pubblicata per intero dal Campardon. Quanto al costume e al carattere
dello
Scapino, metto qui tradotte le parole del Riccobo
aese, ne portava anche il vestito. Nel resto si conformò al carattere
dello
Scapino, poichè la maschera dell’uno è uguale a q
li affari i più disperati dei giovani libertini ; che si picca di far
dello
spirito, che parla molto e molto consiglia. È inf
llo forse di Buffetto (V. Cantù), che è in tutto somigliante a quello
dello
Scapino. Lo Scapino del Callot, invece (V. Gabbri
e scacciato dal colera, si scritturò primo attor giovine il carnovale
dello
stesso anno con Artale-Pedretti. Fu l '85 primo a
Artale-Pedretti. Fu l '85 primo attore con Verardini, e il carnovale
dello
stesso anno con Emanuel, con cui stette oltre un
ntata commedia di Dumas figlio ; dal fosco dramma nordico dell’Ibsen,
dello
Strindberg, del Hauptmann alla saltellante comici
colorito e l’efficacia della dizione sieno una conseguenza legittima
dello
studio complessivo e non uno studio a parte ». No
magistrale e novatrice dell’Emanuel, chiama questo volentieri maestro
dello
Zacconi, tanto più che, come accade il più spesso
asfonde nell’animo altrui la fiamma sacra, certo l’Emanuel fu maestro
dello
Zacconi. Che se poi per maestro si volesse intend
r maestro si volesse intendere colui dal quale si succhia e il metodo
dello
studio, e il fondo dell’interpretazione, e le ori
le quali con l’esempio e la parola additino all’attore la via diritta
dello
studio. Sarebbe lo stesso come dire lo Zacconi sc
asmodiche, che generaron poi una polemica su pei giornali a proposito
dello
spegnersi di Corrado nella Morte civile di Giacom
iente vi deve essere di più sintetico, di più artisticamente teatrale
dello
spasimo dell’agonia, e delle malattie in genere,
iasmo della moltitudine vuole anche congiunta la sapiente ammirazione
dello
scienziato. A voler dare in luce i giudizi dell’I
a in senato, non è meno l’effetto della elevatezza del suo animo, che
dello
studio da lui posto nei Tulli e nei Demosteni, an
o, e giunga ad ottenere il suffragio di colui che ne’ più alti uffizi
dello
stato ha meritato l’ammirazione e l’applauso di t
a Parigi il 2 maggio del 1728, e fu tenuto al fonte battesimale l’ 8
dello
stesso mese da Francesco Gioacchino Potier, Duca
guìta poi dal D' Origny e dal Campardon. Certamente erronea è la data
dello
Jal il quale dà un figlio, Luigi Renato, a Thomas
tra tutte la più dilettevole, riesca cotanto insipida e noiosa. Colpa
dello
sconcerto che viene a mettersi tra le differenti
quelle; e l’opera in musica, una delle più artifiziose congegnazioni
dello
spirito umano, torna una composizione languida, s
dere il popolo alla virtù o di tenerlo almeno divertito per la quiete
dello
stato. Al presente il teatro è in mano d’impresar
56. Molto tempo prima il giudizioso Addison, al Discorso V del I tomo
dello
Spettatore, che è sopra l’opera italiana, ci mise
dei lumi, della quale ripercorre tutte le tappe consuete; interprete
dello
spirito cosmopolita settecentesco, in contatto co
teatrali nella corte di Berlino», a sottolineare la natura militante
dello
scritto che affrontava problematiche legate alla
tuttavia Algarotti, nonostante il carattere apparentemente discorsivo
dello
scritto, è ben consapevole di intervenire in un d
e in un dibattito che attraversa tutto il XVIII secolo, sullo statuto
dello
spettacolo operistico e sulla sua collocazione ne
riformare il teatro per musica in funzione di una disciplina interna
dello
spettacolo che può essere garantita solo da una r
ad esempio alle scelte tematiche, con valutazioni sull’organizzazione
dello
spettacolo teatrale e sui condizionamenti imposti
rivalutando la componente letteraria nel confronto con le altre parti
dello
spettacolo operistico. Stabilito dunque il princi
i anche il discorso musicale si deve attenere in una visione organica
dello
spettacolo operistico, il cui fine deve essere qu
iana pur nella consapevolezza della necessità di una riforma radicale
dello
spettacolo. Questa seconda redazione del Saggio f
iale dissociata dalle parole. Il testo parte dall’esperienza concreta
dello
stato dell’opera italiana in Europa e considera l
necessità di movimento per contrastare la noia, il piacere sensoriale
dello
spettatore come strumento di giudizio del success
se stessi. L’intento dell’opuscolo è operativo, coniuga la conoscenza
dello
stato dell’arte con la pratica scrittoria e si av
un librettista e quindi particolarmente motivato nella pubblicazione
dello
scritto algarottiano, questa volta non più dedica
quindi è già un segnale di una diversa destinazione e orchestrazione
dello
scritto, che si colloca all’interno di un dibatti
de il primo paragrafo dedicato come sempre al Libretto. La corruzione
dello
spettacolo operistico è paragonata a «uno stato s
entrale appare dunque subito il motivo dell’organizzazione e gestione
dello
spettacolo, le cui componenti devono essere armon
ogistici, mostra la volontà di riformare nella sua interezza il mondo
dello
spettacolo operistico, a partire dal rapporto tra
meno colloquiale, ma nella sostanza le due prime redazioni risentono
dello
stesso clima culturale e di una destinazione più
gli avea guadagnato in compagnia lire 1,80 al giorno. Per la lautezza
dello
stipendio determinò di prendere il volo insieme a
’ più coscienziosi e accurati. Tra le parti da lui create cito quella
dello
Chamillac di A. Daudet, nella quale si procacciò
mi, figlia, in cortesia ; ora vi parlo con materno affetto, già siete
dello
sposo e non più mia, e questo è ciò che mi trafig
mo forse, e senza troppa fatica, intravvedere il germe della maschera
dello
Stenterello, la quale sola serbò in teatro l’uso
overo del Feuillet, il Giovanni Baudry del Vacquerie, i Sogni d’amore
dello
Scribe, il Figlio di Giboyer di Augier, il Figlio
nterpretazioni de' Vassalli di Castelvecchio, del Duello di Muratori,
dello
Chatterton di De Vigny, allor vivi nel repertorio
una specie di antica testudine, che a molti impediva la libera veduta
dello
spettacolo. Mettevano gridi, insolentivano, impon
ri, e quale l’altro. Davano in somma, tuttochè pochi per numero, idea
dello
strepito de’ Teatri Latini, di cui diceva Orazio:
tarra, che, nel doversi cantare alcuna cosa, portava fuori alla vista
dello
spettatore un Sonatore vestito alla foggia del pa
ente seria ben nata, che ama in qualche ora di godere tranquillamente
dello
spettacolo senza essere disturbata dalla plebagli
econdo anno di esso; la Dichiorgia, ovvero sia contrasto dell’amore e
dello
sdegno dell’aquilano Pompeo Interverio pubblicata
sparvero, e la Filli gode una lunga fama ad onta di alquanti difetti
dello
stile e della moda già passata delle Pastorali. F
e bellezze sì la scelta di quel possibile straordinario che i difetti
dello
stile, e tali bellezze la preserveranno dalla tot
tutte le altre opere del Cortese. De’ suoi pregi e di qualche difetto
dello
stile può vedersi il V volume delle nostre Vicend
la terza in Roma nel 1655. La rende pregevole l’ingegnosa semplicità
dello
stile senza arditezze, e l’ameno soggetto di una
secondo anno del secolo; la Dichiorgia, o sia contrasto dell’amore e
dello
sdegno dell’Aquilano Pompeo Interverio pubblicata
e sparvero tosto, e la Filli gode una lunga fama, ad onta dei difetti
dello
stile, e della moda già passata delle pastorali.
e bellezze sì la scelta di quel possibile straordinario che i difetti
dello
stile; e tali bellezze la preserveranno dalla tot
rza volta in Roma nel 1655. La rende pregevole l’ingegnosa semplicità
dello
stile senza arditezze, e l’ameno soggetto di una
e del Cortese in Napoli nel 1666. De’ suoi pregi e di qualche difetto
dello
stile vedasi il V volume delle Vicende della Colt
. Sa molto bene le commedie all’improvviso a memoria, le concerta con
dello
spirito, e non è indegno dell’epiteto di buon com
n ordine di pagamento del 7 marzo ’89 pel Tesoriere Zerbini, donativo
dello
scorso carnovale, di dobble 150 ai comici del duc
i 19 maggio dell’ anno scorso 1688. E altro ordine v’è in data del 28
dello
stesso mese alla sola Lavinia di dobble dieci. V’
ancolelli, continuò a recitare col nome di Mezzettino. Il 26 dicembre
dello
stesso anno, recitò in italiano nel Banqueroutier
potè contenere tutto il pubblico che avrebbe voluto assistervi. Il 7
dello
stesso mese, e commedia e prologo furon replicati
ereur, Angelo Costantini riprese la via di Verona, ove morì alla fine
dello
stesso anno 1729, lasciando a Parigi assai più cr
ttere del personaggio, esso può dirsi una leggiera variante di quello
dello
Scapino e del Brighellla : servo intrigante, impi
ttere della serva per molti anni nel Teatro a San Luca. Travagliò con
dello
spirito, della grazia, e fu nelle cose dell’arte
à e sin anco per le più ignote contrade d’Italia, non il promovimento
dello
studio della platonica filosofia per mezzo di Gio
li cognizioni letterarie e scientifiche, né l’attività e ’l progresso
dello
spirito umano136. Quanto agli studi teatrali dive
vvisamente arrestare da Ferdinando re di Napoli, fu poscia per ordine
dello
stesso re ucciso139. Il marchese Maffei nella Ver
relodato Tiraboschi) comunque scritta in prosa, ha nondimeno alquanto
dello
stile de’ comici antichi, e pruova lo studio che
ntichissima e nobilissima vala de signori di Correggio; ed indi a’ 26
dello
stesso mese l’Anfitrione di Plauto, tradotto in t
bria, institutor dell’Accademia Romana, e Giovanni Sulpizio da Veroli
dello
Stato Pontificio, per opera de’ quali i due cardi
l Tiraboschi) o fosse per la novità della cosa, o per la magnificenza
dello
spettacolo, riscosse l’ammirazione di tutta l’Ita
commedie di particolar fatica si fece buon nome, diventando poi socio
dello
stesso Medebach, col quale stette lungo tempo. Il
mori Eustachio. Figlio forse dei precedenti, insuperabile nella parte
dello
Sguizzero mbriaco dint’ a lo vascio de la siè ste
là della imboccatura del teatro, dentro alle scene, lungi dall’occhio
dello
spettatore; e hanno da far parte anch’essi del do
o pochissimi torneranno gli ordini dei palchetti, e perdi inutilmente
dello
spazio. L’architettura che, ad ornare come si con
’architettura all’incontro ha da esser quasi tutta permeabile, quella
dello
interno del teatro è pur dessa. Niente vi ha da i
ha da rimanere perduto; e gli spettatori debbono far parte anch’essi
dello
spettacolo ed essere in vista, come i libri negli
ornato dei palchetti fornirà all’architetto, non meno che il restante
dello
edifizio, materia da mostrare l’ingegno e la disc
rretta e gentile ; lui, attore moderno, studioso, educato alla scuola
dello
Zaccone, col quale fu per alcun tempo, è oggi uno
to col nome di Carlino. Dagli studi particolareggiati del Campardon e
dello
Jal (op. cit.), col soccorso del Casanova e del D
eronese ; Le ventisei disgrazie d’Arlecchino, commedia in cinque atti
dello
stesso, e più specialmente il Figlio d’ Arlecchin
, per la quale si è già riportato il giudizio del D’Origny. Alla fine
dello
stesso anno l’apoplessia lo colse nel suo domicil
bre 1783. Fu sotterrato il domani a S. Rocco sua parrocchia ; e il 28
dello
stesso mese i comici italiani fecer celebrare in
i possedeva e come artista e come uomo. D’Alembert morì il 29 ottobre
dello
stesso anno, nè men due mesi dopo la morte dell’a
verifica il proverbio italiano : Beati i primi. Il signor Coralli ha
dello
spirito e lo credo abilissimo per il carattere ch
e braccia, e di farle credere che quello sia il suo. Camilla desolata
dello
sdegno di suo marito, giunge dolendosi del suo de
tti in prosa, che fu appunto l’Amor Paterno (V. Tomo XII, dell’ Ediz.
dello
Zatta, Venezia, 1788), data a Parigi la prima vol
Trascrivo dal Bartoli : « Comico bolognese, il quale si esercita con
dello
spirito nella Maschera da Dottore. Fu colla Trupp
ìa, facendosi assai applaudire colla parte di Carino nel Don Giovanni
dello
stesso Goldoni, che gli ebbe grandissima obbligaz
p. cit.) – di travestimento col nome di Lesbino. Nel Finto Negromante
dello
Scala (V. op. cit.) ella si traveste da Mercurio
rolamo Medebach (1781-82). A detta del Bartoli, pare chela imitazione
dello
Zanoni stesse tutta nel ripetere le sentenze e gl
[Permissione] NOI RIFORMATORI
dello
studio di padova. [1] Avendo veduto per la Fede d
to ; poi, il 1541, nell’Orbecche del Giraldi ; poi, il ’45, nell’Egle
dello
stesso Giraldi. Il De Sommi lo cita assieme al Ve
ogo Tenente Generale Comandante in capo la spedizione. distribuzione
dello
spettacolo Atto primo – I Francesi a Torre Chicc
enimento Una grasiosa commedia nuovissima tutta da ridere, di fatica
dello
Stenterello, intitolata IL COVO DEGLI AMANTI ov
pettacolo sostenuta una parte ridicola di referendario dalla maschera
dello
Stenterello). Il programma, come si vede, vale t
accomandazione in nome del serenissimo senza nome del raccomandato nè
dello
scrivente, ma che concerne certo la faccenda Sacc
I quali meriti suoi non si limitarono a quei dell’attore, ma altresì
dello
scrittore, chè molte opere in verso e in prosa eg
e quali, a osservar bene, dominan solamente due tipi : del Capitano e
dello
Zanni ; e talvolta l’uno invade il campo dell’alt
elice Gaillard attore alla Commedia italiana, alla quale il 26 aprile
dello
stesso anno ella esordì come amorosa del genere i
e al teatro di S. Luca, sotto le spoglie della cameriera, la commedia
dello
stesso Bon, Niente di male. Passò il '32 prima do
tto qui a un cenno speciale di lode pel posto al quale, mercè l’amore
dello
studio e la svegliatezza dell’ingegno e una parti
Siena il 1876, nel quale sono messe in rilievo tutte le buone qualità
dello
scrittore, alcuna opera esaminando con coscienza
Lina. Figlia del precedente, nacque il 1865 a Torino. Dalla precocità
dello
sviluppo, dalla giunonia opulenza delle forme fu
ronuncia non troppo invidiabile e di un limitato talento ». Il n.° 36
dello
stesso giornale per la stagione di primavera al F
820) : Questa è la prima volta che si sente in Lombardia la maschera
dello
Stenterello fiorentino senza annoiarsi. Operatric
lo restituì al suo ufficio ; ma dopo un anno di prigionìa del corpo e
dello
spirito, rotto ogni ritegno, superato ogni ostaco
a cui contrasta il fatto. L’altro difetto è d’una pronunzia che sente
dello
straniero, e che mal suona all’orecchio d’un deli
, e bene spesso egli recavasi al teatro due ore prima del principiare
dello
spettacolo. Onde riuscire a diferenziare la sua f
unga serie delle scritture con quella di secondo amoroso in compagnia
dello
zio Enrico. Quale odissea ! Quante volte il pover
de nella Quaderna di Nanni di Carrera, in cui, al terzo atto, a detta
dello
stesso autore, non ebbe chi lo superasse, nè chi
e il ritratto qui riprodotto. Opera l’uno e l’altro, a quanto sembra,
dello
stesso autore, nascosto sotto le iniziali C. C. :
della persona bellissima, del volto simpatico, degli occhi splendidi,
dello
spirito singolare, salì in breve al grado di seco
insignito. Morì a Genova il 12 di gennajo del 1886, e il 9 di aprile
dello
stesso anno, la sua salma, reclamata dall’autorit
pa in quel cimitero, dove si ammira il busto che abbiamo detto, opera
dello
scultore Alessandro Cafetti, sulla cui base è la
desimo ? Comunque sia, se le lacune nello stato di servizio artistico
dello
Scala sono troppe, è certo ch'egli così in Italia
della sua Istoria del Teatro italiano, parla a lungo di queste favole
dello
Scala. Egli dice : Il suo teatro non è scritto i
ia ; chè senza tali personaggi essa sarebbe stata priva dell’ anima e
dello
spirito. E dice inoltre : Non negherò ancora Ser
armi ozioso il fermarsi sul granchio preso dal Quadrio, che fa moglie
dello
Scala Orsola, detta in commedia Flaminia, ch'era
rore del Quadrio e dall’essere stato il Cecchini valentissimo allievo
dello
Scala, trae la probabile ipotesi che la Cecchini
del maestro maritata allo scolare. Delle tante poesie dettate in onor
dello
Scala dall’Achillini, dal Campeggi, dall’Orsino,
ente, e figlia di Teresa Ristori (attrice rinomatissima tra ’l finire
dello
scorso e’l principiar di questo secolo e nonna de
ò da fanciulla grandi attitudini pel ballo, ed esordì nella compagnia
dello
zio Antonio Sacchi (suo padre ne aveva sposata la
i Granara, poi nuovamente di Blanes per un triennio, che per la morte
dello
stesso non fu compiuto. Il ’24 si recò a Napoli,
esentazione del Cid di Corneille, di riviver quell’ore di esaltazione
dello
spirito, risolse di chiamare a sè una buona Compa
veri fu seconda donna, il pubblico e la stampa si occuparon solamente
dello
splendore fisico : ma dacchè, assunto il ruolo di
ndo di trovar del lavoro…. aspettando gli eventi ! Venne la compagnia
dello
stenterello Miniati, il quale capitò proprio nell
dinanzi alla ribalta, assorbono dal lor primo apparirvi i sensi tutti
dello
spettatore. » Oggi potrei aggiungere Giovanni Gra
rtista che reciti con la Zanon, o per piena che sia la scena, i sensi
dello
spettatore son vòlti su di lei. Egli la cerca, e,
tudi sotto il Dantone e il Mitelli, ch'era — dice il Bartoli — geloso
dello
scolaro. Chiamato a Modena da quel Serenissimo, i
quante altre variazioni potesse andar soggetta la Compagnia nel corso
dello
stesso anno. In questo elenco dell’ '89 non figur
lie, poi vedova di Domenico Zandonati, fu l’amante e la prima attrice
dello
Stenterello Luigi Del Buono (V.). Dell’arte sua d
ere il Goldoni, fu comico eccellente, e bastano, credo, queste parole
dello
stesso Goldoni a dare un’ idea chiara dell’ artis
a prendere prima della cavata di sangue. Tornò a Treviso il settembre
dello
stesso anno per andar poi a passar tutto l’autunn
VI. Sapeva la lingua francese e la tedesca, e fu esso l’introduttore
dello
spiritoso carattere di Francese Italianato, che f
cesse alla Passalacqua, e riuscì attrice pregiatissima per l’acutezza
dello
spirito, la grazia del gesto e la vivezza dei laz
, Salvini, Angela Zocchi moglie del capocomico, e lo Stenterello, che
dello
spaventoso repertorio, era magna pars. Le rappres
io, mancanza inevitabile della verde età, suppliva la rara esuberanza
dello
slancio. Forse quella esuberanza, a cui fu prodig
s’erano impegnati il Dottor Violone e Bagolino : impegno che, a detta
dello
scrivente Ludovico Bevilacqua, era più atto di pe
golarità ed il patetico, sebbene non possa paragonarsi nell’eloquenza
dello
stile e nell’armonia della versificazione col Tor
racciolini, del Manzini, del Zoppio, del Chiabrera, del Gherardelli e
dello
Scamacca. Tiberio Gambaruti d’Alessandria morto n
ittorio Rossi conosciuto col nome di Giano Nicio Eritreo, a preghiere
dello
Stefonio, prese il carico di apprendere in tre di
Quindi a ragione disse Pier Jacopo Martelli de i talenti drammatici e
dello
stile del Testi: Se l’autore avesse ornato un pò
e. Osservisi (per dar qualche esempio della maestà e della proprietà
dello
stile) il magnanimo carattere di Cleopatra. A Dit
à di fantasia? Singolarmente vuolsi attendere alla sobrietà e gravità
dello
stile del Caraccio tanto più degno di encomii qua
ero vendicato poema di 40 canti seppe reggersi sulle ali sulle tracce
dello
stile dell’Ariosto. Nel Corradino segui quello de
rrori notturni della Regina. Può vedersi ancora la sobrietà e nobiltà
dello
stile del Caraccio affatto lontano da i difetti d
Il leggitore vi noterà il patetico non meno che la purezza e sobrietà
dello
stile. Mentre dunque gran parte dell’Europa adult
i. Queste contese e la grande rivoluzione avvenuta nella costituzione
dello
stato, impedirono il progresso della drammatica s
spettar la verità della storia, la dignità de’ personaggi, la gravità
dello
stile e la forza de’ sentimenti. Egli non meno de
men bella della francese, e men naturale di quella di don Marcos Gil
dello
spagnuolo La-Hoz. L’azione dell’Avaro inglese pas
esi. Queste contese e la gran rivoluzione avvenuta nella costituzione
dello
stato impedirono il progresso della drammatica si
spettar la verità della storia, la dignità de’ personaggi, la gravità
dello
stile e la forza de’ sentimenti. Egli non meno de
men bella della francese, e men naturale di quella di Don Marcos Gil
dello
spagnuolo La-Hoz. L’azione dell’Avaro inglese pas
zie gli furon date da vecchi attori, alcuni de' quali compagni d’arte
dello
Zanarini, come Nicola Vedova, Federico Lombardi e
dalle scene, passati appena i sessantacinque anni di età. Come saggio
dello
stile poetico dello Zanarini, metto qui un sonett
appena i sessantacinque anni di età. Come saggio dello stile poetico
dello
Zanarini, metto qui un sonetto riferito dal Barto
l nome di Goldoni anche tra’ comici del secolo xvii, secondo un cenno
dello
Scherillo (op. cit), il quale ci riferisce, nè sa
abbiamo l’elenco della sua compagnia pel 1857 : anzi due elenchi, uno
dello
Scaramuccia (n.° 40), l’altro di G. Cosentino (L'
orità così grande che pretendeva hauere sopra di lei…. Il settembre
dello
stesso anno, entrata in trattative di scrittura,
o) il celebre Arlecchino, il 13 settembre 1745 a quello di una figlia
dello
stesso e il 7 dicembre 1753 a quello di Luigi Ric
ando non sia il primo addirittura, come nel quadro de’Comici italiani
dello
stesso Watteau, che riproduco nella testata della
85 dalla Maestà Cristianissima di Francia, Le fu concesso con lettera
dello
stesso Principe datata di Mantova il 14 marzo, ne
donata il primo attor giovine D' Ippolito la Compagnia, nel carnovale
dello
stesso anno, il Rasi ne prese il posto, che tenne
morte della madre, una cappella, co' medaglioni degli estinti, opera
dello
scultore Cambi, e con le seguenti epigrafi :
6 in Strassburg ; ma pur troppo, afferma il Trautmann, in questa nota
dello
Sperindi è la prima volta che si rileva chiaramen
seguitane nel 1609, ad onta dei difetti che vi notò e della debolezza
dello
stile, ne sentì il merito e l’applaudì. Nè dopo c
re ne comendò la prima scena, e quasi tutto l’atto quarto. L’Antigone
dello
stesso vien censurata dagl’intelligenti per non a
farvi schiavi quanti vi veggono et odono. Io sento fin qui il rumore
dello
applauso che vi danno le genti : le quali montand
l sangue fluirgli vivo nelle vene e una ricreazione immediata e nuova
dello
spirito ; dopo di avere impegnata assieme al Burc
ca, scritte apposta per far brillare un solo attore. Finalmente il 23
dello
stesso mese fu oltremodo applaudito in una antica
citandovi a vicenda col Majani le nuove commedie in versi martelliani
dello
stesso Goldoni. Messa assieme una discreta fortun
essari alla Corte di Napoli, divenne in breve l’idolo del pubblico, e
dello
stesso Ferdinando IV, al quale dovette forse la s
Pupilli-Kruch (Milano, Bortolotti, 1890) la descrizione contemporanea
dello
spettacolo ; in cui, oltre alla nota particolareg
olmente gelosa nell’innocenza travagliata. Precedenza del Legista e
dello
Artista. Bacio, vero godimento di Amore. Prec
gista e dello Artista. Bacio, vero godimento di Amore. Precedenza
dello
Armigero et del letterato. Precedenza dei color
diligentissima si dimostri nel distinguere le persone, nel carattere
dello
scrivere, nel suono delle voci, et nella forma de
esse restare in compagnia, e che sembra fosse stato davvero la pietra
dello
scandalo, mandò pel primo a Don Giovanni colla se
bro eterno delle Leggi. Questo veridico quadro, porgendo allo sguardo
dello
scrittore un non so che di truce, venne dal medes
n teatro ebbe quello di Fioretta. Trovo una sola volta negli Scenari
dello
Scala il personaggio di Vittoria. È nella commedi
ilano, acciò favorisse la compagnia in tutte le occorrenze ; l’altra,
dello
stesso tenore, pel marchese Martinenghi a Brescia
o nell’ Italia centrale ; e il Lombardi, non ostante le supplicazioni
dello
Scottugno, volle seguir, come di dovere, il suo c
alla prima, come s’è detto, del Peracchi, a quella stabile napoletana
dello
Squillace (1898). E se nella commedia assurse a g
Più d’ogni altra cosa contribuì l’eleganza, la precisione e chiarezza
dello
stile, la naturalezza e facilità del periodo, la
to mi sapranno forse buon grado ch’io esibisca loro un qualche saggio
dello
stile di questo poeta pressoché sconosciuto in It
enimenti, imbrigliando con certa regola la fantasia del macchinista e
dello
spettatore. Restò bensì sbandita, siccome era da
i questo per alcune occasioni, dove la verità della storia o la pompa
dello
spettacolo o l’ingresso d’un principe trionfante
cesareo parimenti, e Antonio Salvi fiorentino, seguitarono l’esempio
dello
Stampiglia con qualche credito allora, ma i loro
quale (carnevale dell’ '83) si recò a Firenze, dove morì il 23 giugno
dello
stesso anno. Fu il Pietrotti attore assai preg
he prove, traccie di sorta. Sappiamo che prese parte alla recitazione
dello
Sfortunato, pastorale di Agostino Argenti, data i
e' costumi delle Maschere del Teatro Italiano, quali dell’Arlecchino,
dello
Scaramuccia, del Pantalone, del Dottore e dello S
uali dell’Arlecchino, dello Scaramuccia, del Pantalone, del Dottore e
dello
Scapino ; et anche del Pierrot, che, se ben franc
ne della derivazione della commedia dell’arte dall’antica Atellana, e
dello
Zanni arlecchino dall’antico Sannio, che aveva so
vollero supplire alla spesa di un teatro nella patria e su i disegni
dello
stesso Torelli verso il 1670 fecero costruire il
e degl’Intronati, del Malavolti, del Guarini, dell’Altani, dell’Isa,
dello
Stellati, del Gaetani, del Brignole Sale, del Bon
di giorno, spariscono le buone commedie, le commedie stesse nazionali
dello
scorso secolo, ed allora si scatenano i demonj, l
i stentate; tutto il bello è sparito a fronte della smania di mostrar
dello
spirito a costo del buon senso, e, quel che è peg
l suo ingegno, ed infaticabilmente adoprarsi con lode nell’esecuzione
dello
studiato suo personaggio…. ecc. E va avanti d
le vie commiserato, e di udire universalmente esagerato il dispiacere
dello
scioglimento della nostra Compagnia comica (quell
arelli Luigi Alessandro. Questo comico, famosissimo sotto la maschera
dello
Scapino, che il Goldoni dice eccellente pantomimi
egliando ! – Oh come al giovanile desìo dài legge ed arbitra ti rendi
dello
spirto indomato ! – Il tuo sorriso non è mortal,
l’annunzio che Robinet fa dell’arrivo di un nuovo Pantalone, il marzo
dello
stesso anno. » Andò a Parigi colla nuova Compagni
non poteva nè doveva mancare ; ma, morta Giovanna d’Albret, la madre
dello
sposo, si dovette rimandar la cerimonia. Le nozze
a grazia, l’eleganza, l’arguzia, la malizia, e l’ironia del sorriso e
dello
sguardo attenuavano la monotonia nel suo dire. Od
769. Siamo riscontrati dal Giudice di Reggio, che nella sera de' 30
dello
scorso novembre, restò gravemente ferito in rissa
vano appena anche nell’impeto dell’esclamazione, quasi gelose custodi
dello
smalto, meravigliosamente bianco, della dentatura
Bajocco nella parodia del Joueur, intermezzo italiano. Il 5 dicembre
dello
stesso anno apparve una seconda volta colla parte
e, se volete (ei soggiugne) non è scuola di buoni costumi, ma sì bene
dello
spirito e del buon comico”. 126. L’Italia ha
ù scarse le di lui note. Dovunque oggi splenda ancora qualche favilla
dello
spirante patriotismo, sarà sempre cara la memoria
nell’amore : la Teodora si presentò al pubblico genovese nell’autunno
dello
stesso anno come artista provetta, e nell’autunno
nell’autunno dello stesso anno come artista provetta, e nell’autunno
dello
stesso anno divenne la moglie di Francesco Bartol
tutto moderno di esposizione, a Luigi Domeniconi dovè certo il metodo
dello
studio analitico. Questo non ebbe il Modena come
, della Bottega del libraio, dell’ Avaro, della Turca, commedie tutte
dello
stesso Benci, delle quali ebber le prime due le m
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