Boccomini Pietro. Figlio del precedente, nacque a Milano nel 1819. Rimasto orfano, abbracciò l’arte del padre suo, scritturandosi nella Compagnia di Gaetano Nardelli. Dopo soli tre anni di noviziato entrò nella Compagnia Reale Sarda come primo e secondo amoroso. Da questa passò in quella di Adelaide Ristori, colla quale si recò fuor d’Italia. Morì in Amsterdam nel 1860.
Cagione della morte furon due colpi di pugnale ch’ebbe, quattro dita più su del cuore, da mano sconosciuta, dai quali non si riebbe più mai compiutamente. Le principali sue creazioni furon Ciniro nella Mirra, Ugo nella Pia de’ Tolomei, Mortimer nella Maria Stuarda, e Orfeo nella Medea. Ebbe – dice il Regli – molt’anima, fino sentire e non comune intelligenza ; e quanti lo conobbero son concordi nell’affermare che niuno come lui seppe accoppiare alle doti pregevoli dell’artista le squisite doti dell’animo.