(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 614
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 614

Cavalieri Bartolommeo. Dice Francesco Bartoli : « Fu marito della Giustina Cavalieri, di cui si farà menzione qui appresso. Recitò da innamorato per qualche tempo, ma poi diessi alla fatica di suggerire. Scrisse varie commedie, e fra le altre Il Genio benefico, commedia con trasformazioni, e L’avarizia combattuta dal punto d’onore. Morì in Milano nell’anno 1775. »

A queste si dee aggiungere un libretto per musica L’Impresa d’opera, dramma giocoso da rappresentarsi nel Teatro Giustiniani di S. Moisè il Carnevale dell’anno mdcclxix. (Venezia, stesso anno, appresso Modesto Fenzo), che trovo nella raccolta Corniani della Braidense di Milano. La musica fu del celebre maestro signor Pietro Guglielmi, e fra gli attori era per la Madama Minima Laura Cavalieri.

A istanza di lui fu anche pubblicata in Bologna la supplica ricorretta ed ampliata del Barbieri (Beltrame), e il libretto della Scena Illustrata, preziosa raccolta di notizie su’comici antichi, più volte citata dal Bartoli, ma fin qui non trovata.

Della morte di Bartolommeo Cavalieri ecco l’atto tolto dai Registri di S. Giovanni Laterano (1699-1787) in Milano, gentilmente comunicatomi da Ferdinando Martini.

Mille settecento settantacinque il giorno dieci di Giugno.

Bartolomeo Cavalieri, che fu marito della signora Giustina Bercelli, d’anni quarantacinque, munito de’ Santissimi Sagramenti della Penitenza ed Estrema Unzione, esercitato negli atti di Fede Speranza e Carità ebbe la benedizione Papale coll’ Indulgenza Plenaria in Articulo Mortis e fattagli la raccomandazione dell’anima passò da questa a miglior vita il giorno dieci, assistito fino all’ultimo da Rev. Sacerdote Antonio Bertolotti vice Curato di S. Giovanni Laterano ; il di lui cadavere fu seppolto in questa mia chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Laterano con funerale privato.

Il Cavalieri era nato dunque il 1730 ; e, secondo l’atto che è nel Registro manoscritto appartenente al Magistrato di Sanità, dei morti nella città e nei suburbi di Milano, morì ex febri acuta, sine pestis suspicione iudicio Patrini Medici chirurgi Sanitatis.

In una nota di esso Martini, avendo il Cavalieri per moglie, secondo l’atto di morte, una Giustina Bercelli, e secondo il Bartoli (V. il seguente articolo) una Giustina Faggi, è giustamente domandato : La sposò il Cavalieri, in seconde nozze ? Ma come non se ne terrebbe conto nell’atto di morte ?

Alle quali dimande non mi par facile il rispondere. Forse, trovandoci di fronte a una figlia adottata, e però, forse, naturale, il Bartoli ci ha dato il nome della madre o altro tolto a prestito, invece di quello, fin allora ignoto, del padre ; il quale poi, in occasione del matrimonio avrebbe riconosciuta la figliuola. Ciò anche spiegherebbe la identità del nome di Giustina.