Brighella e ottimo artista per le commedie a soggetto, al S. Luca di
Venezia
, ove trovavasi sin dal 1735 prima in Compagnia Fr
uno dei capi della compagnia de’ comici veneziani venuti mesi sono da
Venezia
a divertire colle loro applaudite fatiche la nobi
plaudite fatiche la nobiltà di questa Metropoli e che ora ritornano a
Venezia
, colle loro famiglie, servitori, attrezzi teatral
3, Luglio 3. – Giuseppe Campioni comico della Compagnia di S. Luca di
Venezia
, per Brescia e poi per Venezia, con suoi attrezzi
i comico della Compagnia di S. Luca di Venezia, per Brescia e poi per
Venezia
, con suoi attrezzi di teatro, casse, baulli, armi
re. – Giuseppe Campioni capo della compagnia de’ Comici di S. Luca di
Venezia
, che colle loro fatiche anno con applauso diverti
que’sussidj ch’erano necessari alla sua cadente vecchiezza. » Morì a
Venezia
il 1767.
urgia di Lione Allacci accresciuta e continuata fino all’anno MDCCLV.
Venezia
, Pasquali, 1755. Pag. 35, 136, vol. II, pag. 247,
i Isabella. – Mirtilla. Pastorale. Nuovamente corretta et ristampata.
Venezia
, Spineda, 1702. Pag. 137. Andreini Francesco. –
1702. Pag. 137. Andreini Francesco. – Bravure del Capitano Spavento.
Venezia
, appresso Vincenzo Somasco, 1624. Pag. 57, vol. I
enacci, 1610. Pag. 164. Armano (D') Tiberio. – Il Capitano. Comedia.
Venezia
, Giolito, 1545. Pag. 211. Arrighi Cletto. – Edoa
da Giambattista. – Scaramuzza. Poema in vernacolo familiar veneziano.
Venezia
, 1791. Pag. 909. Bagliani Pietro. – La pazzia. C
ppino disturbato, e Mezzettino travagliato. Torino, 1629 (ristamp. in
Venezia
nel 1630). Pag. 266 fino a 270. — La Supplica, ec
a Supplica, ecc. (V. descrizione del titolo nel frontespizio inciso).
Venezia
, Marco Ginammi, 1634. Pag. 270, 980, vol. II, pag
e ed architetture della città di Rovigo, con indici ed illustrazioni.
Venezia
, Pietro Savioni, 1793. Pag. 287. — Notizie Istori
796, 858, vol. II, pag. 145, 184. Bevilacqua Enrico. – Alcune rime.
Venezia
, Ambrogio Dei, 1613. Pag. 54. Bon F. A. – Princi
. II, pag. 132, 184, 295. Calmo Andrea. – Le lettere. Quattro libri.
Venezia
, 1547, '48, '52. Pag. 551. — Las Spagnolas. Comed
o libri. Venezia, 1547, '48, '52. Pag. 551. — Las Spagnolas. Comedia.
Venezia
, appr. Stefano e Battista cognati, 1549. Pag. 551
Comedia. In Venezia, Foresto, 1557. Pag. 521. — Il Saltuzza. Comedia.
Venezia
, Alessi, 1551. Pag. 551. — La Pozione. Comedia. V
zza. Comedia. Venezia, Alessi, 1551. Pag. 551. — La Pozione. Comedia.
Venezia
, Alessi, 1552. Pag. 551. Calmo Andrea. – La Rodi
enezia, Alessi, 1552. Pag. 551. Calmo Andrea. – La Rodiana. Comedia.
Venezia
, Alessi, 1553. Pag. 551. — Il Travaglia. Comedia.
a. Comedia. Venezia, Alessi, 1553. Pag. 551. — Il Travaglia. Comedia.
Venezia
, Alessi, 1556. Pag. 551. — L'egloghe pastorali. V
lia. Comedia. Venezia, Alessi, 1556. Pag. 551. — L'egloghe pastorali.
Venezia
, Bertacagno, 1553. Pag. 551. Campardon Émile et
i nel Teatro Giustiniani di S. Moisè il Carnevale dell’anno MDCCLXIX.
Venezia
, stesso anno, appresso Modesto Fenzo. Pag. 613.
sso Modesto Fenzo. Pag. 613. Cecchini Pier Maria. – L'amico tradito.
Venezia
. Bona, 1633. Pag. 413, 631, 633. — La Flaminia sc
Adelasia, ovvero la discendenza degli Eroi del Monferrato. Bologna e
Venezia
, 1697. Pag. 728. — Il Romolo. Bologna, 1679. Pag.
iorio Gaetano. — Trattenimenti teatrali. Comedie. Quattro vol. in-8°.
Venezia
, 1791. Galluzzi Riguccio. — Storia del Granducat
Granducato di Toscana. Pag. 895. Galanti Ferdinando. — C. Goldoni e
Venezia
nel secolo XVIII. Padova, Fratelli Salmin, 1882.
Pag. 434, 439, 440, 709, 718, 1008, 1010. Goldoni Carlo. — Commedie.
Venezia
, Pasquali, 1761. Diciassette volumi in-8°. Vol. I
izione originale, e corredate con annotazioni da Ermanno Von Loehner.
Venezia
, Visentini, 1883. Volume I. Pag. 39, 299, 300, 30
Milano, R. Malatesta, 1733. Vol. II, pag. 686. — Nuovo teatro comico.
Venezia
, Pitteri, 1758. Vol. II, pag. 2, 445. Gozzi Carl
utili della sua vita scritte da lui medesimo e pubblicate per umiltà.
Venezia
, Palese, 1797. Tre volumi in-8°. Pag. 278, 306, 3
schen, 1902. Pag. 464. Lunardi Tiberio. — Il Servo fedele. Commedia.
Venezia
, Altobello Salicato, 1597, in-8°. Pag. 77. Maja
tobello Salicato, 1597, in-8°. Pag. 77. Maja Gio. Francesco. — Rime.
Venezia
, Deuchino, 1629. Pag. 656. Malamani Vittorio. —
uchino, 1629. Pag. 656. Malamani Vittorio. — La Satira del Costume a
Venezia
nel secolo XVIII. Torino, Roux e Favale, 1886. Pa
oux e Favale, 1886. Pag. 377. — Nuovi appunti e Curiosità goldoniane.
Venezia
, 1887. Pag. 511. Mantovani Dino. — Carlo Goldoni
. Pag. 511. Mantovani Dino. — Carlo Goldoni e il Teatro di S. Luca a
Venezia
. Carteggio inedito. (1755-1765). Milano, Treves,
ena Gustavo. — Epistolario. Roma, 1888. Pag. 480. Molmenti Pompeo. —
Venezia
nella vita privata. Vol. II, pag. 584, 600. Mon
8. Pag. 80. Pola Paolo. — Galleria de' più rinomati attori italiani.
Venezia
, Picotti, 1825. Vol. II, pag. 303, 304. I. S. —
mon, 1750. Vol. II, pag. 355. — L'Arte del teatro. Trad. in italiano.
Venezia
, Bartolommeo Occhi, 1762. Vol. II, pag. 356. Ric
lommeo Occhi, 1762. Vol. II, pag. 356. Richiedei. — Fiati d’Euterpe.
Venezia
, Sarzina, 1635. Vol. II, pag. 314. Righetti Fran
giorno 18 di gennaio 1634 richiamando il Duca d’Orléans Suo fratello.
Venezia
, 1634. Vol. II, pag. 394. Romagnesi Marc’Antonio
me II, pag. 135, 496. Sacco Gennaro. — Il trionfo del merito. Poema.
Venezia
, 1686. Vol. II, pag. 457. — Sempre vince la ragio
one Comica. Boscareccia e Tragica, divisa in cinquanta giornate, ecc.
Venezia
, Gio. Batt. Pulciani, 1611. Vol. II, pag. 194, 51
aggiunta di notizie storiche, critiche, e del giornale dei teatri di
Venezia
. Venezia, 1796. Sessanta volumi in-12°. Pag. 932.
di notizie storiche, critiche, e del giornale dei teatri di Venezia.
Venezia
, 1796. Sessanta volumi in-12°. Pag. 932. Tomadon
ta volumi in-12°. Pag. 932. Tomadoni Simon. — Le pazzie del Dottore.
Venezia
, Domenico Lovisa, 1689. Pag. 35. Trautmann Carlo
bizzarro tipo di comico e cantante e scrittore. Andrea Calmo nacque a
Venezia
ne’ primi anni del secolo xvi (1509, o 1510) da p
ediron mai forse di menare una vita di rimpianto. Andrea Calmo morì a
Venezia
a soli sessantun’ anni il 23 febbraio del 1570, e
ana. — Comedia stampata quasi sempre sotto ’l nome di Ruzzante (V.). (
Venezia
, Alessi, 1553). Il Travaglia. — Comedia (Venezia
di Ruzzante (V.). (Venezia, Alessi, 1553). Il Travaglia. — Comedia (
Venezia
, Alessi, 1556), per la quale fu dettato un proemi
insegnante teologia nello studio di Padova. Il Saltuzza. — Comedia (
Venezia
, Alessi, 1551). Las Spagnolas. — Comedia, pubbli
agnolas. — Comedia, pubblicata sotto ’l nome di Scarpella Bergamasco (
Venezia
, appresso Stefano e Battista cognati, 1549). La
, appresso Stefano e Battista cognati, 1549). La Pozione. — Comedia (
Venezia
, Alessi, 1552). La Fiorina. — Comedia (Venezia,
a Pozione. — Comedia (Venezia, Alessi, 1552). La Fiorina. — Comedia (
Venezia
, Alessi, 1552). L’Egloghe pastorali. — (Venezia,
Fiorina. — Comedia (Venezia, Alessi, 1552). L’Egloghe pastorali. — (
Venezia
, Bertacagno, 1553). Le Rime pescatorie. — Sonett
ed il Commento di due sonetti del Petrarca in antica materna lingua (
Venezia
, Bertacagno, 1553). Le lettere. — Quattro libri
rna lingua (Venezia, Bertacagno, 1553). Le lettere. — Quattro libri (
Venezia
, 1547-48-52). Nelle Commedie nelle quali andò al
metà del xvi secolo. Siccome narra il Sansovino nella descrizione di
Venezia
pag. 168, fu favorito da Papa Leone Decimo in Rom
I soggiaciuta a un lagrimevole saccheggiamento, egli di là si fuggi a
Venezia
, dove l’arte sua comica esercitando, grandemente
lti e importanti documenti. Prima di essere a Roma il Cherea fu già a
Venezia
, ove lo vediamo la sera del 10 gennaio 1508 recit
’ecloga, in casa di Fracasso da Sanseverino alla Giudecca. Riappare a
Venezia
nel carnevale del 1522, e lo vediamo recitare il
olo), buffone. A questo punto si arrestan le notizie di recitazioni a
Venezia
in cui prese parte il Cherea ; ma sappiam poi dal
che il Cherea, stretta amicizia con l’oratore ungaro, di passaggio a
Venezia
, aveva lasciato la città, nella quale aveva racco
he con dolore la perdita. » Così il Giornaletto ragionato teatrale di
Venezia
(N. IX). Il 1819-20 fu servetta in Compagnia di V
comico esercitandosi nella maschera del Traccagnino. Fu al S. Luca di
Venezia
, poi con Pietro Rosa e la Giustina Cavalieri in L
ietro Rosa e la Giustina Cavalieri in Lombardia e in Toscana. Tornò a
Venezia
al S. Gio. Grisostomo socio di Maddalena Battagli
veva destato il risibile ne’ veneziani per modo, ch’era predicato per
Venezia
con perfetta ignorante ingiustizia, assai miglior
con Onofrio Paganini prima, poi con Pietro Rossi, con Giuseppe Lapy a
Venezia
, e (1782) con Francesco Paganini, figliuolo di On
uiron l’arte dei parenti. Troviamo poi il Fortunati al S. Cassiano di
Venezia
nelle stagioni di carnevale 1796-97 in Compagnia
si chiama più arlecchino ma Truffaldino, e il Giornale dei teatri di
Venezia
dice di lui : Se al merito singolare di questo i
cui recitava. Era ancora in arte il 1821 caratterista al S. Luca di
Venezia
con la Compagnia Toffoloni ; e il Giornaletto rag
useppe Fortunati assieme a lui, Toto, caratterista al San Cassiano di
Venezia
nel 1796 e ’97 con Fr. Menichelli ? Fortunati-Fe
l P. F. Gip: Tommaso Mascheroni Inqusitor General del Sant’Offizio di
Venezia
nel Libro intitolato: Le Rivoluzioni del teatro M
cipi, e buoni costumi concediamo Licenza a Carlo Palese, Stampator di
Venezia
, che possi essere stampato, osservando gli ordini
a di Stampe, e presentando le solite Copie alle pubbliche Librerie di
Venezia
* e di Padova. Dat. li io. Giugno 1785. (Piero Bar
Lombardi Rosa. Sorella dei precedenti, nacque a
Venezia
nel 1741, e cominciò da bimba a mostrar grandi at
tè assumere il ruolo di prima attrice assoluta, in cui fu acclamata a
Venezia
e altrove come una delle più chiareartiste del su
e si palesò tal grado di anemia che in pochissimo tempo la estinse in
Venezia
nel 1765, seguìta nel sepolcro a breve distanza d
acclamatissimo nella Compagnia di Domenico Narini, poi al S. Luca di
Venezia
in quella di Luigi Perelli, nella quale si sposò
leoni e di Maddalena Battaglia, colla quale, al S. Gio. Grisostomo di
Venezia
, il carnevale del 1800, creò la parte di protagon
nel dramma l’Incognito, che replicò diciotto sere a Torino e venti a
Venezia
, il carnevale del 1806, traendo il pubblico all’e
Roti Giovanni Battista. Nato di famiglia civile a
Venezia
il 1734, si diede, morti i genitori, all’arte com
uni suoi melodrammi. Entrò del’69 nella Compagnia di Antonio Sacco, a
Venezia
, sostituendovi il D'Arbes, scritturato dal Lapy,
oli ; ma, cagionevole di salute, potè a stento ricondursi da Verona a
Venezia
, ove assistito dalla consorte, moglie saggia e am
tro di dover recitare colla Maddalena Battaglia poco dopo comparsa in
Venezia
, e con essa fece maggiormente spiccare il di lui
issimi Scrittori. In esse si distinse il Fiorio notabilmente, e fu in
Venezia
ed altrove applaudito. Abbandonando il Medebach i
sto, un Marito amoroso, ed un Padre prudente. » Pubblicò il Fiorio a
Venezia
del ’91 le sue commedie in quattro volumi in-8° c
la ribalta. Il Fiorio era l’autunno del 1794 al S. Gio. Grisostomo di
Venezia
ove creò la parte di Pasquale nell’Olivo e Pasqua
si pubblicata nel 1799 nel tomo XXXV del Teatro moderno applaudito di
Venezia
. Egli era probabilmente socio del Battaglia e di
i al teatro. Abbandonato il marito, fu scritturata pel Sant’Angelo di
Venezia
dall’impresa Lapy ; e se bene dovesse lottare col
pagnia di Pietro Rosa (V.) e in altre ; fu di nuovo col Lapy, fuor di
Venezia
, poi di nuovo a Venezia nel carnevale del 1779, a
.) e in altre ; fu di nuovo col Lapy, fuor di Venezia, poi di nuovo a
Venezia
nel carnevale del 1779, al Teatro San Casciano, o
Zuccato Bartolommeo. Attore egregio e celebre capocomico, nacque a
Venezia
il 1776, e fin da giovinetto mostrò la più grande
i direttori. L'estate del 1800 lo vediamo al San Giovan Grisostomo di
Venezia
, dove si salva da un probabile disastro colla nuo
, fatto segno alle più vive dimostrazioni di simpatia. Morì del’ 55 a
Venezia
quasi ottuagenario.
onio, nato il 1702 non sappiam precisamente dove (il Campardon dice a
Venezia
, Fr. Bartoli a Verona, e lo Jal forse a Firenze),
anni di capocomicato si scritturò nella Compagnia di Antonio Sacco a
Venezia
, recitando sotto la maschera di Pantalone. G. G.
ntratto, e s’era invece impegnato col Teatro Giustinian a S. Moisè di
Venezia
. Il Loehner per altro non guarentirebbe l’esattez
di lui fortune, senza pagare – aggiunge il Loehner – i suoi debiti di
Venezia
, ebbe dal suo matrimonio con Lucia Pierina Sperot
mpagnia del Truffaldino Perelli. Apparsa la prima volta al S. Luca di
Venezia
, vi fanatizzò a segno da esser proclamata insuper
l Fondo ; e il successo ivi ottenuto non le fece rimpianger quello di
Venezia
. Nel 1799, vedova da un anno con un figliuolo, do
ito. Si unirono in società il 1803 con Angiolo Venier e si recarono a
Venezia
prima al San Giovan Grisostomo, poi al San Benede
ti Andrea). In una lettera del Coccino al Duca del 18 febbraio '50 da
Venezia
, e nella sottoscrizione della Compagnia, in data
famigliare del Duca, come non essendosi negoziata a dovere l’andata a
Venezia
, probabilmente la compagnia non avendo l’autunno,
o, secondo l’ordinazione de' medici, a condur l’ Angiola sua moglie a
Venezia
per una tosse di cattiva conseguenza ; e conchiud
Lapy Giuseppe. Così ci è descritto da Antonio Piazza nel suo Teatro (
Venezia
, Costantini, 1777) : Venne colà, per recitare in
in quelle ingiurie ; tanto più che sei anni avanti, nella Giulietta (
Venezia
, mdcci.xxi), non aveva il Piazza saputo trovare i
ivo dei manoscritti della Biblioteca stessa, il Lapy dà ragguaglio da
Venezia
il 22 ottobre del 1770 a Domenico Rosa-Morando de
enti che presentemente sono in Villeggiatura si saranno restituite in
Venezia
. E anche a lui si raccomanda perchè il signor Gir
a di aggiungere alla sua Calliroe, avendo il bisogno di darla nuova a
Venezia
, poichè – aggiunge – in questa Dominante, se non
Tizone. È ricordato da Molmenti (
Venezia
nella vita privata) insieme a Giampaolo, Trapolin
insieme a Giampaolo, Trapolino, e Cimador fra' Comici che fiorirono a
Venezia
ai primi del secolo xvi : Cimador (V.) e Tizone s
agnie vaganti, e fu diversi anni con Giuseppe Lapy al Sant’ Angelo di
Venezia
, che poi lasciò, per andare a recitare in compagn
recitare in compagnie di minor conto. Viveva ancora fuor dell’arte a
Venezia
nel 1781.
sette anni. Il conte Alessandro Pepoli che n’ebbe contezza, chiese da
Venezia
all’autore suo amico questi ultimi notamenti per
e del fu Carlo Vespasiano. Ma tanti anni indugiò poi a proseguirla in
Venezia
, che prevenuto dalla morte nel 1796 la lasciò imp
e ne assicura il compimento senza bisogno di comprare anche quella di
Venezia
, quando pur quivi si pensasse a conchiuderla appr
Pasetti Lodovico. Nato a
Venezia
al principio del secolo XVIII, passò dall’impiego
rtuna ; ma venuto vecchio, e tornato in Italia, morì nell’indigenza a
Venezia
il 1781.
a rappresentazione data in onore di Enrico III al Fondaco de'Turchi a
Venezia
la sera delli 18 luglio 1574 ; ma lo stesso Re, c
i di avere la Compagnia in Francia, scrivendone al suo ambasciatore a
Venezia
, Du Ferrier, il 25 maggio '76, gli chiedeva e rac
chiedeva e raccomandava sopra tutto il Magnifico che aveva recitato a
Venezia
davanti a lui. Prima di andare a Venezia, Giu
ico che aveva recitato a Venezia davanti a lui. Prima di andare a
Venezia
, Giulio Pasquati si trovava a Milano con la Compa
le opere del Tabarrino. Tornando al Pasquati, egli recitò di nuovo a
Venezia
con la compagnia alla presenza di Re Enrico il 21
Milano e l’autunno a Genova. Del '73 l’estate a Ferrara e l’inverno a
Venezia
. Del '74 furon, come s’è visto, a Milano e a Vene
ra e l’inverno a Venezia. Del '74 furon, come s’è visto, a Milano e a
Venezia
, e del '75 a Milano e a Firenze ; e forse a Vienn
o in Francia nel '77. Sono nel '78 a Firenze e al principio del '79 a
Venezia
. Parte dello stesso anno pare fossero a Ferrara ;
gobbi allusioni men che rispettose ? Dal maggio in poi si recarono a
Venezia
, Genova e Milano. Furon l’ '80 a Bergamo, ove si
oi a Milano, d’onde ancora ebber minaccie di sfratto ; poi a Pisa e a
Venezia
. L' '82, come abbiam visto dal riferito documento
popolo, che li chiamava piantaleone…., o pure nell’antico patrono di
Venezia
, San Pantaleone), riproduce il vecchio borghese v
chino in Compagnia Bazzigotti, e passò col Medebach al S. Cassiano di
Venezia
, ove con commedie di particolar fatica si fece bu
e lungo tempo. Il 1795-'96 fu capocomico e impresario del S. Angelo a
Venezia
, continuando a recitar gli Arlecchini o Truffaldi
olleoni Marta. Attrice rinomata, ma più rinomata capocomica, nacque a
Venezia
il 1760 da un impiegato alla Quarantìa Criminale,
Quarantìa Criminale, di cui non giunse il nome sino a noi. Capitato a
Venezia
un Francesco Colleoni di Brescia, giovane elegant
principale ornamento fino al 1810, nel quale anno cessò di vivere in
Venezia
. Sappiamo dal Gandini (Cronistoria dei Teatri di
poi col Paganini, poi di nuovo col Rossi, poi col Lapy al San Luca di
Venezia
, dal quale passò con la stessa Compagnia al Sant’
ssò con la stessa Compagnia al Sant’Angelo. Si ritirò con la moglie a
Venezia
, in cui viveva ancora al tempo di Fr. Bartoli (17
e. Fu un buon innamorato, e fece parte della Compagnia del San Luca a
Venezia
. Scrisse il 1735 Ottaviano Trionfante di Marc’ An
rtoli – delle azioni sue una fama onorata, e morendo in quella città (
Venezia
) per lui tanto benefica nel decorso dell’ anno 17
hiusura del 1776. Baccherini Anna. Attrice fiorentina che recitava a
Venezia
le parti di servetta con molto plauso. Di lei non
è si lesse, e Madama Baccherini n’era incantata ; ma gli spettacoli a
Venezia
avvicinavansi al lor fine. La Compagnia doveva an
edia. Ma oh Cielo ! Il fratello di Madama Baccherini essendo ancora a
Venezia
, viene da me ; lo veggo addolorato, e senza poter
ssimo. Ad essa egli dovè la sua partenza dalla Toscana e il ritorno a
Venezia
, scritturato dal Medebach. La Donna di garbo fu
le : « avendo il padre mio questo carnevale passato (1546), aperto in
Venezia
la strada ad altrui di avvezzar le orecchie, corr
i virtuoso fanciullo dedicò poi il Dolce la sua commedia Il Capitano (
Venezia
, Giolito, 1545).
per compagnie di second’ordine. Era il 1820 al San Gio. Grisostomo di
Venezia
in una Compagnia Sociale diretta da Ermeneghildo
non ebbe abbandonate col marito le scene. – Si ritirarono entrambi a
Venezia
, ove morirono tra il '40 e il '50.
poi passò a fare il comico intorno al 1722. Lo vediamo al S. Luca di
Venezia
insieme ad Argante e a Pompilio Miti, rappresenta
ratosi dalle scene, visse alcun tempo, col frutto de' suoi risparmj a
Venezia
, ove morì circa il 1757. Fr. Bartoli dice di lui
omediens Italiens. L'illustre teatro era certo il San Samuele di
Venezia
, ove il Pigmalione fu rappresentato il 1773. Ciò
sentato il 1773. Ciò si rileva dalla traduzione italiana pubblicata a
Venezia
in quell’anno col testo a fronte e colla dicitura
. La troviamo l’autunno 1795 e carnovale ’96 al S. Gio. Grisostomo di
Venezia
nella Compagnia di Carlo Battaglia (V.) e compagn
nco della compagnia pel 1796-97, pubblicato nell’ Esopo in Almanacco (
Venezia
, tip. Pepoliana) appare anche una Rosa Corticelli
Morelli Antonio. Nacque da onesti parenti in
Venezia
. Giovinetto, entrò in una filodrammatica della ci
imi a Tolentino con Benvenuti e il Giandolini. Antonio Morelli morì a
Venezia
del '27, non ancor giunto a vecchiezza ; e Adelai
Trappolino. Fra' comici più antichi veneziani il Molmenti (
Venezia
nella vita privata) ricorda ancora un Giampaolo (
istribuito a' poveri tutto il suo avere, ritirossi a Mestre, luogo da
Venezia
non più distante, che sette miglia : dove in un r
aria Giovanna, figlia di Gerolamo e Marzia Farusi, calzolai, nacque a
Venezia
nel 1709 circa. Innamoratosi di lei Gaetano Giuse
gli : Giacomo Girolamo Casanova, il noto scrittor di memorie, nato a
Venezia
il 12 aprile 1725, morto nel Castello a Dux in Bo
on Battista), professore all’Accademia di Belle Arti a Dresda, nato a
Venezia
il 2 novembre 1728, morto a Dresda l’ 8 dicembre
ome attrice. Tornaron poi col figlio Francesco, nato nel frattempo, a
Venezia
, ove avean lasciato Giacomo alle cure della nonna
go alla Corte dell’Imperatrice Anna Ivanovna, lasciando i figliuoli a
Venezia
, ov’era già di ritorno il 1737, nel qual anno si
ballerina nelle opere in musica, e fu specialmente al S. Benedetto di
Venezia
; poi, mercè le istruzioni di Giuseppe Majani det
che recitavano il Carnevale del 1796, la prima al Teatro S. Angelo di
Venezia
, nella Compagnia di Giuseppe Pellandi, e gli altr
, come nel dramma e nella commedia, e il piccolo Giornale de' teatri (
Venezia
, 1820) ha per lei parole di moltissima lode. Pare
in seconde nozze certo Bonagamba, e abbandonate le scene si ritirò a
Venezia
in casa della vedova Tommasini, sorella del gener
parti serie, come per le comiche, si trovava al S. Gio. Grisostomo di
Venezia
l’autunno del 1794 in Compagnia di Gaetano Fiorio
la prima volta a Trieste l’estate del ’95. Il Giornale dei teatri di
Venezia
(vol. III, pag. xxi) dice di Alberto Ferro : Se
.cit.) che il suo vero cognome pare fosse della Facchina. Sosteneva a
Venezia
al S. Samuele le parti di prima donna con molto p
se in tre parti, prima delle quali fu un’accademia poetica in lode di
Venezia
, la seconda una commedia in un atto, e la terza u
onda una commedia in un atto, e la terza un’ operetta la Fondazion di
Venezia
(V. Amurat) ; e nel chiedere all’uditorio la comp
el signor di Voltaire ? Ventidue sere videsi replicata l’anno 1773 in
Venezia
nel Teatro di S. Gio. Grisostomo con molta fortun
della sostanza raccolta coll’arte sua, e depositata alla Tesoreria di
Venezia
, aveva potuto formarsi, fuor delle scene, una agi
fu compiutamente rovinata. Le varie compagnie che si recaron di poi a
Venezia
l’andaron soccorrendo quanto poterono, e la nobil
a di Pietro Rossi. Uscitone il 1770, e pervenuto dopo varie vicende a
Venezia
, contrasse amicizia con Luigi Fabbri, capocomico
ituì egli più volte. Passò il '73 con Giuseppe Lapy al Sant’Angelo di
Venezia
, e il '74 formò società con Francesco Majani, che
o del '95 e il carnovale '95-'96 dirigeva la Compagnia al San Luca di
Venezia
, e vi recitava le parti di Truffaldino.
trava una comica arguzia piacevole e gustosa. » Andò al S. Samuele di
Venezia
a sostituirvi il Brighella Gandini, e benchè non
e nelle parole, destò fanatismo in varie principali città, fuorchè in
Venezia
, dove non seppe distruggere le belle prevenzioni
citare in compagnie nomadi, poi in quella di Medebach al S. Angelo di
Venezia
. Passò il 1753 col marito al S. Luca, dove creò l
he manda fiamme e non s’accende. Caterina Landi morì ancor giovane a
Venezia
l’anno 1761.
la, che la indusse a fuggir da la casa paterna, e a recarsi con lui a
Venezia
, ov’egli la sposò, colla certezza di avere, a fat
ero gli sciagurati pensare a procacciarne in qualche modo. Capitato a
Venezia
un vecchio comico, il quale stava formando una mo
ben giovanissima, assieme al Casali e al Rubini (V.). Si sposò poi in
Venezia
e fecer molte allegrezze in Campo Ruzzolo, gettan
ula fortissima ; lasciò giovane il teatro, e viveva ancora nel 1782 a
Venezia
, avendo – aggiunge il Bartoli – il marito impiega
a, si scritturò con Gabriele Costantini ; poi con Girolamo Medebach a
Venezia
per le parti di Dottore. Ma la sua inclinazione e
Pietro Rossi, con Onofrio Paganini, con Vincenzo Bazzigotti ; tornò a
Venezia
il 1775 con Giuseppe Lapy, e molto vi piacque, sp
do ella recita, va nel parterre a batter le mani. Alcuni gondolieri a
Venezia
, che di ciò se ne accorsero, gli andavano sempre
La Dalmatina, tragicommedia di cinque atti in versi, rappresentata in
Venezia
l’autunno del 1758, dice il Goldoni : La valoros
usi di tutti, e specialmente degli Schiavoni. (Teatro, ediz. Pitteri.
Venezia
, mdcclxiii, Tom. IX). Ma la commedia che aveva,
Bresciani, fu la Sposa Persiana, rappresentata per la prima volta in
Venezia
l’autunno del 1753, con successo meraviglioso, ch
dama Bresciani e riprodotto dal Malamani ne’ suoi Appunti Goldoniani (
Venezia
, tip. dell’Ancora, 1887). E dallo spoglio della G
rologhi del Goldoni : alle recite autunnali nel teatro di S. Luca in
Venezia
; alle recite in Mantova nella primavera ; nell’u
; al fine dell’estate in Mantova ; nell’ultima sera di carnovale in
Venezia
, dopo la recita della Casa nova. Restò poi coll
ati da un’idea unitaria. Zarlino: Gioseffo Zarlino (Chioggia, 1517 –
Venezia
, 1590) fu un teorico della musica e compositore,
di San Marco dal 1565 e compose nel 1574, in occasione del viaggio a
Venezia
del re di Francia Enrico III, le musiche destinat
a tragedia recitata a S. M. nella sala del gran Consiglio di Venetia,
Venezia
, Domenico Farri, 1574. Melpomene: musa della tra
li, dove per entrare si pagava un biglietto. Il primo fu inaugurato a
Venezia
nel 1637. Centoventi: si tratta di Caterina Angi
orse per avvelenamento. Galuppi: Baldassarre Galuppi (Burano, 1706 –
Venezia
, 1785). Iommelli: Niccolò Jommelli (Aversa, 1714
1714 – Napoli, 1774). Sassone: Johann Adolf Hasse (Bergedorf, 1699 –
Venezia
, 1783) visse a lungo in Italia dove fu soprannomi
u libretto di Antonio Salvi. Benedetto Marcello: Benedetto Marcello (
Venezia
, 1686 – Brescia, 1739), compositore e teorico del
secondi) venticinque salmi, su testi di Gerolamo Ascanio Giustiniani,
Venezia
, Lovisa, 1724-6, in 8 tomi. Nota alla nota d’auto
tra tutti i compositori ecclesiastici. Per la chiesa ha pubblicato a
Venezia
circa trenta anni fa i primi cinquanta salmi mess
0) è un’attrice teatrale francese. Nicolini: Nicolò Grimaldi (1673 –
Venezia
, 1732) fu uno dei più noti cantanti castrati del
tto e teorico dell’architettura, autore di vari volumi pubblicati tra
Venezia
e la Francia, a partire dal 1537 (S. Serlio, Rego
ita, che, per la magior parte concordano con la dottrina di Vitruvio,
Venezia
, Marcolini, 1537). La sua opera più importante re
nt. [commento_5.7] Paolo: il pittore Paolo Veronese (Verona, 1528 –
Venezia
, 1588) Pussino: il pittore francese noto anche i
ys, 1594 – Roma, 1665) Marchetto Ricci: Marco Ricci (Belluno, 1676 –
Venezia
, 1730), nipote e collaboratore di Sebastiano Ricc
opere e dei balletti italiani in Francia. Temanza: Tommaso Temanza (
Venezia
, 1705-1789) architetto veneziano di ispirazione c
Goldoni stesso, musicata da Giacomo Maccari, romano, La fondazione di
Venezia
(V. Mémoires de M. Goldoni, colle note di Ermanno
Goldoni, colle note di Ermanno von Loehner, Cap. xxv, xxxiv, xxxvii.
Venezia
, Visentini, 1883). Quasi tutte le attrici, sino a
) e del Dottore Nelli (V.) e in altra di Giovanni Parenti del 1655 da
Venezia
al Duca, in cui dà notizie de’teatri di Venezia,
i Parenti del 1655 da Venezia al Duca, in cui dà notizie de’teatri di
Venezia
, e ne promette sulla Ippolita, richiesta, pare, d
aro, fu comico espertissimo nel ruolo di primo attore, che sostenne a
Venezia
in Compagnia Lapy, emulando il rinomato artista G
i, sino all’anno 1774. Fu il ’75 in quella di Vincenzo Bugani fuor di
Venezia
, ove tornò il ’76 colla Battaglia al S. Gio. Gris
nto al Goldoni egli scriveva a Francesco Righetti il 18 agosto' 54 da
Venezia
: Qui la mia Compagnia piace immensamente, qualu
pese serali, tanti sono i passatempi gratis, che offre in questo mese
Venezia
; pure ò 116 abbonati e nove palchi a stagione. C
i scrissero tanto sulla Gassetta officiale, come negli altri fogli di
Venezia
. Mi dichiararono superiore a molti e inferiore a
) Cesare, il più gran Pantalone del suo tempo, nacque circa il 1710 a
Venezia
. Innamoratosi dell’arte comica, abbandonò quella
ho l’onore di esser conosciuto da voi ; voi però dovete conoscere in
Venezia
mio padre e mio zio ; in una parola, sono il vost
a giovine, benchè non abbastanza noto, andrò a sfidare i Pantaloni di
Venezia
, il Rubini a S. Luca, e il Currini a S. Samuele.
Arbes, e più ancora ai comici, ebbe alla sua prima rappresentazione a
Venezia
, per conseguenza, oserei dir naturale, un clamoro
to. » Nel carnevale del 1749 il D’Arbes, richiesto alla Repubblica di
Venezia
dal ministro sassone per passare al servizio del
e alcuni mesi in cura a Bologna ; ma tornato, appena convalescente, a
Venezia
, all’intento di riprender l’arte, vi morì nel’78
i Pantalone. Goldoni dice di lui che « piaceva dappertutto, fuorchè a
Venezia
. » E il Loehner (op. cit., 286) aggiunge in nota
unge in nota : « La cosa è chiara perchè, precisamente a quest’epoca,
Venezia
ammirava nei teatri di S. Samuele e di S. Luca il
ro brontolon. Fu poi prima attrice col famoso Toselli col quale era a
Venezia
il '67, dov'ebbe un successo di lagrime nel Cioch
ma sua recita. Il 23 dicembre del 1880 fu inaugurata al Goldoni di
Venezia
una lapide in ricordo di lei colla seguente iscri
ogredì nell’ arte, che, venuto a mancar l’Angeleri (V.) al S. Luca di
Venezia
, egli vi fu chiamato a sostituirlo, l’autunno del
a detta del Bartoli, mostrò tanto valore da diventare il Beniamino di
Venezia
, dove stette lunghi anni, prima al San Luca, poi
conviene anche il Bartoli, per attore tragico. Era al Sant’Angelo di
Venezia
il 1795-96, brighella e caratterista della Compag
ccaddero di poi ! Il Sacchi visto il risultato delle Droghe d’amore a
Venezia
, volle al suo andare a Milano in quello stesso an
un colletto a più doppi, sottraendolo alla morte. La notizia giunse a
Venezia
, e il carattere pacifico di quel pover uomo, riti
a nimici da dover temere d’essere accoppato, o difformato, suscitò in
Venezia
dé discorsi, e dé sospetti unanimi sopra il Grata
lui, che ne ottenne in moglie la nipote Chiara Simonetti. Si trovò a
Venezia
nel momento delle scenate che il Sacchi provocò i
Droghe d’Amore di esso Gozzi, rappresentate al Teatro S. Salvatore in
Venezia
il 10 gennaio dell’anno comico 1776-77 e cagione
ta Roti, mancato ai vivi nel precedente settembre. Al San Cassiano di
Venezia
fece rappresentare, il 26 dicembre del '97, una s
luzione della madre che volea far di lei una istitutrice, e si recò a
Venezia
, ove fu scritturata amorosa, in Compagnia di Corr
orda, assai maggiore di lei. Andò con la madre Clarice e col marito a
Venezia
, ove recitò nella Compagnia di Antonio Sacco al T
n date l’allevamento e l’educazione di cinque figliuole, si ridusse a
Venezia
, ov' era ancora l’ 82, « ben conservata — dice il
Sperindi, di
Venezia
. Era in Baviera con un Alessandro di Polonia il 1
ne coi ragazzi saltatori e con altri giuochi. Nel 1559 Bartolommeo di
Venezia
si trovava con cinque suoi compagni in Nœrdlingen
mmedie, edizione del Pasquali : Erano già tre anni, che portavasi in
Venezia
regolarmente in tempo di carnovale Gasparo Raffi
Questa compagnia di quasi tutti congiunti era amata ed apprezzata in
Venezia
, non solo per la bravura, ed abilità in tal mesti
vea gran voglia di recitare delle Commedie. Capitò il secondo anno in
Venezia
il Medebach accennato ; e unitosi co' Ballatori s
si all’ insidie del di lei seduttore. Moltissime sere fu replicata in
Venezia
nel 1754, ed infinite lodi furon date alla teneri
n Compagnia Duse ; e il n.° 4 di quell’anno delle Varietà teatrali di
Venezia
gli tributa parole di moltissima lode. Con letter
sue opere vanno annoverate come le migliori, l’Amore, e Lord Byron a
Venezia
, le quali, ricche di tutto il convenzionalismo te
i famiglia benestante, e pei moti politici (mi pare del '21) fuggi da
Venezia
, e si rifugiò in una compagnia drammatica – Refug
schi, Vincenzo e Leopoldo, e una femmina, Teresa, che stette sempre a
Venezia
. « Sembrava – dise nell’Avocato Venezian – che i
o dall’arte, e impiegato nell’Amministrazione dell’Ospedale Civile di
Venezia
. Notate questa originalità : era veneziano puro s
della sua città, e non era buono di dire una parola in veneziano : a
Venezia
i vicini lo chiamavano El Foresto. Mancò ch'io er
al punto che volevo chiedere lo scioglimento ; tuttavia siccome ero a
Venezia
, ov'era anche mia sorella, che parlava venezianis
e nelle facezie e nei sali spiritoso e bizzarro. Il Sacco si recò a
Venezia
con tutta la famiglia l’autunno del 1738, un anno
impatriò il 1745, e, perdonato dal Grimani, riapparve al S. Samuele a
Venezia
, d’onde inviò al Goldoni la commissione del Servi
Goldoni la commissione del Servitore di due padroni. Fu molti anni a
Venezia
e in Italia, finchè, chiamato alla Corte di Porto
lissimo terremoto del 1755 obbligò il Sacco a tornarsene in Italia, a
Venezia
, ove riprese il S. Samuele, e continuò per alcuni
ecita fatta | nel teatro formaliari | li x luglio mdcclix. Tornato a
Venezia
, e sentito come a divertimento del nuovo piccolo
oce della Compagnia Lombarda a Napoli era infondata, e Sacco rimase a
Venezia
. Intanto le opere del Goldoni e del Chiari andava
quali ecco il primo, come saggio : In occasione | Della partenza da
Venezia
per Lisbona | della Compagnia Comica di | Antonio
I della sua Narrazione apologetica, quando dice : Non altronde che a
Venezia
ti verrebbe fatto, manigoldo, di ottenere da ogni
azioni con la Compagnia Sacco e il Conte Gozzi, in una sua lettera da
Venezia
del 14 aprile 1764 a Don Francesco Carcano, al qu
Domenico Bassi (1750), si diede al dolce far niente, stabilendosi in
Venezia
, vivendo alle spalle di un pubblico non sempre il
egli rappresentava il vero tipo del comico a spasso, guitteggiando in
Venezia
stoicamente e filosoficamente, e appostando i com
on Giacomo Modena ; ma còlto da improvvisa infiammazione cerebrale in
Venezia
, vi morì in pochissimo tempo, a soli trentasette
ella proteiformità del Bellotti, il Giornaletto ragionato teatrale di
Venezia
(N. VI), dopo aver parlato del Tonin Bonagrazia,
quale si trovava il 1820 al S. Benedetto e alla nuova arena Gallo di
Venezia
. Eccone l’elenco : DONNE Elisabetta Campana, pri
che a sentir quelle. E il n. XV del Giornaletto ragionato teatrale di
Venezia
per l’anno 1820, dice in proposito della Compagni
dir che tu se'figlio a Prudenza. Partendo la seguente quaresima per
Venezia
, un Marco Florio l’accompagnò col seguente SONETT
tre parte a riposarsi il Sole. Il Richiedei ne'suoi Fiati d’Euterpe (
Venezia
, Sarzina, 1635) ha in lode di lei, rappresentante
Rosa Pietro. Veneziano, fu prima fattore di nobile famiglia di
Venezia
, poi mostrate chiare attitudini a sostener la Mas
Cavalieri e Vincenzo Bugani, percorrendo poi, quand’essi tornarono a
Venezia
con la Battaglia, il Tirolo e la Dalmazia. Divent
ano Bonafede Vitali (V.), detto l’anonimo ; e al Teatro di San Luca a
Venezia
il’35 a sostituirvi il Garelli (V.), che gli pose
mente. Nella introduzione al Geloso avaro (Nuovo Teatro Comico, T. I,
Venezia
, Pitteri, m. dcc. lvii), Goldoni dice : Non ebbe
a conserva di ginepro, che era contravveleno ? E Giovanni Tabarini di
Venezia
diede col suo casato il nome alla famosa maschera
ne stracciò la pagina. Sua madre non lo rivide più. Da Milano andò a
Venezia
, da Venezia a Napoli, da Napoli a Roma, a Firenze
la pagina. Sua madre non lo rivide più. Da Milano andò a Venezia, da
Venezia
a Napoli, da Napoli a Roma, a Firenze, a Torino,
Giovanni Salomon, e non aver niun vincolo di parentela con quello di
Venezia
. Quanto al costume ho riprodotto la maschera del
a Compagnia di Onofrio Paganini, poi in quella di Gerolamo Medebach a
Venezia
, l’anno 1772, finchè si fece conduttore di una Co
1796, nella quale stagione la Compagnia era al S. Gio. Grisostomo di
Venezia
(Teatro Mod. App., Tom. III). Come si vede, la Ba
pregiata per le parti di serva, che sostenne al Teatro di S. Luca in
Venezia
, quando Carlo Goldoni ne era il poeta comico. Rec
il teatro, e vivere a sè stessa ritirata in un angolo della città di
Venezia
segregata sino al dì d’oggi dal commercio, non so
, strumento comunicativo, veicolo di circolazione delle idee3. Nato a
Venezia
nel 1712 da una famiglia di ricchi mercanti, Alga
o al 1753. Tornato in Italia per curare la salute malferma, visse tra
Venezia
e Bologna e morì a Pisa nel 1764. Gli anni che se
ioni sopra i drammi per musica, di Giammaria Ortes, apparse anonime a
Venezia
nel 1757 presso lo stesso editore Pasquali che26
u uno scacchiere europeo, al cui centro ancora una volta si collocano
Venezia
e Vienna. Le lettere che Ortes27 inviava ad Algar
Algarotti pubblicò cinque edizioni del Saggio, dalla prima, uscita a
Venezia
nel 1755, fino alla quinta pubblicata a Livorno n
corso sopra l’opera in musica, in Discorsi sopra differenti soggetti,
Venezia
, Giambattista Pasquali, 1755, pp. 1-112. Saggio
mbattista Pasquali, 1755, pp. 1-112. Saggio sopra l’opera in musica,
Venezia
, Giambattista Pasquali, 1755. Saggio sopra l’ope
berlano di S. M. il Re di Prussia e Cavaliere dell’Ordine del Merito,
Venezia
, Giambattista Pasquali, 1757, vol. II, pp. 277-36
Algarotti (1712-1764), a cura di M. Pastore Stocchi e G Pizzamiglio,
Venezia
, Istituto veneto di Scienze Lettere ed Arti, 2014
corso sopra l’opera in musica, in Discorsi sopra differenti soggetti,
Venezia
, Giambattista Pasquali, 1755, p. XXVI. 6. Cfr. L
no. 8. F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in musica. Le edizioni di
Venezia
(1755) e di Livorno (1763), a cura di A Bini, Lib
imile di F. Algarotti, Saggio sopra l’opera in musica. Le edizioni di
Venezia
(1755) e di Livorno (1763), cit., pp. 15-16. 20.
berlano di S. M. il Re di Prussia e Cavaliere dell’Ordine del Merito,
Venezia
, Giambattista Pasquali, 1757, vol. II, pp. 277-36
oni sopra i drammi per musica aggiuntavi una nuova azione drammatica,
Venezia
, Pasquali, 1757. 27. Cfr. Lettere di Giammaria O
27. Cfr. Lettere di Giammaria Ortes veneziano a Francesco Algarotti,
Venezia
, Alvisopoli, 1840. 28. Lettre sur le méchanisme
pp. 546-559. 38. Id., Saggio sopra l’opera in musica. Le edizioni di
Venezia
(1755) e di Livorno (1763), a cura di A. Bini, Li
ù considerabili furono quello di Parma, di San Giovanni Crisostomo in
Venezia
, di Fano, e di Tordinona in Roma. Il teatro di Pa
icali che vi si eseguirono, è il teatro di San Giovanni Crisostomo di
Venezia
. Non fu il principe che fe costruirlo, ma alcuni
tinato a commuovere per dilettare. I palchetti del teatro nominato di
Venezia
non bastando al gran concorso che cresceva, ebber
chetti negli altri teatri di Fano, di Bologna, di Modena, di Roma, di
Venezia
. a. Tale fu il calcolo fattone da Giuseppe Nota
o, formò una vera e propria compagnia dialettale, e andò a riaprire a
Venezia
quel Teatro Comploy, dove appunto la commedia ven
n Corazza ; ma il suo ritorno fu una delusione di più. Ricoveratosi a
Venezia
, si fece maestro di recitazione, finchè, vinto da
Vedova Nicola, di
Venezia
, figlio di Pietro (V. Botteghini), fu prima uffic
età avanzata. Morì a Bologna verso il 1840. Mentr'era col Raftopulo a
Venezia
il 1821, il Giornale de' teatri scrisse di lui ch
riuscir di far ridere. Eppure piaceva al pubblico ; ed era l’idolo di
Venezia
; e licenziato qualche anno dopo dalla Compagnia
prega di spedir l’abito a Francesco Cattoli detto Traccagnino (V.), a
Venezia
, il quale ha incarico di farglielo avere a Bologn
gnia di Antonio Sacco, si recò in Portogallo con lui, e di là tornò a
Venezia
, applauditissimo sempre. Antonio Vitalba morì a B
posta per lui dal Goldoni. Poco prima dell’autunno del '55, fuggì da
Venezia
colla moglie, mettendo lo scompiglio nella Compag
elle recite autunnali, che è nel tomo quinto del Nuovo teatro comico (
Venezia
, Pitteri, mdcci. viii). Rimasto vedovo, il Landi
me s’intitolò Compagnia Duse), colla quale, a Padova specialmente e a
Venezia
, passò di trionfo in trionfo, sia per la prontezz
calze bianche, scarpe nere con fibbie) il 1832-33 al S. Benedetto di
Venezia
, oggi Rossini, nella commedia in tre atti di Giac
l sangue dal buon Giacometto ; e tanta fu la simpatia del pubblico di
Venezia
ch’egli vi fece quattordici stagioni di seguito,
lche sua recita a Padova alluso con motteggi all’eroica resistenza di
Venezia
, bloccata dall’Austria, trovò chiuse le porte di
volte, per pagargli una qualche cambiale alla vigilia della scadenza.
Venezia
e Padova erano ormai città sue ; il pubblico non
ompagnia di attori, e l’autunno del 1739 fece la sua prima comparsa a
Venezia
, ove agiva la Compagnia di ballerini da corda e c
a, lucchese, di circa diciassette anni, che trovavasi da pochi mesi a
Venezia
. Furon testimoni, fra gli altri, della domanda, i
tuna ; non tale però da non costringerlo il 1780 ad abbandonar quella
Venezia
, per la quale avea così indefessamente e onestame
tonio. Figlio del precedente e di Brigida Bianchi, nacque a Roma (o a
Venezia
: non è ben accertato) intorno all’anno 1633. Fu
lt, controllore della Casa Colbert, chiedendo un passaporto per Roma,
Venezia
, Genova, Ferrara, Bologna, Padova, e una sovvenzi
spese, facendo osservare che pel viaggio in due sole città, Bologna e
Venezia
, Ottavio avea sempre avuto 200 scudi. Invecchiato
cera bianca con una specie di magnificenza. Dopo alcuni anni passò a
Venezia
, poi a Verona, chiamatovi per una malattia epidem
eva in Compagnia un Casali e un Rubini (V.), che furon poi chiamati a
Venezia
, l’uno al San Samuele, l’altro al San Luca ; e Go
Bartolommeo di
Venezia
. (V. Sperindi).
Zuccato Valerio. È ricordato dal Sansovino nel suo libro sopra
Venezia
tra i comici più antichi di quella città.
Plazzani Nicola, romano. È l’attore che partì da Roma per
Venezia
il 1738 con Girolamo Medebach, e recitò per alcun
moglie Angela alla Compagnia che Francesco Calderoni (V.) condusse da
Venezia
a Monaco al servizio dell’Elettor di Baviera. (Cf
Magnano. Fu artista del San Salvatore di
Venezia
, tartassato con Medebac, Falchi e la Marliani da
Antonio Belingeri comediante con sua moglie ballarina, per passare a
Venezia
con loro bagaglio (Comunicazione Paglicci-Brozzi)
mbre giunse in casa di Cesare Gonzaga assieme a Lodovico Albergina da
Venezia
.
Bassi……. Attore e capocomico, nativo di
Venezia
. Studiò al collegio di S. Cipriano con Giacomo Ca
eran quelle di un povero diavolo ; e fini col dirmi ch’egli andava a
Venezia
, ov’era sicuro di far fortuna nel carnovale. » P
Bartoli – assai bene nella maschera dell’ Arlecchino, e ne’ Teatri di
Venezia
fu per molto tempo, con piacere di quella Metropo
pregiato nella maschera del Dottore che sostenne al Teatro S. Luca di
Venezia
al servizio dei nobili Vendramini. Fu in Germania
il 1714 l’arlecchino della Compagnia italiana di Varsavia, formata a
Venezia
da Tommaso Ristori per la Corte di Dresda. Aggiun
detto Argante ; poi per lungo tempo, quale innamorato, al S. Luca di
Venezia
. Nella tragicommedia, che il Bartoli chiama gusto
ito per le commedie improvvise e studiate. Fu in qualche Compagnia di
Venezia
, poi seconda donna con Onofrio Paganini, al fianc
dei Crocicchieri, è citato dal Sansovino fra i più antichi comici di
Venezia
. Scrisse la commedia Stefanio, recitata nel conve
mpo nella comica Compagnia diretta da Antonio Marchesini. Passò poi a
Venezia
a far conoscere la propria abilità nel teatro Gri
Carexana Paolo. Faceva parte della Compagnia formata a
Venezia
da Andrea Bertoldi il 1737 per l’Elettor di Sasso
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