(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 686-687
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 686-687

Vitali Buonafede, Bonaventura, Ignazio. Ciarlatano e capocomico, più noto sotto il nome dell’Anonimo, che assunse la prima volta in Genova il 1714, nacque a Busseto nel Ducato di Parma, il 13 luglio 1686 (secondo Tipaldo, il 5 luglio) da Giuseppe, militare, e da Maria Carpi, cittadina di Parma ; e abbiam da Goldoni notizie particolareggiate dell’esser suo. Mentre questi era a Milano, gentiluomo di Camera del Residente veneto (1733), arrivò, nel principio di quaresima, il Vitali. Di buona famiglia, aveva avuto un’ educazione eccellente, ed era stato prima gesuita, poi medico di Reggimento, poi professore di medicina all’ Università di Palermo, poi ciarlatano. Vendeva specifici, rispondeva a ogni quesito scientifico-letterario, e salì in breve in alta rinomanza. La piazza ov'egli agiva era piena sempre di gente a piedi e in carrozza ; ma, naturalmente, difettandovi i dotti, egli, all’intento di allettare la folla ignorante, ebbe l’idea peregrina e geniale delle quattro maschere italiane, che lo ajutavan co' lor lazzi nello smercio de'suoi specifici.

Alle maschere italiane seguì una vera e propria Compagnia di comici, che dopo aver ajutato il loro padrone a ricevere il denaro che veniva loro buttato in fazzoletti annodati, ed a rimandare i fazzoletti medesimi con iscatolette o vasetti, davano poscia la rappresentazione di commedie in tre atti a lume di torcie di cera bianca con una specie di magnificenza. Dopo alcuni anni passò a Venezia, poi a Verona, chiamatovi per una malattia epidemica mortale, ch'egli infallantemente guariva con mele appiole e vin di Cipro, dove morì di peripneumonia nello stesso anno (2 ottobre 1745) col titolo di Primo medico di Verona, compianto da tutti, fuorchè dai medici.

Il Vitali aveva in Compagnia un Casali e un Rubini (V.), che furon poi chiamati a Venezia, l’uno al San Samuele, l’altro al San Luca ; e Goldoni scrisse per lui Il Gondolier veneto, la prima commedia alla sua maniera, comparsa in pubblico (autunno 1833) e stampata poi successivamente (Milano, R. Malatesta, 1733, pag. 14, in-24°[Sch. Silvestri]). Il Goldoni aggiunge che trovasi nel quarto volume delle sue commedie (ediz. veneta del Pasquali) : errore questo, sul quale non ricordo di aver letto correzioni. Io non conosco altra stampa fuor quella dello Zatta (T. I, dei drammi giocosi per musica, XXXV delle opere teatrali), in fronte alla quale è detto con nuovo errore : rappresentato per la prima volta in Milano nell’anno 1732.

Molte opere scrisse il Vitali più o meno scientifiche, tra cui la Lettera scritta ad un Cavaliere suo padrone (forse il Marchese Scipione Maffei ?), dall’ Anonimo in difesa della professione del Saltimbanco coll’ aggiunta in fine d’un Tesoro di segreti utili, e dilettevoli a qualsivoglia stato di persone. (In Verona, fratelli Merli, s. a.), che ricordan molto quelli del Cortellaccio Ippolito Montini (V.). Scrisse altresì La Bella Negromantessa, commedia breve, onesta e piacevole, composta e data in luce dall’ Anonimo per divertimento de' curiosi, dove si mostra il pericoloso stato degli amanti per tollerare la concorrenza in amore. (Bologna, Longhi, 1735) ; e una tragedia Circe, donata alla comica Argentina (forse un’ava della Zanerini ?) rimasta inedita.

Rimando chi volesse maggiori notizie del Vitali alla biografia che ne dà il Tipaldo, e allo studio di A. D'Ancona : Una macchietta goldoniana (Strenna de' rachitici, anno VII), condotto maestrevolmente su quella e sullo schizzo lasciatoci dal Goldoni.