(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 387
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 387

1811. Relazione Fabbrichesi al Ministro dell’ Interno del Regno d’Italia sui comici della Compagnia Reale, in via di nuova organizzazione.

…. Vedo difficile assai che persuada la moglie a cedere le parti di 2ª donna giovine ; se insiste adunque, ove S. E. creda, io lo lascierò andare ; ma sottopongo che quest’attore se non è perfetto, ha tutti i doni della Natura, e che per primo amoroso non saprei come rimpiazzarlo, salvo sempre che la sua salute sussista (?)……

Firmato Fabbrichesi.

1813. 2 Gennaio. Informazioni come sopra al Ministro dell’Interno.

…. Il signor Bettini dacchè è stabilita la Compagnia Reale fa sempre il primo amoroso giovine : e quantunque qualche cosa siasi sempre detto sul suo conto, si è sempre concluso che era il meno cattivo, e fu ed è il più ben pagato di tutti gli amorosi attuali nella Comica Italiana, quindi niuno mi ha mai detto di cangiarlo, bensì io più che altro in obbligo di conoscere i bisogni della mia Compagnia, ho cercato fra gli Accademici, se si poteva trovare uno che con decoro potesse servirgli di supplemento ; nei Commedianti era inutile cercarlo ; non ci è assolutamente : trovai, per mala mia ventura, il sig. Avogadro di Treviso (V.) ; gli accordai lo stipendio di lire it. 3000 annue, ebbe un acconto di circa £. 1350, recitò due volte in Padova, una in Venezia, e fu così male accolto che dovetti lasciarlo in libertà, e perdere le somme sborsate.

Firmato Salvatore Fabbrichesi.

I coniugi Bettini, fino dalla fondazione della Compagnia Reale Italiana, nell’anno 1807, avevano di stipendio complessivamente zecchini 440. Il giornale del Dipartimento del Reno (Bologna, martedì, 14 aprile 1812) rendendo conto delle recite che là si tenevano dalla Compagnia Reale, così parla del Bettini :

Bettini è un giovane dotato di molti pregi, e ce li ha fatti conoscere nelle rappresentazioni dei Baccanali e del Maometto in cui sostenne con molto valore le parti di Eburio e di Leid, e ne riscosse i più vivi e reiterati applausi ; nè potrà a meno di ottenere lo stesso incontro ovunque, se con pari ardore vorrà farsi valere in ogni rappresentazione.

Fra le parti, in cui fu da’contemporanei proclamato insuperabile, vanno annoverate quelle di Giuseppe Ebreo (il De Marini sosteneva quella di Abramo) e di David nel Saul.