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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 446-447
della più spontanea comicità : commoventi le scene tra Florisbe e il Conte in prigione, ingegnosa quella in cui la Regina sv
ingegnosa quella in cui la Regina svela copertamente il suo amore al Conte . In somma : un lavoro che ammodernato più qua più
ero titolo ne è il seguente : La Regina statista d’Inghilterra, et il Conte di Esex. Vita, successi e morte. Al molto Illustr
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
e soggiungo. Contemporaueo del Gongora fu Giovanni de Tasis y Peralta conte II di Villamediana poeta distinto per la nascita,
ogni anno si rappresenta in Madrid. L’argomento è la privanza di quel conte presso la regina Elisabetta d’Inghilterra, e la m
e la morte da lei ordinatane e pianta. Giornata I. Bianca amante del conte e fiera nemica occulta d’Elisabetta ne trama la m
in una propria casa di campagna, dove trovasi a diporto la regina. Il conte che veniva a veder Bianca, giugne opportunamente
sappia lo spettatore in qual guisa fu la regina assalita e difesa, il conte lo narra a Cosmo suo servidore fatto a tal sine d
ar della serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il conte vuol riferire che entrò nel giardino, trovò una d
di un boschetto pettinata dal vento con difficoltà , l’incertezza del conte in discernere, se le gambe della dama che si ba
re ch’ella fece dell’acqua colla propria mano, per la quale azione il conte si spaventò temendo non si bevesse parte della m
rte della mano . Dopo queste scipitezze allora assai di moda parte il conte col servo, cangia la scena, e l’azione passa in c
con tutta l’efficacia dell’amore tenta di tirarlo al suo partito. Il conte seco’ stesso detesta il tradimento, e risolve la
mostrandosi risoluto a dar la morte alla regina. Nell’incontrarsi col conte Elisabetta si avvede dalla banda di dovergli la v
egina tiranneggiata dal fasto e rapita dalla propria debolezza, e del conte combattuto dall’amore di Bianca e dalla speranza
us umbrales, la lastima de ser males quitte el orror de ser mios. Il conte prende l’occasione di scoprirsi amante della regi
acutezze, là dove era da disvilupparsi una tenerezza contrastata. Il conte recita anche un sonetto, la cui sostanza è d’insi
e l’azione da questo punto diverrebbe assai interessante e vivace. Il conte animato in tal guisa è in procinto di scoprirsi a
ca colla banda che porta sopra di se, avendola ricevuta dal servo del conte . La regina l’osserva, si agita, dà ordini, gli ri
à ordini, gli rivoca, non vede che la sua gelosia. Partita Bianca, il conte comincia a dichiararsi; ma Elisabetta furiosa riv
partito di palesare alla Regina tutta la storia de’ proprii amori col conte implorando il real favore perchè le diventi sposo
tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il conte è suo sposo, e la Regina ripiglia: Reg. Come tuo
on!Sì l’onor tuo calpesti? E alla presenza mia svelar non temi Che il conte adori? Bia. Che il conte adori?Io non credei cot
E alla presenza mia svelar non temi Che il conte adori? Bia. Che il conte adori?Io non credei cotanto Oltraggiar la maestà,
Che il conte adori?Io non credei cotanto Oltraggiar la maestà, se il conte … Reg. Oltraggiar la maestà, se il conte…(O amore
Oltraggiar la maestà, se il conte… Reg. Oltraggiar la maestà, se il conte …(O amore! Io deliro!) Il mio sdegno, o Bianca, è
se contender seco Alma nata a servirla ardisse indegna, Se amasse il conte … amar? che amar mirarlo Se ardisse solo, o cosa a
dormenta. Bianca esce con una pistola alla mano che porta il nome del conte . Questi sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bi
sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bianca si accinge a tirare, il conte la trattiene guadagnando la pistola. Nel contrast
regina; non sa qual de’ due sia il reo, e quale il suo liberatore. Il conte , nelle cui mani è rimasta la pistola nega che Bia
ei tu dunque il traditore? ripiglia la Regina. Nol so , risponde il conte . L’uno e l’altro è arrestato. Giornata III. Essex
innocente. E condannato a perdere la testa. Prima di morire chiede il conte di parlare a Bianca; gli è negato; altro non pote
ta e coll’abito semplice che portò nella prima scena. La riconosce il conte ; ma ella come una dama privata gli presenta la ch
rivata gli presenta la chiave della prigione perchè possa fuggire. Il conte la prega a scoprirsi, e la Regina il compiace dan
ega a scoprirsi, e la Regina il compiace dandogli prima la chiave. Il conte le domanda il perdono che suol concedersi a’ rei
tro potere a suo prò dopo avergli dato il mezzo di fuggire. Sdegna il conte di fuggire, getta la chiave nel fiume sottoposto
e della sentenza. Legge il servo per curiosità la lettera scritta dal conte a Bianca. Scopre il di lei delitto e l’innocenza
a la Regina ordina che si sospenda l’esecuzione della sentenza; ma il conte è già stato decapitato. Le parole della Regina pe
ia de’ principali errori, e ne ritenne le situazioni tragiche nel suo Conte d’Essex; ma nella dipintura del carattere del con
tragiche nel suo Conte d’Essex; ma nella dipintura del carattere del conte egli rimane al di sotto dell’originale. Nella fav
francese egli comparisce mattamente innammorato, e, come ben dice il conte Pietro di Calepio, muore più per disperazione che
comparisce un freddo buffone. Appresso l’Eurialo di Moliere, che è il conte di Urgel di Moreto, introduce il suo stratagemma
ermità si destinò l’anno 1782 a rappresentarla nel passar che fece il Conte d’Artois per Madrid andando al campo di San Roque
3 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
ogni anno si rappresenta in Madrid. L’argomento è la privanza di quel conte presso la regina Elisabetta d’Inghilterra, e la m
e la morte da lei ordinatane e pianta. Giornata I. Bianca amante del conte e fiera nemica occulta d’Elisabetta ne trama la m
in una propria casa di campagna dove trovasi a diporto la regina. Il conte che veniva a veder Bianca, giugne opportunamente
sappia lo spettatore in qual guisa fu la regina assalita e difesa, il conte lo narra a Cosimo suo servidore fatto a tal fine
ar della serpe, il corvettar del cavallo, ed il guizzar del pesce. Il conte vuol riferire che entrò nel giardino, trovò una d
di un boschetto pettinata dal vento con difficoltà, l’incertezza del conte in discernere, se le gambe della dama che si bagn
re ch’ella fece dell’acqua colla propria mano, per la quale azione il conte si spaventò temendo non si bevesse parte della ma
arte della mano. Dopo queste scipitezze allora assai di moda parte il conte col servo, cangia la scena, e l’azione passa in c
con tutta l’efficacia dell’amore tenta di tirarlo al suo partito. Il conte seco stesso detesta il tradimento, e risolve la d
mostrandosi risoluto a dar la morte alla regina. Nell’incontrarsi col conte Elisabetta si avvede dalla banda di doverle la vi
egina tiranneggiata dal fasto e rapita dalla propria debolezza, e del conte combattuto dall’ amore di Bianca e dalla speranza
rales, la lastima de ser males quite el horror de ser mios. Il conte prende l’occasione di scoprirsi amante della regi
di acutezze là dove era da svilupparsi una tenerezza contrastata. Il conte recita anche un sonetto, la cui sostanza è l’insi
e l’azione da questo punto diverrebbe assai interessante e vivace. Il conte animato in tal guisa è in procinto di scoprirsi a
ndo comparisce Bianca colla banda posta che ha ricevuta dal servo del conte . La regina l’ osserva, si agita, dà ordini, gli r
à ordini, gli rivoca, non vede che la sua gelosia. Partita Bianca, il conte comincia a dichiararsi; ma Elisabetta furiosa riv
al partito di palesare alla regina tutta la storia de’ suoi amori col conte , implorando il favore della sovrana perchè le div
tradita dallo stile. Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il conte è suo sposo, e la regina ripiglia: Come tuo spo
ì l’onor tuo calpesti? E alla presenza mia svelar non temi Che il Conte adori? Bian. Io non credei cotanto Oltraggiar
te adori? Bian. Io non credei cotanto Oltraggiar la maestà, se il Conte . . Reg. O amore! Io deliro. ) Il mio sdegno,
contender seco Alma nata a servirla ardisse indegna, Se amasse il Conte . . . . amar? che amar! mirarlo Se ardisse solo
dormenta. Bianca esce con una pistola alla mano che porta il nome del Conte ; questi sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bi
sopraggiugne e l’osserva maravigliato. Bianca si accinge a tirare; il conte la trattiene prendendo la pistola. Nel contrasto
regina: non sa qual de’ due sia il reo e quale il suo liberatore. Il conte , nelle cui mani è rimasta la pistola, nega che Bi
. Sei tu dunque il traditore? ripiglia la regina. Nol so, risponde il conte . L’uno e l’altra è arrestato. Giornata III. Essex
non dice che di essere innocente; è condannato a perdere la testa. Il conte prima di morire chiede di parlare a Bianca; gli è
a e coll’ abito semplice che portò nella prima scena. La riconosce il conte ; ma ella come una dama privata gli presenta la ch
rivata gli presenta la chiave della prigione perchè possa fuggire. Il conte la prega a scoprirsi, e la regina il compiace dan
ega a scoprirsi, e la regina il compiace dandogli prima la chiave. Il conte le domanda il perdono che suol concedersi a’ rei
tro potere a suo prò dopo avergli dato il mezzo di fuggire. Sdegna il conte di fuggire, getta la chiave nel fiume sottoposto
e della sentenza. Legge il servo per curiosità la lettera scritta dal conte a Bianca; scopre il di lei delitto e l’innocenza
a la regina ordina che si sospenda l’esecuzione della sentenza, ma il conte è già stato decollato. Le querele della regina pe
ia de’ principali errori, e ne ritenne le situazioni tragiche nel suo Conte d’Essex; ma nella dipintura del carattere del con
tragiche nel suo Conte d’Essex; ma nella dipintura del carattere del conte egli rimane al di sotto dell’originale. Nella fav
a Francese egli comparisce mattamente innamorato, e, come ben dice il conte Pietro di Calepio, muore più per disperazione che
comparisce un freddo buffone. Appresso l’Eurialo di Moliere che è il conte de Urgèl di Moreto, introduce il suo stratagemma
si destinò l’anno 1782 a rappresentarla nel passar che fece S. A. il conte d’Artois per Madrid andando al campo di San Roque
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 709-710
i fu a recitare l’estate del 1686 a Vicenza, raccomandato da S. A. al Conte Frignano Lessi, l’autunno dello stesso anno a Pad
l’abate Grimani. Il 13 maggio del 1688, il Duca di Modena scriveva al Conte Marco Verità a Verona, pregandolo di far partir s
5 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « AVVISO. » pp. 310-312
uti di Trevigi eretta nel 1261 e pubblicati dal più volte lodato sig. conte canonico Avogaro (Memorie del B Enrico P. I), per
n dall’anno 1587 vicino al Lago Trasimene, e poi rubato dal Museo del conte Graziani Perugino, e ricuperato indi a molti anni
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -612
tissimo ossequio, ed obbligo AL MERITO GRANDE DEL NOBIL’UOMO IL SIG. CONTE ANTONIO ESTENSE MOSTI Non vi ramenti Antonio Avi
’Archivio di Stato di Modena, per gentile comunicazione del Direttore conte Malaguzzi. Ser.ma Altezza Non Auendo potuto Auer
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 602-604
rea Bertoldi, il Pantalone (V.), coll’aiuto dell’ambasciatore sassone Conte di Vixio. La Compagnia era composta della coppia
tava le amorose e cantava anche negl’intermezzi lirici. Sostituito il Conte di Salkowsky nella carica di Ministro di Gabinett
tuito il Conte di Salkowsky nella carica di Ministro di Gabinetto dal Conte di Brühl, vero mecenate degli artisti, a qualunqu
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nua, e in quella specialmente di Barberina nell’Augellin Belverde del Conte Gozzi. Sposatasi al fabbricator di navi, Paris, c
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381
in dal ’50 era passato a seconde nozze), col quale fu scritturato dal conte Iacopo Billi di Fano pel teatro di Naum di Costan
nimo di Cavallotti, il Duca di Modena nel Fulvio Testi di Ferrari, il Conte Trast nell’ Onore di Sudermann, lo Scarpia nella
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 185
Tradimento, e dedicandola Al Merito sempre grande dell’ Ill.mo Sig.r Conte Cristoforo Tardini Fattore Generale e Commissario
11 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
del secolo due altri pregevoli scrittori di tragedie, il consigliere conte Saverio Pansuti, ed il duca Annibale Marchese. Co
Bruto è la tragedia più criticata e spesso con solido fondamento dal conte di Calepio. Giunio Bruto recitata molte volte di
ne di scena mutabile, la cui invenzione non gli appartiene, perchè il conte Antonio Zaniboni avea già tratta da un dramma mus
rappresentate. L’ultima fu dedicata ad Apostolo Zeno che la lodò. Il conte di Calepio comendò la scelta del protagonista nel
Leone Sempronj da Urbino produsse in Roma nel 1724 la sua tragedia il Conte Ugolino. La Morte di Achille del conte Ludovico S
ma nel 1724 la sua tragedia il Conte Ugolino. La Morte di Achille del conte Ludovico Savioli Bolognese si pubblicò in Bassano
gliuolo di Cesare pubblicata nel 1733 in Vicenza, la quale secondo il conte Mazzucchelli fu lodata dal Martelli, e chiamata d
ata Roma Salvata del Bettinelli, della Zaira e di altre dell’elegante conte Gasparo Gozzi, dell’Orfano della Cina del signor
a, di alquante del sig. marchese Albergati, del cavalier Richeri, del conte Agostino Paradisi e del dottor Domenico Fabri, de
mense. Ottenne la prima nel concorso del 1772 la Zelinda tragedia del conte Calini da Brescia, nella quale si riconosce qualc
nda corona di quell’anno si destinò al Corrado tragedia nazionale del conte Francesco Antonio Magnocavallo di Casal-Monferrat
Nel concorso del 1775 riportò la prima corona la Rossana del nominato conte Magnocavallo, il quale è pure autore di una Sofon
’ Antonio Monti, che pubblicò nel 1760 in Verona il Servio Tullio; il conte Guglielmo Bevilacqua che nel 1766 impresse Arsene
ene ben condotta e ben verseggiata non meno del suo Giulio Sabino; il conte Alessandro Carli autore di Telane ed Ermelinda, d
ede alle stampe un’ Ipermestra, e la Calliroe pubblicata nel 1769; il conte Paradisi che compose gli Epitidi; ed il cavaliere
itava a tacere nè impediva le incestuose nozze. La Bibli tragedia del conte Paolo Emilio Campi Modenese s’impresse in Modena
jone di Casale di Monferrato autori di alquante tragedie regolari: il conte Alessandro Verri che nel 1779 impresse in Livorno
te soddisfatti. Increbbe, nè senza ragione, nella seconda tragedia al conte Alessandro Pepoli che il proscritto Giulio Sabino
i riguardi specialmente da Eschilo primo inventore, e da Seneca e dal conte Alfieri, un portamento novello col variare il car
ortamente adattandone l’azione alle moderne scene, per nulla dire del conte Gian Rinaldo Carli che l’avviluppò di amori, d’in
ro consiglio avrei. Con maggior copia di favole ha cercato il sig. conte Alessandro Pepoli di Bologna abbandonar parimente
tto il dominio de’ Mori. Scrisse la prima ad emulazione di quella del conte Alfieri, nella quale piacquegli far morire Carlo
classe de’ moderni tragici italiani col sig. ab. Vincenzo Monti e col conte Vittorio Alfieri da Asti51. Il sig. Monti ha sino
parlano realmente, come anche il genio di Marco Bruto nel Filippi del conte Pepoli: ma nell’Aristodemo, come nel Serse del Be
pagar lo scotto a simili pirati, come mai parlare delle tragedie del conte Alfieri senza farsi un nemico? Brevemente e come
miglior modello tragico. Dopo le Meropi del Maffei e del Voltaire il conte Alfieri ci astringe ad ammirare e leggere con ver
alità e delle sentenze staccate &c. Nel Teatro del prelodato sig. conte Pepoli trovansi finora tre drammi lagrimosi in pr
o sopra la Tragedia antica e moderna intitolato l’ Impostore. 37. Il conte di Calepio gli rendè giustizia dicendo: Pier Jaco
l 1781) S.A.R. degnò dichiararsi Capo di essa, e successore del degno Conte San-Vitale defunto, e per qualche anno ancora con
c. 59. A questa scena maestrevole oppone con fondamento il sig. conte Pepoli che Egisto svela incautamente la sua inten
rne. Non avendole vedute nulla diciamo nè del Cerauno, che secondo il conte Pepoli imita un po troppo la celebre Olimpia col
12 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
avi, e i Gemelli impresse nella Biblioteca teatrale di Lucca. Il sig. conte Aurelio Bernieri di Parma ne ha tradotto il solo
elliani. Mentre dividevasi il popolo tra Goldoni e Chiari comparve il conte Carlo Gozzi che finì di ristabilire tutte le pass
ig. Giuseppe Foppa. Sembra che a toglier forza al falso argomento del conte Gozzi patrocinatore delle irregolarità e stravaga
iniamo il racconto de’ nostri poeti comici col fecondo prelodato sig. conte Pepoli che ha saputo conservare alla musa comica
del Pastore Arcade Panemo Cisseo del 1754: il Paradiso terrestre del conte ab. Giambatista Roberti morto nel 1786. III.
e’ famosi teatri italiani è il Reale di Torino edificato nel 1740 dal conte Benedetto Alfieri. La sua figura è ovale, contien
re del teatro. Se ne sono occupati di proposito e scientificamente il conte Enea Arnaldi Vicentino nell’opera Idea di un Teat
za di essere stata mandata al concorso prima di stamparsi. Il celebre conte San Vitale primo tra’ uguali nel consesso vuole c
ospero Manara stima che se ne informi il Real Infante: l’eruditissimo conte Rezzonico della Torre s’incarica d’istruirnelo; l
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
l giorno, nella quale esordì a Parma col semplice annunzio : « Signor Conte , la carrozza è pronta : » annunzio che egli, ad a
ebbe fatta d’innanzi a’compagni, allargò nel modo seguente : « Signor Conte , sapendo che Ella doveva andare in città per disb
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292
Ricci. A questo punto lascio il Bartoli per ricorrere alla fonte del Conte Carlo Gozzi, il protettore della Compagnia, che n
co con la Innamorata da vero di esso Gozzi, colla vecchia tragedia Il Conte d’Essex, col Fasiel del D’Arnaud, tradotto a post
do : immagini il lettore le scene di quella coppia. Entrò di mezzo il Conte Gozzi…. La proferta della protezione morale alla
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 449
Billi Giacomo (in arte si fece chiamar Iacopo) nacque a Fano dal Conte Antonio Billi. Ottenne laurea d’ingegnere all’Uni
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
Almirante dei Duchi di Celsa piccola, e altre colla data del 1850 del Conte Adonnino di Licata collo stesso indirizzo. Capita
17 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
ento di Corilla di Francesco Vinta uscita nel 1605; il Filarmindo del conte Ridolfo Campeggi. Alessandro Calderoni diede alla
ini. Un’altra rappresentazione se ne fece in Sassuolo con prologo del conte Fulvio Testi. Ne uscirono per L’Italia ed oltramo
Fontana vitale e mortale è di Andrea Gonzaga, da cui nacque Vincenzo conte di San Paolo in Puglia, che gli succedette nel du
nte nella biblioteca dell’Università di Torino l’Alvida pastorale del conte Ludovico San Martino d’ Agliè, cui par che avesse
18 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
ento di Corilla di Francesco Vinta uscita nel 1605; il Filarmindo del conte Ridolfo Campeggi. Alessandro Calderoni diede alla
Un’ altra rappresentazione se ne fece in Sassuolo con un prologo del conte Fulvio Testi. Ne uscirono per l’Italia ed oltramo
vitale e mortale è di Don Andrea Gonzaga, da cui nacque Don Vincenzo conte di S. Paolo in Puglia, che gli succedette nel duc
te nella biblioteca dell’università di Torino l’ Alvida pastorale del conte Lodovico San Martino d’ Agliè, cui par che avesse
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 53
dinale ; ma poi offertigli denari a piacer suo per conto del Duca dal Conte Ulisse Bentivogli di Bologna, promise che avrebbe
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 345
etti, e vieppiù appassionatasi all’arte comica, tanto progredì che il Conte Carlo Gozzi le affidò alquante parti di protagoni
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1044
Gritti Giulia. Figlia del conte Gritti, patrizio veneto e di una cantante spagnuo
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 495
lla parte di Rodolfo (primo innamorato) nel Ladislao, fisedia (?) del conte Alessandro Pepoli, rappresentata la prima volta i
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 662
ingolar valore, Fr. Bartoli cita le protagoniste nella Ipermestra del conte Girolamo Pompei e nell’Arsene del Bevilacqua, da
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 731
ico sostegno della sua povera famiglia. A un famigliare del Duca, il conte Maresciano, scrisse da Orvieto il 2 ottobre 1694
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
lici di Sardou, in cui con molta perizia sosteneva il personaggio del Conte . Ma egli fu maggiormente apprezzato nei drammi po
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 238
che il nome di questo scrittóre ben noto, nato a Venezia nel 1756 dal Conte Casimiro, napoletano, e da Angiola Olivati, venez
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 564
si, come si vede dai seguenti passaporti comunicatimi gentilmente dal conte Paglicci-Brozzi. Archivio di Milano. Reg.° Passa
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 234
donna di singolare bellezza, e di non troppo riserbo. Si crede che il Conte d’Egmont, colonnello dei dragoni e uno dei più am
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 278
rca il 1782. Abbiamo di lui un aneddoto nelle « Memorie inutili » del Conte Carlo Gozzi (vol. II, pag. 143), che è questo : i
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
afferma di essersi prefisso di vestire alla francese il Solimano del conte Prospero Bonarelli. Rotrou dopo della Sofonisba
di m. Linguet! b. La Sofonisba di Cornelio (disse ottimamente il Conte Pietro da Calepio) per essere feroce e non sentir
31 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « L’EDITORE A CHI LEGGE » pp. -
e scene Europee o per le stampe nel corso degli ultimi sette anni. Il conte Alessandro Pepoli che n’ebbe contezza, chiese da
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 382-383
na compagnia, la quale coll’aiuto dell’Ambasciator sassone a Venezia, Conte di Villéo, riunita sul finire del 1737, arrivò al
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 33-34
laissérent leurs grands coup tirer, sans nullement les sèparer. Si le conte , ou l’histoire n’erre Baloardo tombant par terre,
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 293
, come per conto della Comunità di Milano, e per onorare le Nozze del Conte di Haro, si desse una Comedia dagli Uniti il 13 o
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 404
on l’ebbe in tal considerazione che scrisse per lui Il Sospettoso, il Conte nel Niente di male, l’Importuno nell’Importuno e
36 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
’Irene impressa in Napoli nel 1618 dedicata alla città di Lecce58. Il conte Ridolfo Campeggi pubblicò nel 1614 il Tancredi tr
na delle più interessanti tragedie di questo secolo è il Solimano del conte Prospero Bonarelli gentiluomo Anconitano, la qual
etti. I dialoghi d’Alvante e di Despina furono disapprovati anche dal conte Pietro di Calepio61. Essi increscono molto più a
Padova l’anno 1657 un’ altra interessante tragedia, l’Aristodemo del conte Carlo de’ Dottori Padovano, che ne ricavò i princ
erto in questo non iscarseggiano le inezie liriche, come le chiamò il conte di Calepio, benchè di molte se ne veggano anche n
lle tragedie, sul di lui esempio, dovessero usarsi i versi rimati. Il conte Fulvio Testi, nato in Ferrara l’anno 1593 e trasp
uesto porporato. Il Gravina le commenda. Il cardinal Delfino (dice il conte di Calepio con tutta verità) diede principio all’
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 228
staller), e dal’ 48 in poi 7975. Non era gran cosa. È ben vero che il Conte di Brühl, primo ministro di Corte, sostituito al
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1027-1028
plaudito della produzione. In una nota manoscritta, fra le carte del conte Paglicci Brozzi, si legge : La Giovanelli era st
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. III. Teatri materiali. » pp. 132-135
e della Calza. In questo ultimo si rappresentò l’Antigono tragedia di M. Conte di Monte Vicentino, stampata nella stessa città n
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 226
nica nel rappresentare I viaggi di una donna di spirito, dell’artista conte Bonfìo. Nacque presso Urbino l’anno 1801 ; e la v
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
ifetti del Teatro contandole tra le più felici tragedie cristiane. Il conte Ridolfo Campeggi pubblicò nel 1614 il Tancredi tr
na delle tragedie più interessanti di questo secolo è il Solimano del conte Prospero Bonarelli gentiluomo anconitano, la qual
ccetti. I dialoghi di Alvante e Despina furono disapprovati anche dal conte Pietro da Calepioa. Essi increscono molto più a c
n Padova l’anno 1657 un’altra tragedia interessante, l’Aristodemo del conte Carlo de’ Dottori padovano, che ne ricavò i princ
to in questo non iscarseggiano le inezie liriche , come le chiamò il conte di Calepio, benchè di molte se ne veggano anche n
lle tragedie, sul di lui esempio, dovessero usarsi i versi rimati. Il conte Fulvio Testi, nato in Ferrara l’anno 1593, e tras
esto porporato. Il Gravina le comendò. Il cardinal Delfino (dice il conte Pietro di Calepio con tutta verità) diede princip
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 461-471
in due parti, disertando il teatro del povero Sacco. Fu allora che il Conte Carlo Gozzi, già forte estimatore dell’ingegno di
vecchio Truffaldino, avanti di partire per Genova, andò a salutare il Conte Gozzi, e a chiedergli con un bacio perdono e comp
artana degl’ influssi e nelle varie Composizioni facete satiriche del Conte Gozzi (Opere, Firenze-Venezia, 1774, Colombani, T
creduto il Gratarol per le sue relazioni con la Compagnia Sacco e il Conte Gozzi, in una sua lettera da Venezia del 14 april
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 358-359
 870), tratto dall’Archivio di Milano, e gentilmente comunicatomi dal conte Paglicci-Brozzi : 1739. 1°Febbraio. – Quirino N
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 386
più luminosi astri del teatro di prosa. Alla squisita cortesia del conte Paglicci-Brozzi debbo queste altre notizie concer
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 664
re D’Este in data dell’ ’81, è descritto il grande affanno patito dal Conte Cornelio Pepoli per la voce sparsasi di aver egli
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
., non trascende le idee pastorali, e contiene immagini campestri ben conte e sottoposte agli sguardi di Dafne e di Silvia. L
quella che scrisse la mentovata Barbara Torelli Benedetti cugina del conte Pomponio, intitolata Partenia a. L’autrice da pri
n’ altra pastorale inedita fa anche menzione il Manfredi composta dal conte Alfonso Fontanelli, la quale , dice nella letter
alle tragedie già mentovate, compose l’Erminia pastorale dedicata al conte Pomponio Torelli, la quale fra tutte le nominate
la compagnia de’ Gelosi. a. Vedi la lettera del Manfredi scritta al conte di Villachiara. a. Vedi la lettera 241 scritta a
ra Campiglia, la 256 al sig. Belisario Bulgarini a Siena, e la 376 al conte di Villachiara. b. Nella lettera 301 a casal-di-
47 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
ecc., non trascende l’idee pastorali, e contiene immagini campestri e conte e sottoposte agli sguardi di Dafne e di Silvia. L
ase quella che scrisse la stessa Barbara Torelli Benedetti cugina del conte Pomponio, intitolata Partenia 145. L’autrice da p
n’ altra pastorale inedita fa anche menzione il Manfredi composta dal conte Alfonso Fontanelli, la quale (dice nella lettera
alle tragedie già mentovate, compose l’Erminia pastorale dedicata al conte Pomponio Torelli, la quale fra tutte le nominate
a compagnia de’ Gelosi. 142. Vedi la lettera del Manfredi scritta al Conte di Villachiara. 143. Vedi la lettera 241 scritta
ra Campiglia, la 256 al sig. Belisario Bulgarini a Siena, e la 376 al conte di Villachiara. 144. Nella lett. 301 a Casal di
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 617-622
cò : Afrodite. Nova tragedia, dedicata all’Illustrissimo Signore il Conte Paolo Canossa. Verona, Sebastiano e Giovanni dall
ente ritratto. Cento Madrigali, dedicati al M. Illustre Sig. il Sig. Conte Marco Verità, con alcune annotazioni del signor F
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 652
1532, non sappiam bene se per ispasso, o ad esercitar l’arte sua. Dal Conte Malaguzzi dell’Archivio di Stato di Modena mi vie
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 691
. il 3 di ottobre 1606 innalzava a Sua Eccellenza Don Pedro Rodriguez conte de Acevedo, Governatore per Sua Maestà Cattolica
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 936-937
zia in una lettera del comico Zanotti del 14 agosto 1655 da Genova al Conte Marcello Cimicelli a Modena. Dopo di aver parlato
52 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
me troppo poetiche e alle parole troppo latine, come osservò anche il conte Pietro da Calepio, e non va esente dal cicaleccio
ente nel palagio della Ragione dal celebre Palladio. Noi stimiamo col conte da Calepio assai più difettoso l’Edipo del l’Angu
notazioni all’Eloquenza Italiana. Sono: Telefonte, Rosimunda, Ino, il Conte di Modena, la quale non contiene certamente argom
ssionevole, non saprebbe incontrar meglio l’idea dell’arte. Anche il conte di Calepio ottimo giudice in simili materie ravvi
fine la disgrazia del medesimo Errico II ammazzato in una giostra dal conte di Mongommeri condannato poscia a morte sotto alt
ioni spagnuole, cioè il Tancredi di Federico Asinari nobile Astigiano conte di Camerano, nato nel 1527 e morto nel 1576; la q
me di Ottavio Asinari fratello dell’autore; ma, per quanto afferma il conte Mazzucchelli, gli autori del catalogo de’ codici
uò questa giustamente pretendere per lo stile. Riconosce parimente il conte di Calepio nel Nino di questa favola un carattere
titolo gliele fe parere degne di uscire alla luce dopo la Merope del conte Torelli. Nella lettera 19a indirizzata a Gabriell
di Adamo. Col bellissimo soggetto del greco Cresfonte maneggiato dal conte Pomponio Torelli col titolo di Merope, possiamo c
anfredi a’ 18 di gennajo di quell’anno. Ora (egli dice) che il signor conte Pomponio Torelli vi ha fatta la strada collo stam
pregevole per l’attività di purgare le pas ioni, per la qual cosa il conte di Calepio stimava doversi preferire alla stessa
a. V. il Tiraboschi t. VII parte III. a. Ciò fu ancora avvertito dal conte di Calepio nel Paragone della tragica Poesia nel
ero la Giulietta e Romeo del Shakespeare. a. Vedi ciò che ne dice il conte di Calepio nell’articolo V del capo I. a. Vedi l
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226
nediti, e a me comunicati con gentilezza squisita dal fratello di lei Conte Giovanni Arrivabene, al quale debbo anche, in gra
e tanta che si studiò di alleviarla in ogni maniera. A iniziativa del Conte Giorgio Roma di Zante, giovane di forte ingegno,
ulle tavole della scena. E quale blasone ! L’Adelia era figliuola del Conte Francesco Arrivabene, soldato del primo Impero, e
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 52-54
che egli recitava magnificamente, e diventandone poi il Beniamino col Conte Rosso di G. Giacosa, di cui fu, si può dire, inte
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 268-269
enico. Costetti ne' Dimenticati vivi ci fa sapere che nel palazzo del Conte di Montecristo (il Pezzana ricorreva, costretto,
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567
ri Partenopea tra gli Arcadi di Roma. Raccomandandola il Perticari al Conte Gabrielli di Fano, scriveva : « Fa ragione che le
57 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
me troppo poetiche e alle parole troppo latine, come osservò anche il Conte Pietro da Calepio, e non va esente dal cicaleccio
ente nel palagio della Ragione dal celebre Palladio. Noi stimiamo col Conte di Calepio assai più difettoso l’Edipo dell’Angui
ni all’Eloquenza Italiana. Esse sono Telefonte, Rosimonda, Ino, ed il Conte di Modena, la quale non contiene argomento greco
ssionabile, non saprebbe incontrar meglio l’idea dell’ arte. Anche il Conte di Calepio ottimo giudice in tali materie ravvisa
fine la disgrazia del medesimo Errico II ammazzato in una giostra dal conte di Mongommeri condannato poscia a morire sotto al
ioni Spagnuole, cioè il Tancredi di Federico Asinari nobile Astigiano conte di Camerano, nato nel 1527 e morto nel 1576, la q
ome di Ottavio Asinari fratello dell’autore; ma per quanto afferma il conte Mazzucchélli, gli autori del catalogo de’ codici
uò questa giustamente pretendere per lo stile. Riconosce parimente il Conte Calepio nel Nino di questa favola un carattere so
titolo gliele fe parere degne di uscire alla luce dopo la Merope del conte Torelli. Nella decimanona indirizzata a Gabriello
di Adamo. Col bellissimo soggetto del greco Cresfonte maneggiato dal conte Pomponio Torelli col titolo di Merope possiamo ch
nfredi a’ 18 di gennajo di quest’anno: Ora (egli disse) che il Signor Conte Pomponio Torelli vi ha fatta la strada collo stam
pregevole per l’attività di purgare le passioni, per la qual cosa il Conte di Calepio stimava doversi preferire alla stessa
o nella Carità. In quest’ultimo si rappresentò l’Antigono tragedia di M. Conte di Monte Vicentino stampata nella stessa città ne
V. il Tiraboschi t. VII, parte III. 89. Ciò fu ancora avvertito dal Conte di Calepio nel Paragone della tragica poesia nel
fa la Tragedia impresso dopo l’Orbecche. 91. Vedi ciò che ne dice il Conte Calepio nell’articolo V del capo I. 92. Della tr
58 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO III. LIBRO III » pp. 50-54
ti di Trevigi eretta nel 1261, e pubblicati dal più volte lodato sig. conte canonico Avogadro (Memorie del b. Errico P. 1) pe
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1748, 10, Dicembre » pp. 9-10
re forse di stampa e forse moglie o figlia di Bartolommeo. Il solerte Conte Paglicci-Brozzi mi comunica con l’usata gentilezz
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 27 sett.bre 1808. » pp. 50-51
affari esteri — Cartella 149) e gentilmente comunicatami dall’egregio Conte Dott. Paglicci-Brozzi. Regno d’ Italia — Milano
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1754, a dì 17 Luglio.Die16 Julii 1754. » pp. 159-160
cordo i due documenti che qui trascrivo, gentilmente comunicatimi dal Conte Paglicci Brozzi. Dal Reg.° dei morti della Parro
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 448
vava nel ’43 a Rimini in Compagnia Ferramonti. Il Goldoni pregato dal Conte di Grosberg di scrivere qualcosa per l’arlecchino
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932
è suo parto una Commedia intitolata : L’Oppresso Felicitato, o sia il Conte d’Osbach. Oggi trovasi impiegato in comporre un l
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1060-1062
’Orsi, i Broglia, Milanta, Cimadori, e Riccoboni. Anche fu lodata dal conte Claudio Canossa veronese, da Francesco Pina e da
65 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
ore che terrore tragico. Più lugubri, benchè meno sanguinose, sono il Conte di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano
te di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano le avventure del conte divenuto religioso della Trappa che geme tra i ci
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 711-720
dello stesso anno, recitò in italiano nel Banqueroutier la parte del Conte Constantin, cantando la canzone dell’ Usignuolo,
er de peine, ne voyez vous pas bien qu’un discours si flatteur est un conte de la Fontaine ? Pour le portrait de Mézetin, La
67 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
ne di M. Linguet! 2. La Sofonisba di Cornelio (disse ottimamente il conte di Calepio) per esser feroce, e non sentire alcun
68 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
lle francesi, cioè Procri e Cefalo, Anfione, Nettuno ed Anfitrite. Il conte Gillemborg ha composto il Petimetre commedia, Bir
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 786-787
oriosi e stangati del Marchese di Forlimpopoli nella Locandiera e del Conte nel Ventaglio, erano, incarnati da lui, altrettan
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196
da A. Bartoli. Francesco Bartoli riferisce il seguente madrigale del Conte Gio. Battista Mamiano, che è tra le sue rime edit
71 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
lle francesi, cioè Procri e Cefalo, Anfione, Nettuno ed Anfitrite. Il conte Gillemborg compose il Petimetre commedia, Birger
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 513-514
cqui a Zara, capitale della Dalmazia, nel 1832. Mia madre, nipote del conte Cesarotti, poeta e letterato padovano, seguì semp
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262
arma con l’annuo stipendio di 350 zecchini, e il carnovale del '51 il Conte di Ricecourt, volendo formare una Compagnia stabi
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 347-348
parte affidatogli. E trovandosi ora detto servo a Modena, in casa del conte Sertorio, e potendolo pagare, Riccoboni supplica
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 639-641
étorière e Di Saint-Crix, ufficiali al Reggimento delle Guardie, e il Conte di La Marche, più tardi Principe di Conti. Quest
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912
n fils il est facile de regler ceste affaire, en faisant raporter les contes et quitances des procureurs et autres persones a
la Granduchessa trasferita in un convento di Parigi. Io sto dietro al Conte di S. Mesmè3 acciò faccia si che la Granduchessa
2 ottobre 1685. – Scaramuccia è sempre a Fonteneblò e. al ritorno del conte di S. Mesmè, che deve seguire fra otto giorni, fa
Il vecchio è tuttora a Fonteneblò et ho già passato ragionamento col Conte S. Mesmè e Cinzia, acciò inculchino la Granduches
are la donna. 3 dicembre 1685. – Non ho mancato di intelaiare con il Conte di S. Mesmè e la Cinzia acciò incalzino la Grandu
be cartelle del debito pubblico, o azioni di una data impresa. 3. Il Conte di S. Mesmè era il maggiordomo o maestro di casa
77 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273
toire de l’esprit humain. Nota III. Oltre a quanto dicesi dal Conte Pietro di Calepio nel Paragone della Poesia Tragi
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 741-743
ta da V. E. la nostra Compagnia chiamata in casa dell’illustre signor Conte di Gos questa istate passata, glie la rapresentas
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 547-549
per le lodevoli interpretazioni di opere di vario genere quali Kean, Conte Hermann, Edipo Re, Avvocato Veneziano, Tasso, ecc
80 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
del Liviera, uscito alla luce della stampa nel 1588, e la Merope del conte Torelli, impressa nel 1598. Né pur seppe l’anonim
tonio Caraccio, il duca Annibale Marchese, Giulio Cesare Beccelli, il conte Savioli, Filippo Trenta, e qualche altro. Oltracc
Agostino Paradisi, l’abate Domenico Fabbri, il marchese Albergati, il conte Gozzi, il cavalier Guazzesi, il Cesarotti e ’l Ce
i. Si fa leggere con piacere la tenera elegante Zelinda, tragedia del conte Calini da Brescia, benché imitata da Blanche e Gu
lo?) Ella fu coronata in Parma nel 1772 insieme col nobil Corrado del conte Magnocavallo di Casal-Monferrato. Hanno in seguit
le Fiorentina riscuote molti elogi l’appassionata Bibli, tragedia del conte Paolo Emilio Campi da Modena, formata sull’eccell
volumi di commedie, finché é comparso un nuovo scrittor teatrale, il conte Carlo Gozzi. Questo letterato avrebbe potuto far
81 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
Pontano poco pregiato. Si agira sulle vicende del famoso condottiere conte Jacopo Piccinino arrestato improvvisamente nel 14
e la Mostellaria stampate in Venezìa. Il famoso Matteo Maria Bojardo conte di Scandiano, ad istanza del medesimo duca, compo
’Amante Fedele rappresentata nelle nozze di Bianca Maria Visconti col conte Francesco Sforzaa. A noi basti l’aver mostrato ad
do fare. a. V. il tomo IV dell’opera del Quadrio. b. V. l’opera del conte Mazzucchelli t. II parte I citata anche dal Tirab
82 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
Pontano poco pregiato. Si aggira sulle vicende del famoso condottiere conte Jacopo Piccinino, arrestato improvvisamente nel 1
e la Mostellaria stampata in Venezia. Il famoso Matteo Maria Bojardo conte di Scandiano, ad istanza del medesimo duca, compo
’Amante fedele rappresentata nelle nozze di Bianca Maria Visconti col conte Francesco Sforza68. A noi basti l’aver mostrato a
mente. 43. V. il tom. IV dell’opera del Quadrio. 44. V. l’opera del conte Mazzucchelli t. II, parte I citata dal Tiraboschi
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 606-607
che metto qui ; di cui una comunicatami dal cav. Azzolini, e una dal conte Malaguzzi dell’Archivio di Modena. Ill.mo Sig.re
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 999-1001
ario dragone ad Ancona sotto il generale Zucchi, compagno d’ armi del conte Giuseppe Mastai a Sinigaglia, poi…. esiliato, ins
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564
' Ajo nell’imbarazzo, Don Desiderio, il Marchese della Locandiera, il Conte del Ventaglio, il Fabrizio degli Innamorati, e al
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
a, alcuni pochi rottami di tal superbo teatro tagliato nel sassob. Il Conte della Torre Cesare Gaetani ne distingue con esatt
ΟΝ, logore e guaste in modo che non si curarono mai. Riescì al lodato Conte Gaetani nel 1756 di scoprire nella parte opposta
ne fu l’ingegnere militare Andrea Piconati Siracusano, che dal nomato Conte Gaetani ebbe la pianta del teatro, per inserirla
87 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
ore che terrore tragico. Più lugubri, benchè meno sanguinose, sono il Conte di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano
te di Cominge e l’Eufemia. Nell’uno si rappresentano le avventure del Conte divenuto religioso della Trappa che geme tra’ cim
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
mingi. Non lasciò di rendergli giustizia fra’ nostri singolarmente il Conte di Calepio. Pier Jacopo Martelli (egli dice) è tr
ecolo XVIII due altri pregevoli scrittori di tragedie, il consigliere conte Saverio Pansuti, ed il duca Annibale Marchese. Co
Bruto è la tragedia più criticata e spesso con solido fondamento dal Conte di Calepio. Giunio Bruto recitata molte volte di
bile. L’invenzione di questa non appartiene al Baruffaldi ; perchè il conte Antonio Zaniboni aveva già tratta da un dramma mu
esentarono mai. L’ultima fu dedicata ad Apostolo Zeno che la lodò. Il Conte di Calepio comendò la scelta del protagonísta nel
eone Sempronii da Urbino pubblicò in Roma nel 1724 la sua tragedia il Conte Ugolino. La Morte di Achille del Conte Ludovico S
ma nel 1724 la sua tragedia il Conte Ugolino. La Morte di Achille del Conte Ludovico Savioli bolognese uscì in Bassano, se no
gliuolo di Cesare pubblicata in Vicenza nel 1733, la quale secondo il conte Mazzucchelli fu lodata dal Martelli, e chiamata d
ginale. La Zaira fu tradotta dal riputato Gaspare Gozzi, appresso dal conte Alessandro Pepoli, ed allora che io era in Milano
mense. Ottenne la prima nel concorso del 1772 la Zelinda tragedia del conte Carlo Calini da Brescia, nella quale si riconosce
nda corona di quell’anno si destinò al Corrado tragedia nazionale del conte Francesco Antonio Magnocavallo di Casal Monferrat
Nel concorso del 1775 riportò la prima corona la Rossana del nominato conte Magnocavallo, il quale è pure autore di una Sofon
lo Antonio Monti che pubblico nel 1760 in Verona il Servio Tullio, il conte Guglielmo Bevilacqua che nel 1766 fe imprimere la
e ben condotta e ben verseggiata non meno del suo, Giulio Sabino ; il conte Alessandro Carli autore della tragedia Telane ed
liroe pubblicata nel 1769 ; il dottor Villi che serisse Idomeneo ; il conte Paradisi che compose gli Epitidi, ed il cavaliere
itava a tacere nè impediva le incestuose nozze. La Bibli tragedia del Conte Paolo Emilio Campi modanese s’impresse in Modena
che riuscì sulle scene, mal grado della trascuraggine dello stile. Il conte Alessandro Verri nel 1779 fe stampare in Livorno
a soddisfatti. Increbbe, nè senza ragione, nella seconda tragedia, al conte Alessandro Pepoli che il proscritto Giulio Sabino
Albergati Capacelli, ed all’ abate Bettinelli. Il Cerauno, al dir del conte Pepoli, imita un po troppo la celebre Olimpia col
usato D’altro consiglio avrei. Con maggior copia di favole cercò il conte Alessandro Ercole Pepoli di Bologna sin dalla gio
tto il dominio de’ Mori. Scrisse la prima ad emulazione di quella del conte Alfieri, nella quale piacquegli far morire. Carlo
i sotto le ruine del loro carcere. Quest’argomento ben maneggiato dal conte Alfieri alla sua foggia, e tentato da altri anche
i tragici Italiani col celebre poeta Vincenzo Monti da Ferrara, e col conte Vittorio Alfieri da Asti. Vincenzo Monti chiaro p
citata poi nel 1781, quel Principe si dichiarò successore del defunto conte San-Vitale e capo della diputazione egli stesso,
pagar lo scotto a simili pirati ; come mai parlare delle tragedie del conte Vittorio Alfieri senza farsi de’nemici ? Brevemen
è accomodata al moderno teatro. Il pregio singolare che distingue il conte Alfieri da molti contemporanei ed oltrepassati, e
89 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
ro nativo idioma ; e crede ciò provato a meraviglia coll’epitafio del conte Bernardo avvelenato nell’anno 844. Questo epitafi
90 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
ro nativo idioma; e credè ciò provato a maraviglia coll’ epitafio del conte Bernardo avvelenato nell’anno 844. Quest’epitafio
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Bologna, 23 dicembre 1639. » pp. 5-7
di qui a Ferrara, rapita la Beatrice comica moglie di Trappolino dal Conte Bonaparte Ghislieri, e presentendo che possa faci
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494
le restò col Mingoni divenuto allora capocomico. Sposatasi nel ’67 al conte Carlo Borisi istriano, attore di assai pregio cos
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705
fanciulla – Pamela maritata – La fiera delle fate – I due avari – Il Conte di Valtron – La moglie saggia – La caccia d’ Enri
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 929-930
, già moglie di Trappolino, fosse stata nel ’39 rapita in viaggio dal conte Bonaparte Ghislieri ; e dalla lettera del Toschi
95 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
ompose la Morte di Nice del 1754. Appartiene il Paradiso terrestre al conte Giambatista Roberti morto nel 1786. Capo II
e i Gemelli che uscirono nella Biblioteca Teatrale in Lucca. Aurelio conte Bernieri di Parma tradusse il solo Trinummo chiam
duzioni comiche si piativa ne’caffe di Venezia, comparve per terzo il conte Carlo Gozzi che finì di ristabilire tutte le pass
enzionato al pari del Goldoni per la riforma delle scene italiane. Il conte Pepoli cooperò parimente a conservare alla musa c
guarisce ; solo in tal favola si mira come ozioso il personaggio del conte Ippolito, e si fa credere morto, e nulla poi prod
. L’impressione giustificò il giudizio del pubblico che la derise. Il conte Alessandro Savioli produsse in Trento nel 1790 il
die scritte con intelligenza dell’arte. Altre quattro se ne hanno del conte Tommasino Soardi veneziano in prosa ed in versi.
mi del preseute, rimane a parlarsi di due riputati Italiani, cioè del conte Giovanni Giraud romano, e dell’insigne conte Vitt
utati Italiani, cioè del conte Giovanni Giraud romano, e dell’insigne conte Vittorio Alfieri, i quali per sentieri ben divers
le riferite commedie che l’Italia in questi ultimi tempi possiede nel conte Giraud uno scrittore comico non volgare e da coll
stino Cherdalosi con Annetta sua moglie e Lucrezina sua figlinola, un Conte Ciuffini, un Warton Inglese, uu Piantaguai milita
tando sempre in conversazione e servendosi di lei per zimbello, ed il conte Ciuffini che disturba qualunque partito si presen
manda via Tramezzino dicendo che vada ad ordinare il cioccolatte pel conte . Ciuffini le rimprovera lo sposalizio. Lucrezina
de’famosi teatri Italiani è il Reale di Torino edificato nel 1740 dal conte Benedetto Alfieri. La figura è ovale, e contiene
riore del teatro. Se ne occuparono di proposito e scientificamente il conte Enea Arnaldi vicentino nell’ Idea del Teatro pubb
cene liriche. In Italia tentò di calcare l’orme del gran Ginevrino il conte Alessandro Pepoli e scrisse Pandora favola lirica
ed incatenamento, e situazioni più tragiche in siffatto argomento. Il conte della Torre Cesare Gaetani nato nel 1718, s’egli
appresentare splendidamente Alessandro e Timoteo scritto dall’erudito conte Gastone della Torre Rezzonico e posto in musica d
i quindicimila scudi per rappresentarsi, non comparve sulle scene. Il conte Pepoli che lo seguiva a quel tempo e ne adorava i
celebrare l’estrema bellezza di Elfrida (Elfthryth) figlia del ricco conte di Devon, e pensò di sposarla nel caso che sì bel
ggettare gli scenici componimenti all’ispezione di un ciambellano. Il Conte di Chesterfield pronunziò un eccellente discorso
effetto era stata mandata al concorso prima di stamparsi. Il riputato conte San-Vitale primo tra’pari nel consesso vuole che
marchese Manara stima che se ne informi il Reale Infante : l’erudito conte Rezzonico della Torre s’incarica d’istruirnelo. L
96 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
ettera inviata dal cantante e letterato Vincenzo Martinelli Al Signor conte di Buckinghamshire, in particolare Sulla origine
a Pasquali, 1755. Saggio sopra l’opera in musica, in Opere varie del Conte Algarotti Ciamberlano di S. M. il Re di Prussia e
Marco Coltellini, 1763. Saggio sopra l’opera in musica, in Opere del Conte Algarotti Cavaliere dell’Ordine del Merito e Ciam
o, vol. III. 23. Saggio sopra l’opera in musica, in Opere varie del Conte Algarotti Ciamberlano di S. M. il Re di Prussia e
. 11. 36. F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in musica, in Opere del Conte Algarotti Cavaliere dell’Ordine del Merito e Ciam
97 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
usse sotto l’imperatrice Elisabetta col disegno e colla direzione del conte Rastrelli Veneziano. Eccone la descrizione che se
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117
messo fra parentesi, trovo in una istanza a Sua Eccellenza il signor conte Cristiani, amministratore generale di Stato di Mo
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399
. Era cavaliere dello speron d’oro, e fu nominato dal Duca di Mantova conte Boba. Ippolito studiò pittura sotto la scuola del
100 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
ifferenza de’ suoi soldati che altro non cercano che una donna; ma al conte di Calepio sembra incredibile il di lui amore per
passioni eccessive per mezzo dell’infelicità che le accompagna. Ma il conte di Calepio critico non volgare oppone non senza a
gentiluomo e non da un attore di professione. In Italia tradotta dal conte Gasparo Gozzi si è recitata con applauso. Tradott
l’ha ferito a morte. Questo disegno non può abbastanza lodarsi; ma il conte di Calepio stima che Voltaire non ebbe questo dis
gli pretende giustificare le nere calunnie da lui seminate contro del conte Luigi Avogadro di Brescia, del principe d’ Altamu
dinal Bembo, desiderano tornare sotto il dominio della repubblica. Il conte Luigi viene particolarmente oltraggiato nella per
eraire impresso in Amsterdam nel 1756. 45. Fu nel secondo giorno il conte Luigi Avogadro, mentre in abito finto fuggia di c
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