della più spontanea comicità : commoventi le scene tra Florisbe e il
Conte
in prigione, ingegnosa quella in cui la Regina sv
ingegnosa quella in cui la Regina svela copertamente il suo amore al
Conte
. In somma : un lavoro che ammodernato più qua più
ero titolo ne è il seguente : La Regina statista d’Inghilterra, et il
Conte
di Esex. Vita, successi e morte. Al molto Illustr
e soggiungo. Contemporaueo del Gongora fu Giovanni de Tasis y Peralta
conte
II di Villamediana poeta distinto per la nascita,
ogni anno si rappresenta in Madrid. L’argomento è la privanza di quel
conte
presso la regina Elisabetta d’Inghilterra, e la m
e la morte da lei ordinatane e pianta. Giornata I. Bianca amante del
conte
e fiera nemica occulta d’Elisabetta ne trama la m
in una propria casa di campagna, dove trovasi a diporto la regina. Il
conte
che veniva a veder Bianca, giugne opportunamente
sappia lo spettatore in qual guisa fu la regina assalita e difesa, il
conte
lo narra a Cosmo suo servidore fatto a tal sine d
ar della serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il
conte
vuol riferire che entrò nel giardino, trovò una d
di un boschetto pettinata dal vento con difficoltà , l’incertezza del
conte
in discernere, se le gambe della dama che si ba
re ch’ella fece dell’acqua colla propria mano, per la quale azione il
conte
si spaventò temendo non si bevesse parte della m
rte della mano . Dopo queste scipitezze allora assai di moda parte il
conte
col servo, cangia la scena, e l’azione passa in c
con tutta l’efficacia dell’amore tenta di tirarlo al suo partito. Il
conte
seco’ stesso detesta il tradimento, e risolve la
mostrandosi risoluto a dar la morte alla regina. Nell’incontrarsi col
conte
Elisabetta si avvede dalla banda di dovergli la v
egina tiranneggiata dal fasto e rapita dalla propria debolezza, e del
conte
combattuto dall’amore di Bianca e dalla speranza
us umbrales, la lastima de ser males quitte el orror de ser mios. Il
conte
prende l’occasione di scoprirsi amante della regi
acutezze, là dove era da disvilupparsi una tenerezza contrastata. Il
conte
recita anche un sonetto, la cui sostanza è d’insi
e l’azione da questo punto diverrebbe assai interessante e vivace. Il
conte
animato in tal guisa è in procinto di scoprirsi a
ca colla banda che porta sopra di se, avendola ricevuta dal servo del
conte
. La regina l’osserva, si agita, dà ordini, gli ri
à ordini, gli rivoca, non vede che la sua gelosia. Partita Bianca, il
conte
comincia a dichiararsi; ma Elisabetta furiosa riv
partito di palesare alla Regina tutta la storia de’ proprii amori col
conte
implorando il real favore perchè le diventi sposo
tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il
conte
è suo sposo, e la Regina ripiglia: Reg. Come tuo
on!Sì l’onor tuo calpesti? E alla presenza mia svelar non temi Che il
conte
adori? Bia. Che il conte adori?Io non credei cot
E alla presenza mia svelar non temi Che il conte adori? Bia. Che il
conte
adori?Io non credei cotanto Oltraggiar la maestà,
Che il conte adori?Io non credei cotanto Oltraggiar la maestà, se il
conte
… Reg. Oltraggiar la maestà, se il conte…(O amore
Oltraggiar la maestà, se il conte… Reg. Oltraggiar la maestà, se il
conte
…(O amore! Io deliro!) Il mio sdegno, o Bianca, è
se contender seco Alma nata a servirla ardisse indegna, Se amasse il
conte
… amar? che amar mirarlo Se ardisse solo, o cosa a
dormenta. Bianca esce con una pistola alla mano che porta il nome del
conte
. Questi sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bi
sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bianca si accinge a tirare, il
conte
la trattiene guadagnando la pistola. Nel contrast
regina; non sa qual de’ due sia il reo, e quale il suo liberatore. Il
conte
, nelle cui mani è rimasta la pistola nega che Bia
ei tu dunque il traditore? ripiglia la Regina. Nol so , risponde il
conte
. L’uno e l’altro è arrestato. Giornata III. Essex
innocente. E condannato a perdere la testa. Prima di morire chiede il
conte
di parlare a Bianca; gli è negato; altro non pote
ta e coll’abito semplice che portò nella prima scena. La riconosce il
conte
; ma ella come una dama privata gli presenta la ch
rivata gli presenta la chiave della prigione perchè possa fuggire. Il
conte
la prega a scoprirsi, e la Regina il compiace dan
ega a scoprirsi, e la Regina il compiace dandogli prima la chiave. Il
conte
le domanda il perdono che suol concedersi a’ rei
tro potere a suo prò dopo avergli dato il mezzo di fuggire. Sdegna il
conte
di fuggire, getta la chiave nel fiume sottoposto
e della sentenza. Legge il servo per curiosità la lettera scritta dal
conte
a Bianca. Scopre il di lei delitto e l’innocenza
a la Regina ordina che si sospenda l’esecuzione della sentenza; ma il
conte
è già stato decapitato. Le parole della Regina pe
ia de’ principali errori, e ne ritenne le situazioni tragiche nel suo
Conte
d’Essex; ma nella dipintura del carattere del con
tragiche nel suo Conte d’Essex; ma nella dipintura del carattere del
conte
egli rimane al di sotto dell’originale. Nella fav
francese egli comparisce mattamente innammorato, e, come ben dice il
conte
Pietro di Calepio, muore più per disperazione che
comparisce un freddo buffone. Appresso l’Eurialo di Moliere, che è il
conte
di Urgel di Moreto, introduce il suo stratagemma
ermità si destinò l’anno 1782 a rappresentarla nel passar che fece il
Conte
d’Artois per Madrid andando al campo di San Roque
ogni anno si rappresenta in Madrid. L’argomento è la privanza di quel
conte
presso la regina Elisabetta d’Inghilterra, e la m
e la morte da lei ordinatane e pianta. Giornata I. Bianca amante del
conte
e fiera nemica occulta d’Elisabetta ne trama la m
in una propria casa di campagna dove trovasi a diporto la regina. Il
conte
che veniva a veder Bianca, giugne opportunamente
sappia lo spettatore in qual guisa fu la regina assalita e difesa, il
conte
lo narra a Cosimo suo servidore fatto a tal fine
ar della serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il
conte
vuol riferire che entrò nel giardino, trovò una d
di un boschetto pettinata dal vento con difficoltà, l’incertezza del
conte
in discernere, se le gambe della dama che si bagn
re ch’ella fece dell’acqua colla propria mano, per la quale azione il
conte
si spaventò temendo non si bevesse parte della ma
arte della mano. Dopo queste scipitezze allora assai di moda parte il
conte
col servo, cangia la scena, e l’azione passa in c
con tutta l’efficacia dell’amore tenta di tirarlo al suo partito. Il
conte
seco stesso detesta il tradimento, e risolve la d
mostrandosi risoluto a dar la morte alla regina. Nell’incontrarsi col
conte
Elisabetta si avvede dalla banda di doverle la vi
egina tiranneggiata dal fasto e rapita dalla propria debolezza, e del
conte
combattuto dall’ amore di Bianca e dalla speranza
rales, la lastima de ser males quite el horror de ser mios. Il
conte
prende l’occasione di scoprirsi amante della regi
di acutezze là dove era da svilupparsi una tenerezza contrastata. Il
conte
recita anche un sonetto, la cui sostanza è l’insi
e l’azione da questo punto diverrebbe assai interessante e vivace. Il
conte
animato in tal guisa è in procinto di scoprirsi a
ndo comparisce Bianca colla banda posta che ha ricevuta dal servo del
conte
. La regina l’ osserva, si agita, dà ordini, gli r
à ordini, gli rivoca, non vede che la sua gelosia. Partita Bianca, il
conte
comincia a dichiararsi; ma Elisabetta furiosa riv
al partito di palesare alla regina tutta la storia de’ suoi amori col
conte
, implorando il favore della sovrana perchè le div
tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il
conte
è suo sposo, e la regina ripiglia: Come tuo spo
ì l’onor tuo calpesti? E alla presenza mia svelar non temi Che il
Conte
adori? Bian. Io non credei cotanto Oltraggiar
te adori? Bian. Io non credei cotanto Oltraggiar la maestà, se il
Conte
. . Reg. O amore! Io deliro. ) Il mio sdegno,
contender seco Alma nata a servirla ardisse indegna, Se amasse il
Conte
. . . . amar? che amar! mirarlo Se ardisse solo
dormenta. Bianca esce con una pistola alla mano che porta il nome del
Conte
; questi sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bi
sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bianca si accinge a tirare; il
conte
la trattiene prendendo la pistola. Nel contrasto
regina: non sa qual de’ due sia il reo e quale il suo liberatore. Il
conte
, nelle cui mani è rimasta la pistola, nega che Bi
. Sei tu dunque il traditore? ripiglia la regina. Nol so, risponde il
conte
. L’uno e l’altra è arrestato. Giornata III. Essex
non dice che di essere innocente; è condannato a perdere la testa. Il
conte
prima di morire chiede di parlare a Bianca; gli è
a e coll’ abito semplice che portò nella prima scena. La riconosce il
conte
; ma ella come una dama privata gli presenta la ch
rivata gli presenta la chiave della prigione perchè possa fuggire. Il
conte
la prega a scoprirsi, e la regina il compiace dan
ega a scoprirsi, e la regina il compiace dandogli prima la chiave. Il
conte
le domanda il perdono che suol concedersi a’ rei
tro potere a suo prò dopo avergli dato il mezzo di fuggire. Sdegna il
conte
di fuggire, getta la chiave nel fiume sottoposto
e della sentenza. Legge il servo per curiosità la lettera scritta dal
conte
a Bianca; scopre il di lei delitto e l’innocenza
a la regina ordina che si sospenda l’esecuzione della sentenza, ma il
conte
è già stato decollato. Le querele della regina pe
ia de’ principali errori, e ne ritenne le situazioni tragiche nel suo
Conte
d’Essex; ma nella dipintura del carattere del con
tragiche nel suo Conte d’Essex; ma nella dipintura del carattere del
conte
egli rimane al di sotto dell’originale. Nella fav
a Francese egli comparisce mattamente innamorato, e, come ben dice il
conte
Pietro di Calepio, muore più per disperazione che
comparisce un freddo buffone. Appresso l’Eurialo di Moliere che è il
conte
de Urgèl di Moreto, introduce il suo stratagemma
si destinò l’anno 1782 a rappresentarla nel passar che fece S. A. il
conte
d’Artois per Madrid andando al campo di San Roque
i fu a recitare l’estate del 1686 a Vicenza, raccomandato da S. A. al
Conte
Frignano Lessi, l’autunno dello stesso anno a Pad
l’abate Grimani. Il 13 maggio del 1688, il Duca di Modena scriveva al
Conte
Marco Verità a Verona, pregandolo di far partir s
uti di Trevigi eretta nel 1261 e pubblicati dal più volte lodato sig.
conte
canonico Avogaro (Memorie del B Enrico P. I), per
n dall’anno 1587 vicino al Lago Trasimene, e poi rubato dal Museo del
conte
Graziani Perugino, e ricuperato indi a molti anni
tissimo ossequio, ed obbligo AL MERITO GRANDE DEL NOBIL’UOMO IL SIG.
CONTE
ANTONIO ESTENSE MOSTI Non vi ramenti Antonio Avi
’Archivio di Stato di Modena, per gentile comunicazione del Direttore
conte
Malaguzzi. Ser.ma Altezza Non Auendo potuto Auer
rea Bertoldi, il Pantalone (V.), coll’aiuto dell’ambasciatore sassone
Conte
di Vixio. La Compagnia era composta della coppia
tava le amorose e cantava anche negl’intermezzi lirici. Sostituito il
Conte
di Salkowsky nella carica di Ministro di Gabinett
tuito il Conte di Salkowsky nella carica di Ministro di Gabinetto dal
Conte
di Brühl, vero mecenate degli artisti, a qualunqu
nua, e in quella specialmente di Barberina nell’Augellin Belverde del
Conte
Gozzi. Sposatasi al fabbricator di navi, Paris, c
in dal ’50 era passato a seconde nozze), col quale fu scritturato dal
conte
Iacopo Billi di Fano pel teatro di Naum di Costan
nimo di Cavallotti, il Duca di Modena nel Fulvio Testi di Ferrari, il
Conte
Trast nell’ Onore di Sudermann, lo Scarpia nella
Tradimento, e dedicandola Al Merito sempre grande dell’ Ill.mo Sig.r
Conte
Cristoforo Tardini Fattore Generale e Commissario
del secolo due altri pregevoli scrittori di tragedie, il consigliere
conte
Saverio Pansuti, ed il duca Annibale Marchese. Co
Bruto è la tragedia più criticata e spesso con solido fondamento dal
conte
di Calepio. Giunio Bruto recitata molte volte di
ne di scena mutabile, la cui invenzione non gli appartiene, perchè il
conte
Antonio Zaniboni avea già tratta da un dramma mus
rappresentate. L’ultima fu dedicata ad Apostolo Zeno che la lodò. Il
conte
di Calepio comendò la scelta del protagonista nel
Leone Sempronj da Urbino produsse in Roma nel 1724 la sua tragedia il
Conte
Ugolino. La Morte di Achille del conte Ludovico S
ma nel 1724 la sua tragedia il Conte Ugolino. La Morte di Achille del
conte
Ludovico Savioli Bolognese si pubblicò in Bassano
gliuolo di Cesare pubblicata nel 1733 in Vicenza, la quale secondo il
conte
Mazzucchelli fu lodata dal Martelli, e chiamata d
ata Roma Salvata del Bettinelli, della Zaira e di altre dell’elegante
conte
Gasparo Gozzi, dell’Orfano della Cina del signor
a, di alquante del sig. marchese Albergati, del cavalier Richeri, del
conte
Agostino Paradisi e del dottor Domenico Fabri, de
mense. Ottenne la prima nel concorso del 1772 la Zelinda tragedia del
conte
Calini da Brescia, nella quale si riconosce qualc
nda corona di quell’anno si destinò al Corrado tragedia nazionale del
conte
Francesco Antonio Magnocavallo di Casal-Monferrat
Nel concorso del 1775 riportò la prima corona la Rossana del nominato
conte
Magnocavallo, il quale è pure autore di una Sofon
’ Antonio Monti, che pubblicò nel 1760 in Verona il Servio Tullio; il
conte
Guglielmo Bevilacqua che nel 1766 impresse Arsene
ene ben condotta e ben verseggiata non meno del suo Giulio Sabino; il
conte
Alessandro Carli autore di Telane ed Ermelinda, d
ede alle stampe un’ Ipermestra, e la Calliroe pubblicata nel 1769; il
conte
Paradisi che compose gli Epitidi; ed il cavaliere
itava a tacere nè impediva le incestuose nozze. La Bibli tragedia del
conte
Paolo Emilio Campi Modenese s’impresse in Modena
jone di Casale di Monferrato autori di alquante tragedie regolari: il
conte
Alessandro Verri che nel 1779 impresse in Livorno
te soddisfatti. Increbbe, nè senza ragione, nella seconda tragedia al
conte
Alessandro Pepoli che il proscritto Giulio Sabino
i riguardi specialmente da Eschilo primo inventore, e da Seneca e dal
conte
Alfieri, un portamento novello col variare il car
ortamente adattandone l’azione alle moderne scene, per nulla dire del
conte
Gian Rinaldo Carli che l’avviluppò di amori, d’in
ro consiglio avrei. Con maggior copia di favole ha cercato il sig.
conte
Alessandro Pepoli di Bologna abbandonar parimente
tto il dominio de’ Mori. Scrisse la prima ad emulazione di quella del
conte
Alfieri, nella quale piacquegli far morire Carlo
classe de’ moderni tragici italiani col sig. ab. Vincenzo Monti e col
conte
Vittorio Alfieri da Asti51. Il sig. Monti ha sino
parlano realmente, come anche il genio di Marco Bruto nel Filippi del
conte
Pepoli: ma nell’Aristodemo, come nel Serse del Be
pagar lo scotto a simili pirati, come mai parlare delle tragedie del
conte
Alfieri senza farsi un nemico? Brevemente e come
miglior modello tragico. Dopo le Meropi del Maffei e del Voltaire il
conte
Alfieri ci astringe ad ammirare e leggere con ver
alità e delle sentenze staccate &c. Nel Teatro del prelodato sig.
conte
Pepoli trovansi finora tre drammi lagrimosi in pr
o sopra la Tragedia antica e moderna intitolato l’ Impostore. 37. Il
conte
di Calepio gli rendè giustizia dicendo: Pier Jaco
l 1781) S.A.R. degnò dichiararsi Capo di essa, e successore del degno
Conte
San-Vitale defunto, e per qualche anno ancora con
c. 59. A questa scena maestrevole oppone con fondamento il sig.
conte
Pepoli che Egisto svela incautamente la sua inten
rne. Non avendole vedute nulla diciamo nè del Cerauno, che secondo il
conte
Pepoli imita un po troppo la celebre Olimpia col
avi, e i Gemelli impresse nella Biblioteca teatrale di Lucca. Il sig.
conte
Aurelio Bernieri di Parma ne ha tradotto il solo
elliani. Mentre dividevasi il popolo tra Goldoni e Chiari comparve il
conte
Carlo Gozzi che finì di ristabilire tutte le pass
ig. Giuseppe Foppa. Sembra che a toglier forza al falso argomento del
conte
Gozzi patrocinatore delle irregolarità e stravaga
iniamo il racconto de’ nostri poeti comici col fecondo prelodato sig.
conte
Pepoli che ha saputo conservare alla musa comica
del Pastore Arcade Panemo Cisseo del 1754: il Paradiso terrestre del
conte
ab. Giambatista Roberti morto nel 1786. III.
e’ famosi teatri italiani è il Reale di Torino edificato nel 1740 dal
conte
Benedetto Alfieri. La sua figura è ovale, contien
re del teatro. Se ne sono occupati di proposito e scientificamente il
conte
Enea Arnaldi Vicentino nell’opera Idea di un Teat
za di essere stata mandata al concorso prima di stamparsi. Il celebre
conte
San Vitale primo tra’ uguali nel consesso vuole c
ospero Manara stima che se ne informi il Real Infante: l’eruditissimo
conte
Rezzonico della Torre s’incarica d’istruirnelo; l
l giorno, nella quale esordì a Parma col semplice annunzio : « Signor
Conte
, la carrozza è pronta : » annunzio che egli, ad a
ebbe fatta d’innanzi a’compagni, allargò nel modo seguente : « Signor
Conte
, sapendo che Ella doveva andare in città per disb
Ricci. A questo punto lascio il Bartoli per ricorrere alla fonte del
Conte
Carlo Gozzi, il protettore della Compagnia, che n
co con la Innamorata da vero di esso Gozzi, colla vecchia tragedia Il
Conte
d’Essex, col Fasiel del D’Arnaud, tradotto a post
do : immagini il lettore le scene di quella coppia. Entrò di mezzo il
Conte
Gozzi…. La proferta della protezione morale alla
Billi Giacomo (in arte si fece chiamar Iacopo) nacque a Fano dal
Conte
Antonio Billi. Ottenne laurea d’ingegnere all’Uni
Almirante dei Duchi di Celsa piccola, e altre colla data del 1850 del
Conte
Adonnino di Licata collo stesso indirizzo. Capita
ento di Corilla di Francesco Vinta uscita nel 1605; il Filarmindo del
conte
Ridolfo Campeggi. Alessandro Calderoni diede alla
ini. Un’altra rappresentazione se ne fece in Sassuolo con prologo del
conte
Fulvio Testi. Ne uscirono per L’Italia ed oltramo
Fontana vitale e mortale è di Andrea Gonzaga, da cui nacque Vincenzo
conte
di San Paolo in Puglia, che gli succedette nel du
nte nella biblioteca dell’Università di Torino l’Alvida pastorale del
conte
Ludovico San Martino d’ Agliè, cui par che avesse
ento di Corilla di Francesco Vinta uscita nel 1605; il Filarmindo del
conte
Ridolfo Campeggi. Alessandro Calderoni diede alla
Un’ altra rappresentazione se ne fece in Sassuolo con un prologo del
conte
Fulvio Testi. Ne uscirono per l’Italia ed oltramo
vitale e mortale è di Don Andrea Gonzaga, da cui nacque Don Vincenzo
conte
di S. Paolo in Puglia, che gli succedette nel duc
te nella biblioteca dell’università di Torino l’ Alvida pastorale del
conte
Lodovico San Martino d’ Agliè, cui par che avesse
dinale ; ma poi offertigli denari a piacer suo per conto del Duca dal
Conte
Ulisse Bentivogli di Bologna, promise che avrebbe
etti, e vieppiù appassionatasi all’arte comica, tanto progredì che il
Conte
Carlo Gozzi le affidò alquante parti di protagoni
Gritti Giulia. Figlia del
conte
Gritti, patrizio veneto e di una cantante spagnuo
lla parte di Rodolfo (primo innamorato) nel Ladislao, fisedia (?) del
conte
Alessandro Pepoli, rappresentata la prima volta i
ingolar valore, Fr. Bartoli cita le protagoniste nella Ipermestra del
conte
Girolamo Pompei e nell’Arsene del Bevilacqua, da
ico sostegno della sua povera famiglia. A un famigliare del Duca, il
conte
Maresciano, scrisse da Orvieto il 2 ottobre 1694
lici di Sardou, in cui con molta perizia sosteneva il personaggio del
Conte
. Ma egli fu maggiormente apprezzato nei drammi po
che il nome di questo scrittóre ben noto, nato a Venezia nel 1756 dal
Conte
Casimiro, napoletano, e da Angiola Olivati, venez
si, come si vede dai seguenti passaporti comunicatimi gentilmente dal
conte
Paglicci-Brozzi. Archivio di Milano. Reg.° Passa
donna di singolare bellezza, e di non troppo riserbo. Si crede che il
Conte
d’Egmont, colonnello dei dragoni e uno dei più am
rca il 1782. Abbiamo di lui un aneddoto nelle « Memorie inutili » del
Conte
Carlo Gozzi (vol. II, pag. 143), che è questo : i
afferma di essersi prefisso di vestire alla francese il Solimano del
conte
Prospero Bonarelli. Rotrou dopo della Sofonisba
di m. Linguet! b. La Sofonisba di Cornelio (disse ottimamente il
Conte
Pietro da Calepio) per essere feroce e non sentir
e scene Europee o per le stampe nel corso degli ultimi sette anni. Il
conte
Alessandro Pepoli che n’ebbe contezza, chiese da
na compagnia, la quale coll’aiuto dell’Ambasciator sassone a Venezia,
Conte
di Villéo, riunita sul finire del 1737, arrivò al
laissérent leurs grands coup tirer, sans nullement les sèparer. Si le
conte
, ou l’histoire n’erre Baloardo tombant par terre,
, come per conto della Comunità di Milano, e per onorare le Nozze del
Conte
di Haro, si desse una Comedia dagli Uniti il 13 o
on l’ebbe in tal considerazione che scrisse per lui Il Sospettoso, il
Conte
nel Niente di male, l’Importuno nell’Importuno e
’Irene impressa in Napoli nel 1618 dedicata alla città di Lecce58. Il
conte
Ridolfo Campeggi pubblicò nel 1614 il Tancredi tr
na delle più interessanti tragedie di questo secolo è il Solimano del
conte
Prospero Bonarelli gentiluomo Anconitano, la qual
etti. I dialoghi d’Alvante e di Despina furono disapprovati anche dal
conte
Pietro di Calepio61. Essi increscono molto più a
Padova l’anno 1657 un’ altra interessante tragedia, l’Aristodemo del
conte
Carlo de’ Dottori Padovano, che ne ricavò i princ
erto in questo non iscarseggiano le inezie liriche, come le chiamò il
conte
di Calepio, benchè di molte se ne veggano anche n
lle tragedie, sul di lui esempio, dovessero usarsi i versi rimati. Il
conte
Fulvio Testi, nato in Ferrara l’anno 1593 e trasp
uesto porporato. Il Gravina le commenda. Il cardinal Delfino (dice il
conte
di Calepio con tutta verità) diede principio all’
staller), e dal’ 48 in poi 7975. Non era gran cosa. È ben vero che il
Conte
di Brühl, primo ministro di Corte, sostituito al
plaudito della produzione. In una nota manoscritta, fra le carte del
conte
Paglicci Brozzi, si legge : La Giovanelli era st
e della Calza. In questo ultimo si rappresentò l’Antigono tragedia di
M. Conte
di Monte Vicentino, stampata nella stessa città n
nica nel rappresentare I viaggi di una donna di spirito, dell’artista
conte
Bonfìo. Nacque presso Urbino l’anno 1801 ; e la v
ifetti del Teatro contandole tra le più felici tragedie cristiane. Il
conte
Ridolfo Campeggi pubblicò nel 1614 il Tancredi tr
na delle tragedie più interessanti di questo secolo è il Solimano del
conte
Prospero Bonarelli gentiluomo anconitano, la qual
ccetti. I dialoghi di Alvante e Despina furono disapprovati anche dal
conte
Pietro da Calepioa. Essi increscono molto più a c
n Padova l’anno 1657 un’altra tragedia interessante, l’Aristodemo del
conte
Carlo de’ Dottori padovano, che ne ricavò i princ
to in questo non iscarseggiano le inezie liriche , come le chiamò il
conte
di Calepio, benchè di molte se ne veggano anche n
lle tragedie, sul di lui esempio, dovessero usarsi i versi rimati. Il
conte
Fulvio Testi, nato in Ferrara l’anno 1593, e tras
esto porporato. Il Gravina le comendò. Il cardinal Delfino (dice il
conte
Pietro di Calepio con tutta verità) diede princip
in due parti, disertando il teatro del povero Sacco. Fu allora che il
Conte
Carlo Gozzi, già forte estimatore dell’ingegno di
vecchio Truffaldino, avanti di partire per Genova, andò a salutare il
Conte
Gozzi, e a chiedergli con un bacio perdono e comp
artana degl’ influssi e nelle varie Composizioni facete satiriche del
Conte
Gozzi (Opere, Firenze-Venezia, 1774, Colombani, T
creduto il Gratarol per le sue relazioni con la Compagnia Sacco e il
Conte
Gozzi, in una sua lettera da Venezia del 14 april
870), tratto dall’Archivio di Milano, e gentilmente comunicatomi dal
conte
Paglicci-Brozzi : 1739. 1°Febbraio. – Quirino N
più luminosi astri del teatro di prosa. Alla squisita cortesia del
conte
Paglicci-Brozzi debbo queste altre notizie concer
re D’Este in data dell’ ’81, è descritto il grande affanno patito dal
Conte
Cornelio Pepoli per la voce sparsasi di aver egli
., non trascende le idee pastorali, e contiene immagini campestri ben
conte
e sottoposte agli sguardi di Dafne e di Silvia. L
quella che scrisse la mentovata Barbara Torelli Benedetti cugina del
conte
Pomponio, intitolata Partenia a. L’autrice da pri
n’ altra pastorale inedita fa anche menzione il Manfredi composta dal
conte
Alfonso Fontanelli, la quale , dice nella letter
alle tragedie già mentovate, compose l’Erminia pastorale dedicata al
conte
Pomponio Torelli, la quale fra tutte le nominate
la compagnia de’ Gelosi. a. Vedi la lettera del Manfredi scritta al
conte
di Villachiara. a. Vedi la lettera 241 scritta a
ra Campiglia, la 256 al sig. Belisario Bulgarini a Siena, e la 376 al
conte
di Villachiara. b. Nella lettera 301 a casal-di-
ecc., non trascende l’idee pastorali, e contiene immagini campestri e
conte
e sottoposte agli sguardi di Dafne e di Silvia. L
ase quella che scrisse la stessa Barbara Torelli Benedetti cugina del
conte
Pomponio, intitolata Partenia 145. L’autrice da p
n’ altra pastorale inedita fa anche menzione il Manfredi composta dal
conte
Alfonso Fontanelli, la quale (dice nella lettera
alle tragedie già mentovate, compose l’Erminia pastorale dedicata al
conte
Pomponio Torelli, la quale fra tutte le nominate
a compagnia de’ Gelosi. 142. Vedi la lettera del Manfredi scritta al
Conte
di Villachiara. 143. Vedi la lettera 241 scritta
ra Campiglia, la 256 al sig. Belisario Bulgarini a Siena, e la 376 al
conte
di Villachiara. 144. Nella lett. 301 a Casal di
cò : Afrodite. Nova tragedia, dedicata all’Illustrissimo Signore il
Conte
Paolo Canossa. Verona, Sebastiano e Giovanni dall
ente ritratto. Cento Madrigali, dedicati al M. Illustre Sig. il Sig.
Conte
Marco Verità, con alcune annotazioni del signor F
1532, non sappiam bene se per ispasso, o ad esercitar l’arte sua. Dal
Conte
Malaguzzi dell’Archivio di Stato di Modena mi vie
. il 3 di ottobre 1606 innalzava a Sua Eccellenza Don Pedro Rodriguez
conte
de Acevedo, Governatore per Sua Maestà Cattolica
zia in una lettera del comico Zanotti del 14 agosto 1655 da Genova al
Conte
Marcello Cimicelli a Modena. Dopo di aver parlato
me troppo poetiche e alle parole troppo latine, come osservò anche il
conte
Pietro da Calepio, e non va esente dal cicaleccio
ente nel palagio della Ragione dal celebre Palladio. Noi stimiamo col
conte
da Calepio assai più difettoso l’Edipo del l’Angu
notazioni all’Eloquenza Italiana. Sono: Telefonte, Rosimunda, Ino, il
Conte
di Modena, la quale non contiene certamente argom
ssionevole, non saprebbe incontrar meglio l’idea dell’arte. Anche il
conte
di Calepio ottimo giudice in simili materie ravvi
fine la disgrazia del medesimo Errico II ammazzato in una giostra dal
conte
di Mongommeri condannato poscia a morte sotto alt
ioni spagnuole, cioè il Tancredi di Federico Asinari nobile Astigiano
conte
di Camerano, nato nel 1527 e morto nel 1576; la q
me di Ottavio Asinari fratello dell’autore; ma, per quanto afferma il
conte
Mazzucchelli, gli autori del catalogo de’ codici
uò questa giustamente pretendere per lo stile. Riconosce parimente il
conte
di Calepio nel Nino di questa favola un carattere
titolo gliele fe parere degne di uscire alla luce dopo la Merope del
conte
Torelli. Nella lettera 19a indirizzata a Gabriell
di Adamo. Col bellissimo soggetto del greco Cresfonte maneggiato dal
conte
Pomponio Torelli col titolo di Merope, possiamo c
anfredi a’ 18 di gennajo di quell’anno. Ora (egli dice) che il signor
conte
Pomponio Torelli vi ha fatta la strada collo stam
pregevole per l’attività di purgare le pas ioni, per la qual cosa il
conte
di Calepio stimava doversi preferire alla stessa
a. V. il Tiraboschi t. VII parte III. a. Ciò fu ancora avvertito dal
conte
di Calepio nel Paragone della tragica Poesia nel
ero la Giulietta e Romeo del Shakespeare. a. Vedi ciò che ne dice il
conte
di Calepio nell’articolo V del capo I. a. Vedi l
nediti, e a me comunicati con gentilezza squisita dal fratello di lei
Conte
Giovanni Arrivabene, al quale debbo anche, in gra
e tanta che si studiò di alleviarla in ogni maniera. A iniziativa del
Conte
Giorgio Roma di Zante, giovane di forte ingegno,
ulle tavole della scena. E quale blasone ! L’Adelia era figliuola del
Conte
Francesco Arrivabene, soldato del primo Impero, e
che egli recitava magnificamente, e diventandone poi il Beniamino col
Conte
Rosso di G. Giacosa, di cui fu, si può dire, inte
enico. Costetti ne' Dimenticati vivi ci fa sapere che nel palazzo del
Conte
di Montecristo (il Pezzana ricorreva, costretto,
ri Partenopea tra gli Arcadi di Roma. Raccomandandola il Perticari al
Conte
Gabrielli di Fano, scriveva : « Fa ragione che le
me troppo poetiche e alle parole troppo latine, come osservò anche il
Conte
Pietro da Calepio, e non va esente dal cicaleccio
ente nel palagio della Ragione dal celebre Palladio. Noi stimiamo col
Conte
di Calepio assai più difettoso l’Edipo dell’Angui
ni all’Eloquenza Italiana. Esse sono Telefonte, Rosimonda, Ino, ed il
Conte
di Modena, la quale non contiene argomento greco
ssionabile, non saprebbe incontrar meglio l’idea dell’ arte. Anche il
Conte
di Calepio ottimo giudice in tali materie ravvisa
fine la disgrazia del medesimo Errico II ammazzato in una giostra dal
conte
di Mongommeri condannato poscia a morire sotto al
ioni Spagnuole, cioè il Tancredi di Federico Asinari nobile Astigiano
conte
di Camerano, nato nel 1527 e morto nel 1576, la q
ome di Ottavio Asinari fratello dell’autore; ma per quanto afferma il
conte
Mazzucchélli, gli autori del catalogo de’ codici
uò questa giustamente pretendere per lo stile. Riconosce parimente il
Conte
Calepio nel Nino di questa favola un carattere so
titolo gliele fe parere degne di uscire alla luce dopo la Merope del
conte
Torelli. Nella decimanona indirizzata a Gabriello
di Adamo. Col bellissimo soggetto del greco Cresfonte maneggiato dal
conte
Pomponio Torelli col titolo di Merope possiamo ch
nfredi a’ 18 di gennajo di quest’anno: Ora (egli disse) che il Signor
Conte
Pomponio Torelli vi ha fatta la strada collo stam
pregevole per l’attività di purgare le passioni, per la qual cosa il
Conte
di Calepio stimava doversi preferire alla stessa
o nella Carità. In quest’ultimo si rappresentò l’Antigono tragedia di
M. Conte
di Monte Vicentino stampata nella stessa città ne
V. il Tiraboschi t. VII, parte III. 89. Ciò fu ancora avvertito dal
Conte
di Calepio nel Paragone della tragica poesia nel
fa la Tragedia impresso dopo l’Orbecche. 91. Vedi ciò che ne dice il
Conte
Calepio nell’articolo V del capo I. 92. Della tr
ti di Trevigi eretta nel 1261, e pubblicati dal più volte lodato sig.
conte
canonico Avogadro (Memorie del b. Errico P. 1) pe
re forse di stampa e forse moglie o figlia di Bartolommeo. Il solerte
Conte
Paglicci-Brozzi mi comunica con l’usata gentilezz
affari esteri — Cartella 149) e gentilmente comunicatami dall’egregio
Conte
Dott. Paglicci-Brozzi. Regno d’ Italia — Milano
cordo i due documenti che qui trascrivo, gentilmente comunicatimi dal
Conte
Paglicci Brozzi. Dal Reg.° dei morti della Parro
vava nel ’43 a Rimini in Compagnia Ferramonti. Il Goldoni pregato dal
Conte
di Grosberg di scrivere qualcosa per l’arlecchino
è suo parto una Commedia intitolata : L’Oppresso Felicitato, o sia il
Conte
d’Osbach. Oggi trovasi impiegato in comporre un l
’Orsi, i Broglia, Milanta, Cimadori, e Riccoboni. Anche fu lodata dal
conte
Claudio Canossa veronese, da Francesco Pina e da
ore che terrore tragico. Più lugubri, benchè meno sanguinose, sono il
Conte
di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano
te di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano le avventure del
conte
divenuto religioso della Trappa che geme tra i ci
dello stesso anno, recitò in italiano nel Banqueroutier la parte del
Conte
Constantin, cantando la canzone dell’ Usignuolo,
er de peine, ne voyez vous pas bien qu’un discours si flatteur est un
conte
de la Fontaine ? Pour le portrait de Mézetin, La
ne di M. Linguet! 2. La Sofonisba di Cornelio (disse ottimamente il
conte
di Calepio) per esser feroce, e non sentire alcun
lle francesi, cioè Procri e Cefalo, Anfione, Nettuno ed Anfitrite. Il
conte
Gillemborg ha composto il Petimetre commedia, Bir
oriosi e stangati del Marchese di Forlimpopoli nella Locandiera e del
Conte
nel Ventaglio, erano, incarnati da lui, altrettan
da A. Bartoli. Francesco Bartoli riferisce il seguente madrigale del
Conte
Gio. Battista Mamiano, che è tra le sue rime edit
lle francesi, cioè Procri e Cefalo, Anfione, Nettuno ed Anfitrite. Il
conte
Gillemborg compose il Petimetre commedia, Birger
cqui a Zara, capitale della Dalmazia, nel 1832. Mia madre, nipote del
conte
Cesarotti, poeta e letterato padovano, seguì semp
arma con l’annuo stipendio di 350 zecchini, e il carnovale del '51 il
Conte
di Ricecourt, volendo formare una Compagnia stabi
parte affidatogli. E trovandosi ora detto servo a Modena, in casa del
conte
Sertorio, e potendolo pagare, Riccoboni supplica
étorière e Di Saint-Crix, ufficiali al Reggimento delle Guardie, e il
Conte
di La Marche, più tardi Principe di Conti. Quest
n fils il est facile de regler ceste affaire, en faisant raporter les
contes
et quitances des procureurs et autres persones a
la Granduchessa trasferita in un convento di Parigi. Io sto dietro al
Conte
di S. Mesmè3 acciò faccia si che la Granduchessa
2 ottobre 1685. – Scaramuccia è sempre a Fonteneblò e. al ritorno del
conte
di S. Mesmè, che deve seguire fra otto giorni, fa
Il vecchio è tuttora a Fonteneblò et ho già passato ragionamento col
Conte
S. Mesmè e Cinzia, acciò inculchino la Granduches
are la donna. 3 dicembre 1685. – Non ho mancato di intelaiare con il
Conte
di S. Mesmè e la Cinzia acciò incalzino la Grandu
be cartelle del debito pubblico, o azioni di una data impresa. 3. Il
Conte
di S. Mesmè era il maggiordomo o maestro di casa
toire de l’esprit humain. Nota III. Oltre a quanto dicesi dal
Conte
Pietro di Calepio nel Paragone della Poesia Tragi
ta da V. E. la nostra Compagnia chiamata in casa dell’illustre signor
Conte
di Gos questa istate passata, glie la rapresentas
per le lodevoli interpretazioni di opere di vario genere quali Kean,
Conte
Hermann, Edipo Re, Avvocato Veneziano, Tasso, ecc
del Liviera, uscito alla luce della stampa nel 1588, e la Merope del
conte
Torelli, impressa nel 1598. Né pur seppe l’anonim
tonio Caraccio, il duca Annibale Marchese, Giulio Cesare Beccelli, il
conte
Savioli, Filippo Trenta, e qualche altro. Oltracc
Agostino Paradisi, l’abate Domenico Fabbri, il marchese Albergati, il
conte
Gozzi, il cavalier Guazzesi, il Cesarotti e ’l Ce
i. Si fa leggere con piacere la tenera elegante Zelinda, tragedia del
conte
Calini da Brescia, benché imitata da Blanche e Gu
lo?) Ella fu coronata in Parma nel 1772 insieme col nobil Corrado del
conte
Magnocavallo di Casal-Monferrato. Hanno in seguit
le Fiorentina riscuote molti elogi l’appassionata Bibli, tragedia del
conte
Paolo Emilio Campi da Modena, formata sull’eccell
volumi di commedie, finché é comparso un nuovo scrittor teatrale, il
conte
Carlo Gozzi. Questo letterato avrebbe potuto far
Pontano poco pregiato. Si agira sulle vicende del famoso condottiere
conte
Jacopo Piccinino arrestato improvvisamente nel 14
e la Mostellaria stampate in Venezìa. Il famoso Matteo Maria Bojardo
conte
di Scandiano, ad istanza del medesimo duca, compo
’Amante Fedele rappresentata nelle nozze di Bianca Maria Visconti col
conte
Francesco Sforzaa. A noi basti l’aver mostrato ad
do fare. a. V. il tomo IV dell’opera del Quadrio. b. V. l’opera del
conte
Mazzucchelli t. II parte I citata anche dal Tirab
Pontano poco pregiato. Si aggira sulle vicende del famoso condottiere
conte
Jacopo Piccinino, arrestato improvvisamente nel 1
e la Mostellaria stampata in Venezia. Il famoso Matteo Maria Bojardo
conte
di Scandiano, ad istanza del medesimo duca, compo
’Amante fedele rappresentata nelle nozze di Bianca Maria Visconti col
conte
Francesco Sforza68. A noi basti l’aver mostrato a
mente. 43. V. il tom. IV dell’opera del Quadrio. 44. V. l’opera del
conte
Mazzucchelli t. II, parte I citata dal Tiraboschi
che metto qui ; di cui una comunicatami dal cav. Azzolini, e una dal
conte
Malaguzzi dell’Archivio di Modena. Ill.mo Sig.re
ario dragone ad Ancona sotto il generale Zucchi, compagno d’ armi del
conte
Giuseppe Mastai a Sinigaglia, poi…. esiliato, ins
' Ajo nell’imbarazzo, Don Desiderio, il Marchese della Locandiera, il
Conte
del Ventaglio, il Fabrizio degli Innamorati, e al
a, alcuni pochi rottami di tal superbo teatro tagliato nel sassob. Il
Conte
della Torre Cesare Gaetani ne distingue con esatt
ΟΝ, logore e guaste in modo che non si curarono mai. Riescì al lodato
Conte
Gaetani nel 1756 di scoprire nella parte opposta
ne fu l’ingegnere militare Andrea Piconati Siracusano, che dal nomato
Conte
Gaetani ebbe la pianta del teatro, per inserirla
ore che terrore tragico. Più lugubri, benchè meno sanguinose, sono il
Conte
di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano
te di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano le avventure del
Conte
divenuto religioso della Trappa che geme tra’ cim
mingi. Non lasciò di rendergli giustizia fra’ nostri singolarmente il
Conte
di Calepio. Pier Jacopo Martelli (egli dice) è tr
ecolo XVIII due altri pregevoli scrittori di tragedie, il consigliere
conte
Saverio Pansuti, ed il duca Annibale Marchese. Co
Bruto è la tragedia più criticata e spesso con solido fondamento dal
Conte
di Calepio. Giunio Bruto recitata molte volte di
bile. L’invenzione di questa non appartiene al Baruffaldi ; perchè il
conte
Antonio Zaniboni aveva già tratta da un dramma mu
esentarono mai. L’ultima fu dedicata ad Apostolo Zeno che la lodò. Il
Conte
di Calepio comendò la scelta del protagonísta nel
eone Sempronii da Urbino pubblicò in Roma nel 1724 la sua tragedia il
Conte
Ugolino. La Morte di Achille del Conte Ludovico S
ma nel 1724 la sua tragedia il Conte Ugolino. La Morte di Achille del
Conte
Ludovico Savioli bolognese uscì in Bassano, se no
gliuolo di Cesare pubblicata in Vicenza nel 1733, la quale secondo il
conte
Mazzucchelli fu lodata dal Martelli, e chiamata d
ginale. La Zaira fu tradotta dal riputato Gaspare Gozzi, appresso dal
conte
Alessandro Pepoli, ed allora che io era in Milano
mense. Ottenne la prima nel concorso del 1772 la Zelinda tragedia del
conte
Carlo Calini da Brescia, nella quale si riconosce
nda corona di quell’anno si destinò al Corrado tragedia nazionale del
conte
Francesco Antonio Magnocavallo di Casal Monferrat
Nel concorso del 1775 riportò la prima corona la Rossana del nominato
conte
Magnocavallo, il quale è pure autore di una Sofon
lo Antonio Monti che pubblico nel 1760 in Verona il Servio Tullio, il
conte
Guglielmo Bevilacqua che nel 1766 fe imprimere la
e ben condotta e ben verseggiata non meno del suo, Giulio Sabino ; il
conte
Alessandro Carli autore della tragedia Telane ed
liroe pubblicata nel 1769 ; il dottor Villi che serisse Idomeneo ; il
conte
Paradisi che compose gli Epitidi, ed il cavaliere
itava a tacere nè impediva le incestuose nozze. La Bibli tragedia del
Conte
Paolo Emilio Campi modanese s’impresse in Modena
che riuscì sulle scene, mal grado della trascuraggine dello stile. Il
conte
Alessandro Verri nel 1779 fe stampare in Livorno
a soddisfatti. Increbbe, nè senza ragione, nella seconda tragedia, al
conte
Alessandro Pepoli che il proscritto Giulio Sabino
Albergati Capacelli, ed all’ abate Bettinelli. Il Cerauno, al dir del
conte
Pepoli, imita un po troppo la celebre Olimpia col
usato D’altro consiglio avrei. Con maggior copia di favole cercò il
conte
Alessandro Ercole Pepoli di Bologna sin dalla gio
tto il dominio de’ Mori. Scrisse la prima ad emulazione di quella del
conte
Alfieri, nella quale piacquegli far morire. Carlo
i sotto le ruine del loro carcere. Quest’argomento ben maneggiato dal
conte
Alfieri alla sua foggia, e tentato da altri anche
i tragici Italiani col celebre poeta Vincenzo Monti da Ferrara, e col
conte
Vittorio Alfieri da Asti. Vincenzo Monti chiaro p
citata poi nel 1781, quel Principe si dichiarò successore del defunto
conte
San-Vitale e capo della diputazione egli stesso,
pagar lo scotto a simili pirati ; come mai parlare delle tragedie del
conte
Vittorio Alfieri senza farsi de’nemici ? Brevemen
è accomodata al moderno teatro. Il pregio singolare che distingue il
conte
Alfieri da molti contemporanei ed oltrepassati, e
ro nativo idioma ; e crede ciò provato a meraviglia coll’epitafio del
conte
Bernardo avvelenato nell’anno 844. Questo epitafi
ro nativo idioma; e credè ciò provato a maraviglia coll’ epitafio del
conte
Bernardo avvelenato nell’anno 844. Quest’epitafio
di qui a Ferrara, rapita la Beatrice comica moglie di Trappolino dal
Conte
Bonaparte Ghislieri, e presentendo che possa faci
le restò col Mingoni divenuto allora capocomico. Sposatasi nel ’67 al
conte
Carlo Borisi istriano, attore di assai pregio cos
fanciulla – Pamela maritata – La fiera delle fate – I due avari – Il
Conte
di Valtron – La moglie saggia – La caccia d’ Enri
, già moglie di Trappolino, fosse stata nel ’39 rapita in viaggio dal
conte
Bonaparte Ghislieri ; e dalla lettera del Toschi
ompose la Morte di Nice del 1754. Appartiene il Paradiso terrestre al
conte
Giambatista Roberti morto nel 1786. Capo II
e i Gemelli che uscirono nella Biblioteca Teatrale in Lucca. Aurelio
conte
Bernieri di Parma tradusse il solo Trinummo chiam
duzioni comiche si piativa ne’caffe di Venezia, comparve per terzo il
conte
Carlo Gozzi che finì di ristabilire tutte le pass
enzionato al pari del Goldoni per la riforma delle scene italiane. Il
conte
Pepoli cooperò parimente a conservare alla musa c
guarisce ; solo in tal favola si mira come ozioso il personaggio del
conte
Ippolito, e si fa credere morto, e nulla poi prod
. L’impressione giustificò il giudizio del pubblico che la derise. Il
conte
Alessandro Savioli produsse in Trento nel 1790 il
die scritte con intelligenza dell’arte. Altre quattro se ne hanno del
conte
Tommasino Soardi veneziano in prosa ed in versi.
mi del preseute, rimane a parlarsi di due riputati Italiani, cioè del
conte
Giovanni Giraud romano, e dell’insigne conte Vitt
utati Italiani, cioè del conte Giovanni Giraud romano, e dell’insigne
conte
Vittorio Alfieri, i quali per sentieri ben divers
le riferite commedie che l’Italia in questi ultimi tempi possiede nel
conte
Giraud uno scrittore comico non volgare e da coll
stino Cherdalosi con Annetta sua moglie e Lucrezina sua figlinola, un
Conte
Ciuffini, un Warton Inglese, uu Piantaguai milita
tando sempre in conversazione e servendosi di lei per zimbello, ed il
conte
Ciuffini che disturba qualunque partito si presen
manda via Tramezzino dicendo che vada ad ordinare il cioccolatte pel
conte
. Ciuffini le rimprovera lo sposalizio. Lucrezina
de’famosi teatri Italiani è il Reale di Torino edificato nel 1740 dal
conte
Benedetto Alfieri. La figura è ovale, e contiene
riore del teatro. Se ne occuparono di proposito e scientificamente il
conte
Enea Arnaldi vicentino nell’ Idea del Teatro pubb
cene liriche. In Italia tentò di calcare l’orme del gran Ginevrino il
conte
Alessandro Pepoli e scrisse Pandora favola lirica
ed incatenamento, e situazioni più tragiche in siffatto argomento. Il
conte
della Torre Cesare Gaetani nato nel 1718, s’egli
appresentare splendidamente Alessandro e Timoteo scritto dall’erudito
conte
Gastone della Torre Rezzonico e posto in musica d
i quindicimila scudi per rappresentarsi, non comparve sulle scene. Il
conte
Pepoli che lo seguiva a quel tempo e ne adorava i
celebrare l’estrema bellezza di Elfrida (Elfthryth) figlia del ricco
conte
di Devon, e pensò di sposarla nel caso che sì bel
ggettare gli scenici componimenti all’ispezione di un ciambellano. Il
Conte
di Chesterfield pronunziò un eccellente discorso
effetto era stata mandata al concorso prima di stamparsi. Il riputato
conte
San-Vitale primo tra’pari nel consesso vuole che
marchese Manara stima che se ne informi il Reale Infante : l’erudito
conte
Rezzonico della Torre s’incarica d’istruirnelo. L
ettera inviata dal cantante e letterato Vincenzo Martinelli Al Signor
conte
di Buckinghamshire, in particolare Sulla origine
a Pasquali, 1755. Saggio sopra l’opera in musica, in Opere varie del
Conte
Algarotti Ciamberlano di S. M. il Re di Prussia e
Marco Coltellini, 1763. Saggio sopra l’opera in musica, in Opere del
Conte
Algarotti Cavaliere dell’Ordine del Merito e Ciam
o, vol. III. 23. Saggio sopra l’opera in musica, in Opere varie del
Conte
Algarotti Ciamberlano di S. M. il Re di Prussia e
. 11. 36. F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in musica, in Opere del
Conte
Algarotti Cavaliere dell’Ordine del Merito e Ciam
usse sotto l’imperatrice Elisabetta col disegno e colla direzione del
conte
Rastrelli Veneziano. Eccone la descrizione che se
messo fra parentesi, trovo in una istanza a Sua Eccellenza il signor
conte
Cristiani, amministratore generale di Stato di Mo
. Era cavaliere dello speron d’oro, e fu nominato dal Duca di Mantova
conte
Boba. Ippolito studiò pittura sotto la scuola del
ifferenza de’ suoi soldati che altro non cercano che una donna; ma al
conte
di Calepio sembra incredibile il di lui amore per
passioni eccessive per mezzo dell’infelicità che le accompagna. Ma il
conte
di Calepio critico non volgare oppone non senza a
gentiluomo e non da un attore di professione. In Italia tradotta dal
conte
Gasparo Gozzi si è recitata con applauso. Tradott
l’ha ferito a morte. Questo disegno non può abbastanza lodarsi; ma il
conte
di Calepio stima che Voltaire non ebbe questo dis
gli pretende giustificare le nere calunnie da lui seminate contro del
conte
Luigi Avogadro di Brescia, del principe d’ Altamu
dinal Bembo, desiderano tornare sotto il dominio della repubblica. Il
conte
Luigi viene particolarmente oltraggiato nella per
eraire impresso in Amsterdam nel 1756. 45. Fu nel secondo giorno il
conte
Luigi Avogadro, mentre in abito finto fuggia di c
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