(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039

Gramatica Irma. Una disgrazia per me, e una fortuna pei miei lettori. Non ho mai sentito la gentile attrice che par s’avanzi a gran passi nella via della gloria, e mi bisogna spigolar dagli egregi che hanno scritto di lei.

Sabatino Lopez :

Il giorno della consacrazione ufficiale, definitiva, non può tardar molto ; e sarà giustizia. Ancora poco tempo fa di lei si diceva : arriverà. Ora si dice : arriva. Fra pochi mesi si dirà : è arrivata. E allora non la sentiremo più, perchè quando in Italia un’attrice è arrivata…. parte.

E più tardi :

Neanche a farlo apposta, per conferirmi il diritto d’aspirare a un posto di veggente, venivano in carnovale i successi del Carignano di Torino, e in primavera i trionfi del Manzoni di Milano. L’attrice è arrivata. E andrà più in là, molto più in là ancora. Ha per sè molte cose : la giovinezza intanto…. e una gran passione per camminare.

E ancora :

….. la Gramatica adora la verità : ella è in teatro realista, naturalista. Realista nella ricerca, nello studio ; realista alla ribalta, nel risultato. Le sue sono riproduzioni, realiste, a volte eccessive. Ogni suo sforzo tende a questo : ad esser più efficace, più vera…..

Un particolare d’arte :

Per quanto magra e sottile, è forte e resiste alle fatiche. Ma alle fatiche di petto, di voce. I suoi nervi li scuote troppo e se ne risente. Le sue lettere dicon questo spesso, che recitare è per lei una gran gioja, ma è anche un martirio. E se sapesse dominarsi un po’, sarebbe bene. Il pianto a volte la soffoca davvero in scena ; le scendono giù dagli occhi le lacrime che essa si beve, e le spezzano la parola ; i capelli le si scompongono, le scendon giù per le spalle, cedono al pettine che li sosteneva, la voce si rompe, si fa rauca, ingrata.

E Morselli :

Non è completa ; essa stessa lo riconosce e lo dice ; ma dove si tratta di rappresentare al vivo e con semplicità invidiabile di mezzi le emozioni amare, le pene, e le lotte dell’anima feminile moderna, essa è ammirevole, talvolta raggiunge addirittura la perfezione.

E Spes ( ?) finalmente :

Irma Gramatica, intellettuale, colta, riuscì a comprendere il vero e, nell’ estrinsecazione di questo, rivelò tutte le virtù in un solo difetto che non cessa tuttavia di essere un pregio, nell’ esuberanza della passione ; riusci, affrontando ardue battaglie, a crearsi da sè senza eclettismi o plagi, senza emulazioni grette e fatali, studiando i proprj mezzi non in correlazione con quelli degli altri, ma accontentandosi di tradurli in atto equilibrandosi e interpretando ciò che è consentaneo alla sua tempra nervosa d’artista, al suo carattere di moderna, in una parola alle convulsioni della sua anima. Studiando e agendo così conquistò la verità.

Quanto a note biografiche, Irma Gramatica ne ha pochissime. Nata a Fiume da parenti non comici (il padre, commerciante, entrò nell’arte dopo rovesci di fortuna, e fu suggeritore in compagnie primarie), fu educata a Staglieno. Da piccola era alcoolica, tanto che a quattr’anni fu trovata lunga e distesa per terra, per avere bevuto un’intera bottiglia di coca. A dieci anni fu in collegio alle Dorotee di Firenze, ove studiò a pena un po’ di musica, e d’onde si recò sul teatro, giovinetta inavvertita. Il 1887, diciassettenne, era con Cesare Rossi, amorosa, al fianco della Duse ; e sposò in quel torno l’artista, amoroso anch’egli, Arnaldo Cottin. Andò il ’95 prima attrice con Mozzidolfi e Marchetti, poi, a metà d’anno, a sostituir la Montrezza con Biagi. Passò il ’96 con Zacconi, che fu come la scintilla che le fe’ divampar in incendio (e specialmente nelle Anime solitarie di Hauptmann) tutto il tesoro d’arte che possedeva e sapeva di possedere ; poi con Raspantini e Reinach, prima attrice assoluta, coi quali si trova ancora. Pel futuro triennio, a cominciare dal ’900, si è unita con Talli e Calabresi in società, durante la quale giova credere ch’ella non sarà più una speranza e una promessa, ma una realtà. Ed è tutto.