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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. Si legge nel l’ atto primo un breve dialogo di Elena e di Elettra sua
i di molto dal gusto moderno. Ma la scena di Elettra con Oreste nel l’ atto quarto sommamente tenera merita di essere ammirat
izio gusto e sensibilità noterà il dilicato contrasto che fanno nel l’ atto terzo le innocenti naturali domande d’Ifigenia, e
il decoro . l’azione di questa tragedia acquista dal principio del l’ atto quarto gran calore e movimento per l’avviso dato
ra eseguito questo canto, e pare che vi manchi il coro. In tal caso l’ atto sesto comincerebbe dalla nuova uscita d’Ifigenia
tenera scena di amicizia tra Pilade ed Oreste, colla quale termina l’ atto terzo senza Coro. Maneggiata poi con gran delicat
cena d’Ifigenia e Toante, il Coro canta solo nella scena quarta del l’ atto quinto, Celebriamo le lodi di Febo e di Diana .
mo le lodi di Febo e di Diana . Or non sarebbe questo il finale di un atto ? Allora potrebbe la tragedia dividersi in quattro
il terzo terminerebbe col Coro sopraccennato della quarta scena del l’ atto quinto; ed il quarto comincerebbe dalla scena qui
ta che una situazione ben dipinta si collochi più in uno che in altro atto , purchè sia ben preparata, e se ne comprenda tutt
i che gli stupidi biasimatori degli antichi leggessero attentamente l’ atto secondo per impararvi a dipignere la natura con f
’intitolò Μαστιγοφορος per la sferza ch’egli portava in iscena. Nel l’ atto primo partito Ippolito resta solo il Coro e si tr
iene sullo stato di Fedra; or non potrebbe esser questa la fine di un atto ? Ma vi è attaccata anche la scena di Fedra la qua
scena di Fedra la quale naturalmente par congiunta colla prima del l’ atto secondo. Quella felice distrazione di Fedra egreg
edi al fato, Cedi, meschina, al tuo delirio, e mori. La scena del l’ atto secondo, in cui Fedra manifesta alla Nutrice la c
u il figlio del l’Amazone? Anche la scena di Teseo ed Ippolito del l’ atto quarto è stata dal Racine copiata maestrevolmente
ngolarmente eccellente la scena di Ulisse con Ecuba e Polissena nel l’ atto primo, dove coloro che intendono ed amano le dipi
re per la pietà. Nel patetico racconto della morte di Polissena nel l’ atto secondo si ammirano varii tratti pittoreschi e tr
ferite, Ella poichè si vide in libertate Volgendo gli occhi in certo atto pietoso, Che alcun non fu che i suoi tenesse asci
ombilico, E il suo candido seno mostrò fuori; e finalmente il nobile atto di cadere con decenza dopo il colpo così espresso
. Serpeggia per tutto il dramma una forza tragica terribile; ma nel l’ atto terzo si tratta della morte di Polidoro, per la q
i di passione non meno che di bellezze poetiche. Veggasi quello del l’ atto primo, in cui le schiave Trojane sollecite del lo
ual parte toccherà loro in sorte di essere trasportatea. Quello del l’ atto terzo mi sembra il più patetico, ed il Dolce ne h
i di Andromaca ed Ermione presso Euripide. Osservisi ancora che nel l’ atto quarto Ermione ed Oreste fuggono da Ftia per anda
tino delle prigioniere fatte in Troja. Le profezie di Cassandra nel l’ atto secondo, e l’addio che ella dà alla madre e alla
quarcia poi i cuori ancor meno sensibili il dolore di Andromaca nel l’ atto terzo al vedersi strappar dalle braccia Astianatt
che con Diomede ammazza questo re di Grecia nel campo Trojano. Nel l’ atto quarto comparisce Minerva ad Ulisse e a Diomede,
lui figliuola. Degno singolarmente dì osservarsi è lo squarcio del l’ atto quarto, dove Medea intenerita co’ suoi figliuolin
stibolo colla testa velata circondato da’ figliuolini delle Argive in atto supplichevole. Oltre a molti altri tratti patetic
ro leggi ed origini e de’ loro costumi a gloria della nazione.. Nel l’ atto II però Teseo risolve di portar la guerra a Tebe,
rò Teseo risolve di portar la guerra a Tebe, ed appena incominciato l’ atto III la guerra è fatta, e Teseo torna vincitore. È
simiglianza osservato anche nell’Andromaca. Ercole furioso sino al l’ atto III tratta della giusta vendetta presa da Ercole
ersone straniere a versare il sangue di una propria figlia. Ode nel l’ atto II questo nuovo sconcerto la vergine Macaria figl
per l’eroica azione della vergine in pro di tutta la famiglia. Nel l’ atto IV riceve la notizia della vittoria d’Illo e di I
liati, per tal modo era la religione congiunta allo spettacolo. Nel l’ atto V Euristeo prigioniero usa ogni viltà per ottener
cudiere di Ercole Vedete quest’altra figura su di un cavallo alato in atto di ferire quel mostro di tre corpi ec. Così è co
situazione di Achille ozioso in quella reggia. Notabile nel medesimo atto I è la scena di Creusa e Ione che non si conoscon
usa e Ione che non si conoscono. Il ragionamento di Ione a Suto nel l’ atto II è ben vago e naturale, e dal Racine è stato im
e ne’ loro componimenti. l’altra scena di Ione e Creusa che termina l’ atto IV e che dovrebbe essere la prima del V, è una di
e alle antiche tragedie che trattavano soltanto di Bacco. Havvi nel l’ atto IV una scena totalmente comica trall’infelice Pen
hè possano agevolmente trovarsi gli squarci che si vanno indicando. L’ atto I adunque si fa terminare col Coro Αὐρα, ποντιας
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 614
, ma fin qui non trovata. Della morte di Bartolommeo Cavalieri ecco l’ atto tolto dai Registri di S. Giovanni Laterano (1699-
unerale privato. Il Cavalieri era nato dunque il 1730 ; e, secondo l’ atto che è nel Registro manoscritto appartenente al Ma
n una nota di esso Martini, avendo il Cavalieri per moglie, secondo l’ atto di morte, una Giustina Bercelli, e secondo il Bar
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 253
on riporta, oltre a una querela contro Silvia e il padre Benozzi, e l’ atto di matrimonio di lei col Balletti, un atto d’usci
ia e il padre Benozzi, e l’atto di matrimonio di lei col Balletti, un atto d’usciere, col quale a istanza di certo Maziau, s
4 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
oso che sempre in Sofocle precede le disperazioni e i suicidii. Nel l’ atto quinto trovasi quello squarcio maraviglioso che l
Polinice mal grado del vigoroso divieto di Creonte. E notabile nel l’ atto secondo la scena delle due sorelle Antigone ed Is
iato con esattezza maggiore. L’intermezzo, ossia canto del Coro del l’ atto secondo, è congiunto alle querele di Elettra. La
i se ne contino. Dopo un contrasto di Edipo e Creonte, Giocasta nel l’ atto terzo cercando di consolare il consorte con iscre
me qui Giocasta si studia di torre ogni credito agli oracoli; e nel l’ atto quarto Edipo al l’udir che Polibo suo creduto pad
riconoscenza poi mirabilmente condotta per tutte le circostanze nel l’ atto quarto, e di qual veramente tragica catastrofe pr
che i tuoi raggi io miria Ma quanto è tragico e spaventevole nel l’ atto quinto il racconto della morte di Giocasta e del
cì più di ogni altro tragico, Qualche altro frammento di quello del l’ atto primo della versione elegante del lodato Giustini
drebbero con piacere sulle scene Filottete zoppicante e disteso nel l’ atto II colle convulsioni: ma egli si mostrava in ques
ndi. Può osservarsi in questa favola che i Cori del primo e del terzo atto sembrano più parlanti del secondo, il che trovand
to, o vogliam dire accompagnato dagli stromenti. La prima scena del l’ atto quinto è molto vivace pel vago contrasto della vi
5 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
r più parte la mente che il cuore. Il soliloquio di Medea che forma l’ atto primo e serve d’introduzione, è vigoroso. Invocat
Creusa vedesi il progresso dell’azione; e Medea dice nel cominciar l’ atto II: Occidimus, aures pepulit hymenæus meas.
sfuggita ad Euripide. Ma le studiate bellezze poetiche profuse nell’ atto quarto, allorchè la Nutrice novera i veleni racco
ioni, la scena prende maggior movimento e vigore. Non è meno vivace l’ atto terzo in cui Fedra accusa della propria colpa l’i
occorso di Nettuno obbligato a compiere l’ultimo di lui desiderio. L’ atto quarto cavato interamente da Euripide contiene il
imide cum increpuit metus. Ma l’originale bellezza dell’eccellente atto terzo gareggia colle più teatrali patetiche situa
a declamazione di Edipo su i mali della peste ripetuti dal coro nell’ atto primo. Sofocle con saggia economia svolge gradata
missus erebo ut cædis auctorem indicet. E con ciò si prepara per l’ atto terzo un lunghissimo racconto dell’ evocazione de
or latino; e sempre più si desidera il bellissimo e veramente tragico atto quinto del coronato Agamennone di Eschilo. Il Tie
ndo sono lunghe e troppo circostanziate. Tale è quella di Atreo nell’ atto terzo: Sic cum feras vestigat, & longo sagax
a sylvis qualis in Gangeticis &c.; e anche un’ altra del medesimo atto , nè molto da questa lontana, spiegata in altretta
certi nihil, Nisi frater hostis. Bella è pure la sentenza della atto terzo: Habere regna casus est, virtus dare,
e, sembrano più connessi a cagione del prologo di Giunone che forma l’ atto primo. Ma poi la tragedia greca trionfa per la vi
itevoli di particolar lode sono eziandio le preghiere di Ercole nell’ atto quarto. Anfitrione gl’ insinua d’implorar da Giov
r magnanimo. Non è da omettersi la bella espressione di Giunone nell’ atto primo: . . . . . . Monstra jam desunt mihi, M
i molto alle due favole greche per istile e condotta. Nel lunghissimo atto primo, benchè pur tronco, presenta una verbosa de
e nel piano e nella condotta dell’Ercole Eteo latino che ne deriva. L’ atto primo ci mostra Ercole che si trattiene a ciarlar
tarda senectus) le va incontro, e cominciano le nenie a due. Apre l’ atto secondo Seneca che pur viene non si sa perchè, e
mina a partire: Quid tegere cesso tartaro vultus meos? Chiude l’ atto Ottavia rimandata alla casa paterna, ed il Coro l
6 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
rrier spietatamente audaci Stan presso a un’ara di gramaglie cinta In atto minacciosi e con orrendi Giuramenti spaventano gl
o. Sommo impeto di vigorosa eloquenza scopresi nel coro del medesimo atto primo, e la dipintura vivace del sacco di una cit
esa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto sembra veramente un accessorio superfluo, poichè
a lingua. La riconoscenza di Elettra e del fratello si fa nel secondo atto per mezzo de’ capelli gettati da Oreste sulla tom
e di cote al furor di Oreste, e lo determina ad ucciderla. Nel quinto atto il poeta manifesta parimente la sua maestria, mos
l Coro de’ vecchi Persi, forma una delle bellezze di questo dramma. L’ atto quarto, in cui comparisce l’Ombra di Dario, è un
di sì gran nemico le lodi della Grecia. La venuta di Serse nel quinto atto aumenta la dolorosa situazione del Consiglio di P
. Ασαφις, inintelligible fu da Aristofana chiamata la sua frase nel l’ atto 5 delle Rane. a. L’originale greco ha che per tu
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 4
un con suo marito nel giugno del 1683 (V. il Campardon che riporta l’ atto di naturalizzazione — Les Comédiens du Roi de la
ssasi la di lui testa fra le gambe, si dà a schiaffeggiarlo. Al terzo atto Cintio e Trivelino che appaiono i favoriti rivali
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
stile e della versificazione il monologo di questa principessa nell’ atto III Eccomi donna e sola fra barbari crudeli. V
tutta esprime la passione, e nulla v’ è di narrativo. Notabile nell’ atto IV è il discorso di Solimano dopo di aver deliber
ate che non sono in Seneca, il linguaggio più spesso fangoso, e nell’ atto V si accumulano troppe cose dopo la morte di Seja
pennellate franche e vigorose ; vivo è il ritratto de’ favoriti nell’ atto III ; buona è la scena del IV in cui Sejano intim
si. La Virginia, mal grado del buou dialogo d’Icilio e Numitore nell’ atto I, e del racconto felice e senza ridondanza del d
itolo di Orazia, ma conservò per lei sola tutto l’interesse sino all’ atto V ; là dove l’Aretino, che la fa morire nel III,
’amor tragico di Orazia e Curiazio, l’amara divisione di questi nell’ atto III, il carattere eroico e feroce di Orazio, la n
a trattener la madre che stà per trafiggere il figliuolo ? del vivace atto V ove tutto mira al disviluppo felicemente ed avv
per la semplicità dell’azione avvivata però da un movimento che va d’ atto in atto crescendo. La sceneggiatura è pure alla m
semplicità dell’azione avvivata però da un movimento che va d’atto in atto crescendo. La sceneggiatura è pure alla maniera a
agedia. Vi si scorgono di bei passi nè pochi. Spira magnanimità nell’ atto II la risposta di Didone all’ ambasciadore di Jar
o II la risposta di Didone all’ ambasciadore di Jarba. Teatrale nell’ atto III è il contrasto di Didone che giugne gioliva e
a trafitta di Didone, e l’ingegno dell’ autore. La scena quinta dell’ atto IV ci sveglia l’idea dell’ abbandono di Armida, e
ende che egli vi concorra. « Io porterommi al tempio (ella dice nell’ atto III) mi scoprirò al tiranno ; gli trarrò dal capo
nteressanti ben condotte. Viva e patetica è la preghiera che fa nell’ atto I Osmene al padre per non isposar Giocasta. È ten
sposar Giocasta. È tenera la riconoscenza di Antigona ed Osmene nell’ atto II. Sono giuste le di lei prime espressioni. Appa
i lei coraggio ed il disprezzo della morte in faccia a Creonte nel IV atto . Piace soprattutto nell’ atto V la patetica separ
della morte in faccia a Creonte nel IV atto. Piace soprattutto nell’ atto V la patetica separazione di Antigona ed Osmene n
IV, e s’impresse splendidamente in Veuezia nel 1754 ornata in ciascun atto di alcune medaglie battute da’Romani in onore di
supplizio. Vì sono i cori scritti ottimamente, i quali incatenano un atto coll’altro, e meritano l’attenzione degl’intellig
a situazione di Timandro e de’ figli, i quali nella scena terza dell’ atto Il a prova accusano ciascuno se stesso per libera
Timandro non doveva fremere all’udirli ? Ottimo nel principio dell’ atto III è il contrasto che si ammira in Timandro del
erosamente si animano a morir con costanza. Tutto bene ; ma già nell’ atto II, come si è notato, è seguita una volta la loro
l’ impostura di Marco è sobria e giudiziosa : patetiche nel medesimo atto sono l’espressioni di Virginia : buono il raccont
loro stato, e si dividono senza che Ulisse si faccia conoscere. Nell’ atto V Penelope si lamenta del tripudiar che fanno i p
ofici, come specialmente dimostra il discorso di Ulisse in fine dell’ atto IV, e sapere occultar se stesso ne’ personaggi ch
Quì l’oro il padre d’ogni colpa, è fango ec. Nella scena terza dell’ atto II avviene l’annua adunanza de’ Cherusci, in cui
i Cauno ed Idotea, e nel disegno di Mileto su di costei che l’odia. L’ atto risorge colla vénuta di Bibli destinata dall’ ora
pietà. Ma la scena terza, la quarta ben lunga, e la quinta di quest’ atto , che non ne contiene che sette, si aggirano intor
sai patetica riesce la descrizione di Marco nella scena seconda dell’ atto II della rassegnazione di Ugolino condotto al car
i quello del Shakespear. Confesseremo non pertanto che la scena dell’ atto IV di Cleopatra ed Ottavio nel tempio, in cui ell
il piacere nella sua casa in Parigi di udirne leggere dall’ autore l’ atto primo che sommamente interessava. Sopra tutte le
Ecco le scene che mi sembrano più teatrali. In prima la quarta del II atto di Alfonso che trova viva la figlia, e le fa sape
e esserne egli il possessore. Questa serie di scene patetiche rende l’ atto III pieno di moto e di azione. L’assalto generale
re il rispetto di figlio coll’amor di marito, situazione che corona l’ atto IV. Arde Sagunto : caduti sono tutti i cavalieri
rigida virtude ? Anagilda Ad Anagilda. Anche la settima del medesimo atto è singolare per la riconoscenza di Fernando del p
concepire alte speranze nel declinat del secolo XVIII. Vigoroso nell’ atto I è il discorso tenuto da Sempronio al giovine Eb
teri de’ baccanti. Vivace la dipintura della loro empietà fatta nell’ atto II da Fecenia spaventata dal vedere ascritto il c
rci eccellenti nelle scene tutte di Pilade ed Oreste, in quella dell’ atto III tra essi ed Ifigenia, nell’ ultimo patetico c
ultimo patetico congedo di Oreste coll’ amico nella scena terza dell’ atto IV. Ci basti accennare che rendono questa Ifigeni
re. Serva di saggio ciò che dice Farfè nella bella scena quinta dell’ atto II, in cui si ammirano quattro caratteri dissomig
rvisi il ritratto di Cromwel in queste parole della prima scena dell’ atto IV : Diadema non curo o regia spoglia ; Voglio
al favola che ha un coro mobile nel primo e nel secondo, e nel quarto atto , e non nel terzo, è notabile la franca dipintura
caratteri di Cleonice e di Sofronimo, e patetica la scena terza dell’ atto IV. Rincrescerà però a taluno il non delicato car
agedia italiana. L’autore nel tessere la sua tela non ha potuto nell’ atto V serbare il modo tenuto de’ moderni e guardarsi
la rapidezza di questa meglio conviene alle circostanze di trovarsi l’ atto in sul finire ed Uberto così malconcio da’ tormen
omeo intenerito più non resiste, e palesa quanto gli chiede. L’ultimo atto con una rapidezza giudiziosa, colla determinazion
iene a prendere Elisa, della quale Matilde sospettava ; quella del IV atto in cui il virtuoso Ubaldo si allontana dalla cort
duta sin dal principio ; la venuta d’Isabella nella prima scena del I atto senza perchè o solo per tornare dentro dopo del s
i, ed otto soliloquii, e qualche inverisimiglianza, come quella dell’ atto V, in cui Egisto penetra quasi presso del letto d
la non l’è più quando per lui paventa. Sopratutto lodevolissimo nell’ atto V è il trasporto di Oreste nel trucidar Egisto, c
enire. Elettra va parlando sola a voce alta nella scena seconda dell’ atto I, ed è intesa da Pilade ed Oreste. Era giusto ch
co ? Perchè non congiungere lo scioglimento all’ azione ? Per fare un atto V(a). Rosmunda. Questo componimento è tutto d’in
Bruto novello, spegne in Timofane il tiranno, e piagne il fratello. L’ atto V piacerà sempre per l’oppressione repentina dell
? Il carattere di Egisto è colorito egregiamente nell’ incontro dell’ atto II cou Polifonte ; ma nel suo bel racconto la cir
al furore di Merope che lo crede uccisore del proprio figlio anima l’ atto IV. Pur la sua lunghezza potrebbe (stò per dire)
nsinuano guerre stragi atrocità predicando pace e tolleranza, e nell’ atto V comparisce profeta veridico degli eventi di Mar
L’avversione di Roma traluce, nè foscamente nella scena quarta dell’ atto IV da i detti di Lorenzo. Nel V atto si trasporta
camente nella scena quarta dell’ atto IV da i detti di Lorenzo. Nel V atto si trasporta felicemente la finale azione alla pr
i, che il consiglio di Raimondo, Salviati e Guglielmo nel finir dell’ atto IV sembri un consesso di tigri, Freddo valor fer
ere su di questa favola ravvisa per attivi solo il terzo ed il quinto atto , ed osserva certa inazione ne’ due primi, e nel q
patetico che vi scorgo. In prima l’osservo nella seconda scena dell’ atto II, in cui Agide esorta la moglie a soffrir la di
ovar può a Sparta, Non il mio pianto a te. Il la seconda scena nell’ atto III, in cui segue l’abboccamento di Agide con Leo
lascia… Addio, miei figli. Possibile che ciò non interessi ? Tutto l’ atto V che consiste in due non brevi scene, contiene l
za svantaggio. Qual cosa v’ha di più grande della seconda scena dell’ atto III tra Cesare e Bruto ? Il parlar di Bruto da ve
propria ambizione, l’altro di rendere a Roma la libertà. Bruto nell’ atto V prende la parola nel Senato, e dice che Cesare
, ai figli, alla patria, alla vita, vidi commosso l’uditorio. Ciascun atto di questa tragedia rileva un trionfo della virtù
i Socrate, ed un passo che lo conduce gloriosamente alla morte. Nell’ atto I egli si oppone agli amici e discepoli, che vogl
pposto segna egli stesso il foglio della domanda. Si oppone nel terzo atto ai discepoli per salvar la vita al traditore Meli
e Socrate è condotto al carcere. Compiesi il trionfo di Socrate nell’ atto V. Egli rimprovera i seguaci che tumultuano. Disa
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 947-
azioni del Riccardo D’ Arlington, il pubblico accorreva al solo terzo atto , in cui ella aveva la maggior parte. Nella Pia de
di consiglio, n’ebbe in risposta che niente poteva dirle per l’ultimo atto , poich’ella moriva come niuna avrebbe potuto mai.
lla moriva come niuna avrebbe potuto mai. Qualcosa le disse pel terzo atto , e Marenco dovè tagliare il gran discorso, non co
10 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO III. LIBRO III » pp. 50-54
recata Beatrice d’Este sua madre. ADDIZIONE V** Sull’autore del I atto della Celestina. V’Ha chi pone in dubbio, che
stina. V’Ha chi pone in dubbio, che il Cotta fosse l’autore del I atto della Celestina. Alcuno l’attribuisce a Giovanni
11 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
ro in più di un genere. I Difetti dell’amore pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli stranieri per
Amor non previsto, o Cupido filosofo, altra favola in versi pur di un atto fu parimente bene accolta. La Marianna, ovvero la
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 684-685
ce…. Ma lasciam discorrere il Gozzi : …… Alla sedicesima scena dell’ atto primo, ch' è la penultima di quell’ atto, uscì il
Alla sedicesima scena dell’ atto primo, ch' è la penultima di quell’ atto , uscì il Don Adone cugino del Duca. Al presentars
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
nesti prodigii, e dopo aver molto l’uno e l’altro cianciato termina l’ atto con un coro. Trattasi nel II atto de’ mali appar
l’uno e l’altro cianciato termina l’atto con un coro. Trattasi nel II atto de’ mali apparsi dopo la pace fatta , e gl’inter
to col coro che canta le lodi di Drusiana moglie del Piccinino. Il IV atto è il più bizzarro. Il re alterca col carnefice es
ram sortem accidere. Sed redeo ad regem; jam perfectum est scelus. L’ atto termina col coro che in compagnia di Drusiana com
in compagnia di Drusiana compiange la prigionia del Piccinino. Nel V atto la scena torna a Ferrara. Un messo racconta al du
ell’inferno, A provar se laggiù mercè s’impetra. Trattasi nel quarto atto di ciò che avvenne ad Orfeo nell’inferno. Ma quì
dietro al monte. Ed in tale scena potevano passare anche il II e III atto parlandovisi del medesimo monte. Rappresentò fors
eo vuol tornare per ridomandarla, ma vien respinto da Tisifone. Nel V atto Orfeo vaneggiando per lo dolore risolve di non ma
sta, perchè il primo di lei autore Cotta non ne compose se non che un atto solo de’ ventuno ch’ n’ebbe poi nel secolo XVI? C
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
Veronese ; La gara d’Arlecchino e di Scapino, commedia anonima in un atto  ; Il Principe di Salerno, commedia in cinque atti
ra il 1782 con molto successo ne’ Gemelli bergamaschi, commedia in un atto di Florian, per la quale gli furon dettati questi
di Carlino fu la parte di marito nel Bon Ménage, altra commedia in un atto di Florian, rappresentata il 17 gennaio 1783, per
igu, e Carlino a Roma, o Gli amici di collegio, memoria storica in un atto di Rochefort e Lemoine recitata lo stesso anno al
del Re, sotto nome di Carlino. Altri documenti riporta il Campardon ; atto di decesso e d’inumazione, contratto di matrimoni
e s’egli sia veramente suo. Pantalone glie ne dà promessa. Al secondo atto , Scapino svela a Celio che Rosaura non è altrimen
milla ; ella si dispera ; scoppiano liti, e restano adirati. Al terzo atto , egli studia il modo di vendicarsi di sua moglie 
 ; Celio che la vede nelle sue braccia, è preso da gelosia. Il quarto atto comincia con una scena di dispetti, fra Celio e R
Io ti ferirò – egli dice – colle armi che tu m’hai fatto. » Al quinto atto , Pantalone vedendo che tutto è scoperto, permette
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »
rto, in data 22 aprile 1694, nel caso che debba recarsi all’estero. L’ atto di nomina suona così : Ferdinando Carlo etc. etc.
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 113
per molti anni. Passò a seconde nozze il 13 novembre del '31 per puro atto di pietà, con Vincenza Gallini-Bertoï, vedova del
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 690
gna tra' filodrammatici il '75, e la ricordo, bellissima, nell’ultimo atto della Pia declamato con molta passione.
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
in più di un genere. I Difetti dell’amore re pastorale in versi di un atto riscosse applausi da’ suoi e dagli stranieri per
o Amor non previsto o Cupido filosofo altra favola in versi, ed in un atto , fu parimente favorevolmente ricevuta dal pubblic
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 749-750
A., op. cit.) come si presentasse a San Beneto in ca da Pesaro tra un atto e l’altro del Miles gloriosus di Plauto (16 febbr
Musica, ov'esordì come ballerìna il 16 novembre '79, nel ballo del IV atto d’Ifigenia in Tauride di Gluck. Avendo il Giornal
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
r più parte la mente che il cuore. Il soliloquio di Medea che forma l’ atto I, e serve d’introduzione, è vigoroso. Invocati g
reusa, vedesi, il progresso dell’azione; e Medea dice nel cominciar l’ atto II: Occidimus! aures pepulit hymenaeus meas. Hoc
ragica, quadro fuor di modo orribile. Un figlio svenato, una madre in atto di trapassare il cuore all’altro, un padre trafit
ioni, la scena prende maggior movimento e vigore. Non è meno vivace l’ atto III in cui Fedra accusa della propria colpa l’inn
soccorso di Nettuno obbligato a compiere l’ultimo di lui desiderio. L’ atto IV tratto interamente da Euripide contiene il mag
t peccare, cum posit, jubet. Ma l’originale bellezza dell’eccellente atto III gareggia colle più teatrali patetiche situazi
varie espressioni bellamente imitate da Metastasio. Seneca dice nel l’ atto II: Si manes habent curas priores, nec perit fla
Emissus Erebo ut caedis auctorem indicet. E con ciò si prepara per l’ atto III un lunghissimo racconto dell’evocazione delle
utor latino; e sempre più si desidera il bellissimo veramente tragico atto V del coronato Agamennone di Eschilo. Il Tieste è
una sylvis qualis in Gangeticis etc. ; ed anche un’altra del medesimo atto , nè molto da questa lontana spiegata in altrettan
e, sembrano più connessi a cagione del prologo di Giunone che forma l’ atto I. Ma poi la tragedia greca trionfa per la vivaci
lto alle due favole greche per istile e per condotta. Nel lunghissimo atto primo, benchè pur tronco, presenta una verbosa de
e nel piano e nella condotta dell’Ercole Eteo latino che ne deriva. L’ atto primo ci mostra Ercole che si trattiene a ciarlar
diviene grossolano nella tragedia latina, e stanca il leggitore nel l’ atto II con mille discorsi che per far senno dovevano
, tarda senectus) le va incontro, e cominciano le nenie a due. Apre l’ atto II Seneca che purviene non si sa perchè, e si met
etermina a partire, Quid tegere cesso tartaro vultus meos? Chiude l’ atto Ottavia rimandata alla casa paterna, ed il Coro l
21 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
ier spietatamente audaci Stan presso a un’ara di gramaglie avvolta In atto minacciosi, e con orrendi Giuramenti spaventano g
peto di tragica e vigorosa eloquenza si ravvisa nel coro del medesimo atto  I, e la dipintura vivace del sacco d’una città pr
he modo discolpare. Egli per altro mostra molto giudizio nell’istesso atto , facendo che Oreste rifletta sull’impresa, a cui
ecchi persi, é una delle più rimarchevoli bellezze di tal tragedia. L’ atto  IV, in cui comparisce l’ombra di Dario, é veramen
gi involta nell’oscurità di tanti secoli? Sommamente patetico in tale atto é il silenzio dell’ingannata Dejanira alle accuse
lla gioventù studiosa. Ecco la maggior parte del coro che conchiude l’ atto  I. Santo oracol di Giove    Che sì soave spiri,
l teatro un personaggio, come Filottete, zoppicante, e disteso nel II atto colle convulsioni. Ma ciò si rappresentava senza
andi. Si può osservare in questi tragedia, che i cori del I e del III atto sembrano più parlanti del II, il che si trova in
ndo finire il V colla scena VIII e col coro che par mancante, e ’l VI atto comincerebbe dalla IX scena. L’Ifigenia in Tauri
la tenera scena d’amicizia tra Pilade e Oreste, colla quale termina l’ atto  III senza coro. Maneggiata con somma delicatezza
le lodi di Febo e di Diana ec.» Or non sarebbe questo il finale d’un atto ? Allora potrebbe la tragedia dividersi in quattro
ito, dagli stupidi ammiratori de’ moderni dee leggersi attentamente l’ atto II per apprendere l’arte di distinguere la natura
ichiarazioni d’amore l’una accanto all’altra, nel primo e nel secondo atto . Nell’Ippolito non si ragiona della morte di Tese
e e scusarne i difetti. Teseo attrae a se tutto l’interciso del terzo atto . L’amore d’Ippolito per Aricia vietato dal padre
ferite: Ella poiché si vide in libertade Volgendo gli occhi in certo atto pietoso Che alcun non fu che i suoi tenesse asci
o all’ombilico E ’l suo candido seno mostrò fuori ec. e finalmente l’ atto grande e nobile di cader con decenza dopo il colp
stibulo colla testa velata, circondato di figliuolini delle Argive in atto supplichevole. Oltre a molti tratti assai patetic
II Teseo risolve di portar la guerra in Tebe, e appena incominciato l’ atto  III, la guerra é fatta, e Teseo ritorna vincitore
ola, scudiere di Ercole. Vedete quest’altro sopra un cavallo alato in atto di ferire quel mostro di tre corpi ec. E così é c
lla situazione d’Achille in quella regia. É rimarchevole nel medesimo atto  I la scena di Ion e Creusa che non si conoscono.
rare ne’ loro componimenti. La scena di Creusa e di Ion che termina l’ atto  IV, e che forse dovrebbe esser la prima dell’atto
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1068
rrari, fu grande nella Quaderna di Nanni di Carrera, in cui, al terzo atto , a detta dello stesso autore, non ebbe chi lo sup
23 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
lla che si fece al doppio amore di Celia per la rarità del caso, poco atto essendo un possibile raro o troppo metafisico a p
torna l’interesse ad essere tutto per Filli. Sin dal principio dell’ atto II desta curiosità il ben colorito amor fanciulle
infedele, perturbano sommamente l’azione, che viene nobilitata nel V atto col pericolo della vita di Tirsi, il quale avendo
donò l’arco incantato: e patetico l’equivoco preso da Alcippo nel IV atto , pensando aver trafitta la sua Meganira nel prova
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944
quella già alle stampe de’Voltureni. Del dramma in versi e in un solo atto  : Cefalo, pubblicato a Cremona, il Bartoli riferi
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
, e non essendo al Domeniconi riuscito di fargli cambiare un finale d’ atto , molti ne inferirono che non foss’egli autore di
26 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
ha parte la mente e non il cuore. Il soliloquio di Medea, che forma l’ atto  I e serve d’introduzione, é molto vivace e robust
Giasone si vede il progresso dell’azione, e Medea dice cominciando l’ atto  II: Occidimus, aures pepulit Hymenaeus meas. Ho
sommamente tragica, quadro orribile: Un figlio svenato, una madre in atto di trapassare il cuore all’altro, un padre trafit
ssioni, la scena marcia piena di moto, e vigore. E non men vivace é l’ atto  III, in cui Fedra accusa l’innocente Ippolito, e
soccorso di Nettuno obbligato a compiere il di lui terzo desiderio. L’ atto  IV cavato interamente da Euripide contiene il mag
ere quae fratrum caret etc. Ma la bellezza originale dell’eccellente atto  III gareggia colle più teatrali patetiche situazi
habent Curas priores, nec perit flammis amor. Metastasio nel Catone atto  I, sc. VIII, S’é vero, ch’oltre la tomba amin gl
Levia perpessae sumus, Si flenda patimur. Metastasio nell’Artaserse atto  II, sc. V, Piccolo é il duol, quando permette il
s emissus Erebo, ut caedis auctorem indicet». E così si prepara per l’ atto  III un lunghissimo racconto dell’evocazione dell’
tore, e le Scene son poco artificiosamente concatenate. Soprattutto l’ atto  V manifesta la poca destrezza e pratica di teatro
tino; e fa sempre più desiderabile il bellissimo e sommamente tragico atto  V del coronato Agamennone di Eschilo. Il Tieste (
Gangeticis Inter juvencos tigris etc. e ancor un’altra del medesimo atto , né molto lontana da questa, spiegata in altretta
e regna casus est, virtus dare, da Metastasio così imitata nell’Ezio atto  I, scena IX, ……………… Se non possiedi, Tu doni i r
conseguenze, sembrano più uniti per lo prologo di Giunone che forma l’ atto  I. In ricompensa trionfa la tragedia Greca per la
le due tragedie greche per locuzione e per condotta. Nel lunghissimo, atto  I benché pur tronco, presenta una verbosa declama
i maneggiato un altro, se ne vendica col disprezzo. Nel frammento del atto  II Edipo comparisce un mentecatto, perché pregato
ne nel piano e nella condotta dell’Ercole Oeteo che ne deriva, il cui atto  I ci mostra Ercole, che si trattiene a ciarlare n
us? le va incontro, e congiuntesi, cominciano le nenie a due. Apre l’ atto II Seneca, che pur viene, non si sa perché, e si
determina partire, Quid tegere cesso Tartaro vultus meos? Chiude l’ atto Ottavia rimandata alla casa paterna. e ’l coro la
istessa cosa, ed egli obbedì; e giunto a quelle parole, si compose in atto grave colla mano alla fronte in guisa d’uomo che
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 874
nisona a quella della Marchionni, vi produceva un mirabile effetto. L’ atto terzo diveniva un gioiello per l’accordo, col qua
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494
ellettualmente ; il primo attore poteva diventar benissimo al secondo atto la prima donna, o viceversa. Nata l’Amalia Borisi
la mattina, cominciando alle 9, e rimandando il pubblico a ogni fin d’ atto della stessa commedia, per dar posto al pubblico
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua li 16 Dicembre 1678. » pp. 127-128
se alcun altro artista compariva, quando egli incominciò, gridando : atto primo, scena prima ; e dopo di aver detto che il
di tutti gli altri sol nominati. Potei ascoltare le prime scene dell’ atto , e confesso che per l’ esecuzione, ammesso che l’
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 414-417
e comincia a farsi sentire in un lungo monologo di Pantalone al primo atto , tutto a bisticci : La sorte s’urta, e fa che mo
on l’Eco, che torna poi in scena, per dir così, con Titiro al secondo atto , e con Montano, poi con Graziano e Bergamino, e c
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
era fatale in cui il povero Petito moriva di apoplessia dopo il terzo atto . La sera del 30 marzo toccò al De Angelis di pres
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121
o tempo, oserei dire, unica. Egli soleva tra il penultimo e l’ ultimo atto della rappresentazione invitare il pubblico, seco
33 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
nell’atto quarto è il lamento di Sangaride. Ella volle nel precedente atto manifestare a Cibele l’amore che ha per Ati, e qu
più non conoscendola. La dea crudele gli rende la ragione nel quinto atto , ed egli conosce l’eccesso ove ella l’ha spinto,
con Rinaldo au bout de l’univers. Tutto ciò chiama l’attenzione; ma l’ atto III è quasi tutto fantastico e miracoloso, e gli
L’azione già intepidita nel III con gli esseri allegorici, in tutto l’ atto IV diviene vieppiù fredda e nojosa per le appariz
ni. Oltre a questa scena dell’Iside, mentovò ancora quella del quinto atto di Ati, Quoi Sangaride est morte; il discorso di
34 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
si sul Filolauro di Bernardo Filostrato, che l’istesso Quadrio chiama atto tragico, benchè nella Drammaturgia del l’Allacci
a fu impressa nel 1520 in Bologna senza nome di autore, e contiene un atto solo senza distinzione di scene con vario metro,
ol pugnale alla mano dono di Eolo suo padre, e le di lei parole nel l’ atto di trafiggersi sperando di sopravvivere nella mem
a. Nemesi colle Furie e l’Ombra di Selina madre di Orbecche formano l’ atto I, come nel Tieste l’Ombra di Tantalo e Megera. L
cche formano l’atto I, come nel Tieste l’Ombra di Tantalo e Megera. L’ atto IV nel quale Atreo ammazza i nipoti, e delle loro
cellerate, ha prestato molti colori alla terribile carnificina del IV atto dell’Orbecche. Dalla descrizione del bosco secret
ire che sieno invenzioni del suo secolo . Un coro di virtù in ciascun atto per tramezzo vi recita alcuni versi. Si espone ne
sser essa il principal personaggio, e che morendo prima di terminar l’ atto III, abbandona ad un altro l’interesse che era tu
i affettuose Negli orti de la lor benivolenza; e questa del medesimo atto Orazio vincitor per la mia lingua Con la bocca d
735 questo abbozzo vien chiamato tragedia non finita , e contiene un atto primo senza coro di quattro scene, e due altre di
un atto primo senza coro di quattro scene, e due altre di un secondo atto , le quali tutte si distribuirono poi nel primo e
secondo atto, le quali tutte si distribuirono poi nel primo e secondo atto della tragedia compiuta. I passi più belli della
descrizione delle notturne inquietudini dell’innamorata Alvida nel l’ atto I: … Oimè! giammai non chiudo Queste luci già st
ngustiato Torrismondo; delle lungherie della scena terza del medesimo atto di Torrismondo col consigliere, in cui l’autore a
vi premise un argomento, in cui si distingue il contenuto di ciascun atto . La scena dell’azione dimostra Troja distrutta ed
ll’opera. Nel rimanente si va dietro le orme di Seneca nel bellissimo atto III delle Troadi, ma col miglioramento che l’azio
lezza, e forse con robustezza minore. Ma bisogna confessare che nel l’ atto IV l’Italiano rimane ben al di sotto del Latino.
e si prepara la di lui disperazione per lo scioglimento. Nel medesimo atto si è disposto che Simandio vada francamente a sco
intenderlo si accende si una rabbia tremenda, ed in conseguenza nel l’ atto III minaccia di trarre a Dirce di propria mano il
Ismene, nell’aprir la bocca ai detti, Fece costui col labro un cotal atto , Che il mio consorte ritornommi in mente. a. V
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
ancò a’suoi impegni scritturandosi con una Marchetta, e allegando con atto di perfidia, pretesi contratti antecedenti con un
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 73
o : impegno che, a detta dello scrivente Ludovico Bevilacqua, era più atto di perfidia, e liuorc contro la signora Marzia (l
37 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106
ne volesse un saggio recheremo quì un passo della scena quarta del I atto in cui l’autore rileva i terrori notturni della R
sono i due versi seguenti detti da un Messo nella scena prima del IV atto : O superbia superba, o de le menti Gonfia di
i un racconto de’ suoi andati casi impertinentemente cominciato nel I atto , narrato a spezzoni ne’ seguenti, interrotto quat
38 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
dam dentibus frendens humum, Patremque saevâ voce Luciferum ciet. L’ atto termina col coro che si dimostra timido e dolente
dentes moras…. Fortuna vires ausibus nostris dabit. Il coro chiude l’ atto raccontando in pochi versi tutta la spedizione di
ino, ed al fine la morte di lui. Con un’ ode saffica il coro chiude l’ atto , dando grazie al cielo per la morte del tiranno e
39 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
m dentibus frendens humum, Patremque sæva voce Luciferum ciet. L’ atto termina col coro che si dimostra timido e dolente
moras .... Fortuna vires ausibus nostris dabit. Il coro chiude l’ atto raccontando in pochi versi tutta la spedizione d’
ino, ed al fine la di lui morte. Con un’ ode saffica il coro chiude l’ atto , dando grazie al cielo per la morte del tiranno e
40 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
nesti prodigi, e dopo aver molto l’uno e l’altro cianciato termina l’ atto con un coro. Trattasi nel secondo de’ mali appars
ol coro che canta le lodi di Drusiana moglie del Piccinino. Il quarto atto è il più bizzaro. Il re alterca col carnefice, es
sortem accidere. Sed redeo ad regem; jam perfectum est scelus. L’ atto termina col coro che in compagnia di Drusiana com
ompagnia di Drusiana compiange la prigionia del Piccinino. Nel quinto atto la scena torna a Ferrara. Un messo racconta al du
etro al monte; ed in tale scena potevano passare anche il II e III atto parlandovisi del medesimo monte. Rappresentò fors
ol tornare per ridomandarla, ma vien respinto da Tisifone. Nel quinto atto Orfeo vaneggiando per lo dolore risolve di non ma
era ancora composta, perchè il primo autore Cotta non ne fece che un atto de’ ventuno che poi n’ebbe nel XVI secolo? 60.
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Rimini, li 22 Giug.º 1698. » p. 489
rice notissima e nuora di Luigi Riccoboni (sabato, 7 luglio 1734), un atto concernente la bigamia del signor de Laboras, pad
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 531
ali il Pertica, scritturato per le parti serie e sostenute. Eccone l’ atto di nascita che ho estratto dall’Opera di Santa Ma
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 570-571
si meritò dal pubblico veronese l’onore della presente effigie nel IV atto di Medea. Napoleone Tassani rappresentava di
44 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
olve di non accoppiarla a veruno, e si raccomanda a Vulcano. Chiude l’ atto un coro di Argive, la cui eleganza e leggiadria p
iange la principessa destinata a morir vergine, vede il popolo che in atto di stupore accorre alla reggia. Egli stesso vi si
tenersi sul Filolauro di Bernardo Filostrato, che esso Quadrio chiama atto tragico, ma che nella Drammaturgia dell’Allacci è
a fu impressa nel 1520 in Bologna senza nome di autore, e contiene un atto solo senza distinzione di scene con vario metro,
ol pugnale alla mano dono di Eolo suo padre, e le di lei parole nell’ atto di trafiggersi sperando di sopravvivere nella mem
. Nemesi colle Furie, e l’Ombra di Selina madre di Orbecche formano l’ atto I, come nel Tieste l’Ombra di Tantalo e Megera. L
cche formano l’atto I, come nel Tieste l’Ombra di Tantalo e Megera. L’ atto IV nel quale Atreo ammazza i nipoti, e delle loro
erate, ha prestato molti colori alla terribile carnificina del quarto atto dell’Orbecche. Dalla descrizione del bosco secret
dire che sieno invenzione del suo secolo. Un coro di virtù in ciascun atto per tramezzo vi recita alcuni versi. Si espone ne
ser essa il principal personaggio, e che morendo prima di terminar l’ atto III, abbandona ad un altro l’interesse, che era t
fettuose Negli orti de la lor benivolenza; e questo del medesimo atto , Orazio vincitor per la mia lingua Con la bo
l 1735 quest’abbozzo vien chiamato tragedia non finita, e contiene un atto primo senza coro di quattro scene, e due altre di
un atto primo senza coro di quattro scene, e due altre di un secondo atto , le quali tutte si distribuiscono poi nel primo e
ngustiato Torrismondo; delle lungherie della scena terza del medesimo atto di Torrismondo col consigliere, in cui l’autore a
e vi premise un argomento in cui si distingue il contenuto di ciascun atto . La scena dell’azione dimostra Troja distrutta ed
l’ opera. Nel rimanente si va dietro le orme di Seneca nel bellissimo atto III delle Troadi, ma col miglioramento che l’azio
e si prepara la di lui disperazione per lo scioglimento. Nel medesimo atto si è disposto che Simandio vada francamente a sco
intenderlo si accende di una rabbia tremenda, ed in conseguenza nell’ atto III minaccia di trarre a Dirce di propria mano il
atto V egli torna fuori senza avere nulla eseguito nel vuoto dell’uno atto e dell’altro. Il suo furore ha una specie di ripo
dan regni alle altrui figlie in dote. Oltra di ciò facea ridendo un atto 99, Che la regina il fa sempre che ride: Nè il
mene, nell’aprir la bocca ai detti, Fece costui col labbro un cotal atto , Che ’l mio consorte ritornommi in mente.
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 234
 1744, colla parte di Florina, nell’Isola dei talenti, commedia in un atto di Fagan, in cui cantò un duetto insieme a Rochar
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 349
morì nel suo domicilio, via Beaurepaire, il 26  maggio 1754. Eccone l’ atto di decesso : Il lunedi, 27 maggio 1754, Gio. Batt
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 756
, da cui traggo il brano seguente : …… Nella grande scena del quarto atto col Solitario, ebbe moti, accenti e una espressio
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634
e la parte che aveva nella comedia. » – Si recitava quella sera il 4° atto di Misantropia e Pentimento, poi il 2° de' Due Se
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 638
mava, vivente la prima moglie, e che sposò dopo di avere promesso con atto formale di abbandonare per sempre il teatro. Al m
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251
rta ribellione, batter la ritirata : e questo egli faceva senza verun atto di risentimento ; anzi inchinandosi a più riprese
51 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
tque huic transtulit Amorem, postquam par ingenium nactus est. L’ atto terzo riesce sommamente interessante e dilettevol
acque, o per meglio dire neppure si ascoltò, perchè recitato appena l’ atto primo che fu bene accolto, si levò un romore, che
famose unità di tempo e di luogo. Si offende quella di tempo perchè l’ atto primo con qualche scena del secondo esige il gior
renziane pessimamente divisa nell’edizioni di Einsio e di Farnabio. L’ atto primo a patto veruno non può terminare colla scen
ore attende l’arrivo di Demifone suo zio. Or come può quì terminare l’ atto ? Come la dissonanza musica non risoluta, finchè n
incarico, ha trovato Formione, e gli ha narrato l’accaduto. Ma se l’ atto II incomincerà dalla scena di Formione con Geta,
, tutto procederà con ogni verisimiglianza; lo spazio che corre da un atto all’altro darà luogo alla ricerca di Formione fat
rsi in tal guisa pare che non regga il rimanente, nè possa terminar l’ atto II colla scena quarta, e col verso, Sed eccum ips
ede venire sì opportunamente e l’attende, come mai può qui terminar l’ atto II e cominciare il III Enim vero Antipho? E che h
altavano? Converrà dunque congiungere le tre scene che ora formano l’ atto III con quelle del II, le quali non permettono ve
quali non permettono veruno interrompimento. Ma ciò facendo sparirà l’ atto II, ed il Formione sarà composto di quattro soli
data edizione della versione del P. Pagnini è la seconda del medesimo atto , ed incomincia, En unquam cuiquam contumeliosius.
opporsi alla solita divisione degli atti dell’Eunuco. A suo credere l’ atto I non dee terminare colle parole di Taide, Conced
olo il di lei fratello; entra in sua casa; e così termina benissimo l’ atto primo. Nel II esce Fedria con Parmenone, e, come
o Italiano, e spezialmente dal Porta. Nella quinta scena del medesimo atto quarto è notabile la riprensione moderata e savia
elirii della sua famiglia che egli fa nella scena ultima del medesimo atto quarto coll’ impeto consueto del suo carattere:
tta sciogliendosi in lagrime, gli si lasciò cadere in braccio, con un atto di tanta confidenza e di tanto affetto, che fece
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059
uale recitò alla Stadera di Milano il 13 marzo di quell’anno il terzo atto della Medea del Ventignano, maravigliando per la
esentando per sua beneficiata la Mirra di Alfieri. « Quando al quinto atto , Ciniro, sdegnato del lungo e ostinato silenzio d
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 498
Sabbatini, lasciò scritto che la Botteghini, interpretando nel quarto atto la parte diabbadessa, fu sublime, e destò l’entus
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 782-783
diè forse l’idea del maggiore sviluppo del lavoro, allora in un solo atto . Dopo alquante peripezie or con una Compagnia St
55 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
ato nell’atto IV è il lamento di Sangaride. Ella volle nel precedente atto manifestare a Cibele l’amore che ha per Ati, e qu
n Rinaldo au bout de l’univers . Tutto ciò chiama l’attenzione. Ma l’ atto III è quasi tutto fantastico e miracoloso; e gli
er ciò intepidita nell’atto III con gli esseri allegorici, in tutto l’ atto IV diviene vie più fredda e nojosa per le appariz
chine ed apparenze è pure riuscita pienamente ad onta del freddissimo atto IV. Sono dunque le macchine spettacolo di un mome
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528
ini e quella di Roberto nei Due Sergenti, diventando Sofia al secondo atto e ritornando Roberto al terzo. Da Bettola richiam
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 17
ezza di lingua, una castigatezza di gesti e di modi, che lo rendevano atto alla interpretazione ed esecuzione di ogni caratt
58 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
sobria attaccò il doppio amore di Celia per la rarità del caso, poco atto essendo un possibile raro o troppo metafisico a p
infedele, perturbano sommamente l’azione, che viene nobilitata nel V atto col pericolo della vita di Tirsi, il quale avendo
li donò l’arco incantato: patetico l’equivoco preso da Alcippo nel IV atto , pensando di aver trafitta la sua Meganira nel pr
59 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
ma nè proprietà nè verità apparisce in quello d’Icilio, quando nell’ atto III corteggia il Decemviro con umili espressioni
molte parole tutti i suoi disegni. Nè anche può piacere nel medesimo atto V che un Goto, un sovrano impetuoso soffra che un
in tanta distanza verisimili tali conferenze, e specialmente tutto l’ atto III. Ciò può nuocere alla verità, all’ illusione,
da sabrà Guzman tu adusto padre. Soprattutto chiama l’attenzione l’ atto III, quando il re Moro mostra voler ferire il pri
nei con varie situazioni teatrali e con un patriotismo che rileva un atto eroico della storia nazionale, non si è nè pregia
ito il contrasto di una passione sfrenata colla tenerezza di madre. L’ atto termina con quest’ottima riflessione della combat
per renderlo avveduto del suo torto ne aggiugneremo alcuni tratti. L’ atto I è composto di due principali lunghissime scene.
e segue una amorosa di sette pagine di Olvia ed Aluro che conchiude l’ atto . Giudichi il leggitore se in tale argomento siasi
ugurta . . ma viene Megara frettoloso, te lo dirò da poi; e finisce l’ atto così, senza che niuno nè frettoloso nè a bell’ ag
esimo punto del loro discorso; ma bisogna attendere che passi tutto l’ atto II. Notisi intanto che questa è una delle scene p
o amore, la quale ha riscosse tante lodi dal precitato bibliografo. L’ atto II incomincia con una scena della medesima Olvia
una scappata del poeta che vuol comparire tra’ personaggi? Eccoci all atto III in cui Olvia viene con Aluro a soddisfare all
a Rachele privandosi spontaneamente di sì comodo sussidio riduce a un atto la sua, perchè quantunque divisa in tre giornate,
, il secondo insegnò all’Europa la greca esattezza: il primo formò un atto quinto assai freddo ed insipido, il secondo riusc
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 163-168
ai dalla memoria il modo straordinario con che rappresentava l’ultimo atto del Saulle d’ Alfieri. Eccellente in tutta la tra
ne alcuni abbagli di situazione, e di minute particolarità, in quell’ atto era perfetto. Io lo presi a modello in tutta quel
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 501-502
rtunato, chè il 14 dicembre dell ’’87, il Tribunale di Milano segnò l’ atto di separazione dei due coniugi. Fu il ’74 nella C
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661
724 sposò in prigione Maddalena Buonanni. Perchè fosse in prigione, l’ atto di matrimonio che tolgo dallo Ial non ce lo dice 
63 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
spietatamente audaci Stan presso a un’ ara di gramaglie cinta In atto minacciosi e con orrendi Giuramenti spaventano
Sommo impeto di vigorosa eloquenza scorgesi nel coro del medesimo atto primo, e la dipintura vivace del sacco di una cit
esa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto sembra veramente un accessorio superfluo, poichè
ta di verisimiglianza. Ma egli poi mostra molto giudizio nel medesimo atto , facendo che Oreste rifletta sull’impresa a cui s
l coro de’ vecchi Persi, forma una delle bellezze di questo dramma. L’ atto IV, in cui comparisce l’Ombra di Dario, è veramen
occa di sì gran nemico le lodi della Grecia. La venuta di Serse nel V atto aumenta la dolorosa situazione del Consiglio di P
come quì Giocasta si studia di torre il credito agli oracoli; e nell’ atto IV Edipo all’udir che Polibo suo creduto padre è
ndi. Può osservarsi in questa favola che i cori del primo e del terzo atto sembrano più parlanti del secondo; il che trovand
ra eseguito questo canto, e pare che vi manchi il coro. In tal caso l’ atto sesto comincerebbe dalla nuova uscita d’Ifigenia
tenera scena di amicizia tra Pilade ed Oreste, colla quale termina l’ atto terzo senza coro. Maneggiata poi con gran delicat
amo le lodi di Febo e di Diana. Or non sarebbe questo il finale di un atto ? Allora potrebbe la tragedia dividersi in quattro
ta che una situazione ben dipinta si collochi più in uno che in altro atto , purchè sia ben preparata, e se ne comprenda tutt
i che gli stupidi biasimatori degli antichi leggessero attentamente l’ atto secondo per apprendervi a dipingere la natura con
ngolarmente eccellente la scena di Ulisse con Ecuba e Polissena nell’ atto primo, dove coloro che intendono ed amano le dipi
te, Ella poichè si vede in libertate Volgendo gli occhi in certo atto pietoso, Che alcun non fu che i suoi tenesse as
all’ombilico, E il suo candido seno mostrò fuori: e finalmente l’ atto grande e nobile di cadere con decenza dopo il col
stibulo colla testa velata circondato dai figliuolini delle Argive in atto supplichevole. Oltre a molti altri tratti assai p
erò Teseo risolve di portar la guerra a Tebe, e appena incominciato l’ atto terzo la guerra è fatta e Teseo ritorna vincitore
Jola scudiere di Ercole. Vedete quest’altro su di un cavallo alato in atto di ferire quel mostro di tre corpi ecc. E così
situazione di Achille ozioso in quella reggia. Notabile nel medesimo atto primo è la scena di Creusa e Jone che non si cono
e ne’ loro componimenti. L’altra scena di Jone e Creusa che termina l’ atto quarto e che dovrebbe essere la prima del quinto,
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
Rufina carattere freddo ma di buona morale nella scena seconda del II atto vorrebbe che Cortines suo padre (sarto di mestier
ndotto sulle tracce dell’autor della novella; l’azione che in ciascun atto dà sempre un passo verso la fine; tutto ciò racco
atetico che giugne al cuore, dice la pastorella nella scena prima del atto II : Ay! Esta misma vega Testigo fue de nuestro
tal volta fredde, donna Flora, don Alfonso e don Fausto. Nell’ultimo atto esce una sola volta in teatro don Taddeo Trapalon
osa descritta da lui stesso in pochi versi nella settima del medesimo atto . Voi non sapete vivere , egli dice a Fausto, si
ed accomodati con nuova grazia a’ moderni costumi spagnuoli. Anima l’ atto II un colpo di teatro che rileva l’ipocrisia di C
oneschi di tre o quattro personaggi che recitavansi per lo più dopo l’ atto I. Essi negli ultimi anni della mia dimora in Mad
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 343
7, e morì il 15 marzo 1668 in via S. Nicasio, ov’egli abitava. Ecco l’ atto d’inumazione, riportato dal Jal (op. cit.) : « (
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 436-437
es-de-la-Visitation di Montargis, ove morì l’11 gennaio del 1718. Con atto dell’aprile 1680, Orsola Cortesi e Domenico Bianc
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 649-650
on arte stupenda il personaggio di Dora. Quando, alla fine del quarto atto il pubblico plaudente la volle salutare cinque vo
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 788-789
ell’ ’86, fulminato su la scena, mentre s’accingeva a mangiare nel 1° atto del Tiranno di S. Giusto di Pilotto.
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 797-798
rpreso. E infatti se fu sempre notevole in tutto il dramma, nel terzo atto apparve davvero sorprendente. Il lento lavorìo de
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 992
aliani, pel quale scrisse Un episodio sotto la Comune, bozzetto in un atto rappresentato la prima volta a Bologna con molto
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Tavola di Stato – 13 dicembre 1769.Tavola di Stato – 7 febbraio 1770, » pp. 5-6
olamenti abbiamo ordinata la esecuzione dell’ anzidetto Decreto nell’ atto stesso, che ne facciamo il presente rispettabilis
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
i, atque huic transtulit Amorem, postquam par ingenium nactus est. L’ atto III riesce sommamente interessante e dilettevole.
acque, o per meglio dire neppure si ascolto, perchè recitato appena l’ atto primo che fu hene accolto, si levò un romore, che
amose unità di tempo e di luogo. Si offende quella di tempo, perchè l’ atto I con qualche scena del II esige il giorno, viene
enziano possimamente divisa nel l’edizioni di Einsio e di Farnabio. L’ atto l a patto veruno non può terminare colla scena 4,
tore attende l’arrivo di Demifone suo zio. Or come può qui terminar l’ atto ? Come la dissonanza musica non risoluta, finchè n
l’incarico, ha trovato Formione, e gli ha narrato l’accaduto. Ma se l’ atto II incomincerà dalla scena di Formione con Geta,
, tutto procederà con ogni verisimiglianza, lo spazio che corre da un atto all’altro darà luogo alla ricerca di Formione fat
rsi in tal guisa pare che non regga il rimanente, nè possa terminar l’ atto II colla scena 4, e col verso, Sed eccum ipsum v
de venire sì opportunamente, e l’attende, come mai può quì terminar l’ atto II, e cominciare il III Enim vero Antipho? E ch
saltavano? Converrà dunque congiungere le tre scene che ora fermano l’ atto III con quelle del II, le quali non permettono ve
quali non permettono veruno interrompimento. Ma ciò facendo sparirà l’ atto II, ed il Formione sarà composto di quattro soli
II, e nella lodata edizione del p. Pagnini è la seconda del medesimo atto , ed incomincia, En unquam cuiquam contumeliosius
opporsi alla solita divisione degli atti dell’Eunuco. A suo credere l’ atto I non dee terminare colle parole di Taide, Conce
olo il di lei fratello; entra in sua casa; e così termina benissimo l’ atto I. Nel II esce Fedria con Parmenone, e come a tut
ografo Italiano, e specialmente dal Porta. Nella 5 scena del medesimo atto IV è notabile la riprensione moderata e savia che
elirii della sua famiglia che egli fa nella scena ultima del medesimo atto  IV coll’impeto consueto del suo carattere:      
ta sciogliendosi in la grime, gli si lasciò cadere in braccio, con un atto di tanta confidenza e di tanto affetto, che fece
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
media, come suo padre. Tutti e tre furono naturalizzati francesi, con atto , dato a Meudon, il mese di giugno dell’anno di gr
ttà in città, assistendo alle rappresentazioni della Merope, la Fama ( atto secondo, scena I) a Radamanto, che, dopo la descr
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 718-721
a arguta, tutta la bonarietà del suo popolo veneziano, è forse il più atto a sentire e a riprodurre l’opera di Carlo Goldoni
ne : su cento parole ottanta sono per Goldoni. Bisogna vederlo fra un atto e l’altro, e magari fra una scena e l’altra, in q
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212
ica quasi tutti parlanti, e senza affetti. Cinque scene compongono l’ atto I, in cui deliberata la restituzione di Crisia, A
olla propria lingua, colla poesia, e col senso comune. Si conchiude l’ atto con un’ aria, in cui Calcante profetizza che il s
a musica, sarebbe sempre insipidamente lirica e metafisica. Termina l’ atto con un terzetto di Achille, Briseida, ed Agamenno
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 300
n’accademia poetica in lode di Venezia, la seconda una commedia in un atto , e la terza un’ operetta la Fondazion di Venezia
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 45
bellezza, che sol mirando il premio, che se gli darà, incorressero in atto disdicevole, rozza prononcia, gesti disconci, dif
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 479
i ; autore di commedie, tra cui accolta con molto favore quella in un atto Cicero pro domo sua, e di monologhi, tra cui Il p
79 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
ri facilità militare. Non è meno comica la seconda scena del medesimo atto di molte donne Capuane co’ soldati Cartaginesi. N
uoi fedeli che l’esortano a schivare le insidie. La sesta scena dell’ atto III del loro nobile contrasto è piena di vigore e
riare il numero e l’armonia. Ma vediamo succintamente ciocchè in ogni atto di questa tragedia c’incresca o ci sembri pregevo
ea, assapora tutta l’amarezza della non meritata morte, come dinota l’ atto di coprirsi il volto per non vedere il suo ucciso
ssione si sveglia verso il fine, e nell’Aristodemo comincia dal primo atto e va gradatamente crescendo con episodj opportuni
lirico belletto è il linguaggio di Arsinda nella seconda scena dell’ atto terzo. Pieno di grandezza nella sesta è il dialog
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 576-577
i si raccomandò per un abito vecchio, squadratolo da capo a piedi con atto di stupore, « ma come ! – gli disse ; – per ridur
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 592-594
rrè fece rappresentare nel 1847 al Teatro Francese una commedia in un atto in versi, intitolata : Scaramouche et Pascariel,
82 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
rigi nell’aprile del 1699, lasciò tralle sue carte il piano del primo atto di una Ifigenia in Tauride, dal quale apparisce c
commedia italiana termina assai meglio della francese, il cui quinto atto mal congegnato raffredda tutta la favola. Dall’al
ase a cagione di varie situazioni interessanti, e singolarmente per l’ atto III in cui si maneggiano con energia le contese d
on eccettuandosene che il tiranno Cristierno col suo confidente. Ogni atto presenta un punto importante dell’azione; le situ
e non ebbe quel felice successo, che prometteva il suo felice ingegno atto sommamente a rilevare il ridicolo de’ costumi cor
83 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
ed accomodati con nuova grazia a’ moderni costumi Spagnuoli. Anima l’ atto II un colpo di teatro che rileva l’ipocrisia di C
, e D. Fausto. D. Taddeo trapalon che esce una sola volta nell’ultimo atto , è un ritratto degli antichi sicofanti. La favola
del carattere di D. Mariano indicate ottimamente nella 2 scena dell’ atto I: la di lui vita oziosa descritta da lui stesso
non molti interlocutori che continuano a recitarsi per lo più dopo l’ atto I, o sono sainetes 26, favolette più copiose di a
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281
fiatata in modo da farsi a memoria ; infatti la prima parte del terzo atto la recitiamo senza rammentatore, lo che fa un bel
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659
protagonista il padre Luigi. Alzatosi, dopo l’intermezzo del secondo atto il sipario, i comici s’accorsero che mancava l’Aj
86 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
dà a mangiare il cuore dell’amante, trattato colle medesime molle ed atto come quella a partorir piuttosto orrore che terro
difetto di verisimiglianza nel piano: che i colpi teatrali di tutto l’ atto IV prodotti dalla vendetta meditata da madama Mur
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Venetia, 23 di marzo 1675. » pp. 351-354
mi par tutta un piccolo capolavoro del genere. Nella scena del primo atto di dichiarazione amorosa fra Bettia e Tonino, e n
ezza e spontaneità. Trascriverò piuttosto il discorso che è nel primo atto dell’Anconitana col quale Isotta in veste d’uomo
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
non si faccia con gli occhi chiusi? Nè anche può piacere nel medesimo atto V che un Goto sovrano impetuoso soffra che un tem
piazza assediata, verisimili tali conferenze, e specialmente tutto l’ atto III. Ciò può nuocere alla verità, all’illusione,
nada sabrà Guzman tu adusto padre. Soprattutto chiama l’attenzione l’ atto III, quando il re Moro mostra voler ferire il pri
nsa i nei con situazioni teatrali, e con un patriotismo che rileva un atto eroico della storia nazionale, non si è nè pregia
ito il contrasto di una passione sfrenata colla tenerezza di madre. L’ atto termina con quest’ottima riflessione, che fa la c
er renderlo avveduto del suo torto, ne soggiugneremo alcuni tratti. L’ atto I è composto di due principali lunghissime scene.
na ne segue amorosa di sette pagine di Olvia ed Aluro che conchiude l’ atto . Giudichi il leggitore se in tale argomento siesi
oggiungendo… ma viene Megara frettoloso, te lo dirò poi ; e finisce l’ atto così, senza che niuno nè frettolosò nè a bell’agi
unto del loro discorso; ma bisogna attendere che passi tutto intero l’ atto II. Notisi intanto che è questa una delle scene
amore , la quale ha riscosse tante lodi dal precitato bibliografo. L’ atto II incomincia con una scena di Olvia stessa e di
Rachele privandosi spontaneamente di sì comodo sussidio riduce a un atto la sua, perchè quantunque divisa in tre giornate,
, il secondo insegnò all’Europa la greca esattezza; il primo formò un atto quinto assai freddo ed insipido, il secondo riusc
89 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
ngiura tramata da questo scellerato con Siface che gli rassomiglia. L’ atto poi termina all’inglese, cioè con una poetica com
Con beltà accesa e scarmigliate trecce! e soggiugne, per terminar l’ atto con una comparazione lirica di Plutone che rapiva
d opportuno a disviluppare il carattere veramente romano dì Catone. L’ atto V coll’indicata ultima scena del IV forma il gran
ettar leggi, di render l’uomo all’uomo amico , propria de’ Romani. L’ atto II ha maggiore interesse perchè animato dal carat
Cesare, e la ruina di Catone è imminente. Dopo la languidezza del IV atto già riferita un improvviso nuovo vigore misto di
astasio; ed ecco in qual guisa l’espresse nella mutazione dell’ultimo atto del suo Catone:                          Ecco so
Virginia, argomento che ha un solo punto interessante, e per ciò poco atto a tener sospeso l’ascoltatore per cinque atti sen
azioni lodevoli, ignorandosi tuttavia il suo delitto. Ma nell’ultimo atto in un accesso di frenesia scoppia la verità, e l’
90 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
la sorpassò; anzi Voltaire ne comendò la prima scena e quasi tutto l’ atto quarto. La sua Antigone vien censurata dagl’ inte
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 23-24
e la soavità dell’indole sua, che traspaiono in ogni parola, in ogni atto , posson far credere non ingiusta la osservazione
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039
orrelazione con quelli degli altri, ma accontentandosi di tradurli in atto equilibrandosi e interpretando ciò che è consenta
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 69-70
erbi di virtù colmi, orecchio anco vi porsi ; e ch'è l’ingegno vostro atto m’accorsi, a far, che il duolo altrui si disacerb
94 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
parenza più scandalosa. Non solo adoperavano i Greci la danza come un atto di religione, o come un incentivo all’amor della
come facendo classe di per sé qual semplice intermezzo frapposto tra atto ed atto. [9] Considerata in genere come un’arte r
cendo classe di per sé qual semplice intermezzo frapposto tra atto ed atto . [9] Considerata in genere come un’arte rappresen
aro e meno intelligibile perché men fissato dalla convenzione, e meno atto a rappresentare l’idee complicate e riflesse dell
legittimamente introdursi la pantomima in iscena come intermezzo tra atto ed atto. Se il fatto valesse quanto la ragione, i
mamente introdursi la pantomima in iscena come intermezzo tra atto ed atto . Se il fatto valesse quanto la ragione, il proble
l uom sostenga, Quando bisogna il coro: e ciò che suole Cantar fra un atto e l’altro, al fin proposto Ben s’adatti e conveng
andoli fra gli altri errori a troncar i componimenti per mettervi fra atto ed atto intermezzi d’ogni maniera, i quali faceva
ra gli altri errori a troncar i componimenti per mettervi fra atto ed atto intermezzi d’ogni maniera, i quali facevano, a co
intermezzi d’ogni maniera, i quali facevano, a così dire, da ciascun atto una nuova azione. Giova fermarsi alquanto su ques
lo che formò una divisione naturale e semplice del balletto, ciascun atto del quale fu terminato cogli omaggi, che dalle me
iere allora (m’obbietterà taluno) lo spazio di tempo che resta tra un atto e l’altro del dramma? Nel modo stesso che suol ri
95 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
stiero nell’azione e il più delle volte ad essa ripugnante. Finito un atto , saltano fuori tutto a un tratto dei ballerini, c
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 403-404
o cuore a noi, modesti esecutori del suo lavoro. Egli tradusse poi in atto le speranze che di lui si eran concepite ; ma se
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 28-29
a S. marchese Constanzo questa mattina. Hiersera i comici nell’ultimo atto della comedia uenerono un pocho alle mani, cioè T
98 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
pennellate franche e vigorose; vivo è il ritratto de’ favoriti nell’ atto III, buona è la scena del IV in cui Sejano intima
a trattener la madre che sta per trafiggere il figliuolo? del vivace atto V ove tutto mira al disviluppo felicemente ed avv
per la semplicità dell’azione avvivata però da un movimento che va d’ atto in atto crescendo. La sceneggiatura è pure alla m
emplicità dell’azione avvivata però da un movimento che va d’ atto in atto crescendo. La sceneggiatura è pure alla maniera a
appuntino gli evenimenti. Vi si scorgono di bei passi nè pochi. Nell’ atto secondo spira magnanimità la risposta di Didone a
isposar Giocasta. Tenera è la riconoscenza di Antigona e Osmene nell’ atto II; giuste le di lei prime espressioni; passionat
lei coraggio ed il disprezzo della morte in faccia di Creonte nel IV atto . Piace soprattutto nell’atto V la patetica separa
V, e s’impresse splendidamente in Venezia nel 1754, ornata in ciascun atto di alcune medaglie battute da’ Romani in onore di
d Idotea e nel disegno di Mileto su di costei dalla quale è odiato. L’ atto risorge colla venuta di Bibli destinata dall’ ora
mposte altre tragedie ancora) non avesse dimostrato nel Calto ingegno atto a riescire in questo genere, anche da queste osse
lgiva sua cugina. In tal favola, che ha un coro mobile nel I, II e IV atto , e non nel terzo, è notabile la franca dipintura
atto III, nella mirabile dipintura dello spettro della 7 dell’istesso atto , nella 2 del IV in cui Aristodemo atterrito cade
in salvo, ella non l’è più quando per lui paventa. Soprattutto nell’ atto V lodevolissimo è il trasporto di Oreste nel truc
Bruto novello, spegne in Timofane il tiranno e piagne il fratello. L’ atto V piacerà sempre per l’ oppressione repentina del
al furore di Merope che lo crede uccisore del proprio figlio, anima l’ atto IV; pur la sua lunghezza potrebbe far pensare che
cculta spesso sotto l’aspetto del dovere. Troviamo altresì teatrale l’ atto IV, e vera la dipintura di Don Alonso oppresso da
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 118-139
onda moglie Lidia (V.), metto qui il monologo di Lucifero nell’Adamo, atto I, scena II, e il breve esame della Maddalena las
tutte per effetto teatrale deve essere stata la scena nona del terzo atto , l’ultima cioè del lavoro, nella quale Maddalena
n’ aquila a rapire un Ganimede ; vennero poi per interuallo del terzo atto deucalione Et pirra, li quali gettandosi sassi di
re una sprazzo di umore gajo e giocondo, come nella scena sesta dell’ atto secondo, in cui racconta la rissa tra’ pretendent
la rissa tra’ pretendenti di Maddalena, e nella scena nona del primo atto in cui descrive a Sanson, uno degli amanti di Mad
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Padova, 28 luglio 1674.Venetia, 16 marzo 1675.Venetia, 23 marzo 1675.Venetia, 30 marzo 1675.Venetia, 13 ap.le 1675.Venetia, 20 ap.le 1675. » pp. 28-35
denese Giacinto Bendinelli o Bendinely, come si trova scritto nel suo atto di matrimonio colla Poulain ; o Bandinelli, come
to di matrimonio colla Poulain ; o Bandinelli, come egli nel medesimo atto si sottoscrive. Dell’Allori dunque, che pel suo u
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