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1 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
e molteplici osservazioni, le quali, ridotte indi a metodo, divennero arti . Or perché quella spinta industrioso é comune a t
ben l’interroga, é chiaro a chi diritto mira, che pochissime sono le arti che se un primo popolo inventore passarono ad alt
o a’ vari abitatori della terra. Ed in effetto la maggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da
felci: ma la coltivazione per obbligar la terra ad alimentarci, e le arti d’accozzare e tagliar lane e cuoia per coprirci,
i distantissimi colla scorta del solo bisogno. E forse che moltissime arti di lusso parimente non s’incontrano in vari luogh
buire alla propria nazione, o a quella da loro più studiata, tutte le arti e invenzioni seminate qua e là. Dal che é avvenut
2 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
a se non di quello ch’era sotto gli occhi loro, e ignoravano tutte le arti , a riserba di quelle che la sola natura e ’l biso
i costumi de’ popoli, e introduce fra loro lo spirito d’industria, le arti , le scienze, collegi, accademie, stamperie, e lib
farsa. Sotto il presente glorioso regno di Caterina II fioriscono le arti e le scienze anco gli spettacoli riferiti. La Cza
3 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
e ben l’interroga, è chiaro a chi dritto mira, che pochissime sono le arti che da un primo popolo inventore passarono ad alt
ndo a’ varii abitatori della terra. In effetto la maggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da
selci. Ma la coltivazione per obbligar la terra ad alimentarci, e le arti di accozzare e tagliar lane e cuoja per coprirci,
si lontanissimi colla scorta del solo bisogno. E forse che moltissime arti di lusso parimente non s’incontrano in varii luog
ibuire alla propria nazione, o a quella da essi più studiata tutte le arti e invenzioni quà e là disseminate. Dal che è avve
4 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
e ben l’interroga, è chiaro a chi dritto mira, che pochissime sono le arti che da un primo popolo inventore passarono ad alt
ndo a’ varj abitatori dell a terra. In effetto la maggior parte delle arti di prima e seconda necessità, le quali nascono da
selci; ma la coltivazione per obbligar la terra ad alimentarci, e le arti di accozzare e tagliar lane e cuoja per coprirci,
si lontanissimi colla scorta del solo bisogno. E forse che moltissime arti di lusso parimente non s’incontrano in varj luogh
ribuire alla propria nazione o a quella da loro più studiata tutte le arti e invenzioni quà e là disseminate. Dal che è avve
5 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
Russia. [1] Uno spettacolo che riuniva tutte le vaghezze delle belle arti non poteva far a meno di non aggradare all’univer
i d’Italia. [2] Roma, che in ogni tempo si dichiarò protettrice delle arti e delle lettere, sì perché le une e le altre serv
sa per le virtù che ispira l’amore della libertà, coltivava allora le arti che germogliano nell’ozio d’una pacifica servitù.
arla, essa fu quasi la sola che mantenesse nel secolo scorso le belle arti guaste per tutto altrove dal cattivo gusto domina
za di cantare negli intermezzi, lo che in quella prima rozzezza delle arti drammatiche veniva eseguito dagli orbi. I Saynete
te promossero. L’Imperatrice Elisabetta protettrice di tutte le belle arti , e in particolare di questa, fece costruire il pr
[12] Siami concesso però di riflettere che lo splendore, che le belle arti ai nostri sguardi tramandano nel clima della Mosc
ltro non saranno giammai che languidi e freddi copisti. Laddove se le arti di genio fossero presso a loro piante native e no
bbe forse innalzato al suo nome un più durevole monumento, e le belle arti abitatrici finora dei privilegiati climi della Gr
6 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
verità d’espressione, alle quali dovrebbono aspirare tutte quante le arti imitative per conseguire pienamente l’effetto lor
tilissime che racchiude concernenti la filosofia della musica e delle arti rappresentative. Essa è diretta ad un celebre let
ripieni di precetti e d’esempi, e la musica, quella di tutte le belle arti che più ci commove, quella che ha maggior imperio
licati e molto meno costanti e sensibili che gli obbietti delle altre arti , avendo essa di più il privilegio di poter piacer
e in un della poesia loro. Quando si parla o si scrive sopra le belle arti , si sono giammai consultati gli antichi senza rit
caratteri insensibilmente dileguasi, e poco manca che le lettere e le arti non ricadano in quella confusione onde furono tra
enderli dovesse non i distruggitori ma i sostenitori del decoro delle arti e delle scienze. S’è già posto in obblio avere la
attenzione ch’essi mettevano universalmente nella pratica di tutte le arti , la portarono con la scrupolosità la più grande a
ravviserò come quella corrispondenza di mezzi, che adoprano tutte le arti imitatrici cogli oggetti che devono da loro imita
resenta alla mia mente come il principio universale di tutte le belle arti , la cui natura, e le cui proprietà non potrebbero
ti fra loro i mezzi, e lo strumento, e le vie prese da ciascuna delle arti per riuscirvi. Io fo qualche motto in appresso de
per le muse. Del resto se da un canto lo zelo dell’avanzamento delle arti m’incoraggiava talvolta, il sentimento della mia
spettabile per l’autorità sua nella repubblica delle lettere, o delle arti , e portava invidia alla pittura, per aver meritat
sì esterni che interni con tutto ciò che forma l’oggetto delle belle arti , e delle belle lettere, dove si farà vedere ridur
dia e dell’imitazione. Il terzo discorso comprenderà l’icastico delle arti imitative, ovvero sia li moltiplica fonti d’espre
ere, ampliarli, ed accrescerli. Il quarto tratterà del patetico delle arti , cioè dell’influenza delle passioni sulla espress
oni sulla espressione e sul gusto, e delle differenti vie prese dalle arti per eccitarle, dove si dimostrerà che il diletto
ligioni debbano essere favorevoli, quali contrarie al progresso delle arti d’imitazione, come giovino e come nuocano i diver
7 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
ato selvaggio, la messicana e la peruviana. Fioriva la prima in molte arti di lusso, non che di necessità; ma non ebbe della
oltre all’avere inventata e migliorata l’agricoltura con tante altre arti , seppe qualche cosa di geograsia, meccanica, e ag
iche origini nel tempo stesso che tanto da esse si allontana. Così le arti , i costumi, le maniere, le imitazioni, e fino il
unque si gode libertà e proprietà. In effetto non vi si trascurano le arti di necessità, di comodo, e di lusso, fabbricandov
8 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
a se non di quello ch’era sotto gli occhi loro, e ignoravano tutte le arti , a riserba di quelle che la sola natura e il biso
costumi de’ popoli, e introdotto fra loro lo spirito d’industria, ed arti , scienze, collegj, accademie, librerie, stamperie
glorioso regno di Caterina II la nazione ha preso un volo sublime. Le arti , le scienze, un commercio fiorente, una forza mar
9 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
ea se non di quello che era sotto i loro occhi, e ignoravano tutte le arti , a riserba di quelle che la sola natura ed il bis
tumi di que’ popoli, ed introdotto fra loro lo spirito d’industria ed arti e scienze e collegii ed accademie e librerie e st
farsa. Nel regno di Caterina II la nazione prese volo più elevato. Le arti , le scienze, un commercio fiorente, una forza mar
10 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento delle Romane. » pp. 2-8
rì prima della stessa Grecia (Nota I), e che colla lingua, i riti, le arti e le usanze tanto contribuì all’origine e alla co
pervenne, essa inventò, e fece ne’ dilatati suoi dominii fiorir tante arti di comodo e di lusso. Testimoni indubitati della
lla polizia e delle armi. Perciò quando l’Etruria sfoggiava con tante arti e con voluttuosi spettacoli, e quando la Grecia p
11 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « [Frontispizio] »
resente. opera di Stefano Arteaga Socio dell’Accademia delle scienze, arti e belle lettere di Padova. Seconda edizione Accre
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 205
d’ Istria negli ultimi del secolo scorso, fu ammaestrato nelle belle arti dal padre pittore ; ma a diciotto anni si fece co
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento dell Romane. » pp. 4-14
iori prima della stessa Greciaa, è che colla lingua, co’ suoì riti ed arti ed usanze tanto contribuì al l’origine ed alla co
pervenne, essa inventò e sece ne’ dilatati suoi dominii fiorir tante arti di commodo e di lusso. Testimoni indubitati della
ella polizia e delle armi, Perciò quando l’Etruria sfoggiava contante arti e con voluttuosi spettacoli, e quando la Grecia p
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 240
collo, il quale, chiestala in moglie e non ottenutala, seppe con tali arti circuirla, che la indusse a fuggir da la casa pat
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 979
del 1867, si diede allo studio della pittura nell’Accademia di belle arti bolognese, dalla quale uscì con diploma di pittor
16 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
miare, incoraggiar e proteggere con grandezza d’animo e buon senno le arti tutte e gli artefici? La Francia e l’Inghilterra
i talenti. E pure (come bene ha osservato nell’Entusiasmo delle belle arti l’Ab. Bettinelli) oggi senza favor de’ Principi,
re d’alto ingegno, ove han posta cura, e in tutte le produzioni delle arti dell’ immaginazione, del genio, del sentimento, e
; perchè (dicasi con altre parole dell’ anzilodato Ab. Bettinelli) le arti , le lettere, e la cultura sono in Italia come in
il primo crepusculo di luce letteraria, ma il buon gusto nelle belle arti e scienze tutte. Veggasi Guglielmo Budeo in Philo
17 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
vi ravviserò punto quel principio d’imitazione, che di tutte le belle arti ne è il fondamento, non troverò alcun segno di co
mi l’anima e il cuore da quei movimenti improvvisi e forti, che dalle arti di genio ha ogni uomo sensibile diritto di esiger
, avendo richiamato alla sua corte il fiore delle altre nazioni nelle arti e nelle lettere, eccitò in particolar maniera la
teri è quella di rendersi veramente utili alla umanità, promovendo le arti che soddisfanno a’ bisogni degli uomini, e favore
dia regola fondamentale di musica, come lo è di tutte quante le belle arti , la quale consiste nel rivolgere verso un oggetto
il canto è la più compita e più interessante imitazione che le belle arti possano proporsi per fine. La più compita, poiché
re si fu la riputazione che del buon gusto e del prospero stato delle arti italiane presero gli oltramontani, in veggendo le
ità, e di brillante immaginazione; qualità, che trasferite alle belle arti non solo bastano ad immortalar un uomo, ma ad ass
’italiana, suppone un avanzamento prodigioso nel gusto, e in tutte le arti del lusso. Imperocché è incontrastabile, che giam
ia l’oro degli stranieri, essendo certo, che da niun ramo delle belle arti cava, se ben si considera, tanto lucro questa pro
a, quanto da quei che servono al melodramma. principalmente dacché le arti del disegno dopo aver padroneggiato senza rivali
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58
ato selvaggio, la Messicana e la Peruviana. Fioriva la prima in molte arti di lusso non che di necessità, ma non ebbe della
oltre all’avere inventata e migliorata l’agricoltura con tante altre arti , seppe qualche cosa di geografia, meccanica ed as
a delle antiche origini nel tempo stesso che se ne allontana. Così le arti , i costumi, le maniere, le imitazioni, e fino il
oriscono l’industria e la coltura. In effetto non vi si trascurano le arti di necessità, di comodo e di lusso. Fabbricansi c
19 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41
ato selvaggio, la Messicana e la Peruviana. Fioriva la prima in molte arti di lusso non che di necessità, ma non ebbe della
oltre all’avere inventata e migliorata l’agricoltura con tante altre arti , seppe qualche cosa di geografia, meccanica e ast
a delle antiche origini nel tempo stesso che se ne allontana. Così le arti , i costumi, le maniere, le imitazioni, e sino il
oriscono l’industria e la coltura. In effetto non vi si trascurano le arti di necessità, di comodo e di lusso. Fabbricansi c
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 546
l corpo. Noi sappiam già che i comici d’allora, abbracciando le varie arti , eran detti or suonatori, or commedianti ; e scor
21 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
embrava che l’Uomo, dopo di avere per gl’indicati mezzi trovate tante arti di necessità, di comodo e di lusso, dovesse ripos
poli più remoti, trafficando e rendendo altrui con usura i semi delle arti e delle scienze ricevute da Egizj, Caldei e Fenic
a, la più sublime, la più prodigiosa, la più incantatrice delle belle arti che dal gran Padre Omero e da Esiodo si trasmise
no nel vostro ferace suolo e mettano salde e profonde radici le belle arti che alla foggia delle Grazie tengonsi per mano e
felici giorni ammaestrò gli oltramontani nelle scienze e nelle belle arti ? Ignorate che ne’ tempi bassi, quando essi gemeva
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1014-1015
a pronunzia, nomi e fatti di storia, di letteratura, di mitologia, di arti , di scienze, di lettere. Egli fu il primo a recit
23 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LETTERA dell’autore all’editore. » pp. -
entù de’ continui passi che con felicità o traviamento si danno nelle arti . Da prima io avea condotta quest’opera sino al 17
ione a chi si crede nato a grandi imprese nelle scienze e nelle belle arti . Ma che si vuol fare? Non tutti esser ponno sì al
24 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
principi magnanimi e prudenti. Egli possedeva varie lingue, amava le arti e la musica, e coltivava l’astronomia. Compiaceva
altri principi Ottomani si segnalarono in guerra senza trascurare le arti di pace. Selim I formidabile a’ nemici coltivava
25 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
na capitale; come un nuovo ramo di commercio, ove si dà più voga alle arti di lusso pella gara che accendesi scambievolmente
curo e difficile labirinto del gusto: contempla l’oggetto delle belle arti modificato in mille maniere secondo i climi, le c
secoli passati e presenti per rilevar col confronto i progressi delle arti , dove risalire fino ai principi a fine di rintrac
ll’uomo e sorprenderlo, è senza dubbio il maggiore sforzo delle belle arti congiunte, e il diletto più perfezionato, che da
la sua estensione il suo oggetto. Le sue osservazioni circa le belle arti in genere, e circa la musica, e direzione del tea
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365
più gloriosi monumenti dell’amor del grande e della protezione delle arti che mostrarono i principi Farnesi. Ed oggi singol
onarelli, del Maggi. Si attese poscia a spiegare tutte le pompe delle arti del disegno e della musica nell’opera  ma vi si n
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
principi magnanimi e prudenti. Egli possedeva varie lingue, amava le arti e la musica, e coltivava l’astronomia. Compiaceva
i altri principi Ottomani si segnalarono in guerra senza trascurar le arti di pace. Selim I formidabile a’ nemici coltivava
28 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
ato basta a produrre opere grandi nella poesia, nell’eloquenza, nelle arti del disegno e nella musica? Al contrario ove lo s
indi solo derivi quella spezie di decadenza che osservasi nelle belle arti ; ma sembra che ora si abbondi meno in grandi arti
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 163-168
Professore di declamazione e d’arte teatrale nella Accademia di belle arti a Firenze, e vi stampò nel 1832 un corso di lezio
rrocchesi di san casciano nell’i. e r. fiorentina accademia di belle arti professore di declamazione fra i tragici attori d
30 (1772) Dell’opera in musica 1772
la sua estensione il suo oggetto. Le sue osservazioni circa le belle arti in genere, e circa la musica, e la direzione del
tacoli, e massimamente da quello dell’opera in musica, il gusto delle arti e ‘l costume delle nazioni; e quanto agevolmente
il progresso fatto, come dicemmo, nel secolo antecedente delle belle arti . Perciocché, giugnendo queste ad incantare colle
a» (il che non sempre a Planelli pare vero)9. Come per le altre belle arti (qui il nostro autore segue Batteux e Diderot), i
tatione di Luciano. Per Luciano la danza era la più filosofica tra le arti , investendo l’uomo intero; e allora gli stessi fi
e più possenti cagioni della perfezione o della decadenza delle belle arti , della formazione o del corrompimento del publico
ura, per la scultura, per la poesia, per la musica, e se portò queste arti alla loro perfezione, mentre il genio degli altri
ran parte perché gli spettacoli sostennero in essa il gusto di queste arti , e perché i suoi teatri gareggiavano con quelli d
ni né pur pensavano ancora ad avere un teatro. È lo stato delle belle arti un articolo della maggiore importanza per la feli
voli facultà occupano il mezzo di quell’aurea catena, che connette le arti meccaniche colle più sublimi scienze; dalla qual
perché più pomposamente d’ogni altro si vale del soccorso delle belle arti , perciò riesce più malagevole ad eseguire che qua
più di qualunque altro è capace d’influire nel progresso delle belle arti e della publica costumatezza. Pure una sì nobil m
tacoli, e massimamente da quello dell’opera in musica, il gusto delle arti e ‘l costume delle nazioni; e quanto agevolmente
i e gli abusi, e l’ignoranze correnti ne’ modi, ed esercizi di quelle arti , che, a fornir con magnificenza e decoro, e con q
Tribolo e d’altri valenti artefici di que’ dì, a’ quali quelle belle arti sono tenute dell’eccellenza a cui pervennero in q
il progresso fatto, come dicemmo, nel secolo antecedente delle belle arti . Perciocché, giugnendo queste ad incantare colle
rrono a formarlo. Ora appartenendo esse tutte alla classe delle belle arti , per bene esaminarle e per adoperarle in modo ch’
attenderne si possa, è necessario il dar prima un’occhiata alle belle arti in generale, e discender poi a considerare partit
che nell’opera in musica vengono impiegate. Cap. III. Delle belle arti in generale § I. Che sieno belle arti: loro
. Cap. III. Delle belle arti in generale § I. Che sieno belle arti : loro origine ed importanza [Sez.I.3.1.1] Bel
sieno belle arti: loro origine ed importanza [Sez.I.3.1.1] Belle arti sono le arti destinate al movimento delle passion
arti: loro origine ed importanza [Sez.I.3.1.1] Belle arti sono le arti destinate al movimento delle passioni. Di questo
o esser quello un bel pezzo d’eloquenza. [Sez.I.3.1.2] Furono queste arti chiamate belle per eccellenza, per ragione ch’ess
fatti il furore, l’estro, l’entusiasmo, di cui ciascuna opera di tali arti ha bisogno, non consiste che in un movimento di p
sione35. [Sez.I.3.1.3] Le passioni adunque diedero origine alle belle arti , e queste riuscirono poi il più efficace istrumen
roti è prodotto dall’armonia de’ colori. Estetico adunque delle belle arti io chiamo quello artifizio ch’esse adoperano per
o ch’esse adoperano per piacere a’ nostri sensi. Patetico delle belle arti , quell’artifizio ch’esse adoperano per muovere i
o e l’altro consista. § IV. In che consista l’estetico delle belle arti [Sez.I.3.4.1] Abbiamo già definito l’estetico
lle arti [Sez.I.3.4.1] Abbiamo già definito l’estetico delle belle arti per quello artifizio che adoperano a fine di piac
a rapito, l’altro annoiato. [Sez.I.3.4.3] Ora l’estetico delle belle arti consiste appunto, come dicemmo, nella simmetria,
tengono ristretta, e come inceppata. Ma già dell’estetico delle belle arti , e del piacere proprio di quello, lungamente ci s
editamente usciremo. § VI. In che consista il patetico delle belle arti e ‘l piacer patetico [Sez.I.3.6.1] Fu da noi
patetico [Sez.I.3.6.1] Fu da noi definito il patetico delle belle arti per quello artifizio ch’esse adoperano per muover
esser prodotto che da un oggetto reale. E però i suggetti delle belle arti , come quelli che presentano oggetti non reali, ma
capace di muoverci. Adunque il piacer patetico, che viene dalle belle arti , è necessariamente congiunto coll’illusione, cioè
e attentamente il verisimile. E i difetti di questa parte delle belle arti nascono da queste improprietà, le quali non conve
lusione un medesimo grado. [Sez.I.3.6.2] Da quanto intorno alle belle arti abbiamo osservato, si fa manifesto che la loro pe
el Melodramma [Sez.II.0.0.1] Dopo aver data un’occhiata alle belle arti in generale, entrando ora a considerare particola
a muoversi fuor di cadenza. Dopo le premesse riflessioni sulle belle arti non si durerà stento ad indagare la segreta sorge
[Sez.II.2.0.1] Già altrove si disse che per patetico delle belle arti voleasi intendere l’artifizio da esse adoperato p
artifizio consiste nello scegliere per suggetti delle opere di quelle arti i più perfetti oggetti di nostre passioni e nelle
tragedia, e per ragione altresì del progresso da noi fatto in alcune arti . Questa mutazione riguarda particolarmente le leg
Di qui si vede che il patetico, non solo della musica, ma di tutte le arti piacevoli, opera sulla parte meccanica degli affe
né della scultura, né si narraron mai di qualunque altra delle belle arti . [Sez.III.1.3.6] Ho creduto dovere esporre in bre
ata dal fiore della letteratura d’una nazione, appo la quale le belle arti giunsero a un segno, al quale non pervennero altr
allo studio della musica un talento educato tra le scienze e le belle arti . Qual maraviglia, che la musica patetica, coltiva
ne verrebbe dal movimento del cuore, egli è un fare abuso delle belle arti l’adoperar l’estetico delle medesime disgiunto da
mente nell’opera in musica, la quale, come si è detto, adopera queste arti a solo fine d’aggiugner polso e sostegno alla pas
nti. Ma non badarono che la musica, non meno di qualunque altra delle arti belle, ha i diversi stili, che solo per imperizia
ostituisce la perfezione non solo della musica, ma ancora di tutte le arti compagne. Questa rende esempigrazia l’eloquenza d
fò alla mente gl’immutabili precetti di quel supremo regolatore delle arti belle. [Sez.III.3.3.8] La giustezza e il mirabil
di cappella, quando pure avessero composti de’ capolavori nelle loro arti , possono essere sicuri d’aver gittate al vento le
condo mezzo. I modelli che offrono agli occhi di lui queste due belle arti , sono per lo più perfettissimi, come quelli che p
messer lo professore che è un precetto universale e comune a tutte le arti d’imitazione, il rispettare il verisimile; precet
ro corpo, regolati dalla cadenza della musica. Ella è una delle belle arti , e si divide in alta e bassa. Danza alta è quella
ta, a precisamente parlare, la sola danza bassa appartiene alle belle arti . L’alta non può entrare in questo numero, perché
ondaria ed inferiore spezie di danza appartiene alla classe di quelle arti , che sono definiate a far mostra d’agilità, e di
la prima sezione fu da noi stabilita la necessità, che hanno tutte le arti adoperate nell’opera in musica, d’essere intimame
to de’ Greci. Sono essi, per consenso d’ognuno, i maestri delle belle arti ; e noi, ad onta de’ gran lumi che vantiamo, siamo
iore spezie di ballo, che non va né anche messa al novero delle belle arti , si rinunzi pure’ a quelli tra’ nostri bagattelli
ettore, e mettere così sotto un altro punto di veduta quelle medesime arti che abbiamo, ciascuna di per sé, insino a qui con
tri110. Molto ancora contribuiscono gli spettacoli al progresso delle arti : e noi già osservammo fin da prima111, che la per
riguardevole scrittore112. [Sez.VII.1.0.2] Se dunque il costume e le arti d’una nazione, importantissimi oggetti ambidue, t
e delle scene. Ora, se egli non salutò né pur da lungi le annoverate arti , come potrà erigersi in lor direttore? Come si ac
ui si sarà messa la poesia, si metterà di mano in mano ciascuna delle arti compagne. La musica, la danza, la pittura, le dec
in musica non offenda la publica costumatezza, non basta che tutte le arti che la compongono sieno state alla ripruova. Ques
consiste nella probità degli attori e de’ ballerini. Sieno le prefate arti gastigate quanto si voglia il più, tutto è nulla
.20] Regolata così la poesia, il direttore volgerà l’animo alle altre arti , affinché tutte tendano ad ispirare le medesime v
ssimo al progresso della publica costumatezza ed a quello delle belle arti . Commento Prefazione [commento_Pref
a per esempio S. Bettinelli, Risorgimento d’Italia negli studi, nelle arti , e ne’ costumi dopo il Mille, Bassano, Remondini,
uanto teorizzato da Saverio Bettinelli in Dell’entusiasmo delle belle arti (Milano, 1769: edizione propiziata da Pietro Verr
tarco: il giovane condottiero è motteggiato dai giovani esperti nelle arti liberali perché non sa accordare la lira o manegg
dipendere da S. Bettinelli, Risorgimento d’Italia negli studj, nelle arti , e nei costumi dopo il Mille, Bassano, Remondini
0] • Regolata così la poesia, il direttore volgerà l’animo alle altre arti , affinché tutte tendano ad ispirare le medesime v
ssimo al progresso della publica costumatezza ed a quello delle belle arti . 1. Vedi A. Planelli, Dell’opera in musica.
n è già del numero di quelle passioni a cui particolarmente mirano le arti piacevoli e che noi ci aspettiamo nell’osservar l
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 482-483
deltà separato. Lasciato il maggior figlio Alessandro a studiar belle arti all’Accademia di Firenze, si scritturò nella Comp
32 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo III. La Poesia Drammatica nel Secolo XV fa maggiori progressi in Italia. In Francia cominciano i Misteri. » pp. 194-209
to di vista che discopre i molti loro progressi nelle scienze e nelle arti , sembrerà che un aurea pace abbia dovuto fornir t
e e le guerre tollerate nel tempo stesso, si temerà pel destino delle arti , supponendole esiliate, oppresse, o annichilite.
i principi, ministri, generali, e grandi verso le lettere, scienze ed arti tutte, e verso i coltivatori di esse133, non la f
miare, incoraggiar e proteggere con grandezza d’animo e buon senno le arti tutte e gli artefici? La Francia e l’Inghilterra
33 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »
ogliere con tanta benignità tutto ciò, che spetta l’avanzamento delle arti , e delle lettere; voi, che in una città maestra d
34 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
osservati i fondamenti del brillante edifizio che potrebbero le belle arti inalzare al piacere non meno che alla gloria d’un
ateria ch’è il fondamento del diletto che ci procurano tutte le belle arti , farei ancora vedere che l’ascosa origine del pia
è diretta a far vedere di qual perfezione sarebber capaci fra noi le arti pantomimiche avendo mezzi più efficaci che non av
cisamente soggetta alle leggi stesse alle quali soggiacciono tutte le arti d’imitazione, cioè di dare alla spezial materia c
ofisma di coloro che indicate vorrebbero nella imitazione delle belle arti tutte quante le particolari circostanze del vero,
o; il linguaggio della pantomima è non solo cattivo, ma al fine delle arti imitative perfettamente contrario. [11] Quindi le
termezzo frapposto nel silenzio degli atti. [15] L’unione delle belle arti e il fratellevole combaciamento che hanno insieme
tini si videro astretti a sciogliere quella rigida alleanza delle tre arti distribuendo in diverse persone le moltiplici inc
za inalterabile degli oggetti, così riguardando noi la bellezza delle arti sceniche non già nella modificazion passaggiera c
ommedia. [19] Nello stato di decadenza in cui ricevettero i moderni l’ arti musicali e rappresentative, e nella poca filosofi
to più che pochissimo o nulla si trova raccolto dagli scrittori delle arti italiane intorno alla prima introduzione del ball
iù abile nel promuovere l’erudizione e le scienze che nel coltivare l’ arti di leggiadria e di gusto. I Tedeschi svegliandosi
ad un tratto nella carriera delle belle lettere, e di tutte quante l’ arti d’imaginazione, aveano fatto vedere all’Europa co
sotto la protezione del Duca di Vitembergh Mecenate dichiarato delle arti drammatiche e musicali. La sua Semiramide inoltre
35 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
po la venuta de’ barbari, comechè danni gravissimi recasse a tutte le arti e le scienze, di niuna fece peggior governo che d
altresì l’albergo della dissolutezza, poiché vi si rappresentavano le arti pantomimiche, delle quali son troppo note le osce
i lontani, onde avveniva che i nuovi ritrovati nelle scienze e nelle arti , o si smarrivano nei viaggi disastrosi, e poco si
che diconsi illuminate, sì perché venendo per lo più la coltura delle arti e delle scienze in un popolo congiunta coi progre
re per accomodarla ai capricci degli uomini. Da tanti errori le belle arti ritraevano gran vantaggio per la loro perfezione,
arlare, la poesia, la musica, il ballo, l’eloquenza, e tutte le belle arti dovevano riguardarsi come oggetti celesti da preg
e alle canzoni. Ove le passioni avevano in cielo la loro difesa, e le arti il loro modello, ben si vede qual entusiasmo dove
cacciati i re per divenir repubblicani. Così gli spettacoli, le belle arti , la politica e la religione erano talmente legati
36 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
no sufficienti a far nascer questa. Acciò si coltivino in un paese le arti che parlano al sentimento e alla immaginazione, e
la guerra, dalla politica, e dalla natura non pensavano a coltivar le arti più gentili, e molto meno la musica. [2] Toccò in
on fosse fattizia; perché trar non si seppe alla unione di quelle due arti il vantaggio che sarebbe stato facile il ricavare
bilità, dovettero essere le primitive cagioni della unione di codeste arti gentili. Così i più antichi componimenti musicali
quale si spiccò da un popolo che faceva profession di distruggere le arti e le scienze, come gli altri facevano di coltivar
Il rinascimento della poesia teatrale e la perfezione ove giunsero le arti del disegno furono un’altra epoca dell’incremento
gnificenza alle feste loro si prevalsero a ciò della unione delle tre arti . Allora si sentì sulla scena la musica accompagna
risorgimento benché lento della pittura, il commercio che vivifica le arti , onde viene alimentato a vicenda il lusso che ren
ssai debole e passeggiera ove rinforzata non venisse dall’aiuto delle arti compagne, ed ecco la prima origine di quelli spet
bitrarie, l’abbuiamento insomma con cui si giudica generalmente delle arti , e in particolare del dramma in musica: tutto per
ori della China fu musico e poeta, e inventò molte cose in queste due arti . Dunque (conchiuderò io colla dialettica del Sign
i in un’opera che dipinge a gran tratti, che descrive la storia delle arti e non degli artefici, e che non è una biografia,
forma uno dei rami più curiosi e più illustri della loro gloria nelle arti di genio) di darci per ogni istruzione le due mes
37 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
le fiori che si trovavano sparsi per le campagne. [19] Lo scopo delle arti imitative non è di rappresentar la natura semplic
ito che possa servire di archetipo all’alta meta che si propongono le arti . Che fa dunque l’artefice? Guidato dalla percezio
sso della imitazione. [20] La musica non differisce punto dalle altre arti rappresentative. Come le statue dell’Ercole e del
abbellare e d’aggrandir la natura che ha comune la musica con tutte l’ arti rappresentative, s’aggiungono ancora dei peculiar
ioso pregiudizio, è quello che cagiona l’esterminio di tutte le belle arti . E quando mai, replicherò io a codesti fautori de
ostituito il popolo per giudice competente del gusto ove si tratta di arti o di lettere? Da qual sovrana decisione, da qual
e si tratta di pronunziar un fondato giudizio su ciò ch’è bello nelle arti rappresentative, quel pubblico “signorile e rispe
in Atene, dall’aver tolto di mauo alle persone di miglior qualità le arti ginnastiche e le musicali conferendone al popolo
ungo per provarlo. Imperocché egli è certo che altra via non hanno le arti rappresentative per commuoverci agli affetti se n
tteva, invece di trovar quel congegnamento mirabile di tutte le belle arti che dovrebbe pur essere il più nobil prodotto del
i cangiamenti siano più visibili in essa che in qualunque altra delle arti rappresentative. Io non posso trattenermi a dir t
età de’ gusti che da ciò ne risulta. Non avviene talmente nelle altre arti rappresentative come sono la scultura, la pittura
rappresentato, in tal caso non solo la musica, ma niuna fra le belle arti merita questo titolo; giacché non v’h tra loro al
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 448
iono fondate su l’amore del vero che deve sempre essere la base delle arti …. Bellissime parole che non impedirono al pubbli
39 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
dal timore e depressi dall’avvilimento, come coltivar le scienze e le arti , polir i costumi, e richiamar il gusto fuggiasco
enta padre della mollezzza e poltroneria, e allora col trascurarsi le arti migliori ed utili, depravasi il gusto e rientrasi
40 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
duce rigorosamente al vero per ostentar filosofia, distrugge tutte le arti dell’immaginazione. La probabilità o verisimiglia
maginazione. La probabilità o verisimiglianza è la verità reale delle arti fantastiche, diceva un giudizioso Inglese presso
ano di vista ne’ loro lavori la materia propria delle rispettive loro arti . Barbara, stupida e quasi sacrilega temerità (agg
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 760-762
pagno. « Fu Diana – aggiunge il Bartoli – creduta una bellezza, ma le arti del sesso formavano in lei un incanto, che fu poi
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 260-262
a Roma, patria dei genitori. Ivi educata più specialmente alle belle arti , mostrò particolari attitudini alla musica, al re
43 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
e quindi derivi quella spezie di decadenza che si osserva nelle belle arti ; ma egli é manifesto, che oggi abbondano più i pr
tto alla nazione, il quale presso di essa ritarda l’avanzamento delle arti . Oggi in Francia si produce ancora alcun componi
afflavit» tarpano le ali alla fantasia, mettono a soqquadro le belle arti , e deprimono i gran modelli; uomini (parlo sempre
44 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
duce rigorosamente al vero per ostentar filosofia, distrugge tutte le arti dell’immaginazione. La probabilità e verisimigli
aginazione. La probabilità e verisimiglianza è la verità reale delle arti fantastiche , diceva un giudizioso Inglese presso
ano di vista ne’ loro lavori la materia propria delle rispettive loro arti . Barbara, stupida, e quasi sacrilega temerità (ag
45 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
a al corpo, all’opposito d’alcuni moderni che, volendo tutte le belle arti al preteso vero d’una certa loro astratta filosof
esso a’ Greci acquistata, dove la relazione più intima fra queste due arti dopo lungo uso di molti secoli rendeva più famili
mana grandezza, per riempire i quali vi voleva tutto lo sfoggio delle arti congiunte. Gl’Italiani adunque, attendendo procac
zo non è che una scuola, dove gli uomini di mondo possono imparare le arti più studiate e più fine, onde gabbar le fanciulle
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
Impero sotto i barbari del settentrione, ogni coltura, e sparvero le arti involte in un caliginoso nembo almeno di dieci se
i di barbarie. A cui toccò la gloria di dissiparlo? Dove risorsero le arti , la drammatica, la coltura? a. Stor. della Let
47 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
dotato di magnanimità e prudenza, e possedeva varie lingue, amava le arti , e coltivava l’astronomia. Selim I formidabile a’
48 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
quistioni, dallo scioglimento delle quali risulta la perfezione delle arti di gusto: come se l’innocente e sicuro diletto ch
izione farà in uguali circostanze progressi più sensibili nelle belle arti ora per la facilità maggiore d’accomodar le parol
e, Vinegia, Roma, Milano e Napoli, dove la magnificenza, il lusso, le arti , e il commercio contribuivano non meno ad ingenti
cuore: ora per lo studio di molte posto nelle belle lettere, e nelle arti più gentili, dal che nacque il desiderio d’imitar
ppero ogni bella letteratura in Italia dopo il Cinquecento. Felici le arti e le lettere se di tal rimprovero potessero incol
49 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
eti d’intorno al corpo che serve ad essi di centro, la carriera delle arti ha un origine, un accrescimento ed una decadenza
risorgimento delle lettere in Italia, come in tutta Europa, le belle arti non furono che un prodotto della imitazion degli
io giudizio servire a spiegar lo scadimento presso di noi delle belle arti in generale, e più immediatamente di quelle che c
atro e il niun effetto che fa sopra di noi l’unione di tutte le belle arti benché cospiranti ad un fine. Indarno la storia c
o studio perfezionato della prospettiva bastano nel paese delle belle arti a destare in un popolo che cerca solo il piacer p
rofonde, quel pathos che pur dovrebbe essere il gran fine di tutte le arti rappresentative. [4] Niuno crederebbe che la ricc
ondità di riflessione che nelle altre cose. Siccome in tutte le belle arti riguardavano essi come oggetto principale l’imita
fecondità d’un principio, così non facevano distinzione alcuna tra le arti di bisogno e quelle di puro diletto. In conseguen
ipetere dalla natura dei secoli, ove nacque l’una e l’altra di queste arti , abbiamo esclusi dal genere musicale quasi tutte
50 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
ia fosse fiorita prima della Grecia, e che a questa dato avesse molte arti e scienze, viene quasi ad evidenza provato con au
rno più che mai così rid colose scempiaggini in Parigi, ove fra tante arti e scienze siede e trionfa coll’ ignoranza, presun
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
ragione il coronato filosofo di Sans-souci parlando dello stato delle arti del Brandeburgo al finir del secolo XVII ed al co
52 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
ragione il coronato Filosofo di Sans-souci parlando dello stato delle arti del Brandeburgo al finir del passato secolo e al
53 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
sono assai varie, che i fonti del diletto nelle belle lettere e nelle arti non furono dagli antichi pienamente esauriti, che
e ravvisa lo spettatore fra la natura che doveva imitarsi, e le belle arti che promettono d’imitarla. Colpa è di loro lo sco
ù bella invenzione dell’umano spirito. né giusto sarebbe incolpare le arti pei difetti degli artefici. Perlochè avendo io di
e di musica, ma dai fonti inesauribili di quel vero comune a tutte le arti d’imitazione, qual’è la maniera osservata dagli o
mosse. [47] Ora se non si può far dei progressi nelle scienze e nelle arti senza la speditezza dei metodi, i quali per la ma
no mano; se il talento s’avvilisce qualora divien mercenario, e se le arti liberali somiglianti a quelle piante generose che
oro piaceri. Cotal licenza può giovare di molto all’avanzamento delle arti allorché queste essendo nella loro fanciullezza,
ezza dell’individuo e la scarsezza del principio vitale. Ma quando le arti hanno presa la lor consistenza, quando le idee de
i loro quando hanno fatto diversamente. Tale è il destino di tutte le arti , e tale è presentemente quello della musica. [52]
54 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
avazione dell’eloquenza poetica e oratoria nel seno della madre delle arti , ebbero finalmente la buona ventura di far tanti
, a porre nel suo maggior lustro la verità, e a perfezionare le belle arti . Se all’incontro verrà adoperata da spiriti otten
pu penser comme eux. La sfera delle belle idee in materia di belle arti e essendo molto stretta fecondo che c’insegna Pla
ema juvandis, dice Orazio nell’Arte Poetica. Ella dee, come tutte le arti , la sua origine al bisogno, e quello bisogno fu i
amente dice Anton Maria Salvini, sebbene imperito delle finezze delle arti , pure possiede in se il comune senno, e ’l dettam
ca, così in Italia ne’ tempi de’ romani, e dopo il risorgimento delle arti , lo é stata Napoli, che perciò a ragione viene es
55 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
ressochè interamente ogni vestigio di politica, di giurisprudenza, di arti e letteratura Romana, e s’introdussero nuovi gove
o Impero sotto i barbari del settentrione ogni coltura, e sparvero le arti involte in un caliginoso nembo almeno di dieci se
i di barbarie. A cui toccò la gloria di dissiparlo? Dove risorsero le arti , la drammatica, la coltura? 156. T. II, lib. I
zzi: . . . . . . . Sotto un colpo istesso Roma cadéo con le bell’ arti insieme. Perduta libertà, svanì virtude. 1
56 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
lo. Sinone racconta a Calcante e a Pirro, sortiti dal cavallo, come l’ arti sue riuscirono quasi a vuoto per la opposizione d
57 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
ro Giovanni Salciccia. Creatore della Nazione Russa, ammiratore delle arti e delle scienze degl’Inglesi, degli Olandesi, de’
58 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
timore e depressi dall’avvilimento, come mai coltivar le scienze e le arti , polire i costumi e le maniere, e richiamare il g
tri maestri di canto, di gramatica, di aritmetica e di tutte le sette arti liberali, vi chiamò dall’Italia ad insegnare, mos
diventa padre della mollezza e poltroneria, ed allora trascuransi le arti , si deprava il gusto e si rientra nella barbarie5
e la proprietà de’ beni, accrescesse la popolazione e incoraggisse le arti . Uno spirito generoso d’indipendenza e di libertà
59 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
d’un saggio stomachevole sulla storia delle belle lettere, scienze ed arti . Costui prima del 1735 non conobbe cosa veruna de
edia italiana156. Ma una nazione, per la quale risorsero in Europa le arti , le scienze, il gusto la politezza, e l’istessa l
il primo crepuscolo di luce letteraria, ma il buon gusto nelle belle arti , e scienze tutte. Veggasi Guglielmo Budeo in Phil
gentile e perspicace si é sempremai contraddistinta in ogni genere di arti e di scienze, e possiede capi d’opere da non port
duce rigorosamente al vero per ostentar filosofia, distrugge tutte le arti d’immaginazione. Da’ pensatori oltramontani in qu
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
Mirate dal punto che discopre i loro progressi nelle scienze e nelle arti , sembra che un’ aurea pace abbia fornito tutto l’
he e militari turbolenze che l’agitarono, si temerà pel destino delle arti e delle scienze. Ma simili dubbii e timori, giust
ni cogli Aragonesi, non impedirono l’avanzamento degli studii e delle arti , nè il favore e la munificenza di tanti principi
61 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
Mirate dal punto che discopre i loro progressi nelle scienze e nelle arti , sembra che un’ aurea pace abbia fornito tutto l’
le loro politiche e militari turbolenze, si temerà pel destino delle arti e delle scienze. Ma simili dubbj e timori giusti
ini cogli Aragonesi, non impedirono l’avanzamento degli studj e delle arti , nè il favore e la munificenza di tanti principi
62 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
liarsi che i più sensati autori ne facessero un così gran conto delle arti drammatiche. Platone chiama le favole sceniche un
successivo traggono i filosofi la cagione del perché nella Grecia le arti poetiche e le musicali acquistassero nuove ricche
are partito in così fatta questione. [26] La ricchezza parlando delle arti d’imitazione e di sentimento può renderle più dot
to al bene, e vi saranno sempre autori mediocri e cattivi in tutte le arti e in tutte le sciente accanto a’ buoni? Sì, bisog
lodare assai le cose antiche e sprezzar le moderne, come se tutte le arti , nello stesso modo che son soggette a declinare,
tto differente dall’altra che vien condannata allorché si parla delle arti di sensibilità e d’imaginazione. Il desiderio di
mai più sentite. L’una e l’altra di queste cose sono la rovina delle arti e delle belle lettere, imperocché consistendo il
ia, regola fondamentale di musica, come lo è di tutte quante le belle arti , la quale consiste nel rivolgere verso un’oggetto
r di questa, e non della buona? Non segue forse lo stesso nelle altre arti rappresentative? Per una Venere medicea, per un A
possono essere sì antichi come quelli sono di pittura e di scultura, arti perfezionate molto prima, e che se le composizion
63 (1878) Della declamazione [posth.]
ione del progetto era necessaria la collaborazione di esponenti delle arti imitative (pittura e scultura), che lasciassero t
evolezza. È da qui che bisogna partire per risalire agli albori delle arti imitative che, differenziandosi nella scelta dei
ssibilità di attingere ai modelli offerti dall’arte, che si tratti di arti figurative, opere storiografiche o poetiche. Allo
rifacendosi all’estetica di Batteux, afferma che oggetto delle belle arti è la bella natura. Nonostante tutto quello che si
oste nel Laocoonte di Lessing a proposito della classificazione delle arti in spaziali, ossia le arti figurative, che rappre
ng a proposito della classificazione delle arti in spaziali, ossia le arti figurative, che rappresentano i corpi nello spazi
Scrittori teoretici di quest’arte. [Intro.1] Comune ufficio delle arti belle è la imitazione della natura; ma in ciò far
ogresso d’un’ arte rispetto alle altre. Or se di tutti i mezzi che le arti maneggiano, i più pronti, i più facili ed i più p
lamazione fosse stata la prima a nascere ed ha spiegarsi fra le altre arti sorelle. [Intro.2] Il bisogno indusse da prima l
. La verità e la bellezza originale, che i monumenti superstiti delle arti loro tuttavia ci conservano, più che altro ci deb
di Mario o di Silla. [Intro.10] Cadono con l’impero romano tutte le arti , e fra le loro ruine si perde ogni arte drammatic
sibile, il conoscere quali fossero certe maniere e pratiche di queste arti , che dagli antichi si esercitavano, siccome rigua
e d’Italia vanta il suo proprio. Rinascono finalmente le lettere e le arti verso il secolo XI e XII, e l’arte drammatica e l
generale si può dire, che oramai non vi ha scrittore insigne di belle arti che della declamazione più o meno non ragioni. Di
erfetta, imitandola. [1.6] Uno fu dunque l’oggetto comune a tutte le arti , cioè l’espressione della natura; e ciascuna arte
parlando e operando alla maniera del modello che si propone. Le prime arti imitative furono quelle, che adoprano tali oggett
ovvi ed i più facili a conoscere e mettere in opera. [1.7] Da queste arti si passò via via a quelle altre, il cui oggetto i
dir così, alcuna parte di esso. Il canto, la danza, la pantomima sono arti , per dir così, staccate ed astratte dall’arte mad
idendosi e suddividendosi di più in più i mezzi e gli stromenti delle arti più o meno composte, si divisero e suddivisero le
tromenti delle arti più o meno composte, si divisero e suddivisero le arti medesime; e ciascuna osò mostrarsi accompagnata d
to, la danza e la pantomina, la scultura, la pittura e tutte le altre arti , le quali come specie da questi generi traggono l
questi generi traggono l’origine e lo sviluppo. L’oggetto delle belle arti in generale è dunque l’espressione generale della
. Sotto questo rapporto lo spettacolo di questi monumenti delle belle arti si può riguardare, non solo come un gabinetto de’
iacere. E limitandoci all’espressione patetica, che è l’oggetto delle arti imitative, e prescindendo dalla figura o dal subb
e, e specialmente la declamazione. [10.4] In generale tutte le belle arti vogliono imitare la bella natura, ma non tutto lo
prendere il verisimile e l’ideale pel vero e reale, ed anche le altre arti , per quanto procurino di avvicinarvisi, non posso
simo che preconcepisce. [10.9] In questa intrinseca differenza delle arti imitative sta la ragion vera, perché talvolta que
ui non intendo solo di quel probabile e possibile, che tutte le belle arti richiedono, ma bensì di quel relativo, che propri
unga ci disgustano e infastidiscono. Ma questi medesimi imitati dalle arti e riguardati a traverso di queste, diminuiscono p
quella sensazione ingrata, che il vero in tal caso produce, e che le arti debbono prudentemente sfuggire. [10.10] Par dunq
le nazioni ed i secoli il senso e l’idea del gusto, del bello e delle arti ; ond’è che alla prima una seconda natura viene qu
are, il quale introdusse Riccardo zoppo su la scena. Imperocché se le arti imitative, e massimamente la declamazione tragica
per necessità o per uso dovean sostenere; altronde le abitudini e le arti si sviluppano e si perfezionano quanto più sono l
risaltare la principale. In tutti i monumenti più insigni delle belle arti si osserva questo accordo e questo disegno; ma no
el momento lo richiede. Egli è vero che in generale tutto nelle belle arti debbe procedere in guisa, che progredendo nulla s
società corrotta ha per lo più soffogata e quasiché spenta. Tutte le arti dovrebbero unicamente cospirare ad interessar l’u
dalla qualità della persona, e non già dall’attore. Ancorché tutte le arti tendano ad istruir dilettando, sovente il solo di
condo i veri principî del gusto e della ragione. E perché se tutte le arti imitatrici hanno delle pubbliche scuole che le pr
quentato le altre, o non esperimentato prima la sua abilità in quelle arti che ha precedentemente imparate. Del resto io non
ituto ecc. veglia su lo sviluppo ed i progressi delle scienze e delle arti , si potrebbero unire alla classe delle belle arti
lle scienze e delle arti, si potrebbero unire alla classe delle belle arti anche di quelli che s’intendessero della declamaz
debbono studiare i monumenti più espressivi dell’arte loro. Tutte le arti d’imitazione si debbono l’una l’altra giovare; e
accademici, che hanno la cura di tutto ciò che alla perfezione delle arti teatrali appartiene. [24.6] In questa maniera si
eclamazione potrebbe fare quei progressi, che, a paragone delle altre arti sorelle, non ha fatto finora. [Errata] E
lto un ruolo chiave all’interno dell’estetica settecentesca. Le belle arti risultano in questo modo accomunate nel loro ogge
[commento_Intro.4] La declamazione è la prima a distinguersi tra le arti perché indotta dal bisogno naturale dell’uomo di
itore, 1982. [commento_1.6] Salfi propone qui una distinzione tra le arti imitative, in base alla distanza esistente tra og
te del canto e della danza pantomimica, appaiono dunque come le prime arti ad essersi sviluppate. Sulla confluenza della pan
me arti ad essersi sviluppate. Sulla confluenza della pantomima nelle arti musicali si veda Jean-Baptiste Du Bos, Réflexions
, p. 21). Appare chiaro come la declamazione, rispetto alle altre due arti sopraelencate, rappresenti una fase successiva, i
sulla scena. [commento_10.5] Salfi riprende la classificazione delle arti operata da Lessing all’interno del Laocoonte. Le
ficazione delle arti operata da Lessing all’interno del Laocoonte. Le arti figurative erano da lui designate come arti spazi
interno del Laocoonte. Le arti figurative erano da lui designate come arti spaziali, che fanno uso di segni naturali, laddov
gnate come arti spaziali, che fanno uso di segni naturali, laddove le arti temporali (ossia la poesia) facevano uso di segno
da un tono all’altro: «Se lei pone a confronto le summenzionate belle arti , allora riconoscerà subito che nell’antico concet
erante nello spazio; e il sensibile. Dal primo erano escluse tutte le arti rappresentative, tutte le arti operanti nello spa
bile. Dal primo erano escluse tutte le arti rappresentative, tutte le arti operanti nello spazio; dal secondo la poesia, in
d’Amburgo che la declamazione viene invece posta all’incrocio tra le arti spaziali e quelle temporali: «L’arte dell’attore
elle temporali: «L’arte dell’attore tiene qui una via di mezzo tra le arti figurative e la poesia; come “pittura visibile” [
opera Le Belle Arti ricondotte a unico principio, accomunava le belle arti nel loro oggetto di mimesi, ossia la bella natura
64 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
sso sotto le note alcune poesie teatrali. [3] Ma nella carriera delle arti e delle scienze gli errori stessi conducono talvo
otal rapporto de’ suoni spiacevole. Se v’ha cosa mirabile nelle belle arti questa è il vedere in qual guisa la spiacevolezza
acopo Corsi altro gentiluomo fiorentino, non meno fautore delle belle arti , né meno intelligente nella musica massimamente t
to. II. Che l’essenza di ciò che si chiama bello nella musica e nelle arti liberali è riposta nella felice contemperazione d
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
timore e depressi dall’avvilimento, come mai coltivar le scienze e le arti , polire i costumi e le maniere, e richiamare il g
ri maestri di canto, di gramatica, di aritmetica, e di tutte le sette arti liberali, vi chiamò dall’Italia ad insegnare, mos
diventa padre della mollezza e poltroneria; ed allora trascuransi le arti , si deprava il gusto, e si rientra nella barbarie
e la proprietà de’ beni, accrescesse la popolazione e incoraggisse le arti . Uno spirito generoso d’indipendenza e di libertà
66 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
randi rivoluzioni di uno stato, fan tacere ugualmente e rimpiattar le arti . Rari adunque furono i buoni poeti teatrali fino
ragione adunque il filosofo di Sans-souci, parlando dello stato delle arti nel Brandeburgo verso la fine del passato secolo
67 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO I. Vuoto della Storia Teatrale nell’età mezzana. » pp. 57-79
ressochè interamente ogni vestigio di politica, di giurisprudenza, di arti e di letteratura Romana, e s’introdussero nuovi g
nto di Gasparo Gozzi: Sotto un colpo istesso Roma cadeo con le belle arti insieme. Perduta libertà svanì virtude. E quì vu
68 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « NOTE DI D. CARLO VESPASIANO. » pp. 301-306
della Porta fertile ed elevato ingegno, pregio delle scienze e delle arti , onore dell’Italia non che del Regno, pure fassen
69 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
aver fiorito prima dell’istessa grecia; e che colla sua lingua, riti, arti , e costumi ha avuta tanta parte nell’origine e ne
a59. Per coltura inventò e fece fiorir negli estesi suoi domini tante arti di comodo e di lusso. Gl’inni sacri conservatici
la polizia, e colle armi. Perciò quando l’Etruria sfoggiava con tante arti , e spettacoli voluttuosi, e quando la Grecia prod
randi i progressi del teatro latino. Roma guerriera, favoriva poco le arti che potevano ammollire il valore, e la drammatica
hezze apportatrici dell’ozio e del riposo rendevano più necessarie le arti di pace. Allora gli spettacoli scenici furono rig
, si rimunerarono e protessero i poeti. Quando l’onor le alimenta, le arti prendono il volo e si elevano fino all’altezza ch
orno più che mai così ridicolose castronerie in Parigi, ove fra tante arti e scienze siede e trionfa coll’ignoranza, presunz
70 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
timo di essi l’avrebbe condotta a quel grado di prefezione, in cui le arti , come ben dice Aristotile, si posano ed hanno la
nuovo regnante. Favella poi col coro dei diversi ritrovati e di tante arti insegnate agli uomini, i quali prima, poco differ
71 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
ma musicale, il quale, siccome avviene a tutti gli altri lavori delle arti imitative, non ha tanto per oggetto il vero quant
itazione. Mal s’applicherebbe la più possente e la più energica delle arti d’imitazione ad un discorso freddo e insignifican
per lui la natura. A misura però che il linguaggio si stende, che le arti si moltiplicano, e che la coltura delle lettere v
commendarne l’uso non che a permetterlo, avvisandosi, che nelle belle arti l’astratta ragione debbe sottoporsi al gusto come
un prestigio continuato dell’anima, a formare il quale tutte le belle arti concorrono, prendendo ciascuna a dilettare or l’u
72 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
ata musica. E tal credenza radicò più che mai, quando l’una di queste arti tornata alla imitazione degli antichi nostri auto
73 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO II. In quali cose si rassomigli ogni teatro. » pp. 10-16
dove regna una competente cultura. E perchè poi la delicatezza delle arti viene colle filosofie, questo genere di poesia no
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
μαι imitor, ricavasi la voce Mimo; e quello che appartiene a tutte le arti d’immaginazione, non che alla poesia drammatica,
il quale privo delle parole tutto cercò dall’azione. A misura che le arti imitatrici si perfezzionavano, il ballo si presta
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
guerra volle dedicare questo monumento al gusto della musica e delle arti , e vi chiamò con molta spesa gli attori musici da
i che in Parigi stesso. Gran forza del genio e del clima italiano! Le arti fioriscono sotto questo cielo senza premii ed inc
76 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289
μαι imitor, ricavasi la voce Mimo; e quello che appartiene a tutte le arti d’ immaginazione, non che alla poesia drammatica,
il quale privo delle parole tutto cercò dall’azione. A misura che le arti imitatrici si perfezzionavano, il ballo si presta
77 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
guerra volle dedicare questo monumento al gusto della musica e delle arti , e vi chiamò con molta spesa gli attori musici da
a Piccinni, a Jommelli? Gran forza del genio e del clima italiano! Le arti fioriscono sotto questo cielo senza premj ed inco
78 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
tanto non rappresentar la prima? Ciò che in Italia nuocono alle belle arti le mignatte periodiche e gli scarabocchiatori di
icio di due finte lettere. La critica che tende alla perfezione delle arti , potrebbe suggerire che meglio forse risalterebbe
79 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VIII. Vuoto della Storia Teatrale. » pp. 172-179
mini pressoché interamente ogni vestigio di politica, giurisprudenza, arti , e letteratura romana, e s’introdussero nuovi gov
80 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275
ilosofiche l’Italia, sempre madre feconda delle scienze e delle belle arti , e non si darebbero a credere che il loro paese s
81 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
ente coronato della laurea poeticaa. I curiosi delle prime orme delle arti ne vedranno volentieri un succinto estratto. Atto
82 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
nte coronato della laurea poetica31. I curiosi delle prime orme delle arti ne vedranno volentieri un succinto estratto. Atto
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 915-921
e ; e tu pietoso sesso leggiadro, a cui fan doppio omaggio i cori e l’ arti che dal bello han nome. Tu pur, di Febo e di Mine
84 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200
resa di Granata, l’espugnazione di Cesena. Che se l’esser primo nelle arti reca qualche gloria, e questa non può negarsi all
85 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica oltre le alpi nel XV secolo non eccede le Farse e i Misteri. » pp. 74-84
resa di Granata, l’espugnazione di Cesena. Che se l’esser primo nelle arti reca qualche gloria, e questa non può negarsi all
86 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
in generale l’emblema dell’origine, progressi, e annientamento delle arti del gusto e di coloro che le perfezionano. Qualor
zi di chi a dispetto pur di Minerva le vuol coltivare. In tal caso le arti e le belle lettere sono come i vaghissimi colori
efanti. Non potendo più applicarsi con frutto la più deliziosa fra le arti d’imitazione ai grandi oggetti della morale, dell
on avete orrore d’inghirlandarlo colla corona immortale, che le belle arti non dovrebbon servare fuorché pei talenti superio
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 969-973
delina. Il Maire concesse un posto gratuito nel cimitero ; e tutte le arti prestarono l’opera loro gratuita per erigere un b
88 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
equidistanti, tutti odono e vedono egualmente. Tanto è vero che nelle arti , dopo i primi lunghi rigiri, tornar conviene a ci
89 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »
etto mostrarsi sugli teatri. [5.5] La Cina ancora, antico nido delle arti e colonia, come alcuni vogliono, dell’Egitto, for
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 216-226
. ……………………….. Nel Mincio di Mantova, giornale di scienze, lettere ed arti (sabato 1 marzo 1851, anno 1, Numero 1), redattor
91 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
rvazione non si stende ai geni superiori nelle belle lettere, o nelle arti , essendo verissimo che un Michelagnolo, un Raffae
llenza è in ogni genere riserbata a pochissimi, e la mediocrità nelle arti d’imaginazione e di sentimento si riduce nella co
92 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
mpo in cui i romani niuna cognizione aveano, non che dell’altre belle arti , della poesia teatrale, la quale pure da gran pez
rso della poesia, tutto cercò nella rappresentazione. E quanto più le arti imitatrici si perfezionavano, più il ballo imitav
93 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
imiteranno l’opera italiana, o non avranno più teatro lirico. Tralle arti sceniche migliorate in Francia in questo periodo,
. 190. I difetti dei grandi esemplari sono sempre fatali alle belle arti , perché accompagnati da molte bellezze e da virtù
94 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Introduzione »
obbliga, per così dire, i teatri da guadagno a fidarsi più di quelle arti delle quali son giudici tutti, e queste poi sciol
l Saggio, da discorso in parte tecnico relativo agli equilibri tra le arti , diventa molto di più un trattato sull’organizzaz
95 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
e maraviglie della natura. E che diverrebbe singolarmente delle belle arti ? Raffaello, Correggio, Buonarroti, per una via to
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 478-485
na, che pur teneva alcun che della scuola del Demarini, giacchè nelle arti non si rinnega mai il passato, si oscillò dapprim
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 420-431
r trenta e più anni monarchi e principi e uomini prestantissimi nelle arti , nelle scienze, nelle lettere, di ogni paese. E n
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
si é fatto altrettanto? Gran forza del genio e del clima italiano! L’ arti fioriscono presso la nostra ingegnosa nazione sen
ettere, ed uno dei più fini e dotti critici e conoscitori delle belle arti che abbiasi oggidì l’Europa, non che la Francia.
99 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
e maraviglie della natura. E che diverrebbe singolarmente delle belle arti ? Raffaello, Correggio, Buonarroti, per una via to
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211
ttori, e gli scultori cercavano con ogni sforzo e industria delle lor arti renderla immortale. » Poi, venendo alle bellezze
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