Galvani Ciro. Nato a Castel S. Pietro di Emilia il 10 aprile del 1867, si diede allo studio della pittura nell’Accademia di belle arti bolognese, dalla quale uscì con diploma di pittore, per entrar dopo soli quattro mesi (quaresima del ’90), e senza mai aver calcato un palcoscenico, secondo amoroso nella Compagnia Maggi. Ammalatosi l’Arrighi nell’America del Sud, il Galvani lo sostituì in alcune parti di primo attor giovine, rafforzando le speranze che s’eran venute formando su di lui. Fu in appresso col Favi, col Lombardi, coll’ Emanuel, colla Vitaliani, colla Duse, colla quale visitò le prime capitali dell’Europa e dell’America del Nord. Così in Italia, come all’estero, trovò modo di farsi notare talvolta come un’eccellente promessa, e abbiamo articoli di Yorick e di altri pieni di speranze per l’avvenire del giovane attore. Giunto all’età di trentun anni, egli forse non sa ancor bene qual sia la sua strada. Talora lascia da un canto il teatro per la pittura, in cui si mostra tuttavia egregio ; e ne ha dato frequenti prove anche in quest’opera. A volte mi par di vedere in lui l’asino di Buridano. A Rio Janeiro rifiutò il posto di direttore in un grande stabilimento litografico offertogli dal noto banchiere Matteo Consalve ; a Washington quello di caricaturista in un giornale quotidiano de’ più rinomati, con un forte onorario, offertogli da un deputato di quel parlamento.

La via del teatro ebbe il sopravvento nell’animo di lui ; ma oggi forse il comico ripensa Rio Janeiro e Washington. Il Galvani è prestantissimo della persona e ricco d’intelligenza ; se si dedicherà tutto al teatro, ne raccoglierà certamente e presto i migliori frutti.