Torri Francesca. Moglie del precedente, nata Sora, fu attrice di gran merito sì nelle commedie improvvise, sì nelle scritte, sotto il nome di Clarice. Fu prima donna lodatissima al S. Gio. Grisostomo di Venezia con Onofrio Paganini il 1753, l’anno in cui Antonio Sacco abbandonò la Compagnia per recarsi in Portogallo. L'ultima sera del carnovale 1754, la Torri recitò un addio, di cui ecco alcune strofe allusive all’abbandono del Sacco e al suo▶ mancato impegno :
Chi di sorte il cieco donoloro infuse l’abbandonoper saziar sua fame d’oro,e noi pochi, e senza lena,travagliammo con gran pena.Senza forze e senza attori,o almen pochi ed ignoranti,privi affatto degli autoriche i lor parti dieno e tanti,come mai darvi piacerenel difficile mestiere ?Come mai…. Ma verrà un giornoch'io tornando a queste sceneavrò nuove genti intornodi bel spirito ripiene,che le cose altrui ben chiaresapran meglio recitare….
Passò da quella del Paganini nella Compagnia di Girolamo Medebach, in cui stette più anni, facendo mostra del ◀suo▶ gran valore artistico nelle commedie dell’abate Chiari, e specialmente in quella intitolata La Madre tradita. Il 1770 abbandonò l’arte per seguire a Vienna una figlia, ballerina egregia, di nome Antonia (forse il nome della bisavola, o semplicemente il nome della celebrità ?) colla quale tornò poi in Italia, ov'era ancora del 1781. Il 1778 le morì il marito ; e dice Fr. Bartoli, che quando al valor ◀suo avesse unito un personale più vantaggioso, poteva ancora proseguire alcuni anni nella comica carriera.