Alberti Adamo. Secondogenito di Daniele Alberti, nacque a Cremona nel
maggio del 1809, mentre suo padre seguiva la Compagnia di Gaetano Bazzi, che si recava a
Milano. Fin da giovinetto mostrò inclinazione grandissima all’arte, non solo come
attore, ma come autore ; e una volta che il maestro gli
strappò di mano e
lacerò una sua▶ commediola, egli, furibondo, gli scaraventò in faccia il calamaio.
Scacciato immediatamente di scuola, e narrato il fatto a F. A. Bon, cominciò a essere da
lui protetto ; tanto che fu accolto nella Compagnia con due lire austriache al giorno,
nella quale esordì a Parma col semplice annunzio : « Signor Conte, la
carrozza è pronta : » annunzio che egli, ad attenuare la triste figura che
avrebbe fatta d’innanzi a’compagni, allargò nel modo seguente : « Signor Conte, sapendo che Ella doveva andare in città per disbrigare molte faccende
importanti, mi sono dato tutta la premura per fare approntare la carrozza ; e quando
Ella comanda, è prontissima ed a ◀sua▶ disposizione. »
Codesto vizio
dell’andare a soggetto non lo lasciò più. A Milano si rappresentava una commedia
tradotta dal francese, Il ritratto del Duca. Si trattava, in una
scena, di riconoscere se un ritratto era quello del sovrano ; ed egli : « è lui, è lui. E chi non lo riconoscerebbe a quell’aria di bontà
e di dabbenaggine ? »
L’aggiunta di questa parola gli
procacciò un’ovazione (il regnante allora era Francesco II) e tre o quattro giorni di
prigione. Passò poi di città in città e di trionfo, e in poco tempo fu
acclamato come uno dei più vigorosi e più spontanei comici. L’Alberti è ormai più noto a
noi come conduttore e direttore della famosa Compagnia dei Fiorentini di Napoli, nella
quale egli scritturò pe’l corso di quarant’anni i più rinomati artisti d’Italia. Per
quanto concerne l’artista, togliamo le seguenti parole dal giornale La
Moda :

…. Attore ammirabile per un porgere che sembra tutto dono di natura a chi non sa che tale divien l’arte, quando è giunta alla ◀sua▶ perfezione. Chè tal è il porgere di Adamo Alberti, quale gl’Italiani (non parlo di quelli che si tagliano i pensieri alla francese) han sempre voluto che sia : quale la benigna natura glie lo ha largito, dotandolo di una voce scorrevolissima e sonora, d’un volto grazioso ed espressivo, d’un gesto pronto e vivace, d’un movimento libero e securo ; quale glie lo han raccomandato a prova nel suo tirocinio teatrale i due suoi maestri, cioè il proprio genitore, comico distinto a que’tempi, ed il celebre Francesco Augusto Bon, autore ed attore reputatissimo ; e quale finalmente più conveniva allo stile di Goldoni, su le cui commedie si è per dir così modellato sin dalla età ◀sua▶ prima. Così, definita che avremo l’indole di questo suo porgere, ne parrà di aver fatto tutto quello che da noi si può meglio in limiti si angusti.
Ancora :
Non ha lo Alberti elemento, se questo non è comico del tutto. E quali sono mai le ◀sue▶ parti nella commedia ? Le più facili in apparenza, quali reputansi comunemente quelle in cui il ridicolo è una conseguenza d’inflessione, di stordimento, di goffaggine, di spensieratezza, d’imprudenza, di affettazione, di smorfiosa galanteria, di pusillanime irresoluzione, di avventata spavalderia, etc. etc. ; quelle in somma che ritraggono i tanto diversi sconcerti e difetti naturali od abituali di testa, coi quali possono considerarsi o no congiunte le buone e fin le grandi qualità di cuore. Or per queste parti bisogna avere un genio particolare cosi a scriverle come a rappresentarle. Avviene di esse, quel che de’felici grotteschi della pittura : basta conoscer il disegno per delineare un volto regolare ; ma per fare una caricatura perfetta, bisogna esser Grandville.
Passato per più vicende amorose, dalla Pieri alla Colomberti, e viceversa, sposò
finalmente la prima, la Lucrezia Pieri, giovine se non più bella, più saggia veramente
della Colomberti, e attrice valentissima ; la quale, invecchiando la Tessari, diventò
l’idolo del pubblico. Adamo Alberti è morto in Napoli vecchissimo e miserabile. Io l’ho
sentito negli ultimi anni della ◀sua▶ impresa ai Fiorentini, in quella Compagnia, nella
quale faceva le ◀sue▶ prime armi Andrea Maggi al fianco di Don Michele Bozzo ; e si poteva
benissimo da quegli splendidi resti arguire di quale inesauribile vena di comicità fosse
dotato ne’più begli anni della begli anni della
◀sua▶ vita artistica. Divenuto
amico intrinseco, dalla giovinezza, di F. A. Bon, potè coltivar con amore la ◀sua
passione dello scrivere ; e abbiamo di lui commedie e drammi, di cui mettiamo qui i
titoli :
Il matrimonio occulto, La fidanzata dell’ottimista, La
famiglia degli usurai, Fra gli amanti il più scaltro, Rubare ai ladri, Studio dal
vero, L’esecuzione militare, Paola Desinof.
Il Bonazzi, comico e scrittore valentissimo, dice di lui fuggevolmente : « il vivace, ed anche troppo vivace Adamo Alberti, famoso per la parte di
Ludretto. »