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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
CAPO IX. Teatro di Euripide . Era Sofocle già vecchio, quando Euripide lasc
CAPO IX. Teatro di Euripide. Era Sofocle già vecchio, quando Euripide lasciata la palestra degli Atleti, tutto si dedic
gli affetti e quelli spezialmente che appartengono alla compassione. Euripide (dice Longino) è veramente assai industrioso in
ori del l’antichità, col l’esercitarsi nello studio delle tragedie di Euripide , pervennero al colmo nel l’arte loro; per la qual
osa Gian Vincenzo Gravina nella Ragion Poetica chiama le tragedie di Euripide vera scuola di eloquenza . Egli è non per tanto p
aggiratori. Tale era Senocle (figlio del tragico Carcino anteriore ad Euripide ) che più di una volta venne a lui preferito da’ g
o stato del l’azione. Nel l’Elettra appunto per l’introduzione rimane Euripide a Sofocle inferiore. Egli nella riconoscenza di O
ione della vivacità che in questo è maggiore; ma quella immaginata da Euripide la supera in verisimiglianza, avvenendo con molta
are da un sommo dolore ad una somma gioja. Il carattere di Elettra da Euripide vedesi dipinto molto più feroce e veemente che da
leviamo, ma senza il fiele de’ nemici del l’antichità, la tragedia di Euripide ci sembra piena di moto e di calore; i costumi vi
a di Pilade e di Oreste. Ifigenia in Aulide è uno degli argomenti da Euripide maneggiati con forza e bellezza particolare. Vi t
Ma l’espressione greca è figurata, e ve ne ha delle simili altrove. Euripide stesso dice nel l’Ecuba, incomincio il canto del
a sacrificar la figliuola. Si osservi come in varie scene e ne’ cori Euripide si vale di una misura di versi più corta come più
inurbani, e in niun modo tragici. Non per tanto si dee riflettere che Euripide era un gran maestro, nè avrà egli presentato a’ s
Arconte Epamenone nel terzo anno della guerra del Peloponneso, avendo Euripide trentacinque anni. Contiene la morte d’Ippolito p
nni Racine, Dieu que ne puis-je assise , è una bellezza originale di Euripide . Fedra in mezzo alle donne del Coro, assistita da
passione, distratta, fuori di se, secondo la mia versione, favella in Euripide in tal guisa: Fedra Ah perchè non poss’io spegne
co francese score più rapido e con maggior nerbo, nè si ferma come fa Euripide a far dire da Fedra alla Nutrice, sai tu che mai
o l’eccellente parallelo fatto dal l’ab. Le Batteux del l’Ippolito di Euripide e della Fedra del Racine. Egli osserva in general
na a dichiarare ad Ippolito il suo incestuoso amore.» «Più decenza in Euripide che in Racine. «Fedra appresso il Greco confessa
dre al figliuolo, e nel primo istante che si crede morto il marito.» « Euripide ha saputo conservare il pudore del poeta e degli
acine l’interesse dominante si divide tra Fedra, Ippolito e Teseo: in Euripide è tutto per Ippolito dal principio al fine.» «Tut
pide è tutto per Ippolito dal principio al fine.» «Tutto è lagrime in Euripide : lagrime di Fedra, lagrime d’Ippolito, lagrime di
ere del giovane eroe, virtuoso sempre, sempre degno di compassione in Euripide , debole qualche volta, qualche volta ozioso nel p
ncese ha dovuto lusingare la debole delicatezza della sua nazione; ed Euripide nelle stesse circostanze non si sarebbe altriment
erno derisore degli antichi si mostra nauseato di quel l’Ippolito che Euripide ci dipinse, sembrandogli un Cavaliere fort peu g
ncora; ed affinchè i giovani avessero una competente idea de’ Cori di Euripide , c’ingegnammo di ritenere un poco più le immagini
ciosi flutti, Nè i patrii tetti a riveder mai giunga! L’Andromaca di Euripide non contiene l’azione del l’Andromaca di Racine,
l l’azione di Andromaca moglie di Pirro. È notabile nella tragedia di Euripide il carattere di Ermione renduto poi senza dubbio
e nostre scene le ingiurie scambievoli di Andromaca ed Ermione presso Euripide . Osservisi ancora che nel l’atto quarto Ermione e
è una tragedia senza prologo, e senza que’ tratti patetici proprii di Euripide ; ma in contracambio ha molta arte nel dialogo e a
io di Sofocle, per la qual cosa pretende alcuno che ad esso, e non ad Euripide , appartenga; benchè altri, come Samuele Petito, l
l parere men sicuro quello del Barnes e del Carmeli che la stimano di Euripide , se si attenda tanto al l’antico consentimento di
siccome narrano Parmenisco, Didimo e Creofilo presso lo Scoliaste di Euripide sulla Medea. E per ischivar l’infamìa che ad essi
buirne l’assassinamento alla stessa madre. Carcino poeta anteriore ad Euripide introdusse Medea che si discolpava di tale imputa
; e perciò non sembra inverisimile che i Corintii avessero ricorso ad Euripide poeta esimio il quale, sia per dare, a cagione de
ti certi sacrfizii espiatorii. Le Fenisse (altra tragedia coronata di Euripide ) contiene la morte di Eteocle e Polinice figli di
che era pubblico e noto a ogni Tebano? Scarsezza d’arte. Havvi poi in Euripide una scena fra un vecchio ed Antigone che da un lu
del l’altezza delle mura, per convincere di inverisimiglianza Omero, Euripide e Torquato. La scena vigorosa di Giocasta co’ fig
one nella condotta. Lo spettacolo della prima scena delle Supplici di Euripide dovea produrre un pieno effetto. Etra madre di Te
e degli Ateniesi stessi, lo manda a morire. In questa tragedia ancora Euripide nulla omette che possa ridondare in onore di Aten
discernitore delle bellezze degli antichi, si vale di questa scena di Euripide nel l’Achille in Sciro, ma sulle tracce di Virgil
o nel l’Atalia e dal Metastasio nel Gioas. Così non v’ ha bellezza in Euripide che questi due grandi maestri della poesia rappre
rattata anche da Stazio nella sua tragedia Agave. Nel componimento di Euripide si osserva un carattere differente dalle altre su
l Telefo, della Penelope, dell’Archelao, e di molte altre tragedie di Euripide , sono a noi pervenuti appena alquanti frammenti,
enotafio lungo la via che conduceva da Atene al Pireo. Sofocle che ad Euripide sopravvisse, avea mentre vivea quel suo grand’ em
a preferenza ad uno de’ tre lodati gran tragici, Eschilo, Sofocle, ed Euripide . Aristofane nelle Rane, ed il filosofo Menedemo p
Diogene Laerzio antepongono Eschilo agli altri due. Socrate amico di Euripide sembra averlo preferito a tutti, giacchè ben di r
utti, giacchè ben di rado o non mai vedevasi in teatro, se non quando Euripide vi esponeva qualche nuova tragedia, e l’amava e p
dalle francesi, asseri magistralmente che nelle mani di Sofocle e di Euripide la tragedia était à son berceau . Ma le ragioni
niali traduzioni quasi in tutto, o almeno per imitazioni di quelle di Euripide di cui pur si desiderano fin anco da’ suoi nazion
più venerando l’evenimento. a. Intorno a sì eccellente produzione di Euripide , al l’imitazione che ne fece Racine, alle antiche
lisi comparative. a. Chi amasse di veder tradotte le due tragedie di Euripide e di Racine con una analisi corrispondente, può v
ricio nella Biblioteca Greca, dal Barnes nell’edizione delle opere di Euripide e dal Carmeli nella narrazione premessa alla sua
2 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
sc. 1, fu condannato di frase asaphis non intelligibile per bocca di Euripide . Alcuni altri dotti hanno rimproverato ad Eschilo
fermate sulle di lui labbra quando stava in culla. Nota XII. Euripide l’anno primo dell’olimpiade LXXV, cioè 479 anni i
ti i suoi genitori Mnesarco e Clitona, i quali gli diedero il nome di Euripide per la celebre vittoria dagli Ateniesi di loro co
medesimo giorno ch’egli uscì alla luce del mondo. Nota XIII. Euripide (dice Quintiliano nel lib. X delle Istituz. Orat:
tene e Cicerone, col molto esercitarsi nello studio delle tragedie di Euripide , mirabili progressi fecero nell’arte loro. A buon
incenzo Gravina nel lib. I della Ragion Poetica chiama le tragedie di Euripide vera scuola di eloquenza. Plutarco però nell’opus
oquenza. Plutarco però nell’opuscolo de Poetis audiendis riconosce in Euripide una certa loquacità; ed Aristofane nella Pace lo
mo lib. IX, cap. 12. Da ciò che il dotto le Fevre e M. Rollin dicono, Euripide dovette morire il secondo anno dell’olimpiade XCI
e quali furono certamente rappresentate nell’olimpiade XCII, parla di Euripide come di un uomo ch’ era già morto; e Sofocle, per
, per quanto ci assicurano parecchi autori, sopravisse di sei anni ad Euripide , e morì nonagenario nel quarto anno dell’ Olimpia
3 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
la sorella e di un velo da lei lavorato nella fanciullezza di Oreste. Euripide veramente non a torto nella sua Elettra si burla
llo serio? Le tragedie di Eschilo furono, come quelle di Sofocle e di Euripide , vere azioni drammatiche eroiche accompagnate dal
re, le furie, e diede corpo a varj esseri allegorici, come Sofocle ed Euripide si valsero delle apparizioni di Minerva, di Bacco
con un grano di uva di anni novantacinque (Nota XI). IV. Teatro di Euripide . Era Sofocle già vecchio, quando Euripide, la
a XI). IV. Teatro di Euripide. Era Sofocle già vecchio, quando Euripide , lasciata la palestra degli Atleti, tutto si dedi
gli affetti e quelli spezialmente che appartengono alla compassione. Euripide (dice Longino) è veramente assai industrioso in e
ignoranti. Tale era Senocle (figlio del tragico Carcino anteriore ad Euripide ) che più di una volta venne a lui preferito da’ g
lo stato dell’azione. Nell’Elettra appunto per l’introduzione rimane Euripide a Sofocle inferiore. Egli nella riconoscenza di O
ione della vivacità che in questo è maggiore; ma quella immaginata da Euripide la supera di verisimiglianza, avvenendo con molta
un sommo dolore a una somma gioja. Il carattere di Elettra si vede da Euripide dipinto molto più feroce e veemente che dagli alt
leviamo, ma senza il fiele de’ nemici dell’ antichità, la tragedia di Euripide ci sembra piena di moto e di calore, i costumi vi
a di Pilade e di Oreste. Ifigenia in Aulide è uno degli argomenti da Euripide maneggiati con forza e bellezza maggiore. Vi trio
? Ma l’espressione Greca è figurata, e ve ne ha delle simili altrove. Euripide stesso dice nell’ Ecuba: incomincio il canto dell
a sacrificar la figliuola. Si osservi come in varie scene e ne’ cori Euripide si vale di una misura di versi più corta come più
inurbani e in niun modo tragici. Non per tanto si dee riflettere che Euripide era un gran maestro, nè avrà egli presentato a’ s
’Arconte Epamenone nel terzo anno della guerra del Peloponneso avendo Euripide trentacinque anni. Contiene la morte d’Ippolito p
ta dal Racine Dieu que ne puis-je assise, è una bellezza originale di Euripide . Fedra in mezzo alle donne del coro, assistita da
passione, distratta, fuor di se, secondo la mia versione, favella in Euripide in tal guisa: Fed. Ah perchè non poss’ io spegn
o Francese scorre più rapido e con maggior nerbo, nè si ferma come fa Euripide a far dire da Fedra alla Nutrice, sai tu che mai
eccellente parallelo fatto dal chiar. Ab. Le-Batteux dell’Ippolito di Euripide e della Fedra del Racine 73. Osserva in generale
gina a dichiarare ad Ippolito il suo incestuoso amore. Più decenza in Euripide che in Racine. Fedra appresso il Greco confessa i
padre al figliuolo, e nel primo istante che si crede morto il marito. Euripide ha saputo conservare il pudore del poeta e degli
acine l’interesse dominante si divide tra Fedra, Ippolito e Teseo: in Euripide è tutto per Ippolito dal principio al fine. Tutto
ripide è tutto per Ippolito dal principio al fine. Tutto è lagrime in Euripide : lagrime di Fedra, lagrime d’Ippolito, lagrime di
ere del giovane eroe, virtuoso sempre, sempre degno di compassione in Euripide , debole qualche volta, qualche volta ozioso nel p
ncese ha dovuto lusingare la debole delicatezza della sua nazione; ed Euripide nelle stesse circostanze non si sarebbe altriment
derno derisore degli antichi si mostra nauseato di quell’Ippolito che Euripide ci dipinse, sembrandogli un Cavaliere fort peu ga
ncora, ed affinchè i giovani avessero una competente idea de’ cori di Euripide , c’ingegnammo di ritenere un poco più le immagini
i flutti, Nè i patrii tetti a riveder mai giunga. L’Andromaca di Euripide non contiene l’azione dell’ Andromaca di Racine;
semplicità di Andromaca moglie di Pirro. È notabile nella tragedia di Euripide il carattere di Ermione renduto poi senza dubbio
e nostre scene le ingiurie scambievoli di Andromaca ed Ermione presso Euripide . Osservisi ancora che nell’atto quarto Ermione e
è una tragedia senza prologo, e senza que’ tratti patetici proprj di Euripide , ma in contraccambio ha molta arte nel dialogo e
ar pregio di Sofocle; per il che pretende alcuno che ad esso e non ad Euripide appartenga, benchè altri, come Samuele Petito, la
l parere men sicuro quello del Barnès e del Carmeli che la stimano di Euripide , se si attenda tanto al vecchio consentimento di
siccome narrano Parmenisco, Didimo e Creofilo presso lo Scoliaste di Euripide sulla Medea; e per ischivar l’infamia che ad essi
irne l’assassinamento alla stessa madre. Carcino tragico anteriore ad Euripide introdusse Medea che si discolpava di tale imputa
; e perciò non sembra inverisimile che i Corintii avessero ricorso ad Euripide poeta esimio, il quale, sia per dare, a cagione d
’ pargoletti certi sacrifizj espiatorj. Le Fenisse, altra tragedia di Euripide coronata, contiene la morte di Eteocle e Polinice
he era pubblico e noto ad ogni Tebano? Scarsezza di arte. Vi è poi in Euripide una scena fra un vecchio ed Antigone che da un lu
campo e dell’altezza delle mura, per convincere d’inverisimilitudine Euripide , Omero e Torquato. La scena vigorosa di Giocasta
n discreto periodo di tempo. Ecco quel che si legge nella tragedia di Euripide . Gli Argivi armati alla rovina degli Eraclidi, st
e degli stessi Ateniesi, lo manda a morire. In questa tragedia ancora Euripide nulla omette che possa ridondare in onore di Aten
discernitore delle bellezze degli antichi si vale di questa scena di Euripide nell’Achille in Sciro, ma sulle tracce di Virgili
tato nell’Atalia e da Metastasio nel Gioas. Così non v’ha bellezza in Euripide che questi due gran maestri della poesia rapprese
e forse trattata anche da Stazio nella sua Agave. Questa tragedia di Euripide ha un carattere differente dalle altre sue, e si
po, del Frisso, del Teseo, dell’Archelao e di molte altre tragedie di Euripide , altro a noi non è pervenuto se non se alquanti f
sepolcro lungo la via che da Atene conduceva al Pireo. Sofocle che ad Euripide sopravvisse, mentre vivea questo suo grand’emulo,
dar la preferenza a uno de’ nominati gran tragici Eschilo, Sofocle ed Euripide . Aristofane nelle Rane e il filosofo Menedemo pre
gene Laerzio83 antepongono Eschilo agli altri due. Socrate l’amico di Euripide , sembra averlo preferito a tutti, ben di rado o n
tutti, ben di rado o non mai facendosi vedere in teatro se non quando Euripide vi esponeva qualche nuova tragedia, avendolo amat
ilitava. Quintiliano84 posponeva Eschilo di lunga mano a Sofocle e ad Euripide , e di questi due affermava non potersi facilmente
i segnalarono in tal carriera in Atene Platina, due Carcini, un altro Euripide , che secondo Suida compose dodici favole e vinse
Polluce non si sa a qual de’ due appartenga. Contemporaneo del grande Euripide fu tra gli altri Senocle che ne’ Giuochi Olimpici
mpose dieci tragedie, e si vuole che dal di lui Etone satirico avesse Euripide imitato il suo verso Saturis Venus adest, non
gedia, espose sulle scene altri fatti del Vecchio Testamento imitando Euripide , e scrisse ancora commedie a somiglianza delle fa
censurarli non dobbiamo dimenticarci delle loro opinioni. 64. Anche Euripide compose una Antigone, della quale si sono conserv
i. Chi men doveasi io scellerato uccisi. 68. Tra’ frammenti di Euripide trovansi alcuni versi di una sua tragedia sul med
icio nella Biblioteca Greca, dal Barnès nell’ edizione delle opere di Euripide , e dal Carmeli nella Narrazione premessa alla sua
ioni più culte concorrono a riconoscere nelle fatiche di Sofocle e di Euripide l’epoca del maggior lustro della tragedia. E ciò
, asserisce con magistrale superiorità che nelle mani di Sofocle e di Euripide la tragedia étoit à son berceau. Ma le ragioni ch
ra, le quali si riconoscono per giudiziose traduzioni o imitazioni di Euripide , di cui pure si è notato essersi dal Francese tra
4 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
di Elettra, e per un velo da lei lavorato, essendo Oreste fanciullo. Euripide finalmente se ne burla nella sua Elettra; e non s
lo serio»! Le tragedie di Eschilo furono, come quelle di Sofocle e di Euripide , vere azioni drammatiche eroiche, accompagnate da
Ombre e Furie, e dié corpo a vari esseri allegorici, come Sofocle ed Euripide nelle loro tragedie si valsero delle apparizioni
onorati e confusi tralla plebe gli Archimedi, i Galilei, i Newton ec. Euripide scrisse ancora un’Antigone, ma ne abbiamo soltant
ui comando Filottete accompagna Neottolemo a Troia. Tra’ frammenti di Euripide si trovano alcuni versi d’una sua tragedia su que
n grano d’uva d’anni novantacinque27, Era Sofocle già vecchio, quando Euripide lasciò la palestra degli atleti per darsi tutto a
affetti e spezialmente quelli che si appartengono alla compassione. « Euripide (dice Longino) é veramente industriosissimo nell’
i ignoranti. Tale era Xenocle (figlio di Carcino, tragico anteriore a Euripide ), il quale gli fu preferito da’ giudici, come dic
fratello e della sorella, riesce in Eschilo molto più animata, ma in Euripide é più verisimile, avvenendo per mezzo dell’Ajo di
ssare da un sommo dolore a una somma gioja. Il carattere d’Elettra in Euripide é assai più feroce e vemente che non apparisce ne
il piano delle operazioni? Mal grado di tali negligenze la tragedia d’ Euripide é piena di moto e calore, e i costumi vi son viva
di Oreste nell’atto IV é sommamente tenera e ben degna del pennello d’ Euripide : vago é parimente il contrasto d’amicizia di Pila
o a sacrificar la figlia. Si osservi come in varie scene, e ne’ cori, Euripide si vale d’una misura più corta di versi, come più
eno venti secoli per giudicar diritto perché un sì gran maestro, come Euripide , non avrà presentato agli occhi de’ greci cosa ch
Arconte Epameinon nel terzo anno della guerra del Peloponneso, avendo Euripide trentacinque anni. Ippolito nella prima scena dop
Racine, «Dieu que ne puis-je assise etc.», é una bellezza originale d’ Euripide . Fedra circondata dalle donne del coro, e assisti
ne del coro, e assistita dalla nutrice, così favella distratta presso Euripide , secondo la nostra debole traduzione: Fed. Ah pe
il sig. Racine scorre più rapido e con più energia senza fermarsi con Euripide a far dire a Fedra: Sai tu che mai sia una certa
o specioso. Soggiugniamo qui un bellissimo parallelo dell’Ippolito di Euripide colla Fedra di Racine, tratto da una    dissertaz
gina a dichiarare il suo incestuoso amore ad Ippolito. Più decenza in Euripide che in Racine. Fedra in quello confessa il suo am
a del padre al figlio, e nel primo istante, che se ne crede la morte. Euripide ha saputo conservare il pudore del poeta e degli
cine l’interesse dominante si divide tra Fedra, Ippolito, e Teseo; in Euripide é tutto per Ippolito da principio al fine. Tutto
uripide é tutto per Ippolito da principio al fine. Tutto é lagrime in Euripide ; lagrime di Fedra, lagrime d’Ippolito, lagrime di
ere del giovine eroe, virtuoso sempre, sempre degno di compassione in Euripide debole qualche volta, qualche volta ozioso nel po
ncese ha dovuto lusingare la debole delicatezza della sua nazione, ed Euripide nelle stesse circostanze non avrebbe fatto di meg
rava in potenza quella che era sotto il consolato di Papirio Cursore. Euripide ha composto su gli eventi che dipendono dalla gue
magini e lo spirito dell’originale per dare un’idea ancora de’ cori d’ Euripide : Patria (ahi duol che m’ancide), Ilio superbo,  
plicità di Andromaca moglie di Pirro. É rimarchevole nella tragedia d’ Euripide il carattere di Ermione, reso poi senza dubbio pi
so é una tragedia senza prologo e senza que’ tratti patetici proprj d’ Euripide , ma in contraccambio ha l’arte del dialogo e l’ag
ea contro Giasone, Creonte, e la di lui figliuola. Questa tragedia di Euripide ha fornita la materia a molte altre formate su ta
uzione della sua spietata vendetta. Le Fenisse, una delle tragedie d’ Euripide che fu coronata, contiene la morte di Eteocle e P
avvenimenti passati di Edipo: e perché? scarsezza d’arte. Appresso in Euripide vi é una scena tra un vecchio e Antigone, che d’a
ino discernitore delle bellezze degli antichi, si vale della scena di Euripide nell’Achille in Sciro, ma sulle tracce di Virgili
da Metastasio nell’Oratorio del Gioas; dappoiché non v’ha bellezza in Euripide , che questi due gran maestri della poesia drammat
e forse trattata anche da Stazio nella sua Agave. Questa tragedia di Euripide ha un carattere differente dalle altre sue, ed ha
elope, dell’Edipo, del Frisso, del Teseo, e di molte altre tragedie d’ Euripide , non é a noi pervenuti altro che alquanti frammen
nato, unanimi persistettero in negarle loro32. Sofocle sopravvisse ad Euripide , e nella morte di questo suo Emulo mostrò un dolo
ioni più colte concorrono a riconoscere dalle fatiche di Sofocle e di Euripide l’epoca del maggior lustro della tragedia. E ciò
ra, le quali si riconoscono per giudiziose traduzioni, o imitazioni d’ Euripide , di cui ha pure l’autor francese tralasciate tant
ottete Ifigenia, e gli altri maestrevoli componimenti di Sofocle e di Euripide . Quando il fatto deponesse ancora così vantaggios
5 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
i segnalarono in tal carriera in Atene Platina, due Carcini, un altro Euripide cui Snida attribuisce dieci favole, con due delle
lamina fu tra gli altri Senocle, il quale ne’ Giuochi Olimpici superò Euripide colle tragedie Edipo, Licaone, Bacchide e col dra
ragedie, tralle quali l’Etone dramma satirico, dal quale si vuole che Euripide tirasse il concetto del proprio verso, Saturis V
agedia espose sulle scene altri fatti del Vecchio Testamento imitando Euripide , e scrisse ancora commedie sulle tracce delle fav
6 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
protagonista della favola. Il secondo è la medesima azione che fu da Euripide esposta sul teatro di Atene, e di Grecia trasferi
o cambiamento non apparisce da ultimo tutt’altra, come la rappresenta Euripide , per la qual disuguaglianza e anomalia di costume
san servito, per quanto ho potuto, delle sue parole medesime; e dove Euripide , della traduzione del Brumoy; ben sicuro che il p
7 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27
ente l’affettazione di Seneca e gli ornamenti rettorici famigliari ad Euripide . Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Peda
e gli ornamenti rettorici famigliari ad Euripide. Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedagogo alla Nutrice) ama più se
: … Superba magnorum indoles Regum semel commota, non temerè silet. Euripide rende al solito assai ragionatrice Medea e per pi
tirano accompagna degnamente e senza arrossire al confronto quelli di Euripide e di Seneca e la Fedra del Racine. Merita di nota
nel di lui travestimento si contiene dentro i confini tragici, nè con Euripide scherza o motteggìa comicamente. L’ammazzamento i
del Lazio, senza i difetti di stile che gli s’imputano, le Fenisse di Euripide . Per nostro avviso niuna delle bellezze originali
ulla vendetta di Agamennone, benchè Martirano amasse con predilezione Euripide , si attenne a quella di Sofocle che per gravità d
focle che per gravità di dizione e per economia sorpassa l’Elettra di Euripide e le Coefori di Eschilo. Manifesta parimente in e
8 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
e dice che anzi che Tragedia debba dirsi traduzione dell’Antigona di Euripide . So che Euripide per certi versi de’ suoi frammen
che Tragedia debba dirsi traduzione dell’Antigona di Euripide. So che Euripide per certi versi de’ suoi frammenti ci fa chiari c
ena del veleno e di Sofonisba moribonda, che forma un quadro degno di Euripide . E se il Signor Lampillas si prendesse il travagl
r tratta da Livio l’avventura di Sofonisba! Adunque addio Eraclidi di Euripide , poichè l’argomento, il piano, il nodo, lo sciogl
di Pausania: addio antica Alope di Cherilo, addio famose Ifigenie di Euripide : addio Medee, Ajaci, Ecube, poichè tutte le loro
enon, che è l’Elettra di Sofocle, e l’Hecuba triste, che è l’Ecuba di Euripide . Osarono il Sedano e il Signorelli chiamarle Trad
sono già molte, come Voi dite, senza forse ricordarvi della favola di Euripide , ma due, cioè la morte di Polissena, e la vendett
lissimo carattere di Polissena, che sin dalle prime parole traluce in Euripide , non apparisce nel di lei dialogo con Ecuba alla
? Assai diversamente le fa annunziare l’amara notizia il tragicissimo Euripide nella scena che incomincia, ιὠ μᾶτερ μᾶτερ τι βοᾶ
9 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
u cascherai nel mare (gli dicono), ne rimarrai zoppo, darai motivo ad Euripide di far di te una tragedia. Tutto è inutile; egli
egislatrice attribuito a questa Dea. Vi si agita una comica difesa di Euripide allora vivente contro le accuse delle donne satir
ola a tutto potere vien motteggiato. Nell’atto I Mnesiloco suocero di Euripide si consiglia con lui e va cereando il modo di dif
tone vien pregato di accompagnare Mnesiloco, e di parlare a favore di Euripide accusato come nemico delle donne. Agatone se ne s
scusa; ed è forza che il solo Mnesiloco tolga sopra di se l’impresa. Euripide gli rade la barba e gli bruçia i peli non senza d
in donna con gli abiti di Agatone. Fatto ciò dopo di un giuramento di Euripide di non abbandonarlo nel pericolo, Mnesiloco affet
e al popolo, o chè maltratta le donne, o che fa tregua o amicizia con Euripide , o che pensa di farsi tiranno della patria, o che
loro mercenarii amanti. Atto II. Il banditore intima l’aringa contro Euripide . Sorge una donna a concionare, e va noverando tut
femminile e usando de’ tuoni acuti sottentra ad aringare a favore di Euripide ; e mostra quante e quante altre cose ha taciuto q
ui costumi) il quale fa sapere alle donne di avere udito nel foro che Euripide ha inviato nel tempio di Cerere il vecchio suo su
rsi se altri vi fosse ancora così mascherato. Atto III. Il suocero di Euripide non so come si sviluppa e si distriga dalle donne
ncide su di un legno il proprio pericolo con intenzione di affrettare Euripide in suo soccorso. Il Coro giustifica il proprio se
lpevole, annunzia la venuta di un arciero o fante della giustizia, ed Euripide si ritira. Mnesiloco è legato, ed il coro con bal
er altro con poca verisimilitudine) che vuole che si finga Andromeda. Euripide torna vestito dá Ecco, e la finta Andromeda recit
na vestito dá Ecco, e la finta Andromeda recita alcuni versi tragici. Euripide la consola. Chi sei tu? gli dice Andromeda. Io so
delle parole. Ecco sen fugge con maraviglia della finta Andromeda. Ma Euripide ritorna in forma di Perseo; e da questo nuovo tra
e ridicolizzare le tragedie più rinomate. Il Coro invoca Pallade, ed Euripide dice alle donne, che se vogliono venir seco a pat
di accordo, ma temono che il custode abbia ad opporsi; alla qual cosa Euripide si traveste per l’ultima volta da una vecchia acc
uogo in tal caso sarebbe uno. Le Rane (Βατραχοι). Eschilo, Sofocle ed Euripide erano già trapassati, quando fu composta e rappre
le di que’ tragici si giudica, e specialmente si comparano Eschilo ed Euripide , dandosi al più antico la preferenza, comechè ame
batte alla porta di Ercole, e gli dice che in leggendo l’Andromeda di Euripide erasi invogliato di trarre questo tragico dall’in
ove egli sia. Erc. Non sarebbe meglio portar qui Sofocle anteriore ad Euripide ? Bac. Io non vò altri che Euripide, perchè un fur
io portar qui Sofocle anteriore ad Euripide? Bac. Io non vò altri che Euripide , perchè un furbo come egli è saprà contribuire da
quali sono autori di più di diecimila tragedie, e sono più loquaci di Euripide ? Bac. Sono tutti cianciatori che fanno vergogna a
lo stesso Eaco parlando con Santia accenna la contesa di Eschilo e di Euripide , per la quale havvi tra’ morti un gran contrasto.
ella tragedia come ottimo artefice. San. Ed ora chi la possiede? Eac. Euripide … San. E non n’è stato ancora discacciato? Eac. No
imanga vincitore; se poi egli perde, fa conto di combattere contro di Euripide . Si commette a Bacco il giudizio. Vengono i poet
morta coll’autore, dove che la sua è ancor viva. Comincia la disputa. Euripide in prima taccia l’emulo come superbo; gli rimprov
endo questo bel ritrovato, gli hai abbigliati triviálmente. Dopo ciò Euripide riprende i prologhi di Eschilo, e in prima quello
tragedia intitolata Orestia. Eschilo ancora motteggia de’ prologhi di Euripide ; ed in qualunque cosa essi dicono, Bacco frammisc
ura de’ canti o sia della musica apposta alla loro poesia. Sembra che Euripide ripetendo uno squarcio di qualche dramma di Eschi
stofane volle burlarsi di ambedue, benchè con più asprezza malmenasse Euripide . Il dotto Udeno Nisieli ha rilevate le sconcezze
entava i teatri ed il Pireo, se non quando rappresentava e gareggiava Euripide il tragico più abborrito da Aristofane. Sappiamo
da Megara, nè le noci gettate da un servo in mezzo dell’uditorio, nè Euripide ingannato e burlato nella cena, nè la magnificenz
ato. Per prepararsi alla concione va a battere alla porta del tragico Euripide , e lo préga di prestargli alcune vesti oenciose d
benchè impostore. Artemone codardo, Stratone e Clistene effemminati, Euripide introduttore di vertiti laceri e meschini nella t
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
iano, nome di sublime; e da Acrone non si esitò di anteporre Accio ad Euripide , e da Columella si collocò accanto a Virgilio ric
anza derogasse al merito de’ Tragici Latini, nè Eschilo nè Sofocle nè Euripide potrebbero ammirarsi come grandi, giacchè origina
me tragico e sentenzioso. Il piano semplice è lavorato sulla greca di Euripide ; ma in alcune parti è alterato, e talvolta con mi
m et Colchos petam, Patriumque regnum? e ciò è tratto dalla Medea di Euripide . Giasone le domanda: Objicere crimen quod potes
de delitto di Medea così scortamente disviluppata, è pure sfuggita ad Euripide . Ma le studiate bellezze poetiche profuse nell’at
i, deveva forse produrre nella scena Romana un vago effetto. Bella in Euripide è la narrazione dell’incendio e della morte di Cr
e dont Corneille a traitè ce sujet, nous revolte aujourd’hui, celle d’ Euripide et de Seneque nous revolterait encor davantage.
eccitato l’entusiasmo di tanti Tragici. La Grecia ammirò la Medea di Euripide . Cicerone e Quintiliano ed altri Romani intellige
a compiere l’ultimo di lui desiderio. L’atto IV tratto interamente da Euripide contiene il magnifico elegante racconto del mostr
n vince o non uguaglia sempre i Greci, talora ai medesimi soggetti di Euripide presta maestà e vigorea Seneca dunque non sempre
Troade, la qualo abbraccia parte dell’Ecuba e parte delle Trojane di Euripide , aggirandosi sulla divisione delle schiave Trojan
usque matris? cassa praesidia occupas; immagine vaghissima presa da Euripide . La comparazione però da questo tragico Greco fat
ncilia l’altrui attenzione; come anche senza imitar la delicatezza di Euripide che nulla trascura per ben dipignere gl’interni m
co fratrem. L’argomento dell’Ercole furioso è lo stesso di quello di Euripide , ma la condotta dell’azione è cangiata. Nel greco
ell’atto II fa desiderare il patetico che si ammira nella tragedia di Euripide , quando tutta la famiglia di Ercole spogliata del
stesso argomento de’ Sette Capi a Tebe di Eschilo, e delle Fenisse di Euripide : ma questa Tebaide latina cede di molto alle due
il Teatro Greco di Pietro Brumoy, il quale in parlando della Medea di Euripide , ne ha fatto il paragone con questa di Seneca, ed
ovanni, ed asserì con soverchia severità che Seneca allontanandosi da Euripide non observe ni conduite ni caractere , e che la
11 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
es. Nota X. Siccome i Greci non si stomacarono della Medea di Euripide , contuttochè l’ autore per l’oro de’ Corintj ne a
nostro Autore poste dopo il confronto da lui fatto tra l’Ippolito di Euripide e la Fedra di Racine. Pur della tragedia di Senec
ando nelle sue osservazioni sopra la Fedra del Padre, e l’Ippolito di Euripide , fassi a dire: Cet auteur s’écartant entierement
polito di Euripide, fassi a dire: Cet auteur s’écartant entierement d’ Euripide , n’observe ni conduite, ni caractére. Sa Piece, q
e di donne, gravemente affermò ancora, aver letto con sommo piacere l’ Euripide di Sofocle. Queste non sono, e lo giuro, di quell
12 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
u cascherai nel mare (gli dicono), ne rimarrai zoppo, darai motivo ad Euripide di far di te una tragedia. Tutto è inutile; egli
o (legislatrice) dato a questa dea. Vi si tratta una comica difesa di Euripide allora vivente contro le accuse delle donne satir
che quì vien motteggiato a tutto potere. Atto I. Mnesiloco suocero di Euripide si consiglia con lui e va cercando il modo di dif
mio gentil padrone . . . . si accinge a verseggiare. Ad istanza di Euripide viene fuori Agatone cantando. Mnesiloco è rapito
o ciò vien pregato di accompagnar Mnesiloco, e di parlare a favore di Euripide accusato come nemico delle donne. Agatone se ne s
scusa, ed è forza che il solo Mnesiloco tolga sopra di se l’ impresa. Euripide gli rade la barba e gli brucia i peli non senza d
in donna cogli abiti di Agatone. Fatto ciò, dopo di un giuramento di Euripide di non abbandonarlo nel pericolo, Mnesiloco affet
e al popolo, o che maltratta le donne, o che fa tregua o amicizia con Euripide , o che pensa di farsi tiranno della patria, o che
i loro mercenarj amanti. Atto II. Il banditore intima l’aringa contro Euripide . Sorge una donna a concionare e va noverando tutt
emminile, e usando de’ tuoni acuti, sottentra ad aringare a favore di Euripide , e mostra quante e quante altre cose ha taciute q
lui costumi) il quale fa sapere alle donne di aver udito nel foro che Euripide ha inviato nel tempio di Cerere il vecchio suo su
si, se altri vi fusse ancora così mascherato. Atto III. Il suocero di Euripide non so come si sviluppa e si distriga dalle donne
ncide su di un legno il proprio pericolo con intenzione di affrettare Euripide in suo soccorso. Il coro giustifica il proprio se
lpevole, annunzia la venuta di un arciero o fante della giustizia, ed Euripide si ritira. Mnesiloco è legato, ed il coro con bal
er altro con poca verisimilitudine) che vuole che si finga Andromeda. Euripide torna vestito da Ecco, e la finta Andromeda recit
na vestito da Ecco, e la finta Andromeda recita alcuni versi tragici. Euripide la consola. Chi sei tu? gli dice Andromeda. Io so
delle parole. Ecco sen fugge con maraviglia della finta Andromeda. Ma Euripide ritorna in forma di Perseo; e da questo nuovo tra
e ridicolizzare le tragedie più rinomate. Il coro invoca Pallade, ed Euripide dice alle donne, che se vogliono venir seco a pat
ne sono di accordo, ma temono che il custode abbia ad opporsi; al che Euripide si traveste per l’ultima volta da una vecchia acc
uogo in tal caso sarebbe uno. Le Rane (Βατραχοι). Eschilo, Sofocle ed Euripide erano già trapassati, quando fu composta e rappre
ragici si giudica, e si fa spezialmenre la comparazione di Eschilo ed Euripide , dandosi al più antico la preferenza, comechè vi
batte alla porta di Ercole, e gli dice che in leggendo l’Antromeda di Euripide erasi invogliato di trarre questo tragico dall’in
ove ei sia. Erc. Non sarebbe meglio portar què Sofocle anteriore ad Euripide ? Bac. Io non vò altri che Euripide, perchè un f
portar què Sofocle anteriore ad Euripide? Bac. Io non vò altri che Euripide , perchè un furbo, com’ egli è, saprà contribuire
quali sono autori di più di diecimila tragedie e sono più loquaci di Euripide ? Bac. Sono tutti cianciatori che fanno vergogna
o lo stesso Eaco parlando con Santia accenna la contesa di Eschilo ed Euripide , per la quale havvi tra’ morti un gran contrasto.
tragedie come ottimo artefice. San. Ed ora chi la possiede? Eac. Euripide . . . . . . San. E non n’è stato ancora discacc
imanga vincitore; se poi egli perda, fa conto di combattere contro di Euripide . Si commette a Bacco il giudizio. Vengono i poe
morta coll’ autore, dovechè la sua è ancor viva. Comincia la disputa. Euripide in prima taccia l’emulo come superbo: gli rimprov
endo questo bel ritrovato gli hai abbigliati trivialmente. Dopo ciò Euripide riprende i prologhi di Eschilo, e in prima quello
la tragedia intitolata Orestia. Eschilo ancora motteggia di quelli di Euripide ; ed in qualunque cosa essi dicano, Bacco frammisc
ura de’ canti o sia della musica apposta alla loro poesia. Sembra che Euripide ripetendo uno squarcio di qualche dramma di Eschi
stofane volle burlarsi di ambedue, benchè con più asprezza malmenasse Euripide . Il dotto Nisieli ha rilevate le sconcezze del vi
entava i teatri ed il Pireo, se non quando rappresentava e gareggiava Euripide il tragico più abborrito da Aristofane. Sappiamo
da Megara, nè le noci gettate da un servo in mezzo dell’uditorio, nè Euripide ingannato e burlato nella cena, nè la magnificenz
ato. Per prepararsi alla concione va a battere alla porta del tragico Euripide , e lo prega di prestargli alcune vesti cenciose d
benchè impostore, Artemone codardo, Stratone e Clistene effemminati, Euripide introduttore di vestiti laceri e meschini nella t
Difilo che meritò il soprannome di κωμικωτατος, comicissimo, come ad Euripide si diede quello di tragicissimo, oltre a’ varj fr
tre alle cose dette, si può riflettere che nel paragone di Eschilo ed Euripide fatto nelle Rane si discusse il loro merito intor
13 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
me tragico e sentenzioso. Il piano semplice è lavorato sulla Greca di Euripide ; ma in alcune parti è alterato, e talvolta con qu
s petam, Patriumque regnum? la qual cosa è tratta dalla Medea di Euripide . Giasone le domanda, Objicere crimen quod pote
an delitto di Medea così scortamente disviluppata, è pure sfuggita ad Euripide . Ma le studiate bellezze poetiche profuse nell’ a
ti, dovea forse produrre sulla scena Romana un vago effetto. Bella in Euripide è la narrazione dell’ incendio e della morte di C
e dont Corneille a traité ce sujet, nous révolte aujourd’hui; celle d’ Euripide & de Séneque nous révolterait encor davantage
piere l’ultimo di lui desiderio. L’ atto quarto cavato interamente da Euripide contiene il magnifico elegante racconto del mostr
n vince o non uguaglia sempre i Greci, talora ai soggetti medesimi di Euripide presta maestà e vigore127. Seneca dunque non semp
Troade, la quale abbraccia parte dell’Ecuba e parte delle Trojane di Euripide , aggirandosi sulla divisione delle schiave Trojan
usque matris? cussa præsidia occupas; immagine vaghissima presa da Euripide . La comparazione però da questo tragico Greco fat
ene si concilia l’altrui attenzione; e senza imitar la delicatezza di Euripide , che nulla trascura per ben dipignere gl’ interni
o fratrem. L’argomento dell’Ercole furioso è lo stesso di quello di Euripide , ma la condotta dell’azione è cangiata. Nel greco
tto secondo sa desiderare il patetico che si ammira nella tragedia di Euripide , quando tutta la famiglia di Ercole spogliata del
stesso argomento de’ Sette Capi a Tebe di Eschilo, e delle Fenisse di Euripide ; ma questa Tebaide latina cede di molto alle due
tro Greco dell’erudito P. Brumoy, il quale in parlando della Medea di Euripide , ne ha fatto il paragone con questa di Seneca, ne
14 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
te. Dove siffatti atleti coglievano palme sì invidiabili, si presenta Euripide , ed occupa il raro intatto pregio di parlare al c
vità e la copia delle sentenze filosofiche caratterizzano lo stile di Euripide . Qualche negligenza nell’economia scenica, certo
15 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
due commedie intere prende a motteggiar, criticare, e render ridicolo Euripide . La prima é quella intitolata le Tesmoforie, o le
e Tesmoforie, o le Feste di Cerere e Proserpina, rappresentata mentre Euripide vivea. Sono poetiche e più che comiche l’espressi
, o flutti, il mormorio». Le Rane s’intitola l’altra commedia contro Euripide , che già era morto. Essa ha per oggetto la compar
morto. Essa ha per oggetto la comparazione del merito di Eschilo e di Euripide ; e benché in fine diasi la precedenza al più anti
la commedia, e a qualche favola pastorale, quale sembra il Ciclope di Euripide , ebbe il teatro greco ilarodie, mimi, e pantomimi
tasse la forma regolare. Senarco, e Sofrone siciliano contemporaneo d’ Euripide , furono scrittori di favole mimiche. I pantomimi
ochi) alcune burlette in Atene e in quella medesima orchestra, in cui Euripide declamava le sue tragedie immortali. Or che perci
16 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
oma una Medea, fu Quinto Ennio, il quale trasportò in latino quella d’ Euripide , e se ne conservano alquanti frammenti. Una di po
frammento. Ma la Medea che noi leggiamo, può gareggiare con quella d’ Euripide ; e ’l carattere del di lei autore si dimostra ver
……… Phasim et Colchos petam, Patriumque regnum? e ciò é imitato da Euripide , allorché non senza robustezza e nobiltà, Giasone
ri, quest’origine dell’ultimo gran delitto di Medea, é pur fuggita ad Euripide . Le bellezze poetiche profuse nell’atto IV quando
lto popolari, e produrre allora sulla scena un vago effetto. Bella in Euripide é la narrazione dell’incendio e della morte del r
i, che farebbero nobile comparsa in qualunque tragedia di Eschilo e d’ Euripide . L’istessa mano della Medea senza dubbio colorì l
a compiere il di lui terzo desiderio. L’atto IV cavato interamente da Euripide contiene il magnifico elegante racconto del mostr
nes sinus, Manusque matris? cassa praesidia occupas, ch’é cavato da Euripide . Ma la comparazione del greco di un augellino che
ne di Eschilo. Il Tieste (titolo che trovasi pur anco ne’ frammenti d’ Euripide ) é una delle più terribili tragedie per l’atrocit
ene si concilia l’altrui attenzione, e senza imitar la delicatezza di Euripide , che nulla trascura per ben dipignere il cuore um
sco fratrem. L’argomento dell’Ercole Furioso é l’istesso di quello a Euripide , ma la condotta dell’azione é cangiata. Nel greco
rale di Megara nell’atto II fa desiderar il patetico che si ammira in Euripide , quando tutta la famiglia di Ercole spogliata del
citor. I sette Capi all’Assedio di Tebe di Eschilo, e le Fenisse di Euripide contengono lo stello argomento della Tebaide lati
’uomini e di donne gravemente affermò, aver letto con sommo piacere l’ Euripide di Sofocle. 91. V. Valer. Maff. lib. II, cap. 4.
17 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
usica, dal ballo e da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteggio. E perché essa pompa fosse
, potriano entrare i prestigi più forti della poesia di Virgilio e di Euripide . Né mancherebbono altri simili argomenti di una e
18 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
ente l’affettazione di Seneca e gli ornamenti rettorici famigliari ad Euripide . Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedago
a e gli ornamenti rettorici famigliari ad Euripide. Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedagogo alla Nutrice) ama più se
Superba magnorum indoles Regum semel commota, non temere silet. Euripide rende al solito assai ragionatrice Medea, e per p
rtirano accompagna degnamente e senza arrossire al confronto quelli d’ Euripide e di Seneca e la Fedra del Racine. Merita di nota
nel di lui travestimento si contiene dentro i confini tragici, nè con Euripide scherza o motteggia comicamente. L’ammazzamento i
del Lazio, senza i difetti di stile che le s’ imputano, le Fenisse di Euripide . Per nostro avviso niuna delle bellezze originali
ci sulla vendetta di Agamennone, benchè egli amasse con predilezzione Euripide , si attenne però a quella di Sofocle che per grav
focle che per gravità di dizione e per economia sorpassa l’Elettra di Euripide e le Coefori di Eschilo. Manifesta parimente in e
si stampò poi in Siena nel 1525. In essa prese ad imitare l’Ecuba di Euripide ; e par che avesse voluto renderne lo stile più ma
lla scelta del più bel soggetto dell’antichità, cioè del Cresfonte di Euripide che il tempo ci ha invidiato. Il Cavallerino ha l
non riconoscere il carattere tragico e lo spirito or di Sofocle or di Euripide ne’ riferiti tratti naturali, patetici e veri a s
usto che potè comprendere la bellezza dell’argomento del Cresfonte di Euripide , e ne compose la sua tragedia che col medesimo ti
V. Il racconto fatto con colori veri e vivaci è degno del pennello di Euripide , e forse di Dante e di Omero, sì terribili ed evi
pe traduzione di quello di Sofocle di Bernardo Segni, e le Fenicie di Euripide recata in latino da Pietro Vettori, che con altre
i leggiamò, si chiamano così, e non già perchè si cantarono in Atene. Euripide e Sofocle non sono meno tragici nella lettura e n
19 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
ttarono insieme con i Plebei nella rappresentazione. E che? Il divino Euripide , che tirava al Teatro anche un Socrate, che da Qu
veste Drammi, non sapreste augurare a molti la sorte di convivere con Euripide ne’ Gabinetti de’ Savj? E con chi vorreste conviv
norato con Statue da’ rischiarati Ateniesi nel loro Teatro accanto ad Euripide , e Sofocle1? Publio Terenzio non si studiava, com
a? E non convive, e conviverà ne’ Gabinetti più dotti in compagnia di Euripide , di colui che scrisse nella Caverna di Salamina?
, non meno che delle più scelte Biblioteche? Non forma Metastasio con Euripide , e Racine il più rispettabile Triumvirato della s
elo mal inteso ci privò per tempo della maggior parte delle Favole di Euripide ; ma le diciannove, che ce ne rimangono, ed i più
20 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
n andava al teatro se non alcuna fiata alle nuove rappresentazioni di Euripide per l’amicizia, che seco avea. Dicesi che Newton
La Modestia δωρημα καλλιϛον ϑεῶν, il più bel dono degli Dei, secondo Euripide , mi consiglierebde a non parlar quì de’ nostri Po
chi Tragici, nell’Edipo di Sofocle, nel disegno di Medea sui figli in Euripide , e in Seneca, nelle Troadi di quest’ultimo per As
dicarne drittamente. Senza ciò come non avrebbe scorto il patetico di Euripide in quelle cose, che io scelsi di esse Tragedie? N
21 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
ose dipingono con maestria i costumi, satireggiandoli alla maniera di Euripide , e dimostrano il filosofo e l’erudito. La più deg
affermò che «Merope era un argomento di tutti i paesi trattato già da Euripide ». Un cumulo di contraddizioni e di parole inconse
Euripide». Un cumulo di contraddizioni e di parole inconseguenti. Se Euripide precedette a tutti in trattarlo, perché non si ha
ssero farne uso? Egli né anche mostrò di sapere, che del Cresfonte di Euripide non é a noi rimasto altro che il nome, e qualche
eruti211. Quest’ultimo ha formata ancora dalle Troadi e dall’Ecuba di Euripide una tragedia intitolata le Disgrazie di Ecuba, la
pa per far argine alla piena degli applausi universali che riscuote l’ Euripide italiano dagli eruditi e da’ volgari, Metastasio
é stato accennato; e così anche de’ loro predecessori fecero Sofocle, Euripide , Racine, Voltaire ec. 219. V. Eusebio de Praepar
22 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
gnia di tante migliaja di scheletri mostruosi, e tra il convivere con Euripide ne’ gabinetti de’ savj di tutti i tempi e di tutt
23 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
i Elettra, e di un velo da lei lavorato nella fanciullezza di Oreste. Euripide veramente non a torto nella sua Elettra si burla
lla tragedia greca furono, come quelle de’ suoi successori Sofocle ed Euripide , vere azioni drammatiche eroiche accompagnate dal
e, le furie, e diede corpo a varii esseri allegorici, come Sofocle ed Euripide si valsero delle apparizioni di Minerva, di Bacco
24 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
tto di Orazio, e di Quintiliano; che Acrone non esitò di anteporre ad Euripide ; che fu in fine da Columella collocato accanto a
erata nelle lodate tragedie latine; perchè nè Eschilo, nè Sofocle, nè Euripide potrebbero contarsi per originali secondo la rego
25 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
Drammi di questo genere sono per noi perduti, eccetto il Polifemo di Euripide . Non si curarono, a quel che sembra, di coltivarl
Pastorale con fine tragico, che in nulla rassomigliava al Ciclope di Euripide , e nell’antichità non avea esempio. Anche il nobi
26 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
Etruschi loro sapere 109. Eupoli comico Greco 82. sua disgrazia 99. Euripide introduce il prologo 54. satireggiato in due comm
rte e chiarezza fin dalla prima scena lo finito dell’azione 32. imita Euripide 54. 77. 78. e Seneca 143. 144. 147. 151. 153. 155
. Secco Niccolò comico It. 222. Senocle meschino poeta preferito ad Euripide 52. Schlegel p. T. 399. Sebastian y Latre Tomma
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
si è detto, tre componimenti tragici ed un satirico. Tralle favole di Euripide citansi otto drammi satirici; ma il solo Ciclope
secondo per propria istruzione, è giusto, naturale, preciso, degno di Euripide . Nè L’uno nè L’altro prende a parlare per mezza o
rone Siracusano figlio di Agatocle e di Dannasillide contemporaneo di Euripide si esercitò felicemente in questi piccioli onesti
28 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289
si è detto, tre componimenti tragici ed un satirico. Tralle favole di Euripide citansi otto drammi Satirici; ma il solo Ciclope
econdo per propria instruzione, è giusto, naturale, preciso, degno di Euripide . Nè l’uno nè l’altro prende a parlare per mezz’or
rone Siracusano figlio di Agatocle e di Dannasillide contemporaneo di Euripide si esercitò felicemente in questi piccioli onesti
29 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
mitazione fatta dal Martelli dell’Ifigenia in Tauri e dell’Alceste di Euripide . Gl’ Italiani del XVI secolo aveano trasportati i
ifizio della moderna economia. Il confronto dell’Ifigenia in Tauri di Euripide con quella del Martelli mostrerà sempre al giovan
ata a’ personaggi delle sue favole imitando l’arte di satireggiare di Euripide , specialmente nel Papiniano. Soprattutto si encom
rispo che è un ritratto dell’Ippolito greco, col patetico pennello di Euripide e coll’ eleganza armoniosa del Racine sceneggiand
già da Éuripide. Qual cumolo di sciempaggini e di contraddizioni! Se Euripide tutti precedette nell’inventar simil favola, perc
ar che sia condotta a quell’attivo fremito che ci scuote sì spesso in Euripide che si pretende invecchiato. L’altro ostacolo pot
ico senza veruna bassezza. Vi s’ imitano i tratti dell’Ifigenia or di Euripide or di Racine, e la compassione è condotta al suo
rea dell’uccisione del marito. Il sig. Biamonti seguendo le tracce di Euripide ha prodotta in Roma nel 1789 un’ Ifigenia in Taur
inganni e di avventure romanzesche. Il sig. Biamonti calca le orme di Euripide in tutte le circostanze della patetica generosa g
morir meglio che non visse. Merope. Tra tante pruove che dimostrano Euripide gran tragico ed Aristotile non men grande osserva
erito intrinseco di una condotta naturale e di una felice esecuzione? Euripide e Sofocle senza il vantaggio dell’invenzione ripe
i di altre ancora. 48. Egli formò anche delle Troadi e dell’Ecuba di Euripide le sue Disgrazie di Ecuba tragedia patetica e sem
del Teatro Italiano si pregiava di seguire la scorta di Eschilo e di Euripide ? 56. L’autor Colpo d’ occhio incolpa l’Alfieri
30 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Conchiusione » pp. 438-442
gnia di tante migliaia di scheletri mostruosi, e tra ’l convivere con Euripide ne’ gabinetti de’ savi di tutti i tempi e di tutt
31 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
Difilo che meritò il soprannome di κωμικωτατος, comicissimo, come ad Euripide si diede quello di tragicissimo, oltre a varii fr
nvincersene vie più, si può riflettere che nel paragone di Eschilo ed Euripide fatto nelle Rane si discusse il loro merito intor
32 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
1. da’ Seminaristi dell’Escoriale avanti Filippo II., una Tragedia di Euripide tradotta da Boscan, Dido y Eneas di D. Guillèn de
33 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LETTERA dell’autore all’editore. » pp. -
compose alcune sulle orme di Cratino e di Filemone; Apollinare imitò Euripide e Menandro. Al risorgimento delle lettere, rinasc
34 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
o, cioè quando furono scritti a più personaggi? Mentre né Sofocle, né Euripide furono certamente multiformi da poterne rappresen
o, cioè quando furono scritti a più personaggi? Mentre né Sofocle, né Euripide furono certamente multiformi da poterne rappresen
naggi”. E quando ciò accadde sul teatro greco? Quando “né Sofocle, né Euripide erano multiformi da poterne rappresentare tutte l
rsonaggi, e furono scritti a più personaggi ai tempi di Sofocle, e di Euripide . Il Calandrino del Boccaccio comecché fornito di
mi greci cominciassero a scriversi con più personaggi da Sofocle e da Euripide . Molto tempo prima che scrivessero i due mentovat
Atene lo sollecita a cercar nelle tragedie di Eschilo, di Sofocle e d’ Euripide le arie, i duetti, i terzetti, i quartetti e i fi
e vi siano. Per esempio, nella prima scena dell’Atto IV. dell’Ecuba d’ Euripide tradotta dal Signor Mattei con molto brio e molta
brio e molta disinvoltura, trova egli un duetto in due versi greci d’ Euripide tradotti da lui in questa guisa: Ecuba ed uno de
greco le parole si mettono in bocca d’Ecuba. 2. In nessuna edizione d’ Euripide s’applicano al coro e alla confidente. 3. I versi
ell’illustre poeta cesareo avea toccato la perfezione di Sofocle, e d’ Euripide , è ritornata un’altra volta ai tempi di Eschilo.
35 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
zione che fece il Martelli dell’ Ifigenia in Tauri e dell’ Alceste di Euripide . Gl’ Italiani del secolo XVI aveano trasportati n
ata a’ personaggi delle sue favole imitando l’arte di satireggiare di Euripide , specialmente nel Papiniano. Sopratutto sì encomi
ispo che è un ritratto dell’ Ippolito greco, col patetico pennello di Euripide , e coll’ eleganza armoniosa del Raoine sceneggian
l tuo non è di consigliar regnanti. Questo è pungere alla maniera di Euripide e del calabrese Gravina, cioè dipingendo i caratt
aggiunse che Merope era un argomento di tutti i paesi trattato già da Euripide . Qual cumulo di proposizioni che si combattono !
o già da Euripide. Qual cumulo di proposizioni che si combattono ! Se Euripide tutti precedette i tragici che conosciamo nel man
ar che sia condotta a quell’attivo fremito che ci scuote si spesso in Euripide che si pretende invecchiato. L’altro ostacolo pot
tico senza veruna bassezza. Vi s’imitano i tratti dell’Ifigenia or di Euripide or di Racine, e la compassione si conduce al suo
lui opuscoli nel 1781. Egli formò anche delle Troadi e dell’Ecuba di Euripide le sue Disgrazie di Ecuba patetico e semplice com
aduzioni ed Analisi comparative. Il tomo primo contiene l’Appolito di Euripide e la Fedra di Giovanni Racine trasportate nel nos
ndo presenta la versione del frammento che ci rimane del Cresfonte di Euripide comparandosi ciò che ce ne narrano Plutarco ed Ar
China. Il tomo terzo racchiude le versioni dell’Ifigenia in Aulide di Euripide , e di quella del Racine, e comparandole si rileva
Collega ed amico nella r. Università di Bologna seguendo le tracce di Euripide produsse in Roma nel 1789 un’Ifigenia in Tauri, u
mori ed avventure romansesche. Il sig. Biamonti ha calcato le orme di Euripide nelle circostanze della generosa patetica gara di
si pregio d’aver nelle tragedie sue seguita la scorta di Eschilo e di Euripide  ? Le passioni maneggiate con terribile maniera le
eccessi per non potere con umane forze evitarle. Così sulle tracce di Euripide eseguì Racine nella Fedra. L’Alfieri abbandonando
che amava dopo della patria. Merope. Tra tante pruove che dimostrano Euripide gran tragico, ed Aristotile non meno grande osser
degl’ Italiani più volentieri inclini a rilevare dietro le tracce di Euripide e di Racine il patetico proprio della tragedia, c
e Scevola ottenne la prima corona, trasparendo in essa il patetico di Euripide ed il garbo e la grazia di Racine, e le fervorose
36 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
pose alcune sulle orme di Cratino e di Filemone: Apollinare imitò ora Euripide ora Menandro. Al risorgimento delle lettere rinas
37 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267
i gran fatto l’esser primo; ché io amerei piuttosto esser ultimo come Euripide , che anteriore come Cherilo, o Senocle. Passiamo
liane, ma in prosa benché buona l’Hecuba Triste, tradotta da quella d’ Euripide , e la Venganza de Agamemnon dall’Elettra di Sofoc
38 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
si stampò poi in Siena nel 1525. In essa prese ad imitare l’Ecuba di Euripide ; e par che avesse voluto renderne lo stile più ma
soggetto tragico dell’antichità, cioè dell’avventure del Cresfonte di Euripide che il tempo ci ha invidiato. Il Cavallerino ha l
non riconoscere il carattere tragico e lo spirito or di Sofocle or di Euripide ne’ riferiti tratti naturali, patetici e veri a s
usto che potè comprendere la bellezza dell’argomento del Cresfonte di Euripide , e ne compose la sua tragedia che col medesimo ti
a. Il racconto fatto con veri e vivaci colori è degno del pennello di Euripide , e forse di Dante e di Omero, sì terribili ed evi
pe traduzione di quello di Sofocle di Bernardo Segni, e le Fenicie di Euripide tradotta in latino da Pietro Vettori, che con alt
osì, e non già perchè si cantarono in Atene, come immaginò il Mattei. Euripide e Sofocle ed Eschilo non sono meno tragici nella
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
le persone nominate, come quando Aristofane pose in iscena Eschilo ed Euripide già morti, mal grado che vi fosse una antica legg
40 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
le persone nominate, come quando Aristofane pose in teatro Eschilo ed Euripide già morti (Nota XXV). I Romani stessi usarono la
41 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275
trasportato da un divino entusiasmo rappresentava e cantava l’istesso Euripide ! Quindi é che si scrisse da’ poeti oscuri un prod
42 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
el censuarli non dobbiamo dimenticarci delle loro opinioni. a. Anche Euripide compose un’ Antigone, della quale si sono conserv
divisit Chi men dovea io scellerato uscisi.? a. Tra’ frammenti di Euripide trovansi alcuni versi di una sua tragedia sul med
43 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
li fu un ingegno pieno d’entusiasmo che lo solleva talvolta presso ad Euripide ; e non senza ragione i suoi compatrioti affermano
44 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
l’arte, come si evince ampiamente dal suo confronto fra l’Ippolito di Euripide e la Phèdre del Racine, risolto nettamente a favo
virtù. Tale, se ben si considera, fu quella che praticarono Eschilo, Euripide e Sofocle nella tragedia, ed Omero in ambedue li
d’Apollo si congiunse con Giocasta, onde poi nacque Edippo. [1.2.10] Euripide sembra essere stato men regolare nella invenzione
rescere la gloria alla Fedra di Racine, hanno ingiustamente censurato Euripide d’avere nell’Ippolito preso per soggetto un eroe
igenia, che contiene la raccolta di tutti i miglior passi di quella d’ Euripide , l’autore ha posto l’arte sua principalmente in t
indegnità, lo diverte dal pietoso sentimento che costituisce appresso Euripide il massimo diletto. [2.4.5] Fra gli accompagname
ersonaggi del tutto ideali, come è la Morte introdotta nell’Alceste d’ Euripide . Sofocle è stato in ciò più degli altri guardingo
antunque abbia avvertito di schifare tal difetto, pure rassomigliando Euripide anzi che Sofocle, scuopre di sì mala Grazia le pe
due poeti una tale sentenza che fu dalli antichi fatta tra Sofocle ed Euripide . A Racine, secondo il mio parere, conviene il van
ente figliastro, laonde ciò che poteva soffrirsi in certo modo presso Euripide e presso Seneca, i quali trattarono tal fatto sot
i veggono corretti degli sconci commessi in tale proposito non pur da Euripide , ma da Sofocle stesso, quantunque per altro esse
erita per lo meno quella censura che nelle Rane d’Aristofane dassi ad Euripide , perché indusse de’ re sul teatro sotto abito non
te Seneca, perciocché laddove egli rappresentò li medesimi successi d’ Euripide , diede loro una maggior maestà. [5.5.2] L’Oreste
Racine e quello d’Elettra appresso il Crebillon. Ippolito non pur da Euripide e da Seneca vien descritto alieno da pensieri ven
duzioni dei tragici greci nel Settecento italiano. La “riscoperta” di Euripide e la fortuna dell’Ecuba», Comunicazioni sociali,
3, p. 241). [1.2.10] Calepio rinnova il diffuso giudizio secondo cui Euripide era ritenuto inferiore rispetto ai due grandi tra
o euripideo. In merito alla natura dei protagonisti delle tragedie di Euripide diversa era la posizione espressa nella sua Rinov
1633, pp. 53-56). Se nel Seicento — soprattutto in ambito gesuitico — Euripide veniva quindi considerato un radicale avversario
a Poetica: secondo Michelangelo Carmeli, traduttore delle Tragedie di Euripide tra il 1743 e il 1753, asseriva che i drammi euri
ele, essere considerati i migliori (Michelangelo Carmeli, Tragedie di Euripide intere XIX. Frammenti ed epistole, greco-italiane
e del Quadrio che riproduce apertamente il punto di vista calepiano: « Euripide ha usata più libertà, e men che gli altri, nell’i
ad Agostino Perusi, «Il ritorno alle fonti del teatro greco classico: Euripide nell’Umanesimo e nel Rinascimento», Byzantion, XX
duzioni dei tragici greci nel Settecento italiano. La “riscoperta” di Euripide e la fortuna dell’Ecuba», Comunicazioni sociali,
mmediatamente dei paralleli tra l’opera del francese e la tragedia di Euripide , peraltro stimolati dalla stessa Préface del dram
gran virtù, purché non esente da qualche difetto. Fra le tragedie di Euripide egli ne scorge molte di questa seconda natura — f
manifesta ripresa, da parte del Rucellai, della favola dell’Ecuba di Euripide («Fuit et praeclari ingenii prope haec nostra tem
attraverso il personaggio di Ériphile, schiava di Achille. Se infatti Euripide nell’Ifigenia in Aulide salvava la protagonista p
une métamorphose, qui pouvait bien trouver quelque créance du temps d’ Euripide , mais qui serait trop absurde et trop incroyable
perfette? Se il secondo, perché troncarne?», Pier Jacopo Martello, L’ Euripide lacerato, in Id., Teatro, vol. I, a cura di Hanni
el fatto orribile, Calepio considera frutto di invenzione la Medea di Euripide , nella quale la protagonista è rappresentata come
tele si dichiarava partigiano del primo tipo, praticato a suo dire da Euripide , ingiustamente biasimato da molti contemporanei p
one raciniana assai meno pietosa di quella dell’Ifigenia in Aulide di Euripide , laddove la figlia di Agamennone veniva rapita e
tà drammaturgica a cui rifarsi. Nelle tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide non si riscontrerebbero infatti prolissità a live
r les esprits, que faisoient autrefois les tragédies de Sophocle et d’ Euripide » (René Rapin, Les Réflexions sur la poétique de c
della favola, citando dapprima l’esempio biasimevole dell’Alcesti di Euripide , nella cui scena iniziale ha luogo un dialogo fra
e, e Thanatos, decisa a pretendere il rispetto dei patti. In generale Euripide impiega spesso divinità e figure ultramondane nei
itie fra Odisseo e Neottolemo. Al solito, dal punto di vista teorico, Euripide , benché risulti il drammaturgo più tradotto e app
duzione dei tragici greci nel Settecento italiano. La “riscoperta” di Euripide e la fortuna dell’“Ecuba”», Comunicazioni sociali
giato. Anche Gravina contestava la validità dei prologhi narrativi di Euripide , propendendo a sua volta per la soluzione sofocle
il passato; come noi abbiamo fatto ad imitazion di Sofocle più che d’ Euripide , il quale dà principio alle sue favole con figura
faceva invece seguire al suo discorso di rimprovero nei confronti di Euripide un altrettanto severo sentimento di riprovazione
olemica contro la drammaturgia greca — egli ridicolizzava la Fedra di Euripide proprio a causa della presenza del Coro, che rend
cestuosa protagonista («C’est une chose plaisante de voir Phèdre dans Euripide avouer à une troupe de femmes un amour incestueux
le ricadere», Sofocle, Elettra, in I tragici greci. Eschilo, Sofocle, Euripide , Roma, Newton Compton, 2016, p. 386; questo passo
Edipo, Antigona, tragedie di Sofocle e il Ciclope, dramma satirico d’ Euripide , Roma, Perego, 1782, p. 71. D’Aubignac nella Prat
che a quella italiana. Calepio preferisce all’Ifigenia in Tauride di Euripide quella di Pier Jacopo Martello, nella quale l’aut
to a scorrere i grandi originali di Grecia, e l’Ifigenia in Tauris di Euripide , mi ha innamorato di sua bellezza […]. L’Agnizion
aso la versione di Martello è preferibile secondo Calepio a quella di Euripide ; il drammaturgo emiliano nella dedica della trage
lo, perché non abbia voluto morire per esso lui, come lo troverete in Euripide », ibid.). Martello si configura, nella teoria cal
l’imitazione delle tenere, ed incomparabili espressioni dell’Ecuba di Euripide », Giuseppe Gorini Corio, Trattato della perfetta
considerano questi satelliti dell’autorità, che vengono a condannare Euripide , il quale, secondo la favola portava, rappresentò
elle azioni malvagie di Bellerofonte, protagonista di una tragedia di Euripide («Cum hi novissimi versus in tragoedia Euripidis
cfr. Euripidou Apospasmatia, kai epistolai. Frammenti ed epistole di Euripide , t. XX, Padova, Stamperia del Seminario, 1754, p.
a nell’Apologia di Sofocle —, nel quale l’autore greco ricordava come Euripide impiegasse nella sua tragedia il malvagio Issione
fine di farlo poi condannare severamente («Si racconta aver risposto Euripide a coloro, i quali riprendevano Issione, come empi
i in qualche punto dalla storia o dal mito, tratti da Omero, Eschilo, Euripide , Seneca e Stazio (Giovanni Battista Filippo Ghira
e nella Poetica, condannando il personaggio di Menelao dell’Oreste di Euripide (1454a 29). Questo difetto, tipico della drammatu
Bozza recupera in questo senso la struttura portante dell’Ippolito di Euripide e della Fedra di Seneca, in cui era Fedra, e non
one dolorosa del suo amore fatale — così importante nelle tragedie di Euripide e di Seneca — viene completamente eliminata» (Dan
eriorità, circa questo elemento, delle tragedie di Seneca a quelle di Euripide ; egli in particolare mette a confronto la diversa
lus souffrir des Héros s’ils ne sont pleins de tendresse. L’exemple d’ Euripide , qui n’a point fait Achille amoureux, et qui n’a
être écarté de la voie de cet ancien Auteur. Tout le monde condamnera Euripide pour avoir fait une piéce sans amour», «Remarques
il perfezionamento dei costumi a cui aveva sottoposto i personaggi di Euripide («E quantunque queste persone abbiano buono costu
gi di Euripide («E quantunque queste persone abbiano buono costume in Euripide , l’hanno però ottimo in Seneca: come potete veder
come potete vedere nelle Troadi, le quali, quantunque paiono tolte da Euripide , sono però talmente trattate da Seneca, che ad av
Euripide, sono però talmente trattate da Seneca, che ad aver superato Euripide non si desidera altro in lui da’ buoni giudizi, c
che egli avesse avuta così pure la lingua romana, come ebbe la greca Euripide : che non vi è alcuno che dirittamente giudichi ch
o quella natura «admirable» che caratterizzava i drammi di Sofocle ed Euripide («Mais n’est-ce point , que d’y mêler de l’amour,
r les esprits, que faisaient autrefois les tragédies de Sophocle et d’ Euripide », René Rapin, Les Réflexions sur la poétique de c
rdiment contre moi. Ce n’est point la tragédie de Sophocle ni celle d’ Euripide que je donne; c’est la mienne. A-t-on fait le pro
to sul decoro e sulla nobiltà del dettato, qualità in cui soprattutto Euripide era ritenuto spesso carente. Applicando tale prin
sostanza nello stesso errore di loquacità rimproverato da Plutarco ad Euripide (Plutarco, Come debba il giovane udir le poesie,
caso l’autore francese cerca di rimodulare l’esordio dell’Elettra di Euripide , come dimostra Brumoy nel Théâtre des Grecs (Brum
45 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
ioni. La pastorale che in un certo modo si scosta meno dal Ciclope di Euripide , è l’Egle del Giraldi Cintio che egli intitolò Sa
ien confessare che essi, tuttochè vadano fastosi per un Sofocle ed un Euripide , se fossero stati contemporanei del Tasso, ci avr
46 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
al 1594. La pastorale che in certo modo si scosta meno dal Ciclope di Euripide , è l’ Egle del Giraldi Cintio ch’egli intitolò Sa
nvien confessare ch’essi tuttochè vadano fastosi per un Sofocle ed un Euripide , se fossero stati contemporanei del Tasso, ci avr
47 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
chi non ignora il tragico tesoro greco si ammirano tante bellezze di Euripide , malgrado dell’ evenimento di Erifile che muore i
quasi per gentilezza volle discolparne Racine con dire che lo stesso Euripide posto nelle medesime circostanze del tragico Fran
48 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
gamennone, e Merope sua figliuola una novella Ifigenia. Non quella di Euripide che da prima teme la morte, e poi l’affronta cora
Sofocle introdusse la gara di Crisotemi colla sorella nell’Antigone; Euripide tra Pilade ed Oreste col proposto cambiamento di
49 (1715) Della tragedia antica e moderna
E se tu hai veduto rappresentare le favole d’Eschilo, di Sofocle e di Euripide a’ tuoi primi giorni, siccome a’ nostri quelle de
ì dire, inventata e certamente perfezionata nelle teste d’Eschilo, di Euripide e di Sofocle, per parlare (come abbiam proposto)
he leggono i tragici greci in ginocchioni; e son certo che Sofocle ed Euripide ne direbbero forse lo stesso ed amerebbero più me
mi colla tua loica che tali fossero a’ tempi di Omero, di Eschilo, di Euripide e di Sofocle per dedurne che, siccome eran perfet
e, l’Edipo coloneo, il Filotete di Sofocle, l’Oreste, e l’Ippolito di Euripide . [2.84ED] Parliamo primieramente del primo. [2.85
D] Non ci arrestiamo per ora sul Filotete, ma saltiamo nell’Oreste di Euripide . [2.104ED] Ecco Elettra sedente nella corte del r
via a custodia della casa. [2.111] Veniamo all’Ippolito del medesimo Euripide . [2.112ED] Questo principe, tornando dalla caccia
Quattro esempli ti ho recati: due sono del tuo Sofocle e due del tuo Euripide ; dove per altro il buon Sofocle alle volte per ra
rla da se medesimo, e vengo ora dall’aver letto l’Oreste e l’Elena di Euripide , e ho osservato nella prima tragedia un soliloqui
i fonti, in guisa che noi, imitando le tragedie sì di Sofocle che di Euripide v’introduciamo agevolmente gli amori, senza punto
ncentivi amorosi. Contuttociò i1 grand’Omero nell’epopeia, Sofocle ed Euripide nella tragedia, se ne sono, il più che han saputo
e’ suoi poemi. [5.209ED] Io vedo che Sofocle molte ne ha fatte, molte Euripide ed Omero il Tragico molte; e la ragione si è perc
i da animarle; e son di opinion che non solo Eschilo, Omero, Sofocle, Euripide , ma Cornelio, Racine siano morti con molte traged
[commento_1.140ED] l’altra… bellissima: nell’Ifigenia in Tauride di Euripide l’agnizione è doppia, in quanto comporta dapprima
asso non rinvenuto che interessa il primo coro dialogato con Elettra ( Euripide , Or.,139-210). [commento_2.113ED] Andate… piena
Elettra (Euripide, Or.,139-210). [commento_2.113ED] Andate… piena: Euripide , Hipp., 108-110. [commento_2.114] Ivi, 776-789.
815-865. un… Tindaro: il primo si riferisce all’incipit dell’Oreste ( Euripide , Or., 1-70); non rinvenuto il secondo soliloquio:
battute di Tindaro si rivolgono a Menelao e ad Oreste. due… 54: cfr. Euripide , Hel., 1-67 e 386-436. [commento_3.33ED] s’inst
50 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
gamennone, e Merope sua figliuola una novella Ifigenia. Non quella di Euripide che da prima teme la morte, e poi l’affronta cora
Sofocle introdusse la gara di Crisotemi colla sorella nell’Antigone, Euripide tra Pilade ed Oreste col proposto cambiamento di
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
chi non ignora il tragico tesoro greco, si ammirano tante bellezze di Euripide , mal grado delle avventure di Erifile che muore i
asi per gentilezza volle discolparne il Racine con dire che lo stesso Euripide posto nelle medesime circostanze del tragico fran
52 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
uti nella maggior parte dei componimenti di Esalilo, di Sofocle, e di Euripide . E certo che la varietà degli affetti e la copia
risoluzione, come fa la morte parlando con Apolline nella tragedia di Euripide , e la fretta altresì con cui si prepara nell’atto
cui ha egli trasferita nella italiana favella una scena dell’Ecuba di Euripide , la quale ci fa vivamente desiderare di veder dal
53 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
o l’argomento greco senza approfittarsi del più bello dell’Alceste di Euripide , ed aggiugnendovi episodii che converrebbero ad o
54 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
desse il favore del re Archelao e dell’amicizia di Socrate il celebre Euripide . L’attore Cefisonte che recitava nelle di lui tra
55 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
omene accompagnata da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteggio. Or questa è l’opera musica
56 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
dal tragico il comico, restando per ciò, non che lungi dal pareggiare Euripide , inferiore allo stesso Tespi. Ebbe non per tanto
57 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
o l’argomento greco senza approfittarsi del più bello dell’Alceste di Euripide , ed aggiugnendovi episodj che converrebbero ad og
58 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
etastasio, nel quale abbiamo, non che un Racine e un Corneille, ma un Euripide : i di lui trionfi però non sono stati seguiti da
59 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
omene accompagnata da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteggio . Or questa è l’opera music
60 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
nel 1585 colle di lui opere. Pietro Simon Abril tradusse la Medea di Euripide , e nel 1577 pubblicò la sua versione delle commed
primo, essendo i saggi ben persuasi che vale più di esser ultimo come Euripide o Racine o Metastasio che anteriore come Senocle
n Perez de Oliva, però in prosa, l’Ecuba triste tradotta da quella di Euripide , e la Venganza de Agamemnon tratta dall’Elettra d
61 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVII ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati Teatri, e della condizione degli Attori Greci. » pp. 213-238
desse il favore del re Archelao e dell’amicizia di Socrate il celebre Euripide . L’attore Cefisonte che recitava nelle di lui tra
62 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
i grandi allievi de’ Pitagori, come Eschillo, degli Anassagori, come Euripide , de’ Teofrasti, come Menandro, vi contendessero p
63 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
Diomede e di un altro di Vettorino, 3 che le raffigura nel Ciclope di Euripide sol perchè in questo intervengono i Satiri, 4 che
che nell’Ecuba schivata avesse la duplicità dell’azione di quella di Euripide e delle Troadi di Seneca. Certamente il poeta Lec
isa possono confrontarsi gli squarci che soggiungo. Nella tragedia di Euripide , Ecuba in tal guisa si lamenta nell’atto I: Τις
n Alcmena, dipartendosi dal sentiero tragico probabilmente battuto da Euripide nella sua favola perduta intitolata Alcmena. Plau
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
nel 1585 colle di lui opere. Pietro Simon April tradusse la Medea di Euripide , e nel 1577 pubblicò la sua versione delle commed
rimo, essendo i saggi ben persuasi che vale più di essere ultimo come Euripide o Racine o Metastasio, che anteriore come Senocle
n Perez de Oliva, però in prosa, l’Ecuba triste tradotta da quella di Euripide , e la Venganza de Agamennon tradotta dall’Elettra
65 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
giudici sentesi grandeggiar con Sofocle e Cornelio, s’intenerisce con Euripide , Metastasio, e Racine, freme con Crebillon e Volt
66 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
lio creava il teatro tragico, che Racine incominciava a gareggiar con Euripide , e che sorgeva Moliere oscurando colle sue commed
67 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
, Didone, Canuto re di Danimarca, le Troadi di Seneca, e l’Elettra di Euripide , e tre commedie in prosa, il Trionfo delle Donne
68 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
o, Didone, Canuto re di Danimarca, le Troadi di Seneca e l’Elettra di Euripide , e tre commedie in prosa, il Trionfo delle donne
69 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
iade XC, non fu l’inventore di tal ripiego che appartiene all’istesso Euripide nato l’anno primo dell’olimpiade LXXV. Euripide d
ppartiene all’istesso Euripide nato l’anno primo dell’olimpiade LXXV. Euripide disse di Agamennone che volse il capo indietro,
ig. Lassala la scelta di un argomento incapace di migliorarsi dopo di Euripide e Racine, i quali a’ posteri non lasciarono se no
70 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
iampa in questo difetto, s’adduce da alcuni l’esempio di Sofocle, e d’ Euripide , che ne usarono talvolta nelle loro tragedie; ma
talvolta nelle loro tragedie; ma (dicasi con coraggio) né Sofocle, né Euripide , né Metastasio hanno autorità che basti a distrug
71 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
e Filottete. Dove tali atleti coglievano sì ricche palme, si presenta Euripide , ed occupa il raro l’intatto pregio di meglio par
72 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
ade XC, non fu l’ inventore di tal ripiego che appartiene all’istesso Euripide nato l’anno primo dell’olimp. LXXV22. Nocque al s
ig. Lassala la scelta di un argomento incapace di migliorarsi dopo di Euripide e Racine, i quali a’ posteri non lasciarono se no
73 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
trinseco merito di una condotta naturale e di una esecuzione felice ? Euripide e Sofocle senza il vantaggio dell’invenzione ripe
co la differenza de’ generi. Di prosa così bella son pieni Sofocle ed Euripide . La bella prosa (se così voglia dirsi) Metastasia
ica non si conviene. Ma che perciò ? Metastasio è pur tutto insieme l’ Euripide , il Cornelio ed il Racine italiano. Metastasio è
asio figlio dell’armonia e delle grazie emulo illustre di Racine e di Euripide , a i quali invano si ardirono levar le mani rapac
gnia di tante migliaja di scheletri mostruosi, e tra il convivere con Euripide ne’ gabinetti de’savii di tutti i tempi e di tutt
74 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
odèle; mais aucun d’eux n’a fait le Comte d’Essex, ni Ariane». 198. Euripide e Archippo aveano trattato per gli Greci questo s
75 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
che nell’Ecuba avesse schivata la duplicità dell’ azione di quella di Euripide e delle Troadi di Seneca. Certamente il Poeta Lec
con Alcmena, dipartendosi dal camino tragico probabilmente battuto da Euripide nella sua favola perduta intitolata Alcmena. Plau
76 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
dal tragico il comico, restando perciò, non che lungi dal pareggiare Euripide , inferiore allo stesso Tespi. Ebbe non per tanto
77 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
nica non si conviene. Ma che perciò? Metastasio è pur tutto insieme l’ Euripide , il Cornelio ed il Racine Italiano: Metastasio è
78 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
re. Ma perchè non imparar prima quest’arte da Sofocle, da Eschilo, da Euripide , o almeno tra’ moderni dall’Alfieri, dal Maffei,
e in prestanza il patetico delle parole di Andromaca nelle Trojane di Euripide , non riflettendo che se ne scemava il pregio per
o narra le parole di una madre lontana tanto dal figlio. Andromaca in Euripide squarcia di pietà i cuori, perchè lo spettatore s
i diverse da quelle di Corradino, oltre di peggiorarsi il concetto di Euripide , perchè il greco tragico usa di quella similitudi
79 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
che di tutti, come già si faceva nella Grecia di quelli di Omero e di Euripide ; dove tante penne di rinomati scrittori si sono p
ne della Ifigenia in Tauride tragedia composta molto dopo in Atene da Euripide .                               «E vuoi ch’io mir
80 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
vano ne’ poeti tragici. Era le altre sentasi le bestemmie, che fa dir Euripide ad un suo personaggio:                          
81 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
fei. Nella prima imitò l’Ecuba, e nella seconda l’Ifigenia Taurica di Euripide . Appresso di mano in mano molti gran letterati di
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
si vantava di aver tutta la sua filastrocca ricavata dall’Ippolito di Euripide a. Hille tradusse la Zaira con poche alterazioni,
83 (1878) Della declamazione [posth.]
he declamavano al pubblico i propri drammi: li declamarono Eschilo ed Euripide , e gli avrebbe pur Sofocle declamati, se la natur
se gli Abderiti nel loro delirio febbrile declamavano l’Andromeda di Euripide , era in gran parte dovuta a l’arte di Archelao ch
dirotte lagrime, amaro sorriso, lamenti, minacce, tenerezze e furore. Euripide e Seneca fra gli antichi hanno sviluppato questa
nte. Tali sono le persone ideate ed esposte da Eschilo, da Sofocle ed Euripide ; tali erano pur quelle di Omero; e perciò dopo la
llo Shakespeare e dell’Alfieri, e la Fedra del Racine non è quella di Euripide , né il Don Carlo dell’Alfieri e quello del Pepoli
azione, pur vi ricade senza avvedersene, e vaneggia pur suo malgrado. Euripide fra gli antichi ne ha fatto un uso mirabile nella
licabile al caso nostro l’osservazione che faceva il poeta e filosofo Euripide nella tragedia delle Supplici: Non può poeta o m
ragicamente ne’ loro accessi febbrili, e declamare le scene intere di Euripide . Quando Merope era sul punto di trucidare il suo
ci attesta che Alessandro tiranno di Fera, assistendo alle Troadi di Euripide , e vergognandosi di piangere sopra le calamità di
ani e poco esercitati. Per questa ragione il carattere della Fedra di Euripide si posporrebbe a quello della Fedra di Racine; e
uccello che, dopo la morte risorge dalle sue ceneri. [commento_22.2] Euripide , Supplici, introduzione e traduzione di Umberto A
84 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
Dupuis ha tradotto il teatro di questo Greco, e M. Prevost quello di Euripide . Lasciamo di parlar punto nè poco di Nadal, le Bl
85 (1772) Dell’opera in musica 1772
). A sostegno della tesi, cui il critico cerca riscontri dappertutto ( Euripide aveva scritto Le supplici «per disporre quella na
che ciascuna nazione avesse de’ drammi composti espressamente per sé. Euripide nella composizione delle sue tragedie aveva unica
ica, dal ballo, e da tutta quella pompa, che a’ tempi di Sofocle e di Euripide le soleva fare corteggio». Cap. III [comme
urne alcuni che basteranno al mio disimpegno […]. Confida la Fedra di Euripide nella pubblica strada alle donne di Trezene i suo
tore esordiente, gli consigliasse di esercitarsi recitando Sofocle ed Euripide : «Avendogliene Demostene recitato, prese quegli a
msterdam, 1759, pp. 4-5). • Le Supplicanti: ovviamente la tragedia di Euripide , scritta durante la Guerra del Pelopponeso, più s
86 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
la sua gloria sopra le altre repubbliche. Se parimenti la sapienza di Euripide , la facondia di Sofocle, e l’impetuosità di Eschi
87 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
bblico giudizio nei teatri grandi, come fecero tante volte Eschilo ed Euripide , Filemone e Menandro. Che questo fosse il loro us
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
tradusse il teatro tutto di questo gran tragico; e Prevost quello di Euripide . In ambidue questi scrittori si desiderano i gran
89 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
ne interprete di Orazio passò più oltre, e antipose Accio allo stesso Euripide . Columella nomina come i più gran poeti Latini Az
90 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
ne interprete di Orazio passò più oltre, e antepose Accio allo stesso Euripide . Columella nomina come i più grandi poeti Latini
91 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
amente ciò che erasi già con genio e franchezza dipinto sul teatro da Euripide , Racine, Corneille, La Mothe, da Antonio Caracci,
92 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262
amente ciò che erasi già con genio e franchezza dipinto sul teatro da Euripide , Racine, Cornelio, La Mothe, da Antonio Caracci,
93 (1738) Réflexions historiques et critiques sur les différents théâtres de l’Europe. Avec les pensées sur la déclamation
es français ont imité, traduit et changé à leur fantaisie Sophocle et Euripide . On m’avait conseillé d’abord de faire une simple
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