(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023

Giechino (il). Messer Francesco detto il Giechino si trova citato dal Bertolotti fra i commedianti che nel 1591, di passaggio a Mantova, presero stanza all’osteria del Cappello.

Gigli Clarice. È quella madama Clarice, a cui scappò il gatto, perito poi in mare, prima amorosa della Compagnia di Florindo dé Maccheroni (V.), colla quale Carlo Goldoni fe’ il viaggio in barca da Rimini a Chioggia l’anno 1721.

Il Loehner nell’Archivio Veneto dell’ ’82 pubblica una Minuta di stromento fra il Duca di Mantova e lei, che mette ben conto io qui riferisca per intero :

Essendo io restato così pienam.te sodisfatto della virtù e servizio prestatomi dalla Sig.ra Clarice Gigli, e dalla Sig.ra Lucrezia sua Madre, mi sono volontieri e di buon animo risoluto di mostrare ad esse un attestato della mia munificenza à loro utile e vantaggio, con le ingionte Propositioni.

Prima propongo alla Sig.ra Clarice il mio attual servizio con l’annuo stipendio di Doppie trecento all’anno, et in oltre m’obligo à luogare le sue due sorelle della medes.ª nelgrado di loro inspiratione, si di monacare, come di maritarsi, fitto di casa p habitatione della med.ª S.ª Clarice, come della sud.ª sig.ª Lucretia sua madre coll’obligo di habitare continuam.te in Mantova, nè ricevere impegni di recita in qualsiasi Teatro, ma solo restare alla sola ed autorevole disposit.e dell’A. S. con andar a recitare dove Ella comandarà ; ò pure

(secondo) Assignarà S. A. alla med.ª S.ra Clarice Doppie ducento all’anno di Stipendio, e fitto di casa, lasciando alla stessa libertà di ricevere impegni di recite con la permissione assoluta di S. Alt.ª che benign.te assentirà, ancora portarsi à Venezia à recitare etiam nel Teatro dei SS.ri Grimani adempito che habbino questi SS.ri alle debite convenienze coll’A. S. p le cose già passate coll’impegno di luogare la detta Sig.ra Clarice e sue sorelle, promettendo a non mancare alla S.ra Lucrezia Madre, della sua clement.ma protet.ne volendo ritornare alla Patria, luogate che sieno le figlie, S. A. le farà assignare in Firenze 200 Ducatoni all’anno d’assignam.to

Terzo. Quando la S.ra Clarice volesse habitare à Firenze sua Patria, coll’obbligo di esser dedicata di serva di S. A. Ser.ma, la med.ª A. S. dispone farle assignam.to di doppie cento all’anno e lasciarla in libertà d’andar à recitare in qualsivoglia Teatro, ricevendone però sempre antecipatam.te il benigniss.º placet da S. A. S. chè si degna compiacerli, che possa andar à recitare anco ne Teatri de SS.ri Grimani, adempito che habbino però alle convenienze di S. A. come sopra.

Quarto, non volendo in fine la Sig.ra Clarice accettare alcuno di questi trè progetti, S. A. risolve di continuarli la sua benig.ma protettione, correndo però l’obligo, si ad essa che alla madre, non ricevere servitio di qualsisia Pupe anco loro naturale, nè andar à recitare positivam.te à Venetia in alcun Teatro, protestandosi S. A., che, contravenendo sotto qualsivoglia colore e titolo à gl’ordini, che gl’impone, incorrerano giustam.te nella sua indignatione.

Io Ferdinando Carlo di Mantova aff.mo qnto di S.ª