a questo fatto, soggiugne: c’étaient-là des larmes de héros. Le grand
Corneille
faisant pleurer le grand Condé d’admiration, est
ie sulle moltissime locuzioni ricercate, strane, e difettose usate da
Corneille
e da altri Tragici Francesi, i nazionali stessi h
ant. On prodiguoit l’esprit, on le deplaçoit, on le rendoit ridicule.
Corneille
a trop payé le tribut à ce goût; Quinault en est
uinault en est infecté. Giambattista Rousseau scrivea a M. Brossette:
Corneille
a bien fait pis; au lieu d’exprimer dans ses aman
di Rotrou. Quanto alle regole, erano neglette o ignorate in Francia.
Corneille
medesimo nel 1634 diceva nella prefazione della V
segnalarono in tal periodo Mairet, Rotrou, Scudery, Ryer, Tristan, e
Corneille
. Ma quell’ultimo fin dal 1625 colla Melite andava
ats! Rodoguna, Ottone, e Attila, son tragedie degne ancora del gran
Corneille
. Teodora, Eraclio, imitato dall’Eraclio di Calder
. Edipo, Sertorio, Sofonisba, e Surena rappresentata nel 1675, quando
Corneille
rinunziò da buon senno al teatro, sono degne dell
ensarne le debolezze190. Nel 1666 quando si rappresentò l’Agesilao di
Corneille
, uscì l’Alessandro di Racine, nobile e giovane po
ta, donde cominciò un genere tragico quasi novello. Nelle tragedie di
Corneille
grandeggia la virtù, e l’eroismo vi si maneggia c
udiziosamente combinate, meglio graduate, e più perfette di quelle di
Corneille
, trionfano, a mio credere, l’Ifigenia rappresenta
amico: odo le accuse ec. Al contrario sparisce ogni idea tragica in
Corneille
, allorché Cesare dice, ch’egli ha combattuto con
sulle scene francesi per lo spazio dipiù di cento anni196. Il giovane
Corneille
scrisse ancora qualche tragedia applaudita, e ’l
ena, furono buoni tragici, benché inferiori d’assai alla sublimità di
Corneille
, alla delicatezza ed eleganza di Racine. Duché, a
impercettibili i contemporanei e i successori. Abbiamo veduto il gran
Corneille
succeduto da Racine, e da altri gran tragici del
ag. 229 seqq. 186. Il signor di Saint-Evremond così scriveva al gran
Corneille
: «Vous êtes si admirable dans vos belles producti
in mezzo moltissime locuzioni ricercate, strane, e difettose usate da
Corneille
e da altri tragici francesi; Egli é certo che l’a
ant. On prodiguait l’esprit, on le deplaçait, on le rendait ridicule.
Corneille
a trop payé le tribut à ce goût; Quinault en est
glese sulla maggior parte delle tragedie di Pietro Corneille. 189. «
Corneille
a bien fait pis; au lieu d’exprimer dans ses aman
. L’autore si trova quindi in disaccordo con le posizioni espresse da
Corneille
nei Trois discours sur le poème dramatique; il fr
sotto questo profilo, in quanto gli autori transalpini, a partire da
Corneille
, hanno cercato più spesso l’applauso del pubblico
are nel pubblico qualsivoglia compassione. Il confronto indiretto fra
Corneille
e Racine si modula sui toni del «Parallèle», form
eriore dato per perseguire la propria polemica con la drammaturgia di
Corneille
che diventa a tutti gli effetti, secondo il progr
costituiva il «dilettevole» della tragedia, Calepio si scaglia contro
Corneille
: il drammaturgo sarebbe reo di aver contaminato l
e condanna la pratica dell’ibridazione che avevano avallato, oltre a
Corneille
, i vari Le Bossu e Terrasson, e che in Italia ave
sione e terrore, non è adombrata soltanto la consueta polemica contro
Corneille
e i Francesi, ma anche una identica condanna dell
riguardo al rispetto delle unità in genere (Paragone III, 2, [5]); se
Corneille
, nel suo Discours de la tragédie, ammetteva che e
eologico del Paragone: mentre Saint-Évremond, appassionato lettore di
Corneille
, ammetteva che il legame più forte tra protagonis
, di carattere eccessivamente ingegnoso delle tragedie del vituperato
Corneille
. L’attacco del Cinna, ad esempio, è stigmatizzato
le di quella fornita in altri punti, l’autore se la prende ancora con
Corneille
, reo di aver messo in scena personaggi reprobi e
namento. L’interminabile elenco di passi, tipici del «grand style» di
Corneille
, commendati a causa di vane antitesi, di concetti
aragone VI, 4): il bergamasco riporta così un gran numero di passi di
Corneille
, di Racine, di de La Fosse, di Deschamps, di Duch
La traduzione di un passaggio, ad alto tasso figurale, dell’Horace di
Corneille
, serve infine a dimostrare nel concreto la maggio
Castelvetro — largamente citato per questo tipo di considerazioni da
Corneille
—, anteposto anche a Giulio Cesare Scaligero, il
rgica francese del pieno Seicento riprende queste posizioni, e i vari
Corneille
(«Le but du poète est de plaire selon les règles
te la quale furono rivolte al drammaturgo accuse di plagio — al quale
Corneille
rispose con l’Excuse à Ariste (1639) —, di trasgr
dei membri dell’Académie française. La diatriba attorno al teatro di
Corneille
non si spense con la Querelle du Cid: Corneille t
attorno al teatro di Corneille non si spense con la Querelle du Cid:
Corneille
tentò di legittimare le proprie scelte drammaturg
quattro Dissertations contro la Sophonisbe, il Sertorius e l’Œdipe di
Corneille
(1663, recentemente ripubblicate in edizione comm
dizione commentata: François Hédelin d’Aubignac, Dissertations contre
Corneille
, edited by Nicholas Hammond and Michael Hawcroft,
maturgo, il quale, probabilmente per opportunismo, prese le difese di
Corneille
in due Defenses (1663; recentemente edite in Jean
el Cid en Italia, Firenze, Alinea, 1999. Sulle traduzioni italiane di
Corneille
tra Seicento e Settecento si vedano ancora i pur
rrato confronto con i Trois discours sur le poème dramatique ai quali
Corneille
affida il proprio testamento poetico. La genesi d
ll’usurpatore Grimoald, che fu rappresentata una sola volta nel 1651.
Corneille
, il cui malinconico sconforto è percepibile nell’
dizio complessivo espresso nella Pratique nei confronti del teatro di
Corneille
fosse ampiamente lusinghiero, il drammaturgo si d
dere al d’Aubignac sembra dare nuova linfa ai progetti apologetici di
Corneille
, il quale, nell’agosto del 1660, confessa per let
a, a La Pratique du théâtre di d’Aubignac; il costante riferimento di
Corneille
sarà tuttavia la Poetica di Aristotele, i cui pre
e. In questo caso Calepio contesta lo sviluppo dell’argomentazione di
Corneille
nel secondo dei tre Discours (De la tragédie et d
erfettamente coerente con i dettami della Poetica. La drammaturgia di
Corneille
aveva subito in Francia diversi attacchi nel cors
in particolare dal d’Aubigtnac, il quale, nelle Dissertations contre
Corneille
, incentrate sulla Sophonisbe, sul Sertorius e sul
le, incentrate sulla Sophonisbe, sul Sertorius e sull’Œdipe, accusava
Corneille
di non aver rispettato l’unità di luogo e messo i
trattandoli per di più in maniera inverosimile (Œdipe). In difesa di
Corneille
, oltre al già citato Jean Donneau de Visé, accors
(Paris, Michallet), nel quale si fronteggiano Timante, partigiano di
Corneille
, e Clearque, appassionato del teatro di Racine. A
acine» [1686], in Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, [par François Granet], t. I, Paris,
stili dei due drammaturghi: sontuoso ma talvolta affettato quello di
Corneille
, nelle cui pièce compaiono sovente ragionamenti p
molto fortunato, in virtù proprio del suo superficiale schematismo: «
Corneille
nous assujettit à ses caractères et à ses idées,
yere » [1705], in Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, t. I, cit. pp. 70-99), ma approdand
ll’intento moralistico e pedagogico che muove molte delle tragedie di
Corneille
. Nel mezzo si conta un’altra replica di Bernard L
ta un’altra replica di Bernard Le Bovier de Fontenelle («Parallèle de
Monsieur Corneille
et de Monsieur Racine par M. de Fontenelle» [1693
[1693], in Parallèle des trois principaux poètes tragiques français,
Corneille
, Racine et Crebillon, précédé d’un Abrégé de leur
’eux: ouvrage qui peut servir de supplément à l’édition du Théâtre de
Corneille
par M. de Voltaire, et d’Introduction à la Lectur
s, Saillant, 1765, pp. 115-139), tesa a sottolineare la supremazia di
Corneille
sempre a partire da una concezione etica del fine
ne etica del fine della letteratura: «On remporte des pièces de l’un [
Corneille
], le désir d’être vertueux; des pièces de l’autre
e alla complessiva configurazione di un’arte poetica negli scritti di
Corneille
: Deborah Blocker, «Corneille et l’“art poétique”:
ione di un’arte poetica negli scritti di Corneille: Deborah Blocker, «
Corneille
et l’“art poétique”: appropriations, déplacements
e”: appropriations, déplacements, reconfigurations », in Pratiques de
Corneille
, sous la direction de Myriam Dufour-Maître, Rouen
arono la vicenda: Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, [par François Granet], t. I, Paris,
Paris, Gissey et Bordelet, 1740, nonché ad alcuni contributi moderni:
Corneille
and Racine: Parallels and Contrasts, edited by Ro
icerche sei-settecentesche, Pisa, Nistri-Lischi, 1968; Gordon Pocock,
Corneille
and Racine: Problems of Tragic Form, Cambridge, C
ge University Press, 1973; Henry Thomas Barnwell, The Tragic Drama of
Corneille
and Racine: An Old Parallel Revisited, Oxford, Cl
o si riferisce ad un passaggio preciso del Discours de la tragédie di
Corneille
, nel quale l’autore, dopo aver illustrato con chi
sua colpa sarebbe al massimo riconducibile alla «méconnaissance», ma
Corneille
dubita che una qualche purgazione possa procedere
érité des réconciliations», ivi, p. 145). A partire da questa analisi
Corneille
giunge ad interrogarsi sulla reale entità del pro
Werther Romani, Bari, Laterza, 1979, pp. 160-163). Sulla posizione di
Corneille
in merito alla presunta colpevolezza di Edipo, no
aso il riferimento calepiano va al seguente passaggio del Discours di
Corneille
: «Cependant, quelque difficulté qu’il y ait à tro
sentés et annotés par Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 147.
Corneille
prosegue mostrando come, ad esempio, il pubblico
(ivi, p. 147). Il soggetto di Edipo di per sè si mostrerebbe, secondo
Corneille
, capace soltanto di suscitare pietà, in quanto ne
A Calepio non poteva certo piacere la conclusione del ragionamento di
Corneille
(ivi, p. 149), riportata a testo, che dimostra la
materia politica del Nicomède e sulla continuità delle riflessioni di
Corneille
sul rapporto fra grandi e piccoli stati con quell
he avrebbe dovuto uccidere Creonte e rivolge l’arma contro se stesso.
Corneille
contraddice l’asserzione di Aristotele, che infic
bilità di portare a compimento il proprio piano. Le considerazioni di
Corneille
appaiono ancora una volta appiattite su un dato e
rs, considerati il frutto dell’adeguamento della Poetica al teatro di
Corneille
, piuttosto che un equilibrato esame della conform
l francese ai dettami del trattato greco. Inoltre la modalità con cui
Corneille
presenta le proprie tesi appare a Calepio inconsi
gica. Al di là di tali vane sottigliezze, ciò che Calepio rinfaccia a
Corneille
è la pregiudiziale rinuncia al perseguimento dell
spettatore. La lettura del bergamasco è tuttavia a sua volta faziosa:
Corneille
insiste a più riprese sulla validità moralistica
o e inizio Settecento e misurano le differenze tra la drammaturgia di
Corneille
e di Racine è peraltro costante l’assegnazione a
aturgia di Corneille e di Racine è peraltro costante l’assegnazione a
Corneille
di un tono moralistico e pedagogico che viene di
us foible pendant plus de seize cens ans jusqu’à ce dernier siecle où
Monsieur Corneille
et Monsieur Racine, soutenus par ces regles d’Ari
s remarques, Paris, Barbin, 1692, p. xxiii). Il giudizio di Dacier su
Corneille
non è tuttavia incondizionatamente positivo — for
si spende in un elogio dei tragici moderni. Nella stessa introduzione
Corneille
era stato biasimato proprio per essersi arbitrari
per essersi arbitrariamente allontanato dalle regole di Aristotele: «
Monsieur Corneille
a lui-même en peut-être un exemple. Tout ce qu’il
a visione neostoica seicentesca, rappresentata in primis dallo stesso
Corneille
(cfr. Jacques Maurens, La Tragédie sans tragique:
costandosi quindi dalla proposta dell’impeccabile héros malheureux di
Corneille
. D’altra parte Corneille riportava, nell’Examen s
roposta dell’impeccabile héros malheureux di Corneille. D’altra parte
Corneille
riportava, nell’Examen sur Polyeucte, tragedia ca
e, 1640, p. 26). Nel parziale allontanamento da Aristotele operato da
Corneille
dovrà scorgersi la cognizione della profonda dive
masco rifugge dalla tragedia del martire gesuitico che aveva avuto in
Corneille
il suo massimo esponente. Resta significativo, in
sede, pur ribadendo la condanna nei confronti del «dramma eroico» di
Corneille
, l’autore ammette la rappresentazione di vicende
sibire agli spettatori per suscitarne l’ammirazione, come accadeva in
Corneille
, quanto piuttosto dalla convinzione nel beneficio
i al medesimo passo appena commentato da Calepio (1542b 34-1543a 11),
Corneille
assumeva una posizione fortemente critica nei con
i parla Aristotele — e della cui effettiva consistenza, va ricordato,
Corneille
si dice perplesso («Si la purgation de passions s
ai dettami aristotelici circa il carattere dei protagonisti. Secondo
Corneille
, infatti, Rodrigue e Chimène sono intrinsecamente
. Tuttavia, pur avendo tutte le condizioni richieste da Aristotele, a
Corneille
non sembra che il suo Cid porti ad alcuna purgazi
del Cid nell’amore tra Rodrigue e Chimène. La peripezia del dramma di
Corneille
scaturirebbe infatti dalle gesta di Rodrigue, del
notés par Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 145, cfr. supra)
Corneille
commetterebbe, secondo Calepio, un grave errore d
Seicento verranno mosse alla mediocrità di Edipo in ambito francese.
Corneille
in effetti parrebbe proiettare su Edipo il caratt
omentazione precedentemente sviluppata; al contrario di quanto faceva
Corneille
, infatti, il bergamasco non si addentra nella dis
za. Come Tieste fu incestuoso — e in questo caso Calepio concorda con
Corneille
, prendendo le distanze da Dacier, il quale giusti
i dell’Orso, 2001, pp. 36-40). La posizione di Guarini, rilanciata da
Corneille
, godrà nel Settecento di una notevole fortuna: Gr
complesso e bisognoso di quelle aggiunte di personaggi ed episodi che
Corneille
aveva a ragione apportato — e di un Edipo innocen
[1.2.7] Dopo aver puntualizzato, in risposta alle critiche mosse da
Corneille
al soggetto di Tieste, che l’azione colpevole da
condannava l’introduzione degli amori di Dirce e Teseo nell’Œdipe di
Corneille
in quanto guastavano l’unità dell’azione predispo
a ad Edipo per affrancarlo dalla taccia di innocenza che gli imputava
Corneille
anziché scusare Sofocle, agli occhi di Calepio, l
a delle tragedie doppie, alla quale venivano ascritti molti drammi di
Corneille
. Brumoy, al contrario, nel suo Théâtre des Grecs
i numerose tragedie religiose, nonché grande ammiratore del teatro di
Corneille
e di Racine — egli era stato a sua volta tradutto
zione tragica. Riprendendo i ragionamenti svolti in margine al Cid di
Corneille
nel secondo articolo di questo medesimo capo, il
contro il teatro francese, reo di aver trasformato, sotto l’egida di
Corneille
, la tragedia in un dramma eroico. Questa pecca es
crizione aristotelica circa la virtù mediocre del protagonista: tanto
Corneille
quanto Racine avrebbero fallito nel destare senti
di fuorvianti. Come già ricordato dallo stesso Calepio in precedenza,
Corneille
aveva affermato che la catarsi, se mai doveva com
uton, Paris, Gallimard, 1987, pp. 145-146). Qualche pagina più avanti
Corneille
citava, oltre al Cid, anche la Théodore come trag
acine, che avrebbe sottoscritto pienamente, piuttosto che a quella di
Corneille
. [1.4.2] Secondo Calepio la vicenda di Rodrigue
dell’attore, e paura di cadere a sua volta nelle medesime disgrazie.
Corneille
, dal canto suo, nell’Examen del Cid (1660) ricono
s Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 700). Nella contrapposizione fra
Corneille
e Calepio sono in gioco prospettive differenti, d
cipalmente procurargli un godimento. Sulla critica mossa da Calepio a
Corneille
rimando per completezza al mio «Il “diletto tragi
6, pp. 92-112. [1.4.3] Si passa quindi alla Théodore, in cui secondo
Corneille
agiva un altro protagonista di bontà mediocre, os
per esaudire il desiderio del figlio. Calepio reputa, diversamente da
Corneille
, molto infelice il personaggio di Placide. Se il
rata in generale la tragedia religiosa ed in particolare la Théodore.
Corneille
, per rendere vivace la propria composizione, avev
ualità del protagonista (Paragone I, 3, [3]). Tuttavia la versione di
Corneille
trascura lo sviluppo della vicenda interiore di O
di Orazio e amante di Curiazio, viene reputata inferiore a quella di
Corneille
sotto diversi aspetti: presenta passioni meno for
rti testuali e drammaturgici tra l’Orazia di Aretino e la tragedia di
Corneille
si veda: Michael Lettieri, «Imitazioni e influenz
i, «Imitazioni e influenze dell’Orazia dell’Aretino e dell’Horace del
Corneille
», Romance Languages Annual, II, 1990, pp. 236-242
e avrebbe fatto buon uso, snaturandone l’impianto. Nell’Œdipe infatti
Corneille
, per evitare di scandalizzare le dame francesi ch
t assez de matiére pour n’avoir pas recours à des Episodes étrangers,
M. Corneille
n’a pas laissé de tomber dans ce défaut, où la sé
e, ne fût que l’Episode de cette action, c’est pourtant cet amour que
M. Corneille
appelle un heureux Episode» (André Dacier, La Poë
arbin, 1692, p. 140). Anche Voltaire, nei suoi Remarques all’opera di
Corneille
sottolineava la debolezza di questa tragedia e la
’amour dans leurs pièces, que cet épisode de Thésée et de Dircé, dont
Corneille
même a le malheur de s’applaudire dans son Examen
ng n’est pas supportable» (Voltaire, «Remarques sur Œdipe», in Œdipe.
Corneille
et Voltaire, textes établis et annotés par Denis
ité de Saint-Étienne, 2004, pp. 212-213). Il procedimento secondo cui
Corneille
tenta di distogliere l’attenzione dalla catastrof
a favola greca (cfr. Georges Forestier, Essai de génétique théâtrale:
Corneille
à l’œuvre, Paris, Klincksieck, 1996, pp. 332-334)
esa del soggetto di Edipo nel teatro moderno («Il me semble aussi que
M. Corneille
devait considérer qu’il mettait son Œdipe sur le
impose à la Terre», François Hédelin d’Aubignac, Dissertations contre
Corneille
, edited by Nicholas Hammond and Michael Hawcroft,
Louvat, «Le statut de l’épisode dans la tragédie classique: Œdipe de
Corneille
ou le complexe de Dircé», XVIIe siècle, L, 1998,
attere di Sofonisba risulta molto vigoroso e virile nella tragedia di
Corneille
, il quale tenta di differenziare la propria pièce
aris, Gallimard, 1987, p. 384). Anche d’Aubignac aveva rimproverato a
Corneille
l’eccessiva ed affettata durezza del personaggio
u plus les Femmes», François Hédelin d’Aubignac, Dissertations contre
Corneille
, edited by Nicholas Hammond and Michael Hawcroft,
personaggio di Sofonisba nella versione trissiniana che in quella di
Corneille
(Pietro Napoli Signorelli, Storia critica de’ tea
sa in dieci tomi, t. V, Napoli, Orsino, 1813, p. 32). Sui rapporti di
Corneille
con le sue fonti e il suo tentativo di comporre u
dies in Early Modern France, VIII, 2002, pp. 104-117; Rainer Zaiser, «
Corneille
héritier de Trissino: Sophonisbe et la naissance
ourroux”. Éclat et mesure des émotions chez les héroïnes tragiques de
Corneille
», Littératures classiques, LXVIII, 1, 2009, pp. 2
iques, LXVIII, 1, 2009, pp. 255-270. [1.4.7] Le restanti tragedie di
Corneille
sono ritenute da Calepio ancor più difettose sott
qualità del protagonista e della capacità di destare pietà e terrore.
Corneille
avrebbe infatti privilegiato alla costituzione di
yle de Tacite, que des pièces du théâtre», Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. III, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol
Institut et Musée Voltaire, 1975, p. 841). Sulla tragedia politica di
Corneille
cfr. Georges Couton, Corneille et la tragédie pol
5, p. 841). Sulla tragedia politica di Corneille cfr. Georges Couton,
Corneille
et la tragédie politique, Paris, Presses universi
es de France, 1984; Georges Forestier, Essai de généthique théâtrale:
Corneille
à l’œuvre, Paris, Klincksieck, 1996. [1.4.8] Rac
ksieck, 1996. [1.4.8] Racine non appare a Calepio meno irregolare di
Corneille
rispetto alla costruzione del protagonista tragic
prove di Aretino e Trissino rispetto all’Horace e alla Sophonisbe di
Corneille
. La straordinaria bellezza della tragedia racinia
esentazione dei diversi caratteri nazionali, aspetto nel quale invece
Corneille
era stato eccellente (cfr. a proposito la Notice
di Calepio si limita alle tragedie dei due maggiori tragici francesi,
Corneille
e Racine. Le opere di alcuni degli altri che cita
971, pp. 101-102), in Francia prevaleva, soprattutto fra i seguaci di
Corneille
, una comune concezione di storia e poesia all’ins
no a Pellico, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2013. [1.4.17]
Corneille
e Racine sono, tra i drammaturghi francesi, color
verso da quello tragico, considerando — in particolare le tragedie di
Corneille
— dei drammi eroici, perché costruiti sulla figur
mirazione, nuovo obbiettivo del poeta tragico a partire dal teatro di
Corneille
. Si passerà dunque a questo punto all’esame del v
l diletto, come dimostrano le sue considerazioni sul dramma eroico di
Corneille
, tragedia fallita in quanto guarda più ad ottener
trapreso una strada differente, contaminando la tragedia con l’epica.
Corneille
, preferendo che i suoi drammi risultassero piacev
par André Bridoux, Paris, Gallimard, 1949, pp. 584-585), ed eletta da
Corneille
a nuovo e più perfetto strumento per innescare la
rimere il proprio giudizio in merito alle due Sofonisbe di Trissino e
Corneille
(Paragone I, 4 [6]). In questa sezione ritorna su
ique, Paris, Le Petit, 1675, pp. 340-344). Sempre additando a modello
Corneille
anche Jean Terrasson, in polemica con Dacier, ass
tragiche quali compassione e terrore: «c’est ce qui a engagé le grand
Corneille
à regarder l’admiration comme une des passions qu
e i suoi mostri, Pisa, Pacini, 1995; Hélène Baby, La tragi-comédie de
Corneille
à Quinault, Paris, Klincksieck, 2001; Roberto Gig
sul trionfo dei buoni. Castelvetro, fonte di riferimento primario per
Corneille
nella sua contestazione della validità della cata
tato particolarmente acceso, sempre a causa di alcune affermazioni di
Corneille
, il quale screditava l’agnizione, ritenuta poco e
pp. 570-585). Nella sua Difesa il Ghirardelli invocava l’autorità di
Corneille
per difendersi dalle accuse di aver alterato la v
ragedia, con la difesa della medesima, Roma, Andreoli, 16602, p. 108.
Corneille
probabilmente intercettò con piacere questa citaz
55). Queste riflessioni sono senza dubbio funzionali, nella teoria di
Corneille
, a sostenere una poetica tragica che deroghi dal
t Lafayette, Purdue University Press, 1999, pp. 101-103. Le accuse di
Corneille
alla tragedia italiana, così sollecita nel fare r
fendendo a sua volta la bontà dell’agnizione di fronte alle accuse di
Corneille
. Sulla discussione settecentesca in merito all’ag
p. 62-69 e pp. 75-76. [2.2.2] Calepio ribatte alle critiche mosse da
Corneille
all’agnizione, sostenendo che essa non implica al
aveva già illustrato nel primo capo (Paragone I, 4 [5]) — l’Edipo di
Corneille
sia mal costruito, in quanto offre ampio spazio a
esto frangente Calepio controbatte ad una specifica considerazione di
Corneille
, secondo cui il riconoscimento di un personaggio
rna ancora una volta sul nodo centrale della sua critica al teatro di
Corneille
, ossia che esso trascuri di produrre le passioni
aso, così come nelle favole di lieto fine, la soluzione teorizzata da
Corneille
viene reputata ammissibile, in quanto non guasta
itoria circa il sistema delle passioni che strutturava la tragedia di
Corneille
(cfr. Paragone I, 2). Sul Trattato delle passioni
tarde epitomi di Ditti Cretese e Darete Frigio. L’Achille che delinea
Corneille
è un personaggio torvo; egli è risoluto a frustra
del Maffei, fondata su principi affatto diversi rispetto a quella di
Corneille
. Tra i personaggi della pièce italiana manca inna
e. Nell’ambito di un’analisi degli elementi stilistici attraverso cui
Corneille
lusinga il pubblico (sottintesi, ellissi, equivoc
pratiqué les plus célèbres auteurs, et c’est sur ce précepte que feu
Monsieur Corneille
dit, sur la mort de Clytemnestre, que “pour recti
o considera inconsistente l’appello del drammaturgo all’auctoritas di
Corneille
(cfr. Paragone II, 3, [4], il quale, nel Discours
eorges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 159]). Calepio concorda con
Corneille
, dal momento che reputa odioso per uno spettatore
sonaggi integralmente pravi, cosa che invece accade nelle tragedie di
Corneille
(si pensi, ad esempio, al caso dell’assai dibattu
ncesi. Il tragico che viene maggiormente biasimato è ancora una volta
Corneille
, autore di molte tragedie in cui vengono delineat
ricorso a personaggi estremamente virtuosi o eccessivamente cattivi,
Corneille
ammetteva che «un homme de bien qui souffre excit
cit., p. 202) — è emblematico di questo procedimento. Scrive infatti
Corneille
, riferendosi oltre che al personaggio di Antiochu
zione. Si noti come il bergamasco riprenda con puntualità il testo di
Corneille
, del quale fornisce una sorta di traduzione; ciò
quali egli fa costantemente riferimento. [2.4.3] Calepio rinfaccia a
Corneille
in prima battuta una mancanza di coerenza: se inf
per motivi diversi; se Voltaire, nei suoi Commentaires, rimproverava
Corneille
per non aver rispettato la verità storica degli e
il quale nota un problema simile a quello rilevato nella Rodogune di
Corneille
anche nell’Iphigénie raciniana. In questa tragedi
x un poignard dans le sein», V, 8, vv. 1796-1806. Ciò che interessa a
Corneille
non è tanto destare la commozione del pubblico at
una volta da una profonda divergenza di vedute rispetto al teatro di
Corneille
: se per il Bergamasco la tragedia deve rappresent
tacroce. Sul rapporto fra l’avantesto di Rospigliosi e la tragedia di
Corneille
si rimanda al classico contributo di Marc Fumarol
art. pp. 241-248. [2.4.7] Oltre alla Théodore, anche il Polyeucte di
Corneille
viene biasimato da Calepio, in quanto il martirio
./ De ce bienheureux sang tu me vois baptisée», V, 5, vv. 1724-1728).
Corneille
si era soffermato su questo punto nell’Examen del
o la sollecitazione della pietà. Calepio propone, non diversamente da
Corneille
, una tragedia di stampo fortemente cristiano, ma
lepio si trova quindi sostanzialmente in accordo con il pur avversato
Corneille
, sebbene non manchi di aggiungere al suo discorso
al personaggio attribuiva il mito (cfr. Paragone V, 6, [2]). [3.2.2]
Corneille
torna ad essere il bersaglio polemico privilegiat
a la bellezza della Demodice, ai suoi occhi preferibile all’Horace di
Corneille
proprio grazie al maggior rispetto dell’unità d’a
Cid era un elemento topico della critica sei-settecentesca; lo stesso
Corneille
aveva riconosciuto nei Discours tale difetto, cit
Infante, et non pas à cause de l’Infante» (Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. III, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol
y David Williams, Genève, Institut et Musée Voltaire, 1975, p. 1039).
Corneille
imputava una simile imperfezione anche alla Sabin
e (1570-1696)», Arrêt sur scène focus, III, 2014, pp. 11-23. [3.2.5]
Corneille
in effetti offriva una lettura faziosa del termin
nel paragrafo immediatamente successivo. Articolo III. [3.3.1]
Corneille
aveva sostenuto nel primo dei suoi tre Discours,
co afferente al partito corneilliano nell’accesa disputa che opponeva
Corneille
a Racine, riprendeva di fatto la posizione dell’a
fronte francese non era tuttavia integralmente schierato a favore di
Corneille
e di una tragedia incline ad accogliere la rappre
Genève], s. n. [Fabri et Barillot], 1725, pp. 262-263. Sull’Ariane di
Corneille
e sui suoi rapporti con la Phèdre di Racine si ve
ne, incarnate rispettivamente da Eryxe e Sophonisbe nella tragedia di
Corneille
sono fatte da Susan Read Baker, Dissonant Harmoni
Tübingen, 1990, pp. 99-107. In generale sull’amore nelle tragedie di
Corneille
si rimanda al classico contributo di Octave Nadal
ncora una volta, infine, si ribadisce la critica rivolta all’Œdipe di
Corneille
e all’Andromaque di Racine, già rilevata in quest
l drammaturgo col quale il bergamasco se la prende è ancora una volta
Corneille
, di cui vengono condannati il Cid, il Pompée e la
mpion, 2004, p. 400) e poi da Voltaire, il quale nei Commentaires sur
Corneille
riproponeva la medesima accusa («On a condamné l’
ne parle que de son amour pour Rodrigue», Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. III, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol
che Cesare provava nei suoi confronti. La lunga narrazione permette a
Corneille
di caratterizzare Cléopâtre come una donna che us
one. Questo personaggio era stato accomunato all’Infanta dallo stesso
Corneille
, il quale nell’Examen del Polyeucte disquisiva su
, 1987, p. 981). Questo difetto viene ancora una volta rimproverato a
Corneille
, oltre che dal solito Voltaire, pronto a censurar
d on l’exprime par des maximes générales», Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. II, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol.
al punto di vista dei personaggi («Nous avons deux Tragédies du grand
Corneille
, dont la conduite et la plupart des caracteres so
rato poco felice. Nonostante queste immancabili stoccate al teatro di
Corneille
, Calepio è però disposto a riconoscere la superio
tragedia del diciassettesimo secolo, e in particolare nelle pièces di
Corneille
, è stato stilato da Bénédicte Louvat-Mozolay, «De
y, «De l’oracle de tragédie comme procédé dramaturgique: l’exemple de
Corneille
», in Mythe et histoire dans le théâtre classique:
a dans mon flanc», I, 1, vv. 31-38), ma soprattutto nell’Andromède di
Corneille
in cui Venere interviene nel primo atto, «au mili
passaggio il Calepio parrebbe replicare un’argomentazione avanzata da
Corneille
nel Discours des trois unités, in cui veniva sott
on i Romani (II, 2). I migliori drammaturghi francesi, e segnatamente
Corneille
e Racine, vengono comunque considerati superiori
particolare l’intervento di Eudoxe nel secondo atto dell’Héraclius di
Corneille
. La tragedia, il cui soggetto è tratto dalla stor
da Calepio, che in questo frangente si accorda al parere dello stesso
Corneille
, il quale nel suo esame della tragedia si era van
pièce», Voltaire, «Remarques sur Héraclius», in Id., Commentaires sur
Corneille
, t. III, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol
enché non siano neppure in questo punto esenti da qualche rimprovero.
Corneille
talvolta imprimerebbe infatti ai suoi monologhi u
uesti brani sarà condivisa da Voltaire, il quale nei Commentaires sur
Corneille
condannerà l’inclinazione oratoria di questi soli
de ce monologue y jetait de la froideur», Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. II, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol.
rez point de ces apostrophes dans Racine», Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. II, cit., pp. 551-552). Tuttavia è soprattutt
oco facile nel ridicolizzare la natura declamatoria della tragedia di
Corneille
. Ben prima di Voltaire si trovano allusioni di qu
tentativo di sovvertire il giudizio di Voltaire, che aveva giudicato
Corneille
superiore a Shakespeare, citava proprio l’attacco
del monologo nella tragédie classique ed in particolare nell’opera di
Corneille
si vedano: Jacques Schérer, La Dramaturgie classi
ma (1635-1677), Genève, Droz, 1999, pp.11-43; Mariette Cuénin-Lieber,
Corneille
et le monologue: une interrogation sur les héros,
erno difettosi e inverosimili a parte: egli non ne ritrova traccia in
Corneille
— il quale ne aveva fatto uso soltanto nella comm
n atti e scene Calepio parrebbe guardare ancora al modello teorico di
Corneille
, il quale, nel Discours des trois unités, raccoma
ale — si potrebbe probabilmente scorgere nei finali delle tragedie di
Corneille
, dove l’accelerazione del tempo è peraltro più sc
rventi di Georges Scudery e di Jean Chapelain, i quali rimproverano a
Corneille
il mancato rispetto dell’unità di luogo, riportan
blis et annotés par Françoise Escal, Paris, Gallimard, 1966, p. 170).
Corneille
cercherà di adattarsi a questa nuova fortissima e
notato. Il marchese se la prendeva in particolare con la Rodogune di
Corneille
e con il Bajazet di Racine, lacunosi dal punto di
scrupolosamente l’unità di luogo e riprovava la soluzione proposta da
Corneille
nel suo Discours, apparendogli questa troppo indu
ssario affrontare la questione meno rigidamente, come già aveva fatto
Corneille
: «Quando si dice unità di luogo, io son d’opinion
ineava come la tragedia del Veronese risultasse inferiore a quella di
Corneille
e di Racine alla prova del palcoscenico. Capo
e dell’impianto oratorio della tragedia corneilliana, si augurava che
Corneille
componesse una tragedia su Annibale e Scipione pe
n bocca a personaggi così maestosi: «Je souhaite de tout mon cœur que
Corneille
traite le sujet d’Annibal; et s’il y peut faire e
tando dei costumi il Bergamasco ritrova un formidabile avversario nel
Corneille
teorico, autore dei Discours, in cui il drammatur
aggi fossero buoni, convenienti, verosimili e coerenti (1454a 15-30),
Corneille
si interrogava sul senso dei termini impiegati ne
annotés par Georges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 129). Secondo
Corneille
, che attraverso questa lettura partigiana legitti
onaggi malvagi nella tragedia si era animata fra Sei e Settecento; se
Corneille
insisteva sulla meraviglia che anche i malvagi po
ma-Bari, Laterza, 1973, p. 513). Calepio riprova inoltre il fatto che
Corneille
rivendichi come auctoritates schierate a suo favo
oetica, a cura di Domenico Pesce, Milano, Bompiani, 2000, pp. 96-97).
Corneille
, rifacendosi anche alle annotazioni del Robortell
nto europeo, Bienne, Panorama, 1965, pp. 521-522), che fa il gioco di
Corneille
e di una drammaturgia basata sull’ammirazione e s
ti o tremendamente viziosi. La spiegazione di Castelvetro, ripresa da
Corneille
, era stata condannata anche dal Gravina: «Nè può
sso dell’arte, come egli affermava nel primo articolo del primo capo.
Corneille
, nel tentativo di lusingare il gusto del pubblico
II, cit., p. 271). Il malvagio Placide veniva inoltre considerato da
Corneille
, al pari del Rodrigue del Cid, un protagonista ec
ggetti religiosi; icastico era per lui il caso della Théodore, in cui
Corneille
metteva in bocca alla Santa sconci pensieri galan
una concezione di poetica profondamente mutata rispetto all’epoca di
Corneille
: vengono deliberatamente rigettati gli esiti baro
o francese: non soltanto la Cléopâtre, protagonista della Rodogune di
Corneille
, e i crudeli Placide e Marcelle della Théodore, m
e l’infondatezza di un altro passaggio del Discours de la tragédie di
Corneille
, nel quale il drammaturgo francese, mettendo in d
s, Gallimard, 1987, p. 146). Secondo il Bergamasco la supposizione di
Corneille
è falsa, in quanto nella letteratura antica non m
ques, LXXVII, 1, 2012, pp. 213-228. [5.2.6] Rispetto all’opinione di
Corneille
, il quale ipotizzava che nella Poetica di Aristot
un sovrano buono e generoso. Benché, per confutare l’affermazione di
Corneille
, Calepio si impegni a mostrare che non mancano pe
ora una volta Calepio introduce una netta distinzione di giudizio fra
Corneille
e Racine: se il primo, con i suoi drammi eroici,
en noto parallèle inserito nei Caractères del La Bruyère, secondo cui
Corneille
raffigurava gli uomini come avrebbero dovuto esse
come in realtà erano («Si cependant il est permis de faire entre eux [
Corneille
et Racine] quelque comparaison, et les marquer l’
nairement dans leurs ouvrages, peut-être qu’on pourrait parler ainsi:
Corneille
nous assujettit à ses caractères et à ses idées;
ine metteva effettivamente in scena le debolezze reali delle persone,
Corneille
le dipingeva in modo irreale, proiettandole in un
cene esibisce il proprio trasporto. Anche il paragone fra l’Horace di
Corneille
, nel quale il protagonista è freddo ed insensibil
uyère, ispirato peraltro al giudizio precedente di Longepierre («Chez
M. Corneille
l’esprit du spectateur s’élève avec satisfaction
urs dans l’admiration», Hilaire-Bernard de Longepierre, «Parallèle de
Monsieur Corneille
et de Monsieur Racine» [1686], in Id., Médée. Tra
evole e duratura: fra Sei e Settecento è tipica la distinzione fra un
Corneille
eroico e un Racine «tendre» e sostanzialmente lir
cidio che il racconto storico di Appiano alessandrino gli attribuiva (
Corneille
ammetteva di aver «adouci» il carattere di Antioc
a nei drammi è destinata a protrarsi a lungo tra Sei e Settecento. Se
Corneille
si sofferma abitualmente, negli Examens, sull’ort
intendesse avventurarsi nel campo della tragedia di argomento sacro,
Corneille
aveva da parte sua esplicitato una distinzione im
di Euripide (1454a 29). Questo difetto, tipico della drammaturgia di
Corneille
, che aveva bisogno di malvagi per far risplendere
issero puniti. Nel teorizzare un modello di tragedia — poi ripreso da
Corneille
— basato sull’«exposition des Vertus recompensées
he Chapelain pronuncia la sua ferma condanna nei confronti del Cid di
Corneille
(cfr. su questo punto Georges Forestier, Essai de
cfr. su questo punto Georges Forestier, Essai de génétique théâtrale:
Corneille
à l’œuvre, Paris, Klincksieck, 1996, pp. 151-156)
questo decoro, da La Mesnardière a d’Aubignac, passando per lo stesso
Corneille
, il quale, nel Discours du poème dramatique, si s
acine» [1675], in Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, [par François Granet], t. II, Paris
che se in alcuni casi se ne ritrovano degli esempi: d’Aubignac taccia
Corneille
di aver rappresentato Viriate, nel Sertorius, com
cernant le Poëme dramatique, en forme de Remarques sur la Tragédie de
M. Corneille
, intitulée Sertorius» [1663], in Recueil de disse
orius» [1663], in Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, [par François Granet], t. I, Paris,
et, 1740, p. 246). Calepio se la prende in questo caso con l’Œdipe di
Corneille
, laddove le proprietà naturali dei due sessi gli
attenersi con particolare attenzione, onde evitare pesanti critiche.
Corneille
aveva saputo in qualche misura scantonare rispett
6). Eppure non sempre i costumi dei personaggi romani tratteggiati da
Corneille
erano considerati adeguati; l’abbé de Villars nel
acine» [1671], in Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, [par François Granet], t. II, Paris
t. II, Paris, Gissey et Bordelet, 1740, pp. 220-221). Non è tuttavia
Corneille
il bersaglio principale di questo tipo di critica
Segrais riportava in questi termini il giudizio espresso dallo stesso
Corneille
, presente alla prima rappresentazione del Bajazet
). Ad alimentare questa polemica, forse dietro la spinta dello stesso
Corneille
, erano stati i corneilliani Madame de Sévigné e D
, altro importante tassello dello scontro teorico e drammaturgico tra
Corneille
e Racine, si rimanda all’articolo di Alain Viala,
e di linguaggio —, egli nota come talvolta i personaggi del teatro di
Corneille
si rivelassero inopportuni: nella Théodore Placid
illante, e nel confronto fra il Filottete di Sofocle e il Nicomède di
Corneille
propendeva con risolutezza per quest’ultimo («Mai
si vif que les malheurs plus variés et plus brillans de Nicomede dans
Corneille
», Brumoy, Le Théâtre des Grecs, t. I, cit., p. 30
olite» [1677], in Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de
Corneille
et de Racine, [par François Granet], t. II, Paris
che di lui dava il mito. Nel suo Œdipe Voltaire, seguendo le orme di
Corneille
, propendeva infatti per una soluzione galante che
rancese del Seicento, modulato principalmente sull’esempio del Cid di
Corneille
, ma poi riplasmato in moltissimi modi differenti,
billon», in Parallele des trois principaux poëtes tragiques François,
Corneille
, Racine et Crébillon, Paris, Saillant, 1765, p. 1
cade nel caso dell’imperatore Maurice rappresentato nell’Héraclius di
Corneille
, rappresentato dalla storia con atteggiamenti poc
e, Paris, Le Petit, 1675, p. 55). Di fronte a questa aporia egli loda
Corneille
, il quale si era rifiutato di rappresentare Mauri
que l’on dissimule son avarice, sans la changer en libéralité: comme
M. Corneille
a fait dans son Héraclius», ivi, p. 57). Calepio
osta, vol. I, a cura di Werther Romani, Bari, Laterza, 1978, p. 182).
Corneille
si era arrovellato su questo passaggio nel tentat
amente pronunciare sentenze a qualche titolo moraleggianti: «Mais il [
Corneille
] n’a point du tout compris la pensée d’Aristote,
vano un’«ammirazione accessoria» per i protagonisti delle tragedie di
Corneille
—, ma godrebbero non tanto dell’avvertire quella
classicismo» seicentesco, rappresentato in particolare dal teatro dei
Corneille
e di Racine, molto più apprezzabili da un punto d
«classica» avesse degli scadimenti, traendo esempi dalle tragedie di
Corneille
e di Racine. Quanto al fatto che gli Italiani non
lle sue pièces («Nous en avons une preuve sensible dans les pièces de
Monsieur Corneille
; car ce qui les a si hautement élevées par-dessus
unciando che non si sarebbe occupato della sentenza della tragedia di
Corneille
, ammetteva che le poesie francesi erano inferiori
.3.3] Ha qui inizio un inventario di passi estratti dalle tragedie di
Corneille
che sono, secondo Calepio, redarguibili sotto il
La requisitoria prende le mosse ovviamente dai drammi dell’odiosamato
Corneille
, il cui Cid, pure caratterizzato da talune pecche
articolarmente difettoso sotto l’aspetto della convenienza, in quanto
Corneille
introduce immagini ingegnose che poco si addicono
gno, a detta del bergamasco, di un protagonismo eccessivo da parte di
Corneille
(Pierre Corneille, Pompée, in Id., Œuvres complèt
itaires, 1926, p. 46) costituiscono l’esordio del Cinna, pièce di cui
Corneille
si era vantato per il mirabile rispetto della ver
celle-ci n’est pas nécessaire à la pièce», Voltaire, Commentaires sur
Corneille
, t. II, in Les Œuvres complètes de Voltaire, vol.
e proponeva, viene ripresa ancora una volta la condotta dei dialoghi;
Corneille
, anziché assecondare l’impeto violento degli affe
abine prosegue in questo passo: viene biasimata tanto l’insistenza di
Corneille
sui medesimi concetti, quanto la scarsa originali
e passa a recensire un pensiero teorico contenuto nell’Examen du Cid.
Corneille
, nel rispondere a delle accuse simili a quelle av
e inoltre il suo pensiero circa l’ascendenza epica della scrittura di
Corneille
, che imiterebbe impropriamente, nelle sue frequen
cano nel Seicento francese si vedano Christiane Wanke, Seneca, Lucan,
Corneille
. Studien zum Manierismus der römischen Kaiserzeit
ne fra la Jocaste della Thébaïde di Racine e la Sabine dell’Horace di
Corneille
, ravvisa il medesimo problema di verosimiglianza.
tura di una battuta pronunciata da Dircé nel terzo atto dell’Œdipe di
Corneille
(ivi, p. 1269). Inoltre viene ripreso un altro pr
ello stile tumido ed affettato dei tragici francesi che si abbatte su
Corneille
e su Racine; lo storiografo, il quale palesemente
entrando nel merito della coeva drammaturgia francese, ammetteva che
Corneille
era caduto talvolta in questo errore a causa dell
o — un’effettiva incoerenza a livello di inventio. Sulla tragedia del
Corneille
, ispirata ad un precedente dramma sullo stesso so
impegna, a partire da questo paragrafo, a dimostrare che il teatro di
Corneille
e Racine ha dato prova di scarsa naturalezza impi
o prende le mosse da un passaggio del Discours du poème dramatique di
Corneille
, nel quale il drammaturgo riconosceva la differen
nell’articolo successivo, in cui l’oggetto della critica non sarà più
Corneille
, ma Racine e gli altri drammaturghi della sua gen
e, lecita ad un poeta lirico, come il Malherbe, ma non al drammaturgo
Corneille
(«Il genio galante del Malerbe, il non parlar’egl
rima baciata, riesce alla fine noiosa, Calepio riporta l’opinione di
Corneille
contenuta nell’esame della sua Andromède. In ques
orneille contenuta nell’esame della sua Andromède. In questo contesto
Corneille
si interrogava sulla natura del verso tragico, ch
ges Couton, Paris, Gallimard, 1987, p. 455). Nel prosieguo dell’esame
Corneille
pareva vagheggiare per la tragedia francese una v
discorso di Sabine nella sesta scena del secondo atto dell’Horace di
Corneille
(Pierre Corneille, Horace, in Id., Œuvres complèt
e di Conti — vengono reputati migliori rispetto ai drammi francesi di
Corneille
e di Racine. Non manca comunque un invito a fonde
l merito di alcuni giudizi, come quelli entusiastici nei confronti di
Corneille
. Il dato importante che sarà utile tenere present
ury, V, 2000, pp. 371-410. Sulla discussione in merito agli Edipi, da
Corneille
a Voltaire, passando appunto per la prova di de L
c-Giroux, «Les vacillements du sujet dans les réécritures d’Œdipe, de
Corneille
à La Motte», Cahiers Voltaire, XI, 2012, pp. 47-5
acine, sotto questo profilo, si era dimostrato assai più difettoso di
Corneille
, in quanto aveva rivestito del medesimo carattere
sans en blesser la vraisemblance […]. Il me semble qu’en cette partie
Corneille
est bien supérieur à Racine. Celui-ci, plus atten
di Racine, e su tutte l’Andromaque e la Bérénice, ma anche quelle di
Corneille
, come ad esempio la Sophonisbe o addirittura l’Œd
Garnier, 2015, p. 41-57. Sull’Agésilas e sugli esperimenti metrici di
Corneille
, cfr. Simone Dosmond, «Le vers libre dans l’Agési
o frangente dialoga apertamente con i Discours du poème dramatique di
Corneille
, dai quali deriva la fondamentale nozione di «mer
presso in termini molto simili in precedenza nei confronti del Cid di
Corneille
(Paragone I, 4, [2]). Sarà anche da notare che l’
e di qualcosa di sorprendente, tanto più che, come assumeva lo stesso
Corneille
, l’admiration procede tanto da esempi estremament
o così le preoccupazioni già espresse nei confronti dei personaggi di
Corneille
, maestosi e ammirevoli anche nella pravità più sc
arattere meno spregiudicato del pensiero dell’autore del Romulus: «De
Corneille
à La Motte, le merveilleux et le vraisemblable au
del de La Motte, ancora una volta in continuità con la posizione del
Corneille
dei Discours, secondo cui la virtù mediocre non c
meno in parte, il pensiero del de La Motte, il quale, a differenza di
Corneille
, tiene in gran conto l’aspetto “utile” della rapp
on, Paris, H. Champion, 2002, p. 655), contesta l’opzione adottata da
Corneille
nell’Horace: a suo parere egli non doveva far com
migliore la condotta della tragedia dell’Aretino rispetto a quello di
Corneille
. [Giunta.11] Nel quarto dei suoi Discours il de
a.24] L’Œdipe del de La Motte viene considerato superiore a quelli di
Corneille
e Voltaire in quanto alla composizione dell’intre
niva ritenuto innocente dal de La Motte — così come già aveva creduto
Corneille
, parimenti censurato da Calepio (cfr. Paragone I,
letteratura tedesca quel vigore che le imitazioni del classicismo di
Corneille
parevano toglierle. Sull’importanza di questa tra
sua giovinezza e i godimenti provati alla rappresentazione del Cid di
Corneille
, di riviver quell’ore di esaltazione dello spirit
CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P.
Corneille
. Osserviamo lo stato del Teatro francese prima
e effetti che altrove riconoscono una sorgente sicura. Prima però che
Corneille
si avvedesse delle proprie forze nel genere tragi
, il Cinna, il Poliuto. Nel maneggiare l’argomento degli Orazii prese
Corneille
scorta migliore, o che ne dovesse a dirittura la
e tue. E chi oggi ignora i rari pregi del Cinna? Ampio campo aprì il
Corneille
al moderno coturno col grande oggetto politico de
bboccamento con Cinna, formano un grande elogio dell’anima elevata di
Corneille
: Tu t’en souviens, Cinna; tant d’heur et tant de
erdono magnanimo. Il Poliuto è un’altra delle applaudite tragedie del
Corneille
. Benchè le rappresentazioni de’ martiri Cristiani
iface e di Farace presso Racine, di Teseo e di Eraclio e di altri nel
Corneille
, della maggior parte de’ personaggi di Quinault,
Campi. Al contrario sparisce ogni idea tragica allorchè Cesare presso
Corneille
dice di aver combattuto con Pompeo ne’ campi di F
sto, osservò ottimamente: C’ètaient là des larmes de hèros. Le grand
Corneille
faisant pleurer le grand Condè d’admiration, est
une commedie di Aristofane, le inglesi, e ’l teatro francese prima di
Corneille
. I commedianti turchi non hanno casa fissa, ma va
ntovarsi. Vondel si distinse fra’ suoi con alcune tragedie al pari di
Corneille
e Shakespear, benchè a questi di molto inferiore.
li, non che pregevoli? Quale che meriti di porsi in confronto de’ due
Corneille
, di Racine, del Piron, del Crebillon, del Voltair
ristodemo del Dottori tenner dietro le traduzioni di tragedie dei due
Corneille
e di alcune di Racine nei collegi, specialmente p
te potuto godere nel Teatro de la Cruz la rappresentazione del Cid di
Corneille
(non di Castro), tradotto senza stravaganze, loda
possa sorgavi (che al fine dee sorgervi) qualche riformatore simile a
Corneille
. E per riescire nel suo intento l’Apologista vuol
e indi fe travagliare, senza che l’uno sapesse dell’altro, e Racine e
Corneille
a un medesimo argomento, cioè alla Tragedia di Be
vano sostenute da un partito potentissimo a fronte di quelle del gran
Corneille
. Or che andate voi fantasticando sull’amore Plato
i Tragedie. Il suo Cid non divenne vera Tragedia se non nelle mani di
Corneille
; or possiamo dire con sicurezza che fosse vera Tr
maestre originali, come quelle che indi produsse in Francia il lodato
Corneille
, non possono fissare il gusto e sondare in una na
a di attori francesi, che rappresentava i componimenti di Molière, di
Corneille
ec.» Infatti dopo la Dafne di Opitz, e l’Elena e
che il Matamore, di cui abbiam già il tipo nel 1616 nella Illusion di
Corneille
, sia qui personaggio di compagnia francese ? Lo S
mposte tragedie stimabili? quale che possa porsi in confronto de’ due
Corneille
, del Racine, del Piron, del Crebillon, del Voltai
altri celebri Italiani del XVI e in cento Francesi, e nell’istesso P.
Corneille
ed in Giovanni Racine. ADDIZIONE II* Su i pre
Zanotti pubblicò due traduzioni a stampa : dell’Eraclio e del Cid di
Corneille
. L'Eraclio Imperatore d’Oriente. Bologna, Pietro
e bon sens partout. À l’égard du théâtre on opposa les traductions de
Corneille
et de Racine aux extravagances qui étaient si for
iorité des Français sur leurs rivaux. Je suis assuré que la gloire de
Corneille
, de Racine et de Molière n’en aurait été que plus
s, et ensuite ils ont traduit les Espagnols. Quoique du temps même de
Corneille
la tragédie en France eut déjà changé de face, ce
par tant d’auteurs, ait été si mauvais jusqu’à 1650, du temps même de
Corneille
: ceux qui en ont parlé, n’en donnent point d’aut
écoulés depuis l’ouverture de l’Hôtel de Bourgogne, jusqu’au temps de
Corneille
et de Molière, nés l’un en 1606, et l’autre en 16
ol, qui pendant un siècle a été le seul modèle du théâtre en France :
Corneille
et Molière y ont trouvé des idées excellentes de
faites en 1660, que l’on ne croirait jamais été imaginées du temps de
Corneille
, tant elles sont défectueuses et contre le bon se
orsqu’ils attribuent à Vincislas le changement du genre tragique de
Corneille
. Racine, qui a trouvé le chemin aplani, n’a pas h
évoient prendre : et tous ont depuis cherché d’imiter, ou le grand de
Corneille
, ou le naturel de Racine. La comédie de son côté
ut même ajouter que la plus grande partie de celles qui ont précédées
Corneille
, Racine et Molière et qui ont été faites même de
n’était point exempte de libertinage. Rotrou commença à la corriger ;
Corneille
acheva bientôt après. Molière est le premier qui
r d’avoir embrassé ce genre, faute de pouvoir atteindre au sublime de
Corneille
ou au plaisant de Molière. Enfin le théâtre franç
ivi la méthode, et qu’ils n’ont adopté le théâtre français que depuis
Corneille
. Dans le temps que le théâtre flamand (à l’exempl
encore leur sont-elles venues du Brabant ; mais depuis ils ont goûté
Corneille
, Racine et les autres tragiques qui se sont signa
utes des tragédies, surtout celles de Gryphius, qu’on peut appeler le
Corneille
des Allemands, ont mérité l’approbation du public
que je souhaitais. Sans parler de la lecture des pièces de théâtre de
Corneille
, de Racine, de Molière, de La Mothe, de Danchet,
i ont paru sous le titre de Vesta et de Flore . Ce chef-d’œuvre de
Corneille
eut le succès qu’il méritait. Enfin je fis moi-mê
angère au sujet. Les autres tragédies de ce grand poète sont de même.
M. Corneille
n’a fait qu’affaiblir l’action, que la rendre dou
at où je suis, En ce que je hasarde, et ce que je poursuis.
Corneille
, Cinna , Acte I, sc. I. M. Despréaux trouvait da
. Par exemple, je suis charmé, quand je lis ces mots : Qu’il mourut
Corneille
dans les Horaces Mais je ne puis souffrir le ve
pouvoir me dispenser de donner d’autres exemples, soit des pièces de
Corneille
, ou d’autres poètes, car chacun peut aisément les
n peut aisément les y voir. J’ai expressément allégué les exemples de
Corneille
, et dans sa première bonne pièce ; car il est cer
rs s’en vont, et que deux autres paraissent sans savoir pourquoi ? Or
Corneille
, sans savoir la règle de la liaison des scènes, o
i preso a imitar le tre stelle della poesia tragica francese, Racine,
Corneille
, e Voltaire nell’Ifigenia, nel Cinna, e nella Sem
iarezza, e armonia dello stile215. Gareggia col pennello grandioso di
Corneille
e col delicato di Racine. Ne’ suoi personaggi si
dialogo a una precisione rigorosa per dar luogo alla Musica odierna.
Corneille
e Metastasio han soddisfatto compiutamente al lor
superiori alle più belle produzioni di Grecia medesima: sono degne di
Corneille
quando non declama; e di Racine quado non é debol
tolto, insano, vile, tralcio illegittimo di tronco oscuro ec. ec., nè
Corneille
, Crebillon, Voltaire, Metastasio, Zeno, vengono t
intorno al medesimo soggetto, Brisson, Garnier, Prevost, Bedouin, P.
Corneille
, de la Mothe, Voltaire e Folard, e niuno ha finor
ò d’imitare, tuttochè nomini l’Eraclio di Calderòn per rinfacciare al
Corneille
l’averne tratto il suo. E volea imitarle Metastas
on contento di quelle tragedie che su di questo personaggio scrissero
Corneille
e Voltaire. In effetto La Motte purga tale argome
da quella dell’uno e dell’altro. Crebillon non eleva gli animi quanto
Corneille
, non gl’intenerisce quanto Racine; ma gli spavent
sa nelle sue opere moltiplici e nell’edizione che fece del teatro del
Corneille
. La prima direzione letteraria avuta da’ gesuiti
sono diversi da quelli de’ lodati tragici. Non va nell’ampolloso del
Corneille
, non nell’elegiaco del Racine, non nell’aspro ed
istrale punto non ci trattiene dall’affermare che tralle migliori del
Corneille
e del Racine possono senza svantaggio veruno comp
glesi, agli Spagnuoli ed agli Alemanni, ed anche a’ Francesi prima di
Corneille
e Moliere? a. Vicende della Coltura delle Sici
di partiti tra’ coltivatori della poesia drammatica, gl’imitatori di
Corneille
e Racine scrupolosi osservatori della regolarità,
drammatici degni di lode. Tali sono M. Schlegel che sarebbe stato il
Corneille
della Germania, se la morte non l’avesse arrestat
gloriarci di un Metastasio, nel quale abbiamo, non che un Racine e un
Corneille
, ma un Euripide: i di lui trionfi però non sono s
gio, ne’ poeti melodrammatici Zeno da Metastasio, ne’ tragici moderni
Corneille
da Racine. Le prosopopeje (come il Mattei chiama
eziandio il florido Teatro Francese: esso è ricco de’ capi d’opera di
Corneille
, Racine e Voltaire, di Moliere e di Regnard (benc
atto: Verbaque provisam rem non invita sequentur. E che mancava a
Corneille
, a Racine, a Voltaire per fare discorsi appassion
e indecenti 245. XVII. Tragedie insipide e commedie grossolane 291.
Corneille
e Racine vi formano il gusto tragico 294. Molièr
ed fecero nascere in scrupolosi osservatori delle regole imitatori di
Corneille
e Racine, e quello de’ seguaci di Shakespear ed O
medesimo secolo in cui si compose. Monchretien, Montreux, Mairet e P.
Corneille
la tradussero e imitarono nel XVII: l’ha tradotta
l’Edipo del l’Anguillara che de’ tre pur difettosi Edipi francesi di
Corneille
, di Voltaire e del p. Folard; e col Nores troviam
ino al fine pel timore e per la compassione; e si comprende che se il
Corneille
l’avesse anche in ciò imitato, avrebbe fatto corr
l conte Prospero Bonarelli 1. ADDIZIONE II* Versi pregevoli di P.
Corneille
. Chi non sente a un tempo stesso elevarsi e c
signor Goldoni, come non scema quello dei capolavori di Molière e di
Corneille
, non meno abbandonati. Mi bisognerebbe avere una
filosofi: né la Francia per esempio va meno superba per aver prodotto
Corneille
, o Moliere di quello che vada per aver avuto Mall
ora i Francesi, non che altro, la Sofonisba del Mairet e la Medea del
Corneille
, quando i nostri produssero più di cinquanta trag
se di più acquistar qualche carattere di grandezza che le mancava. Se
Corneille
eleva l’anima, e Racine l’intenerisce, Crébillon
ne méchante femme qui se venge d’un malhonnête homme. La maniere dont
Corneille
a traité ce sujet, nous révolte aujourd’hui; cell
gnese dal confronto diretto con la tradizione d’eccellenza tragica di
Corneille
e Racine. 3. La revisione del 1714 Torna
… arte: Orazio, Ars poet., 31. [commento_2.12ED] così… Cornelio: P.
Corneille
, Discours des trois unités: d’action, de jour, et
r Giovanni Battista, Meringo, 1633, pp. 1-61. [commento_2.65ED] cfr.
Corneille
, Discours des trois unités, p. 189. [commento_2.
astuono prodotto nel retroscena. [commento_2.72ED] I… ambasciadori:
Corneille
, Discours des trois unités, p. 188. [commento_2.
avina (Della tragedia, pp. 588-589). [commento_2.84ED] primo: anche
Corneille
si sofferma sull’Aiace per confutare l’osservanza
contenta: sogg. Racine. [commento_3.78ED] Nel confronto tra Racine e
Corneille
la preferenza accordata al secondo è motivata in
gio, ne’ poeti melodrammatici Zeno da Metastasio, ne’ tragici moderni
Corneille
da Racine. Le prosopopeje (come il Mattei chiama
ano, vile, mostro, tralcio illegittimo di tronco oscuro ecc. ecc.; nè
Corneille
, Crebillon, Voltaire, Metastasio, Zeno, vengono t
ne mechante femme qui se venge d’un malhonnete homme. La manière dont
Corneille
a traitè ce sujet, nous revolte aujourd’hui, cell
odia di Maramaldo) della vignetta, ne abbiam traccia nel Balduino del
Corneille
, tradotto dall’abate Gerolamo Gigli, di cui ecco
re se trouva par rapport à la comédie dans la même situation où était
Corneille
par rapport à la tragédie. Corneille, pour réform
dans la même situation où était Corneille par rapport à la tragédie.
Corneille
, pour réformer la tragédie, n’eut à combattre que
prendre au génie des poètes qui ont écrit depuis quelque temps, qu’à
Corneille
et à Racine qu’ils se sont efforcés d’imiter. S
ion dans les tragédies modernes. C’est que, suivant ces critiques,
Corneille
et Racine ont traité l’amour d’une manière peu co
quella che vi ha fra Tiziano e Correggio, fra Zeno, e Metastasio, fra
Corneille
e Racine, cioé quella che si scorge ne’ different
, està autorizado con el exemplo de los mejores drammaticos franceses
Corneille
, Moliere y Voltaire. Ma senza pregiudicare alla
fosse rappresentata. Si rappresentarono pure le migliori tragedie di
Corneille
, di Racine, tradotte in Bologna ed in Roma. Ma Co
ea. La Francia fu la prima, fra tutte, a distinguersi. Il genio di P.
Corneille
e di Moliere quello svilupparono di Baron, che co
e, e quindi con troppa e sconvenevole tenerezza i seguenti versi, che
Corneille
ha messi in bocca di Rodoguna: Il est des noeuds
ure a questa specie di parodia erano condannati i capolavori del gran
Corneille
e dell’elegante Racine; e vi sarebber stati conda
la decenza ed il costume. E forse eccedendo per tal riguardo siccome
Corneille
e Racine aveano dato a’ caratteri greci e romani
ed impari la parte come conviene. E di fatti le migliori tragedie dei
Corneille
, dei Racine, dei Voltaire, ond’è sì ricco il teat
esemplificativo del discorso pronunciato da Racine per l’ingresso di
Corneille
all’Académie Française: «Une pensée qui demande u
odulazione. Senza questo studio è quasi impossibile interpretare bene
Corneille
: è così grande o così comune che, in mancanza di
ioni di commedie francesi, la Metromania del Piron, il Bugiardo di P.
Corneille
, i Litiganti del Racine, il Malvagio del Gresset.
’antichità nel ritrarli, ovvero sia che gareggi di sublimità col gran
Corneille
dipingendo Greci e Romani, e di delicatenza coll’
si già con genio e franchezza dipinto sul teatro da Euripide, Racine,
Corneille
, La Mothe, da Antonio Caracci, da Apostolo Zeno,
re la Francia avea un teatro tragico già rispettato e frequentato per
Corneille
e Racine ; là dove l’Ermenegildo del Marchese cir
urini, la Marianne del Tristan da Giuseppe Compagnoni, il Poliuto del
Corneille
da Agostino Paradisi, la Fedra del Racine dal mar
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