Aliprandi-Zuanetti Giuseppina. Moglie del precedente, figlia di Antonio e Maddalena Zuanetti, artisti drammatici, fu artista bella, colta, di ottimi costumi, e più specialmente brava per le parti di delicato affetto, come, ad esempio, la Margherita nei Racconti della Regina di Navarra. A Parma vollero la Rosmunda di Alfieri. Ella tentò di schermirsi, non credendo, nè alcuno lo credeva in compagnia, di poter colle sue tenui corde arrivare a tanto : ma con inaudita sorpresa trascinò il pubblico all’entusiasmo, riducendo la parte a’suoi mezzi con sapere profondo e con fine discernimento d’arte. Fu la prima amorosa della Compagnia di Romualdo Mascherpa con la Ristori prima attrice ; poi per lungo tempo la prima attrice della Compagnia Lombarda diretta da suo marito, ed ebbe da ogni pubblico applausi e fiori, da ogni giornale parole d’encomio. La Gazzetta Ufficiale di Verona (luglio 1857) dice che « la Zuanetti ha il privilegio forse esclusivo (?) di dominare l’uditorio in modo sovrano. Voce, sguardo, accento, reticenze, tutto è potenza in lei per iscuotere gli spettatori, far loro provare i vari affetti ch’essa ci mette a nudo colla magia di un ineffabile sentimento, farli palpitare, commuovere, piangere, fremere, entusiasmarli infine. Vi hanno degli istanti in cui l’artista scompare, e resta la donna inspirata, che cogliendo la natura sul fatto, ne simula sì al vero il contrasto delle passioni, da operare un prodigio, da sollevarsi ad altezza tale, dove non lice ad altra. La Zuanetti dove è grande, è più grande di tutte…. »
Ebbe onore di rime, tra le quali un sonetto di Pirro Missirini (Milano 1863) ; e morì di parto, secondo alcuni, per esaurimento di forze in seguito a salassi, secondo altri.
Aliprandi Zuanetti-Alberti Giovannina. Figlia dei precedenti. Deve al Teatro de’ Fiorentini la maggior sua fortuna artistica. Fu per alcun tempo applauditissima prima attrice di quella Compagnia negli ultimi anni del capocomicato di Adamo Alberti (del quale sposò poi un figliuolo), al fianco del Majeroni, del Bozzo, del Maggi, amoroso allora e già forte promessa dell’arte. Fu prima attrice di spalla, direm così, colla Duse, in Compagnia di Cesare Rossi, poi seconda donna in quella della stessa Duse, poi seconda donna e madre in quella di Pasta, al fianco della Tina Di Lorenzo. Fu l’Aliprandi attrice di molto merito, senza alcun dubbio, nonostante una recitazione alquanto accentuata, acquistata forse in quell’ambiente napoletano di attori e di repertorio, che ricordava nelle parti serie, con una certa gonfiezza della dizione non discompagnata certo da una palese abbondanza di intelligenza, le grandezzate del tradizionale Capitano Spagnuolo trapiantato a Napoli e vissuto per tanto tempo nelle nostre vecchie compagnie di prosa. Quando la recitazione precipitosa e vera di Eleonora Duse non era ancora entrata nel gusto di tutti, vi fu qualche pubblico, non è a negarsi, che ebbe predilezioni per la plastica antica dell’Aliprandi. Oggi ella è prima attrice madre, e tuttavia applaudita, nella Compagnia di G. Emanuel.