(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 521
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 521

Scalabrini-Medebach Rosa. Figlia di un egregio legale bolognese, e seconda moglie di Girolamo Medebach (V.), che sposò il 1766, fu prima un’ottima dilettante, applauditissima specialmente qual prima attrice della tragedia Giovanni di Giscala, poi, maestro Ignazio Casanova, un’eletta artista per ogni genere di parti, grandi o piccole, ch'ella sosteneva volenterosa pel buon andamento della Compagnia del marito. Lui morto, la vediamo continuar l’arte assieme al figliastro Giovan Battista (V.), col quale fu, dopo il 1790, in Compagnia di Pietro Rosa. Fr. Bartoli la disse madre di più figliuoli, moglie amorosa e prudente.

A testimoniar dell’ arte sua metto qui il seguente sonetto, stampato in foglio volante a Modena dagli eredi di B. Soliani.

Al merito singolare | della Signora Rosa Scalabrini | Medebach | che recita con universale applauso | in Bologna | l’estate MDCCLXXX.

Certo quell’occhio che sfavilla in viso
A te compose di sua mano Amore ;
Onde a chi 'l mira dolcemente al core
Un dardo giunge da cui vien conquiso.
Ma e che poscia qualor intento e fiso
Ascolta il Reno i tuoi sensi d’onore ?
Qual non ammira in Te senno e valore
A l’ire, a i preghi, a gli atti, al pianto, al riso ?
So ben che a i rari portentosi accenti
Tiensi la Notte assai più bella, e parmi
Che stian su l’ale taciturni i Venti ;
E so che Febo a l’immortal tua laude
Vili tenendo al paragon suoi carmi
Lascia la Cetra, e col tacer l’applaude.