(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 360
/ 321
(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 360

Bernardini Ottavio. Romano. Lo troviamo, secondo una notizia di A. Neri (Fanfulla della Domenica, 16 luglio 1882) a far le parti di donna sotto nome di Franceschina cogli Uniti a Genova, dove con nota 4 agosto 1614 fu loro concesso di recitar commedie per due mesi. Ecco l’Elenco della Compagnia :

Jacomo Braga, ferrarese Pantalone
Domenico De Negri, ferrarese Curzio
Silvio Fiorillo, napolitano Capitan Mattamoros
Gio. Batta Fiorillo, suo figliolo Scaramuzza
Andrea Frajacomi, bolognese Trivellino
Hippolito Monteni, mirandolese Cortelazzo
Andrea Mangini, genoese Adriano
Michel Zanardi, ferrarese Graziano
Ottavio Bernardini, romano Franceschina
Gio. Paolo Fabbri, di Cividal del Friuli Flaminio
Hippolito Agnella, ferrarese Portinaro
Jacomo Filippo detto Savoncino Portinaro anche egli
Giovanni Salina, bolognese Servitore da palco
Gio. Antonio Gherardi, bolognese Servitori
Jacinto Pennelli, ferrarese
Vincenzo Spadaretta, veneziano
Jacinto Alberti, pavese
Marcantonio Anselmi, mantovano
Girolamo Fiorillo, altro figliuoletto di Mattamoros.

Qui dunque non son donne ; ma esse dovevano esserci – dice il Neri ; – e riporta le parole del Barbieri : « ve n’era bisogno di tre : prima, seconda e fantesca. » Infatti ne’Gelosi abbiam l’Andreini, la Prudentia e la Roncagli (V. Andreini Francesco). L’aver fatto un uomo la parte della Franceschina, si può attribuire al ritegno che avevan sempre le donne di apparir sulla scena (e però più vivo per le parti di fantesca), ma fors’anche al fatto che un uomo, Battista degli Amorevoli (V.) aveva già recitato la Franceschina e s’era fatto celebre in tal parte.

Giovanni Salina bolognese, servitore da palco, era probabilmente la maschera incaricata alla porta del palcoscenico di non lasciar passare le persone estranee alla Compagnia, com’ è in uso anche oggi. E anche ieri come oggi, nonostante quella maschera, l’amico dei comici, il protettore, il critico, si credevano in diritto di penetrar sulla scena, e mettere gli attori e più specialmente le attrici nel rischio di ritardare una sortita. (V. Scala Flaminio).