Toschi Francesco. L'Archivio di Stato di Modena ha di lui questa lettera senza data, ma della seconda metà del secolo xvii, che riferisco intera, e dalla quale mi sembra egli apparisca assai più impresario che attore.
Se le Signorie loro Ill.me uolessero acquistar nella forma qui sotto, per non pigliarsi tanto fastidio, farò nuoua Compagnia, e farò in questo▶ modo :
Prima entrarò à nuova Compagnia, e fatti li Conti del mio debito sodisfarò con quella porccione, che mi tocarà de Guadagni, e li anni che non si faranno Comedie li pagarò il cinque per cento :
Che le spese si farrano nel teatro per benificio de Comici siano comune come anche del Teatro :
E perche li ho dato ogn’anno cento scudi di fitto del Teatro, m’obbligo in ◀questo▶ caso, di far quello comandarano le Signorie loro Ill.me auertendo m’intendo di non darli cosa alcuna, se non quando si farrano Comedie e che per sua sicureza della sodisfaccione, tutto il danaro, che si esigierà uada nelle sue mani :
La Compagnia, che faremo sij durante la mia uita, o uinti anni che in ◀questo▶ mi rimetto nella benignita delle Signorie loro Ill.me facendo tutto ◀questo▶ per conseruar l’amicicia, e che le cose del Teatro Pasino melio del Pasato.
Una lettera all’Andreini pur dell’Archivio di Modena del 2 giugno 1670, comincia così :
Non ho risposto prima a V. S. perch'era necessario, ch'io parlassi prima al signor Toschi. Egli mi ha detto di havere scritto a lei ciò che le occorre, ed ella potrà intendersene seco, perch'esso è quel che ha in mano tutto ◀questo negotio.
Anche di un Torquato Toschi l’Archivio di Stato conserva una lettera, nella quale egli appare direttor di attori accademici, e chiede la protezione di qualche Principe, « acciò possano questi giovini operare con maggior vigore, et esimersi da ciò che potesse di sinistro apportarle qualche emolo invidioso come altre volte ben notto è all’altezza Vostra Ser.ma essere auvenuto. » E si firma « Torquato Toschi et i Giovini dell’Accademia. »