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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 601
olino, ecc. ; ma secondo il Quadrio sarebber essi una stessa persona. Egli dice : Giovan Paolo Trapolino fu le delizie de'
o e vecchissimo chiuse con morte felice i suoi giorni circa il 1630. Egli era – scrive Barbieri nella Supplica – a Palermo,
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
società con tre quarti di parte, e l’11 marzo 1765 con parte intera. Egli abitò a Parigi dapprima in via Contessa d’Artois
gemelli. Il primo armigero, il secondo sciocco, ed il terzo accorto. Egli altro non faceva che cambiar la perrucca, avendol
graziava lo sventurato che il caso aveva offerto alla sua generosità. Egli si è spento nell’angoscia di un disfacimento lent
lasciato mai il suo capezzale, se lo son visto morir tra le braccia. Egli ha sentito tutte le lor cure, e l’ultime parole d
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 23-24
Orléans, Reggente, e condotta da Luigi Andrea Riccoboni, detto Lelio. Egli fu, secondo un contemporaneo, eccellente artista 
arendogli che avrebbe potuto percorrerla rapidamente e trionfalmente. Egli si unì dapprima con alcuni artisti, rimasti a spa
ntiero anno, invece dei quattro mesi pei quali era stata scritturata. Egli camminava, camminava franco e fiducioso nell’avve
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 175-178
aminione per distinguerlo dagli altri Flaminj della Comedia italiana. Egli era nonno di Agata Vitaliani, che sotto il nome d
o da' più grandi d’ Italia, specie da Cosimo III granduca di Toscana. Egli era a Napoli il 1647 al tempo della rivolta di Ma
te del Cardinale. La sua casa era presso al Convento delle Fanciulle. Egli s’innamorò di una religiosa, e scavalcato il muro
lcato il muro di cinta, la rapì. Gli fu fatto processo in contumacia. Egli si ritirò in questo tempo a Napoli, e vi si fece
5 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
mi di Shakespear benchè mostruosi facessero la delizia della nazione. Egli racchiuse, come i Cinesi, in una rappresentazione
iare i movimenti del proprio cuore e a ritrarre le passioni dal vero. Egli non conobbe l’arte e copiò vigorosamente la natur
nta carte di esser pochissimo versato in quella della Gran-Brettagna? Egli adduce in lode di Shakespear l’unanime consenso d
a la sua favola de’ Romani e de’ re, ed egli non vide che gli uomini. Egli avea bisogno di un buffone, ed il prese dal Senat
esimo Johnson) in generale è tessuto debolmente e condotto senz’arte. Egli trascura le occasioni di piacere o interessare ch
ericola, più sensibilmente manifesta l’ineguaglianza del suo ingegno. Egli non può essere lungo tempo tenero e patetico . .
re con piacere il di lui Cavaliere Falstaff, e le Commari di Windsor. Egli scrivea un medesimo componimento parte in versi e
ommosso a piagnere. Appiano Alessandrino Guerre Civili lib. III. 21. Egli volle anche paragonare il poeta melodrammatico Me
6 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
sservò le regole del verisimile nè si guardò dalla comica mescolanza. Egli a differenza del di lui protettore aveva una prof
ità de’ personaggi, la gravità dello stile e la forza de’ sentimenti. Egli non meno del Shakespear scrisse molti drammi poco
per questo diventa minore ne’ punti additati la loro rassomiglianza. Egli meritò gli elogii del celebre Alessandro Pope. Vo
in cui Shadwell non trovava azione sufficiente per le scene inglesi. Egli volle distenderla con fatti e personaggi episodic
-Broug architetto grossolano, e poeta comico delicato morto nel 1704. Egli non meno che Congreve vollero opporsi, ma con poc
7 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
rvò le regole del verisimile nè si si guardò dalla comica mescolanza. Egli a differenza del di lui protettore, avea una prof
ità de’ personaggi, la gravità dello stile e la forza de’ sentimenti. Egli non meno del Shakespear scrisse molti drammi inde
per questo diventa minore ne’ punti additati la loro rassomiglianza. Egli meritò gli elogj del celebre Alessandro Pope. Vol
in cui Shadwell non trovava azione sufficiente per le scene inglesi. Egli volle distenderla con fatti e personaggi episodic
-Brough architetto grossolano e poeta comico delicato morto nel 1704. Egli non meno che Congreve vollero opporsi ma con poca
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
tarsi tra’ grandi conquistatori e tra’ principi magnanimi e prudenti. Egli possedeva varie lingue, amava le arti e la musica
passava per quelle regioni pel principe de’ poeti Turchi e Persiani. Egli viveva a’ tempi di Francesco Petrarca, ed il suo
atista Toderini veneziano che dimorò cinque anni in Constantinopolia. Egli dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, l
ell’Europa, dove si parla delle Lettere di Miledy Maria Worthley. a. Egli scrisse tre volumi sulla Letteratura Turchesca im
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 230-232
meravigliosa gli procurò un fragoroso applauso al suo primo apparire. Egli era un bell’ uomo ; la voce aveva naturalmente tr
spondere : « Ah ! non me la dài ad intendere, non mi corbelli più ! » Egli è quello stesso che a Torino, al Circo Sales, in
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 754-756
ono : riso, che non va mai sino in obscuras humili sermone tabernas. Egli è in forza di questa maravigliosa unione di subli
con amore ; e Francesco Lombardi e Gustavo Modena ne furono la prova. Egli fu dotato dalla natura di tutti i doni necessarj
iuscire a diferenziare la sua fisionomia il suo volto fu sempre raso. Egli teneva nella sua tavoletta di teatro scatolette c
nde, l’abito borghese, che, per questo non diferenziava che la testa. Egli diceva come il celebre Zanerini : – L’artista ves
11 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
oli, e comparve in un’ opera buffa. In ciò s’ingannò di ogni maniera. Egli per l’opera buffa vedutasi sulle scene napoletane
ola; ma cessò di vivere acerbamente nel 1756 in età di ventisei anni. Egli amava i buoni drammatici della Francia, e dimoran
a non è Dori . Bello è pur l’altro di Dori stessa nella scena decima. Egli dice, Mirtillo infelice! chi ti consolerà? Io ,
riche, le Canzoni di un’ Amazone, e le sue favole tragiche e comiche. Egli vedeva ugualmente gli errori tanto di chi content
me Weiss ha portata in Alemagna la tragedia reale al più alto punto. Egli tentò parimente la riforma dell’opera comica spog
Klopstock autore del poema la Messiade nato nel 1732 in Quedlinburgo. Egli compose quattro tragedie la Morte di Adamo, il Sa
ni sono meno universali di quelle che si traggono dalla natura umana. Egli non pertanto con tal arte ne prepara gli eventi e
za esitare sostiene che Lessing sorpassò tutti i tragici nazionali . Egli avrebbe dovuto riflettere alla gran distanza che
II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia. Egli stesso questo coronato capitano, filosofo e poeta
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 709-710
malagevole per certe contradizioni che sono nelle date dei documenti. Egli fu a recitare l’estate del 1686 a Vicenza, raccom
cagione di una canzonetta satirica da lui composta contro la Francia. Egli era buon musicista, e pare ch’egli avesse lo spec
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 763-764
Diana (della) Silvio. Egli si chiamò Ferrari, e fu primo innamorato di sommo
la prima. Conobbi il mio caro Angelo, quando si era giovani entrambi. Egli venne su con la fioritura del teatro italiano a m
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
dal Bertolotti fra' comici che furon di passaggio a Mantova nel 1590. Egli era bolognese, e il 12 settembre giunse in casa d
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 147-149
fu nondimeno un artista drammatico più ancora prodigioso che egregio. Egli non era stato fatto artista dallo studio, ma crea
nell’ immaginarselo col pensiero e nel dargli una forma sulla scena. Egli allora non fingeva più ; ma per uno sforzo di fan
della sua mente, e gli disse che il Re era in colloquio col ministro. Egli rispose : ebbene, lo aspetterò. Accostatosi al le
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
. Chi si nascondesse il 1496 sotto questo nome di maschera non si sa. Egli è citato nella lettera di Ercole di Ferrara del 5
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
lla Compagnia del Duca di Modena, a cominciare dal 15 di luglio 1686. Egli sostituì nelle parti di primo Zanni, collo stesso
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 982-983
e linguaggio, e sostenere mirabilmente diciotto differenti caratteri. Egli è stato de’ primi a far vedere sopra le scene que
ridicole ; spettacolo dilettevole, ma lontano dalla buona commedia. Egli era dunque il Fregoli d’allora, preceduto dall’ar
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
nazzoni, fu causa di discordie in compagnia. (V. Antonazzoni Marina). Egli recitava le parti di innamorato col nome di Aurel
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Il Moland, non sappiamo con qual fondamento, gli dà il nome di Marco. Egli , marito dell’ Aurelia, Brigida Bianchi, si era re
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
bini l’anno 1768, incominciò a farsi conoscere anche fra’commedianti. Egli s’esercita con bravura nelle parti gravi ; e ne’
22 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
, chiamar si può il vero fondatore e legislatore della nazione russa. Egli cambiò la natura stessa de’ suoi stati, e i costu
nor Sumarocow d’una famiglia distinta é il primo autor tragico russo. Egli ha composte dieci o dodici tragedie tratte dalle
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
tiano, che tiratosi dietro un poeta, contrafacea una brigata di voci. Egli facea un facchino, che ogni bergamasco glie l’avr
24 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
a di ogni altro alla rassegna l’incomparabile vostro M. de Marmontel. Egli dice1, che gl’Italiani all’austerità de’ soggetti
ed io con essolui. In secondo luogo cavate fuori il Marchese Maffei. Egli mostrò in prima di temere, che nel Canto si smarr
in mira? quello che è, o quello che fu, e che può tornare ad essere? Egli il dichiara con iscagliarsi contra l’insoffribile
ette . . . . tolsero affatto a’ componimenti la forza degli affetti”. Egli vorrà dire che le Ariette improprie, riposate, in
e dalle nostre che per vergogna del secolo osiam chiamare Virtuose”. Egli dunque parla di quella Musica, che serve e si sog
io diceva, i quali si fanno lecito inveire contro il Canto teatrale! Egli è uno de’ più saggi Critici, a’ quali increscono
che debbansi presentare sulla Scena oggetti veri? Tutto all’opposto: Egli nella stessa nota impugnata dal Signor Lampillas
ntro certi Filosofi alla moda, che cercano il solo Vero nella Poesia. Egli sostiene in tutte le sue Scritture l’opinione del
Allora il Poeta non era, come al presente, un semplice verseggiatore. Egli univa in se le qualità di Filosofo, di Poeta, e d
lissimo Poema didascalico della Musica del Signor D. Tommaso Iriarte? Egli in buoni versi Castigliani seppe metterle in vago
Dovea venire l’Apologista per fare di sì nuove invidiabili scoperte. Egli schiverà l’assalto con dire: = Io non asserisco,
quando si rappresentasse il migliore Dramma colla maggiore proprietà. Egli vi anderebbe dicendo quanto altro manchi a quella
appresentazione, ed egli s’interessa alla di lei morte, e ne sospira. Egli ha forse cangiato sentimento? Ha creduto da poi a
malsicuro per le infinite circostanze, che diversificano gli oggetti. Egli dice: Chi pensarebbe alla conosciuta falsità dell
25 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
mici trarre certo patetico di nuova specie che commuove ed interessa. Egli dice addio agli amici; indi conchiude: S’appre
e non l’imputate. I migliori erran: buoni siete, e . . . oh! . . Egli spira qual visse grande e virtuoso prima della li
edie il Cesare ed il Bruto regolari e non imbrattate da freddi amori. Egli scrisse ancora una commedia applaudita il Rehersa
r le taverne e per le strade la tragedia intitolata Tommaso Overbury. Egli nacque dal nominato mostro nel 1698, e per di lei
le dice)! se vi è inferno, egli è giusto che noi vi siamo tormentati. Egli entra. Agnese lo seguita con gli occhi, ne descri
mi, e supponeva che le sue favole potessero prevenire i gran delitti. Egli s’ ingannava sul fine e sull’effetto delle rappre
lla bella. Mistriss Moore scrisse Percy oltre ad alcuni drammi sacri. Egli è notabile però che ad onta di tanti ammazzamenti
alsi, doppj e furbi in fatti, ma nobili, onesti e virtuosi in parole. Egli compose ancora una favola tragica sommamente appl
o, il quale obbligò l’autore a toglierne tutto ciò che era episodico. Egli poi nell’impressione lo produsse come l’avea scri
autore della commedia la Maniera di fissarlo rappresentata nel 1761. Egli l’accozzò co’ materiali di due commedie francesi,
’ornamento delle scene Inglesi, e morì di anni 63 in Londra nel 1779. Egli come attore non ebbe colà chi lo pareggiasse; ebb
lico che rappresentava componimenti ajutati dalla musica e dal ballo. Egli con due dissertazioni su gli spettacoli, che form
lle novità introdotte da Garrick, e sul di lui modo di rappresentare. Egli disacerbava così il proprio rancore, e Garrick se
si dell’uno e degli altri per avere un’ armata e un commercio! 57. Egli la chiama favola assai irregolare e piena di assu
26 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 13-20
gio, scorgonsi varie piacevolezze e pensieri che recano maraviglia12. Egli è da notarsi ancora che tal calzolajo si valse di
o. A lui succedette Giacomo Ayrer notajo e procuratore in Norimberga. Egli sino al secolo XVII, oltre a trentasei giuochi di
cenico dell’Alemagna in quel secolo fu il Frischlino nato in Tubigen. Egli tradusse in latino cinque commedie di Aristofane
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 708
soprattutto era ammirabile nelle scene di Spavento, e di agitazione. Egli è il Padre di quella bravissima danzatrice, detta
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nio Pisenti detto il Margoncino : società che durò ben ventidue anni. Egli si riserbava alcune parti soltanto, e nell’elenco
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 780-781
uggevoli di gioia suprema e lunghe ore di supremo sconforto, è arduo. Egli il quale non aveva che un fine nella vita : lo st
la spontaneità e vivezza del dialogo, la chiarezza dell’esposizione. Egli è ben vero che alla epidemica malignità della cri
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 499-500
ol repertorio forte, mal si attagliò taluna volta e formò dissonanza. Egli è ricco di attitudini chiare e rare, congiunte a
ò a capo fitto, troppo presto liberato dalla man forte del guidatore. Egli stesso con amorevole modestia scriveva, a' primi
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 660
’andò acquistando con una diligenza e una docilità non mai attenuate. Egli fu ed è noto più specialmente nelle parti di mamm
32 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
giù dalle mura167. Il re medesimo non era risparmiato nelle momerie. Egli ne tollerava la satira, contentandosi solo di pre
iar i movimenti del proprio cuore, e a dipinger dal vero le passioni. Egli non conobbe l’arte, e ritrasse vigorosamente la n
ancano di veder il di lui Cavalier Falstaff, e le Commari di Windsor. Egli soleva usare in un medesimo componimento il verso
lche volta si trovano alcune piacevolezze e pensieri che sorprendono. Egli seppe valersi, non si sa per qual modo, d’un gran
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 868
buon innamorato e tal volta buon arlecchino ; ma miglior capocomico. Egli conduceva la sua Compagnia « con buoni regolament
34 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
orie riportate in Ispagna, fu l’amico e il protettore di Lucio Azzio. Egli de’ di lui versi che sommamente pregiava, volle o
ttere del suo aringare, ma bensì l’urbanità, la grazia e la dolcezza. Egli scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: somma
o, eslendo stata la madre di Pompeo figlia di un fratello di Lucilio. Egli nacque nella città di Suessa degli Aurunci91 post
nia stabilita l’anno 656; dunque egli visse cinque o sei anni di più. Egli militò nella guerra di Numanzia sotto Publio Scip
la commedia intitolata Plozio, favole di Menandro da Cecilio imitate. Egli è vero, che Gellio, come dicemmo, pruova ch’egli
con poca voce. Ma in questa Terenzio lavora con maggior delicatezza. Egli vuole che Miside senza veruna prevenzione manifes
apoli che illustrarono la loro carica colla dottrina e colle lettere. Egli fe imprimerla verso il 1704 da Giuseppe Sellitto
erii. Parmenone dice di avere udito, Philumenam pavitare nescio quid. Egli ha frainteso; le donne dovevano aver detto parita
riflette con libertà sull’avventura della moglie e sul proprio stato. Egli si trova di lei innamorato, e pensa infanto che n
cena, e l’espressioni son tutte dettate dalla passione che vi domina. Egli ripete a se stesso il fatto, animandolo colle più
emplici parole, o concettuzzi mendicati, o tratti di spirito leccati. Egli in fine che ha promesso di tacere, così conchiude
lca di fantesche! Quali palpiti per un innamorato ch’è stato assente! Egli esclama: væ misero mihi, quanta de spe decidi! Ma
il nome di un parassito, che maneggia il più importante dell’azione. Egli dà ad Antifone il consiglio di farsi citare in gi
liberare dalle mani del ruffiano la sua diletta sonatrice di cetera. Egli anche sapendo il secreto di Cremete che in Lenno
um ipsum. Così sciogliesi il nodo alla foggia marziale di Alessandro. Egli ve n’ha un’ altra più giusta che consiste in ben
ngeva. Abbiam di ciò stupore; e lui preghiamo A dirci la cagione. Egli : non mai Mi è paruto, come or, misero e grave
ione e del di lui nome sì degno, sì noto, sì caro alle muse Italiane. Egli me ne trasmise a Madrid qualche scena. L’anno 178
d ei non sa chi fosse Il genitor della fanciulla? Get. No. For. Egli non sa chi fu Stilfon? Get. No certo. For. Pe
in questa, si scaglia contro il poeta Luscio Lavinio suo detrattore. Egli ne riprende due commedie tratte dalla Fantasima e
vita menata da Eschino, e ne censura e riprende il fratello Mizione. Egli ha saputo che Eschino ha violentata la casa di un
sco omnia, Primus porrò obnuncio. Ægre solus, si quid fit, fero. Egli sel crede, e n’è deriso da Siro: Rideo hunc, p
oprar l’avvezzo. Finalmente Gli comando, che come in uno specchio Egli contempli di ciascun la vita, E quindi apprenda
dia intitolata Compitalia, Terentio similem non dices quempiam. Egli studiossi ancora d’imitar l’oratore e tragico sop
35 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
emodo illuminata, e di un Cuore caldo, vigoroso, oltremodo sensibile! Egli seppe sentire, dipingere, e meditare. Egli svilup
roso, oltremodo sensibile! Egli seppe sentire, dipingere, e meditare. Egli sviluppando l’irritabilità della tela nervosa toc
cupa tutto l’uomo, intorpidisce la natura, e annienta la sensibilità. Egli bisogna avere una mente illustrata avvezza ad ese
mo alle ipotesi. In qual classe riporremo Rapin circa la sensibilità? Egli è da indagarsi ne’ di lui giudizj. Scrisse egli b
sionevoli avventure di Erminia che si rifugge a un tugurio pastorale. Egli volle perciò regalare il Tasso dell’Humano capiti
scherzevole, il dilettoso, le badin nel Canto VII. della Gerusalemme? Egli è badiner l’avvenirsi ch’ella fa in Pastori tranq
sa fa la bellezza delle Tragedie, se non i ragionamenti appassionati. Egli prende l’effetto per la cagione, e commenda per b
36 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
ua favola; ma cessò di vivere acerbamente nel 1756 in età di 26 anni. Egli amava i buoni drammatici della Francia e dimorand
ma non è Dori. Bello è pur l’altro di Dori stessa nella scena decima. Egli dice, Mirtillo infelice, chi ti consolerà? Io, ri
iche, le Canzoni dî un’ Amazzone, e le sue favole tragiche e comiche. Egli vedeva ugualmente gli errori tanto di chi content
uello che ha portata la tragedia reale in Alemagna al più alto punto. Egli ha pur tentata la riforma dell’opera comica spogl
Klopstock autore del poema la Messiade nato nel 1732 in Quedlinburgo. Egli ne ha composte quattro, la Morte di Adamo, il Sal
ni sono meno universali di quelle che si traggono dalla natura umana. Egli nonpertanto con tal arte ne prepara gli eventi e
II che i Tedeschi sono più felici nella commedia che nella tragedia. Egli stesso questo coronato capitano, filosofo e poeta
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »
scinato il Fracanzani a ricalcare le tracce di questo suo precursore. Egli si fa applaudire per le sue qualità distintive e
38 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273
e nel Giornale di M. Freron nel mese di giugno 1769. Nota IV. Egli è troppo vero ciò che quì si dice. Nella sceltezz
i, e da parecchi letterati Francesi che frequentavano la di lui casa. Egli scrisse della commedia e della tragedia con molta
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 77-87
gio, scorgonsi varie piacevolezze e pensieri che recano meraviglia a. Egli è da notarsi ancora che tal calzolajo si valse di
. A lui succedette Giovanni Ayrer notajo e procuratore in Norimberga. Egli sino al secolo XVII, oltre a trentasei giuochi di
scenico dell’Alemagna in quel secolo fu Frischlino nato in Tubingen. Egli tradusse in latino cinque commedie di Aristofane
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 158
in lui da natura, quello cioè della pronuncia. ( ?… Era fiorentino). Egli sa però talvolta farlo servire con bravura al com
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
e porte, nacquo il 1799 in un sotterraneo, mentre bombardavano Capua. Egli era discendente dei duchi di Celsa piccola e del
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 693
Bologna…. e proposto di fargli subire una operazione pericolosissima. Egli vi si assoggettò ; e poco dopo, la notte del 26 a
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 704
lla tragedia, erano umani e valentissimi nel dramma e nella commedia. Egli , soprattutto, accoppiava a una dizione semplice e
44 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
ma Strabone afferma che nascesse in Soli o Pompejopoli nella Cilicia. Egli fiorì regnando Alessandro Magno poco prima di Men
he a quel modo colui senza delitti Viver potrebbe? Intendimi tu bene? Egli o di notte ruba, o fa la vita De’ vagabondi, o di
scepolo di Teofrasto spiccò sopra tutti i contemporanei e successori. Egli nell’olimpiade CXV nobilitò la commedia nuova, e
o cento e nove commedie; ma solo otto volte fu coronato nel certame. Egli fu il modello di Terenzio, il quale di quattro di
nozze corre, E di figliuoli caricarsi brama! Quanto mal si consiglia! Egli non pensa Ciò che conviensi, pien del suo disegno
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 867
è recitava assai bene nelle commedie, ed ancor meglio nelle tragedie. Egli si occupò molto di lei, e le prese un particolare
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356
altro napoletano Tiberio Fiorillo conosciuto col nome di Scaramuccia. Egli seppe meglio mostrare a’ Francesi i suoi talenti
, homo non periit, sed periit artifex , perchè più non vi comparve. « Egli (aggiugnesi nella collezione de’ di lui motti det
cese non perdè mai una rappresentazione di quest’originale italiano.» Egli morì vecchio in Parigi nel 1694, lasciando ad un
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 215
a passione irresistibile, e la quale doveva poi condurlo al sepolcro. Egli , non ostante i consigli dissuadenti del Direttore
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua li 16 Dicembre 1678. » pp. 127-128
0 lire), che avrebbe dovuto sanargli molte piaghe. Nè men per sogno ! Egli si fe' portare il letto a una osteria, e di là no
otto al mendicare, ricorse a uno strattagemma che l’arte gli suggerì. Egli recitava solo, per via, intere commedie…. ma lasc
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285
saliente, non fu offuscato dal demone della vanità e della superbia…. Egli andava assiduamente a frugar nelle vecchie commed
che non possono avere, ripeto, che gl’ intelligenti e in un modesti ! Egli ebbe aperto da lui un nuovo orizzonte…. il metodo
50 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
commentata la pittura che fece pel tempio di Ercole nel Foro Boarioa. Egli mori quasi nonagenario in Taranto, come attesta s
ttere del suo aringare, ma bensì l’urbanità, la grazia e la dolcezza. Egli scrisse alcune tragedie del medesimo gusto: grazi
o, essendo stata la madre di Pompeo figlia di un fratello di Lucilio. Egli nacque nella città di Suessa degli Auruncic posta
nia stabilita l’anno 656; dunque egli visse cinque o sei anni di più. Egli militò nella guerra di Numanzia sotto Publio Scip
a commedia intitolata Plotium, favole di Menandro da Cecilio imitate. Egli è vero che Gellio, come dicemmo, pruova che egli
e furtivamente. Ma in questa Terenzio lavora con maggior delicatezza. Egli vuole che Miside senza veruna prevenzione manifes
lettere, giacchè quelli che lo seguirono mancarono di simil corredo. Egli fe imprimerla verso il 1704 da Giuseppe Sellitto,
i . Parmenone diee di avere udito, Philumenam pavitare nescio quid . Egli ha frainteso; le donne dovevano aver detto parita
iflette con libertà sul l’avventura della moglie e sul proprio stato. Egli si trova di lei innamorato, e pensa intanto che n
ena, e l’espressioni sono tutte dettate dalla passione che vi domina. Egli ripete a se stesso il fatto animandolo colle più
emplici parole, o concettuzzi mendicati, o tratti di spirito leccati. Egli in fine che ha promesso di tacere, cosi conchiude
e! Quali palpiti a tal novella per un innamorato che è stato assente! Egli esclama: vae misero mihi quanta de spe decidi!
è il nome di un parassito che maneggia il più importante dell’azione. Egli dà ad Antifone il consiglio di farsi citare in gi
liberare dalle mani del ruffiano la sua diletta sonatrice di cetera. Egli anche sapendo il secreto di Cremete che in Lenno
piangeva. Abbiam di ciò stupore, e lui preghiamo A dirci la cagione: Egli non mai Mi è paruto, come or, misero e grave Peso
mmento della sua versione, e del suo nome sì caro alle Muse Italiane. Egli me ne trasmise in Madrid qualche scena. L’anno 17
Il genitor della fanciulla? Get. Il genitor della fanciulla?No. For. Egli non sa chi fu Stilfon? Get. Egli non sa chi fu S
Il genitor della fanciulla?No. For. Egli non sa chi fu Stilfon? Get. Egli non sa chi fu Stilfon?No certo. For. Perchè è rim
in questa, si scaglia contro il poeta Luscio Lavinio suo detrattore. Egli ne riprende due commedie tratte dalla Fantasima e
vita menata da Eschino, e ne censura e riprende suo fratello Mizione. Egli ha saputo che Eschino ha violentata la casa di un
escisco omnia, Primus porrò obnuncio. Ægrè solus, si quid fit, fero. Egli sel crede, e n’è deriso da Siro: Rideo hunc, pri
ene oprar l’avvezzo. Finalmente Gli comando, che come in uno specchio Egli contempli di ciascun la vita, E quindi apprenda d
ommedia intitolata Compitalia, Terentio similem non dices quempiam. Egli studiossi ancora d’imitar l’oratore e tragico sop
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 121
con la eloquenza, che, tra' comici del suo tempo, oserei dire, unica. Egli soleva tra il penultimo e l’ ultimo atto della ra
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 204
portandovi un grande successo. Di lui disse il Mercurio del tempo : «  Egli parlava assai bene il francese e l’italiano. Non
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 727
nella Francesca da Rimini, di Egisto nell’ Oreste e altre moltissime. Egli era giunto a tal perfezione di copia del suo maes
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 800
Duse Luigi. Egli proviene da una famiglia chioggiotta di lupi di m
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1041
a di munifici doni. Nè questa del recitare fu l’arte sola del Grandi. Egli fu anche espertissimo del canto e del ballo ; e i
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 538
La natura non lo dotò di sciolta loquela, e il Bartoli ci racconta : Egli aveva un’arte di fare frettolosamente un ragionam
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 678
Teatro italiano dice semplicemente : Thomassin, absolument inutile. Egli aveva sposato verso il '72 M.lle Giovanna Nicolet
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 765
re artistico di lui il Colomberti lasciò scritta questa noterella : «  Egli emergeva principalmente nelle parti in dialetto v
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 116-117
i caratteri ; ed ha saputo acquistarsi il concetto d’uomo di probità. Egli ha tollerato con pace la sua non cercata, e non m
i San Gio. Grisostomo procuratagli ingratamente da chi mai nol dovea. Egli , urbano con tutti, egli prudente e saggio, egli p
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
a lingua portoghese per comprendere le grazie comiche di Gil Vicente. Egli morì in Evora prima del 1557. E dopo la di lui mo
e a coltivar le muse sotto il re Sebastiano, e vi riuscì felicemente. Egli scrisse in più di un genere in maniera che si nov
a quest’interesse della gioventù che non merita di essere ingannata? Egli sel saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia nè
lume della Storia mia de’ teatri che appartiene a Carlo Vespasiano a. Egli così la lasciò su questa sbraciata del Nasarre: »
e del Cervantes fu quella che venne in mente all’esgesuita Lampillas? Egli suppose che uno stampatore le avesse cambiate. Eg
esuita Lampillas? Egli suppose che uno stampatore le avesse cambiate. Egli dovea con ciò supporre che Cervantes, il quale op
veder rappresentare o di udire che per le Spagne si rappresentavano. Egli componeva quasi estemporaneamente tutte le sue op
n tutto ciò il Nasarre volle a gran torto avvilire il merito di Lope. Egli si scatena contro di questo poeta come il primo c
che altri l’avea preceduto nell’avvezzare il volgo alle stravaganze. Egli il disse in faccia all’Accademia Spagnuola che al
oscuri senza la felice imitazione del Cid fatta da Pietro Corneille. Egli compose una seconda favola De las Mocedades del C
, avanza l’avvocato Linguet nella prefazione al suo Teatro Spagnuolo. Egli crede ancora che il Vega non ebbe idea della vera
Nuevo si trovano ben distinti i componimenti di Terenzio e di Seneca. Egli afferma parimente di non aver veduto in Madrid ra
ella vita in Italia l’onor della lingua e della letteratura italiana. Egli godè l’amicizia de’ più colti uomini dell’una e d
ica, parlando di Lope, gliene attribuisce soltanto mille cinquecento. Egli dovè parlarne per tradizione, come per lo più fan
illustrazione della storia degli Atti Sacramentali che quì si narra. Egli dice (ed in ordine è questo il secondo grave erro
he più di un nazionale sincero allora non potè trattenersi di ridere. Egli fe pure autore di atti sacramentali il Cervantes
itatis et ambitionis plena ingenium hominis, haud obscure ostendunt. Egli ne reca un epigramma che chiama barbaro scritto d
61 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
essa di Macelesfield, la cui memoria, eccita il fremito dell’umanità. Egli nacque da questo mostro nel 1698, e morì in prigi
le favole del signor Congrève, morto di cinquantasette anni nel 1729. Egli ne ha composte varie, esatte e spiritosa, e piene
sig. Moore a togliere da tal personaggio tutto ciò ch’era episodico. Egli poi coll’istruirci di tal ordine del pubblico, e
a commedia intitolata la Maniera di fissarlo, rappresentata nel 1761. Egli l’ha composta sui materiali di due commedie franc
sendo soli, e quando affetta asprezza ed umore al comparir de’ servi. Egli nella scena II dell’atto II fa nella propria pers
ime scene da’ grossolani compositori d’intermezzi insipidi e villani. Egli é avvenuta la stessa cosa a D. Giuseppe Cadhalso
il giudizioso M. de la Bruyère volea affatto esclusa dal buon teatro. Egli ha pur flagellati meritamente gli abati impostori
erventi ridicoli, di pacieri, di spioni, di bari, e. di commettimale. Egli naturalmente ha lo stile umile e dimesso, e batte
pag. 81. seqq. 247. Barnwell é il principal personaggio del dramma. Egli , quantunque giovane di buona indole, essendo sedo
gno e valore nel gentil poetare non pur premeditato, ma estemporaneo. Egli ci fa eziandio sperare un’idea del teatro tedesco
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 564
che fu poi moglie di Bartolommeo Cavalieri, e attrice rinomatissima. Egli ebbe due figli de’ quali uno violinista espertiss
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
, di cui il Baschet non riferisce che il seguente brano in francese. Egli è per ciò ch’ io ho fatto si che Cola entrasse ne
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
a donna, E piegar l’inflessibile al mio foco. Fatto ciò, la rigetto. Egli determina di rapirla travestito con gli abiti di
mici trarre certo patetico di nuova specie che commuove ed interessa. Egli dice addio agli amici; indi conchiude: S’appress
lito ho, a me non l’imputate. I migliori erran: buoni siete, e…. oh! Egli spira qual visse grande e virtuoso prima della li
ie, il Cesare, ed il Bruto regolari e non imbrattate da freddi amori. Egli scrisse ancora una commedia applaudita il Robersa
le strade e per le taverne, la tragedia intitolata Tommaso Oversbury. Egli nacque dal nominato mostro nel 1698, e per opera
le dice) se vi è inferno, egli è giusto che noi vi siamo tormentati. Egli entra. Agnese lo seguita con gli occhi, ne descri
, e supponeva che le sue favole potessero prevenire i delitti grandi. Egli s’ingannava sul fine e sull’effetto delle rappres
lla Bella. Mistriss Moore scrisse Percy oltre ad alcuni drammi sacri. Egli è però notabile che ad onta di tanti ammazzamenti
o, il quale obbligò l’autore a toglierne tutto ciò che era episodico. Egli poi nell’impressione lo produsse come l’aveva scr
autore della commedia la Maniera di fissarlo rappresentata nel 1761. Egli l’accozzò co’ materiali di due commedie francesi,
co, ed a rappresentare componimenti ajutati dalla musica e dal ballo. Egli con due dissertazioni su gli spettacoli che forma
lle novità introdotte da Garrick, e sul di lui modo di rappresentare. Egli disacerbava così il proprio rancore, e Garrick se
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 486
educazione riunisconsi nel Bonfio per formarne un eccellente amoroso. Egli è idolatra della verità, e nemico per sistema del
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037
lle intervenire ad una festa popolare, che davasi in un paese vicino. Egli non era più giovane, ma ambiva di comparirlo, e v
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 326
uomo perfetto, un bravissimo artista ed un compagno buono ed amoroso. Egli interpretava con abilità ed intelligenza tanto il
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 756
e della maschera del volto da far correre brividi tra gli spettatori. Egli mi ricordò, quasi alla testualità, il sommo Gusta
69 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
a lingua Portoghese per comprendere le grazie comiche di Gil Vicente. Egli morì in Evora prima del 1557; e dopo la di lui mo
e a coltivar le muse sotto il re Sebastiano, e vi riuscì felicemente. Egli scrisse in più di un genere in maniera che si nov
a quest’interesse della gioventù che non merita di essere ingannata? Egli se ’l saprà. Ci diede poi il Nasarre una notizia
ommedie del Cervantes fu quella che venne in testa al Sig. Lampillas? Egli suppose che uno stampatore l’avesse cambiate. Egl
al Sig. Lampillas? Egli suppose che uno stampatore l’avesse cambiate. Egli dovea con ciò supporre che Cervantes, il quale so
veder rappresentare o di udire che per le Spagne si rappresentavano. Egli compose quasi estemporaneamente tutto le sue oper
n tutto ciò il Nasarre volle a gran torto avvilire il merito di Lope. Egli si scatena contro di questo poeta come il primo c
che altri l’avea prevenuto nell’avvezzare il volgo alle stravaganze. Egli il disse in faccia all’ Accademia Spagnuola che a
i oscuri senza la felice imitazione del Cid fatta da Pietro Cornelio. Egli compose una seconda favola de las Mocedades del C
, avanza l’avvocato Linguet nella prefazione al suo Teatro Spagnuolo. Egli crede ancora che il Vega non ebbe idea della vera
Nuevo si trovano ben distinti i componimenti di Terenzio e di Seneca. Egli afferma parimente di non aver veduto in Madrid ra
parlando di Lope, non gliene attribuisce più di mille e cinquecento. Egli ne parlò per tradizione, come fanno per lo più de
illustrazione della storia degli Atti Sacramentali che quì si narra. Egli dice (ed è il secondo grave errore di cui mi ripr
di che più d’un di lui nazionale non ha potuto trattenersi di ridere. Egli fa pure autor di atti sacramentali il Cervantes g
tatis & ambitionis plenæ ingenium hominis haud obscurè ostendunt. Egli ne reca un epigramma che chiama barbaro scritto d
70 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo VI. Spettacoli Scenici Spagnuoli nel medesimo Secolo XVI. » pp. 252-267
anzamenti del teatro spagnuolo nelle fatiche del mentovato Cervantes. Egli compose trenta commedie ricevute con molto applau
sentar quasi tutti, o di sentir che per la Spagna si rappresentavano. Egli compose senza farli inceppar da veruna regola pre
di Lope, il quale pur é fino ad oggi il Principe de Comici Spagnuoli. Egli si scatena contra di lui come il primo corruttor
i non s’impressero. Ma esistettero? L’afferma il solo Tanco medesimo. Egli dice che nella sua gioventù avea scritti quaranto
egnato ad avvilir Lope, e Calderón, non avrebbe mancato d’osservarlo. Egli non pertanto non lascia di notare, parlando della
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 759-763
o e venerato fino all’estremo giorno (30 marzo 1899) come un babbo. «  Egli non potè aver maggiore fortuna – ho detto in prin
etti d’origine che lo facevano apparire anima gentile in corpo rozzo. Egli , nella sua verità e semplicità straordinarie potè
72 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « L’EDITORE A CHI LEGGE » pp. -
domandato di tutte le addizioni che oggi chiudonsi in questo volume. Egli le ha divise in due Parti. La I comprende la Lett
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 849
ca delle varie nazioni, che rivelano la chiarezza del suo ingegno. Egli ebbe tre figli sul teatro. La Gemma, nata il 26 a
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 480-481
tto l’occhio e la mente di Bellotti-Bon a fianco di Adelaide Tessero. Egli era veramente il primo attore della Compagnia, ma
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 597
a V. S. perch'era necessario, ch'io parlassi prima al signor Toschi. Egli mi ha detto di havere scritto a lei ciò che le oc
76 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VI. Tragici Spagnuoli, secondo il Signor Lampillas, negletti, o censurati a torto dal Signorelli. » pp. 43-68
d’infermo convertì una mela, in una testa più gigante ca e colossale. Egli esagerò per tal modo che le Mille non resteranno
Malara scrivesse altre Favole, può assicurarsi che fossero Tragedie? Egli che nominò il suo Absalon, non avrebbe fatta menz
arcisca l’omissione del Signorelli in onore della Letteratura patria. Egli si prende l’immensa laboriosa cura di trascrivere
on Poetica, nel Trattato della Tragedia, e nel Discorso sulle Favole. Egli fa nelle sue Opere serpeggiare il bellissimo capp
ore . . . . può bastare a collocarla fralle regolate opere teatrali”. Egli al più avrebbe potuto dire, può farci sperare, ch
se introdurre nella favola la moltiplicità delle azioni dove non sia. Egli però pretende che sia una sola l’azione principal
servar le regole, ed essere sregolata, non è una manifesta antinomia? Egli però soggiugne: “Vi ha notabile disuguaglianza ne
lti l’istesso Virues. Non è un testimonio maggiore di ogni eccezione? Egli nel Prologo premesso alle cinque sue Tragedie pre
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
mmi di Shakspear benchè mostruosi facessero la delizia della nazione. Egli racchiuse, come i Cinesi, in una rappresentazione
liarità, e vuol poi sentir declamare una scena sulla morte di Priamo. Egli stesso prima ne declama con forza ed energia alcu
menta la sua tristezza; la quale potrebbe produrre alcun grave male. Egli pensa evitarlo facendolo partir subito per Inghil
rito è troppo certo. Polonio lo chiama per commissione della regina. Egli manda via tutti, e parte. Sala del palazzo reale.
i! Copritemi colle ali vostre! Che vuoi, ombra veneranda? Reg. Oddio! Egli è fuori di se! Aml. Vieni forse a riprendere la n
nti del proprio cuore, e a prendere dal vero i colori delle passioni. Egli non conobbe l’arte, e copiò egregiamente la natur
eratura della Gran-Brettagna? Facciamolo osservare a’ nostri lettori. Egli adduce in lode di Shakespear l’unanime consenso d
imo Johnson) in generale è debolmente tessuto, e condotto senza arte. Egli trascura le occasioni di piacere o interessare ch
pre con piacere il di lui Cavalier Falstaff, e le Commari di Windsor. Egli scriveva un medesimo componimento parte in versi,
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 646-656
mmagini ognuno la sorpresa e la bile del grande artista ! Come fare ? Egli annunziò subito la goldoniana Bottega del Caffè,
lusione ! Il teatro non contò quella sera oltre cinquanta spettatori. Egli allora si tolse la parrucca, si mise il cappello,
to, ma eccellente nell’alta commedia, come nel sentimentale patetico. Egli mi ha fatto spesso ridere e piangere : effetti no
a. Vestri che faceva il Burbero è un attore che non ha il suo simile. Egli non può mostrarsi senza essere subito applaudito.
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 316
ità, che il pubblico lo applaudiva credendo che la sapesse a memoria. Egli era un uomo molto erudito, traduceva dal francese
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706
o privazioni di ogni specie, senza che mai lo prendesse lo sconforto. Egli aveva come un ideale da raggiungere, una grande m
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888
’arte del comico, per singolare che fosse e mirabile, non arricchiva. Egli si dovette accontentar della fama e mori povero c
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1014-1015
toria, di letteratura, di mitologia, di arti, di scienze, di lettere. Egli fu il primo a recitarla, e con tal maestria, che
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 255-256
neddoti, tra'quali questo che dà un’idea ben chiara del suo cervello. Egli assegnò alla moglie con regolare contratto la pag
84 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
tra’ più grandi conquistatori, e tra’ principi magnanimi e prudenti. Egli possedeva varie lingue, amava le arti e la musica
ha scritto tre volumi sulla Letteratura Turchesca impressi nel 1787. Egli dimostra che i Turchi hanno libri di rettorica, l
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 335
tobre del '93 era a Fermo, il dicembre a Chieti, il carnovale a Roma. Egli aveva in compagnia la moglie, che recitava le pri
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
al genio incomparabile del Lulli tutta l’opportunità di manifestarsi. Egli è vero che un viluppo condotto con tanta libertà
ava a memoria, la cantava a l’cembalo e vi metteva un basso continuo. Egli ne riteneva la cantilena senza errarne una nota,
gli dettava ciò che avea composto, nè il giorno dopo se ne ricordava. Egli copriva le sue cantilene di stromenti quando non
(disse il re)? Essi se ne terranno onorati: andate dal cancelliere". Egli subito divenne segretario del re. La vostra (gli
87 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
al genio incomparabile di Lulli tutta l’opportunità di manifestarsi. Egli è vero che un viluppo condotto con tanta libertà
ndava a memoria, la cantava al cembalo e vi faceva un basso continuo. Egli ne riteneva la cantilena senza errarne una nota e
gli dettava ciò che avea composto, nè il giorno dopo se ne ricordava. Egli copriva le sue cantilene d’istromenti quando non
e (disse il re)? Essi se ne terranno onorati: andate dal cancelliere. Egli divenne subito segretario del re. La vostra (gli
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 978
remona, si è dato all’ arte malgrado le opposizioni de’suoi genitori. Egli , benchè poco favorito dalla natura, per essere di
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 985-986
giorni ; e durò meco in Mantova questa vita per lo spazio di 4 anni. Egli si poneva sulle carni sempre il cilicio, quando a
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1029-1030
ini, comandato dal Chiossi, che a Bezzecca s’ebbe nome di massacrato. Egli e certo Enrico Mangili eran l’anima del reggiment
91 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
ione è legata e ristretta sotto le note, come nelle antiche tragedie. Egli ha segnate con ciò le vie tutte che ha da tenere;
he si può tenere come il caposcuola, il Marini della moderna licenza. Egli è un trito assioma che colui che non sa fermar la
a e insieme cogli occhi hanno preso oggimai il cuore delle persone51. Egli sembra in verità che i nostri teatri sieno fatti
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853
ini ne aveva 601 all’anno, il Blanes 600, Pertica 450, e Bettini 400. Egli , il Fabbrichesi, aveva lo stipendio annuo di 50,0
riducendo il sussidio a soli ducati 4000. – Fu il colpo di grazia ! –  Egli vi rinunziò, dandone avviso ai suoi scritturati,
93 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
mede, l’Andromeda, il Servio Tullio, l’Appio Claudio, e ’l Papiniano. Egli piacque a’ suoi giorni ad alquanti letterati, ma
lla Francia, e taccia di furto tutti i paesi che volessero farne uso? Egli né anche mostrò di sapere, che del Cresfonte di E
mica che annunzia nel marchese Onofrio Albergati un Molière italiano. Egli si é fatto ammirare colle sue commedie del Saggio
essi Cristofano Virues avea pubblicata la sua intitolata Elisa Dido. Egli é però, manifesto a chi fa la storia letteraria,
tta della Favola, avrebbe fatta un’opera fredda d’una buona tragedia. Egli dunque ha dovuto profonder nel suo argomento magg
di sì bell’arte é confinata nella parte più occidentale dell’Europa. Egli é ben vero che i tedeschi studiando la musica ita
, sed habet comoedia tanto Plus oneris, quanto veniae minus. 215. Egli é certo che niuno de’ nostri drammatici, e niuno
non sarà mai imitato», diceva con ragione il dotto inglese Atterburì. Egli é vero che ingegnosi, egregi, e perfetti imitatov
n secondo Metastasio (così il Cielo ne conservi lungamente il primo). Egli é nella drammatica maraviglioso, unico, incompara
esser l’italico idioma più d’ogni altro acconcio e adatto al cantare! Egli é dolce e gentile, perché abbonda di parole che c
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 450
letti Pezzaglia, coi quali si trova attualmente quale amministratore. Egli fu, come il maggior fratello Giovanni, attore di
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 661
dopo un lustro a pena, morì a settantadue anni il 12 giugno del 1774. Egli , dice il Campardon, di cui un celebre satirico av
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
mo (Somigli) per isviluppare e render palesi i suoi naturali talenti. Egli incominciò a esercitar l’arte comica sotto il nos
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 625-626
dà il Colomberti, attore provetto, e del Vedova conoscitore esperto. Egli non solamente lo ammira come tiranno, padre nobil
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
, come dice Orazio, i poemi piaceranno, ripetuti dieci e cento volte. Egli é questo perché, questo spirito elettrico che sfu
z non poté cagionare in Alemagna una rivoluzione felice e permanente. Egli fu con debolezza fecondato da alcuni scrittori, i
nimenti giunse all’eccesso per mezzo di Daniel Gasparo di Lohenstein. Egli compose cinque tragedie, Epicari, e Agrippina, pu
, rettore del collegio di Zittau, precipitò nel basso e nel triviale. Egli fé rappresentar le sue tragedie e commedie dal 16
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 17
rlo ritirar dal teatro e procurargli una vita tranquilla in famiglia. Egli aveva molto faticato, ed aveva diritto ad un ones
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 549
me in quell’anno di ribollimenti, di assedi, di guerre non è a dirsi. Egli invocava aiuto al Modena, il quale da Palmanova r
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