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ezia, Giolito, 1545. Pag. 211. Arrighi Cletto. – Edoardo Ferravilla.
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, Ricordi, s. a. Pag. 16, 29, 158, 237, 251, 342,
ammatica rappresentativa dettati nell’ Istituto drammatico di Padova.
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, Sanvito, 1857. Pag. 474. Bonarelli Della Rovere
ezia. Bona, 1633. Pag. 413, 631, 633. — La Flaminia schiava. Comedia.
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, 1610. Pag. 631, 633. — Lettere Facete e Morali e
5. — La Compagnia reale sarda e il teatro italiano dal 1821 al 1855.
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, Cantorowicz, 1893. Pag. 476, 529, 734, 1001, vol
e Amicis Edmondo. — Conferenza su Gustavo Modena (Speranze e Glorie).
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, Treves, 1900. Vol. II, pag. 136. De Dominicis B
8°. Pag. 553, 607, 674. Ellio Francesco. — Idilli di diversi generi.
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, Giov. Battista Bidelli, 1618. Pag. 149. Fabri G
io. — L'Amor Giusto. Egloga Pastorale in Napolitana e Toscana lingua.
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, Pandolfo Malatesta, 1605. Pag. 922. — La Cortesi
te. Suggetto cavato dall’Ariosto, e ridotto in stile rappresentativo.
Milano
, Pandolfo Malatesta, 1624. Pag. 922. Fiorillo Si
con le ridicolose disfide e prodezze di Policinella. Comedia curiosa.
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, Giov. Battista Malatesta, 1632. Pag. 923. — L'Ar
53, vol. II, pag. 93, 465, 469, 507, 644, 681. — Il Gondolier veneto.
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ri, 1661. Pag. 954, 980, 984. Paglicci Brozzi Antonio. — Il Teatro a
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nel Secolo XVII. Milano, Ricordi, 1891. Pag. 958,
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, Ricordi, 1891. Pag. 958, 966, 984, 1006, vol. II
rdi, 1891. Pag. 958, 966, 984, 1006, vol. II, pag. 602. — Il Teatro a
Milano
nel secolo XVIII. Milano, Ricordi. Pag. 630, 691,
984, 1006, vol. II, pag. 602. — Il Teatro a Milano nel secolo XVIII.
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, Ricordi. Pag. 630, 691, vol. II, pag. 72. Palaz
rio Francesco Saverio. — Della Storia e della Ragione di ogni Poesia.
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, Agnelli, 1739-52. Sette vol. Pag. 16, 201, 350,
lla sig. Orsola Cecchini nella Compagnia degli Accesi delta Flaminia.
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, Gio. Battista Alzato, 1608. Pag. 639. Rapparini
Firenze, Paravia, 1883. Vol. II, pag. 330. — Il libro dei monologhi.
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, Hoepli, 1888. Vol. II, pag. 330. — Saggio di una
all, 1889. Vol. II, pag. 331. — Armanda ritorna. Commedia in un atto.
Milano
, Barbini, 1889. Vol. II, pag. 331. — L'arte del C
atto. Milano, Barbini, 1889. Vol. II, pag. 331. — L'arte del Comico.
Milano
, Paganini, 1890. Vol. II, pag. 331. — Il libro de
Sarasino, 1891. Vol. II, pag. 331. — Il secondo libro dei Monologhi.
Milano
, Hoepli, 1893. Vol. II, pag. 331. — La Recitazion
te l’anno del Signore 1584. Pag. 37-350. Salvini Tommaso. — Ricordi.
Milano
, Dumolard, 1895. Pag. 216, 341, 498, 625, 778, vo
utore. Vol. II, pag. 542. Spinelli A. G. — Fogli sparsi del Goldoni.
Milano
, Dumolard, 1885. Pag. 371, 511. Sticotti Anton G
vanni fratelli, 1570 ? Vol. II, pag. 618. Ventura Giovanni. — Versi.
Milano
, Vallardi, 1859. Vol. II, pag. 628. Vitale Buona
oi scritturati anche Luigi Taddei. Mentr’ era il 1850 al Teatro Re di
Milano
con una compagnia di prim’ ordine, della quale pr
inomato. Concevoli Florinda. Desumo le presenti notizie dal Teatro a
Milano
nel secolo xvii del Dott. Paglicci Brozzi (Milan
tizie dal Teatro a Milano nel secolo xvii del Dott. Paglicci Brozzi (
Milano
, Ricordi) : « Florinda Concevoli…. il 3 di ottob
o Rodriguez conte de Acevedo, Governatore per Sua Maestà Cattolica in
Milano
, una sua domanda per ottener la grazia di poter f
sua domanda per ottener la grazia di poter fare esercire un lotto in
Milano
per mesi tre cominciando da Novembre fino alla fi
ra e Reggio, ove si trovavano, a Mantova. » Dall’ambasciator ducale a
Milano
, Ludovico Felletti, si sa, come per conto della C
a Milano, Ludovico Felletti, si sa, come per conto della Comunità di
Milano
, e per onorare le Nozze del Conte di Haro, si des
l’attore Leandro. Il Salveraglio pubblicò per le nozze Pupilli-Kruch (
Milano
, Bortolotti, 1890) la descrizione contemporanea d
fatto stupire ogn’uno, poichè in molti luoghi, ma particolarmente in
Milano
ha di tutte le famiglie illustri, in una occasion
nia restasse così costituita fino al 1584…. Ma l’ 83, Pellesini era a
Milano
col Pantalone Braga, capocomico il Valerini (V.)
e de Fuentes, che uoglia dar loro licenza di poter recitar Comedie in
Milano
, finito c’ haueran di seruir qui à Modona, e preg
ici Uniti, che ritengo inedita e che traggo dall’Archivio di Stato di
Milano
: Archivio di Stato in Milano. Foglio II. Comici
e che traggo dall’Archivio di Stato di Milano : Archivio di Stato in
Milano
. Foglio II. Comici Uniti Mediolani 20 Iunii 1601.
mpagni, che furono favoriti da V. E. ill. sendo chiamati da Mantova a
Milano
, e da Milano a Pavia per l’occasione dell’abbocca
urono favoriti da V. E. ill. sendo chiamati da Mantova a Milano, e da
Milano
a Pavia per l’occasione dell’abboccamento di Mons
i debito di riverenza la supplicano a far loro gratia, che possano in
Milano
nella stanza solita del suo Palazzo recitar le lo
Angeleri Giuseppe Antonio. Nato a
Milano
di stimabilissima famiglia borghese. Compiuto il
la Compagnia scritturata per la primavera a Genova, e per l’estate a
Milano
. L’Angeleri aveva, pare, motivi suoi per non reca
brò collegarsi intimamente colla ripugnanza ch’egli ebbe di recarsi a
Milano
, e Bartoli stesso afferma ch’egli morisse non sen
te agli stravaganti effetti delle nostre malinconie. Al mio arrivo in
Milano
lo incontro in peggiore condizione di prima ; da
duomo con sei sacerdoti. Dal Reg.° Mortuario dell’Arch.° di Stato di
Milano
. Die16 Julii 1754. Porta Orientale — Parochia S
on trasformazioni, e L’avarizia combattuta dal punto d’onore. Morì in
Milano
nell’anno 1775. » A queste si dee aggiungere un l
Modesto Fenzo), che trovo nella raccolta Corniani della Braidense di
Milano
. La musica fu del celebre maestro signor Pietro G
ecco l’atto tolto dai Registri di S. Giovanni Laterano (1699-1787) in
Milano
, gentilmente comunicatomi da Ferdinando Martini.
nente al Magistrato di Sanità, dei morti nella città e nei suburbi di
Milano
, morì ex febri acuta, sine pestis suspicione iudi
popolare dopo Modena. Dettò versi in dialetto milanese, e in lingua (
Milano
, Fr. Vallardi, 1859 ; Bologna, Cavazzi. s. d.), c
mmissione pei premi agli autori drammatici. Dopo la liberazione di
Milano
rimpatriò, e diventò direttore di quella Filodram
erti lo dice piccolo di statura, ma di volto assai espressivo) morì a
Milano
il 19 gennajo 1869.
o Dondini, della quale era anche primo attore. Richiamato dal padre a
Milano
, ove gli fu permesso di alternar l’arte della sce
fu colpa del destino, ma fu tua scelta, se tu ti aggiri nei trivii di
Milano
, anzi che aggirarti nella Reggia di Tebe, o sotto
che Meneghino trae la sua origine da Domenica, essendochè era uso in
Milano
, nei secoli passati, di chiamare in servizio, per
Bonetti, la prima, figlia di Francesco e di Teresa Proverbio, nata a
Milano
nel 1785, e quivi morta nel 1843, con cui conduss
alle inconsulte dissipazioni, non certo quale avrebbe potuto, morì in
Milano
il 29 di agosto 1859. Di lui si hanno alcune not
ipalmente si servì il Bertolotti nel distender la vita dell’ artista (
Milano
, Ricordi).
i può dire, il nuovo ruolo con una stupenda creazione al Teatro Re di
Milano
del protagonista nella Satira e Parini di Paolo F
42.jpg] Al finire della sua vita artistica, il Corriere della sera di
Milano
del 14-15 febbraio dedica al caro artista un lung
dizio dell’orecchio è superbissimo, prepotente. Si ricordano ancora a
Milano
gli entusiasmi quando Ciotti appariva nel Falconi
il tumulto per le feste a Guglielmo, Imperatore di Germania, venuto a
Milano
nel 1875, i giornali registravano i fanatismi del
precedente, figlia del Custode del Teatro della Canobbiana, nacque a
Milano
il 1836. Cresciuta si può dir su la scena, deside
i (V.) suo capocomico certo. Essi inviarono una supplica al Senato di
Milano
nel settembre del 1641, onde essere graziati di u
di armi da taglio e da fuoco, subìta nella città di Pavia. (Arch. di
Milano
— Carteggio generale).
ti a lui. Prima di andare a Venezia, Giulio Pasquati si trovava a
Milano
con la Compagnia al servizio di Giovanni d’Austri
ro ferrarese nella seconda metà del secoloxvi. Si trovavan nel 1569 a
Milano
; e nel '71, o forse prima, pare andassero a Pari
forse prima, pare andassero a Parigi. Del '72 passaron la primavera a
Milano
e l’autunno a Genova. Del '73 l’estate a Ferrara
ate a Ferrara e l’inverno a Venezia. Del '74 furon, come s’è visto, a
Milano
e a Venezia, e del '75 a Milano e a Firenze ; e f
zia. Del '74 furon, come s’è visto, a Milano e a Venezia, e del '75 a
Milano
e a Firenze ; e forse a Vienna, riferendo il Trau
en che rispettose ? Dal maggio in poi si recarono a Venezia, Genova e
Milano
. Furon l’ '80 a Bergamo, ove si vuole, desumendol
congiungessero momentaneamente alla Compagnia de'Comici Uniti ; poi a
Milano
, d’onde ancora ebber minaccie di sfratto ; poi a
sto dal riferito documento romano, eran di nuovo a Mantova ; l’ '83 a
Milano
, l’'85 a Firenze e l’ '86 a Bologna, d’onde chied
sando poi con raccomandazioni del Duca, per essersi diportati bene, a
Milano
. Furono il maggio dell’ '89 a Firenze, e il sette
ene, a Milano. Furono il maggio dell’ '89 a Firenze, e il settembre a
Milano
, ove tornaron poi il novembre del '90. Li vediamo
zo di Mantova a Ludovico da Bologna, fatto col mezzo del Pomponazzi a
Milano
, perchè si rechi a recitarvi nella Compagnia dell
citare a Verona, ove andò poi quella del Duca di Mantova, rifiutata a
Milano
. La Compagnia di Modena allora, profittando del t
Compagnia di Modena allora, profittando del teatro libero, si recò a
Milano
, e vi fece grande incontro. In quello stesso anno
xvii. Sappiam di lui che il maggio del 1655 si trovava a recitare in
Milano
, com’ebbe a scriver da Mantova Ottavio Gonzaga al
A. per non ritrovarsi Capellino Comico in Mantua essendo a recitare a
Milano
…. » e che apparteneva alla Compagnia del Farnese
tore anch'esso il 1688 al servizio del Duca ? Sbodio Gaetano. Nato a
Milano
il 10 novembre 1844, è stato uno de' più forti so
acciatori del Tevere. Emigrato a Torino, pensò poi di andarsene a
Milano
, desideroso com’era di rivedere la cara patria. Q
n ci furon più nè anche i mezzi per isfamarsi. Deciso di tornarsene a
Milano
, si recò a piedi sino a Finalborgo, dove potè ric
i sino a Finalborgo, dove potè ricavare il bisognevole per giungere a
Milano
, recitando poesie giocose e cantando canzonette n
a parola e nell’ espressione dei loro giudizj (Ferravilla e Compagni,
Milano
, Aliprandi, 1890) », potè anche dirsi il più popo
Preda Luigi. L'ultimo dei Meneghini, nato a
Milano
il 1811, fu prima compositore nella tipografia te
i anni socio del Bassi, poi, altri undici di Alessandro Monti. Morì a
Milano
il 9 aprile dell’ '84.
Goldoni notizie particolareggiate dell’esser suo. Mentre questi era a
Milano
, gentiluomo di Camera del Residente veneto (1733)
, comparsa in pubblico (autunno 1833) e stampata poi successivamente (
Milano
, R. Malatesta, 1733, pag. 14, in-24°[Sch. Silvest
quale è detto con nuovo errore : rappresentato per la prima volta in
Milano
nell’anno 1732. Molte opere scrisse il Vitali pi
ittori di cose di teatro è un’opera pressochè introvabile, stampata a
Milano
dal Visai il 1859, e intitolata : Biblioteca dram
possiede pochi volumi, non so se tutto il pubblicato, la Braidense di
Milano
. Secondo l’antico sistema del Teatro applaudito,
e piacque. Metto qui ora una notizia tratta dall’Archivio di Stato di
Milano
(Ministero degli affari esteri — Cartella 149) e
icatami dall’egregio Conte Dott. Paglicci-Brozzi. Regno d’ Italia —
Milano
, 27 aprile 1808. — Il Prefetto di po lizia del Di
figlio di Pietro Andolfati Direttore dell’Accademia Filodrammatica di
Milano
, dopo aver fatto cattivi affari nel teatro Comuna
Vestri Gaetano. Figlio del precedente, nacque a
Milano
il 25 dicembre 1825, nella Locanda della Commenda
consolazione il fortunato padre. Gaetano fu allevato a Desio vicino a
Milano
, poi nel Collegio Boselli, il miglior convitto di
vere in Torino il 1862. Racconta l’attore Mazzocca nelle sue Memorie (
Milano
, Pulzato, 1904), che « solo negli ultimi mesi del
Brighella, e i comici Gasparo Zorni di Gorizia, e Francesco Monti di
Milano
. Ma, o in questa domanda il Medebach di fronte al
ua Compagnia luminosi successi dovunque ; e lo vediamo, partendosi da
Milano
, ove avea fatto il migliore degl’ incontri nell’
relativa fortuna. Lo rivediamo l’estate del '63, del '66 e del '74 in
Milano
, e al suo partirne, gli furon volta per volta rin
L'agosto del '70, nonostante il contratto già firmato, non andò più a
Milano
, ove con nuova deliberazione, fu abolita la stagi
i. » E dall’Appendice di Paglicci Brozzi alla sua opera : Il Teatro a
Milano
, apprendiamo che « Simone Basilea, comico verones
l suo cognome medesimo, ottenne nel 1619, in occasione che recavasi a
Milano
onde recitare con alcuni suoi compagni, di poter
i, XIII), lo chiama il bravo Campioni. Da Venezia si recò più volte a
Milano
, ov’ebbe onori e applausi, come si vede dai segue
orti comunicatimi gentilmente dal conte Paglicci-Brozzi. Archivio di
Milano
. Reg.° Passaporti 780. 1737, 10 Settembre. – Giu
Arrivabene Contessa Adelia, nata il 1818 a Mantova, e morta a
Milano
di tifo l’8 dicembre del’47, fu, per le parti di
pi contagiosi, ecc. ecc., » e che presentò poi nel’43 al Teatro Re di
Milano
, dice dell’Arrivabene (pag. 28, dell’edizione cur
rovvido consiglio la Sadowski. E Tommaso Salvini (Ricordi, ecc. ecc.
Milano
, Dumolard, 1895, pag. 46) : La Contessa Adelia A
tto per sua beneficiata il Bicchier d’acqua di Scribe al Teatro Re di
Milano
, la sera del 3 febbraio ’46, tutti i giornali ebb
lode. Trascelgo il breve cenno che ne fece l’artista Bon nel Bazar di
Milano
: adelia dei conti arrivabene La mattina dell’ 8
to faccio seguire parte dell’articolo apparso nell’Italia musicale di
Milano
(15 dic. 1847), in cui è discorso ampiamente dell
inse alla città di Mantova : e Gustavo Modena, che dal’39 al’40 era a
Milano
, attratto da quel grido, e recatosi a Mantova ad
denze dell’amica. Nè il grido trionfale che corse di lei a Cremona, a
Milano
, a Padova, a Venezia, a Trieste ; nè gli applausi
pre per essa una specie d’incognita. Trovato modo di spingersi fino a
Milano
, la Letizia potè entrare in Compagnia di Giuseppe
oltasi amichevolmente dal Moncalvo, accettò la scrittura, ed esordì a
Milano
al Re Vecchio, teatro d’importanza massima a quel
, il figliastro di Maria Luigia, che la conobbe e ammirò e protesse a
Milano
, a’primi passi gloriosi dell’arte sua, la present
l’anno scorso, e venne bene accolto nei principali Teatri di Torino,
Milano
e Roma ; il cui titolo è MARCELLINO GIOVINE TAPP
-’55 egli formò due Compagnie, addette principalmente al Teatro Re di
Milano
, ove dovean recitare ogni anno ciascuna per due s
la Compagnia a metà dell’anno (Cfr. Salvini, Ricordi, aneddoti, ecc.
Milano
, Dumolard, 1895), Tommaso Salvini, primo attore,
ettatori un fascino indicibile : e i pubblici di Torino, Roma, Parma,
Milano
, Genova le furon prodighi in ogni tempo di acclam
onetto del Marchese Girolamo Ugolani Milanese, tratto dalle sue Rime (
Milano
, Marelli, 1667) : Allude l’Autore al soprannome d
u solo nel carnovale ’71-’72 che sulle scene del Vecchio Teatro Re di
Milano
, il Nerone ebbe il battesimo degno di un gran pub
a da Roma, onde sull’animo suo fosse viva la voce dell’entusiasmo che
Milano
tributava al poeta. Povero Cossa ! Quanta riconos
di lui si eran concepite ; ma se Bellotti non accettava il lavoro, se
Milano
non era all’altezza dell’autore, chi sa se l’umil
ammollimento cerebrale che dopo vario tempo di vita ebete lo spense a
Milano
sua patria, in una casa di salute, il 18 febbraio
Francesco Pasta chiuse il corso delle sue recite al Teatro Manzoni di
Milano
con una commovente solennità artistica a favore d
icembre del 1871 si mostrò per la prima volta al rigido Re Vecchio di
Milano
sotto le spoglie di Kean, fu un grande avveniment
ò l’arte, chiamò a sè la piccola Maria per metterla in un collegio di
Milano
: ma, lui morto, le angustie di famiglia le fecer
roncare gli studî e la sbalzaron su le scene a soli 13 anni. Esordì a
Milano
sul finire del ’63 con Cesare Marchi nel teatro d
iani, poi in altre, finchè fu nominato Direttore de’Filodrammatici di
Milano
, ove morì a sessant’anni circa. Amilcare Belotti
rattutto : quali polmoni !!!… Di lui dice T. Salvini ne’suoi Ricordi (
Milano
, Dumolard, 1895) : Amilcare Belotti fu la delizi
e di sanatorie, tu sei l’uomo unico, introvabile ! Forse farà ombra a
Milano
il tuo essere da Bergamo : ma Domeniconi ti ha ta
il seguente aneddoto, che riferisco intero dal Paglicci (Il Teatro a
Milano
nel secolo xvii ) : Nella primavera del 1636, un
a credere che la Lucilla costante di Silvio Fiorillo, rappresentata a
Milano
il 1632 dai Comici Accesi, fosse scritta per la T
rghi d’encomio ; chè recatosi al Quirino di Roma e alla Canobbiana di
Milano
, vi ebbe dal pubblico e dalla stampa il migliore
anni, che furon gli ultimi della sua vita nomade di artista. Ora è a
Milano
, ove s’è dato accanitamente allo scrivere, mescol
tterò sei giorni, onde non sarò a Londra che alli 4 dell’ Entrante. A
Milano
siamo stati all’opera buffa, ove canta la Moriche
lo L’albero di Diana. EccoLe qui acclusa la Satira che hanno fatto in
Milano
. Attendo lettere di V. E. a Londra, e facci sulla
Belingeri Antonio. Nel registro passaporti dell’Archivio di
Milano
, N. 780, in data 26 settembre del 1739, è scritto
comiche di qualche importanza con molto successo. A sedici anni era a
Milano
con Tommaso Zocchi, ingenua applauditissima ; a s
o studio negli ultimi anni di arte. Recatasi nel ’46 al Vecchio Re di
Milano
colla Compagnia di Vincenzo De Rossi, diventò a u
osse di Peleo e Teti, e di altro. – Se ne fecero altre due edizioni a
Milano
nel 1878 e 1879. Torva Prœlia. Versi originali e
ura Ad Alta Voce. (Firenze, Paravia, 1883). Il Libro dei Monologhi. (
Milano
, Hoepli, 1888). – Se ne fecero tre edizioni. Sag
atullo. (Londra, Hall, 1889). Armanda ritorna. Commedia in un atto. (
Milano
, Barbini, 1889). L'Arte del Comico. (Milano, Pag
a. Commedia in un atto. (Milano, Barbini, 1889). L'Arte del Comico. (
Milano
, Paganini, 1890). Il Libro degli Aneddoti. (Mode
anchetti. (Modena, Sarasino, 1891). Il Secondo Libro dei Monologhi. (
Milano
, Hoepli, 1893). La Recitazione nelle Scuole e ne
a a cui in unione a Carlo Cantù (V.), Buffetto, fu dato quell’anno da
Milano
amplissimo passaporto per passarsene a Parigi.
Torri Giacomo, di
Milano
. Benchè non possedesse il dialetto bolognese reci
ra la Compagnia ; poi passò a seconde nozze con un agiato mercante di
Milano
, col quale visse ritirata dall’arte fino al 1761,
ugo Olga, nata a Genova da famiglia borghese, e recatasi giovanetta a
Milano
, entrò in quella maggiore filodrammatica, e nell’
osene ritirato il Morelli per recarsi a dirigere la Filodrammatica di
Milano
: poi si scritturò con la moglie prima attrice ne
. Morta la moglie, egli sotto il colpo di tanta sciagura si ritirò in
Milano
, ove stette alcun tempo in riposo. Tornò poi all’
oi separatosene, il concorrente. Andato a spacciare i suoi unguenti a
Milano
, e trovato il posto preso dal rivale, per non si
successo ottenuto, ma temendo alcun guajo, si affrettò di abbandonar
Milano
; e poco tempo dopo il mestiere del ciarlatano, a
ti elogi col Boccomini, dopo le prime due recite al Teatro Carcano di
Milano
, col Giudice di sè medesimo, e Sofia Vander-Noot.
o irreperibili, trafugati forse dalla galleria del Canonico Settala a
Milano
, ove Angelo Costantini, il celebre Mezzettino, as
l 1833, precedendo di poco la moglie, che morì a cinquantotto anni in
Milano
.
ane. In una nota del Giornale drammatico di G. Ferrario « I Teatri » (
Milano
, 1828, vol. 2, P. 1). si legge : « La Sig.a Carol
, ma brevissima ; chè nell’autunno del’ 35, scritturata al Carcano di
Milano
, morì di consunzione a soli trentadue anni.
ne buone prove fatte in un teatrino domestico. Esordì al Teatro Re di
Milano
, come prima attrice giovine, nel 1854, all’età di
eva a Genova una accolta di nobili dilettanti ; nel 1620 si trovava a
Milano
, e probabilmente si recò a Parigi nel 1621 ; nel
compagnie del suo tempo. Sposò in Siena una certa Giuseppa Zacchea di
Milano
. Venuto a maturità, vestì la maschera del Brighel
Materazzi Francesco. Nato a
Milano
, verso il 1652, era parte il 1686 della Compagnia
a Venezia nella Compagnia di Girolamo Medebach, e in essa, passando a
Milano
, morì la primavera del 1757.
ù colto, più docile. Forse lo stesso, capocomico nel teatro ducale di
Milano
il 1743, e che Paglicci-Brozzi chiama Giovanni ?
ui era prima attrice Elena Pieri Tiozzo. Rappresentò al Teatro Re di
Milano
il marzo del 1854 la parte di Goldoni nella comme
compagnia di amici senza aprir bocca. Abbandonata l’arte, si ritirò a
Milano
, dove morì il 14 settembre del 1887.
in fine un Discorso che egli recitò a più centinaja di ascoltatori in
Milano
nel Liceo di Brera per prolusione alla Cattedra d
elebre Pellandi la parte di protagonista, la quale fu dal Camerino di
Milano
, giudice inappellabile in siffatte contese di art
agnia di Luigi Domeniconi, supplì con ottima riuscita al Teatro Re di
Milano
la prima donna Carolina Civili, ammalata. Sposa a
Boccomini Pietro. Figlio del precedente, nacque a
Milano
nel 1819. Rimasto orfano, abbracciò l’arte del pa
li Elvira. Figlia di un ostetrico, nata a Roma il 1845, e cresciuta a
Milano
, dove il padre, mazziniano, dovè rifugiarsi, entr
poi attore di qualche pregio fino al '73, nel quale anno si stabilì a
Milano
, dedicandosi allo scrivere pel teatro. Molti lavo
ilio Polese-Santarnecchi, direttore del giornale L'Arte Drammatica di
Milano
. Il '70, sollecitata dall’ agente Eugenio Lombard
netto senza data e senza nome d’autore, che trovasi alla Braidense di
Milano
, nella Miscellanea raccolta dal Padre Benvenuti,
lta dal Padre Benvenuti, ristampato poi dal Paglicci nel suo Teatro a
Milano
nel secolo xvii. Di tali strumenti è notizia nell
sso egli lascia il Violino a Cremona, il Basso a Piacenza, la Viola a
Milano
, la Chitarra a Venezia, l’Arpe a Napoli, il Bonac
. E. servitore et a lui compagno li auguro da N. S. ogni felicità, di
Milano
il di 12 Agosto 1615. Di V. E. Ill.ma Devotiss.
pino era a Venezia, l’autunno del ’34 a Ferrara, e l’estate del ’35 a
Milano
(vedi Paglicci Brozzi, op. cit.). Aveva fatto ist
riaco Ferdinando I. Comparve allora sulle scene del Teatro Carcano di
Milano
sotto le spoglie del divino Alighieri, declamando
tè mettere assieme una mediocre fortuna ; ma quando la rivoluzione di
Milano
preluse a quella del '48, egli, chiamato a soccor
'99). VIII. Una conferenza di Edmondo De Amicis (Speranze e Glorie.
Milano
, Treves, 1900), alta, appassionata, piena di ferv
nostri giorni ; e qual è la città che me ne ha tenuto conto ? La sola
Milano
: senza Milano, io fallivo. Qui, a Bergamo, perch
e qual è la città che me ne ha tenuto conto ? La sola Milano : senza
Milano
, io fallivo. Qui, a Bergamo, perchè ho messo il b
on entro per nulla. M'ero obbligato a far tre recite per settimana in
Milano
colla detta sua compagnia, se egli avesse trovato
portante la ditta Barac, Andreani e Gattinelli. Nel ’59 si stabilì in
Milano
, traendo la vita or come antiquario, or come maes
o, dovè, dice il Bartoli, abbandonar le scene del '65, e stabilirsi a
Milano
sua patria, dove morì del '68. A cagione di tale
imo, davanti ai pubblici più rigorosi, compreso quello del Manzoni di
Milano
.
ta di nobili dilettanti, che il Martinelli cita in una sua lettera da
Milano
del 1620, e di cui il Bertolotti riferisce una le
ntre suo padre seguiva la Compagnia di Gaetano Bazzi, che si recava a
Milano
. Fin da giovinetto mostrò inclinazione grandissim
osizione. » Codesto vizio dell’andare a soggetto non lo lasciò più. A
Milano
si rappresentava una commedia tradotta dal france
e delle rime di Scipione de’Signori della Cella, da lui pubblicate in
Milano
, e due di Girolamo Graziani, il noto autore del p
serua la sconsolata Flam.ª Cecchini. Nella Biblioteca Braidense di
Milano
è un libricciuolo edito in Milano il 1608 da Gio.
ini. Nella Biblioteca Braidense di Milano è un libricciuolo edito in
Milano
il 1608 da Gio. Battista Alzato, per le stampe di
olitana e toscana lingua, fu stampato il 1605 da Pandolfo Malatesta a
Milano
, e dedicato al Conte Antonio Litta con lettera in
dotto in istile rappresentativo in versi, fu stampata dal Fiorillo in
Milano
il 1614, pei tipi di Pandolfo Malatesta, quand’er
trissimo et eccellentissimo Sig. il sig. Duca di Feria, fu stampata a
Milano
da Gio. Battista Malatesta il 1632. In essa trovi
osi (V. Andreini Francesco) lo troviamo conduttore di una Compagnia a
Milano
il 1583, della quale eran parte il pantalone Brag
n Poeta Latino, e volgare : e l’Eccellentissimo Signor Gouernatore di
Milano
inuitò quella Compagnia à dar trattenimento à que
tiene à casa per non li smarrire. Il Decreto è nell’Arciuescouato di
Milano
, chi hauesse curiosità di vederlo, fu fatto tre a
hiama Barga) era il Pantalone de’ Gelosi, quando si recarono (1583) a
Milano
, capocomico il Valerini. Fu allora che S. Carlo s
vemente ammalata, sostenne con lode un intero carnevale al Manzoni di
Milano
il difficile repertorio.
f. Galanti, che fu per lungo tempo insegnante all’Istituto tecnico di
Milano
, entrò alla Scuola di recitazione di Firenze il d
« Musici alla Corte dei Gonzaga in Mantova dal secolo xv al xviii » (
Milano
, Ricordi), così lo cita : « 1592, 1 gennaio. Al G
uoi medicamenti. (Dal Reg. 730 dei Passaporti nell’Arch. di Stato in
Milano
).
un istituto a Firenze, ed entrò a undici anni, nel collegio Borde di
Milano
, dal quale uscita dopo cinque anni fece dolce vio
ar parte della società Ettore Dondini e Giuseppe Galletti. Nel ’73, a
Milano
, egli era già condannato : la tisi tracheale lo c
conto. Avanzato nell’età, abbandonò il teatro, e andò a stabilirsi a
Milano
, ove morì, agente teatrale, verso il 1860.
cui s’era fatta come una specialità ; tanto che, avendo fanatizzato a
Milano
, lo stesso Verdi ne vedeva talvolta le prove. Uno
il quale, a cinquant’anni, abbandonò l’arte per andare a stabilirsi a
Milano
, ove anch’oggi vive col modesto frutto del suo on
brillante, figlio di Pietro, comico, e di Rosa Francesconi, nacque a
Milano
il 1840. Lo vediam coi parenti il 1846 in Compagn
ti i Confidenti (V. Scala), in quell’anno 1574, a Cremona, a Pavia, a
Milano
; nella qual magnifica città, supplica il Vannini
prima acquistata. Morì Luigia Bon dopo lunga e penosa malattia in
Milano
, verso il 1845, non ancor tócco i cinquant’anni,
lo Spinelli ne’ Fogli sparsi del Goldoni. Cantò nel teatro ducale di
Milano
l’estate 1735 la parte di Grilletta nel Porsignac
uino tiranno di Padova, tratto da un ballo ch’egli vide alla Scala di
Milano
nel 1803. Mortogli il padre, si restituì nella ci
e di una cantante spagnuola, fu per varj anni nella filodrammatica di
Milano
, in cui dava prove di dover riuscire egregia arti
Zoncada Luigi. Nato a
Milano
il 2 maggio 1867, cominciò a recitar da ragazzo c
men che sei anni levava all’entusiasmo il pubblico della Commenda di
Milano
. Ferrari, Marenco, Carrera, Salvestri scrissero c
rlatano Bonafede Vitali, col quale probabilmente si trovava il 1733 a
Milano
, se ben giovanissima, assieme al Casali e al Rubi
del Medebach. Ma, cagionevole di salute, morì la primavera del 1771 a
Milano
, a soli trentasei anni, lasciando all’arte alcuni
ato a Zante il 22 novembre 1866 da parenti non comici, fu cresciuto a
Milano
, dove, fatti gli studi tecnici, ed esercitatosi t
mmatica rappresentativa, dettati nell’ Istituto drammatico di Padova (
Milano
, Sanvito, 1857), nei quali, più che le lezioni te
eravigliosa ; e una infinità di articoli pubblicati nella Gazzetta di
Milano
e nel Pirata…. pieni di spigliatezza, di brio, di
omandato ad Adamo Alberti dal Comm. Frascani, direttore delle Poste a
Milano
, potè entrare il '68, qual primo attor giovine, a
tò capocomico solo, mettendo subito piede al primo teatro di prosa di
Milano
(ora Manzoni) il settembre, e all’Arena Nazionale
orse decorosamente le migliori piazze, quali Bologna, Parma, Trieste,
Milano
, Brescia, Mantova, ecc., e della quale un foglio
andava a sua posta. Per mangiare s’era servita a tutte le osterie di
Milano
, e per necessità facevasi cuocere in casa ; peroc
Ivon Emma. Prima attrice del Teatro Milanese, nacque a
Milano
il 15 dicembre del 1850 da Alessandro Allis pitto
recare il '51 a Padova, allegando in iscusa ch'ella era impegnata per
Milano
, ma temendo in realtà qualche dispiacere nella co
tta per lei da suo marito, e da lei recitata con grandissimo plauso a
Milano
nel 1606. Morì di circa 45 anni, intorno al 1628.
Morbio, così descritto dall’egregio Dottore Puliti della Braidense di
Milano
: Mss. Morbio I. — Codice cartaceo miscellaneo d
co Ellio, nobile Milanese, pubblicato da Gio. Batta Bidelli il 1618 a
Milano
, nella sua raccolta d’Idillj di diversi ingegni,
irettamente o indirettamente, scrive, su questo proposito, al Duca da
Milano
il 1620. Sereniss.ma Altezza, ………………………… …………………
settembre del 1606 Pier Maria Cecchini cominciava una sua lettera da
Milano
al Duca con queste parole : Le stratageme et per
a rovina e a precipicio. Mi fano parlare che io resti questo verno a
Milano
, et perchè non mi pare giusto, et che io niego di
penitente, azione drammatica dell’Andreini, nella quale recitando in
Milano
nel 1652 la parte della vecchia Marta, ottenne, c
ria ha sparta, una sol MADDALENA, una sol MARTA. (La Maddalena, ecc.
Milano
, Malatesta, 1652). Il Sand mette fra le amorose c
Giuseppe Pietriboni col quale restò tre anni. « Al Teatro Manzoni di
Milano
– scrive il Traversi (Natura e Arte, gennaio del
a, l’altra per quelle ingenue. Apparve ancora nel ’63 al Teatro Re di
Milano
; poi, venuto vecchio, e ormai vedovo da qualche
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