e : Aurélia Comédienne, Comédienne Italienne, Comme elle est un fort
bel
Esprit, Qui bien parle et qui bien écrit, A fait
t, A fait un Prézent à la Reine, D’un Livre sorty de sa Veine En fort
beau
langage Toscan, Et dont on fait bien du can-can ;
icats Feront, assûrément, grand cas, Etant si bien imaginée, Et de si
beaux
discours ornée, Que pluzieurs ont intention D’en
mata aborrita, Comedia bellissima Ce Livre de Dame Aurélie, (Un des
beaux
Esprits d’Italie) Que la Reine si bien receut,
la. (Sabato 7 giugno 1659). Pour recompenser Aurélie, De la Pièce
belle
et jolie (Sous le nom de Comédia) Qu’à la Reine e
rézent, ces jours passez, D’un paire de Pendans-d’oreilles De diamans
beaux
à merveilles, Ouvrage exquis, rare et brillant, T
ertain Homme) De trois cens pistoles la somme. J’ay vû, moy-mesme, ce
beau
don, Et je jure par Cupidon, Vainqueur des plus b
rate. Voi mi pingete bella e mi adulate ; io non vi adulo e il vostro
bel
dimostro ; voi fingete di me l’avorio e l’ostro ;
emblés contre l’Asie, depuis quand tenez-vous ce langage ? Père de la
belle
Iphigénie, Achille, fils d’une déesse, le plus va
yeux attachés sur ce billet ! Pleurez-vous Oreste, Clytemnestre ou la
belle
Iphigénie ? Agamemnon Non, tu ne mourras poin
V Ulysse, Clytemnestre, Iphigénie et le chœur. Chœur Non, la
belle
Hélène, que l’insolent Pâris a enlevé à Ménélas,
lle Hélène, que l’insolent Pâris a enlevé à Ménélas, n’était pas plus
belle
qu’Iphigénie, que l’hymen doit unir au vaillant A
ats comme un astre favorable au salut de la Grèce. Chœur Non, la
belle
Helène, que l’insolent Pâris a enlevé à Ménélas,
lle Helène, que l’insolent Pâris a enlevé à Ménélas, n’était pas plus
belle
qu’Iphigénie, que l’hymen doit unir au vaillant A
ldats.) Un d’entre le chœur Père fortuné, heureuse mère à qui la
belle
Iphigénie a souri en voyant la clarté du jour !
le va verser des larmes dans l’ombre de la nuit ! Chœur Non, la
belle
Hélène, que l’insolent Pâris a enlevé à Ménélas,
lle Hélène, que l’insolent Pâris a enlevé à Ménélas, n’était pas plus
belle
qu’Iphigénie, que l’hymen doit unir au vaillant A
tra volta da noi, ed è il seguente : O splendori, o cinabri, o fiamme
belle
, chiome, bocca, zaffiri, in cui si giace il color
le, chiome, bocca, zaffiri, in cui si giace il colore, il rossore, il
bel
che piace degli ori, dei coralli, e delle stelle.
re, è il morir dolce. Cosi già tieni o pregio, o fregio, o gloria nel
bel
viso, che alletta, incende, e molce, le battaglie
udenza esser costante. Imprudenza è però del mar sonante fidar un sì
bel
volto al dubio impero : forse non temi il mar ben
ai nel sembiante ? Deh ferma quelle stelle un sol momento, chè se son
belle
, erranti, ancor non meno belle tu le vedrai nel f
elle stelle un sol momento, chè se son belle, erranti, ancor non meno
belle
tu le vedrai nel firmamento. Ma son Soli e non St
d’Angela il nome, S’anco d’Angelo hai tu forme, e virtudi : E se per
belle
vie fatichi e sudi, Merti cinte d’alloro aver le
r tua gloria maggior vinci poi tanto, Che pure hai l’alma al par d’un
bel
cristallo.
le mi darà col suo dir, allor che ornato sarà il teatro di sue fiamme
belle
. Morte ritenne allora il colpo irato. Così rara v
sua bellezza e dell’età sua giovanile : Discolorato hai morte il più
bel
volto nell’età sua più bella e più fiorita…. e
cosa più che amica del compagno d’arte. Ma come ciò concorderebbe col
bel
candore decantato da Francesco Andreini in questo
estolli, le caduche speranze, e i pensier folli nostri rimira col tuo
bel
candore. Così vedrai, che quanto in terra giace,
ltrame Barbieri, che nella Supplica (1634) chiama la Celia giovane di
belle
lettere e comica famosa ; alle quali poi tengon d
lo : Di musiche Sirene il vostro Mare. Beato il Ciel, ch'è tetto a sì
bel
Mare, Beato il Mar, ch'è specchio a sì bel Cielo.
o il Ciel, ch'è tetto a sì bel Mare, Beato il Mar, ch'è specchio a sì
bel
Cielo. Mentre è sereno il Ciel, tranquillo il Mar
to Mare. O pur mi concedesse amico il Cielo Morir nuovo Leandro in sì
bel
Mare, Perir nuovo Fetonte in sì bel Cielo. E met
l Cielo Morir nuovo Leandro in sì bel Mare, Perir nuovo Fetonte in sì
bel
Cielo. E metto qui ancora il seguente, non citat
d una figura non alta ma proporzionata perfettamente, congiunta ad un
bel
volto adorno da due occhi nerissimi pieni di mali
a voce, benchè un poco nasale, gratissima all’orecchio : tutte queste
belle
doti la rendevano la favorita del Pubblico. Non s
rima della distribuzione di una commedia soleva dire : « se ghe xe un
bel
primo attor, lo fazo mi ; se ghe xe un bel caratt
leva dire : « se ghe xe un bel primo attor, lo fazo mi ; se ghe xe un
bel
caratterista, lo fazo mi ; se ghe xe un bel brill
lo fazo mi ; se ghe xe un bel caratterista, lo fazo mi ; se ghe xe un
bel
brillante, lo fazo mi ; se ghe xe un sbrufarisi (
a gusto, che la fusse bruneta, perchè dise il proverbio : El bruno el
bel
non toglie, anzi accresce le voglie ; voria, che
e sora tutto do bei occhi negri, piccioli, e furbi. Una bela vita, un
bel
portamento, un vestir nobile, e de bon gusto, che
di Bologna, preconizzata cantante, entrò in arte, dando subito le più
belle
speranze di sè colla figurina incantevole, col pr
’America, il 4 gennaio del’ 90. – Era nata nel’ 54. Fra molte cose
belle
e gentili che improvvisò Felice Cavallotti sul fe
e d’altri auttori, In lode della medesima. con alqvante leg- giadre è
belle
Compositioni di detta Signora Vincenza. In V
più mondo potrai chiamarti ? Che se il tuo nome derivi dall’esser di
belle
cose adorno, io non veggo come più per tale possi
lice alvo il caro peso. Che fosse nobile e ben nata ne poteano le sue
belle
creanze e i suoi leggiadri costumi Santi dar chia
siche, dice : « Era di corpo bellissima, e di rado avviene che ad un
bel
corpo non sia bell’alma unita, essendo il bello e
che no, e con tanta proporzione e conveniente misura eran situate le
belle
membra, che cosa si ben composta, altrove non fu
elati, e i più superbi Dei. Qualor cortese in aprir gli occhi sei, le
belle
labra ove hanno Amore, e Gioco più caro seggio, e
impero. Quel che il Tebro, Arno, Mincio, e il Ren non fero nelle cui
belle
rive il piede pose lasciandole al partir meste e
a me diviso, rende all’alma il vigore che per dolcezza more. E con le
belle
braccia mi cinge il collo e tace : e’l cor con l’
pi d’ immortal luce in questo mar d’ affanni. E me beata, che dal tuo
bel
lume qual la terra dal sol, virtute apprendo invo
di Acutissimi dardi ; Ma uolto nel mirar tanto soave, Che tal nel suo
bel
regno Amor non haue. Quel sì pregiato FIORE, In q
do facesti il uolto Di FLORINDA gentil, o dolce Amore ? Dimmi qual sì
bel
arco, Anzi amoroso artiglio, Ponesti al nero cigl
on cui facesti il crine, Inuer opre diuine, Anzi del biondo Apollo il
bel
tesoro ? Saper anco uorrei, Quai sì lucenti stell
bel tesoro ? Saper anco uorrei, Quai sì lucenti stelle Furasti mai sì
belle
, Quando facesti gl’ occhi di costei. Le stelle in
in scena ; e sopra la stessa pazzia. Se impallidisce il fior del tuo
bel
uiso Flora gentil, uago di quel pallore Si fa ghi
le sue guancie aureo focile onde accender le Stelle amor presume ; il
bel
candore, il bel vermiglio sale, che dir non si pu
ureo focile onde accender le Stelle amor presume ; il bel candore, il
bel
vermiglio sale, che dir non si può : l’un l’altro
col ciglio se sia giglio la rosa, o rosa il giglio. Stavan sotto il
bel
naso in un congionte due vaghe di rubin labbra lu
mpose, non occhi no : ma strali al morir mio ; occhi stelle del ciel,
belle
e ritrose, fontane di dolcezza e di desìo, a cui
spiro) mi disperaste in un volubil giro. Sotto a quegli archi, che un
bel
nero oscuro le due degli occhi suoi serene stelle
i Marta valor, s’entro un sol loco mesce l’onda col roco. II Su ’l
bel
pian Senonense de’ Sicambri terror, fastosa io v
begli occhi, e nell’ aurate chiome (7) — Quest’ aurea fiamma oltre le
belle
bella (18) — Luce vostra beltà fra le fattezze (2
te : Ahi che l’Orsa tu sei del Paradiso, che non può far Natura un si
bel
viso (34). — Qual’ hor Flamminia il uostro volto
pingerà giammai co ’l gir de i lustri dotta man forme si leggiadre et
belle
. Non son gli occhi di lei due chiare Stelle, anz
da te riparo, Ahimè, che troppo rigida t’estendi Mentre sfavilli nel
bel
lume chiaro Invisibil ne’ petti nostri scendi, Nu
e la Russia. [1] Uno spettacolo che riuniva tutte le vaghezze delle
belle
arti non poteva far a meno di non aggradare all’u
onservarla, essa fu quasi la sola che mantenesse nel secolo scorso le
belle
arti guaste per tutto altrove dal cattivo gusto d
o alle cose musicali, di che ci è rimasta la testimonianza in molte e
belle
cantate, e per le fatiche di molti dotti accademi
iormente promossero. L’Imperatrice Elisabetta protettrice di tutte le
belle
arti, e in particolare di questa, fece costruire
ino, fu dichiarato poeta della corte. In oggi per la scelta delle più
belle
voci e de’ più gran musici, per la magnificenza d
ropa. [12] Siami concesso però di riflettere che lo splendore, che le
belle
arti ai nostri sguardi tramandano nel clima della
, avrebbe forse innalzato al suo nome un più durevole monumento, e le
belle
arti abitatrici finora dei privilegiati climi del
t la Raison un jour eurent querelle, Et ce petit Oison outragea cette
Belle
. Quelle pitié! depuis ce mauvais tour On ne peu
[Epigrafo] «Il faut se rendre à ce palais magique, Où les
beaux
vers, la danse, la musique, L’art de tromper les
. opera di Stefano Arteaga Socio dell’Accademia delle scienze, arti e
belle
lettere di Padova. Seconda edizione Accresciuta,
ica. Poteva la Corticelli, a detta del Bartoli, aver luogo fra le più
belle
e meritevoli comiche che calcassero allora con br
i aveva abbracciata con tanta passione, e nella quale dava di sè così
belle
speranze.
Muse historique del 31 marzo 1659 col distico seguente : Horace, en
beau
discours fréquent, faisoit l’amoureux éloquent.
tte parti di forza, fu artista non delle peggiori ; a ogni modo, dava
belle
speranze di sè, quando la morte la colse nel 1824
Bartoli lo incita a un più serio studio, e a un maggiore riserbo col
bel
sesso, potendo, per tal modo, « giungere — egli d
o; e se io non fo per avventura come colui il quale, dopo date le più
belle
regole del mondo sulla tattica, non sapeva poi fa
[Nota d’autore n. 20] «Il faut se rendre à ce palais magique, Où les
beaux
vers, la danse, la musique, L’art de tromper les
Abbiamo una stampa di questo costume, disegnata e incisa a Parigi dal
Bel
, che era un famoso disegnatore italiano. Questo c
i, applicato a questo personaggio. Il famoso disegnatore italiano le
Bel
non fu altri forse che Stefano Della Bella, e il
e perlaro, si sentì attratto alla scena per modo, che, abbandonata un
bel
giorno l’arte sua per quella drammatica, si scrit
tti-Bon, e di Giovanni Emanuel. In questa, una delle sue ultime e più
belle
interpretazioni fu della protagonista in Odetta d
patto fu mantenuto…. per cinque anni ; dopo i quali (1894) risolse di
bel
nuovo di cedere all’invito della grande sirena, e
ua servilità tutta la libertà del pensiero e dell’azione ; e, come al
bel
tempo, in cui la prima volta la incarnò il padre
giorni dopo, in cui ringrazia de' passaporti, e raccomanda con molto
belle
parole Federico Beretta che fa le parti di Capita
ti, da cui si sciolse il '76 per la morte della moglie, diventando di
bel
nuovo capocomico, e inaugurando il giugno di quel
fatemi lume, che gli è vn giorno di notte, che par di mezzo Agosto. o
bel
solaio alla sala del mio patrone ; ho patrona dit
erinale, non va così ? Gra. Si si o bon tia al più bon rutori al più
bel
vrlador pr dir la to intintation, che sia ma vsci
e gli eccelsi Heroi. Vago Himeneo gentile A l’honestade amico, Che il
bel
uirgineo nodo Al sesso feminile Sciogliendo, in d
me Ma l’Alme vnisce, e intiera Fa vna sostanza, e un seme. O dolce, e
bel
legame, Che fosti in Cielo ordito Per man de l’in
mai Discordia, o lite, De le lor dolci vite Turbi il tranquillo ; o'l
bel
seren de i volti ; Ma amor e pace scorte Sian del
ta lode per codesta attrice che all’inizio della sua carriera dava sì
belle
speranze di sè, avendo sortito dalla natura una b
tant’Arti oppor si pote ? Rendonsi l’alme a Lei spontanee prede, E al
bel
Giogo Servil s’offrono immote. n. n. n. Al meri
or che al Campo di forbito acciaro Splende invitta la sua virtù…. Che
bel
veder le delicate dita, Quando per fulminar pront
austero, o sindaco imbecille, od uom loquace. Segui, segui animoso il
bel
sentiero, già porgi ai sommi emulatore, e in brev
’associato non potrà essere mai maltrattato. Se sai conoscere il
bel
momento di saper porgere un complimento6…, impare
ompianto Luigi Pietracqua, del quale mi piace riferir qui tradotte le
belle
parole : I posteri riconoscenti, artisti e am
Torino, dove si ammira un suo busto assai rassomigliante ; ma il più
bel
monumento se lo eresse da sè, creando un teatro p
ver les maux que l’amour fait souffrir ? Trop jeune à la fois et trop
belle
, en nous charmant sitôt que vous êtes cruelle ! A
fece di Cammilla Veronese l’anagramma L'Amore se la vince. Oltre al
bel
ritratto di De L'Orme, metto la riproduzione di u
e principali città, fuorchè in Venezia, dove non seppe distruggere le
belle
prevenzioni radicate per Antonio Sacco, il celebr
a Capo d’ Istria negli ultimi del secolo scorso, fu ammaestrato nelle
belle
arti dal padre pittore ; ma a diciotto anni si fe
lla vita del mare. Ma i babbi propongono e i figliuoli dispongono. Un
bel
giorno non volle saper più nè di burrasche, nè di
E l’ombra intanto io vidi i stigj laghi Varcar più lieta, e girne al
bel
soggiorno Quasi sull’opre sue tutta s’appaghi.
ide, figlia dell’attore e scrittore Luigi Forti, che aveva già levato
bel
grido di sè come prima donna. Ma toltosi dalle pr
trando agita, e scuote. Vedi al suo orror impallidire a prova il ben (
bel
?) femmineo sesso, e a la sua pena turbar la fron
Monti, vuoi da Francesco Pasta, col quale ultimo andò a sostituir di
bel
nuovo la Tessero, gravemente ammalata, poi la Gia
le, apprendendo da lei leggi e costumi ; A le mutanze sue leggiadre e
belle
sian palchi i cieli e spettatori i Numi e per lam
aprile del 1867, si diede allo studio della pittura nell’Accademia di
belle
arti bolognese, dalla quale uscì con diploma di p
ezzi, al pianto. Nè cred’io già che d’altri sensi impresso Sia il tuo
bel
cor ; essi (non l’abbi a sdegno) Fan testimon di
à un giorno ch'io tornando a queste scene avrò nuove genti intorno di
bel
spirito ripiene, che le cose altrui ben chiare sa
rancesco Augusto Bon, fu uno dei migliori che rappresentassero le tre
belle
commedie del Ludro da quello composte ». Morì a F
giata in prospettiva, poi pittura all’esposizione, masica a volontà e
belle
donne dappertutto…. Musica, pittura e donne…. tre
a a volontà e belle donne dappertutto…. Musica, pittura e donne…. tre
belle
cose di cui tutti parlano senza mai intendervi nu
ende cotal rapporto de’ suoni spiacevole. Se v’ha cosa mirabile nelle
belle
arti questa è il vedere in qual guisa la spiacevo
che i madrigali suoi erano ammirati dai maestri e cantati da tutte le
belle
: circostanza che dovea assicurar loro una rapida
gno fornito, a perfezionare la maniera inventata dal Galilei, e molte
belle
cose introdusse del suo nella musica, che contrib
entite che martiro. Care, amorose Stelle, Voi pur cortesi e
belle
Con dolci sguardi Tenesti in vita
a di Jacopo Corsi altro gentiluomo fiorentino, non meno fautore delle
belle
arti, né meno intelligente nella musica massimame
Un sudor via più freddo assai che giaccio Spargea il
bel
volto, e le dorate chiome. Indi s’udio i
e tremanti: E volti gli occhi al Cielo Scolorito il
bel
viso, e i bei sembianti Restò tanta bell
Che scaldarmi a bei raggi mi credei, Morte spense il
bel
lume, e freddo e solo Restai fra pianto
so», se si sente Arcetro «cercar il loco, ove ghiaccio divenne il suo
bel
foco», e se veggonsi «arder la terra, arder gli e
uenti versi: «Nel puro ardor della più bella stella Aurea facella di
bel
fuoco accendi, E qui discendi sull’aurate piume G
i non più con la sua Eularia poteva dialogando mostrar la finezza del
bel
dire, l’argutezza delle risposte, le sentenze, e
i, uno di legge, l’altro di medicina, et un prete, ma ornati tutti di
belle
lettere sì in prosa che in versi ! Fr. Bartoli d
, dove in propria sede regnan le grazie, e i cari genj eletti a cento
belle
e gloriose prede. Parlan, che il sanno l’Ariminee
acia di conduttore e la sua valentìa di maestro e attore, serbarle il
bel
nome che s’era a ragione acquistato. Fu ai Filodr
morto. « Dalla luce abbagliante della ribalta - conclude Jarro con
belle
parole - dal fragore degli applausi passar, quasi
ach, poi (1782-83) colla Battaglia al San Giovan Grisostomo. Alle sue
belle
qualità di artista, il Bartoli mette come contrap
1 || o mio dilettissimo padre | a te che mi fosti esempio | delle più
belle
virtù | che per generosità di cuore | e spirito d
lla mia Regina, alla mia Imperatrice, et alla Monarchessa delle donne
belle
e virtuose ; scriverolle una bellissima lettera ;
a bruno, non potendo comportare, che la gatta fusa fusse amica delle
belle
fanciulle d’Algieri : pure come piacque al Califf
ndo v’ordiva il prezioso velo l’alma natura, e le mortali spoglie, il
bel
cogliea, si come fior si coglie, togliendo gemme
te accoglie. E perchè non v’asconda invidia o zelo, Ella, che fece il
bel
sembiante in prima, poscia il nome formò che i vo
seco accompagni, e da l’oblio profondo sorga il Sonno a mirar cose si
belle
. A si dolce spettacolo e giocondo, dian le spere
, all’ Impresa, al Titolo, & a’ Comici Gelosi. Tra le scene più
belle
, ecco la Bella splende Accesa d’honor saggia And
e dolce splende. Splendano or qui le vostre faci intanto, pompa a le
belle
esequie ; e non più liete voci esprima di festa i
ando l’ombra e di bearsi elesse. Onde, poich’ebbe di virtude impresse
belle
vestigia, a l’alma apri ’l sentiero, e spedita vo
martir fatale, (Lassa) e prego non valmi arte, od ingegno. Dentro vn
bel
viso à cui solo m’attegno Veggio le fiamme, ond’e
eguitò fin che giunse Là doue scaturia da vn viuo sasso Liquefatto vn
bel
vetro, che se n’gìa Con lento e queto passo L’her
no poco nota, fuggendo più ch’ io potessi le stampate, quantunque piu
belle
. si per che ogni cosa noua piu piace ; et si per
n certo modo mal satisfatto ; et ne ho poi udito recitare di non cosi
belle
, ma noue, che sono riuscite garbatissime. Mass.
e donna Romana nominata Flaminia, la quale oltre all’ essere di molte
belle
qualita ornata, talmente è giudicata rara in ques
a. Habbia poi alcuno d’ essi un fiaschetto, o una scodella di qualche
bel
legno a cintola, altri un Zaino legato sopra una
ssimamente. gli addice poi una ueste dalla cintura in giù, di qualche
bel
drappo colorato, et uago, succinta tanto che ne a
uale, a detta del Giornaletto ragionato teatrale di Venezia, dava già
belle
speranze di sè ; e varj altri artisti di poco o n
he di tutto il convenzionalismo teatrale, e di reminiscenze delle più
belle
opere altrui, brillarono come fuochi d’artificio,
é non vi ravviserò punto quel principio d’imitazione, che di tutte le
belle
arti ne è il fondamento, non troverò alcun segno
l pessimo stato al mediocre, e dal mediocre all’ottimo per ricader di
bel
nuovo nel pessimo; certo è che il cuore riacquist
a melodia regola fondamentale di musica, come lo è di tutte quante le
belle
arti, la quale consiste nel rivolgere verso un og
ume di esser modesto e rattenuto in sulle prime per sollevarsi poscia
bel
bello fino a quel grado di espressione che caratt
addove il canto è la più compita e più interessante imitazione che le
belle
arti possano proporsi per fine. La più compita, p
Giambattista Mancini, che si è anche distinto fra i letterati pel suo
bel
libro intitolato Riflessioni pratiche sul canto f
nsibilità, e di brillante immaginazione; qualità, che trasferite alle
belle
arti non solo bastano ad immortalar un uomo, ma a
n Italia l’oro degli stranieri, essendo certo, che da niun ramo delle
belle
arti cava, se ben si considera, tanto lucro quest
l disegno dopo aver padroneggiato senza rivali per’ben due secoli nel
bel
paese, «Che Appenin parte, e l’mar circonda, e l
di San Raffaele regio direttore degli studi a Torino, il quale in due
belle
lettere sull’arte del suono inserite nella raccol
o, senz’ altro si romperebbono la testa : E questa mattina appunto (ò
bel
caso diavolo, alzate l’intelletto per cortesia) e
urno fece i fondamenti con la Giustitia delle leggi, Gioue tirò sù le
belle
prospettiue con la benignità de’costumi ; Apollo
e natural facondia. Il che fatto viuo vocis oraculo, gli poneste quel
bel
nome Bononia in latino, per dimostrar, che Bona o
vede, che dal gran caldo son diuentato vn pò pò nero : Ma ’l nero il
bel
non toglie. E però questa sera (nobilissimi Signo
ner Turra veneziana, la quale accoppia il gusto più squisito alle più
belle
e rare cognizioni. Essa intrapreso anni sono, e c
o ha composto nuovi mostri teatrali, il Corvo, il Re cervo, l’Oselin
bel
verde, ne’ quali le perturbazioni tragiche, le pi
tranquille, si tu n’as ni délire ni ravissement, si tu ne trouves que
beau
ce qui transporte, oses tu demander ce qu’est le
ngegno, a porre nel suo maggior lustro la verità, e a perfezionare le
belle
arti. Se all’incontro verrà adoperata da spiriti
ltum, frustraque laboret, Ausus idem. (Horat. de art. poet.) Le cose
belle
sono malagevoli tutte, dice un dettato greco: παν
λἁ. Gl’Iddii vendono a’ mortali col prezzo di sudori immensi tutte le
belle
e buone cose, diceva Epicarmo, comico Filosofo.
ue: De penser ce qu’un autre a pu penser comme eux. La sfera delle
belle
idee in materia di belle arti e essendo molto str
utre a pu penser comme eux. La sfera delle belle idee in materia di
belle
arti e essendo molto stretta fecondo che c’insegn
i dire: «Queste due Scene sono comparabili, se non superiori alle più
belle
produzioni di Grecia medesima: sono degne di Corn
ente di musica quell’epigramma contro M. Rameau: Si le difficile est
beau
, C’est un grand homme que Rameau; Mais, si le bea
i le difficile est beau, C’est un grand homme que Rameau; Mais, si le
beau
, par aventure, N’était que la pure nature, Dont l
arono in Francia donde dopo la dimora di un anno discesi in Italia di
bel
nuovo, hanno prodotto nuove osservazioni da me fa
ccupazione a chi si crede nato a grandi imprese nelle scienze e nelle
belle
arti. Ma che si vuol fare? Non tutti esser ponno
à un giorno ch'io tornando a queste scene avrò nuove genti intorno di
bel
spirito ripiene, che le cose altrui ben chiare sa
lume. Veggan pur con stupor l’onde Tirrene, che di calcar seguite il
bel
costume uno i dotti Licei, l’altro le Scene.
isse del modo di svilupparla, sopratutto perchè vedesse di creare tre
belle
parti per la Sadowski, per l’Arrivabene e per la
di Virginia Marini, il grande astro saliente, allora, formava il più
bel
duetto artistico che mai si potesse credere. Alla
i e per un pezzo ch'ella dovesse avere il cuore invulnerabile ; ma un
bel
giorno con universal sorpresa, si ammogliò al bel
Donna della Fè custode, Costante all’uopo, e di valore accesa, Che il
bel
Sesso gentil merita lode. Il 1782 era ancora co
L'amor della scena fu più forte di ogni contrario proponimento ; e un
bel
giorno, poco avanti il carnovale del 1846, di nas
rica del Sud, il '73 e '74 in Austria, Ungheria e Germania, il '75 di
bel
nuovo a Parigi, poi nel Belgio e nell’Olanda, il
indirizzi in un album donatogli quand’eran scolari dell’Accademia di
Belle
Arti…. Dettaron biografie fra gli altri Enrico Br
u lever du rideau ; Agiter, tout un soir, plus fort, plus grand, plus
beau
, Le fantôme évoqué d’un héros et d’un âge, Dussé-
Bettola richiamato a casa si rimise agli studi, i quali abbandonò di
bel
nuovo, appena uscito di tutela. Entrò in Compagni
fu cosi fortunato il passaggio, che riuscì a contendere il primato a
Bel
lotti Amilcare, Bellotti Bon, Giardini ed altri c
o le Maddalene, ove però di nascosto riceveva visite, doni e cibi dal
bel
sergente, che la stimolava a lasciar per lui il b
diretta. Perchè il Rasi è ormai un transfuga della scena. Rinunziò un
bel
giorno agli applausi sonori, alle commozioni, ai
enze nella sua scuola. Fra noi su questo argomento, non s’ è fatto il
bel
nulla. E al Rasi tocca il merito d’avere compresa
nte e amorosa de' suoi studi, tolta in moglie il 15 luglio 1881, è un
bel
titolo e degno alla riconoscenza di quanti pregia
tanta svegliatezza che il più delle volte si faceva a racconsolar con
belle
parole Buffetto dei suoi dolori. Sventuratamente
dò, supplicò, ma sempre in vano. Nullameno si tentò di consolarlo con
belle
parole. Colombina era già stata in Francia col ma
inato Professore di declamazione e d’arte teatrale nella Accademia di
belle
arti a Firenze, e vi stampò nel 1832 un corso di
nio morrocchesi di san casciano nell’i. e r. fiorentina accademia di
belle
arti professore di declamazione fra i tragici att
iorilli s’ accinse a risponderli, e fecelo con tanta grazia, e con si
bel
modo, che spiegando a poco a poco i suoi sentimen
di Giacinto Gallina. Iniziato agli studi ecclesiastici, buttò via un
bel
giorno l’abito talare per indossar la divisa di u
ci al suono alterno, e giunga Alle Valli del Serchio, e lo ripeta Del
bel
Tirreno ancor la riva e l’onda. Or che dirovvi io
tutta la sua estensione il suo oggetto. Le sue osservazioni circa le
belle
arti in genere, e circa la musica, e la direzione
dente) il progresso fatto, come dicemmo, nel secolo antecedente delle
belle
arti. Perciocché, giugnendo queste ad incantare c
artenga» (il che non sempre a Planelli pare vero)9. Come per le altre
belle
arti (qui il nostro autore segue Batteux e Didero
sperimentate più energico? Disseminatevi una competente dose del più
bel
gorgheggio del mondo. Questa maniera di canto rip
se un’intollerabile inverisimiglianza l’arrestare il ragionamento nel
bel
mezzo d’un senso, anzi alla metà d’una parola, pe
a delle più possenti cagioni della perfezione o della decadenza delle
belle
arti, della formazione o del corrompimento del pu
nazioni né pur pensavano ancora ad avere un teatro. È lo stato delle
belle
arti un articolo della maggiore importanza per la
quale perché più pomposamente d’ogni altro si vale del soccorso delle
belle
arti, perciò riesce più malagevole ad eseguire ch
ati, e più di qualunque altro è capace d’influire nel progresso delle
belle
arti e della publica costumatezza. Pure una sì no
a e la scolpita onestà. Il pubblico, son certo, che a tutte queste sì
belle
doti farà plauso. V. M. con pronto compiacimento
i, del Tribolo e d’altri valenti artefici di que’ dì, a’ quali quelle
belle
arti sono tenute dell’eccellenza a cui pervennero
dente) il progresso fatto, come dicemmo, nel secolo antecedente delle
belle
arti. Perciocché, giugnendo queste ad incantare c
concorrono a formarlo. Ora appartenendo esse tutte alla classe delle
belle
arti, per bene esaminarle e per adoperarle in mod
o che attenderne si possa, è necessario il dar prima un’occhiata alle
belle
arti in generale, e discender poi a considerare p
quelle che nell’opera in musica vengono impiegate. Cap. III. Delle
belle
arti in generale § I. Che sieno belle arti:
iegate. Cap. III. Delle belle arti in generale § I. Che sieno
belle
arti: loro origine ed importanza [Sez.I.3.1.1
I. Che sieno belle arti: loro origine ed importanza [Sez.I.3.1.1]
Belle
arti sono le arti destinate al movimento delle pa
ando noi ce ne sentiamo effettivamente mossi, diciamo esser quello un
bel
pezzo d’eloquenza. [Sez.I.3.1.2] Furono queste a
un bel pezzo d’eloquenza. [Sez.I.3.1.2] Furono queste arti chiamate
belle
per eccellenza, per ragione ch’esse procurano d’i
di passione35. [Sez.I.3.1.3] Le passioni adunque diedero origine alle
belle
arti, e queste riuscirono poi il più efficace ist
i propri pensieri. E queste due facultà, che sotto il nome comune di
belle
lettere van d’ordinario, in ciò differiscono tra
Buonarroti è prodotto dall’armonia de’ colori. Estetico adunque delle
belle
arti io chiamo quello artifizio ch’esse adoperano
tifizio ch’esse adoperano per piacere a’ nostri sensi. Patetico delle
belle
arti, quell’artifizio ch’esse adoperano per muove
e l’uno e l’altro consista. § IV. In che consista l’estetico delle
belle
arti [Sez.I.3.4.1] Abbiamo già definito l’este
lle belle arti [Sez.I.3.4.1] Abbiamo già definito l’estetico delle
belle
arti per quello artifizio che adoperano a fine di
uno sia rapito, l’altro annoiato. [Sez.I.3.4.3] Ora l’estetico delle
belle
arti consiste appunto, come dicemmo, nella simmet
a facultà insegna altro artifizio egli architetti che vogliono render
belle
le opere loro, se non il dominio di quelle ragion
le più dolci simmetrie sono quelle che si osservano nelle membra d’un
bel
corpo. § V. E in che il piacere estetico [S
orose tengono ristretta, e come inceppata. Ma già dell’estetico delle
belle
arti, e del piacere proprio di quello, lungamente
più speditamente usciremo. § VI. In che consista il patetico delle
belle
arti e ‘l piacer patetico [Sez.I.3.6.1] Fu da
iacer patetico [Sez.I.3.6.1] Fu da noi definito il patetico delle
belle
arti per quello artifizio ch’esse adoperano per m
ostro esser prodotto che da un oggetto reale. E però i suggetti delle
belle
arti, come quelli che presentano oggetti non real
à più capace di muoverci. Adunque il piacer patetico, che viene dalle
belle
arti, è necessariamente congiunto coll’illusione,
servare attentamente il verisimile. E i difetti di questa parte delle
belle
arti nascono da queste improprietà, le quali non
oll’illusione un medesimo grado. [Sez.I.3.6.2] Da quanto intorno alle
belle
arti abbiamo osservato, si fa manifesto che la lo
II. Del Melodramma [Sez.II.0.0.1] Dopo aver data un’occhiata alle
belle
arti in generale, entrando ora a considerare part
tringa a muoversi fuor di cadenza. Dopo le premesse riflessioni sulle
belle
arti non si durerà stento ad indagare la segreta
unione col settenario nel seguente esempio del Rolli: Vezzose ninfe
belle
, Lieto il bel Nume appar; Gitelo ad incontrar; Pe
enario nel seguente esempio del Rolli: Vezzose ninfe belle, Lieto il
bel
Nume appar; Gitelo ad incontrar; Per voi ritorna.
da un settenario, come si vede ne’ soprarrecati versi: Vezzose ninfe
belle
ecc. in quegli altri: Giungano a te, Signor ecc
gedia. [Sez.II.2.0.1] Già altrove si disse che per patetico delle
belle
arti voleasi intendere l’artifizio da esse adoper
della sostituita scena ripara incontanente al disordine, fissando di
bel
nuovo l’attenzione del popolo e inebriando la sua
nominate figure; tanto più che alcune arie di questo genere sono così
belle
, che esse furono sempre universalmente applaudite
ttura, né della scultura, né si narraron mai di qualunque altra delle
belle
arti. [Sez.III.1.3.6] Ho creduto dovere esporre i
rofessata dal fiore della letteratura d’una nazione, appo la quale le
belle
arti giunsero a un segno, al quale non pervennero
avano allo studio della musica un talento educato tra le scienze e le
belle
arti. Qual maraviglia, che la musica patetica, co
o che ne verrebbe dal movimento del cuore, egli è un fare abuso delle
belle
arti l’adoperar l’estetico delle medesime disgiun
sperimentate più energico? Disseminatevi una competente dose del più
bel
gorgheggio del mondo. Questa maniera di canto rip
se un’intollerabile inverisimiglianza l’arrestare il ragionamento nel
bel
mezzo d’un senso, anzi alla metà d’una parola, pe
Ma non badarono che la musica, non meno di qualunque altra delle arti
belle
, ha i diversi stili, che solo per imperizia posso
sti non fate» condannato a stare sì lungamente sospeso. Ma si ebbe un
bel
dire: il maestro stette saldo, allegando che la v
la mente gl’immutabili precetti di quel supremo regolatore delle arti
belle
. [Sez.III.3.3.8] La giustezza e il mirabile effe
tro secondo mezzo. I modelli che offrono agli occhi di lui queste due
belle
arti, sono per lo più perfettissimi, come quelli
he, in vece d’aggirarsi fra ‘l solitario lido di Nasso, si caccia nel
bel
mezzo de’ nostri palchi, ogni verisimiglianza ces
l nostro corpo, regolati dalla cadenza della musica. Ella è una delle
belle
arti, e si divide in alta e bassa. Danza alta è q
ttavolta, a precisamente parlare, la sola danza bassa appartiene alle
belle
arti. L’alta non può entrare in questo numero, pe
ura, le loro membra, sì che essi, quanto è in loro, estinguono quelle
belle
disposizioni e misere che sono osservabili nella
ricordata Alceste intervengono tutti non già negl’intervalli, ma nel
bel
mezzo dagli atti, e vi stanno a maraviglia, perch
al gusto de’ Greci. Sono essi, per consenso d’ognuno, i maestri delle
belle
arti; e noi, ad onta de’ gran lumi che vantiamo,
inferiore spezie di ballo, che non va né anche messa al novero delle
belle
arti, si rinunzi pure’ a quelli tra’ nostri bagat
ra questa degradazione di statura e di musica, fece sul teatro il più
bel
giuoco. Il popolo vedendo i figuranti tanto più i
rati dal pittore. Ma si tolga poi via la maschera. Quante novità! Che
bel
contrasto di sentimenti che la maschera oscurava!
, affinché la colpe del primo, non solo compariscano indifferenti, ma
belle
e desiderabili; e molesta, ed odiosa la cura che
moltissimo al progresso della publica costumatezza ed a quello delle
belle
arti. Commento Prefazione [commento
nche la rubrica del Biagio: «Volendo voi, che qui si rappresenti / il
bel
Mister di Biagio contadino». • apertamente dimost
to, tipico dell’estetica musicale settecentesca, vedi C. Batteux, Les
Beaux
arts réduits à un même principe, 17472, II, III,
anni quanto teorizzato da Saverio Bettinelli in Dell’entusiasmo delle
belle
arti (Milano, 1769: edizione propiziata da Pietro
s la nature qu’Arbace accusé, innocent et prêt à périr, se compare en
beaux
vers à un nautonier égaré qui a perdu ses voiles,
i; a segno che alle sue composizioni fu dato il nome da non so chi di
belle
mascherate» (Saggio sopra la pittura, cito dalla
a Strozzi (il quale ebbe carico di tutta la commedia), le più vaghe e
belle
invenzioni di vestimenti e calzari, d’acconciatur
cibiade I: cfr. Apulée, Opuscules philosophiques et fragments, Paris,
Belle
Lettres, 1973, p. 73. • si tolga poi via la masch
moltissimo al progresso della publica costumatezza ed a quello delle
belle
arti. 1. Vedi A. Planelli, Dell’opera in mu
di questo genere, si legge: «Volendo voi che qui si rappresenti / Il
bel
Mister di Biagio Contadino». V. il Cionacci. 24
tezza per lo contrario è molti, sì come tu vedi che sono i visi delle
belle
e delle leggiadre giovani; perciocché le fattezze
ono spiacevoli e tozzi, non per altro se non che sono fattezze di più
belle
donne e non di quest’una, sicché pare ch’ella le
za da questa e da quell’altra». 35. V. ne’ Princìpi elementari delle
belle
lettere del sig. Formey, la nostra appendice inti
itici ripieni di precetti e d’esempi, e la musica, quella di tutte le
belle
arti che più ci commove, quella che ha maggior im
usica e in un della poesia loro. Quando si parla o si scrive sopra le
belle
arti, si sono giammai consultati gli antichi senz
’ templi ch’essi ergevano agli dei, non solo faceano mostra delle più
belle
proporzioni, ma applicavano ad ogni divinità l’or
i rappresenta alla mia mente come il principio universale di tutte le
belle
arti, la cui natura, e le cui proprietà non potre
itolo Saggi filosofici sull’origine e i fonti della espressione nelle
belle
Arti e nelle belle Lettere. Secondo la presente d
ici sull’origine e i fonti della espressione nelle belle Arti e nelle
belle
Lettere. Secondo la presente divisione, (che potr
sensi sì esterni che interni con tutto ciò che forma l’oggetto delle
belle
arti, e delle belle lettere, dove si farà vedere
e interni con tutto ciò che forma l’oggetto delle belle arti, e delle
belle
lettere, dove si farà vedere ridursi esse tutte q
ener. orator. 194. [NdA] Si veggano le Memorie dell’Accademia delle
belle
Lettere, Tomo XI. pag. 95. ediz. in 12. 195. [Nd
ve siete andati, felici tempi, in cui ogni Principe, ogni Signore del
bel
paese, Ch’Appennin parte, e ’l mar circonda e
i umani talenti. E pure (come bene ha osservato nell’Entusiasmo delle
belle
arti l’Ab. Bettinelli) oggi senza favor de’ Princ
posta e mortificazione di tanti ignoranti e boriosi critici che a lor
bel
piacere sono andati e vanno tutto giorno disprezz
on che il primo crepusculo di luce letteraria, ma il buon gusto nelle
belle
arti e scienze tutte. Veggasi Guglielmo Budeo in
icola non ci credesse, i tempi cominciavano a mutarsi, e gli Orazi un
bel
giorno capirono che vi era di meglio a fare che s
già qualche successo aveva sorriso. In una farsa : Le disgrasie di un
bel
giovane, egli era applauditissimo. Nell’anno succ
oraggiarlo dopo poche recite mise sul cartellone : Le disgrasie di un
bel
giovane, e mio padre si tenne sicuro di scuotere
ellone nella sinistra : si guardi di nuovo allo specchio : e veda che
bel
caratterista promiscuo che è lei ! eh ? che glien
tinte, che il pubblico di applausi non volle saperne. Aveva l’Asti un
bel
far rotare in alto la spada, andando alla quinta
ituivano il più grande e più prezioso merito della Cagliero. E questo
bel
tipo di artista vera, forse più unico che raro ne
stesso voi, sposo diletto ; e, d’altra cosa vi voglio avvisare : fate
bel
bello per poter durare. In queste ottave, come i
, ma gli oltraggi gli son cari e giocondi, mentre l’arde vicino un sì
bel
Sole. Una testimonianza del valor suo l’abbiamo
ani, non pare davvero, a chi scorra le lettere del Martinelli, il più
bel
tipo di rassegnazione femminile. Avanti di andare
ti di ferirla, e recarle aspro dolore ? Bell’ impresa ell’è questa, e
bel
valore egli è oltraggiar chi sol si strugge in pi
a de' più rinomati attori italiani (Venezia, Picotti, 1825) : Le
belle
sue forme assistite dalle grazie le più seducenti
r infedeltà separato. Lasciato il maggior figlio Alessandro a studiar
belle
arti all’Accademia di Firenze, si scritturò nella
e une fleur nouvelle coupée par la faux du moissonneur, telle sera la
belle
Iphigénie sous le couteau de Calchas. Deux d’
une fleur nouvelle, coupée par la faux du moissonneur, telle sera la
belle
Iphigénie sous le couteau de Calchas.
o multiplice, troppa sapienza abbisognando a quel poeta che agogna al
bel
vanto di pubblico educatore. Sanno in fine che i
arente rispetto, vien lasciata languire nell’indigenza. Io adunque di
bel
nuovo mi occuperò della mia storia teatrale, e vo
are, che riguarda la punta del gran Rematiari, qualche reliquia di un
bel
teatro di marmo, il cui diametro preso con tutta
scoprire nella parte opposta in faccia al levante quest’altre lettere
belle
ed intere ΒΑΣΙΛΙΣΣΑΣ ΦΙΛΙΣΤΙΔΟΣ, Reginae Philisti
i che non usavano nè coturni nè socchi. Al di sotto del pulpito e nel
bel
mezzo del teatro era l’orchestra destinata al can
n inserita nel tomo I delle Memorie dell’Accademia delle Iscrizioni e
Belle
Lettere di Parigi. a. Vitruvio nella prefazione
Poesia, la più sublime, la più prodigiosa, la più incantatrice delle
belle
arti che dal gran Padre Omero e da Esiodo si tras
rbichino nel vostro ferace suolo e mettano salde e profonde radici le
belle
arti che alla foggia delle Grazie tengonsi per ma
lpina d’ entrambi i sessi concorre con alacrità di cuore ed aspira al
bel
vanto di pareggiar gli antichi Eschini e Satiri,
in più felici giorni ammaestrò gli oltramontani nelle scienze e nelle
belle
arti? Ignorate che ne’ tempi bassi, quando essi g
, acque vive, praterie con dei tempietti, degli obelischi ed anche di
belle
rovine che spuntano qua e là, si trova quivi riun
Oltre agli antichi edifizi che tuttavia sussistono in Italia, le più
belle
fabbriche moderne, che si potriano senza inverisi
3] «Un de nos grands artistes, qui ne sera pas soupçonné d’ignorer la
belle
nature par ceux qui ont vu ses ouvrages, a renonc
hetta. Un gran vaso di birra passava di convitato in convitato, e nel
bel
mezzo di questa miseria, si mostrava la gioja su
igli ore serene, Renderli in pace fortunati appieno : Nudrir quasi in
bel
Ciel sul picciol Reno Lucide stelle di saver ripi
fasto Potè meglio ritrarre Arte gradita : Tanto pregio ne accrebbe il
bel
contrasto Di questa Pastoral tranquilla vita ! De
orno Affrettar che ne renda a voi dinante ! Potria la cara idea di un
bel
ritorno Questo ricompensar crudele istante. Ma, O
ond così scriveva al gran Corneille: «Vous êtes si admirable dans vos
belles
productions, que l’on ne vous souffre point aille
Giacomo Vernet anche così scrivea fanno 1729 da Roma agli autori del
bel
giornale intitolato, la Bibliotheque italique tom
peut se vanter aujourd’hui comme au seiziéme siécle, d’avoir de fort
belles
plumes, soit en latin, soit en toscan. Je crois m
ssette. 190. I difetti dei grandi esemplari sono sempre fatali alle
belle
arti, perché accompagnati da molte bellezze e da
oria Generale tom. VII, cap. 197. 203. Parte III, cap. VIII, del suo
bel
trattato, les Beaux Arts réduits à un Principe, i
VII, cap. 197. 203. Parte III, cap. VIII, del suo bel trattato, les
Beaux
Arts réduits à un Principe, impresso la prima vol
l’affetto dell’aria e l’accompagnamento saria simile al numero nelle
belle
prose, il quale, a detto di quel savio, convien c
o e all’ordine, mirassero solamente a porre insieme e ad infilzare di
belle
voci. Per quanto sonore ed armoniose si fossero,
. E dessa pur fu che estese la nostra riputazione di là dall’Alpi nel
bel
paese di Francia, rivale in ogni bell’arte coll’I
e però un gusto finissimo e una somma discrezione di giudizio; lo più
bel
ramo, dice quello antico savio, che dalla radice
pre oscuro e difficile labirinto del gusto: contempla l’oggetto delle
belle
arti modificato in mille maniere secondo i climi,
imo dell’uomo e sorprenderlo, è senza dubbio il maggiore sforzo delle
belle
arti congiunte, e il diletto più perfezionato, ch
ropria e della peregrina favella si trovano scritte riflessioni assai
belle
, che lo fanno vedere quell’uomo di gusto ch’egli
tutta la sua estensione il suo oggetto. Le sue osservazioni circa le
belle
arti in genere, e circa la musica, e direzione de
one, chiamando la Gavardina una tenera pianticella, che coltivata nel
bel
terreno dell’ adriache scene, ed innaffiata dall’
▲