Alberti-Monti Giulietta, sorella del precedente. Cominciò bambina a recitare nella Compagnia di suo padre, e figurava nell’elenco tra le parti ingenue, assieme a Giovannina Rosa e a Valeriano Pedretti. Sposò nel 1833 in Milano, mentre la Compagnia Bon recitava al Teatro Re, l’artista Pietro Monti. Si presentò ai Fiorentini di Napoli per la prima volta nella commedia di Bon, Niente di male, la sera di Pasqua del 1835 (19 aprile), in sostituzione della Barberis, vecchia attrice che si ritirava dal teatro per sua volontà, e non lasciava piacevoli rimembranze, e vi fu applauditissima. Ecco che ne scrive la citata Moda :
La prima volta che io udissi (sic) questa italiana attrice, fu in una commedia in versi del Goldoni. Mentre mi si martellava da per tutto l’orecchio coi venerandi Martelliani, ella sola me ne nascondeva ìnteramente la monotona cadenza. Naturalezza, dunque intelligenza ; intelligenza, dunque naturalezza ; queste cose vanno sempre insieme. E la Giulietta non le mostrava solo nella pronunzia, ma nell’incesso, nel piglio, ed in tutt’i movimenti della persona. Un riso caustico, un guardo ironico, un accento risentito anche nel rispetto, un dispettoso silenzio, una loquacità non affettata, la malizia, la civetteria, la curiosità, l’albagia, e la fedeltà delle cameriere, e dell’amore più il puntiglio che il sentimento, più l’epigramma che l’espansione, il passaggio più rapido e più spontaneo dalla indifferenza sardonica alla collera, ed una gradazione mirabile tra il sospetto e la minaccia ; ecco le forme sotto le quali abbiam veduto finora brillarla, ed ecco ciò che la rende degna della lode che qui con ingenua ammirazione le rendiamo.
E conclude :
Nella Giulietta Monti ha la scena comica una delle attrici difficili a rinvenirsi, massime in questo tempo, in cui lo strafare, l’inverisimile, ed il violento, sono divenuti gl’idoli della massima parte degli autori, degli attori, e dell’udienza.