Arcelli Emilia, figlia del precedente, allieva di Gustavo Modena, col quale fece le sue prime armi come seconda amorosa e dal quale se ne andò per assumere il ruolo di prima donna giovane con Domeniconi, a fianco della Fumagalli, dell’Aliprandi, della Cazzola, del Morelli. Nel 1862 passò prima attrice assoluta nella Compagnia del padre, al fianco, ora del Romagnoli, ora del Salvinetto, ora dell’Emanuel. Nel 1865 sposò il brillante Antonio Colombari, caratterista fino a ieri della Compagnia Cesare Rossi.
Areliari — ( ??) e Areliari Teodora, coniugi e figlia, appartenevano il 1675 alla Compagnia del Serenissimo signor Duca di Modena. La moglie, bolognese, rappresentava il carattere di Vittoria…. che era probabilmente quello della servetta ; nome assunto, pare, la prima volta per questo ruolo, dall’Antonella Bajardi, una delle serve de’Gelosi, come la Franceschina, l’Ortensia, l’Olivetta, la Nespola. Il marito, trentino, del quale non è messo il nome di battesimo, rappresentava il carattere di Lucca, servo anch’esso probabilmente, e noto fra i tipi del nostro teatro, come amante o marito di Franceschina nella prima delle Farces Tabariniques, nella quale appare egli goloso, libertino, sciupone. Franceschina per salvarlo dalle guardie che lo perseguitano, lo nasconde in un sacco ; nascosto poi in altro sacco Frittellino che era venuto a portarle un pollo in nome del Capitan Rodomonte suo padrone, e insidiatore dell’onore di lei, dice il seguente monologo :
Ecco giuocato il tiro. Io mi voglio vendicar di costoro. Dell’uno (Lucca) perchè è cagione della mia ruina, e ha dilapidato ogni mio avere ; dell’altro perchè m’insidia, importuno, l’onore. Gettarli tutt’e due nel fiume sarebbe davvero crudeltà troppo inumana ; è meglio lasciarli a quel modo per alcun tempo, aspettando gli eventi.
Qui capita Tabarrino occupato nei preparativi per le nozze sue con Isabella ; e, richiesta Franceschina del cammino che conduce alla macelleria, gli offre in vendita i due porci che son ne’ sacchi. Tabarrino, compratili, vien poi vestito da macellajo, colla coltella per isgozzarli…. Aperto il sacco, ov’è rinchiuso Lucca, indietreggia spaventato, gridando :
Oi mè ! Quali miracolè prodigio grande qui paroissè !E Lucca : Au meurtre ! on me veut esgorger ! Ie suis Lucas, et non pas un pourceau !…
Uscito poi dal sacco Frittellino, Isabella e Pifagna suo padre se ne spaventano…. Il banchetto nuziale va all’aria, e finisce la farsa con una bastonatura generale. Questa farsa fu conservata nella Commedia dell’arte col titolo Li due porci che trovo tra gli scenari della corsiniana di Roma. (V. Scala). – Gli altri componenti la Compagnia del Duca di Modena erano :
Pei ruoli di | Flaminia | Marta Fiala, modenese. |
» | Capitano Spagnuolo | Giuseppe Fiala, napoletano (suo marito). |
» | Gradelino | Costantino Costantini, veronese. |
» | Corallina | Domenica Costantini, veronese (sua moglie). |
» | Pantalone | Antonio Riccoboni, veneziano. |
» | Dottore | Giuseppe Orlandi, ferrarese. |
» | Finocchio | Gio. Andrea Cimadori, ferrarese. |
» | Orazio | Bernardo Narisi, genovese. |
» | Florindo | Domenico Pannini, napoletano |
(Cfr. Alessandro Gandini, Cronistoria de’ Teatri di Modena. Ivi, 1873).