col dargli a bere del vino generoso, l’ accieca, e fugge con tutto il
coro
de’ Satiri, i quali intervengono nella favola con
stro Bacco Si cantavano un tempo? In tal Timele Canterà il nostro
coro
! Si avanzano i Satiri lamentandosi della loro
entandosi della loro vita laboriosa e piena di pericoli, e cantano un
coro
, il quale naturalmente adduce un giuoco di teatro
pitture pateti che, campestri e comuni. Atto II. Sileno interrompe il
coro
additandogli un legno di Greca costruzione approd
concio. Ulisse si discolpa narrando il vero e accusando Sileno, ma il
coro
favorendo il padre lo smentisce. Patetiche ed elo
rele e preghiere che Ulisse indirizza a Pallade, succede il canto del
coro
il quale sospetta di ciò che dentro farà il Ciclo
nsino al cielo, e Giove ancora nol fulmina! Atto III. Narra Ulisse al
coro
pateticamente la strage de’ suoi compagni divorat
di dargli del vino in copia, per mezzo di cui potrà vendicarsene. Il
coro
vuol concorrere al disegno e fuggir seco. Ulisse
un legno bruciato nella punta per renderlo più duro e penetrante. Il
coro
lo seconda, e per dissimulare canta in lode del C
pe. Atto IV. Polifemo pieno di vino esce brancolando, e secondato dal
coro
canta una specie di ecloga invitando la sua Galat
oler far parte del vino ai Ciclopi suoi fratelli, dal che Ulisse e ’l
coro
il dissuadono. Polifemo rimane persuaso, e si fa
nella spelonca si mette a giacer supino e russa fortemente. Parte del
coro
entra per eseguir l’impresa, e parte rimane al co
ed ora il Ciclope fremendo si querela di Niuno che l’ha acciecato. Il
coro
domanda, chi abbia in lui commesso quest’eccesso?
uest’eccesso? Niuno, ei risponde. Di chi dunque ti lagni, ripiglia il
coro
, se niuno colpa al tuo male? Oimè! (dice il Ciclo
si mette all’entrata della caverna, perchè non ne esca alcuno. Ma il
coro
l’avverte che vanno uscendo. Da qual parte? . . .
. più su, ora più giù. Il Ciclope si volge a seconda delle parole del
coro
brancolando; ed essendo in tal guisa aggirato Uli
guisa aggirato Ulisse ha luogo di uscire, e con tutti i compagni, col
coro
e con Sileno si salva sulla nave, deridendo il Ci
corpo solo con la musica e la poesia. Versi non potevano cantarsi dal
coro
che non si animassero con misurati atteggiamenti.
romenti non lasciava di appressarsi più al favellare che al canto del
coro
. Allora questa classe ad altro non attese che ad
al grave, che imitava artificiosamente il parlar naturale. Rimase al
coro
il pensiero d’intrecciar carole cantando; e in qu
e la voce; per la qual cosa convenne dividere tutti gl’ individui del
coro
in istrioni musici dediti al solo canto e in istr
nella R. Chiesa dell’Incarnazione pur di Madrid allevasi altro simil
coro
di evirati, e ciò abbisogna di dichiarazione. L’I
e ciò abbisogna di dichiarazione. L’Incarnazione non ha altro simile
coro
come quello della R. Cappella; ma fra’ Sacerdoti
so e da’ cavalli di Achille strascinato dintorno alle patrie mura. Il
coro
la consola celebrando insieme con Priamo la fuga
uo monumento il cavallo consecrato a Minerva. In mezzo ai cantici del
coro
e alle danze giulive esce Cassandra, verace semp
cantico al quale pur sotto voce rispondono i Greci. Verso la fine del
coro
incomincia un combattimento nel fondo del teatro
ci di Troia, tutti congiurati a sovvertirla. Partito Enea, seguita un
coro
degli medesimi dei e un ballo di Furie. Nell’Atto
de nel fondo del teatro risplendere l’aureo Campidoglio; e seguita un
coro
degli dei e un ballo degli geni protettori di Rom
dens humum, Patremque saevâ voce Luciferum ciet. L’atto termina col
coro
che si dimostra timido e dolente per li pubblici
enuto nell’intervallo degli atti, ed è affare di non pochi giorni. Il
coro
deplora la publica miseria, ed implora la vendett
dos, tolle pendentes moras…. Fortuna vires ausibus nostris dabit. Il
coro
chiude l’atto raccontando in pochi versi tutta la
ieri. Ma qual tempo è corso dal consiglio di marciare al racconto del
coro
? E come ha egli saputo ciò che è passato fuor di
tempo di Ezzelino, ed al fine la morte di lui. Con un’ ode saffica il
coro
chiude l’atto, dando grazie al cielo per la morte
Ezzelino, e la morte di Alberico. Qual fu il di lui fine, domanda il
coro
; ed il Messo così lo racconta: Tum plura stantem
mbra dispersit frequens Vulgus per avidos illa distribuens canes. Il
coro
moralizzando conchiude: Petit illecebras virtus
ns humum, Patremque sæva voce Luciferum ciet. L’atto termina col
coro
che si dimostra timido e dolente per li pubblici
enuto nell’intervallo degli atti, ed è affare di non pochi giorni. Il
coro
deplora la pubblica miseria, ed implora la vendet
olle pendentes moras .... Fortuna vires ausibus nostris dabit. Il
coro
chiude l’atto raccontando in pochi versi tutta la
ieri. Ma qual tempo è corso dal consiglio di marciare al racconto del
coro
? e come ha egli saputo ciò che è passato fuor di
tempo di Ezzelino, ed al fine la di lui morte. Con un’ ode saffica il
coro
chiude l’atto, dando grazie al cielo per la morte
d’Ezzelino e la morte d’Alberico. Qual fu il di lui fine? domanda il
coro
; ed il messo così racconta: Tum plura stantem
dispersit frequens Vulgus per avidos illa distribuens canes. Il
coro
moralizzando conchiude: Petit illecebras virtu
ari de’ tragedi, ottennero dal governo le spese delle decorazioni del
coro
. Sufarione, Epicarmo, Connida, Magnete, Formide,
l’atto IV indirizza la parola agli spettatori, e ciò fassi ancora dal
coro
in questa e nelle precedenti commedie. Nel coro d
ciò fassi ancora dal coro in questa e nelle precedenti commedie. Nel
coro
dell’atto I si accenna che Aristofane diede al pu
nta o quarant’anni richiesta per darne col proprio nome. Nell’istesso
coro
possiam veder ancora un ritratto delle composizio
tal commedia é il giuoco di teatro che risolta dagli sforzi che sa il
coro
impiegato a tirare alcune corde per ismuovere le
e del padrone. «Osservate, o popoli, un silenzio religioso, or che il
coro
delle muse disceso nel gabinetto del mio padrone,
a precedenza al più antico, ambedue vi sono motteggiati acremente. Il
coro
é fatto dalle rane, una di cui scena molto corta
ta commedia per la legge divenuta più ingegnosa e più dilettevole, il
coro
, nel quale più che in altra parte solea senza rit
e il far uso in qualunque modo di soggetti veri, e impose silenzio al
coro
incapace di cambiar natura49. Platone poeta comic
tati i fondamenti l’istesso Aristofane col Pluto, dove si trova sì un
coro
, ma ben lontano dall’antica baldanza e mordacità.
uel tutto che si chiamò festa teatrale, la quale tutta consisteva nel
coro
, e quei che ’l componevano, e cantavano e ballava
moderata e con vivace energica rappresentazione la poesia. Rimase al
coro
il pensiero d’intrecciar parole cantando; e in qu
o inutile la voce; per la qual cosa bisognò dividere gl’individui del
coro
in istrioni-musici che coltivassero il solo canto
ene pure per la sua troppo strana e lugubre fantasia dileggiato in un
coro
degli Acarnanii. 37. Lisicle, da venditor di mon
rticolare, che la natura ha conceduto loro solamente. 45. Leggasi il
coro
dell’atto II degli Acarnanii di Aristofane. 46.
VII nelle mani di Frinico discepolo di Tespi, di parte accessoria del
coro
divennero corpo principale del dramma, e formaron
inventar l’azione de’ balli, e prescrivere i gesti e i movimenti del
coro
che danzava e cantava negl’intervalli degli atti,
l’idea de’ suoi predecessori di scemare il numero degl’individui del
coro
musico e ballerino, per accrescerne quello degli
do toro. Sommo impeto di tragica e vigorosa eloquenza si ravvisa nel
coro
del medesimo atto I, e la dipintura vivace del sa
dipintura vivace del sacco d’una città presa d’assalto é notabile nel
coro
dell’atto II. Il V sembra un accessorio superfluo
tastasio, che vi riesce sempre mirabilmente. L’energia e la forza del
coro
dell’atto I difficilmente può passare in un’altra
per commettere. Né di ciò pago il savio poeta, in una lunga scena del
coro
e di Elettra con Oreste fa che questi palesi la r
Areopagiti, di Apollo avvocato del reo, e delle furie accusatrici. Il
coro
delle furie che negl’intermezzi é cantante, nel g
’atto II, bellamente interrotto di quando in quando dalle querele del
coro
de’ vecchi persi, é una delle più rimarchevoli be
rve di mancar di attori per l’esecuzione del suo pensiero, staccò dal
coro
una terza classe di cantori e ballerini, e l’aggr
della troppo tarda venuta di Teucro, e del dolore di Tecmessa, e del
coro
alla veduta d’Aiace ucciso. Oh quanto é vaga la n
hilo, maneggiato con maggior esattezza. L’intermezzo, o sia canto del
coro
dell’atto II, é congiunto alle querele di Elettra
la porta di esso si osserva un altare, innanzi al quale si prostra un
coro
di vecchi e di fanciulli; e si rileva dalle parol
arsene, tutte situazioni appassionate vivacemente dipinte. Termina il
coro
la tragedia colla sentenza di Solone. Tutti i Cor
ire una giusta idea alla gioventù studiosa. Ecco la maggior parte del
coro
che conchiude l’atto I. Santo oracol di Giove
ommamente lontano dalla declamazione del rimanente della tragedia. Il
coro
del IV é accoppiato a i lamenti di Filottete, i q
ragedia a me sembrano sei, dovendo finire il V colla scena VIII e col
coro
che par mancante, e ’l VI atto comincerebbe dalla
d’amicizia tra Pilade e Oreste, colla quale termina l’atto III senza
coro
. Maneggiata con somma delicatezza e sopraffino gi
serviamo in questa tragedia che dopo la scena d’Ifigenia e Toante, il
coro
canta solo nella scena IV dell’atto V, «Celebriam
osto del I e del II della prima divisione, terminerebbe col canto del
coro
, «O rupi Cianee che congiungete i mari ec.» il II
giungete i mari ec.» il II conterrebbe il III e ’l IV, terminando col
coro
che incomincia, «Tenero augelletto che errando va
ero augelletto che errando vai ec.»; il III terminerebbe col suddetto
coro
della scena IV dell’atto V; e ’l IV comincerebbe
ia29. Alceste moribonda e poi senza vita, i suoi figli, il marito, il
coro
, formano un quadro sì patetico che farà cader la
na effettivamente nel dramma? Nell’atto I, partito Ippolito, resta il
coro
solo e canta sullo stato di Fedra; non potrebbe e
é una bellezza originale d’Euripide. Fedra circondata dalle donne del
coro
, e assistita dalla nutrice, così favella distratt
; lagrime di Fedra, lagrime d’Ippolito, lagrime di Teseo, lagrime del
coro
, e della nutrice. Tutto spira dolore e tristezza,
ercurio, mentre Ion attende alla cura delle cose sacre del tempio, il
coro
composto di donne ateniesi va osservando curiosam
VII nelle mani di Frinico discepolo di Tespi, di parte accessoria del
coro
divennero corpo principale del dramma, trattarono
inventar l’azione de’ balli, e prescrivere i gesti e i movimenti del
coro
che danzava e cantava negl’ intervalli degli atti
nsiero de’ suoi predecessori di scemare il numero degl’ individui del
coro
musico e ballerino per accrescerne quello degli a
; chè non si vince il fato, E alla necessità nulla contrasta. Un
coro
di Ninfe dell’Oceano viene a consolarlo, colle qu
li ad incorrere nell’indignazione del nuovo regnante. Favella poi col
coro
dei diversi ritrovati e di tante arti insegnate a
un moribondo toro. Sommo impeto di vigorosa eloquenza scorgesi nel
coro
del medesimo atto primo, e la dipintura vivace de
etastasio che sempre mirabilmente vi riesce. L’energia e la forza del
coro
dell’atto I difficilmente può passare in altra li
e. Nè di ciò pago il savio poeta, in una lunga scena di Elettra e del
coro
con Oreste, fa che questi appalesi la ripugnanza
’Eumenidi. Le Furie rappresentate da cinquanta attori ne formavano il
coro
, i quali furono dal poeta in tale spaventevole e
tessa, l’inno magico infernale pieno del fuoco di Eschilo cantato dal
coro
dell’atto III per aver trovato Oreste, ed il giud
Areopagiti, di Apollo avvocato del reo, e delle Furie accusatrici. Il
coro
che negl’ intermezzi è cantante, nel giudizio è p
l’atto II bellamente interrotto di quando in quando dalle querele del
coro
de’ vecchi Persi, forma una delle bellezze di que
rammatiche eroiche accompagnate dalla musica e decorate dal ballo del
coro
; nè altra differenza può ravvisarsi trall’uno e g
cuzione del suo disegno un’ altra specie di attori, volle separar dal
coro
una terza classe di cantori e ballerini per aggre
enta la troppo tarda venuta di Teucro, ed il dolore di Tecmessa e del
coro
allo spettacolo di Ajace ucciso. Oh quanto è vaga
ilo maneggiato con e sattezza maggiore. L’intermezzo, ossia canto del
coro
dell’atto II, è congiunto alle querele di Elettra
la porta di esso si osserva un altare, innanzi al quale si prostra un
coro
di vecchi e di fanciulli: si rileva dalle parole
sa separarsene; tutte situazioni appassionate ottimamente dipinte. Il
coro
conchiude la tragedia colla sentenza di Solone. T
con un canto sommamente lontano dalla declamazione del rimanente. Il
coro
del quarto è accoppiato ai lamenti di Filottete,
avano eumenidi, cioè benevole, benigne, da εὐμενέω, benevolus sum. Il
coro
instruisce Edipo delle cerimonie praticate ne’ sa
on si vede però allora eseguito questo canto, e pare che vi manchi il
coro
. In tal caso l’atto sesto comincerebbe dalla nuov
d’Ifigenia Ἅγετε με, conducete me; o pure terminerebbe il quinto col
coro
Ἰὼ, Ἰὼ ἲδεστε, ahi, ahi, vedete, ed il sesto cont
ude nel quinto soverchie cose, ma lascia pochissimi versi cantati dal
coro
frall’incaminarsi d’Ifigenia al sacrifizio, e la
amicizia tra Pilade ed Oreste, colla quale termina l’atto terzo senza
coro
. Maneggiata poi con gran delicatezza e giudizio è
Osserviamo in questa favola che dopo la scena d’Ifigenia e Toante, il
coro
canta solo nella scena quarta dell’atto quinto, C
primo e del secondo della prima divisione terminerebbe col canto del
coro
, O rupi Cianee che congiungete i mari; il secondo
e i mari; il secondo conterrebbe il terzo ed il quarto terminando col
coro
che incomincia, Tenero augelletto che errando vai
omincia, Tenero augelletto che errando vai; il terzo terminerebbe col
coro
sopraccennato della quarta scena dell’atto quinto
IV). Alcestide moribonda indi senza vita, i suoi figli, il marito, il
coro
, formano un quadro così compassionevole che farà
gli portava in iscena. Nell’atto primo partito Ippolito resta solo il
coro
e si trattiene fullo stato di Fedra; or non potre
, è una bellezza originale di Euripide. Fedra in mezzo alle donne del
coro
, assistita dalla nutrice, piena della propria pas
fatto da Mercurio, mentre Jone attende alla cura delle cose sacre, il
coro
composto di donne Ateniesi va osservando curiosam
i Platone accennò che la tragedia veniva prima rappresentata dal solo
coro
, e che dipoi Tespi, per fare che esso riposasse,
moltitudine de’ rappresentatori da una a due, e diminuì le parti del
coro
. . . . . Ma Sofocle ordinò che fossero tre i rap
e di attori per ballare, cantare e sonate, che altra cosa rimaneva al
coro
? In oltre lo stesso Castelvetro dice (c. 86) che
he costituisce il canto propriamente, e di questa cura si allegerì il
coro
, come accenna Aristotile con dire che Eschilo ne
on avesse introdotti nelle sue tragedie che due soli attori, oltre il
coro
, la qual cosa come si è detto sarebbe smentita da
na seconda spezie di declamatori alla prima che Tespi avea tratta dal
coro
, assegnò loro certo grado ed ordine, facendo rico
trovarsi gli squarci additati. L’ Atto I adunque si fa terminare col
coro
Αὖρα, ποντιας αὖρά, Aure, marine aure: il II con
e senza lance, e si rallegrano colle loro famiglie. Trigeo invita il
coro
a salutar la dea. Dopo il canto egli vuol sapere
nto, e la Pace si fuggì via. Così istrutto Trigeo pensa a partire. Il
coro
prende occasione di favellare degli spettacoli sc
ne del padrone: Osservate, o popoli, un silenzio religioso ora che il
coro
delle muse disceso nel gabinetto del mio padrone
do i modi e ’l portamento femminile vassi a mescolar tralle donne. Un
coro
composto di donne insieme col banditore invoca le
re dal movimento di tutta l’adunanza, e dalle diligenze che faceva il
coro
per accertarsi, se altri vi fusse ancora così mas
io pericolo con intenzione di affrettare Euripide in suo soccorso. Il
coro
giustifica il proprio sesso, ed accusa gli uomini
nte della giustizia, ed Euripide si ritira. Mnesiloco è legato, ed il
coro
con balli e canti conchiude l’atto. Atto V. Eurip
tendevano a contraffare e ridicolizzare le tragedie più rinomate. Il
coro
invoca Pallade, ed Euripide dice alle donne, che
stretto a fare a piedi il giro della palude. Si sente il molestissimo
coro
delle Rane, le quali coll’ ingrato gracidare Brec
coax fanno montar la stizza a Bacco. Questa scena molto corta, ed il
coro
delle Rane, il quale, secondo lo Scoliaste, neppu
. Di sterco? San. Appunto. Bac. E’ dessa! ove rimpiattomi? Un
coro
di sacrificatori canta di poi le lodi di Bacco, e
o risolve di condurli al cospetto di Plutone e di Proserpina. Dopo il
coro
lo stesso Eaco parlando con Santia accenna la con
de in prima taccia l’emulo come superbo: gli rimprovera che in lui il
coro
solea guastar l’ordine del canto, quattro volte t
hè degnino mostrarsi a questo nuovo discepolo. Odesi quì il canto del
coro
delle Nuvole accompagnato o preceduto dallo scopp
Strepsiade uomo materiale nulla ne comprende. L’atto si chiude con un
coro
, ma prima del canto vi si osserva una novità. Non
una novità. Non solo il poeta mette in bocca di una delle persone del
coro
le proprie lodi, come si è veduto nella Pace, ma
ni premisero alla favola. I Greci però sono scusabili, perchè il loro
coro
si fingeva composto di una parte del popolo per c
uori lo stesso autore come un individuo di quel popolo. Tuttavolta il
coro
delle Nuvole si suppone composto di esseri immagi
ccanirono tutti gli altri, saccheggiando varie mie commedie. Un lungo
coro
termina l’atto. Atto II. Socrate adirato contro S
Strepsiade dice di aver bene un figlio, ma che non vuole imparare. Il
coro
replica che lo costringa, ed il vecchio va a chia
e se vi fosse, Giove che ha legato il padre, sarebbe stato punito. Il
coro
si frappone, e vuole che tanto il Dritto che ha i
si aumenti colle usure? E’ adunque discacciato ancor quest’altro. Il
coro
riflette alla malizia di questo vecchio, ed al fi
tamente per cominciar gli Esercizj Spirituali al popolo Ateniese. Nel
coro
si ragiona del caos che precedette la creazione.
ta. Questi esercizj spirituali sono pieni di pietà ed unzione. Questo
coro
grottesco di uomini con maschera di uccelli di va
vole coll’ imitazione del canto di varj uccelli. Si trovano in questo
coro
ed anche in una scena antecedente di Epope alcune
i spaccia per giureconsulto e venditore di giudizj. Dopo il canto del
coro
viene un messo a riferire le gran fabbriche alzat
vorrebbe le ali per far del male e guadagnare illecitamente. Dopo il
coro
comparisce Prometeo: Prom. Oimè! . . . . Che Gi
cleone cerca ad ogni patto di sprigionarsi per andare a giudicare. Il
coro
delle Vespe ode le di lui querele, e si presta a
chiavi. Quest’ultimo riesce più felicemente nell’impresa; e benchè il
coro
alla prima si era rallegrato dell’ aringa del pad
mai giudicare prima di avere ascoltato ambedue le parti. Persuaso il
coro
e convinto il padre, il figliuolo lo prega a desi
lieri (Ιππεις). L’oggetto del poeta in questa favola denominata da un
coro
di Equiti o Cavalieri che vi s’introduce, fu di f
eone si sgomenta Agoracrito e vacilla; ma al vedere che una parte del
coro
l’insulta ed oltraggia, ripiglia l’ardire non alt
dogli varj furti. Dopo una viva altercazione vanno al Pritaneo, ed il
coro
esorta il suo campione salcicciajo a portarsi ard
itamente, incolpandolo, mordendolo, mangiandogli il collo. Intanto il
coro
si trattiene a favellare del poeta. Degno di lode
nnocenza per aver procurato di ottenere per se solo la pace. Havvi un
coro
che parla a favore del poeta ed accenna il perico
se. Disbrigatosi Diceopoli felicemente della molestia che gli dava il
coro
per la pace fatta, ne va godendo i frutti. Prima
la casa del pacifico fortunato Diceopoli arricchito dal commercio. Il
coro
riflette che a lui tutto va a seconda ed ogni ben
ica di Venere e delle Grazie, fa preparare un magnifico convito, e il
coro
ammira la copia e la squisitezza de’ cibi, la dil
nuovo. De’ pubblici affari non vi si favella punto nè poco: havvi un
coro
di villani nulla mordace: vi si ritraggono e sati
evole agli occhi cisposi di molti scioli oltramontani ed Italiani! Il
coro
oppone che la povertà riempie anzi il mondo di mi
i e consiglieri e ministri d’ingiustizie. Queste verità ristuccano il
coro
avido già di ricchezze, il quale ricusa di più as
di commedia per la legge divenuta più ingegnosa e più dilettevole, il
coro
, nel quale più che in altra parte soleva senza ri
ò il far uso in qualunque modo di soggetti veri, e impose silenzio al
coro
incapace di cambiar natura (Nota XXIII). Platone,
o il nuovo rigore usato contro Anassandride, e il silenzio imposto al
coro
, onde furono atterriti e incatenati i poeti della
amenti il medesimo Aristofane col Pluto, dove abbiamo, sì, trovato un
coro
, ma ben lontano dall’antica baldanza e mordacità.
imità e nella forza della espressione. Sentasi in qual guisa parla un
coro
di seguaci di Plutone nell’Alceste: «Tout mortel
’avverta innoltre al discorso che fa Ercole a Plutone; si rifletta al
coro
che nella Proserpina ringrazia gli dei per la sco
er la stessa ragione fu anche levato via il costume di chiuder con un
coro
ciascun atto del melodramma. Siffatta usanza era
mpi per non riflettere che o cangiandosi la scena, rimaneva lo stesso
coro
stabile, e allora diveniva un assurdo, o si cangi
so coro stabile, e allora diveniva un assurdo, o si cangiava anche il
coro
insiem colla scena, e allora bisognava stiracchia
one la quale rendesse necessaria, o almen verosimile, l’esistenza del
coro
. Invece non per tanto di questo fu introdotto il
iccano molto più nella monodia e nel duetto che nelle partizioni d’un
coro
. Riserbandosi poi questo per alcune occasioni, do
ano pezzuole bianche-gialle tra palco e palco, intanto che uno scelto
coro
di cantori venuto per le musiche sacre intuonava
givano esse cantando alcune ariette tenere, alle quali rispondeva il
coro
. Accompagnavano la voce con movimenti di mani che
i passi, e di poi il semicerchio si avanzò sul teatro, rispondendo in
coro
le persone di ambo i lati, e finirono cantando e
eatro Olimpico di Vicenza si rappresentò l’Edipo del Giustiniani, il
coro
(dice in una lettera Filippo Pigafetta) era forma
i quindici persone sette per parte ed il capo loro nel mezzo, il qual
coro
in piacevol parlare ed armonia adempì l’uffizio s
esse, si trovano frequentemente alcune strofe o canzonette cantate in
coro
dalle damigelle di qualche principessa, nell’impr
tta da Mopso e raccontata da Tirsi ha mille vaghezze. L’impareggiabil
coro
, O bella età dell’oro, per eleganza e per armonia
conciosiache contenendo la pastorale azion privata, non è capace del
coro
, siccome non è anche la commedia per la medesima
te colle circostanze richieste alle così fatte, le accrescerà bene il
coro
, ma le scemerà il decoro: e dico scemerà, e non l
teatro Olimpico di Vicenza si rappresentò l’Edipo del Giustiniani, il
coro
(dice in una lettera Filippo Pigafetta) era forma
quindici persone sette per parte, ed il capo loro nel mezzo, il qual
coro
in piacevol parlare ed armonia adempì l’ufficio s
esse, si trovano frequentemente alcune strofe o canzonette cantate in
coro
dalle damigelle di qualche principessa, nell’impr
tta da Mopso e raccontata da Tirsi ha mille vaghezze. L’impareggiabil
coro
O bella età dell’oro per eleganza e per armonia m
conciosiachè contenendo la pastorale azion privata, non è capace del
coro
, siccome non è anche la commedia per la medesima
te colle circostanze richieste alle così fatte, le accrescerà bene il
coro
, ma le scemerà il decoro; e dico scemerà, e non l
la porta di esso si osserva un altare, innanzi al quale si prostra un
coro
di vecchi e di fanciulli: si rileva dalle parole
anto corale e sommamente lontano dalla declamazione del rimanente. Il
coro
del quarto è accoppiato ai lamenti di Filottete,
lavano Eumenidi, cioè benevole, benigne da εὑμενέώ, benevolus sum. Il
coro
istruisce Edipo delle cerimonie praticate ne’ sac
Platone accennò che la tragedia veniva prima rappresentata dal solo
coro
, e che dipoi Tespi, per fare ch’esso riposasse, t
na seconda spezie di declamatori alla prima che Tespi avea tratta dal
coro
, assegnò loro certo grado, ed ordine, facendo ric
errà; chè non si vince il fato, E alla necessità nulla contrasta. Un
coro
di Ninfe del l’Oceano viene a consolarlo, colle q
rere anch’egli nel l’indignazione del nuovo regnante. Favella poi col
coro
dei diversi ritrovati e di tante arti insegnate a
d’un moribondo toro. Sommo impeto di vigorosa eloquenza scopresi nel
coro
del medesimo atto primo, e la dipintura vivace de
rammatiche eroiche accompagnate dalla musica e decorate dal ballo del
coro
; nè altra differenza può ravvisarsi tra l’uno e g
ii, e dopo aver molto l’uno e l’altro cianciato termina l’atto con un
coro
. Trattasi nel II atto de’ mali apparsi dopo la p
li apparsi dopo la pace fatta , e gl’interlocutori sono un augure, il
coro
ed un messo che nulla dice di più degli altri. Ne
, ed il re promette accoglierlo onorevolmente. Termina quest’atto col
coro
che canta le lodi di Drusiana moglie del Piccinin
re. Sed redeo ad regem; jam perfectum est scelus. L’atto termina col
coro
che in compagnia di Drusiana compiange la prigion
onta al duca Borso la sventura del duce, e la tragedia termina con un
coro
. È un componimento languido e difettoso, nè la co
i, e dopo aver molto l’uno e l’altro cianciato termina l’ atto con un
coro
. Trattasi nel secondo de’ mali apparsi dopo la pa
li apparsi dopo la pace fatta, e gl’ interlocutori sono un augure, il
coro
ed un messo che nulla dice di più degli altri. Ne
, ed il re promette accoglierlo onorevolmente. Termina quest’atto col
coro
che canta le lodi di Drusiana moglie del Piccinin
Sed redeo ad regem; jam perfectum est scelus. L’atto termina col
coro
che in compagnia di Drusiana compiange la prigion
onta al duca Borso la sventura del Duce, e la tragedia termina con un
coro
. E’ un componimento languido e difettoso; nè la c
i seguaci di Espero, il secondo dalle Ninfe marine, ed il terzo da un
coro
di Amazzoni che intrecciano una danza guerriera.
oeta, in cui cantavano varie deità. Precede i recitativi di Cerere il
coro
seguente Di rai più belli Cinto i capelli
soavi Susurrando ridan l’aure ecc. Termina la festa con un altro
coro
che pur contiene tre strofe anacreontiche. Or qua
ato Pepito e Narciso allorchè io colà dimorava) è servita da numeroso
coro
di castratini educati espressamente in un collegi
non accoppiarla a veruno, e si raccomanda a Vulcano. Chiude l’atto un
coro
di Argive, la cui eleganza e leggiadria poetica g
Vulcano, in cui è rinchiusa Danae con la sua Nutrice. Atto II. Ode il
coro
le voci lamentevoli di Danae che deplora la sua s
futuri suoi casi misti di gloria e di disgrazie vicine e lontane. Il
coro
da questa pioggia d’oro coglie l’opportunità di p
ed inesorabile alle di lei lagrime la spinge egli stesso in mare. Il
coro
col messo ne geme, inveiscono contro dello spieta
ell’imitazione del Ciclope di cui mi sembra singolarmente notabile il
coro
dell’atto I da noi tradotto e recato nel IV t. de
la prima volta nel 1524. Non ha divisione di scene nè di atti; ha il
coro
alla greca; ed è per la maggior parte composta in
tura quando fu in procinto di esser sacrificata in Aulide; quello del
coro
della pugna de’ due Greci co’ pastori; quello d’O
de’ misfatti, ed eccita contro di se l’indignazione di chi legge. Il
coro
continuo poi che vi si adopra alla greca, disdice
osissimo del proprio secreto si scopra alla moglie alla presenza d’un
coro
di donne che sono seco89. Per simili riflessioni
’atto III, quando Malecche esorta Sulmone alla pietà, e i lamenti del
coro
delle donne dopo essersi Orbecche trafitta. Pietr
o Cornelio s’inganna nel dire che sieno invenzione del suo secolo. Un
coro
di virtù in ciascun atto per tramezzo vi recita a
zzo vien chiamato tragedia non finita, e contiene un atto primo senza
coro
di quattro scene, e due altre di un secondo atto,
fra gli eccellenti. Ma quanto al metodo greco che vi si tiene, ed al
coro
continuo che spesso nuoce a’ secreti importanti d
ello, da una gazella e da un caprio. V’intervengono le pastorelle, un
coro
di ninfe del bosco, Cano eremita e Sacontala. Le
ci givano cantando alcune arie molto tenere, alle quali rispondeva il
coro
. Esse accompagnavano la voce co’ movimenti delle
i passi, e di poi il semicerchio si avanzò sul teatro, rispondendo in
coro
le persone di ambo i lati, e terminarono cantando
ma il loro ballo era innestato col componimento, come lo era anche il
coro
, il quale non si dipartiva dalla scena per tutto
ate, e se ad imitazione dei Greci intromettevano la danza insieme col
coro
, non lo facevano essi se non rapportandola all’az
etica: «D’attor le parti, e d’un sol uom sostenga, Quando bisogna il
coro
: e ciò che suole Cantar fra un atto e l’altro, al
cora del ballo che non s’eseguiva da altre persone, che da quelle del
coro
. Non è questo il luogo d’esaminare se male o bene
d’esaminare se male o bene fossero introdotti cotesto ballo e cotesto
coro
, né se i poeti conservassero l’uno e l’altro più
lanti giovani e le vezzose giovanette rassomigliavano piuttosto ad un
coro
di Certosini che volteggiassero, che non ad una t
a dell’apparenza sollevata dal tempo. All’aprirsi la scena apparve un
coro
de’ falsi romori e de’ sospetti, i quali givano a
la quale parlando all’orecchio ad una delle anzidette, la scosta dal
coro
, e si danno scambievolmente ballando segni di ten
haereat apte.» 177. [NdA] L’inverosimiglianze a cui diede luogo il
coro
furono così grandi che giunsero a far ristuccare
mio avviso il pensiero d’Eschilo allorché introduce nell’Eumenidi il
coro
delle furie che russavano ridicolamente, come tal
ane da Damocrita avvelenato. Non si vede ne’ componimenti del Ceba il
coro
fisso alla greca, ma quattro canzonette di trocai
la greca, ma quattro canzonette di trocaici dimetri da cantarsi da un
coro
per tramezzo degli atti. Or vediamo se l’altra su
resse nel 1620, e fu dedicata a Cosimo II granduca di Toscana. Non ha
coro
di veruna sorte, ed è notabile per certo portamen
litudine, e con tragico terrore si disviluppa. Fin anco i cantici del
coro
che vi si veggono introdotti, leggonsi con dilett
di aver dato l’elenco dei personaggi che sono una trentina, senza il
coro
, l’autore descrive l’ APPARATO L’apparato tutto
e voci l’ultimo verso con accompagnamento di piena orchestra (a tutto
coro
d’istrumenti). Cessato il canto degli Angioli, il
ue Angioli, con ischerzi musicali, due volte, poi, una volta, a tutto
coro
di voci e di strumenti, in compagnia degli Angiol
quelli con ischerzi musicali iterando ; poi tutti gli Angeli a tutto
coro
di voci ed istromenti replicando gli stessi versi
ane da Damocrita avvelenato. Non si vede ne’ componimenti del Ceba il
coro
fisso alla greca, ma quattro canzonette di trocai
la greca, ma quattro canzonette di trocaici dimetri da cantarsi da un
coro
per tramezzi degli atti. Or vediamo se l’altra su
esse nel 1620, e fu dedicata a Cosimo II gran duca di Toscana. Non ha
coro
di veruna sorte, ed è notabile per certo portamen
litudine, e con tragico terrore si disviluppa. Fin anco i cantici del
coro
che vi si trovano introdotti, leggonsi con dilett
LXVII in mano di Frinico discepolo di Tespi, di parte accessoria del
coro
divennero corpo principale del dramma, trattarono
che al di dietro era il coragio che oggi si direbbe la guardaroba del
coro
, serbandovisi quanto faceva d’uopo alla rappresen
atro era l’orchestra destinata al canto e ai movimenti compassati del
coro
, la quale così chiamavasi dal saltare, dal verbo
e la maggior gloria di Tespi, Eschilo, e Sofocle si fu di minorare il
coro
Greco, e a misura che ne scemavano i personaggi,
ro lirico, senza pensarvi, son ritornati alla pristina confusione del
coro
, e i nostri uranghi si pregiano d’imitarne il mal
am come saggio un sonetto alla stessa, alcuni madrigali amorosi, e il
coro
dell’Imeneo che chiude il primo atto di Afrodite.
arodie. La commedia latina si copiò dalla Nuova de’ Greci, e non ebbe
coro
di sorte alcuna. La caterva introdotta nella Cist
’Epidico e nelle Bacchidi del medesimo, altro non sono che il corpo o
coro
intero degli attori, il quale con pochissimi vers
arodie. La commedia latina si copiò dalla nuova de’ greci, e non ebbe
coro
di sorta alcuna. La caterva introdotta nella Cist
Epidico, e nelle Bacchidi del medesimo, altro non sono che il corpo o
coro
intero degli attori, il quale con pochissimi vers
puscoli seguaci di Espero, il secondo le Ninfe marine, ed il terzo un
coro
di Amazzoni che intrecciò una danza guerriera. Al
oeta, in cui cantavano varie deità. Precede i recitativi di Cerere il
coro
seguente: Di rai più belli Cinto i capelli
soavi Susurrando ridan l’aure ecc. Termina la festa con un altro
coro
che pur contiene tre strofe anacreontiche. Or qua
ottenne son moltissimi anni il suo congedo) è servita da un numeroso
coro
di castratini educati espressamente in un collegi
lla Real Chiesa dell’ Incarnazione pur di Madrid allevasi altro simil
coro
di evirati. Ciò è storia nota in Europa; e il cel
ci entravano numerosi cori, danze di più maniere, ballo mescolato col
coro
; cose tutte che naturalmente le forniva la qualit
se a questa maggior pompa e magnificenza San Vitaliano, istituendo un
coro
di mutici romani, che italiani furono detti dall’
o cantato all’unisono in maniera per esempio che mentre una parte del
coro
cantava queste quattro note “ut, re, si, ut”, l’a
a necessità di dover leggere in lontananza su’libri posti in mezzo al
coro
delle chiese, onde era d’uopo il rappresentar all
il riso, o di far paura agli spettatori. Non contenti di cantare nel
coro
delle poesie disoneste invece dei salmi, si pigli
ragedia era un’intreccio di canti e di danze rusticane eseguite da un
coro
di bifolchi si adoperava in essa il verso tetrame
l poeta abbiano di comune consenso a prorompere nei canti propri d’un
coro
concertato? E poi questo coro si suppone composto
enso a prorompere nei canti propri d’un coro concertato? E poi questo
coro
si suppone composto da quelli stessi, che ascolta
mi dice, o mi fa capire che mi trovo ad ascoltarlo in una camera, il
coro
mi trasporta violentemente in Persepoli, o in Ger
del Ciclope del Martirano. Non increscerà che quì si trascriva il
coro
dell’atto I del Ciclope del Martirano da noi trad
Nella R. Chiesa dell’Incarnazione pur di Madrid allevasi altro simil
coro
di evirati, si scriva come segue. *. Al medesimo
n Adam. – Della musica di Rameau furon serbati la sinfonia e il primo
coro
. Ecco l’elenco de’ personaggi e degli artisti :
Majora jam me scelera post partus decent. All’epitalamio cantato dal
coro
per le nozze di Creusa e Giasone si vede il progr
cicalata, una declamazione di Edipo sui mali della peste ripetuti dal
coro
dell’atto I Sofocle con economia mirabile svilupp
vultus meos? Chiude l’atto Ottavia rimandata alla casa paterna. e ’l
coro
la compiagne. Nell’atto IV un’altra nutrice accom
ogno funesto, e sembra che vadano a cominciare una nuova tragedia. Il
coro
loda la bellezza di Poppea, e un messo annunzia i
ntò. La commedia latina fu copiata dalla nuova de’ greci, e non ebbe
coro
di sorta alcuna. La Caterva introdotta nella Cist
o, e nella Bacchide del medesimo, non sono altra cosa che il corpo, o
coro
intero degli attori, il quale con pochi versi pre
ura quando fu in procinto di essere sacrificata in Aulide; quello del
coro
della pugna de’ due Greci co’ pastori; quello d’O
isfatti, ed eccita contro di se tutta l’indignazione di chi legge. Il
coro
continuo poi che vi si adopra alla greca, disdice
sissimo del proprio secreto si scopra alla moglie alla presenza di un
coro
di donne che sono seco. Pera. simili riflessioni
Cornelio s’inganna nel dire che sieno invenzioni del suo secolo . Un
coro
di virtù in ciascun atto per tramezzo vi recita a
o vien chiamato tragedia non finita , e contiene un atto primo senza
coro
di quattro scene, e due altre di un secondo atto,
tra gli eccellenti. Ma quanto al metodo greco che vi si tiene, ed al
coro
continuo che spesso nuoce a’ secreti importanti d
ronomo per eccellenza ; e « quando passava per le piazze era tutto un
coro
: Sior Luigi sta dindieta – sior Luigi, sti osei
cali, ed a tante arie o strofe anacreontiche non cantate soltanto dal
coro
in fine degli atti, ma in mezzo di essi da person
lo si trova una folla di personaggi che parlano diversi da quelli del
coro
. Nelle sue Eumenidi, oltre il coro delle furie so
che parlano diversi da quelli del coro. Nelle sue Eumenidi, oltre il
coro
delle furie sono Pizia, Apollo, Minerva, Oreste,
stra. Nel Prometeo, senza nominar le Ninfe Oceanitidi, che formano il
coro
, declamano Prometeo, Vulcano, Oceano, Jo, Mercuri
aggiungendo un personaggio di più al diverbio, e tre altre persone al
coro
composto fin allora di dodici sole: onde s’avverò
i greci d’Euripide tradotti da lui in questa guisa: Ecuba ed uno del
coro
} a 2: «Ahi chi udì, chi vide mai Chi pro
no in bocca d’Ecuba. 2. In nessuna edizione d’Euripide s’applicano al
coro
e alla confidente. 3. I versi sono giambici, come
ora jam me scelera post partus decent. Nell’epitalamio cantato dal
coro
per le nozze di Giasone con Creusa vedesi il prog
il celebre gramatico Bartolommeo Riccio (Nota XIII). Ma questo primo
coro
della Troade accoppiato ai lamenti di Ecuba rasso
lata, in una declamazione di Edipo su i mali della peste ripetuti dal
coro
nell’ atto primo. Sofocle con saggia economia svo
n accompagnarla a veruno, e si raccomanda a Vulcano. Chiude l’atto un
coro
di Argive, la cui eleganza e leggiadria poetica g
diaco, sono gl’interlocutori, se non in quanto vengono interrotti dal
coro
dei cacciatori, i quali, benché siano mortali, no
ini, ciascun de’ quali cantò un breve recitatativo, cui rispondeva il
coro
. Indi furono visti apparir gli elementi diversame
vil compose due tragedie Alaham e Mustapha, nelle quali introdusse il
coro
alla maniera greca. Contemporaneo del Shakespear
ndo canta accompagnato in un duetto, in un trio, in un finale o in un
coro
; attesoché se ad ogni cantore si concedesse l’usc
distinguere tra la melopea che apparteneva ai recitanti e quella del
coro
. Quella dei recitanti si distingueva in “diverbio
o ipodorico ed ipofrigio s’usassero nelle scene, e non s’usassero nel
coro
? risponde: che questi due tuoni sono opportuniss
inducenti pienezza, fuoco e impetuosità non erano a proposito per il
coro
che usava comunemente del modo ipolidio uguale pe
on si vede però allora eseguito questo canto, e pare che vi manchi il
coro
. In tal caso l’atto sesto comincerebbe dalla nuov
d’Ifigenia Ἆγετε με, conducetemi ; o pure terminerebbe il quinto col
coro
Ἰώ Ἰώ ιδεστε, ahi! ahi! vedete , ed il sesto cont
ude nel quinto soverchie cose, ma lascia pochissimi versi cantati dal
coro
fral l’incamminarsi d’Ifigenia al sacrifizio e la
e maggiormente la musica teatrale aprendo talora la scena con qualche
coro
di musica e anche framischiando talvolta qualche
che al di dietro era il Coragio che oggi si direbbe la guardarobe del
coro
, serbandovisi quanto faceva d’uopo alla rappresen
ua commedia intitolata la Valigia introdusse a dialogizzar insieme un
coro
d’agli e di cipolle per imitar Aristofane, che av
i pitture patetiche campestri e comuni. Atto II. Sileno interrompe il
coro
additandogli un legno di greca costruzione approd
te essi troveranno ricetto nella Biblioteca del Sampere per morire in
coro
in siffatto scartabello, di cui in Ispagna altri
nte della giustizia, ed Euripide si ritira. Mnesiloco è legato, ed il
coro
con balli e canti conchiude l’atto. Atto V. Eurip
uori lo stesso autore come un individuo di quel popolo. Tuttavolta il
coro
delle Nuvole si suppone composto di esseri immagi
canirono tutti gli altri, saccheggiando varie mie commedie. Un lungo
coro
termina l’atto. Atto II. Socrate adirato contro S
r gli Esercizii Spirituali del calabro Mattei al popolo Ateniese. Nel
coro
si ragiona del caos che precedette la creazione.
appiattandosi Fedra in casa, ecco una scena fra la di lei ancella, il
coro
ed il semicoro, per tagliare il laccio alla padro
il prologo è quella parte della tragedia che è avanti l’ingresso del
coro
; che l’episodio è la parte giusta della tragedia
l’episodio è la parte giusta della tragedia fra i perpetui canti del
coro
; e che l’esodo è la giusta parte della tragedia n
do è la giusta parte della tragedia non susseguita da verun canto del
coro
; ma perché vi ha una parte di coro la qual si mes
non susseguita da verun canto del coro; ma perché vi ha una parte di
coro
la qual si mescola con gli attori, accenno che qu
o la qual si mescola con gli attori, accenno che questa che io chiamo
coro
, non canta, essendo un accompagnamento di pianto
ito con quelli che son in scena. [6.54ED] Da ciò dedurrai che il vero
coro
sempre canta e che le altre parti della tragedia
le altre parti della tragedia non si cantano, anzi, quando l’istesso
coro
accompagna i personaggi in scena, non canta, ma g
scena, non canta, ma geme con quelli, essendo troppo ridevole che il
coro
cantasse con chi ragiona e solendosi per lo più i
il coro cantasse con chi ragiona e solendosi per lo più introdurre il
coro
con gli attori a colloquio nelle occasioni che ha
110ED] State… casa: altro passo non rinvenuto che interessa il primo
coro
dialogato con Elettra (Euripide, Or.,139-210). [
na recitate in Arcadia sollevarono, proprio per la loro lunghezza, un
coro
di critiche. [commento_4.180ED] soprossuto: ‘go
nel secolo XVI il celebre gramatico Bartolommeo Riccioa. Questo primo
coro
pero della Troade accoppiato ai lamenti di Ecuba
lata, in una declamazione di Edipo su i mali della peste ripetuti dal
coro
nell’atto I. Sofocle con saggia economia svolge g
rnes, 1966. [commento_Introduzione.3] corago: colui che dirigeva il
coro
nel teatro greco. edile: carica preposta all’org
rpeggia a i polsi. Ella con fiero ciglio guarda le donne salutanti in
coro
, e i vescovi canuti ad un segnale curvi dinanzi a
tore d’introdurvi. I Greci non cadevano in tale inverisimiglianza pel
coro
fisso; ma Liveri privo di simil presidio introduc
he venga mancando di mano in mano il vigore ai vecchi che ballano nel
coro
. Secondo gli accennati principi il sistema della
destra e l’altra sinistra. Nella poesia lirica modulata a più voci il
coro
cantava e danzava al suono degli strumenti, e sin
iscopo collocando quasi in lontananza il rimanente o serbandolo ad un
coro
. Lo spirito umano nella mescolanza delle tinte e
mplici, naturali e patetiche dell’originale: ne perde le bellezze del
coro
senza rimpiazzarle in verun modo: rende la favola
urvi. I Greci non cadevano in tale inverisimiglianza col presidio del
coro
fisso ; ma Domenico Barone che n’era privo, seppe
trina, indi rivolto alle Ombre così conchiude : Ombre or dunque a me
coro
risonante Fate eccheggiando che mai più in eterno
ascuno alla sua volta il parlar dell’altro a metà, che conchiudono in
coro
con un sol verso comune venuto in mente a tanti ;
nterviene nella decima per dire, vuoi guerra e guerra avrai, e poi in
coro
accompagna Sclinda negli ultimi tre versi del fin
, Più bello il sole già ci apparì. E quel già ci, già ci, già ci in
coro
colle repliche musicali avrà partorito un grazios
critta in endecasillabi ed ettasillabi sciolti misti a piacere, ha il
coro
continuo alla greca, e lo stile accoppia alla gra
rto giovane qualche anno dopo del 1738. Egli compose tre tragedie col
coro
continuo lavorate con una troppo servile imitazio
ngiunto in matrimonio con Elgiva sua cugina. In tal favola, che ha un
coro
mobile nel I, II e IV atto, e non nel terzo, è no
Biblioteca de’ viventi del Sampere per morire ed esser seppelliti in
coro
in siffatto scartabello, di cui sento che in Ispa
tibo il dì degl’ Innocenti astenevansi i monaci sacerdoti d’andare in
coro
, dando luogo a’ loro frati laici cucinieri, quest
ta l’annosa questione della versificazione, unendo la propria voce al
coro
di quegli autori italiani — praticamente tutti, f
ò son degni di loda li primi poeti che attribuirono principalmente al
coro
l’uffizio del compatire. Questa prerogativa non m
ile (se non con una cautela particolare che ha qualcuno osservato) il
coro
, che frapposto agli atti era appresso de’ Greci q
non saprei disapprovare li Francesi non meno per avere abbandonato il
coro
che per avere introdotto in supplimento del medes
la maniera con cui si trattan gli affari in molte favole italiane di
coro
continuo. Nelle tragedie greche non è notabile ta
de’ nostri poeti, che a loro imitazione hanno amato la permanenza del
coro
, riescono sovente improprie, o perché rappresenta
resentano azioni romane alla cui maestà non conviene la comunione del
coro
, tanto più dove trattisi di segreti gravissimi —
oleva esser noto alla stessa moglie, poi si scuopre alla presenza del
coro
delle donne che sono seco —, o perché versano int
e per li consigli che prendeva Tancredi contro di lui in presenza del
coro
stesso. Inoltre le storie greche non sono presso
siaché il nodo si fonda sovente nella segretezza incompatibile con il
coro
continuo. Però nella Merope del medesimo Torelli
angasi occulto fino al fine. L’inavvertenza d’alcuno nel fare uso del
coro
è giunta a lasciargli udire gli stessi soliloqui.
a si scorge; poi mentre si trattien l’uditore con dialoghi inetti del
coro
e del famiglio il quale racconta Essere stato lu
Elettra fa dire tre versi a Clitennestra senza che la figliuola ed il
coro
conoscano chi si lagni. Mi pare sopra modo assurd
le gravi calamità. [4.6.3] Alla separazione degli atti appartiene il
coro
, che dal più de’ nostri lor si frappone; al qual
ual d’ordinario si sostengono, o del verisimile. Che se l’ufficio del
coro
continuo era di qualche utile nella instituzione
l medesimo benefizio con attori meglio legati e non oziosi, come è ’l
coro
anche per sentimento d’Aristotele, il qual disse
iendosi gl’intervalli che sono fra l’uno e l’altro atto col canto del
coro
, essi non si possono immaginare punto più lunghi
amato meglio di conservare il rito antico, tra quali hanno eletto il
coro
diviso il Caracci, il Gravina, il Marchesi ed il
te in tutto si dia a conoscere, chiede poscia soccorso alle donne del
coro
per la commozione che gli reca la memoria della s
si possa rispondere che la maggior parte de’ versi corti conviene al
coro
in Grazia del canto ed il rimanente de’ medesimi,
di gran virtù: ma sino al quinto atto è persona oziosa ed a guisa del
coro
degli antichi è più spettatrice che attrice. Nel
si sofferma Massimo Natale, Il curatore ozioso: forme e funzioni del
coro
tragico in Italia, Venezia, Marsilio, 2013, pp. 2
pp. 76-91 e Massimo Natale, Il curatore ozioso: forme e funzioni del
coro
tragico in Italia, Venezia, Marsilio, 2013, in pa
a illustrato Massimo Natale (Il curatore ozioso: forme e funzioni del
coro
tragico in Italia, Venezia, Marsilio, 2013, pp. 2
erna, magari come voce del poeta, secondo l’ipotesi del Tasso («Ma ’l
coro
per aventura dee parlar più altamente, perch’egli
re un Coro ora dialogante, ora cantante («In cotal modo standosene il
coro
, sarà egli comodamente ora interlocutore della fa
to di vista della verosimiglianza scenica («Essendo dunque rimasto il
coro
, prima, per l’imperiosa autorità della religione
violenze e il genio e dell’uno e dell’altro. Le sofferse il genio del
coro
, che destinato per sua natura a radunarsi in un l
e nelle parole medesime; ma quando tutte le persone che compongono un
coro
furono obbligate a cantare improvvisamente in un
sovra un carro tirato da superbi variopinti pavoni, e seguitata da un
coro
di ninfe coperte da un trasparente leggierissimo
cava il nettare ch’ella versa agli dei nell’Olimpo; accompagnavala un
coro
di pastori d’Arcadia carichi d’ogni sorta di legu
cioè l’ illusione distrutta dal medesimo poeta. Aristofane in qualche
coro
ragiona a lungo delle proprie favole e delle altr
millantatori”. E nel congedo ripete lo stesso: “O spettatori (dice il
coro
degli attori col nome di grex) questa favola è co
tibo il dì degl’Innocenti astenevansi i monaci sacerdoti di andare in
coro
, dando luogo a’ loro frati laici cucinieri, quest
vil compose due tragedie Alaham e Mustapha, nelle quali introdusse il
coro
alla maniera greca. Contemporaneo del Shakespear
cioè l’illusione distrutta dal medesimo poeta. Aristofane in qualche
coro
ragiona a lungo delle proprie favole e delle altr
millantatori » E nel congedo ripete lo stesso: O spettatori (dice il
coro
degli attori col nome di grex) questa favola è co
er contendere di preminenza cogl’italiani228, e per gareggiare con un
coro
foltissimo d’eccellenti musici pratici e teorici
la loro venuta abbia verun altro oggetto fuorché quello di formar un
coro
e una comparsa. E trovò egli benissimo la maniera
ritto in endecasillabi ed ettasillabi sciolti misti a piacere ; ha il
coro
continuo alla greca maniera ; lo stile accoppia a
rto giovine qualche anno dopo del 1738. Egli compose tre tragedie col
coro
continuo lavorato con troppo servile imitazione d
ongiunto in matrimonio con Elgiva sua cugina. In tal favola che ha un
coro
mobile nel primo e nel secondo, e nel quarto atto
regolarità d’un argomento giocoso, l’espressione dell’allegrezza d’un
coro
di contadini a quella del tripudio delle baccanti
ascuno alla sua volta il parlar dell’altro a metà, che conchiudono in
coro
con un sol verso comune venuto in mente a tutti,
ù bello il sole già ci apparì. e quel bel già ci, già ci, già ci in
coro
colle repliche musicali avrà partorito un grazios
e parla a’ suoi confidenti; Imeneo, che scuote la face invocato da un
coro
di babilonesi a’ tempi della celebre Semiramide,
egli stesso, volle servare il modo di Aristofane , e v’introdusse il
coro
. L’Aridosio appartiene a Lorenzino de’ Medici e l
a egli stesso, volle servare il modo di Aristofane, e v’introdusse il
coro
. L’Aridosio appartiene a Lorenzino de’ Medici, e
azioni e degli argomenti, in cui doveva di necessità prender parte il
coro
od il popolo, essa era permanente e quasi sempre
gnorelli: «Le Furie rappresentate da cinquanta attori ne formavano il
coro
, i quali furono dal poeta in tale spaventevole e
loro natura, connesse a determinati movimenti degli organi del nostro
coro
, per esempio determinati suoni o gesti. Chi dunqu
ccoboni in Dell’arte rappresentativa: «Per ben fingere un re fra nobil
coro
/ non ti basta apparire in regia corte, / né il m
ra una danza grave, tipica della tragedia; il kordax era la danza del
coro
nell’antica commedia greca dai ritmi sfrenati e b
▲