Baldarini Giacomo Antonio. Stando a quel che ne dice Francesco Bartoli, dopo di aver recitato per lungo tempo nella Compagnia di Domenico Bassi (1750), si diede al dolce far niente, stabilendosi in Venezia, vivendo alle spalle di un pubblico non sempre il più edificato dalle sue buffonate. Improvvisatore di versi, che, grazie a Dio, non son giunti sino a noi, se giudichiamo dal distico che ne dà il Bartoli e che riportiamo qui in fondo, soleva con una sfacciataggine singolare intromettersi nelle altrui conversazioni, sedersi alle altrui tavole, ciarlataneggiando, declamando, talvolta con grande sollazzo dei commensali, tal altra con gran loro rammarico. Nel secondo caso, che accadeva non di rado, era costretto dai moti nervosi o di mal celata insofferenza, o di aperta ribellione, batter la ritirata : e questo egli faceva senza verun atto di risentimento ; anzi inchinandosi a più riprese con esagerate cerimonie. Era di una imperturbabilità glaciale in ogni evento : un po’ per elezione, un po’ fors’anco per incapacità, egli rappresentava il vero tipo del comico a spasso, guitteggiando in Venezia stoicamente e filosoficamente, e appostando i comici, ai quali soleva declamare in aria di eroe da teatro :
nacqui in Vicenza ; fui allevato in Crema ;il gran Balda son io ; sappilo e trema.
E avran tremato in fatti ; poichè, per liberarsi dal seccatore, avran dovuto metter mano alla tasca.
Baldi Francesco, detto Ciccio, attore
napoletano, sosteneva con molta grazia la maschera del Pulcinella. Apprese l’arte da
Andrea Calcese (V.) detto Ciuccio, perfezionatore del Pulcinella dopo
Silvio Fiorillo (V.), più noto sotto il nome di Capitan Matamoros, e l’insegnò poi a sua
volta a Mattia Barra e Michele Fracanzano (V.). Fiorì nel 1660, circa, e fu molto
applaudito a Napoli. Dal Perucci (Arte rappresentativa, Parte II,
p. 333) apprendiamo, come nè il Baldi, nè il Calcese fosser comici di molta istruzione,
ma d’ingegno naturale prontissimo. Ecco le sue parole : « Graziosissimo nelle
sciocchezze facendo da Policinella, ho conosciuto un Francesco Baldi imitatore
d’Andrea Calcese detto Ciuccio, che mi dicono essere stato impastato di grazia ; e pur
costoro non sapeano che fusse rettorica, nè arte di facezie, nè sali per arte ; ma per
natura. »