, e l’altro
erano
a loro religiosamente vietati, siccome domicili d
eatri per chiunque versato nella lettura degli antichi sappia ch’essi
erano
altrettante scuole, ove correva il popolo per imp
rbari, e parte licenziose che dalla musica effemminata dell’Oriente s’
erano
propagate per l’Italia, creando delle altre più d
in fatti ne’ secoli barbari. I pellegrini, che spinti dalla divozione
erano
andati a visitar i luoghi ove nacque e morì il co
roponeva il governo. All’incontro i poeti italiani de’ secoli barbari
erano
, come quelli di tutta l’Europa, una truppa d’uomi
ruppa d’uomini ignoranti, e senza educazione. I Preti, che per lo più
erano
gli autori e i direttori degli spettacoli, non ve
icani. Così gli spettacoli, le belle arti, la politica e la religione
erano
talmente legati fra loro, e, per così dire, innes
doveva tenere presso di sé dei ministri non dissimili a lui, e questi
erano
i preti della stessa chiesa. Ne’ giorni che durav
atrice ne istituissero le difese. Si può credere che i loro argomenti
erano
egualmente sensati che la loro causa. Un Francese
sa di demoni, ed altri che avevano la figura d’anime ignude, le quali
erano
tormentate dai primi con fuochi, ed altre pene or
eva dal francese con molto spirito e le migliori opere del repertorio
erano
sue traduzioni. E più oltre, al Capitolo VIII, an
n sempre come contrapposto i drammi lacrimosi del Federici quando non
erano
l’Incendio di Troja e la Navigazione di Enea del
marito ? E la ribellione di Cintio alla ritenuta di dieci dobble che
erano
un debito della moglie, starebbe forse a provare
ggo in una nota del D’Ancona (op. cit., II, 477) : nel 1581 i Desiosi
erano
a Pisa, come ne fa fede il Montaigne (Voyage en I
to di quello invisibile spirito, che perseguitavalo occultamente. Non
erano
, secondo i Troiani, il rapimento d’Elena o gli ol
l’odio inveterato d’alcuni Iddi contro la famiglia di Laomedonte. Non
erano
i Greci coloro che nell’orribil notte dell’incend
gitore e d’incendiario. I sagrifizi più graditi che gli si offerivano
erano
l’anime degli uomini uccisi in battaglia, come il
ia i deliri della idolatria, e con essi la potenza dei Rymers, che ne
erano
il principale sostegno. Ma siccome troppo è diffi
nto più dovea esser cara quanto più ritrosa e difficile, e quanto più
erano
consapevoli a se medesimi d’aversela meritata. Di
E siccome per le cagioni esposte fin qui le favole e il maraviglioso
erano
, per così dire, l’anima di cosiffatti spettacoli
ogo dell’amicizia venerabile confratello) all’Hôtel di Borgogna. Essi
erano
a Parigi, operatori e venditori di droghe, e avea
uffie, i suoi scialli, gli scozzesi inverosimili de’suoi vestiti, che
erano
spesso piccoli capolavori di imitazione e di rico
me e magnifico il culto divino, che bastarono a promuover quella, non
erano
sufficienti a far nascer questa. Acciò si coltivi
antecedente, apparisce che le note colla codetta all’insù o all’ingiù
erano
di già conosciute in Provenza e in Italia fin dal
tura de’ versi, la proporzione fra gl’intervalli e i riposi nel metro
erano
conosciute egualmente da’ normanni, da’ goti, e d
minciarono a lavorar le arie sulle parole, ma siffatte arie altro non
erano
che un semplice canto gregoriano, o, per dir megl
dell’Altare, o perché mescolandosi poscia cogl’istrioni, e coi mimi,
erano
divenuti infami al paro di loro per pubblica scos
i, giacché invece degli Stesicori e dei Terpandri, che in altri tempi
erano
i legislatori e i generali delle nazioni, si sost
imavano la guerra e la pace, si mettevano alla testa delle armate, ed
erano
non poche fiate l’anima de’ pubblici affari; perc
iorni di maggio, tempo in cui per celebrar il ritorno della primavera
erano
soliti gli amanti a piantare in faccia alle fines
rincipe trenta musici tutti oltramontani, e tutti scelti, che da esso
erano
benissimo pagati, ed al maestro di Cappella nomin
ia, i soprani della quale fino a’ tempi di Girolamo Rosini, perugino,
erano
stati tutti spagnuoli, secondo che rapporta l’ita
negli intermezzi che si framettevano. Quest’intermezzi sul principio
erano
madrigali cantati a più voci ora allusivi all’arg
mezzo alla quale si scorgeva la grotta del Serpente. Le vicine piante
erano
abbattute dei replicati colpi della tortuosa coda
loro influenza sui provenzali. IV. «Famose sono le tenzoni, che tanto
erano
in voga presso ai provenzali; ma simili giuochi d
o ai provenzali; ma simili giuochi di spirito e combattimenti poetici
erano
molto in uso appo gli Arabi. Dunque ec.» Ma i com
o molto in uso appo gli Arabi. Dunque ec.» Ma i combattimenti poetici
erano
parimenti in uso appo varie nazioni. Per non dilu
sta dei quali si trovavano Enzo e Manfredi figliuoli dell’Imperatore,
erano
forse i cantambanchi, i mimi e gl’istrioni, di cu
cembre del 1745 a Bologna da Severino Bartoli, e Maddalena Boari, che
erano
, come dice egli stesso, Povera in vero, ma onora
i potè, coll’esempio anche del padre suo, al quale, sebben macellaio,
erano
sconosciuti ben pochi de’nostri poemi italiani. L
Per la quaresima si usava un abbonamento separato. I posti di platea
erano
tutti numerati e si pagavano circa lire 1,50. Per
i della R. marina, in due palchi di 3º ordine. Per la famiglia reale,
erano
riservati tre palchi di 2º ordine, prossimi al pa
lla morale più sana, e colla politica più profonda. Con tal artificio
erano
lavorati quegli strani uccelli, geroglifici eloqu
ita il governo popolare ateniese, nel quale i comici e gli spettatori
erano
membri della sovranità. Osò per questo un poema s
ietro, la quale passi nelle nostre contrade sì cambiate da quello che
erano
allora? E pure oggidì son tanti, i ridicoli censo
re di varii uccelli si mettevano in vista i costumi de’ cittadini, ed
erano
fabbricate di modo che al carattere dell’uccello
etti ordinari delle di lui satire, ebbe a dire che «i di lui consigli
erano
diretti al pubblico bene e che se gli ateniesi gl
emporaneo d’Euripide, furono scrittori di favole mimiche. I pantomimi
erano
imitazioni mute fatte co’ gesti e accompagnate da
odo, in cui fiorì la commedia antica, quando i poeti e gli spettatori
erano
animati in teatro da quel, medesimo spirito gelos
aspetto, ed i costumi si alterarono enormemente. I Romani da eroi che
erano
e superiori a’ principi stranieri, come credevans
adottivo e successore diceva che le commedie de’ suoi tempi altro non
erano
che mimi. In fatti sotto gli Antonini non troviam
Loira fatto dagli Ugonotti, s’impossessò di varii manoscritti che vi
erano
, molti comprandone a vil prezzo; e fra essi trovò
introdotto nella Francia settentrionale la propria giurisprudenza, ed
erano
già state abolite le sentenze di morte dettate da
a. (V. Scala). – Gli altri componenti la Compagnia del Duca di Modena
erano
: Pei ruoli di Flaminia Marta Fiala, mode
a Raymi), e vi assisteva il maggior inca con tutta la corte; e perciò
erano
decenti e gravi e degne del luogo, del tempo, e d
appresentare, ne riportavano ricchi doni e favori rimarchevoli15. Non
erano
adunque gli attori peruviani schiavi abbietti, co
he difetto del viso. I suoi vestiti, che spiegavano la sua indigenza,
erano
però accomodati e portati da lei con tant’arte le
r lei una cloaca. Gli abitatori di Venezia, e dell’ Italia tutta, non
erano
per lei che goffi, dozzinali, ignoranti, insoppor
omici dello Stato mantovano, passando poi all’Albergo della Luna, ov’
erano
l’Austoni e Antonio (?). Il 1614 era a Genova, co
ra a Roma con la moglie Isabella : nello stesso mese e stesso anno vi
erano
Giovan Battista Fiorillo con la moglie Beatrice ;
o subito introdotti, atteso che quelli istessi, che haueuano parlato,
erano
in quell’hora all’udienza dando parte al Superior
Adolfo Bartoli sarebbe stata quella la Compagnia degli Uniti, che si
erano
formati, – egli dice – sotto la direzione di Adri
i bronzo, affine di aumentar la voce degli attori, quando essi teatri
erano
di materia dura, di pietra, di cementi o di marmo
risuonare; laddove di tale artifizio non abbisognavano in quelli che
erano
fatti di legno, il quale forza è, come dice espre
orzavano le voci, le bocche delle maschere che usavano i loro attori,
erano
quasi una foggia di tromba parlante; e cosi veniv
e e capellature posticce, e quattro bastoni da contadini. Le commedie
erano
non lunghi colloqui tra due o tre pastori, e una
omponimenti inediti sopra argomenti sacri, dorici, morali, e tra essi
erano
alcune tragedie di Assalone, Amone, Saule e Giona
ndo il titolo di prime per essere originali, dove che quelle di Perez
erano
traduzioni. La prima é regolare, e tira l’attenzi
a tutto l’onore di aver da’ suoi cacciata la crassa ignoranza, in cui
erano
miserabilmente immersi. Del resto é pur troppo ve
o il posto lasciato vuoto dal geniale artista. Invano…. I sostitutori
erano
accolti a fischiate, il pubblico s’andava assotti
i. Nelle ore in cui poteva esser libero da' suoi doveri (e queste non
erano
tali che nella notte), si occupava continuamente
issimo le paghe che convenne dare a’ musici; le quali di picciole che
erano
da prima, a segno che una cantatrice fu sopranomi
a tra gli uomini. Alla tanta pompa e varietà delle decorazioni, a cui
erano
avvezzi gli spettatori, si credette supplire con
tra l’Apennino e il mare Adriatico, e possedevano i Campi Flegrei che
erano
tra Capua e Nola. Capua stessa, anticamente chiam
ncantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere
erano
più antiche di Roma fondata, secondo la cronologi
islatore Mosè. Le memorie dei defunti scolpite nelle colonne Egiziane
erano
in versi. Tra’ Barbari le prime leggi dettaronsi
o nelle coste del Baltico, ebbero le famose poesie Runiche che talora
erano
ancor rimate, e i loro poeti detti Scaldi 18, i c
tutti li Tracagnini per essere lui l’unico in tale professione, e vi
erano
tutti questi comici dietro con torcie accese.
teraria più antica sono i Cantici del loro legislatore Mosè. In versi
erano
le memorie de’ defunti scolpite nelle colonne Egi
o nelle coste del Baltico, ebbero le famose poesie Runiche che talora
erano
ancor rimate, e i loro poeti detti Scaldi a, i cu
un trio cantato da Mere-Sotte e da due giovani sciocchi, e le parole
erano
: Tout par raison, Raison par tout, Par tout rais
arie combriccole di demonii ne formavano le principali invenzioni, ed
erano
i buffoni del drammaa. Altre farse di quel tempo
un trio cantato da Mére-Sotte e da due giovani sciocchi, e le parole
erano
, Tout par raison, Raison par tout, Par tou
Varie combriccole di demonj ne formavano le principali invenzioni ed
erano
i buffoni del dramma2. Altre farse di quel tempo
razione rappresenta ancora la Crisanta di Rotrou. Quanto alle regole,
erano
neglette o ignorate in Francia. Corneille medesim
di cui stiamo parlando, dal Rinuccini che seguì Maria de’ Medici. Non
erano
di gusto molto dilicato quelli che diede poi il c
he di poi acquistò in Francia la danza. Nell’adolescenza di Luigi XIV
erano
di moda sarabande, correnti, pavane, follie, e al
allo verso la perfezione, in cui oggigiorno é pervenuto. Sotto di lui
erano
stimati per ballerini eccellenti Chicanneau, Nobl
ella società. Chi poi gli ha detto che le donne in Grecia e in Italia
erano
talmente allontanate dalla società che non se ne
iva mercanzia venne dalla Spagna e dalla Francia, ove, da gran pezza,
erano
in credito, a sbarcare in Italia intorno al 1600,
eduti d’ogni poetico pregio cadessero nello stesso avvilimento in cui
erano
caduti in Italia. Perrino, che fu il primo poeta
a con altri esseri fantastici piacquero a quelli uditori medesimi che
erano
avvezzi a sparger lagrime sulle calamità di Fedra
’incominciò a capire che il vero, il grande, il patetico, il semplice
erano
le sole strade per giugnere al cuore, che immanti
rapidità, la concisione e l’interesse che partoriscono la commozione,
erano
l’anima della poesia musicale, e che la lentezza,
o lo fanno i Nobili e i Sovrani 15., così anche nei Perù 22., in Roma
erano
in disonore 167., in Italia e in Francia anche pe
13. O Odi (Sforza degli) comico It. 232. Opere prime teatrali
erano
religiose 9. 13. 111. scritte in versi 11. rappre
ligiose 9. 13. 111. scritte in versi 11. rappresentare in musica 104.
erano
scuola di morale 12. 16. tralignando erano corret
ppresentare in musica 104. erano scuola di morale 12. 16. tralignando
erano
corrette 16. 36. 99. 113, Opitz Martino p. T. 28
dere la danza a. I suoi Peri, Corsi, Monteverde, Soriano, Giovannelli
erano
allora quel che oggi sono Piccinni, Gluck, Sacchi
penisola di Spagna, quando una bolla di Sisto. V ci convince che non
erano
pochi, e che arrogavansi il diritto di contrarre
che molti anni prima del 1640 (in cui scrisse Pietro della Valle che
erano
essi assai comuni sulle scene italiche) gli eunuc
alle che erano essi assai comuni sulle scene italiche) gli eunuchi si
erano
introdotti ne’ nostri melodrammi, Ora riducendo d
a dallo stesso Goldoni, a cui nulla aggiunge di nuovo il Bartoli. Chi
erano
i Gandini a cui accennano i dizionari e almanacch
hiacciato, era ridicolo nelle parti serie, e i caratteri caricati non
erano
alla moda. Aveva buona voce, e quindi immaginò d’
i, e ballerini, si multiplicarono oltremodo. Fin dal regno di Tiberio
erano
essi sì numerosi, e riceveano paghe sì esorbitant
ottivo e successore, diceva, che le commedie de’ suoi tempi altro non
erano
che mimi, Dagli Antonini fino alla divisione dell
1120. E non ostante il titolo di tragedie e commedie, esse altro non
erano
che meri monologhi, o dialoghi satirici senz’azio
Fontenelle nella Storia del Teatro Francese. 119. I poeti provenzali
erano
comunemente chiamati trovatori dal trovar prontam
della Posta del Friuli, quel figlio che si credeva perduto, di cui s’
erano
fatte tante ricerche, e che si era così amarament
Mi scordai costì prendere due boccette di acqua della Regina, che mi
erano
state ordinate ; onde la prego istantemente favor
otizie che abbiamo di lui son del fratello Drusiano dalla Spagna, ov'
erano
entrambi, l’uno attore, l’altro direttore, nel 15
ee à una grossa chaina. Poi tutto bianco fino alla fine. Gli Accessi
erano
ancora l’ottobre del 1601 a Parigi, d’onde, nonos
ro63. L’unico spettacolo circense frequentato per lungo tempo in Roma
erano
le feste consuali instituite da Romolo dopo il ra
intero senato. Or in un governo di tal natura i capi della repubblica
erano
ognor potenti e degni di rispetto, e un privato c
cia, e che non si fosse curato di tornare in Roma, ove le sue fatiche
erano
sì ben premiate ed onorate. E a qual altro oggett
e tragedie, favole italiche, commedie, mimi, e pantomimi. Le tragedie
erano
o palliate, che imitavano i costumi de’ greci, a’
iche, di cui parla Donato nella prefazione alle commedie di Terenzio,
erano
azioni giocoso di personaggi pretestati, le quali
vo di rappresentarlo ad esclusione de’ comici di professione, i quali
erano
schiavi e perciò disprezzati. Gli attori atellani
ione, i quali erano schiavi e perciò disprezzati. Gli attori atellani
erano
cittadini romani, e ne conservavano i diritti, pe
avano i diritti, perché non lanciavano di servir nelle legioni, e non
erano
rimossi dalle loro tribù92. Di più quando gl’istr
schiavi ancora, quando viveano onestamente e spiccavano per abilità,
erano
onorati dell’amistà de’ migliori uomini di Roma,
Varrone pretende, che questo nome equivaglia a Manduco. I mimi latini
erano
picciole favole buffonesche, che da prima si usav
uffoneria che gli animava, e per la sfacciataggine delle mime. Queste
erano
a tal segno sfrontate, che al comando del popolo
ciarlataneria letteraria. Ritrovandomi un giorno in un luogo, in cui
erano
parecchi giovani alterosi di quella solita superf
Reggente, V. Riccoboni Luigi. « I caratteri di Silvia-dice il Sand –
erano
svariatissimi. Nelle commedie del Marivaux, come
Marchese di Forlimpopoli nella Locandiera e del Conte nel Ventaglio,
erano
, incarnati da lui, altrettanti poemi. Non vi fu p
brutta. Le scene di gelosia, che tratto tratto nascevano tra di loro,
erano
delle più bizzarre ch' uscir possano da una poeti
signore. Il colore dei vestiti, il taglio, i ricami, e l’attillatura
erano
pure imitati. E peggio. Quel comico, per sè stess
ime sue fatiche, e a levare alquanto di quella ruggine, di cui troppo
erano
imbrattate le prime. Inglese era Samuele Johnson,
dio d’ imitar la natura universale. Hanno detto che i suoi Romani non
erano
vestiti del proprio costume; e che ai re da lui i
ma sentivano meglio di me le sue bellezze, tanto più singolari perchè
erano
lampi che brillavano in una oscurissima notte. Ta
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