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1 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
attito all’inizio del Settecento e che, come scrive alla fine del suo discorso , apprezzerebbero un teatro che applicasse le indi
ento, dall’altro egli pubblica il suo scritto in un momento in cui il discorso sul dramma per musica era al centro di un dibatti
’intento di mettere a fuoco alcuni punti essenziali per rilanciare il discorso sullo spettacolo operistico. La priorità del test
rità del testo su tutte le altre componenti è la base di partenza del discorso di Algarotti che punta a riformare il teatro per
istenza stessa della poesia per musica, nello scritto di Algarotti il discorso si sposta su questioni più tecniche e sulla natur
golato in base a una più stretta coerenza, gli scenari. Concludono il discorso , come in tutte le versioni, lo schizzo di Enea in
del 1763. Le opzioni tematiche sono uno degli argomenti centrali del discorso , perché da esse derivano le scelte drammaturgiche
con pace de’ Virtuosi, nelle nostre Opere buffe16.» La vivacità del discorso fin dalla prima redazione è data anche dalla pras
azione è ridotto a vantaggio di un’orchestrazione più controllata del discorso ; ad esempio è espunta una critica agli impresari
promuovere armonia e semplicità come linee guida alle quali anche il discorso musicale si deve attenere in una visione organica
lla della prima redazione; proprio in virtù di una ricomposizione del discorso in termini meno militanti e immanenti, sono espun
Marcelli, i S. Evremondi, e i Dacier ecc.21») mostra la volontà di un discorso più pacato, concentrato sulle soluzioni tecniche
l rilevare e commentare esplicitamente soltanto la pars destruens del discorso di Algarotti; il lamento verso il teatro impresar
sensibilità e lo sviluppo intellettivo dell’uomo reale al centro del discorso . Sono strettamente connesse al Saggio di Algarott
i. Come avviene anche nel saggio di Algarotti, anche qui Ortes unisce discorso teorico e applicazione pratica e propone, alla fi
essere considerata in relazione al sistema complessivo. Il Saggio, da discorso in parte tecnico relativo agli equilibri tra le a
problemi logistici e organizzativi. Ma è soprattutto il registro del discorso che cambia in modo sostanziale; abbandonati i ton
salottiera e mondana che aveva caratterizzato le altre redazioni; il discorso è però molto più disteso e ricercato, sicuramente
sono corredati da un maggior numero di esempi e approfondimenti e il discorso è più curato e controllato; Algarotti scrive dopo
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932
que anni che gode l’onore di servire il nobilissimo suo teatro ; e un discorso preliminare, il quale ci dice come queste opere r
inda prima e Arabinda seconda, che sortirono un esito felicissimo. Il discorso a’lettori sui Pazzi corretti, commedia scritta pe
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
sai pregiato da’suoi concittadini nella maschera di Pulcinella. In un discorso dell’Arte Comica, dato in luce nel 1750 da un cer
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
di quella fatta dal comico Bartolomeo Rossi, da Verona, il quale nel discorso a’ Lettori che è in una sua pastorale, Fiammella
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 623
el Battista da Rimino (V), Zanne dei Confidenti, citato dal Rossi nel discorso a' lettori che precede la Fiammella. Il dottor Pa
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538
odendo moveva a più potere le risa, benchè nulla avesse capito da tal discorso , che lo Sgarri chiamava battuta, forse per la bat
7 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
essi dopo che si sono saputi. [2] Affinchè proceda con precisione il discorso d’uopo è scomporre la quistione ne’ suoi primi el
, e dall’accoppiamento, ed ordine loro si forma poi la sintassi, e il discorso . I vari climi, diversificando le passioni, e i bi
ibuiscono ad alterar i linguaggi, si farà di proposito più ampiamente discorso in un saggio filosofico sull’origine della espres
erzo: per la volontaria dimora della voce nelle rispettive vocali del discorso secondo tali determinati intervalli, che sono que
sicale s’imbroglia, perché bisogna notarle quantunque scommettano nel discorso , dalche nasce che le note di rado o non mai vadan
uni monosillabi, come “sur, in, con”, o quando per accrescer forza al discorso , per ischivar le troppe elisioni, o per terminar
poggiature della voce cagionate dagli accenti, siccome avvicinano il discorso ordinario alla natura del canto per la maggior fa
dità or maggiore, or minore ricevere. La lingua italiana ha dunque un discorso che facilmente divien poesia, ha poesia che s’avv
ità, e l’evidenza, che osservasi non solo nella collera, ma anche nel discorso familiare, ovvero nella narrazione d’un fatto, pe
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486
lla stessa biblioteca avevano a lui dedicato, il 26 febbraio 1813, un discorso in lode dell’arte comica del signor dott. Giovann
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 122
empo, che davano grazia a' suoi ragionamenti. Era egli lepido nel suo discorso , accorto, e pronto nelle risposte, ed i lazzi suo
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 608
’amour, e tentò di acquistarsi l’indulgenza del pubblico col seguente discorso che traduco dagli Annali del Teatro italiano di D
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 358-359
dilesse il dialetto bolognese che inframmetteva piacevolmente in ogni discorso  ; e fu ne’ più alti ritrovi disputato per la gaie
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194
ato da lui sul momento : e quando ei non sapeva che dire, infilava un discorso a modo suo, magari estraneo alla commedia, e avev
; e nessuno seppe, e forse non seppe mai nè anch'egli : improvvisa un discorso pazzo, con alzate e abbassamenti di tono di una c
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 301-303
o, e quando parlava, sapeva ben in qual modo incominciare e finire il discorso con intero compiacimento di chi l’ascoltava. Una
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
ricaron Visentini di presentarsi al pubblico, e riottenere con un bel discorso l’antica benevolenza. Il Campardon riferisce le p
15 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
a dalla qualità delle parole. Correva talvolta con rapidità eguale al discorso , tale altra procedeva lentamente, e faceva sopra
che è uno de’ trovati moderni, e contrario al naturale andamento del discorso e della passione, i quali non si ripiegano altrim
doperino come quegli scrittori che per nulla badando al legamento del discorso e all’ordine, mirassero solamente a porre insieme
16 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Introduzione »
andare ad effetto. Sino a tanto che non mutino le cose inutile è ogni discorso , ogni desiderio è vano. E come mutar potriano, sa
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 619-638
per natura dissoluto ; dimostrando egli col giuditio, confermando col discorso , e approvando con le opere che molti villani sono
r l’ una, hor l’altra et hora tutte due muovere, come più comporta il discorso che si recita. Lo stare avviluppato nel ferrajolo
oco a quello che cominciar dee a parlare e troncar qual si voglia bel discorso per non lasciar mutto colui, che di novo è giunto
n venir a noja, e secondo la necessità apporta la replica rassumer il discorso , si che solo si tocchi quello che già save il pop
18 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
secondo Sinone è condotto prigioniero dinanzi al re, e vi tiene quel discorso dove Virgilio ha cosi bene espresso in versi lati
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264
Coviello un furbo, Pascariello un vechio goffo che non conchiudeva un discorso incominciato con grande apparato, tutti e tre nap
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 678-680
vviso non dice sempre le stesse cose, e molti non badavano che il suo discorso era sempre il medesimo ; e gli credevano. Piccato
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 947-
ai. Qualcosa le disse pel terzo atto, e Marenco dovè tagliare il gran discorso , non consentendole la esiguità de’ mezzi fisici d
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 54-87
parole con cui Corinto Pastore si volge alla defunta sua Fillide, nel discorso preliminare alle Bravure del Capitano Spavento (V
ro pastor Napolitano. » – Parlando alla sua boscareccia zampogna, nel discorso citato, dice : « rimanti per sempre appesa a ques
artenga realmente al Bianchi stesso. Comunque sia, le due operette in discorso (sono come le altre nella Bibl. Univ. di Bologna,
ll’atto primo col nome di Capitan Scarabombar done. Fuorchè nel primo discorso di detta scena, che ha il peccato d’origine, ques
anto l’ Andreini studiasse attorno al Capitano Spavento, sappiamo dal discorso preliminare alle sue Bravure. Gentilissimi lett
cherò anch’io il sonetto in lode di Flaminio Scala, (V.) stampato col discorso ai cortesi lettori, in fronte al Teatro delle Fav
23 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
e, delle quali fa passeggiera menzione il Signor Montiano nel II. suo discorso . Sono queste: La Honra de Dido restaurada, e la D
24 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13
anto é minore la fiducia che allora ha l’uomo nella debolezza del suo discorso . Quindi é, che non sì tosto egli comincia a far p
25 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LETTERA dell’autore all’editore. » pp. -
attende la pubblica educazione, siccome credo di aver dìmostrato nel discorso seguente premesso a questa mia storia. Sanno ben
26 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93
e accorda a Laerte la licenza di tornare in Francia. Cade appresso il discorso sulla profonda tristezza di Amlet, cui danno cons
d’ordine reale gli parlano per leggere nell’interno del suo cuore. Il discorso passa in seguito su i commedianti da esso incontr
si è ammazzata da se coll’affogarsi: scena comica bassa. Cade il loro discorso sulla nobilità di coloro che maneggiano la zappa,
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
ancora quella dell’atto V dell’Ati Quoi Sangaride est morte ec; il discorso di Plutone nella Proserpina rappresentata nel 168
cablè, e la disperazione di Cerere, J’ai fait le bien de tous . Nel discorso di Medusa nel Perseo cantata nel 1682 diede l’ese
28 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
vò ancora quella del quinto atto di Ati, Quoi Sangaride est morte; il discorso di Plutone della Proserpina rappresentata nel 168
t le bien de tous &c.; e diede l’esempio di uno stile maschio nel discorso di Medusa del Perseo cantata nel 1682; Je port
29 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 13-20
di ripetere così da lungi i passi scenici degli Alemanni, quando nel discorso premesso alla traduzione degl’ Idilj di Gesner pr
30 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
ne d’un ciambellano. Il conte di Chesterfield pronunziò un eccellente discorso contro il bill, che però passò in legge. Contutto
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 456-459
omici fanno « un paragone della Comedia ad altra cosa » egli, dopo il discorso del primo innamorato Ottavio, e del Pantalone Gir
32 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
ma, non osservò regola veruna, siccome confessa il Montiano nel primo discorso sulle tragedie. Il Pompeyo di Cristoforo de Mesa
i nazionali con un rincrescimento pressoché generale. 183. Tom. II, discorso sui costumi, l’industria ec.
33 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
run componimento. Il conte di Chesterfield fece in quest’occasione un discorso notabile, sostenendo che bisognava governare il t
tro colle leggi stabilite, senza metter nuove catene alla libertà. Il discorso fu ammirato; ma il bill degli spettacoli passò in
34 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
Saguntini presero i Giuochi Scenioi da’ Greci, pensando io in questo discorso a ristrignermi a quello soltanto che a me apparti
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
che nella comica giungerà al colmo della perfezione. Concludo il mio discorso coll’assicurarla, che se la Truppa Francese, ed o
36 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111
’Accademia a discolparsi delle sue comiche stravaganze, recitò il suo discorso senza veruno intoppo. Si giustificò in faccia a’
iguardo al Cervantes, di cui dite, che nel Prologo avesse smentito il discorso di Lope, io veramente non trovo in tal Prologo si
37 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267
margine. Ad onta di tal’incertezza l’erudito Montiano nel secondo suo discorso sopra le tragedie vorrebbe con questo Tanco contr
ato dall’Accademia Spagnuola a giustificarsi, imprese a farlo col suo discorso in versi intitolato, El Arte Nuevo de hacer Coméd
38 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
minore è la fiducia che allora ha l’uomo nella debolezza del proprio discorso . Quindi è che non sì tosto egli comincia a far pr
39 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
e. S’impresse la prima volta nel 1644, e poi di nuovo nel 1665 con un discorso in sua difesa, nel quale anno si recitò nel semin
eccessi ne’ quali trascorse al suo tempo l’amena letteratura; ma col discorso egli tentò invano insegnare che nelle tragedie, s
ane vi scorgerà di quando in quando qualche passo energico. Tale è il discorso del finto Atlante nell’atto III, Dunque con forte
40 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
della fatica che doveva costar loro la verità e i tuoni più vicini al discorso naturale in quella sorta di composizioni, s’appli
tutto esser deve imitazione e che niente può ella imitare dell’umano discorso fuorché l’accento delle passioni o ciò che appres
amente ricercarlo, insistendo sulle inflessioni che le somministra il discorso , facendo sentire gli incisi, le transizioni, le s
oppure notandoli debolmente e troppo di rado, appena si distingua dal discorso ordinario. Dovrebbe inoltre significar coll’azion
on un certo andamento uniforme e concitato che non a declamazione o a discorso naturale rassembra, ma a quelle orazioni piuttost
anto coi tuoni della favella ordinaria. Allorché l’uomo parla, il suo discorso si distingue precisamente per la maggior lentezza
mbinazione degli accennati elementi non è sempre la stessa nell’umano discorso , ma variano entrambe secondo l’indole e il grado
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
minore è la fiducia che allora ha l’uomo nella debolezza del proprio discorso . Quindi è che non sì tosto egli comincia a far pr
42 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
le plaisir nouveau d’en devenir l’effroi.» [7] S’avverta innoltre al discorso che fa Ercole a Plutone; si rifletta al coro che
rrore in cui incorrerebbe un retorico, il quale dasse principio ad un discorso colla perorazione, facendo in seguito succeder l’
43 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
icco, si accorge che viene il padre, e senza avvertirne il servo muta discorso , dicendo, io volea mettermi tralle cappuccine per
roprio di sainete è condimento, che poi figuratamente si applica a un discorso o ad altro, e trattandosi di teatro equivale all’
44 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
peranze; l’uno e l’altra frena la lingua che vuol trascorrere. Con un discorso interrotto mostrano i loro interni movimenti; pug
rsuadere; e quando mai, aggiugne, il di lui sdegno confondesse il mio discorso , Yo harè que enmienden los ojos lo errores de mi
avvisare all’altro che stia attento. Indirizza poi a’ circostanti un discorso diverso dal secreto, del qual discorso però ogni
ndirizza poi a’ circostanti un discorso diverso dal secreto, del qual discorso però ogni prima parola di un verso s’intende dire
un verso, e non già di un periodo terminato. Di poi la lunghezza del discorso riesce inverisimile all’improvviso nel parlare, d
i questi quattro versi dee servire per prima parola di ogni verso del discorso generale indirizzato a tutti gli altri; di manier
iacere tradotto qualche squarcio di questa favola; ed io prescelgo un discorso di Juan Pasqual, col quale s’indirizza all’autore
e toxius rei judex , vien chiamato da Nicolàs Antonio. a. Vedi il II discorso dal Montiano che riprende i riferiti difetti degl
45 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66
iani la decisione del Denina, che sì franco decreta in tutto quel suo discorso , è molto più manifestamente lontana dalla verità.
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Venetia, 23 di marzo 1675. » pp. 351-354
erebber della loro freschezza e spontaneità. Trascriverò piuttosto il discorso che è nel primo atto dell’Anconitana col quale Is
47 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
alcune specificità di ordine linguistico-formali che strutturavano il discorso . Il commento che segue l’edizione del Paragone — 
cui si è cercato di sviluppare, nel commento a ciascun paragrafo, un discorso il più possibile autonomo, che rimandasse ove nec
costituito ovviamente dal dramma seicentesco. Andrà osservato che il discorso di Calepio è ancora una volta sostenuto, in primo
h’essi hanno colli precetti degli antichi, ma per certa eccellenza di discorso che ci fa ridurre ogni cosa a’ suoi naturali prin
in cui dopo che s’è veduto il consigliere a far seco stesso un lungo discorso , egli alfin parte, come se fosse ivi venuto a dir
nche maggiore, perocché meno inverisimile sì è che un attore senta il discorso inteso anche dall’uditore, che non è l’apprendere
ggiarlo con quello degli Italiani, noi distingueremo in vari punti il discorso . Prima d’ogni cosa m’accade di riflettere che, be
he hanno l’opere ed i ragionamenti colle persone, ogni azione ed ogni discorso rimane senza la medesima inverisimile. Orazio ris
s’uccide col ferro. Parimenti con giudizio vien mitigato da Seneca il discorso che secondo Sofocle fa Ercole al figliuolo per ob
buso de’ tropi nelle parole e nelle frasi72, parte da altre figure di discorso lontane dal parlar comune, parte da perifrasi inu
olte considerazioni che merita, stimo confacente il farne particolare discorso . Sei maniere di verseggiare furono ne’ secoli add
edia. Né posso qui tralasciare che l’autor delle annotazioni fatte al discorso del Maffei, nel luogo testé accennato, dà saggio
misura de’ versi fra l’una e l’altra, ancorché poscia conchiudendo il discorso pare che per confusion di specie egli contradica
a traduzione che già ne feci negli anni più giovanili, nella quale il discorso parmi non pure più naturale, ma più grave ancora,
i è messo in ludibrio. [Giunta.2] Io dirovvi l’opinion mia sì d’ogni discorso distintamente, che di ciascuna tragedia, nulla me
rne le lodi, che libero nel notarne le censure. La sustanza del primo discorso è generalmente buona. L’autore parla più ragionev
agedie non ben corrispondono al ragionamento. [Giunta.3] Nel secondo discorso giudiziose sono le osservazioni circa la semplici
ragionevole. [Giunta.8] Fra molte belle considerazioni che nel terzo discorso s’incontrano, giudico doversi qualche eccezione a
per non dire inumano. [Giunta.11] Una sola osservazione farò nel 4.  discorso circa la disputa che fa monsieur de la Motte per
stessa brutalità che usano i suoi soldati, come egli sostiene nel suo discorso . Ma due sconvenevolezze inescusabili io trovo: un
dovesse essere sì improvvisa, come è nella tragedia. L’autore nel suo discorso non prevedendo questa censura sostiene che i due
nte ed inutile. Il suo inganno è venuto (come comprendo per lo quarto discorso ) dal giudicare ch’Edippo appresso Sofocle non sia
onnaturato al processo imitativo (Poetica, 1448b 1-20), confinando il discorso sull’utile alla descrizione degli effetti della c
no che la soavità del canto rapiva dolcemente i cuori umani, e che ’l discorso da certe leggi misurato portava più agevolmente p
edicina delle passioni, racchiusero gl’insegnamenti in verso, cioè in discorso armonioso, e l’armonia del verso accoppiarono con
debiti cambiamenti, da Lorenzo Giacomini, il quale, all’interno di un discorso sulla purgazione tragica pronunciato in seno all’
chior Folard, Œdipe. Tragédie, Paris, Josse, 1722, p. xi). Diverso il discorso per Houdar de La Motte, autore di un Œdipe (1726)
a, Teodora e Didimo. Il bergamasco inoltre reputa indecoroso l’ultimo discorso al padre, in cui Placide rivela di essersi ucciso
la filosofia antica, Bari, Laterza, 2007. [2.1.3] Il riferimento del discorso di Calepio va ancora in prima battuta al passaggi
scimbeni, nella Bellezza della volgar poesia Crescimbeni, riprende il discorso tassiano, arrivando a sostenere che il poema eroi
attirare la commiserazione del pubblico. Sarà bene precisare che nel discorso che segue il Bergamasco affronta il tema delle pa
on si riscontrerebbero infatti prolissità a livello di intreccio — il discorso è più complesso a livello di stile, dal momento c
ben 42 versi e alcuni aggiustamenti per non guastare la coerenza del discorso (cfr. Scipione Maffei, Teatro Italiano, t. II, ci
io in questi termini si esprimeva peraltro anche Pierre Corneille nel discorso De l’utilité et des parties du poème dramatique,
n il pur avversato Corneille, sebbene non manchi di aggiungere al suo discorso una postilla che getta un’ombra sulla reale capac
iproducono un simile espediente; Gravina faceva invece seguire al suo discorso di rimprovero nei confronti di Euripide un altret
a cui suo marito Lucio, la giusta eredità che lei rivendica. Il lungo discorso di Tullia è in effetti particolarmente contorto (
aire, vol. 1A, Oxford, Voltaire Foundation, 2001, p. 374). Sebbene il discorso di Voltaire fosse peraltro improntato ad una gene
della passione: soltanto questa veemenza può infatti giustificare un discorso fra sé. Nelle tragedie italiane, Calepio ritrova
uto, a suo parere ancor meno verosimile del soliloquio, dell’a parte, discorso pronunciato da un personaggio in presenza di altr
versi trovansi così proferiti. Nell’Oreste del Rucellai molti più: un discorso fa Oreste con Pilade, non udito da Ifigenia, perc
rofeo, si faccia in modo, che i Soldati lo compiscano al terminar del discorso fra Giovanni e Fannìa, e che s’accompagnino con q
vol. II, a cura di Hannibal S. Noce, Bari, Laterza, 1981, p. 425). Un discorso simile vale per l’Alceste: anche in questo caso l
Giocasta nell’Edipo Re di Sofocle e nell’Œdipus di Seneca, nonché il discorso con cui Ercole invitava il figlio ad ucciderlo ne
so della virtù femminile del Tasso si vedano: Dennis J. Dutschke, «Il discorso tassiano “De la virtù feminile e donnesca”», Stud
l Bergamasco appare sconveniente. In prima battuta viene criticato il discorso con cui la regina Rusilla nel Torrismondo del Tas
1788, pp. 137-138). Nell’Ottocento l’accusa di mancanza di decoro del discorso della Regina viene riproposta dal Paravia: «Comun
rino, Fontana, 1845, p. 146). Sconveniente appare al Calepio anche il discorso di Merope, nel finale dell’omonima tragedia del T
1] In questo capo Calepio si sofferma sulle proprietà stilistiche del discorso tragico italiano e francese, riprendendo una trad
infra. Articolo II. [6.2.1] Calepio, sin dal principio del suo discorso , imputa alla tradizione tragica italiana cinque-s
passionate non possono verosimilmente ragionare per allegorie. Il suo discorso procede ancora una volta da una disamina delle sp
e, nonostante le prese di distanza teoriche, caratterizzava ancora il discorso critico arcadico, almeno nel progetto letterario
ation au dix-huitième siècle, Paris, H. Champion, 2011), tutto questo discorso non aveva senso. Dal suo punto di vista il pubbli
giudicata l’immagine dell’incendio della speranza che caratterizza il discorso dell’innamorato Antiochus, in un momento di pieno
t le droit de vous haïr», vv. 619- 629). [6.3.6] L’analisi del lungo discorso di Sabine prosegue in questo passo: viene biasima
arès fatto a Monime verso la fine della tragedia (V, 4, v. 1604). Nel discorso funesto che riporta agli spettatori, secondo una
la scorta di Longino: il drammaturgo avrebbe infatti innalzato il suo discorso attraverso l’iperbole in un punto che richiedeva
raverso una reduplicatio che permette di amplificare l’ornato del suo discorso , chiedendosi chi la vendicherà per la morte della
così come nella poesia epica e nella lirica, era possibile elevare il discorso attraverso il ricorso anche abbondante alle figur
a viene personificata in figura di donna con una fronte adorabile nel discorso di Cornélie («Rome le veut ainsi; son adorable fr
ifetti stilistici presenti nelle tragedie francesi riallacciandosi al discorso condotto in margine all’opinione corneilliana, se
vv. 74-78, in Id., Œuvres complètes, t. I, cit., p. 131) e poi in un discorso di Cléofile («Des captifs comme lui brisent bient
anto al testo raciniano citato dal Calepio, esso è tratto da un lungo discorso di Iphigénie rivolto ad Achille, nel quale la fig
musicale che divenne celebre all’epoca, di donare armonia all’intero discorso elevandolo sino a raggiungere il sublime («Il n’y
lla Bérénice Calepio ritrova un’ingiustificata perifrasi che rende il discorso di Titus prolisso e ripetitivo; quando l’eroe si
— la possibilità di impiegare fruttuosamente gli epiteti nel proprio discorso (Rhet. III, 2 1406a), nonché un verso sofocleo de
buso de’ tropi nelle parole, e nelle frasi, parte da altre figure del discorso , lontane dal comun parlare; parte da perifrasi in
na, elogiava la qualità dello sdrucciolo, che egli riteneva adatto al discorso tragico, reputandolo capace di donare alle senten
, quando più dattili o piedi sdruccioli contiene, ed alla gravità del discorso tragico, ove gli sdruccioli, che il jambo formano
umerose figure retoriche che sarebbero superflue allo svolgimento del discorso , ma si renderebbero necessarie a riempire la misu
al corrispettivo francese Calepio allega una sua traduzione del lungo discorso di Sabine nella sesta scena del secondo atto dell
rd, Oxford University Press, 2006, pp. 393-396. [Giunta.2] Nel primo discorso del de La Motte, condotto in margine alla tragedi
çaises, LII, 2000, pp. 279-293. [Giunta.3] Nei confronti del secondo discorso del de La Motte, scritto «à l’occasion de la trag
rce que leur donne la surprise» (ivi, p. 588). Calepio approva questo discorso ; dal canto suo non aveva mai raccomandato di espu
r innescare l’ammirazione del pubblico. L’ascendenza corneilliana del discorso del de La Motte — benché non implichi una coincid
il protagonista, e non la temerarietà del suo impetuoso carattere. Il discorso si riallaccia alle osservazioni già fatte dall’au
[11]). In realtà anche in questo caso egli non si allontana molto dal discorso aristotelico, confermando l’opinione secondo cui
emente nella tragedia che non nell’epica o ancor più nella lirica. Il discorso del de La Motte permetteva peraltro anche in ques
à del drammaturgo di dare libero sfogo al proprio genio creativo. Nel discorso mostrava come, lontano dalle regole ritmiche del
goro, quanto piuttosto perché pronunciato all’interno di un disperato discorso dell’infante, il quale propone a Inès, come unica
ntificano esplicitamente chi faccia parte legittimamente del medesimo discorso .» Id., «Per una epistemologia delle dottrine poli
48 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148
è Attori Tragici. In oltre questo Filosofo mascherato comincia il suo discorso dal mostrare, che la semplicità amata da’ Greci,
49 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
e accorda a Laerte la licenza di tornare in Francia. Cade appresso il discorso sulla profonda tristezza di Amlet, cui danno cons
con Guildenstern, e Rosencrantz, i quali d’ordine reale lo mettono in discorso per iscoprire ciò che senta internamente. Si pass
ammazzata da se coll’affogarsi; scena comica bassa. Cade indi il loro discorso sulla nobiltà di coloro che maneggiano la zappa,
50 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
in chiaro cotal questione, che abbraccia tutto l’argomento del nostro discorso . S’io non m’inganno, la soluzione dipende dall’es
itando colla misura, coll’andamento e col tempo il tuono generale del discorso , purché i versi, che s’accompagnano, non abbiano
fiziosamente combinata di scene vive ed appassionate, una economia di discorso , che serva, per così dire, come di testo, su cui
rebbe la più possente e la più energica delle arti d’imitazione ad un discorso freddo e insignificante. Mal si confarebbe ad un
51 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
oni politiche, morali e filosofiche, tutto quello che v’ha nell’umano discorso di tranquillo e d’indifferente non si conviene al
ca a’ suoi personaggi? Basta fìngerli innamorati che larga materia di discorso sapranno essi trovare ricorrendo ai luoghi topici
ad essi appropriata quanto lo è a S. Giovanni Evangelissa il ridicolo discorso che Ariosto gli fa tenere col paladino Astolfo ne
ione poetica. Per farlo vedere più chiaramente figuriamoci un poco il discorso che tiene l’impresaro coll’autore quando gli racc
52 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
eranze; l’uno e l’ altro frena la lingua che vuol trascorrere. Con un discorso interrotto mostrano i loro interni movimenti; pug
rsuadere; e quando mai, aggiugne, il di lui sdegno confondesse il mio discorso , Yo harè que enmienden los ojos los errores
avvisare all’altro che stia attento. Indirizza poi a’ circostanti un discorso diverso dal secreto, del qual discorso però ogni
ndirizza poi a’ circostanti un discorso diverso dal secreto, del qual discorso però ogni prima parola di un verso s’intende dire
i un verso e non già di un periodo terminato. Di poi la lunghezza del discorso riesce inverisimile all’improvviso nel parlare, d
i questi quattro versi dee servire per prima parola di ogni verso del discorso generale indirizzato a tutti gli altri, di manier
iacere tradotto qualche squarcio di questa favola; ed io prescelgo un discorso di Juan Pasqual con cui s’indirizza all’autore de
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 811-
cola contraffazione. Ma i grandi pregi della Duse non furon mai in un discorso accarezzato, miniato, scivolato, precipitato con
bidissima nel gesto, senza alti e bassi convenzionali, più che con un discorso , strappa l’applauso con un oh !, con un ah !… E
54 (1878) Della declamazione [posth.]
ere di influenza sull’elaborazione delle teorie sulla recitazione. Il discorso è valido anche nel senso opposto ovviamente. È pr
i, benché tardi, furono gl’italiani. Un certo Ingegneri avea fatto un discorso Della poesia rappresentativa e del modo di rappre
rappresentativa e del modo di rappresentare le favole sceniche, ma il discorso non corrispose al titolo. Il primo che abbia trat
e a pregiudizio di essa. [2.14] Ciò che della pronunciazione abbiamo discorso finora quella riguarda che grammaticale suole app
le. Per la qual cosa si distinsero da prima le parti più notevoli del discorso e così via via le meno sino alle più semplici e i
i membri, le loro parti o frasi, ecc. Di tali periodi vien formato il discorso , che pure in parti più o meno lunghe si suole div
a delle idee, de’ pensieri, de’ giudizi e de’ raziocini, che l’intero discorso compongono. [2.16] Dalla combinazione di tali acc
ato, o l’intenzione straordinaria di chi le pronunzia; ed accento del discorso potrebbe dirsi. Quindi procedono quei suoni più o
unciazione oratoria si può dividere. Il primo è il tuono generale del discorso , il secondo è quello de’ periodi, il terzo delle
iscorso, il secondo è quello de’ periodi, il terzo delle parole. Ogni discorso dee avere il suo tuono proprio; ed, in questo sen
la voce si deve estendere, debbono determinare il tuono generale del discorso . Questo tuono si modifica, secondo la natura e l’
rende efficace e perfetta. Noi possiam dire fondamentale il tuono del discorso , e questo, per quanto acconciamente si diversific
i con quello de’ periodi, e l’uno e l’altro al tuono fondamentale del discorso non corrispondano. Ed ecco, secondo noi, il metod
nunciazione. Così la convenienza delle circostanze vi dà il tuono del discorso , il gusto dell’armonia quello de’ periodi, e la f
ciascuno di tali suoni dà un tuono ancor proprio e corrispondente al discorso , ai periodi ed alle parole che lo compongono. Ora
attezza dell’articolazione, l’opportunità della pausa e l’armonia del discorso ; e secondo queste tre relazioni, a cui tutte le r
che essa a distinguere e notare non pure il senso che l’andamento del discorso . Quindi, secondo questa primitiva e triplice form
non hanno altro ufficio che di semplicemente distinguere le parti del discorso , sostenendo acconciamente l’andamento, le cadenze
ù o meno alterandosi, specialmente dovendo servire ad accompagnare il discorso , per l’ordinario assai più complesso più spedito
rogresso modificata e trasformata in parola, in frase, in periodo, in discorso , essa non perde mai il carattere essenziale e pri
no si riferisce. [5.4] Per la qualcosa volendo dare il vero tuono al discorso , al periodo, alla frase ed alla parola che si dee
ulazioni, variandole conforme a’ diversi movimenti che animano il suo discorso ”. [5.7] E qui pur deesi notare che lo stesso ra
starsi e il sedere inopinatamente si alternano e s’interrompono. Niun discorso , niun tuono seguito. Ad ogni momentanea risoluzio
proporzionarsi. Non che tutta una parte, ogni atto, ogni scena, ogni discorso o periodo ha di tali elementi, che richiedono la
iù interessanti, che si trovassero altrove nel corso della scena, del discorso o del periodo. Ciò non ostante si sono adottati n
lta abbia, loro fornito, essi non debbono variarlo se dal seguito del discorso , o dal sopravvenire di alcuno non emerga qualche
uente. E perciò l’interlocutore, che ascolta prima che ripigli il suo discorso , ha già fatto intravedere nel suo movimento quant
nte, né gli spettatori sì facilmente l’intendono. Noi abbiamo altrove discorso quanta difficoltà s’incontri, e quanta maestria s
rticolarità, che si possono raccogliere agevolmente da quanto abbiamo discorso di sopra. Capitolo XXIV. Accademia direttri
7, p. 6). A questo proposito, si veda anche la teoria sull’ordine del discorso proposta da Diderot all’interno della Lettre sur
). La centralità della resa scenica veniva sottolineata da Maffei nel discorso di prefazione al Teatro italiano, o sia scelta di
nti rappresentazioni sceniche tenute dalla compagnia Riccoboni. Ma il discorso non si esaurisce qui, e si apre alla considerazio
ns. [commento_2.12] Il testo di riferimento per l’analisi logica del discorso sono i Principes généraux de grammaire pour toute
e (1798) di Condillac, il quale si serve a titolo esemplificativo del discorso pronunciato da Racine per l’ingresso di Corneille
ico e oratorio», e applicando i termini del dibattito sull’ordine del discorso verbale formulati da Batteux a quello non verbale
[commento_3.5] Gli accompagnatori sono invece di semplice supporto al discorso e alla scansione del suo andamento. Appartengono
rittura pittoriche e geroglifiche e la presenza dei tropi, figure del discorso nelle quali il linguaggio si fa corpo. Salfi sfru
verbale: dalle sue forme di scrittura, dal dibattito sull’ordine del discorso , dai tropi del linguaggio. [commento_3.12] L’evo
ita affetti con armonia e stile di sonetto; bensì tra il sonetto e il discorso familiare troverà una via di mezzo, per cui l’ama
atti!» (Johann Jakob Engel, Lettere sulla mimica, cit., p. 566.) Ogni discorso sul gesto deve dunque essere formulato nel segno
ita affetti con armonia e stile di sonetto; bensì tra il sonetto e il discorso familiare troverà una via di mezzo, per cui l’ama
di una natura tale che non possa provenire che da un moto che il suo discorso ha appena prodotto nel vostro animo, subitamente,
55 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
pera disapprovata dallo illustre Sig. D’Alembert nello ingegnosissimo discorso da lui composto sopra la libertà della musica. Pe
56 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
etario dell’Accademia di San Ferdinando in Madrid. a. Vedasene il II discorso premesso alla Tragedia del Montiano. b. Delle ac
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
scorso nella sua scuola, un alunno alto tre o quattro palmi lesse un discorso  – per esercizio – con una disinvoltura, con un ga
58 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
besi al nominato Agostino de Montiano y Luyando. Egli nel 1750 con un discorso istorico sulle tragedie spagnuole di tre secoli p
duca l’uno e l’altra nel medesimo luogo e nel medesimo punto del loro discorso ; ma bisogna attendere che passi tutto intero l’at
le dà un freddo consiglio e parte. Queste circostanze esigerebbero un discorso rapido, cocente, e non ciò che ella dice in venti
entrambi, Ma se il figlio non puoi, Roma almen salva. Patetico è il discorso del sacerdote nell’atto III; felice l’immagine ch
V, è parimente espresso con verità ed affetto; chiama l’attenzione il discorso ch’ella sa al re quando discolpa il principe. In
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
a stessa maniera che le sole regole della grammatica faranno bensì un discorso pura e regolato, ma non saranno giammai sufficien
l linguaggio, così l’armonia è per i suoni ciò che la sintassi per il discorso . Può essa concorrere dal canto suo a produr la es
ma e spirito dell’arte, la quale è alla musica ciò che l’eloquenza al discorso : s’imparò a subordinare l’una all’altre tutte le
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
dal Fontanini che s’impresse nel 1700, fu composta per rispondere al discorso censorio fatto contro la pastorale del Tasso dal
Napoli. Tal censura fu ancora ribattuta da Baltassarre Paglia con un discorso in cui si additano i pregi dell’Aminta letto nell
61 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
dal Fontanini che s’ impresse nel 1700, fu composta per rispondere al discorso censorio fatto contro la pastorale del Tasso dal
Napoli. Tal censura fu ancora ribattuta da Baltassarre Paglia con un discorso in cui si additano le perfezioni dell’Aminta, let
62 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
pantomima (della quale sola e non delle altre spezie di ballo si farà discorso nel presente capitolo) sarebbe quella d’applicarl
le più elevate scienze, ha insegnato ai coltivatori di quelle che un discorso fatto simultaneamente allo spirito in due idiomi
rsi che impossibile ad eseguirsi. Lo spiritoso ed elegante autore del discorso intorno al poema lirico non ha riflettuto essere
sibili. Il ballo imitativo o pantomimico (giacché di questo solo è il discorso ) è tanto antico in Italia quanto il teatro. Nella
, in un capitolo pieno di lubricità e di paradossi inserito nel terzo discorso del suo fazioso libro intitolato lo Spirito, va a
63 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
uno de’ suoi più belli dialoghi, e mette sotto il di lui nome il bel discorso , ch’egli fa dell’amore, dando con ciò ad intender
64 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
agedia dell’ Ercole Eteo, che con giudizio vien mitigato da Seneca il discorso che secondo Sofocle fa al figliuolo per obbligarl
65 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
lui mire ambiziose replica, ne cupias vide. Giasone vuol troncare il discorso , ed ella freme, invoca Giove, ne implora i fulmin
del vecchio re e del giovane eroe coloriti con brio. Singolarmente il discorso di Agamennone, Juvenile vitium est regere non pos
l cuore umano e presentarne agli uomini la dipintura in un teatro. Il discorso di Megara nell’atto secondo sa desiderare il pate
66 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27
o , siccome scrisse Cristofano Froschovero, l’anno 1531, dirigendo il discorso alla gioventù raccolta nel Collegio Tigurino. I c
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226
icolo apparso nell’Italia musicale di Milano (15 dic. 1847), in cui è discorso ampiamente delle doti artistiche, ond’era pregiat
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 841-848
ca. In Trento, per Gio. Battista Gelmini, mdcviii. (Vi è aggiunto un discorso al lettore sulla cognizion di sè stesso). Quattr
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 227-235
que il Panzanini, il De Bianchi e il nostro Pasquati : e la favola in discorso era forse l’antichissima delli tre gobbi, ridotta
70 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
besi al nominato Agostino de Montiano y Luyando. Egli nel 1750 con un discorso istorico sulle tragedie spagnuole di tre secoli p
ndurrà l’una e l’altro nel medesimo luogo nel medesimo punto del loro discorso ; ma bisogna attendere che passi tutto l’atto II.
le dà un freddo consiglio e parte. Queste circostanze esigerebbero un discorso rapido e cocente e non quello alquanto freddo con
rambi, Ma se il figlio non puoi, Roma almen salva. Patetico è il discorso del sacerdote nell’atto III: felice l’immagine ch
71 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
o di nota malvagità come poco necessario e lasciato impunito: qualche discorso secreto che si ode dall’uditorio e non da’ person
te da’ Romani in onore di Vespasiano e di Tito, e con un eruditissimo discorso intorno alle profezie e agl’ istorici monumenti d
ode, esser sì ricco di lumi filosofici, come specialmente dimostra il discorso di Ulisse in fine dell’atto IV, e sapere occultar
figlio non conosciuto. Parve all’erudito autore, e se ne dichiarò nel discorso fatto all’Accademica Deputazione Parmense, che ci
miei arcani? e Cauno? avrebbe egli penetrato il senso iniquo del mio discorso ? Eurinoe l’ignora, ma soggiugne che il vide freme
uno de’ tragici pregevoli del nostro tempo. Vigoroso nell’atto I è il discorso tenuto da Sempronio al giovane Ebuzio da iniziars
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
e. S’impresse la prima volta nel 1644, e poi di nuovo nel 1665 con un discorso in sua difesa, nel quale anno si recitò nel Semin
onimento di quando in quando qualche passo energico. Tal mi sembra il discorso del finto Atlante nell’atto III, Dunque con fort
73 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
tine, si accorge che viene il padre, e senza avvertirne il servo muta discorso , e dice, io voleva mettermi tralle cappuccine pe
uratamente si applica a tutto ciò che rende saporoso un accidente, un discorso , un trattenimento. Introdotto sul teatro equivale
74 (1715) Della tragedia antica e moderna
uarta è qui in Parigi fra le belle verdure delle Tuillerie. In questo discorso immortala ancora il mio nome inserendolo più per
ell’uso delle maiuscole ai criteri correnti. Si è sempre segnalato il discorso diretto con i due punti e il trattino medio di ap
9ED] — M’inviti a nozze — dicea il contraffatto — invitandomi a simil discorso , e ti prometto di parlare con quella chiarezza co
istotile — allora esclamai — meriti d’esserlo per la saviezza del tuo discorso ; ma mi permetti che, lasciando in un canto le due
mai scena e di questa costante opinione è il padre Scamacca in un suo discorso stampato in fronte di uno de’ volumi di sue trage
ille sconvenevolezze nelle proprie tragedie, spende tre ore di un suo discorso a provare, che nell’Aiace non si cangiò scena, co
a questo inevitabile inconveniente. [3.26ED] Ben è vero che allora il discorso in disparte dee esser brevissimo, perché o fosse
ole dello srimarle, quantunque rimate elle sieno. — [4.40ED] A questo discorso , mostrommi i denti, che conservava anche interi,
rfezionata da ritmo. [4.88ED] Mi conferma in questa opinione il dotto discorso di Sforza Pallavicino in difesa del suo Ermenegil
Flaminia, e che il poeta non abbia fatt’altro che mettere in versi il discorso della principessa d’Argo; e così la vera Ifigenia
somigliare al modello; puo essere, se io scriverò quanto fra noi si è discorso , che taluno vedendosi nelle tue parole allo specc
o in prosa, avvenendo casualmente che qualche verso cada fra mezzo al discorso ; alla qual cosa rispondo: esser altro il vero, al
… Iliade: Aristotele, Poet., XXIII, 1459a35-37. [commento_1.74ED] Un discorso organico sull’architettura M. svolgerà nel Vero P
Scamacca [pseud. Maritno Lafarina], Delle tragedie sacre e morali col discorso della tragedia, II, Palermo, per Giovanni Battist
e d’inizio atto. [commento_3.17ED] essendo… vedrebbero: ‘essendo il discorso rappresentazione del pensiero’, ma è ipotesi subi
l caso» (ivi, p. 160) e parole-rima scelte in base alle necessità del discorso . Di contro reputava il verso sciolto ‘ignobile’ o
ussione’. [commento_4.139ED] il sentimento… misurati: ‘il senso del discorso non coincida con il limite versale, ma che lo sca
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
ui ambiziose mire replica, ne cupias vide . Giasone vuol troncare il discorso , ed ella freme, invoca Giove, ne implora i fulmin
del vecchio re e del giovano eroe coloriti con brio. Singolarmente il discorso di Agamennone, Juvenile vitium est regere non po
l cuore umano e presentarne agli uomini la dipintura in un teatro. II discorso di Megara nell’atto II fa desiderare il patetico
76 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
e la passione, e nulla v’ è di narrativo. Notabile nell’ atto IV è il discorso di Solimano dopo di aver deliberata la morte del
di nota malvagità come poco necessario e lasciato impunito : qualche discorso segreto che si ode dall’ uditorio e non da’ perso
medaglie battute da’Romani in onore di Vespasiano e di Tito, e con un discorso sommamente erudito intorno alle profezie e agl’is
lode esser sì ricco di lumi filosofici, come specialmente dimostra il discorso di Ulisse in fine dell’ atto IV, e sapere occulta
iei arcani ? E Cauno ? Avrebbe egli penetrato il senso iniquo del moi discorso  ? Risponde Eurinoe che ella l’ignora ; ma soggiug
e 1789, benchè si pubblicasse alcuni mesi dopo. Si premise in essa un discorso al lettore, in cui l’autore esalta i pregi del su
o, manchi di armonia. Ci arresteremo un poco su ciò che dicesi in tal discorso dell’ argomento del Corradino. Si maraviglia in p
te speranze nel declinat del secolo XVIII. Vigoroso nell’ atto I è il discorso tenuto da Sempronio al giovine Ebuzio da iniziars
n tieni. A esser Cesare impara oggi da Bruto. Tutti i tratti del suo discorso mi sembrano degni della gravità del coturno. Cesa
gliari, e ne trascrive alcune della Sofonisba nella pagina II del suo discorso . Altre parimente di simil conio ne ha osservate i
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
, ci troviamo abbandonati a noi stessi, alla nostra scelta, al nostro discorso . E quando pure gl’insegnamenti domestici potesser
78 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
, ci troviamo abbandonati a noi stessi, alla nostra scelta, al nostro discorso . E quando pure gl’ insegnamenti domestici potesse
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141
ena, secco, sdegnoso, iracondo, e chiuse dicendo : E così rispondo al discorso Recitato (e marcò sprezzante la frase) dal Deputa
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 432-442
nologo in cui egli si esercita alla improvvisazione e recitazione del discorso …. Il fumo…. Il fumo !!… Il secondo è del '68 al N
81 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
atro, siccome scrisse Cristofano Froschovero l’anno 1531 dirigendo il discorso alla gioventù raccolta nel collegio Tigurino. I c
i bellezze di questa tragedia vennero manifestate dal Parisotti in un discorso inserito nel tomo XXV della raccolta degli opusco
raspare la feroce Semiramide nello sdegno che manifesta a tale ardito discorso . Non è ella una timida Fedra che ama insieme e pa
epio nel Paragone della tragica poesia nel capo IV, art. II. 90. Nel discorso che fa la Tragedia impresso dopo l’Orbecche. 91.
82 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
Que’ popoli frammischiando i loro rozzi idiomi alla purità del latino discorso , alterando le terminazioni de’ vocaboli, togliend
significato, un ordine a1 tutto, come fa la fintassi grammaticale nel discorso , e che dal valor delle note principalmente deriva
83 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
ascuno dei quali sarà divisp in più partizioni, o capitoli. Nel primo discorso , risalendo all’origine de’ nostri sentimenti si t
il fondamento dell’armonia, della melodia e dell’imitazione. Il terzo discorso comprenderà l’icastico delle arti imitative, ovve
84 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
nale . Dicasi la stessa cosa di poche altre tragedie accennate nel II discorso del Montiano, cioè la Honra de Dido restaurada, l
favole, ed obbligato dall’Accademia a giustificarsi, il fece col suo discorso in versi El Arte Nuevo de hacer comedias en este
fioriva in Madrid in tempo di Lope, alla quale egli indirizzò il suo discorso (dirigido à la Academia de Madrid). Non sono fors
85 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
potendo non comprendere la forza, onde mostrammo l’insussistenza del discorso di quell’Erudito così riguardo alla Tragedia del
86 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
ui Poesie, perchè di molto mi dilungherei, nè l’oggetto di questo mio discorso è il formare Autos contro Rapin, bensì il desider
87 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
io l’afferrar la voce della passione, e i tuoni elementari dell’umano discorso . Dirà il poeta con molta leggiadria: «L’aura, ch
sulla spezie di canto suboscuro (come il chiama Cicerone) proprio del discorso familiare, e poi sull’arte della declamazione dra
mento della voce, e la lentezza o velocità ch’esigerebbe l’indole del discorso . Ora scorrono dove si dovrebbono fermare, ora si
88 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
ciamento; «Cinna, prendi una sedia e ascolta senza interrompermi», il discorso di Augusto si va elevando gradatamente, finché co
periorità in questo (scrive il più volte lodato sig. Vespasiano in un discorso intorno alla musica italiana premesso in una racc
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 570-583
2, come vediam narrato al principio del Cicalamento di cui abbiam già discorso ampiamente al nome della Biancolelli. Il Bartoli,
90 (1772) Dell’opera in musica 1772
tivo», «ch’è il più nobile, il più eloquente e che fa il trionfo d’un discorso , imprimendolo con forza nel più sensibile dell’an
di dolóre, amíco. [Sez.III.3.2.4] Osserverà poi, che non tutto in un discorso è proferito colla posatezza medesima: quel passo
ranno quell’energia, che il fuoco d’una passione suol comunicare a un discorso . [Sez.III.3.2.8] Bellezze ancor più spiccanti ha
i recitativo è propria del soliloquio, il quale, figurando appunto il discorso di persona cogitabonda, non va profferito seguita
istere tal arte. Infatti noi proviamo tutto dì, che un eloquentissimo discorso , ma insipidamente pronunziato, ci costringe a sba
amente pronunziato, ci costringe a sbadigliare, e che al contrario un discorso mediocre, pronunziato maestrevolmente, ci par det
quello, ch’è il più nobile, il più eloquente e che fa il trionfo d’un discorso , imprimendolo con forza nel più sensibile dell’an
a. Deve egli allora badare attentamente a colui che di presente tiene discorso , e mostrare col gesto l’impressione che fanno nel
o, finché parli il compagno. Onde, senza fare la menoma attenzione al discorso di questo, si dà o a passeggiare a dilungo, o a s
ver gli occhi o a quello che parla, o dove gli esige la passione e ‘l discorso altrui, e non muoversi, se non come queste ragion
dell’opera in musica, di là dai vaghi precorrimenti di cui ha sin qui discorso . Sorta per iniziativa del già menzionato conte de
ristallizza in Italia, anche in rapporto con il piacere estetico, nel discorso di Pietro Verri Sull’indole del piacere e del dol
o e svolse per lui il compito di scrivano, che, quando pronunciava un discorso , Gracco era solito tenere con sé, nascosto, un ai
91 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
ttera sulla considerazione che si dee a’ letterati. 32. V. il di lui discorso premesso all’Alzira. 33. V. la di lui epistola a
ore si diffinì meglio da se stesso. C’ est l’auteur (di se diceva nel discorso premesso all’ Alzira) de quelques pièces qui nous
92 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
le, ed obbligato dall’Accademia a giustificarsi il fece col mentovato discorso in versi el Arte Nuevo de hacer comedias en este
fioriva in Madrid in tempo di Lope, alla quale egli indirizzò il suo discorso (dirigido à la Academia de Madrid). Non sono fors
93 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
ario dell’Accademia di San Ferdinando in Madrid. 166. Vedasene il II discorso della Tragedia del Signor Montiano. 167. Delle a
94 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
d’un rinomato poeta. Egli è Ercole, che indirizza in questa guisa il discorso alle donne: «Donne, coi vostri vezzi Che non pot
95 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
i M. de Chamfort contra di Aristofane, si é ch’esse furono nel di lui discorso approvate, coronate, e premiate dall’Accademia Fr
96 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
chille. Vigorosa é la declamazione di Clitennestra nell’atto IV; e ’l discorso d’Ifigenia sommamente tenero e patetico e sostenu
nel medesimo atto I la scena di Ion e Creusa che non si conoscono. Il discorso di Ion a Xuto nell’atto II é vaghissimo e molto n
97 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
gli rinfaccia l’ambizione, «Ne cupias vide». Giasone vuol rompere il discorso ed ella freme, invoca Giove, implora i suoi fulmi
o re e del giovane eroe coloriti con brio e verità; e spezialmente il discorso di Agamennone, «Juvenile vitium est regere non po
98 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
raspare la feroce Semiramide nello sdegno che manifesta a tale ardito discorso . Non è ella una timida Fedra che ama insieme e pa
lepio nel Paragone della tragica Poesia nel capo IV; art. II. a. Nel discorso che fa la Tragedia impresso dopo l’Orbecche. a.
99 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
le meglio si diffini da se stesso. C’est l’auteur (di se diceva nel discorso premesso all’Alzira) de quelques pièces qui nous
lettera sulla considerazione che si dee à Letterati. a. Si legga il discorso ch’egli premise all’Alzira. a. Si legga la sua e
100 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
Ha l’Italia da lui, oltre qualche canzonetta messa sotto le note, un discorso della musica degli antichi e del cantar bene indi
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