Romagnoli Carlo. Figlio dei precedenti, esordì secondo amoroso nella Compagnia Mascherpa, passando poi primo attor giovine in quella De-Rossi, col qual ruolo formò prima società▶ con Achille Dondini, poi fu scritturato dal fratello di lui Cesare, da Adamo Alberti pei Fiorentini di Napoli (1858-59-60), da Luigi Domeniconi pel seguente triennio ; ma, sciolta il Domeniconi la Compagnia nell’ agosto dell’ ultim’anno a Viterbo, egli formò ◀società▶ per condurla al termine dell’anno comico ; continuandola poi col Colomberti fino a tutto il carnovale '65. Fu di nuovo a Napoli con l’Alberti, e di nuovo capocomico in ◀società▶ con la Pezzana e Privato pel triennio '68-'69-'70. Passato al ruolo di generico primario, fu prima in ◀società con altri per varii anni, poi, scritturato da Tommaso Salvini, andò in Inghilterra con la figlia Amelia prima attrice giovine.

Morì dell’82 a Torino in una casa di salute.
Così scrisse di lui il Tirascene (G. Costetti) nel Bersagliere di Roma :
Carlo Romagnoli tenne meritamente uno dei primi posti fra i nostri attori. Aveva bella voce, prestante la persona ; mani e piedi aristocraticamente piccini, del che si teneva moltissimo. Recitò vero, e sdegnò l’applauso del volgo, se bene sapesse tutte le malizie e avesse tutti i mezzi per procacciarselo a suo talento.