co Verardini. Dall’ottobre ’63 sino a tutto il ’64 fu secondo amoroso
con
Francesco Bosio, poi, il ’65, con Bellotti-Bon. P
o a tutto il ’64 fu secondo amoroso con Francesco Bosio, poi, il ’65,
con
Bellotti-Bon. Passò brillante il ’66 con Gaetano
rancesco Bosio, poi, il ’65, con Bellotti-Bon. Passò brillante il ’66
con
Gaetano Gattinelli, e il ’67 con la Sadowski e Ma
Bellotti-Bon. Passò brillante il ’66 con Gaetano Gattinelli, e il ’67
con
la Sadowski e Majeroni ; e il ’69 fu scritturato
rato brillante assoluto da Tommaso Salvini. Fece poi compagnia il ’70
con
Koderman, Pesaro e la Santecchi ; il ’71, ’72, ’7
mpagnia il ’70 con Koderman, Pesaro e la Santecchi ; il ’71, ’72, ’73
con
Cesare Vitaliani ; il ’74 con la Zampolli e Tosel
esaro e la Santecchi ; il ’71, ’72, ’73 con Cesare Vitaliani ; il ’74
con
la Zampolli e Toselli ; il ’75 con Achille Dondin
’73 con Cesare Vitaliani ; il ’74 con la Zampolli e Toselli ; il ’75
con
Achille Dondini e Giovanni Aliprandi ; il ’76, ’7
; il ’75 con Achille Dondini e Giovanni Aliprandi ; il ’76, ’77, ’78
con
Achille Majeroni ; dal ’79 all’ ’84 solo. Smesso
l’ ’84 solo. Smesso l’ ’85 di fare il brillante, passò amministratore
con
Giovanni Emanuel. Fece l’ ’86 società con Adelaid
lante, passò amministratore con Giovanni Emanuel. Fece l’ ’86 società
con
Adelaide Tessero ; passò l’ ’87 al Teatro Manzoni
società con Adelaide Tessero ; passò l’ ’87 al Teatro Manzoni di Roma
con
Dominici, Rosa e Della Guardia ; fu l’ ’88 con Ma
Teatro Manzoni di Roma con Dominici, Rosa e Della Guardia ; fu l’ ’88
con
Marazzi e Morelli, l’ ’89 con Francesco Pasta, co
inici, Rosa e Della Guardia ; fu l’ ’88 con Marazzi e Morelli, l’ ’89
con
Francesco Pasta, col quale andò per la prima volt
o Pasta, col quale andò per la prima volta in America, e il ’90 formò
con
Ettore Paladini una Compagnia Sociale, di cui egl
cui fece parte, scritturata, la Tina Di Lorenzo. Fu il ’91, ’92, ’93
con
Pasta, Garzes e Reinach, e il ’94, ’95, ’96 con P
. Fu il ’91, ’92, ’93 con Pasta, Garzes e Reinach, e il ’94, ’95, ’96
con
Pasta e Tina Di Lorenzo, coi quali trovasi tuttor
artenne alla Filodrammatica del Falcone, e del '76 esordì, brillante,
con
Carlo Lollio. Fu il '77 con Michele Ferrante, il
del Falcone, e del '76 esordì, brillante, con Carlo Lollio. Fu il '77
con
Michele Ferrante, il '78 con Galletti-Dondini, l’
, brillante, con Carlo Lollio. Fu il '77 con Michele Ferrante, il '78
con
Galletti-Dondini, l’ '80 ancora con Lollio ; l’ '
'77 con Michele Ferrante, il '78 con Galletti-Dondini, l’ '80 ancora
con
Lollio ; l’ '81, in società, con Fagiuoli, Udina,
con Galletti-Dondini, l’ '80 ancora con Lollio ; l’ '81, in società,
con
Fagiuoli, Udina, Tellini e Aliprandi Giovannina,
on Fagiuoli, Udina, Tellini e Aliprandi Giovannina, ecc. ecc., l’ '82
con
Drago. Fu l’ '83 con Zoppetti, secondo brillante
ellini e Aliprandi Giovannina, ecc. ecc., l’ '82 con Drago. Fu l’ '83
con
Zoppetti, secondo brillante e primo dopo la scelt
con Zoppetti, secondo brillante e primo dopo la scelta di lui, l’ '84
con
Emanuel, l’ 85 con Novelli, dall’ '86 al '90 con
do brillante e primo dopo la scelta di lui, l’ '84 con Emanuel, l’ 85
con
Novelli, dall’ '86 al '90 con Maggi, dal '91 al '
celta di lui, l’ '84 con Emanuel, l’ 85 con Novelli, dall’ '86 al '90
con
Maggi, dal '91 al '93 con Marini, e il '94 con Em
manuel, l’ 85 con Novelli, dall’ '86 al '90 con Maggi, dal '91 al '93
con
Marini, e il '94 con Emanuel. Dal '95 cominciò le
elli, dall’ '86 al '90 con Maggi, dal '91 al '93 con Marini, e il '94
con
Emanuel. Dal '95 cominciò le sue fortunate societ
ini, e il '94 con Emanuel. Dal '95 cominciò le sue fortunate società,
con
Compagnie essenzialmente comiche, e con artisti e
ciò le sue fortunate società, con Compagnie essenzialmente comiche, e
con
artisti egregi nel genere, quali : Talli, Tovagli
i, Falconi, Ciarli. La recitazione del Sichel a sbalzi, a strappi,
con
intonazioni aspre, rotte da una infinità di inter
el 1865. Fu buona prima attrice giovane al fianco di suo marito, poi,
con
lui capocomico, buona prima attrice, specie nelle
zar degli anni ella ha saputo serbare intatta la giovanile gaiezza, e
con
essa una modestia senza pari. « Volete proprio ch
chiatissima commedia I matrimoni del Laurati. Il triennio seguente fu
con
Alamanno Morelli prima attrice giovine : sposò il
l suo sangue, non la lasciò. Ed ecco la Zucchini nell’autunno del '73
con
la Ristori, con cui fu in Inghilterra, e nel '74-
n la lasciò. Ed ecco la Zucchini nell’autunno del '73 con la Ristori,
con
cui fu in Inghilterra, e nel '74-'75 con la Zampo
unno del '73 con la Ristori, con cui fu in Inghilterra, e nel '74-'75
con
la Zampolli, direttore il Toselli, assunta al gra
oveva riprodurre. Non ostante fu degnamente in quel ruolo scritturata
con
Salvinetto, con Majeroni, e in Società con Dondin
. Non ostante fu degnamente in quel ruolo scritturata con Salvinetto,
con
Majeroni, e in Società con Dondini, Dominici, e G
in quel ruolo scritturata con Salvinetto, con Majeroni, e in Società
con
Dondini, Dominici, e Giovanni Arrighi fino all’ '
fino all’ '84. Nell’ '85, uscita da una fiera malattia di tifo, andò
con
Emanuel per parti principalissime, ma senza ruolo
perdonabile in un’attrice pregiata e ancor giovine) prima in Società
con
la Tessero, poi con Dominici e Della Guardia. Ma,
ttrice pregiata e ancor giovine) prima in Società con la Tessero, poi
con
Dominici e Della Guardia. Ma, ohimè ! Il padre mo
ero ad abbracciar definitivamente il ruolo di vecchia, scritturandosi
con
Ermete Novelli, e passando poi con Pasta, la Tess
l ruolo di vecchia, scritturandosi con Ermete Novelli, e passando poi
con
Pasta, la Tessero e la Giagnoni, con Paladini, co
n Ermete Novelli, e passando poi con Pasta, la Tessero e la Giagnoni,
con
Paladini, con Pasta, Garzes, Reinach, con Pasta e
li, e passando poi con Pasta, la Tessero e la Giagnoni, con Paladini,
con
Pasta, Garzes, Reinach, con Pasta e la Tina Di Lo
, la Tessero e la Giagnoni, con Paladini, con Pasta, Garzes, Reinach,
con
Pasta e la Tina Di Lorenzo, con Leigheb e la Reit
Paladini, con Pasta, Garzes, Reinach, con Pasta e la Tina Di Lorenzo,
con
Leigheb e la Reiter, con Pasta e la Reiter, e con
es, Reinach, con Pasta e la Tina Di Lorenzo, con Leigheb e la Reiter,
con
Pasta e la Reiter, e con la Reiter sola, colla qu
la Tina Di Lorenzo, con Leigheb e la Reiter, con Pasta e la Reiter, e
con
la Reiter sola, colla quale è tuttavia e sarà fin
lungo stato di servizio di Ermenegilda Zucchini, o, come la chiamano
con
affettuoso accorcimento i compagni tutti, della G
ella Gilda, che le ha procurato per la probità e la fedeltà e lo zelo
con
cui l’ ha disimpegnato il più ampio certificato d
d’ Italia, di provar lungo tempo le gioie ch'ella sa dar dalla scena
con
le incomparabili sue riproduzioni artistiche.
he si fosse arte drammatica. Fatta discreta prova, entrò in Compagnia
con
quattro lire al giorno, e vi stette, generico, du
al Quirino di Roma, recitando, cantando, ballando. Passò poi (il '76)
con
Ciotti, poi di nuovo (il '78) con Romagnoli. Comi
tando, ballando. Passò poi (il '76) con Ciotti, poi di nuovo (il '78)
con
Romagnoli. Cominciò l’ '80 con Drago a recitare i
'76) con Ciotti, poi di nuovo (il '78) con Romagnoli. Cominciò l’ '80
con
Drago a recitare il Caratterista, e in quel ruolo
Drago a recitare il Caratterista, e in quel ruolo assoluto, fu l’ '84
con
Calamai, l’ '85 con Vitaliani, l’ '86 con la Pezz
Caratterista, e in quel ruolo assoluto, fu l’ '84 con Calamai, l’ '85
con
Vitaliani, l’ '86 con la Pezzana, poi tre anni co
l ruolo assoluto, fu l’ '84 con Calamai, l’ '85 con Vitaliani, l’ '86
con
la Pezzana, poi tre anni con Novelli, e due con B
on Calamai, l’ '85 con Vitaliani, l’ '86 con la Pezzana, poi tre anni
con
Novelli, e due con Brunorini. Nel '94 entrò a far
con Vitaliani, l’ '86 con la Pezzana, poi tre anni con Novelli, e due
con
Brunorini. Nel '94 entrò a far parte della Compag
Talli-Sichel-Tovagliari, che durò due anni, poi passò colla Mariani,
con
Paladini, con Talli, colla Marchi, e finalmente s
Tovagliari, che durò due anni, poi passò colla Mariani, con Paladini,
con
Talli, colla Marchi, e finalmente socio con Claud
la Mariani, con Paladini, con Talli, colla Marchi, e finalmente socio
con
Claudio Leigheb. È questo, senza dubbio, il più g
atosi il Leigheb, la Compagnia si sciolse, e Tovagliari formò società
con
Enrico Reinach e con poca fortuna. Pier Camill
Compagnia si sciolse, e Tovagliari formò società con Enrico Reinach e
con
poca fortuna. Pier Camillo Tovagliari non era
cui stette due mesi per passare in quella di certo Bosello. Fu il’50
con
Luigi Duse ; e il '51 fu accolto nella grande art
noli, poi di Tommaso Salvini. Dopo ancora un triennio, il '57-'58, fu
con
Gaspare Pieri, qual generico d’importanza, e il '
spare Pieri, qual generico d’importanza, e il '59, brillante assoluto
con
Peracchi prima, poi con Bellotti-Bon. Nel medesim
co d’importanza, e il '59, brillante assoluto con Peracchi prima, poi
con
Bellotti-Bon. Nel medesimo ruolo, applaudito e st
mato come un de'più egregi artisti del suo tempo, si scritturò il '60
con
la Società Stacchini, Civili e Woller, il '61-'62
critturò il '60 con la Società Stacchini, Civili e Woller, il '61-'62
con
Tommaso Salvini, il '63 con Domeniconi, il '64-'6
tà Stacchini, Civili e Woller, il '61-'62 con Tommaso Salvini, il '63
con
Domeniconi, il '64-'65-'66 con Morelli, il '67 co
il '61-'62 con Tommaso Salvini, il '63 con Domeniconi, il '64-'65-'66
con
Morelli, il '67 con Alessandro Salvini, il '68-'6
so Salvini, il '63 con Domeniconi, il '64-'65-'66 con Morelli, il '67
con
Alessandro Salvini, il '68-'69 al Fondo di Napoli
Morelli, il '67 con Alessandro Salvini, il '68-'69 al Fondo di Napoli
con
Fanny Sadowsky, il '70-'71-'72 con Giacinta Pezza
ini, il '68-'69 al Fondo di Napoli con Fanny Sadowsky, il '70-'71-'72
con
Giacinta Pezzana in società, dal '73 all’ '81 anc
'70-'71-'72 con Giacinta Pezzana in società, dal '73 all’ '81 ancora
con
Morelli, prima a fianco di Virginia Marini, poi d
lli, prima a fianco di Virginia Marini, poi di Adelaide Tessero, e fu
con
esso due volte nell’America del Sud. Divenne soci
sostituiti dal Privato, che vi restò sino all’anno '88, in cui si unì
con
Emilio Zago, il celebre comico veneziano, col qua
ana, ebbe per direttrice la Carolina Fabbretti-Giardini, che lo avviò
con
amore a quell’arte, a cui si sentì fin da bimbo t
ia di Cesare Vitaliani, passando poi, primo attor giovine, il ’71-’72
con
Augusto e Florido Bertini, il ’72-’73 con Peracch
o attor giovine, il ’71-’72 con Augusto e Florido Bertini, il ’72-’73
con
Peracchi, il ’73-74 con Achille Dondini, il ’74-’
’72 con Augusto e Florido Bertini, il ’72-’73 con Peracchi, il ’73-74
con
Achille Dondini, il ’74-’75 con Ajudi e Benelli p
i, il ’72-’73 con Peracchi, il ’73-74 con Achille Dondini, il ’74-’75
con
Ajudi e Benelli prima, poi con Dondini e Galletti
’73-74 con Achille Dondini, il ’74-’75 con Ajudi e Benelli prima, poi
con
Dondini e Galletti sino al ’77-’78, nel quale ann
e Galletti sino al ’77-’78, nel quale anno formò compagnia in società
con
Ettore Dondini. Tornò scritturato il ’78-’79 con
compagnia in società con Ettore Dondini. Tornò scritturato il ’78-’79
con
Ciotti e Belli-Blanes, e l’80-’81 con Adelaide Ri
i. Tornò scritturato il ’78-’79 con Ciotti e Belli-Blanes, e l’80-’81
con
Adelaide Ristori, per tornare poi al capocomicato
cchia madre un conforto alle delusioni avute in quell’arte alla quale
con
ardore di amante aveva dato la mente ed il cuore.
l grande avvenimento di una recita dell’ Otello al Paganini di Genova
con
Drago Otello e Salvini Jago, della quale metto qu
o dei tanti Otelli della scena moderna, incarna questa lotta tremenda
con
più efficacia e con maggiore verità del Drago, ne
ella scena moderna, incarna questa lotta tremenda con più efficacia e
con
maggiore verità del Drago, nessuno mostra con più
nda con più efficacia e con maggiore verità del Drago, nessuno mostra
con
più evidenza di contrasti la passione che strazia
mostra con più evidenza di contrasti la passione che strazia il Moro.
Con
quale disperato rimpianto dice egli addio a tutti
rimpianto dice egli addio a tutti i suoi sogni d’amore e di gloria !
Con
quale furore balza alle rinnovate calunnie di Jag
buffo in compagnia di operette, e Gaspare, generico. Irene si sposò
con
Antonio Brunorini. Pia, moglie di Achille Sartir
nerica e madre. Ebbe due figli : Alfredo, secondo amoroso e brillante
con
Cesare Rossi e con altri ; ed Ester, amorosa e pr
e due figli : Alfredo, secondo amoroso e brillante con Cesare Rossi e
con
altri ; ed Ester, amorosa e prima attrice giovine
Cesare Rossi e con altri ; ed Ester, amorosa e prima attrice giovine
con
Giuseppe Pietriboni. Vincenzo, sposatosi con Ang
e prima attrice giovine con Giuseppe Pietriboni. Vincenzo, sposatosi
con
Angela Giribaldi, comica, fu amoroso con Massa e
riboni. Vincenzo, sposatosi con Angela Giribaldi, comica, fu amoroso
con
Massa e Romani ; primo attor giovine con Lamberti
iribaldi, comica, fu amoroso con Massa e Romani ; primo attor giovine
con
Lambertini e Ferrante ; amoroso con Luigi Monti,
sa e Romani ; primo attor giovine con Lambertini e Ferrante ; amoroso
con
Luigi Monti, Alamanno Morelli e Vittorio Pieri ;
on Luigi Monti, Alamanno Morelli e Vittorio Pieri ; generico primario
con
Adelaide Tessero, Ernesto Rossi, Lombardi-Pavoni,
nel ’66 ; ed ebbe nel ’69 un figlio, Armando, oggi secondo brillante
con
la Marchi-Maggi. Zaira, cantante. Ferdinanda, m
tante. Ferdinanda, moglie di Carlo Cataneo, fu prima attrice giovine
con
Achille Majeroni e seconda donna con Giacinta Pez
ataneo, fu prima attrice giovine con Achille Majeroni e seconda donna
con
Giacinta Pezzana. Ruta, moglie di Valeriano Perr
sostiene il ruolo di generico. Vittorio e Ovidio furon suggeritori
con
Ernesto Rossi, Alessandro Salvini, Pedretti-Artal
dretti-Artale, Maggi, Roncoroni, ecc. Ester, moglie di Meravigli, fu
con
Ernesto Rossi, Giovanni Emanuel, Antonio Schiavon
eravigli, fu con Ernesto Rossi, Giovanni Emanuel, Antonio Schiavoni e
con
altri, prima attrice giovine e seconda donna. E
alla R. Scuola di Recitazione di Firenze il 21 maggio dell’ 82, e fu
con
Giuseppe Barsi de’ primi alunni del Rasi. Entrò l
Giuseppe Barsi de’ primi alunni del Rasi. Entrò l’ ’88-’ 89 generico
con
Giovanni Emanuel, e fu con lui in America più ami
lunni del Rasi. Entrò l’ ’88-’ 89 generico con Giovanni Emanuel, e fu
con
lui in America più amico che scritturato. Passò d
iù amico che scritturato. Passò dopo un triennio e nello stesso ruolo
con
Leigheb e Novelli, coi quali stette due anni. Com
esso ruolo con Leigheb e Novelli, coi quali stette due anni. Cominciò
con
Cesare Rossi a recitar le parti comiche, e dopo d
sare Rossi a recitar le parti comiche, e dopo di essere stato un anno
con
lui e uno con Beltramo e Della Guardia, si scritt
ecitar le parti comiche, e dopo di essere stato un anno con lui e uno
con
Beltramo e Della Guardia, si scritturò con Parado
tato un anno con lui e uno con Beltramo e Della Guardia, si scritturò
con
Paradossi e Rosaspina, coprendo a metà d’anno il
posto di brillante assoluto lasciato vuoto dal Masi. Fu in tal ruolo
con
Emanuel per un anno, poi per un triennio sotto Le
nuova Compagnia Andò ; posto che ha saputo conquistare, sopr’a tutto
con
la recitazione nitida, elegante e spontanea.
o una regina, una contadina o una dama, vestiva sempre il personaggio
con
tale spontaneità e con tal verità che potè esser
dina o una dama, vestiva sempre il personaggio con tale spontaneità e
con
tal verità che potè esser sempre annoverata fra l
erata fra le più forti attrici d’Italia. Fra le parti che ella recitò
con
singolar valore, Fr. Bartoli cita le protagoniste
ena di Verona nell’estate del 1767. I suoi primi passi nell’arte fece
con
Gabriele Costantini. Fu poi con Antonio Sacco, da
67. I suoi primi passi nell’arte fece con Gabriele Costantini. Fu poi
con
Antonio Sacco, dal quale dice il Gozzi (Mem. II)
ozzi (Mem. II) per non essere gran cosa grata al Pubblico di Venezia,
con
tutto il di lei valore fu licenziata. Fu con Onof
al Pubblico di Venezia, con tutto il di lei valore fu licenziata. Fu
con
Onofrio Paganini e con Pietro Rossi ; poi tornò c
, con tutto il di lei valore fu licenziata. Fu con Onofrio Paganini e
con
Pietro Rossi ; poi tornò col Sacco, con cui stett
ta. Fu con Onofrio Paganini e con Pietro Rossi ; poi tornò col Sacco,
con
cui stette un triennio ; poi, alternativamente, a
n cui stette un triennio ; poi, alternativamente, ancora col Rossi, e
con
Pietro Rosa. Ebbe tre mariti, uno dei quali, il s
i, Luigi Perelli ; si fermò a Bologna assieme al marito e alla figlia
con
l’intenzione di lasciar per sempre le scene ; all
minante in quella compagnia. Fu Giuseppe Bracci, il restante del ’66,
con
Ferdinando Arcelli, il ’67 con Raffaello Landini,
Giuseppe Bracci, il restante del ’66, con Ferdinando Arcelli, il ’67
con
Raffaello Landini, il ’68 -’69 con Cesare Vitalia
66, con Ferdinando Arcelli, il ’67 con Raffaello Landini, il ’68 -’69
con
Cesare Vitaliani come primo attor giovine, poi, s
Cesare Vitaliani come primo attor giovine, poi, sino a tutto il ’73,
con
Alessandro Monti, col quale andò a sostituire l’e
’egregio attore Marchetti. Il 10 ottobre del ’73 si unì in matrimonio
con
la prima attrice giovine della compagnia, Celeste
quella di Michele Ferrante, il ’76 colla Ditta Vernier-Iucchi, il ’77
con
Giovanni Emanuel, che il Bracci chiama suo primo
Giovanni Emanuel, che il Bracci chiama suo primo vero maestro, il ’78
con
Achille Dondini, il ’79 con Ettore Dondini, el ’
cci chiama suo primo vero maestro, il ’78 con Achille Dondini, il ’79
con
Ettore Dondini, el ’ ’80 sino a tutto l ’ ’81 con
lle Dondini, il ’79 con Ettore Dondini, el ’ ’80 sino a tutto l ’ ’81
con
Luigi Monti. Da questo punto, si può dire, cominc
irginia Marini, passando poi primo attore, a vicenda i primi due anni
con
Luigi Biagi, e assoluto gli ultimi tre, in Compag
, in Compagnia Nazionale. Fu dall’ ’88, per un triennio, primo attore
con
Virginia Marini, poi per un anno con Andrea Maggi
8, per un triennio, primo attore con Virginia Marini, poi per un anno
con
Andrea Maggi con cui si recò nell’America del Sud
o, primo attore con Virginia Marini, poi per un anno con Andrea Maggi
con
cui si recò nell’America del Sud. Ne tornò alla f
ornò alla fine del ’91 per entrar nella Compagnia d’ Italia Vitaliani
con
la quale stette un triennio, e dalla quale si tol
nel quale anno fu scritturato secondo brillante, insieme alla moglie,
con
Luigi Bellotti-Bon con cui stette quattro anni. P
turato secondo brillante, insieme alla moglie, con Luigi Bellotti-Bon
con
cui stette quattro anni. Passò nell’ ’82 con Ciot
, con Luigi Bellotti-Bon con cui stette quattro anni. Passò nell’ ’82
con
Ciotti, Aliprandi e Fagiuoli, nell’ ’83 con Ciott
tro anni. Passò nell’ ’82 con Ciotti, Aliprandi e Fagiuoli, nell’ ’83
con
Ciotti e Serafini, nell’ ’84 con Adelaide Tessero
tti, Aliprandi e Fagiuoli, nell’ ’83 con Ciotti e Serafini, nell’ ’84
con
Adelaide Tessero, nell’ ’86 con Palamidessi, nell
’83 con Ciotti e Serafini, nell’ ’84 con Adelaide Tessero, nell’ ’86
con
Palamidessi, nell’ ’87, primo attor giovane, con
e Tessero, nell’ ’86 con Palamidessi, nell’ ’87, primo attor giovane,
con
Borelli e Brignone, nell’ ’88 colla famiglia, e n
Borelli e Brignone, nell’ ’88 colla famiglia, e nell’ ’89, brillante,
con
Diligenti. Arturo Garzes, che, se del fratello no
ò a sostituire il fratello Francesco in Compagnia di Francesco Pasta,
con
cui stette fino al ’97. Il ’98 fece società, per
ta, con cui stette fino al ’97. Il ’98 fece società, per un triennio,
con
Luigi Raspantini e Irma Grammatica. In questi ult
lente comico, buono di rappresentar l’una parte oggi, l’altra domani,
con
garbata semplicità. Come autore ha il peccato d’o
l suo stato di servizio. Brillante e capocomico il 1845-46 in Società
con
Balduini ; id. il '48 con Lipparini ; brillante i
rillante e capocomico il 1845-46 in Società con Balduini ; id. il '48
con
Lipparini ; brillante il '53 con la Sadowski e As
in Società con Balduini ; id. il '48 con Lipparini ; brillante il '53
con
la Sadowski e Astolfi ; id. il '56 con Zamarini e
n Lipparini ; brillante il '53 con la Sadowski e Astolfi ; id. il '56
con
Zamarini e soci ; id. il '58 con Robotti ; id. il
n la Sadowski e Astolfi ; id. il '56 con Zamarini e soci ; id. il '58
con
Robotti ; id. il '69 con Ernesto Rossi ; caratter
id. il '56 con Zamarini e soci ; id. il '58 con Robotti ; id. il '69
con
Ernesto Rossi ; caratterista il '71 con Peracchi
'58 con Robotti ; id. il '69 con Ernesto Rossi ; caratterista il '71
con
Peracchi ; id. e copocomico il '72 in Società con
caratterista il '71 con Peracchi ; id. e copocomico il '72 in Società
con
Casilini e Biagi ; caratterista il '76-'77-'78 co
il '72 in Società con Casilini e Biagi ; caratterista il '76-'77-'78
con
Aliprandi ; id. l’ '83 con Cremonesi, quand’egli
lini e Biagi ; caratterista il '76-'77-'78 con Aliprandi ; id. l’ '83
con
Cremonesi, quand’egli recitava al Cocomero di Fir
i un’azione drammatica. Sennonchè il Rosa gettasi pel campo dell’arte
con
tutto l’impeto giovanile, e talvolta per troppo a
o da sè una sana istruzione. Cominciò a esercitar l’arte di suo padre
con
infime parti fino a’ 17 anni ; compiuti i quali e
omincia la vita artistica propriamente detta del Colomberti. Sostenne
con
Fini nel 1824 il ruolo di secondo amoroso col qua
Fini nel 1824 il ruolo di secondo amoroso col quale passò poi il 1825
con
Tommaso Zocchi. Quivi, essendo stato protestato i
iuscì artista de’ più encomiabili. Formò poi il padre Gaetano società
con
Giacomo Dorati e Giuseppe Guagni ; ma spiacendo a
to al grado di direttore, assenziente il Salvini, l’ebbe in isposa, e
con
lei si recò in Compagnia di Romualdo Mascherpa, p
a, patria di lei ; donde poi si restituì alle scene, formando società
con
suo padre e Nicola Vedova. Fece parte poi qual pr
Venutagli a morte la moglie in Firenze, il carnevale del 1832, passò
con
Romualdo Mascherpa, dove, dopo diciotto mesi di v
Boni, egregia servetta. Lasciata il’ 36 la Compagnia Mascherpa, passò
con
la moglie pel triennio 1837-38-39 in quella di Ga
ano Nardelli. Tornò poi il’ 40-41-42 col Mascherpa, e fu il’ 43-44-45
con
Luigi Domeniconi. Si unì in società pel 1847-48-4
u il’ 43-44-45 con Luigi Domeniconi. Si unì in società pel 1847-48-49
con
Carolina Internari e Amalia Fumagalli : pel’ 50 c
tà pel 1847-48-49 con Carolina Internari e Amalia Fumagalli : pel’ 50
con
Eugenia Baraccani ; e pel’ 51 e’ 52 condusse comp
’ 52 condusse compagnia egli stesso. Fu primo attore assoluto il 1853
con
Luigi Domeniconi, e padre nobile e tiranno tragic
n Luigi Domeniconi, e padre nobile e tiranno tragico il 1854-55-56-57
con
Adamo Alberti a’ Fiorentini di Napoli. Dopo un an
i di Napoli. Dopo un anno di riposo a Livorno, fe’ ritorno alle scene
con
Luigi Pezzana, e col Domeniconi stesso ; poi, dop
con Luigi Pezzana, e col Domeniconi stesso ; poi, dopo varie vicende,
con
Carlo Romagnoli ; e finalmente, pel ’ 66 e ’ 67,
6 e ’ 67, gli ultimi due anni della sua vita artistica, formò società
con
Eugenio Casilini. Fu il Colomberti di attività
ata in Montedomini la parte di Egherton nell’Orfanella della Svizzera
con
successo di applausi, determinò di darsi intero a
cesso di applausi, determinò di darsi intero all’arte, scritturandosi
con
Lorenzo Cannelli, stenterello, e da questo passan
critturandosi con Lorenzo Cannelli, stenterello, e da questo passando
con
Raffaello Landini, stenterello anch’esso, col qua
citare, prima a intervalli, poi (quaresima del’61 al ’63) stabilmente
con
sua moglie Cesira. Il ’64 fu diviso tra la scena
63) stabilmente con sua moglie Cesira. Il ’64 fu diviso tra la scena (
con
Carolina Santoni, celebrità allora al tramonto, e
o tra la scena (con Carolina Santoni, celebrità allora al tramonto, e
con
Lodovico Corsini, altro stenterello) e il Ponteve
ontevecchio, ove la necessità l’aveva ricondotto. Si scritturò il ’65
con
Michele Sivori ; e morto il caratterista Bottazzi
tte restituirsi all’antico asilo, alternando i lavori dell’oreficeria
con
rappresentazioni or al fianco di Papadopoli, or d
or di Adalgisa Stacchini Santucci, or di Laura Bon. Fu dal ’67 al ’71
con
Luigi Pezzana, il ’71 e ’72 con Francesco Sterni,
i, or di Laura Bon. Fu dal ’67 al ’71 con Luigi Pezzana, il ’71 e ’72
con
Francesco Sterni, per passare finalmente la quare
’72 con Francesco Sterni, per passare finalmente la quaresima del ’73
con
Giuseppe Pietriboni, col quale stette sino a tutt
ristrettezze in ristrettezze, specialmente nella Compagnia precedente
con
Sterni solo, prima, poi con Sterni e Rescalli. Pi
, specialmente nella Compagnia precedente con Sterni solo, prima, poi
con
Sterni e Rescalli. Pietro Barsi, artista dei più
si diede all’ arte (alla quale mostrò non poche attitudini) esordendo
con
Giuseppe Pietriboni in Compagnia di suo padre. At
ie buone compagnie per le parti di brillante, che anche oggi sostiene
con
molto garbo.
e da Teresa Benvenuti. Recitato prima co' filodrammatici senesi, poi
con
quelli di Firenze, ove s’era fissato dopo la mort
diretta da Augusto Bon, in cui stette due anni. Fu poi dal '37 al '40
con
Romualdo Mascherpa, il '40-'41 con Luigi Vestri,
te due anni. Fu poi dal '37 al '40 con Romualdo Mascherpa, il '40-'41
con
Luigi Vestri, il '42-'43 di nuovo col Mascherpa s
n Luigi Vestri, il '42-'43 di nuovo col Mascherpa sino al '46, il '47
con
Cipro e Soci, poi in società con Vincenzo Gandolf
vo col Mascherpa sino al '46, il '47 con Cipro e Soci, poi in società
con
Vincenzo Gandolfi. Entrò il '48 con Gaetana Rosa,
con Cipro e Soci, poi in società con Vincenzo Gandolfi. Entrò il '48
con
Gaetana Rosa, e il '49 sino a tutto il '50 con An
Gandolfi. Entrò il '48 con Gaetana Rosa, e il '49 sino a tutto il '50
con
Antonio Giardini. Andò il '51 a' Fiorentini di Na
a direttore artistico nell’Accademia de' Filodrammatici di Milano, fu
con
Santecchi, ancora col Giardini, col Tassoni, coll
i, col Bozzo, col Lambertini, col Moro-Lin, col Mazzola, col Pascali,
con
Tommaso Salvini, con cui fu in America generico p
bertini, col Moro-Lin, col Mazzola, col Pascali, con Tommaso Salvini,
con
cui fu in America generico primario di nuovo coll
i, con cui fu in America generico primario di nuovo coll’Aliprandi, e
con
Codecasa-Senatori…… 2. – I Comici italiani. Vo
uistò fama di artista valoroso, ne'tre generi diversi, rappresentando
con
ugual perizia il Fulgenzio degl’ Innamorati, il G
ggio dell’ '88. Giovanni Emanuel salutò l’egregio artista al cimitero
con
brevi e commoventi parole. Aveva il Landozzi spos
nella Clemenza di Tito distesa una sentenza su candida carta di Bath,
con
penna d’oca intinta in calamajo di carta pesta do
ore per ogni specie di parte, o tragica o drammatica o comica, divise
con
la Bazzi e la Goldoni l’eredità artistica della P
oscerla davvicino ; e le scrisse una lettera di lode, congratulandosi
con
lei del modo stupendo con che declamava i suoi ve
crisse una lettera di lode, congratulandosi con lei del modo stupendo
con
che declamava i suoi versi, e della sovrana intel
ersi, e della sovrana intelligenza ch'ella spiegava nell’interpretare
con
mirabile verità i diversi caratteri. Con grandiss
a spiegava nell’interpretare con mirabile verità i diversi caratteri.
Con
grandissimo successo recitò a Roma l’autunno del
n po'ridotto, fu pubblicato a Roma del 1806 da Luigi Perego Salvioni,
con
in fronte il seguente sonetto : al merito sublim
guente sonetto : al merito sublime della signora ASSUNTA PEROTTI che
con
plauso universale ha sostenuto in roma nel teatro
l marito, rimase fuor del teatro un anno in segno di lutto, poi formò
con
Luigi Fossi e per un triennio, una società, in cu
tunata, non durò che due anni, e la Perotti potè scritturarsi il 1824
con
Mario Internari, poi con altri fino al suo settan
anni, e la Perotti potè scritturarsi il 1824 con Mario Internari, poi
con
altri fino al suo settantesimo anno di età, nel q
. Prima, un amico di lui, tornato d’ Egitto, tanto seppe avvilupparla
con
parole lusinghevoli, descrivendole gl’ingenti gua
o di vita, e la povera artista col poco rimastole comprò una villetta
con
podere tra Roma e Frascati, la quale intestò al n
ascati, la quale intestò al nome di una amica fedele, e in cui viveva
con
essa tranquillamente. Ma, ahimè, l’amica la prece
reliquie mandatele…. Ella trovò nella fede una gran forza a sopportar
con
rassegnazione la miseria squallida de'suoi ultimi
luppo del lavoro, allora in un solo atto. Dopo alquante peripezie or
con
una Compagnia Stecchi, di cui la prima donna era
e or con una Compagnia Stecchi, di cui la prima donna era guercia, or
con
la Pochini, e di nuovo col Rizzotto in Sicilia, p
ovine Ernesto Colonnello, tornò in Italia, dove, il’ 75, fece società
con
Alessandro Salvini, per passare poi primo attore
ietà con Alessandro Salvini, per passare poi primo attore scritturato
con
la Paladini, con cui fu a Lisbona, applauditissim
ro Salvini, per passare poi primo attore scritturato con la Paladini,
con
cui fu a Lisbona, applauditissimo. Finito l’anno,
, con cui fu a Lisbona, applauditissimo. Finito l’anno, formò società
con
Cavara e Piccinini ; poi si scritturò sino a tutt
società con Cavara e Piccinini ; poi si scritturò sino a tutto l’ ’81
con
Ettore Dondini, per passare l’ ’82-’83-’84 con Al
rò sino a tutto l’ ’81 con Ettore Dondini, per passare l’ ’82-’83-’84
con
Alamanno Morelli. Fu l’ ’85 primo attore e dirett
e al Teatro Rossini di Napoli, e un po’di quella condotta dal Bollini
con
la Tessero prima attrice. Formò pel triennio ’87-
i di Roma. Costretto a partirsene il ’91 per malattia, fu sino al ’92
con
Serafini ; dopo il qual tempo ebbe compagnia prop
dopo il qual tempo ebbe compagnia propria fino al ’95. Stette un anno
con
Ermete Zacconi qual generico primario, per rifar
ompagnia che condusse ora in Egitto, ora in Grecia, ora in Turchia, e
con
cui gira anch’oggi applaudito ne’teatri secondarj
quand’ella aveva a pena tre anni : e passata la madre a seconde nozze
con
Ferdinando Brunini, artista di pregio non comune,
i nell’arte in Compagnia Boldrini, poi in quella di Ernesto Rossi. Fu
con
Peracchi e colla Marini ; poi con la società Biag
poi in quella di Ernesto Rossi. Fu con Peracchi e colla Marini ; poi
con
la società Biagi-Casilini, e poi con Morelli, con
on Peracchi e colla Marini ; poi con la società Biagi-Casilini, e poi
con
Morelli, con Pietriboni, con Aliprandi-Privato, e
colla Marini ; poi con la società Biagi-Casilini, e poi con Morelli,
con
Pietriboni, con Aliprandi-Privato, e di nuovo con
poi con la società Biagi-Casilini, e poi con Morelli, con Pietriboni,
con
Aliprandi-Privato, e di nuovo con Pietriboni ; e
e poi con Morelli, con Pietriboni, con Aliprandi-Privato, e di nuovo
con
Pietriboni ; e finalmente, sposatasi a Guglielmo
i nuovo con Pietriboni ; e finalmente, sposatasi a Guglielmo Privato,
con
la Compagnia Veneta formata da Zago in società co
Guglielmo Privato, con la Compagnia Veneta formata da Zago in società
con
suo marito, sostenendovi ancora, e con buon succe
eta formata da Zago in società con suo marito, sostenendovi ancora, e
con
buon successo, le parti di prima attrice, e prima
pensato al teatro, vi fu ad un tratto sospinta, e si diede a studiar
con
Giacosa prima, poi con Monti, esordendo dopo un a
fu ad un tratto sospinta, e si diede a studiar con Giacosa prima, poi
con
Monti, esordendo dopo un anno di preparazione in
lla parte di Elena in Resa a discrezione. Passò prima attrice giovine
con
Maggi, poi con Emanuel, poi con Ferrati, per torn
ena in Resa a discrezione. Passò prima attrice giovine con Maggi, poi
con
Emanuel, poi con Ferrati, per tornar nel '97 con
crezione. Passò prima attrice giovine con Maggi, poi con Emanuel, poi
con
Ferrati, per tornar nel '97 con Ermete Zacconi, c
ovine con Maggi, poi con Emanuel, poi con Ferrati, per tornar nel '97
con
Ermete Zacconi, con cui stette circa due anni, do
con Emanuel, poi con Ferrati, per tornar nel '97 con Ermete Zacconi,
con
cui stette circa due anni, dopo i quali restò alc
Gramatica in Compagnia Raspantini, poi (1900), tentò il capocomicato
con
poca fortuna. Fu a tutto il '902 con Eleonora Dus
oi (1900), tentò il capocomicato con poca fortuna. Fu a tutto il '902
con
Eleonora Duse, per passar l’anno veniente in Comp
Malatestino in Francesca da Rimini di D'Annunzio, che seppe esprimere
con
colorito vigoroso. Oggi s’è data quasi esclusivam
lla madre, recitando piccole parti di paggio, di amorino, di ragazzo,
con
Pisenti e Solmi, la Ristori, ecc. Trovandosi ferm
zzo, con Pisenti e Solmi, la Ristori, ecc. Trovandosi fermo a Firenze
con
la madre, a spasso, gli venne fatto di conoscere
bre conduttore di una compagnia di pantomimi, e fu da lui scritturato
con
due svanziche alla settimana per ogni specie di p
ziche alla settimana per ogni specie di parti, dopo di avere esordito
con
ottimo successo in quella di vecchia mugnaia nei
oventò uno de' capisaldi della Compagnia, alternando le parti mimiche
con
le forze alla colonna d’Alcide, i balletti di car
opo due anni di quella vita travagliosa, il fratello Gaetano lo volle
con
sè, e gli affidò le parti di amoroso, da cui per
assoluto nella Compagnia di Zamarini e Carlo Romagnoli, in cui esordì
con
molto successo il 1860 al Paganini di Genova. Fu
n cui esordì con molto successo il 1860 al Paganini di Genova. Fu poi
con
Elena Tiozzo, con Trivelli, con Ernesto Rossi, co
olto successo il 1860 al Paganini di Genova. Fu poi con Elena Tiozzo,
con
Trivelli, con Ernesto Rossi, col quale fu in Amer
il 1860 al Paganini di Genova. Fu poi con Elena Tiozzo, con Trivelli,
con
Ernesto Rossi, col quale fu in America, e salì in
ttant’anni, si senta fievolite le forze fisiche e dell’intelletto.
Con
Leopoldo Vestri, attore pregiato quanto modesto,
ver recitato tra' filodrammatici di Bologna, sua patria, si scritturò
con
Gabriele Costantini ; poi con Girolamo Medebach a
ci di Bologna, sua patria, si scritturò con Gabriele Costantini ; poi
con
Girolamo Medebach a Venezia per le parti di Dotto
r quelle dell’Innamorato, in cui riuscì per ogni rispetto egregio. Fu
con
Pietro Rossi, con Onofrio Paganini, con Vincenzo
morato, in cui riuscì per ogni rispetto egregio. Fu con Pietro Rossi,
con
Onofrio Paganini, con Vincenzo Bazzigotti ; tornò
per ogni rispetto egregio. Fu con Pietro Rossi, con Onofrio Paganini,
con
Vincenzo Bazzigotti ; tornò a Venezia il 1775 con
n Onofrio Paganini, con Vincenzo Bazzigotti ; tornò a Venezia il 1775
con
Giuseppe Lapy, e molto vi piacque, specie rappres
76 col Rossi, e restò il '77 col di lui genero Perelli ; passò il '79
con
Francesco Paganini, e fu di nuovo l’ '81 con Giro
o Perelli ; passò il '79 con Francesco Paganini, e fu di nuovo l’ '81
con
Girolamo Medebach, per le parti di padre. A quest
arti principali nelle migliori commedie del Dottor Goldoni, recitando
con
grido Il Medico olandese, Il Filosofo inglese, Il
e dalla quale ebbe un figliuolo, Rodolfo. Fu il triennio '56-'57-'58
con
Robotti e Vestri. Lo vediam poi con Giuseppe Pera
dolfo. Fu il triennio '56-'57-'58 con Robotti e Vestri. Lo vediam poi
con
Giuseppe Peracchi, col quale stette lungo tempo,
oi con Giuseppe Peracchi, col quale stette lungo tempo, poi, del '73,
con
la compagnia n. 2 di F. Sadowski, diretta da Luig
i F. Sadowski, diretta da Luigi Monti. Passò del '74 in seconde nozze
con
Sofia Cerretelli, dalla quale ebbe due anni dopo
ompagnia di F. Garzes, morto il quale, entrò subito secondo brillante
con
Pieri e Ferrati. Fu il '95 con Talli-Sichel-Tovag
quale, entrò subito secondo brillante con Pieri e Ferrati. Fu il '95
con
Talli-Sichel-Tovagliari, il '96 con la Vitaliani,
te con Pieri e Ferrati. Fu il '95 con Talli-Sichel-Tovagliari, il '96
con
la Vitaliani, il '97 con la Della Guardia, il’98-
u il '95 con Talli-Sichel-Tovagliari, il '96 con la Vitaliani, il '97
con
la Della Guardia, il’98-'99 con Novelli, il '900
iari, il '96 con la Vitaliani, il '97 con la Della Guardia, il’98-'99
con
Novelli, il '900 con Talli-Gramatica-Calabresi, i
italiani, il '97 con la Della Guardia, il’98-'99 con Novelli, il '900
con
Talli-Gramatica-Calabresi, il’901-'902 con Leighe
8-'99 con Novelli, il '900 con Talli-Gramatica-Calabresi, il’901-'902
con
Leigheb ; e finalmente il '903, per un triennio,
esi, il’901-'902 con Leigheb ; e finalmente il '903, per un triennio,
con
la Della Guardia, primo brillante assoluto, assie
fu dato spiccicar parola al lume della ribalta. Entrò amorosa il ’90
con
Davide Mazzanti, il ’91 con Carlo Cola, il’91-’92
lume della ribalta. Entrò amorosa il ’90 con Davide Mazzanti, il ’91
con
Carlo Cola, il’91-’92 con Michele Fantechi ; metà
amorosa il ’90 con Davide Mazzanti, il ’91 con Carlo Cola, il’91-’92
con
Michele Fantechi ; metà del ’92 prima attrice gio
, il’91-’92 con Michele Fantechi ; metà del ’92 prima attrice giovine
con
Angelo Pezzaglia, il ’92-’93 con Paladini e Talli
; metà del ’92 prima attrice giovine con Angelo Pezzaglia, il ’92-’93
con
Paladini e Talli, il ’93-’94 con Cesare Rossi, il
ine con Angelo Pezzaglia, il ’92-’93 con Paladini e Talli, il ’93-’94
con
Cesare Rossi, il ’94-’95 con Paladini Zampieri, c
’92-’93 con Paladini e Talli, il ’93-’94 con Cesare Rossi, il ’94-’95
con
Paladini Zampieri, coi quali stette due anni per
oi quali stette due anni per passar poi, scritturata per un triennio,
con
la nuova Compagnia di Claudio Leigheb e Virginia
urata il '66 al Fondo di Napoli nella Compagnia Majeroni, vi sostituì
con
molto onore la celebre Sadowski. Passò il '69 con
jeroni, vi sostituì con molto onore la celebre Sadowski. Passò il '69
con
Lollio, poi, il '71, con Coltellini. In quel torn
olto onore la celebre Sadowski. Passò il '69 con Lollio, poi, il '71,
con
Coltellini. In quel torno, a Roma, si ammogliò a
Raffaello Giovagnoli, e restò fuor del teatro due anni. Fu il '73-74
con
Vitaliani e Cuniberti, e andò il '75 a Londra con
anni. Fu il '73-74 con Vitaliani e Cuniberti, e andò il '75 a Londra
con
Tommaso Salvini. Sostituì il '76 in Compagnia Cio
i. Sostituì il '76 in Compagnia Ciotti Virginia Marini, e andò l’ '82
con
Emanuel, poi, in Russia, con Ernesto Rossi. Il’ 9
ia Ciotti Virginia Marini, e andò l’ '82 con Emanuel, poi, in Russia,
con
Ernesto Rossi. Il’ 92-'93 fu scritturata da Giaci
d’arte felicissimi, e molte lodi sincere, a volte entusiastiche. Creò
con
assai plauso non poche parti, fra cui, quattr'ann
tata da F. D. Guerrazzi. A Leontina Papà — attrice drammatica — che
con
la voce ricca d’affetti — e con l’eloquente atteg
ntina Papà — attrice drammatica — che con la voce ricca d’affetti — e
con
l’eloquente atteggiar della persona — richiamò su
nato a piangere e pregare ? La vostra bocca è il calice d’un fiore, e
con
la voce fate innamorare. Chi v'ha sentito per gen
Alberti. Fu il '62 e '63 prima attrice in quella di Alamanno Morelli
con
l’Adelaide Tessero prima attrice giovine, il '64-
Adelaide Tessero prima attrice giovine, il '64-'66 al Fondo di Napoli
con
Majeroni, il '67-'69 nella Compagnia di suo marit
oli con Majeroni, il '67-'69 nella Compagnia di suo marito in società
con
Pezzana, il '70 in altra in società con Majeroni
gnia di suo marito in società con Pezzana, il '70 in altra in società
con
Majeroni Edoardo e Rescalli, il '71 di nuovo a Na
a donna di spalla, seconda donna e madre, il '74 ancora prima attrice
con
Bozzo, il '76 con Giovagnoli, e il '77 a Parigi c
seconda donna e madre, il '74 ancora prima attrice con Bozzo, il '76
con
Giovagnoli, e il '77 a Parigi con Salvini al post
ora prima attrice con Bozzo, il '76 con Giovagnoli, e il '77 a Parigi
con
Salvini al posto di Amalia Checchi ivi morta. Pas
i al posto di Amalia Checchi ivi morta. Passò a far le madri, il '78,
con
Paladini, Andò e Vestri ; il '79 con Pietriboni,
a. Passò a far le madri, il '78, con Paladini, Andò e Vestri ; il '79
con
Pietriboni, ov' io l’ebbi ottima compagna, l’ '80
ompagna, l’ '80 in Compagnia sociale di suo marito, e l’ '81 e l’ '82
con
Emanuel. Entrato poi il Vestri nella Compagnia Na
troncate tutte le dilazioni spedirgliela per giustizia. Io lo faccio
con
la presente, e m’ assicuro che l’A. V. si compiac
cordando a V. A. il mio solito desiderio di sempre seruirla, le bacio
con
parzialissimo affetto le mani Di V. A. Aff.mo Se
lleria) s’ è scritto al S.r Tenente Borghi che spedischi la sua causa
con
somma giustizia rimosse, ecc. Pietrotti Santi. N
a recitare in un teatrino improvvisato, e dal '53 al '62 si scritturò
con
lo Stenterello Landini al Teatro della Piazza Vec
a Piazza Vecchia, per le sole stagioni di Carnevale e di Quaresima, e
con
Laura Bon (V.) per le domeniche dell’estate al Po
uente, per un triennio, in quella di Bellotti-Bon. Scritturato il '67
con
Alamanno Morelli, fu con lui Caratterista fino al
n quella di Bellotti-Bon. Scritturato il '67 con Alamanno Morelli, fu
con
lui Caratterista fino al '79, per passare poi nel
i nella nuova Compagnia Marini e Ciotti, dalla quale uscì per recarsi
con
Emanuel a' Fiorentini di Napoli. Fu poi con Giaci
la quale uscì per recarsi con Emanuel a' Fiorentini di Napoli. Fu poi
con
Giacinta Pezzana, col Bellotti (Compagnia n. 2),
Giacinta Pezzana, col Bellotti (Compagnia n. 2), e finalmente ancora
con
Virginia Marini, per un triennio, dopo il quale (
i pregiato per la verità e spontaneità della dizione. Diceva il verso
con
molta efficacia non mai discompagnata da una gran
si può dire che cominciasse a recitare nel '79 — tredicenne appena –
con
Annetta Pedretti. Passò quindi nella Compagnia Be
rte della Compagnia Nazionale sotto Pierina Giagnoni. Nel 1884 passò,
con
il ruolo assoluto di prima attrice giovine, nella
rima attrice sua cugina Eleonora Duse. In seguito rimase per tre anni
con
Francesco Pasta, a fianco di Annetta Campi, per r
co Pasta, a fianco di Annetta Campi, per ritornare, dopo un triennio,
con
G. B. Marini, ed essere prima attrice a vicenda c
dopo un triennio, con G. B. Marini, ed essere prima attrice a vicenda
con
Virginia Marini, e cioè nelle parti che più non s
curatezza sottile, umanamente intima, di cui è profondo il concetto ;
con
una recitazione tutta moderna, di una rispondenza
una recitazione tutta moderna, di una rispondenza assoluta dell’anima
con
lo stato della coscienza femminile nella triste e
molteplici aggiunte della fantasia, che essa finisce per confondersi
con
la menzogna. Certo : Italia Vitaliani non è melli
no, quelle frasi rivolute entro cui il pensiero guizza e si smarrisce
con
agilità serpentina : no, quando una persona, sia
zianti di Torino, le porgeva un copione di commedia, ch'ella respinse
con
lieve moto della mano diafana, dicendo poscia len
a quinta, a cui la Vitaliani spontaneamente si volse, incoraggiandolo
con
dolci parole ; e promettendogli di leggere la com
con dolci parole ; e promettendogli di leggere la commedia, che prese
con
gentile violenza, pose con grazia squisitamente s
tendogli di leggere la commedia, che prese con gentile violenza, pose
con
grazia squisitamente signorile la sua piccola man
maturgo ; e, accomiatatolo, si volse alla Tartufari dicendo : « Umile
con
gli umili, superba coi superbi : tale è il mio mo
discorrere nel Duomo di Siena dei tempi torbidi e poetici dei comuni
con
parola sobria, ma colorita e precisa, « Dove trov
nte cose ? » le domandò stupita. « Io studio in ferrovia – le rispose
con
semplicità la Vitaliani. — Nella mia esistenza af
orietà, e vivo di me e per me, o meditando o ritemprandomi lo spirito
con
sane e forti letture. » Nella sua esistenza affan
scena, quella bella maga d’ amore, che alletta i cori di mille amanti
con
le sue parole, quella dolce sirena, ch' ammalia c
i di mille amanti con le sue parole, quella dolce sirena, ch' ammalia
con
soavi incanti l’ alme de' suoi divoti spettatori
e Pavoni nel suo diario delle feste per le nozze di Ferdinando Medici
con
Cristina di Lorena : Sabbato, che fu alli sei (d
i sei (di maggio del 1589), ritrovandosi in Fiorenza li Comici gelosi
con
quelle due famosissime donne la Vittoria e l’Isab
’altra volta si recitasse la Pazzia. Et cosi recitarono detta Cingana
con
gli Intermedij istessi, che furono fatti alla Com
.ra Duchessa Ser.ma havimo una Comedia della Compagnia della Vittoria
con
gran gusto di quelle S.re E ora, ecco integralm
accio chiedendoli perdono de la molestia et mia sforzata importunità,
con
che gli resto humilissima serua suplicandola di n
, con che gli resto humilissima serua suplicandola di nouo concedermi
con
pedrolino la Vita del mio honore et del Corpo che
ratia Ser.mo mio Signor gratia per l’amor de Dio che quale la chiesto
con
le ginochia a tera et con le lacrime del Cuore no
atia per l’amor de Dio che quale la chiesto con le ginochia a tera et
con
le lacrime del Cuore nostro Signor la Conserui et
r non hauerla potuto seruire questo Carneuale, et perche la riuerenza
con
la quale l’osseruo da tanti ani in quà supera ogn
a mia col suo cordoglio : ma perche una sintilla de quella benignità,
con
la quale la mi ha sempre fauorita può render noi
abbiamo questa lettera da Roma comunicatami da Angelo Solerti, autore
con
Domenico Lanza del Teatro Ferrarese nella seconda
ndovi istrumento in forma camerale, che mi stringe a supplicare V. A.
con
la presente con molta caldezza. E con questo fine
in forma camerale, che mi stringe a supplicare V. A. con la presente
con
molta caldezza. E con questo fine nella sua buona
e mi stringe a supplicare V. A. con la presente con molta caldezza. E
con
questo fine nella sua buona grazia mi raccomando
tista dovett’essere in vero questa Vittoria, se si disputò il primato
con
la famosa Andreini. Nè soltanto si mostrò valoros
ch'ella sostenne sotto il nome di Fioretta, e nella danza, esercitate
con
rara maestria, a testimonianza del conte Gio. Bat
osa, se troppo s’avvicina la punge acuta spina, e prova in un momento
con
dilettoso mal gioja e tormento. O spietata pietat
tormento. O spietata pietate, o cara feritate, dal vostro dolce amaro
con
mio diletto imparo come amante gioisce quando in
ta ancella avanzi tutte l’altre in esser bella ? Se danzatrice altera
con
leggiadra maniera in varïati giri il piede muovi
arïati giri il piede muovi e giri, ed ora radi il suolo, e t’ergi poi
con
cento salti a volo ? Ardita musa, taci, frena i
ma faceva dentro la scena la voce femminile agli spettatori sentire,
con
ammirazione, e diletto non ordinario. Però nel 16
ere ivi riposti due vasi : uno maggiore, e l’altro minore. Continuava
con
un ragionamento variato, e dilettevole, cavando p
entita. In tal modo Sivello dava trattenimento al popolo, appagandolo
con
argute facezie, e co’ diversi Personaggi da lui f
re. Ognuno contento partivasi dandogli molte lodi, e tornando sovente
con
piacere ad udirlo. Di lui parla con lode il Padr
i molte lodi, e tornando sovente con piacere ad udirlo. Di lui parla
con
lode il Padre Ottonelli (op. cit.), e si fa menzi
Venetia, et poi in Treuigi, appresso Angelo Righettini, m. dc. xiii,
con
licenza de’ Superiori : [http://obvil.github.io/
ici-italiani-01-02_1897_img150.jpg] Maridazzo di M. Zan FROGNOCOLA
con
Madonna GNIGNIOCOLA Alla Bergamasca Con il su
m mangiament Vegni via tutti al banchet Che ’l se cos vn gras porchet
Con
do pegor, e vn agnel E vna vaca col vedel E la sp
t’ vn bel prà sot’ vna nosa, Balla le putte co i morus Balla la Sposa
con
ol Spus. Balla Tognaz con Bertolina, Balla Brighe
a, Balla le putte co i morus Balla la Sposa con ol Spus. Balla Tognaz
con
Bertolina, Balla Brighella con Franceschina, Ball
lla la Sposa con ol Spus. Balla Tognaz con Bertolina, Balla Brighella
con
Franceschina, Balla le putte co i morus Balla la
Brighella con Franceschina, Balla le putte co i morus Balla la Sposa
con
ol Spus. Balla le putte de Val Sugana Dodes dì la
Sugana Dodes dì la setimana, Balla le putte co i morus Balla la Sposa
con
ol Spus. Balla le putte del Val Mocanega In dol b
n dol ballà le fe deslanega, Balla le putte co i morus Balla la Sposa
con
ol Spus. Balla Zambò con donna Betta, Balla el co
ga, Balla le putte co i morus Balla la Sposa con ol Spus. Balla Zambò
con
donna Betta, Balla el cognià con la Brunetta, Bal
la la Sposa con ol Spus. Balla Zambò con donna Betta, Balla el cognià
con
la Brunetta, Balla le putte co i morus Balla la S
a el cognià con la Brunetta, Balla le putte co i morus Balla la Sposa
con
ol Spus. Testamento del Siuello in forma di Lett
fu scritto questo mio chiaro, e cauto testamento fatto del mille tre
con
il seicento. Qui faccio fine, e bacioui la mano,
suiti, poi le ginnasiali fino all’anno '48, in cui, fuggito a Bologna
con
venti bajocchi in tasca, e a piedi, potè arruolar
potè arruolarsi nella Legione Romana sotto il colonnello Gallieno, e
con
essa combattere a Vicenza. Passò da quella al Reg
di Forlì, ed avutine due bimbi, si vide nella impossibilità di condur
con
decoro la famiglia ; tal che buttati in un canto
, diretta da Alessandro Salvini. Fu dopo due anni, e per un triennio,
con
Raffaele Lambertini, a fianco di Peppina Bozzo, C
, Carolina Santoni, Leontina Papà, Enrico Cappelli, ecc. ; poi (1866)
con
Achille Majeroni al Fondo di Napoli, dove esordì
cc. ; poi (1866) con Achille Majeroni al Fondo di Napoli, dove esordì
con
La gerla di Papà Martin, che dovette replicar per
ie a Giagnoni, Schiavoni ed altri. Si scritturò di nuovo il '69 e '70
con
Federico Boldrini, poi con certo Zattini, col qua
altri. Si scritturò di nuovo il '69 e '70 con Federico Boldrini, poi
con
certo Zattini, col quale girò la Calabria e la Si
nopoli, dove, col soccorso di facoltosi ammiratori, costruì un teatro
con
l’annesso alloggio, e si stabilì con tutta la fam
si ammiratori, costruì un teatro con l’annesso alloggio, e si stabilì
con
tutta la famiglia. Ma poco appresso, un incendio
er un par d’anni ancora nelle provincie del mezzogiorno. Si scritturò
con
l’ Emanuel, poi, andate a male le cose, formò Com
hele Bozzo, la Piamonti, ecc., poi di nuovo capocomico in società, or
con
Pareti, marito della prima donna Elvira Glech, or
in società, or con Pareti, marito della prima donna Elvira Glech, or
con
Drago, la Lugo e Sichel, ed ora con Cartoni e Udi
ella prima donna Elvira Glech, or con Drago, la Lugo e Sichel, ed ora
con
Cartoni e Udina. Ma essendo la paga divenuta un m
ti dal suo matrimonio, tre perirono, fra i quali Arturo, attore prima
con
Salvini, poi con Cesare Rossi e con la Duse, con
onio, tre perirono, fra i quali Arturo, attore prima con Salvini, poi
con
Cesare Rossi e con la Duse, con cui stette quindi
fra i quali Arturo, attore prima con Salvini, poi con Cesare Rossi e
con
la Duse, con cui stette quindici anni, morto a Ro
Arturo, attore prima con Salvini, poi con Cesare Rossi e con la Duse,
con
cui stette quindici anni, morto a Roma l’aprile d
uo devozione alla patria. Gli artisti sono : Enea, primo attore, che
con
la moglie Eugenia Polzi, prima attrice, continua
or generico primario, or brillante, or primo attore, or caratterista,
con
Schiavoni e Micheletti, con Zago, Borisi e Gallin
llante, or primo attore, or caratterista, con Schiavoni e Micheletti,
con
Zago, Borisi e Gallina, colla Tessero, col fratel
letti, con Zago, Borisi e Gallina, colla Tessero, col fratello Luigi,
con
Ernesto Rossi, con Zago e Privato, con Valenti e
risi e Gallina, colla Tessero, col fratello Luigi, con Ernesto Rossi,
con
Zago e Privato, con Valenti e con Raspantini. Car
a Tessero, col fratello Luigi, con Ernesto Rossi, con Zago e Privato,
con
Valenti e con Raspantini. Carlo Duse, attore accu
fratello Luigi, con Ernesto Rossi, con Zago e Privato, con Valenti e
con
Raspantini. Carlo Duse, attore accurato, coscienz
chio, in dialetto veneto o in italiano, sa coprir sempre il suo posto
con
la massima delle dignità.
cui vedevasi eseguire diverse forze sopra una cordicella volante. Fu
con
Pietro Rossi, con Onofrio Paganini, con Domenico
uire diverse forze sopra una cordicella volante. Fu con Pietro Rossi,
con
Onofrio Paganini, con Domenico Bassi e con altri.
ra una cordicella volante. Fu con Pietro Rossi, con Onofrio Paganini,
con
Domenico Bassi e con altri. Passò con Giovanni Si
ante. Fu con Pietro Rossi, con Onofrio Paganini, con Domenico Bassi e
con
altri. Passò con Giovanni Simoni e Angiola Dotti
ro Rossi, con Onofrio Paganini, con Domenico Bassi e con altri. Passò
con
Giovanni Simoni e Angiola Dotti nel 1768 a Vienna
Vienna, ove fu molto applaudito, e formò poi società per lungo tempo
con
Pietro Ferrari, sino al 1780, nel quale anno comi
ari, sino al 1780, nel quale anno cominciò a condurre compagnia da sè
con
buona fortuna. Viveva ancora il 1781 insieme alla
migliori e più vecchi dilettanti. Esordì come primo attore e amoroso
con
lo stenterello Mori a Pitigliano. Passò, dopo un
e amoroso con lo stenterello Mori a Pitigliano. Passò, dopo un anno,
con
Regoli e Cappelli, poi con Cuneo e Villa, assumen
lo Mori a Pitigliano. Passò, dopo un anno, con Regoli e Cappelli, poi
con
Cuneo e Villa, assumendo il ruolo di generico pri
ato A. Vestri in Compagnia Nazionale, andò il Calabresi a sostituirlo
con
Vitaliani ; morto il Vestri, lo sostituì con la M
Calabresi a sostituirlo con Vitaliani ; morto il Vestri, lo sostituì
con
la Marini, con cui restò cinque anni, e con cui s
stituirlo con Vitaliani ; morto il Vestri, lo sostituì con la Marini,
con
cui restò cinque anni, e con cui si recò in compa
to il Vestri, lo sostituì con la Marini, con cui restò cinque anni, e
con
cui si recò in compagnia di Francesco Garzes, dop
cesco Garzes, dopo la tragica fine del quale andò socio e scritturato
con
Paladini e Zampieri, che abbandonerà la quaresima
ia, che si chiamava Livia ; morta la quale, passò poi a seconde nozze
con
una giovane bolognese, non comica. Rubatogli di n
enichelli, col quale si recò a Vienna. Tornato in Italia si scritturò
con
Pietro Rossi, poi con Antonio Sacco, con Pietro R
i recò a Vienna. Tornato in Italia si scritturò con Pietro Rossi, poi
con
Antonio Sacco, con Pietro Rosa, con Maddalena Bat
rnato in Italia si scritturò con Pietro Rossi, poi con Antonio Sacco,
con
Pietro Rosa, con Maddalena Battaglia, a Venezia,
i scritturò con Pietro Rossi, poi con Antonio Sacco, con Pietro Rosa,
con
Maddalena Battaglia, a Venezia, con Luigi Perelli
n Antonio Sacco, con Pietro Rosa, con Maddalena Battaglia, a Venezia,
con
Luigi Perelli, e con Antonio Camerani, col quale
Pietro Rosa, con Maddalena Battaglia, a Venezia, con Luigi Perelli, e
con
Antonio Camerani, col quale era ancora il 1781. R
fiorito sul finire del secolo xvii, fu al servizio del Duca di Modena
con
Anna Arcagnati sua moglie, detta in commedia Rosa
e, l’ estate in Lucca e Livorno, e l’ autunno in Firenze senza recite
con
avversa fortuna, e con tante traversie, malattie,
Livorno, e l’ autunno in Firenze senza recite con avversa fortuna, e
con
tante traversie, malattie, e dispendî, che oltre
pendî, che oltre ai gravi incomodi e patimenti, era rimasta impegnata
con
un debito di 150 doppie, oltre li debiti particol
Roma. Ma gli scriventi, dopo di avere annunziato essere in trattative
con
certo Don Ferdinando Baldese per la stagione di P
a stagione di Pasqua a Napoli, ove sarebbero andati a tutte sue spese
con
teatro e abitazione per la Compagnia, pagati, e c
a tutte sue spese con teatro e abitazione per la Compagnia, pagati, e
con
altre condizioni molto vantaggiose, si dichiarano
a Altezza per mezzo del medesimo abate quarantacinque scudi d’argento
con
l’ordine reciso di partir subito da Roma. Rosaura
iso di partir subito da Roma. Rosaura, la moglie di Savorini, non era
con
lui a Roma, e abbiamo un nuovo ordine del Duca al
. Altra supplica dei Savorini abbiamo al nuovo Duca, morto Francesco,
con
la quale espongono la loro critica posizione e do
tale creata da Cletto Arrighi. A quindici anni, abitava allora a Roma
con
la famiglia e faceva il mestiere dell’orefice, si
oni sostenne una sera del carnovale '64 o '65, la parte di Fornaretto
con
grande successo, e da allora deliberò di farsi at
Entrato in Compagnia Codognola, esordì al Teatro Chiabrera di Savona
con
tale successo di fischi e di risa, che dovette ca
all’amore tradizionale per la rettitudine e per la giustizia, condita
con
quel pizzico di umorismo onestamente mordace, che
dal Ferravilla, pensò di mettere su una Compagnia milanese in società
con
Davide Carnaghi, la quale avrebbe dovuto camminar
Incioda contrapponesse la vera e sana commedia, originale o tradotta,
con
dialetto e ambiente milanesi. Il successo artisti
li è venuto scemando l’antico vigore. Fu anche autore di più opere or
con
buona or con cattiva fortuna, tra cui migliore di
cemando l’antico vigore. Fu anche autore di più opere or con buona or
con
cattiva fortuna, tra cui migliore di tutte La mam
di Maddalena Pelzet, poi di Lorenzo Pani, come primo attore assoluto
con
scelta di parti. Fu con Moncalvo, Verniano, Ferri
i di Lorenzo Pani, come primo attore assoluto con scelta di parti. Fu
con
Moncalvo, Verniano, Ferri ; coll’Adelaide Fabbri,
la statura piccola, le braccia lunghe, e le gambe ercoline, sopperiva
con
la voce meravigliosa, con la fisionomia espressiv
ccia lunghe, e le gambe ercoline, sopperiva con la voce meravigliosa,
con
la fisionomia espressiva, col talento superiore,
ce meravigliosa, con la fisionomia espressiva, col talento superiore,
con
la prodigiosa memoria, e la spontaneità della diz
a col Cavalier di spirito, col Cavaliere di buon gusto, col Bugiardo,
con
L’Avventuriere onorato, con L’Avvocato veneziano,
ol Cavaliere di buon gusto, col Bugiardo, con L’Avventuriere onorato,
con
L’Avvocato veneziano, col Medico olandese, col Ta
sso, e più altre commedie del Goldoni ; nè minore successo egli aveva
con
l’Atrabiliare e il Filosofo celibe del Nota, con
successo egli aveva con l’Atrabiliare e il Filosofo celibe del Nota,
con
il Filippo e il Bruto primo dell’Alfieri, ne’ qua
colui che mostrò potersi avere applausi e concorso di pubblico anche
con
vecchio repertorio, purchè buono e rappresentato
ogna da parenti non comici, fu scritturata quale prima amorosa il ’60
con
Luigi Pezzana, il ’61 con Elena Pieri-Tiozzo, il
, fu scritturata quale prima amorosa il ’60 con Luigi Pezzana, il ’61
con
Elena Pieri-Tiozzo, il ’62-’63 con Lorenzo Sterni
a il ’60 con Luigi Pezzana, il ’61 con Elena Pieri-Tiozzo, il ’62-’63
con
Lorenzo Sterni, poi con Monti e Coltellini sino a
na, il ’61 con Elena Pieri-Tiozzo, il ’62-’63 con Lorenzo Sterni, poi
con
Monti e Coltellini sino al ’70, in cui assunse il
trova tuttora. Sposò l’attore Giuseppe Galletti (egli aveva esordito
con
Feoli ed Ajudi, e fu con Domeniconi e Stacchini,
ttore Giuseppe Galletti (egli aveva esordito con Feoli ed Ajudi, e fu
con
Domeniconi e Stacchini, Coltellini, Ernesto Rossi
ed ora è a Bologna assieme alla moglie), col quale, prima in società
con
Ettore Dondini e Giovanni Contini, poi capocomico
di Achille Majeroni al Teatro del Fondo. Passò il '67 secondo amoroso
con
Fanny Sadowski, e il '70, fuor di Napoli, primo a
so con Fanny Sadowski, e il '70, fuor di Napoli, primo attore giovine
con
Giacinta Pezzana, sotto Luigi Monti, per tornar p
cinta Pezzana, sotto Luigi Monti, per tornar poi, sempre sotto Monti,
con
la Sadowsky il '73. Sposò il '77 la figlia di Car
dowsky il '73. Sposò il '77 la figlia di Carlo Lollio (V.), ed entrò,
con
lei seconda donna, nelle Compagnie di Luigi Pezza
in Italia), di Adelaide Ristori per un giro all’estero. Fu in seguito
con
Bellotti, poi formò società, e nell’ '84-'85 assu
, che lasciò l’ '86 per quello di generico primario, sostenuto sempre
con
assai decoro in varie compagnie delle più accredi
oco in armonia col suo ruolo di amoroso ; dalle quali uscì vittorioso
con
la rara correttezza della sua dizione. Ebbe una s
o La Fenice come prima attrice giovine. Passata amorosa ai Fiorentini
con
Adamo Alberti, vi recitò sei anni come prima attr
orta in età cadente il 1778, si diede all’arte dei parenti, recitando
con
mediocre successo le parti d’innamorato. Con l’am
e dei parenti, recitando con mediocre successo le parti d’innamorato.
Con
l’ammaestramento di Nicola Cioffo, riuscì poi egr
ei. Di fatti uscirono in Teatro, ed il Vitalba incominciò a ragionare
con
quello spirito, ed eleganza, che era sua propria
era sua propria dote. Il Fiorilli s’ accinse a risponderli, e fecelo
con
tanta grazia, e con si bel modo, che spiegando a
e. Il Fiorilli s’ accinse a risponderli, e fecelo con tanta grazia, e
con
si bel modo, che spiegando a poco a poco i suoi s
zia, e con si bel modo, che spiegando a poco a poco i suoi sentimenti
con
quella ridicola balbuziente pronunzia, ora tenend
no i capitali in lui meno stimabili. Il suo profondo intendere l’arte
con
cui si alletta il Popolo in certe situazioni, che
i un vivace motteggio, che altro ne ribatta, ed avvilisca ; il sapere
con
immensa perizia tutta la Commedia a memoria senza
n perfetto originale del vero Comico pronto, spiritoso ed arguto. Fu
con
Antonio Sacco fino al ’79 ora scritturato, or soc
nio Sacco fino al ’79 ora scritturato, or socio, nel quale anno passò
con
la Battaglia. Dell’ ’82, sempre secondo il Bartol
acendo morir Siface in battaglia, per evitar che si vedesse Sofonisba
con
due mariti vivi, ed aggiungendo, per destar compa
nelio nella tragedia del Mairet, egli novera il contrasto di Scipione
con
Massinissa, e la disperazione di questo principe.
uenti osservazioni. L’una è che da Augusto vien Cinna troppo avvilito
con
dirgli: “tu faresti pietà anche a chi invidia la
l’imperito cianciatore Vicente Huerta il quale in un suo scartafaccio
con
impudenza indicibile asserì che Racine lavorava s
quale rappresentando la parte di Erode il commediante Mondori declamò
con
tal vigore ed energia, che offeso nel petto si re
anne, essendosi sostenuta a fronte del Cid per tante rappresentazioni
con
estremo piacer del pubblico, che la vide, senza s
nto anni, come osserva il Fontenelle. Il sig. di Voltaire la rammenta
con
disprezzo, nè senza ragione, se si riguardi allo
menti stranieri alla poesia scenica. Ma il carattere di Erode dipinto
con
bastante forza e verità, e alcune situazioni che
si quà e là alcuni versi felici, e alquante bellezze. Ma essi debbono
con
noi convenire che vi si scorge principalmente un
ell’ultima Solone moribondo, il quale si mette a declamare lungamente
con
tutta l’inverisimiglianza per uno che stà spirand
te con tutta l’inverisimiglianza per uno che stà spirando, e racconta
con
troppe parole, che Policrita non è sua figlia, e
tragica su i natali di Cleorante ad oggetto di valersene per impedire
con
autorità di padre che Pisistrato suo amante oppri
ambio fatto? Soltanto di far noto, che il suo sangue non si mescolerà
con
quello dell’oppressore d’Atene. Sembra dunque che
conservano, rendono i doni, rompono ogni corrispondenza, e finiscono
con
andarsene uniti. Il Riccoboni però ci assicura ch
a sua prima tragedia applaudita e ripetuta, e non per tanto censurata
con
poco fondamento, contando anni quarantatre di sua
urezza nello stile, armonia nella versificazione, benchè la lavorasse
con
fatiga, e giudizio nello scioglimento. Nel suo Ma
1758 scrisse varie tragedie in istile per altro debole e trascurato e
con
viluppo romanzesco. Nel suo Amasi regna una molle
oni interessanti, e singolarmente per l’atto III in cui si maneggiano
con
energia le contese di Pilade ed Oreste, e pel IV
appresentazioni successive, ed è rimasto al teatro ripetendosi sempre
con
ugual successo; ed il Fernando Cortes rappresenta
. Il credito dunque di uno de’ tragici francesi degno di rammemorarsi
con
onore vennegli dal Gustavo censurato da varj crit
urato da varj critici di non molto conto, e difeso dal proprio autore
con
forza e con buono evento. Tra’ pregi che si notan
j critici di non molto conto, e difeso dal proprio autore con forza e
con
buono evento. Tra’ pregi che si notano in questa
come appunto avviene nel Gustavo. Intorno al 1777 o 1798 si produsse
con
applauso sulle scene francesi Zuma tragedia del s
ragedia del sig. Le Fevre, la quale vi si è veduta ricomparire sempre
con
egual diletto, e vi si è rappresentata di nuovo n
aggi e spagnuoli in contrasto. La rassomiglianza che in certo modo ha
con
l’Alzira, non ha nociuto al buon successo di Zuma
nell’enfatico) ed il personaggio di Zuma rappresentato in quell’anno
con
molta energia da madamigella Rancourt, tutto ciò
te dell’atto quinto. Piacquero universalmente i primi quattro atti, e
con
ispecialità il quarto. Mirabile effetto partorì i
di miseria ha egli ridotto il figlio, per liberarnelo, se gli avventa
con
un pugnale. Questo fanciullo non appartiene all’o
edaine, Falbaire, Mercier hanno coltivato questo genere comicolugubre
con
particolar riuscita. La fortuna gli ha abbandonat
e oltre dell’applauso ottenuto in Francia si è replicata traducendosi
con
egual successo in Italia e nelle Spagne; e la str
, piacevole, spiritosa, e regolare, che appena rappresentata nel 1738
con
invidiabile applauso si noverò per una delle migl
ella tragedia di Odoardo III, diede al teatro anche il Sidney scritto
con
eleganza, che non riuscì per esserne il soggetto
ume francese. Pubblicò la commedia del Mèchant rappresentata nel 1740
con
moltissimo applauso. Scriste poi altre due commed
to in diverse specie della poesia scenica, che riuscì competentemente
con
Spartaco e più con Beverlei, compose anche alcune
e della poesia scenica, che riuscì competentemente con Spartaco e più
con
Beverlei, compose anche alcune commedie. I Rivali
mancanza di piacevolezza. L’Aaglomano ritratto ben espresso si ricevè
con
plauso. Singolarmente i Costumi correnti (Moeurs
se non s’ingannò chi vide Parigi nel 1787, e e nel 1792, e mel riferì
con
asseveranza) che oggi sia interamente bandita da
ale improprietà di vestiti corretta, ed i personaggi vi si abbigliano
con
la naturalezza e la decenza richiesta negli argom
occorrenze di gran personaggi, e di principi, ai quali sconciamente e
con
niuna verisimiglianza sarebbesi disceso col rappr
rebbesi disceso col rappresentarvisi gli eroi dell’antichità; là dove
con
certa apparenza di proprietà poteva parlarsene in
al cav. Gluck e rappresentata a’ 23 di settembre del 1777 si è veduta
con
minor diletto; e con tal musica novella continua
esentata a’ 23 di settembre del 1777 si è veduta con minor diletto; e
con
tal musica novella continua a rappresentarsi ogni
arigi per farla eseguire, e comparve sulla scena nell’aprile del 1774
con
assai felice successo. Rollet seguì il piano di R
ti de’ più celebri drammatici della nazione; e nel Foyer architettato
con
magnificenza vi sono collocati i mezzi busti di m
nuova sala di spettacoli assai magnifica, e vi si rappresentò Atalia
con
i cori preceduta da un prologo allusivo all’apert
iata di 200 piedi consiste in un maestoso colonnato d’ordine corintio
con
peristilo, le cui colonne hanno tre piedi di diam
lonne hanno tre piedi di diametro, e su di esso corre una balaustrata
con
piedistalli con figure analoghe alla destinazione
piedi di diametro, e su di esso corre una balaustrata con piedistalli
con
figure analoghe alla destinazione del luogo. Le f
iore son decorate col medesimo ordine di architettura, ma in pilastri
con
una galleria in arcate su tutta la lunghezza. La
e quando si costruì quest’edificio eranvi al di sopra le armi del re
con
una iscrizione. La sala ha dodici colonne d’ordin
il piano circolare della sala composta di tre scaglioni in anfiteatro
con
una balaustrata. Il secondo e terzo ordine di pal
a per las cortinas del teatro di Madrid. L’illuminazione poi facevasi
con
piastre di latta appiccate alle tapezzerie, e per
e lumiere ognuna di quattro candele poste davanti al teatro, le quali
con
corde visibili si abbassavano per ismoccolarsi le
. *. Al Capo medesimo, pag. 30, lin. 9, dopo le parole, vi si occupò
con
applauso, si tolgano le nove linee che seguono da
to prodotto su quelle scene un grande effetto. Adunque il sig. Andres
con
troppa franchezza affermò che Tristano tratta ave
ag. 136, che è la 120 la seconda volta, alla lin. 19, dopo le parole,
con
pennellate ridicole un quadro tragico, si faccia
come segue. **. Al Capo VII art. II pag. 153, lin. 4, dopo le parole
con
naturalezza i costumi, si scriva la seguente addi
sta Antonio Zerri, poi in quella che lo stesso Zerri formò in società
con
Lavaggi. Fu un anno con Luigi Monti, poi ancora c
n quella che lo stesso Zerri formò in società con Lavaggi. Fu un anno
con
Luigi Monti, poi ancora con Lavaggi per un trienn
formò in società con Lavaggi. Fu un anno con Luigi Monti, poi ancora
con
Lavaggi per un triennio, poi capocomico, in socie
i, poi ancora con Lavaggi per un triennio, poi capocomico, in società
con
Udina, Aliprandi e Sichel per due anni, dopo i qu
con Udina, Aliprandi e Sichel per due anni, dopo i quali si scritturò
con
Andrea Maggi, che abbandonò soltanto in capo a no
i, non avendo voluto seguirlo in America. Passò poi in Compagnia Favi
con
Biagi, Talli e la moglie Carloni, da cui si dista
re a un commercio di legnami ch’egli aveva intrapreso due anni avanti
con
un suo nipote, e nel qual si trova anch’oggi, con
ltezze, pensò bene di scritturarsi qual prima attrice giovine, il ’60
con
Giovanni Boldrini (aveva già sposato nel ’58 Luig
posato nel ’58 Luigi Beseghi comico, figlio della precedente), il ’61
con
Francesco Coltellini, il ’62 con la Pieri-Tiozzo,
co, figlio della precedente), il ’61 con Francesco Coltellini, il ’62
con
la Pieri-Tiozzo, e il ’63 con la Compagnia Romana
il ’61 con Francesco Coltellini, il ’62 con la Pieri-Tiozzo, e il ’63
con
la Compagnia Romana, in cui stette sino a tutto i
a tutto il ’69, passando alle parti di seconda donna. Entrata il ’70
con
Bellotti-Bon, fu da lui consigliata, dopo sei ann
lasciare il ruolo delle giovini per quello di madre, ch’ella sostenne
con
assai decoro. Dal ’79 all’ ’82 fu con la Marini,
ello di madre, ch’ella sostenne con assai decoro. Dal ’79 all’ ’82 fu
con
la Marini, e l’ ’83 con Ciotti. Passò poi tre ann
ostenne con assai decoro. Dal ’79 all’ ’82 fu con la Marini, e l’ ’83
con
Ciotti. Passò poi tre anni, trascinata di compagn
ta, dopo i quali risolse di abbandonar le scene. Ma vi ritornò l’ ’88
con
la Marini, e vi stette sei anni, dopo i quali abb
i voce pieghevole, di bella persona, di fisonomia espressiva, e seppe
con
una recitazione calda e a un tempo naturale proca
attina alla ripulitura dei palchi e della platea, ingannando il tempo
con
tirate di commedia che aveva imparate la sera in
rì il tesoro magnifico della sua voce, e, vedovo da poco e per giunta
con
figliuoli, propose alla Virginia di sposarla, col
esso tempo attrice. Questa la leggenda. Fu i suoi primi anni servetta
con
Meneghino Preda ; poi, il '62, ingenua ai Fiorent
aveva mai sentito ripetere il nome. Quand’ecco arriva sulla scena lei
con
una scatola in mano, vestita proprio come una sar
gran colosso Salvini, artista completo, dividendo il regno dell’arte
con
la Tessero e la Pezzana, e tutte tre facendo cred
no dell’arte con la Tessero e la Pezzana, e tutte tre facendo credere
con
i grandi successi fatti ottenere alle commedie di
esistenza d’un moderno teatro italiano. Virginia Marini fu il '63
con
Luigi Domeniconi, e il '64 con Gaspare Pieri. Il
taliano. Virginia Marini fu il '63 con Luigi Domeniconi, e il '64
con
Gaspare Pieri. Il '64-'65 era di nuovo con Adamo
Luigi Domeniconi, e il '64 con Gaspare Pieri. Il '64-'65 era di nuovo
con
Adamo Alberti ai Fiorentini di Napoli, e questa v
tini di Napoli, e questa volta prima attrice giovane ; dal '66 al '68
con
Alessandro Monti, dal '68 al '69 con Tommaso Salv
attrice giovane ; dal '66 al '68 con Alessandro Monti, dal '68 al '69
con
Tommaso Salvini, dal '69 al '72 con Alamanno More
Alessandro Monti, dal '68 al '69 con Tommaso Salvini, dal '69 al '72
con
Alamanno Morelli. Poi ebbe Compagnia propria, ent
opria, entrò nella Compagnia Nazionale, tornò a formar Compagnia…. Fu
con
Ermete Zacconi e con Giovanni Emanuel…. poi…. mut
mpagnia Nazionale, tornò a formar Compagnia…. Fu con Ermete Zacconi e
con
Giovanni Emanuel…. poi…. mutati i tempi, mutati i
ene migliaia ; chè, per oltre un ventennio, Virginia Marini ha tenuto
con
Adelaide Tessero lo scettro del teatro italiano d
rendo. Ricordiamo ancora Virginia Marini alla vigilia della celebrità
con
Alessandro Monti al Teatro Alfieri di Firenze ! Q
di Firenze ! Quale Signora dalle Camelie allora ! Che duetti d’amore
con
Angelo Marchetti !… E tutto il periodo Salviniano
poi, che sollevava, come il suo grande compagno e maestro, le platee
con
una semplice inflessione di voce ; era quella una
a moderna. Virginia Marini ha chiuso il vecchio periodo, che comprese
con
lei la Ristori, la Tessero, la Pezzana, la Marchi
Reggio d’Emilia il 14 settembre dell’anno 1857, è quegli che assieme
con
Ermete Novelli divide il primato artistico dell’e
tore, alternando tal volta l’officio di comico e anche di capocomico,
con
quello di pittore scenografo, magari di macchinis
di pittore scenografo, magari di macchinista ; tal volta escogitando
con
allegri compagni di sventura nuovi mezzi di difes
po di aver passato gli anni della fanciullezza col padre (il 1865 era
con
lui, il quale faceva il primo attore a vicenda co
del Teatro Valletto di Roma, capitanata dal brillante Cristofari), fu
con
Tommaso Massa, un attore brillante, ricco d’intel
fortunato in arte, a cagione specialmente della sua meschina figura,
con
cui cominciò a recitar particine di generico, sec
amoroso. Passò poi generico primario, amoroso e brillante, a vicenda
con
Nicola Della Guardia, nella Compagnia di un certo
nie, come ad esempio, del Battistoni. Entrò l’'81 primo attor giovine
con
Dondini-Dominici, e l’'82, ahimè, tentò il capoco
che (altro ahimè) si sciolse a metà d’anno. Tornò primo attor giovine
con
Salvinetto e Pietro Rossi, poi primo attore e dir
lera, si scritturò primo attor giovine il carnovale dello stesso anno
con
Artale-Pedretti. Fu l '85 primo attore con Verard
arnovale dello stesso anno con Artale-Pedretti. Fu l '85 primo attore
con
Verardini, e il carnovale dello stesso anno con E
Fu l '85 primo attore con Verardini, e il carnovale dello stesso anno
con
Emanuel, con cui stette oltre un biennio, e da cu
o attore con Verardini, e il carnovale dello stesso anno con Emanuel,
con
cui stette oltre un biennio, e da cui passò primo
cui stette oltre un biennio, e da cui passò primo attore e direttore
con
Casilini per un solo anno ; dopo il quale, eccote
i per un solo anno ; dopo il quale, eccotelo un triennio primo attore
con
Cesare Rossi, e uno con Virginia Marini, fino al
o il quale, eccotelo un triennio primo attore con Cesare Rossi, e uno
con
Virginia Marini, fino al 1894 ; anno in cui si as
ssi, e uno con Virginia Marini, fino al 1894 ; anno in cui si associa
con
Libero Pilotto, per condur finalmente compagnia d
quasi quarant’anni da un ruolo all’altro, da una compagnia all’altra
con
vertiginosa rapidità, specie ne'primi tempi, dice
una specie di corrente elettrica, tal che alla fine della gran scena
con
Leonardo, il pubblico, rimasto fino a quell’ora i
tribuire alla cupezza dei tipi nordici ch'egli da più anni interpreta
con
tanto fervore, e si potrebbe anche dire con gran
li da più anni interpreta con tanto fervore, e si potrebbe anche dire
con
gran preferenza sugli altri tipi. E qui vorrei ap
o nordico entri per qualche cosa nella presente modulazion della voce
con
predominio di note cavernose, e nella presente in
inio di note cavernose, e nella presente interpretazione de'vari tipi
con
predominio di sfiaccolamento fisico. Altre e molt
dovrebbe attribuir forse al fatto che, quanto maggiormente egli si dà
con
l’andar degli anni e il crescer della rinomanza a
gono, mi rendo conto degli errori nei quali posso essere caduto, vedo
con
maggior precisione in qual giusta luce debba esse
e logici per lungo processo di preparazione. Ed è facile capire come
con
questo studio del personaggio non soltanto nei fa
ggio non soltanto nei fatti che si svolgono, ma ben anco nelle parole
con
le quali si esprime, il colorito e l’efficacia de
ltri in genere per la musica, i quali mentalmente credono di ripetere
con
esattezza un motivo, e quando si provano di rifar
un esempio, di Lorenzaccio, in cui egli medita e determina e assapora
con
voluttà bestiale l’uccisione di Alessandro ! Una
oia interiore ; il mal contenuto agitarsi delle braccia e delle gambe
con
selvaggia infantilità ; le sghignazzate sommesse,
a tragedia shakspeariana, spoglia di tutti gli arredamenti decorativi
con
cui l’avevano data, con arte pur grandissima del
, spoglia di tutti gli arredamenti decorativi con cui l’avevano data,
con
arte pur grandissima del resto, i suoi più celebr
on li dà l’uomo. In arte non possono essere che delle guide, le quali
con
l’esempio e la parola additino all’attore la via
i quella benedetta faccenda della teatralità, che si vorrebbe, non so
con
quanto criterio, sbandire dal teatro, fatto tutto
noi torna benigna e l’arsa via Al tuo sole rinverdi ! Ecco, tu appari
con
le scinte chiome Tra un velo luminoso, Ed è a te
ll’affabilità, della bontà. Quando in estate, nei mesi di riposo, può
con
una maglietta nera, coi calzoni rimboccati, colle
ve variazion di brighella, capostipite della famiglia de'primi Zanni)
con
atti e parlare leziosi ; ma non saprei dire se il
a quella de' Fidenti, dalla quale uscì l’ '81 per andare scritturato
con
Adeleide Tessero, che lo alzò subito al ruolo ass
ide Tessero, che lo alzò subito al ruolo assoluto di brillante. Restò
con
lei fino all’ '85, e fu i primi due anni e mezzo
tazione e di modi, da ogni pubblico ammirato e festeggiato. Fu l’ '86
con
Novelli, e l’ '87-'89 con Pietriboni, per diventa
pubblico ammirato e festeggiato. Fu l’ '86 con Novelli, e l’ '87-'89
con
Pietriboni, per diventar poi capocomico assieme a
aliani i lavori del Becque, di cui primo La Parigina. Dopo la società
con
Paladini, ne formò una con Reinach, della quale e
di cui primo La Parigina. Dopo la società con Paladini, ne formò una
con
Reinach, della quale era prima attrice Virginia R
el repertorio, sì per la spigliatezza e l’affiatamento. Stette poscia
con
Teresa Mariani un anno, e un triennio con Di Lore
affiatamento. Stette poscia con Teresa Mariani un anno, e un triennio
con
Di Lorenzo-Andò ; dopo il quale formò società con
anno, e un triennio con Di Lorenzo-Andò ; dopo il quale formò società
con
Irma Gramatica e Oreste Calabresi ; società che d
i anni, si diede all’arte loro, scritturandosi l’ '82 secondo amoroso
con
Luigi Monti, e serbandosi in tale ruolo con le Co
si l’ '82 secondo amoroso con Luigi Monti, e serbandosi in tale ruolo
con
le Compagnie Bellotti, Pezzana, Emanuel, Marini,
anuel, Marini, fino all’ '89. In quell’anno passò primo attor giovine
con
Novelli, poi ('91-'92) con Favi-Colonnello e Bert
9. In quell’anno passò primo attor giovine con Novelli, poi ('91-'92)
con
Favi-Colonnello e Bertini, poi ('92-'93, '93-'94)
, poi ('91-'92) con Favi-Colonnello e Bertini, poi ('92-'93, '93-'94)
con
E. Duse ; salendo finalmente il '94-'95 con Pasta
i, poi ('92-'93, '93-'94) con E. Duse ; salendo finalmente il '94-'95
con
Pasta-Di Lorenzo al ruolo diprimo attore, che non
certo in maggior fama, avendo già dato prova di un prospero avvenire
con
le felici rappresentazioni di alcuni personaggi,
ochi mesi, la quale rispecchia tutta la benignità della sua natura, e
con
essa tutta la geniale semplicità dell’arte sua :
alla discesa in Italia di Napoleone e al saccheggio di Genova, fuggi
con
la famiglia, e si mise a fare il suggeritore : vi
a, fuggi con la famiglia, e si mise a fare il suggeritore : viaggiava
con
otto figliuoli. Come farielo adesso ? Povero nono
tello maggiore che era in arte (fu per molt’anni brillante, discreto,
con
Zoppetti, poi caratterista con Ernesto Rossi e co
(fu per molt’anni brillante, discreto, con Zoppetti, poi caratterista
con
Ernesto Rossi e con la Ristori). Quando andai con
illante, discreto, con Zoppetti, poi caratterista con Ernesto Rossi e
con
la Ristori). Quando andai con lui era maritato, e
i, poi caratterista con Ernesto Rossi e con la Ristori). Quando andai
con
lui era maritato, e aveva una figlia ; per dire l
atia, tanto pianse e si disperò, che il Miniati, benchè in trattative
con
altra famiglia, scritturò me con la paga di tre f
che il Miniati, benchè in trattative con altra famiglia, scritturò me
con
la paga di tre franchi al giorno e viaggi pagati.
olta simpatia per l’accento toscano). Trovai, invece, da scritturarmi
con
Ferrante e la Paladini (ora Andò), sostituita poi
a, Medea, Giuditta, Saffo, ecc. Chi l’avesse detto !… Saltiamo. Andai
con
Moro Lin (allora egli aveva compagnia italiana),
odestia a parte !). Finito il carnevale, andai come servetta assoluta
con
Peracchi, che aveva allora in compagnia Cesare Do
da mio padre…. Ah ! dimenticavo di dirvi che il secondo anno che ero
con
Moro Lin, mi sposai con Francesco Paladini, che f
enticavo di dirvi che il secondo anno che ero con Moro Lin, mi sposai
con
Francesco Paladini, che faceva il brillante e pia
malattia d’occhi, e tutto andò per aria…. Ritornai frattanto in arte
con
la Compagnia Benini (compagnia mista allora e di
a Compagnia Benini (compagnia mista allora e di secondo ordine) ; poi
con
Gallina, poi con Zago-Gallina, e finalmente del '
i (compagnia mista allora e di secondo ordine) ; poi con Gallina, poi
con
Zago-Gallina, e finalmente del '91, Gallina autor
edo ne avrete abbastanza ! « Non abbastanza, cara macia » dirà certo
con
me il lettore, che al finir della lettera s’è vis
rebbe farne ? I sensi tutti : sì. Qualunque sia l’artista che reciti
con
la Zanon, o per piena che sia la scena, i sensi d
mani importanza di una gran parte ; e il personaggio è rappresentato
con
tale verità e con tale spontaneità, che par sempr
i una gran parte ; e il personaggio è rappresentato con tale verità e
con
tale spontaneità, che par sempre ch'ella improvvi
esercitar l’arte sua, e dove Augusto, era il nome del figlio, si unì
con
Antonietta Mazzari, istriana, in matrimonio, dal
Entrò il’57-58 nella Compagnia che suo padre aveva formata in società
con
Luigi Aliprandi, e vi recitò gli amorosi a vicend
ata in società con Luigi Aliprandi, e vi recitò gli amorosi a vicenda
con
Carlo Monti ed Eugenio Cazzola. Fu il ’60 con Pri
ò gli amorosi a vicenda con Carlo Monti ed Eugenio Cazzola. Fu il ’60
con
Prina e Asti, dai quali si sciolse per pagare all
opo un anno, il padre formò compagnia per teatri di minor conto, e fu
con
quella a Smirne, ad Atene, nelle Isole Ionie, e n
tto, ove s’era finalmente domiciliato. Fatta Cesare Dondini compagnia
con
Gaspare Pieri, Bertini vi fu scritturato qual pri
Luigi Monti, e il ’74 in quella di Luigi Bellotti-Bon (che il Bertini
con
sentimento di gratitudine profonda, chiama suo so
a e della Duse, di Emanuel e di Majeroni. Formò, l’anno dopo, società
con
la Boetti-Valvassura ; poi fu scritturato per l’
passato tre anni in Compagnia di Vittorio Pieri. Formò nuova società
con
Ettore Paladini e Pietro Falconi per un triennio
l’antico socio Pietro Falconi, e oggi, marzo 1896, ha formato società
con
Vitti e Raspantini. Il Bertini ebbe campo nella s
rto di Cognetti, l’Emanuel che assisteva alla recita da una poltrona,
con
sentimento di schietta ammirazione pel fratello d
zione pel fratello d’arte, gli mandò sulla scena un bellissimo anello
con
pietre preziose, accompagnato da queste parole :
« Comica desiosa – dice il Quadrio – detta in commedia Lavinia, fiorì
con
Agata Calderoni, della quale fu molto amica. Fu d
rime avanti il Postumio, commedia di I. S. » Ma che c’entra la Ponti
con
la Calderoni ? La Lavinia della Calderoni non era
dire senza che le attrici recitassero, o senza presenza di donne ; e
con
ragioni che mi pajon irrefragabili trova più acce
aprile del '95 domandaron di recitare a Milano (V. Pagani T. di Mil.)
con
modestia et honestà et con esempj boni : ed erano
i recitare a Milano (V. Pagani T. di Mil.) con modestia et honestà et
con
esempj boni : ed erano il dicembre dello stesso a
nto I Desiosi, tal’altra soltanto la Diana. Nel primo caso, fu sempre
con
essi la Diana ? Nel secondo caso furon sempre con
imo caso, fu sempre con essi la Diana ? Nel secondo caso furon sempre
con
essa i Desiosi ? L' '82 noi troviamo che i Confid
e a Mantova per le nozze della figliuola di Guglielmo, Anna Caterina,
con
Ferdinando d’Austria. E come mai si trovava la Po
, sciolta da ogni vincolo, si andava scritturando a brevi scadenze or
con
questo or con quello ? Secondo un documento del B
gni vincolo, si andava scritturando a brevi scadenze or con questo or
con
quello ? Secondo un documento del Belgrano, ad es
faro, 29 dicembre 1882), noi la vediamo a Genova nell’estate dell’ 86
con
Cesare de' Nobili, fiorentino e altri comici : e
ici : e probabilmente (V. Baschet, op. cit.) ell’era il 1601 a Parigi
con
Martinelli, Cecchini e Flaminio Scala. Quando nas
ica unita in Ferrara ad’istanza mia una buona, et numerosa compagnia,
con
obligo di uenir à seruirmi ad’ogni mia richiesta,
non figlia d’arte, esordì come prima attrice e prima attrice giovine
con
Giovanni Emanuel al Teatro Rossini di Firenze, al
orno, il bisogno di una prima attrice giovine che alternasse le parti
con
la prima attrice, che era l’Adelina Marchi, scrit
la vita artistica, propriamente detta, di Teresa Boetti. Fu due anni
con
Bellotti-Bon seconda donna, un anno a’ Fiorentini
ti-Bon seconda donna, un anno a’ Fiorentini di Napoli colla Pezzana e
con
Emanuel. Fu tre anni con Zerri, uno con Pasta, ci
anno a’ Fiorentini di Napoli colla Pezzana e con Emanuel. Fu tre anni
con
Zerri, uno con Pasta, cinque con Falconi, col qua
ini di Napoli colla Pezzana e con Emanuel. Fu tre anni con Zerri, uno
con
Pasta, cinque con Falconi, col quale andò in Amer
a Pezzana e con Emanuel. Fu tre anni con Zerri, uno con Pasta, cinque
con
Falconi, col quale andò in America, poi in Compag
nque con Falconi, col quale andò in America, poi in Compagnia sociale
con
Ditta sua. Sposò un Valvassura di Faenza, e oggi
ella, e formata il padre società or col Subotich, noto arlecchino, or
con
Luigi Zerri, padre di Enrichetta e di Antonio, e
no, or con Luigi Zerri, padre di Enrichetta e di Antonio, e in ultimo
con
Antonio Scremin, alla declamazione delle poesie s
abili e le rappresentazioni improvvisate sulle tavole di una cantina,
con
biglietto d’ingresso a 20 e a 10 centesimi, e mag
, ad esempio, dai Storti del Dolo, vestito tra l’antico e il moderno,
con
lungo soprabito alla napoleonica, e con elmo e sp
to tra l’antico e il moderno, con lungo soprabito alla napoleonica, e
con
elmo e spada alla greca. E in tempo di fiera si f
ela dell’ordine, entrato, s’intende, a scapaccione. E in vario tempo,
con
varia fortuna, fecer parte della famiglia attori
rilievo a tutte le altre doti. Morto il padre a Torino nel ’64, ella
con
la madre e due sorelle restò col Mingoni divenuto
sai pregio così per le parti italiane, come per quelle dialettali, fu
con
lui due anni in Compagnia di Gustavo Cappella, il
ici, specialmente colla parte di Teresa nel dramma omonimo di Dumas e
con
quella della Marchesa nel Filippo di Scribe. Fece
leva, di metter piede nel suolo austriaco. Furono il ’76 per due anni
con
Giacinta Pezzana, poi, con poca fortuna, rifecer
uolo austriaco. Furono il ’76 per due anni con Giacinta Pezzana, poi,
con
poca fortuna, rifecer compagnia. Morta nell’ ’80
Morolin compagnia nell’ ’82, per tre anni Carlo Borisi formò società
con
Zago e Gallina. Ma nell’ ’85 dovè abbandonar l’ar
moglie, nella casa di salute dei fratelli Dufour. Tornata lei l’ ’88
con
Zago, che era divenuto nella proprietà e direzion
attore, e si abbandonaron d’improvviso al grande repertorio…. non so
con
quale fortuna.
armi nella Compagnia di suo padre, si scritturò prima attrice giovane
con
Arturo Garzes pel’92, passando poi nello stesso r
ne con Arturo Garzes pel’92, passando poi nello stesso ruolo, il '93,
con
Angiolo Diligenti, il '94 con Francesco Garzes, i
assando poi nello stesso ruolo, il '93, con Angiolo Diligenti, il '94
con
Francesco Garzes, il '95 con Andrea Maggi, e il '
o, il '93, con Angiolo Diligenti, il '94 con Francesco Garzes, il '95
con
Andrea Maggi, e il '96 con Flavio Andò ; dal qual
genti, il '94 con Francesco Garzes, il '95 con Andrea Maggi, e il '96
con
Flavio Andò ; dal quale staccatasi, passò il '97
il '98 in quella di Eleonora Duse, andando nell’ ottobre a sostituir
con
Ermete Zacconi la Varini ammalata. Dopo il qual t
que a Firenze il 30 settembre del 1828. A soli quindici anni si trovò
con
Gustavo Modena, poi con Augusto Bon in Compagnia
embre del 1828. A soli quindici anni si trovò con Gustavo Modena, poi
con
Augusto Bon in Compagnia Lombarda, poi brillante
ante, amoroso che gli verranno dal direttore della Impresa assegnate,
con
l’annuo compenso di lire austriache duemilaseicen
sso quello di un generico. Uscito dai Fiorentini il '61, si scritturò
con
Alamanno Morelli, tornando poi a Napoli il '64 al
on Alamanno Morelli, tornando poi a Napoli il '64 al Teatro del Fondo
con
Achille Majeroni con cui stette sino al '67. Dal
tornando poi a Napoli il '64 al Teatro del Fondo con Achille Majeroni
con
cui stette sino al '67. Dal '67 al '70 fu capocom
cui stette sino al '67. Dal '67 al '70 fu capocomico, e il '71 tornò
con
l’Alberti ai Fiorentini in qualità, 'sta volta, d
trona a casa sua, non discosta dal teatro, in quell’abito goldoniano,
con
quel viso truccato, angoscioso contrasto con la i
quell’abito goldoniano, con quel viso truccato, angoscioso contrasto
con
la inerzia mortale del povero corpo, visse ancora
lla quale stette fino a tutto il carnovale del '67. Dal '68 al '70 fu
con
Luigi Bellotti-Bon, che nella quaresima del '69,
iconoscenza non genera meraviglie nella bocca di Claudio Leigheb, che
con
la rettitudine scrupolosa dell’uomo, con il culto
occa di Claudio Leigheb, che con la rettitudine scrupolosa dell’uomo,
con
il culto profondo dell’artista si acquistò la ben
esare Rossi ; dal '77 all’ '81 in quella della Città di Torino, l’'82
con
la Marini, dall’ '83 all’ '87 con la Compagnia Na
quella della Città di Torino, l’'82 con la Marini, dall’ '83 all’ '87
con
la Compagnia Nazionale di Roma, dall’'88 al '90 c
all’ '83 all’ '87 con la Compagnia Nazionale di Roma, dall’'88 al '90
con
la Marini, dal '91 al '93 in Società con Novelli,
ale di Roma, dall’'88 al '90 con la Marini, dal '91 al '93 in Società
con
Novelli, dal '94 al’96 con Andò, dal '97 al '99 c
0 con la Marini, dal '91 al '93 in Società con Novelli, dal '94 al’96
con
Andò, dal '97 al '99 con la Reiter. Sono dunqu
al '93 in Società con Novelli, dal '94 al’96 con Andò, dal '97 al '99
con
la Reiter. Sono dunque trent’ anni di vita d’a
tibili effetti di riso in quella misurata, aristocratica comicità ! E
con
che arte, con che sentimento egli seppe a'suoi id
di riso in quella misurata, aristocratica comicità ! E con che arte,
con
che sentimento egli seppe a'suoi ideali piegare i
i piegare i varj generi che si rincorrono, s’incalzano, s’intrecciano
con
prodigiosa rapidità ! Che nota elegante, che scic
incipio, o per consuetudine, del soggettare, egli ripete il suo testo
con
una fedeltà scrupolosa. Non mai accolse l’idea di
un singolare spirito di imitazione egli disegna, dipinge, pupazzetta
con
correttezza e spigliatezza incredibili, mettendo
ciso ch'io m’abbia conosciuto ! Egli possiede il segreto di esilarare
con
modi e mezzi sempre dignitosi, e col non lasciars
me la Cesira nell’Aristodemo del Monti che recitò bambina a Toscolano
con
dilettanti diretti dal padre, il quale riceveva i
e, ebbero il sopravvento. Capitato allora a Milano Romualdo Mascherpa
con
la compagnia della quale era amoroso il Landozzi,
moroso il Landozzi, e sentita la Fusarini, le propose di andar subito
con
lui prima attrice. Ella, scioltasi amichevolmente
ima a quel tempo, nel dramma « Un fallo » (rappresentato poco innanzi
con
gran successo dalla Ristori) sollevando all’entus
tusiasmo il pubblico che le diede il battesimo di grandissima. Fu poi
con
Gustavo Modena, con Ernesto Rossi e Gian Paolo Ca
che le diede il battesimo di grandissima. Fu poi con Gustavo Modena,
con
Ernesto Rossi e Gian Paolo Calloud ; poi con Lipp
poi con Gustavo Modena, con Ernesto Rossi e Gian Paolo Calloud ; poi
con
Lipparini ; poi con Zammarini e Marchi in società
ena, con Ernesto Rossi e Gian Paolo Calloud ; poi con Lipparini ; poi
con
Zammarini e Marchi in società. La sua brevissima
erzo atto, in cui ella aveva la maggior parte. Nella Pia de’ Tolomei,
con
Lipparini, al Carignano di Torino, fu giudicata s
ran discorso, non consentendole la esiguità de’ mezzi fisici di dirlo
con
la voluta efficacia. Ma la Pia si replicò cinque
ci di dirlo con la voluta efficacia. Ma la Pia si replicò cinque sere
con
crescente favore, e la giovinetta, baciata dall’a
terista Calloud col Ricco e Povero di Souvestre, la Letizia aspettata
con
ansia febbrile, distrusse letteralmente le grandi
inchinar l’artista ; una folla enorme e plaudente l’accompagnò a casa
con
le torce, e la Pia, fu replicata in mezzo al cres
e. A Livorno si ammalò gravemente d’enterite. Una sera ella mostrava
con
manifesti contorcimenti i dolori che la tormentav
nto intelligente ; ma incoraggiata dai molteplici tratti di cortesia,
con
cui si vede seralmente onorata, essa osa invitare
’offre l’Attrice Fusarini a quel molto che voi meritate ; accettatelo
con
quella grandezza d’animo che tanto vi distingue ;
avvolgeva, per recarsi in compagnie, ove l’arte non fosse un mito. Fu
con
la Ristori, con la Robotti, con la Cazzola, con P
ecarsi in compagnie, ove l’arte non fosse un mito. Fu con la Ristori,
con
la Robotti, con la Cazzola, con Pezzana, col Moro
nie, ove l’arte non fosse un mito. Fu con la Ristori, con la Robotti,
con
la Cazzola, con Pezzana, col Moro-Lin, (col quale
non fosse un mito. Fu con la Ristori, con la Robotti, con la Cazzola,
con
Pezzana, col Moro-Lin, (col quale stette sei anni
ista, e col quale iniziò la sua nuova carriera di attore dialettale),
con
Gallina e con Corazza. Morì a Padova a settantaci
ale iniziò la sua nuova carriera di attore dialettale), con Gallina e
con
Corazza. Morì a Padova a settantacinque anni.
l’ arte, e ciò per opera del famigerato Garberoglio. Esordito nel '60
con
Toselli in dialetto, dal '62 al '64 con Dondini C
Garberoglio. Esordito nel '60 con Toselli in dialetto, dal '62 al '64
con
Dondini Cesare ed Ernesto Rossi, poi fino al '67
, dal '62 al '64 con Dondini Cesare ed Ernesto Rossi, poi fino al '67
con
Bellotti-Bon. '68-'69 ai Fiorentini di Napoli con
si, poi fino al '67 con Bellotti-Bon. '68-'69 ai Fiorentini di Napoli
con
l’Alberti. '70-'71-'72, Compagnia con Monti-Priva
'68-'69 ai Fiorentini di Napoli con l’Alberti. '70-'71-'72, Compagnia
con
Monti-Privato, poi Spagna e America. » Fin qui l
n Italia, e solleva il pubblico all’entusiasmo al Dal Verme di Milano
con
la Messalina di Pietro Cossa. Il '78 riprende il
ve interpreta colossalmente la Teresa Raquin di E. Zola. Entra l’ '80
con
Cesare Rossi nella Compagnia della Città di Torin
voce della coscienza, mentr' era in Compagnia Rossi e Dondini) formò
con
Virginia Marini e Adelaide Tessero quella glorios
ella fu principale ornamento ? Quella Signora dalle Camelie, vissuta
con
Lei e con Gaspare Lavaggi di una vita nuova al pu
rincipale ornamento ? Quella Signora dalle Camelie, vissuta con Lei e
con
Gaspare Lavaggi di una vita nuova al pubblico, tu
ando senza rancore i fulgidi astri che l’ hanno seguita e indicandoli
con
fiducia ai diffidenti, io ho una speciale predile
e fresca da una roccia vergine. E la recitazione di Giacinta Pezzana,
con
tutte le armonie di quella voce dolcissima, con t
di Giacinta Pezzana, con tutte le armonie di quella voce dolcissima,
con
tutta l’eccellenza dei suoi effetti immediati, co
a voce dolcissima, con tutta l’eccellenza dei suoi effetti immediati,
con
tutte le profondità del sentimento che sa destare
tti immediati, con tutte le profondità del sentimento che sa destare,
con
tutte le sue gradazioni di comicità e di drammati
a destare, con tutte le sue gradazioni di comicità e di drammaticità,
con
tutto ciò che in altri artisti della scena può es
dalla politica, che, in lei, soverchiò quasi l’arte. Scrisse in prosa
con
chiarezza e semplicità :… mediocremente in versi.
lebrarsi le nozze de’ Cesarini co’ Colonnesi, il Formione di Terenzio
con
un prologo del Mureto fatto recitare dal cardinal
rdinale Raffaele San Giorgio, in cui sostenne il personaggio di Fedra
con
tanta eccellenza il canonico di San Pietro Tommas
i questa Pioggia d’oro, per la quale la tragedia cominciò a favellare
con
dignità e decenza. L’argomento consiste nella pri
torre di bronzo opera istantanea di Vulcano, in cui è rinchiusa Danae
con
la sua Nutrice. Atto II. Ode il Coro le voci lame
cede ad essi distribuita, l’ebbrezza che gli opprime, la pugna che ha
con
gli altri Polifemo, e la morte di lui, empiono la
sponte condidi in gremium mihi, Legens ubique quod jacebat protinus.
Con
ugual nitore e vaghezza si descrive la trasformaz
crisio sembra aver veduto nella finestra della torre il capo di Danae
con
quello di un uomo dappresso. Ne apre la porta, ce
co insidiatore, si avventa alla figliuola, indi risolve di castigarla
con
una morte men pronta e più atroce. La fa chiudere
egano Anfitrite di salvar l’infelice principessa. Termina la tragedia
con
tali parole indirizzate a Melpomene; Jovis, o Me
Cristo paziente il suo Christus; da Aristofane il Pluto, e le Nubi; e
con
tal senno e garbo e buon successo egli il fece, c
sopprimerle in un luogo se in un altro si erano accennate, di rendere
con
più precisione in latino ciò che in greco si diss
te, di rendere con più precisione in latino ciò che in greco si disse
con
copia. Facendo moderato uso delle sentenze, schiv
per proprio comodo. Martirano conserva l’idea originale e si esprime
con
più semplicità e nettezza. Quilibet sibi vult me
la Nutrice) sono veementi e da lievi principii prendono incremento, e
con
difficoltà poi si cangiano i loro sdegni. Martir
lito assai ragionatrice Medea e per più di quaranta versi lussureggia
con
varie sentenze morali, e con riflessioni generali
e per più di quaranta versi lussureggia con varie sentenze morali, e
con
riflessioni generali sulle donne incominciando da
da Creonte un giorno d’indugio alla sua partenza, tutte quelle che ha
con
Giasone, il racconto della morte del re e della f
a dell’originale esprimendone i concetti; ma negli incontri di Penteo
con
Bacco e nel di lui travestimento si contiene dent
o e nel di lui travestimento si contiene dentro i confini tragici, nè
con
Euripide scherza o motteggìa comicamente. L’ammaz
lezze originali si è perduta nella versione del Cosentino. Vi si vede
con
somma naturalezza e vivacità espressa felicemente
rotta degli Argivi, Capaneo fulminato, il duello de’ feroci fratelli
con
tutta l’energia delineato. Pari verità e sobrietà
gedie rimasteci sulla vendetta di Agamennone, benchè Martirano amasse
con
predilezione Euripide, si attenne a quella di Sof
quendum regibus. Degna di osservarsi è la di lui maniera di tradurre
con
sobria libertà nel famoso lamento di Elettra che
aniera è cangiato in latino il Prometeo al Caucaso di Eschilo, benchè
con
più libera imitazione, specialmente nel descriver
o libere ugual senno e buon gusto in quanto altera e in quanto annoda
con
nuovo ordine. Quanto al di lui Cristo, ben possia
quanto annoda con nuovo ordine. Quanto al di lui Cristo, ben possiamo
con
sicurezza e compiacenza affermare che per sì maes
quasi tutte le tragedie di Seneca. Ma per vedere Aristofane ritratto
con
tutte le sue grazie comiche senza che si rimanga
ti traduzioni de’ fratelli Rosetini di Prat’alboino, verrà compensato
con
usura dal diletto. In somma il vescovo Martirano
secolo colle otto sue tragedie e colle due commedie eseguì egli solo
con
ottima riuscita quanto a fare imprese in tutto il
o a fare imprese in tutto il secolo l’Italia tutta, cioè fe rinascere
con
decenza e maestria la maggior parte del teatro Gr
p. ii, il Tiraboschi t. XII, iii. a. Di tali drammi non parla però
con
molta lode Lilio Gregorio Giraldi nel dialog. 1 d
Lorenzo Cannelli, stenterello di grido. Fu qual prima donna giovine,
con
Luigi Domeniconi, poi, a’ Fiorentini di Napoli, c
ma donna giovine, con Luigi Domeniconi, poi, a’ Fiorentini di Napoli,
con
. A. Alberti, e con Giuseppe Astolfi, nella cui co
on Luigi Domeniconi, poi, a’ Fiorentini di Napoli, con. A. Alberti, e
con
Giuseppe Astolfi, nella cui compagnia sposò il Pi
Genova, nell’anno 1864, essa continuò la società che egli aveva fatto
con
Cesare Dondini ; sciolta la quale, ritornò scritt
ben presto nuovamente vedova. Toltasi da Napoli, formò altra società
con
Antonio Stacchini, per entrar poi scritturata in
oli Vittorio e Vittorina. Ma datosi quello all’arte e al capocomicato
con
poca fortuna, ella dovè sagrificare tutta intera
luto in Compagnia di Alessandro Monti : ruolo che mantenne poi sempre
con
molto decoro nelle varie Compagnie in cui fu scri
Marchi, coi quali divideva ogni sera le simpatie del pubblico. Sceso
con
l’andar degli anni di gradino in gradino, tentò a
nti e del noto meneghino Luigi Preda, scritturatovi da Majeroni padre
con
cinque svanziche al giorno, a Casal Monferrato, o
to, ove non fece la miglior delle prove. Passato come secondo amoroso
con
Tommaso Salvini, ebbe la fortuna, per la insuffic
parti e di poter mostrare tutte le sue attitudini. Fu dal ’62 al ’64
con
Gaetano Gattinelli e dal ’65 al’ 66 con Achille D
attitudini. Fu dal ’62 al ’64 con Gaetano Gattinelli e dal ’65 al’ 66
con
Achille Dondini. Il ’67, fu di nuovo con Tommaso
Gattinelli e dal ’65 al’ 66 con Achille Dondini. Il ’67, fu di nuovo
con
Tommaso Salvini, per entrar poi nella grande Comp
nella grande Compagnia di Bellotti-Bon, a sostituirvi colla Tessero e
con
Salvadori la Pezzana, Ciotti e Lavaggi che ne usc
, o la fecondità degli autori ; forse tutte queste cose unite insieme
con
tribuirono a crearci anni beati, compiacenze inde
onfi incancellabili ! » Nel ’72 lasciò il Bellotti per formar società
con
Casilini e Rosa. Dal’ 76 al ’78 fu con Morelli e
il Bellotti per formar società con Casilini e Rosa. Dal’ 76 al ’78 fu
con
Morelli e la Tessero ; sostituì il Salvadori con
a. Dal’ 76 al ’78 fu con Morelli e la Tessero ; sostituì il Salvadori
con
Bellotti nel ’79, tornò socio con Casilini nell’
la Tessero ; sostituì il Salvadori con Bellotti nel ’79, tornò socio
con
Casilini nell’ ’80, passò colla Tessero in Americ
Paolo Ferrari nella Compagnia Nazionale. Nell’ ’85 si unì in società
con
la Tiozzo e nell’ ’87 fu scritturato dal Bertoni
ata. li scrissi jeri che sabbato prossimo faremo i 7 infanti dell’ara
con
machina nel prologo dell’Aurora, ma doppo la mia
di me nell’interesse dell’Ill.mo Sig.r Duca Conti, non saperei se non
con
il cuore tacitam.e ringratiarlo, et attenderne gl
endermi per questo indegna della sua gratia, poi che il tutto scrissi
con
puro affetto di riuerentemente seruirla, e farle
perche mi scrisse V. S. Ill.ma che si sapeua ch’io non ero in parola
con
nissuno. Hora con questa sua consegnata dall’Ill.
V. S. Ill.ma che si sapeua ch’io non ero in parola con nissuno. Hora
con
questa sua consegnata dall’Ill.mo Monsig.r Bentiu
mi uien fatto da cossi gran principe di mettermi nella sua Compagnia
con
mio marito, rispondo a V. S. Ill.ma che la maggio
ch’io mi habbi, e di seruir Sua Altezza Serenissima ma lo accomodarmi
con
il Sig.r leandro, e Brighella, e quell’estremo do
con il Sig.r leandro, e Brighella, e quell’estremo dolore che mi fa,
con
hogni humiltà, suplicare il Ser.mo Sig.r Duca a c
comandarmi più tosto che io mi rimanghi di recitare, che il riunirmi
con
loro. le cagioni sono tante, e tali, che mi uergo
ggiarmi nella riputazione, e danneggiarmi nell’utile ; e giornalmente
con
termini insofferibili, non cessano di prouocare l
ll.ma la prego a proteggermi, et a compassionarmi, e uietar ch’io sia
con
li sudetti leandro e brighella, che sarà tanto, q
onseruar la uita, e la salute dell’Anima, ad una sua riuerente serua.
Con
che fine offerendomi a pregare iddio per l’intera
l’intera felicità del Serenissimo Sig.r Duca e di V. S. Ill.ma unita
con
mio marito riuerenti gli si inchiniamo. Roma li
ngela. « Comica rinomata che fioriva intorno al 1650, ed esercitavasi
con
grido sopra i Teatri d’Italia. Ebbe l’onore d’ess
a di D. Pietro Calderone, tradotta nell’idioma d’Italia, intitolata :
Con
chi vengo, vengo, e fu impressa per Alfonso e Gio
Duca di Modena in data de’17 febbraio 1677. Angela D’Orso sostenendo
con
molta bravura la parte d’un Capitano Generale in
mosse il Marchese Giovanni Malaspina Accademico Filarmonico a lodarla
con
un Sonetto, che qui trascriveremo tolto dalle sue
l cinse guerrieri allori vinto lo stuol rubel, sembri ai sembianti, e
con
armi novelle e novi manti par che minacci, e pur
foco, e strali, a’più sovrani Duci il pregio hai tolto. Si, mentre tu
con
finte pugne assali, dài vere morti altrui, che ne
presentai li interessi della Compagnia e uiaggio conforme l’appuntato
con
V. E. dovendo andare a cominciare a Padoua, e la
orni passati stati a Parma habbino ottenuto da S. A. Ser.ma di andare
con
la loro Compagnia a Padova, di tratenere Trivelli
ompagnia a Padova, di tratenere Trivellino, lasciando a noi Bertolino
con
la gionta della Moglie e Vicenza invece di Padoua
noi Bertolino con la gionta della Moglie e Vicenza invece di Padoua,
con
più di douere fatto feste andare a fare quattordi
e a fare quattordici o quindecci Comedie a Bologna p. l’obligo che ha
con
quei Cauag.ri e Dame i Comicci di S. A., di tutto
casa p. la sua insuficienza, non so che cosa andare a fare a Bologna
con
duoi Morosi che non li uogliono ne sentire ne ued
rouate da V. E. quale m’honorerà di sub.ª risposta p. il pnte Pedone,
con
qualche da me desiderato comando, e qui resto. Di
esso poi totalmente l’anno dopo il genere italiano, ella fu congedata
con
una pensione di mille lire annue e un indennizzo
a lire da pagarsi in due anni e in due volte, e se ne tornò in Italia
con
la madre e un bambino, frutto del suo matrimonio
tornò in Italia con la madre e un bambino, frutto del suo matrimonio
con
un Bianchi, dal quale viveva separata. « I suoi m
ica e il ballo conobbe a segno da poter cantare e danzare in commedia
con
garbo, quando il bisogno lo richiedeva. Amantissi
i poesia, nella quale, specie in quella del dialetto bolognese riuscì
con
lode. Il Bartoli annunzia il suo futuro ufficio d
le andate glorie de' prelodati Gelosi e Confidenti », ed augura possa
con
lui rifiorire « sulle italiche scene l’antica vir
goffaggini facete. Egli non bilanciò nè la sproporzione dell’età sua
con
quella del personaggio, il giovane scimunito Don
ettato. La commedia non fu più data a Verona, nè Gozzi potè saper mai
con
precisione il perchè, sibbene a Venezia al teatro
va il costume imponente che ammiriamo nelle antiche scolture, ridotto
con
arte alle esigenze della scena : insomma si vedev
le Notizie storico-critiche sull’ Aristodemo, si conferma il giudizio
con
queste parole : « Ivi il valore del celebre Petro
del celebre Petronio Zanarini si manifestò eminentemente, sostenendo
con
tragica dignità il carattere di Aristodemo ». Il
tto era Giuseppe Orsetti). Cessato di essere capocomico, si scritturò
con
Antonio Goldoni, primo attore con scelta di parti
di essere capocomico, si scritturò con Antonio Goldoni, primo attore
con
scelta di parti e direttore ; e con lui stette fi
con Antonio Goldoni, primo attore con scelta di parti e direttore ; e
con
lui stette fino al '95, anno in cui passò con Lui
i parti e direttore ; e con lui stette fino al '95, anno in cui passò
con
Luigi Perelli, col quale lo vediamo quell’ autunn
nel comico, specialmente colla parte del Re nell’Adelasia in Italia,
con
quella di Benetto nello Sposo veneziano rapito, e
nella sua Bologna ov'era ancora la madre più che settantenne, vivente
con
un figlio, maggiore di Petronio, parroco di un vi
r ne' più piccoli e remoti paeselli, innalzare l’albero della libertà
con
in cima il simbolico berretto. Anche Don Pietro,
dopo un anno, ceduto finalmente alle nuove istanze di Goldoni, si unì
con
lui pel triennio 1800-01-02, trascorso il quale s
le diletta e cara. Disse : ed il volto suo tergendo alquanto, tregua
con
lei formò la dolce guerra, mentr'io piansi di gio
a dolce guerra, mentr'io piansi di gioja al suo bel pianto. E chiudo
con
quest’altro, pur riferito dal Bartoli, « parto el
l’anno 1775 : Cingati omai de'suoi più verdi allori Apollo il crin, e
con
dorate piume spieghi la fama i tuoi veraci onori,
dalla madre all’ingegneria, dovè, per rovesci di fortuna, abbandonare
con
grande rammarico gli studi, dopo il terzo anno d’
ome amoroso, salendo dopo un triennio al grado di primo attor giovine
con
Lorenzo Calamai, per passar poi con Andò, nella n
o al grado di primo attor giovine con Lorenzo Calamai, per passar poi
con
Andò, nella nuova Compagnia di Eleonora Duse, dov
lmente nella parte di Pinquet in Francillon di Dumas figlio, che creò
con
molto successo al fianco dell’illustre attrice, c
dell’illustre attrice, colla quale restò cinque anni. Fu poi due anni
con
Cesare Rossi (prima donna Teresina Mariani, ch'eg
arte della Compagnia Garzes), poi si diede al capocomicato in Società
con
Paladini, Calabresi e Biagi per un anno ; con Pal
capocomicato in Società con Paladini, Calabresi e Biagi per un anno ;
con
Paladini per sei anni, e finalmente solo da cinqu
Lasca, già pubblicato da Francesco Bartoli è accennato al Cantinella
con
questi ultimi versi. Alfin voglianvi una benfatt
altri strion restavan tutti buoi. Non facevan le genti stare in croce
con
quel lungo ciarlar senza profitto, ch’ a gl’ altr
a Biancolelli. Il Bartoli, al nome di Colombina, dice che maritandosi
con
Buffetto commediante diè motivo ad un poeta di pu
nvenendogli transitare per questo Stato habbiamo voluto accompagnarli
con
la presente. Per tenor della quale li concediamo
ro persone e per quelle di quattro o cinque altre che conduranno seco
con
sue robbe non ostante qualhunque ordine in contra
fizj ricevuti, gli utili ed honori concessimi dalla sua splendidezza,
con
havermi connumerato (benchè indegno) per servo at
n più lettere nelle mie occorrenze ad altri Principi ; mi sforzano (e
con
ragione) far noto al mondo, che ogni mio affare d
cinio dell’Alt. Vostra. Quindi è, che sendomi congiunto in matrimonio
con
Colombina Comica (in riguardo però del favore di
i successi, in su le carte incide. E quella man, che Cetere festose,
Con
arguta armonia tocca e percuote Intenta a numerar
mentre intuona l’un, l’altro già scocca Dalla sonora innamorata bocca
Con
frequenti sospir voci canore. Onde se già di musi
rapido piede al suol nativo, E quindi poscia al desiato arrivo Copulò
con
la pace il suo diletto. La maschera del Buffetto
armi avere il vostro ritratto, acciò possa a quello fissare gli occhi
con
attenzione sviscerata, senza batter palpebra, che
rò obbligato tanto di là, come di qua dal sempre obbligatissimo anco
con
mio scomodo Buffetto. È strano che di questo arti
cui non solamente il costume, ma e il tipo mi par concordino a segno
con
quelli di Buffetto da essere scambiati. E come ma
ttesa risposta anche a questa domanda. Quali altri comici si recarono
con
Locatelli a Parigi, chiamativi dal Cardinal Mazza
può lasciar dubbio sulla identificazione del Brighella trivelliniano
con
Buffetto nostro, è : il non esser egli colà citat
nuccio Farnese, ceduto pel carnevale del 1650-51 al Duca di Modena, e
con
lettera [http://obvil.github.io/historiographie-
3 gennaio 1651 da Piacenza raccomandato da esso Ranuccio a esso Duca
con
le parole : concorrono in Brighella comico così b
, come fuora dal Dottore à pantalone il quale si lamentò alla Gaiarda
con
el sig.r mangelli due uolte, io pregato da cauagl
a e non lo poteua inuitare et io era ciamato dalla S.ra donna olimpia
con
ming.no finita l’opera dissi caro Dottore inuitat
li strilauano, ed il dottore et la moglie seguitauano ad’ ingiuriarsi
con
infamentissime parole in questo ariuò li sbiri fu
ete a ciamare il mastro di sala dela S.ra donna olimpia il quale uene
con
ordine da lasarme andare et a otto hore di notte
na olimpia come altre uolte ui son stato la quale me regalo, giocando
con
altri, d.1 14½ ; et la Sig.ra Principessa Giustin
5 dopie ming.no dal S.r Cardinale Sforza a hauto nna medaglia di oro
con
l’ effigie di nostro Signore la quale pesa 10 scu
a dio che in tutto e per tutto me remeto al Comando de S. A. mi metta
con
chi uole e facci di me quello che li pare che sem
e li pare che sempre sarò pronto a seruirla ma l’esser poi strapazato
con
quella pouerazza de mia moglie sono cose che fano
nirci in sieme come me fano tutti li altri compagni li quali aspeteno
con
grandissima diuotione se sono in Compagnia si ò n
gio per le lor case caso che fuseno esclusi ; di questo io ne suplico
con
ogni Umilta posibile il Sere.mo patrone di qualch
erno ma per l’utile di chi sarà mio Compagno, il tutto però io scriuo
con
riserbo del gusto de S. A. alla cui binignita Umi
a tocarme ponto nisuna satisfazione delle parole infame et ingiuriose
con
quasi fatti usatemi dal dottore et moglie, a mia
o : doue che aspetiamo magior desposti, se sua altezza non ci remedia
con
la sua Clemenza, per il douero bramo e non per al
. A. come nostro Signore et patrone, e qui umilmente se li inchiniamo
con
Profonda Riverenza et le bacciamo le sacre uesti
magiore Dio l’inspira di essere frate nella religione Domenicana doue
con
bona licenza di S. A. me ne paserò a bologna con
ione Domenicana doue con bona licenza di S. A. me ne paserò a bologna
con
mia moglie per farlo la figlio de quel monastero
il gusto di sua madre. — Per mio socero suplico di tutto core insieme
con
mia moglie di qualche resolezione in bologna per
in una bona Compagnia giache la mente et gusto di S. A. è che non sia
con
le sue Creature detta Resolutione brama la celeri
i mortificata da questo mal omo contra ala mia inocenza che piu tosto
con
bona licenza del patrone morirei di fame perche m
o soto ala protetione di S. A. per il giusto parlo e non altrimenti e
con
ogni afeto ne suplico S. A. S. e con ogni riueren
giusto parlo e non altrimenti e con ogni afeto ne suplico S. A. S. e
con
ogni riuerenza come sua serua obligatissima la pr
a dieci o dodici giorni di dar frate il mio filgio magiore in bologna
con
il fauore pero di S. A. di Roma il dì 6 marzo 164
, Caro patrone a V. S. per la protecione di ciò di tutto core insieme
con
mia moglie me racomando restando per sempre oblig
a ueda et lo fatta copiare in bona forma e qui umilmente inchinandomi
con
tutti di mia casa con Profonda riuerenza bacciamo
iare in bona forma e qui umilmente inchinandomi con tutti di mia casa
con
Profonda riuerenza bacciamo la sacra porpora al S
rano mi pare in estremo che S. A. comporti ch’io sia infamato insieme
con
mia moglie senza farne fare almeno una parola sol
ocero atende Grazia per guadegnarse un pezzo di pane e ciò lo suplico
con
ragione tanto più che non tirera ne quarto ne nul
ulla, e pure tanti altri Comici ano le lor Gionte et sono soli, et io
con
Colombina non li posso far seruicio ben che sia m
me scriuano, (come ho detto) da bologna, e qui Umilmente inchinandomi
con
Profonda Riuerenza baccio le sacre ueste al sere.
e compagna Virginia Marini. Fu il '61 amorosa e prima attrice giovine
con
Ernesto Rossi, e il '62-'63 con Amilcare Bellotti
l '61 amorosa e prima attrice giovine con Ernesto Rossi, e il '62-'63
con
Amilcare Bellotti e Calloud, coi quali stette più
, coi quali stette più anni al fianco di Anna Pedretti. Fu in Ispagna
con
Achille Majeroni, e vi tornò poi capocomica, ma c
ti. Fu in Ispagna con Achille Majeroni, e vi tornò poi capocomica, ma
con
poca fortuna. Ritiratasi alcun tempo dal teatro,
a. Ritiratasi alcun tempo dal teatro, vi ricomparve il '74 in Società
con
Emanuel, poi, finalmente, sposatasi a un giovane
a un giovane egregio, se ne allontanò per sempre, e andò a stabilirsi
con
suo marito a Londra, ove conduce tuttavia una vit
seguente aneddoto : « Sandro rappresentava non so dove, nè quando, nè
con
chi Filippo di Alfieri. Faceva Carlo. A un tratto
edico qualunque, il quale tasta il polso all’ Infante, e constata che
con
un brodo ristretto e una bistecca tutto può passa
’incredulità ? Nel '43 in Compagnia Bon e Berlaffa appare su la scena
con
la veste e il dialetto di Pasquino nelle Donne cu
quino nelle Donne curiose di Goldoni ; dopo pochi mesi vince la prova
con
Gustavo Modena, recitando il racconto di Egisto n
e giovine. Il '45 è, in quel ruolo, ai Fiorentini di Napoli, e il '46
con
Domeniconi e Coltellini. Il '47 è collo stesso Do
i dà allo studio di nuove parti ; e il '54 entra in quella di Astolfi
con
la Santoni e il Pieri. Ma eccolo dal '56 al '60,
ttro anni che accrebbero e cementarono la sua riputazione di artista,
con
Cesare Dondini, di cui diventa socio più tardi, a
re e la madre dei suoi figli. Il '57 va a Parigi e vi ottiene, specie
con
l’Otello, un clamoroso successo. Il '60 è scrittu
r prima, il 29, a Filadelfia, poi a New-York, egli solo, in italiano,
con
una compagnia di attori americani. Il dicembre '8
nia ; alla fine dell’anno, per la quarta volta, nell’America del Nord
con
una compagnia inglese, prima a New-York, poi a Sa
ia, poi di nuovo a New-York, Filadelfia, Boston, recitandovi l’Otello
con
l’illustre Edwin Booth, Jago. Tutto l’87 riposo ;
nterpreta per la prima volta la parte di Jago al Niccolini di Firenze
con
Andrea Maggi, Otello : poi torna in Russia, accla
coltà fisiche : imperocchè, giovane, bello del volto e della persona,
con
una voce fresca, limpida, armoniosa, tonante, par
om per questa selva oscura de la vita mortale il guardo giri, e vegga
con
che legge iniqua e dura amore i servi suoi freda
comparare che ai famosi do di petto de'più gagliardi tenori, e ancor
con
discapito di questi. E l’altra frase di Otello :
llo : Or non ha dunque più foco il ciel…. la folgore a che giova ?…
Con
una intonazione altissima, disperata, proferiva s
eriva sul fondo della scena la prima parte della frase, e correva poi
con
magnifica armonia di movimenti alla ribalta, prof
agnifica armonia di movimenti alla ribalta, proferendo l’ultima parte
con
una voce di basso, rauca, sorda, terribile, che m
r tanto efficace ! quell’alzata rapida, acuta di voce all’ultimo mia,
con
rapido abbassarsi a corona. E la chiusa della sc
’ultimo mia, con rapido abbassarsi a corona. E la chiusa della scena
con
Arnolfo, pur d’Arduino : Ard. Prete ! Il presti
gi ! La sacrilega man ritraggi, o Iddio…. Ard. È Dio dei forti e sta
con
me, ti prostra. Arn. Sacrilegio ! Empietà ! Ard
sua voce far tutto ciò che ha voluto. Dal ruggito della tigre passava
con
incredibile facilità al belato dell’agnello. Niun
Egli aveva la consapevolezza piena della sua forza, si piaceva giocar
con
le difficoltà dell’arte. Quando gli accadde di do
car con le difficoltà dell’arte. Quando gli accadde di dover recitare
con
Ernesto Rossi, altro colosso di ben altra specie,
va assai più come suo antagonista, che come suo emulo, lasciava a lui
con
generosa sommessione la scelta della parte. In Fr
, la peggio : Lanciotto, entrato fin allora nel criterio del pubblico
con
veste di odioso tiranno, fu, da allora, il più am
to dalla man forte di un savio condottiero : la mente.
Con
la imponenza de'mezzi fisici, la commedia del sal
sia che, Sansone, si pigliasse di un tratto su le spalle il padre, e
con
quel fardello non lieve (il padre era Giustino Pe
a seconda, e si rimandò la gente alla terza. Sempre così egli vinse :
con
la sola potenza dell’arte. In riviste inglesi
ta quello di Jago, e a settanta infonde lo spirito a nuovi personaggi
con
la sua bocca forte, e a settantacinque pensa attr
intitolata al nome di Bellotti-Bon, e tale si mantenne fino a oggi or
con
Cesare Rossi, or con la Duse, or con Luigi Rasi.
Bellotti-Bon, e tale si mantenne fino a oggi or con Cesare Rossi, or
con
la Duse, or con Luigi Rasi. Fu anche, un anno, ca
tale si mantenne fino a oggi or con Cesare Rossi, or con la Duse, or
con
Luigi Rasi. Fu anche, un anno, capocomico, ma con
or con la Duse, or con Luigi Rasi. Fu anche, un anno, capocomico, ma
con
poca fortuna. Carlo Rosaspina è artista di singol
singolare intuizione ; e, quando voglia, sa dar vita a caratteri vari
con
giustezza di colorito, e con misura. Fu lungo tem
ndo voglia, sa dar vita a caratteri vari con giustezza di colorito, e
con
misura. Fu lungo tempo, ed è tuttavia, buon compa
nuova tragedia d’annunziana Francesca da Rimini, nella quale incarna
con
molta efficacia e molta sobrietà il carattere di
Menghini Giovan Battista, bolognese. Recitò
con
molto spirito sotto la maschera di Tabarrino, pri
gnese. Recitò con molto spirito sotto la maschera di Tabarrino, prima
con
accademici nel Teatro Malvezzi, poi con comici in
maschera di Tabarrino, prima con accademici nel Teatro Malvezzi, poi
con
comici in altri teatri della sua patria ed in que
Bartoli che lo vide, quando nel carnovale del 1764 recitava a Bologna
con
la Compagnia di Onofrio Paganini, ci dà il seguen
: Era egli d’ una statura alquanto piccola, pingue oltre il dovere,
con
faccia rotonda di sembianze geniali, con un gran
ola, pingue oltre il dovere, con faccia rotonda di sembianze geniali,
con
un gran ventre, e due gambe grossissime, ma tutte
ntile vestito di nero in abito da collare, detto altrimenti da città,
con
calze bianche, e due liste di color rosso nelle e
pra il petto, e portava in testa un nero cappello tirato su a due ali
con
alta cuba nel mezzo, quasi simile a quella del Gi
Filles-de-la-Visitation di Montargis, ove morì l’11 gennaio del 1718.
Con
atto dell’aprile 1680, Orsola Cortesi e Domenico
Orsola Cortesi e Domenico Biancolelli furon naturalizzati francesi, e
con
altro del 26 settembre 1691, epoca in cui la Cort
ta : Molto oss.da Signora, L’altezza reale di Madama, che ha sentito
con
singolar disgusto la perdita irreparabile del Sig
a, senza conceder a V. S. manifesti segni del suo dispiacere, insieme
con
certezza della sua protettione. M’ha perciò comma
tivo, considerando che non potrei da parte mia differir di partecipar
con
Lei le sue angustie, et invero hauendo io da tant
auendo io da tanti anni inuincibil notitia delle infinite prerogative
con
le quali V. S. veniva così strettamente conjunta
però la divina manc che Le ha fatta la piaga che si degni di sanarla
con
gratie, e consolationi proportionnate alla sua Vi
a il Cielo la desiderata occasione di effettuare i caldissimi affetti
con
quali mi offerisco. Di V. S. molto oss.ª humilis
dicò al Re. Il signor Di Pelletier preluse alla commedia nella stampa
con
questo madrigale : Que puis-je dire icy de ce pe
vanissimo, le parti di primo attor giovine, nella Compagnia del padre
con
cui stette sino al 1870. Dal ’70 al ’73 fu con Be
la Compagnia del padre con cui stette sino al 1870. Dal ’70 al ’73 fu
con
Benini e con Cesare Vitaliani, pel quale scrisse
del padre con cui stette sino al 1870. Dal ’70 al ’73 fu con Benini e
con
Cesare Vitaliani, pel quale scrisse Un episodio s
la Comune, bozzetto in un atto rappresentato la prima volta a Bologna
con
molto successo. Il’73 entrò amoroso con Luigi Bel
tato la prima volta a Bologna con molto successo. Il’73 entrò amoroso
con
Luigi Bellotti-Bon, abbracciando poi dopo un anno
lla Compagnia Morelli, andò il Garzes a sostituirlo. Entrò poi l’ ’82
con
Pasta e Campi, e l’ ’83 con Pietriboni, e il ’91
il Garzes a sostituirlo. Entrò poi l’ ’82 con Pasta e Campi, e l’ ’83
con
Pietriboni, e il ’91 con Pasta e Reinach, coi qua
Entrò poi l’ ’82 con Pasta e Campi, e l’ ’83 con Pietriboni, e il ’91
con
Pasta e Reinach, coi quali fu poi sostituito, nel
a vanità, la sontuosità, la prodigalità, volle anche imitare la morte
con
un colpo di rivoltella al cuore. Stampò, come il
. Al contrario chi fosse dell’umore di codesto Francese, ben potrebbe
con
maggior fondamento dubitare che simile disgrazia
ecolo, sono proscritti in Francia sin anco nell’epopea? Perchè dunque
con
gusto contraddittorio ammenttono tutto questo nel
ta in Lione felicemente col Pigmalione, e ripetuta in Parigi nel 1775
con
tutto l’applauso. Per dare un saggio della declam
lare, potendosi contare tra’ primi ristoratori dell’arte pantomimica,
con
aver rinnovata la muta rappresentazione con gesti
ri dell’arte pantomimica, con aver rinnovata la muta rappresentazione
con
gesti e con passi graziosi e naturali misurati da
pantomimica, con aver rinnovata la muta rappresentazione con gesti e
con
passi graziosi e naturali misurati dalla musica i
lo contiene due azioni, l’una rappresenta Scopa che ottiene il premio
con
più ragione meritato da Prassitele, e l’altra tra
resenta un marito divenuto pazzo per aver perduta la moglie, il quale
con
ritrovarla ricupera la ragione. Fu posta in music
migliori allievi francesi del nostro egregio maestro Sacchini, di cui
con
gran ragione pregiasi la Francia. II. Oper
della Fiera di più recitarle. Allora essi si avvisarono di supplirvi
con
certi cartelloni, ne’ quali scrivevano in prosa c
telloni, ne’ quali scrivevano in prosa ciò che non potevano profferir
con
la voce; ma simile spettacolo al fine venne total
soltanto pantomimi. Nel 1752 m. Monnet ristabilì l’opera a S. Germano
con
tutte le stravaganze e buffonerie, e con quelle a
stabilì l’opera a S. Germano con tutte le stravaganze e buffonerie, e
con
quelle ariette nazionali dette Vaudevilles così c
i d’opere comiche e di vaudevilles. Scrisse ancora parodie e burlette
con
arie, come sono il Mondo a rovescio, Bertoldo in
nostro Paisiello, e Tarara di Beaumarchais stravaganza in cinque atti
con
prologoche incresce al buon senso, benchè diverta
Questa donna è la stessa madre di Dulinval che ha accettato, ed abita
con
Zoe senza esserne conosciuta, per osservarne la c
detta la verità. Di più giunge un altro uomo e vede, che Zoe loriceve
con
tutti i segni di viva affezione, e lo fa occultar
i nella buona vicina per evitare il pericolo di tener occulto un uomo
con
iscapito della propria riputazione. Quanto poi al
Nello stesso teatro di Favart l’anno medesimo 1800 si rappresentò
con
ottimo successo Una notte di Federigo II, in cui
ono parimente rappresentate nel medesimo teatro ed in altri di Parigi
con
varia fortuna le seguenti opere comiche. Le Table
ratore che l’arte drammatica. Le due Giornate di Bouilly si ricevette
con
applauso singolarmente per la musica del riputato
di Bernardo Valville, benchè mancante di verisimiglianza, si ascoltò
con
piacere per la musica di Lebrun. Appartiene anche
e ingannato posta in musica dal maestro Gaveaux, che si rivede sempre
con
piacere in Parigi. Contansi tralle opere cadute:
piacque e si replicò più volte. La Maison du Marais, poesia di Duval
con
musica di della Maria, sermone soporifero, senten
delli nazionali che riempiono le loro scene, il gusto di cui credonsi
con
privilegio esclusivo in possesso, non basta ad ob
vero che nè in Ispagna, nè in Italia gli spettatori si frammischiano
con
gli attori sulla stessa scena, come avviene in Fr
el medesimo autore) doveano rappresentarsi in sì meschini edifizii, e
con
decorazioni così grossolane? » In tal disordine p
è riparato all’inconveniente di mischiarsi sulla scena gli spettatori
con
gli attori. Vero è pur anche che il Teatro France
’ più celebri autori drammatici della nazione. Nel Foyer architettato
con
magnificenza vi si collocarono i mezzi busti di m
cò nel 1770 dall’architetto Gabriel un teatro di figura semicircolare
con
una scalinata che gira intorno, e con una sola lo
teatro di figura semicircolare con una scalinata che gira intorno, e
con
una sola loggia. La corte nella passata dinastia
l’opera comica. Nella classe delle commedie non se n’è rappresentata
con
successo che una intitolata il Pazzo supposto di
enere. La commedia de’ Viaggiatori di Charlemagne si recitò più volte
con
applauso. Non rincrescevano alcuni pantomimi in p
tro detto de’ Giovani Alunni, dove tralle commedie si rappresentavano
con
piacere, e con concorso le Petit-Figaro, e le Due
iovani Alunni, dove tralle commedie si rappresentavano con piacere, e
con
concorso le Petit-Figaro, e le Due Pastorelle, ed
che appartiene a Piis ed Auger, non parve ad un giornalista condotto
con
felicità a quella pia ritirata. Momo a Parigi, Re
gnard ad Algieri, Piron à Beaune, Une heure d’intrigue, si recitavano
con
poco vantaggio. I migliori componimenti, e che vi
di Sègur maggiore, ed il Duello di Bambin di Dumaniant vi si veggono
con
maggior frequenza. Ne’ teatri Feydeau e Favart co
lla gli spettatori alle opere comiche che vi si rappresentano sovente
con
decorazioni dispendiose. Oltre de’ teatri nominat
tragedie e commedie, ed opere. Allorchè io vi dimorai, si rappresentò
con
molta riuscita il pantomimo in cinque atti intito
n ognuno si cala il sipario, e l’uditorio dee attendere che si pianti
con
gran lentezza la scena. Lione ha un teatro grande
venienti accessorii, ed ha la facciata retta a tre ordini di finestre
con
gran ringhiera nel mezzo, e con balaustrata in ci
cciata retta a tre ordini di finestre con gran ringhiera nel mezzo, e
con
balaustrata in cima arricchita di statue. Più p
nuova sala di spettacoli assai magnifica, e vi si rappresentò Atalia
con
i cori preceduta da un prologo allusivo all’apert
iata di 200 piedi consiste in un maestoso colonnato d’ordine corintio
con
peristilo, le cui colonne hanno tre piedi di diam
lonne hanno tre piedi di diametro, e su di esse corre una balaustrata
con
piedistalli ornati di figure analoghe alla destin
ali e la posteriore sono decorate col medesimo ordine, ma in pilastri
con
una galleria in arcate su tutta la lunghezza. La
ne, e quando l’edificio si costruì, eranvi al di sopra le armi del re
con
una iscrizione. La sala ha dodici colonne d’ordin
il piano circolare della sala composta di tre scaglioni in anfiteatro
con
balaustrata. Il secondo e terzo ordine di palchi
d altre occorrenze di personaggi grandi e di principi. Sconciamente e
con
niuna verisimiglianza sarebbesi a questi disceso
questi disceso col rappresentarvisi gli eroi dell’antichità; là dove
con
certa apparenza di proprietà poteva parlarsene in
musica dal Gluck e rappresentata a’ 23 di Settembre del 1777 si vide
con
minor diletto; e con tal musica novella continuò
appresentata a’ 23 di Settembre del 1777 si vide con minor diletto; e
con
tal musica novella continuò a rappresentarsi. Non
rigi per farla eseguire, dove comparve in iscena nell’aprile del 1774
con
assai felice successo Rolet segui il piano di Rac
ato di Bologna, pregandolo di chiamare a sè il Lolli e di persuaderlo
con
belle promesse ad accettare l’invito di far parte
l Duca di Modena. Il '79 si trovò a recitar nientemeno che a Londra….
con
disastrosi resultati, ch'egli stesso ampollosamen
noi stessi, non hauendo potuto rapresentare che solo u…. sei Comedie
con
Pochissimo Applauso, è niente d’Vtile ; È be[nsi
i ; Infermità, che ci haueua ridotti poco [più] che alli estremi ; se
con
Aurei siroppi non ueniua cu[ra]ta ; Piaga così Va
urba di Compagni sregolata, non mi fanno ricadere, spero di ritornare
con
salute à riuedere il Panaro, terminato che haurò
l’altra sua lettera da Lione al comico Francesco Delli Angioli (V.).
Con
lettera del 3 marzo 1683, il Duca di Mantova scri
ltezza Serenissima Doppo di hauere per lo spatio di anni otto seruito
con
ogni Decoro et honoreuolezza al’ Altezza Vostra f
tione però, di non passare i monti fuori di Itallia, nè di impegnarsi
con
altri Prencipi ; ondè non hauendo in dodici mesi
i nella Comica atteso lè circostanze Sud.te fù neccessitato ricorrere
con
lettere all’ Sud.to Sig.r Don Alfonso per qualche
tto. ondè ridotto in estrema Neccessità, è Carico di Debiti ; ricorre
con
Profonda humilta à Piedi di Vostra Altezza Ser.ma
fonda humilta à Piedi di Vostra Altezza Ser.ma Supplicandola à Volere
con
occhio Pietoso riflettere alla sua Causa non haue
specialmente per quanto potesse concernere un suo grado di parentela
con
Fichetto e col Dottor Baloardo, dei quali era con
ldino ed alimentino il genio, ne renderà sempre accetta la narrazione
con
gusto e con giudizio particolareggiata, la quale
mentino il genio, ne renderà sempre accetta la narrazione con gusto e
con
giudizio particolareggiata, la quale per gradi e
ione con gusto e con giudizio particolareggiata, la quale per gradi e
con
sicurezza ammaestra, e la preferirà a certi rapid
quadro somministrati dalla storia verace che nulla vela nel suo corso
con
maligna reticenza. L’uomo da pertutto imitatore d
filosofo investigatore in qual distanza dalla coltura essi trovinsi.
Con
più regolate e più magnifiche danze e canzoni i M
decenza, verità e splendidezza, diviene modello a’ posteri più colti
con
Edipo, Antigone, Elettra, Filottete. Dove siffatt
endio ad apparire eloquente, manifesta che mentre attendeva a colorir
con
vivacità la natura, non lasciava di consigliarsi
uesti tre rari ingegni spiegavano tutta la loro energia nel delineare
con
maestria singolare le umane passioni, nel dipigne
nel delineare con maestria singolare le umane passioni, nel dipignere
con
verità e naturalezza i costumi, nel trionfare per
. Posero essi in quel clima la meta alla gloria tragica che spirò pur
con
essi, ancor prima che la Grecia divenisse schiava
a Antica allegorica. La poesia di Aristofane da non paragonarsi punto
con
chi maneggiò un’ altra specie di commediaa, e deg
mmedia. Le Cereali, le Nuvole, il Pluto, la Pace leggonsi oggi ancora
con
ammirazione, ed incantarono un popolo principe. D
fede siamo noi sicuri che a’ di di Aristofane sarebbero state accolte
con
pari effetto da que’ repubblicani baldanzosi e pi
edia più discreta, più delicata, la quale si circoscrisse a dilettare
con
ritratti generali mascherati di modo che lo stess
IV, 1896, fascic. ii) pubblicò un articolo Chi era Pedrolino ? in cui
con
uno studio ingegnoso di eliminazione venne a rico
pregato ch' io uoglia raccomandarli questa sua differenza si come fo
con
tutto l’affetto dell’animo supplicandola a compia
10. Di V. A. S. Aff.mo Ser.re et Zio Don Giouanni Medici. Tracciare
con
esattezza cronologica l’itinerario artistico del
diamo il marzo 1581 la Vittoria, prima donna di Pedrolino, supplicare
con
le più dimesse parole il Duca Alfonso di Ferrara,
F.) egli era a Ferrara ; e nel medesimo anno la sua Compagnia si fuse
con
quella dei Confidenti che aveva a capo la Vittori
iccio, d’entro il quale poi cercato invano da Pantalone, faceva scena
con
lui, destando le più matte risate. Il Solerti rit
esini era a Milano col Pantalone Braga, capocomico il Valerini (V.) ;
con
la stessa compagnia ? Il D'Ancona la dice dei Gel
a, e Compagni Comici Vniti humilissimi serui di Vostra Altezza Ser.ma
con
ogni debito di riuerenza la supplicano à far loro
Pedrolino e Compagni. Pedrolino, et Compagni comici vniti, li quali
con
mia grandissima sodisfattione, e gusto m’ hanno s
randissima sodisfattione, e gusto m’ hanno seruito doi mesi continoui
con
le comedie, e forse con speranza di tornare quest
, e gusto m’ hanno seruito doi mesi continoui con le comedie, e forse
con
speranza di tornare questo Carnovale al mio serui
appiamo ch'era a Firenze coi Gelosi per le nozze di Ferdinando Medici
con
Cristina di Lorena. Nella Pazzia d’Isabella, reci
a Franceschina. Proprio tutta la Compagnia, composta, coll’Isabella e
con
la Piissimi, l’altra prima donna che aveva recita
dell’abboccamento di Mons. III. Aldobrandino ed S. Altezza di Savoia
con
ogni debito di riverenza la supplicano a far loro
97_img065.jpg] come primo attore assoluto nei drammi e nelle commedie
con
scelta di parti. Scioltasi quella compagnia, rest
cioltasi quella compagnia, restò De Marini col Fabbrichesi, recandosi
con
lui a Napoli, ove stette a quel Teatro de’Fiorent
e, ed a vicenda dolce, maschia, robusta, maneggiata nelle graduazioni
con
mirabile maestria ; un aspetto seducente, un port
ma quel riso eccitato nobilmente dalla naturalezza e dalla semplicità
con
cui sono espressi que’sali attici della commedia,
superbo della sua immensa superiorità nell’arte. Direttore, insegnava
con
amore ; e Francesco Lombardi e Gustavo Modena ne
ionata figura univa un portamento nobile, mentre il suo volto imitava
con
una sorprendente facilità tutte le umane passioni
volto imitava con una sorprendente facilità tutte le umane passioni.
Con
un ingegno naturale, reso più grande da un perfet
sica ; ed infatti fu il primo a declamare il Cajo Gracco del Monti, e
con
tal fanatismo ne fu retribuito dal pubblico, che
fanatismo ne fu retribuito dal pubblico, che l’autore ne lo ringraziò
con
una sua lettera. Oreste, Orosmane, Cintio, Aristo
e, Orosmane, Cintio, Aristodemo e molte altre furono da lui declamate
con
immenso successo. I due Bonfil, i Lindori, le tre
ni tragiche, comiche e drammatiche furono da lui declamate e recitate
con
tal superiorità di genio da non temere il confron
cosa veramente sorprendente il vederlo questa sera nel Milord Bonfil
con
volto di forme regolari, con sguardo vivo ed arde
il vederlo questa sera nel Milord Bonfil con volto di forme regolari,
con
sguardo vivo ed ardente d’amore, con un corpo, ch
fil con volto di forme regolari, con sguardo vivo ed ardente d’amore,
con
un corpo, che per le sue perfette proporzioni, so
le sue perfette proporzioni, solo un Canòva avrebbe potuto modellare,
con
una voce ora armoniosa, ora irritata, ora commoss
omo di 104 anni) paralitico, balbuziente, vederlo camminare a stento,
con
occhio semispento ; eppure giungere a destare il
fu sempre raso. Egli teneva nella sua tavoletta di teatro scatolette
con
varj colori per dipingersi in modo che quando si
a parte. – Era cosa poi assai sorprendente per gli stessi artisti che
con
lui recitavano, il vedere come si prevaleva delle
parte della società formata il 1811 da Belloni, Calamari, Domeniconi,
con
Carlotta Marchionni prima donna, e ne fu per tutt
e primo attore. Scioltasi quella, altra ne formò la quaresima del '23
con
Antonio Belloni, passando per la prima volta al r
prima volta al ruolo di caratterista. Una nuova società formò il '27
con
l’ amoroso Carlo Gnudi ; e altre poi con altri, c
a nuova società formò il '27 con l’ amoroso Carlo Gnudi ; e altre poi
con
altri, cessando di vivere a Brescia nel 1834. Il
nelle quali, passando al ruolo di caratterista, serbò col Don Marzio,
con
la Locandiera, col Ventaglio, la stessa grandezza
col Ventaglio, la stessa grandezza, alla quale era salito in gioventù
con
gl’Innamorati, le Zelinde, le Pamele, il Tasso, i
ici, si diede al teatro giovanissimo, ove non fece i soliti progressi
con
la solita rapidità, forse per la tempra sua di uo
sere : che cominciavan per noi giovani da Alamanno Morelli, e finivan
con
Giovanni Ceresa. Resta un triennio nella Compagni
, da cui si allontana per entrar nella Compagnia di Alamanno Morelli,
con
Adelaide Tessero prima donna. Nell’'81 eccolo pri
ocomico…. E non ebbe da aspettar troppo…. E formò l’anno dopo società
con
Annetta Campi, e mostrò subito le più chiare atti
a di cui eran parti principali Adelaide Tessero e Pierina Giagnoni, e
con
cui si recò per la prima volta in America, raccog
Reinach, nella quale fu assunta al grado di prima attrice assoluta, e
con
fortuna inattesa, Tina Di Lorenzo. Terminato il t
» fortunatissimo, dopo il quale il Pasta (quaresima '900-'901) si unì
con
Virginia Reiter, con cui si trova tuttavia in qua
o il quale il Pasta (quaresima '900-'901) si unì con Virginia Reiter,
con
cui si trova tuttavia in qualità di socio e di di
ecedente, si diede anch’egli a recitar sotto la maschera di Tartaglia
con
buon successo. Fu col Bazzigotti, colla Tesi, con
schera di Tartaglia con buon successo. Fu col Bazzigotti, colla Tesi,
con
Pietro Rossi, con la Battaglia, con Medebach, e d
a con buon successo. Fu col Bazzigotti, colla Tesi, con Pietro Rossi,
con
la Battaglia, con Medebach, e da ultimo con Pella
o. Fu col Bazzigotti, colla Tesi, con Pietro Rossi, con la Battaglia,
con
Medebach, e da ultimo con Pellandi al S. Angelo d
a Tesi, con Pietro Rossi, con la Battaglia, con Medebach, e da ultimo
con
Pellandi al S. Angelo di Venezia il 1795-96, in c
dell’eccellenza della ricchissima lingua di tal nazione che si presta
con
grazia e lindura alle festive dipinture de’ costu
et. Ma la favola del Cañizare è assai più piacevole, ed è la sola che
con
tal titolo comparisce su quelle scene. Il Domine
vole. Tirso dunque racchiuse in un giorno l’inazione di questa favola
con
particolare nojosità. Egli avea in mente un embri
ni e magie, che nella state del 1782 per un mese intero si recitarono
con
meraviglioso concorso ogni giorno? Quando si trad
colo XVIII ci presentano pochi componimenti ma ben degni di nominarsi
con
onore. Non si cerchino però negli scritti apologe
l’Andres. È il Napoli-Signorelli preteso scrittore antispagnuolo, che
con
dispendio se gli ha fatti venire dalle Spagne per
trales (gli artigiani) commedia di cinque atti in versi endecasillabi
con
assonante di Candido Maria de Trigueros si rappre
i dalla barbarie conculcano la virtù e la giustizia. Un villano p. e.
con
un asino carico di paglia urta, e spinge al suolo
il titolo di barone essendo di origine e di mestiere ciabattino, dice
con
disdegno, no merece mil muertes? y el honor? Ma
vanità; ma come buona figliuola teme che tal disinganno accader possa
con
danno o dispiacere del padre. Quindi nella scena
andandole Giusto che cosa mai pensi di ciò che si va disponendo, ella
con
tenerezza risponde : que à mi
esar Cortines, me daràs contento. Pero vè que es mi padre. Non posso
con
tutto ciò lasciar di dire che la favola procede c
padre. Non posso con tutto ciò lasciar di dire che la favola procede
con
lentezza e languore, e si disviluppa sforzatament
na da quella forza comica che chiama l’attenzione, rapisce e persuade
con
diletto. Ma perchè la sua regolarità e giudizio,
scene spagnuole siesi recitata una commedia pastorale in cinque atti
con
cori, e con prologo eziandio composta, ed impress
uole siesi recitata una commedia pastorale in cinque atti con cori, e
con
prologo eziandio composta, ed impressa in Madrid
ia, di Petronilla, Don-Chisciotte ben sostenuti; la passione espressa
con
vivacità e naturalezza; lo scioglimento felicemen
son dolor en la memoria. Aqui dulce cantaba, Alli allegre reia, Aquì
con
su guirnalda me ceñia, Y alli me la quitaba! Ay t
o del mago e del presagio di lui che dispone lo scioglimento condotto
con
verisimilitudine e con espressioni confacenti all
io di lui che dispone lo scioglimento condotto con verisimilitudine e
con
espressioni confacenti allo stato di Basilio ed a
nel Coral del Principe, e piacque. La dipintura di un giovane educato
con
moine e carezze senza verun freno da una madre de
a, e serve di zimbello in una casa di giuoco, sono comici ed espressi
con
verità e destrezza. Conveniente è quello di don C
dolore della madre ed il matrimonio che non interessa punto di Flora
con
Fausto. L’azione si conduce regolarmente con isti
interessa punto di Flora con Fausto. L’azione si conduce regolarmente
con
istile proprio della scena comica, e colla solita
re stata ravvisata per la stessa Granatina, sembra poco verisimile, e
con
un solo di lei biglietto poteva invitarsi don Mar
i in una lunga e seria conferenza deliberativa col medesimo Eugenio e
con
la zia. Il carattere di Bartolo portato a tutto s
Pepita, di Ambrosia, di Gonzalo e del marchese, nel qual personaggio
con
molta grazia si mette in ridicolo il raguettismo
raguettismo di coloro che sconciano il proprio linguaggio castigliano
con
vocaboli e maniere francesi, del cui carattere in
e sin dal 1786, ma la prima s’impresse nel 1790 quando si rappresentò
con
piena approvazione nel teatro detto del Principe.
andato in Madrid, e per dissiparne la ripugnanza, le danno a credere
con
false lettere che egli abbia colà preso moglie. S
n America. Ella ode il tiro di leva, sviene, e come ripiglia i sensi,
con
mille ragioni obbliga don Rocco a consentire che
ione per le nozze disuguali di una fanciulla di quindici a venti anni
con
vecchi che ne hanno corsi più di settanta. Il giu
ogigata, i cui caratteri, sebbene non tutti nuovi, veggonsi delineati
con
circostanze proprie a svegliare l’attenzione perc
ineati con circostanze proprie a svegliare l’attenzione perchè tratte
con
garbo dal puro tesoro della natura. Due coppie di
burbero difficile avaro intrattabile, rileva la sua figliuola Chiara
con
tanta asprezza che ne altera l’indole, e la rende
nde falsa e bacchettona. Don Luigi simile a Mizione nella dolcezza ma
con
più senno indulgente, e più felice ancora nel fru
felice ancora nel frutto delle sue cure paterne, educa la sua Agnese
con
una libertà onesta, la forma alla virtù alla sinc
rtino e dell’ipocrisia di Chiara. Ma questi caratteri disviluppandosi
con
maestrevole economia lasciano alla bacchettona il
in cui si espone il soggetto, si dipingono i caratteri, e si discopre
con
senno la sorgente della dissimulazione di Chiara;
ell’astuto Pericco proprii della commedia degli antichi ed accomodati
con
nuova grazia a’ moderni costumi spagnuoli. Anima
seguenti cose; un altro colpo di bacchettona allorchè parlando Chiara
con
Perrico delle sue nozze clandestine, si accorge c
discorso, e dice, io voleva mettermi tralle cappuccine per meritare
con
una vita più austera una corona più gloriosa, ma
o non fidandosi continua sempre col tuono di bacchettona; l’artificio
con
cui si prepara lo scioglimento colla mutazione no
dre, Poichè appresi da te le altrui sventure A deplorar, ed a mostrar
con
fatti, Non con parole, una pietà verace, Concedim
resi da te le altrui sventure A deplorar, ed a mostrar con fatti, Non
con
parole, una pietà verace, Concedimi (e ben so che
Dopo di avere l’ingegnoso autore nel 1789 data la caccia a’ poetastri
con
un piacevole opuscolo intitolato la Derrota de lo
ernisce, gli dipinge giocondamente, gli confonde e gli caccia in fuga
con
piacer del pubblico che gli riconosce; il sig. Mo
agnuolo. Una parte, vi si aggiugne, assai numerosa della nazione mira
con
dolore la decadenza del nostro teatro, e desidera
ed in conseguenza all’autore. Sento che il pubblico di Madrid la vide
con
particolar diletto, e l’applaudì. La traduzione c
essendo venuto a capo tal disegno, corse per alcun tempo manoscritta
con
più applauso che non isperava chi la scrisse. L’a
ene e considerandola come cosa senza padrone, la rimpastò, la deformò
con
nuovi personaggi, ed accidenti e grazie e disgraz
Consiste in un avventuriere che si finge barone spagnuolo imparentato
con
tutti i grandi della corte, della quale è in disg
disgrazia per maneggi de’ suoi nemici. Egli adula, lusinga e spoglia
con
grandi promesse una vedova d’Illesca a cui dà a c
e si aggira su di un impostore smascherato, non è nuova, ma è scritta
con
piacevolezza e vi trionfa il grazioso carattere d
, de’ quali si rilevano le ridicolezze ed i vizii. Sogliono recitarsi
con
tutta la naturalezza, e senza la cantilena declam
o a poco introdurrebbero la bella commedia di Terenzio e Moliere, che
con
tentativo felice ebbero in mira Trigueros, Valdès
mpio alla vista una sala di conversazione composta di varii originali
con
ugual quantità di lume, i quali dopo di avere suc
durata del tramezzo, conchiudono, perchè si vuole, non perchè si dee,
con
una tonadilla. Un gran numero di tali sainetti e
or parte si compose dal più volte mentovato don Ramon La Cruz, di cui
con
predilezione e privilegio esclusivo fidavansi i c
si i commedianti di Madrid. Le sue picciole farse spesso si riceveano
con
applauso, ed in grazia di alcune di esse talvolta
una lira austriaca al giorno, e in cui stette fino al ’56. Passò poi
con
Alessandro Monti, con Robotti, e con Gaetano Vest
giorno, e in cui stette fino al ’56. Passò poi con Alessandro Monti,
con
Robotti, e con Gaetano Vestri. Nel ’59 questi and
ui stette fino al ’56. Passò poi con Alessandro Monti, con Robotti, e
con
Gaetano Vestri. Nel ’59 questi andò con Bellotti-
ssandro Monti, con Robotti, e con Gaetano Vestri. Nel ’59 questi andò
con
Bellotti-Bon, e Kodermann lo sostituì. Si scrittu
e Kodermann lo sostituì. Si scritturò poscia, caratterista assoluto,
con
Domeniconi, poi con Pieri, Peracchi, Vitaliani, l
ituì. Si scritturò poscia, caratterista assoluto, con Domeniconi, poi
con
Pieri, Peracchi, Vitaliani, la Pasquali, Ernesto
, et in altre parti, hora è in Genova, e mi fa a credere di certo che
con
poca fatica sarebbe con noi. Non dico d’avantaggi
a è in Genova, e mi fa a credere di certo che con poca fatica sarebbe
con
noi. Non dico d’avantaggio. Se il Ser.mo S.r Prin
issimo sempre, altre parti a viso scoperto e in commedie studiate. Fu
con
Massimo Ferraresi, del quale sposò la figlia Elis
Ferraresi, del quale sposò la figlia Elisabetta ; e, lui morto, passò
con
Onofrio Paganini prima, poi con Pietro Rossi, con
glia Elisabetta ; e, lui morto, passò con Onofrio Paganini prima, poi
con
Pietro Rossi, con Giuseppe Lapy a Venezia, e (178
e, lui morto, passò con Onofrio Paganini prima, poi con Pietro Rossi,
con
Giuseppe Lapy a Venezia, e (1782) con Francesco P
ni prima, poi con Pietro Rossi, con Giuseppe Lapy a Venezia, e (1782)
con
Francesco Paganini, figliuolo di Onofrio. Rimasto
itava. Era ancora in arte il 1821 caratterista al S. Luca di Venezia
con
la Compagnia Toffoloni ; e il Giornaletto ragiona
e a lui, Toto, caratterista al San Cassiano di Venezia nel 1796 e ’97
con
Fr. Menichelli ? Fortunati-Ferraresi Elisabetta.
i Cesare rimaso in Vita il solo Michelagnolo, attese alla pittura, ma
con
poco profitto, perciocchè poco curandosi del Padr
co profitto, perciocchè poco curandosi del Padre, e del Zio, si diede
con
una brigata di Amici a rappresentar Commedie all’
e ordinarie maschere, che si veggono per Napoli in tempo di Carnevale
con
gran nasi, ma bensì il ritratto particolare di Uo
di sentirlo il gran Re Luiggi XIV, allora giovane, e lo fece chiamare
con
onorato stipendio. Andò egli con due suoi Compagn
, allora giovane, e lo fece chiamare con onorato stipendio. Andò egli
con
due suoi Compagni, ma non incontrò molto applauso
rendendo piacere delle di lui facezie ; Sicchè vedendosi Michelagnolo
con
mille Luigi d’oro l’anno, con carrozza, e con Ser
facezie ; Sicchè vedendosi Michelagnolo con mille Luigi d’oro l’anno,
con
carrozza, e con Servidori, mandò a levar da Napol
vedendosi Michelagnolo con mille Luigi d’oro l’anno, con carrozza, e
con
Servidori, mandò a levar da Napoli Cesare suo Pad
to di sua Famiglia, e prese per moglie una Donna di onesto parentado,
con
la quale procreò molti figliuoli ; Questa fu la s
il 1770, e pervenuto dopo varie vicende a Venezia, contrasse amicizia
con
Luigi Fabbri, capocomico e artista sotto la masch
n Luigi Fabbri, capocomico e artista sotto la maschera del Dottore, e
con
lui unitosi, potè finalmente realizzare il suo so
alatosi l’Arlecchino Bugani, lo sostituì egli più volte. Passò il '73
con
Giuseppe Lapy al Sant’Angelo di Venezia, e il '74
3 con Giuseppe Lapy al Sant’Angelo di Venezia, e il '74 formò società
con
Francesco Majani, che mise allora la maschera del
tà con Francesco Majani, che mise allora la maschera del Brighella, e
con
Antonio Camerani. Entrò il '76 nella Compagnia di
iacenza, a Trieste e a Padova. Firmò alla fine dell’ '81 un contratto
con
cui gli si accordava di poter occupare con la sua
ine dell’ '81 un contratto con cui gli si accordava di poter occupare
con
la sua Comica Compagnia un Teatro della Dominante
ito e nelle stagioni di autunno e carnovale. Francesco Bartoli che fu
con
lui cinque anni, e da lui si distaccò abbandonand
mo e zelante. Provvede a'suoi interessi, ed a quelli de'suoi compagni
con
molta premura. Ha poste in Teatro alcune Rapprese
to a recitare dal Ser.mo di Mantova, dal quale non si pote diffendere
con
tutto li rapresentasse l’impegno che haueua con t
on si pote diffendere con tutto li rapresentasse l’impegno che haueua
con
tal Padre, le lettere che fra essi correuano, e l
aueua di farsi Religioso ; si conuenne adunque continuare il recitare
con
mille inquietezze d’animo, pretendendo li Compagn
e da cui non ebbe figliuoli. Rimasto vedovo, passò a seconde nozze
con
Elena Virginia Balletti (V.), famosissima attrice
, famosissima attrice, e più nota col nome di Flaminia ; e li vediamo
con
la lor Compagnia al Vecchio Teatro Comunale di Mo
LL. Altezze erano stimatissime, e massime più quando erano conferite
con
preferenza, alludendo alla venuta delle Serenissi
che troppo sarebbe voler qui enumerare, le quali allestì al pubblico
con
molto decoro, e recitò con molto valore. — A prop
ui enumerare, le quali allestì al pubblico con molto decoro, e recitò
con
molto valore. — A proposito della recitazione tra
e opere (Bologna, Lelio dalla Volpe, MDCCXXXV) : ..… ti vo'dar gusto
con
sentenziare, che l’ Italiano va a piacere con più
: ..… ti vo'dar gusto con sentenziare, che l’ Italiano va a piacere
con
più ragione degli altri, se più commozione dagli
amento mi dà grande speranza Luigi Riccobuoni detto Lelio Comico, che
con
la sua brava Flaminia si è dato non solo ad ingen
ndo insieme co'suoi compagni regolate e sode tragedie, le rappresenta
con
vivacità, e con fermezza conveniente ai soggetti,
uoi compagni regolate e sode tragedie, le rappresenta con vivacità, e
con
fermezza conveniente ai soggetti, che tratta, dim
in riparazione, la compagnia recitò al Palais Royal, alternativamente
con
l’opera, cominciando la sera del 18 maggio, nel n
ergine Maria, di San Francesco di Paola e delle Anime del Purgatorio,
con
La Felice Sorpresa, che ebbe un grande successo d
tro italiano. 2° I Comici, augurandosi di servir Sua Maestà in pace e
con
buona fama, dimandano che in nessun tempo sien ri
la Corte e della Città, sia data alla Compagnia facoltà di rimandarlo
con
un regalo, e di farne venire altro al suo posto.
Riccoboni ne temeva l’ingerenza nella nuova compagnia. Ingerenza, che
con
sollecitazioni e raccomandazioni non mancò, poich
ano, come di comparse, ecc. Luigi Riccoboni fu naturalizzato francese
con
lettera del giugno 1723, insieme alla moglie, e a
torizzazione di ritirarsi dalle scene insieme alla moglie e al figlio
con
l’annua pensione di lire 1000 per sè e per la mog
Tal fatto fu annunziato nel Mercurio di Francia del maggio seguente,
con
molte parole di lode. Stette il Riccoboni con la
ia del maggio seguente, con molte parole di lode. Stette il Riccoboni
con
la famiglia due anni a Parma ; poscia, il novembr
Gueullette in una lettera del settembre 1739 (lunedì), perchè andasse
con
lui ad assistere il povero Thomassin, Visentini,
Lelio. In Parigi, appresso Briasson, M DCCXXXIII. Tre volumi in-12°,
con
testo francese a fronte. Observations sur la com
ov' era impiegato, passò a recitar le parti di Pantalone, sostituendo
con
onore, l’autunno del 1780 e il carnovale del 1781
iavano alla sua bella e slanciata figura. Fu poi, nello stesso ruolo,
con
Carolina Internari, poi, prima attrice assoluta,
na Cate, e nelle tragiche, fra cui l’ alfieriana Clitennestra. Fu poi
con
la società Ciotti, Marchi, Lavaggi ; e con Achill
riana Clitennestra. Fu poi con la società Ciotti, Marchi, Lavaggi ; e
con
Achille Dondini ; poi, seconda madre e caratteris
avaggi ; e con Achille Dondini ; poi, seconda madre e caratteristica,
con
Alamanno Morelli e con Bellotti-Bon, in Compagnia
Dondini ; poi, seconda madre e caratteristica, con Alamanno Morelli e
con
Bellotti-Bon, in Compagnia n.° 2, nella quale rec
ianco del figlio Belli-Blanes (V.). Questi, nel 1878, formata società
con
Ciotti e Bozzo, la tolse dalle scene, e nel 1883
giola Cavalli. Mòrtagli la moglie, il Cristiani passò a seconde nozze
con
Amalia Pieri, che s’ebbe la piccola figliastra, c
a ('61) compagnia ella stessa per un triennio, dopo il quale ('65) fu
con
la Compagnia Dante Alighieri, diretta da Riccardo
, essa andò a farne parte qual madre nobile, e tale passò l’anno dopo
con
Novelli, con cui stette sette anni ammiratissima.
farne parte qual madre nobile, e tale passò l’anno dopo con Novelli,
con
cui stette sette anni ammiratissima. Fu quindi co
dopo con Novelli, con cui stette sette anni ammiratissima. Fu quindi
con
la Compagnia Cocconato, poi con quella di Cesare
e sette anni ammiratissima. Fu quindi con la Compagnia Cocconato, poi
con
quella di Cesare Rossi, dalla quale uscì per reca
vorno, aggregata alla Filodrammatica de' Nascenti. Oggi (1901) ell’ è
con
Micheluzzi a Napoli. Attrice modesta e amantissim
Sperindi, di Venezia. Era in Baviera
con
un Alessandro di Polonia il 1567, e il 10 agosto
di potere per quattro giorni mostrar dovunque le loro doti artistiche
con
salti e commedie, e prendere in compenso del dana
rendere in compenso del danaro, poichè mancando il nutrimento, troppo
con
tali fatiche ne veniva l’indebolimento del corpo.
tato ?) e favoriti di quattro fiorini per continuare il loro viaggio.
Con
data del 10 gennajo del 1551 si permise ai commed
ni di dare il domani la loro rappresentazione coi ragazzi saltatori e
con
altri giuochi. Nel 1559 Bartolommeo di Venezia si
atori e con altri giuochi. Nel 1559 Bartolommeo di Venezia si trovava
con
cinque suoi compagni in Nœrdlingen, e fu pagato a
Teatri di Napoli. Tornò in Lombardia da dove era partito, e ivi fece
con
molta lode nuovamente conoscere i suoi talenti. P
le parti di servetta sotto la denominazione di Ricciolina, a vicenda
con
la Silvia Roncagli (V.) detta Franceschina, nella
Sfessania di Iac. Callot. Donna, che oggi il Teatro adorni e fregi,
con
quanto hanno di bel le scene accolto, non già l’o
l’ostro del volto, o i fior del seno in te son pompe e fregi . Tu, tu
con
la bell’alma odi e dispregi il vezzo lusinghier d
utasi la commedia a Firenze l’anno successivo, lo Scala ne annunziava
con
una lettera il grande successo a Don Giovanni. Ah
le uggiose rimostranze di tutti, alla fine seccato, risolse mandarli
con
Dio : onde i pianti, le ire, le suppliche, le int
ma vi si ribellava l’Antonazzoni, il quale se l’intendeva molto bene
con
lei. Di qui le ire della Lavinia ; ire di donna p
metto qui in fondo le due lettere dei coniugi Antonazzoni, le quali,
con
quelle degli Andreini e dei Cecchini (V.), dànno
cappino (Francesco Gabbrielli), dalla Compagnia dei Confidenti, forse
con
l’intendimento di radunare un buon manipolo di co
rro ; invan vittoria attendi da rozzo e vile acciar ; se vincer vuoi,
con
un guardo gentil vincer tu puoi l’oste infedele,
come per godere di quel privilegio che agli altri miei compagni V. E.
con
tanta humanità concede. Hauendo io dunque conosci
recitare dove mia moglie faccia da prima donna. Io, Sigre, intendendo
con
mio estremo disgusto questo, e sapendo che per es
pacienza per quest’anno, promettendomi l’ajuto suo. Giunti a Bologna
con
la Compagnia, e ritrovati li SS.ri Comici di Mant
ova, s’ebbero seco diversi ragionamenti, tra quali si concluse parlar
con
il Sig.r Flavio, acciò che spiegatone l’intento d
tento di V. E. si potesse far cosa di suo gusto, e parlato finalmente
con
il Sig.r Flavio, dalle prime sue parole s’intese
opose quella Compagnia che da detto Sig.r Flavio le sarà stato detto,
con
fermo animo di gettarsi a’ piedi suoi humilmente,
rte, e protesti dal Sig.r Flavio fatti, spendendo il nome di V. E., e
con
tanto mio pregiudizio, promettendoli Valeria mia
anto mio pregiudizio, promettendoli Valeria mia sorella in Compagnia,
con
suo gusto particolare. Signore, che pensieri si d
. Signore, che pensieri si devono fare nell’intendere di simil cose ?
Con
tutto ciò mi sono achetato, sperando in Dio e in
altro, perchè dal Sig.r Flavio haurà inteso, che ogni cosa si faceva
con
patto che ella non ci fosse, stimandola mente di
capino tanto suo partiale e devoto servo, che tanto tempo si è stato,
con
tanto danno di mia moglie, senza ch’ella recitass
te le mie prettensioni, e tutti i miei disgusti a un punto, dico, che
con
tutta quella dovuta humiltà e riverenza ch’a me s
tia d’essere posta nelle prime parti, o almeno alternatamente, ma non
con
mia sorella ; direi anco senza il Sig.r Fulvio, m
purità d’un riverente affetto, e dalla necessità de’ miei interessi,
con
che, humilmente inchinandomele, la riverisco coll
e, e confidatomi nella benignità sua dico che mai ho auto bon stomaco
con
la Nespola per l’interesse passato tra lei e mio
gustar chi n’ è padrone e sig.re ho auto pacienza sino a quest’ hora,
con
speranza di essere consolata dalla gracia sua. E
on n’aspetto da nessuna parte e pure sono risolutissima di non essere
con
loro. Ma perchè mio marito dice che farrà quello
li comanderà, da questo m’acorgo che à gusto e che desidera di essere
con
lei, cioè con Nespola : ma che il Sig.r Flavio no
da questo m’acorgo che à gusto e che desidera di essere con lei, cioè
con
Nespola : ma che il Sig.r Flavio non tenga concer
ioè con Nespola : ma che il Sig.r Flavio non tenga concerto di questo
con
mio marito, perchè ne succederà qualche gran rovi
uplicare V. E. che voglia proveder lei a quettar questi tumulti, e io
con
ogni humiltà me le inchino facendolle humilissima
lla tale attrice ; nulla in somma di ciò che avrebbe potuto gettare e
con
tanto interesse un po’di luce in questo buio dell
dell’autografo. Il volume è in rilegatura originale, tutta pergamena,
con
taglio a fregi dorati sul dorso e sui piatti, i q
i dorati sul dorso e sui piatti, i quali portan ripetuto un occhietto
con
entro le iniziali in due righe a tre a tre : M. D
iorno di fiera, precedute dalla passeggiata de’ recitatori in costume
con
gran cassa e tromba, e relativi strilloni invitan
Signori Comici tali sono arrivati, andando la Signora vestita da uomo
con
la spada in mano a fare la rassegna, e s’invita i
ta nel favellare, addormentata nel gestire, ch’ha perpetua inimicizia
con
le grazie, e tiene con la bellezza diferenza capi
mentata nel gestire, ch’ha perpetua inimicizia con le grazie, e tiene
con
la bellezza diferenza capitale. Si che il popolo
ttino per sentir di nuovo cotali sciocchezze, già per tutta la terra,
con
beffe d’ognuno divulgate e sparse. Di modo tale,
, e patiscono degli affronti che non sono convenienti a’meriti loro.
Con
tutto ciò, potendo le vere e proprie compagnie a
della sua celebrità, se non tutta, a' vincoli artistici ch'egli ebbe
con
Carlo Goldoni, nacque a Roma nel 1706 circa da Gi
i nomi di Agostino, Raimondo, Girolamo. A tredici anni abbandonò Roma
con
una compagnia di attori, e l’autunno del 1739 fec
otto commedie all’anno, e averne in compenso dal Medebach 450 ducati,
con
obbligo di seguir la Compagnia anche nelle città
perdita addoloratissimo per molti anni, passando poi a seconde nozze
con
la figlia del noto dottore Scalabrini di Bologna,
poetiche ; e il Medebach per alcun tempo continuò a condur Compagnia
con
relativa fortuna. Lo rivediamo l’estate del '63,
'70, nonostante il contratto già firmato, non andò più a Milano, ove
con
nuova deliberazione, fu abolita la stagione di pr
ena fu tocco d’apoplessia, e vi morì a trentotto anni. Ma recitandosi
con
buon successo le nuove traduzioni della Caminer a
con buon successo le nuove traduzioni della Caminer al Sant’Angelo, e
con
immensa fortuna le imitazioni dallo spagnuolo di
a di grandissima fama, che gli recò non comune sollievo, specialmente
con
le molte rappresentazioni della Semiramide di Vol
re. Passò poi, o meglio, tornò al Sant’Angelo, partitosene il Lapy, e
con
miglior fortuna ; non tale però da non costringer
ale avea così indefessamente e onestamente lavorato, e cercar altrove
con
una Compagnia sociale, un qualche miglioramento a
a saputo acquistarsi il concetto d’uomo di probità. Egli ha tollerato
con
pace la sua non cercata, e non meritata espulsion
isostomo procuratagli ingratamente da chi mai nol dovea. Egli, urbano
con
tutti, egli prudente e saggio, egli pietoso socco
tali maltrattamenti, che, sebbene avesse già esordito a quindici anni
con
buon successo nella compagnia materna, si trovò c
rna, si trovò costretto a prendere il servizio militare, arruolandosi
con
un tal Capitano, dal quale non ebbe trattamento m
che, condotto subito a Strasburgo, vi esordì in capo a qualche giorno
con
molto successo. Pubblicata l’amnistia, e cessata
sata ogni inquietudine per la diserzione, il Romagnesi restò due anni
con
Quinault, poi si scritturò con Giovan Battista Co
iserzione, il Romagnesi restò due anni con Quinault, poi si scritturò
con
Giovan Battista Costantini, Ottavio, che aveva co
renzo, col titolo di Opera Comica, ed esordì a quel tempo come autore
con
la Comedia in prosa e musica in tre atti : Arlequ
: Arlequin au Sabat, rappresentata alla fiera di San Lorenzo del 1716
con
grandissimo successo. Alla fine dello stesso anno
i fu di ritorno a Parigi, esordendo il 4 di luglio al Teatro francese
con
la parte di Radamisto nel Radamisto e Zenobia. Ma
a La Surprise de l’Amour (di Marivaux), e vi recitò la parte di Lelio
con
molta intelligenza. Fu ancor più ammirato nelle a
re parti che recitò di poi. Poco tempo dopo, fu ricevuto in compagnia
con
tre quarti di parte. Il maggio del 1742, si recò
olte sono le opere ch'egli diede al teatro, vuoi solo vuoi in società
con
Davesnes, Niveau, Laffichard, Dominique, Riccobon
, tragedia italiana in prosa di Luigi Riccoboni, che l’aveva recitata
con
grande successo la prima volta il 28 febbrajo 171
anti la fine dell’anno, ed egli si scritturasse assieme alla famiglia
con
Alessandro Gnochis pel carnovale di quell’anno a
sa della Compagnia di Teresa Mariani. Fu il '93 prima attrice giovine
con
Andrea Maggi, poi con Leigheb-Andò ; passò quindi
Teresa Mariani. Fu il '93 prima attrice giovine con Andrea Maggi, poi
con
Leigheb-Andò ; passò quindi, prima attrice, con E
con Andrea Maggi, poi con Leigheb-Andò ; passò quindi, prima attrice,
con
Ermete Zacconi, e con Cesare Rossi, dal quale ult
con Leigheb-Andò ; passò quindi, prima attrice, con Ermete Zacconi, e
con
Cesare Rossi, dal quale ultimo si allontanò per d
ttrice assoluta della Compagnia formata da suo padre in società prima
con
Achille Vitti (1899), poscia con altri sotto la d
ormata da suo padre in società prima con Achille Vitti (1899), poscia
con
altri sotto la direzione del Garavaglia (1901).
studi tecnici, ed esercitatosi tra quei filodrammatici, si scritturò
con
Emanuel ; passando poi, in vario tempo, con Tibal
odrammatici, si scritturò con Emanuel ; passando poi, in vario tempo,
con
Tibaldi (Compagnia Nazionale), la Duse, Cesare Ro
esare Rossi, Pietriboni, Falconi, Bertini, Paladini. Dopo una società
con
Beltramo e Della Guardia, formò Compagnia da solo
il 1 marzo 1891, una dilettante essa pure, che aveva esordito in arte
con
Ermete Novelli. Achille Vitti era primo attore gi
bisbetica domata e Molto rumore per nulla, ecc., ecc. Il '904 si unì
con
la Compagnia all’artista lirico Scarneo, che pass
accatosi prima dell’anno e solo, tornò a formare e a condur Compagnia
con
mediocre fortuna.
granaglie, fu impiegato doganale, poi filodrammatico, poi suggeritore
con
Copellotti e compagnia, poi attore, suggeritore,
Sposatosi a Marianna Torta, attrice della Compagnia Aliprandi, fu
con
lei scritturato da Alessandro Salvini ; e, sciolt
urati, di rilevarla, correndo da una città all’altra, in lotta aperta
con
la fame. Abbandonato allora il capocomicato, dive
ezza, gli venne a morire, e, lei dileguata, dileguò anche il bene che
con
la sua attività, con la sua onestà, con la sua me
ire, e, lei dileguata, dileguò anche il bene che con la sua attività,
con
la sua onestà, con la sua mente egli s’era procac
ta, dileguò anche il bene che con la sua attività, con la sua onestà,
con
la sua mente egli s’era procacciato. Senza più at
o per dar pane a' figliuoli…. Tornò dopo dieci anni alla scena, prima
con
Micheluzzi, poi con Corazza ; ma il suo ritorno f
gliuoli…. Tornò dopo dieci anni alla scena, prima con Micheluzzi, poi
con
Corazza ; ma il suo ritorno fu una delusione di p
imi errori, che l’autore indica nell’ultima pagina. S'apre l’operetta
con
un sonetto francese di François de Beroalde au Se
anta, risplende, et doue siede quella virtù, quel valor, quella fede,
con
che andate facendo il secol d’oro. Humili inchina
liga e laga la fina funa, che me strinze e stronza e moro, e miro se
con
passi posso far scherno e scorno, a chi mi tira i
trentacinque versi, dopo i quali comincia una comica lotta di parole
con
l’Eco, che torna poi in scena, per dir così, con
mica lotta di parole con l’Eco, che torna poi in scena, per dir così,
con
Titiro al secondo atto, e con Montano, poi con Gr
, che torna poi in scena, per dir così, con Titiro al secondo atto, e
con
Montano, poi con Graziano e Bergamino, e con Fiam
n scena, per dir così, con Titiro al secondo atto, e con Montano, poi
con
Graziano e Bergamino, e con Fiammella e Ardelia,
itiro al secondo atto, e con Montano, poi con Graziano e Bergamino, e
con
Fiammella e Ardelia, al quarto. Non ispregevole p
d’un uccello, ch'in aria si nutrisce di rapina, ………… e n’è intagliato
con
sottil lavoro tutt’all’intorno d’ogni sorte uccel
a da verginelle mani ben contesta di Rose, di Ligustri, e d’Amaranti,
con
molte foglie d’Ellera e d’alloro, nelle quali so
lle quali son scritte le mie pene, e come fui per te d’amor trafitta,
con
fregi che circondano le foglie ch'in esse si comp
sa a cagion d’ignoranze, e chiamata dai più dotti infame. Ma la Virtù
con
una buona difesa de' comici, scaccia l’Ignoranza
lode al proposito della parte di Giacinto nei Mercatanti che sostenne
con
gran plauso a Livorno. Dopo cinque anni passati a
n gran plauso a Livorno. Dopo cinque anni passati al S. Angelo, entrò
con
la moglie nella Compagnia del S. Luca, recitandov
nella quale, ingannato da’più scaltri di lui, perdè tutti li averi e
con
essi la ragione. Ristabilitosi poi, fu costretto
valore artistico di lui dice Francesco Bartoli : Recitava il Falchi
con
gran sentimento, ed esprimeva i suoi, e gli altru
alchi con gran sentimento, ed esprimeva i suoi, e gli altrui concetti
con
ponderazione, con energia, e con la più viva natu
timento, ed esprimeva i suoi, e gli altrui concetti con ponderazione,
con
energia, e con la più viva naturalezza. Se questo
rimeva i suoi, e gli altrui concetti con ponderazione, con energia, e
con
la più viva naturalezza. Se questo comico avesse
ebbero, specialmente a Venezia, le più festose accoglienze. Furon poi
con
Petronio Zanerini, alla cui scuola ella salì al g
a seconda amorosa della Compagnia, Rosa Pasini, la tolse in moglie, e
con
essa vi restò alcuni anni, per passar poi il 1821
Reale Sarda, al momento della sua formazione, primo attore a vicenda
con
Domenico Righetti. Ne uscì il 23 per andar con Go
primo attore a vicenda con Domenico Righetti. Ne uscì il 23 per andar
con
Goldoni e Riva, e formar poscia una società con A
uscì il 23 per andar con Goldoni e Riva, e formar poscia una società
con
Augusto Bon e Francesco Berlaffa, sovvenuta per d
Duca di Modena, che durò fino al '32. Passò poi primo attore e padre
con
Romualdo Mascherpa, e ridiventò in vario tempo e
o attore e padre con Romualdo Mascherpa, e ridiventò in vario tempo e
con
varia fortuna capocomico, ora solo, ora in societ
dicandosi poi esclusivamente alla maschera d’arlecchino, che sostenne
con
molto favore, e per la novità e spontaneità de' l
vità e spontaneità de' lazzi, e per le ariette musicali che mescolava
con
molto garbo nelle varie commedie. Fu molti anni c
ali che mescolava con molto garbo nelle varie commedie. Fu molti anni
con
Pietro Rossi, poi col Paganini, poi di nuovo col
nuovo col Rossi, poi col Lapy al San Luca di Venezia, dal quale passò
con
la stessa Compagnia al Sant’Angelo. Si ritirò con
ia, dal quale passò con la stessa Compagnia al Sant’Angelo. Si ritirò
con
la moglie a Venezia, in cui viveva ancora al temp
ntiera esecuzione del testamento, pare l’acconciasse nel miglior modo
con
la vedova che molto ebbe a lodarsi di lui, e che
edova che molto ebbe a lodarsi di lui, e che poi andò a seconde nozze
con
un comico italiano, Francesco Materazzi, detto il
potuto percorrerla rapidamente e trionfalmente. Egli si unì dapprima
con
alcuni artisti, rimasti a spasso a fin d’anno, tr
nco e fiducioso nell’avvenire. Il suo nome cominciò a esser proferito
con
molta lode, tanto che da Foggia, per intercession
etti, ed ebbe campo di emergere in ogni genere di componimenti. Restò
con
quella impresa due anni, terminata la quale, sube
a la Giuseppina Zuanetti, prima attrice della stessa Compagnia, passò
con
lei nella Compagnia lombarda condotta da Alamanno
a Alamanno Morelli, e diretta da F. A. Bon. Dopo tre anni, in società
con
Carlo Zammarini, diresse e condusse la Compagnia,
per recarsi a dirigere la Filodrammatica di Milano : poi si scritturò
con
la moglie prima attrice nella Compagnia triestina
700’ 72) rappresentò per ben quattordici sere il Giovanni da Procida
con
tal successo, che non lo chiamavan più se non con
Giovanni da Procida con tal successo, che non lo chiamavan più se non
con
quel nome. Recatosi poi a Napoli per assistere il
r le parti d’innamorato sotto ’l nome di Silvio. Le sue prime armi, e
con
grande successo, fece nella Compagnia dell’Anonim
gran filosofo d’Atene (Torino, s. a.). Fu col Sacco in Portogallo, e
con
lui tornò in Italia. Ma venuto ormai vecchio, lo
so anno. Il Gozzi nel suo ditirambo pel Truffaldino Sacchi lo ricorda
con
onore ; e così di lui lasciò scritto Gianvito Man
’anno di poi dovea recarsi a Venezia. E il Belisario fu fatto e letto
con
successo a Verona in casa del Direttor Imer, che
rebbero stati i primi a rappresentare il Belisario, il Casali rispose
con
aria di sicurezza : sì signore : il signor Goldon
e per me : e prendendo l’opera ch’era rimasta in tavola, vado, disse,
con
permission dell’autore, a copiarla io medesimo ;
la sua riconoscenza e gli presentò sei zecchini. Il Belisario fu dato
con
riuscita splendida il 24 novembre del 1734, e rep
a il 24 novembre del 1734, e replicato sino al 14 dicembre, chiudendo
con
esso le recite dell’autunno. Nel cap. XXXIV de
acità nel mestiere, di bella statura e di buona voce, parlando bene e
con
una pronunzia avvantaggiosa e grata, non ha mai a
linazione involontaria del fianco e della spalla verso il Personaggio
con
cui recitava, lo facevano scomparire, malgrado le
▲