(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 355-357
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 355-357

Berettaro Francesco. È citato dal Quadrio sulla fede del Sansovino, che ne fa menzione assieme a un tal Franciotto, come Improvvisatori in maschera. Uomini eccellenti in questa professione, da’ quali si soleva qualche poetica invenzione recitare all’ improvviso, e rappresentare nelle allegrie del Carnovale.

Bergamaschi Luigi, di famiglia benestante, nacque a Cremona il 1785. I primi passi nell’arte fece in compagnie di pochissimo conto ; ma il tempo del noviziato fu breve. Aitante della persona, di fisionomia aperta e simpatica, di voce forte e pieghevole, di coltura non comune e ricco di sentimento, diventò ancor giovanissimo primo amoroso di grido. Nel 1812 fu in Compagnia di Giacomo Dorati, poi, nel ’19, in quella di Vestri e Venier, e finalmente in quella di Luigi Favre, del quale sposò una figlia, la Giulia, e col quale stette gran parte della sua vita artistica. Par che talvolta le cose non camminasser troppo bene ; e si sa che a Venezia gli fu venduta all’asta pubblica tutta la roba con quella del capocomico : grave infortunio, compensatogli da una vincita al lotto fatta dalla moglie in quell’istesso tempo di quattrocento Bavare.

Recitò coi celebri Francesco Lombardi e Amalia Vidari ; e il Regli dice che erano tanti gli applausi ch’ egli coglieva da farne geloso il Lombardi stesso ; e aggiunge in fine del suo breve cenno : anch’ esso è uno di quegli attori, di cui si è perduto lo stampo.

Ecco l’ Elenco degli attori che formarono la sua Compagnia del 1829 :

Primo attore

Luigi Bergamaschi

Tiranno

Giuseppe Copelotti

Primo amoroso

Gaetano Gattinelli

Caratt. promiscuo e Padre

Giuseppe Guagni

Caratterista

Lorenzo Baseggio

Prime attrici a vicenda

Giulietta Favre

Carmina Favre

Madre e caratterista

Maddalena Caprara

Servetta

Giuseppina Copelotti

Seconda amorosa

Alemanna Guagni

Generiche

Agnese Mancini

Giovanna Favre

Annetta Ogna

Altro Padre

Antonio Mancini

Secondo caratterista

Pietro Caprara

Generici

Lodovico Mancini

Antonio Copelotti

Pietro Imiotti

Benedetto Mancini

Vale la pena di trascriver qui le parole colle quali il Bergamaschi invitò il pubblico alla sua beneficiata, la sera del 20 maggio 1829, al R. Teatro del Giglio di Lucca :

SERATA

A BENEFIZIO DEL PRIMO ATTORE

LUIGI BERGAMASCHI

commedia allegorica

scritta dal celebre sig. Abbate Avelloni detto il Poetino

È indubitabile ehe il Teatro è scuola di morale esperienza e di pubblica istruzione. Il vizio fra la dolcezza del riso sferzato ed avvilito, l’orgoglio fiaccato fra la semplicità dello scherzo, la virtù trionfante in mezzo all’ orror tenebroso della calunnia…. ecco il risultamento delle Sceniche Produzioni. Composto più sorprendente di così belle sociali pitture noi non troviamo che nelle Allegorie, nelle quali con vive immagini osserviamo i diversi mostri, che mascherati di soave apparenza, si fanno i tiranni dei nostri affetti, e tutto sfigurano il nostro spirito.

L’allegoria che verrà esposta è un Capo d’opera in simil genere. Fra la più grande illusione della (per così dire) Magica Azione, il valente Poeta ha saputo costantemente condurci alla conoscenza dei più nobili sentimenti, al più moral disinganno, ed al trionfo più bello dell’ umana moderazione. Viene intitolata :

LA LUCERNA DI EPITETTO

che scopre dalle tenebre il passato, il presente e l’avvenire

ovvero

la filosofia magica e il prodigioso morto palpabile ed invisibile

Commedia Allegorica Filosofico-Magico-Portentosa

Scenarj e Vestiarj Allegorici formeranno l’adornamento della Commedia di un genere sempre variato e sorprendente.

L’umile Attore offre a questo Colto ed Illustre Pubblico in attestato di rispetto e della più alta considerazione, la presente Allegoria recitata soltanto dalla fu Compagnia Goldoni nell’ Anno 1815 giacchè a quella sola apparteneva. Egli si riputerà abbastanza fortunato se la sua offerta sarà compensata da quel gentile accoglimento che è innato in questa cortese ed Inclita Popolazione.

Si trovava il 1840 al Circo Sales di Torino, e lasciò scritto un contemporaneo (l’attore Colomberti) di averlo sentito rappresentar molto bene la parte di Fernando nel notissimo dramma del Roti : Bianca e Fernando.

Bergonzio-Perelli Giulia, milanese. Entrò nella Compagnia del celebre Moncalvo scritturata per le parti di amorosa, col marito Giuseppe Bergonzio pur milanese, trovarobe e attore, ne’ casi eccezionali, per alcune particine in dialetto.

Ella diventò poi prima attrice ; e se la numerosa famiglia non veniva a distoglierla interamente dall’arte, avrebbe potuto colla intuizione fortissima, colla bella figura e la bella voce, mantener le grandi promesse ch’ella dava di sè.

Dalla coppia Bergonzio nacquer dodici figli, de’ quali i quattro sopravissuti, Luigi, Adalgisa, Linda e Carolina, abbracciaron l’arte de’ parenti. Luigi sposò poi la Luisa Valenti, comica anch’essa, dalla quale ebbe quattro figli, tutti comici ; tra i quali Teresita, promettentissima attrice, morta a Roma nel’ 93.

Adalgisa moglie ad Alessandro Meschini, reputato generico primario, ritirata da alcun tempo dall’arte, fu una egregia servetta ; Linda, moglie di Enrico Belli-Blanes, fu assai pregiata per le parti di prima attrice giovine, e si dovette a lei la buona riuscita di alcune commedie.