Moretti Anna, veneziana. Ebbe a maestro l’artista Pietro Ferrari (V.), e riuscì un’attrice di gran pregio. Dopo di aver fatto parte di molte Compagnie di giro, si fermò il 1774 con quella▶ di Lapy al Sant’Angelo di Venezia, ove recitò La pazza per amore, sua particolar fatica, in cui oltre al rappresentar vari personaggi, cantava ariette musicali non senza grazia. Pare, a detta del Bartoli, ch'ella non fosse artisticamente grande ; ma un cotal grado di altezza raggiungesse con sufficiente valore, a cui s’univano tal prestanza della persona e leggiadria del volto, e tal gaiezza e vivacità di espressione e saettar d’occhi neri, che la reser, se non attrice perfetta, attrice, per fermo, ammiratissima ; aggiunge il Bartoli che vestita da uomo mostravasi di membra tondeggianti e formose. Fu un anno solo col Lapy ; dal quale tornò in Compagnie vaganti, trovandosi il 1781 in ◀quella di Antonio Camerani.
Fra i tanti versi ch'ella ispirò, metto qui il seguente
SONETTO
Sì, che maggior d’ogni Apollineo cantoSono, egregia Moretti, i pregi tuoi ;Per te non arte, ma natura i suoiVivi affetti spiegar par ch'abbia vanto :Ben sanno quale a i cor formasti incantoDi Terme Il Conte, e i Veronesi Eroi ;Corrado e Clarendon san quel che puoiSe sciogli il freno a l’ira, a i vezzi, al pianto.Nè cred’io già che d’altri sensi impressoSia il tuo bel cor ; essi (non l’abbi a sdegno)Fan testimon di tua bell’alma espresso ;Così quest’opra tua recando al segno,Gli atti, gli accenti che t’è usar concessoFan testimon del tuo felice ingegno.