/ 248
1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 321-322
n Governo, il quale oltre ad aver trovato che i comici del Rafstopulo erano scarsi di merito, mostrava come, aderendo a tal d
simo anno. Nell’elenco della Compagnia pel 1843 di Francesco Paladini erano Leonardo, Caterina e Amalia Rafstopulo, generici,
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
olare attenzione il più basso scalino della gradinata di mezzo. Vi si erano osservate queste lettere greche ΚΛΕΟΣ - ΠΑΤ - ΦΡΟ
ile e degna di ogni distinto personaggio. Quasi tutti i poeti scenici erano attori, quando non gli teneva lentani dal rappres
ciadore al re Filippo, e Neottolemo tanto da questo principe favorito erano poeti ed attori sommamente stimati in Atene, î qu
ili assegnati ai diversi ceti degli spettatori. Tutti gli spartimenti erano di modo separati, che gli apici degli angoli de’
no una delle cure predilette de’ Greci, e tralle prime di queste cure erano i teatrali. Se ne occupavano perciò con tutta l’a
ad uso di guerra il danajo teatrale, fosse reo di mortea Incredibili erano per conseguenza di tanto ardore e di tanta avidit
e e gli onori che a piena mano versavano gli Ateniesi sui poeti che n’ erano l’anima e su gli attori che n’erano gli organi. Q
vano gli Ateniesi sui poeti che n’erano l’anima e su gli attori che n’ erano gli organi. Qual magnificenza qual concorso qual
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 300
tori contribuirono infinitamente alla riuscita dell’ opera e le parti erano bene distribuite : …… Teodora Imperatrice, vana,
bene di quel carattere odioso, che più e più volte i Gondolieri, ch’ erano nel Parterre, la caricavan d’ingiurie, ch’erano i
4 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
ile e degna di ogni distinto personaggio. Quasi tutti i poeti scenici erano attori, quando non gli teneva lontani dal rappres
iadore al re Filippo, e Neottolemo tanto da questo principe favorito, erano poeti ed attori sommamente stimati in Atene, i qu
li assegnati a i diversi ceti degli spettatori. Tutti gli spartimenti erano di modo divisi, che gli apici degli angoli de’ gr
no una delle cure predilette de’ Greci, e tralle prime di queste cure erano i teatrali. Se ne occupavano perciò con tutta l’a
l danajo che si chiamava teatrale, fosse reo di morte169. Incredibili erano , per conseguenza di tanto ardore e di tanta avidi
e gli onori che a piena mano versavano gli Ateniesi su i poeti che n’ erano l’anima e su gli attori che n’erano gli organi. Q
ano gli Ateniesi su i poeti che n’erano l’anima e su gli attori che n’ erano gli organi. Qual magnificenza, qual concorso, qua
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 752
Duca, che era per recarsi a Reggio ; ma gli era stato detto « che vi erano alcuni che recitavano mezzi comici principianti e
ome di due donne, dette le Marchette » quando gli capitò l’avviso che erano andati a recitar fino a Natale a Bologna, e sareb
6 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15
tti all’apparenza più frivoli e meno interessanti. Con tale artificio erano lavorati quegli strani Uccelli geroglifici eloque
ita il governo popolare Ateniese, nel quale i comici e gli spettatori erano membri della sovranità. Osò per questo un poema c
di il Magistrato venne a concedere il Coro ai Comedi, mentre da prima erano volontarii, dice Aristotile nella Poetica. Su di
el periodo in cui fiorì la Commedia Antica, quando poeti e spettatori erano egualmente animati dello spirito geloso che detta
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
i cui scrive Luigi Riccoboni (op. cit., VII) : « quasi tutti i comici erano a quel tempo ignoranti, ed eccettuati Gio. Battis
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Lapy, con l’esempio di Majanino e del Pettinaro (Grandi Tommaso), ch' erano in compagnia, recitava le parti d’innamorato. Il
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
ito. Nel ’57 entrò con lui in Compagnia di Cesare Dondini nella quale erano Tommaso Salvini, Clementina Cazzola, Lorenzo Picc
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
iva ed aggiustata al carattere del personaggio ch’ella rappresentava, erano tutte cose che fermavano gli spettatori a conside
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 162
ato nel sudetto teatro, » l’Uditore rispondeva che « le quattro donne erano delle peggiori. » Teresa Passaglione era stata al
12 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
altrimenti gli avrebbe fatti impiccare. I Giuochi de’ Piselli Pesti erano un’altra spezie di farsa francese. Sembra che una
di Ginevra, verseggiata in parte dal poeta Pietro Ronsard. Gli attori erano i principali personaggi della corte, e madama Ang
re con applauso, e replicata con grandissimo concorso. Gli attori non erano pubblici commedianti, ma sì bene persone di nome,
Francia nel secolo XVI a fronte dell’italiano! Inghilterra Non erano meno grossolani delle farse francesi gli spettaco
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200
o farse satiriche e insolenti. Tali spettacoli francesi del XV secolo erano scuole di superstizione, indecenza e rozzezza a
ammatica eranvi modelli antichi da imitarsi con profitto. Nè anche si erano i Francesi disfatti de’ misteri muti. Quando Carl
straniero imbratta in più di un luogo varie belle opere. In Alemagna erano a que’ tempi assai usitati i giuochi di carnovale
rono per mistero senza parole il Giudizio di Paride. Tre femmine nude erano le tre Dive: una ben robusta, pingue e di statura
14 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « CORREZIONE AL TOMO IV. »
no, allorchè noi dimoravamo in Madrid, se ne trovavano alcuni che non erano uomini interi, per li quali solea piacevoleggiars
15 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
nnato luogo ci attesta parimente che le Città Italiane de’ suoi tempi erano senza dubbio più ricche di tutte quelle d’oltramo
l luogo di Marego sul Mantovano si tenne corte bandita. Pel popolo vi erano pozzi di vino; alle tavole piatti e vasi tutti d’
gli Annali) e buffoni, musici, sonatori, oltre a quelli che già fissi erano al soldo de’ Principi. I lor giuochi, siccome ric
e’ Principi. I lor giuochi, siccome ricavasi dalla Cronica Bolognese, erano d’ogni fatta, e ridicoli e serj, e d’industria e
al 1346 si distribuirono in Mantova a tal gente 338 vesti; nè queste erano di poco prezzo, leggendosi nelle Cronache di Vero
Gallia Gotica, o meridionale, o Provenzale fu detta. Questi Trobadori erano quasi tutti Principi, Cavalieri, Militari con alc
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 432-442
la quale poverina morì dando alla luce mio fratello. Ma quegli anni erano stati troppo tristi e dolorosi per il giovane com
proprio fatto per conciliargli la benevolenza del pubblico. I fischi erano stati più assai degli applausi, e questi per quan
schi erano stati più assai degli applausi, e questi per quanto scarsi erano stati più assai dei guadagni. Alla fine di quell’
pareva che egli avesse perduto la gioventù ed il buon umore. I tempi erano tristi. A motivo dei figliuoli liberali, il padre
berali, il padre Nicola era stato allontanato dall’impiego, gli amici erano stati parte esiliati, parte arruolati in Piemonte
torcono il muso a certi temi del signor Shakespeare. Cosa originale ! erano appunto quei temi là, che i miei attori risolveva
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
gli uditori. Una bella presenza, un brio animatore, una soave favella erano cose che formavano la delizia di chi l’ascoltava.
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 363
rti Francesco. Vicentino. Vólti alla peggio gl’interessi de’ parenti ( erano stimati mercanti e lavoratori in seta), si sottra
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 305-306
uadrio, e continua l’errore, afforzandolo. I Desiosi (V. Fargnoccola) erano il 1581 a Pisa, l’ '88 a Roma ove fu lor concesso
V. Pagani T. di Mil.) con modestia et honestà et con esempj boni : ed erano il dicembre dello stesso anno a Cremona, come si
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 449
una delle quali (al Cocomero di Firenze, autunno e carnevale 1853-54) erano la Bon prima donna, la Colombino prima donna giov
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 721
on poche ricchezze, ed entrato una sera per la finestra, mentre tutti erano in teatro, gli rubò quanto più potè. Desolato per
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ch' egli aveva una presenza veramente marziale, e che i suoi discorsi erano tutti sostenuti da frasi alte ed ampollose, dimos
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 688
ni dice (V. Calderoni Francesco, pag. 543) : « A capi della Compagnia erano Francesco Calderoni detto Silvio e Agata Calderon
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 704
tacolo alla loro carriera. Benchè un tantino enfatici nella tragedia, erano umani e valentissimi nel dramma e nella commedia.
25 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
liab, fralle altre cose attesta che le città Italiane de’ suoi tempi erano senza dubbio più ricche di quelle di oltramonti .
Monferrato. Si parla eziandio di alcune pastorali de’ Provenzali che erano piccioli dialoghi ne’ quali confabulava il poeta
orosi che comprendeva la scienza d’amore; e per lo più tali trovadori erano Cavalieri, Principi, Vescovi, Canonici, Claustral
la fine del secolo XIV trovansi i ministrieri decaduti, nè altro essi erano che cantori volgari poco pregiati; anzi a tal seg
o a poco in Europa la poesia scenica. I Cori Dionisiaci in Grecia non erano vere azioni teatrali, nè tal fu la ludrica degli
dell’Italia. Il medesimo sig. Lampillas per mostrare che gl’Italiani erano a que’ tempi ignoranti e barbari nella lingua lat
esse il sig. Lampillas mostrare, che gl’Italiani di que’ miseri tempi erano nel latino idioma più barbari degli oltramontani,
roduceva altrove? Differenti cagioni (dice l’anzi lodato Robertson) erano concorse a conservate nella Spagna il governo feu
contraddiceva il Lampillas. Oltre a ciò, per sapere quanto in Ispagna erano frequenti i duelli, dia egli un’occhiata all’altr
terie?) Avrebbe in quelle Sette Partite non solo trovato che i duelli erano frequentissimi, ma che fu necessario regolarli co
fiendo more solito in die Annunciationis ; e i castaldi della scuola erano tenuti pro videre dictis Clericis qui fuerint pr
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 496
lomberti Antonio, ingenuo La Compagnia fece poco incontro perchè erano poco bravi (così il raccoglitore lucchese). Fu pe
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 612
le aspetto, un volto ornato di grazie, ed una rara biondissima chioma erano i pregevoli naturali suoi doni. Uno spirito lodev
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 613
a per le parti di Dottore. Ma la sua inclinazione e le sue attitudini erano più per quelle dell’Innamorato, in cui riuscì per
29 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
ecentosessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali esse erano di marmo di trentotto piedi di altezza, nel secon
ila statue di bronzo vedevansi collocate fralle colonne. Tali e tanti erano i fregi e i quadri, e così pompose le decorazioni
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
ondo Greci e Latini. I loro pezzi chiamati drammatici nudi di azione, erano anzi dialoghi che drammi , dicesi nell’introduzi
ivano due poeti Giovanni Gover e Gualfrido Chaucer di lui migliore. N’ erano attori gli ecclesiastici e scolari, i quali andav
31 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
cento sessanta colonne divise in tre ordini, nel primo de’ quali esse erano di marmo di trentotto piedi di altezza, nel secon
statue di bronzo vedevansi collocate fralle colonne. Tali e tanti poi erano i fregi e i quadri, e così pompose le decorazioni
32 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
ondo Greci e Latini. I loro pezzi chiamati drammatici nudi di azione, erano anzi dialoghi che drammi, dicesi nell’introduzion
ntava due poeti Giovanni Gover e Gualfrido Chaucer di lui migliore. N’ erano attori gli ecclesiastici e scolari, i quali andav
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 301-303
nevale del 1749 si diede « Amor non ha riguardi » di cui i personaggi erano Tabarino padre di Aurelia e di Florindo, Lelio ca
rlecchino, Antonio Bertoldi – Brighella, Pietro Moretti ; gli amorosi erano Bernardo Vulcano, Giovacchino Limberger e Giovann
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026
spagnoli e tedeschi, guardiani di leoni, domatori di leopardi, ecc., erano cantanti e musici. Le feste si succedevano alle f
le dame riccamente abbigliate alla turca…. e commedie. Ma le commedie erano allo stato primitivo, e noiose per giunta : si tr
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
teatro del Palais Royal (le riparazioni dell’ Hôtel de Bourgogne non erano ancora compiute) il 18 maggio nell’ Inganno fortu
a a soggetto in tre atti, che il pubblico trovò assai buona, e in cui erano intercalate alcune scene tratte da altra commedia
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121
, che gli morì a soli trentacinque anni. I pregi artistici del Medoni erano alquanto scemati dalla cattiva pronunzia dialetta
37 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
cia, si rinvenga l’origine di una maschera ridicola. Ma quei cori non erano tuttavia ciò che poscia si disse poesia drammatic
onio e di Sifilino. Finalmente, oltre all’imitare e coprire L’attore, erano le antiche maschere necessarie per altro uso. Lun
in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri erano così vasti e magnifici che potevano agiatamente c
38 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
cia, si rinvenga l’origine di una maschera ridicola. Ma quei cori non erano tuttavia ciò che poscia si disse poesia drammatic
onio e di Sifilino. Finalmente, oltre all’imitare e coprire l’attore, erano le antiche maschere necessarie per un altro uso.
in quel tempo ancora l’uditorio rimaneva allo scoperto, e que’ teatri erano così vasti e magnifici che potevano agiatamente c
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 266
golare corso di recite, con una Compagnia più che sufficiente, di cui erano parte principale i seguenti artisti : DONNE
40 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
arlataneria letteraria. Ritrovandomi io un giorno in un luogo, in cui erano parecchi giovani alterosi di quella solita superf
contuttociò costoro furono esenti da quella macchia d’infamia, di cui erano notati i veri strioni, i quali senz’ordine de’ ma
imimo che fiorì nel tempo di M. Aurelio, siamo anche istruiti, che vi erano allora Compagnie o Collegj liberi di Mimi, e che
le rappresentazioni mimiche di parole, di canti, di gesti e di salti, erano divenute anco a’ loro tempi così necessarie in al
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 532
lto espressivo, pronunzia perfetta toscana e non comune intelligenza, erano i suoi pregi. Fu per tre anni primo attore nella
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 73
uale appunto, nel 1664, s’era fatta autrice d’una Compagnia, in cui s’ erano impegnati il Dottor Violone e Bagolino : impegno
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
era occupato per rispetto dell’arrivo di Monsig. in visita, col quale erano quattro venerabili Religiosi. Il buon Prelato fec
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 722
una Compagnia, di cui faceva parte il Meneghino Luigi Preda, e di cui erano prima attrice sua figlia Antonietta, distinta art
45 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
imanente. Tanto era più bello un dramma quanto i cangiamenti di scena erano più spessi, e più grandiosi. Può servire di esemp
i con singolare maestria si volgevano in giro continuatamente. I lumi erano in tanta copia e con tal artifizio disposti che g
i pretesero d’imitar i Greci, presso a’ quali le rappresentazioni non erano mai interrotte dal principio sino alla fine, così
i frammezzandovi tra atto ed atto intermezzi di più sorta. Alle volte erano d’argomento differente, e ciascuno formava un azi
senso, sceneggiare, caratteri, orditura, passioni, interesse teatrale erano contati per nulla. Ora si vedeva nell’assedio di
ori introdotti sempre come principale costitutivo dei drammi non solo erano ricercali, falsi e puerili, ma in siffatta guisa
le fughe, de’ rovesci, e altri simili avanzi della fiaminga ruvidezza erano il gusto allor dominante, nel quale ebbe gran nom
risveglia. Nel secolo antecedente, secolo di attività e d’invenzione, erano usciti alla luce parecchi trattati eccellenti ind
si. A eccezione di que’ pochi mentovati di sopra gli altri cantori si erano di già lasciati infettare da quel vizio che ha pr
46 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
ervigio del Marchese Bonifazio da Monferrato. I mentovati ministrieri erano compagni de’ trovatori, e per lo più giravano per
Scaldi (Nota VI). Due fatti istorici manifestano in quale stima essi erano ne’ primi tempi appresso i Sassoni e i Danesi. Al
o a poco in Europa la poesia scenica. I cori Dionisiaci in Grecia non erano vere azioni teatrali; nè tal fu la ludrica degli
dell’Italia. Il medesimo Sig. Lampillas per mostrare che gl’ Italiani erano a que’ tempi ignoranti e barbari nella lingua lat
esse il Sig. Lampillas mostrare che gl’ Italiani di que’ miseri tempi erano nel latino idioma più barbari degli oltramontani,
li produceva altrove? Differenti cagioni (dice l’anzilodato Inglese) erano concorse a conservare nella Spagna il governo feu
contraddiceva il Lampillas. Oltre a ciò, per sapere quanto in Ispagna erano frequenti i duelli, dia egli un’ occhiata all’alt
terie?) Avrebbe in quelle sette Partite non solo trovato che i duelli erano frequentissimi, ma che fu necessario regolarli co
il regno di Riccardo II verso la fine del secolo XIV, altro essi non erano che musici ed anche poco pregevoli. Verso la fine
47 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
a di Agatone intitolata Αιθος, il Fiore, nella quale i nomi e le cose erano tutte inventate dal poeta, e non già tratte dalla
per infiammare i cristiani ad un più fervoroso culto della religione, erano però ben lontani dal l’ispirar l’atticismo e l’el
48 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
ica a motivo che gli autori greci appartenenti a siffatte materie non erano tanto illustrati in allora quanto lo sono al pres
cusasse di farle coll’accompagnamento degli strumenti, esse altro non erano che volgari cantilene intuonate da gente idiota s
se. Gli scrittori di quel tempo ci fanno sapere, che i madrigali suoi erano ammirati dai maestri e cantati da tutte le belle:
avessero in qualche luogo fatto maestrevolmente parlare la passione, erano , ciò nonostante, nel medesimo caso per l’indole d
immetrico delle rime nelle ottave. I cori che nelle tragedie italiane erano i soli destinati al canto, non giovavano molto ai
rali incapaci di bella modulazione, e perché cantandosi a molte voci, erano più idonei a far risaltare la pienezza e varietà
degli antichi e del cantar bene indirizzato al Caccini. Di esso Corsi erano amicissimi Ottavio Rinuccini gentiluomo fiorentin
za, cioè, dell’antica imitazione colle moderne usanze. La voga in cui erano allora le pastorali per la celebrità, che aveano
tile lezioso e soverchiamente fiorito col quale i poeti di quel tempo erano soliti di far parlare i pastori. Così non è marav
, e il tempo non è a sufficienza distinto a motivo, che i compositori erano soliti a non udir altra musica che la ecclesiasti
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037
troviam confermato in queste parole del Regli : Le parti passionate erano da lui preferite alle altre, e male non s’apponev
50 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
nzali, che furono i primi a introdurle in Italia, sappiamo ancora che erano conosciute fin dai tempi di Francesco I, il quale
lasciò il proprio paese e si ritirò a Londra, dove le feste musicali erano in uso come per tutto altrove da lungo tempo. Sot
rnei, quadriglie, caroselli, parejas e altri simili divertimenti, che erano allora in gran voga, e principalmente a’ tempi d’
del compositore e del maestro fosse del tutto ignorata. Gli strumenti erano egualmente semplici e l’arte gli ha così poco per
Sumarokov, e fu posta in musica dall’Araja. I suonatori e i cantanti erano tutti russi. Sotto Caterina II fu chiamato alla c
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO V » pp. 4-31
edie, drammi Italici, diverse commedie, mimi e pantomimi. Le tragedie erano o palliate che imitavano i costumi de’ Greci, a’
ostumi de’ Romani i quali usayano la pretesta. Di quest’ultima specie erano : la tragedia di Ennio intitolata Scipione, il Bru
delle quali parla Donato nella prefazione alle commedie di Terenzio, erano azioni giocose di personaggi pretestati, le quali
e’ loro esodii o farse giocose gli altri istrioni, i quali per lo più erano schiavi, e in generale pochissimo considerati fuo
scorta del filosofo Quinto Settimo. I mimi prodotti da tali scrittori erano ingegnosi, morali e piacevoli, nè si scostavano m
52 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO V. Continuazione del teatro Latino. » pp. 222-242
die, drammi Italici, diverse commedie, mimi, e pantomimi. Le tragedie erano o palliate che imitavano i costumi de’ Greci, a’
il costume de’ Romani che usavano la pretesta. Di quest’ultima specie erano la tragedia di Ennio intitolata Scipione, il Brut
delle quali parla Donato nella prefazione alle commedie di Terenzio, erano azioni giocose di personaggi pretestati, le quali
e’ loro esodii e farse giocose gli altri istrioni, i quali per lo più erano schiavi e in generale pochissimo considerati fuor
corta del filosofo Quinto Settimio. I mimi prodotti da tali scrittori erano ingegnosi, morali e piacevoli, nè si scostavano m
53 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
a e colta sotto Francesco I. era la Francia, e gli spettacoli scenici erano rozzi ed informi. Gli Alemanni aveano de’ Leibnit
ne l’Apologista) essi neglessero gli spettacoli scenici, perchè pieni erano e paghi di tante loro invenzioni festive, che ren
54 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento delle Romane. » pp. 2-8
tra l’Apennino e il mare Adriatico, e possedevano i Campi Flegrei che erano tra Capua e Nola. Capua stessa, anticamente chiam
ncantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere erano più antiche di Roma fondata, secondo la cronologi
55 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84
iriche e insolenti. Tutti questi spettacoli francesi di questo secolo erano scuole di superstizione, d’indecenza e di rozzezz
o straniero imbratta molte belle opere in più d’un luogo. In Alemagna erano a que’ tempi assai usitati i giuochi di carnovale
rono per mistero senza parole il Giudizio di Paride. Tre femmine nude erano le tre dive: una ben robusta, pingue e di statura
56 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
otea impararsi dai primi cristiani la musica, perché l’uno, e l’altro erano a loro religiosamente vietati, siccome domicili d
eatri per chiunque versato nella lettura degli antichi sappia ch’essi erano altrettante scuole, ove correva il popolo per imp
rbari, e parte licenziose che dalla musica effemminata dell’Oriente s’ erano propagate per l’Italia, creando delle altre più d
in fatti ne’ secoli barbari. I pellegrini, che spinti dalla divozione erano andati a visitar i luoghi ove nacque e morì il co
roponeva il governo. All’incontro i poeti italiani de’ secoli barbari erano , come quelli di tutta l’Europa, una truppa d’uomi
ruppa d’uomini ignoranti, e senza educazione. I Preti, che per lo più erano gli autori e i direttori degli spettacoli, non ve
icani. Così gli spettacoli, le belle arti, la politica e la religione erano talmente legati fra loro, e, per così dire, innes
doveva tenere presso di sé dei ministri non dissimili a lui, e questi erano i preti della stessa chiesa. Ne’ giorni che durav
atrice ne istituissero le difese. Si può credere che i loro argomenti erano egualmente sensati che la loro causa. Un Francese
sa di demoni, ed altri che avevano la figura d’anime ignude, le quali erano tormentate dai primi con fuochi, ed altre pene or
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 316
eva dal francese con molto spirito e le migliori opere del repertorio erano sue traduzioni. E più oltre, al Capitolo VIII, an
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 560-561
n sempre come contrapposto i drammi lacrimosi del Federici quando non erano l’Incendio di Troja e la Navigazione di Enea del
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 724
marito ? E la ribellione di Cintio alla ritenuta di dieci dobble che erano un debito della moglie, starebbe forse a provare
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 862
ggo in una nota del D’Ancona (op. cit., II, 477) : nel 1581 i Desiosi erano a Pisa, come ne fa fede il Montaigne (Voyage en I
61 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
to di quello invisibile spirito, che perseguitavalo occultamente. Non erano , secondo i Troiani, il rapimento d’Elena o gli ol
l’odio inveterato d’alcuni Iddi contro la famiglia di Laomedonte. Non erano i Greci coloro che nell’orribil notte dell’incend
gitore e d’incendiario. I sagrifizi più graditi che gli si offerivano erano l’anime degli uomini uccisi in battaglia, come il
ia i deliri della idolatria, e con essi la potenza dei Rymers, che ne erano il principale sostegno. Ma siccome troppo è diffi
nto più dovea esser cara quanto più ritrosa e difficile, e quanto più erano consapevoli a se medesimi d’aversela meritata. Di
E siccome per le cagioni esposte fin qui le favole e il maraviglioso erano , per così dire, l’anima di cosiffatti spettacoli
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 863
ogo dell’amicizia venerabile confratello) all’Hôtel di Borgogna. Essi erano a Parigi, operatori e venditori di droghe, e avea
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028
uffie, i suoi scialli, gli scozzesi inverosimili de’suoi vestiti, che erano spesso piccoli capolavori di imitazione e di rico
64 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
me e magnifico il culto divino, che bastarono a promuover quella, non erano sufficienti a far nascer questa. Acciò si coltivi
antecedente, apparisce che le note colla codetta all’insù o all’ingiù erano di già conosciute in Provenza e in Italia fin dal
tura de’ versi, la proporzione fra gl’intervalli e i riposi nel metro erano conosciute egualmente da’ normanni, da’ goti, e d
minciarono a lavorar le arie sulle parole, ma siffatte arie altro non erano che un semplice canto gregoriano, o, per dir megl
dell’Altare, o perché mescolandosi poscia cogl’istrioni, e coi mimi, erano divenuti infami al paro di loro per pubblica scos
i, giacché invece degli Stesicori e dei Terpandri, che in altri tempi erano i legislatori e i generali delle nazioni, si sost
imavano la guerra e la pace, si mettevano alla testa delle armate, ed erano non poche fiate l’anima de’ pubblici affari; perc
iorni di maggio, tempo in cui per celebrar il ritorno della primavera erano soliti gli amanti a piantare in faccia alle fines
rincipe trenta musici tutti oltramontani, e tutti scelti, che da esso erano benissimo pagati, ed al maestro di Cappella nomin
ia, i soprani della quale fino a’ tempi di Girolamo Rosini, perugino, erano stati tutti spagnuoli, secondo che rapporta l’ita
negli intermezzi che si framettevano. Quest’intermezzi sul principio erano madrigali cantati a più voci ora allusivi all’arg
mezzo alla quale si scorgeva la grotta del Serpente. Le vicine piante erano abbattute dei replicati colpi della tortuosa coda
loro influenza sui provenzali. IV. «Famose sono le tenzoni, che tanto erano in voga presso ai provenzali; ma simili giuochi d
o ai provenzali; ma simili giuochi di spirito e combattimenti poetici erano molto in uso appo gli Arabi. Dunque ec.» Ma i com
o molto in uso appo gli Arabi. Dunque ec.» Ma i combattimenti poetici erano parimenti in uso appo varie nazioni. Per non dilu
sta dei quali si trovavano Enzo e Manfredi figliuoli dell’Imperatore, erano forse i cantambanchi, i mimi e gl’istrioni, di cu
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 284-287
cembre del 1745 a Bologna da Severino Bartoli, e Maddalena Boari, che erano , come dice egli stesso, Povera in vero, ma onora
i potè, coll’esempio anche del padre suo, al quale, sebben macellaio, erano sconosciuti ben pochi de’nostri poemi italiani. L
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853
Per la quaresima si usava un abbonamento separato. I posti di platea erano tutti numerati e si pagavano circa lire 1,50. Per
i della R. marina, in due palchi di 3º ordine. Per la famiglia reale, erano riservati tre palchi di 2º ordine, prossimi al pa
67 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
lla morale più sana, e colla politica più profonda. Con tal artificio erano lavorati quegli strani uccelli, geroglifici eloqu
ita il governo popolare ateniese, nel quale i comici e gli spettatori erano membri della sovranità. Osò per questo un poema s
ietro, la quale passi nelle nostre contrade sì cambiate da quello che erano allora? E pure oggidì son tanti, i ridicoli censo
re di varii uccelli si mettevano in vista i costumi de’ cittadini, ed erano fabbricate di modo che al carattere dell’uccello
etti ordinari delle di lui satire, ebbe a dire che «i di lui consigli erano diretti al pubblico bene e che se gli ateniesi gl
emporaneo d’Euripide, furono scrittori di favole mimiche. I pantomimi erano imitazioni mute fatte co’ gesti e accompagnate da
odo, in cui fiorì la commedia antica, quando i poeti e gli spettatori erano animati in teatro da quel, medesimo spirito gelos
68 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
aspetto, ed i costumi si alterarono enormemente. I Romani da eroi che erano e superiori a’ principi stranieri, come credevans
adottivo e successore diceva che le commedie de’ suoi tempi altro non erano che mimi. In fatti sotto gli Antonini non troviam
Loira fatto dagli Ugonotti, s’impossessò di varii manoscritti che vi erano , molti comprandone a vil prezzo; e fra essi trovò
introdotto nella Francia settentrionale la propria giurisprudenza, ed erano già state abolite le sentenze di morte dettate da
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 199-200
a. (V. Scala). – Gli altri componenti la Compagnia del Duca di Modena erano  : Pei ruoli di Flaminia Marta Fiala, mode
70 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
a Raymi), e vi assisteva il maggior inca con tutta la corte; e perciò erano decenti e gravi e degne del luogo, del tempo, e d
appresentare, ne riportavano ricchi doni e favori rimarchevoli15. Non erano adunque gli attori peruviani schiavi abbietti, co
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292
he difetto del viso. I suoi vestiti, che spiegavano la sua indigenza, erano però accomodati e portati da lei con tant’arte le
r lei una cloaca. Gli abitatori di Venezia, e dell’ Italia tutta, non erano per lei che goffi, dozzinali, ignoranti, insoppor
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 922-927
omici dello Stato mantovano, passando poi all’Albergo della Luna, ov’ erano l’Austoni e Antonio (?). Il 1614 era a Genova, co
ra a Roma con la moglie Isabella : nello stesso mese e stesso anno vi erano Giovan Battista Fiorillo con la moglie Beatrice ;
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622
o subito introdotti, atteso che quelli istessi, che haueuano parlato, erano in quell’hora all’udienza dando parte al Superior
Adolfo Bartoli sarebbe stata quella la Compagnia degli Uniti, che si erano formati, – egli dice – sotto la direzione di Adri
74 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
i bronzo, affine di aumentar la voce degli attori, quando essi teatri erano di materia dura, di pietra, di cementi o di marmo
risuonare; laddove di tale artifizio non abbisognavano in quelli che erano fatti di legno, il quale forza è, come dice espre
orzavano le voci, le bocche delle maschere che usavano i loro attori, erano quasi una foggia di tromba parlante; e cosi veniv
75 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267
e e capellature posticce, e quattro bastoni da contadini. Le commedie erano non lunghi colloqui tra due o tre pastori, e una
omponimenti inediti sopra argomenti sacri, dorici, morali, e tra essi erano alcune tragedie di Assalone, Amone, Saule e Giona
ndo il titolo di prime per essere originali, dove che quelle di Perez erano traduzioni. La prima é regolare, e tira l’attenzi
a tutto l’onore di aver da’ suoi cacciata la crassa ignoranza, in cui erano miserabilmente immersi. Del resto é pur troppo ve
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 558-559
o il posto lasciato vuoto dal geniale artista. Invano…. I sostitutori erano accolti a fischiate, il pubblico s’andava assotti
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 83
i. Nelle ore in cui poteva esser libero da' suoi doveri (e queste non erano tali che nella notte), si occupava continuamente
78 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
issimo le paghe che convenne dare a’ musici; le quali di picciole che erano da prima, a segno che una cantatrice fu sopranomi
a tra gli uomini. Alla tanta pompa e varietà delle decorazioni, a cui erano avvezzi gli spettatori, si credette supplire con
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento dell Romane. » pp. 4-14
tra l’Apennino e il mare Adriatico, e possedevano i Campi Flegrei che erano tra Capua e Nola. Capua stessa, anticamente chiam
ncantatrice era perfetta, e le pitture di Ardea, di Lanuvio e di Cere erano più antiche di Roma fondata, secondo la cronologi
80 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
islatore Mosè. Le memorie dei defunti scolpite nelle colonne Egiziane erano in versi. Tra’ Barbari le prime leggi dettaronsi
o nelle coste del Baltico, ebbero le famose poesie Runiche che talora erano ancor rimate, e i loro poeti detti Scaldi 18, i c
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -612
tutti li Tracagnini per essere lui l’unico in tale professione, e vi erano tutti questi comici dietro con torcie accese.
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
teraria più antica sono i Cantici del loro legislatore Mosè. In versi erano le memorie de’ defunti scolpite nelle colonne Egi
o nelle coste del Baltico, ebbero le famose poesie Runiche che talora erano ancor rimate, e i loro poeti detti Scaldi a, i cu
83 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
un trio cantato da Mere-Sotte e da due giovani sciocchi, e le parole erano : Tout par raison, Raison par tout, Par tout rais
arie combriccole di demonii ne formavano le principali invenzioni, ed erano i buffoni del drammaa. Altre farse di quel tempo
84 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
un trio cantato da Mére-Sotte e da due giovani sciocchi, e le parole erano , Tout par raison, Raison par tout, Par tou
Varie combriccole di demonj ne formavano le principali invenzioni ed erano i buffoni del dramma2. Altre farse di quel tempo
85 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
razione rappresenta ancora la Crisanta di Rotrou. Quanto alle regole, erano neglette o ignorate in Francia. Corneille medesim
di cui stiamo parlando, dal Rinuccini che seguì Maria de’ Medici. Non erano di gusto molto dilicato quelli che diede poi il c
he di poi acquistò in Francia la danza. Nell’adolescenza di Luigi XIV erano di moda sarabande, correnti, pavane, follie, e al
allo verso la perfezione, in cui oggigiorno é pervenuto. Sotto di lui erano stimati per ballerini eccellenti Chicanneau, Nobl
ella società. Chi poi gli ha detto che le donne in Grecia e in Italia erano talmente allontanate dalla società che non se ne
iva mercanzia venne dalla Spagna e dalla Francia, ove, da gran pezza, erano in credito, a sbarcare in Italia intorno al 1600,
86 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
eduti d’ogni poetico pregio cadessero nello stesso avvilimento in cui erano caduti in Italia. Perrino, che fu il primo poeta
a con altri esseri fantastici piacquero a quelli uditori medesimi che erano avvezzi a sparger lagrime sulle calamità di Fedra
’incominciò a capire che il vero, il grande, il patetico, il semplice erano le sole strade per giugnere al cuore, che immanti
rapidità, la concisione e l’interesse che partoriscono la commozione, erano l’anima della poesia musicale, e che la lentezza,
87 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
o lo fanno i Nobili e i Sovrani 15., così anche nei Perù 22., in Roma erano in disonore 167., in Italia e in Francia anche pe
13. O Odi (Sforza degli) comico It. 232. Opere prime teatrali erano religiose 9. 13. 111. scritte in versi 11. rappre
ligiose 9. 13. 111. scritte in versi 11. rappresentare in musica 104. erano scuola di morale 12. 16. tralignando erano corret
ppresentare in musica 104. erano scuola di morale 12. 16. tralignando erano corrette 16. 36. 99. 113, Opitz Martino p. T. 28
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
dere la danza a. I suoi Peri, Corsi, Monteverde, Soriano, Giovannelli erano allora quel che oggi sono Piccinni, Gluck, Sacchi
penisola di Spagna, quando una bolla di Sisto. V ci convince che non erano pochi, e che arrogavansi il diritto di contrarre
che molti anni prima del 1640 (in cui scrisse Pietro della Valle che erano essi assai comuni sulle scene italiche) gli eunuc
alle che erano essi assai comuni sulle scene italiche) gli eunuchi si erano introdotti ne’ nostri melodrammi, Ora riducendo d
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 982-983
a dallo stesso Goldoni, a cui nulla aggiunge di nuovo il Bartoli. Chi erano i Gandini a cui accennano i dizionari e almanacch
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1053-1054
hiacciato, era ridicolo nelle parti serie, e i caratteri caricati non erano alla moda. Aveva buona voce, e quindi immaginò d’
91 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
i, e ballerini, si multiplicarono oltremodo. Fin dal regno di Tiberio erano essi sì numerosi, e riceveano paghe sì esorbitant
ottivo e successore, diceva, che le commedie de’ suoi tempi altro non erano che mimi, Dagli Antonini fino alla divisione dell
92 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
1120. E non ostante il titolo di tragedie e commedie, esse altro non erano che meri monologhi, o dialoghi satirici senz’azio
Fontenelle nella Storia del Teatro Francese. 119. I poeti provenzali erano comunemente chiamati trovatori dal trovar prontam
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Pisa, li 13 agosto 1745. » pp. 192-197
della Posta del Friuli, quel figlio che si credeva perduto, di cui s’ erano fatte tante ricerche, e che si era così amarament
Mi scordai costì prendere due boccette di acqua della Regina, che mi erano state ordinate ; onde la prego istantemente favor
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 96-104
otizie che abbiamo di lui son del fratello Drusiano dalla Spagna, ov' erano entrambi, l’uno attore, l’altro direttore, nel 15
ee à una grossa chaina. Poi tutto bianco fino alla fine. Gli Accessi erano ancora l’ottobre del 1601 a Parigi, d’onde, nonos
95 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
ro63. L’unico spettacolo circense frequentato per lungo tempo in Roma erano le feste consuali instituite da Romolo dopo il ra
intero senato. Or in un governo di tal natura i capi della repubblica erano ognor potenti e degni di rispetto, e un privato c
cia, e che non si fosse curato di tornare in Roma, ove le sue fatiche erano sì ben premiate ed onorate. E a qual altro oggett
e tragedie, favole italiche, commedie, mimi, e pantomimi. Le tragedie erano o palliate, che imitavano i costumi de’ greci, a’
iche, di cui parla Donato nella prefazione alle commedie di Terenzio, erano azioni giocoso di personaggi pretestati, le quali
vo di rappresentarlo ad esclusione de’ comici di professione, i quali erano schiavi e perciò disprezzati. Gli attori atellani
ione, i quali erano schiavi e perciò disprezzati. Gli attori atellani erano cittadini romani, e ne conservavano i diritti, pe
avano i diritti, perché non lanciavano di servir nelle legioni, e non erano rimossi dalle loro tribù92. Di più quando gl’istr
schiavi ancora, quando viveano onestamente e spiccavano per abilità, erano onorati dell’amistà de’ migliori uomini di Roma,
Varrone pretende, che questo nome equivaglia a Manduco. I mimi latini erano picciole favole buffonesche, che da prima si usav
uffoneria che gli animava, e per la sfacciataggine delle mime. Queste erano a tal segno sfrontate, che al comando del popolo
ciarlataneria letteraria. Ritrovandomi un giorno in un luogo, in cui erano parecchi giovani alterosi di quella solita superf
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
Reggente, V. Riccoboni Luigi. « I caratteri di Silvia-dice il Sand –  erano svariatissimi. Nelle commedie del Marivaux, come
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 786-787
Marchese di Forlimpopoli nella Locandiera e del Conte nel Ventaglio, erano , incarnati da lui, altrettanti poemi. Non vi fu p
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 94-95
brutta. Le scene di gelosia, che tratto tratto nascevano tra di loro, erano delle più bizzarre ch' uscir possano da una poeti
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 684-685
signore. Il colore dei vestiti, il taglio, i ricami, e l’attillatura erano pure imitati. E peggio. Quel comico, per sè stess
100 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
ime sue fatiche, e a levare alquanto di quella ruggine, di cui troppo erano imbrattate le prime. Inglese era Samuele Johnson,
dio d’ imitar la natura universale. Hanno detto che i suoi Romani non erano vestiti del proprio costume; e che ai re da lui i
ma sentivano meglio di me le sue bellezze, tanto più singolari perchè erano lampi che brillavano in una oscurissima notte. Ta
/ 248