Casalini Francesca. Dice di lei Francesco Bartoli : « Sosteneva con molta abilità il carattere di prima donna in varie Compagnie, e specialmente in quella▶ condotta e diretta da Onofrio Paganini. La primavera dell’anno 1750 recitò in Genova ; e si produsse con un Prologo scritto in versi sciolti dal medesimo Paganini, che trovasi fra le di lui rime manoscritte, il quale incomincia :
Qual timor, o compagni,e qual ribrezzosì vi sorprende, il vostro passo arresta,e vi rende da voi tanto diversi ?
La Casalini alienossi poi dall’arte, e vive anch’oggi, seguendo ne’suoi viaggi una figliuola ballerina, dall’onorate fatiche di cui ella ha pensato di poter in miglior modo passare il restante della sua vita. »
Forse ell’è ◀quella▶ stessa che Goldoni trovò a Rimini il 1743, buonissima attrice, principale ornamento, insieme alla Bonaldi servetta, della compagnia che recitava allora in ◀quella città.