(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 752
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 752

Zecca Niccolò. Comico egregio, che recitava nella prima metà del secolo xvii le parti di secondo Zanni sotto il nome di Bertolino, e di cui Niccolò Barbieri, detto Beltrame, nel Capitolo VII della sua Supplica, dice :

Il Signor Nicolò Zeccha detto in Comedia Bertolino giouane di gran coraggio, e di qualche eccellenza nel giuocar d’armi, e nel danzare, ha riceuuto honore di seruir molte volte nella Caccia la Sereniss. Altezza di Vittorio Amedeo Duca di Savoja, e per tirar assai bene a gli uccelli in aria, e correr con qualche grazia e velocità a' cervi, et averne ucciso alcuno, è stato honorato oltre alli molti regali d’un singolar appatente di poter levar cavalli dalla Ducale Scuderia a suo beneplacito, e cacciar in ogni luogo riserbato a Sua Altezza Sereniss. con priuilegio, che per qual si uoglia bando, che potesse sospender la permissione a priuilegiati da S. A. S., che già mai s’intenda esclusa la gratia fatta a Bertolino.

Mi sono servito della prima edizione di Venezia 1634 : nella seconda di Bologna del 1636, le parole trascritte in corsivo sono state soppresse. Il Quadrio (op. cit., V, 239) riferisce le parole del Barbieri, aggiungendo : « i quai privilegi gli fece pure il Duca di Mantova per li proprj suoi Stati ». Se non della grandezza del valor comico, abbiam certo una prova della versatilità dell’ingegno artistico dello Zecca in una sua lettera da Parma del 29 aprile 1646 al Duca di Mantova, a cui manda un libretto della prima opera cantata a Piacenza, ed altro ne manderà presto del compositore Marelli. « E mi dispiace – dice – non poter essere a Piacenza a sentirle, convenendomi recitar per interim in Parma da primo Zanni nella Compagnia dell’E.mo Sig. Card.e Farnese sino all’arrivo di Buffetto (V. Cantù Carlo), che in breve sarà di ritorno di Francia, come sin’hora ho anco recitato da Pantalone in diffetto della malatia che sin’hora ha trattenuto in Venetia il proprio Pantalone. » Da Parma passerà poi a Brescia.

Il dicembre del '48 era a Piacenza, e il dì 8 (la lettera è pubblicata dal D'Ancona nella nozza Martini-Benzoni), congratulandosi col Duca di Mantova che sia risanato delle varole, gli dà notizia che a Piacenza ov' è la miglior Compagnia di commedia, recitò per tre sere nella parte di Bertolino. Dal’ 48 si salta all’autunno del '59, e l’8 novembre annunzia a un Segretario del Duca, che era per recarsi a Reggio ; ma gli era stato detto « che vi erano alcuni che recitavano mezzi comici principianti e mezzi ciarlatani, che camminavano sotto nome di due donne, dette le Marchette » quando gli capitò l’avviso che erano andati a recitar fino a Natale a Bologna, e sarebber andati a Modena, a servir S. A. pel carnovale.

Una lettera v'ha ancora del 21 aprile 1660 da Parma, la quale mostra la grande famigliarità ch' era fra lui e le varie Corti, annunciando a un Segretario del Duca di Mantova la scelta degli appartamenti pel suo prossimo arrivo a Parma ove doveva recarsi anche il Ser.mo di Modena coll’Arciduchessa Consorte in incognito, mercè la qual scelta la LL. AA. avrebber goduto di tutta la miglior libertà.

E chiede in poscritto : « Se vi fossero in questa Ser.ma Corte penne di code di Pavoni bianchi, ardirei suplicando chiederle in prestito, mancandomene di molte per il bisogno che io ne ho per tanti cimieri che faccio fabricare et mi raccomanderei a V. E…. »

L'ultima notizia riguardante Nicolò Zecca è dell’aprile '70, quando Ranuccino Farnese per compiacere alla Corte di Mantova, lasciavale il Capitano Fiala (V.) con tutta la famiglia, affinchè si unissero in Mantova con lo Zecca, e formassero una buona Compagnia (V. Bertolotti, op. cit.).

Di altri due Bertolini è ricordo nella Storia del teatro : di quello degli Uniti del 1584 (V. Batista da Treviso), e del Broglia (V.) che recitava il 1672 a Bologna, e l’'87 a Monaco di Baviera in Compagnia Calderoni.