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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
pastore arcade sotto il nome di Lisindo Tiresiano : appartenne anche agli Aborigeni della Colonia Amiatense, agli Incammina
Tiresiano : appartenne anche agli Aborigeni della Colonia Amiatense, agli Incamminati di Modigliana, e agli Apatisti di Fir
Aborigeni della Colonia Amiatense, agli Incamminati di Modigliana, e agli Apatisti di Firenze. Dettò versi in morte di Tere
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
nell’aspetto esteriore di un maestoso disordine di rottami, i quali, agli occhi del profano, sembrano ruine, e pur sono arm
lle arti che dal gran Padre Omero e da Esiodo si trasmise ai Pindari, agli Alcei, ai Stesicori, ai Callimachi, agli Anacreon
iodo si trasmise ai Pindari, agli Alcei, ai Stesicori, ai Callimachi, agli Anacreonti, e che passò nel Lazio ai Maroni, agli
ori, ai Callimachi, agli Anacreonti, e che passò nel Lazio ai Maroni, agli Orazii, agli Ovidii, ai Catulli, e quindi nella m
machi, agli Anacreonti, e che passò nel Lazio ai Maroni, agli Orazii, agli Ovidii, ai Catulli, e quindi nella moderna Italia
ii, ai Catulli, e quindi nella moderna Italia ai Danti, ai Petrarchi, agli Ariosti, ai Torquati ed ai Monti. Quest’arte cele
l’individui, seppero pungere costumi, e vizj generali e far la guerra agli abusi de’ ceti interi, e delle scuole Pitagoriche
ola de’ costumi; che niun genere meglio e più rapidamente si comunica agli stranieri e meglio contribuisca alla gloria nazio
l’anima nella sua favola; è quest’anima questo fuoco che dee passare agli attori e rendergli grandi ed originali; è Moliere
3 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
re. Avanti che la religione cristiana succedesse per divino consiglio agli errori del gentilesimo, il fior della musica anti
letto su cui obbligavansi non poche fiate le donne a comparir ignude agli occhi del pubblico , e nota è parimenti la esecra
, che fiorì dopo il mille, è in que’ tempi tenebrosi ciò che nel mare agli occhi de’ naviganti smarriti è una torre, che veg
ugne che siffatta opinione circa il numero dei modi era comune presso agli antichi, dicendo di averla ritrovata in un’opera
non è possibile ottenere che siffatto scetticismo non si stenda anche agli oggetti più rispettabili, i quali appunto perché
Passione. Sul principio non furono se non rozzi spettacoli presentati agli occhi del popolo su i cimiteri delle chiese, sull
o ingressi de’ principi. Un’altra particolarità onde s’assomigliavano agli antichi spettacoli è quella d’esser eseguiti e d’
troppo rispettabile, perché possano servir sulla scena di spettacolo agli uomini. Incomprensibile ne’ suoi misteri, perché
lle cose rappresentate, egli è d’uopo abbassar queste per avvicinarle agli occhi suoi, accomodar la natura divina alle passi
sentava in pubblico per la prima volta, il suo elemosiniere conferiva agli ascoltanti le indulgenze a nome del padrone pronu
presente, vi dona venti panieri pieni di dolori ai denti, e aggiugne agli altri donativi già fatti quello della coda d’una
no il viso con varie sozzure affine di movere il riso, o di far paura agli spettatori. Non contenti di cantare nel coro dell
bile delle sue facoltà) si è che cotali stravaganti follie sembravano agli occhi di quella gente tanto conformi allo spirito
a la mia proposizione dal senso particolare della filosofia applicata agli oggetti religiosi ad un senso tutto diverso, cioè
uminati, o filosofici il carattere generale della filosofia applicata agli oggetti religiosi è quello di render probabili le
gli oggetti religiosi è quello di render probabili le cose più dubbie agli occhi del volgo, e di sparger dubbi sulle altre c
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
a a Modena, con la Compagnia di Francesco Panazzi, insieme ai Falchi, agli Andolfati, ecc.
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 476-477
uno : però era sempre una buona compagna, più dannosa a sè stessa che agli altri, e quando voleva era bravissima. Fu condut
ecitava assai bene nella commedia all’improvviso, che insegnava anche agli altri con passione ed amore. Lasciata l’arte, and
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1009-1013
Gherardi Evaristo. Figlio del precedente, nato a Prato in Toscana agli 11 di novembre 1663, secondo la bibliografia prat
oli e serj e comici, in cui mi s’ è visto rifulgere tra gli applausi, agli occhi de’ più gentili e intelligenti, avrei bene
imento drammatico dall’altro richiesto, di tal maniera da far credere agli ascoltatori che tutto sia stato anticipatamente c
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
petti, il Cinquecento, quando i comici italiani contendevano la palma agli scrittori di maggior fama e, più che interpreti,
ze, ove fece la quinta ginnasiale al Liceo Dante, e gli studi liceali agli Scolopj. Entrò ventenne appena come secondo amoro
rchè il Rasi è ormai un transfuga della scena. Rinunziò un bel giorno agli applausi sonori, alle commozioni, ai trionfi dell
commozioni, ai trionfi della vita d’artista, contento di poter darsi agli studi, di poter avere un po' di quiete per stilla
re, e quella calda e vivace corrente di simpatia che lega il pubblico agli interpreti sapienti…. Adimaro. P. S. — Rileggo
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 524-525
ida il 13 marzo 1854 da Domenico Scarpetta, ufficiale di prima classe agli affari ecclesiastici al ministero, e da Giulia Re
danza e spontaneità della vis comica. Fanciullo, non ebbe alcun amore agli studj, ma n’ebbe uno grandissimo al teatro, ch'eg
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
polverini, diede le più chiare prove della sua somma abilità, e passò agli eterni riposi intorno all’anno 1735 nella città d
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
iovanile (1782) si diede a recitar parti adattate – dice il Bartoli –  agli anni suoi più gravi, mantenendosi con pari fortun
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 994
n abbisogna che di buon gusto comico per rendersi sempre bene accetto agli spettatori. » Fu ufficiale e sposò Teresa Salimbe
12 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
seramente sformata. Occupati non per tanto gl’Italiani nel provvedere agli sconcerti cagionati dalla guerra, dalla politica,
tivar le arti più gentili, e molto meno la musica. [2] Toccò in sorte agli stranieri il dar la prima mossa del gusto a codes
trumento della legislazione, ma un passatempo ozioso, che non conduce agli onori, né alle ricchezze. Questo è di avvilir la
la passione per eccellenza fomentata dagli usi politici per nasconder agli occhi loro il sentimento della propria dipendenza
in Italia ne producesse frutti d’un sapore sconosciuto perfettamente agli antichi, e che che ne dicano in contrario gli ido
i ghibellini, o se un Orfeo fosse venuto colla lira in mano in mezzo agli abitatori della moderna Roma per richiamare al lo
e cantori oltramontani. Se la mia asserzione sembrasse alquanto dura agli orecchi di que’ pregiudicati italiani che stimano
che mosse il Cavaglier Tiraboschi a dire, parlando della musica, che « agli Italiani del secolo decimosesto dovette il giugne
oco vennesi formando la decorazione. Gli spettacoli fatti per parlare agli occhi nelle pubbliche feste portavano sul princip
a favola da una banda e l’allegoria dall’altra potevano somministrare agli occhi una folla di piaceri sconosciuti, e che toc
più grasso fra tutti i vitelli dell’armento, cui egli offriva in dono agli sposi. Dopo Mercurio comparve Diana vestita da ca
giovinezza, che in preciose bottiglie recava il nettare ch’ella versa agli dei nell’Olimpo; accompagnavala un coro di pastor
ai Greci, che le usavano ancora i bardi irlandesi, che furono comuni agli antichi galli, e che lo furono altresì agli scozz
andesi, che furono comuni agli antichi galli, e che lo furono altresì agli scozzesi montanari, presso ai quali durarono più
onato all’indole e pronunzia della lingua. VI. «Molti princìpi presso agli arabi seguivano la poesia, molti pure la coltivar
d’ottenere l’accesso e il favore dei grandi era la poesia. Agli uni e agli altri fu comune l’uso dei giullari o giuocolieri.
aturalmente, e con minor disagio trovarla nella stessa Francia presso agli antichi facitori di farse, che andavano in giro p
icabile ad altri popoli con eguale e forse maggiore giustezza che non agli arabi; essendo certo, che gli esempi del poetare,
in questione. Che fra gli eruditi vi siano delle controversie intorno agli autori di tale o tale componimento, e intorno al
gliato al men coraggioso, ma non men saggio consiglio che dà Virgilio agli agricoltori: «Laudato ingentia rura, exiguum coli
prendendo ad illustrare in un grosso volume tutto ciò che appartiene agli arabi, e a far conoscere la loro letteratura, si
l nascimento delle facoltà poeti che e musicali senza dover ricorrere agli arabi. L’unica ragione da me addotta non fu dunqu
tor della Enrriade paragonerebbe codesti facitori d’ipotesi istoriche agli astronomi che abbracciarono il sistema dei cieli
olla stessa ragione che gli Egizi la davano ai gatti, ai serpenti, ed agli altri insetti generati nel fango del Nilo. 43. [
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
gran pennelli che sappiano mettere in opera i bei colori della natura agli antichi famigliari! Or perchè mai trascurarono di
iglio di una cattiva, σὲ… τόν ὲκ της αιχμαλώτιδος, osato ricalcitrare agli ordini de’ supremi capitani. Lo chiama indi serv
scena trovansi punto le villanie decantate. Perchè dunque attribuire agli antichi i difetti che non hanno, oltre a quelli c
Ceneo a Trachinia? D’ altronde il giudizioso Sofocle avrebbe esposto agli occhi de’ Greci una inverisimilitudine sì manifes
e. Vuolsi osservare come qui Giocasta si studia di torre ogni credito agli oracoli; e nel l’atto quarto Edipo al l’udir che
n se stessa riconcentrata e piena del proprio dolore dovette apparire agli spettatori Ateniesi intelligenti e sensibili un o
introdotte di mano in mano da Tespi, da Eschilo e da Sofocle intorno agli attori, si allontana dal l’avviso di molti valoro
mano nè da altri prima frequentato, ma pur visibile in tutta l’azione agli spettatori. Le scene formate in Napoli nel teatri
14 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Epigrafo] »
ali ad essi non possono in verun patto agguagliarsi: né fu interdetto agli altri artefici il dire il parer loro sopra le ope
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
ttata il 1775 con 1800 lire di stipendio, e congedata il 1780 assieme agli altri comici del genere italiano con lo stipendio
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 780-781
a vicende domestiche condotto a Firenze, quand’era sul punto di darsi agli studj legali. La sua carriera artistica incominci
si, e parte attiva di quella sola artificiale che metton loro davanti agli occhi autori dall’indole più svariata, non posson
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 346
Benini Gaetano, bolognese, nato da famiglia agiata, si diede agli studi legali, poi, dopo le noie venutegli dall’av
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
l padre, desideroso di aver tutti con sè i propri figliuoli, lo tolse agli studi, incorporandolo nell’artistica famiglia com
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
glione al carnovale del 1579 (Sentimenti di S. Carlo Borromeo intorno agli spettacoli. Bergamo, Lancellotti, m. dcc lix) :
20 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
iace al Signor Lampillas, che “nella mia Storia nulla io dico intorno agli affetti che debbe eccitare la Tragedia, che mi as
to; e che per la prima vanta una Ragione che lo costituisce superiore agli esseri, che ne son privi1, e pel secondo, benchè
na fantasia mobilissima, forma l’Uomo per natura sommamente sensitivo agli urti degli oggetti che lo circondano. Aggiugneran
oi sensi e la sua fantasia, e si ravviserà già diventato indifferente agli oggetti, che quelli e questa riguardano; là dove
o; là dove la gioventù tutta senso e fantasia vivacissima, si attacca agli oggetti, che la solleticano con una sensibilità e
ette alla Epopea altro che un solo genere di narrazione, contrariando agli esempj di Omero e di Virgilio senza sostegno di v
tte le false applicazioni fatte dal Rapin della Dottrina Aristotelica agli esempj delle altrui Poesie, perchè di molto mi di
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
iù : « nel nubile suo stato, al fianco d’una vecchia tutrice, esposta agli occhi del mondo, fornita di bellezza e di grazia,
22 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
«in quasi tutte le parti della letteratura furon maestri ed esemplari agli altri greci» 35. La poesia di Aristofane é animat
fu c composta nel nono anno della guerra del Peloponneso, e che diede agli oziosi ateniesi tanta materia di ragionare anche
Socrate. Si osservi come Strepsiade nell’atto IV indirizza la parola agli spettatori, e ciò fassi ancora dal coro in questa
e. Più d’una commedia di Aristofane tende a inspirar pensieri di Pace agli ateniesi, e quella che ne porta il titolo, é una
lla servitù e di quanti tentavano di opprimere il suo paese, esponeva agli occhi di tutti nelle sue composizioni la segreta
ttadino. Il gran re, cioé il re di Persia, domandando di questo poeta agli ambasciadori spartani, e de’ suggetti ordinari de
uore di Aristofane, e mai più non l’abbandonarono 46. Ecco quello che agli occhi de dotti era Aristofane. Dopo ciò, cosa pen
essandro, quando la formidabile potenza macedone, dando nuovo aspetto agli affari greci, avea richiamato in Atene quell’util
ltare, come se fossero persone umane, certe figurine di legno, simili agli odierni fantocci chiamati volgarmente pupi. Potin
osofia della Musica, che i greci andavano al teatro, come noi andiamo agli esercizi spirituali, che la commedia era il lor c
23 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
’esso fu trapiantato. Questo non poteva a meno di non dar nell’occhio agli scrittori italiani: così alcun non v’ha tra color
’ vi risponderanno che ciò si fa da loro per poter liberamente badare agli amabili deliri della propria immaginazione, a que
i spazi del cielo con invariabil corso aggirarsi finché si nascondeva agli occhi suoi sotto l’orizzonte. E non potendo rinve
ei popoli. [10] Una religione malinconica e feroce, qual si conveniva agli abitanti e al paese, prese piede fra gli idolatri
essari. A questo fine era lor d’uopo farsi creder dal volgo superiori agli altri nella scienza e nella possanza, ritrovando
icatezza inesprimibile, e tali altre cose, le quali schierate innanzi agli occhi d’un tranquillo filosofo, e paragonate con
i maraviglioso quanto quello della mitologia degli antichi s’unissero agli spettacoli accompagnati dalla musica. Per ispiega
farse, agl’intermezzi ed ai cori, che con grande apparato esponevansi agli occhi. Noi abbiamo veduto che non fu se non assai
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
la famiglia di lui che non voleva quell’unione e che all’uopo intentò agli sposi un processo. La Biancolelli restò vedova il
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
A Trieste rasentò la celebrità ; ma dovè tornare addietro d’un passo, agli applausi vivi del pubblico troppo contrastando l’
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 542
oposto de' mercanti della città di Parigi, di pagare a esso Soldino e agli altri comici italiani lire tornesi 135, da divide
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
danzava e cantava negl’intervalli degli atti togliendone la direzione agli antichi maestri ballerini. Secondò parimente molt
Favella poi col coro dei diversi ritrovati e di tante arti insegnate agli uomini, i quali prima, poco differenti da’ tronch
ere de’ monti, aquile divoratrici del di lui cuore, apportano terrore agli spettatori e quando vengono minacciate e quando e
ali; ma per giudicarne drittamente bisognerebbe risalire col pensiero agli antichissimi costumi de’ tempi eroici, altrimenti
mbranza: che si mostri anche sensibile ai mali de’ popoli sacrificati agli usurpatori del trono. Tutto questo rende in certo
lui delitto fatto nel quinto coll’intervento di Minerva che presiede agli Areopagiti, di Apollo avvocato del reo, e delle F
28 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
mente l’idoletto, ed allora che l’imitazione sombragli corrispondente agli oggetti da prima conceputi, si compiace della ras
he sembra la fonte del piacere che si gode nel ripetere a se stesso o agli altri con tutte le circostanze una tempesta, un i
otissimi, e dall’altro nell’occidente fra’ peruviani ignoti a’ greci, agli etruschi, ed a tutto il resto del vecchio contine
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 297
re, e schiettamente e profondamente religioso (tre altri figli datisi agli studi ecclesiastici, coprironto alte cariche nel
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
gli avevano del mentovato metallo, perchè nelle picciole città bastò agli architetti di porvigli di creta, e per esservi ar
nell’orchestra che ad esso pulpito era immediata. L’ordine di sedere agli spettacoli Romani era il seguente. Vedevasi nell’
31 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
e gli avevano del nominato metallo, perchè nelle picciole città bastò agli architetti di porvigli di creta, e per esservi ar
nell’orchestra che era ad esso pulpito immediata. L’ordine di sedere agli spettacoli Romani era il seguente. Vedevasi nell’
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 574-575
llora. Ma la pienezza di sè attenuava di molto e talvolta distruggeva agli occhi di chi l’accostava i pregi suddetti. A mezz
to che minacciasse rovine e morte, ma se trovava una faccia dura, che agli urli suoi non si sgomentasse, quella Tigre diveni
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 210
vvocato, nacque a Pisa il 1840 circa ; e datosi con l’esempio paterno agli studi legali e del teatro, diventò in breve alla
34 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
i rallentò quel rigore degli statuti di Licurgo, il quale non permise agli Spartani di essere nè anche spettatori delle rapp
izio, era la Scena, la quale veniva coperta da un tetto, e presentava agli spettatori tre porte, delle quali quella del mezz
ntava la figura di un cuneo, e secondo Giusto Lipsio167 diede il nome agli spartimenti de’ sedili assegnati a i diversi ceti
ra si desse a’ cittadini in tempo di pace per abilitarli ad assistere agli spettacoli; ed è questo il danajo chiamato τόϑεωρ
on occupa solo una picciola porzione del tempo lasciando il rimanente agli affari, se il piacere prende il luogo del dovere,
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 991
mpo abbandonò, per recarsi a veder le due figliuole artiste, maritate agli artisti Angelo Campagna e Cesare Gambini. Luigi G
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
bondante di sentimento. Fu presto tolto all’ arte ed alle speranze ed agli affetti della sua famiglia e di tutti coloro che
37 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
si studiò tanto di piacere come Plauto al popolo quasi tutto, quanto agli Scipioni, a i Lelj, a i Furj, e ad altri nobili u
he sebbene appresso i Romani il nome di strione fu reso ancora comune agli attori delle commedie e delle tragedie, contuttoc
i che pubblicarono gl’ Imperadori Cristiani del IV e V secolo intorno agli scenici e agli spettacoli teatrali, ricaviamo che
ono gl’ Imperadori Cristiani del IV e V secolo intorno agli scenici e agli spettacoli teatrali, ricaviamo che le rappresenta
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 294
e che appartennero alla Compagnia di Domenico Bassi. (V. Introduzione agli Scenarj inediti). Uomini : Giacomo Baldarini – F
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 362
Andrea Bernieri e Martina Morselli, benestanti. Si diede per due anni agli studi musicali in Mantova colla famosa Lotti, sot
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 759
i, col soccorso di uno zio materno, si dedicò se ben disordinatamente agli studj, balzando dalle tecniche al ginnasio, dalla
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1032
ro Carignano il Pater di Coppée. Come artista, la Glech deve molto agli ammaestramenti di Giuseppe Pietriboni, col quale
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 545
lmente per le solite defezioni di compagnia, o semplici disobbedienze agli ordini del Duca capocomico. Il Principe di Toscan
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 678
rajo 1740, dopo di aver già lasciato le scene senza nemmeno dar tempo agli spettatori di accorgersi della sua bellezza.
44 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
arata, rendono la Russia oggetto dell’ammirazione dell’Europa. Quanto agli spettacoli scenici continuano a fiorire e a rappr
essi che sono l’anima delle scene, inspireranno il proprio entusiasmo agli attori, e questo spirito farà che essi rappresent
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 310-312
to. Il padre coll’accento sicuro lo dice ai propri figli, ai giudici, agli astanti. Il giovialone colla certezza della netta
rma quasi deridendo i creduli. La crivetta lo pronunzia con seduzione agli amici sorpresi. La caratteristica, perduto l’equi
46 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »
erivate naturalmente molte conseguenze che riusciranno poco gradevoli agli interessati. Di nulla meno si tratta che di fare
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 238
ti dovè se gli ultimi anni della sua vita non furono passati in mezzo agli stenti ; a settant’anni aveva sposato in seconde
48 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
d’azione che di parole composto, e che dalla usanza appunto di parlar agli occhi acquistaron le loro espressioni un caratter
dello spirito, i Greci che fecero servire fino i propri divertimenti agli oggetti più rispettabili e più sublimi, i Greci i
viste di Platone, «che l’usanza di cui si tratta conveniva solamente agli allievi di Licurgo; che la vita frugale e laborio
sco Rinuccini, nel dedicar che fa l’opere d’Ottavio Rinuccini suo zio agli accademici Alterati di Firenze, asserisce essere
ito di strumenti che suonavano diverse sinfonie rispondendosi gli uni agli altri a vicenda. Dopo aver fatto mostra di sé ava
nella natura, una rappresentazione così misteriosa che faceva pensare agli spettatori tutt’altro che quello che s’offeriva a
he gli uccelli più rari se ne adornin le piume, e che serva di fregio agli abiti de’ più felici mortali. Tutte le quali cose
gilità delle nazioni meridionali. Verso l’anno 1740, Hilverding offri agli occhi di tutta la corte per la prima volta sul te
e ancora mettere in pratica quanto colla voce e colla penna insegnava agli altri. Lodati furono e da tutti concordemente amm
sicché il ballo rappresentativo può dirsi in oggi salito (se crediamo agli encomi de’ suoi partigiani) ad un grado di maggio
denza col fine, quando la corrispondenza apparisce chiara e sensibile agli occhi dell’ottimo giudice, e quando gli effetti c
le non potendo per mancanza intrinseca di mezzi proporzionati esporre agli occhi la legatura degli oggetti fra loro, né il r
anti né troppo gesticolatori demoni, dove non solo si da senso e vita agli spettri (lo che pur si concede ai pittori ed ai p
resentata dai burattini, non comparendo meno sconcio né meno ridicolo agli occhi di chi stima dirittamente un Vespasiano, pe
ceri, e l’amore della fatica affinchè il loro consorzio non ispirasse agli uomini la pigrizia, l’effemminatezza, la voluttà,
attività, e che però la totale nudità delle donzelle Spartane esposta agli occhi in tali circostanze col correttivo del giud
tti più o meno rassomigliamo a quei popoli della Guinea, che prestano agli angioli del paradiso il proprio colore e la propr
nte sconcio e ridicolo trasferito che fosse alla drammatica. Rispetto agli altri due esempi, Enea non m’offre degli spettri
li spettri azzuffati cogli uomini, ma un’uomo che vorrebbe far fronte agli spettri. Omero in più luoghi delle sue opere mi d
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 477
e vediam del 1608 a Fontainebleau il Delfino dar per parola d’ordine agli esenti dalla guardia il nome de'migliori personag
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 629-630
na della stessa città, dov'ebbe pur parte nella Commissione pei premi agli autori drammatici. Dopo la liberazione di Mila
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
i rallentò quel rigore degli statuti di Licurgo, il quale non permise agli Spartani di essere nè anche spettatori delle rapp
izio, era la Scena, la quale veniva coperta da un tetto, e presentava agli spettatori tre porte, delle quali quella del mezz
esentava la figura di un cuneo e secondo Giusto Lipsioa diede il nome agli spartimenti de’ sedili assegnati ai diversi ceti
a, si desse a’ cittadini in tempo di pace per abilitarli ad assistere agli spettacoli; ed è questo il danajo chiamato τό θεω
on occupa solo una picciola porzione del tempo lasciando il rimanente agli affari: se il piacere prende il luogo del dovere;
52 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
ché non venisse condotto dentro di Troia il cavallo fatale, e domanda agli medesimi dei la forza di cui era dotato Ettore, q
or grandissimo della torre che rovina. Ecuba incomincia una preghiera agli dei, che lei, moglie di Priamo e regina, vogliano
53 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
ori Spagnuoli; ciò appunto meglio svilupperebbe il loro genio avverso agli spettacoli scenici. Ma quanti di essi si saranno
zioni. La Natura (argomenta) accoppiata all’Arte come mai non insegnò agli Arabi l’idea de’ Giuochi Scenici in più di sette
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 344-345
del Ricci del 31 gennaio 1837 si aprì con Il Matrimonio con la benda agli occhi con Pulcinella ciabattino, segretario ignor
55 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
i altri Dei, per cedere alla Guerra la propria abitazione, e lasciare agli nomini il pensiero di se stessi. Dovesono essi an
ta favola. Si ridicolizza la loro stravagante pretenzione di togliere agli uomini il governo delle pubbliche cose. Mostra in
nesiloco, e si fugge con lui. La bellezza de’ tre primi atti non pare agli occhi miei continuata ne’ due ultimi; ma il Comic
o, quattro volte tacendo; ne censura l’uso delle parole strane ignote agli spettatori. A quest’ultima cosa Bacco aggingne ch
ie persone che imitai. Son io (soggiugne) che ho insegnato a parlare agli Ateniesi: sono io che ho fatti discepoli migliori
e composta nel nono anno della guerra del Peloponneso; la quale diede agli Ateniesi oziosi materia di ragionare anche due me
sa, indi nella strada. In Grecia la vastità de’ teatri dava il comodo agli attori di agire in più luoghi contigui successiva
esse regine? No , dice Socrate, sono Nuvole celesti, Dee sublimi, che agli uomini pacifici e studiosi, come noi siamo, danno
a Giove e dagli altri Dei. Iride viene a dire che bisogna sacrificare agli Dei. Pist. A quali? Ir. A quali! A noi che siamo
! conoscendolo per Prometeo. Prom. Che fa Giove? Dà serenità o nuvole agli uomini? Pist. Povero il mio Prometeo! Prom. Taci
rom. Quando voi prendeste ad abitare in aria. Già niuno più sacrifica agli Dei ec. Prometeo prosegue narrandogli che fra po
a non sacrificargli, se prima Giove non prometta di rendere l’imperio agli Uccelli e di dare a lui per consorte certa donzel
o Prometeo mostra al solito benevolenza verso gli uomini e avversione agli Dei. Gli ambasciadori annunziati sono Nettuno, Er
nveniva un giudice mentecatto. Al giudizio precede l’usato sacrifizio agli Dei; nel che si noti che quasi sempre sul teatro
, discacciandolo dal suo servizio. L’ultima contesa si aggira intorno agli oracoli. Cleone propone i suoi interpretandoli a
il pericolo ch’egli corse l’anno precedente per aver detta la verità agli Ateniesi accusando Cleone. Vi si troya un colpo c
basso e triviale che forse per qualche allusione potè allora piacere agli Ateniesi, e che ha dato al Nisieli motivo di decl
tto il velame degli versi strani di codesto Comico così dispregevole agli occhi cisposi di molti scioli oltramontani e nost
icuperar la vista a Pluto, non vi è più chi si ricordi di sacrificare agli Dei. Ben vi stà , dice Carione, perchè di noi nu
lla servitù e di quanti tentavano di opprimere il suo paese, esponeva agli occhi di tutti nelle sue favole la segreta ambizi
ttadino. Il gran Re (cioè il Re di Persia) domandando di questo poeta agli ambasciadori Spartani e de’ soggetti ordinarii de
cuore di Aristofane, e mai più non l’abbandonarono a Ecco quello che agli occhi de’ dotti era Aristofane. Dopo ciò che pens
56 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
merie. Egli ne tollerava la satira, contentandosi solo di prescrivere agli attori di rispettar la regina, altrimenti gli avr
propensione al grande, al terribile, al tetro, al malinconico più che agli amori, una vivacità in somma, una robustezza, un
Westminster. Giovanni Fletcher di lui contemporaneo contribuì ancora agli avanzamenti del teatro brittannico, e tra le sue
57 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
muore. Tre prime scene non brevi dell’atto III si occupano intorno agli amori gelati e fuor di tempo di Marco, Porzio e L
chivato nè gli abusi della scena tragica francese ed inglese riguardo agli amori, nè i soliloquj narrativi, come è quello di
prima è questa una risposta particolare ad una censura generale fatta agli amori subalterni, non di Marzia e Giuba soltanto,
o patetico di nuova specie che commuove ed interessa. Egli dice addio agli amici; indi conchiude: S’appressa il vincitor,
traditore le narra la morte di Fingal. Ella è ridotta dal suo dolore agli estremi. Torna l’amante ed ella spira alla sua pr
suoi argomenti. Questa scelta per gl’ Inglesi felice tale non sembra agli occhi de’ più giudiziosi Francesi, Italiani e Spa
apparisce troppo complicata. Il leggitore si dispone nel tempo stesso agli eventi di Lovemore, di sir Constant e di madama B
satireggiando e moralizzando con grazia. Per esempio egli alle dame e agli zerbini che vengono in bottega, presenta uno spec
pretendendosi che ne avesse corrotto il gusto, e cagionato nocumento agli spettacoli nazionali. Vi fu poscia richiamata; ma
che volle spirare ancora ascoltando un concerto di musica, contribuì agli avanzamenti di sì bell’ arte, prendendone in part
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 656-657
fianco e crin, regi ammanti, aurati serti, mostrano ai guardi alteri, agli atti esperti, ch’esser dovresti tal qual ti dipin
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
o spirito quella sensazione complessa che ci intenerisce e ci attacca agli oggetti imitati; tutto ciò, io dico, è intieramen
canticchiare degli augelli. Siffatta incombenza appartiene piuttosto agli strumenti, i quali pella varietà e configurazione
spressione degli affetti. Il canto non basta più volte per far capire agli uditori tutta l’agitazione onde vien lacerata l’a
anno, a così dire, il velo a quella finta alterezza, e faranno capire agli uditori che v’ha un’altra voce dentro di Mandane,
e, che sospende e tronca il pendio naturale del periodo per dar luogo agli strumenti; dovechè il sano giudizio vorrebbe che
o dove si vegga appiccato al margine un da capo è ugualmente difforme agli occhi della sana ragione che sarebbe agli occhi d
capo è ugualmente difforme agli occhi della sana ragione che sarebbe agli occhi d’un naturalista un braccio con due mani, o
avvenimento. L’uomo prudente ma freddo gli metterà posatamente avanti agli occhi le avversità cui va soggetta l’umana vita,
di Vienna, la quale a forza di segreti ordigni giuocava perfettamente agli scacchi senza senso alcuno né cognizion delle mos
lo Stato Pontificio ne conta più di quaranta. Mancherà la sussistenza agli indigenti, i ponti ai fiumi, gli scoli alle campa
gli indigenti, i ponti ai fiumi, gli scoli alle campagne, gli spedali agli infermi, e i provvedimenti alle calamità pubblich
ssaporare il maggiore di tutti ch’è quello di farci credere superiori agli altri, è il motivo altresì per cui molti si compi
to più grande è la libertà che concede ai coltivatori di essi. Simili agli amanti presso a’ quali le donne amate sono sicure
ssi gli applausi dei più rinomati teatri. Né meno celebri sono presso agli amatori della scienza armonica divenuti il Ferrar
scopo tessere una nomenclatura od un catalogo, ma presentare soltanto agli occhi de’ lettori una rapida prospettiva. Quello
sta una ricchezza apparente nello stato politico, annunzia da lontano agli osservatori sagaci il languore e la povertà della
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIII. Commedia Mezzana. » pp. 141-150
arco l’eccellente comico Alesside finì di vivere sulla scena in mezzo agli applausi essendo stato coronato per una delle sue
n parmi che altri dica. Aggiugne ancora che egli non sapendo piacere agli spettatori colle maschie e robuste passioni, pens
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 432-435
scritto da Gueullette) non ne è indizio certo ; e questo sembrò anche agli stessi Parfait. Ma quel che appare fuor d’ogni du
mpo : il che parmi anche provato dalla somma ch’egli lasciò, morendo, agli eredi, la quale ascese a 100,000 scudi.
62 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
nservato un frammento in lode della tragedia nel quale afferma essere agli uomini utilissima, e Timocreonte, il quale ebbe n
i altri dei, per cedere alla Guerra la propria abitazione, e lasciare agli uomini il pensiero di se stessi. Dove sono essi a
ta favola. Si ridicolizza la loro stravagante pretensione di togliere agli uomini il reggimento delle pubbliche cose. Mostra
nesiloco, e si fugge con lui. La bellezza de’ tre primi atti non pare agli occhi miei continuata ne’ due ultimi; ma il comic
o, quattro volte tacendo: ne censura l’uso delle parole strane ignote agli spettatori. A quest’ultima cosa Bacco aggiugne ch
rie persone che imitai. Son io (soggiugne) che ho insegnato a parlare agli Ateniesi: son io che ho fatto discepoli migliori
e composta nel nono anno della guerra del Peloponneso, la quale diede agli Ateniesi oziosi materia di ragionare anche due me
sa, indi nella strada. In Grecia la vastità de’ teatri dava il comodo agli attori di agire in più luoghi contigui successiva
e son regine? No, dice Socrate, sono Nuvole celesti, dee sublimi, che agli uomini pacifici e studiosi come noi siamo danno f
a Giove e dagli altri dei. Viene Iride a dire che bisogna sacrificare agli dei. Pist. A quali? Ir. A quali! A noi che si
(conoscendolo per Prometeo) Prom. Che fa Giove? Dà serenità o nuvole agli uomini? Pist. Povero il mio Prometeo! . . . Pr
om. Quando voi prendeste ad abitare in aria. Già niuno più sacrifica agli dei. ecc. Prometeo prosegue il discorso narrand
a non sacrificargli, se prima Giove non prometta di rendere l’imperio agli Uccelli e di dare a lui per consorte certa donzel
o Prometeo mostra al folito benevolenza verso gli uomini e avversione agli dei. Gli ambasciatori annunziati sono Nettuno, Er
nveniva un giudice mentecatto. Al giudizio precede l’usato sacrifizio agli dei; nel che si noti che quasi sempre sul teatro
, discacciandolo dal suo servizio. L’ultima contesa si aggira intorno agli oracoli. Cleone propone i suoi interpretandoli a
il pericolo ch’egli corse l’anno precedente per aver detto la verità agli Ateniesi accusando Cleone. Vi si trova un colpo c
basso e triviale, che forse per qualche allusione potè allora piacere agli Ateniesi, e che ha dato al Nisieli motivo di decl
otto il velame degli versi strani di questo comico così spregevole agli occhi cisposi di molti scioli oltramontani ed Ita
icuperare la vista a Pluto non vi è più chi si ricordi di sacrificare agli dei. Ben vi sta, dice Carione, perchè di noi null
la servitù, e di quanti tentavano di opprimere il suo paese, esponeva agli occhi di tutti nelle sue favole la segreta ambizi
ttadino. Il gran re (cioè il re di Persia) domandando di questo poeta agli ambasciatori Spartani, e de’ soggetti ordinarj de
ristofane, e mai più non l’abbandonarono (Nota XXII). Ecco quello che agli occhi de i dotti era Aristofane. Dopo di ciò che
Plutarco questo comico eccellente finì di vivere sulla scena in mezzo agli applausi essendo stato coronato per una delle sue
lessandro, quando la formidabile potenza Macedone dando nuovo aspetto agli affari de’ Greci, avea richiamato in Atene quell’
osofia della Musica, che i Greci andavano al teatro, come noi andiamo agli Esercizj Spirituali, e che la commedia era il lor
al uso? e questi come mai sono stati sconosciuti a’ Greci, a’ Latini, agli Italiani, ai Francesi ecc, ed apparsi solo verso
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 424-425
quale non finì certo la vita negli agi e nelle ricchezze. Lo troviamo agli ultimi del’700, conduttore di una Compagnia, nell
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 588-589
u una pioggia non interrotta di fiori e sonetti ed epigrafi, con dono agli spettatori del suo ritratto, disegnato da Carolin
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 236
o società con Annetta Campi, e mostrò subito le più chiare attitudini agli affari. La società fu delle più fortunate per cin
66 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
la prima e l’ultima opera seria spagnuola. Essendo quasi impossibile agli esteri l’imbattersi in tal fanfaluca, e ben diffi
nza una tirannia, ma non un tradimento; pure quando voglia concedersi agli amanti un’ espressione per isdegno men misurata,
ndo VI. Non è grande l’ uditorio, perchè si destinò solo a’ ministri, agli ambasciadori, a’ grandi e a’ dipendenti della cor
colo. Quando poi si costruirono gli edifizj chiusi addetti unicamente agli spettacoli scenici, essi presero la forma di quel
ione. La scena dell’uno e dell’altro è di una grandezza proporzionata agli spettacoli. L’apparato di essa sino a venti anni
itud affermare che questi partiti si distinguono per la loro passione agli edificj materiali, come erroneamente suppone il S
67 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
ome un diversivo offerto talvolta al popolo spensierato per nasconder agli occhi suoi l’aspetto di quelle catene che la poli
edia intitolata la Valigia introdusse a dialogizzar insieme un coro d’ agli e di cipolle per imitar Aristofane, che aveva par
a, e che un sol genere di bello non dee, e non può donar la esclusiva agli altri. Quindi imparziale e giusto ne suoi giudici
uggitiva esistenza: ora come un ritratto delle passioni umane esposto agli occhi del pubblico, affinchè ciascheduno rinvenga
duto, che l’accondiscender ai pregiudizi divenga egualmente nuocevole agli avanzamenti del gusto di quella che lo sia ai’ pr
68 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
nel principio del secolo ebbero dal governo la permissione di tornare agli antichi esercizii, nel 1611 ne pubblicarono una c
za sforzo, attivo senza trasporto e naturale senza languidezza. Diasi agli eccellenti comici Francesi venuti dopo di lui il
convenevole di pasticci drammatici, che solo appartiensi agl’Inglesi, agli Spagnuoli ed agli Alemanni, ed anche a’ Francesi
ticci drammatici, che solo appartiensi agl’Inglesi, agli Spagnuoli ed agli Alemanni, ed anche a’ Francesi prima di Corneille
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528
e ritornando Roberto al terzo. Da Bettola richiamato a casa si rimise agli studi, i quali abbandonò di bel nuovo, appena usc
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 689
niconi ; che, scritturatosi a’ Fiorentini, e non volendo pagar penali agli artisti, gli affidò pel ’40 41-42 la condotta e d
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 863
arlo ad accusare. Altro di lui non sappiamo. Ma qui potrebbe saltare agli occhi della mente quello Zan Farina o Gian Farina
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 978
Gallina Ercole. Padovano, figlio della precedente, si diede agli studj legali ; ma poi, vinto dall’amor del teatro
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1019-1020
le delicatezze più squisite del gusto e della modernità alle energie, agli impeti, alle lagrime della passione, alle grazie
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365
nuoce al vedere, là dove si avrebbe potuto far più larga e più vicina agli spettatori  e così parve anche a me allorchè vidi
tro tanto magnifico e poco lontano dalla maniera antica, specialmente agli stranieri avvezzi a’ loro teatri assai meschini.
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
o muore. Tre prime scene non brevi dell’atto III si occupano intorno agli amori gelati, e fuor di tempo di Marco, Porzio e
chivato nè gli abusi della scena tragica francese ed inglese riguardo agli amori, nè i soliloquii narrativi, come è quello d
o patetico di nuova specie che commuove ed interessa. Egli dice addio agli amici; indi conchiude: S’appressa il vincitor, d
lo stile, ma meritevole d’indulgenza come frutto di un uomo pervenuto agli anni sessantanove dell’età sua. Savage sventurat
itore le narra, che Fingal è rimasto estinto. Il dolore riduce Comala agli estremi di sua vita. Torna l’amante vincitore, ed
’ suoi argomenti. Questa scelta per gl’Inglesi felice tale non sembra agli occhi de’ più giudiziosi Francesi, Italiani e Spa
apparisce troppo complicata. Il leggitore si dispone nel tempo stesso agli eventi di Lovemore e di sir Constant e di madama
atireggiando, e moralizzando con grazia. Per esempio egli alle dame e agli zerbini che vengono in bottega, presenta uno spec
ana, pretendendosi di averne corrotto il gusto, e cagionato nocumento agli spettacoli nazionali. Vi fu poscia richiamata; ma
che volle spirare ancora ascoltando un concerto di musica, contribuì agli avanzamenti di sì bell’arte, prendendone in parte
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 160
n il più grande illustratore del teatro di Giacinto Gallina. Iniziato agli studi ecclesiastici, buttò via un bel giorno l’ab
77 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
re che dipinsero come ingiusto e crudele, pel tributo da lui imposto agli Ateniesi delle donzelle e de’ giovani da esporsi
nzava e cantava negl’ intervalli degli atti, togliendone la direzione agli antichi maestri ballerini. Secondò parimente molt
Favella poi col coro dei diversi ritrovati e di tante arti insegnate agli uomini, i quali prima poco differenti da’ tronchi
ere de’ monti, aquile divoratrici del di lui cuore, apportano terrore agli spettatori e quando vengono minacciate e quando e
ali; ma per giudicarne drittamente bisognerebbe risalire col pensiero agli antichissimi costumi de’ tempi eroici, altrimenti
branza: che si mostri ancora sensibile ai mali de’ popoli sacrificati agli usurpatori del trono. Tutto questo rende in certo
l di lui delitto fatto nel V coll’ intervento di Minerva che presiede agli Areopagiti, di Apollo avvocato del reo, e delle F
ran pennelli, che sappiano mettere in opera i bei colori della natura agli antichi sì famigliari! Or perchè mai trascurarono
i una cattiva, σέ . . . . τὸν έκ της αιχμαλώτιδος, osato ricalcitrare agli ordini de’ supremi capitani. Lo chiama indi servo
scena trovansi punto le villanie decantate. Perchè dunque attribuire agli antichi i difetti che non hanno, oltre a quelli c
a Ceneo a Trachinia? D’altronde il giudizioso Sofocle avrebbe esposto agli occhi de’ Greci una inverisimilitudine sì manifes
e. Si vuole osservare come quì Giocasta si studia di torre il credito agli oracoli; e nell’ atto IV Edipo all’udir che Polib
, in se stessa concentrata e piena del proprio dolore, dovette essere agli spettatori Ateniesi intelligenti e sensibili un o
onde mi avvolga. Di me stessa ho rossor: coprimi, dico, Nascondi agli occhi altrui questo che il volto M’inonda e bag
i della moda (siccome fanno certi critici moderni) è un far la guerra agli accidenti e sfuggire la sostanza della contesa, è
ità e baldanza asseriva che i poeti tragici Francesi tanto sovrastano agli antichi, quanto la Repubblica Romana del tempo di
e glì va rassettando la veste e l’acconciatura. Molti tratti allusivi agli effetti del vino si veggono ne’ cori e nel rito d
te si gloriavano di possederne le ossa, che le negarono concordemente agli ambasciadori Ateniesi che le domandavano per sepp
e e il filosofo Menedemo presso Diogene Laerzio83 antepongono Eschilo agli altri due. Socrate l’amico di Euripide, sembra av
introdotte di mano in mano da Tespi, da Eschilo e da Sofocle intorno agli attori, si allontana dall’avviso di molti valoros
mano nè da altri prima frequentato, ma pur visibile in tutta l’azione agli spettatori. Le scene formate fra noi nel Teatrino
78 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
erto modo conquistato dal popolo vinto; la qual cosa avvenne in fatti agli ultimi Tartari conquistatori della China, i quali
e il giogo de’ signori e di stabilire un governo libero ed eguale che agli abitanti assicurasse la proprietà de’ beni, accre
chiamar libere 8. Qual maraviglioso insolito spettacolo non fu allora agli oltramontani l’ Italia florida e coraggiosa che o
tore del XII secolo sul canone 62 del Concilio Trullano che proibisce agli uomini il prender vesti femminili e coprirsi con
i, che cantavano i proprii versi14, e forse precedettero a i Bardi ed agli Scaldi (Nota VI). Due fatti istorici manifestano
e Carlo Magno a un Italiano fu debitore del primo volgersi ch’ei fece agli studj; che non mandò straniero alcuno in Italia a
Rachi del 746 e di Astolfo del 753. Ed intanto lasciarono la libertà agli ecclesiastici e a chiunque il volesse, di vivere
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 664
al ’76 definitivamente, al servizio, assieme ai Fiala, ai Costantini, agli Areliari, al vecchio Riccoboni, all’Orlandi, al N
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 797-798
lle compagnie privilegiate, ebbe nullameno quella di brillare accanto agli astri massimi Salvini e Ristori. Non andrà diment
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 150-151
a soltanto, e la Satira e Parini di L. Ferrari, in cui si mostrò fino agli ultimi anni protagonista insuperato. I nuovi lavo
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 303-304
lle sue forme assistite dalle grazie le più seducenti cara la rendono agli occhi del pubblico al primo suo apparir sulla sce
83 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « ECCELLENTISSIMO SIGNORE » pp. -
e e tenue omaggio. Di fatti che cosa è mai questo mio povero presente agli occhi dell’Autor preclaro del poema de i Doveri d
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. -306
l’Arno intorno, ti ornaro il Crin dei meritati allori. Quando sciogli agli accenti il lusinghiero labbro, s’asconde l’Arte,
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 254
ntova, ottenendovi il pieno favore del pubblico. L'aver avuto dinanzi agli occhi, per tutto un anno, esemplare sì egregio, f
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
amente l’idoletto, e allora che l’imitazione sembragli corrispondente agli oggetti da prima conceputi, si compiace della ras
i tempi, e dall’altro nel l’Occidente fra’ Peruviani ignoti a’ Greci, agli Etrusci, e a tutto il resto del vecchio continent
87 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
amente l’idoletto, e allora che l’imitazione sembragli corrispondente agli oggetti da prima conceputi, si compiace della ras
i tempi, e dall’ altro nell’Occidente fra’ Peruviani ignoti a’ Greci, agli Etruschi e a tutto il resto del Vecchio Continent
88 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
hità risguardavano come il dono più grande che gli dei avessero fatto agli infelici mortali, formò mai sempre la passione de
a musica, se non come un’arte imitativa ricercando e mettendo dinanzi agli occhi i mezzi, ch’ella pone in opera per riuscire
blio avere la tragedia un diletto proprio di essa, e non comunicabile agli altri generi, come più non si pensa che il ridico
rsin di metterla fuori di luogo; cosicché ne’ templi ch’essi ergevano agli dei, non solo faceano mostra delle più belle prop
n questa parte della musica, vuol concordemente che fosse sconosciuta agli antichi. Il Signor Burette fra gli altri ha espos
orevole ove non suppongasi la cognizione, e l’uso dell’armonia presso agli antichi. Io convengo nientedimeno che le nostre i
mai il carattere esclusivo della poesia? Si rinviene egli mai presso agli antichi la menoma prova, la più picciola conghiet
n merito che da essa non si esige e senza il quale può rendersi grata agli orecchi. 198. [NdA] Il celebre Gravina, l’Ab. Me
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567
n egregia prima donna tragica. Mostrò da bambina un particolare amore agli studj, che potè coltivare al fianco dello zio Ema
90 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
rendersi tanto adattata e pieghevole quanto la medesima lo era presso agli antichi. La terza, che non avendo né il poeta né
rigoroso vietava sotto pena di morte a qualunque oratore il proporre agli Ateniesi la conquista dell’Isola di Salamina? I c
la testimonianza di Platone nel libro settimo delle leggi, consecrate agli dei. Era stabilito qual sorta di sacrifizi doveva
ipararono qualche rovina, ovvero acquistarono novella gloria ed onore agli Ateniesi, ragion vuole che cotali rappresentazion
riti. Credevano altresì che per mezzo dell’armonia si potesse ispirar agli uomini l’amore della virtù e della pratica dei pr
tico heiraât, e tien sospesa la gregge colla dolce melodia, ispirando agli stupidi bruti l’amore e il desiderio di perpetuar
i, e sulla pubblica educazione. Benché tal proposizione paia ridicola agli occhi di coloro i quali tengono per favolosi tutt
vivano pei fanciulli e per le fanciulle, le più lunghe si destinavano agli uomini, e le medie erano verosimilmente serbate p
liare un muovimento nell’anima. Così faceva la misura musicale presso agli antichi, la quale, essendo perfettamente modellat
sta invenzione sia propria dei secoli moderni e del tutto sconosciuta agli antichi (questione oziosa, intorno alla quale non
l’armonia sono pervenute ad un grado d’eccellenza sconosciuto affatto agli antichi; ma egli è indubitabile che siffatto arti
ò ch’è lo stesso nella rispettiva quantità delle sillabe senza badare agli accenti di puro rinforzo, cioè all’acutezza e gra
91 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
ssimo strepito di stromenti comparvero in cielo tutti gl’iddi propizi agli uomini, ciascun de’ quali cantò un breve recitata
, coi vostri vezzi Che non potete voi? Fabbricate nei crini Labirinti agli eroi. Solo una lagrimetta Che da magiche stille e
aggio di luce regolator del pubblico sentimento la nebbia che intorno agli oggetti si sforzano d’avvolgere le nostre passion
lo» 78. Non giudico pertanto pregio dell’opera il trattenermi intorno agli autori che scrissero in secolo così sventurato79
r un arietta divenne una strada sicura per giugnere alle ricchezze ed agli onori, e ne fu dal popolo riguardato collo entusi
mini altrettante pecore o tronchi. Ciò gli fa meritevolmente ridicoli agli occhi degli stranieri: non so se questi giudichin
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184
— egli scrive — non conosciamo il nome di famiglia, innanzi di salire agli onori di prima donna, come si dice, e farsi chiam
iara della vita dell’arte d’allora. Don Giovanni cercò di metter pace agli esacerbati spiriti, e finì, per meglio riuscirvi,
qualor su i palchi prendi il ferro per ferir : ma qualor poi rivolgi agli altrui lumi i lumi tuoi, sempre fai vere piaghe,
rmi di quanto mi viene aposto, come per godere di quel privilegio che agli altri miei compagni V. E. con tanta humanità conc
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1754, a dì 17 Luglio.Die16 Julii 1754. » pp. 159-160
riaco, ed avevo seco avuti in Venezia parecchi colloqui relativamente agli stravaganti effetti delle nostre malinconie. Al m
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990
dalla Professione altri sei anni dimorando sempre in Venezia, e passò agli eterni riposi nell’anno 1740. Formerà le lodi di
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1005-1006
’ di calma, potrebbe rendersi a sè medesimo più giovevole, e potrebbe agli onorati suoi genitori apportare in seguito una pi
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85
delle sue attitudini, una giovane forza che sarebbe arrivata in breve agli alti gradi dell’arte. E i pochi non s’ingannarono
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659
morie (Milano, Pulzato, 1904), che « solo negli ultimi mesi del 1858, agli indubbi segni di dissoluzione che in lui si manif
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656
i nomi di Luigi, Andrea, Giorgio, Giuseppe, Maria. Compiuti gli studi agli Scolopi, fu iniziato al Foro, e ammesso poi nel t
o, datole un addio, passò all’ospedale di Santa Maria Nuova per darsi agli studi di anatomia e fisiologia con l’intento di d
molti anni, volendo a ogni costo far fronte sino all’ultimo centesimo agli assunti impegni, la maggior parte del suo stipend
99 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XI. Primi passi della Commedia Antica. » pp. 2-15
servato un frammento in lode della tragedia, nel quale afferma essere agli uomini utilissima, e Timocreonte, il quale ebbe n
losofia della Musica, che i Greci andavano al teatro come noi andiamo agli Esercizii Spirituali, e che la Commedia era il lo
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Venetia, 23 di marzo 1675. » pp. 351-354
a un differente linguaggio : la qual cosa dovette recar molto piacere agli ascoltatori delle varie regioni che voller d’allo
Beolco dava forse a bella posta al suo personaggio, a meglio mostrare agli spettatori ammirati la versatilità e proteiformit
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