Riolo Stefano, palermitano, figlio di Vincenzo, pittore di bella fama, nacque il 4 ottobre del 1811. Trascinato all’arte da una forza invincibile, fu affidato agl’insegnamenti di Angelo Canova, artista di alta riputazione, e con lui stette parecchi anni. Passò poi nella Compagnia Tessari ai Fiorentini di Napoli qual primo amoroso, e vi esordì applauditissimo la quaresima del 1836 col Polinice nell’Eteocle e Polinice di Alfieri. Fu il '38 nella Compagnia Goldoni diretta da F. A. Bon, poi primo amoroso e primo attore tragico nella nuova Compagnia Alfieri, a fianco di Maddalena Pelzet. Lo vediamo il '43 con Carolina Internari, e dopo con Luigi Taddei, per darsi finalmente al capocomicato con la moglie Adelaide, figlia dell’attore e scrittore Luigi Forti, che aveva già levato bel grido di sè come prima▶ donna. Ma toltosi dalle principali compagnie, la sua rinomanza si arrestò come d’un tratto, ed egli dovette contentarsi di percorrere con compagnie modeste, per quanto decorose, i teatri di minor conto. Lo vediamo il settembre del '46, momenti di fanatismo pel nuovo Pontefice Pio IX, a Tolentino ; e il cronista ci dice che ogni sera si facevan dimostrazioni di giubilo, si sventolavano dai palchi banderuole, s’intrecciavano pezzuole bianche-gialle tra palco e palco, intanto che uno scelto coro di cantori venuto per le musiche sacre intuonava l’inno a Pio IX di Rossini. Stefano Riolo morì il 13 ottobre dell’87. Ebbe una figliuola, Teresina, da lui iniziata all’arte, che fu al suo fianco applaudita ◀prima attrice, e si va oggi esercitando, direttrice di filodrammatici a Milano.
