olino, ecc. ; ma secondo il Quadrio sarebber essi una stessa persona.
Egli
dice : Giovan Paolo Trapolino fu le delizie de'
o e vecchissimo chiuse con morte felice i suoi giorni circa il 1630.
Egli
era – scrive Barbieri nella Supplica – a Palermo,
società con tre quarti di parte, e l’11 marzo 1765 con parte intera.
Egli
abitò a Parigi dapprima in via Contessa d’Artois
gemelli. Il primo armigero, il secondo sciocco, ed il terzo accorto.
Egli
altro non faceva che cambiar la perrucca, avendol
graziava lo sventurato che il caso aveva offerto alla sua generosità.
Egli
si è spento nell’angoscia di un disfacimento lent
lasciato mai il suo capezzale, se lo son visto morir tra le braccia.
Egli
ha sentito tutte le lor cure, e l’ultime parole d
Orléans, Reggente, e condotta da Luigi Andrea Riccoboni, detto Lelio.
Egli
fu, secondo un contemporaneo, eccellente artista
arendogli che avrebbe potuto percorrerla rapidamente e trionfalmente.
Egli
si unì dapprima con alcuni artisti, rimasti a spa
ntiero anno, invece dei quattro mesi pei quali era stata scritturata.
Egli
camminava, camminava franco e fiducioso nell’avve
aminione per distinguerlo dagli altri Flaminj della Comedia italiana.
Egli
era nonno di Agata Vitaliani, che sotto il nome d
o da' più grandi d’ Italia, specie da Cosimo III granduca di Toscana.
Egli
era a Napoli il 1647 al tempo della rivolta di Ma
te del Cardinale. La sua casa era presso al Convento delle Fanciulle.
Egli
s’innamorò di una religiosa, e scavalcato il muro
lcato il muro di cinta, la rapì. Gli fu fatto processo in contumacia.
Egli
si ritirò in questo tempo a Napoli, e vi si fece
mi di Shakespear benchè mostruosi facessero la delizia della nazione.
Egli
racchiuse, come i Cinesi, in una rappresentazione
iare i movimenti del proprio cuore e a ritrarre le passioni dal vero.
Egli
non conobbe l’arte e copiò vigorosamente la natur
nta carte di esser pochissimo versato in quella della Gran-Brettagna?
Egli
adduce in lode di Shakespear l’unanime consenso d
a la sua favola de’ Romani e de’ re, ed egli non vide che gli uomini.
Egli
avea bisogno di un buffone, ed il prese dal Senat
esimo Johnson) in generale è tessuto debolmente e condotto senz’arte.
Egli
trascura le occasioni di piacere o interessare ch
ericola, più sensibilmente manifesta l’ineguaglianza del suo ingegno.
Egli
non può essere lungo tempo tenero e patetico . .
re con piacere il di lui Cavaliere Falstaff, e le Commari di Windsor.
Egli
scrivea un medesimo componimento parte in versi e
ommosso a piagnere. Appiano Alessandrino Guerre Civili lib. III. 21.
Egli
volle anche paragonare il poeta melodrammatico Me
sservò le regole del verisimile nè si guardò dalla comica mescolanza.
Egli
a differenza del di lui protettore aveva una prof
ità de’ personaggi, la gravità dello stile e la forza de’ sentimenti.
Egli
non meno del Shakespear scrisse molti drammi poco
per questo diventa minore ne’ punti additati la loro rassomiglianza.
Egli
meritò gli elogii del celebre Alessandro Pope. Vo
in cui Shadwell non trovava azione sufficiente per le scene inglesi.
Egli
volle distenderla con fatti e personaggi episodic
-Broug architetto grossolano, e poeta comico delicato morto nel 1704.
Egli
non meno che Congreve vollero opporsi, ma con poc
rvò le regole del verisimile nè si si guardò dalla comica mescolanza.
Egli
a differenza del di lui protettore, avea una prof
ità de’ personaggi, la gravità dello stile e la forza de’ sentimenti.
Egli
non meno del Shakespear scrisse molti drammi inde
per questo diventa minore ne’ punti additati la loro rassomiglianza.
Egli
meritò gli elogj del celebre Alessandro Pope. Vol
in cui Shadwell non trovava azione sufficiente per le scene inglesi.
Egli
volle distenderla con fatti e personaggi episodic
-Brough architetto grossolano e poeta comico delicato morto nel 1704.
Egli
non meno che Congreve vollero opporsi ma con poca
tarsi tra’ grandi conquistatori e tra’ principi magnanimi e prudenti.
Egli
possedeva varie lingue, amava le arti e la musica
passava per quelle regioni pel principe de’ poeti Turchi e Persiani.
Egli
viveva a’ tempi di Francesco Petrarca, ed il suo
atista Toderini veneziano che dimorò cinque anni in Constantinopolia.
Egli
dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, l
ell’Europa, dove si parla delle Lettere di Miledy Maria Worthley. a.
Egli
scrisse tre volumi sulla Letteratura Turchesca im
meravigliosa gli procurò un fragoroso applauso al suo primo apparire.
Egli
era un bell’ uomo ; la voce aveva naturalmente tr
spondere : « Ah ! non me la dài ad intendere, non mi corbelli più ! »
Egli
è quello stesso che a Torino, al Circo Sales, in
ono : riso, che non va mai sino in obscuras humili sermone tabernas.
Egli
è in forza di questa maravigliosa unione di subli
con amore ; e Francesco Lombardi e Gustavo Modena ne furono la prova.
Egli
fu dotato dalla natura di tutti i doni necessarj
iuscire a diferenziare la sua fisionomia il suo volto fu sempre raso.
Egli
teneva nella sua tavoletta di teatro scatolette c
nde, l’abito borghese, che, per questo non diferenziava che la testa.
Egli
diceva come il celebre Zanerini : – L’artista ves
oli, e comparve in un’ opera buffa. In ciò s’ingannò di ogni maniera.
Egli
per l’opera buffa vedutasi sulle scene napoletane
ola; ma cessò di vivere acerbamente nel 1756 in età di ventisei anni.
Egli
amava i buoni drammatici della Francia, e dimoran
a non è Dori . Bello è pur l’altro di Dori stessa nella scena decima.
Egli
dice, Mirtillo infelice! chi ti consolerà? Io ,
riche, le Canzoni di un’ Amazone, e le sue favole tragiche e comiche.
Egli
vedeva ugualmente gli errori tanto di chi content
me Weiss ha portata in Alemagna la tragedia reale al più alto punto.
Egli
tentò parimente la riforma dell’opera comica spog
Klopstock autore del poema la Messiade nato nel 1732 in Quedlinburgo.
Egli
compose quattro tragedie la Morte di Adamo, il Sa
ni sono meno universali di quelle che si traggono dalla natura umana.
Egli
non pertanto con tal arte ne prepara gli eventi e
za esitare sostiene che Lessing sorpassò tutti i tragici nazionali .
Egli
avrebbe dovuto riflettere alla gran distanza che
II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia.
Egli
stesso questo coronato capitano, filosofo e poeta
malagevole per certe contradizioni che sono nelle date dei documenti.
Egli
fu a recitare l’estate del 1686 a Vicenza, raccom
cagione di una canzonetta satirica da lui composta contro la Francia.
Egli
era buon musicista, e pare ch’egli avesse lo spec
Diana (della) Silvio.
Egli
si chiamò Ferrari, e fu primo innamorato di sommo
la prima. Conobbi il mio caro Angelo, quando si era giovani entrambi.
Egli
venne su con la fioritura del teatro italiano a m
dal Bertolotti fra' comici che furon di passaggio a Mantova nel 1590.
Egli
era bolognese, e il 12 settembre giunse in casa d
fu nondimeno un artista drammatico più ancora prodigioso che egregio.
Egli
non era stato fatto artista dallo studio, ma crea
nell’ immaginarselo col pensiero e nel dargli una forma sulla scena.
Egli
allora non fingeva più ; ma per uno sforzo di fan
della sua mente, e gli disse che il Re era in colloquio col ministro.
Egli
rispose : ebbene, lo aspetterò. Accostatosi al le
. Chi si nascondesse il 1496 sotto questo nome di maschera non si sa.
Egli
è citato nella lettera di Ercole di Ferrara del 5
lla Compagnia del Duca di Modena, a cominciare dal 15 di luglio 1686.
Egli
sostituì nelle parti di primo Zanni, collo stesso
e linguaggio, e sostenere mirabilmente diciotto differenti caratteri.
Egli
è stato de’ primi a far vedere sopra le scene que
ridicole ; spettacolo dilettevole, ma lontano dalla buona commedia.
Egli
era dunque il Fregoli d’allora, preceduto dall’ar
nazzoni, fu causa di discordie in compagnia. (V. Antonazzoni Marina).
Egli
recitava le parti di innamorato col nome di Aurel
Il Moland, non sappiamo con qual fondamento, gli dà il nome di Marco.
Egli
, marito dell’ Aurelia, Brigida Bianchi, si era re
bini l’anno 1768, incominciò a farsi conoscere anche fra’commedianti.
Egli
s’esercita con bravura nelle parti gravi ; e ne’
, chiamar si può il vero fondatore e legislatore della nazione russa.
Egli
cambiò la natura stessa de’ suoi stati, e i costu
nor Sumarocow d’una famiglia distinta é il primo autor tragico russo.
Egli
ha composte dieci o dodici tragedie tratte dalle
tiano, che tiratosi dietro un poeta, contrafacea una brigata di voci.
Egli
facea un facchino, che ogni bergamasco glie l’avr
a di ogni altro alla rassegna l’incomparabile vostro M. de Marmontel.
Egli
dice1, che gl’Italiani all’austerità de’ soggetti
ed io con essolui. In secondo luogo cavate fuori il Marchese Maffei.
Egli
mostrò in prima di temere, che nel Canto si smarr
in mira? quello che è, o quello che fu, e che può tornare ad essere?
Egli
il dichiara con iscagliarsi contra l’insoffribile
ette . . . . tolsero affatto a’ componimenti la forza degli affetti”.
Egli
vorrà dire che le Ariette improprie, riposate, in
e dalle nostre che per vergogna del secolo osiam chiamare Virtuose”.
Egli
dunque parla di quella Musica, che serve e si sog
io diceva, i quali si fanno lecito inveire contro il Canto teatrale!
Egli
è uno de’ più saggi Critici, a’ quali increscono
che debbansi presentare sulla Scena oggetti veri? Tutto all’opposto:
Egli
nella stessa nota impugnata dal Signor Lampillas
ntro certi Filosofi alla moda, che cercano il solo Vero nella Poesia.
Egli
sostiene in tutte le sue Scritture l’opinione del
Allora il Poeta non era, come al presente, un semplice verseggiatore.
Egli
univa in se le qualità di Filosofo, di Poeta, e d
lissimo Poema didascalico della Musica del Signor D. Tommaso Iriarte?
Egli
in buoni versi Castigliani seppe metterle in vago
Dovea venire l’Apologista per fare di sì nuove invidiabili scoperte.
Egli
schiverà l’assalto con dire: = Io non asserisco,
quando si rappresentasse il migliore Dramma colla maggiore proprietà.
Egli
vi anderebbe dicendo quanto altro manchi a quella
appresentazione, ed egli s’interessa alla di lei morte, e ne sospira.
Egli
ha forse cangiato sentimento? Ha creduto da poi a
malsicuro per le infinite circostanze, che diversificano gli oggetti.
Egli
dice: Chi pensarebbe alla conosciuta falsità dell
mici trarre certo patetico di nuova specie che commuove ed interessa.
Egli
dice addio agli amici; indi conchiude: S’appre
e non l’imputate. I migliori erran: buoni siete, e . . . oh! . .
Egli
spira qual visse grande e virtuoso prima della li
edie il Cesare ed il Bruto regolari e non imbrattate da freddi amori.
Egli
scrisse ancora una commedia applaudita il Rehersa
r le taverne e per le strade la tragedia intitolata Tommaso Overbury.
Egli
nacque dal nominato mostro nel 1698, e per di lei
le dice)! se vi è inferno, egli è giusto che noi vi siamo tormentati.
Egli
entra. Agnese lo seguita con gli occhi, ne descri
mi, e supponeva che le sue favole potessero prevenire i gran delitti.
Egli
s’ ingannava sul fine e sull’effetto delle rappre
lla bella. Mistriss Moore scrisse Percy oltre ad alcuni drammi sacri.
Egli
è notabile però che ad onta di tanti ammazzamenti
alsi, doppj e furbi in fatti, ma nobili, onesti e virtuosi in parole.
Egli
compose ancora una favola tragica sommamente appl
o, il quale obbligò l’autore a toglierne tutto ciò che era episodico.
Egli
poi nell’impressione lo produsse come l’avea scri
autore della commedia la Maniera di fissarlo rappresentata nel 1761.
Egli
l’accozzò co’ materiali di due commedie francesi,
’ornamento delle scene Inglesi, e morì di anni 63 in Londra nel 1779.
Egli
come attore non ebbe colà chi lo pareggiasse; ebb
lico che rappresentava componimenti ajutati dalla musica e dal ballo.
Egli
con due dissertazioni su gli spettacoli, che form
lle novità introdotte da Garrick, e sul di lui modo di rappresentare.
Egli
disacerbava così il proprio rancore, e Garrick se
si dell’uno e degli altri per avere un’ armata e un commercio! 57.
Egli
la chiama favola assai irregolare e piena di assu
gio, scorgonsi varie piacevolezze e pensieri che recano maraviglia12.
Egli
è da notarsi ancora che tal calzolajo si valse di
o. A lui succedette Giacomo Ayrer notajo e procuratore in Norimberga.
Egli
sino al secolo XVII, oltre a trentasei giuochi di
cenico dell’Alemagna in quel secolo fu il Frischlino nato in Tubigen.
Egli
tradusse in latino cinque commedie di Aristofane
soprattutto era ammirabile nelle scene di Spavento, e di agitazione.
Egli
è il Padre di quella bravissima danzatrice, detta
nio Pisenti detto il Margoncino : società che durò ben ventidue anni.
Egli
si riserbava alcune parti soltanto, e nell’elenco
uggevoli di gioia suprema e lunghe ore di supremo sconforto, è arduo.
Egli
il quale non aveva che un fine nella vita : lo st
la spontaneità e vivezza del dialogo, la chiarezza dell’esposizione.
Egli
è ben vero che alla epidemica malignità della cri
ol repertorio forte, mal si attagliò taluna volta e formò dissonanza.
Egli
è ricco di attitudini chiare e rare, congiunte a
ò a capo fitto, troppo presto liberato dalla man forte del guidatore.
Egli
stesso con amorevole modestia scriveva, a' primi
’andò acquistando con una diligenza e una docilità non mai attenuate.
Egli
fu ed è noto più specialmente nelle parti di mamm
giù dalle mura167. Il re medesimo non era risparmiato nelle momerie.
Egli
ne tollerava la satira, contentandosi solo di pre
iar i movimenti del proprio cuore, e a dipinger dal vero le passioni.
Egli
non conobbe l’arte, e ritrasse vigorosamente la n
ancano di veder il di lui Cavalier Falstaff, e le Commari di Windsor.
Egli
soleva usare in un medesimo componimento il verso
lche volta si trovano alcune piacevolezze e pensieri che sorprendono.
Egli
seppe valersi, non si sa per qual modo, d’un gran
buon innamorato e tal volta buon arlecchino ; ma miglior capocomico.
Egli
conduceva la sua Compagnia « con buoni regolament
orie riportate in Ispagna, fu l’amico e il protettore di Lucio Azzio.
Egli
de’ di lui versi che sommamente pregiava, volle o
ttere del suo aringare, ma bensì l’urbanità, la grazia e la dolcezza.
Egli
scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: somma
o, eslendo stata la madre di Pompeo figlia di un fratello di Lucilio.
Egli
nacque nella città di Suessa degli Aurunci91 post
nia stabilita l’anno 656; dunque egli visse cinque o sei anni di più.
Egli
militò nella guerra di Numanzia sotto Publio Scip
la commedia intitolata Plozio, favole di Menandro da Cecilio imitate.
Egli
è vero, che Gellio, come dicemmo, pruova ch’egli
con poca voce. Ma in questa Terenzio lavora con maggior delicatezza.
Egli
vuole che Miside senza veruna prevenzione manifes
apoli che illustrarono la loro carica colla dottrina e colle lettere.
Egli
fe imprimerla verso il 1704 da Giuseppe Sellitto
erii. Parmenone dice di avere udito, Philumenam pavitare nescio quid.
Egli
ha frainteso; le donne dovevano aver detto parita
riflette con libertà sull’avventura della moglie e sul proprio stato.
Egli
si trova di lei innamorato, e pensa infanto che n
cena, e l’espressioni son tutte dettate dalla passione che vi domina.
Egli
ripete a se stesso il fatto, animandolo colle più
emplici parole, o concettuzzi mendicati, o tratti di spirito leccati.
Egli
in fine che ha promesso di tacere, così conchiude
lca di fantesche! Quali palpiti per un innamorato ch’è stato assente!
Egli
esclama: væ misero mihi, quanta de spe decidi! Ma
il nome di un parassito, che maneggia il più importante dell’azione.
Egli
dà ad Antifone il consiglio di farsi citare in gi
liberare dalle mani del ruffiano la sua diletta sonatrice di cetera.
Egli
anche sapendo il secreto di Cremete che in Lenno
um ipsum. Così sciogliesi il nodo alla foggia marziale di Alessandro.
Egli
ve n’ha un’ altra più giusta che consiste in ben
ngeva. Abbiam di ciò stupore; e lui preghiamo A dirci la cagione.
Egli
: non mai Mi è paruto, come or, misero e grave
ione e del di lui nome sì degno, sì noto, sì caro alle muse Italiane.
Egli
me ne trasmise a Madrid qualche scena. L’anno 178
d ei non sa chi fosse Il genitor della fanciulla? Get. No. For.
Egli
non sa chi fu Stilfon? Get. No certo. For. Pe
in questa, si scaglia contro il poeta Luscio Lavinio suo detrattore.
Egli
ne riprende due commedie tratte dalla Fantasima e
vita menata da Eschino, e ne censura e riprende il fratello Mizione.
Egli
ha saputo che Eschino ha violentata la casa di un
sco omnia, Primus porrò obnuncio. Ægre solus, si quid fit, fero.
Egli
sel crede, e n’è deriso da Siro: Rideo hunc, p
oprar l’avvezzo. Finalmente Gli comando, che come in uno specchio
Egli
contempli di ciascun la vita, E quindi apprenda
dia intitolata Compitalia, Terentio similem non dices quempiam.
Egli
studiossi ancora d’imitar l’oratore e tragico sop
emodo illuminata, e di un Cuore caldo, vigoroso, oltremodo sensibile!
Egli
seppe sentire, dipingere, e meditare. Egli svilup
roso, oltremodo sensibile! Egli seppe sentire, dipingere, e meditare.
Egli
sviluppando l’irritabilità della tela nervosa toc
cupa tutto l’uomo, intorpidisce la natura, e annienta la sensibilità.
Egli
bisogna avere una mente illustrata avvezza ad ese
mo alle ipotesi. In qual classe riporremo Rapin circa la sensibilità?
Egli
è da indagarsi ne’ di lui giudizj. Scrisse egli b
sionevoli avventure di Erminia che si rifugge a un tugurio pastorale.
Egli
volle perciò regalare il Tasso dell’Humano capiti
scherzevole, il dilettoso, le badin nel Canto VII. della Gerusalemme?
Egli
è badiner l’avvenirsi ch’ella fa in Pastori tranq
sa fa la bellezza delle Tragedie, se non i ragionamenti appassionati.
Egli
prende l’effetto per la cagione, e commenda per b
ua favola; ma cessò di vivere acerbamente nel 1756 in età di 26 anni.
Egli
amava i buoni drammatici della Francia e dimorand
ma non è Dori. Bello è pur l’altro di Dori stessa nella scena decima.
Egli
dice, Mirtillo infelice, chi ti consolerà? Io, ri
iche, le Canzoni dî un’ Amazzone, e le sue favole tragiche e comiche.
Egli
vedeva ugualmente gli errori tanto di chi content
uello che ha portata la tragedia reale in Alemagna al più alto punto.
Egli
ha pur tentata la riforma dell’opera comica spogl
Klopstock autore del poema la Messiade nato nel 1732 in Quedlinburgo.
Egli
ne ha composte quattro, la Morte di Adamo, il Sal
ni sono meno universali di quelle che si traggono dalla natura umana.
Egli
nonpertanto con tal arte ne prepara gli eventi e
II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia.
Egli
stesso questo coronato capitano, filosofo e poeta
scinato il Fracanzani a ricalcare le tracce di questo suo precursore.
Egli
si fa applaudire per le sue qualità distintive e
e nel Giornale di M. Freron nel mese di giugno 1769. Nota IV.
Egli
è troppo vero ciò che quì si dice. Nella sceltezz
i, e da parecchi letterati Francesi che frequentavano la di lui casa.
Egli
scrisse della commedia e della tragedia con molta
gio, scorgonsi varie piacevolezze e pensieri che recano meraviglia a.
Egli
è da notarsi ancora che tal calzolajo si valse di
. A lui succedette Giovanni Ayrer notajo e procuratore in Norimberga.
Egli
sino al secolo XVII, oltre a trentasei giuochi di
scenico dell’Alemagna in quel secolo fu Frischlino nato in Tubingen.
Egli
tradusse in latino cinque commedie di Aristofane
in lui da natura, quello cioè della pronuncia. ( ?… Era fiorentino).
Egli
sa però talvolta farlo servire con bravura al com
e porte, nacquo il 1799 in un sotterraneo, mentre bombardavano Capua.
Egli
era discendente dei duchi di Celsa piccola e del
Bologna…. e proposto di fargli subire una operazione pericolosissima.
Egli
vi si assoggettò ; e poco dopo, la notte del 26 a
lla tragedia, erano umani e valentissimi nel dramma e nella commedia.
Egli
, soprattutto, accoppiava a una dizione semplice e
ma Strabone afferma che nascesse in Soli o Pompejopoli nella Cilicia.
Egli
fiorì regnando Alessandro Magno poco prima di Men
he a quel modo colui senza delitti Viver potrebbe? Intendimi tu bene?
Egli
o di notte ruba, o fa la vita De’ vagabondi, o di
scepolo di Teofrasto spiccò sopra tutti i contemporanei e successori.
Egli
nell’olimpiade CXV nobilitò la commedia nuova, e
o cento e nove commedie; ma solo otto volte fu coronato nel certame.
Egli
fu il modello di Terenzio, il quale di quattro di
nozze corre, E di figliuoli caricarsi brama! Quanto mal si consiglia!
Egli
non pensa Ciò che conviensi, pien del suo disegno
è recitava assai bene nelle commedie, ed ancor meglio nelle tragedie.
Egli
si occupò molto di lei, e le prese un particolare
altro napoletano Tiberio Fiorillo conosciuto col nome di Scaramuccia.
Egli
seppe meglio mostrare a’ Francesi i suoi talenti
, homo non periit, sed periit artifex , perchè più non vi comparve. «
Egli
(aggiugnesi nella collezione de’ di lui motti det
cese non perdè mai una rappresentazione di quest’originale italiano.»
Egli
morì vecchio in Parigi nel 1694, lasciando ad un
a passione irresistibile, e la quale doveva poi condurlo al sepolcro.
Egli
, non ostante i consigli dissuadenti del Direttore
0 lire), che avrebbe dovuto sanargli molte piaghe. Nè men per sogno !
Egli
si fe' portare il letto a una osteria, e di là no
otto al mendicare, ricorse a uno strattagemma che l’arte gli suggerì.
Egli
recitava solo, per via, intere commedie…. ma lasc
saliente, non fu offuscato dal demone della vanità e della superbia….
Egli
andava assiduamente a frugar nelle vecchie commed
che non possono avere, ripeto, che gl’ intelligenti e in un modesti !
Egli
ebbe aperto da lui un nuovo orizzonte…. il metodo
commentata la pittura che fece pel tempio di Ercole nel Foro Boarioa.
Egli
mori quasi nonagenario in Taranto, come attesta s
ttere del suo aringare, ma bensì l’urbanità, la grazia e la dolcezza.
Egli
scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: grazi
o, essendo stata la madre di Pompeo figlia di un fratello di Lucilio.
Egli
nacque nella città di Suessa degli Auruncic posta
nia stabilita l’anno 656; dunque egli visse cinque o sei anni di più.
Egli
militò nella guerra di Numanzia sotto Publio Scip
a commedia intitolata Plotium, favole di Menandro da Cecilio imitate.
Egli
è vero che Gellio, come dicemmo, pruova che egli
e furtivamente. Ma in questa Terenzio lavora con maggior delicatezza.
Egli
vuole che Miside senza veruna prevenzione manifes
lettere, giacchè quelli che lo seguirono mancarono di simil corredo.
Egli
fe imprimerla verso il 1704 da Giuseppe Sellitto,
i . Parmenone diee di avere udito, Philumenam pavitare nescio quid .
Egli
ha frainteso; le donne dovevano aver detto parita
iflette con libertà sul l’avventura della moglie e sul proprio stato.
Egli
si trova di lei innamorato, e pensa intanto che n
ena, e l’espressioni sono tutte dettate dalla passione che vi domina.
Egli
ripete a se stesso il fatto animandolo colle più
emplici parole, o concettuzzi mendicati, o tratti di spirito leccati.
Egli
in fine che ha promesso di tacere, cosi conchiude
e! Quali palpiti a tal novella per un innamorato che è stato assente!
Egli
esclama: vae misero mihi quanta de spe decidi!
è il nome di un parassito che maneggia il più importante dell’azione.
Egli
dà ad Antifone il consiglio di farsi citare in gi
liberare dalle mani del ruffiano la sua diletta sonatrice di cetera.
Egli
anche sapendo il secreto di Cremete che in Lenno
piangeva. Abbiam di ciò stupore, e lui preghiamo A dirci la cagione:
Egli
non mai Mi è paruto, come or, misero e grave Peso
mmento della sua versione, e del suo nome sì caro alle Muse Italiane.
Egli
me ne trasmise in Madrid qualche scena. L’anno 17
Il genitor della fanciulla? Get. Il genitor della fanciulla?No. For.
Egli
non sa chi fu Stilfon? Get. Egli non sa chi fu S
Il genitor della fanciulla?No. For. Egli non sa chi fu Stilfon? Get.
Egli
non sa chi fu Stilfon?No certo. For. Perchè è rim
in questa, si scaglia contro il poeta Luscio Lavinio suo detrattore.
Egli
ne riprende due commedie tratte dalla Fantasima e
vita menata da Eschino, e ne censura e riprende suo fratello Mizione.
Egli
ha saputo che Eschino ha violentata la casa di un
escisco omnia, Primus porrò obnuncio. Ægrè solus, si quid fit, fero.
Egli
sel crede, e n’è deriso da Siro: Rideo hunc, pri
ene oprar l’avvezzo. Finalmente Gli comando, che come in uno specchio
Egli
contempli di ciascun la vita, E quindi apprenda d
ommedia intitolata Compitalia, Terentio similem non dices quempiam.
Egli
studiossi ancora d’imitar l’oratore e tragico sop
con la eloquenza, che, tra' comici del suo tempo, oserei dire, unica.
Egli
soleva tra il penultimo e l’ ultimo atto della ra
portandovi un grande successo. Di lui disse il Mercurio del tempo : «
Egli
parlava assai bene il francese e l’italiano. Non
nella Francesca da Rimini, di Egisto nell’ Oreste e altre moltissime.
Egli
era giunto a tal perfezione di copia del suo maes
Duse Luigi.
Egli
proviene da una famiglia chioggiotta di lupi di m
a di munifici doni. Nè questa del recitare fu l’arte sola del Grandi.
Egli
fu anche espertissimo del canto e del ballo ; e i
La natura non lo dotò di sciolta loquela, e il Bartoli ci racconta :
Egli
aveva un’arte di fare frettolosamente un ragionam
Teatro italiano dice semplicemente : Thomassin, absolument inutile.
Egli
aveva sposato verso il '72 M.lle Giovanna Nicolet
re artistico di lui il Colomberti lasciò scritta questa noterella : «
Egli
emergeva principalmente nelle parti in dialetto v
i caratteri ; ed ha saputo acquistarsi il concetto d’uomo di probità.
Egli
ha tollerato con pace la sua non cercata, e non m
i San Gio. Grisostomo procuratagli ingratamente da chi mai nol dovea.
Egli
, urbano con tutti, egli prudente e saggio, egli p
a lingua portoghese per comprendere le grazie comiche di Gil Vicente.
Egli
morì in Evora prima del 1557. E dopo la di lui mo
e a coltivar le muse sotto il re Sebastiano, e vi riuscì felicemente.
Egli
scrisse in più di un genere in maniera che si nov
a quest’interesse della gioventù che non merita di essere ingannata?
Egli
sel saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia nè
lume della Storia mia de’ teatri che appartiene a Carlo Vespasiano a.
Egli
così la lasciò su questa sbraciata del Nasarre: »
e del Cervantes fu quella che venne in mente all’esgesuita Lampillas?
Egli
suppose che uno stampatore le avesse cambiate. Eg
esuita Lampillas? Egli suppose che uno stampatore le avesse cambiate.
Egli
dovea con ciò supporre che Cervantes, il quale op
veder rappresentare o di udire che per le Spagne si rappresentavano.
Egli
componeva quasi estemporaneamente tutte le sue op
n tutto ciò il Nasarre volle a gran torto avvilire il merito di Lope.
Egli
si scatena contro di questo poeta come il primo c
che altri l’avea preceduto nell’avvezzare il volgo alle stravaganze.
Egli
il disse in faccia all’Accademia Spagnuola che al
oscuri senza la felice imitazione del Cid fatta da Pietro Corneille.
Egli
compose una seconda favola De las Mocedades del C
, avanza l’avvocato Linguet nella prefazione al suo Teatro Spagnuolo.
Egli
crede ancora che il Vega non ebbe idea della vera
Nuevo si trovano ben distinti i componimenti di Terenzio e di Seneca.
Egli
afferma parimente di non aver veduto in Madrid ra
ella vita in Italia l’onor della lingua e della letteratura italiana.
Egli
godè l’amicizia de’ più colti uomini dell’una e d
ica, parlando di Lope, gliene attribuisce soltanto mille cinquecento.
Egli
dovè parlarne per tradizione, come per lo più fan
illustrazione della storia degli Atti Sacramentali che quì si narra.
Egli
dice (ed in ordine è questo il secondo grave erro
he più di un nazionale sincero allora non potè trattenersi di ridere.
Egli
fe pure autore di atti sacramentali il Cervantes
itatis et ambitionis plena ingenium hominis, haud obscure ostendunt.
Egli
ne reca un epigramma che chiama barbaro scritto d
essa di Macelesfield, la cui memoria, eccita il fremito dell’umanità.
Egli
nacque da questo mostro nel 1698, e morì in prigi
le favole del signor Congrève, morto di cinquantasette anni nel 1729.
Egli
ne ha composte varie, esatte e spiritosa, e piene
sig. Moore a togliere da tal personaggio tutto ciò ch’era episodico.
Egli
poi coll’istruirci di tal ordine del pubblico, e
a commedia intitolata la Maniera di fissarlo, rappresentata nel 1761.
Egli
l’ha composta sui materiali di due commedie franc
sendo soli, e quando affetta asprezza ed umore al comparir de’ servi.
Egli
nella scena II dell’atto II fa nella propria pers
ime scene da’ grossolani compositori d’intermezzi insipidi e villani.
Egli
é avvenuta la stessa cosa a D. Giuseppe Cadhalso
il giudizioso M. de la Bruyère volea affatto esclusa dal buon teatro.
Egli
ha pur flagellati meritamente gli abati impostori
erventi ridicoli, di pacieri, di spioni, di bari, e. di commettimale.
Egli
naturalmente ha lo stile umile e dimesso, e batte
pag. 81. seqq. 247. Barnwell é il principal personaggio del dramma.
Egli
, quantunque giovane di buona indole, essendo sedo
gno e valore nel gentil poetare non pur premeditato, ma estemporaneo.
Egli
ci fa eziandio sperare un’idea del teatro tedesco
che fu poi moglie di Bartolommeo Cavalieri, e attrice rinomatissima.
Egli
ebbe due figli de’ quali uno violinista espertiss
, di cui il Baschet non riferisce che il seguente brano in francese.
Egli
è per ciò ch’ io ho fatto si che Cola entrasse ne
a donna, E piegar l’inflessibile al mio foco. Fatto ciò, la rigetto.
Egli
determina di rapirla travestito con gli abiti di
mici trarre certo patetico di nuova specie che commuove ed interessa.
Egli
dice addio agli amici; indi conchiude: S’appress
lito ho, a me non l’imputate. I migliori erran: buoni siete, e…. oh!
Egli
spira qual visse grande e virtuoso prima della li
ie, il Cesare, ed il Bruto regolari e non imbrattate da freddi amori.
Egli
scrisse ancora una commedia applaudita il Robersa
le strade e per le taverne, la tragedia intitolata Tommaso Oversbury.
Egli
nacque dal nominato mostro nel 1698, e per opera
le dice) se vi è inferno, egli è giusto che noi vi siamo tormentati.
Egli
entra. Agnese lo seguita con gli occhi, ne descri
, e supponeva che le sue favole potessero prevenire i delitti grandi.
Egli
s’ingannava sul fine e sull’effetto delle rappres
lla Bella. Mistriss Moore scrisse Percy oltre ad alcuni drammi sacri.
Egli
è però notabile che ad onta di tanti ammazzamenti
o, il quale obbligò l’autore a toglierne tutto ciò che era episodico.
Egli
poi nell’impressione lo produsse come l’aveva scr
autore della commedia la Maniera di fissarlo rappresentata nel 1761.
Egli
l’accozzò co’ materiali di due commedie francesi,
co, ed a rappresentare componimenti ajutati dalla musica e dal ballo.
Egli
con due dissertazioni su gli spettacoli che forma
lle novità introdotte da Garrick, e sul di lui modo di rappresentare.
Egli
disacerbava così il proprio rancore, e Garrick se
educazione riunisconsi nel Bonfio per formarne un eccellente amoroso.
Egli
è idolatra della verità, e nemico per sistema del
lle intervenire ad una festa popolare, che davasi in un paese vicino.
Egli
non era più giovane, ma ambiva di comparirlo, e v
uomo perfetto, un bravissimo artista ed un compagno buono ed amoroso.
Egli
interpretava con abilità ed intelligenza tanto il
e della maschera del volto da far correre brividi tra gli spettatori.
Egli
mi ricordò, quasi alla testualità, il sommo Gusta
a lingua Portoghese per comprendere le grazie comiche di Gil Vicente.
Egli
morì in Evora prima del 1557; e dopo la di lui mo
e a coltivar le muse sotto il re Sebastiano, e vi riuscì felicemente.
Egli
scrisse in più di un genere in maniera che si nov
a quest’interesse della gioventù che non merita di essere ingannata?
Egli
se ’l saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia
ommedie del Cervantes fu quella che venne in testa al Sig. Lampillas?
Egli
suppose che uno stampatore l’avesse cambiate. Egl
al Sig. Lampillas? Egli suppose che uno stampatore l’avesse cambiate.
Egli
dovea con ciò supporre che Cervantes, il quale so
veder rappresentare o di udire che per le Spagne si rappresentavano.
Egli
compose quasi estemporaneamente tutto le sue oper
n tutto ciò il Nasarre volle a gran torto avvilire il merito di Lope.
Egli
si scatena contro di questo poeta come il primo c
che altri l’avea prevenuto nell’avvezzare il volgo alle stravaganze.
Egli
il disse in faccia all’ Accademia Spagnuola che a
i oscuri senza la felice imitazione del Cid fatta da Pietro Cornelio.
Egli
compose una seconda favola de las Mocedades del C
, avanza l’avvocato Linguet nella prefazione al suo Teatro Spagnuolo.
Egli
crede ancora che il Vega non ebbe idea della vera
Nuevo si trovano ben distinti i componimenti di Terenzio e di Seneca.
Egli
afferma parimente di non aver veduto in Madrid ra
parlando di Lope, non gliene attribuisce più di mille e cinquecento.
Egli
ne parlò per tradizione, come fanno per lo più de
illustrazione della storia degli Atti Sacramentali che quì si narra.
Egli
dice (ed è il secondo grave errore di cui mi ripr
di che più d’un di lui nazionale non ha potuto trattenersi di ridere.
Egli
fa pure autor di atti sacramentali il Cervantes g
tatis & ambitionis plenæ ingenium hominis haud obscurè ostendunt.
Egli
ne reca un epigramma che chiama barbaro scritto d
anzamenti del teatro spagnuolo nelle fatiche del mentovato Cervantes.
Egli
compose trenta commedie ricevute con molto applau
sentar quasi tutti, o di sentir che per la Spagna si rappresentavano.
Egli
compose senza farli inceppar da veruna regola pre
di Lope, il quale pur é fino ad oggi il Principe de Comici Spagnuoli.
Egli
si scatena contra di lui come il primo corruttor
i non s’impressero. Ma esistettero? L’afferma il solo Tanco medesimo.
Egli
dice che nella sua gioventù avea scritti quaranto
egnato ad avvilir Lope, e Calderón, non avrebbe mancato d’osservarlo.
Egli
non pertanto non lascia di notare, parlando della
o e venerato fino all’estremo giorno (30 marzo 1899) come un babbo. «
Egli
non potè aver maggiore fortuna – ho detto in prin
etti d’origine che lo facevano apparire anima gentile in corpo rozzo.
Egli
, nella sua verità e semplicità straordinarie potè
domandato di tutte le addizioni che oggi chiudonsi in questo volume.
Egli
le ha divise in due Parti. La I comprende la Lett
ca delle varie nazioni, che rivelano la chiarezza del suo ingegno.
Egli
ebbe tre figli sul teatro. La Gemma, nata il 26 a
tto l’occhio e la mente di Bellotti-Bon a fianco di Adelaide Tessero.
Egli
era veramente il primo attore della Compagnia, ma
a V. S. perch'era necessario, ch'io parlassi prima al signor Toschi.
Egli
mi ha detto di havere scritto a lei ciò che le oc
d’infermo convertì una mela, in una testa più gigante ca e colossale.
Egli
esagerò per tal modo che le Mille non resteranno
Malara scrivesse altre Favole, può assicurarsi che fossero Tragedie?
Egli
che nominò il suo Absalon, non avrebbe fatta menz
arcisca l’omissione del Signorelli in onore della Letteratura patria.
Egli
si prende l’immensa laboriosa cura di trascrivere
on Poetica, nel Trattato della Tragedia, e nel Discorso sulle Favole.
Egli
fa nelle sue Opere serpeggiare il bellissimo capp
ore . . . . può bastare a collocarla fralle regolate opere teatrali”.
Egli
al più avrebbe potuto dire, può farci sperare, ch
se introdurre nella favola la moltiplicità delle azioni dove non sia.
Egli
però pretende che sia una sola l’azione principal
servar le regole, ed essere sregolata, non è una manifesta antinomia?
Egli
però soggiugne: “Vi ha notabile disuguaglianza ne
lti l’istesso Virues. Non è un testimonio maggiore di ogni eccezione?
Egli
nel Prologo premesso alle cinque sue Tragedie pre
mmi di Shakspear benchè mostruosi facessero la delizia della nazione.
Egli
racchiuse, come i Cinesi, in una rappresentazione
liarità, e vuol poi sentir declamare una scena sulla morte di Priamo.
Egli
stesso prima ne declama con forza ed energia alcu
menta la sua tristezza; la quale potrebbe produrre alcun grave male.
Egli
pensa evitarlo facendolo partir subito per Inghil
rito è troppo certo. Polonio lo chiama per commissione della regina.
Egli
manda via tutti, e parte. Sala del palazzo reale.
i! Copritemi colle ali vostre! Che vuoi, ombra veneranda? Reg. Oddio!
Egli
è fuori di se! Aml. Vieni forse a riprendere la n
nti del proprio cuore, e a prendere dal vero i colori delle passioni.
Egli
non conobbe l’arte, e copiò egregiamente la natur
eratura della Gran-Brettagna? Facciamolo osservare a’ nostri lettori.
Egli
adduce in lode di Shakespear l’unanime consenso d
imo Johnson) in generale è debolmente tessuto, e condotto senza arte.
Egli
trascura le occasioni di piacere o interessare ch
pre con piacere il di lui Cavalier Falstaff, e le Commari di Windsor.
Egli
scriveva un medesimo componimento parte in versi,
mmagini ognuno la sorpresa e la bile del grande artista ! Come fare ?
Egli
annunziò subito la goldoniana Bottega del Caffè,
lusione ! Il teatro non contò quella sera oltre cinquanta spettatori.
Egli
allora si tolse la parrucca, si mise il cappello,
to, ma eccellente nell’alta commedia, come nel sentimentale patetico.
Egli
mi ha fatto spesso ridere e piangere : effetti no
a. Vestri che faceva il Burbero è un attore che non ha il suo simile.
Egli
non può mostrarsi senza essere subito applaudito.
ità, che il pubblico lo applaudiva credendo che la sapesse a memoria.
Egli
era un uomo molto erudito, traduceva dal francese
o privazioni di ogni specie, senza che mai lo prendesse lo sconforto.
Egli
aveva come un ideale da raggiungere, una grande m
’arte del comico, per singolare che fosse e mirabile, non arricchiva.
Egli
si dovette accontentar della fama e mori povero c
toria, di letteratura, di mitologia, di arti, di scienze, di lettere.
Egli
fu il primo a recitarla, e con tal maestria, che
neddoti, tra'quali questo che dà un’idea ben chiara del suo cervello.
Egli
assegnò alla moglie con regolare contratto la pag
tra’ più grandi conquistatori, e tra’ principi magnanimi e prudenti.
Egli
possedeva varie lingue, amava le arti e la musica
ha scritto tre volumi sulla Letteratura Turchesca impressi nel 1787.
Egli
dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, l
tobre del '93 era a Fermo, il dicembre a Chieti, il carnovale a Roma.
Egli
aveva in compagnia la moglie, che recitava le pri
al genio incomparabile del Lulli tutta l’opportunità di manifestarsi.
Egli
è vero che un viluppo condotto con tanta libertà
ava a memoria, la cantava a l’cembalo e vi metteva un basso continuo.
Egli
ne riteneva la cantilena senza errarne una nota,
gli dettava ciò che avea composto, nè il giorno dopo se ne ricordava.
Egli
copriva le sue cantilene di stromenti quando non
(disse il re)? Essi se ne terranno onorati: andate dal cancelliere".
Egli
subito divenne segretario del re. La vostra (gli
al genio incomparabile di Lulli tutta l’opportunità di manifestarsi.
Egli
è vero che un viluppo condotto con tanta libertà
ndava a memoria, la cantava al cembalo e vi faceva un basso continuo.
Egli
ne riteneva la cantilena senza errarne una nota e
gli dettava ciò che avea composto, nè il giorno dopo se ne ricordava.
Egli
copriva le sue cantilene d’istromenti quando non
e (disse il re)? Essi se ne terranno onorati: andate dal cancelliere.
Egli
divenne subito segretario del re. La vostra (gli
remona, si è dato all’ arte malgrado le opposizioni de’suoi genitori.
Egli
, benchè poco favorito dalla natura, per essere di
giorni ; e durò meco in Mantova questa vita per lo spazio di 4 anni.
Egli
si poneva sulle carni sempre il cilicio, quando a
ini, comandato dal Chiossi, che a Bezzecca s’ebbe nome di massacrato.
Egli
e certo Enrico Mangili eran l’anima del reggiment
ione è legata e ristretta sotto le note, come nelle antiche tragedie.
Egli
ha segnate con ciò le vie tutte che ha da tenere;
he si può tenere come il caposcuola, il Marini della moderna licenza.
Egli
è un trito assioma che colui che non sa fermar la
a e insieme cogli occhi hanno preso oggimai il cuore delle persone51.
Egli
sembra in verità che i nostri teatri sieno fatti
ini ne aveva 601 all’anno, il Blanes 600, Pertica 450, e Bettini 400.
Egli
, il Fabbrichesi, aveva lo stipendio annuo di 50,0
riducendo il sussidio a soli ducati 4000. – Fu il colpo di grazia ! –
Egli
vi rinunziò, dandone avviso ai suoi scritturati,
mede, l’Andromeda, il Servio Tullio, l’Appio Claudio, e ’l Papiniano.
Egli
piacque a’ suoi giorni ad alquanti letterati, ma
lla Francia, e taccia di furto tutti i paesi che volessero farne uso?
Egli
né anche mostrò di sapere, che del Cresfonte di E
mica che annunzia nel marchese Onofrio Albergati un Molière italiano.
Egli
si é fatto ammirare colle sue commedie del Saggio
essi Cristofano Virues avea pubblicata la sua intitolata Elisa Dido.
Egli
é però, manifesto a chi fa la storia letteraria,
tta della Favola, avrebbe fatta un’opera fredda d’una buona tragedia.
Egli
dunque ha dovuto profonder nel suo argomento magg
di sì bell’arte é confinata nella parte più occidentale dell’Europa.
Egli
é ben vero che i tedeschi studiando la musica ita
, sed habet comoedia tanto Plus oneris, quanto veniae minus. 215.
Egli
é certo che niuno de’ nostri drammatici, e niuno
non sarà mai imitato», diceva con ragione il dotto inglese Atterburì.
Egli
é vero che ingegnosi, egregi, e perfetti imitatov
n secondo Metastasio (così il Cielo ne conservi lungamente il primo).
Egli
é nella drammatica maraviglioso, unico, incompara
esser l’italico idioma più d’ogni altro acconcio e adatto al cantare!
Egli
é dolce e gentile, perché abbonda di parole che c
letti Pezzaglia, coi quali si trova attualmente quale amministratore.
Egli
fu, come il maggior fratello Giovanni, attore di
dopo un lustro a pena, morì a settantadue anni il 12 giugno del 1774.
Egli
, dice il Campardon, di cui un celebre satirico av
mo (Somigli) per isviluppare e render palesi i suoi naturali talenti.
Egli
incominciò a esercitar l’arte comica sotto il nos
dà il Colomberti, attore provetto, e del Vedova conoscitore esperto.
Egli
non solamente lo ammira come tiranno, padre nobil
, come dice Orazio, i poemi piaceranno, ripetuti dieci e cento volte.
Egli
é questo perché, questo spirito elettrico che sfu
z non poté cagionare in Alemagna una rivoluzione felice e permanente.
Egli
fu con debolezza fecondato da alcuni scrittori, i
nimenti giunse all’eccesso per mezzo di Daniel Gasparo di Lohenstein.
Egli
compose cinque tragedie, Epicari, e Agrippina, pu
, rettore del collegio di Zittau, precipitò nel basso e nel triviale.
Egli
fé rappresentar le sue tragedie e commedie dal 16
rlo ritirar dal teatro e procurargli una vita tranquilla in famiglia.
Egli
aveva molto faticato, ed aveva diritto ad un ones
me in quell’anno di ribollimenti, di assedi, di guerre non è a dirsi.
Egli
invocava aiuto al Modena, il quale da Palmanova r
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