(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 39
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 39

Amurat Agnese. Più cantatrice che comica, era scritturata per gl’ Intermezzi, a vicenda colla Zanetta Casanova, nella Compagnia di Giuseppe Imer che recitava nell’Arena di Verona il 1734. Se ne servì il Goldoni per far eseguire una sua canzone musicata da Francesco Brusa, quando non era ancora moglie dell’armeno Amurat. « L’Agnese – dice Goldoni – cra la cantante di moda per le serenate, e colla bellezza della sua voce, e la chiarezza dell’espressione, fece gustare la musica e applaudir le cabalette. » La troviamo poi nel ’35 fra gli attori che rappresentarono l’operetta comica in tre atti del Goldoni stesso, musicata da Giacomo Maccari, romano, La fondazione di Venezia (V. Mémoires de M. Goldoni, colle note di Ermanno von Loehner, Cap. xxv, xxxiv, xxxvii. Venezia, Visentini, 1883).

Quasi tutte le attrici, sino alla metà del secolo diciottesimo, sapevano intuonare un’arietta, e accompagnarsela con qualche strumento, come quasi tutte le cantanti sapean mettere assieme e dire con garbo una scena di commedia. L’Astrodi (V.) esordì con un duetto, e l’Astori (V.) s’era fatta celebre cantando una canzonetta italiana con accompagnamento di trombe. Tutte le compagnie drammatiche primarie avevan poi questo ruolo speciale di cantatrice, che consisteva anzi tutto nel dover cantare gl’intermezzi dell’opera e le canzoncine finali o couplets. Una delle migliori cantarine è stata senza dubbio la Danneret Elisabetta, detta Babet la chanteuse, moglie, o vicemoglie, del celebre Gherardi (V.).

La Cantarina.

(Dalle Marchere e Buffoni di Maurizio Sand).