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1 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
vincente pruova a dimostrare l’uso de’ Giuochi Scenici in Ispagna sin da’ tempi de’ Romani, e si maraviglia, che io non l’a
na Tarteso differente da Cadice, che portò pure questo nome, chiamata da’ Greci Carteia, secondo Strabone, Pomponio Mela, e
cadillo. Ora di questa Città, anche a’ tempi di Pomponio Mela abitata da’ Fenicj venuti dall’Africa, trovansi sparse le rov
sul Teatro Saguntino, cioè che i Saguntini presero i Giuochi Scenioi da’ Greci, pensando io in questo discorso a ristrigne
potrebbe darsi: ma da ciò che ne consiegue? che tal Teatro si eresse da’ Greci, come pensò Gasparo Ercolano? Il Lampillas
sinua l’istesso (p. 21.) con tali parole: “Ora se i Saguntini presero da’ Romani e non da’ Greci il Teatro, perchè mai lo f
p. 21.) con tali parole: “Ora se i Saguntini presero da’ Romani e non da’ Greci il Teatro, perchè mai lo fabbricarono confo
Il Signorelli sempre povero di cuore e di mente si fe troppo occupare da’ piccioli ornamenti del Teatro di Scauro, consumat
2 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
tre squadrate, levigate e connesse all’usanza de’ Toscani imitati poi da’ Romani. Tali i due Tempj, de’ quali il primo semp
eriori, ed il secondo tempio più picciolo, che dinota di essere stato da’ Toscani eretto posteriormente, quando già essi sa
che barbaro di sua origine significò straniero, quale si considerava da’ Greci chi nasceva fuor della Grecia, e da’ Romani
iero, quale si considerava da’ Greci chi nasceva fuor della Grecia, e da’ Romani chi alla lor nazione non apparteneva. Così
. Così Diodoro nel libro XIV dicendo che i Cartaginesi trassero ajuti da’ barbari d’Italia, volle distinguerli da’ Greci It
i Cartaginesi trassero ajuti da’ barbari d’Italia, volle distinguerli da’ Greci Italiani. Così Dionigi Alicarnasseo nel lib
n entrambi i poeti più grandi del Lazio: tali tragici, dico, esaltati da’ migliori scrittori di Roma, debbono convincerci c
oismo proprio de’ Romani, lo spirito di sublimità che gli elevava sin da’ principii dell’arte, gli facesse assai più riesci
e danno a noi diritto di affermare che un genere di poesia maneggiato da’ migliori poeti latini, dovè trovare in quella naz
he gli argomenti delle loro favole si trassero quasi tutti da Omero e da’ tragici più antichi. Molto meno dee egli appoggia
aveano il diritto di vita e di morte, e la giustizia si amministrava da’ paesani rustici senza appellazione. Non era adunq
3 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
ana colla Provenzale, ma in niun conto può provare che la Catalana fu da’ conti di Barcellona introdotta in Provenza. Laond
isti e declamatori) a me non è riuscito raccorre, nè dalla storia, nè da’ romanzi apologetici stessi, cosa veruna teatrale
teva in versi in lode della Vergine e de’ Santi, cantati a competenza da’ varj branchi di pellegrini venuti da’ Santuarj38.
de’ Santi, cantati a competenza da’ varj branchi di pellegrini venuti da’ Santuarj38. Fermavansi da principio a cantar nell
ieci vergini del Vangelo eseguita pubblicamente in un gioco piacevole da’ preti della città di Eisenach nel 1322 quindici g
4 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
I Difetti dell’amore pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli stranieri per un piano ben condotto
imostrare che la lingua patria ben si adatta alla musica. Incoraggita da’ proprj sovrani la Suezia con più ardore si è nell
per far comporre favole suedesi comiche e tragiche per rappresentarsi da’ cavalieri e dalle dame di corte; ma furono primi
ose egli stesso la Generosità di Gustavo Adolfo recitata dalle dame e da’ cavalieri di corte sul teatro di Utrichsdahl74. A
5 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
da per tutto, cioé travestimenti, ballo, musica, e versi accompagnati da’ gesti. Tutto ciò contenevano le danze messicane,
no le idee meglio ordinate. Forse il piacere prodotto in questa festa da’ balli, dal canto, e dalle maschere, fece nascere
r di tali cose un tutto e un’imitazione più ragionata. L’armi portate da’ curachi in un luogo di pietà, e di pace e allegre
iamo, che le favole drammatiche del Perù furono inventate e coltivate da’ filosofi, colà chiamati amauti. Essi composero du
ettacoli del Perù, qualora si rifletta, ch’essi veniano rappresentati da’ medesimi curachi, inchi, e capitani, che si masch
i peruviani, non diremo leggiermente perciò, che quelli sieno discesi da’ greci, seguendo il modo di ragionare di Laffiteau
6 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
io d’indagare, questa natural pendenza ed avidità di sapere chiamossi da’ latini, e poi da noi, curiosità, come quella che
ggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da’ bisogni comuni, per lo più acquista senza esempio
avvezzano a veder prima d’ogni altro. L’oggetto, di cui l’uomo riceve da’ sensi le prime notizie e le più frequenti, si é l
prima ancora della fondazione di Roma, e certamente non la ricavarono da’ greci. E come sarebbe dall’Attica passata la scen
quale senza contrasto ricevette la drammatica dagli altri italiani e da’ greci, ne trovò nulladimcno da se sola i primi se
ovano gli spettacoli teatrali da un lato nell’oriente fra’ cinesi fin da’ tempi remotissimi, e dall’altro nell’occidente fr
7 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
ana colla provenzale; ma in niun conto può provare che la catalana fu da’ conti di Barcellona introdotta in Provenza. Laond
ofisti e declamatori) a me non è riuscito raccorre nè dalla storia nè da’ romanzi apologetici stessi cosa veruna teatrale d
de’ Santi, cantati a competenza da varii branchi di pellegrini venuti da’ Santuariia. Fermavansi da principio a cantar nell
eci Vergini del Vangelo eseguita pubblicamente in un giuoco piacevole da’ preti della città di Eisenach nel 1322 quindici g
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 276
cclamato, al fianco de' migliori artisti del suo tempo, e scritturato da' migliori capocomici, quali Vergnano, Bon, Mascher
ino al 1879, anno in cui si ritirò dalle scene, poverissimo, soccorso da' suoi concittadini, e da qualche compagno d’ arte.
9 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
one sì vaga e sì mirabile. Per un flusso e riflusso costante avverato da’ fatti, corrono le nazioni, dalla barbarie alla co
li, depravasi il gusto e rientrasi nella barbarie. L’Italia governata da’ savi pontefici romani e dagl’Imperadori greci, pr
aloghi le vite de’ santi, come quella di Santa Caterina rappresentata da’ monaci di San Dionigi, ed altri innumerabili dial
si vede cosa veruna teatrale. Nelle Spagne si trovano i versi cantati da’ pellegrini che visitavano il sepolcro di San Giac
rsi cantati da’ pellegrini che visitavano il sepolcro di San Giacomo, da’ quali ha saputo Don Blàs de Nasarre rintracciare
o spirito non prende il suo vigore, e non si sviluppa, per così dire, da’ sensi, che quando questi non lo deviano col bisog
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
viva brama di sapere, dalla cura e dallo studio d’indagare, chiamossi da’ Latini e poi da noi Curiosità, come quella che da
di ogni altro si avvezzarono a vedere. l’oggetto di cui l’uomo riceve da’ sensi le prime e le più frequenti notizie, è l’uo
Osci, prima della fondazione di Roma, e certamente non la ricavarono da’ Greci che conobbero più tardi. Come poi sarebbe d
quali senza contrasto riceverono la Drammatica dagli altri Italiani e da’ Greci, ne trovarono nulladimeno da se stessi i pr
vano gli spettacoli teatrali da un lato nel l’Oriente fra’ Cinesi fin da’ più remoti tempi, e dall’altro nel l’Occidente fr
11 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento dell Romane. » pp. 4-14
e squadrate levigate e connesse all’usanza de’ Toscani imitati poscia da’ Romani. Tali i due Tempii, de’ quali il primo sem
tempi posteriori; ed il secondo più picciolo che dinota essere stato da’ Toscani eretto posteriormente, quando già essi ap
sotto Tarquinio Prisco. Disotterransi tratto tratto diversi monumenti da’ migliori antiquarii stimati Etruschi. Tale si giu
tavano ne’ loro teatrib. Etrusco, secondo Livio, è il vocabolo hister da’ Romani convertito in histrio ed usato in vece di
a. Che sieno però state composte prima che l’Etruria fosse soggiogata da’ Romani, siccome pretenderebbe dare a credere Demp
12 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
a ed avidità di sapere dalla cura e dallo studio d’indagare chiamossi da’ latini e poi da noi curiosità, come quella che da
ogni altro si avvezzarono a vedere. L’ oggetto, di cui l’uomo riceve da’ sensi le prime e le più frequenti notizie, è l’uo
Osci, prima della fondazione di Roma, e certamente non la ricavarono da’ Greci che conobbero più tardi. Come poi sarebbe d
quali senza contrasto riceverono la Drammatica dagli altri Italiani e da’ Greci, ne trovarono nulladimeno da se stessi i pr
ovano gli spettacoli teatrali da un lato nell’Oriente fra’ Cinesi sin da’ più remoti tempi, e dall’ altro nell’Occidente fr
13 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 8-13
toria anteriori ad ogni altra produzione profana gli oracoli composti da’ sacerdoti gentili, le greche poesie nomiche e dit
e rappresentazioni furono sacre. Il nostro intendimento poi, il quale da’ sensi attende le notizie delle cose esteriori, no
e perché tutte le prime composizioni sceniche, come non molto lontane da’ primi passi delle nazioni verso la coltura, si tr
gli orientali e presso il peruviano, se gli storici e i viaggiatori, da’ quali soltanto possiamo instruirci della legislaz
14 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo III. Teatri orientali. » pp. 14-18
di Giava, e ch’é divisa in due gran parti, una delle quali é abitata da’ cinesi che le danno il nome, qualunque sagrifizio
on manchino ne’ fasti di questa nazione esempli di regnanti che vinti da’ vezzi delle sirene teatrali, giunsero all’eccesso
a caduta in dispregio, e negli ultimi tempi si trova appena tollerata da’ nobili nella scena9. Ma in qual modo essa entra n
Surate nel Guzurate, penisola posta tra l’Indo e ’l Malabar, le quali da’ portoghesi chiamaronsi Bayladeras. Vengono esse a
15 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
’antica origine della poesia drammatica osservansi in quel dramma che da’ Satiri trasse il nome. Sileno e i Satiri che form
Grecia. È intanto cosa degna di nolarsi come in tante regioni abitate da’ Greci si fossero congiunte verso i medesimi sogge
Macedone il più celebre parodista fu Eubeo Pario sommamente ammirato da’ Siciliani. Caro però oltre ogni credere fu agli A
va. VI. Pantomimi. Tra tanti attori mimici che separaronsi da’ Comedi, spiccarono in seguito i Pantomimi istrion
Pare che la Scinnide fosse anche saltazione comica usata anticamente da’ Frigii nella festa di Dionisio Sabazio. L’Emmelia
e gestire, muovere e camminare come se fossero animate. Tali fantocci da’ volgari d’Italia nominati pupi, dagli Spagnuoli t
antocci da’ volgari d’Italia nominati pupi, dagli Spagnuoli titeres e da’ Francesi marionnettes, dicevansi da’ Greci neuros
pupi, dagli Spagnuoli titeres e da’ Francesi marionnettes, dicevansi da’ Greci neurospasti a. Potino neurospasto soleva co
nno le patrie de’ Newton, dei Leibnitz, dei Des-Cartes, de’ Galilei e da’ Borrelli. Criticastri infelici, che non meritando
crive Pausania in Eliac. II che il lascivo ballo Cordace fu ritrovato da’ Pisani d’Elide. a. Di tali figurine che prendono
16 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
nte animate e le fiere ammansite dalla lira d’Orfeo, gli armati surti da’ solchi di Cadmo, e le dure roveri di Virgilio: e
enne lusso; e nacque da ciò la bell’arte esercitata dagli Agatarchi e da’ Numisii, insegnata da’ Vitruvii, da’ Trissini, da
ciò la bell’arte esercitata dagli Agatarchi e da’ Numisii, insegnata da’ Vitruvii, da’ Trissini, da’ Palladii e vie più pe
rte esercitata dagli Agatarchi e da’ Numisii, insegnata da’ Vitruvii, da’ Trissini, da’ Palladii e vie più perfezionata da’
dagli Agatarchi e da’ Numisii, insegnata da’ Vitruvii, da’ Trissini, da’ Palladii e vie più perfezionata da’ Buonarroti. I
gnata da’ Vitruvii, da’ Trissini, da’ Palladii e vie più perfezionata da’ Buonarroti. Il piacere che deriva dalla presenza
e misurate, che sin dall’infanzia delle società si coltivarono anche da’ materiali Lapponi, da’ Negri, Indiani, Messicani,
ll’infanzia delle società si coltivarono anche da’ materiali Lapponi, da’ Negri, Indiani, Messicani, Irochesi, Caraibi ed U
tarli, e disposto a riprendere in altri le ridicolezze e gli eccessi, da’ quali si chi de lontano, gode della somiglianza d
17 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
è spazioso l’uditorio, perchè si destinò ad occuparsi esclusivamente da’ grandi, da ambasciadori, da’ ministri, e da’ dipe
è si destinò ad occuparsi esclusivamente da’ grandi, da ambasciadori, da’ ministri, e da’ dipendenti della corte, e da un n
occuparsi esclusivamente da’ grandi, da ambasciadori, da’ ministri, e da’ dipendenti della corte, e da un numero moderato d
rchè tra’ personaggi caratterizzati giusta la favola, e vestiti p. e. da’ Turchi, Mori, o da selvaggi Americani, si vedeva
nza del mio racconto, basti accennare quanto contro di esso si oppose da’ capricciosi apologisti e da’ villani declamatori.
ccennare quanto contro di esso si oppose da’ capricciosi apologisti e da’ villani declamatori. Rimettendoci al citato Disco
olle provvidenze del Governo. II Saben «che il nome di Chorizos venne da’ Chorizos che mangiava certo buffone in un tramezz
la disposizione data di unire i prodotti de’ due teatri non venne nè da’ nastri nè da’ disordini derivati da i due partiti
ne data di unire i prodotti de’ due teatri non venne nè da’ nastri nè da’ disordini derivati da i due partiti». E qual ragi
18 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 13-20
a notarsi ancora che tal calzolajo si valse di molti argomenti tratti da’ Greci e Latini, ch’egli non poteva leggere origin
aste per retaggio perpetuo delle tignuole. Altri drammi latini tratti da’ racconti della Sacra Scrittura si mentovano nella
mpose ancora Antonio Scoro di Hocchstraten una commedia rappresentata da’ suoi scolari, nella quale si personificava la rel
ndicando alloggio tra’ grandi, ed era esclusa, e veniva indi raccolta da’ plebei. L’imperadore se ne sdegnò, e volea punirn
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
ero il medesimo ottimo effettob. In pochissime altre cose differivano da’ teatri Greci i Romani. Il pulpito Romano era più
nata dividevasi in tre spartimenti, basso, mezzano e superiore, detti da’ Latini ima, media e summa cavea, delle quali part
’ Latini ima, media e summa cavea, delle quali parti l’ima occupavasi da’ senatori e cavalieri, e la media e la summa dal r
20 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
o il medesimo ottimo effetto152. In pochissime altre cose differivano da’ teatri Greci i Romani. Il pulpito Romano era più
nata dividevasi in tre spartimenti, basso, mezzano e superiore, detti da’ Latini ima, media e summa cavea, delle quali part
’ Latini ima, media e summa cavea, delle quali parti l’ima occupavasi da’ senatori e cavalieri, e la media e la summa dal r
21 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XV. ed ultimo. Conchiusione con pochi Avvisi amorevoli agli Apologisti. » pp. 214-236
quale sin dal primo secolo di lei tralusse in Numa Pompilio, ammirato da’ Posteri al pari de’ Soloni, de’ Licurghi, de’ Zal
a questo Scrittore l’aver detto, che i Fenici vennero in Ispagna sin da’ primi tempi; là dove egli dice soltanto ἐξ πολλοῦ
oni. Si vuole, che Cadice nel tempo sopraccennato fosse stata fondata da’ Fenici Commercianti; si dice poi, che i Fenici ve
vincia, introducendovisi con motivo di soccorrere i Gaditani oppressi da’ loro vicini. Da ciò risulta, che più recente anco
declamare: quanto a’ Cordovesi ci dicono, che gli Spagnuoli appresero da’ Fenici il sistema degli Atomi. Ma ecco su di ciò
i di mille anni al sistema Peripatetico . . . . e la Spagna lo ricevè da’ Fenici molto prima della Grecia, e di Roma. Infel
i, i veri amatori della propria Nazione. Vogliono lodi che provengano da’ fatti non dubbj, non falsi, non fondati nell’aren
aeree congetture. E che bisogno ha la Spagna di lodi false, mendicate da’ sofismi, da imposture in fine? Ha bisogno delle g
furono ne’ due primi secoli Gramatici e Verseggiatori, come è chiaro da’ Versi Saliari, e nel terzo secolo furono gran Leg
i soda gloria è ricca la vostra Nazione per aver bisogno di accattare da’ vanti spregevoli e frivoli o da immaginarie lodi,
congetture tratte dalla Sacra Scrittura, per la fondazione di Cadice da’ Fenici 400. anni prima di Salomone. Vedansi i num
22 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
Baron, de’ Garrick, degli Scaramucci e de’ Don-Fastidj, bassi oggetti da’ quali difficile e schifiltoso rifugge chiunque pr
o, un Ovidio, un Seneca, e uno Stazio: Orazio Flacco si fece ammirare da’ contemporanei e da’ posteri come critico inimitab
eca, e uno Stazio: Orazio Flacco si fece ammirare da’ contemporanei e da’ posteri come critico inimitabile di teatral poesi
ile, così difficile, e con ardor sommo e con felice successo trattato da’ filosofi di grido, da nobili di primo ordine, da
23 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 77-87
a notarsi ancora che tal calzolajo si valse di molti argomenti tratti da’ Greci e Latini, i quali scrittori legger non pote
gio perpetuo delle tignuole nelle scanzie. Altri drammi latini tratti da’ racconti della Sacra Scrittura si mentovano nella
mpose ancora Antonio Scoro di Hocchstraten una commedia rappresentata da’ suoi scolari, nella quale si personificava la Rel
va mendicando alloggio tra’ grandi, ed era esclusa, e veniva raccolta da’ plebei. L’imperadore se ne sdegnò, e voleva punir
24 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
o e nel triviale. Le sue favole comiche e tragiche si rappresentarono da’ collegiali dal 1677 in poi. Tutto congiurava a te
mmessi nelle corti de’ principi Alemanni. 123. Secondo che scrivesi da’ signori Juncker e Lieubault nella dissertazione p
na sempljce asserzione, che ci lascia nella nostra opinione sostenuta da’ nominati Francesi. 124. Nel tomo II delle Memori
25 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
ella storia anteriore ad ogni profana produzione gli oracoli composti da’ sacerdoti gentili, le Greche poesie nomiche e dit
rappresentazioni furono sacre. Il nostro intendimento poi, il quale da’ sensi attende le notizie delle cose esteriori, no
e perchè tutte le prime composizioni sceniche (come non molto lontane da’ primi passi delle nazioni verso la cultura) si tr
eatri orientali e in quello del Perù, se gli storici e i viaggiatori, da’ quali soltanto noi possiamo instruirci sulla legi
26 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41
nano, rendono probabile la congettura. La più solenne festa celebrata da’ Peruviani in onor del Sole chiamavasi Raymi e dur
un tutto e una imitazione più ragionata. E chi sa che le armi portate da’ Curaci in un luogo di pietà, di pace e di allegre
iamo, che le favole drammatiche del Perù furono inventate e coltivate da’ filosofi colà chiamati Amauti. Essi composero due
ll’origine degli spettacoli del Perù col riflettere che si eseguivano da’ medesimi Curaci, Inchi e Capitani che si maschera
Carte a que’ nuovi paesi il proprio nome pervenne col tempo a fargli da’ naviganti chiamare America, e tolse con fortunata
gelosia nazionale? Tutto ciò e peggio fanno i rigiri degl’ invidiosi, da’ quali viene il merito conculcato. Non credo adunq
27 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193
teva in versi in lode della vergine e de’ santi, cantati a competenza da’ vari branchi di pellegrini venuti da’ santuari131
de’ santi, cantati a competenza da’ vari branchi di pellegrini venuti da’ santuari131. Da principio fermavansi a cantar nel
azione delle dieci vergini mentovate nel vangelo, fatta pubblicamente da’ preti della città d’Eisenach nel 1322, quindici g
28 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento delle Romane. » pp. 2-8
sotto Tarquinio Prisco. Disotterransi tratto tratto diversi monumenti da’ migliori antiquarii stimati Etruschi. Tale si giu
e’ loro teatri11. Etrusco, secondo Livio, è lo stesso vocabolo Hister da’ Romani poi convertito in Histrio, ed usato in vec
sieno però esse state composte avanti che l’Etruria fosse soggiogata da’ Romani, siccome pretenderebbe dare a credere il D
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
ta in compagnie d’infimo ordine, e finendo poi, vecchia e abbandonata da’ compagni di ogni specie, infermiera nell’ospedale
30 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289
’antica origine della poesia drammatica osservansi in quel dramma che da’ Satiri trasse il nome. Sileno e i Satiri che form
a. Egli è intanto cosa degna di notarsi come in tante regioni abitate da’ Greci si fossero congiunte verso i medesimi sogge
Macedone il più celebre parodista fu Eubeo Pario sommamente ammirato da’ Siciliani. Caro però oltre ogni credere fu agli A
allava. VI. Pantomimi. Tra tanti attori mimici che separaronsi da’ comedi, spiccarono in seguito i Pantomimi, istrio
Pare che la Scinnide fosse anche saltazione comica usata anticamente da’ Frigj nella festa di Dionisio Sabazio. L’Emmelia
e gestire, muovere e camminare come se fossero animate. Tali fantocci da’ volgari d’Italia nominati pupi, dagli Spagnuoli t
antocci da’ volgari d’Italia nominati pupi, dagli Spagnuoli titeres e da’ Francesi marionettes, dicevansi da’ Greci neurosp
i pupi, dagli Spagnuoli titeres e da’ Francesi marionettes, dicevansi da’ Greci neurospasta 140. Potino neurospasto soleva
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 164-168
ottrina, in questa zucca, in questa chirichiocca Spacchesca, è veduto da’ ciechi, sentito da’ sordi, conosciuto da’ matti,
ucca, in questa chirichiocca Spacchesca, è veduto da’ ciechi, sentito da’ sordi, conosciuto da’ matti, e celebrato da’ muti
hiocca Spacchesca, è veduto da’ ciechi, sentito da’ sordi, conosciuto da’ matti, e celebrato da’ muti. Fama volat ; la qual
duto da’ ciechi, sentito da’ sordi, conosciuto da’ matti, e celebrato da’ muti. Fama volat ; la quale non sa spifferare dal
sò quante, che vbi non est ordinem, ibi est confusionem) cominciando da’ più degni, chiamo il primo Saturno, che venga à e
on toglie. E però questa sera (nobilissimi Signori Bolognesi) pregato da’ miei compagni à farui il Prologo d’vna bella Come
32 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
a col l’ammirarsene i preziosi codici scappati alla barbarie, nasceva da’ rottami greci, latini, orientali e settentrionali
i comunemente tra noi in versi volgari (cioè facili ad esser compresi da’ volgari, benchè latini) le imprese de’ re, e si c
tiranno. Ma un Messo il conturba coll’avviso di essersi presa Padova da’ fuorusciti entrativi col favore de’ Veneziani, de
questa più regolari. Per mezzo adunque del Mussato ebbe l’Italia sin da’ primi lustri del XIV secolo tragedie fatte ad imi
33 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 17-27
la di Giava, ed è divisa in due gran parti, delle quali una è abitata da’ Cinesi che le danno il nome, qualunque sacrifizio
cinque colori. L’Imperadore forma coll’ aratro un solco, ed è imitato da’ Regoli e Mandarini, indi monta in sedia per ritor
unque altra cagione) in appresso appena nella sola scena fu tollerata da’ nobili. Ma in qual modo vi ha luogo? Parte del dr
urate nella penisola Guzurate posta fra l’Indo e il Malabar, chiamate da’ Portoghesi bayladeras. Vengono esse allevate in a
34 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
a coll’ ammirarsene i preziosi codici scappati alla barbarie, nasceva da’ rottami greci, latini, orientali e settentrionali
i comunemente tra noi in versi volgari (cioè facili ad esser compresi da’ volgari, benchè latini) le imprese de’ re, e si c
tiranno. Ma un messo il conturba coll’ avviso di essersi presa Padova da’ fuorusciti entrativi col favore de’ Veneziani, de
questa più regolari. Per mezzo adunque del Mussato ebbe l’Italia sin da’ primi lustri del XIV secolo tragedie fatte ad imi
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 663
, col quale stette più anni, non solo come attore, ma anche adoperato da’ suoi Compagni — dice il Bartoli — negli affari de
36 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
NO in questa edizione accresciute. Nota I. Gli Etruschi che da’ Greci furon detti Tirreni, vennero in Italia, sec
Scipioni, a i Lelj, a i Furj, e ad altri nobili uomini di buon gusto, da’ quali, per quello che fin dal suo tempo si credev
asciviæ officinam, e S. Gregorio Nanzianzeno scholam fœditatis. E sin da’ principj del terzo secolo il Cristiano Avvocato d
Presso i Romani chiamavansi Pantomimi coloro i quali accompagnati da’ suoni appropriati esprimevano senza parlare ed an
mpi così necessarie in alcune festive solennità, che doveansi esibire da’ magistrati maggiori non solo nelle principali met
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
o Trionfante di Marc’ Antonio, dramma-parodia, che fece rappresentare da' suoi compagni con la musica del Maestro Maccari.
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Santi, comici, che la vider bambina, sì n’ ebber pietà che ottennero da' parenti di poterla adottare qual figlia. Venuta g
39 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
altico, quasi fino al terminar del secolo passato non molto differiva da’ costumi de’ selvaggi samojedi, morduati, e siberi
ttori stranieri. Tuttavolta gli attori russi oggidì vengono encomiati da’ loro compatrioti. Sin da quando cominciò in Russi
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
 – ci daranno questo comico ad un segno di perfezione che agevolmente da’ suoi talenti si può con gran certezza sperare. »
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Velli Luigi, veronese, ebbe da' suoi parenti una educazione compiuta ; e laureato
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
onostante la pronunzia alcun po' dialettale, s’ebbe i maggiori encomi da' più eletti pubblici d’Italia. Fu nelle principali
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
Difetti dell’amore re pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli stranieri per il piano ben condotto
che la lingua patria ben si adatta alla musica. La Suezia incoraggita da’ proprii sovrani si è con più ardore nell’inoltrar
44 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148
ggiunsi, che sebbene avesse egli succiato qualche mele dagli Antichi, da’ Francesi, e dagl’Italiani, nulla poteva aver trat
herato comincia il suo discorso dal mostrare, che la semplicità amata da’ Greci, da’ Francesi, e da’ buoni Italiani, non si
ncia il suo discorso dal mostrare, che la semplicità amata da’ Greci, da’ Francesi, e da’ buoni Italiani, non si amò dalla
orso dal mostrare, che la semplicità amata da’ Greci, da’ Francesi, e da’ buoni Italiani, non si amò dalla Nazione Spagnuol
45 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « CORREZIONE AL TOMO IV. »
eggiarsi su di essi mentovandosi degli uovi. Un nuovo informo presone da’ savj e candidi amici di Madrid venuto dopo l’impr
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58
nano, rendono probabile la congettura. La più solenne festa celebrata da’ Peruviani in onor del Sole chiamavasi Raymi e dur
un tutto e una imitazione più ragionata. E chi sa che le armi portate da’ curaci in un luogo di pietà, di pace e di allegre
viamo che le favole drammatiche del Perù furono inventate e coltivate da’ filosofi colà chiamati Amauti. Essi composero due
l’origine degli spettacoli del Perù col riflettere che si eseguivano da’ medesimi curaci, inchi e capitani che si maschera
gelosia nazionale ? Tutto ciò e peggio fanno i rigiri degl’invidiosi, da’ quali viene il merito conculcato. Non credo adunq
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Valsecchi Angelo, caffettiere veneziano, cominciò col farsi ammirare da' clienti di bottega come imitatore perfetto del ce
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
elle Memorie del Diavolo. A diciotto anni fu scritturata co’ genitori da’ soci Antonio Colomberti e Carlo Romagnoli, zio di
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 505
o vero cognome fu Del Carcano. Per ragion d’interessi, avuta a patire da’ parenti alcuna ingiustizia, pensò di chieder socc
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 277
e amata dal Pieri, il quale, avutala in moglie, la separò per sempre da' suoi congiunti. Diventò l’Anna in poco tempo un’a
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
ranchezza il fatto riferito, scevro di ogni timore di essere smentito da’ contemporanei, che sembra escludere ogni sospetto
Calliachio, ma sì bene una specie di ara o tribunale che si occupava da’ musici e da’ ballerini. Un semicircolo col suo di
ma sì bene una specie di ara o tribunale che si occupava da’ musici e da’ ballerini. Un semicircolo col suo diametro compre
cevano la figura di fasce, e da Vitruvio chiamaronsi Precinzioni a, e da’ Greci διαζωματα. Facevansi in’queste varii aditi,
arii aditi, entrate, o porte che dall’introdurre il popolo si dissero da’ Latini Vomitoria, o anche Vomitaria, come scrisse
sserva ancora Vitruvio non essersi senza molto senno per la scalinata da’ Greci architetti scelta la figura circolare, ed a
52 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
Grullo, e in Italia del Dottor Graziano, le quali si conobbero anche da’ Latini, avendocene Plauto dato qualche esempio:
po il Rueda si vede nominato il Castillejo, il quale certamente fiorì da’ primi anni di quel secolo sino al quaranta”. In p
ig. Lampillas! In secondo luogo dite, che Castillejo certamente fiorì da’ primi anni del secolo sino al quaranta. Questa pa
non vi trovo, e certa disuguaglianza manifesta non viene dissimulata da’ medesimi suoi comentatori Nazionali, Francesco Sa
53 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 23-39
di Giava, ed è divisa in due grandi parti, delle quali una è abitata da’ Cinesi che le danno il nome, qualunque sacrificio
cinque colori. L’imperadore forma col l’aratro un solco, ed è imitato da’ regoli e mandarini, indi monta in sedia per ritor
i per qualunque altra cagione) in appresso appena nella sola scena fu da’ nobili tollerata. Ma in qual modo vi ha luogo? Pa
urate nella penisola Guzurate posta fra l’Indo e il Malabar, chiamate da’ Portoghesi bayladeras. Vengono esse allevate in a
54 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
eleagro, Clarissa, la Prude sono drammi del medesimo autore riprovati da’ nazionali. Despazes autore delle quattro Satire,
erà, gl’imiterà, se ne abbellirà alle occorrenze; ma si terrà lontano da’ difetti del dramma. La dipintura del carattere de
e la Giornata pazza, ovvero il Matrimonio di Figaro. Esse sono tratte da’ costumi spagnuoli, ed abbondano di colori teatral
e, e di tratti satirici. Ad accreditar questo genere che si allontana da’ tristi eccessi del comico larmoyant, ma che per q
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
fieri di Torino. L’Arcelli, ottimo uomo, di rara integrità, fu pianto da’ suoi compagni, ed ebbe onori funebri degni di lui
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 331-332
so il 1845, non ancor tócco i cinquant’anni, compianta dai pubblici e da’ fratelli d’arte che amavano in lei la squisita bo
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article »
to a Firenze, ove in breve morì, compianto dalla moglie, dal figlio e da’ suoi scritturati che perdevano in lui un onesto a
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 764
gli ultimi dodici anni in tre sole Compagnie, ammirato e amato sempre da' compagni e dal pubblico.
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 769
da giovinetto mostrò la più grande inclinazione al teatro. Osteggiato da' parenti, dovè, per darsi con tutto l’amore.all’ar
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 210
eplicava sino a venti sere di fila ; e però fu sempre desideratissimo da' capocomici, tra' quali il Morelli. Ma con la fama
61 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
con tal franchezza il fatto riferito, senza timore di essere smentito da’ contemporanei, che sembra escludere ogni sospetto
Calliachio, ma sì bene una specie di ara o tribunale che si occupava da’ musici. E quì termina la parte del teatro destina
evano la figura di fasce, e da Vitruvio chiamaronsi Precinzioni 166 e da’ Greci διαξωματα. Facevansi in queste varj aditi,
varj aditi, entrate, o porte che dall’introdurre il popolo si dissero da’ Latini vomitoria, o anche vomitaria, come scrive
esso Vitruvio non essersi senza molto senno, per la scalinata, scelta da’ Greci architetti la figura circolare, ed averne g
62 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni Teatro. » pp. 12-22
e rappresentazioni furono sacre. Il nostro intendimento poi, il quale da’ sensi attende le notizie delle cose esteriori, no
e perchè tutte le prime composizioni sceniche (come non molto lontane da’ primi passi delle nazioni verso la coltura) si tr
atri orientali, e in quello del Perù, se gli storici e i viaggiatori, da’ quali soltanto noi possiamo instruirci sulla legi
63 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
coll’autorità dello Scoliaste di Aristofane. « I Villani oltraggiati da’ cittadini anticamente venivano di notte nel villa
a diligente imitazione de’ volti, de’ vestimenti e delle divise usate da’ personaggi tratti dalla storia, dalle poesie Omer
le maschere degl’istrioni per essere stato spesse volte ritratto fin da’ Vasai) i forestieri andavano nel teatro domandand
64 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
coll’ autorità dello Scoliaste di Aristofane: “I villani oltraggiati da’ cittadini anticamente venivano di notte nel villa
diligente imitazione de’ volti, de’ vestimenti, e delle divise usate da’ personaggi tratti dalla storia, dalle poesie Omer
elle maschere degl’ istrioni, essendo stato spesse volte ritratto sin da’ vasaj) i forestieri andavano in teatro domandando
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
a di Pietro Cornelio venuta tanto più tardi) e da un patetico animato da’ bei colori della natura che sempre trionfa nella
nella vivace semplicità, quella semplicità che attinse il Trissisino da’ greci fonti. Un cuore non indurito da’ pregiudizi
cità che attinse il Trissisino da’ greci fonti. Un cuore non indurito da’ pregiudizii verserà pietose lagrime al racconto d
che essi hanno profuso sul teatro e ne’ loro scritti, l’abbiano presa da’ buoni autori Castigliani . Accordiamo di buon gra
tista Giraldi Cintio nato in Ferrara nel 1504 e morto nel 1573 trasse da’ suoi medesimi Ecatommiti più argomenti per la sce
ai raggio di sole, Un luogo destinato a’ sacrifici, Che soglion farsi da’ re nostri all’ombre, A Proserpina irata, al fier
mente, di sì bell’argomento non mai prima tentato nè dagli antichi nè da’ moderni? Vedesi veramente negli Orazii più artifi
n Venezia nel 1568 vi pubblicò più di una volta varie tragedie tratte da’ Greci e da’ Latini. Nel 1566 se ne fece una edizi
l 1568 vi pubblicò più di una volta varie tragedie tratte da’ Greci e da’ Latini. Nel 1566 se ne fece una edizione che cont
agnuoli, asserì che il Tasso ed il Trissino aveano la testa stravolta da’ romanzi, e che perciò non poterono pervenire al c
o l’opposto di ciò che egli afferma, cioè in vece di una testa guasta da’ romanzi, un genio pieno di giudizio e di sobrietà
giuri de’ principi Trojani, tutto trovasi ammassato nell’atto I fatto da’ Giunone ed Iride, che è insieme prologo e parte d
ico del Tasso compose l’Acripanda, il cui argomento nè anche si prese da’ Greci. Ussiano re di Egitto uccide Orsilia sua mo
al solo titolo può rilevarsi non esser tratte da argomenti maneggiati da’ tragici greci, e chi le svolgerà vi loderà non po
to determinati dalla tragedia del Manfredi abbigliata alla greca, che da’ gotici drammi del Virues e del Calderòn. Al Manf
aliora surse e giunse al colmo la tragica letteratura, imitata poi da’ Francesi e da Spagnuoli, con molto maggior minute
lo studio delle altre nazioni i tanti argomenti nuovi degl’Italiani, da’ quali gli Oltramontani hanno così spesso trasport
con tutte le circostanze locali, che a’ nostri parvero troppo aliene da’ tempi e da’ popoli, al cui piacere consacravano l
e circostanze locali, che a’ nostri parvero troppo aliene da’ tempi e da’ popoli, al cui piacere consacravano le loro penne
essi tutto ciò che poi si è ripetuto in altre o simili guise al di là da’ monti? E che si è scoperto di più a’ giorni nostr
66 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
zza, naviganti senza coraggio, filosofi quanto basta per distinguersi da’ barbari, imitano le umane vicissitudini senza sce
vicissitudini senza sceverar ne’ loro drammi gli evenimenti ridicoli da’ compassionevoli. Più filosofi quei di Cusco giuns
67 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
ce gratuita asserzione, che ci lasciò nella nostra opinione sostenuta da’ signori Juncker, Lieubault ed Arnaud. Certo è non
o e nel triviale. Le sue favole comiche e tragiche si rappresentarono da’ collegiali dal 1677 in poi. Tutto congiurava a te
68 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
terminar del passato secolo non molto differiva pe’ costumi selvaggi da’ Samojedi, Morduati e Siberiani che ad esso appart
de’ Molieri. Non pertanto gli odierni attori Russi vengono encomiati da’ nazionali. Sin dal 1741 quando nella Russia comin
69 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
verà, l’imiterà, se ne abbellirà alle occorrenze; ma si terrà lontano da’ difetti del dramma. La dipintura del carattere de
e la Giornata pazza ovvero il Matrimonio di Figaro. Esse sono tratte da’ costumi spagnuoli ed abbondano di colori teatrali
ze e di tratti satirici. Ad accreditar questo genere che si allontana da’ tristi eccessi del comico larmoyant, ma che per q
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 361
1799, vedova da un anno con un figliuolo, dovè fuggirsene, ricacciata da’ moti rivoluzionari. Cominciò il 1800, applauditis
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Rimini, li 22 Giug.º 1698. » p. 489
concernente la bigamia del signor de Laboras, padre di lei, e firmato da’ seguenti interessati e testimoni : « A.f. Riccobo
72 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
pale. Ma le osservazioni della fredda critica non sogliono ascoltarsi da’ lettori sensibili, i quali commossi, perturbati d
blici teatri, e circa dieci o dodici anni sono, si pubblicò sfigurata da’ tratti grossolani d’una penna dozzinale. Ultimame
io ne ho vedute, senza eccettuarne l’istesso Turno Aricino condannato da’ principi latini confederati con Tarquinio il Supe
o, E poi quel che si vuol, presto si crede Dal Petrarca dallo Zeno, da’ Francesi ha saputo trarre qualche mele; e perché
se? Anche l’Attilio Regolo (afferma il medesimo italiano) ha ricavato da’ francesi. Il teatro francese prima di Metastasio
rge ad ogni passo per gli nuovi colpi teatrali, e pe’ bei quadri nati da’ contratti di situazione, non poteva trovar l’Ital
Tito, nel tempo stesso che conspira contri di lui, corra a difenderlo da’ congiurati: che chiamato da Tito, non osi present
non provengono dalla conoscenza dell’ingiustzia del suo attentato, ma da’ benefici ricevuti da Augusto. Al contrario Sesto
to franco e amichevole di Tito, e quella confusione di Sesto lacerato da’ rimorsi. Nella scena VI dell’atto III non si cono
applausi universali che riscuote l’Euripide italiano dagli eruditi e da’ volgari, Metastasio é la gloria del teatro e del
o Vestris che nel teatro lirico di Parigi tanti applausi riscuote fin da’ francesi in siffatto genere tanto delicati. 208
é convenuto imitare i pensamenti de’ poeti greci, latini e italiani, da’ quali, come certezza si può affermare, i più rino
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486
ata : I viaggi di una donna di spirito. Come attore fu molto ammirato da’ varj pubblici ; e in un frammento di lettera sul
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037
entile, senza albagia per il suo merito, era amato e stimato non solo da’ suoi fratelli d’arte, ma da tutti quelli che lo c
75 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
tanti puerili contrapposti, giuochi di parole, e acrostichi adoperati da’ verseggiatori Arabo-Ispani; e intanto nè opera ve
Provvidenza avesse loro duplicate le forze della mano e del senno, se da’ loro acquisti sorta fosse, invece di varj picciol
76 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
quali insieme co’ modi Saturnii per centoventi anni in circa vennero da’ Romani coltivati18. Ma siffatti motteggi per la s
a, graziosa e dilettevole agilità (all’usanza de’ Cureti e de’ Lidii, da’ quali traevano l’origine gli Etruschi) riuscì ad
applauso vi fossero accolte e con quanti privilegii onorate, si vede da’ seguenti fatti. I. Esse continuarono a rappresent
ilità dall’essere stata questa la Grecia vinta in guerra e soggiogata da’ Romani pochi lustri prima che Andronico vi fosse
Utica nell’olimpiade cxliv (che cade nel nominato anno 549) cacciato da’ nobili Romani che solea mordere nelle sue favole.
nelio Nipote, lo trasse dalla Sardegna, e il di lui acquisto si stimò da’ Romani tanto pregevole, quanto qualsivoglia ampli
Medo, Menalippe, Telamone, Telefo, Tieste, tutte o tradotte o imitate da’ Greci, e Scipione originale di argomento Romano.
ha prodotto un incredibil numero d’intrighi e di colpi teatrali usati da’ moderni, spezialmente nel XVI e XVII secolo. Nicc
e ne risulta una scena sommamente piacevole imitata poi soventi fiate da’ drammatici Italiani del cinquecento. Alla venuta
le ognor con nuove giunte. Ned io mi traggo fuor di tal genìa Che da’ lor detti inzampognar mi feci. O che gente! o c
frode. Questo comico colore sempre piacevolissimo tante volte imitato da’ Francesi e dagli Spagnuoli, trovasi felicemente a
ero, come dicono i moderni comici dell’arte, lazzo e botta adottatata da’ Pulcinelli ed Arlecchini. Parte Tossilo. Ma che f
tanza propria per una tavola, come può seguire la venuta del ruffiano da’ commensali schernito? O bisogna concepire un teat
la favola del Pseudolo fu da Gellio chiamata festivissima, e ammirata da’ moderni più sagaci interpreti, tra’ quali si dist
i ornamenti infantili di una bambina esposta, ond’ella è riconosciuta da’ genitori. Delineati a maraviglia vi si scorgono i
tre merlotti, uno della villa, uno della città, e un altro che viene da’ paesi esteri. A quest’ultimo da lei trattato in a
vo e venduto a uno straniero, e un altro già grande fatto prigioniero da’ nemici. Per avere l’opportunità di riscattare o p
scappi fuori dal fangoso talento del più meschino improvvisatore. Fin da’ tempi di Varrone mal si distinsero le commedie ge
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 754
i dal morbo inesorabile. Poveri artisti ! Lontani dai parenti vecchi, da' figli adorati, spinti quasi nelle braccia della m
78 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
, ch’è la divisa dell’ immortalità onde si distinguono i poeti grandi da’ volgari. ( Nota IV ) In quel secolo per la Franci
dda a fronte del tragico e disperato amor di Fedra, non si approvò nè da’ contemporanei nè da’ posteri; benchè il dotto e g
ico e disperato amor di Fedra, non si approvò nè da’ contemporanei nè da’ posteri; benchè il dotto e giudizioso M. Le Batte
ali figure ammesse ancora nella poesia de’ Greci e degl’ Italiani; ma da’ drammatici francesi usansi con tal frequenza e di
dano anco nelle tragedie del Racine, ma ecco in che egli si distingue da’ tragici volgari. In questi quel perpetuo tessuto
io di Sejano diede il primo esempio delle massime ardite usate poscia da’ moderni tragici della Francia con tal frequenza e
re anche questa favola di Quinault tra quelle che i Francesi trassero da’ loro compatriotti. 9. V. Fureteriana. Avete voi,
79 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
onaggi della corte, e madama Angouleme vi rappresentava Ginevra. Pure da’ signori e capi della corte vi fu rappresentato il
sidera le pietose buffonerie teatrali che si componevano in tal tempo da’ francesi, inglesi, e alemani. Ma quando Parigi no
Antonio Scoro d’Hoochstraton compose anche una comedia rappresentata da’ suoi scolari in Heidelberg, nella quale si person
80 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
lmente le antiche invenzioni Comiche noi cominciammo dalle Filologie, da’ Paoli, dalle Catinie, dalle Polissene, da’ Filodo
minciammo dalle Filologie, da’ Paoli, dalle Catinie, dalle Polissene, da’ Filodossi, da’ Timoni, dalle Amicizie, argomenti
Filologie, da’ Paoli, dalle Catinie, dalle Polissene, da’ Filodossi, da’ Timoni, dalle Amicizie, argomenti così lontani da
isposta a Giambattista Sacco disse ottimamente il Bonciario, che “non da’ rottami di Menandro, nè dalle intere favole di Ar
uola Lopense e Calderonica, la quale, traviando dalla norma comune, e da’ precetti indispensabili, permise a’ Poeti l’abban
Italia alla prima piacquero i componimenti Spagnuoli, benchè purgati da’ difetti principali. E’ verissimo, Signor D. Saver
e talvolta se ne tradussero dal Teatro Spagnuolo, cercando spogliarle da’ difetti di unità. I componimenti del Canonico Cel
. III. Tra gli altri meriti contratti dal Vega, dal Calderòn, e da’ loro seguaci col moderno Teatro novera il Signor
81 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
esia Scenica? Ma dunque, egli dirà, in che mai si distinguono i Dotti da’ Volgari? In ciò, Signor mio, che i Volgari pensan
tò tutti i Filosofi, che è l’idolo del sobrio Plutarco, che fu citato da’ SS. Padri della nostra Chiesa, forse perciò dispi
tato pel Principe della bella Commedia Nuova? o fu onorato con Statue da’ rischiarati Ateniesi nel loro Teatro accanto ad E
resentazioni teatrali strepitose desiderate non meno dalla Plebe, che da’ Cavalieri Romani in vece de’ buoni Drammi; nel ch
a Tragedia altro non dice, se non che il Guarino, e il Tasso adescati da’ Romanzieri si scostarono dalla semplicità natural
rsi con calore al Teatro, come faceano i Greci, perciò chiamati molli da’ Latini. Oggi la gravità della sua Polizia vi prod
he impegno intrapreso, da tal Commediaccia, e da altre simili scritte da’ trapassati da non molto stravaganti Poetastri Iba
uola? Il gusto generale si prende dalla maggior parte della nazione e da’ Drammi che vi si compongono, e non già da uno, e
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
, che è la divisa dell’immortalità onde si distinguono i poeti grandi da’ volgaria. In quel secolo per la Francia fortunati
redda a fronte del tragico disperato amor di Fedra, non si approvò nè da’ contemporanei nè da’ posteri, benchè il dotto e g
agico disperato amor di Fedra, non si approvò nè da’ contemporanei nè da’ posteri, benchè il dotto e giudizioso Le-Batteux
ali figure ammesse an cora nelle poesie de’ Greci e degl’Italiani; ma da’ Francesi drammatici usate con troppa frequenza, e
nco nelle tragedia del Racine; ma ecco in qual cosa egli si distingue da’ tragici mediocri. In questi quel perpetuo tessuto
mostrano che Tristano meritò in certo modo gli applausi che riscosse da’ Francesi di quel tempo. L’abate Giovanni Andres p
n più verisimile che l’autore spagnuolo tolto avesse questo argomento da’ Francesi, approfittandosi o della Marianne di Har
e ancor questa favola del Quinault tra quelle che i Francesi trassero da’ loro compatriotti. Doveano, ma non l’hanno fatto.
83 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
poi quel che si vuol, presto si crede. Dal Petrarca, dallo Zeno, e da’ Francesi trasse del mele; ma chi nol fa? chi nol
angue e sostanza, ed è questo uno de’ rari pregi del Metastasio. Si è da’ critici detto ancora che la maggior parte delle f
e? Anche l’Attilio Regolo (afferma lo stesso erudito esgesuita) venne da’ Francesi. Da chi mai venne? forse dal Regolo dell
ad ogni passo, per gli nuovi colpi teatrali e pe’ bei quadri prodotti da’ contrasti di situazione, non poteva trovare l’Ita
Ma Vitellia è un ben dipinto carattere somministrato dalla natura, e da’ costumi de’ grandi, superiore forse alla stessa E
on provengono dalla conoscenza dell’ingiustizia del suo attentato, ma da’ benefizj ricevuti da Augusto. Sesto al contrario,
to franco e amichevole di Tito, e quella confusione di Sesto lacerato da’ rimorsi! E chi non invidierà all’Italia questa sc
d al calore che produce la sola verità nell’opera istorica non guasta da’ musici e da’ ballerini. I momenti più favorevoli
he produce la sola verità nell’opera istorica non guasta da’ musici e da’ ballerini. I momenti più favorevoli dell’opera mi
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888
la miseria, livida nemica di Talia ridente, oppur come – impensierito da’ reclami dei padri di famiglia che vedevano i lor
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 122
ro varietà e per essere fatti nella debita situazione del teatro, che da' Comici a tempo si appella. E venendo a parlar de
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
nnini, i quali insieme co’ modi Saturnii per centoventi anni in circa da’ Romani si coltivaronob. Ma siffatti motteggi per
va graziosa e dilettevole agilità (all’usanza de’ Cureti e de’ Lidii, da’ quali traevano l’origine gli Etruschi) riuscì ad
e applauso vi fossero accolte e con quanti privilegii onorate, vedasi da’ fatti seguenti. In prima esse continuarono a rapp
ellane non sono indigene de’ nostri paesi, ma che gli Osci le presero da’ Fenici, perché questi le portarono a’ Greci ed ag
ilità dall’essere stata questa la Grecia vinta in guerra e soggiogata da’ Romani pochi lustri prima che Andronico fosse con
Utica nell’olimpiade CXLIV (che cade nell’anno nominato 549) cacciato da’ Nobili Romani che morder soleva nelle sue favole.
te, Catone trasse Ennio dalla Sardegna, e il di lui acquisto si stimò da’ Romani tanto pregevole, quanto qualsivoglia ampl
del passato secolo il Grazioso ripete coll’innamorate le parole dette da’ padroni, facendone per lo più una parodia. Ma agl
e risulta una scena sommamente piacevole imitata poscia soventi fiate da’ drammatici Italiani del cinquecento. Alla venuta
endole ognor con nuove giunte. Ned io mi traggo fuor di tal genia Che da’ lor detti inzampognar mi feci. O che gente! o che
tanza propria per una tavola, come può seguire la venuta del ruffiano da’ commensali schernito? O bisogna immaginare un tea
i ornamenti infantili di una bambina esposta, ond’ella è ciconosciuta da’ genitori. Delineati a meraviglia vi si scorgono i
o tre merlotti, uno della villa, uno della città e un altro che viene da’ paesi esteri. A quest’ultimo da lei trattato in a
vo e venduto a uno straniero, e un altro già grande fatto prigioniero da’ nemici. Per avere l’opportunità di riscattare o p
scappi fuori dal fangoso talento del più meschino improvvisatore. Fin da’ tempi di Varrone mal si distinsero le commedie ge
to è pur troppo che barbaro di sua origine significò straniero, quale da’ Greci si considerava chi nasceva fuori della Grec
ero, quale da’ Greci si considerava chi nasceva fuori della Grecia, e da’ Romani chi alla Joro nazione non apparteneva. Cos
va. Così Diodoro (libro XIV) dicendo che i Cartaginesi trassero ajuti da’ barbari d’Italia, volle distinguerli da’ Greci It
i Cartaginesi trassero ajuti da’ barbari d’Italia, volle distinguerli da’ Greci Italiani. Così Dionigi Alicarnasseo (libro 
87 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
o e invidioso delle glorie letterarie della Spagna, non mi ha salvato da’ morsi Lampigliani per quel poco di compassione da
z; il Martirio di San Lorenzo Tragedia Latina rappresentata nel 1571. da’ Seminaristi dell’Escoriale avanti Filippo II., un
88 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
one all’autorità. Un Dramma fa distinguere il suo genere dall’Azione, da’ Caratteri, e dalle Passioni, come dalla divisa si
un Soldato. Chi volesse decidere del di lui Regimento dalle follie o da’ vizj di tal Soldato, mal si apporrebbe. E che han
ira &c.), e che si cavino dalla Storia, dalla Mitologia antica, e da’ Poemi Epici moderni ancora, di maniera che quasi
rmi, con legni, e con pitture nelle rispettive Patrie, e poi ripetute da’ Poeti antichissimi, onde i Tragici trassero gli a
ione, per essere stati prima narrati i loro argomenti dagl’Istorici e da’ Mitologi. Strana cosa che un Apologista sì acuto
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528
e andare ad abbracciar l’arte comica, rifugiandosi, perchè ricercato da’ suoi, a Riverzaro prima, in quel di Piacenza, poi
90 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
esto dipende in gran parte anche dal modo con che ella viene eseguita da’ cantori. E potrebbe assai facilmente intervenire
lle maggiori difficoltà della musica dee senza dubbio farsi anch’esso da’ giovani cantori, perché la voce divenga in ogni o
i nell’azione, fondati nella musica, e sopra ogni cosa tenuti a freno da’ buoni maestri, che vieta il credere non rimettess
91 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
eto ancora, secondo il Biondo e il Sabellico, ebbe un teatro rovinato da’ Goti insieme colla città dopo la morte di Teodori
tà di Tarteso (differente da Cadice che pure portò questo nome) detta da’ Greci Carteia. Tralle antichità di Merida, dove A
i Campani aveano favole sceniche senza potersi dire di averle tratte da’ Greci. Tali popoli Italiani ne infusero l’amore i
92 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
la felicità di Scio liberata dal tributo crudele solito a riscuotersi da’ Traci. Leggonsi nelle opere del Chiabrera tre pas
non cantate soltanto dal Coro in fine degli atti, ma in mezzo di essi da’ personaggi e soprattutto nell’atto V. Si registra
lla. Stimò il Negri che la Procri fosse parto di Ferrante Gonzaga; ma da’ registri delle lettere dell’Archivio segreto di G
93 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
e di gran lunga a quella di Pietro Cornelio) e da un patetico animato da’ bei colori della natura che sempre trionfa nella
licità che attinse il Trissino ne’ greci fonti. Un cuore non indurito da’ pregiudizj verserà pietose lagrime al racconto de
che essi hanno profuse sul teatro e ne’ loro scritti, l’abbiano presa da’ buoni autori Castigliani. Accordiamogli di buon g
tista Giraldi Cintio nato in Ferrara nel 1504 e morto nel 1573 trasse da’ suoi medesimi Ecatommiti più argomenti per la sce
aggio di sole, Un luogo destinato a’ sacrifici, Che soglion farsi da’ re nostri all’ombre, A Proserpina irata, al fie
ente, di sì bell’ argomento non mai prima tentato nè dagli antichi nè da’ moderni? Vedesi veramente negli Orazj più artifiz
in Venezia nel 1568 vi pubblicò più d’una volta varie tragedie tratte da’ Greci, e da’ Latini. Nel 1566 se ne fece un’ ediz
l 1568 vi pubblicò più d’una volta varie tragedie tratte da’ Greci, e da’ Latini. Nel 1566 se ne fece un’ edizione che cont
agnuoli, asserì che il Tasso ed il Trissino aveano la testa stravolta da’ romanzi e che perciò non poterono arrivare al car
o l’opposto di ciò che egli afferma, cioè in vece di una testa guasta da’ romanzi, un genio pieno di giudizio e di sobrietà
e’ nei nella tragedia del Torrismondo, essi certamente non provengono da’ costumi della cavalleria additati dal Rapin come
n vede dal loro titolo, non sempre son tratte da argomenti maneggiati da’ tragici greci, ed apprestano più di una scena app
nati piuttosto dalla tragedia del Manfredi abbigliata alla greca, che da’ gotici drammi del Virues e del Calderon. Al Manfr
mitare; ma ella non si arrestò a’ soli argomenti greci, come talvolta da’ critici moderni si è asserito. Per lei divenne pi
con tutte le circostanze locali, che a’ nostri parvero troppo aliene da’ tempi e da’ popoli, al cui piacere consacravano l
e circostanze locali, che a’ nostri parvero troppo aliene da’ tempi e da’ popoli, al cui piacere consacravano le loro penne
no essi tutto ciò che poi si è ripetuto in altre e simili guise di là da’ monti? E che si è scoperto di più a’ giorni nostr
ecolo teatri semicircolari ideati su gli antichi modelli, e costruiti da’ più chiari ingegneri il Sansovino e ’l Palladio,
94 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
tragedia non disdicono al genere tragico; ma vi si desidera la forza da’ Greci chiamata energia nemica d’ogni soporifera l
di sainetti insipidi e maligni, Ramon La Cruz chiamato irrisoriamente da’ suoi el poetilla. Con nobil coraggio l’indefesso
l protagonista. Un poco più di filosofia gl’insegnerebbe l’arte usata da’ tragici della Grecia nelle Trojane, nelle Fenicie
uinii Romani? E quale analogia v’ha tra Megara capo e difensore amato da’ Numantini per vantaggio de’ quali offre di morire
l poeta Diamante da noi mentovata nel secolo XVII, cioè la morte data da’ Castigliani a una Ebrea di Toledo, di cui il re A
a in ciò altri non ebbe parte, e molto meno Alfonso VIII occupato sin da’ suoi più teneri anni al riacquisto delle terre Ca
con gli altri. Era egli troppo angustiato dentro di casa, e spogliato da’ Mori di Spagna, e dai quattro re Cristiani di Leo
critica, cioè che non sempre le ricerche istoriche debbono attendersi da’ possessori de’ diplomi di un’ Accademia d’Istoria
vi appunto egli superiore di truppe, d’esperienza e di valore, fu pur da’ Mori sconfitto, e restò in loro balìa il regno di
i è uccisa, le pose accanto il canuto suo padre, il quale maltrattato da’ sollevati ne aumenta l’infelicità, e la rende più
he pubblicarono Bazo, Quadrado, Guerrero, Sedano, Ibañez tutti derisi da’ nazionali al pari del Paolino di Aüorbe y Correge
risimilmente in un giorno ed in un luogo l’angustia di Roma assediata da’ Volsci, e quella di Marzio combattuto dalla vende
e l’immagine che Volunnia rappresenta a Marzio di se stesso posseduto da’ rimorsi nel caso che trionfasse di Roma; grave la
zza, l’energia, e la maestà della lingua italiana, e le maniere usate da’ nostri poeti grandi, danno all’Agnese un certo ch
sa il difetto accennato prestando al marito di Elena discorsi lontani da’ colori adoperati dal suo imitatore Valenziano. Co
95 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulietea. » pp. 42-43
ravansi per involarlo: i servi si studiavano di custodirlo e salvarlo da’ loro tentativi. Si addormentavano poi i bruni int
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 625-626
pubblico e di sè ; abbigliato sempre irreprensibilmente, e disputato da' più accreditati capocomici. Vedova-Ristori Giuli
97 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
one sì vaga e sì mirabile. Per un flusso e riflusso costante avverato da’ fatti corrono le nazioni dalla barbarie alla colt
si deprava il gusto, e si rientra nella barbariea. L’Italia governata da’ pontefici Romani e in gran parte dagl’imperadori
Terra Santaa. Le guerre d’Asia poi, la presa di Costantinopoli fatta da’ Latini, il passar che fecero le più fertili Isole
psodi della Grecia, e posteriormente dagli Scaldi della Scandinavia e da’ Bardi poeti Celti della Gallia, della Scozia, del
mmamente si tennero in pregio. In quanta stima essi fossero si rileva da’ fatti seguenti. Alfredo gran re d’Inghilterra in
iene pezzo veruno teatrale. Si mentovano nelle Spagne i versi cantati da’ pellegrini che visitavano in Galizia il sepolcro
rini che visitavano in Galizia il sepolcro dell’apostolo san Giacomo, da’ quali seppe don Blàs de Nasarre rintracciar la fa
ncrono che espressamente l’affermi. Tutta volta la parola ludus usata da’ cronisti par che favorisca più il nostro avviso c
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
e tradussero molti e gustarono in Francia e in Italia, benché purgati da’ difetti principali. Debbono adunque contener alcu
oni di una donna bizzarra, che si farà sempre veder con piacere anche da’ rigidi censori dell’irregolarità. Molière la trad
male a sogno che videsi con orrore universale un buon re sentenziato da’ rei vassalli passar dal trono su di un palco; e l
a un dissoluto a una meretrice: «Vada al diavolo questo misero ditale da’ cucire; dammi un altro bicchiere, e sia uno di qu
99 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
tribù a cariche assai ragguardevoli; perchè la loro arte riguardavasi da’ nazionali come qualche cosa di divino, e la loro
solo conservavano per mezzo della tradizione tutte le poesie composte da’ loro predecessori, e di continuo coltivavano la m
Nota VII. Queste imprese, secondo che io mi avviso, cantavansi da’ ciarlatani così denominati, siccome ben osserva i
edia del Trissino. Di tutte le traduzioni ed imitazioni di essa fatte da’ Francesi riferite dal nostro autore, quella di M.
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Tavola di Stato – 13 dicembre 1769.Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, » pp. 5-6
ba rilasciarsi « ex quo satis » quindi secondo le provvidenze portate da' Sovrani regolamenti abbiamo ordinata la esecuzion
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